#governo francese
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Francia: Via Libera alla Tassa del 2% sui Grandi Patrimoni
Lotta alle disuguaglianze: La nuova tassa sui patrimoni miliardari porterà 2 miliardi di euro all’erario francese
Lotta alle disuguaglianze: La nuova tassa sui patrimoni miliardari porterà 2 miliardi di euro all’erario francese La Francia ha approvato una tassa del 2% sui patrimoni che superano 1 miliardo di euro, un provvedimento che mira a ridurre le disuguaglianze economiche e ad aumentare le risorse pubbliche. Questa misura, sebbene provvisoria e in attesa dell’approvazione definitiva, prevede un flusso…
#Ambiente#competitività economica#distribuzione ricchezze#disuguaglianze economiche#economia Francia#Economia sostenibile#effetti fiscali#entrate erario#entrate fiscali Francia#entrate pubbliche#erario francese#Francia#Germania#giustizia sociale#governo francese#governo Macron#impatto fiscale#imprese francesi#innovazione fiscale#Investimenti#Istruzione#manovra fiscale#patrimonio miliardario#politica economica#politica fiscale#prelievo fiscale Francia#progressismo economico#riduzione disparità#Riforma fiscale#Risorse pubbliche
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QUATTRO MILIARDI DI BUONI MOTIVI
"Quattro miliardi di buoni motivi per fare prendere a pugni le ragazze. È il contributo che il governo francese dà alle olimpiadi di Parigi (budget totale 8,8 in crescita) ; è il prezzo che il Cio paga alla svolta inclusiva e resiliente ; è il costo del cinismo per accontentare Emmanuel Macron, primo sponsor dei giochi arcobaleno mondiali. Gli alti papaveri dello sport guidati dal presidente Thomas Bach hanno colto il vento progressista, hanno accettato il compromesso e hanno deciso di cambiare le regole d'ingaggio per partecipare alle competizioni. Ora nelle conferenze stampa di Parigi viene ripetuto il mantra : "Il sesso e l'età degli atleti si basano sul loro passaporto". Andare oltre sarebbe violazione della privacy...
La Verità, 9 Agosto 2024
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Per tutti quelli che non hanno capito (o hanno fatto finta di non capire) che cosa si celasse dietro la vicenda demenziale del pugile algerino spacciato per donna : la morte dello sport femminile, e molto di più. E tanto per aggiungere la ciliegina sulla torta guardate da dove viene il portavoce del Cio che ha confutato le divisioni della Federazione Internazionale di boxe, Mark Adams : direttamente dal World Economic Forum...
a questo punto per non capire bisogna avere un certo ritardo di pensiero o essere in malafede :
non è esclusa la combinazione dei due fattori...
https://t.me/labandadegliidraulici
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Cerimonia d'apertura delle Olimpiadi: ovvero il mondo secondo la visione di Zan, agli antipodi da quella Zen.
Tanto insostenibilmente pesante, fragorosa, opprimente oppressiva "ciao mamma guarda come mi diverto" la prima, quanto minimal equilibrata meditativa davvero rispettosa delle diversity, non importandone una a scapito delle altre, è la seconda. Adolescenza vs. maturità.
Ringraziamo il governo parigino (non francese) per averci illustrato chiaramente il NON progetto cui chiedono di rassegnarci: la città-ghetto onnivora, celebrante un costante gaypride, coi borghesi detenuti nella città in 15 minuti a fingersi felici di 'sta baracconata INSOSTENIBILE in quanto STERILE, quindi a debito.
Lasciateli fare: confessano sempre tutto da soli, spontaneamente.
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Milano, con una bottiglia in mano, camminava minacciosamente tra le persone all'interno della stazione Garibaldi, scagliandosi poi contro gli agenti della polfer che volevano fermarlo.
Il protagonista è
1 Un maschio italiano ed etero “figlio sano del patriarcato”
2 Un “estremista” tedesco dell’Afd
3 Un “fascista” francese militante di uno dei movimenti sciolti dal governo francese
4 Un 42enne marocchino clandestino con precedenti, fermato già 2 giorni fa perché aveva molestato i passanti
N.B. Potete chiedere l’aiutino da casa al sindaco Beppe Sala o all’ex assessore Majorino che organizzava le “tavolate multietniche”.
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Allora quindi oggi vorrei essere in montagna a fare una lunga camminata ma invece eccoci qua
Studio storia contemporanea, penultimo esame; in realtà ripeto perché l'ho studiato trentamila volte ovviamente ma mi fa un botto paura quindi devo sapere tutto tantissimo altrimenti non mi regolo con l'ansia
Detto questo è tutto super interessante ma a una certa pure che palleeeeeee dai bastaaa ma quante volte cambia sto governo francese oooo
C'è di buono che sono entrata già in magistrale quindi del voto posso fregarmene, ma il mio problema è che se non mi sento sicura piango a dirotto davanti al prof e in commissione c'è una professoressa che sembra davvero una strega cattiva e pure antimeridionalista borghese io ve lo dico
Obbiettivo di oggi comunque: arrivare a poco prima della seconda guerra mondiale, speriamo!!
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IL BURKINA FASO TORNA IN POSSESSO DELLE SUE MINIERE D’ORO
Il Burkina Faso ha raggiunto un accordo per tornare in possesso delle sue due miniere d’oro, Boungou e Wahgnion, ponendo fine alla guerra tra due compagnie private che se le contendevano.
Il Governo dello Stato africano ha nazionalizzato le miniere subentrando alla società inglese Endeavour Mining che lo scorso anno tentò di venderle alla Lilium Mining di proprietà dell’imprenditore americano di origini burkinabè Simon Timptore, per oltre 300 milioni di dollari. Tra i due è sorta una disputa sul prezzo e su mancati pagamenti. Lilium ha accusato Endeavour di aver celato informazioni finanziarie sulle miniere. La nazionalizzazione voluta dal governo africano prevede la cessazione delle cause legali e il ritorno delle miniere allo Stato. La statalizzazione segue una tendenza sempre più diffusa tra i governi africani, in particolare quelli sotto giunte militari, che tentano di riappropriarsi di un maggiore controllo sulle loro risorse naturali e liberarsi dalle pressioni e dagli interessi stranieri. A giugno, la giunta militare che ha preso il potere in Niger l’anno scorso, ha ripreso la sua licenza nella miniera di Imouraren, una delle più grandi miniere di uranio al mondo, dal gigante francese di proprietà statale Orano.
L’estrazione dell’oro svolge un ruolo significativo nell’economia del Burkina Faso, quarto produttore africano di oro. Ex colonia francese fino al 1960, il Governo ha recentemente annunciato la formazione di un nuovo Stato insieme a Mali e Niger, la “Confederazione degli Stati del Sahel”, che raggruppa i tre paesi per scopi economici e di sicurezza.
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Fonte: Africa News; Financial Times; foto di Pollinations AI
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24 MAGGIO 1961 nasceva ILARIA ALPI
"Era una giovane donna, forte e determinata, battagliera e femminista convinta".
"Soffriva di vertigini e temeva il vuoto, ma si era scelta un lavoro in cui l'elicottero è uno dei cosiddetti ferri del mestiere, aveva una autentica fobia del vuoto, una vera e proprio chefobia ma volava con tranquillità almeno apparente".
"Era una giornalista coraggiosa con la mente in Europa ed il cuore in Africa"
P.s. Così l'ha descritta sua madre.
Si diplomò al Liceo Tito Lucrezio Caro di Roma.
Grazie anche all'ottima conoscenza delle lingue (arabo, francese e inglese) ottenne le prime collaborazioni giornalistiche dal Cairo per conto di Paese Sera e de l'Unità.
Successivamente vinse una borsa di studio per essere assunta alla Rai.
Ilaria Alpi giunse per la prima volta in Somalia nel dicembre 1992 per seguire, come inviata del TG3, la missione di pace Restore Hope, coordinata e promossa dalle Nazioni Unite per porre fine alla guerra civile scoppiata nel 1991, dopo la caduta di Siad Barre. Alla missione prese parte anche l'Italia, superando in tal modo le riserve dell'inviato speciale per la Somalia, Robert B. Oakley, legate agli ambigui rapporti che il governo italiano aveva intrattenuto con Barre nel corso degli anni ottanta.
Le inchieste della giornalista si sarebbero poi soffermate su un possibile traffico di armi e di rifiuti tossici che avrebbero visto, tra l'altro, la complicità dei servizi segreti italiani e di alte istituzioni italiane: Alpi avrebbe infatti scoperto un traffico internazionale di rifiuti tossici prodotti nei Paesi industrializzati e dislocati in alcuni paesi africani in cambio di tangenti e di armi scambiate coi gruppi politici locali. Nel novembre precedente l'assassinio della giornalista era stato ucciso, sempre in Somalia e in circostanze misteriose, il sottufficiale del SISMI Vincenzo Li Causi, informatore della stessa Alpi sul traffico illecito di scorie tossiche nel paese africano.
Alpi e Hrovatin furono uccisi in prossimità dell'ambasciata italiana a Mogadiscio, a pochi metri dall'hotel Hamana, nel quartiere Shibis; in particolare, in corrispondenza dell'incrocio tra via Alto Giuba e corso Somalia (nota anche come strada Jamhuriyada, corso Repubblica).
La giornalista e il suo operatore erano di ritorno da Bosaso, città del nord della Somalia: qui Ilaria Alpi aveva avuto modo di intervistare il cosiddetto sultano di Bosaso, Abdullahi Moussa Bogor, che riferì di stretti rapporti intrattenuti da alcuni funzionari italiani con il governo di Siad Barre, verso la fine degli anni ottanta. La giornalista salì poi a bordo di alcuni pescherecci, ormeggiati presso la banchina del porto di Bosaso, sospettati di essere al centro di traffici illeciti di rifiuti e di armi: si trattava di navi che inizialmente facevano capo ad una società di diritto pubblico somalo e che, dopo la caduta di Barre, erano illegittimamente divenute di proprietà personale di un imprenditore italo-somalo. Tornati a Mogadiscio, Alpi e Hrovatin non trovarono il loro autista personale, mentre si presentò Ali Abdi, che li accompagnò all'hotel Sahafi, vicino all'aeroporto, e poi all'hotel Hamana, nelle vicinanze del quale avvenne il duplice delitto. A bordo del mezzo si trovava altresì Nur Aden, con funzioni di scorta armata.
Sulla scena del crimine arrivarono subito dopo gli unici altri due giornalisti italiani presenti a Mogadiscio, Giovanni Porzio e Gabriella Simoni. Una troupe americana (un freelance che lavorava per un network americano) arrivò mentre i colleghi italiani spostavano i corpi dall'auto in cui erano stati uccisi a quella di un imprenditore italiano con cui successivamente vennero portati al Porto vecchio. Una troupe della Svizzera italiana si trovava invece all'Hotel Sahafi (dall'altra parte della linea verde) e filmò su richiesta di Gabriella Simoni - perché ci fosse un documento video - le stanze di Miran e Ilaria e gli oggetti che vennero raccolti.[6]
Ilaria Alpi venne sepolta nel Cimitero Flaminio di Roma.
La madre, Luciana Riccardi Alpi, (1933 - 12 giugno 2018) ha intrapreso, fin dal primo processo, una battaglia per cercare la verità e far cadere ogni sorta di depistaggio sull’omicidio della figlia.
Noi siamo quelli che credono ancora a queste emozioni
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Il progetto di Stellantis di cedere Comau, azienda di primo piano a livello mondiale nel settore della robotica e dell'automazione, all'ennesimo fondo speculativo americano, ci ricorda due cose.
La prima: gli Agnelkan hanno dichiarato guerra al nostro Paese diverso tempo fa, sarebbe ora di prenderne atto.
La seconda: la nascita di Stellantis - cioè l'acquisizione di FCA da parte dei francesi spacciata per fusione - non può essere considerata un capitolo chiuso dal Governo. Attivare il golden power su Comau potrebbe anche funzionare, ma se non si ridiscute il ruolo dello Stato Italiano nella governance di Stellantis (ove è già presente lo Stato Francese) continueremo a restare in balia degli eventi. E così la strada della deindustrializzazione che l'Italia ha imboccato negli anni '90 rimarrà un destino tragico e ineluttabile.
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Controllo del proprio stile di vita in base a cambi forzati e concessioni circostritte.
Limitazioni dei consumi contro la propria volontà e capacità economica.
Accesso ai servizi in base all'obbedienza.
Perenne e cronico senso di scarsità e di sottomissione forzata.
Schiavitù assoluta e totale.
Agenda 2030.
#francia#catene#controllo#prigione#zombie#società#corrente elettrica#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#manipolazioni#verità#dittatura#virus#discernimento#propaganda#clima#politica#diavoli#mondo marcio#covid#rincoglioniti#salvare il pianeta#agenda 2030#world economy
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De Gasperi era stato arrestato e incarcerato dal fascismo perché antifascista. E dopo la guerra aveva cacciato i comunisti dal governo perché anticomunista. Le due cose sono strettamente legate. Per lui la democrazia era, infatti, innanzitutto “Stato di diritto”. E dunque nessuno, nemmeno i rappresentanti del popolo, potevano considerarsi al di sopra della legge. Nei suoi scritti è vivido il pensiero politico cattolico. Esso però non coincide con quello della chiesa. De Gasperi non mette in discussione la sua obbedienza al papa, ma si riconnette alla Rivoluzione francese. Scrive: “La libertà politica è legata alla libertà economica, e la democrazia senza la giustizia sociale sarebbe una chimera o una truffa. Accanto a quella che fu detta democrazia formale bisogna costruire la democrazia sostanziale, riformare cioè la struttura sociale”. E continua: “Le libertà politiche fondamentali, insomma le basi del sistema rappresentativo, sono conquistate già nell’89 col concorso dei cattolici. […] È la reazione dei violenti del 1798 che interrompe l’evoluzione della democrazia e ritarda di un quarto di secolo l’avvento di un regime costituzionale di ordinaria libertà”.
La democrazia di De Gasperi
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Della Realta' oltre le forme di governo
Nessuna forma statuale è origine o descrizione dei fatti. Atene divenne padrona dell'Egeo restando democrazia, senza assegnarsi un disprezzato basileus. Roma fu impero perché in grado di comandare sugli altri, rendendoli partecipi delle sue imprese, dipendenti da sé. Eppure non lo fu mai formalmente, restò res publica fino alla deposizione di Romolo Augusto - ammesso sia mai capitata. La borghesia francese realizzò la rivoluzione quando fu pronta a sostituirsi alla classe nobiliare. Non solo per odio della monarchia. Nelle parole di Emmanuel Macron "i francesi non volevano decapitare Luigi XVI".
Gli Stati Uniti, Iran, Turchia e Russia sono chiari imperi, benché per definizione repubbliche. Mentre da oltre settant'anni il Giappone è uno stato nazionale, sebbene guidato da un imperatore. E' certamente preferibile vivere in democrazia, ma questo non informa la parabola di uno specifico soggetto. La traiettoria di una collettività non è questione valoriale. Gli Stati Uniti, egemoni planetari del nostro tempo, in perenne belligeranza, sono per definizione una democrazia. Così è uno Stato democratico la Spagna, che pure vieta alla Catalogna di realizzare legalmente un referendum per disporre del proprio destino.
Anelare grandi traguardi impedisce a una collettività d'essere perfettamente democratica, in ogni epoca, in barba a ogni dichiarazione d'intenti. Questa lascia inevitabilmente spazi di natura autocratica.
-D. Fabbri
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Montecarlo, una tarda mattina di un caldo autunno. Pontello sta facendo colazione seduto al tavolino all'esterno di uno dei più famosi Hotel Monegaschi, quando una fiammante e rombante Biemmevè, facendo stridere i freni, si ferma poco distante.
Pontello con il suo Super Radar rileva che si tratta di una Biemmevè del 2001, almeno quattromila di cilindrata, con 264848 chilometri sulla gobba.
Subito il suo cervello telepatico si collega con il cervellone della motorizzazione che gli rivela vita morte e miracoli dell'attuale proprietario, di cui per tutelare la privacy, forniremo solo le iniziali, il Sig. VdM.
Dalla Biemmevè scendono quattro deliziose Signorine, ovvero la Signorina @2delia la Signorina @finestradifronte la Signorina @agirlinamber e la Signorina @blackmammaaa che Pontello esamina minuziosamente con la Super Vista a Raggi Ics, rilevando identità, indirizzo e colore delle mutande.
La profonda analisi gli conferma quello che aveva sospettato, le quattro Signorine non sono armate e quindi pericolose se si fa eccezione per quella che sembra la più decisa del gruppo, la Signorina @2delia che mostra la grinta di qualcuno che pare pronto a invadere la Polonia da un momento all'altro.
Le quattro graziose Signorine gli passano a fianco, dirette verso la caffetteria, quando una di loro, la Signorina @finestradifronte si ferma improvvisamente e gli punta il dito indice contro, pronunciando le fatidiche parole: lei è quello !
Alle quali fa seguito la Signorina @blackmammaaa : si, è Pontello (il grande attore).
La Signorina @finestradifronte appare particolarmente elettrizzata dalla sua presenza e insiste con le amiche per fermarsi di fronte a quella eccellenza del Cinema (e dello Spionaggio) Francese.
Pontello allora, da gentleman quale è, invita le quattro Signorine a sedersi al tavolino e richiama Gaston, il cameriere, che viene a prendere le ordinazioni da mettere sul suo conto, che poi è quello del governo Francese da quando è stato costretto dallo stesso governo ad andare in pensione.
Aspettando che Gaston torni con quattro Spritz alla Francese, quelli con dentro il Brie e accompagnati da crostini con le rane fritte, le Signorine Italiane riempiono di domande il buon Pontello che volentieri risponde alla loro curiosità, tranne la Signorina @agirlinamber che sentendo la Signorina @blackmammaaa affermare che Pontello era un grande attore di "Cinema di Nicchia", la corregge dicendo che si trattava di "Cinema di Nerchia", raccogliendo l'approvazione delle altre due Signorine.
Dopo lo Spritz le quattro Signorine Italiane hanno quasi esaurito la loro curiosità ma soprattutto nel frattempo è tornato il Sig. VdM con la rombante Biemmevè.
È l'ora del commiato. Pontello si alza in piedi e la Signorina @finestradifronte gli domanda se prima di andar via è possibile sentirlo pronunciare la famosa parola magica: IfxTcenTcen.
Purtroppo Pontello, scuotendo il capo, è costretto a negare. Troppo pericoloso, almeno li all'aperto e di fronte a troppa gente. E poi aggiunge, sorridendo (e mentendo), che si tratta di una leggenda metropolitana e di essere ormai soltanto un vecchio pensionato per meriti speciali della Repubblica Francese.
Dopo un quadruplo baciamano, Pontello congeda le quattro ammiratrici che tornano verso la Biemmevè su cui salgono per rientrare nella derelitta Italia ma non prima che la Signorina @2delia gli abbia chiesto se necessiti di una ottima commercialista.
Domanda alla quale Pontello risponde rimandando la Signorina @2delia al governo del Presidant Macaron che è quello che gli paga i servizi fiscali.
Pontello osserva il Biemmevè partire sgommando e sospira, in altri tempi e in altri momenti non si sarebbe negato ma avrebbe fatto salire le quattro Signorine nella sua Suite e avrebbe pronunciato quella parola fatidica dalle sicure conseguenze amorose.
Ma non oggi, non nel Duemilaventitre, alle ore Undici e Trentasette Aemme, con quasi Quindici Centigradi e una lieve brezza marina che non disturba assolutamente. Prezzi dei carburanti in leggero calo anche nel Principato Monegasco.
Oggi Pontello resta solo, con un caffè quasi freddo e piuttosto triste.
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della vita politica italiana, con particolare riferimento agli ultimi due inquilini del Quirinale.
Si tratta di parole il cui tenore letterale non è equivocabile, tanto è chiaro.
Parole pesanti come macigni perché Juncker è stato presidente della Commissione dal 2014 al 2019 e presidente dell’Eurogruppo dal 2005 al 2013.
Due crocevia fondamentali per la gestione della crisi finanziaria del 2009 e della crisi del debito del 2011-2012, che hanno messo in serio pericolo la tenuta dell’unione monetaria e della stessa #UE.
Juncker ricorda che “Vi sono personalità italiane che mi hanno profondamente marcato – risponde –.
Prima di tutto, Carlo Azeglio #Ciampi, uomo saggio e ponderato, ma anche Giorgio #Napolitano.
In questi anni di dibattiti feroci, gli italiani hanno dimostrato finezza nello scegliere i loro presidenti che si sono sempre differenziati dalla maggioranza delle personalità politiche italiane per la loro serietà e per la loro capacità a riflettere oltre la loro persona. Non amavano la combinazione, ma l’armonia”. In francese, il termine combinazione si riferisce al bizantinismo della politica italiana, agli accordi sottobanco, all’opportunismo fine a sé stesso.
“Con Giorgio #Napolitano e poi con Sergio #Mattarella, che appartiene alla schiera dei presidenti che ho appena citato, ho spesso negoziato, non dico in segreto ma senza troppa pubblicità, quando avevo dei problemi con i primi ministri italiani.
O meglio, quando i primi ministri italiani avevano dei problemi con il presidente della commissione europea.
Amavo i miei scambi con Giorgio Napolitano. Ascoltando le sue descrizioni della vita dall’interno del governo italiano sono diventato uno specialista di cose che non dovevo sapere…”.
Si tratta di parole pronunciate non da uno di passaggio, ma da chi ha cominciato a frequentare i corridoi e le stanze dei bottoni di #Bruxelles circa 40 anni fa, i cui ricordi potrebbero riempire più di un libro.
Ma sentirsi dire che, quando i primi ministri italiani avevano problemi con la Commissione, lui “negoziava” (in segreto, o meglio, senza troppa pubblicità) con Napolitano e Mattarella è come fare entrare un elefante in una cristalleria.
A quale tipo di problemi si riferisce?
Forse a qualche tentativo di resistenza del governo Berlusconi e del suo ministro Giulio Tremonti, rispetto a soluzioni di politica economica che hanno zavorrato il nostro Paese per 10 anni?
Oppure all’indecente pressione esercitata.
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Le manifestazioni (a Buenos Aires), iniziate verso le 13, sono terminate verso le 20 e denotano (...) la solita organizzazione che (viene volutamente ignorata d)alla stampa internazionale: gruppi di persone vengono portati sul luogo usando autobus privati o scuolabus, per poi dare inizio ai disordini.
Nella maggior parte questi tours sono organizzati da centri sociali ai quali l’attuale Governo ha tolto la funzione di distribuire i sussidi ai poveri, (...) dato che non solo decidevano chi dovesse avere i soldi ma si trattenevano cospicue percentuali sugli stessi.
(Non s)i sono presentati solo loro, ma pure deputati perokirchneristi che hanno guidato i cortei urlando ai poliziotti (...) la loro condizione di politici: pensando con questo di avere il via libera a violare i codici. Ma la reazione delle forze dell’ordine, a base di gas lacrimogeni, ha fatto esplodere (...) violentissimi incidenti.(...). Questa è stata la risposta della casta (...).
(Il fatto é che) questo Governo (...) sta ottenendo risultati davvero notevoli, anche se ancora insufficienti, che dimostrano un costante cambio della situazione nel Paese. L’inflazione di maggio è stata di solo il 4% e nel corso della sua partecipazione (...) al G7 italiano il Presidente Milei ha iniziato accordi con il Fondo monetario che (...) dovrebbero aiutarlo a (...) iniziare il decollo dell’economia dell’Argentina.
Milei lo aveva detto chiaramente anche nella sua campagna elettorale (...): appena assunte le funzioni di Presidente,(...) aveva chiaramente dichiarato che i primi tempi sarebbero stati duri per tutti, proprio l’esatto contrario di un perokirchnersimo che, anche nel 2019, una volta eletto il suo rappresentante Alberto Fernandez alla Presidenza, aveva promesso, come al solito, di riempire i frigoriferi della popolazione. E che ora, considerato anche il momento di sacrifici, sta tentando di far saltare un Governo che, nei prossimi mesi, dovrebbe far pagare anche penalmente ai responsabili di politiche deliranti e populiste che hanno distrutto l’Argentina.
Arturo Illia via https://www.ilsussidiario.net/news/diario-argentina-i-disordini-di-piazza-telecomandati-per-far-saltare-milei/2718815/
Ecco la sinistra globale reazionaria GOLPISTA: qui i cardinali confessano le pressioni dello Scalfaro per far cadere Berlusca (tra dieci anni confesseranno le trame di Napolitano per elevare il suo cavallo Monti e l'asina Fornero), mentre scattano imbarazzanti gazzarre in parlamento, concordate col nemico francese; là i deputati della casta guidano le cariche contro la polizia. Serve una soluzione giudiziaria contro capi, capetti e finanziatori globali della cospirazione globale che ha portato le guerre la corruzione e anche la pandemia: speriamo che Trump tracci finalmente il solco.
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Richard Serra
Tilted Arc
Nel 1979 il General Service Administration (GSA), un’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti, in accordo con il National Endowment for the Arts (NEA), decide di commissionare una scultura all’artista Richard Serra. È destinata alla Federal Plaza di New York. Dieci anni dopo, la scultura, chiamata Tilted Arc, viene smantellata, segata a pezzi, i suoi resti immagazzinati a Brooklyn. Nel mezzo accade di tutto. L’affaire Serra ridefinirà il concetto di site specificity di una scultura inserita nel tessuto urbano. In effetti, c’è qualcosa di radicale in questo artista che fin dagli inizi della sua carriera aveva deciso di utilizzare acciaio e piombo come materia espressiva. Nelle Lettere a Miranda Quatremère de Quincy si poneva domande riguardo allo spostamento delle opere d’arte italiane. All’epoca, la Rivoluzione francese aveva appena fatto il suo corso. Due secoli dopo la questione resta: distratta dal suo contesto l’opera perde il suo valore? “Rimuovere l’opera significa distruggere l’opera” afferma Richard Serra. La Street Art pone problemi simili.
Nel 1979, quando viene scelto dal GSA, Serra è già conosciuto, apprezzato. Nel 1970 aveva piazzato una struttura circolare in acciaio nel manto stradale di una via del Bronx (To Encircle Base Plate Hexagram Right Angles Inverted). L’anno successivo, piazza il St. John’s Rotary Arc nei pressi della rotatoria dell’Holland Tunnel. Certo, finché si tratta di una strada del Bronx, o di una rotatoria, nessuno fiata. Ma quando ti trovi di fronte il Federal Bureau of Investigation o una sede della corte di giustizia, è difficile farla franca.
Tilted Arc viene inaugurato nel 1981. Una linea di acciaio color ruggine di quaranta metri, alta quattro, leggermente curva e inclinata, taglia in due la piazza. Apriti cielo. La struttura “teatrale” del sito viene alterata, ciò di cui Serra era ben conscio. I cittadini si ritrovano proiettati dentro un nuovo contesto ambientale, ridefinito dalla scultura. È come se lo stesso concetto di “temporalità” subisse una torsione. Chi cammina sulla piazza è costretto a costeggiare l’opera. In un sito percorso usualmente di fretta, per motivi di lavoro, Serra costringe i passanti a rallentare, a lambire e “sentire” l’opera. Grazie a questo taglio in acciaio lo spazio viene ora sovvertito. Questa linea funge da contrappunto ambientale. È l’opera che ora definisce, impone il proprio territorio.
Ne succedono di tutti i colori. Un giudice protesta. Pone problemi di sicurezza. Finisce come in una lite condominiale, ma su larga scala. C’è chi pone questioni di decoro. La gente vi urina sopra (intervistato dal New York Times, che gli domanda quale sia il suo luogo favorito in città, Matthew Barney risponde: “Urinare riverentemente su Tilted Arc”). C’è chi vi aggiunge graffiti. Alcuni tirano in ballo il Muro di Berlino. Si tengono pubbliche udienze. Autorevoli critici d’arte difendono il lavoro di Serra. Nel 1985 la sede di Washington della GSA chiede che all’opera venga trovato un altro spazio. Serra avvia una causa per difendersi. La causa viene rigettata. Nel 1987 la NEA dichiara Tilted Arc “site specific”, e per questo inamovibile. Serra intanto va in appello. Nel 1989, dopo che Ronald Reagan ha firmato la Berne Convention, legge in difesa dei beni letterari e artistici, Tilted Arcviene smantellato. Per qualche tempo, una specie di cicatrice sulla pavimentazione funziona da indice dell’opera. Ora, restano solo fotografie, più la documentazione, gli atti di questa battaglia espressiva.
Via
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The origins of the Italian national flag dating back to the French revolution
Since a couple of days ago our Prime Minister, Giorgia Meloni, was caught unprepared on the meaning of the colours on the Italian flag by the Senior United States senator Chuck Schumer, I thought it could have been interesting to dive more into it, to see if there's something else beyond the three theological virtues, which the flag is attributed to nowadays. And surprisingly there is! Sources dating back to the last decade of the 18th century show a strong link between the Italian tricolour and the cockades used during the French revolution.
According to the archivist and historian Nicola Ferorelli (1877-1951), during the month of August 1789 is some Italian towns, people were spotted protesting against high food prices, wearing green leaves as cockades in an attempt to imitate the parisians who took the Bastille:
Si sa inoltre, con uguale certezza che, durante il mese di agosto 1789, a Fano ed a Velletri prima del giorno 16, a Roma fra il 16 e il 28, ed a Frascati non più tardi del 30, il popolo minuto commise atti vandalici e compì minacciose dimostrazioni, usando foglie di alberi per coccarda. A Roma si mossero circa ventimila transteverini muniti di armi, recando foglie di lauro al cappello, e chiedendo e ottenendo immediatamente il ribasso del prezzo dei generi di prima necessità col dire che avrebbero imitato i parigini se non fossero stati subito accontentati.
[Eng]:
Furthermore it is known, with equal certainty that, during August 1789 in Fano and Velletri before the 16th, in Rome between the 16th and the 28th, and in Frascati no later than the 30th, the people committed acts of vandalism and menacing demonstrations, using tree leaves as cockades. In Rome around twenty thousands Transteverians [people residing in Rome] marched with weapons, showing laurel leaves appointed to their hats, and demanding and immediately getting price reduction on goods of primary necessity, threatening they would have imitated the Parisians in case their requests hadn't been immediately fulfilled.
- N. Ferorelli, La vera origine del tricolore italiano, Rassegna storica del Risorgimento vol. XII (1925)
Moreover Ferorelli gives proof, cockades carrying green, white and red colours were worn by the citizen of Genua, mistakenly believed to be the colours used by the French revolutionaries. The reason behind the misunderstanding relies in the fragmented and sometimes incorrect news the Italian press received from France:
Si sa per giunta, anche con la massima certezza, che, nel 21 agosto dello stesso anno [1789], gli inquisitori della repubblica di Genova, riferivano in una loro relazione al governo, di essere state viste delle persone passeggiare per la città e con la nuova coccarda francese bianca, rossa e verde introdotta da poco tempo a Parigi.
[Eng]:
It is known, with the utmost certainty, that, on the 21th of August of the same year [1789], the inquisitors of the republic of Genua, wrote in a report to the government, that people wearing the new white, green and red French cockades shortly introduced in Paris were spotted walking through the city.
- N. Ferorelli, La vera origine del tricolore italiano, Rassegna storica del Risorgimento vol. XII (1925)
A military insigna carrying the green, white and red colours was adopted as official flag for the the newly formed Legione Lombarda (Lombard Legion) in 1796, whose members were Italian patriots and soldiers favourable to Napoleon Bonaparte, but it's with the establishment of the Cispadanian Republic (7th January 1797) that we have the first example of use of the tricolour as symbol for national union. As the intellectual and journalist Giuseppe Compagnoni stated in his proposal on the very same day of the Republic proclamation:
Si renda universale lo stendardo o bandiera cispadana di tre colori verde, bianco e rosso e questi tre colori si usino anche nella coccarda cispadana, la quale dovrà portarsi da tutti.
[Eng]:
An universal banner or flag with three colours green, white and red should be set and these colours should be used in the cispadanian cockade, that should be worn by everyone.
- L. Rossi, Origini della bandiera tricolore italiana
More or less significant variant of the cispadanian flag were used during the foundations of new states in the Italian peninsula, until March 1861, when on the 17th, the Kingdom of Italy was proclaimed, whose official flag was the three vertical-striped tricolour belonged to the former Kingdom of Sardinia, the official prototype of the one currently used in Italy.
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