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Francia: Via Libera alla Tassa del 2% sui Grandi Patrimoni
Lotta alle disuguaglianze: La nuova tassa sui patrimoni miliardari porterà 2 miliardi di euro all’erario francese
Lotta alle disuguaglianze: La nuova tassa sui patrimoni miliardari porterà 2 miliardi di euro all’erario francese La Francia ha approvato una tassa del 2% sui patrimoni che superano 1 miliardo di euro, un provvedimento che mira a ridurre le disuguaglianze economiche e ad aumentare le risorse pubbliche. Questa misura, sebbene provvisoria e in attesa dell’approvazione definitiva, prevede un flusso…
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🇩🇪 SCHOLZ TAGLIA TUTTO (INCLUSI GLI AIUTI PER I NUOVI GENITORI E QUELLI PER COMBATTERE LA POVERTÀ INFANTILE), TRANNE LA DIFESA
La Germania prevede di ridurre drasticamente le prestazioni sociali e frenare il debito pubblico, ma di aumentare l'importo speso per le forze armate nel 2024, secondo una bozza di bilancio approvata oggi dal governo del cancelliere Olaf Scholz.
Il pacchetto proposto prevede di spendere 445,7 miliardi di euro l'anno prossimo, in calo di circa il 6% rispetto a quest'anno, assumendo appena 16,6 miliardi di euro di nuovo debito, un taglio considerevole di oltre il 50%. Il bilancio del prossimo anno sarà il primo a tornare al tetto ai prestiti imposto dalla Costituzione del Paese da quando è stato sospeso all'inizio della pandemia di coronavirus.
Per rimanere entro quel limite è stato necessario tagliare drasticamente la spesa nei prossimi due anni, per tutti i settori tranne quello militare. I fondi stanziati per la difesa aiuterebbero la Germania a rispettare il suo obbligo come membro della NATO di spendere almeno il 2% del prodotto interno lordo per le sue forze armate il prossimo anno.
La Germania ha a lungo trascurato le spese militari. Nonostante l'intensa pressione degli Stati Uniti, l'ultima volta che la Germania ha speso il 2% del suo PIL per la difesa è stato nel 1991, l'anno successivo alla riunificazione.
Ma alcuni hanno sostenuto che rifiutando di aumentare significativamente il budget militare, che è aumentato di 1,7 miliardi di euro, a 51,8 miliardi di euro, optando invece per riempirlo con 19,2 miliardi di euro da un fondo speciale annunciato dopo che la Russia ha invaso l'Ucraina, il governo stava fornendo solo un aumento temporaneo aumento.
Allo stesso tempo, la severità dei tagli ai servizi sociali ha suscitato aspre critiche da parte di economisti, sindacalisti e operatori del welfare. Il budget includeva tagli a un piano per aiutare ad alleviare la povertà infantile e una forte riduzione del reddito annuo consentito ai nuovi genitori per beneficiare del congedo parentale pagato dal governo.
Marcel Fratzscher, presidente dell'Istituto tedesco per la ricerca economica, ha definito il bilancio "economicamente imprudente, antisociale e non strategico". Lo ha criticato per aver trascurato gli investimenti in settori che, secondo lui, aumenterebbero la competitività globale della Germania, tra cui la digitalizzazione, le infrastrutture verdi e l'istruzione.
Il Parlamento deve approvare il bilancio. Il bilancio proposto deve ancora essere discusso dal Parlamento. Il voto è previsto entro la fine dell'anno. (Fonte: New York Times)
Decenni a sbandierare surplus, per poi ritrovarsi, nel momento più difficile per la popolazione, a tagliare le prestazioni sociali e aumentare il budget per la difesa (ossia, in pratica, a regalare soldi agli americani per acquistare 35 inutili F-35 da Lockheed Martin). Che fine, ragazzi.
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i “lockdown” possono affascinare la politica europea perché offrono una “involontaria” valvola di sfogo economica. Comprimono la domanda interna, agiscono in senso contrario alla salita dei prezzi, difendono la competitività della manifattura europea (poco import) in un quadro internazionale da “tutti contro tutti”. La relazione tra riduzione della pressione inflattiva interna e lockdown è già stata indagata e discussa a lungo sui maggiori media occidentali a proposito della Cina; mentre la Cina rimaneva chiusa Pechino accumulava scorte e firmava contratti di approvvigionamento. (...)
Oggi l’Europa e l’Italia sembrano tornate in prima linea nella “lotta al Covid” in un quadro molto particolare per il Vecchio continente. È una coincidenza o una deriva “cinese”?
da https://www.ilsussidiario.net/news/scenario-2023-quellallarme-covid-cinese-che-sembra-fatto-apposta-per-aiutare-gli-usa/2464767/
Ariciccia con la guida cinese alla decrescita infelice.
Nulla avviene (e viene sottolineato dal mainstream media) per caso.
Rimarcare certe "coincidenze" genera il cd. complottista.
Se ci aggiungiamo un po' di analisi informata con un minimo di competenze, diventa rivelazione di come certi eventi diventino OPPORTUNITA' - la scorciatoia salvifica - agli occhi dei corto-miranti fronte bassa alla guida del gregge. Anticipazione.
PURTROPPO A VOLTE RITORNANO, le scorciatoie (e portano fatalmente i corto-miranti a far perder tempo cioè valore e peggio, anche la salute).
Noi che scientifici siamo davvero non per sentito dire, speriamo davvero di sbagliarci.
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Crisi Moda Toscana, Bergamini: l'impegno di Forza Italia
Crisi Moda Toscana, la vicesegretario nazionale e responsabile esteri di Forza Italia Deborah Bergamini: "Intervenire per sostenere la Toscana, prima regione italiana per addetti nel settore moda" La crisi economica globale ha mostrato i suoi effetti anche sul comparto moda toscano, un settore che rappresenta una fetta significativa dell'economia regionale e nazionale. Deborah Bergamini, vice segretario nazionale di Forza Italia e responsabile per gli Esteri, ha partecipato, insieme alla collega deputata di Forza Italia Erica Mazzetti ed al segretario regionale Marco Stella, a un incontro cruciale a Firenze convocato dal presidente della Regione Eugenio Giani, per discutere delle difficoltà che stanno affrontando le aziende del settore moda, un settore che da solo costituisce quasi il 30% dell'export nazionale. La vice segretario ha portato alla luce l'importanza di un intervento immediato per sostenere questo pilastro dell'economia toscana: "Intervenire per sostenere la Toscana, prima regione italiana per addetti nel settore moda," ha dichiarato Bergamini durante l'incontro. La deputata ha messo in evidenza la necessità di misure urgenti per alleviare la crisi di liquidità delle imprese locali. Forza Italia, attraverso le parole di Bergamini, ha dimostrato una sensibilità particolare verso questa situazione critica. Il partito ha illustrato diverse azioni concrete che si stanno mettendo in campo per aiutare le aziende da parte del Governo: Rinegoziazione dei prestiti garantiti per mitigare la crisi di liquidità. Riduzione delle somme da restituire per il credito di imposta, considerando l'impatto negativo della crisi. Accesso facilitato alla cassa integrazione per proteggere i lavoratori durante questo periodo difficile. Non solo, Forza Italia è impegnata anche nell'attuazione della legge sul Made in Italy, focalizzandosi su sostenibilità e innovazione tecnologica. "L'obiettivo è incentivare la sostenibilità e l'innovazione tecnologica nel settore moda," ha spiegato Bergamini, sottolineando la necessità di un approccio moderno per mantenere la competitività internazionale della moda toscana. Bergamini ha ribadito l'impegno del suo partito a valorizzare e proteggere un'industria che non rappresenta solo una risorsa economica ma è anche un simbolo del patrimonio culturale toscano: "Un simbolo del nostro patrimonio culturale ed economico," ha affermato, sottolineando l'importanza di preservare e promuovere questo settore cruciale. L'azione di Forza Italia nella crisi del settore moda toscano dimostra una volta di più l'attenzione del partito verso le problematiche economiche locali, promuovendo soluzioni che non solo mirano a superare la crisi attuale ma anche a garantire un futuro sostenibile e competitivo per la moda toscana. Edoardo Fabbri Nitti Forza Italia - Coordinamento Regione Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
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Dal 31 marzo 2025 al 30 ottobre 2025, l’aeroporto di Catania chiuderà la pista dalle ore 00:00 alle 06:00 per permettere i lavori di interramento della linea ferroviaria, propedeutici alla realizzazione della nuova pista di volo prevista dal piano di sviluppo dello scalo. Una breve pausa nelle lavorazioni è prevista nel mese di agosto per limitare l'impatto sul traffico estivo. L’annuncio arriva dalla Sac, società che gestisce l’aeroporto, che sottolinea come il progetto, finanziato grazie ai fondi del Pnrr, rappresenti un intervento di rilievo strategico per l’intera infrastruttura aeroportuale. Nico Torrisi, amministratore delegato di Sac, ha espresso gratitudine verso il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, l’Enac, e Rfi per il supporto nella riprogrammazione dei lavori. Torrisi ha anche ringraziato Anastasio Carrà, deputato siciliano della Lega, per il sostegno fornito al progetto. «Questo intervento – ha dichiarato – conferma la centralità dell’aeroporto etneo nel contesto nazionale e internazionale, contribuendo a migliorare l’esperienza dei passeggeri e l’attrattività per le compagnie aeree». La Sac ha sottolineato che i lavori, concentrati nelle fasce notturne, sono stati pianificati per minimizzare l’impatto sull’operatività dello scalo e i disagi per i viaggiatori. «La scelta delle ore notturne testimonia l’impegno a garantire continuità del servizio – si legge in una nota – riducendo al massimo le interferenze delle lavorazioni». L’ammodernamento dello scalo catanese rappresenta un passo fondamentale per potenziare le infrastrutture del Sud Italia, migliorando la competitività del territorio. Questo progetto è visto come un esempio di sinergia strategica tra due gestori di infrastrutture pubbliche, Sac e Rfi, che punta a favorire crescita economica e sviluppo sostenibile. Read the full article
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Intelligenza artificiale, Trump punta alla supremazia senza limiti degli Usa
(Adnkronos) – Con il nuovo mandato il Paese potrebbe trovarsi a dover scegliere tra la deregolamentazione in nome della competitività economica e la protezione delle risorse naturali Read More (Adnkronos) – Con il nuovo mandato il Paese potrebbe trovarsi a dover scegliere tra la deregolamentazione in nome della competitività economica e la protezione delle risorse naturali Adnkronos –…
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Il Piano di Draghi: Investimenti, Innovazione e Competitività in Europa
De Ficchy Giovanni Mario Draghi Oggi l’Europa è unita nel perseguire una crescita economica inclusiva, concentrandosi su ; competitività sostenibile sicurezza economica autonomia strategica aperta concorrenza leale Sono tutti pilastri di prosperità. La visione che spinge l’Europa verso il futuro è quella di creare le condizioni affinché le imprese prosperino, l’ambiente sia protetto e…
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Fare sempre ricerca e sviluppo (R&S) è fondamentale per molte ragioni, sia per le aziende che per la società nel suo insieme. Ecco alcune delle principali ragioni per cui è importante:
1. Innovazione e Competitività
Innovazione: La R&S è la chiave per sviluppare nuovi prodotti, servizi e tecnologie. Questo consente alle aziende di innovare e di mantenere un vantaggio competitivo nel mercato.
Competitività: Le aziende che investono in R&S possono rispondere più rapidamente ai cambiamenti del mercato e alle nuove tendenze, mantenendosi competitive rispetto ai concorrenti.
2. Crescita Economica
La ricerca e sviluppo è un motore di crescita economica. Le innovazioni tecnologiche e i nuovi prodotti generati dalla R&S possono creare nuovi mercati, stimolare la domanda e generare occupazione.
3. Risolvere Problemi Complessi
La R&S permette di affrontare problemi complessi, come la sostenibilità ambientale, la salute pubblica e la sicurezza. Attraverso la ricerca, è possibile trovare soluzioni a sfide globali, migliorando la qualità della vita.
4. Miglioramento Continuo
Anche i prodotti o servizi già esistenti possono essere migliorati attraverso la R&S. Questo porta a un costante miglioramento della qualità, dell'efficienza e della soddisfazione del cliente.
5. Adattamento al Cambiamento
In un mondo in rapido cambiamento, le aziende devono adattarsi rapidamente alle nuove tecnologie, regolamentazioni e preferenze dei consumatori. La R&S consente di esplorare e implementare nuove soluzioni in risposta a questi cambiamenti.
6. Protezione della Proprietà Intellettuale
Investire in R&S spesso porta alla creazione di nuove invenzioni e scoperte che possono essere protette tramite brevetti. Questo offre alle aziende un vantaggio legale e commerciale, proteggendo le loro innovazioni dalla concorrenza.
7. Collaborazione e Sviluppo di Conoscenze
La R&S favorisce la collaborazione tra università, istituti di ricerca e aziende, creando un ecosistema di innovazione. Questo non solo promuove lo sviluppo tecnologico ma anche l'avanzamento della conoscenza scientifica.
8. Benefici Sociali
Molti risultati della ricerca, come nuove cure mediche o tecnologie pulite, hanno un impatto positivo sulla società. Investire in R&S può quindi contribuire al benessere generale.
9. Lunga Durata dell'Azienda
Le aziende che investono in R&S tendono ad avere una maggiore sostenibilità nel lungo termine, poiché possono anticipare e adattarsi meglio ai cambiamenti del mercato e dell'ambiente esterno.
Duncque, la ricerca e sviluppo è un elemento cruciale per il progresso tecnologico, economico e sociale. Essa permette alle aziende di innovare, di crescere e di rimanere competitive, oltre a contribuire in modo significativo alla soluzione di problemi globali e al miglioramento della qualità della vita.
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Amici di Giorgia Meloni
Giorgia Meloni
La mia intervista al Corriere della Sera. Buona lettura
Presidente Giorgia Meloni, la sua scelta di schierare l’Italia contro il bis di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue ha scatenato polemiche infinite. Se lo aspettava? E resta convinta di aver agito per l’interesse dell’Italia?
«Intanto voglio chiarire che io ho schierato l’Italia nel Consiglio europeo di fine giugno astenendomi sul mandato a von der Leyen, suggerendo a tutti di tenere in considerazione l’indicazione emersa dalle urne. Giovedì, invece, ho schierato il mio partito, all’interno di un voto parlamentare, sul programma politico della prossima Commissione. È una distinzione fondamentale. Dopodiché qualsiasi cosa io faccia genera polemiche infinite, e dunque ovviamente sì, me lo aspettavo. Poi le polemiche bisogna saperle leggere anche nella loro serietà».
🖋️ A chi si riferisce?
«Il M5S mi insulta perché ho votato come loro, il Pd perché non ho votato come loro dopo aver loro stessi minacciato di non sostenere von der Leyen se si fosse azzardata a dialogare con me. E tutti insieme insultano i partiti del centrodestra per aver votato in modo difforme, esattamente come hanno fatto loro. La credibilità della predica si valuta sempre anche dall’autorevolezza del pulpito».
🖋️ La sua scelta ha stupito, spiazzato e suscitato allarme.
«Penso di avere fatto una scelta di coerenza, non sulle mie posizioni, ma rispetto alle elezioni europee. Mi fa sorridere come alcuni osservatori non tengano minimamente in considerazione che cosa i cittadini hanno chiesto con il loro voto dell’8 e 9 giugno. Noi personalizziamo sempre, ma il tema non è von der Leyen sì o no, il tema è quali siano le priorità di cui l’Europa deve occuparsi».
🖋️ Come risponde all’accusa di aver isolato l’Italia, schierandola all’opposizione del nuovo governo europeo?
«Mentre von der Leyen parlava io ho ricevuto messaggi di imprenditori, industriali, non persone antisistema che vogliono l’Italia fuori dalla Ue, ma persone che hanno imparato che questa è un’Europa che non guarda il contesto nel quale si muove e pensa che la sua missione sia semplicemente iper regolare tutto».
🖋️ E com’è il contesto nel quale l’Unione si muove?
«Nel 1990 la Ue a 12 Stati valeva il 26,5% del Pil mondiale, la Cina l’1,8%. Oggi l’Europa a 27 Stati vale il 16,5% e la Cina il 18%. Vuol dire che quando nel 1990 l’Europa pensava che occupandosi di sé stessa si sarebbe anche occupata del contesto faceva una cosa sensata, ma adesso non è più così. Se non valuti il contesto rischi di creare enormi problemi di competitività. Ho incontrato qualche giorno fa alcuni rappresentanti della Round Table europea, che riunisce le grandi industrie europee, e c’erano enormi convergenze tra le loro preoccupazioni e la mia strategia, in materia di competitività, sul tema di una transizione verde e compatibile con sostenibilità economica e sociale, e sull’energia».
🖋️ Avete scelto di non dichiarare il voto in anticipo perché speravate di essere decisivi e poi passare all’incasso?
«Io non ragiono così. Semplicemente ho chiesto al mio partito di convocare la riunione mezz’ora prima del voto perché volevo che potessimo decidere avendo tutti gli elementi a disposizione. Ho aspettato di ascoltare il discorso, ho aspettato di conoscere quali gruppi l’avrebbero sostenuta. Non ho scelto in base a un principio o a uno schieramento ideologico. Ragiono per quello che è meglio per l’Italia e per l’Europa. La presidente ha detto cose che ci trovano d’accordo, in particolare sull’immigrazione, confermando il cambio di passo impresso soprattutto grazie al lavoro italiano. Ma ha anche detto cose che sia nel metodo sia nel merito non rendevano possibile il voto di Fratelli d’Italia».
🖋️ Dunque, come pensano molti, lei ha ragionato da leader di partito e non da capo del governo italiano?
«Mi sono comportata come si dovrebbe comportare un leader europeo perché mi sono chiesta se la traiettoria fosse giusta. E siccome non posso dire di considerarla giusta soprattutto su alcune delle materie sulle quali i cittadini hanno chiesto un cambio di passo, come la transizione verde, ho fatto come sempre quello che mi pareva più giusto, senza condizionamenti e senza timore. Se decidi di dire sì solo per fare quello che fanno gli altri non fai il lavoro che compete a un leader».
🖋️ Non crede che questo la ponga dalla parte degli antieuropeisti?
«Questo eterno racconto di europeisti contro antieuropeisti non regge alla prova della storia e della politica. Sono schematismi infantili. Io penso che sia mio dovere dire quando penso che le cose non funzioneranno, anziché mettere la polvere sotto il tappeto. Ci troviamo in un contesto internazionale, economico e geopolitico difficilissimo. Molte certezze che avevamo stanno venendo meno. Se qualcuno non lo dice, se ciascuno non fa la propria parte per raddrizzare il percorso, lo pagheremo tutti. Lo abbiamo già visto accadere. E quindi penso che si sia molto più credibili se si ha il coraggio di sostenere le proprie posizioni, fermo restando che devono essere posizioni ragionevoli, piuttosto che se si sceglie di tacere per quieto vivere, salvo poi lamentarsi in privato, come ho visto fare a volte».
La accusano di aver commesso un azzardo che danneggia l’Italia. Vuole spiegare meglio la strategia?
«La strategia l’ho già spiegata, è essere consapevoli del proprio ruolo. L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione, uno dei più grandi e influenti Paesi europei. Il nostro compito è contribuire a tracciare una rotta, non assistere in silenzio a cosa accade. Questa è stata la scelta di altri, ma non la condivido. All’Europa è mancata spesso, soprattutto, la politica, che è visione e decisione. La ragione per la quale le cose rischiano di non funzionare nei prossimi anni è che il metodo scelto per indicare gli incarichi di vertice della Ue può compromettere entrambe le cose».
Perché il metodo comprometterebbe la visione?
«Se cerchi di mettere insieme tutto e il contrario di tutto, alleando forze politiche che non la pensano allo stesso modo su nulla, rischi di non avere una visione chiara. In Italia lo abbiamo visto accadere spesso, negli scorsi anni, e lo abbiamo pagato. Il problema è che questo tempo, più del passato, richiede scelte chiare».
Teme che Ursula von der Leyen finirà per guidare un governo paralizzato da una maggioranza non omogenea?
«Se porti la logica maggioranza-opposizione, che dovrebbe riguardare solo il Parlamento, al livello degli incarichi apicali, pensati dai padri fondatori come ruoli neutri che garantissero tutti gli Stati membri, produci il rischio di ulteriori divisioni e dunque una maggiore difficoltà nel decidere».
Ma come pensa di cambiare l’Europa mettendosi fuori dalla cabina di regia?
«Cosa si intende per cabina di regia? Se faccio quello che gli altri hanno scelto per me, anche se penso che non risolverà i problemi, secondo voi posso dire di stare in una cabina di regia? Siamo seri. Se invece mi chiedete cosa spero faccia l’Europa la questione è semplice, deve fare meno e deve farlo meglio, deve regolare meno e occuparsi di sostenere la competitività. E quando definisce delle strategie, deve anche accompagnarle con gli strumenti necessari».
Quali sarebbero per lei gli strumenti necessari?
«Se decidi che serve un’industria della difesa competitiva devi anche scomputare gli investimenti nel settore dal calcolo del rapporto deficit/Pil. Se vuoi fare una transizione verde devi accompagnarla con un tempo e dei modi che non si traducano in desertificazione industriale. Se vuoi fare la transizione digitale, devi prevedere stanziamenti adeguati».
Però, pur di non stare con verdi e socialisti lei ha schierato l’Italia all’opposizione di quella che von der Leyen, commentando il no di FdI, ha definito «maggioranza democratica».
«Io ho detto che il mio partito non avrebbe fatto una maggioranza con la sinistra di ogni colore e non l’ho fatta. Ma questo non ha nulla a che fare con il ruolo dell’Italia, che non è dato dalle scelte dei partiti della maggioranza in Parlamento, ma dal suo peso all’interno dell’Unione europea e dalla credibilità del suo governo. Dopodiché mi pare che in pochi conoscano le dinamiche europee, dove le maggioranze alla prova dei fatti cambiano da dossier a dossier e i partiti della maggioranza italiana, dato il loro peso, possono ampiamente fare la differenza».
Vuol dire che potrebbe votare anche con il Pd?
«Nella passata legislatura è successo. Se le opposizioni vorranno collaborare sui vari provvedimenti, in base all’interesse italiano, ne saremo ben felici».
Alcuni parlamentari di FdI hanno votato per von der Leyen per aiutarla a neutralizzare i franchi tiratori?
«Lo escludono i numeri. Rispetto alla maggioranza che von der Leyen aveva sulla carta ci sono oltre 50 voti in meno. Se l’avessimo votata noi, mancherebbero circa 80 voti. Significa che la von der Leyen in realtà non ha una maggioranza? Interessante…».
Ora però è più difficile ottenere deleghe importanti per il commissario italiano e una vicepresidenza esecutiva.
«Io penso che questa lettura sia surreale. Cioè, si sostiene che Ursula von der Leyen non riconosca ai Paesi membri il ruolo che il loro peso determina, ma decida in base al fatto che i partiti di governo l’abbiano votata o meno? Fossi in voi, considererei questa lettura un insulto».
Non teme vendette? Non crede che Scholz e Macron potrebbero lavorare per ridimensionare l’Italia?
«Penso che la decisione ora spetti alla presidente della Commissione, con la quale abbiamo già dimostrato di saper collaborare lealmente. Anche nei passati due anni noi non facevamo parte della sua maggioranza, ma questo non le ha impedito di ascoltarci quando le nostre tesi erano sensate e utili. E non ha impedito a noi di aiutare la Commissione quando ritenevamo che fosse nell’interesse italiano ed europeo. Non ho ragione di credere che non sarà così anche nel futuro».
Lei ha detto a von der Leyen che non l’avrebbe votata?
«Io parlo sempre con la presidente della Commissione, è mio dovere farlo e abbiamo imparato a rispettarci a vicenda».
Quindi il vostro rapporto, anche personale, non è compromesso?
«Abbiamo collaborato fino ad ora e continueremo a farlo anche in futuro. Siamo persone che hanno delle responsabilità e ne comprendono il peso. L’Italia dipende da scelte europee, ma anche l’Europa dipende dall’Italia perché noi non siamo una provincia dell’impero. Siamo uno dei Paesi fondatori, la seconda industria manufatturiera, la terza economia e abbiamo anche il governo più stabile tra le grandi nazioni d’Europa. Tutti riconoscono il peso e il ruolo dell’Italia e sono certa che queste saranno le valutazioni che si faranno quando si definiranno le deleghe».
Conferma che sarà Raffaele Fitto il commissario italiano?
«Io non parto dal nome, ma dalla delega. Quando capiremo, come spero, quale sia il tipo di materia che potrebbe essere affidata all’Italia individueremo, insieme alla maggioranza, anche la persona a nostro avviso migliore. La nostra priorità sono le deleghe di carattere economico, industria, competitività, coesione, che ci consentano di aiutare l’Italia e l’Europa».
FdI ha votato come i Patrioti di Salvini, Le Pen e Orbán che dialogano con Putin. Riuscirà a tenere la linea di sostegno all’Ucraina?
«La linea del governo è definita dal programma che abbiamo scritto insieme e che abbiamo sempre rispettato».
Tajani ha votato «Ursula», lei e Salvini no. È credibile e può durare un governo così diviso in politica estera?
«State scherzando? Questo è il governo italiano percepito come più solido a livello internazionale, da molti anni a questa parte. Questa domanda dovreste farla alla nostra attuale opposizione, che era divisa anche quando governava. Dopodiché io penso che tutte le posizioni espresse in Europa dai partiti della maggioranza siano utili. Le rispetto tutte, e rafforzano il nostro governo».
Dica la verità, ha scommesso su Trump?
«Io sono leader di un partito europeo che ha tra gli alleati anche il partito Repubblicano. Quali siano le mie affinità politiche nel sistema americano è evidente e lo sanno tutti. Questo non mi ha impedito di lavorare molto bene con l’amministrazione Biden. Continuerei a farlo se Biden fosse confermato, così come lavorerei bene con una nuova amministrazione Trump. Per me conta la solidità dell’alleanza con gli Stati Uniti. Pensare che l’alleanza tra due nazioni del G7 muti in base al mutare dei governi è stupido e infantile. Del resto, quando Conte era al governo e negli Stati Uniti c’era Trump non mi pare ci siano stati problemi. Anzi. Noi siamo considerati affidabili, stabili, preziosi. È questa l’unica cosa importante».
Sarà così anche con il nuovo premier britannico?
«Ho già visto Starmer e posso dire che certamente lavoreremo bene insieme. Con Sunak avevo un rapporto di sintonia particolare, di amicizia anche personale, ma adesso si apre questa fase nuova e la dimensione ideologica non ci impedirà di stringere accordi su quelli che sono i reciproci temi di interesse nazionale».
Ci saranno conseguenze sulla tenuta dei conti italiani visto il nuovo Patto di Stabilità e la previsione di una manovra lacrime e sangue?
«La Finanziaria è la priorità del governo da settembre. Faremo tutto il possibile per il sostegno al reddito, ai salari e alle fasce più basse sulla base dei conti e sfruttando tutti gli spazi di flessibilità, come abbiamo già dimostrato di saper fare».
Matteo Renzi si è appellato a tutte le forze progressiste per far cadere il suo governo. Lo teme?
«Non ritengo di avere l’autorevolezza per poter dare consigli agli avversari, esattamente come io tendo a non considerare i consigli dei miei avversari. Devono fare quello che loro ritengono più giusto. Posso solo dire che ho sempre pensato che avere un nemico comune non sia la stessa cosa che avere idee comuni. Se lo fai puoi vincere ma, come si è visto, poi non riesci a governare
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Nuovi occupati: luci e ombre di un mercato del lavoro in evoluzione
Tasso di occupazione in aumento, ma ancora indietro rispetto alla media UE: l'Italia si posiziona al secondo posto in Europa per crescita di nuovi occupati, con un incremento del 1,5% nel 2023 rispetto all'anno precedente. Un dato positivo che, seppur incoraggiante, non deve far storcere il naso di fronte ad alcune criticità strutturali che persistono nel mercato del lavoro italiano. Nuovi occupati: numeri in crescita ma divario con l'Europa ancora ampio Nonostante la crescita registrata, il tasso di occupazione in Italia rimane ancora lontano dalla media europea: solo il 66,3% della popolazione tra i 20 e i 64 anni risulta infatti occupata, contro una media UE del 75,3%. Un divario di quasi 9 punti percentuali che evidenzia la necessità di ulteriori sforzi per colmare il gap con i principali paesi europei. Malta al primo posto, Italia seconda: A precedere l'Italia nella classifica per crescita di nuovi occupati troviamo Malta, con un incremento del 1,6%. Seguono poi Germania, Portogallo e Cipro, con tassi di crescita rispettivamente dell'1,4%, 1,3% e 1,2%. Donne e giovani: le categorie più avvantaggiate Tra i dati più interessanti emerge la crescita dell'occupazione femminile, con un aumento di 0,9 punti percentuali contro lo 0,6% degli uomini. Bene anche la performance dei giovani tra i 15 e i 24 anni, che registrano un incremento del 2,4%. Economia circolare: un settore trainante per l'occupazione: L'Italia si distingue come seconda in Europa per numero di occupati nel settore dell'economia circolare, con ben 517.000 addetti. Un dato che conferma il ruolo strategico di questo settore per la ripresa economica e la sostenibilità ambientale del Paese. Lavoro precario e divario salariale: le sfide da affrontare: Nonostante i dati positivi in termini di crescita occupazionale, permangono criticità come la diffusione del lavoro precario e la persistenza di un divario salariale tra uomini e donne. Secondo l'INPS, nel 2023 il 20,2% dei lavoratori in Italia era impiegato con contratti atipici. Il divario salariale di genere, invece, si attesta al 2%, con le donne che guadagnano in media il 2% in meno degli uomini a parità di mansioni. Investire in formazione e istruzione? Per consolidare la crescita occupazionale e centrare gli obiettivi europei in termini di tasso di occupazione, è necessario investire in formazione e istruzione. Bisogna creare un sistema che permetta di sviluppare le competenze necessarie per i nuovi lavori emergenti e per facilitare l'inserimento nel mondo del lavoro, soprattutto per le categorie più fragili. La crescita di nuovi occupati in Italia rappresenta un segnale positivo, ma non basta per parlare di una vera e propria ripresa del mercato del lavoro. Perseguire gli obiettivi di inclusione sociale e di competitività economica richiederà un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti, a partire da politiche mirate al sostegno delle categorie più fragili e all'ammodernamento del sistema formativo. Solo con un'azione sinergica e lungimirante sarà possibile costruire un futuro lavorativo più solido e inclusivo per tutti. Foto di Karolina Grabowska da Pixabay Read the full article
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#Alessandria today#Banca d’Italia#Cambiamenti Economici#Competitività#crescita del PIL#Crescita economica#crescita industriale#crisi del debito#Crisi economica#Debito pubblico#Deficit#economia dell’Eurozona#economia e inflazione#economia e lavoro#economia italiana#economia nazionale#effetti della globalizzazione#effetti della lira#euro e disoccupazione#eurozona e Italia#export italiano#Google News#impatto dell’euro#Inflazione#Italia fuori dall’euro#italianewsmedia.com#lira italiana#moneta unica#Pier Carlo Lava#politica monetaria
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Neet, per alcuni giovani non lavorare né studiare è una scelta
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Lanciato il bando Ricerca e sviluppo per innovare le Marche
Lanciato il bando Ricerca e sviluppo per innovare le Marche che ha come scopo la qualità degli investimenti, qualificazione professionale del capitale umano e miglioramento del benessere dei lavoratori. Con il decreto emanato oggi dalla Regione Marche, "228 imprese (35 grandi e 193 Pmi) già dalle prossime settimane potranno avviare 96 progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale strategici per la competitività del sistema produttivo e la crescita socio-economica delle Marche". I progetti ammessi, che verranno realizzati negli ambiti della Strategia regionale di specializzazione intelligente, riguardano il sistema casa, arredo e ambienti di vita (15), il sistema moda e persona (14), la meccanica ed engineering (36), il sistema agroalimentare (8), i prodotti e servizi per la cultura e l'educazione (6), i prodotti e servizi per la salute (11) e l'economia dei servizi per il turismo (6). Complessivamente le imprese sosterranno 92,5 milioni di euro di investimenti in ricerca e sviluppo. "Una misura importante che genera altrettanti investimenti sul territorio - così il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli - in quello che è un settore nevralgico per lo sviluppo e la competitività del nostro tessuto economico e le nostre imprese". "Abbiamo messo in campo risorse importanti per supportare la competitività delle imprese e valorizzare i progetti migliori - afferma Andrea Maria Antonini, assessore allo sviluppo economico - Abbiamo inoltre puntato sullo snellimento delle procedure e sulla riduzione dei tempi per le fasi di verifica della rendicontazione. Mai nessun intervento della Regione Marche ha disposto così tante risorse per incentivare le imprese ad investire in ricerca e sviluppo. Read the full article
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Genova: in arrivo tre nuovi bandi per le imprese che investono in competenze, economia circolare e innovazione del processo logistico
Genova: in arrivo tre nuovi bandi per le imprese che investono in competenze, economia circolare e innovazione del processo logistico. Sono 5,5 i milioni di euro, a valere sulla programmazione Fesr 2021-2027, messi a disposizione da Regione Liguria per le imprese che investono in competenze, economia circolare e innovazione del processo logistico. Ad annunciare i tre nuovi bandi è l'assessore regionale allo Sviluppo economico. "Si tratta di tre nuove misure, che nelle precedenti edizioni hanno riscontrato complessivamente l'interesse di 153 imprese, che abbiamo deciso di riaprire per continuare a sostenere la competitività delle nostre attività - spiega l'assessore regionale allo Sviluppo economico - Tra giugno e luglio, in particolare, attiveremo un bando da 3 milioni per co-finanziare gli investimenti delle aziende che intendono passare da un approccio lineare ad uno circolare, uno da 1,5 milioni per rafforzare le competenze specialistiche e uno da 1 milione per quelle realtà della logistica ligure che vogliono migliorare, attraverso percorsi innovativi e digitali, il proprio processo intermodale". "In attesa del nuovo bando dedicato all'economia circolare - aggiunge l'assessore - abbiamo, inoltre, prorogato fino al 20 giugno la precedente misura, che consente alle attività di richiedere fino all'80% a fondo perduto per studi e consulenze. E, contestualmente in giunta, abbiamo rifinanziato in ambito energetico lo strumento regionale dedicato alle comunità energetiche che aveva raccolto l'interesse di 16 comuni capofila. Grazie ad altri 148 mila euro, in aggiunta ai 100 mila di dotazione economica iniziale, sosterremo con servizi professionali, per il tramite dell'agenzia regionale IRE, tutte le 34 amministrazioni comunali coinvolte". BANDO ECONOMIA CIRCOLARE Sarà attivo sullo sportello 'Bandi On Line' di Filse dal 27 giugno al 26 luglio (offline da 21 giugno) il quarto bando regionale in favore delle imprese che intendono convertire l'attività da un approccio lineare a uno circolare. Lo strumento, rientrante nell'azione 2.6.1 del PR FESR 2021-2027, ha la disponibilità economica di 3 milioni di euro e prevede agevolazioni a copertura del 100% dell'investimento (50% a finanziamento agevolato, 50% a fondo perduto comprensivo dell'abbattimento del costo di garanzia al 4% del prestito concesso) per interventi utili a re-immettere nella catena del valore materie prime inutilizzate e far sì che non diventino rifiuti. Rientrano tra le spese ammissibili: interventi sul ciclo produttivo, consulenze, software, brevetti, licenze e know-how (investimento minimo: 25 mila euro). Nelle precedenti tre edizioni sono arrivate 46 domande per una richiesta di agevolazione complessiva superiore ai 3,9 milioni di euro. BANDO COMPETENZE Sarà attivo sullo sportello 'Bandi On Line' di Filse dal 25 giugno al 26 luglio, invece, il bando da 1,5 milioni di euro, rientrante nell'azione 1.4.1 del PR FESR 2021-2027, per accrescere le competenze aziendali interne tramite l'introduzione di nuove professionalità, la formazione altamente tecnologica e percorsi di aggiornamento. La misura è rivolta a tutte le micro, piccole e medie imprese liguri in forma singola o associata (comprese le reti d'impresa) e alle imprese di recente costituzione, alle start up innovative e agli spin off dalla ricerca, purché i progetti rientrino negli ambiti della "Smart Specialisation Strategy". L'agevolazione regionale consiste in un contributo a fondo perduto che può raggiungere, a seconda delle attività, il 90% degli investimenti in percorsi formativi o servizi specialistici, processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale, processi di trasformazione "green" (investimento minimo: 10 mila euro). Nelle precedenti due edizioni sono arrivate 72 domande per una richiesta di agevolazione complessiva superiore ai 1,6 milioni di euro. BANDO INNOVAZIONE LOGISTICA Rimarrà aperto sullo sportello 'Bandi On Line' di Filse dal 20 giugno al 12 luglio, infine, il bando regionale da un milione di euro, a valere sull'azione 1.3.7 del PR FESR 2021-2027, in favore dell'innovazione e della digitalizzazione della logistica. Un'opportunità che consente alle micro, piccole e medie imprese del settore di accedere a contributi a fondo perduto al 50% degli investimenti compiuti per innovare e automatizzare il processo logistico. Rientrano tra le spese ammissibili: attrezzature, impianti, componenti, sistemi, programmi informatici, software dedicati alla gestione, controllo e programmazione del processo logistico, interventi di edilizia (ammodernamento stabilimenti) e acquisto di macchinari, acquisto di mezzi di trasporto esclusi dal traffico su strada di nuova immatricolazione (es. muletti), acquisto di veicoli per autotrasporto alimentati in via esclusiva o ibrida da carburanti alternativi alla benzina/gasolio (es. GNL, metanolo, idrogeno...), prodotti di marketing finalizzati all'ampliamento del mercato in italiano/inglese (investimento minimo: 5 mila euro). Con la precedente edizione sono arrivate 35 domande per una richiesta di agevolazione complessiva superiore ai 2,2 milioni di euro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Manovra, Tenerini: Sostegno Imprese, Crescita Occupazionale
Manovra, la deputata toscana di Forza Italia Chiara Tenerini: "Sostegno Imprese per Crescita Occupazionale" La manovra finanziaria che sta attualmente avanzando alla Camera rappresenta un passo cruciale verso il sostegno alle imprese italiane, con un'attenzione particolare alla crescita occupazionale. L'onorevole Chiara Tenerini, rappresentante di Forza Italia, ha sottolineato come il partito abbia da sempre promosso politiche a favore del mondo imprenditoriale attraverso sgravi fiscali e incentivi volti ad aumentare l'occupazione, migliorare il turnover aziendale e favorire l'assunzione delle categorie svantaggiate. Sgravi Fiscali e Incentivi all'Assunzione Una delle misure cardine della manovra è la conferma della super deduzione del 120% del costo del lavoro per le nuove assunzioni, che sarà valida dal 2025 al 2027. "Questo provvedimento, che si fonda sul principio 'più assumi e meno paghi', è un chiaro segnale che il governo intende incentivare le assunzioni," ha dichiarato Tenerini. Questo incentivo non solo stimola la creazione di nuovi posti di lavoro ma anche la stabilizzazione di quelli esistenti, favorendo una crescita economica sostenibile. Attenzione alle Categorie Vulnerabili La manovra non dimentica le categorie più a rischio di esclusione dal mercato del lavoro. Gli stanziamenti per gli incentivi occupazionali sono volti particolarmente all'assunzione di giovani e donne, nonché allo sviluppo dell'occupazione nelle ZES Uniche del Sud. "Gli incentivi per l'assunzione di giovani e donne sono essenziali," ha affermato Tenerini, "perché rappresentano un investimento nel futuro del nostro paese, garantendo non solo lavoro ma anche un'equità sociale." Supporto alle PMI con la Nuova Sabatini Il rifinanziamento della nuova Sabatini è un altro pilastro della manovra, destinato a sostenere gli investimenti delle micro, piccole e medie imprese. Tenerini ha evidenziato che "portare il fondo a ben 607 milioni nel 2025 e aumentare le risorse fino al 2029 è un segnale di fiducia verso il nostro tessuto imprenditoriale." Le PMI rappresentano il cuore pulsante dell'economia italiana, e questo supporto finanziario è cruciale per la loro innovazione e competitività. Credito d'Imposta per le ZES Uniche Un ulteriore incentivo è rappresentato dai 1,6 miliardi stanziati per il credito d'imposta per le imprese che investono nelle ZES Uniche nel 2025. "Questi fondi non solo stimolano la crescita economica ma anche l'innovazione nelle regioni che più ne hanno bisogno," ha aggiunto Tenerini. Questo provvedimento mira a colmare il divario economico tra il Nord e il Sud del Paese, promuovendo sviluppo e occupazione dove sono più necessari. Conclusioni e Prospettive Future L'onorevole Tenerini ha concluso il suo intervento con una nota di ottimismo: "Siamo convinti che queste misure contribuiranno a creare un ambiente favorevole per le imprese e a garantire un futuro migliore per tutti i cittadini." Forza Italia continua a impegnarsi per un'Italia che cresce e si sviluppa, sostenendo ogni iniziativa che promuove l'occupazione e il benessere sociale. Edoardo Fabbri Nitti Coordinamento regionale Forza Italia Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
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Cos'è un Tender Commerciale? Opportunità MDBs in Africa
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Cos'è un Tender Commerciale? Opportunità MDBs in Africa
Introduzione al Tender Commerciale
Un tender commerciale rappresenta una gara d’appalto in cui le aziende competono per fornire beni o servizi a un ente, che può essere governativo, pubblico o internazionale. Questo processo formale e regolamentato consente alle organizzazioni di selezionare il fornitore migliore in base a criteri prestabiliti, che spesso includono qualità, costo e capacità di soddisfare determinate esigenze tecniche o operative.
I tender commerciali rivestono un ruolo cruciale nel mercato globale, facilitando la trasparenza e la competitività. Permettono alle aziende di accedere a opportunità di business significative, specialmente nei mercati emergenti come quello africano. Le MDBs (Multilateral Development Banks) sono tra i principali promotori di questi tender, finanziando progetti che richiedono l’acquisto di beni e servizi su larga scala. Le MDBs includono istituzioni come la Banca Mondiale, la Banca Africana di Sviluppo e altre banche regionali che investono in infrastrutture, sanità, istruzione e altri settori cruciali per lo sviluppo.
Partecipare a un tender commerciale può offrire alle aziende l’opportunità di espandere la propria presenza internazionale e di entrare in nuovi mercati. Tuttavia, il processo di gara è complesso e richiede una preparazione meticolosa, inclusa la comprensione delle specifiche tecniche, delle condizioni contrattuali e delle norme di conformità. Le aziende devono essere pronte a presentare proposte dettagliate e ben strutturate per avere successo in queste competizioni.
In sintesi, i tender commerciali sono strumenti essenziali per promuovere la crescita economica e lo sviluppo sostenibile. Rappresentano una piattaforma attraverso la quale le aziende possono non solo incrementare il proprio volume d’affari ma anche contribuire a progetti di rilevanza globale, soprattutto attraverso le opportunità offerte dalle MDBs in Africa. La preparazione e l’attenzione ai dettagli sono fondamentali per navigare con successo questo complesso ma altamente remunerativo processo.
Tipologie di Tender Commerciali
I tender commerciali rappresentano una componente cruciale per le aziende che cercano di espandere il loro mercato e accedere a nuove opportunità, specialmente in contesti come quello offerto dalle MDBs (Multilateral Development Banks) in Africa. Esistono diverse tipologie di tender commerciali, ciascuna con caratteristiche e requisiti distinti. Comprendere queste differenze è fondamentale per le imprese che desiderano partecipare con successo a questi processi.
Tender Pubblici e Privati
I tender pubblici sono bandi di gara emessi da enti governativi o organizzazioni pubbliche. Questi tender sono solitamente accessibili a tutte le aziende che soddisfano i requisiti specificati nel bando. Essi offrono trasparenza e opportunità paritarie, ma possono essere altamente competitivi e richiedere una rigorosa conformità ai regolamenti. Al contrario, i tender privati sono emessi da aziende o organizzazioni private e possono essere riservati a un numero limitato di partecipanti invitati. Questi tender possono offrire maggiore flessibilità in termini di requisiti e condizioni, ma possono anche essere meno trasparenti.
Tender Aperti e Chiusi
I tender aperti sono bandi di gara ai quali qualsiasi azienda può partecipare, purché rispetti i criteri di ammissibilità indicati. Questo tipo di tender promuove la concorrenza e può portare a soluzioni innovative. Tuttavia, la competizione può essere intensa e richiedere investimenti significativi in termini di tempo e risorse per preparare una proposta convincente. I tender chiusi, d’altra parte, sono riservati a un gruppo selezionato di aziende invitate a partecipare. Questi tender possono ridurre la concorrenza ma richiedono spesso relazioni preesistenti e una conoscenza approfondita dei requisiti del cliente.
Tender Nazionali e Internazionali
I tender nazionali sono limitati alle aziende che operano all’interno di un singolo paese. Questi tender possono essere più accessibili per le piccole e medie imprese locali, offrendo opportunità di crescita senza la complessità delle operazioni internazionali. I tender internazionali, invece, sono aperti a imprese di diversi paesi e spesso sono emessi da organizzazioni internazionali o progetti di sviluppo globale, come quelli finanziati dalle MDBs. Partecipare a tender internazionali può richiedere un maggiore livello di esperienza e risorse, ma offre anche la possibilità di accedere a mercati più ampi e diversificati.
Capire le diverse tipologie di tender commerciali è fondamentale per le aziende che desiderano sfruttare al meglio le opportunità offerte dai mercati globali, inclusi quelli emergenti in Africa. Ogni tipologia presenta vantaggi e sfide specifiche, e una strategia ben pianificata può fare la differenza nel successo di una proposta.
MDBs (Banche Multilaterali di Sviluppo): Definizione e Funzione
Le Banche Multilaterali di Sviluppo (MDBs) sono istituzioni finanziarie internazionali create da due o più paesi con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico e sociale nei paesi in via di sviluppo. Esempi di MDBs includono la Banca Mondiale, la Banca Africana di Sviluppo (AfDB), la Banca Asiatica di Sviluppo (ADB) e la Banca Interamericana di Sviluppo (IDB). Queste istituzioni sono finanziate dai paesi membri che contribuiscono con capitali e risorse.
La funzione principale delle MDBs è fornire finanziamenti e supporto tecnico per progetti che promuovono lo sviluppo sostenibile. Questi progetti spaziano dalle infrastrutture, come strade e ponti, ai servizi sociali, come sanità ed educazione. Le MDBs offrono prestiti a lungo termine e a tassi di interesse favorevoli, sovvenzioni e assistenza tecnica per garantire che i paesi beneficiari possano realizzare i loro obiettivi di sviluppo.
Oltre al finanziamento diretto, le MDBs svolgono un ruolo cruciale nel facilitare i tender commerciali a livello internazionale. Un tender commerciale è una gara d’appalto aperta a livello globale, in cui le imprese competono per ottenere contratti per la realizzazione di progetti finanziati dalle MDBs. Questo processo garantisce trasparenza, competitività e qualità nelle proposte, assicurando che i progetti vengano assegnati alle imprese più qualificate e con le migliori offerte.
Le MDBs non solo forniscono il capitale necessario, ma anche il know-how tecnico e la supervisione durante l’implementazione dei progetti. Questo approccio integrato aiuta a ridurre i rischi associati ai progetti di sviluppo e a migliorare i risultati finali. Inoltre, le MDBs collaborano con i governi locali, le ONG e il settore privato per massimizzare l’impatto dei loro interventi.
In sintesi, le Banche Multilaterali di Sviluppo giocano un ruolo fondamentale nel promuovere lo sviluppo economico e sociale nei paesi in via di sviluppo. Attraverso il finanziamento e il supporto tecnico, e facilitando i tender commerciali, le MDBs contribuiscono significativamente alla crescita sostenibile e inclusiva a livello globale.
Opportunità di MDBs in Africa
Le Banche Multilaterali di Sviluppo (MDBs) stanno svolgendo un ruolo cruciale nella creazione di opportunità di tender commerciale in Africa. Attraverso finanziamenti significativi e progetti mirati, queste istituzioni stanno stimolando la crescita economica e lo sviluppo sostenibile nel continente. Un esempio rilevante è la Banca Africana di Sviluppo (AfDB), che ha finanziato progetti infrastrutturali critici come la costruzione di strade e ponti, essenziali per migliorare la connettività e il commercio regionale.
Nel settore energetico, le MDBs stanno investendo in iniziative che promuovono l’energia rinnovabile e l’accesso all’elettricità. Progetti come il “Desert to Power Initiative” della AfDB mirano a trasformare il Sahara in una centrale solare, fornendo energia pulita a milioni di persone. Questi progetti non solo riducono la dipendenza dai combustibili fossili ma offrono anche opportunità di tender commerciale per le aziende specializzate in tecnologia solare e infrastrutture energetiche.
L’agricoltura è un altro settore chiave dove le MDBs stanno facendo la differenza. Finanziamenti e supporto tecnico per progetti agricoli moderni stanno migliorando la produttività e la sicurezza alimentare. Ad esempio, la Banca Mondiale ha finanziato iniziative per l’irrigazione su larga scala e la formazione degli agricoltori su tecniche agricole avanzate.
Nel campo della sanità, le MDBs stanno investendo in strutture sanitarie e programmi di formazione per il personale medico. Il “Health Systems Strengthening Program” della AfDB è un progetto che ha migliorato significativamente l’accesso ai servizi sanitari di base, creando opportunità di tender commerciale per le aziende che forniscono attrezzature mediche e servizi di costruzione.
Partecipare a questi tender offre numerosi vantaggi per le aziende. Non solo si accede a mercati in crescita, ma si contribuisce anche allo sviluppo sostenibile del continente. Inoltre, lavorare su progetti finanziati dalle MDBs spesso comporta condizioni di pagamento sicure e trasparenza nelle procedure di gara, riducendo i rischi associati agli investimenti in paesi emergenti.
Come Partecipare a un Tender Commerciale
Partecipare a un tender commerciale può rappresentare un’opportunità significativa per le aziende, specialmente in mercati emergenti come l’Africa. Il processo richiede preparazione e strategia, assicurando che ogni passaggio venga gestito con cura. Ecco una guida pratica per partecipare con successo a un tender commerciale.
Ricerca di Opportunità
Il primo passo per partecipare a un tender commerciale è identificare le opportunità disponibili. Le aziende possono iniziare monitorando i bandi pubblicati sui siti web delle banche di sviluppo multilaterali (MDBs) e altre piattaforme di procurement pubblico. È importante iscriversi a newsletter e avvisi di tender per rimanere aggiornati sulle ultime opportunità.
Preparazione della Documentazione
Una volta identificato un tender di interesse, è essenziale raccogliere e preparare tutta la documentazione richiesta. Questo può includere certificati aziendali, bilanci, referenze di progetti precedenti e qualsiasi altra documentazione specificata nel bando. La precisione e la completezza della documentazione possono influenzare significativamente le probabilità di successo.
Presentazione dell’Offerta
La presentazione dell’offerta è una fase cruciale. È importante leggere attentamente i requisiti del tender e assicurarsi che l’offerta risponda a tutte le specifiche richieste. Le aziende devono essere chiare e concise nella loro proposta, evidenziando come soddisfano i criteri di valutazione e i vantaggi della loro offerta. Inoltre, è utile presentare un prezzo competitivo ma realistico.
Gestione del Processo di Negoziazione
Dopo aver presentato l’offerta, le aziende potrebbero essere chiamate a partecipare a negoziazioni. È fondamentale essere preparati a discutere i dettagli dell’offerta e a rispondere a eventuali domande da parte della commissione di valutazione. La trasparenza e la disponibilità a collaborare possono rafforzare la posizione dell’azienda durante le negoziazioni.
Consigli Utili
Per aumentare le possibilità di successo, le aziende dovrebbero considerare alcuni suggerimenti chiave. Innanzitutto, è utile stabilire relazioni con partner locali che possano offrire supporto e conoscenze sul mercato. Inoltre, partecipare a workshop e seminari organizzati dalle MDBs può fornire preziose informazioni e networking. Infine, la revisione di tender precedenti e delle relative valutazioni può offrire insight utili per migliorare le future proposte.
Sfide e Rischi dei Tender Commerciali in Africa
Partecipare ai tender commerciali in Africa presenta una serie di sfide e rischi che le aziende devono affrontare con cautela. Uno dei problemi più significativi è la corruzione, che può compromettere l’equità e la trasparenza del processo di selezione. Le aziende devono adottare misure rigorose di compliance e condurre due diligence approfondite per garantire che tutte le operazioni siano in linea con le normative anti-corruzione.
Le barriere burocratiche rappresentano un altro ostacolo rilevante per le imprese che partecipano ai tender commerciali in Africa. La complessità delle procedure amministrative e la lentezza della burocrazia possono causare ritardi significativi. È essenziale avere una conoscenza approfondita delle normative locali e collaborare con consulenti legali e commerciali esperti nel territorio per navigare queste sfide burocratiche in modo efficace.
Le difficoltà logistiche sono un ulteriore elemento da considerare. La rete infrastrutturale in molte regioni africane può essere inadeguata, rendendo complicata la consegna di beni e servizi. Le aziende devono pianificare in anticipo e sviluppare strategie logistiche robuste, inclusa la valutazione di rotte alternative e la collaborazione con partner logistici locali affidabili.
Infine, le differenze culturali possono influenzare significativamente il successo nei tender commerciali in Africa. La comprensione delle pratiche commerciali locali, delle norme e delle consuetudini culturali è fondamentale per costruire relazioni solide e negoziare accordi vantaggiosi. Investire in formazione interculturale e sviluppare una sensibilità verso le specificità culturali locali può fare la differenza tra successo e fallimento.
Affrontare queste sfide richiede un approccio strategico e ben pianificato. Le aziende devono essere proattive nel mitigare i rischi e sfruttare le opportunità offerte dai tender commerciali in Africa. Con una preparazione adeguata e una gestione efficace delle difficoltà, è possibile massimizzare i benefici derivanti dalla partecipazione a queste gare d’appalto.
Casi di Successo e Best Practices
Esaminare i casi di successo di aziende che hanno partecipato a tender commerciali in Africa tramite le MDBs (Multi-Development Banks) offre preziose lezioni per chiunque desideri entrare in questo mercato. La chiave del successo in questi scenari è spesso una combinazione di competenze tecniche, comprensione culturale e strategie ben definite.
Un esempio notevole è quello di una società di ingegneria europea che ha vinto un tender commerciale per la costruzione di infrastrutture stradali in un paese dell’Africa occidentale. La società ha ottenuto il contratto grazie a una proposta ben documentata e dettagliata, che sottolineava non solo la qualità tecnica del progetto, ma anche il suo impatto sociale ed economico positivo sulla comunità locale. La capacità di dimostrare come il progetto avrebbe migliorato la vita quotidiana degli abitanti è stata cruciale per il successo.
Photovoltaic panels of solar power station in the landscape at sunset. View from above.
Un’altra azienda di successo è una ditta di energie rinnovabili che ha partecipato a un tender commerciale per l’installazione di impianti solari in Africa orientale. La strategia vincente includeva un’accurata analisi di mercato e la formazione di partnership locali. Collaborare con aziende locali non solo ha migliorato la comprensione delle esigenze specifiche del mercato, ma ha anche creato un senso di fiducia e cooperazione con le autorità locali.
Le best practices emergono chiaramente dai casi di successo. In primo luogo, è fondamentale avere una proposta ben strutturata che risponda alle esigenze specifiche del tender commerciale. Questo include una solida analisi di mercato e un piano dettagliato che evidenzi l’impatto positivo del progetto. In secondo luogo, stabilire partnership locali può fare una grande differenza. Queste collaborazioni possono migliorare la comprensione culturale e logistica, aumentando le probabilità di successo.
Infine, la trasparenza e la comunicazione costante con le MDBs sono elementi essenziali. Le aziende devono mantenere un dialogo aperto con i finanziatori per assicurarsi che tutte le parti coinvolte siano allineate sugli obiettivi e le aspettative del progetto. Attraverso queste strategie ben definite, le aziende possono aumentare significativamente le loro possibilità di successo nei tender commerciali in Africa.
Conclusione e Prospettive Future
In conclusione, i tender commerciali rappresentano un’importante opportunità per le aziende che desiderano espandere le proprie operazioni in Africa. Questi bandi di gara, offerti dalle MDBs e altre organizzazioni internazionali, permettono alle imprese di entrare in nuovi mercati e di contribuire allo sviluppo economico del continente africano. Durante il nostro blog post, abbiamo esplorato cosa sono i tender commerciali, come funzionano, e come le MDBs giocano un ruolo cruciale nel facilitare queste opportunità.
Guardando al futuro, è chiaro che il mercato dei tender commerciali in Africa è destinato a crescere. Le aziende che desiderano capitalizzare su queste opportunità devono adottare una strategia proattiva per prepararsi adeguatamente. Questo include la comprensione approfondita dei requisiti dei tender, la costruzione di relazioni solide con le MDBs, e l’adozione di pratiche di business sostenibili e responsabili. Inoltre, le imprese devono rimanere costantemente aggiornate sui cambiamenti normativi e sulle tendenze del mercato, per poter adattare rapidamente le proprie strategie di business.
Infine, è essenziale riconoscere l’importanza della preparazione e dell’informazione continua. Partecipare a conferenze, workshop e corsi di formazione può fornire alle aziende le competenze necessarie per competere efficacemente nei tender commerciali. Inoltre, l’attenzione verso l’innovazione e l’adozione di nuove tecnologie può offrire un vantaggio competitivo significativo. In un contesto dinamico come quello africano, le opportunità sono numerose, ma solo le aziende ben preparate e informate potranno trarne pieno beneficio.
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