#giovani autori di talento
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pier-carlo-universe · 10 days ago
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Fayzulloev Abramat: Un nuovo collaboratore internazionale per Alessandria Today. Un giovane talento dall'Uzbekistan, promotore di cultura e dialogo internazionale
Alessandria Today - italianewsmedia.com è lieta di accogliere Fayzulloev Abramat come nuovo collaboratore esterno volontario.
Alessandria Today – italianewsmedia.com è lieta di accogliere Fayzulloev Abramat come nuovo collaboratore esterno volontario. Giovane, intraprendente e poliedrico, Abramat porta con sé una vasta esperienza accademica e creativa che si estende oltre i confini del suo Paese natale, l’Uzbekistan. Chi è Fayzulloev Abramat? Fayzulloev Abramat è nato il 1° giugno 2003 nel distretto di Dehkanabad,…
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bibliotecasanvalentino · 4 months ago
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Ed eccoci di nuovo qui con la rubrica a cadenza mensile e precisamente l'ultimo giorno di ogni mese, curata dalla nostra utente e amica Valentina Pace
Questa rubrica nasce anche e soprattutto da una riflessione che ci accompagna da un po' di tempo: per una "piccola" biblioteca di un piccolo paese non è sempre facile stare al passo con le richieste, i suggerimenti, le necessità degli utenti e non. Per questo motivo, con l'aiuto di Valentina scopriremo nuovi autori e nuove letture, consigli e spunti di riflessione, insieme a curiosità e notizie sui nostri cari libri. E allora, diamo il benvenuto a questo nuovo spazio culturale dove si viaggerà alla scoperta delle case editrici indipendenti: ʟᴇᴛᴛᴜʀᴇɪɴᴅɪᴇ.
La casa editrice di questo mese è: marcos y marcos
Buona lettura a tutti!
𝕋𝕌𝕋𝕋𝕆 ℚ𝕌𝔼𝕊𝕋𝕆 𝔽𝕌𝕆ℂ𝕆 – 𝔸𝕟𝕘𝕖𝕝𝕖𝕤 ℂ𝕒𝕤𝕠
«Pochi cuori mortali / soffrono in terra come il tuo.»
(Emily Brontë)
Quello delle sorelle Brontë è un caso forse unico nel panorama letterario mondiale. Charlotte, Emily e Anne, tre donne unite da un fortissimo legame di sangue, tutte e tre poetesse e scrittrici, vissute in simbiosi e morte giovanissime, autrici di alcuni tra i più famosi classici della letteratura ottocentesca, sono le protagoniste indiscusse di “Tutto questo fuoco”.
Si tratta di un romanzo in cui Angeles Caso, con amore, ammirazione ed estremo rispetto, racconta la vita familiare delle tre sorelle, ponendo l’accento sul fuoco divorante della creazione letteraria che le ha portate alla fama imperitura.
L’autrice inizia dalla loro infanzia sfortunata: rimaste orfane di madre in giovanissima età, sono state allevate dalla severa quanto amorevole zia Elizabeth e dal padre, il reverendo Patrick Brontë.  
Charlotte, la più ambiziosa e determinata, è quella che insegue la fama: vuole che il talento suo e delle sorelle sia noto a tutti.
Emily, la grande poetessa, è timida e riservata al punto da rasentare la maleducazione, ma ha uno spirito indomito e appassionato, e una pienezza emotiva che la spingono a comporre versi di una bellezza incommensurabile. Niente al mondo potrebbe portarla lontano da Haworth e dalla sua amata brughiera. Inoltre, non condivide assolutamente il desiderio di Charlotte di pubblicare i loro scritti.
Anne, la più giovane, dolce e remissiva, desidera soltanto restare a casa con le sorelle piuttosto che lavorare come istitutrice e farsi maltrattare da ragazzini ricchi, ignoranti e viziati.
La Caso racconta gli amori impossibili o sfortunati delle tre giovani donne, il rapporto difficilissimo con il fratello Branwell, ma, soprattutto, permette al lettore di entrare nella canonica di Haworth quando Charlotte, Emily ed Anne, dopo aver terminato tutte le faccende domestiche, possono finalmente riunirsi in salotto, tirare fuori i loro scrittoi, affilare le penne e comporre i loro capolavori.
COSA MI È PIACIUTO
Sono una grande appassionata dei romanzi delle sorelle Brontë e mi sono sempre chiesta come tre giovani donne, cresciute in una canonica in mezzo alla brughiera, in piena età vittoriana, potessero creare dei personaggi complessi e indimenticabili come Jane Eyre, Edward Rochester, Cathy e Heathcliff: finalmente ho trovato la risposta.
COSA NON MI È PIACIUTO
Come sempre quando un libro mi piace enormemente, mi trovo in difficoltà a evidenziarne gli aspetti negativi. Sinceramente, in questo caso, non ne ho trovato nessuno.
L’AUTRICE
Angeles Caso nasce a Gijón nel 1959, figlia di un filologo che dava la buonanotte ai figli con le ballate del Cinquecento. Dopo aver studiato arte e storia moderna, per due anni è il volto di un telegiornale spagnolo, ma non si sente a casa. Torna a dedicarsi alla letteratura a tempo pieno. Alterna il romanzo storico alla fiction, e al centro della sua attenzione c’è sempre il coraggio delle donne. “Controvento”, che racconta la vera storia della sua baby-sitter di Capo Verde, le è valso il premio Planeta. “Tutto questo fuoco” è un omaggio amorevole alla passione inarrestabile delle sorelle Brontë.
LA CASA EDITRICE
Marcos y Marcos più che una casa editrice, in principio era una mansarda a Milano dove Marco Franza e Marco Zapparoli, poco più che ventenni, inventavano, assemblavano e spedivano nel mondo edizioni numerate dai caratteri splendidi e la carta fabbricata a mano. Spesso quei fascicoli esili erano accompagnati da stampe d’artista o riproduzioni di manoscritti originali. Gli autori? Da Mario Luzi a Novalis, da Leonardo da Vinci a Heinrich von Kleist. Il mestiere si imparava strada facendo. Ai tempi, si vendevano meno libri di oggi e la concorrenza era esigua. C’era più tempo per sperimentare e anche per sbagliare. I librini di trenta pagine in un decennio si sono trasformati in una collana “di culto”. Sempre con un occhio ai classici, certo, magari non più così indietro nel tempo.
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lecodellariviera · 5 months ago
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Rock In The Casbah compie 25 anni!
Tra gli ospiti Stef Burns, già chitarrista di Vasco
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Servizio di Francesco Basso
Mercoledì 31-7
DIETRO L’ANGOLO - FILODIRETTO - OLI - ROCKINTHECASBAH FAMILY (Feat. RAFFAELE ARIETA, ENZO CIOFFI, LARRY CAMARDA, EMANUELE BASTIANI, FABIO ROSSI, LUIGI
ARIETA, MAX REBAUDO, LUCA SICCARDI, ANANDO BRICCHI,
ALEX TM. Special Guest:
SUDARIO BRANDO) - SWIFFER AND THE ROOTS OF FUNK
Giovedì 1-8
CINALSKY - AMADO - JOLIE - NICHOLAS GROOWERS - NOMOREMARIO
Venerdì 2-8
IL TEATRO DI PAN - URAGANO - SPACE T ROCK BAND - BERMUDAS
Sabato 3-8
GRAZIANO ROMANI -STEF BURNS (feat. THE MULLERS - MANUEL BONI) - THE JERRYCANS
L’associazione FARE MUSICA presenta la 25 edizione di ROCK IN THE CASBAH
Rock in The Casbah raggiunge l’invidiabile età di 25 anni. Una sorta di nozze d’argento con l’imprescindibile luogo dal quale nasce. Senza l’azione visionaria delle terrazze di San Costanzo pensate come “stage naturale” non sarebbe nato nulla in quell’estate del 2000. E, forse, nemmeno senza quelle parole impresse nel tempo da Italo Calvino: “S’aggrappava la vecchia Casbah come un osso dissotterrato”. Forse quei ragazzi, i Ratamacue, non sapevano nemmeno di aver percorso una mulattiera buona per una Città invisibile assolutamente Calviniana, una Creuza in puro stile
De Andrè, o semplicemente un luogo del cuore appena bonificato dopo le bombe del 20 ottobre 1944: esplose il deposito armi tedesco e portò via una parte della vecchia città, il baluardo di cultura del Teatro Principe Amedeo, la scuola Avviamento, la Bocciofila, l’oratorio di Santa Brigida: ridisegnò il centro cittadino. Ecco perché non è possibile scindere questo binomio: Rock in The
Casbah è il suo luogo e le terrazze di SanCo (come i ragazzi nati qui la chiamano affettuosamente) restituiscono sempre quelle massicce dosi di magia che le notti d’agosto han prodotto in questi 25
anni.
L’aria di festa pervade ogni serata, a cominciare dall’enorme quantità di artisti che saranno presenti e dalla varietà di generi musicali presentati, continuando con la necessità di presentare
tanta musica nata e prodotta nel Ponente ligure, esattamente come nelle prime edizioni. L’altalena tra nuove proposte e “Big” (come succede qualche mulattiera più in basso ogni febbraio
festivaliero) è l’altra cifra stilistica delle 4 serate collocate a cavallo dei mesi più ricchi di calore, come recitava una vecchia canzone sanremasca dedicata al luogo, “Belu mei San Custansu tütú
bruixau da-u-su”.
MERCOLEDI 31 LUGLIO: Un’altalena continua tra ricordo e scoperta
L’onore di aprire la 25 edizione è affidata alla freschezza ed all’impegno di DIETRO L’ANGOLO.
Giovani Rapper (e non trapper) legati allo scandire delle rime proprio della Old School ma inseriti nel presente, nel reale, con arguzia ed intelligenza. Segue FILODIRETTO, veri e propri Enfants du Pays, già protagonisti di importanti stage e autori di brani originali Rock/pop che spaziano dalla critica sociale alla riflessione sui sentimenti comuni. OLI (Giorgia Oliva), nuova emozionante voce
di gran classe, è l’artista che apre il lungo spettacolo della ROCK IN THE CASBAH FAMILY. Ci saranno i Ratamacue 25 anni dopo, insieme ai Berben Band, a Fabio Rossi, Luigi Arieta, Luca
Siccardi e Alex, il talentoso trombettista che ha deciso di fermarsi a Sanremo dopo aver girato un po’ il mondo. Vecchie e nuove canzoni, unite insieme come fosse il resoconto di questi anni. E non
finisce qui perché ci sarà una strana presenza sul palco, una vera rockstar: SUDARIO BRANDO.
Lui disegnerà ciò che il palco produrrà, un vero e proprio fumetto che nasce dall’emozione stessa,
uno spettacolo nello spettacolo creato da uno dei più interessanti artisti italiani. A chiudere. ancora
gioventù con SWIFFER AND THE ROOTS OF FUNK. Il sassofonista Angelo Arieta, talento
assoluto nato e cresciuto nella Dirty Old Town della Pigna, accompagnato dagli esponenti di quello
che ormai si può definire il Funk sanremese.
GIOVEDI’ 1 AGOSTO: la tecnica Vs la potenza
CINALSKY è probabilmente il più interessante vocalist cittadino, mai banale ed in possesso di una tecnica assolutamente personale: così comincia la seconda serata. Segue il progetto ventimigliese
di AMADO, dove Diego Pani mette in pratica la sua passione musicale modernissima, quasi una risposta ponentina alle hit radiofoniche dell’indie italiano. Dietro lo pseudonimo di JOLIE si
nasconde la “fotografa della luce” Giulia Russello, già autrice di tantissimi scatti fotografici ufficiali in edizioni passate, ora protagonista dell’altra sua arte, quella musicale, una piccola Alanis
Morrissette nostrana autrice di brani originali. Ed ancora una proposta “Black Music” a scaldare le
vecchie pietre di SanCo: NICHOLAS GROOWERS, Un po’ di Soul, un po’ di reggae, un goccio di hip hop, tutto lo scibile “Black” insomma, preludio alla potenza alternative rock dei ventimigliesi
NOMOREMARIO, splendida realtà ora anche padrona della propria etichetta musicale (Haji e Man on the Hills gli altri artisti rappresentati), potenza legata ad emozione pura.
VENERDI’ 2 AGOSTO: la folgorazione
Aprono le canzoni di tutti i giorni raccontate con un pizzico di ironia de IL TEATRO DI PAN dietro il quale si nascondono importanti esponenti della scena cittadina (tra gli altri Steve Foglia e Christian
Gullone). Poi la scossa degli URAGANO, autodefiniti Weird music Lo-Fi, una scossa sicuro con uno dei generi meno definibili del mondo Rock. Assolutamente definibile invece SPACE-T ROCK
BAND, occasione assolutamente unica di godere della grande interpretazione chitarristica di uno dei più grandi musicisti e produttori Ponentini degli ultimi 40 anni: DARIO MOLLO, accompagnato da altri eccellenti interpreti (tra gli altri ANDREA BIANCHERI) per una esibizione originale con forti
sapori Heavy Metal dell’epoca d’oro degli anni 70. Chiude la serata la grande reunion in salsa Rockabilly dei BERMUDAS, per finire a ballare i ritmi americani anni 50, anche qui occasione unica di godere di un gruppo non più stabilmente attivo vista la lontananza dei musicisti.
SABATO 3 AGOSTO: il gran finale
Davvero un gran finale con un opening Act di grande livello come GRAZIANO ROMANI,cantautore emiliano appena uscito con il primo live della sua lunghissima carriera trentennale iniziata con i Rocking Chairs nel 1981. La sua voce scalda e vibra nel cuore e, qui a Rock in The Casbah, non è una novità assoluta, avendo già aperto la rassegna qualche anno fa: rock, blues, country come fosse un Dylan emiliano.
Preludio all’esplosione di note di STEF BURNS qui accompagnato dal chitarrista savonese MANUEL BONI e dai MULLERS. Uniti nel progetto “BEST OF GUITAR”. L’idea nacque 25 anni fa con lo spettacolo LA NOTTE DELLE CHITARRE, ideato dal batterista Max Fiorilli Muller: l’intenzione era quella di riunire i migliori chitarristi italiani. Dopo anni di esperienza nasce il nuovo show, Best of Guitar appunto, con grandi chitarristi che partecipano a turno. E la star della serata è il grande STEF BURNS uno dei più importanti esponenti internazionali, già membro delle band di Vasco Rossi, di Alice Cooper, di Huey Lewis and the News, Solista e frontman della Stef Burns
Band prima e della Stef Burns League poi. Ora con il batterista degli Evanescence Will Hunt e con il bassista e cantante Todd Kerns è attivo con il gruppo HEROES AND MONSTER.
Una serata importante, adatta per festeggiare i 25 anni con i presupposti con i quali la rassegna è nata e si è consolidata nelle estati sanremesi. Una storia di chitarre e voci, bassi e batterie che ha
attraversato una generazione intera, una rassegna che ha unito le star ai giovani virgulti nostrani, come se non ci fosse la barriera ma solamente lo stesso stage strano ed inusuale come quello
della terrazza bombardata di San Costanzo bonificata negli anni 90 del secolo scorso.
Il finale, come già provato nella scorsa edizione, non vedrà le musiche dei dj a far ballare ma un gruppo vero e proprio. I Francesi THE JERRYCANS, esplosivi ragazzi della vicina Costa Azzurra
ispirazione Soul Funk con tanto “Pino Daniele”nel cuore.
Direzione Artistica LARRY CAMARDA
Per tutte le serate si consolida la collaborazione con SIMONE CARIDI e SIMONE SARCHI, una vera e propria regia per creare un palco unico di musica ed immagini. WIR IUM e SLAVO, non solo
dj, ma veri e propri conduttori della colonna sonora tra uno show e l’altro. La voce che accompagna è sempre quella di SIMONE PARISI
Direzione Palco FEDERICO MOTTA. Scenotecnico PAOLONE CARIDI
Organizzazione Associazione FARE MUSICA in collaborazione con il Comune di Sanremo - Assessorato al Turismo e Manifestazioni. (GIANCARLO FORTE, ENZO CIOFFI, LARRY
CAMARDA, SIMONE PARISI)
INIZIO SPETTACOLI ORE 21.45
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lamilanomagazine · 9 months ago
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Vicenza: Angelo Petrosino e Daniela Palumbo vincono la terza edizione del Campiello junior
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Vicenza: Angelo Petrosino e Daniela Palumbo vincono la terza edizione del Campiello junior La terza edizione del Premio Campiello Junior, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Il Campiello, Pirelli e la Fondazione Pirelli, ha decretato i suoi vincitori nel corso di un evento nella Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza. Nella categoria 7-10 anni, il premio è stato assegnato a Angelo Petrosino per il libro "Un bambino, una gatta e un cane" (Einaudi EL/Einaudi Ragazzi/Emme Edizioni). Per la categoria 11-14 anni, invece, ha trionfato Daniela Palumbo con il libro "La notte più bella" (PIEMME). Il Premio investe nel futuro dei giovani con l'obiettivo di promuovere la lettura come strumento pedagogico dal forte valore educativo. Un progetto per riscoprire la bellezza della narrativa italiana dedicata ai più piccoli e un'occasione unica per valorizzare il talento e la capacità di veicolare messaggi importanti attraverso la scrittura ad un pubblico di giovanissimi. Protagonisti della mattinata sono stati gli autori finalisti delle due categorie in gara e alcuni componenti della Giuria di Selezione del Premio, composta da: Pino Boero, già professore ordinario di Letteratura per l'infanzia dell'Università di Genova e Presidente di Giuria, Chiara Lagani, attrice e drammaturga, Michela Possamai, docente presso l'Università IUSVE di Venezia, già membro del Comitato Tecnico del Campiello Giovani e David Tolin, libraio e membro del direttivo di ALIR. Sono intervenuti, inoltre, Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza, Lara Bisin, Vicepresidente di Confindustria Vicenza, Enrico Carraro, presidente della Fondazione Il Campiello e Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli. In sala erano presenti anche l'assessore alla cultura, al turismo e all'attrattività della città Ilaria Fantin e l'assessore all'istruzione Giovanni Selmo. «E' stato un piacere e un onore ospitare il premio Campiello Junior a Vicenza - ha commentato il sindaco Giacomo Possamai -. Mi congratulo con i vincitori che con i loro libri doneranno momenti di gioia e di riflessione ai giovani lettori. L'evento di oggi è stato particolarmente apprezzato dalle classi presenti che hanno partecipato con entusiasmo. Mi auguro che per loro sia stata un'occasione di avvicinarsi ancor di più alla lettura, magari scegliendo proprio i libri finalisti che sono stati presentati dai sei autori presenti in sala al Ridotto del Comunale. L'obiettivo con Fondazione Il Campiello, con Pirelli, con Confindustria è di rendere Vicenza la sede stabile del Campiello Junior e stiamo lavorando insieme proprio per raggiungere questo obiettivo. E' nostra intenzione continuare a promuovere la cultura e in modo particolare dare una spinta alla lettura e alla voglia di leggere nelle giovani generazioni perché riteniamo sia un aspetto fondamentale per la loro formazione». Enrico Carraro, presidente della Fondazione il Campiello ha dichiarato: «Il Campiello Junior rappresenta un altro importante tassello nella filiera di divulgazione della cultura di cui il Premio si occupa da sempre. Un progetto che rinsalda il legame tra mondo imprenditoriale e cultura, investendo nella formazione dei bambini e dei ragazzi, le future generazioni di cittadini. La città di Vicenza ha accolto con grande entusiasmo la finale di questa edizione fornendo un contesto affascinante grazie al suo patrimonio artistico e culturale. Ringrazio Pirelli e Fondazione Pirelli per la sempre preziosa collaborazione nella realizzazione di questo riconoscimento che valorizza chi, con il talento e la creatività, si occupa anche della formazione dei nostri figli». Pino Boero, presidente della Giuria di Selezione, ha aggiunto: «L'ottima qualità dei testi presentati e ammessi alla selezione dimostra l'acquisita autorevolezza del Premio e indica ancora una volta le potenzialità della letteratura per l'infanzia e l'adolescenza: divertire ed educare nello stesso tempo non è una contraddizione ma è una possibilità perché nei libri fantasia e razionalità viaggiano insieme; di questo si sono accorti i giovani giurati che hanno svolto con piacere e intelligenza l'impegnativo compito della scelta dei vincitori e hanno confermato che l'attenzione e il coinvolgimento delle giovani generazioni voluto da Fondazione Il Campiello, Pirelli e Fondazione Pirelli è la scelta giusta, capace di guardare al futuro». Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli ha concluso: «L'impegno comune del Premio Campiello e della Fondazione Pirelli va avanti. Si rafforza e trova nuovi spazi e più solide occasioni di coinvolgimento di territori e scuola, come indica la presenza a Vicenza, grazie all'impegno del sindaco e del Comune, che ringraziamo di cuore. Stimolare la scrittura di buoni libri per bambine e bambini e favorire la lettura fin dalle prime classi della scuola elementare significa fare crescere la sensibilità per la fantasia, l'avventura, il viaggio di scoperta. Aiutare a vivere nuove storie, appassionarsi a nuovi personaggi. Porre le basi, insomma, attraverso il piacere delle parole ben scritte, per una migliore convivenza civile e un intreccio più equilibrato di relazioni culturali e sociali». I libri premiati hanno ottenuto rispettivamente 67 voti su 112 e 75 su 113 (di cui 1 bianca) espressi dalle due Giurie Popolari dedicate, ciascuna composta da 120 ragazzi provenienti da tutte le Regioni d'Italia e dall'estero grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e delle Cooperazione Internazionale. Ad avere l'ultima parola sulla scelta dei vincitori sono stati, quindi, i ragazzi dell'ultimo anno delle scuole primarie per la categoria 7-10 anni e del triennio delle scuole secondarie di primo grado per la categoria 11-14 anni. Al secondo posto per la categoria 7-10 anni, si è classificato Fabrizio Silei "Il Grande Discorso di Cocco Tartaglia" (Emme Edizioni) con 25 voti, al terzo posto Elisa Ruotolo "Il lungo inverno di Ugo SInger" (Bompiani) con 20 voti. Per la categoria 11-14 anni, invece, Alice Keller con il libro "Fuori è quasi buio" (Risma Editore) si aggiudica 22 voti, mentre Andrea Molesini con il libro "Storia del pirata col mal di denti e del drago senza fuoco " (HarperCollins Italia) ne ottiene 15. La finale, condotta da Valentina De Poli, per undici anni direttrice di Topolino, insieme all'autore e regista Davide Stefanato, è stata accompagnata dalle letture dell'attore Piergiorgio Piccoli. Alla mattinata a teatro hanno partecipato alcune scuole di Vicenza - l'Istituto comprensivo 5, con la scuola secondaria di secondo grado Giuriolo, e l'8, con la scuola secondaria di primo grado Ghirotti, la Fondazione Levis Plona, -, l'Istituto comprensivo 2 Marco Polo di Montecchio Maggiore, la scuola primaria Opla Scs di Padova. I vincitori saranno celebrati sabato 21 settembre durante la Cerimonia di Premiazione del Campiello 2024 che si terrà al Teatro La Fenice di Venezia.        ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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carmenvicinanza · 1 year ago
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Giorgia
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Giorgia è la straordinaria cantante italiana apprezzata, per il suo enorme talento vocale e interpretativo, in tutto il mondo.
In oltre 30 anni di carriera ha pubblicato venti dischi e venduto oltre 10 milioni di copie, con 12 album nella top-ten italiana, 5 dei quali arrivati al numero uno, e 25 singoli top-ten di cui 5 numero uno.
Definita “la quarta voce più grande e più bella al mondo” dalla rivista statunitense Billboard, ha collaborato con mostri sacri della musica nazionale e internazionale come Ray Charles, Elton John, James Taylor, Simple Minds, Pino Daniele, Aretha Franklin, Mina, Sting e molte e molti altri ancora.
Il suo nome completo è Giorgia Todrani ed è nata a Roma il 26 aprile 1971. È figlia di Elsa Giordano e del cantante e musicista Giulio Todrani, membro del duo canoro Juli & Julie che, in seguito, ha fondato la band Io vorrei la pelle nera con cui lei, giovanissima, ha iniziato a esibirsi dal vivo formando il suo bagaglio artistico che spazia dal jazz al soul, dal blues al rock.
Ha una laurea in lingue straniere ma ha sempre inseguito il sogno musicale e studiato canto con importanti maestri.
Ha registrato il suo primo disco a otto anni, nel 1979, insieme a Cristina Montefiori, un 45 giri dal titolo Chiamatemi Andrea.
Nel 1993 ha vinto Sanremo Giovani ottenendo l’accesso al Festival di Sanremo dell’anno successivo nella sezione Nuove Proposte dove ha cantato E Poi che non ha vinto ma ha scalato le classifiche italiane.
Ha partecipato cinque volte al Festival di Sanremo, ottenendo il primo, il terzo e il secondo posto. Nell’edizione del 1995, che ha vinto con Come saprei, è stata la prima cantante nella storia del festival a conquistare quattro premi: Primo posto Big, Premio della critica, Premio autori e Premio radio e TV.
Ha vinto dischi d’oro, di platino e di diamante e numerosi premi tra cui spiccano molti Music Awards e Italian Music Awards, un MTV History Award, un Premio Campidoglio e un Premio Lunezia per il valore musical-letterario dell’album Dietro le apparenze.
Nel 2003 ha scritto e interpretato Gocce di memoria, brano colonna sonora del film La finestra di fronte che ha vinto il Nastro d’argento alla migliore canzone originale.
Sempre presente nei grandi eventi di solidarietà, è ambasciatrice Unicef.
Attenta all’ambiente, ha lanciato una linea di abbigliamento ecosostenibile, Earthache e prodotto dischi senza l’involucro di plastica protettivo.
Nel 2003 è stata testimonial della campagna No excuse contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Ha organizzato presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma il concerto evento Insolite note il cui ricavato è stato utilizzato per finanziare la costruzione di un asilo in Africa, grazie alla fondazione Tartallegra di cui è testimonial così come della campagna il Respiro del Corriere della Sera.
Ha partecipato alla canzone Domani 21/04.2009, il cui ricavato è andato alle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. È stata madrina al concerto Amiche per l’Abruzzo, che ha visto sul palco 46 tra le più celebri cantanti italiane.
Nel 2012 ha partecipato a Italia Loves Emilia,  concerto di beneficenza tenutosi a Campovolo.
L’anno successivo ha fatto parte della compilation Pink Is Good il cui ricavato è stato devoluto alla Fondazione Umberto Veronesi per finanziare la lotta contro il tumore al seno.
L’11 giugno 2022 si è esibita nel corso del concerto contro la violenza sulle donne Una. Nessuna. Centomila.
Nel 2023 ha debuttato come attrice nel film Scordato diretto da Rocco Papaleo, ottenendo una candidatura ai Nastri d’argento alla migliore attrice in un film commedia e ai Ciak d’oro alla rivelazione dell’anno, oltre che per la migliore canzone originale con il brano colonna sonora Tu sei una parte di me.
Piccola e minuta fisicamente, possiede una fantastica voce con un range vocale di più di tre ottave che spazia tra diversi generi come soul, rhythm and blues, neo soul, pop, dance, ballad, fino all’elettronica.
È, senza ombra di dubbio, un’artista di cui la musica italiana può andare fiera nel mondo.
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Lucca Comics: Un Mondo di Fantasia, Cultura e Creatività
Lucca, una pittoresca città medievale in Toscana, si trasforma ogni anno in un mondo di fantasia, creatività e cultura durante l'attesissimo evento noto come Lucca Comics & Games. Questo evento, che attrae appassionati di fumetti, giochi da tavolo, cinema, letteratura fantasy e tanto altro, è diventato uno dei più grandi e celebrati festival del suo genere a livello internazionale. Con la sua capacità di unire generazioni diverse attraverso l'amore per l'immaginazione, Lucca Comics incarna la potenza delle storie e della creatività nell'era moderna. Quando nasce il Lucca Comics? Lucca Comics è nato nel 1966 come piccolo mercato di fumetti e collezionismo, ma nel corso degli anni si è evoluto in un evento dalle dimensioni epiche, ospitando migliaia di visitatori da tutto il mondo. Le strade strette e pittoresche di Lucca si animano con colorate bancarelle, spettacoli di strada e cosplayer di ogni genere immaginabile. I partecipanti possono sfogliare fumetti rari, incontrare autori famosi, partecipare a sessioni di gioco di ruolo e immergersi in mondi fantastici attraverso esposizioni e spettacoli.Uno dei pilastri del Lucca Comics è l'attenzione dedicata ai fumetti, sia italiani che internazionali. Gli appassionati possono incontrare autori e artisti, partecipare a workshop creativi e scoprire le ultime novità del mondo del fumetto. Questo evento offre una piattaforma unica per dare visibilità a giovani talenti emergenti e per celebrare l'eredità dei grandi maestri del fumetto. Non solo fumetti Oltre ai fumetti, Lucca Comics ospita un'ampia varietà di contenuti legati alla cultura popolare, tra cui giochi da tavolo, videogiochi, cinema e letteratura fantasy. Gli appassionati di giochi da tavolo possono partecipare a tornei e demo di nuovi giochi, mentre i fan dei videogiochi possono esplorare le ultime novità dell'industria e partecipare a competizioni e eventi speciali. Inoltre, il cinema fantastico ha un ruolo di rilievo con proiezioni, anteprime e incontri con registi e attori. Un altro aspetto distintivo del Lucca Comics è il cosiddetto "cosplay", ovvero la pratica di vestirsi e impersonare personaggi dei fumetti, dei videogiochi o del cinema. I cosplayer portano in vita i loro eroi e antieroi preferiti, trasformando le strade di Lucca in una passerella di fantastici costumi e personaggi iconici. Il concorso di cosplay è uno dei momenti clou dell'evento, dove i partecipanti mostrano le loro incredibili creazioni e competono per il titolo di miglior cosplayer. Più di un semplice festival In definitiva, Lucca Comics & Games è molto più di un semplice festival: è un trionfo della creatività, della diversità e dell'immaginazione. Attraverso le sue molteplici sfaccettature, questo evento trasporta i visitatori in mondi fantastici, li mette in contatto con autori e artisti di talento e li invita a esplorare una gamma infinita di storie e contenuti. Lucca Comics dimostra che, anche nell'era digitale, c'è ancora un profondo desiderio di connettersi con la cultura popolare, celebrare l'arte e abbracciare la meraviglia dell'immaginazione. Foto di Ralph Leonard Poon da Pixabay Read the full article
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micro961 · 2 years ago
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Rising Voice Contest 2023 al Caffè Letterario di Roma
21/22/23 aprile le semifinali e la finalissima in onda il 4 giugno su Lazio Tv
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Al via la quarta edizione del “Rising Voice Contest”, il contest discografico nato nel 2015 da un’idea della manager e discografica Maria Totaro della MMLine Production Records che, grazie alla sua professionalità e all’infallibile fiuto, o per meglio dire all’orecchio allenato, scopre e porta alla ribalta giovani talenti emergenti. Il concorso cresce di anno in anno e punta a diventare uno dei contest più importanti d’Italia, basandosi anche su premi “concreti” che spaziano dalle opportunità offerte da alcune radio tv partners come Radio Bella & Monella (Castelfranco Veneto), Radio Ciccio Riccio (Brindisi) e Radio Roma (Roma), premi “live”, produzioni video, session in studio con autori musicali. Le semifinali di quest'anno si svolgeranno il 21,22,23 aprile al Caffè Letterario di Roma e la finalissima il 4 giugno in onda su Lazio Tv. Il vincitore assoluto del contest si aggiudica un contratto discografico e di management proprio con la MMLine Production Records.
Selezionare partecipanti provenienti da tutta Italia non è un’impresa semplice come spiega in prima persona la manager Totaro: “È difficile trovare artisti non impegnati con un contratto. Fare scouting diventa sempre più complicato ed è così che ho deciso di creare un mio contest dove da regolamento i giovani artisti non devono avere contratti. Vengono selezionati circa 30 finalisti con tanti premi, e certamente non possiamo accontentare tutti, ma chi è predisposto discograficamente, sarà sicuramente aiutato”.
Solitamente la manager, oltre al vincitore, porta con sé altri ragazzi meritevoli e dunque il Rising Voice Contest non si ferma alla vittoria del singolo artista, ma dà una concreta possibilità anche ad altri giovani. Un lavoro duro e coraggioso, realizzato al momento senza sponsor, nel quale Maria Totaro impiega tutte le sue forze, come quando ha portato in tv la prima edizione che ha visto come primo vincitore di un contratto discografico, Thomas, (Thomas Bocchimpani), giovanissimo talento che entrerà nel talent Amici di Maria De Filippi . L’artista, dopo l'uscita dal programma, pubblicherà il suo primo EP raggiungendo la seconda posizione in classifica e dopo solo due settimane viene certificato disco d'oro ed ancora secondo disco d’oro dopo pochi mesi. L’edizione numero due ha visto vincitrice una donna, la cantante Marina Erroi, con la quale prende il via un progetto importante con la partecipazione speciale del rapper Biondo. Nella terza edizione stava per firmare la partecipazione Luna Melis (entrata poi ad “XFactor”) ma è andata ugualmente bene poiché a vincere è stato Aaron, nome d'arte di Edoardo Boari, diciottenne di origini umbre, attualmente concorrente ad Amici ’22, dove ha vinto la gara interna di inediti. Soddisfatta ed orgogliosa dei risultati ottenuti, la manager sta lavorando duramente per portare il Contest in tv, sua grande passione oltre alla musica, e dunque ottenere maggiore visibilità verso il grande pubblico. Intanto si stanno ultimando gli ultimi preparativi per la 4° edizione che si svolgerà a Roma e che vedrà in giuria gli autori A&R e molti addetti del settore giornalistico e degli uffici stampa.
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superfuji · 4 years ago
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L'eroe Mussolini e gli immigrati assassini: i fascio-fumetti invadono le scuole
La propaganda nera arriva dalla Germania sotto forma di vignette, graphic novel, opuscoli e libri animati pubblicati dalla galassia degli editori d'ultradestra: amministrazioni e assessori soprattutto di FdI li donano a istituti e biblioteche
C'E' LA CARICA dei tagliatori di teste al grido di “hail!”, che sostituisce, rievocandolo, il saluto hitleriano “heil”. C’è l’immigrato assassino che brandisce un machete insanguinato: lo stesso sangue grondante da un coltello impugnato dal solito uomo di colore che, nella narrazione fumettistica, rappresenta il male della società. C’è Mussolini raccontato come un eroe e c’è la ricostruzione fantasiosa e apologetica - in chiave martire-valoroso -, dell’uccisione a Dongo di Alessandro Pavolini, ultimo segretario del Partito fascista e comandante delle famigerate Brigate Nere. Sospesi tra realtà e finzione. Pieni di slogan e santini propagandistici, rimandi nostalgici, simboli del neofascismo e del neonazismo (rappresentati quasi sempre da personaggi “veri”, realmente esistiti e entrati nel pantheon dei camerati). Sono i fumetti dell’estrema destra. Scie, vignette, graphic novel, opuscoli, libri “animati”. Pubblicati da case editrici vicine, o collegate, in alcuni casi diretta emanazione di movimenti politici della galassia nera. Alcuni dei quali già sotto inchiesta e attualmente alla sbarra.
Controcultura nera
Un’operazione di “controcultura” in risposta al racconto mainstream. Che si snoda soprattutto tra Italia e Germania, ed è rivolta – ovviamente - alla platea dei giovani. Giovani delle scuole, anche. A cui – grazie all’iniziativa di amministrazioni comunali, sindaci, assessori, deputati – questi fumetti vengono regalati. L’elenco degli ultimi casi italiani ci porta a Ascoli Piceno. Su input del sindaco di FdI Marco Fioravanti, per il Giorno del Ricordo 2021, il Comune ha comprato e donato agli studenti della provincia il libro “Foiba Rossa. Storia di un’italiana”, dedicato a Norma Cossetto. Il volume è pubblicato da Ferrogallico, casa editrice di fumetti legata a doppio filo all’estrema destra: tra i soci fondatori (2017) figurano due esponenti di Forza Nuova (Marco Carucci, ex portavoce milanese, e Alfredo Durantini), e il cantautore “non conforme” Skoll, nome d’arte di Federico Goglio. A distribuire i volumi di Ferrogallico oggi è Altaforte, la casa editrice del dirigente-picchiatore di CasaPound Francesco Polacchi, pregiudicato per violenze come alcuni dei suoi autori, e anche proprietario del marchio di moda Pivert, nonché editore del Primato Nazionale, la testata (carta e on line) dei “fascisti del terzo millennio”. Sulle pagine del periodico di CPI trovano spazio pure i fumetti. Un esempio: la lenzuolata intitolata “Il paese normale, fatti e cronache di ordinaria integrazione”. Un collage di notizie di crimini commessi da immigrati ruota intorno al disegno di un coltello stretto in una mano dalla pelle scura.
Soldi pubblici e casse fasciste
Torniamo a Ferrogallico e al caso Ascoli Piceno. La stessa scelta di parlare del Giorno del Ricordo attraverso il fumetto su Norma Cossetto è stata assunta anche da altre amministrazioni: due anni fa, tra le prime, l’assessore all’Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan, di FdI, poi esibitasi in Faccetta nera ospite di una trasmissione radiofonica. Seguirono Regione Piemonte, Pavia - sempre su proposta di una consigliera del partito di Giorgia Meloni, Paola Chiesa, che distribuì personalmente il libro - , ed altri Comuni. Il tutto, tra prevedibili e incandescenti polemiche. Anche perché si tratta di soldi pubblici che finiscono dritti nelle casse di case editrici collegate a gruppi e movimenti dichiaratamente fascisti. Andiamo avanti. Sorvolando sul fumetto (sempre targato Ferrogallico) dedicato alla vita di Nino Benvenuti, esule istriano, si può ricordare un altro caso: due anni fa l’amministrazione di Verona decide di regalare alle scuole e alle biblioteche comunali il libro a fumetti pubblicato nel 2017 (l’editore è sempre lo stesso) che racconta la storia di Sergio Ramelli, giovane membro del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 a Milano da militanti di Avanguardia Operaia, e diventato, da allora, uno dei simboli del neofascismo.
"Immigrato criminale"
Come funziona la propaganda del fumetto nero? Da dove nasce? Chi c’è dietro questa editoria che punta su leggerezza e immediatezza per veicolare messaggi nostalgici e revisionisti? Alla base dell’ombra lunga, che trova il suo terminale nei politici che ricoprono ruoli decisionali nelle istituzioni (Ferrogallico è stata sdoganata con incontri convocati in Camera e Senato da politici di FdI e Lega), c’è una strategia di diffusione mirata a entrare in contatto coi più giovani. Che utilizza stile e modalità narrative particolari. Come spiega Emilio Cirri ne “Lo spazio bianco – nel cuore del fumetto”, queste opere “sono accomunate da alcuni elementi ricorrenti. Da una parte abbiamo la forma artistica e narrativa. Si usa uno stile realistico per dare al contenuto un effetto ‘storicamente corretto’. Uno stile spesso rigido e sgraziato, minato da errori di anatomie e prospettive, più attento a creare immagini da usare per la propaganda”. In molti fumetti spiccano immagini di stupri e uccisioni “per creare un macabro effetto shock”. Nei dialoghi nelle vignette – spiega sempre Emilio Cirri - c’è una “prosa pomposa e retorica allo sfinimento, con dialoghi lapidari utili solo per trasmettere una tesi preformata e una definizione macchiettistica dei personaggi, sia quelli ‘buoni’ sia quelli ‘cattivi’”. Altri esempi. Graficamente, diciamo, border line. La copertina di ‘Adam – una storia di immigrazione’. E’ la graphic novel del giornalista Francesco Borgonuovo uscita sempre per Ferrogallico. Suona come un inno splatter alla tesi sovranista immigrato uguale criminale. Qui non è tanto importante ricordare che l’autore è ospite abituale a eventi e convegni organizzati da gruppi neofascisti e anche di ispirazione neonazista (vedi Lealtà Azione). Più interessante è interpretare la presentazione che Ferrogallico propone dei propri fumetti. “Ostinati e contrari”. Con un presunto obiettivo: portare alla luce “storie taciute su cui grava il velo di silenzio del conformismo culturale e del politicamente corretto”.
Quelle che avete appena letto sono le classiche parole d’ordine esibite dalla narrazione neofascista in questo mezzo secolo di storia: dagli anni ’70 ad oggi. Sono anche gli slogan che rimandano a quello che oggi si può considerare un laboratorio privilegiato della fumettistica di estrema destra. La Germania. E’ da lì che rimbalza, in Italia, il fenomeno. Per raccontare la mappa tedesca delle strisce apologetiche e revisioniste, delle graphic novel inneggianti alle SS e quelle che affondano nella propaganda omofoba e anti-immigrati, conviene partire da Hydra Comics. Che è diventato un caso politico. Andiamo con ordine. Ai lettori e agli appassionati della Marvel il nome Hydra non suonerà affatto nuovo: è la denominazione di una fittizia organizzazione terroristico-sovversiva, nata come società segreta, che compare nei fumetti americani Marvel Comics nel 1965. Gli spietati agenti di Hydra puntavano a istituire un nuovo ordine mondiale di stampo nazionalsocialista. Il loro motto? “Taglia una testa, altre due penderanno il suo posto”.
Sassonia ultranazionalista
Dresda, Sassonia. Un luogo a caso? No. E’ nel capoluogo del Land divenuto tristemente celebre negli ultimi anni per la nascita e l’attività violenta di gruppi di estrema destra e neonazisti che nasce Hydra Comics. Il fondatore è Michael Schafer, ex politico della Cdu poi passato a NPD e per anni dirigente dei Junge Nationaldemokraten (JN). Chi finanzia la creazione di Hydra? I destrissimi Movimento Identitario (Identitäre Bewegung) e Ein Prozent. Islamofobici, nemici dell’immigrazione e del multiculturalismo, oppositori dei diritti Lgbt. Parliamo di movimenti che non rifiutano angolazioni nostalgiche e neonaziste. Come Pegida, anche questa made in Sassonia. Nell’opera di proselitismo mediatico di queste formazioni, in particolar modo tra i giovani, oltre a cortei, presidi, manifestazioni no-vax, giocano un loro ruolo anche i fumetti.
Venticinque febbraio scorso: il caso Hydra balza alle cronache. Sulla pagina Fb di Comixene, importante rivista tedesca dedicata al fumetto, il direttore in persona fa, di fatto, da cassa di risonanza alla nascita di Hydra: prendendo formalmente le distanze dalla pubblicazione su un numero di Comixene della notizia del lancio della casa editrice nera, e invitando a indagare sulle sue origini segrete, nella pratica le offre un graditissimo spot. Comixene – come racconta sempre “Lo Spazio bianco – il cuore nel fumetto” - viene travolto da critiche durissime. Per altro: chi siano e cosa pubblichino quelli di Hydra Comics è già noto. Strisce e vignette con riferimenti ai “veri patrioti”, simbologia delle “squadre di salvaguardia” (SS) naziste, agenti segreti al servizio del popolo. Gli eroi Marvel Capitan America e Superman decontestualizzati. “Siamo aperti a tutti quegli autori che nel panorama odierno non trovano un posto in cui pubblicare” – spiega Hydra. “Opere non conformi, anche provenienti dall’estero” in difesa di quei lettori e quegli artisti che si sentono “limitati da un settore in cui l’ideologia viene prima del talento”. Intorno al progetto editoriale Hydra e alla sua lotta alla “dittatura del buonismo” si muovono artisti tedeschi della scena dell’estrema destra: il writer Wolf PM (che usa caratteri calligrafici di epoca nazista) e Remata’Clan dalla Turingia.
Asse Roma-Berlino-Tokyo
In Germania – dopo una lunga scia di violenze, molte delle quali avvenute proprio in Sassonia, e dopo la strage terroristica di Hanau del 21 febbraio 2020 – si è riaperto il dibattito sull’estremismo di destra. I servizi segreti hanno messo sotto sorveglianza AfD perché considerato un movimento pericoloso per la democrazia. AfD. Hydra. Link che si riattivano. Ci sono fumetti, in Germania, partoriti e pubblicizzati dagli stessi partiti. Tra il 2017 e il 2018 sulla pagina della sezione AfD di Berlino sono stati pubblicati sette racconti intitolati “Emilia and friends”. L’autore? Il caposezione Georg Pazderski. Protagonista dei racconti è, appunto, Emilia, una ragazza dalle sembianze di uccello, sostenitrice di AfD che difende le posizioni più estreme del partito contro una società fatta di crimini. A chi è ispirato, per la sua striscia ultranazionalista, Pazderski? Agli omologhi austriaci dell’FPÖ (Freiheitliche Partei Österreichs), partito di estrema destra austriaco il cui leader, Heinz Christian Strache, in questi anni è stato protagonista, a sua volta, di numerose vignette che lo immortalavano come un supereroe in lotta contro i mali della società liberale e globalista. Intorno a super Strache, un florilegio di riferimenti, diretti e indiretti, al nazismo e alle rune che ne hanno caratterizzato la deriva esoterica. L’elenco dei fumetti tedeschi finiti sotta accusa è lungo e fornito. Si è molto parlato, tra gli altri, di Der Vigilant. L’eroe qui – in un paradosso perfetto - è un vendicatore solitario che protegge il popolo da un partito dittatoriale ecologista. L’editore che ha dato alle stampe il fumetto si chiama Eric Zonfeld (Zonfeld-Comics). E’ noto per la pubblicazione di romanzi giovanili xenofobi, razzisti e attraversati da continui richiami al nazismo. Libri il cui contenuto – vari esposti sono finiti sul tavolo Tribunale di Colonia - “stimola l’odio razziale, glorifica o minimizza le idee del Nazionalsocialismo, glorifica i membri delle SS e discrimina gli omosessuali”. Il bisogno continuo di additare un nemico da combattere e annientare; la mitizzazione dei regimi e della razza; l'avversione verso gli "invasori” colpevoli di rovinarla. Dalla Germania all’Italia, sotto traccia, lavora la fabbrica del fumetto. L’ultimo prodotto Hydra Comics è dedicato all’artista giapponese Yukio Mishima, ultranazionalista adottato come feticcio dalle destre europee. Chi ha realizzato la nuova striscia? Semplice: Ferrogallico, l’etichetta editoriale dei fascisti di Forza Nuova distribuita dai fascisti di Altaforte-CasaPound. Siamo in tempo di pace, ma nella graphic novel si rinsalda l’asse Roma-Berlino-Tokyo.
di Paolo Berizzi - la Repubblica
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matem-artistica · 6 years ago
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Gli scrittori
Ahimè
Certe persone si definiscono scrittori
ahimè
essenzialmente non so cosa dire
se non
ahimè
ho sentito di fiabe e di favole ma questo è veramente surreale
mi chiedo se l'uomo abbia questa capacità dell'ultraterreno
ma esso non può perché è terreno
dunque
cosa continuo...
cosa scrivo...
se ormai ogni essere ha compreso la carnalità meschina
che emana l'uomo.
Perché non fa altro che redigere orando delle castronerie e convinzioni propagandistiche
in sintesi sono bugie bigie
ma grigie come le tenebre non saranno mai così vitali e apparenti
ahimè
quando sento che molti sono così immani scrittori
mi mitragliano le orecchie
mi deraglia il cervello
mi scola il sangue dagli occhi.
Per essere scrittori
non serve talento
non serve passione
né sentimento
né bravura
né canoscenza
bisogna scrivere, scrivere e scrivere
A uno scrittore non serve talento perché ognuno si crea con la propria corazza
non copia
esso è ineguagliabile perché se non fosse unico
nessuno apprezzerebbe autori
perché se i libri sono uguali è colpa di quei magnanimi scienziati
se un libro ha successo è perché è diverso, è puro
Uno scrittore non è un musicista
perché loro si possono muovere solo su qualche nota
invece l'autore può camminare su tutto l'universo.
Esso non ha passione perché scrivere non è un manicaretto, non è un hobby, non è un brandello
Scrivere è un fuoco perché deriva da una necessità ardente
E' uno scopo, è un travaglio
Lo fai perché ne hai il fervente bisogno
Per scrivere non serve sentimento
quello è per sciocchi
è per i luridi
perché il sentimento forte comprime ogni inconscio e ogni forma di pensiero
e mette a tacere quelli che potevano essere
versi idilliaci.
Per scrivere non serve bravura
perché questo porta alla benevolenza e alla fierezza
la bravura ha formato solo dei giovani letterati diventati poi uno di quei tanti sfasciati insegnanti.
Per scrivere non serve canoscenza
quello è per gli oratori
per i bugiardi
per i crudeli finanzieri.
La sapienza è data dagli scienziati
coloro che pensano tutti allo stesso modo
che fanno controsensi senza senso
che vedono le cose in modo finito.
Gli scrittori vedono l'infinito e lo redigono per raccontarlo ai lettori, gli audaci
Per scrivere serve una mente rigorosa di frasi mai messe a termine,
frasi che formano scalinate di pensieri e discorsi che crescono all'unisono
Tutto ciò che parlando sembra insignificante
è mantenuto per un colosso temporale indefinito dentro a un cervello che prolifera, ridigita e riformula
fino a quando
ogni parola è studiata
per far parte
di una frase,
un testo,
un poema.
Per essere scrittori bisogna scrivere, scrivere e scrivere
ma non scrivere tanto nel tuo poco tempo
devi scrivere per avere poco tempo.
Io scrivo finché la forza non mi impedisce di farlo,
scrivo ogni giorno
al mattino
la sera,
scrivo libri
poesie
riflessioni
concetti
ragioni
temi
storie
fantasie.
Se scrivi 10 pagine nello stesso tempo in cui ho messo per farne 5,
non devi crederti un gladiatore,
non dirlo con l'ebbrezza di un dittatore,
non è nulla di così poi straordinario.
Insomma se io ho messo 5 parole intrise di significati e tu per spiegare lo stesso concetto ne hai messe 20 allora sei solo un amanuense,
ciò che hai scritto è per mediocri
perché è un contenuto spoglio e fradicio
che chiunque sbriciolerebbe come un neonato.
Guai a chi osa dire che gli scrittori sono dei fragili sognatori o dei sensibili romantici perché ciò che redigono
non coincide con ciò che sono,
come fanno entusiasmanti sogni fanno languidi incubi,
il continuo sferraglio del loro animo fa si che abbiano natura fredda...
fredda e impassibile come il ghiaccio. 
matem-artistica
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yesiamdrowning · 6 years ago
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uno scrittore geniale che non avremo mai più.
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Nella primavera del 1999 mandai una cugina siculo-canadese esperta di pop svenevole e di mondanità in una libreria di Barnes & Noble a Montréal a caccia dell'autografo di uno scrittore. Il mio scrittore vivente preferito presentava una ristampa del suo primo successo editoriale, e anche se abitavo letteralmente dall’altra parte del mondo, mi sono accorto che volevo comunque un autografo vero e proprio su un suo libro vero e proprio da poter mettere su un mio ripiano vero e proprio. Dato che in quel momento guadagnavo una miseria (non che ora io guadagni chissachè, ma non poco quanto allora) non potevo andare di certo di persona alla presentazione, e mi vergognavo anche un po’ d’essere tra i pochi a farne nome in un periodo in cui i miei compagni del liceo, mi ricordo, stravedevano per autori come Isabella Santacroce o Alessandro Baricco. Mia cugina, invece, a prezzo di un certo sacrificio ha vuotato l'amaro calice di non poter proporre ai suoi amici la presentazione di un nuovo libro di Wilbur Smith, primo nelle vendite già allora, e ha accettato di andar al mio posto. La Ragazza dai Capelli Strani (Girl with Curious Hair, in orginale suona anche meglio) era stata, nel 1989, la prima memorabile raccolta di suoi racconti. La messa in fila di una decina di perle. Da quella volta, quel libro, verrà ristampato in almeno altre cinque o sei occasioni soltanto in Italia - sempre dalla Minumum Fax. Il giorno dopo l’appuntamento era a un’ora improbabile su MSN (per qualcuno di voi come dire l’Alto Mesozioico). Le ho chiesto un resoconto della serata: “Il posto era pieno che non ci si poteva  muovere… e poi è arrivato lui“ “Com’ era vestito?” “Mmmh.. aveva una specie di camicia da matematico? Anzi, aveva una camicia da prof di matematica, hai presente, con le maniche corte?“ “Ma aveva pure le penne nel taschino?“  “No, niente penne!”. “😛” “😁” “E poi che altro? Che mi dici? Portava la bandana?“ “Sì una grande bandana… si  sta facendo crescere i capelli ha detto. Sudava un casino. Sembra la versione intellettuale del cantante dei Blind Melon” “Shannon Hoon?” “Si” “Ma Shannon Hoon mica porta la bandana!” “Se è per questo è pure più figo” “😄” “😝”. “Ma vi ha letto qualche cosa?” “Si, per circa mezz’ora…” “Ed è stato molto terrificante? Voglio dire, tu c’hai capito qualosa?” “Guarda che è stato grandioso… ma nella parte delle domande e risposte è stato più divertente. E’ serio ma è un tipo in gamba davvero“. “Perché? Cos'è successo?”. “Okey, allora, per esempio, uhm… c'era un ragazzo… e gli fa questa bella domanda su “che effetto fa sapere che fra i tuoi coetanei e per un sacco di lettori più giovani, tu sei un po’ un mito, e se ne sei consapevole, e che effetto fa esserne consapevole se lo sei eccetera”, e tra il pubblico c'è stato un mormorio come dire: Giusto, bella domanda, e allora lui, David, ha detto una cosa del tipo: “Non lo so se ne sono consapevole, ma sono un po’ scettico su tutta questa concezione… e poi ha parlato di DeLillo e Thom Pynchon e di come c'era questa specie di amore-odio totale per loro quando la sua generazione faceva l’ università, e delle inimicizie tra i fan di Capote e quelli di Kerouac prima… e di come queste situazioni siano un po’ rock, almeno nella misura dell’inutile rivalità tra gli Stones e i Beatles… è  stato divertente, davvero, bella testa!”. “E il libro te lo sei fatto firmare?”  “Ah, no, scusa… c'era una fila e non finiva  più… avevo un impegno e quindi sono andata via…  e in ogni caso sarebbe stato troppo strano… cioè, andavo lì e gli dicevo? Ciao sono la cugina di un ragazzo italiano che non è potuto venire, non ho mai letto nulla di tuo ma per piacere mi firmi questo… mi sono sentita un’imbrogliona, una crocerossina fuori luogo, mi sono vergognata insomma… ma ti ho preso una copia eh…”. “Ma che me ne faccio ora di una copia in originale senza autografo quando già posseggo la versione in italiano senza autografo?” me lo tenni per me. Ci sono altre cose insolite in questa storia, però: 1) Un lettore italiano di poco più di 2O anni che vuole per sé l'autografo di uno scrittore vivente scoperto quasi per un puro caso tra un disco degli AFI e uno dei Type O Negative 2) Un gran numero di persone che si va a suppare un tizio americano che presenta una ristampa dopo una manciata di libri dai titoli volutamente antipatici (Una Cosa Divertente Che Non Farò Mai Più, Brevi Interviste Con Uomini Schifosi, Il Rap Spiegato Ai Bianchi) e un monolite di oltre 13OO pagine fatto di trame, sottotrame e note a piè di pagina chiamato Infinite Jest che qualcuno ha definito il suo capolavoro. 3) Un gran numero di canadesi, che nella mia testa immagino freddini e austeri come Leonard Cohen, che emette mormorii di approvazione quando qualcuno lascia intendere che uno solo fra loro è straordinariamente intelligente, pieno di talento e spiritoso 4) Una cugina lasciata con un CD di Natalie Imbruglia che, in mezzo a questo pubblico, si trova a pensare al cantante dei Blind Melon e fare a sua volta mormorii d’approvazione. 5) Un gruppetto di intellettuali che, assai propabilmente nascosti tra i presenti nell’aspetto di altri scrittori e aspiranti tali, tollera qualcuno con una bandana in pubblico senza che sia Little Steven. La spiegazione delle suddette stranezze è che David Foster Wallace godeva di un grande e insolito affetto da parte di molti fra coloro che costituiscono  quella che viene chiamata educatamente “la cricca dei lettori”. Come spiegarlo? Non è solo il fatto che Wallace producesse della buona narrativa - ovvio è   così, ma in un certo senso questo è un aspetto marginale. E non è nemmeno il fatto che fosse divertente e innovativo e geniale nel riuscire a rendere attraente diverse cose notoriamente stracciapalle come i numeri o la noia (leggetevi il bellissimo Il Re Pallido) e dotato in maniera leggendaria dei vari strumenti di cui bisogna un romanziere per fare il proprio lavoro (empatia, intuito, perspicacia, abilità di connessione, aver-letto-tutto-quel-che-esiste-sulla-faccia-della-terra). Non  ha poi molta importanza cosa facesse - se scrivesse un reportage sulla campagna elettorale di un senatore, oppure un libro sull’idea d’infinito nella matematica, o un articolo sulle navi da crociera, o sull'uso del linguaggio al giorno d’oggi, o sul tennis, o le storie di molta gente che non esiste  affatto, e che fa cose che non sono successe davvero. La narrativa era una delle varie cose che David Foster Wallace faceva con il cervello, senza timore di mescolare quello che gli americani chiamano highbrow e lowbrow, la cultura alta e quella popolare, o di essere divertentissimo e serissimo nel giro di due pagine, ma i suoi fan hanno imparato da subito a tenere d'occhio attentamente tutto quello che produceva - che fosse un saggio, un'introduzione, metà conferenza o perfino un'intervista in radio, proprio come di solito si fa con le “rockstar”. Perché quando una voce è tanto voluminosa, la si vuole sentire in qualsiasi  forma. David Foster Wallace era un'intelligenza generosa - ed è a questo che  volevo arrivare in fondo. E su di me fa un effetto che Capote non è mai riuscito a fare. Né DeLillo. Mentre David mi fornisce tutte le informazioni di cui ho bisogno, con tutta la  precisione che mi serve per capire come stanno le cose, di cosa è fatta la nostra modernità e, nel mentre, riesce comunque ad aver una risonanza tale da ricondurmi a me stesso. Ricondurmi alla mia vita vissuta, alle mie esperienze affettive più autentiche, alle mie paure, e al mio singolare (ma, senza ombre di dubbio, condiviso) destino. E d'altra parte, ciascuno troverà o ha già trovato un proprio modo di leggerlo, non c'è dubbio. E’ in questo senso che Wallace è a tutti gli effetti uno scrittore di culto, come Erlend Loe o Azar Nafisi, oppure Wers Anderson e David Lynch nel cinema: sembra che stia parlando soltanto a voi. Se ve ne ho parlato attraverso un aneddoto è perché, se in parte è difficile scindere le persone che non ci sono più dai ricordi che ce li hanno fermati nella memoria, se devo esser onesto, è anche perché Wallace è il genere di scrittore di cui si preferisce non parlare o scrivere; in questo senso mi ricorda Charms. Quando si cerca di dire qualcosa di più riguardo a Charms mi pare sempre di vedere da qualche parte, con l'occhio della mente, Daniil stesso che fa smorfie. Wallace era un grande produttore di smorfie e in modo particolare i suoi saggi ne sono ancora pieni: verso la crudeltà, la vanità, la prepotenza emotiva e, più di ogni altra cosa, della  volgarità intellettuale degli uomini. Forse è poi per tutto questo che, dietro la  timidezza dello sguardo, la spiccata rapidità nell’incontro dialettico (”Una spiegazione lunghissima per una domanda innocua”, ironizzava in un’intervista) o la lettura illuminante di ogni fottuto avvenimento, provava un dolore al quale non ha saputo  resistere. David Foster Wallace si è tolto la vita impiccandosi nella sua casa di Claremont, in California, dieci anni fa, il 12 settembre del 2OO8. Aveva compiuto 46 anni, e specie negli ultimi tempi, aveva dato a tutti l'impressione di essersi liberato dai demoni che lo tormentavano fino da quando era bambino, e di avere trovato la serenità, se non addirittura la felicità con la moglie, che era solito chiamare con nome e cognome: Karen Green. Non per vezzo, ma come elemento rivelatorio di sé, del  suo carattere e anche del suo sguardo sull'esistenza: in quel modo di rivolgersi per esteso alla donna amata, c'era di certo un misto di ironia e affetto, ma anche, soprattutto, l'esigenza di comprendere e definire con minima precisione ogni elemento dell'esistenza, anche il più intimo. Non una Karen a caso, Karen Green. Quando venne ospite delle Conversazioni Letterarie, nel 2OO6, a Capri, la sera catturò un'enorme cavalletta che aveva fatto fuggire gli altri scrittori inorriditi e gliela regalò. Come si fa a non voler bene a uno così?
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lamilanomagazine · 1 year ago
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WUNDERKAMMER ESTATE 2023: dieci appuntamenti con concerti, libri, tavole rotonde, masterclass e opera lirica
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WUNDERKAMMER ESTATE 2023: dieci appuntamenti con concerti, libri, tavole rotonde, masterclass e opera lirica. Concerti, focus sui grandi cantanti del passato, performance di arte e musica all’alba, presentazioni librarie, masterclass e un’opera di Mozart. Questi, in sintesi, gli appuntamenti di WunderKammer Estate 2023, proposta estiva della WunderKammer Orchestra (WKO). Dieci eventi tra luglio e settembre, di cui sette in casa, a Pesaro, e tre trasferte, due a Montepulciano, ospite del Cantiere Internazionale d’Arte, ed una a Macerata in collaborazione con Macerata Opera. Paolo Marzocchi: direttore artistico WKO La WunderKammer Orchestra, originariamente un’associazione nata intorno ad un ensemble strumentale, si rivela sempre più un organismo articolato che partendo da Pesaro comincia ad essere presente in festival e realtà regionali e nazionali, con un’attività artistica che guarda anche oltre i confini italiani. In quest’ottica è emblematico il concerto di apertura affidato alla pianista inglese Cordelia Williams, per la prima volta in Italia. Lo spazio dedicato alla voce è come sempre grandissimo, dall’appuntamento ormai consueto con Atelier Belcanto, masterclass di canto lirico affidata a Bruno De Simone e ad Alessandra Rossi che si terrà a settembre, preceduto dall’evento dedicato al centenario di Maria Callas e da quello dedicato a Sesto Bruscantini in collaborazione con Macerata Opera. Un momento di intersezione tra differenti linguaggi artistici è il concerto all’alba di Roberto Paci Dalò, che per la terza edizione de “Lo Spazio in Ascolto – la voce della scultura” dialogherà idealmente con le sculture di Loreno Sguanci, davanti all’opera ‘Porta Mare’. L’attenzione ai giovani musicisti, una delle missioni principali della WKO, porta quest’anno il WunderKammer Youth Ensemble, l’orchestra giovanile della WKO, al Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano con due produzioni, un’opera di Mozart al Teatro Poliziano, e un concerto sinfonico nel metafisico Tempio di San Biagio, con artisti di primo piano come Riccardo Zanellato, ma anche con giovani già affermati come Arsen Dalibaltayan e Francesco Leone. Da non dimenticare anche le presentazione dei due libri di Guido Giannuzzi e Giovanni Oliva, con l’incontro con gli autori. Stefano Gottin: presidente WKO La carrellata di eventi estivi della WKO è coerente con la pratica di un’offerta variegata e polifunzionale da parte della Associazione nell’ampio panorama della musica d’arte. L’offerta, consapevolmente differenziata e originale, tiene anche conto della composizione della compagine associativa costituita perlopiù da neofiti curiosi di varia appartenenza anagrafica e professionale. Questa linea di indirizzo è anche volta a creare le condizioni per un ricambio, non solo generazionale, del pubblico. Infine, la presenza della WKO fuori dalla piazza di Pesaro e nel contesto di importantissime programmazioni come quelle del Macerata Opera e del Cantiere di Montepulciano, segnala un crescente radicamento dell’Associazione a macchia di leopardo in tutto il territorio nazionale. PROGRAMMA 2 LUGLIO Pesaro - Cordelia Williams Si comincia domenica 2 luglio a Pesaro. Alle 21.30 il cortile di Palazzo Montani Antaldi ospita il primo concerto italiano della pianista polacco-gallese-inglese Cordelia Williams. Riconosciuta per la poesia, la convinzione e la forza interiore del suo modo di suonare e per la profondità delle sue interpretazioni, la Williams è stata giovane pianista dell'anno BBC nel 2006, a 17 anni, riconoscimento dell’emittente inglese assegnato per l’eccezionale talento musicale. Si è esibita in tutto il mondo tra Europa, America e Asia e trasmette regolarmente per BBC Radio 3. È particolarmente nota per la sua straordinaria comprensione e interpretazione della musica di Schubert e Schumann che, insieme a Bach, costituiscono gli autori del programma che propone nel concerto di Pesaro. 15-16 LUGLIO Montepulciano - Bastiano e Bastiana La WunderKammer Youth Ensemble (WKYE), orchestra giovanile della WKO, è ospite del Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, diretto da Mauro Montalbetti e Jonathan Webb, con due produzioni. La prima è 𝗕𝗮𝘀𝘁𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗲 𝗕𝗮𝘀𝘁𝗶𝗮𝗻𝗮, opera comica in un atto di Wolfang Amadeus Mozart, che va in scena sabato 15 luglio alle 21.30 e, in replica, domenica 16 luglio alle 18.00 al Teatro Poliziano. L'autorevole direzione di Tito Ceccherini guida la WKYE nelle esecuzioni musicali. La regia è di Luca Fusi, sul palco, i ruoli di Bastiana, Bastiano e Cola sono affidati rispettivamente al soprano Laura Zecchini, al tenore Matteo Tavini, al baritono Paolo Leonardi. 23 LUGLIO Montepulciano - WunderKammerMusik - Concerto in San Biagio Domenica 23 luglio ore 21.30 al Tempio di San Biagio, WunderKammerMusik- Concerto in San Biagio è la seconda produzione del WunderKammer Youth Ensemble al Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano. Il concerto vede insieme l’ensemble, il celebre basso Riccardo Zanellato - Oscar della Lirica 2019, punto di riferimento del repertorio verdiano, tra i bassi preferiti da Riccardo Muti - e il giovane pianista croato Arsen Dalibaltayan - vent’anni e già vincitore di tanti premi all’attivo - diretti da Ivan Gambini. In programma brani di Beethoven, Donizetti, Marzocchi/Biber e Mozart. 24 LUGLIO Pesaro - WunderKammerMusik Lunedì 24 luglio nel cortile di Palazzo Montani Antaldi alle 21.30, replica pesarese del concerto WunderKammerMusik. Insieme alla WunderKammer Youth Ensemble, a Ivan Gambini e ad Arsen Dalibaltayan, il basso Francesco Leone, giovane cantante già molto apprezzato sui palcoscenici di teatri come, il Lirico di Cagliari, il Comunale di Bologna, il Regio di Parma, il Massimo di Palermo, il Petruzzelli di Bari, il Carlo Felice di Genova, il Macerata Opera Festival, il New National Theatre di Tokyo. 6 AGOSTO Pesaro - Callas 100 La WunderKammer ripete l’esperienza del 2022 quando partecipò con un forum e un concerto alle celebrazioni del centenario di Renata Tebaldi, e la raddoppia con due eventi dedicati ad altrettante leggendarie voci liriche. Domenica 6 agosto Palazzo Montani Antaldi ospita “Callas 100”, evento dedicato alla ‘Divina’ Maria Callas, uno dei più grandi soprani di sempre, incastonata nel firmamento per aver unito, come poche o forse nessuna, una grande vocalità con una superba capacità interpretativa. Ore 17.30: si comincia all’Auditorium con una ‘Tavola rotonda dedicata a Maria Callas nel centenario della nascita’ a cui partecipano Michael Aspinall, musicologo e storico della vocalità, docente e cantante lirico, Carla Maria Casanova, giornalista e scrittrice, Alessandra Rossi, soprano, docente di canto e referente artistica della Divisione Opera della WKO, e Oreste Bossini, critico musicale, giornalista e scrittore. Moderatore Stefano Gottin, letture di Clio Gaudenzi. Ore 21.30: tutto si sposta nel Cortile per il ‘Concerto lirico in onore di Maria Callas’ con il soprano Jelena Dojčinović accompagnata al pianoforte da Lorenzo Bavaj. In programma musiche di Bellini, Donizetti, Rossini e Verdi. 14 AGOSTO Pesaro - Presentazione libro G. Oliva Lunedì 14 agosto, al Casale il Boncio alle 17.30, incontro con l’autore Giovanni Oliva che presenta “Note. Istantanee musicali”, edizioni Doppiavoce. Oliva si occupa dal 1980 di musica e teatro, affiancando a quella di organizzatore l’attività didattica in conservatori e Master. In questo suo ultimo libro ripercorre quasi quarant'anni di ricordi ed esperienze e racconta i lati meno conosciuti di centouno musicisti assai noti con i quali ha lavorato nella sua lunga carriere. 16 AGOSTO Macerata - Omaggio a Sesto Bruscantini nei vent'anni dalla scomparsa Mercoledì 16 agosto, ci spostiamo a Macerata per celebrare un altro grande della lirica, un artista marchigiano che ha conquistato il mondo. Sesto Bruscantini (Civitanova Marche, 10 dicembre 1919 – Civitanova Marche, 4 maggio 2003) è considerato il miglior baritono buffo del dopoguerra e vero maestro di un intero repertorio. Quarantacinque anni di gloriosa carriera conclusasi nel 1991 per lasciare spazio all'insegnamento che è continuato fino alla sua morte. L’evento è in collaborazione con il Macerata Opera Festival e segue la stessa formula di quello dedicato a Callas. Ore 17.30: agli Antichi Forni Tavola rotonda, moderata da Stefano Gottin, con Marco Beghelli, docente di Filologia musicale, di Forme della poesia per musica e di Drammaturgia musicale all’Università di Bologna, il celebre baritono buffo Bruno de Simone che fu allievo di Bruscantini, Andrea Foresi, autore del libro “Una vita per l'opera. Conversazioni con Sesto Bruscantini”, Roberta Pedrotti, scrittrice, giornalista e critica musicale, Lucia Rosa, presidente Associazione Amici dello Sferisterio, Alessandra Rossi, soprano, docente di canto e referente artistica della Divisione Opera della WKO e Gianni Tangucci, direttore artistico dell'Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. Ore 21.30: al Teatro Lauro Rossi ‘Concerto lirico’ con Bruno de Simone, baritono, Marilena Ruta, soprano, Aleksandra Meteleva, mezzosoprano e Lorenzo Martelli, tenore. Al pianoforte Lorenzo Bavaj, musiche di Bizet, Donizetti, Mozart e Rossini. 18 AGOSTO Pesaro - Lo spazio in ascolto. La voce della scultura Venerdì 18 agosto torna per il terzo anno consecutivo, con un suggestivo appuntamento al sorgere del sole, “Lo Spazio in Ascolto. La voce della scultura”, progetto pluriennale di WunderKammer Orchestra e Archivio Loreno Sguanci, che pone l’attenzione sulle opere d’arte en plein air che arricchiscono la geografia culturale della città di Pesaro. Alle 5.30 del mattino ci si ritrova in viale Trieste dove, intorno alla scultura “Porta a mare” dell’artista Loreno Sguanci, prenderà vita una performance musicale, protagonista Roberto Paci Dalò, clarinetto e suoni elettronici. Data da definire - AGOSTO Pesaro - Presentazione libro G. Giannuzzi In programma nella seconda metà di agosto alla Libreria Il Catalogo, incontro con l’autore Guido Giannuzzi che presenta “Variazioni sul destino”, edizioni Pendragon, storie vere di ignoti e non, che hanno avuto la ventura di incrociare nei loro destini alcuni tra i più celebrati compositori nella storia della musica. Guido Giannuzzi, che alla professione di fagottista nell'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna associa quella di saggista, è alla sua quarta opera letteraria. Data da definire - SETTEMBRE Pesaro - Atelier Belcanto Quinta edizione di “Atelier Belcanto”, corso di alto perfezionamento nel canto lirico organizzata da WKO con i due docenti di eccezione. Alessandra Rossi, soprano e docente di canto di riconosciuto livello internazionale, è anche referente artistica della Divisione Opera della WKO, e Bruno de Simone, celebre baritono riconosciuto come punto di riferimento nel repertorio belcantistico, insignito del Premio “Rossini d’Oro” 2007, da decenni calca i maggiori palcoscenici del mondo. La masterclass si concluderà con il consueto Concerto Finale aperto al pubblico nel quale gli allievi si esibiranno nelle arie studiate durante il corso. Saranno assegnate premi e borse di studio e rilasciati i diplomi e gli attestati di partecipazione. Patrocini e collaborazioni WUNDERKAMMER ESTATE 2023 è realizzata con il Patrocinio del Comune di Pesaro; la collaborazione di Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Macerata Opera Festival 2023, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, che WKO ringrazia per aver messo a disposizione il Cortile e l’Auditorium di Palazzo Montani Antaldi, Amat; il sostegno di Sistemi Klein, Giardino di Santa Maria, Ceramiche Bucci, Roberto Valli Pianoforti. Info e Biglietti Concerti Pesaro Biglietti Concerti del 2/7, 24/7 e 6/8: Intero € 20,00 | Ridotto soci WKO € 15,00 | Under 26 € 5,00 | Under 12 € 1,00. Acquisto biglietti: online sui canali Vivaticket e nelle biglietterie del circuito AMAT/Vivaticket; Biglietteria Teatro Sperimentale dal mercoledì al sabato dalle 17 alle 19; Tipico.Tips negli orari di apertura dell’esercizio; presso Palazzo Montani Antaldi un’ora prima dell’inizio del concerto. Eventi Montepulciano Biglietti e Info: online sui canali Vivaticket e sul sito. Concerto Macerata Biglietti: posto unico € 15,00. Acquisto online sui canali Vivaticket e sul sito. Lo Spazio in Ascolto - Pesaro Ingresso libero. Info Cell. +39 366 6094910; [email protected]; wunderkammerorchestra.com  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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tarditardi · 2 years ago
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"Figli delle stelle”, la nuova cover è firmata da Gianpiero Xp FT Claudio Fiori & Federico Luongo
"Figli delle Stelle", il classico di Alan Sorrenti ha una nuova cover ufficiale, autorizzata dallo stesso artista e dalla casa discografica Ala Bianca Group. La nuova cover del brano l'hanno realizzata tre artisti italiani attivi in tutto il mondo o quasi: Gianpiero Xp, celeberrimo dj, produttore e speaker radiofonico (Radio Ibiza, Studio Più), Claudio Fiori, cantante e pianista di sicuro talento e Federico Luongo, chitarrista jazz (e non solo) che da tempo collabora con musicisti di livello assoluto, hanno deciso di unire le forze per rielaborare una canzone senza tempo. 
Tra le diverse versione spicca quella dedicata al dancefloor curata da Paola Peroni, dj producer bresciana anche lei da anni attiva sulla scena internazionale anche come Miss Groovy e Bacon Popper.  "Figli delle Stelle", tra l'altro, esce su una delle sue label, Intercool Digital. Il Paola Peroni Rmx ha sonorità house adatte al dancefloor ma è anche decisamente piacevole da ascoltare, alla radio e ovunque.
Il Paola Peroni Rmx di "Figli delle Stelle", come del resto la versione originale della cover realizzata da Gianpiero Xp FT Claudio Fiori & Federico Luongo, regalano nuova vita senza stravolgerlo ad un vero capolavoro a metà tra pop, funk e disco. La melodia, questa volta interpretata dalla voce intensa di Claudio Fiori, resta in evidenza, così come l'iconico riff di chitarra che regala un attimo di felicità a chiunque ascolti la canzone.
Pubblicato nel 1977, il brano fu prodotto dall'americano Phil Ramone e fu un enorme successo di quell'anno, rimanendo per ben 16 settimane all'interno della Top 10 dei singoli più venduti. Dette il via alla carriera di Alan Sorrenti, un artista amatissimo ancora oggi, in Italia e non solo.
Gianpiero Xp FT Claudio Fiori & Federico Luongo - "Figli delle stelle"
https://open.spotify.com/album/4guC5gjAX70EN51uCnBGFf?si=U4pH1zqMScOeE0Hlwy7qQQ
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Gianpiero Xp è uno speaker radiofonico Dj Producer, Music Engineer. Art Dir Casa Sanremo THE CLUB da Set 2021 ad oggi. Da Ago 22:Conduttore/Dj Radio Studio Più  Da Lug 2020 a Lug 2022 Art Dir/Conduttore 1 Station Radio. Dal 99 al 2020 Programmatore Musicale/Dj/Conduttore Radio Ibiza. Dal 97 al 99 Dj/Conduttore Radio Marte. Gianpiero realizza piu' di 50 titoli fra Produzioni Dance e Remix Internazionali e Nazionali; collaborazioni con: Alexandra Stan, Parov Stellar, Willy William (Remix di grande successo della Hit Internazionale EGO), Roger Sanchez (Remix pubblicato dalla sua Label), Dj Antoine e molti altri artisti di spessore Mondiale e Nazionale.  Oltre a lavorare come speaker radiofonico per varie emittenti italiane, Gianpiero è il direttore artistico di Casa San Remo The Club: format di successo di Casa Sanremo per giovani talenti del mondo del DJ-set. https://www.facebook.com/GianpieroXP
Claudio Fiori: cantante - pianista professionista italiano, specializzato in Live shows Piano e voce e con band richiesto ed apprezzato non solo in Italia ma anche all'estero: Svizzera, Francia, Inghilterra, Canada, Russia ecc… Claudio Fiori è Autore, compositore, arrangiatore – Musicista versatile e poliedrico. Vincitore dell'accademia di Sanremo nel 1999. Partecipa nel 2000 al Festival di Sanremo con il brano Fai la tua Vita scritto in collaborazione con Giancarlo Bigazzi e Marco Falagiani, autori storici del panorama musicale italiano. Ha all'attivo un disco dal nome "Claudio Fiori" prodotto da Giancarlo Bigazzi nel 2006 e distribuito dalla Mbo di Milano e Universal Music. Nell'estate del 2013 è stato al vertice delle classifiche Dance in Italia, Francia e Brasile con il brano "If I ever" prodotto dal DJ Mario Fargetta (Get far) per il quale Claudio Fiori ha prestato la voce.
Claudio Fiori è produttore dei suoi ultimi lavori discografici "Songs to remember" (2010) e "Acoustic Mood" (2013), "An Opportunity" (2016), "Stringimi di più" (Singolo - Maggio 2020), Claudio Fiori Quintet "Great American Songbook Vol1" (Ottobre 2020). https://www.claudiofiori.it
Federico Luongo: classe '82, nasce a Castellammare di Stabia e vive a Torre Annunziata (NA).  Ha studiato fin da adolescente, unendo lezioni private e percorso accademico con i migliori musicisti italiani, attraverso vari generi musicali dal Jazz al Pop, dal Rock alla Musica Tradizionale. Ha frequentato decine di masterclass con i più importanti maestri della scena jazz mondiale, perfezionando i suoi studi direttamente a New York. Registra centinaia di dischi come Sideman in varie produzioni di ogni tipo. Come Performer svolge un'intensa attività Live dai club, ai teatri, ai concerti in tutto il mondo. Arrangia, compone e suona per le proprie opere e per altri artisti. Ha prodotto 2 dischi come leader, 3 come co-leader e ha scritto 4 libri per chitarra e tutti gli strumenti. Insegna in una scuola di musica e attraverso lezioni online. https://www.federicoluongo.com/web/
Paola Peroni, bresciana, è una tra le dj producer più stimate della scena dance internazionale. Tra le molte, moltissime, produzioni va citata la hit Bacon Popper - "Free", uscita nel 1998 (120.000 copie vendute solo in Francia) e tanti altri successi sfornati sui Media Records. Nel 1991 era già al mixer della discoteca Genux, dove diventa resident dj con lo pseudonimo di DJ Groovy. Da allora la sua carriera è in continua crescita. Tra mille diverse esperienze, va citata la collaborazione con Zucchero, di cui Paola Peroni ha aperto diversi concerti. Inoltre gestisce da tempo la sua label musicale Intercool Digital. 
www.paolaperoni.it
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londranotizie24 · 2 years ago
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Book O’Clock torna in un nuovo appuntamento con il libro Siamo Stelle
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Di Simone Platania @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND Il book club per bambini Book O’Clock torna in un nuovo appuntamento con il libro Siamo Stelle-We are stars. Book O’Clock, nuovo appuntamento del book club italiano Giovedì 24 novembre è atteso il nuovo appuntamento di Book O’Clock. L’immancabile presentatrice Gloria Danili presenta il libro bilingue Siamo Stelle-We are stars. L’opera è scritta da Stella Nosella ed illustrata da Stella Maris Mongodi, tradotto da Deborah Stevenson in inglese. L’evento sarà disponibile su YouTube alle 5 pm, come ogni terzo giovedì del mese.  Come nelle altre puntate di Book O'Clock, è possibile contattare gli autori e le autrici ospiti del programma e suggerire un libro da prendere in considerazione per le puntate future. Inoltre è possibile inviare lavori creativi ispirati dai libri trattati nel programma, il tutto scrivendo a: [email protected]. Infine, acquistando il libro online sul sito dell’Italian Bookshop, https://www.italianbookshop.co.uk, inserendo il codice 922901, il prezzo sarà scontato. Siamo Stelle-We are stars a Book O’Clock: il libro Il libro Siamo Stelle-We are stars (Ed. L'Orto della Cultura) è scritto da Stella Nosella e illustrato da Stella Mongodi. Inoltre, è tradotto da Deborah Stevenson in inglese. Essendo bilingue, i piccoli lettori possono perciò avvicinarsi alla comprensione della lingua inglese; ciò rende l'albo un utile strumento sussidiario per scuole internazionali ed insegnanti. Il libro si basa sulla frase fondamentale "Una Stella non segue il giudizio della gente, se agli altri non piace non smette di essere lucente...non permettere a nessuno di arrestare il tuo andare, siamo tutti Stelle e siamo fatti per brillare". Infatti l’albo mira a scoraggiare i fenomeni legati al bullismo e ad aiutare i bambini a scoprire i propri talento, maturando la giusta sicurezza in se stessi e nei rapporti con gli altri. L'opera non è solo fruibile attraverso la lettura. All'interno del libro è stato inserito un laboratorio didattico con cui incoraggiare il piccolo lettore a scoprire il proprio talento scrivendolo e disegnandolo nelle stelle pensate per lui. Il libro, presentato da Gloria Danili, è il protagonista di questo episodio di Book O'Clock, l'appuntamento Iic (Istituto Italiano di Cultura a Londra) online per i giovani lettori italiani. ... Continua a leggere su www. Read the full article
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micro961 · 2 years ago
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Al via la 4° edizione del Rising Voice Contest
Il contest discografico nato nel 2015 che lancia giovani talenti emergenti
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 Si aprirà prossimamente la 4° edizione del “Rising Voice Contest”, il contest discografico nato nel 2015 da un’idea della manager e discografica Maria Totaro della MMLine Production Records che, grazie alla sua professionalità e all’infallibile fiuto, o per meglio dire all’orecchio allenato, scopre e porta alla ribalta giovani talenti emergenti.
Il concorso cresce di anno in anno e punta a diventare uno dei contest più importanti d’Italia, basandosi anche su premi “concreti” che spaziano dalle opportunità offerte da alcune radio tv partners come Radio Bella & Monella (Castelfranco Veneto), Radio Ciccio Riccio (Brindisi) e Radio Roma (Roma), premi “live”, produzioni video, session in studio con autori musicali.
Il vincitore assoluto del contest si aggiudica un contratto discografico e di management proprio con la MMLine Production Records. Selezionare partecipanti provenienti da tutta Italia non è un’impresa semplice come spiega in prima persona la manager Totaro: “E’ difficile trovare artisti non impegnati con un contratto. Fare scouting diventa sempre più complicato ed è così che ho deciso di creare un mio contest dove da regolamento i giovani artisti non devono avere contratti. Vengono selezionati circa 30 finalisti con tanti premi, e certamente non possiamo accontentare tutti, ma chi è predisposto discograficamente, sarà sicuramente aiutato”. Solitamente la manager, oltre al vincitore, porta con sé altri ragazzi meritevoli e dunque il Rising Voice Contest non si ferma alla vittoria del singolo artista, ma dà una concreta possibilità anche ad altri giovani. Un lavoro duro e coraggioso, realizzato al momento senza sponsor, nel quale Maria Totaro impiega tutte le sue forze, come quando ha portato in tv la prima edizione che ha visto come primo vincitore di un contratto discografico, Thomas, (Thomas Bocchimpani), giovanissimo talento che entrerà nel talent Amici di Maria De Filippi. L’artista, dopo l'uscita dal programma, pubblicherà il suo primo EP raggiungendo la seconda posizione in classifica e dopo solo due settimane viene certificato disco d'oro ed ancora secondo disco d’oro dopo pochi mesi.
L’edizione numero due ha visto vincitrice una donna, la cantante Marina Erroi, con la quale prende il via un progetto importante con la partecipazione speciale del rapper Biondo.
Nella terza edizione stava per firmare la partecipazione Luna Melis (entrata poi ad “XFactor”) ma è andata ugualmente bene poiché a vincere è stato Aaron, nome d'arte di Edoardo Boari, diciottenne di origini umbre, attualmente concorrente ad Amici ‘22, dove ha vinto la gara interna di inediti. Soddisfatta ed orgogliosa dei risultati ottenuti, la manager sta lavorando duramente per portare il Contest in tv, sua grande passione oltre alla musica, e dunque ottenere maggiore visibilità verso il grande pubblico. Intanto si stanno ultimando gli ultimi preparativi per la 4° edizione che si svolgerà a Roma e che vedrà in giuria gli autori A&R e molti addetti del settore giornalistico e degli uffici stampa.
 https://risingvoicecontest.mmlinerecords.it/
 Isabel Zolli Promotion Agency
Sede Operativa: via Simone De Saint Bon 47 – Roma
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senzabarcode · 6 years ago
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Roberto Maccaroni si racconta in una lunga intervista, dalla prima band formata da ragazzo, fino ai grandi palchi condivisi con Fabrizio Moro.
La musica è passione, è qualcosa che non si sceglie. Una necessità. E ce lo dimostra anche la storia di Roberto Maccaroni, artista romano, cantautore e chitarrista. I più lo conoscono come chitarrista di Fabrizio Moro, ma Roberto ha alle spalle una lunga gavetta, tanti sacrifici e un progetto artistico tutto suo, con una sua band, gli Strani Giorni, che ha annunciato nuove date proprio in questi giorni.
“Sono arrivato a questa band dopo tanti esperimenti e tante altre situazioni con altri gruppi.” Racconta Roberto Maccaroni. “Ho comprato la mia prima chitarra elettrica che avevo 16 anni, ho iniziato davvero presto. E iniziai dopo essere stato a vedere un concerto dei Cure, al PalaEur. Proprio quella sera decisi che anche io avrei voluto scrivere canzoni e avere una band. E che avrei voluto calcare quel palco. Qui c’è anche un sogno realizzato, perché molti anni dopo, proprio insieme a Fabrizio, sono riuscito a suonare sopra a quel palco. Quindi, come ti dicevo, proprio dopo quel concerto andai a comprare la mia prima chitarra e tramite un annuncio trovai delle persone per iniziare a suonare.”
La determinazione, la passione, e soprattutto il talento, iniziano così a scrivere la storia musicale di Roberto Maccaroni
“Iniziammo nei garage, nei pub, nelle sale prove con cover dei Cure, ma non solo. Fin dall’inizio eravamo atipici, perché suonavamo già dei pezzi nostri. Avevo tanta voglia di scrivere, anche se mi vergognavo a cantare. Ho cambiato varie formazioni, fino a quando non ho conosciuto Daniele Teodorani.”
Teodorani attualmente si occupa della produzione di Fabrizio Moro, ed è una persona molto importante nel percorso artistico di Roberto Maccaroni. “Con Daniele, polistrumentista, c’è stato subito un bel feeling. Avevamo un’idea comune della musica e dei progetti che volevamo realizzare insieme. Insieme a lui sono nati gli Strani Giorni. All’inizio eravamo in quattro. Insieme a noi, oltre al bassista Stefano Proietti, c’era anche un altro chitarrista, Fabio Massacesi, che davvero per me è come un fratello. Le nostre strade artistiche si sono divise, perché lui voleva sperimentare un altro genere, ma ci vediamo ancora più di prima. Ci aiutiamo molto e ci sosteniamo, ed è molto bello.”
Un sodalizio quello dei membri degli Strani Giorni che porta subito i suoi frutti nei concorsi in cui decidono di cimentarsi dopo un periodo di prove intense. “La cosa particolare è che dopo tante prove, e una decina di brani inediti, non avevamo ancora il nome, che di solito è la prima cosa che viene decisa in una band. Tutto nacque quando dovevamo iscriverci ad un concorso di Castelverde, e davanti ad una birra ci rendiamo conto che non sapevamo con quale nome segnarci.” Dopo una serie di idee improbabili, Roberto ha un’intuizione e dice “Strani Giorni”. Suonava bene, e al mattino dopo suonava ancora meglio. Nacque così questa band fortunata, che al quel concorso di Castelverde vince il primo premio e il premio della critica. Seguono il Pigro Festival, dedicato ad Ivan Graziani, il Festival di Sulmona, e molti altri concorsi in giro per l’Italia, dove Roberto Maccaroni e i suoi ragazzi raccolgono premi e consensi.
Esce così Un passo avanti, il loro primo cd, che segna l’inizio della collaborazione con Fabrizio Moro
“Daniele, quando era bambino, conobbe Fabrizio. I loro padri comprarono due terreni adiacenti, ed entrambi costruivano una casa per il futuro. Il sabato e la domenica andavano a mettere i blocchetti e si portavano i loro figli che hanno fatto così amicizia. I due ragazzi nel tempo si sono avvicinati alla musica. Daniele ha suonato anche la batteria per vari anni con Fabrizio.” Ecco quindi che nel 2007, l’anno in cui Fabrizio Moro vince Sanremo nella sezione giovani proposte con Pensa, gli Strani Giorni iniziano ad aprire le date del suo tour. “Il battesimo di fuoco fu a Roma Rock, un concerto a Capannelle che non dimenticherò mai. Ricordo la nostra incoscienza, perché avevamo tanta esperienza nei locali, ma non in palchi così grandi e con tutta quella gente. Non sapevamo nemmeno come impostare la scaletta.
Fabrizio ci diede tanta libertà. Lui non è geloso, non teme il confronto, anzi, è un generoso
Ci diede molto spazio, suonammo otto pezzi.” Fu il primo di una lunga serie di concerti in giro per l’Italia. Un sodalizio durato tre anni. Dopo Un Passo Avanti, al basso è arrivato Patrizio Placidi, ed è uscito il secondo lavoro del gruppo, L’invisibile spazio, un concept album. “Le varie canzoni sono come dei capitoli consecutivi che vanno a sviscerare un argomento. L’argomento che abbiamo scelto è L’Essenziale è invisibile agli occhi. Un concetto contenuto ne Il Piccolo Principe. Abbiamo lavorato molto anche alla copertina con Silvia Verzilli, un’artista molto brava e camaleontica, che è riuscita a trasferire il concetto di essenzialità anche nella grafica.” Il disco contiene La Speranza, uno dei brani a cui il gruppo è maggiormente legato.
“Per questa canzone abbiamo collaborato con Fabrizio nella realizzazione degli arrangiamenti – continua Roberto – gli piacque molto quel pezzo. Venne un paio di volte in sala per darci dei consigli e sistemare alcune cose. Lui era più esperto ed aveva già fatto dischi di serie A. Fu molto bello lavorare con lui, mise anche dei cori. Lì si è stretto anche di più il rapporto con Fabrizio, siamo cominciati ad entrare più in intimità. Collaborare su una canzone è una cosa molto personale. Per farci mettere le mani a qualcuno ti devi fidare, e inizia a diventare una persona molto vicina a te.” L’invisibile spazio è un album a cui Roberto Maccaroni è davvero molto legato, e per cui sono stati realizzati ben quattro videoclip. Un lavoro accurato e appassionato.
Sicuramente l’inizio della collaborazione come chitarrista di Fabrizio Moro ha stravolto tutti gli equilibri e i tempi, non solo della band, ma anche e soprattutto di Roberto
Quello che era un secondo lavoro, la musica appunto, è diventato il mestiere principale e totalizzante. Il chitarrista infatti lavorava in Rai, per una cooperativa che collaborava con UnoMattina. Un’occupazione che male si accorda con la vita del musicista che va spesso a dormire tardissimo. “La mia vita e quella di Daniele in questi ultimi anni si è un po’ sconvolta. Siamo stati impegnati e abbiamo un po’ allentato con la band e per dedicarci al progetto di Fabrizio. Ho avuto il privilegio di essere coinvolto da lui anche a livello autorale, quindi per me è stata una grossa fortuna e una grossa soddisfazione. Appena sono entrato Fabrizio doveva finire di scrivere Pace. Mancavano due o tre brani per ultimare il disco.”
“Decise di affittare una baita sul Lago di Trevignano e invitò noi della band ad andare ogni volta che volevamo, per passare le giornate insieme e magari scrivere qualche brano. Io ero quello più libero di tutti, perché avevo scelto lasciare il lavoro, e non mi sembrò vero di avere questa possibilità. La cosa più importante per me era conoscerlo e portare tutto il rapporto al livello umano. Tutta la complicità che poi vedi sul palco, l’unione che c’è, nasce proprio da queste piccole cose, dallo stare insieme.” Fu proprio in uno dei momenti passati insieme in quella baita che nacque L’Essenza, uno dei pezzi di Pace.
Un brano scritto di getto: “una facilità di scrittura che ho visto davvero a pochi autori” ci racconta Roberto
Nello stesso modo nacque Intanto. Due pezzi, due magie, come ama definirle Maccaroni. “La cosa più bella di quelle giornate, che non dimenticherò mai, fu vivere la quotidianità con Fabrizio.” Piccole cose, un thè insieme, la spesa, il cucinare, la musica condivisa. Semplici dettagli che uniscono davvero le persone e le fanno sentire più intime e meno bisognose di indossare protezioni e sovrastrutture. Forse anche per questo Pace è un album molto maturo, non solo nei testi, ma anche negli arrangiamenti. “Al di là dei pezzi, che hanno tutti un filo conduttore e sono tutti molto belli – spiega Roberto – credo che questa maturità nel sound sia anche frutto nostro. Quando lui ha scelto di cambiare alcuni elementi della band, lo ha fatto non per un discorso di avvicendamento tecnico, ma proprio di sound, per un approccio meno da musicista e più da compositore. Ha voluto che lo stile di ognuno di noi contaminasse il suo.”
“Fabrizio ci ha scelto ed è stato un leader carismatico. Ci ha dato carta bianca, facendoci tirare fuori la nostra personalità”
Un’unione che traspare ed è evidente sul palco, dove Fabrizio Moro non sembra un solista, ma piuttosto il front man di una band. “Sono contento che arrivi questa cosa alle persone, perché era proprio il nostro intento. Quando ti senti coinvolto in un progetto quella che viene fuori è proprio l’unione di anime e di idee. Si è creata una bella alchimia a livello umano. Sono tre anni che viaggiamo insieme e non abbiamo mai litigato. Andrea è quello pazzerello, senza di lui ti annoieresti a morte. Claudio è il guidatore instancabile. Alessandro è quello più tecnologico. Io e Danilo siamo quelli che hanno sempre le forniture di birra e panini. Ognuno ci mette del suo e ha la sua peculiarità. Io per esempio sono quello più estroverso a livello di look.”
Roberto Maccaroni infatti per tutti i fan di Fabrizio Moro è lo Sceriffo, un soprannome che nacque nel 2008, durante il secondo anno da gruppo spalla
“In Un passo avanti c’è una canzone che si chiama Solo un Dejavù, dedicata a due dei più grandi artisti che abbiamo in Italia, Sergio Leone ed Ennio Morricone. In questo brano abbiamo richiamato volutamente delle sonorità western, grazie a delle chitarre che si usavano negli anni ’60. Quando presentavo questa canzone mi mettevo un cappello da sceriffo. Finito il concerto me lo lasciavo sul collo col laccio, e al termine della performance tutti lo andavano a toccare e mi dicevano “Ehi Sceriffo!” Essendo cresciuto negli anni ’70 mi è sempre piaciuta la teatralità che c’era nei concerti di quell’epoca e che oggi si è un po’ persa. Stile David Bowie, Freddie Mercury, Renato Zero.”
“Ho continuato quindi a portarmi questo capello, anche il primo anno in cui ho iniziato a suonare con Fabrizio. Lui stesso, una volta a Civitavecchia, mi disse che avevo un bel look e un bel potenziale. “Centralo ancora di più” mi disse e mi diede una serie di consigli. E lì è tornata questa cosa dello Sceriffo. Uno Sceriffo 2.0, rivisitato.” Un artista particolare, eclettico, con uno stile unico e riconoscibile. Lo stesso stile con cui sceglie le sue chitarre. “Io uso chitarre che non sono usuali. Rispetto alla maggior parte dei chitarristi, non mi è mai importato di avere un bel suono, ma di avere un mio suono. Una cosa riconoscibile, solo mia. Una mia voce. Ho cercato strumenti che si usavano poco o perlomeno che si usavano in un altro genere, per portarli nel mio.”
Roberto Maccaroni sperimenta, azzarda e i risultati sono sotto gli occhi di tutti
Una chitarra degli anni ’60 sul genere di Fabrizio Moro ha sicuramente dato un respiro diverso ai suoi brani, dando loro un taglio unico. Un lavoro lungo e portato avanti con passione, che ha permesso a Roberto e a tutta la band di esibirsi questa estate in un tour stupendo, partito dallo Stadio Olimpico di Roma. Un sogno condiviso tra lui e Fabrizio, così come lo è stato esibirsi nel teatro di Taormina, dove sono passati duemila anni di storia e di musica. Emozioni uniche, irripetibili, rese possibili solamente dalla volontà di farcela, dal grande lavoro e dal talento. “In quei momenti ho pensato ai miei, che all’Olimpico erano in platea, e che hanno fatto tanti sacrifici per me. Questi sogni che realizzo li dedico sempre a loro, che hanno creduto in me fino alla fine.” Un messaggio d’amore e di gratitudine profondo che chiude questa lunga chiacchierata da cui trarre un importante insegnamento: i sogni vanno inseguiti. Vanno afferrati, presi per mano e non mollati mai.
Quando si arriva in vetta sarà valsa ogni ferita, ogni caduta e ogni lacrima versata
Roberto Maccaroni e la musica, un sogno lungo una vita Roberto Maccaroni si racconta in una lunga intervista, dalla prima band formata da ragazzo, fino ai grandi palchi condivisi con Fabrizio Moro.
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cinquecolonnemagazine · 3 years ago
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Sing 2 – Sempre più forte
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Sarà l’anteprima internazionale di SING 2 – Sempre più forte ad aprire il 26 novembre 2021 il 39° Torino Film Festival. Scritto e diretto nuovamente da Garth Jennings (Guida galattica per autostoppisti, 2005; Son of Rambow – Il figlio di Rambo, 2007; Sing, 2016) Sing 2 è una coloratissima commedia musicale d'animazione, sequel dell'omonimo film di successo, Sing, che vedeva un gruppo di animali organizzare una gara canora così da riportare il Moon Theatre al suo vecchio splendore e salvarlo dalla chiusura. Garth Jennings sarà a Torino a presentare l’anteprima internazionale del film. “Come nelle favole morali di Esopo e nella grande letteratura di tutti i tempi – dichiara il direttore del Torino Film Festival Stefano Francia di Celle - gli animali del genio di Garth Jennings scavano nelle profondità psicologiche dei tipi umani esaltando e stigmatizzando tutte le sfumature dell'animo. Permettendo agli spettatori di tutte le età di immedesimarsi nella travolgente sfida per smarcarsi dalla mediocrità e saper esprimere il proprio talento in modo libero e creativo. Un perfetto inizio per il nostro TFF che vuole spronare la creatività dei giovani, degli autori indipendenti e di chi è alla ricerca di una sua identità artistica”. “Finalmente il Torino Film Festival torna nelle sale e inaugurare con un film come Sing 2 è un bel modo di festeggiare, dopo l’edizione solo online dello scorso anno - sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. Sarà bello vedere l’entusiasmo del pubblico e degli addetti ai lavori, che sapranno farsi trasportare dalla travolgente allegria e simpatia dei protagonisti di questa spumeggiante commedia musicale d’animazione”. “Dopo aver finito Sing 2 - racconta Garth Jennings, regista del film - mi rendo conto che le nostre ambizioni per il film sono sempre state molto allineate con quelle del nostro amato protagonista Buster Moon: raggiungere le stelle e dare al pubblico la più meravigliosa, la più strabiliante e più sentita celebrazione del cinema e della musica possibile. Non potremmo essere più orgogliosi del nostro film e siamo tutti felici di portare Sing 2 al Torino Film Festival.” In Sing 2 i protagonisti dovranno abbandonare il Moon Theatre per esibirsi sul palco di una grande città. Il film segue sempre le imprese del koala Buster Moon e del suo cast, che ora deve concentrarsi sul debutto di un nuovo spettacolo al Crystal Tower Theatre nella luccicante Redshore City. I protagonisti dovranno anche intraprendere una missione per trovare la leggenda del rock Clay Calloway e convincerlo a tornare sul palco. Riusciranno i personaggi di Sing 2 - Sempre più forte a tirarlo fuori dal suo isolamento? A prestare la voce ai personaggi del film sarà un cast davvero stellare, sia nella versione originale che in quella doppiata, entrambe proposte al Torino Film Festival. Nella versione originale il koala Buster è interpretato dal vincitore Oscar® Matthew McConaughey, Reese Witherspoon presta la sua voce alla maialina Rosita, Scarlett  Johansson alla porcospina rocker Ash,  mentre il serioso gorilla Johnny avrà la voce di Taron Egerton, il timido elefante Meena quella di  Tory Kelly, il provocatorio porcellino Gunter di Nick Kroll. A interpretare la leggenda del rock, il leone Clay Calloway sarà invece Bono. Il cast delle voci italiane è composto dal comico e attore Frank Matano, incredibilmente talentuoso proprio come il personaggio a cui presterà la voce, il brillante Darius! Nel cast anche due giovani talenti, Jenny De Nucci, stella in ascesa, attrice, content creator, adorata dal pubblico giovane e meno giovane. Lei doppierà Porsha, una trendsetter, ballerina e cantante che non vede l’ora di brillare sul palco del nuovo spettacolo ideato da Buster Moon. Valentina Vernia, TikTok star e ballerina, proprio come il personaggio a cui presterà la voce, ha conquistato il cuore dei più giovani dopo aver partecipato al talent AMICI. Valentina AKA Banana sarà la voce della strepitosa Nooshy che farà anche da coach a Johnny.A completare gli assi dei doppiatori ci sarà anche Zucchero “Sugar” Fornaciari, una delle voci italiane più celebri e riconoscibili nel mondo, che riflette perfettamente il personaggio a cui andrà a prestare la voce, l’iconica rock star Clay Calloway. Prodotto da Illumination Entertainment Sing 2 uscirà nelle sale italiane il 23 dicembre 2021 distribuito da Universal Pictures International Italy. Read the full article
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