#gioco di immagini
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“Simbolo di Vero” di Silvia De Angelis: un viaggio poetico tra sogno e realtà. Recensione di Alessandria today
La nuova poesia di Silvia De Angelis esplora i confini tra percezione e verità, in una danza di immagini evocative e simboliche.
La nuova poesia di Silvia De Angelis esplora i confini tra percezione e verità, in una danza di immagini evocative e simboliche. Con “Simbolo di Vero”, Silvia De Angelis ci introduce in un universo poetico dove realtà e sogno si incontrano, avvolgendoci in un’atmosfera rarefatta e incantata. La poesia, costruita con delicatezza e maestria, invita il lettore a immergersi in un mondo di simboli e…
#aforisma e poesia#aforisma in poesia#alchimia e logica#allerta d’un cielo#Esplorazione Poetica#gioco di immagini#immagini simboliche#interpretazione simboli#introspezione#letteratura poetica#lettura poetica#occhi socchiusi#percezione e realtà#poesia contemporanea#Poesia di Silvia De Angelis#poesia evocativa#Poesia Intensa#Poesia introspettiva#poesia italiana#poesia moderna#poesia raffinata#poesia sensoriale#poesia simbolica#poesia sognante#poesia sul destino#poesia sul dubbio#poesia sul forse#poesia sul silenzio#poesia sul sogno#poesia sul subconscio
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Da pochi minuti è andato via lo psicologo/pedagogo/checazznesochefa dello Jugendamt, l'ufficio tedesco che si occupa dei bambini in affido, per controllare come va la situazione e fare domande alla bimba sul fatto se si trova bene o meno qui (perché sì, in quanto affidatario Lilly non appartiene a me, appartiene al Governo Tedesco, ed io sono sempre un genitore sotto esame, c'è sempre qualcuno che sorveglia quello che faccio, non posso essere stronzo come tutti gli altri genitori, pena la perdita di Lilly, non vi dico l'ansia su questa cosa), ad ogni modo test superato anche stavolta, al prossimo controllo.
La parte divertente è che 'sto tizio ha portato delle carte da gioco per bimbi che si chiamano Gefühle-Quartett, ovvero delle carte dove ci sono delle immagini di bimbi felici, tristi, che piangono, che sono incazzati, che sono tranquilli, orgogliosi, e Lilly, guardandole, doveva provare a descrivere che tipo di sensazione sta provando il personaggio della carta in quel momento.
Una delle carte che riguardavano la paura aveva come immagine un tizio con un lenzuolo a mo' di fantasma, ed un bimbo che si spaventa alla vista di tale fantasma.
Tizio: allora, Lilly, questo bimbo ha paura perché ha visto un fantasma, vero? Lilly: MA QUALE FANTASMA, si vedono pure le scarpe sotto al lenzuolo!
Quello del quale sono più orgoglioso è la sua razionalità affilata come un rasoio.
#lilly#questa fa scopa con quella del razzo rotto e torniamocene a casa di due post fa#il tizio rideva#eh ridi ridi#t'ha fatt alla grande 4 anni e buona
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La voglia di vedersi...quella che fa fremere e tremare. Il conto alla rovescia per uno sguardo, per ritagliare uno spazio in cui viversi. L'URGENZA reciproca di appartenersi. L'attesa di respirarsi vicino. Il desiderio di tutto, anche di quello che nemmeno immagini, purché riguardi Lui/Lei. La bellezza infinita di lasciarsi andare alle emozioni, seppur folli, insensate, assurde, "pericolose" per ogni cuore pronto a mettersi in gioco. La sensazione che sia ineluttabile, quasi predestinato. Il conto alla rovescia del cuore. Innamoratevi, Santo Cielo ! Ve lo meritate ! Ha parecchio a che fare con l'Essere Vivi... ♠️🔥
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Casa dei sogni
Idea del gioco a cura di @hope-now-and-live
Questa è circa la mia casa dei sogni:
Forse è un po' una americanata, comunque, spiegazione:
Una casa in una cittadina tranquilla, bianca che rilassa, tetto a spiovente rosso perché è bellissimo, staccionate di confine rosse attorno alla casa, giardino davanti pieno di fiori in cui mi aspetto di vedere e sentire tanti colori, tanti odori, tanti animaletti carucci, la porta azzurra, ma un po' più verso il blu a differenza della foto, tipo in stile Santorini, finestre grandi che danno sulla strada e che fanno entrare tanta luce, all'interno delle tende colorate, quella sorta di mini veranda accanto la porta mi piace un sacco, anche la zona della finestra in alto dove ci starebbe una mansarda mi attira molto, il camino è molto carino ma personalmente da filo-ecologista ne farei a meno volentieri.
E voi come ve la immaginate la vostra casa ideale?
Non taggo nessuno perché tanto non mi cagate mai, chi lo vuole fare lo faccia liberamente, però se poi lo fate davvero fatemelo sapere gentilmente che vorrei vedere anche le vostre immagini e/o descrizioni.
#Casa ideale#My ideal house#my dream home#Casa dei miei sogni#Case#Houses#Homes#Gioco#Giochi#Tag games#Tags#Tagging#Game#zibaldone di pensieri#zdp
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La voglia di vedersi, quella che fa fremere e tremare. Il conto alla rovescia per uno sguardo, per ritagliare uno spazio di vita in cui viversi. L'urgenza reciproca di appartenersi. L'attesa di respirarsi vicino. Il desiderio di tutto, anche di quello che nemmeno immagini. La bellezza infinita di lasciarsi andare alle emozioni, seppur folli, insensate, assurde, pericolose per ogni cuore pronto a mettersi in gioco. La sensazione che sia ineluttabile, quasi predestinato. Il conto alla rovescia del cuore. Ha parecchio a che fare con l'essere vivi.
E tu mi fai sentire viva.
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Questa è la vita...un sentiero ovattato di nebbia...vedi l' inizio e poi il nulla...e nel mezzo eventi e accidenti ...immagini una fine ma non sai realmente cosa accadrà... sicuramente la fine non sarà quella che desideri poiché la vita si prende gioco di noi facendoci sognare, desiderare e sfiorare persone o situazioni che non avremo mai.
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Donald Trump jr e Kennedy jr: “Subito de-escalation e aprire negoziati diretti con la Russia”
"Il New York Times ha riferito che l'amministrazione Biden sta valutando di consentire all'Ucraina di usare armi di precisione a lungo raggio fornite dalla NATO contro obiettivi in profondità all'interno della Russia. Una decisione del genere metterebbe il mondo a un rischio maggiore di conflagrazione nucleare rispetto a qualsiasi altro momento dalla crisi missilistica cubana". Lo scrivono su 'The Hill' il figlio di Trump, Donald Trump junior, e Robert Kennedy junior.�"In un momento in cui i leader americani dovrebbero concentrarsi sulla ricerca di una via di fuga diplomatica per una guerra che non avrebbe mai dovuto aver luogo, l'amministrazione Biden-Harris - proseguono Trump e Kennedy junior - sta invece perseguendo una politica che la Russia afferma che interpreterà come un atto di guerra. Nelle parole di Vladimir Putin, gli attacchi a lungo raggio in Russia 'significheranno che i paesi della NATO, gli Stati Uniti e i paesi europei, sono in guerra con la Russia'. La logica degli analisti sembra essere che se si stuzzica un orso cinque volte e non risponde, è sicuro stuzzicarlo ancora più forte una sesta volta. Una strategia del genere potrebbe essere ragionevole se l'orso non avesse denti. I falchi dell'amministrazione Biden sembrano aver dimenticato che la Russia è una potenza nucleare. Hanno dimenticato la saggezza di John F. Kennedy, che nel 1963 disse: 'Le potenze nucleari devono evitare quegli scontri che portano un avversario a una scelta tra una ritirata umiliante o una guerra nucleare'. Dovremmo prendere sul serio questo consiglio".
Trump e Kennedy junior continuano: "Putin ha segnalato numerose volte che la Russia avrebbe usato armi nucleari in circostanze estreme. A settembre 2022, Putin affermo': 'Se l'integrita' territoriale del nostro Paese e' minacciata, useremo senza dubbio tutti i mezzi disponibili per proteggere la Russia e il nostro popolo: questo non è un bluff'. A marzo 2023, ha stretto un accordo con la Bielorussia per stazionare lì armi nucleari tattiche. All'inizio di questo mese, il vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov ha annunciato che la Russia avrebbe modificato la sua dottrina nucleare in risposta al coinvolgimento occidentale nella guerra in Ucraina. Immaginate se la Russia fornisse a un altro paese missili, addestramento e informazioni di puntamento per colpire in profondità nel territorio americano. Gli Stati Uniti non lo tollererebbero mai. Non dovremmo aspettarci che lo tolleri neanche la Russia. Questo gioco del nucleare è andato abbastanza lontano. Non possiamo avvicinarci più di così al limite. E per cosa? Per 'indebolire la Russia'? Per controllare i minerali dell'Ucraina? Non è in gioco alcun interesse americano vitale. La febbre della guerra nell'establishment della politica estera statunitense è a un livello tale che è difficile dire se credono alla loro stessa retorica. Nel dibattito di martedì scorso, la vicepresidente Kamala Harris ha evocato immagini di forze russe che avanzano in Europa. Di sicuro deve sapere quanto sia assurdo. Per prima cosa, la Russia riesce a malapena a strappare qualche provincia all'Ucraina, che non è affatto una delle grandi potenze europee. In secondo luogo, la Russia ha reso molto chiari i suoi obiettivi di guerra fin dall'inizio, in particolare la neutralità ucraina e la fine dell'espansione verso est della NATO. Centinaia di migliaia di vite perse e centinaia di miliardi di dollari dopo, nessuno sta meglio, né l'Europa, né l'America e certamente nemmeno l'Ucraina. E' giunto il momento di una de-escalation di questo conflitto. Questo è più importante di qualsiasi questione politica su cui la nostra nazione discute. Una guerra nucleare significherebbe la fine della civiltà come la conosciamo, forse persino la fine della specie umana. L'ex presidente Donald Trump ha giurato di porre fine a questa guerra, ma quando entrerà in carica, potrebbe essere troppo tardi.
Marco Rizzo
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Donald Trump jr e Kennedy jr: “Subito de-escalation e aprire negoziati diretti con la Russia”
"Il New York Times ha riferito che l'amministrazione Biden sta valutando di consentire all'Ucraina di usare armi di precisione a lungo raggio fornite dalla NATO contro obiettivi in profondità all'interno della Russia. Una decisione del genere metterebbe il mondo a un rischio maggiore di conflagrazione nucleare rispetto a qualsiasi altro momento dalla crisi missilistica cubana". Lo scrivono su 'The Hill' il figlio di Trump, Donald Trump junior, e Robert Kennedy junior: "In un momento in cui i leader americani dovrebbero concentrarsi sulla ricerca di una via di fuga diplomatica per una guerra che non avrebbe mai dovuto aver luogo, l'amministrazione Biden-Harris - proseguono Trump e Kennedy junior - sta invece perseguendo una politica che la Russia afferma che interpreterà come un atto di guerra. Nelle parole di Vladimir Putin, gli attacchi a lungo raggio in Russia 'significheranno che i paesi della NATO, gli Stati Uniti e i paesi europei, sono in guerra con la Russia'. La logica degli analisti sembra essere che se si stuzzica un orso cinque volte e non risponde, è sicuro stuzzicarlo ancora più forte una sesta volta. Una strategia del genere potrebbe essere ragionevole se l'orso non avesse denti. I falchi dell'amministrazione Biden sembrano aver dimenticato che la Russia è una potenza nucleare. Hanno dimenticato la saggezza di John F. Kennedy, che nel 1963 disse: 'Le potenze nucleari devono evitare quegli scontri che portano un avversario a una scelta tra una ritirata umiliante o una guerra nucleare'. Dovremmo prendere sul serio questo consiglio".
Trump e Kennedy junior continuano: "Putin ha segnalato numerose volte che la Russia avrebbe usato armi nucleari in circostanze estreme. A settembre 2022, Putin affermo': 'Se l'integrita' territoriale del nostro Paese e' minacciata, useremo senza dubbio tutti i mezzi disponibili per proteggere la Russia e il nostro popolo: questo non è un bluff'. A marzo 2023, ha stretto un accordo con la Bielorussia per stazionare lì armi nucleari tattiche. All'inizio di questo mese, il vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov ha annunciato che la Russia avrebbe modificato la sua dottrina nucleare in risposta al coinvolgimento occidentale nella guerra in Ucraina. Immaginate se la Russia fornisse a un altro paese missili, addestramento e informazioni di puntamento per colpire in profondità nel territorio americano. Gli Stati Uniti non lo tollererebbero mai. Non dovremmo aspettarci che lo tolleri neanche la Russia. Questo gioco del nucleare è andato abbastanza lontano. Non possiamo avvicinarci più di così al limite. E per cosa? Per 'indebolire la Russia'? Per controllare i minerali dell'Ucraina? Non è in gioco alcun interesse americano vitale. La febbre della guerra nell'establishment della politica estera statunitense è a un livello tale che è difficile dire se credono alla loro stessa retorica. Nel dibattito di martedì scorso, la vicepresidente Kamala Harris ha evocato immagini di forze russe che avanzano in Europa. Di sicuro deve sapere quanto sia assurdo. Per prima cosa, la Russia riesce a malapena a strappare qualche provincia all'Ucraina, che non è affatto una delle grandi potenze europee. In secondo luogo, la Russia ha reso molto chiari i suoi obiettivi di guerra fin dall'inizio, in particolare la neutralità ucraina e la fine dell'espansione verso est della NATO. Centinaia di migliaia di vite perse e centinaia di miliardi di dollari dopo, nessuno sta meglio, né l'Europa, né l'America e certamente nemmeno l'Ucraina. E' giunto il momento di una de-escalation di questo conflitto. Questo è più importante di qualsiasi questione politica su cui la nostra nazione discute. Una guerra nucleare significherebbe la fine della civiltà come la conosciamo, forse persino la fine della specie umana. L'ex presidente Donald Trump ha giurato di porre fine a questa guerra, ma quando entrerà in carica, potrebbe essere troppo tardi. Dobbiamo chiedere, subito, che Harris e il presidente Biden invertano la loro folle agenda di guerra e aprano negoziati diretti con Mosca"
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Come chiudendo gli occhi, invece, dovrai cambiare la tua vista con un’altra, risvegliare la vista che tutti possiedono, ma pochi usano.
- Plotino, Enneadi
COMMENTINO
Sembra paradossale, ma l'atto di guardare, alcune volte, non ti permette di vedere. Vedere veramente la realtà, infatti, non ha a che fare soltanto con la vista. Se guardo un uomo che scala i traguardi della vita, potrei non vedere l'uomo spaventato dalla morte. Se guardo un ragazzino che si prende gioco di un suo compagno di classe, potrei non vedere il bimbo terrorizzato dalla propria vulnerabilità. Se guardo le cose che desidero, potrei non vedere le distorsioni che guidano i miei desideri. L'atto di vedere, infatti, è l'insieme del guardare e del comprendere. L'atto di vedere è quello che si accorge di ciò che sta oltre quel che tutti guardano. La comprensione richiede astinenza dall'immagine, capacità di analizzare nel silenzio, pretende distanziamento dai sensi, dal rumore, dalle distrazioni. La comprensione richiede l'accensione di una vista che matura soltanto quando ascoltiamo la nostra interiorità, la quale ci dà visioni, idee e rappresentazioni che gli occhi non sanno fornirci. In fin dei conti, la filosofia è proprio l'allenamento a guardare con quella vista interiore, l'apertura di questi occhi che vedono cose nascoste nelle immagini che ci si presentano nel mondo. Se vuoi fare filosofia, allena quello sguardo: vedrai cose che agli altri sfuggono, che eppure sono le più importanti da vedere.
Rick Dufer
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A forza di ricompormi mi sono distrutto. A forza di pensarmi, io sono ormai i miei pensieri e non più io. Ho sondato me stesso e ho lasciato cadere la sonda; vivo pensando se sono profondo oppure se non lo sono, senz'altra sonda, ormai, al di là del mio sguardo che mi mostra con chiarezza in nero, nello specchio del grande pozzo, il mio volto che mi contempla nell'atto di contemplarlo. Sono una specie di carta da gioco dal seme antico e sconosciuto sopravvissuta al mazzo perduto. Non ho alcun senso, non conosco il mio valore, non ho nulla a cui mi possa paragonare per potermi trovare, non ho nulla a cui possa servire per potermi conoscere. E così, attraverso le immagini successive con le quali descrivo me stesso (non senza verità, ma con menzogne), io vado vivendo nelle immagini più che in me, raccontandomi fino a scomparire, scrivendo con l'anima come se fosse inchiostro: un'anima che ha la sola utilità di servire a scrivere. Ma questa reazione cessa, e mi rassegno di nuovo. Torno a ciò che sono, anche se non è nulla. E una sorta di lacrime senza pianto bruciano nei miei occhi sbarrati, una sorta di angoscia che non c'è stata mi gonfia aspramente la gola secca. Ma, ahimè, non so che cosa avrei pianto se avessi pianto, né perché non ho pianto. La finzione mi accompagna come la mia ombra. E l'unica cosa che voglio è dormire.
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La voglia di vedersi... quella che fa fremere e tremare. Il conto alla rovescia per uno sguardo, per ritagliare uno spazio di vita in cui viversi. L’URGENZA reciproca di appartenersi. L’attesa di respirarsi vicino. Il desiderio di tutto, anche di quello che nemmeno immagini, purché riguardi Lui/Lei. La Bellezza infinita di lasciarsi andare alle emozioni, seppur folli, insensate, assurde, “pericolose” per ogni cuore pronto a mettersi in gioco. La sensazione che sia ineluttabile, quasi predestinato. Il conto alla rovescia del cuore. Innamoratevi, Santo Cielo! Ve lo meritate!
Ha parecchio a che fare con l’Essere Vivi.
Letizia Cherubino
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La voglia di vedersi che fa fremere e tremare.
Il conto alla rovescia per uno sguardo,
per ritagliare uno spazio di vita in cui viversi.
L'urgenza reciproca di appartenersi.
L'attesa di respirarsi vicino.
Il desiderio di tutto, anche di quello
che neanche immagini.
La bellezza infinita di lasciarsi andare alle emozioni, seppur folli, insensate, assurde, pericolose per ogni cuore pronto a mettersi in gioco.
La sensazione che sia ineluttabile, quasi predestinato.
Il conto alla rovescia del cuore... ha parecchio a che fare con l'essere vivi... ♠️🔥
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Amore e desiderio
L'amore è povertà, carenza. E' attesa che l'altro corpo percorra uno spazio e, colmando un vuoto, incontri. Nell'incontro non c'è fruizione di un corpo, ma accoglimento di un dono, i gesti non afferrano, sfiorano, gli sguardi non possiedono, accolgono la gratuità di un'offerta che l'altro, nella pienezza della sua soggettività, concede.
Il desiderio, invece, non conosce incontri, non riduce la propria soggettività per creare quello spazio indispensabile necessario all'apparizione della soggettività altrui. Il desiderio conosce solo la saturazione per possesso.
Nel suo sguardo non ci sono le tracce di un'attesa, ma la smaniosa concupiscenza di incontrare nell'altro solo se stesso, per cui se spoglia un corpo è per possederne la carne, è per sottrargli, con le vesti, ogni traccia di soggettività che lo sguardo di desiderio, a differenza dello sguardo d'amore, non sa fronteggiare.
Chiuso nella sua solitudine, lo sguardo di desiderio si satura di quelle immagini ossessive e pesanti che solo i corpi, spogliati delle loro vesti e della grazia dei loro gesti, offrono come inerzia della carne.
Di qui la rivolta del pudore, "l'inizio di quell'ira per qualcosa che non deve essere".
Ciò che il pudore difende non è lo spirito dalla volgarità del corpo, ma la vita del corpo dall'inerzia della carne, la soggettività di un corpo vivente dalla penosa oggettività di una carne posseduta.
Umberto Galimberti, da Il gioco delle opinioni
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Ho preso il controllo..
Vivo in questa vita falsa e piena di delusioni...
Ho perso il controllo...
Vivo in questo mondo di falsità e di bugie..
Ho perso il controllo..
Vivo in questo mondo dove la sincerità e' solo una utopia...
Ho perso il controllo...
Sto iniziando a pensare che la vita sia solo una bugia..
Ho perso il controllo anche per quello che pensavo fosser vero..
Il gioco e la passione..
Ho perso il controllo...
Ma e' possibile che le sensazioni siano false anche quelle....
Questo mondo..sta facendo di tutto per spegnere i miei sogni..
Ho perso il controllo...
Ed ora ci sei solo tu cuore mio che come la tua sincerità nonostante tutto rimani come la speranza accesa e mi fai lottare...
Spogliandomi di questa rabbia...
Lotta e vivi con me questa passione...
fammi vivere ogni battito...
dell' attimo del nostro coraggio...
fammi vivere sfiorando la pelle ...
Fammi assaporare quel suo profumo...tu ne senti o vivi il suo sapore..immagini la dolcezza di ogni brivido di quelle labbra...ad ogni suo bacio...come nessun altro sa fare...
qul rapimento che ci unisce..tu che eri nella mia mente..ti che giochi incessantemente con me ..e con quell' ironia mi continui a sfidare...per essere sempre più forte...ma non HAI capito...che ognuno si noi ha un limite...si chiama STANCHEZZA E RISPETTO... io voglio presenza...
Ma tu riesci sempre a farmi abbassare ogni mia difesa... perché il mio cuore si arrende ancora troppo facilmente davanti a te...
Ma chi sei...
Allora fammi perdere il controllo si.....
ma solo con il fuoco che brucia tra i nostri corpi...
Perché la vita e' una ...
Ma poi sparisci...
perché sei l immenso vuoto per me...
E il mio cuore ha bisogno di battere non di sofferenza...
Dolcezza e passione 🌹
@artemisx78
#frasi mie#dolcezza#passione#frasi passione#frasi#emozioni#@artemisx78#carezze#ascolta il tuo cuore#sensazioni#amicizia#amore mio#amore a distanza#amore e passione#amoee e delusione#amore e psiche#amoee e sincerità#libertà#cuore rotto#meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore#non sentirsi abbastanza#pianto#pensieri ed emozioni#ti desidero#ti voglio qui#ti penso#ti voglio#frasi ti penso#ti odio#viverti
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Lampo di genio
Philippe Halsman
Contrasto Books, Roberto Koch Editore srl, Roma 2023, 160 pagine,120 fotografie in b/n e colori, 24,5x30,5, ISBN 978-88-6965-844-0
euro 39,00
email if you want to buy [email protected]
Ha firmato 101 copertine di Life, più di qualunque altro fotografo; ha creato ritratti straordinari per la forza e lo scavo psicologico; è riuscito a far saltare di fronte al suo obiettivo scienziati, capi di stato e divi dello schermo; con Salvador Dalí ha inventato immagini come vere performance artistiche. È Philippe Halsman, tra i più grandi ritrattisti della storia della fotografia, in grado di lavorare sempre tra sguardo e introspezione, intuizione, lampi di genio e tecnica raffinata. Questo volume ne celebra il lavoro con una serie di immagini straordinarie, per ironia e profonda leggerezza. Foto dopo foto, entriamo nell’universo di Halsman, in un gioco visivo tra il fotografo, la personalità da riprendere e lo spettatore per sollevare insieme la superficie della maschera pubblica e arrivare a qualcosa di più intimo, più vero: “Il risultato finale è un’altra superficie da penetrare, questa volta grazie alla sensibilità di chi guarda. Spetta infatti a lui decifrare l’inafferrabile equazione tra il foglio di carta fotografica e la profondità dell’essere umano”.
17/11/24
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Vertigini Letterarie
Leggendo Robinson, l'inserto domenicale de la Repubblica, mi è capitata nella sempre bellissima intervista a fine inserto di Antonio Gnoli questa risposta: la letteratura è insieme all'arte il più straordinario serbatoio di immagini e di suggestioni. Certi romanzi spiegano la geografia meglio di un geografo. Queste parole sono state dette, appunto, da un grande geografo italiano, Franco Farinelli. E mi sembrano perfette per parlare un po' di questa carta geografica della letteratura del '900 che è questo libro, che mi ha tenuto tutto il mese di Settembre sulle sue pagine.
Ho scoperto il nome di William Gaddis anni fa, dopo aver letto quel capolavoro che è L'Incanto del Lotto 49 di Thomas Pynchon. Del misterioso autore di quel libro non si sanno che poche cose, fotografie solo da giovane studente, tanto che alcuni sospettarono che fosse uno pseudonimo di Gaddis. Questa è leggenda, Pynchon esiste davvero, ma è vero invece che tutti e due sono i pilastri del post-modernismo letterario americano, che ha incantato tutta una serie di scrittori diventati iconici, con romanzi quali L’arcobaleno della gravità di Thomas Pynchon (1973), Infinite Jest di David Foster Wallace (1996) e Underworld di Don De Lillo (1997) o Le Correzioni di Jonathan Franzen (2001).
Le Perizie è un libro mondo, scritto nel 1955 (1220 pagine) che è stato riproposto da Il Saggiatore dopo quasi 50 anni dalla prima edizione Mondadori, che all'epoca lo divideva in due volumi (1967). Racconta la storia di Wyatt, un giovane del New England cresciuto dal padre pastore protestante e la Zia Mary, ultra calvinista, nel ricordo di sua madre Camilla, morta in un viaggio in Spagna. Wyatt scopre di avere un talento particolare nel disegno, tanto che una volta arrivato a New York viene ingaggiato come falsificatore di antichi quadri rinascimentali fiamminghi da un ricco uomo d'affari, Recktall Brown (il cui nome è tutto un programma). Tutto intorno a questa vicenda gira un gruppo di personaggi secondari e delle loro storie, tra scrittori in cerca di successo, attrici, artisti, poeti, critici d'arte che tra feste senza senso e dissertazioni esistenziali si interrogano sul ruolo dell'arte, degli artisti e del loro senso nel mondo. Le perizie del titolo è un sottile gioco semantico: sono sia quelle tecniche che certificano l'autenticità di un'opera d'arte, ma sono anche in senso più ampio una disamina infinita che vede i personaggi coinvolti in un interrogarsi minuzioso sulla crisi del pensiero filosofico occidentale, dalla metafisica aristotelica alla storia dell’alchimia, dalla storia delle dottrine religiose alla storia dell’arte moderna.
Quello di Gaddis fu volutamente un tentativo di scrivere un libro che andasse oltre, sia in termini strutturali che soprattutto linguistici. È l'apoteosi della citazione, di oscuri pittori fiamminghi del 1500, di testi scritti da santi eretici, di luoghi veri e immaginari, in un mix che si pone a metà strada tra il Faust e Finnegans Wake. All'epoca fu un fiasco, tanto che Gaddis per oltre venti anni abbandonerà la letteratura e lavorerà come pubblicitario per grandi gruppi industriali americani, come l'IBM. Ritornerà al romanzo solo venti anni dopo, con un'opera forse ancora più audace, JR, che però stavolta fu un successo, tanto che vincerà nel 1976 il prestigioso National Book Awards, premio che Gaddis vincerà ancora nel 1994 con A Frolic Of His Own (non tradotto in Italiano).
Tra i suoi più grandi ammiratori c'è Jonathan Franzen, che ha intitolato il suo podcast e blog personale Mr Difficult, non a caso, dato che era il soprannome di Gaddis per via del suo stile barocco, a tratti schizofrenico, imperscrutabile e con la caratteristica, unica e singolare, di caratterizzare i personaggi per uno stile riconoscibile nel linguaggio (per spiegarmi meglio, come quei tic linguistici che si hanno, il ripetere spesso un intercalare, un modo di dire e così via). Nel 2002 Franzen scrisse sul New Yorker un articolo, intitolato Mr. Difficult: William Gaddis and the Problem of Hard-to-Read Books, in cui divide i lettori in due gruppi: gli Status Model, che cercano in un romanzo una forma d'arte, e i Contract Model, che cercano in un romanzo una forma di intrattenimento. In Gaddis lo sfoggio, nel caso de Le Perizie, di citazioni erudite, rimandi all'antropologia, all’esoterismo, alla teologia cristiana o alla pittura fiamminga sono segnali paradigmatici di Status Model, e fu questa analisi stilistica che portò lo stesso Franzen a passare dal romanzo forbito (e a tratti indimenticabile) ma "difficile" da leggere che fu Le Correzioni a quello più semplice strutturalmente e più godibile che fu il successivo Crossroads.
Leggendolo, ho detto alle mie amicizie di lettura che non lo avrei consigliato a nessuno, sebbene sia stata una delle letture più incredibili della mia vita. Perchè c'è uno sforzo intellettuale che, e non so nemmeno se sia in fondo un problema, non è solitamente più richiesto per lo meno in un momento personale di riflessione come può esserlo una lettura.
Lascio l'ultima riflessione alla traduzione: fu opera già nel 1967 del grande Vincenzo Mantovani, uno dei più grandi traduttori di autori anglofoni della nostra editoria, scomparso l'anno scorso. Lui aveva un amore viscerale per Gaddis, che mi rendo conto era una sfida da rompicapo per un traduttore ma che per lo stesso motivo era amatissimo da chi queste sfide le accettava. Lo stesso Mantovani lavorò per 15 anni alla traduzione di JR, che è in pratica un romanzo dialogo su un giovane genio adolescente che scopre un modo per fare soldi nella finanza, ma non trovò mai un editore disposto a pubblicarlo. Ci riuscì solo nel 2009, grazie alle Alet di Padova, che tra l'altro non pubblica più, rendendo introvabile questo altro romanzo così sui generis e forse per questo così fondamentale.
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