#generazione x
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Ieri sera mi sono ritrovato al pub con due amici, uno di 23 anni ed uno di 33.
Il ventenne è un iper salutista ipocondriaco, l'altro ha smesso a trent'anni con le canne perché "non le regge più" e, poi, ci sono io che a cinquant'anni fumerei solo erba e sperimento l'LSD...
E niente, la mia generazione ha perso!
@clacclo
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Generazione X. Monologo semiserio di Marone
I cinquantenni di oggi, la Generazione X, un confronto tra generazioni per capire se il mondo sta migliorando o peggiorando SANT’AGNELLO (NA) – Al Belvedere Marinella mercoledì 24 luglio Terzo appuntamento della rassegna Estate tra le righe. Alle ore 21 andrà in scena lo spettacolo Generazione X. Monologo semiserio di un cinquantenne impreparato di e con lo scrittore Lorenzo Marone, autore di…
#Belvedere Marinella#Estate tra le righe#Falegnameria dell’Attore#Generazione X#Lorenzo Marone#Sant&039;Agnrllo#Scenario biondo
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[Generazione X][Douglas Coupland]
Tre ventenni alla ricerca di un senso nella California degli anni '80 tra sogni, ricordi e neologismi. Un classico contemporaneo di Douglas Coupland con nuova traduzione e prefazione.
Generazione X: Fuga nel deserto per sfuggire al vuoto esistenziale (con prefazione di Matteo B. Bianchi) Titolo: Generazione XScritto da: Douglas CouplandTitolo originale: Generation XTradotto da: Marco PensanteEdito da: AccentoAnno: 2024Pagine: 272ISBN: 9791281055285 La trama di Generazione X di Douglas Coupland Andy, Dag e Claire sono in piena crisi dei Venticinque anni. Scappano nel deserto…
#2024#Accento edizioni#Douglas Coupland#fiction#gay#Generation X#Generazione X#LGBT#LGBTQ#libri gay#Marco Pensante#Matteo B. Bianchi#Narrativa#USA
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Perché facebook è usato dai boomers
Vediamo perché facebook è usato dai boomers. Se vuoi indovinare l’età di qualcuno senza averlo mai incontrato, chiedigli quale piattaforma social utilizza. Se dicono Facebook, perseguitateli per vedere come lo usano: la lingua che usano, i contenuti che pubblicano. Se hai la vista da aquila, ci sono buone probabilità che presto inizierai a individuare i tratti di un Baby Boomer. Secondo le…
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l'istituzione del doppiaggio italiano versa in uno stato Pietoso
#still thinking about thay film yesterday#ugh#i bei tempi d'oro del doppiaggio sono andati rimangono solo alcuni eroi ma la nuova generazione fa veramente cagare il cazzo#è anche vero che le battute erano tremende quindi non erano aiutati da quello#però cristo dio sembrava il doppiaggio di un documentario#ci mancava solo l'inglese sotto#giusto per dare un'idea dell'espressività e di quanto sembrassero voci fuori campo anche cose che uscivano dalla bocca degli attori#x
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Vincent Van Gogh, Le Moulin de la Galette, 1887. Olio su tela, 55 x 38,5 cm. Collezione privata.
Nel 1886, Vincent si trasferì a Parigi, dove conobbe gli impressionisti e alcuni pittori della sua generazione. Ammirando la luminosità e la chiarezza delle tele impressioniste e neoimpressioniste accolse il colore nei suoi quadri ma usò le pennellate per lasciare spazio alle proprie emozioni, per obbedire più al sentimento che all’occhio e alla ragione. Van Gogh elaborò una tecnica che prevedeva l’uso di pennellate dense, larghe, corpose che sembrano avere un valore in sé.
Da Arte Svelata
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Ospedale, interno giorno. Cambio turno e cazzate
Nel mio reparto tra infermieri spaziamo dai 22 ai 64 anni, inevitabilmente il gap generazionale si avverte ma nonostante questo andiamo d'accordo e riusciamo a lavorare insieme discretamente, e credo sia quasi un miracolo. Ma stavo dicendo che qualche giorno fa al cambio turno durante un inaspettato momento di calma parlavamo di queste differenze di età, e una collega ci chiede che differenza c'è tra boomer e millennial ecc...al che ci lanciamo in varie discussioni e spiegazioni sulle varie generazioni boomer, gen x, millennial e via dicendo. Ci chiede dettagli, spieghiamo, pare aver capito. A un certo punto si crea uno di quegli attimi di silenzio in cui anche se si è presi in una discussione nessuno dice niente per un secondo (avrà un nome questa cosa?), e in quell'attimo lei ad alta voce candidamente mi chiede: ma quindi MILF che generazione è? Abbiamo dovuto darle altre spiegazioni, tra risate incontenibili che hanno richiamato anche alcuni medici e la caposala dallo studio adiacente, e per un momento abbiamo davvero riso tutti come non ci capitava da tanto tempo. E sì lo so che ora i caposala si chiamano coordinatori. Ogni tanto il mio lavoro è divertente.
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Un insoddisfacente mondo.
Vivo nel mio mondo perché questo in cui siamo non mi soddisfa.
Preferisco essere definita emarginata socialmente, al posto di essere omologata con gli altri, in un mondo dove ormai l'apparenza e l'aspetto di una persona, contano di più del suo animo, del suo io interiore.
Sento che non faccio nemmeno parte di questa generazione.
Odio le fotografie, seppur la maggior parte di esse raccolgano i ricordi più belli di una persona, ma non riesco a restare "ben in posa" per la foto. Mi sento a disagio.
Non ho mai amato uscire la sera, ho sempre preferito quei momenti tranquilli sul divano "Netflix & Chill" come dicono gli americani, O magari leggendo un buon libro.
Non mai piaciuto questo "ostentare ciò che si ha" che è un po' la base dei social media.
L'idea di diventare famosa tramite social, non mi è mai passata per l'anticamera del cervello e, sinceramente, anche, come avevo io, un profilo dove pur non mettendoci la faccia, ma ne facevo comunque parte, mi sentivo dipendente a tal punto di passare il tempo a fare home/profilo tantissime volte in pochissimi minuti.
Questo mondo allontana, ma non unisce, fa sentire più soli che mai, perché fa sentire diversi, anche inconsciamente.
Smisi definitivamente di avere social all'età di sedici anni, durante la mia permanenza in vacanza a casa di mia cugina.
Restai da lei per quasi due mesi, e all'epoca lei si era appena trasferita in un nuovo appartamento e ci hanno messo qualche giorno i signori della compagnia a metterle la linea telefonica.
Ricordo che inizialmente per me era impensabile non avere social e soprattutto non vedere quello che pubblicavano le mie influencer preferite, così i primi giorni furono bruttissimi emotivamente (guardate che schifo la dipendenza).
Intanto i giorni passavano e avevo preso il giro di uscire (perché lei è sempre riuscita a farmi uscire dalla mia tana) 🐻 spesso la sera, e durante il giorno lei lavorava e io restavo con mia zia e dormivo.
Ormai avevo preso questo "giro" di usare i miei gb solo per WhatsApp e mandare qualche messaggio di risposta, a quei 4 gatti che mi scrivevano, tra cui mia mamma. E iniziava a piacermi un sacco questa cosa.
Avevo un sacco di tempo libero, potevo dormire e fare poi, colazione con calma, senza avere la "frenesia" di vedere quello che faceva la gente, la sera prima.
Potevo passare il tempo a guardare il mare fuori dalla finestra con le cuffiette alle orecchie. E "scattare foto con gli occhi" che è poi, il ricordo più bello.
Leggere in attesa della cena, con in sottofondo le onde del mare, senza avere lo stress delle notifiche da dover leggere o i messaggi da dover rispondere immediatamente.
A seguito del mio rientro a casa, qualche giorno dopo, cancellai i profili social, ad eccezione di Pinterest, che è una applicazione che mi ha sempre accompagnata, fin dal giorno, o poco più della fondazione.
In assenza dei social ci ho guadagnato molto in fatto di tempo libero, ma soprattutto anche di ansie e preoccupazioni mentali.
Certo purtroppo, il giudizio di altre persone su di me è ancora attivo e spesso mi ferisce, ma almeno non ho la tentazione di andare a controllare tale profilo x e vedere se ha pubblicato qualcosa su di me, eventualmente, anche se io non conosco tale persona.
Seppur purtroppo, resto ansiosa di carattere, i pensieri intrusivi spesso e volentieri, mi fanno visita e mi fanno stare male, mandandomi letteralmente in paranoia per ogni minima cosa vista o ricordata o che era stata pubblicata, o che magari avevo l'intuizione che fosse stata pubblicata su di me.
Nonostante questo ripeto, resto debole, ma sicuramente ora sono più forte di prima. O almeno, lo sono in parte.
Tutto questo mi serve per dire che, non sto criticando le persone che hanno i social e che li usano abitualmente, ma dico semplicemente che è una abitudine mia, che a me non è più piaciuta e che a me personalmente ha fatto bene mentalmente.
Ad eccezione però, di Tumblr. Tumblr è un social che non ce l'ho mai fatta ad abbandonarlo totalmente. Questo social mi permette di esprimermi attraverso la scrittura, che è il mezzo che preferisco in assoluto, e nel quale, sicuramente, riesco meglio.
E nel quale si sta bene "nascosti nell'ombra."
Qui non serve l'esporsi, serve il tuo vero io, serve chi sei dentro tu, e nient'altro. Solo tu, la scrittura e il tuo nuovo diario virtuale.
@un-mei-no-akai-ito // @un-mei-no-akai-ito (Dom 21.07.24 h02:43)
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Mettere il proprio nome su un disco non conta un cazzo. Chiunque lo può fare, ma c'è una grande differenza tra raggiungere la notorietà e conquistare il rispetto di sè attraverso la musica. (K.C.)
Il 20 febbraio del 1967 nasce KURT COBAIN, entrato nella storia come leader dei Nirvana, band di riferimento della scena grunge. È stato definito "profeta della generazione X", "portavoce del grunge", ma al di là di etichette e definizioni è stato sicuramente il simbolo dell'ultima grande rivoluzione del rock. In un’epoca in cui il rock era molto più simile al pop, e nella quale iniziavano a mancare i segni di ribellione e di rabbia che avevano caratterizzato i decenni precedenti, Cobain restituì comunque una "dignità" al ruolo dell'artista, riportando in auge la figura del cantante che vive sulla propria pelle la dannazione di fare musica. Che da un lato rappresenta uno strumento per ottenere felicità, seppur illusoria, ma dall'altro lato è fonte continua di dolore.
Atlantide
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Mentre salgo, scendono una marea di ragazzi, penso tre classi. Mi fermo, li lascio passare e anche senza volerlo ascolto quelle poche parole che dicono e i modi che hanno. Alcuni mi salutano con buongiorno.
Sinceramente, preferisco essere della generazione X che di sta generazione Z (centennials!?).
E tu boomer puoi venire qui e stare un'ora al telefono per lavoro!?
Va be', ho finito di mangiare, scendo.
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Io triste perché volevo comprare un'auto muscle [Arbiter GT] su un videogioco [GTA Online] per PC e modificarla a mio piacimento per farla somigliare a quella di una serie tv [Zebra di Starsky & Hutch]
E invece non posso perché quell'auto si può acquistare soltanto sulle console di ultima generazione [Xbox S|X e PS5] che non comprendono il PC
Anche se non ha molto senso, visto che il pc si aggiorna continuamente, non è una vera e propria console e non segue i tempi delle console 🙄
Per intenderci, queste sono rispettivamente, l'auto base del gioco, la modifica e l'auto di riferimento a cui mi ispiro
#zibaldone di pensieri#zdp#Gta online#grand theft auto#Car#Cars#Auto#Autos#Arbiter GT#Zebra 3#starsky and hutch#david starsky#ken hutchinson#&#ford gran torino
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Si parla spesso, su X, del film di Kubrik Eyes Wide Shut in rapporto alle orge elitarie dell’Epstein Island. Roba americana, niente a che fare con la vecchia Europa? Vi ho già parlato del sabbatismo, del frankismo, del misterioso dr. Koreff,
divenuto il beniamino dei salotti parigini e in particolare d'intellettuali e letterati (tra cui Stendhal). L’ideologia sabbatista è, in parole povere, una sorta di gnosi demoniaca: immergersi, senza alcun limite morale, nell’abisso del male per arrivare alla conoscenza. Nella generazione successiva a quella sedotta da Koreff, una bambina che si dichiara guarita dal mitico dr. (e la cui madre aveva avuto da Stendhal una figlia illegittima subito smaltita al brefotrofio, dove sarebbe morta poco dopo) diventa una star della mondanità parigina dopo essere stata amante di un re (Vittorio Emanuele II), avere sposato un importante uomo politico (Rattazzi), essere stata nave-scuola e amante di un altro re (Alfonso XII di Spagna), questo per citare solo le esperienze ‘di vertice’.
Qualcuno diceva che, al di là dell'amicizia, avesse una relazione (essendo notoriamente bisex) anche con la "dama col ventaglio" (Nina de Villard) immortalata da Manet:
Un informatore di polizia (1876, 14 agosto, giorno di canicola) descrive così una festa con recita a casa di Nina, presente la suddetta dama col suo più stretto entourage: “Allo spettacolo assiste Mme Rattazzi col fidanzato [il futuro 3° marito de Rute, ‘copertura’ dei traffici spagnoli di Mme, ivi compresi i servizi erotici dispensati al re]… Finita la commedia, senza alcun imbarazzo, ognuno prende il suo [+ o – occasionale] partner e fa le sue cosine sotto gli occhi di tutti. Catulle Mendès, noto scrittore, collaboratore di Mme Rattazzi e suo ferocissimo ritrattista in racconti e romanzi] palpeggia su un divano una qualche p..., mentre Mme R., col fidanzato accanto, flabella i due amanti recitando versi esotici”.
Ecco qua, conclude l’informatore, “il fior fiore della depravazione”. Non c’era solo quello. C’era una scia di sangue intorno a quella signora, e qualcuno dei presenti ne sarebbe stato inghiottito a sua volta. Inutile dire che in quei 'ricevimenti' l'assenzio e altri alcolici correvano a fiumi e si respiravano oppiacee fragranze...
-Lucia Lazzerini 08
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Ora andate e toglietevi dal c@zzo! 👋🏻😂
Il fu Twitter, che come sapete ora si chiama X, ha annunciato un cambiamento voluto da Elon Musk: diventerà una piattaforma per contenuti porno.
Questo non vuol dire che ci sarà SOLO porno, ma che ospiterà ANCHE tutti quei creator che vogliono produrre porno.
Con i dovuti limiti per minorenni, eccetera, ma com'era prevedibile Musk deve recuperare i 44 miliardi che ci ha investito. E qual è il metodo migliore per fare in fretta i soldi sul web?
Molti sono sconvolti da questo cambiamento, si ricordano ancora del Twitter degli inizi, il social celeste, così puro e innocente, tanto caruccio, diverso dagli altri. Che cavolo è successo a 'sta creatura, si chiedono?
In realtà il percorso di Twitter è del tutto comprensibile se consideriamo la sua età.
Twitter, o X, è una piattaforma che ha appena compiuto 18 anni, è del 2006.
Dopo la classica infanzia da Generazione Z tutta social e smartphone, ha avuto un'adolescenza burrascosa e una crisi di identità.
Prima stava insieme a un bravo ragazzo romanticone con gli occhioni blu, che piaceva tanto ai suoi genitori e aveva tanti sogni e progetti pucciosi, ma non ci sapeva fare con i soldi, così alla fine l'ha mollato, per mettersi con il truzzone ricco con lo yacht.
E insomma adesso Twitter, la nostra bambina dolce, finalmente è diventata grande, è maggiorenne, ha tutta la vita davanti, e può realizzare il sogno della sua generazione: troieggiare e fare i soldi facili con il porno online.
Dio
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Ritratti Africani Seydou Keïta , Malik Sidibé, Samuel Fosso
a cura di Filippo Maggia
Electa, Milano 2023, 144 pagine, 22.3 x 28.4 cm, Bilingue Italiano/Inglese, ISBN 978-8892823785
euro 32,00
email if you want to buy [email protected]
Il catalogo è pubblicato in occasione della mostra, a cura di Filippo Maggia, allestita presso il Magazzino delle Idee di Trieste dal 18 febbraio all'11 giugno 2023. Seydou Keïta e Malik Sidibé, nati da famiglie modeste, hanno iniziato la loro carriera in piccoli studi fotografici nella capitale del Mali, Bamako e con il loro obiettivo hanno immortalato anni cruciali per la storia del paese e dell'Africa. Di una generazione successiva, è Samuel Fosso: anche lui ha iniziato la propria carriera in un piccolo studio fotografico ma la sua opera non si compone come quella di Keïta e Sidibé di ritratti di altri, ma ritrae sé stesso interpretando ironicamente gli stereotipi dell'Africa vista con gli occhi dell'Occidente o in cui reincarna, a partire da Malcolm X, le figure simbolo dell'emancipazione dei neri. Il percorso che si dipana nel libro è una sorta di "staffetta", come la definisce il curatore, che permette di coprire un lungo periodo di storia africana: il filo narrativo tracciato da Keïta alla fine degli anni Quaranta ha poi trovato un suo percorso evolutivo che corre di pari passo con la progressiva conquista e manifestazione di una consapevole 'africanità', segno distintivo che leggiamo nei loro ritratti, che non casualmente divengono autoritratti in Fosso.
12/04/23
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
twitter: @fashionbooksmi
instagram: fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr: fashionbooksmilano, designbooksmilano
#ritratti africani#photography exhibition catalogue#Magazzino Idee Trieste 2023#Seydou Keita#Malik Sidibé#Samuel Fosso#Filippo Maggia#photography books#fashionbooksmilano
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Che si fottano tutti. Gli oracoli su TikTok e i nuovi profeti di Instagram.
Non voglio farmi turlupinare dai responsi su Fb della nuova generazione di filosofi del web, o dai nuovi vate su X.
Che possano affogare nella loro stessa tracotanza, nella melma di odio e astio che divulgano. Con i loro seguaci del diritto d’opinione a tutti i costi e comunque sacra. Alla faccia della libertà. Non si è liberi di distruggere o demolire senza rispetto, solo per ego, ma diventa una dittatura verbale senza un confronto civile. Io penso, io dico quindi io sono e voi muti.
La verità è che molti sono incattiviti, sopraffatti dall’ego smisurato che ha come metro di misura il numero di follower. La mia paura è quella di essermi incattivito anche io, nonostante io cerchi di mantenere un equilibrio sempre più precario. Vorrei scegliere la vita, ma la vita è piena di invidia e competizione.
A volte penso che una vita fatta di famiglia, mutuo, lavoro, polizza, ristorante una volta a settimana, cinema, divano super confortevole, televisore con tanti canali a pagamento, abiti firmati, sushi all you can eat, il Natale tutti insieme, nulla a cui pensare o di cui preoccuparsi fino alla fine dei propri giorni, sia il desiderio di tantissime persone.
Io è da molto che non ho più questi desideri. Dovrei essere tanto arrabbiato per quello che mi è successo e che ho subito in passato, ma è difficile restare rancorosi quando impari a stare sulle punte dei piedi e guardare al di là dello steccato della quotidianità indotta. Quando scopri che esiste tanta bellezza nel mondo, perché esiste in alcune persone.
Quando ho la fortuna di incontrarne una provo un enorme senso di gratitudine verso il destino, ringraziandolo per ogni singolo momento che mi sarà concesso di condividere con queste persone nella mia piccola vita. Anche un messaggio, un caffè condiviso, una telefonata rubata ai mille impegni quotidiani. Soprattutto anche quando queste persone non capiscono l’importanza che hanno per me, temendo l’ennesimo “caso umano”.
Ho potuto toccare con mano degli orrori, orrori che stanno nella vita di alcune persone. Dolori e ingiustizie subite, spesso come fossero delle torture. Non esistono parole per descrivere quello che ho ascoltato, in parole che erano come un grido di aiuto, a coloro che non sanno cosa significhi l’orrore. Ho percepito cose che molti esseri umani non s’immaginano, ho visto cuori distrutti di una bellezza inaudita.
L’orrore molte volte è creato e nutrito da chi l’orrore non lo conosce, non avendolo mai subito ma facendone parte. Senza remore o colpe molte persone sono parte dell’orrore di altri esseri viventi. Ma sorridono e stringono mani come se fossero persone a modo. Non accettano giudizi, i giudizi indeboliscono la loro convinzione di essere i migliori.
Tutta quella bellezza. In alcune anime non riesco a vederne la fine. Ci si potrebbe navigare per una vita intera, spesso certe menti le trovo troppo grandi per me. Rimango ad ammirarle come un neonato di fronte alla bellezza del seno materno. A bocca aperta, ma in silenzio per non disturbare. Darei l’anima per poter essere degno di una piccolissima attenzione da parte loro.
Mi dispiace, ma io non voglio fare il saccente, non voglio avere ragione. Se do questa impressione me ne dispiaccio, non era nelle mie intenzioni. Vorrei aiutare tutti, se possibile chiunque.
Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo trarre pace e soddisfazione dalla felicità del prossimo, credetemi io l’ho fatto e mi sono trovato meglio che a godere dei miei successi in solitudine.
Non guardiamo troppo al passato, non scervelliamoci sul futuro, viviamo appieno il presente. Se lo faremo sarà un buon passato da ricordare, ogni tanto, e la base per un radioso futuro.
E in maniera che oggi non riusciamo manco a immaginare, perché potrebbe davvero sorprenderci.
Non sapevo cosa scrivere, senza diventare troppo prolisso. Qui funziona così, poche righe altrimenti sei illeggibile, da passare oltre. Ma se tu stai leggendomi a questo punto, vuol dire che un po’ di attenzione te l’ho presa.
Siamo nell’inferno dell’egoismo oggi, ma chi crede nell’altruismo o fa squadra o affonderà nella melma dell’individualismo.
Credetemi. Sarà una vita fatta di schiaffi e senza luce.
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Finisco la lunedìsettimanafecale a casa, non riesco a fare praticamente niente e la cosa mi urta parecchio. Mare saltato ma se potessi almeno anticipare tutto quello che avevo programmato per dopo metà aprile me la passerei. Si, sono iperattivo e in più della generazione che non si sta mai a perdere tempo e le giornate devono essere di 40 ore perché c’è sempre qualcosa da fare.
#post da boomer #tecnicamente sono della generation x
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