#Estate tra le righe
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lospeakerscorner · 4 months ago
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Generazione X. Monologo semiserio di Marone
I cinquantenni di oggi, la Generazione X,   un confronto tra generazioni per capire se il mondo sta migliorando o peggiorando SANT’AGNELLO (NA) – Al Belvedere Marinella mercoledì 24 luglio Terzo appuntamento della rassegna Estate tra le righe. Alle ore 21 andrà in scena lo spettacolo Generazione X. Monologo semiserio di un cinquantenne impreparato di e con lo scrittore Lorenzo Marone, autore di…
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ragazzadalsorrisonero · 7 hours ago
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presa da un atto di coraggio, recuperai carta e penna, iniziando a scrivere le ultime parole che ti concessi, prima di dirti definitivamente addio.
23 novembre 2023
Ciao amore,
sono passati un po’ di mesetti dall'ultima volta che ti scrissi una lettera, ormai ne ho scritte così tante che ne ho perso il conto, anche se a dire la verità non le ho mai contate.
come ben sai, scrivere è il mio unico modo per esprimere ciò che ho dentro e ciò che non riesco a dire a voce...
in alcune lettere menziono sempre il fatto di dove io avessi sbagliato, di come avrei potuto fare scelte diverse o semplicemente raccontare le mie giornate o quello che comunque faccio nel presente.
poche volte menziono i ricordi, molte volte ripeto quanto ti abbia amato, e soprattutto quanto ancora ti amo.
questa è l'ultima lettera che ti scriverò, ho deciso di mettere la parola fine e il punto a tutto ciò che c'è stato in passato, ma soprattutto alla nostra storia, consapevole che il sentimento che ho provato per te, non lo proverò con nessuno.
ho capito che ci sono un'infinità di amori, che ogni amore con una persona è diverso dall'amore con un'altra, questo l'ho capito con il passare del tempo, e mi dispiace se me ne sia accorta troppo tardi.
ho provato a fare del mio meglio, come tu hai provato a fare del tuo, lottando con anima e corpo.
ogni tanto la sera prima di andare a dormire, rileggo le tue lettere, ogni volta è sempre un'emozione diversa, ogni volta ricado nei ricordi ed è bellissimo riprovare certe emozioni, ma è alquanto bruttissimo invece leggere e rileggere le stesse righe, le stesse frasi, le stesse parole, senza essermi resa conto dei dettagli.
citavi sempre che io meritassi di meglio, che ti sentissi sbagliato per me, e l'ultima volta che le ho rilette, ho capito troppo tardi che tu non ti sentissi all'altezza, e ti chiedo scusa se non me ne sia accorta, ti chiedo scusa se ti ho fatto sentire così, ti chiedo scusa se non ho fatto nulla per far si che non pensassi più cose del genere.
tu mi meritavi, tu eri all'altezza, senza di te mi sarei sentita persa, senza di te sarei crollata ancora prima di rialzarmi, senza di te sarei annegata, per farti capire che tu per me eri importante.
eri tu tra i due il più forte, eri tu tra i due che non mollava, eri tu tra i due che lottava, eri tu e sei sempre stato tu a non mollare tutto. sei determinato, furbo, intelligente, forte, un po' testardo, ma hai un grandissimo cuore e tanto da offrire a mio parere, ora non so come tu sia, ovviamente grande vaccinato e maturo, ma quando ami dai il mondo.
ci siamo sempre detti che nonostante non ci fosse più un per sempre tra di noi, di non mettere al primo posto nessun altro, io l'ho fatto, ma ora ti chiedo di non farlo a te, metti al primo posto Lei, dalle il mondo, amala, rendila felice, voglio che tu sia felice, che tu stia bene in primis, anche se questo porta a lei al primo posto anziché me.
in futuro se mai avrai una famiglia, oltre ad essere un buon padre, che ci scommetto che lo sarai, non raccontare di me, del tuo amore che hai provato per me, non raccontarlo, significherebbe raccontare il dolore, e l'amore non dovrebbe essere dolore, dovrebbe essere felicità.
tienimi solo come un bel ricordo, come una lezione di vita non so, ma tienimi solo per te come la ragazza dagli occhi belli da dio che hai conosciuto al lago durante una banalissima e noiosissima gita scolastica. solo questo ti chiedo.
ama tanto e sii amato, te lo meriti. spero con tutto il cuore che Lei ti stia dando tutto ciò che io non sono riuscita o non ho potuto darti.
grazie per aver fatto parte della mia vita, ti devo molto, ho anche mantenuto la promessa di non farmi del male, ma ora è arrivato il momento di lasciarti andare del tutto e volevo dirti anche che quel giorno dopo le lezioni di recupero in estate, quando hai ammesso di aver sbagliato a fare quello che hai fatto, lo stesso giorno in cui mi hai accompagnata in autobus ascoltando la nostra canzone e canticchiandola labbra contro labbra, in quel esatto momento ti avevo già perdonato, non mi importava del male che mi avevi fatta, non mi importava del male che poi in futuro mi avresti fatto, non mi importava perchè il sentimento che provavo per te era così forte e bello che sovrapponeva il dolore.
però so che tu non mi hai mai perdonata per la scelta che ho fatto, e va bene così, questo ha portato a un te felice ora, e se tu lo sei la sono anche io.
grazie per tutto.
per sempre tua.
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canesenzafissadimora · 3 months ago
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[ E così sprechi la vita.]
In qualche lontana città che non conosci e dove forse non ti accadrà di andare mai, c’è uno che ti aspetta… là dove si nascondono gli ultimi segreti della vita, giorno e notte resta aperta per te la porta del suo palazzo favoloso… Tu stenti qui la vita, vai vestito di grigio, perdi già i capelli, i conti alla metà del mese sono penosi. Sei uno dei tanti. Di anno in anno ambizioni e speranze si rattrappiscono. Quando incontri le belle donne, non hai più neanche il coraggio di fissarle. Ma laggiù, nella città di cui ignori il nome, un potente signore ti aspetta per toglierti ogni pena: per liberarti dalla fatica, dall’odio, dagli spaventi della notte… In qualche lontana terra, ma potrebbe darsi invece che sia molto più vicino. Forse il signore potente ti aspetta in una delle nostre città che tu conosci. Ma forse potrebbe essere più vicino ancora, a non più di cento chilometri, in una cittadina di provincia. Ci sono qui delle piazzette fuori mano dove i camion non passano: e ai lati sorgono certe anziane case piene di dignità con festoni di rampicanti…Ma può essere anche molto più vicino, veramente a due passi, tra le mura della tua stessa casa. Sulla scala, al terzo piano, hai mai notato, a destra del pianerottolo, quella porta senza campanello né etichetta? Qui forse, per agevolarti al massimo, ti attende colui che vorrebbe renderti felice: ma non ti può avvertire. Perciò prova, la prossima volta che ci passi davanti, prova a spingere l’uscio senza nome. Vedrai come cede. Dolcemente ruoterà sui cardini, un impulso irragionevole ti indurrà ad entrare, resterai sbalordito… Ma tu non provi ad aprire, indifferente ci passi davanti, su e giù per le scale mattina e sera, estate ed inverno, quest’anno e l’anno prossimo, trascurando l’occasione… Tra le mura della tua stessa casa. Ma come escludere che sia ancora più vicino colui che ti vuole bene? Mentre tu leggi queste righe egli forse è di là dalla porta, bada, nella stanza accanto; se ne sta quieto ad aspettarti, non parla, non tossisce, non si muove, non fa nulla per richiamare l’attenzione. A te scoprirlo. Ma tu, uomo, non ti alzi nemmeno, non apri la porta, non accendi la luce, non guardi. Oppure, se vai, non lo vedi. Egli siede in un angolo, tenendo nella destra un piccolo scettro di cristallo, e ti sorride. Però tu non lo vedi. Deluso, spegni, sbatti la porta, torni di là, scuoti il capo infastidito da queste nostre assurde insinuazioni: fra poco avrai dimenticato tutto. E così sprechi la vita.
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Dino Buzzati - "boutique del mistero"
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mynameis-gloria · 1 year ago
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Niente sto capendo che d'estate, per quanto mi dica e prometta di starci dietro, alla fine il tempo corre, inesorabilmente, le cose son sempre troppe, e non riesco a scrivere, documentare, aggiornare e raccontare. Perciò lo faccio a distanza di giorni, oramai mi son messa il cuore in pace e in un certo senso va bene cosi, che vuol dire che le cose le sto vivendo e per quanto tutto frenetico, con l'umore tra alti e bassi, pianti di felicità e di gioia, crisi e  giornate di spensieratezza, significa che sono impegnata, che il tempo per poi mettere tutto nero su bianco me lo devo ritagliare ma con calma, senza impazzire, perché questo è quello che ho e la notte bisogna pure dormire. E quindi rieccomi qua, sempre con tante e troppe cose, che accadono e che rendono le mie giornate intense. Alcune le scelgo, altre succedono e basta
Dopo un weekend duro a lavoro, tra una macchina in riparazione dopo il guasto di venerdì, l'essere letteralmente a piedi e dipendere dai miei, aver festeggiato una laurea in un posto super, corso contro il tempo per arrivare in orario ovunque, docce a lavoro, serate in cui la testa aveva bisogno solo di un abbraccio, piatti tipici da festa di paese la domenica sera, un lunedì di riposo passato in casa a riprendermi, siamo arrivati a ieri. Martedì
Questo Martedì 18 luglio che ricorderò per tanti motivi. Alcuni più belli di altri
Ho realizzato uno dei miei sogni, riuscendo ad andare al concerto di una persona che con la musica mi ha curato e fatto compagnia in un periodo passato della mia vita, che con ritmo e parole poetiche sa farmi star bene e ieri lo son stata davvero, era come rivivere quei giorni, ma cantando e ballando a squarciagola, chiudere gli occhi e muovermi, fregarmeme dei capelli gonfi, della pelle appicicaticcia, degli occhi delle persone,  conoscerne di nuove, ridere e cantare insieme, connettermi con la musica e basta e lo so, è strano come genere, eppure non so come, mi manda fuori di testa. Più riguardo i video, più risale l'euforia, la felicità e l'adrenalina e mi sento fortunata e grata per chi lo ha reso possibile.
Nel pomeriggio invece, le ore prima di questo grande ricordo, mentre il mio stomaco era già in agitazione per l'incertezza della sera, ho incontrato S. Rivederci era deciso, avremmo fatto in tempo, e ne ero contenta perché passate diverse settimane, perché ancora noi due nonostante tutto, e perché volevo sentir raccontare la sua estate. Ed invece quell'ora è passata tra parole che vorresti non sentire, per entrambi. Tra parole non dette ed occhi lucidi, silenzi che non puoi coprire, abbracci che parevano più un addio che un arrivederci e mentre camminavo sulla strada di casa ho pensato a così tante cose, con le lacrime agli occhi, così confusa, che far star male non fa per me, e inconsapevolmente è anche peggio, che non saper cosa è giusto o sbagliato, per quanto ti ripeti che sia giusto com'è andata, fa male ugualmente. E che un pò di paura c'è. Buttarsi nuovamente
Perché quando si tiene a qualcuno, succede.
Ho condiviso questi pensieri assordanti con P tramite audio, non volevo rovinarmi l'intera giornata, ed ho poi pensato a quello che sarebbe arrivato successivamente, ma non dopo aver scritto comunque due righe.
Ha funzionato ed il resto è tutto qui, nero su bianco.
Ammetto che un pò mi fa ridere che nei miei day off, riposi sicuramente a livello fisico ma la mente è sempre bella accesa, ricca di scariche ed impulsi!
Oggi invece, un mercoledì particolare, servito per elaborare, tra dipinti al mattino per imprimere ciò che provavo e mezza giornata di lavoro, un caldo bollente, la spesa fatta con mamma ed i piedi scalzi sul sedile, momenti di amore verso me stessa, pesche per merenda e la quiete di questa sera, passata a scrivere. Amo l'estate in ogni sua sfumatura, anche questa così sensibile.
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la-lettrice-testarda · 2 years ago
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La spiaggia, Cesare Pavese
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"La notte, quando rientravo, mi mettevo alla finestra a fumare. Uno s'illude di favorire in questo modo la meditazione, ma la verità è che fumando disperde i pensieri come nebbia, e tutt'al più fantastica, cosa molto diversa dal pensare. Le trovate, le scoperte, vengono invece inaspettate: a tavola, nuotando in mare, discorrendo di tutt'altro".
Pavese , come per i grandi autori e le grandi autrici, è senza mezze misure: una volta letto, o lo si ama alla follia, o lo si evita. Nel mio caso, posso dire che sia stato un amore a prima vista della mia prima gioventù, nato attraverso la lettura, tra le lacrime, prima delle sue poesie, poi, in età adulta, della prosa — di molte penne mi sono innamorata così, passando prima per la poesia che per la prosa. Non mi sono mai trovata d'accordo, infatti, con il buon Pasolini, che in una famosa intervista afferma come Pavese, per lui, non sia altro che uno scrittore mediocre. Mediocre ovviamente se si concepisce la scrittura come finalizzata all'impegno. Non che Pavese non lo faccia, al contrario: fine conoscitore dell'animo umano e delle sue passioni, tra le righe della sua scrittura, anche nei punti apparentemente più leggeri o frivoli, aleggia un costante senso di inadeguatezza; ai tempi, ma anche e soprattutto nei confronti delle persone. “L'esule in patria”, qualcuno l'ha definito: mai completamente parte di un tutto, troppo costretto nel tutto di quei rapporti umani deturpati da ipocrisia e perbenismo. Per questo è scappato, soprattutto dalla vita — e non solo dal Belpaese per inseguire, prima dei tempi, un istrionico sogno americano. Anche se, onestamente, nessuno possa dire cosa spinge una mente a lasciare la vita. Ce lo avrebbe dovuto dire lui. Quello che possiamo fare è provare a cercare risposte tra le pagine dei suoi libri, delle sue memorie, dei suoi schizzi poetici.
Per quanto sia a tutti gli effetti un bozzetto che sembra ricalcare le atmosfere de La bella estate , La spiaggia contiene, in piccolo, tutto questo. In piccolo perché si tratta di un racconto lungo che avrebbe potuto arricchire la raccolta, appunto, de La bella estate o di Feria d'agosto . Proprio per questo, la storia è semplice e assente di uno sviluppo o di qualche colpo di scena: un quadretto estivo che ritrae la villeggiatura del protagonista, professore di italiano in un liceo torinese, del quale non sappiamo il nome; Doro , suo amico d'infanzia, e Clelia, la moglie di quest'ultimo. Sullo sfondo, si alternano bagni al tramonto, quando la spiaggia è ormai quasi vuota e gli ombrelloni ormai quasi tutti chiusi, e cene con gli amici di una vita tra risate, ricordi delle stupidaggini commesse in giovinezza e pettegolezzi. Una fiera delle vanità versione riviera ligure. Lo sciabordio della risacca sembra nascondere le confidenze oggetto delle conversazioni tra i bagnanti che individuano il protagonista, un uomo pragmatico che sembra nascondere, dietro un certo distacco, un bisogno profondo di caloreumano. Per quanto sempre parte delle conversazioni o partecipe di ogni situazione mondana, se ne taglia sempre fuori con quell'occhio vigile “alla Pavese”, ovvero lo sguardo di chi coglie più i non detti e le parole sparse, che le parole retoriche e vuote. È quello che fa osservando Clelia e Doro. Coppia di novelli sposi, per lui non sembrano amarsi. Non ricorda, infatti, che tra loro ci sia mai stato l'amore vero. I due sembrano animati da una profonda individualità , dalla quale però sembrano non poter scappare. O non voler scappare. Con la schiettezza più semplice, il protagonista lo chiede, a Clelia, se siano innamorati, se abbiano litigato. Clelia lo guarda e sembra non capire. È la sorte degli animi sensibili, non essere compresi.
Quello tra i due, il protagonista e Clelia, è un rapporto che, nella sua semplicità , sembra essere autentico e non intaccato dall'ipocrisia sociale che tiene in piedi tutti gli altri rapporti di contorno di questa vacanza. A dirla tutta, il tempo sembra quasi cristallizzarsi , nei loro discorsi. È ciò che Pavese fa in ogni sua scrittura: cristallizza l'affetto per preservarlo ed evitare che si assottigli a mera cordialità. Sotto ogni loro dialogo si nasconde — e nenche troppo — un'arguta, e al contempo aspra, critica sociale: il matrimonio visto come la tomba di ogni passione, le donne come frivole e prive di spirito critico, i corteggiamenti come ragazzate.
Lo sa Berti , uno studente del protagonista, anche lui in villeggiatura in riviera ligure e invaghito di Clelia. Questo interesse rimarrà tale, non avrà un seguito, anche se sembra non spengersi, neanche a seguito di un evento che cambierà per sempre la vita dei due coniugi. È un romanzo piano , e ciò che colpisce non sono i dialoghi o la storia, ma ciò che rende, a mio modesto parere, Pavese un grande, ovvero la sua capacità di ritirare in ballo una sorta di romanticismo decadente , vale a dire una natura , quella del mare, in grado di farsi espressione del pensiero intimo dei suoi attori. Qui il mare è cosa ben diversa dalla spiaggia, perché la spiaggia non è altro che il palcoscenico della mondanità, dove si mettono in scena i giochi della socialità dei prossimi anni '50, il mare è, come si suol dire, la cosa giusta al momento giusto, l'unica entità , quasi dotata di pensiero anch'esso, dove i protagonisti si spogliano delle loro maschere e riescono ad essere liberi dalle convenzioni.
Lo dice anche Clelia: il mare è l'unico posto suo, dove si sente libera, dove vuole essere libera.
Dove può esserlo.
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iannozzigiuseppe · 26 days ago
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"La città e le sue mura incerte" di Murakami Haruki - Trad. Antonietta Pastore - Einaudi, Supercoralli
La città e le sue mura incerte Murakami Haruki Traduzione di Antonietta Pastore EINAUDI Diciassette anni lui, sedici lei, il primo amore, il tempo di un’indimenticabile estate. Tra passeggiate lungo il fiume o in riva al mare, speranze sussurrate su una panchina e sogni affidati alle righe di una lettera, lei gli racconta di una città circondata da alte mura: i ponti di pietra, la torre di…
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paoloferrario · 1 month ago
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Haruki Murakami, Le città e le sue mura incerte, Einaudi, 2014
La città e le sue mura incerte Diciassette anni lui, sedici lei, il primo amore, il tempo di un’indimenticabile estate. Tra passeggiate lungo il fiume o in riva al mare, speranze sussurrate su una panchina e sogni affidati alle righe di una lettera, lei gli racconta di una città circondata da alte mura: i ponti di pietra, la torre di guardia, un orologio senza lancette, una biblioteca. «La vera…
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katnisshawkeye · 6 months ago
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Come le cicale
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Scheda informativa
Autore: Fiore Manni Direzione grafica: the world of dot – Francesca Leoneschi (art director) e Giovanna Ferraris (grafica e illustrazione) Editore: Rizzoli Prima edizione: maggio 2021 Pagine: 153 Prezzo: € 16,00
Trama
Il primo anno delle medie è terminato, eppure Teresa si sente ancora una bambina, con i capelli sempre arruffati e le ginocchia perennemente sbucciate. È come se fosse rimasta indietro. E quando arriva alla casa al mare dove ogni anno trascorre le vacanze, scopre con stupore e tristezza che anche lì è destinata a sentirsi quella fuori posto, inadeguata: le compagne di gioco di una vita ora sono interessate solo allo smalto e ai ragazzi, il rapporto con il suo migliore amico è improvvisamente complicato, e tutti sembrano cresciuti tranne lei. "Dov'è la sfavillante Terry, la versione di sé sicura e matura, che aspetta da tempo?", si chiede ogni giorno guardandosi allo specchio. Ma proprio quando Teresa si è ormai rassegnata a trascorrere un'estate orribile, ecco comparire Agata. Dolce e forte al tempo stesso, conquista subito l'affetto e la simpatia di Teresa. E molto più: le fa battere forte il cuore, sudare le mani, sognare il primo bacio...
Recensione
È un romanzo delicato e sincero, poche ma istruttive pagine che raccontano della crescita di una ragazzina in fase pre-adolescenziale, che si sente ancora bambina ma che vorrebbe già essere grande.
È una storia adatta a tutti, a quei bambini che, come Teresa, stanno cercando ed esplorando se stessi, divisi tra la paura di conoscersi e il desiderio di emozionarsi, ma anche ai più grandi che sentono di essere ancora un po' bambini o a quelli che, invece, vogliono ricordarsi di quando erano loro i bambini a vivere quelle stesse emozioni che sta vivendo la protagonista del romanzo nella sua storia.
La scorrevolezza e la dolcezza con cui Fiore scrive di Teresa e dei suoi amici è reale, tra le righe si può leggere che Fiore ha vissuto quasi le stesse emozioni ed esperienze di Teresa.
È un libro che si legge anche in un giorno. Ottimo da leggere sotto l'ombrellone in estate, a settembre tornati dalle vacanze, ma anche solo in un qualsiasi altro periodo dell'anno per spezzare da una lettura all'altra.
Valutazione
★★★★★ 5/5
Della stessa autrice
Libri
Jack Bennet e la chiave di tutte le cose, Rizzoli, 2018
Jack Bennet e il viaggiatore dai mille volti, Rizzoli, 2019
Come le cicale, Rizzoli, 2021
Nel buio della casa, con Michele Monteleone, Sterling&Kupfer, 2021
Amore, sesso e altre cose così, con Elena Peduzzi, Rizzoli, 2022
Il Re delle Volpi, Rizzoli, 2023
Fumetti
4 o'clock. Patetico., Shokdom, 2015
Mask’d - The Divine Children, con Michele Monteleone e Ilaria Catalani, Star Comics, 2020
Una nuova Camelot, con Michele Monteleone, Marco Del Forno, Claudia Giuliani e Maria Letizia Mirabella, Edizioni BD, 2024
Curiosità sull'autrice
Fiore Manni ha, inoltre, un canale YouTube nel quale recensisce e parla di libri, anche insieme al marito Michele Monteleone, che recensisce e parla di libri anche sul suo personale canale YouTube.
Insieme a Michele, Fiore ha un gruppo di lettura: La Lega dei Lettori Straordinari (Telegram – Instagram).
Fiore ha, inoltre, un altro gruppo di lettura tutto suo: The Fox Book Club.
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wdonnait · 10 months ago
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Vestire i bambini in base alle stagioni: ecco alcuni consigli utili
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/vestire-i-bambini-in-base-alle-stagioni-ecco-alcuni-consigli-utili/117092?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=117092
Vestire i bambini in base alle stagioni: ecco alcuni consigli utili
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Durante l’anno le temperature in Italia cambiano in maniera a dir poco radicale. In estate non è raro che vedersi susseguire diverse settimane di vera afa, mentre nei mesi invernali il clima si irrigidisce in ogni località.
Per questo è fondamentale capire cosa indossare, ed è ancora più importante decidere con cura come vestire i bambini. I più piccoli sono tendenzialmente più fragili di fronte a molti malanni occasionali, come raffreddore e mal di gola. Il catalogo di Cóndor moda online per bambini propone alternative adatte a ogni stagione e permette di farsi un’idea sul tipo di abbigliamento da tenere pronto nell’armadio. Un cardigan in cotone, ad esempio, può essere molto utile sia in inverno che in primavera.
Se siete alla ricerca di consigli su come vestire i bambini a seconda delle temperature non dovete far altro che continuare a leggere nelle prossime righe.
Come vestire i bambini in estate
In estate la temperatura si alza molto. In alcune zone rimane sopra i 30° per buona parte dell’estate, ed è difficile che scenda sotto i 25° prima dell’arrivo dell’autunno. Durante la bella stagione suggeriamo di vestire i bambini con indumenti leggeri, prodotti con tessuti come il cotone, in grado di essere al tempo stesso sia freschi che traspiranti.
Bisogna fare attenzione essenzialmente a due rischi. Il primo è il sole, che potrebbe provocare delle scottature sulla pelle anche semplicemente passeggiando. Per questo se vestite i bambini con delle canotte estive vi consigliamo di applicare della crema solare, così da proteggere la pelle dalle scottature. L’altro pericolo è lo sbalzo di temperatura tra giorno e notte: di sera portate con voi una felpa leggera da far indossare al bambino se l’umidità aumenta e la temperatura scende troppo.
Come vestire i bambini in inverno
Le basse temperature invernali non vanno sottovalutate in nessun modo. Il vento freddo e la pioggia sono un vero e proprio pericolo per la salute, e il rischio è quello di sviluppare raffreddore, mal di gola e persino febbre. Non bisogna inoltre dimenticare che l’inverno è tipicamente la stagione dell’influenza, e il freddo può indebolire il corpo sia degli adulti che dei bambini.
Per tutti questi motivi è fondamentale coprire i più piccoli con cura. Di solito si cerca di vestire i bambini con più strati, così da alleggerire il loro abbigliamento quando si sta al chiuso e coprirli di nuovo quando poi si torna all’aperto. Nei giorni di pioggia è preferibile vestirli con dei giubbotti impermeabili, per evitare che l’acqua possa bagnare il resto degli indumenti.
Oltre a indumenti come maglioni e giacconi consigliamo di acquistare degli accessori adatti a proteggere il bambino contro il freddo. La testa e il collo si possono coprire con un berretto e una sciarpa, mentre per le mani suggeriamo delle comode muffole o dei classici guanti.
E in autunno e in primavera?
L’autunno e la primavera sono stagioni di transizione, in cui il tempo spesso si dimostra imprevedibile e pronto a cambiare nettamente da un giorno all’altro. Per questo è preferibile non effettuare completamente il cambio di stagione fino a che il clima non si stabilizza, con l’arrivo dell’estate o dell’inverno. In questo
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silviascorcella · 1 year ago
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Tela p/e 2018: come il tessuto, ospita la creatività sincera
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Potrebbe essere un gioco d’intelletto, come le famose parole che si creano con gli incroci corretti: la usa l’artista per dare vita agli immaginari della sua fantasia; la si usa in sartoria per dare un primo cenno di vita tridimensionale ai capi disegnati; la usa la natura come strumento di difesa e di cattura dei nemici. Infine: le regalano l’iniziale maiuscola e, in quelle sue quattro lettere, diventa un mondo di moda rigorosamente italiana, testardamente ricercata nella fattura e nella femminilità, discreta nel successo sempre crescente che sta godendo dentro e oltre i confini della nostra nazione. 
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Tela, con la “t” maiuscola, è il nome di un marchio istituto a Verona una manciata di anni fa, ma nato da una lunga esperienza nel settore del fashion della sua direttrice creativa e anima appassionata, ovvero Federica Mora. E nella collezione dedicata alla prossima stagione Primavera-Estate 2018 presenta un nuovo capitolo della sua storia giovane nell’apparenza, ma sempre più ricca nella sostanza.
Tela, dunque, è un simbolo eccellente di quell’urgenza sana e salvifica di continuare a creare la moda dell’abbigliamento, una sorta di necessità dell’intelletto curioso e della mano artigiana che da sempre è parte integrante dell’italianità: Tela è espressione concreta, perdonate il gioco di parole, della fiducia nella  moda come veicolo d’espressione, il che non è una mera ripetizione, ma è una vera definizione d’intenti. Ovvero: progettare capi d’abbigliamento che non solo assecondino il vezzo di valorizzare la propria bellezza, ma che nel frattempo funzionino anche come un amplificatore per comunicare la propria identità. Come?
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Partendo da quel che il nome stesso evoca, una volta ridimensionata la sua iniziale: la tela, cioè l’armatura di base dei tessuti a navetta, la versione più semplice, quella dove non c’è rovescio perché il manufatto mantiene lo stesso aspetto su entrambe le facce, un aspetto schiettamente sincero, per questo versatilissimo. Ecco, Tela parte dalla semplicità intesa come approccio minimale: nessun fronzolo, solo l’importanza meticolosa dedicata alla ricerca delle forme, all’esattezza dei tagli, alla definizione dei volumi e alla costruzione di un immaginario in costante evoluzione tra la discrezione classica e l’inventiva contemporanea, ma sempre rigorosamente allacciato alla femminilità e al buon gusto col quale va vestita.
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La collezione s/s 2018 è un racconto stagionale composto attraverso i colori, le forme che danzano tra il rigore geometrico e la delicatezza ariosa, l’essenziale come punto di partenza, la cura dei dettagli che son quasi una strategia di funzionalità ed estetica combinate per rendere unico ogni capo: come i lacci che s’incrociano sospesi sulla pelle nuda delle spalle, i bottoni che chiudono il fondo dei pantaloni, le ruches sul giromanica e l’abbottonatura frontale giocosa della tuta.
Le tinte, si diceva, sono il leit-motif avvincente: il quadrettato dello spolverino dritto dai colori vivaci primaverili come l’azzurro cielo splendente, che si offre anche nella versione dell’ampio gilet da appoggiare sulla camicia candida a stratificata sui pantaloni dal rivolto alla caviglia; il rosa cipria dell’abitino bon ton stretto da una coulisse e del completo giacca e pantalone; il panna delicatissimo della tuta, lo stesso panna delicatissimo dell’abito con i tasconi come fosse un’evoluzione da città della sahariana; la grazia intensa del ciclamino in contrasto con la sinfonia pratica eppur ricercata dei verdoni d’appartenenza militare, come gli stessi capispalla che interpretano.
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Non solo tinte unite, ma anche pattern: come il gioco estivo del bianco e beige, eseguito con l’appaiata di blusa e pantaloni ampi, assottigliato nelle righe che attraversano il maxi-dress, che s��intensificano nel giallo brillante. Ma anche come l’incursione della stampa grafica sul t-shirt dress, che invade anche la gonna a tubo con i suoi motivi che ricordano l’allegria dei grafismi di Mirò, prima rimandano alla delicatezza di inflorescenze, e poi fanno esplodere l’energia cromatica degli astrattismi esatti, anche un pizzico esotici. Le forme, intanto sembrano uscite da un diario dei fantastici Seventies: i pantaloni svasati sul fondo, il trench geometrico lungo e classico ma anche corto e svelto abbinato alla gonna lunga, le bluse soffici, i sandali dalle strisce essenziali, ma colorate. 
Aria di vacanza rilassata, nel tempo e nello spazio, ma anche aria di città metropolitana: versatilità, è valore-must di Tela.
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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slitishop · 2 years ago
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Acquista l'abito perfetto per l'estate in Italia
In Italia, estate significa giornate di sole, spiagge sabbiose e colori brillanti. Con alcuni abiti vivaci e attuali, questo è il periodo dell'anno ideale per mostrare il tuo senso dello stile. Le donne scelgono spesso abiti stampati in questo periodo perché danno a qualsiasi look un tocco vivace e giocoso.
Gli Abiti stampati da donna Italia sono disponibili in varie stampe e modelli, come i maxi abiti lunghi e fluidi, comodissimi e freschi in una giornata calda. Puoi facilmente trovare l'abito ideale per ogni evento grazie alla gamma di stili, design e tonalità nella loro selezione.
Puoi trovare anche ampia scelta di abiti a mezza altezza, questi abiti offrono la stessa quantità di comfort e stile dei maxi vestiti ma sono più corti. Sono disponibili in varie stampe, inclusi pois, strisce e disegni geometrici.
Un vestito a righe con coulisse potrebbe essere un'aggiunta adattabile ed elegante a qualsiasi guardaroba, poiché le strisce offrono un design tradizionale e classico al vestito. Al contrario, la coulisse consente una vestibilità regolabile e personalizzata. A seconda dell'ambientazione, l'abito può essere vestito su o giù e accessoriato in vari modi per creare stili diversi. La coulisse può anche dare all'abito un tocco divertente e giocoso, rendendolo ideale per una gita informale o una giornata estiva. Un abito a righe con coulisse è un'opzione elegante e comoda per tutti coloro che hanno a cuore la moda.
Puoi scegliere un prendisole stampato se stai cercando qualcosa di più informale. Questi outfit sono ideali per un semplice picnic al parco o per una giornata trascorsa a visitare la città. Su Sliti.shop è disponibile una selezione di prendisole con stampe che includono frutta, fiori e disegni tropicali.
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Aggiungi un cappello di paglia e un paio di scarpe essenziali al tuo abbigliamento per completare l'aspetto. Nelle serate fredde, puoi anche aggiungere una giacca di jeans o un cardigan sottile per un po' più di protezione.
Puoi anche acquistare Costume da bagno da donna alla moda in Italia perché hanno la reputazione di essere incredibilmente alla moda, con i designer che spingono costantemente i limiti di ciò che è concepibile. I costumi da bagno italiani hanno tagli e disegni distintivi oltre a stampe sorprendenti e colori vivaci pensati per distinguersi.t.
Ci sono numerosi stili e design tra cui scegliere quando si acquistano costumi da bagno da donna italiani. La resurrezione dei costumi da bagno interi è diventata una tendenza popolare negli ultimi anni, con diversi designer italiani che progettano modelli distintivi e alla moda che sono sia attraenti che comodi. Un costume intero può soddisfare qualsiasi gusto, disponibile in stili che vanno dai tagli moderni e minimalisti a quelli di ispirazione retrò.
Sliti.shop è il posto ideale per individuare il tuo prossimo vestito e costume da bagno preferito. I motivi stampati sono un'opzione divertente ed elegante per l'estate in Italia. Grazie alla nostra vasta selezione di stili e stampe, puoi scegliere un abito e un costume da bagno che completino il tuo stile e ti fanno sentire attraente e sicuro. Preparati a goderti il sole e mostra il tuo senso dello stile indossando il nostro abito stampato. Puoi trovare l'abito e il costume da bagno perfetti che si adattano al tuo stile tra varie stampe, tra cui floreali e astratte.
Per maggiori informazioni:-
Abito stampato da donna Italia
Pantaloncini estivi da donna in Italia
Pantaloncini estivi in pizzo per ragazze
Pantaloncini di jeans strappati da donna
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dettaglihomedecor · 2 years ago
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I tessili per la casa di Society Limonta per la primavera estate 2023
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Albicocca, azalea e matcha sono le tre tonalità che decorano i nuovi tessili per la casa di Society Limonta per la primavera estate 2023 “In-definito” è il concetto che è stato esplorato nel progettare la nuova collezione. Un esercizio di stile, che comprende al suo interno i pattern fluidi e sfumati, da una parte, e la finitezza di una geometria dichiarata o sottointesa, dall'altra. I nuovi tessili per la casa che meglio interpretano i due significati opposti della parola sono le federe e lenzuola SCIN, materializzazione tessile dell’indefinito, e il lenzuolo e le federe PAR, che con un pattern rigato, regolare e scandito, rappresentano la trasposizione del definito. A fare da sfondo agli scatti della collezione, Solo Houses, un progetto che attraverso più abitazioni immerse nei 100 ettari della riserva di Los Puertos de Beceite della regione Matarraña in Spagna, esplora l’unione tra architettura, arte e natura.
I nuovi tessili per la tavola
Sono in abaca stampata, leggera e trasparente, le tre tovaglie NIN, SKETCH e YER. Fiori indefiniti che ricordano ninfee galleggiano su uno specchio d’acqua color matcha e azalea nella tovaglia NIN. Rami floreali e pennellate in albicocca e iceberg decorano la SKETCH. La tovaglia YER, disponibile in una variante dei toni del crab, presenta una composizione di geometrie di colori diversi che si sovrappongono tra loro. A queste si aggiunge la tovaglia DIN in abaca, fresca e dalla texture più consistente. Completano la tavola i tovaglioli in ramié nelle cinque stampe che decorano anche le federe. Per le tavolate informali, i nuovi tessili per la casa si arricchiscono con le nuove tovagliette americane DIA, in abaca jacquard; insieme alle MOND, sempre in abaca, ma con una texture più casuale.  Infine, un tocco inedito viene dalle nuove tovagliette TAITI in rafia disponibili nei colori paglia, caffè, black, matcha e azalea.
Tessili per il living
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Tra i tessili per la casa Society propone nuovi cuscini decorativi da usare su una chaise longue in terrazza o in giardino, su divani e poltrone ma anche, per accessoriare il letto. Crespo di lino per i cuscini CREL, realizzati con un’armatura sablé, e fibra di abaca per i cuscini DIN. Infine, a completare le proposte dei cuscini decorativi la riga geometrica del PAR.
I nuovi tessili letto
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Il lenzuolo SCIN, in puro cotone, è realizzato con un finissimo filo stampato e poi tessuto. L’effetto è setoso, il colore screziato. Disponibile nelle varianti mastice, balena e azalea, stempera con la sua mano preziosa anche i letti più austeri, che combinano varie gradazioni di uno stesso colore. Il tessuto in puro cotone del lenzuolo e delle federe PAR, impreziosito con righe tinte in filo, ben definite e leggermente in rilievo, viene presentato nei colori antracite, pacifico, matcha, azalea e albicocca. Le federe NAP in ramié stampato decorano il letto con disegni floreali e motivi astratti. Le JIL, disponibili in matcha e albicocca, raffigurano gigli stilizzati. Nelle stesse varianti anche le federe JARD, che ricordano macchie di fiori e foglie; i tocchi delicati di acquerello danno forma alle ACQUAREL. Le federe MOS, in balena, azalea e albicocca propongono il dettaglio di un mosaico con un effetto tono su tono; per finire, la stampa TRACE porta sulle federe un pattern astratto nelle varianti balena, matcha e azalea.
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A completare il letto, la nuova coperta TUIS in lana e alpaca bouclé, nei colori bianco, tisana e mastice.
Tessili casa Society, le novità per il bagno
Un nuovo lino effetto crèpe si aggiunge alle proposte per il bagno. Il CREL, morbido e confortevole, elegante e luminoso, trova espressione negli asciugamani, teli e accappatoi della collezione. Inoltre, due nuovi teli mare in lino leggero celebrano la spensieratezza estiva. SPLASH si ispira al movimento e alle increspature dell’acqua. SOLEIL, invece, raffigura una parte del sole e dei suoi raggi nei toni della sabbia. I nuovi tesili per la casa di Society Limonta per la primavera estate 2023 sono disponibili nei flagship store e online. Fotografo: Andrea Papini Read the full article
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bergamorisvegliata · 2 years ago
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COMUNICATO N°8
Belle anime, da quando il sottoscritto ha ripreso in mano la situazione di un blog che da tempo si trascinava stancamente per inerzia, e da quando ha avviato il canale, e -confesso con un po' di scetticismo- la chat, lo stesso canale e la stessa chat "telegram", e soprattutto il "gruppo facebook", sono ormai diventati riferimenti importanti per coloro che condividono esperienze e progetti utili per costruire una società migliore o comunque per creare il cosiddetto "nuovo mondo". Queste che state leggendo sono alcune righe di ringraziamento innanzitutto verso voi risvegliate/i, un blog che mai come nel mese che ieri è finito, è stato così vivo ed "effervescente" con ben 40 articoli circa!!! E il mese di febbraio "rischia" di essere altrettanto prolifico. Ma soprattutto, e sempre a breve, da "Telegram", suggerirò due date utili per poterci incontrare in un contesto conviviale, di modo da poterci conoscere anche di persona. Ribadirò anche l'intenzione di realizzare (sempre che qualcuno voglia dare un aiuto/una mano) piccoli oggetti con la dicitura "bergamo risvegliata", ma soprattutto il desiderio di organizzare un primo evento tra la "fine primavera - inizio estate". Rimanete sempre "sintonizzati" e ancora grazie per il fatto di sostenere canale, chat, blog e gruppo facebook! 🙏❤️🌈PS: suggerite pure ai vostri conoscenti questo canale e questa chat!!!
Infine, vi starete chiedendo il motivo del titolo di apertura "comunicato n° 8": per chi si fosse persi i primi mesi di vita di questo blog, le riunioni e gli incontri "in presenza" venivano comunicati anche da questo ottimo mezzo e strumento di informazione. Poi, per vicissitudini legate alle assurde restrizioni "anti-Covid19" che ci rendevano anche troppo visibili, questi comunicati si è deciso di interromperli. Ovviamente questo che state leggendo non segna la ripresa di questi messaggi, ma vuole essere una "ripartenza" (se mai ci siamo fermati) con la garanzia di rivederci (e a prescindere dall'appartenenza o meno alle varie chat/canali/gruppi "telegram-facebook") presto. Questo vi dovevo, grazie per l'attenzione e a presto.
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october24th · 4 years ago
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Resoconto Giorno 129
Ieri sera non riuscivo a dormire. Avevo troppo caldo, probabilmente i termosifoni erano ancora accesi e io avevo il pigiama troppo pesante. Così ho messo una maglia a mezze maniche e ho tolto i calzini, cosa che non faccio mai se non in estate, ma sentivo comunque troppo caldo. Mi sono addormentata verso le tre, con il pigiama fino alla ginocchia e il lenzuolo addosso che non posso mai mollare.
Prima di dormire ho parlato con Robb, abbiamo parlato dei nostri alter ego nelle altre vite e io ho detto che se avessi la possibilità di crearne uno, in un mondo cattivo e senza regole, lo farei con caratteristiche del tutto opposto alle mie, convinta che in questo modo possa soffrire di meno. Abbiamo parlato di skate che non sappiamo portare e che vorremmo imparare a fare e un po’ penso che questa sia la metafora della nostra amicizia e delle mie paure in merito. Abbiamo parlato del fatto che ho paura dei racconti horror e lui che ogni volta mi dice cose per farmi spaventare. Abbiamo parlato della sua paura di far soffrire le persone che ama e della mia di trascurarle, cosa che sto effettivamente facendo in questo periodo. Abbiamo parlato del primo messaggio che mi inviò e di come mi sentii nel leggerlo.
Ho sognato che la realtà si trasformava in un videogioco ed eravamo tutti costretti a scegliere se interpretare la parte dei cattivi oppure dei buoni. Io sceglievo la parte dei buoni e come eroina dovevo combattere contro gli altri personaggi cattivi trasformati in zombie e mostri vari. È stato fighissimoooooo, un po’ brutale il modo in cui ho ucciso uno zombie, ma fighissimo. Mi piace.
Mi sono svegliata tardi. Babbo non c’era, mi ha lasciato il cornetto in cucina. Dopo la colazione lui è tornato con la spesa, ha preso il casatiello dal panificio vicino casa, buonissssssimo. Ho sistemato casa. Ho spolverato a fondo i mobili e la parete attrezzata nel salone, pulito il pavimento, rifatto il letto e sistemato in cucina. Papà si è occupato del pranzo. Abbiam mangiato abbastanza, menomale che da domani mi rimetto in riga. Dopo pranzo abbiamo guardato la tv insieme, poi lui si è addormentato e io mi sono spostata sul letto per farlo star comodo. La grandine picchiettava contro i vetri. Quando sono tornata a casa da mamma ho fatto un bagno in vasca. Fa freddissimo in questa casa. Letto, piumone e si congela.
Non vi viene mai voglia di staccare la spina e ignorare tutto e tutti? Non desiderate mai non conoscere nessuno, essere piccoli e soli tra tanti? Non volete mai non essere visti da tutti? Io sì. A volte entro in quei momenti in cui desidero non voler conoscere le persone che ho accanto a me, semplicemente perché vorrei star da sola per ore o magari giorni interi senza la necessità di dovermi giustificare o scusare successivamente. A volte desidero proprio non essere calcolata ed altre volte invece di essere pensata quando in quei rari momenti sono io a non pensare agli altri. Vorrei semplicemente ascoltare il mio silenzio con la consapevolezza che tornando poi a parlare non sentirò rumore. Vorrei aprire gli occhi e trovare comprensione. Vorrei che gli altri provassero per me lo stesso affetto che provo io per loro. Voglio essere cercata, ma altre volte lasciata in pace. Vorrei piovere, ma anche ardere. Vorrei essere notte. Vorrei non aver paura e vorrei combattere. Voglio non aver bisogno di qualcuno, ma voglio appoggi. Vorrei riparare cuori. Vorrei ricevere e prendere. Vorrei non avere sempre l’impressione di essere sbagliata.
Io e Vitto abbiamo iniziato la seconda stagione di Peaky Blinders, ovviamente no spoiler. Vitto è quella persona di cui parlo poco e di cui all’inizio ne capivo altrettanto. Si è da subito mostrato come quello di ghiaccio che però vuol riscaldare gli altri con consigli, parole gentili e lezioni. Mi ripeteva sempre di non sentire più niente e di non voler sentire più nulla, ma io tra le righe leggevo ben altro. Appena mi lesse si tuffò a capofitto per aiutarmi. Mi ricordo ancora i primi messaggi. Ricordo che mi disse che dopo aver letto i resoconti si sentiva triste e io ci rimasi tanto male a quelle parole; decisi di dover dare una svolta per eliminare quella tristezza dalle mie parole e dal mio vivere. All’inizio mi ripeteva sempre di essermi accanto per aiutarmi, per farmi raggiungere la felicità e poi andare via ed io mi arrabbiavo ogni volta che me lo diceva. Gli dicevo di non aver bisogno di nessuno, che avrebbe potuto tornare indietro all’istante, che non aveva nessun compito. Nel frattempo abbiamo condiviso serie tv, film, videochiamate e chiacchiere notturne. È stato il mio amico di Suburra e ora è l’amico di merende e di Peaky Blinders, ma in realtà è quella persona che non so collocare e per questo mi viene difficile parlarne. Vitto è tante cose per me, magari un giorno ne parlerò per ognuna di esse.
Kuchisabishii: quando non hai fame, ma mangi perché ma tua bocca si sente un po’ sola, giapponese.
03 Gennaio
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cidna19 · 4 years ago
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Sempre lí
Al paese tutto sembra procedere nella normalità. Il tempo sembra scorrere inesorabilmente lento in quel piccolo angolo di mondo in mezzo alle colline, abitato da poche centinaia di anime. La gente ogni giorno vive immersa nelle proprie faccende quotidiane, nella propria routine che va avanti da sempre.
Gli anziani sempre lì, seduti sulle stesse panchine, estate ed inverno a ricordare la loro gioventù ed il tempo che non ritorna. Qualche giocata a carte davanti ad un bicchiere di vino nello stesso bar dove i giovani passano il loro tempo a sorridere alla vita che li aspetterà.
Fuori dalla porta l’innocenza dei bambini che, sempre lì, tra un calcio ad un pallone ed un morso ad un gelato, a cavallo della loro bicicletta credono di conquistare il mondo con la loro innocenza.
Beata innocenza, fatta di eroi animati, che poi sparirà. Tutto finisce, prima o poi. Tutto ricomincia.
Al centro del paese la piazza con la Chiesa, dove ogni giorno il parroco celebra la Santa Messa per quelle poche vecchiette, che, sorrette dal loro bastone sono sempre lì, immerse nella contemplazione del Crocifisso di legno e di un antica Madonna di pietra.
Accanto alla Chiesa la Scuola, ed ancora nelle varie strade che si intrecciano nel piccolo borgo come un labirinto senza fine, vari negozi e botteghe che sono sempre lì, racchiudendo il fulcro della vita quotidiana e non fanno mancare nulla a nessuno
Un piccolo mondo racchiuso in una collina, dove il buio della notte si schiarisce ogni mattina, la vita scorre apparentemente lenta ed il sole del giorno prende il posto della luna spenta.
Un piccolo paradiso, tra una lacrima ed un sorriso, tra l’armonia della natura ed un velo di malinconia sul viso.
Tutti pensano che lassù stiamo bene, come una grande famiglia dove ci aiutiamo tutti. Siamo tutti altruisti, pronti a dare una mano, pronti a dare consigli e riceverli anche quando non li chiediamo.
Tutti sanno tutto, tutti hanno una soluzione ai problemi. Tutti sanno comportarsi in ogni situazione. Beati quelli che hanno capito alla perfezione come funziona il mondo senza essere mai usciti di casa, beati quelli che sanno tutto senza avere mai aperto un libro, beati quelli che pensano di aver capito tutto dalla vita, beati coloro che, schiavi delle loro convinzioni, non dubitano di niente e non sanno guardare oltre il proprio naso.
Beate illusioni che trainano questo mondo, fatto di grandi avvenimenti e di piccole cose; amicizie e amori, paure e timori, gioie e dolori ed imparare dagli errori.”
Queste sono le righe di un racconto iniziato, e che forse mai continuerò. Potrei scriverci tante storie sopra, ma forse più nulla scriverò, e lascerò tutto com’è. E quelle poche righe già scritte sbiadiranno, o forse rimarranno sempre lì. Sempre uguali. Come il borgo in collina. Senza un’evoluzione o una continuazione, fino a quando non mi verrà voglia di prendere la penna e continuare a scrivere, oppure ricominciare.
E se la vita fosse come questo racconto?
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messaggioinbottiglia · 4 years ago
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Ramblings #1
Salve a tutti, come sta andando la vostra estate? Per quello che mi riguarda, trovandomi immerso in un vortice di solitudine e noia esistenziale, ho deciso di dedicare anima e corpo a quella che sicuramente è una delle mie più grandi passioni: la lettura di fumetti. E mi sono detto: perché non riportare di tanto in tanto le mie opinioni in modo da cristallizzarle e poterle successivamente confrontare con le idee future? E dunque la nascita di questa rubrica di “ramblings”, di farneticazioni sulle cose che leggo. Ovviamente è naturale che qualsiasi cosa troverete scritta in queste righe è frutto della mia personalissima opinione e chiunque abbia voglia di discutere della serie in questione è assolutamente libero di farlo scrivendomi in privato. Lasciandoci dunque alle spalle questa necessaria (forse un po’ pallosa) introduzione veniamo al succo del discorso.
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#1
Titolo: Fairy Tail
Autore: Hiro Mashima
Periodo di pubblicazione: 2006-2017
Numero di volumi: 63
Ricordo ancora che mi ritrovai in mano il primo volumetto del manga quando frequentavo le medie. Si trattava dei bei tempi in cui i rappresentanti delle case editrici venivano nelle scuole e distribuivano gratuitamente i primi albi di qualche serie che in Giappone stava avendo successo sperando di irretire i giovani lettori e spingerli poi all’interno di quel mondo fantastico che è il fumetto orientale. Non posso dire che con me non ci siano riusciti. Lessi con piacere Fairy Tail fino al trentesimo volume circa e poi gradualmente persi interesse fino a quando non smisi completamente di averlo tra le mani. Per fortuna mio fratello invece continuò imperterrito fino alla fine per cui comunque abbiamo sempre avuto a disposizione dentro casa tutti i volumetti. Circa una settimana fa l’ho ripreso in mano e mi sono detto che forse era finalmente giunto il momento di dargli una chance; di leggerlo tutto d’un fiato senza logoranti interruzioni tra un capitolo e il successivo. E così è stato.
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Qualche breve accenno sulla trama, evitando il più possibile eventuali spoiler: la storia è ambientata in un mondo di fantasia in cui esiste la magia. E le vicende seguono le avventure del gruppo di maghi appartenenti ad una particolare gilda che è appunto quella di Fairy Tail. Un’avventura dopo l’altra i protagonisti si troveranno davanti a nemici sempre più forti e malvagi come in ogni shonen che si rispetti. Qualcuno direbbe che si tratta di Dragon Ball con le magie.
Il manga a mio parere presenta parecchie caratteristiche positive; i personaggi sono sufficientemente esuberanti e la maggior parte di loro ha alle spalle quantomeno una storia relativamente interessante. Li troveremo immersi in molteplici avventure che spesso avranno il pregio di offrire un palcoscenico di tutto rispetto anche a figure secondarie, mettendo in evidenza l’utilità dei loro poteri. La storia scorre velocemente, in maniera fluida; si tratta dopotutto di una narrazione relativamente semplice. È leggera ma non per questo banale, ci sta insomma con l’intento del manga stesso, considerando anche il giovane pubblico a cui è rivolta. Si tratta di un’opera senza particolari pretese, il che in questo caso penso sia un fattore assolutamente positivo. Gli scontri con i nemici sono dinamici, esplosivi, disastrosi a volte (nel senso che causano dei veri e propri disastri ambientali), e si concludono in gran parte con delle fantastiche splash page delle mosse finali dei protagonisti. Per quanto riguarda lo stile del disegno trovo che sia semplice, pulito e si applichi perfettamente alle molteplici scene di lotta che popolano il manga (sinceramente, per quanto non sia assolutamente lo stile migliore che abbia mai incontrato, devo ammettere che non mi è dispiaciuto).
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Certo non è tutto oro quello che luccica, per cui passiamo un attimo a trattare gli aspetti a mio parere negativi dell’opera, la roba insomma che non mi è piaciuta. Il primo punto riguarda la benedetta forza dell’amicizia, dell’amore, della fiducia nei compagni che come un vero e proprio deus ex machina è capace di tirare fuori i nostri eroi da qualsiasi impiccio. Sarà che sto diventando vecchio e cinico ma dopo un po’ non lo nascondo, questo tipo di logica comincia a stufarmi. In alcuni scontri soprattutto incontriamo nemici che sono letteralmente dei mostri sacri di potenza, tali da sembrare insormontabili o addirittura intoccabili solo per poi vederli soccombere dopo la realizzazione dell’eroe principale di star combattendo per proteggere i suoi compagni ovvero la sua famiglia. Semplicemente credo che si tratti di un tipo di dinamica con la quale mi sono imbattuto ormai in troppe occasioni per cui non mi impressiona più, anzi mi infastidisce. Il secondo punto invece che vorrei criticare riguarda il fan service e la propaganda sessuale che si affollano tra le pagine. Ogni occasione è buona perché i personaggi si tolgano i vestiti o perché assumano delle pose provocanti e devo essere sincero, praticamente in ogni situazione in cui succede una cosa del genere io l’ho trovata fuori luogo. Non leggo un manga per il suo contenuto sessuale, per quello esiste l’internet ormai. Il terzo punto, che è sicuramente di minor importanza rispetto ai primi due, riguarda le battaglie che per la maggior parte sono totalmente prive di strategia e ruotano esclusivamente attorno a chi tira il pugno più forte.
Nel complesso la ragione che si nasconde sotto i pregi del manga e quella che si cela dietro i suoi difetti è esattamente la stessa: Fairy Tail è uno shonen in tutto e per tutto e segue a puntino tutti gli stilemi del genere. Si tratta in ogni caso di un fumetto assolutamente godibile; ci sono stati giorni in cui mio malgrado ero talmente preso dalle vicende da arrivare a leggere anche 10-12 volumetti. Non richiede alcuno sforzo cognitivo, scorre via velocemente e forse dopo un lungo periodo di opere psicologicamente pesanti era quello di cui avevo bisogno. Così, per riprendere una boccata d’aria prima di tornare ad immergermi nei meandri del manga più socialmente, culturalmente e mentalmente impegnato.
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Voto complessivo: 7.5/10
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