#fatti e misfatti
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crazy-so-na-sega · 7 months ago
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uhmmmm....buono quest'odorino di nazismo...:-)
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vivosperandosblog · 2 years ago
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Le incontri per caso le persone speciali.
Poi scopri che ne avevi bisogno.
Poi scopri che non è un caso.
(Francesca Virgulto)
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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spiaze ma gna posso fa'...🤣🥳
+++Breaking Friday News+++
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stilouniverse · 7 months ago
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"Basta! Bisogna abolire lo stato!"a cura di Gian Piero de Bellis
Antologia di documenti sullo stato italiano.Testi & Documenti per capire lo statismo italiano + Cronologia di crimini e misfatti dello stato italiano dalle origini ai giorni nostri.(a questo link l’Indice) Una antologia che raccoglie fatti, ma più misfatti, operati nel corso dei secoli. Come Libertaria, un progetto antologico sul tema dell’anarchia, nata nello stesso laboratorio di…
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mypickleoperapeanut · 1 year ago
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"Impronte Indelebili"
Ogni giorno come memoria viva e ogni attimo che respiriamo come un foglio bianco su cui imprimere la memoria.
Il Giorno della Memoria non può ed non deve esaurirsi nelle ventiquattro ore calendariali, ma è determinante che rimanga in modo permanente nel susseguirsi dei giorni degli anni a venire.
Un promemoria costante del nostro dovere di ricordare, comprendere, ed evolvere, segnato nel calendario dell'esistenza umana.
Il Ricordo si erge come un faro, una guida imperturbabile che rischiara le tenebre dell'oblio e contrasta l'intorpidimento della nostra memoria collettiva.
È il baluardo contro l'indifferenza, la sentinella che custodisce la verità storica dalla distorsione e dall'erosione del tempo.
La Consapevolezza si diffonde come un vaccino salvifico per l'animo umano, irrobustendoci contro la malattia dell'ignoranza.
È lo scudo che protegge l'integrità del nostro discernimento etico e morale.
Diviene la colonna portante che sostiene il nostro impegno a non ripetere gli errori del passato.
La Cultura si evolve come un organismo vivente, le cui radici si estendono nei profondi solchi del passato, nutrendosi di verità e saggezza per fiorire in un domani più giusto e illuminato.
È la crescita continua della coscienza collettiva, che progredisce attraverso il riconoscimento e la valorizzazione delle lezioni apprese dalla storia.
L'Arte testimonia con una voce che non si spegne, dipinge i contorni netti della memoria su una tela senza tempo.
È espressione viva che coglie i frammenti dell'umano patire, dell'incommensurabile perdita, e li eternizza affinché ogni occhio possa vedere e ogni cuore possa sentire.
La Storia, benché possa indossare nuovi travestimenti, minaccia di ripetersi in un ciclo vorticoso di tragedie se non manteniamo viva la memoria dei fatti e dei misfatti perpetrati dall'uomo.
Conoscere le pagine più oscure e dolorose del nostro passato rappresenta una forma essenziale di prevenzione, un vaccino contro la recrudescenza di ideologie perverse che hanno segnato l'umanità con cicatrici ancora palpabili.
Il Giorno della Memoria, pertanto, sancisce l'inizio di un nuovo ciclo di consapevolezza, un nuovo capitolo nei 365 giorni che costituiscono l'anno e tutti quelli che seguiranno.
Questi sono i giorni in cui siamo chiamati ad agire come custodi della memoria collettiva, giorni in cui l'impegno al ricordo deve essere vigile e incessante.
Non possiamo permetterci di dimenticare le atrocità che hanno marchiato la storia - la brutalità delle guerre, l'orrore degli olocausti, la follia dei genocidi.
È nostro dovere morale portare avanti la testimonianza di questi eventi, perché il ricordo è l'anima della storia e il fondamento sul quale costruire un futuro immune dalle piaghe del passato.
L'Arte, infine, svolge un ruolo cruciale nel processo di memoria.
Essa non solo può, ma deve contribuire a segnalare, a scandire i ritmi del dolore e a tracciare le ferite della storia affinché non si rimarginino nell'oblio. Attraverso di essa, il ricordo degli eventi passati non solo viene conservato ma viene anche trasmesso alle generazioni future, mantenendo viva la consapevolezza di quanto sia vitale ricordare per il benessere dell'umanità.
Riccardo Rescio
Firenze 27 gennaio 2024
L'immagine sottostante riproduce l'opera di Paolo Picasso dal titolo "Guernica".
L'opera fu realizzata dall'Artista nel 1937 nata per rappresentare il bombardamento della città basca di Guernica.
Nel corso degli anni è diventata un simbolo di denuncia contro le atrocità della guerra e le orribili conseguenze che ogni genere di conflitto, territoriale, religioso, ideologico, procura all'umanità.
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bergamorisvegliata · 1 year ago
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FATTI E (MIS)FATTI: SOTTOTITOLO credenti e (mis)credenti
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Ovviamente i fatti sono gli accadimenti succedutisi negli ultimi quasi 4 anni, i credenti e i miscredenti sono coloro che danno un certo rilievo a simbologie, credenze, riti, dogmi che coinvolgono religioni non propriamente cattoliche e che con la religione apparentemente non hanno niente a che vedere.
Ma che a un'attenta analisi pare invece che certi fatti accaduti dal 2020 in poi siano stati proprio ispirati a tali dogmi o simboli.
Un esempio? Anzi, andiamo un po' più indietro e prendiamo a "prestito" una serie di film, tra i quali "Orwell 1984" ne è l'emblema.
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Film che si schiero apertamente contro il totalitarismo, "1984" fu soprattutto un romanzo (dal quale venne tratto il film) incentrato sulla distopia nel quale era permeata la società di allora.
Non si esclude che molte delle scene di questo film vennero e siano state affinate dai grossi nomi della finanza globale perchè si sentissero protagonisti della storia. Purtroppo, e senza troppe esagerazioni, la situazione distopica che si è venuta a creare negli ultimi anni, fa ritenere che in effetti i riferimenti nella vita reale siano decisamente lampanti.
Allo stesso modo pure "Matrix" pare che abbia ispirato politici, finanzieri, globalisti: e qui quello che sembrerebbe un motto "governare con la paura" non appare solo quello ma pure una triste realtà alla quale molti abitanti si sono uniformati.
E veniamo ai giorni nostri: o meglio, ricordiamoci dei provvedimenti presi nelle prime fasi della follia pandemica, quando tra improbabili mascherine, altrettanto improbabili distanziamenti sociali, zone colorate, coprifuochi del tutto illogici,
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si imposero restrizioni dall'aspetto inquietantemente sadico.
Persino misure di proibire riunioni nelle case di non più di 6 persone venne fatto risalire al triplo numero sei di diabolico messaggio.
C'è pure la questione (non del tutto comprovata pur se non mancano al riguardo immagini e brevi video) relativi al fatto se molti di questi politici o uomini d'affari siano in effetti tali o non dei sosia o cloni (addirittura si mette persino in dubbio il fatto che siano in vita).
Ebbene, cosa si cela dietro a tutto ciò?
Il passare da un'emergenza all'altra con estrema facilità, fa parte di un preciso piano destabilizzatore verso il genere umano o addirittura fa parte di una deviazione socio-psicologica scadente nel satanismo o comunque nel mondo dell'occulto?
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L'oochio di Horus, il triangolo con il compasso, le corna in molti stemmi istituzionali, eccetera...parrebbe non dare adito a molti dubbi
Tra fatti e misfatti vari, arriviamo all'ultimissimo fatto accaduto qualche giorno fa, con la misteriosa uccisione di una ragazza per la quale le indagini potrebbero essere rivolte al mondo della sorella
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frequentatrici di ambienti esoterici.
Entra quindi in ballo la questione religiosa, ovvero se tali fatti costituiscano una sorte di legge karmica, ma qui tralasciamo altri aspetti puramente spirituali: rimangono, dal 2020 in poi, questi eventi a orientare le più disparate riflessioni sul fatto che dietro a tutto ci stia davvero una matrice diabolica.
Responsabilità dell'intera società? Suggestioni? Coincidenze?
Sul piano politico evidentemente no; sui fatti di pura cronaca, aspettiamo lo svolgersi delle indagini anche se in effetti molti elementi portano alle conclusioni di questo articolo.
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infosannio · 2 years ago
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Ricordare chi fu Berlusconi per evitare i Berluscloni
“IL SANTO” – Fatti e misfatti della vita da impresario e politico. Cosa dicono davvero le sentenze. Le parole e balle in libertà, le intercettazioni, i danni. Oggi esce con PaperFirst il mio libro “Il Santo. Beatificano B. per continuare a […] (DI MARCO TRAVAGLIO – ilfattoquotidiano.it) – Oggi esce con PaperFirst il mio libro “Il Santo. Beatificano B. per continuare a delinquere. Il libro…
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giancarlonicoli · 2 years ago
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8 lug 2023 18:20
BERLUSCONI HA PUNZONATO PURE SABRINA SALERNO? – GIGI SAMMARCHI: “SI DICEVA CHE LEI AVESSE UNA SORTA DI STORIA CON IL CAV. A ME PIACEVA MOLTISSIMO, MA C’ERA SEMPRE ANDREA RONCATO CHE LE FACEVA IL FILO. QUALCHE TEMPO FA, ERO A CENA CON SABRINA E MI CONFESSÒ CHE LE PIACEVO” (GIGI, MAGNATE LE MANI) – LE FOLLIE DI PAOLO VILLAGGIO: “CI INVITÒ A UN RISTORANTE GIAPPONESE. QUANDO ARRIVAMMO LÌ, LUI TIRÒ FUORI UN PANINO AL SALAME DALLA BORSA. ERA UN GENIO MA FACEVA COSE FUORI DI TESTA" -
Estratto dell’articolo di Gennaro Marco Duello per www.fanpage.it
Gigi Sammarchi, l'attore famoso per il duo comico "Gigi e Andrea", rivela fatti e misfatti degli anni d'oro della tv e del cinema italiano. Dopo l'intervista ad Andrea Roncato, il più "mite" della coppia si racconta in un'intervista inedita a Fanpage.it: "Io e Andrea non abbiamo mai litigato. Il segreto è essere molto diversi.
Le donne? Mai contese. Solo una volta per Sabrina Salerno. A me piaceva moltissimo, ma c’era sempre Andrea che le faceva il filo, le stava sempre attaccato. Qualche tempo fa, eravamo a cena proprio io e Sabrina e mi confessò: “Ti ricordi che Andrea mi stava sempre addosso?”.
E io: “Ma certo che me lo ricordo”. E lei: “A me però piacevi tu”. L'artista oggi vive a Marbella e, a 74 anni, si sta preparando per correre la prossima maratona di Sidney: "Vivo qui perché è sempre estate e non hai modo di annoiarti".  […]
Andrea Roncato è passato per l’enfant terrible soprattutto per quella dichiarazione sulla cocaina. A Fanpage.it ci ha detto: “L’ho usata due volte, sembra che non abbia fatto altro per tutta la vita”.
Ma infatti l’errore suo è stato quello di fare il paladino. Doveva starsene buono e tranquillo, ma è chiaro che se tiri fuori una storia del genere, te la vengono a ribattere sempre. I media funzionano da sempre così, non c’è molto da meravigliarsi.
Parliamo di Silvio Berlusconi, l’editore e imprenditore televisivo.
Ci siamo sempre trovati molto bene con l’uomo di televisione Berlusconi. Abbiamo sempre avuto un collegamento diretto con lui. Ci diceva: “Quando vi serve qualcosa, quando volete provare qualcosa, chiamatemi e parlate con me e poi fate quello che c’è da fare”.
E con il politico, che rapporto c’era?
Quando si è dato alla politica, ci siamo un po’ distaccati. Ma non per altro, in tempi non sospetti non ci siamo mai iscritti a nessun partito, non ci siamo mai seduti a nessuna tavola. Siamo sempre scappati via da questa trappola.
Però, il fatto di essere stati per la maggior parte “artisti Mediaset” ha potuto portare alla semplificazione: Gigi e Andrea sono “uomini di Berlusconi”. No?
Noi abbiamo anche lavorato un po’ in Rai, poi sì, siamo passati a Mediaset per la gran parte della nostra carriera. Siamo stati ‘uomini Mediaset’ ma solo quello.
Ho davanti a me una foto bellissima: tu e Andrea vestiti da portieri d’albergo, Paolo Villaggio in vestaglia abbracciato ad Anna Mazzamauro e Carmen Russo. È una foto di Grand Hotel.
Quegli anni lì sono stati bellissimi. È stato l’apice della nostra carriera. Era la prima volta che si vedeva qualcosa di simile in televisione. Dal lato professionale, umano, tutto, era il massimo che ci potesse essere. Anche perché oggi un programma come quello non si può più fare con i budget così bassi.
Oggi?
Oggi la tv è infarcita di talk show che non costano nulla. Con il Covid, hanno scoperto che non serve più invitare la gente in studio ma con le videochiamate a costo zero, risolvi il problema. Al tempo, Berlusconi era disposto a spendere qualsiasi cifra pur di dare un buon prodotto.
Com’era lavorare con Paolo Villaggio?
Noi abbiamo lavorato con lui sia in televisione che al cinema. Era un personaggio eclettico, era genio e sregolatezza. Molto intelligente e geniale, ma poi faceva cose fuori di testa. Credo lo facesse per trasgredire le regole.
Cosa faceva?
Ti poteva capitare che per una settimana intera ti chiamava per darti appuntamento a un ristorante, poi la sera non veniva. Un produttore mi raccontò che, mentre erano a Cortina a girare Fantozzi, una sera lui disse: ‘Stasera vado a mangiar fuori e offri tu che sei il produttore’.
E?
Villaggio prese un aereo privato, andò a Milano a mangiare, tornò indietro e presentò tutto il conto al produttore. Una volta ci invitò a un ristorante giapponese. Erano i primi tempi, non avevamo mai mangiato giapponese, lui ci rassicurò: “Venite, venite, che si mangia benissimo”. Quando arrivammo lì, noi ordinammo giapponese, lui tirò fuori un panino al salame dalla borsa.
Se Roncato è quello che parla di più, tu sei quello che parla di meno. Ma con le donne, c’è qualcuna che ti ha fatto perdere la testa?
Nel rapporto con le donne, era sempre Andrea che si buttava per primo e io non gli ho mai fatto concorrenza in nessun modo. Solo una volta.
Quale?
Erano sempre gli anni di Grand Hotel e c’era Sabrina Salerno. A me piaceva moltissimo, ma c’era sempre Andrea che le faceva il filo, le stava sempre attaccato. Qualche tempo fa, eravamo a cena proprio io e Sabrina e mi confessò: “Ti ricordi che Andrea mi stava sempre addosso?”. E io: “Ma certo che me lo ricordo”. E lei: “A me però piacevi tu”.
Ah, però…
Sì, ma figurati. Si è sempre detto all’epoca che lei avesse una sorta di storia proprio con Silvio Berlusconi. Magari una leggenda metropolitana, ma io ci stavo attento e avrebbe fatto bene a starci attento anche Andrea. Ma di fatto, nessuno cavò un ragno dal buco. […]
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italiaefriends · 2 years ago
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“Giorno della Memoria” 27 gennaio 2023 di Riccardo Rescio
Ogni giorno è il giorno della Memoria…… Guernicadi Pablo Picasso Il Ricordo è l’antitodo, la Consapevolezza è l’immunizzazione, la Cultura è l’evoluzione.La Storia, anche se mimetizzata, potrebbe ripetersi, la conoscenza dei fatti e dei misfatti, è la profilassi necessaria e indispensabile affinché gli orrori, i drammi, le distruzioni, provocate da folli ideologie, non abbiano mai più a…
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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Morto Jesus Ociel Baena Saucedo, il primo magistrato messicano non binario
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accanto al multi-cadavere, altro morto, forse il compagn*: quattro in tutto. La policía brancola. Ciao.
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vivosperandosblog · 2 years ago
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La vera ricchezza e avere una vita piena di salute, con una salute piena di vita.
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aitan · 3 years ago
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La Danae di Tiziano del 1553 e quella di Artemisia Gentileschi del 1612.
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Oggi vi propongo di rifugiarvi tra le pareti dell'arte e del mito. Un modo per ricaricare le batterie e rifarsi gli occhi e la mente in un mondo sconvolto e spossante.
Seguendo questo link potrete leggere fatti e misfatti di Danae di Argo e della sua concupiscente ancella.
Neanche un fascista, un infettivologo o un no-vax è stato usato per scrivere questo post.
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sydmorrisonblog · 3 years ago
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La notte. Come nero velluto s’adagia sul mondo, lo veste, lo ammanta, lo incupisce e nasconde. Quanto si cela in una notte! Nasconde volti, cuori e intenzioni. Quante storie si intrecciano, fatti e misfatti. Di notte si nasce o si muore; si vaga in cerca di consolazione; si piange di nascosto; si acuisce il dolore, di notte. Strana metafora della vita è la notte! Quanto conserva, quanto nasconde, ma anche quanto svela a chi, nella notte del cuore, nella notte della propria vita, cerca un senso alle domande che abitano l’essere e, spinto come da antichi moti, scruta e non si ferma, perché al di là di essa, al di là della notte che attanaglia il cuore, non vi è solo tenebra e il giorno è più vero.
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corallorosso · 4 years ago
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Foibe, 'il giorno del ricordo' che gli italiani volevano dimenticare Il 10 febbraio ricorre il Giorno del ricordo istituito il 30 marzo 2004, legge 92, col voto unanime del Parlamento italiano, per conservare la memoria delle vittime delle Foibe e l'esodo dalle proprie terre di Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra. Giustissimo. Peccato però che questi tragici fatti vengano presentati, anche dalle più alte istituzioni, in modo incompleto, mistificatorio tanto che gli Italiani e gli studenti, cui il Miur rivolge l'invito a conoscere, difficilmente capiscono quanto accadde. Così continuano a sopravvivere stereotipi e propaganda mentre manca la contestualizzazione storica che invece potrebbe fornire gli strumenti sia per comprendere sia per riflettere in momenti come quelli attuali caratterizzati spesso da ottusi nazionalismi che le tristi esperienze del 900 pensavamo avessero eliminato.In questa visione stereotipata al centro della narrazione ci sono le "vittime" che in questo modo vengono completamente deresponsabilizzate ("trucidate perché italiane"), così come vengono deresponsabilizzati gli Italiani che si possono autorappresentare come "brava gente" di fronte ai "barbari partigiani titini" E' un sistema consolatorio e autoassolutorio che ci serve per rimuovere aspetti del nostro passato in cui non mancano terribili misfatti perpetrati come fascisti e colonizzatori, tanto per ricordarne alcuni con i quali non abbiamo mai fatto i conti. Perciò, per cercare di approfondire la vicenda delle foibe, vorrei ricordare gli Italiani che furono perseguitati, costretti ad abbandonare le loro terre, spesso torturati, giustiziati, morti di stenti nei campi di concentramento italiani. Non vengono mai ricordati, sono Italiani ma di lingua slovena. Gli Sloveni si insediarono nei territori friulani e giuliani alla caduta dell'impero romano, nel 1420 entrarono a far parte della Repubblica Veneziana per poi, con Napoleone I, essere sottomessi all'Austria e infine, dopo la prima guerra mondiale, divenire cittadini italiani. Trieste, per non sottostare a Venezia nel 1382 aveva chiesto la protezione del duca d'Austria e rimase sotto l'impero asburgico sino al 1918. Si tratta quindi di territori cosmopoliti, in cui convivevano etnie differenti e religioni differenti, Ebrei, Ortodossi e Cattolici. (...) Nei primi anni del 900 a coronamento dell'importanza sempre più evidente della componente slovena fu costruita a Trieste la casa della cultura slovena (Narodni Dom) ad opera dell'architetto Max Fabiani che ottenne per la sua opera riconoscimenti anche all'estero. La casa fu bruciata nel 1920 da squadre fasciste che impedirono l'intervento dei vigili del fuoco, come raccontano lo scrittore italiano di lingua slovena Boris Pahor e numerosi testimoni. Fu un episodio che determinò una profonda frattura tra la comunità italiana e quella slovena. Seguirono negli anni numerosi pogrom che ebbero come obiettivo istituzioni economiche e culturali slovene. La dittatura fascista impose la lingua italiana in ogni ordine di scuola e furono imposti insegnanti che non parlavano lo sloveno, fu proibito l'uso pubblico di quella lingua slovena che veniva parlata sin dal 1500 negli ambienti più colti e anche da nobili famiglie triestine, nomi, cognomi e toponimi furono italianizzati mentre la maggior parte degli uffici pubblici era destinata a impiegati di etnia italiana. Nel 1941 ebbero inizio le operazioni militari italiane contro la Jugoslavia, furono così occupati diversi territori. In questa espansione, come documentano gli storici, furono compiute efferatezze e violenze di ogni tipo contro le popolazioni slave, soprattutto contro i civili. In gran numero furono anche deportati in campi di concentramento dove tanti morirono di fame e di stenti quando non di morte violenta. I nazisti inoltre, con la collaborazione degli Italiani, costruirono il lager della Risiera di San Sabba, presso Trieste, in cui furono detenuti Sloveni, Croati, partigiani, ebrei e detenuti politici in attesa di essere trasferiti nei campi di sterminio ma molti (circa 5.000) furono uccisi lì stesso con un colpo di mazza alla testa o col gas finendo poi nei forni crematori. In questa situazione di guerra e di occupazione tra il 1943 e il 1945 si inserisce la terribile vicenda delle foibe, spaccature naturali più o meno profonde dell'altipiano carsico in cui dai partigiani di Tito furono gettati, spesso vivi, Italiani di ogni classe sociale e credo politico, fascisti torturatori o spie e antifascisti o persone comuni. Alla fine della guerra, con la perdita dell'Istria che però era stata italiana per meno di trenta anni, iniziò l'esodo di tantissimi Istriani, Fiumani e Dalmati di lingua italiana che vollero (o furono costretti) lasciare le loro terre e trasferirsi in Italia e, taluni, all'estero seguendo la stessa sorte degli Italiani di lingua slovena che per sfuggire le violenze fasciste si erano rifugiati in Europa o nell'America latina. di Gianfranca Fois
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vefa321 · 4 years ago
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Oggi torna la rubrica del "che te lo dico a fare..."
Va bene, esiste solo nella mia mente 🤗🤗, tuttavia tra un caffè ed una pausa pranzo, gli avvenimenti ed i fatti del giorno ci portano a chiedersi ma siamo davvero arrivati alla frutta?
Insomma a quando il caffè.
Tutti ad indignarsi, tutti a commentare le cronache brutte, i fatti misfatti, i rovesci delle medaglie.
Come uno tsunami, un'onda anomala che più che travolgere, trascina la folla dei social verso la spiaggia affollata del malcontento comune.
Ma nel marasma generale, nel grigiore delle sfumature, una notizia piccolina che passa inosservata, in sordina, nessun palcoscenico, nessuna cassa di risonanza.
Il buono va evidenziato, lodato, non dico premiato ma almeno parliamone, scriviamolo che non tutto è da buttare, che questa società non ha perso il lume della ragione accecata dalla luce della ribalta.
Ecco qualche fatti belli per questi giorni storti.
_Milano, dal cemento sbuca un albero in mezzo all'asfalto
_ un insegnante allettisce un camper per insegnare da sotto casa dei suoi alunni più disagiati.
_Kuwait 8 donne elette giudici della corte suprema.
_ un anonimo dona 150000 euro per salvare la casa pignorata di una famiglia con un bimbo disabile...
Potrei continuare perché a vedere tutto nero, tutto da buttare è forse solo più facile.
Ma il mio bicchiere mezzo pieno di ottimismo, rimane sempre lì e la voglia di credere che siamo meglio di ciò che si vede... pure.
@vefa321
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mypickleoperapeanut · 2 years ago
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“L’arroganza dell’ignoranza” di Riccardo Rescio
Solo qualche decennio fa, il Maestro Alberto Manzi, attraverso la televisione, insegnava a leggere e scrivere agli adulti analfabeti Italiani, non certo una piccola riserva, come per i sopravvissuti indiani d’America, non ad un ristretto numero di altrettanti sopravvissuti Italiani alle forche caudine della Cultura. In realtà a quel tempo era alta, consistente e diffusa su tutto il territorio nazionale, la percentuale dei non scolarizzati.
Nell’immediato dopoguerra, chi non sapeva, chi ignorava, aveva la volontà e con consapevolezza cercava in ogni modo e con ogni mezzo di apprendere. Oggi nel 2021, che siamo tutti dotti, saggi, onniscenti, non solo non vogliamo più imparare, ma nemmeno cerchiamo di informarci sui fatti e misfatti importanti che accadono intorno a noi. Questo succede, perché ci siamo convinti che ci sia sempre qualcosa di più importante, c’è sempre qualcosa di più impellente, c’è sempre qualcosa di meglio da fare, per poter dare alla ragion veduta, alla evidenza incontrovertibile dei fatti, alla conoscenza, la giusta e doverosa attenzione, il necessario e l’adeguato rilievo. Pregiatissimi dottori, insigni professori, grandi esperti, sapienti opinionisti e persone qualsiasi come la maggior parte di noi, prendiamo una volta per tutte la consapevolezza che così facendo tutti, ma proprio tutti, illuminati e ottusi, sapienti e ignoranti, stiamo perdendo l’opportunità di comprendere e la capacità di apprezzare il vero senso della vita.
Il dramma di questo nostro tempo, è che “più riteniamo di conoscere e più regrediamo nella capacità di apprendere per comprendere”
Riccardo Rescio per Italia&friends Firenze 24 luglio 2021
I&f RotoWeb Illustrato luglio 2021 https://italiaefriends.wordpress.com/2021/07/11/if-rotoweb-illustrato-luglio-2021/?preview=true
#tuttoilbelloeilbuonochece #alcentrodellabellezza
Credito immagine : https://www.google.com/amp/s/www.frasimania.it/frasi-ignoranza-inglese/
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