#gatti neri
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Zucche da intagliare, case da impolverare e ragnatele da sistemare, zombie da sterrare e vampiri da risvegliare, licantropi pronti ad ululare e streghette a svolazzare, dolcetti da conquistare e caramelle da divorare, gatti neri e fantasmini non possono mancare, mascherina non tardare Halloween sta per iniziare!
Lucrezia Beha
#halloween#31 ottobre#gatti neri#zombie#ragnatele#streghe#dolcetti#dolcetto o scherzetto#fantasmini#ululare#licantropi#vampiri#mascherina#frasi#citazioni#aforismi#lalunanelcuorelanottenelsangue#la luna nel cuore la notte nel sangue#lucrezia beha#tumblr
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Gertrud Caspari (1873-1948), Night serenade from "kinderhumor für auge und ohren (children's humor for eye and ear)" 1919.
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Credo di avere un problema con i gatti neri.Mi troverete presto ad un centro di recupero tipo:" ciao sono Valentina e non posto una foto di un gatto nero da due secondi" 😅
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko )
#e pensate se ne avessi uno#life#vita#umi-no-onnanoko#thought#thougts#pensiero#pensieri#cat#cats#gatti neri#black cat#ho una dipendenza da gatti neri
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Sei superstizioso?
Sei superstizioso? Direi sostanzialmente di no anche se sono un abitudinario… Mi spiego… Continue reading Sei superstizioso?
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#abitudini#credenza#dailyprompt#dailyprompt-1875#fortuna#gatti neri#gesti#oroscopo#paure#scaramanzia#specchi
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12esima: P. Pulixi, La libreria dei gatti neri, Marsilio
Da Elena&Stefy riceviamo P. Pulixi, La libreria dei gatti neri. Elena&Stefy ci scrivono: “La libreria dei gatti neri è una libreria specializzata nella vendita di libri gialli, aperta da Marzio, ex maestro di elementare. Le vendite, anche per l’atteggiamento brusco di Marzio nei confronti dei clienti, non vanno molto bene. Marzio, per salvare la libreria e su consigliodi Nunzia, una cliente…
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#cagliari#elena & stefy#gialli#la libreria dei gatti neri#leggere#letteratura#lettori#lettrici#pulixi#romanzi
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Piergiorgio Pulixi "La libreria dei gatti neri", presentazione di Salvina Pizzuoli
“Pulixi firma un giallo pieno di suspense e ironia che parla di libri e omaggia i classici del mystery, rendendo i lettori i veri protagonisti di questa storia.” (da Marsilio Libri) Il protagonista Marzio Montecristo, dopo una disavventura come maestro, decide di aprire una libreria specializzata nel genere giallo: Les Chats Noirs, nome in omaggio ai due gatti neri, Miss Marple e Poirot, che un…
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Da romano chiedo scusa per Caligola.
Da italiano chiedo scusa per Fazio.
Da bipede chiedo scusa per Jack lo squartatore.
Da mammifero chiedo scusa per i gatti neri.
Da abitante della terra chiedo scusa per le zanzare.
Da mucchio di atomi chiedo scusa per lo Stronzio.
Matteo Brandi
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Gli egiziani consideravano i gatti,soprattutto quelli neri un’incarnazione degli dei e li adoravano. Pertanto, era illegale per chiunque uccidere un gatto, anche accidentalmente. La pena per questo grave peccato era la morte. Inoltre, le famiglie piangevano la morte dei loro gatti come quella di un membro della famiglia ed i proprietari venivano mummificati insieme ai propri amici a quattro zampe nella stessa tomba.
☆~♡Fonte la stampa♡~☆
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LEGGENDA DEL GATTO NERO
La leggenda narra che in tempi molto lontani, quando il sole era di cera e la luna di cristallo, due giovani innamorati abitavano in due regni nemici da generazioni.
I loro genitori non approvavano che i loro figli si amassero.
Avevano condiviso giochi da bambini e, ora che i loro corpi fiorivano, erano stati relegati nei loro castelli sotto chiave senza potersi vedere.
Solo una bella gatta bianca, come la neve, attraversava i due regni eludendo la sorveglianza.
Un giorno, la dolce Carina ebbe un'idea: scrisse sul dorso della gatta bianca un messaggio d'amore per il giovane Amadeus, che rispose rapidamente tracciando con bella calligrafia un altro messaggio sulla stessa gatta.
Poco a poco accumulò tante linee di inchiostro sul suo corpo che si trasformò in un'imponente gatta nera, carica di messaggi d'amore e di pace.
Il giorno in cui il suo ventre si gonfiò, diede alla luce sei preziosi cuccioli neri come la notte.
Sei cuccioli frutto dell'amore, della pace e del coraggio.
Sfortunatamente, qualcuno si incaricò di far sì che la storia non venisse alla luce e, come conseguenza, oggi i gatti neri non godono della fama che meriterebbero.
Ogni gatto nero porta scritto sulla sua pelle un'antica leggenda carica di inchiostro, d'amore e di speranza.
Sono messaggeri dell'impossibile.
Dal Web
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Piloti di Formula 1: edizione rapimento Moro. Ovvero: come reagirebbero i piloti della griglia 2024 a guidare la Renault 4 in cui era stato rapito lo statista Aldo Moro. Leggere a discrezione della propria sensibilità.
Max Verstappen: il tempo di prepararsi un caffè, e Max è già tornato alla base delle BR. L'unico problema è che attacca una pippa di due ore su tutti i problemi della Renault: sospensione fottuta, motore ridicolo, aerodinamica imbarazzante. Poi parte con l'elogio della RB19 mentre cerca in rubrica il numero di Newey, perché senza di lui si rifiuta di far parte del team. La polizia invade il covo delle BR il giorno dopo perché Max stava streammando da lí una gara di sim racing. Prima di essere arrestato, Max riceve un telegramma da Jos che lo insulta perché poteva andare più veloce in curva e risparmiare un paio di secondi durante il rapimento.
Sergio "Checo" Perez: con evidenti difficoltà, dopo un'ora circa Perez è rientrato alla base. Il ritardo è dovuto ad un tamponamento con Kevin Magnussen, che appena ha visto Perez in strada ha rubato un motorino parcheggiato davanti ai un punto SNAI solo per andargli a sbattere contro. La Renault è ammaccata e ha uno sportello distrutto. Aldo Moro è morto a causa di una commozione celebrale a seguito dell'impatto con Magnussen, le BR hanno perso il loro ostaggio e non hanno più modo di ricattare il governo. Tuttavia, Perez viene ugualmente riconfermato come pilota per i prossimi due anni perché "tiene famiglia".
Charles Leclerc: stava andando tutto bene, finchè il motore non ha deciso di andare in panne nel bel mezzo della strada. Charles telefona alla base delle BR lamentando il problema, ma l'unica risposta che ottiene é "We are checking". Inoltre, per qualche motivo la macchina ha le catene e le ruote da neve in primavera. Mentre la macchina è ferma, le passano davanti quattro gatti neri. Charles si mette a piangere e picchiare sul volante gridando "Why am I so unlucky?". Aldo Moro tenta di consolarlo dal bagagliaio. Alla fine è costretto a chiamare un carro attrezzi per ritirare l'auto. Moro viene scoperto nel bagagliaio. Charles viene sottoposto a interrogatorio e viene fuori che era convinto che le BR fossero una sottodivisione della Ferrari in quanto rosse. Riesce a corrompere gli ufficiali con delle confezioni di gelato LEC e se la dà a gambe, a piedi: così è sicuro che non ci siano imprevisti tecnici.
Carlos Sainz: la guida prosegue inizialmente liscia, Carlos spara a volume altissimo Smooth Operator della radio per coprire i lamenti di Moro. Tuttavia, al momento di fare il pieno, un agente segreto delle BR che era appostato alla pompa di benzina per fare sì che nessun estraneo vedesse e riconoscesse il volto di Carlos riempe il serbatoio col diesel invece che la benzina. Le BR sono costrette a chiamare un carro attrezzi e Moro viene scoperto operato nel bagagliaio, a Carlos tocca la galera. Si scopre che l'incidente era programmato per togliere dalle palle Carlos, così che possa subentrare Hamilton.
Lando Norris: ignorando la raccomandazione alla discrezione, Lando si presenta davanti alla casa di Moro sparando a mille i suoi pezzi da DJ dalla radio della Renault. Chiama Moro "muppet" cinque volte e prima di riuscire a mettere a moto la macchina deve calmarsi dal ridere perché "la situa è troppo assurda bro". Arriva alla base senza troppi imprevisti, ma dopo 5 minuti arriva anche la polizia che lo ha facilmente seguito grazie agli giganteschi sticker fluorescenti con il suo logo che Lando ha attaccato alla macchina.
Oscar Piastri: è letteralmente Baby Driver di Edgar Wright. La polizia non lo ferma mai perché c'ha troppo la faccia da bravo ragazzo. Mentre guida taglia la strada a Carlos Sainz che si mette a inseguirlo gridandogli dal finestrino che doveva dargli la precedenza, cabrón. L'inseguimento alla Fast and Furious si interrompe quando alla macchina di Carlos si buca una ruota, Oscar scuote la testa mormorando "Classic Carlos". Moro viene consegnato alla base delle BR senza ulteriori problemi. Dopo questa felice collaborazione, le BR provano ad ingaggiare Oscar per un altro colpo, considerandolo ormai parte della squadra. La sua risposta è una missiva contenente la seguente dichiarazione: I understand that, without my agreement, Brigate Rosse have put out a statement this afternoon that I am driving for them next year. This is wrong and I have not signed a contract with BR for 1979. I will not be driving for BR next year.
Lewis Hamilton: nonostante la manomissione del sedile e del motore da parte dell'ex capo Toto Wolff, Hamilton riesce ad arrivare sotto casa di Moro, che quasi si imbarazza alla presenza del 7 volte campione del mondo britannico e si scusa che lo abbiano scomodato per il rapimento di uno statista qualunque. Insomma, Hamilton meriterebbe come minimo un presidente della repubblica! Ma il britannico sorride educatamente e lo tranquillizza, ringraziandolo per i complimenti e la stima. Viene fermato dalla polizia che lo vede bere al volante, ma il disguido è presto spiegato: si tratta della tequila analcolica di sua produzione, spiega Hamilton con un occhiolino. Ne lascia un paio di bottiglie ai poliziotti insieme a un autografo e va per la sua strada. Tutto sembra andare liscio, finché non incontra ad un incrocio Nico Rosberg. Istintivamente, si lancia in una corsa senza pietà che si conclude con Nico e e Lewis che si tamponano a vicenda. Moro approfitta della confusione per uscire dal bagagliaio e scappare. Appena uscito dall'auto, Nico tenta di intervistare Lewis in una live di TikTok chiedendogli di commentare l'incidente. Lewis se ne va senza dire una parola. Quando fa ritorno alla base delle BR senza Renault e senza Moro, alla richiesta di spiegazioni Lewis scrolla le spalle. Le BR non hanno il coraggio di domandare oltre: lui é Lewis Hamilton, Cavaliere della Corona Britannica e sette volte campione del mondo, e loro non sono un cazzo.
George Russell: il problema maggiore è superare la barriera linguistica, dato che George parla esclusivamente britannico stretto che consiste di espressionj insensate tipo "if and buts, carrots and nuts", "right, what's all this then" e "innit, mate". Dopo avergli fatto un disegnino, George capisce il piano e si reca a casa di Moro. Tutto starebbe andando per il meglio, finché nella visuale di George non si para un muro davvero irresistibile e il pilota britannico non riesce a controllare la tentazione e vi si schianta. In modo apparentemente non correlato, Carlos Sainz esulta per aver vinto una gara di sim racing contro Max Verstappen. L'onorevole Moro ha dato una capocciata contro il bagagliaio e ha apparentemente perso la memoria. Cosa ancora più tragica, adesso parla anche lui in britannico stretto e fa discorsi strani sul restaurare la monarchia in Italia e abolire il caffè a favore del the.
Lance Stroll: abituato al lusso, Lance si rifiuta di guidare una miserrima Renault. Si presenta davanti casa di Moro con un'Aston Marton Valkyrie, regalo di papino. Il bagagliaio in cui Moro viene tenuto prigioniero ha tutti i comfort: é spazioso, rivestito in pelle, c'è l'aria condizionata condizionata e qualche rivista messa a disposizione per ingannare l'attesa. A lavoro finito, l'onorevole Moro dichiara sia stata un'esperienza più rilassante di una crociera, da provare almeno una volta nella vita. Ovviamente la macchina di Lance non passa inosservata e la polizia risale facilmente a lui. Tuttavia, papà Stroll corrompe tutti i giudici con un ammontare di denaro che basterebbe a saldare il debito pubblico italiano e tutti sono felici e contenti. Nel frattempo, inizia a discutere l'acquisizione delle BR così da garantire a Lance il posto fisso. Cosa non si fa per amore di un figlio.
Fernando Alonso: accusato di aver violato tutte le leggi della strada nonché diversi articoli della convenzione di Ginevra con la sua guida, ha rischiato di investire 12 pedoni. Ha passato un numero imprecisato semafori rossi, dato il medio a 5 vigili e guidava a 120 km all'ora per le strade di Roma, almeno secondo quanto sostiene l'accusa. Briatore peró rassicura: Alonso non era al corrente di avere lo statista della Democrazia Cristiana nel bagagliaio. Assolto con formula piena, nel dubbio la colpa va a Nelson Piquet jr. Alonso fa inoltre ricorso al tribunale per accursalo di bias contro gli spagnoli.
Daniel Ricciardo: quel gran simpaticone di Daniel si presenta sotto casa di Moro gridando "Donne! È arrivato l'arrotino!". Lo carica in macchina dopo aver fatto u. paio di battute per alleggerire la situazione e si mette in moto. Alle BR aveva assicurato: un quarto d'ora, venti minuti se c'è traffico, sono da voi. Passa un'ora e mezza e di lui non c'è traccia. È anche vero che gli avevano promesso una Renault 4, però ci sono stati problemi con la gestione dei fondi finanziari e adesso Daniel si muove con una Renault 4CV. Alla base, le BR sono divise: c'è chi dice che Daniel ormai non vale più nulla come pilota e dovrebbero scaricarlo e chi sostiene che sia la Renault 4CV a impedirgli di dare la sua prestazione migliore. Il dibattito dura per altre 3 ore, quando finalmente Daniel arriva, senza Moro. Sono rimasti imbottigliati nel traffico per 2 ore, hanno avuto modo di fare conoscenza e Daniel non se l'é sentita di consegnarlo alla morte. Si sono bevuti un paio di Vodka RedBull ad un bar e poi lo ha riaccompagnato a casa. Le BR sono ancora troppo impegnate a discutere se Daniel sia o meno ancora un grande pilota per interessarsi della situazione Moro.
Yuki Tsunoda: anche a Yuki tocca una Renault 4CV, il modello precedente della Renault 4. Inizialmente c'era timore che, a causa dei tratti somatici tipicamente giapponesi, Yuki potesse facilmente riconosciuto dalla polizia. Ma Yuki inizia a sbraitare e bestemmiare da inizio e fine corsa, strombazzando il clacson contro qualunque macchina gli si pari davanti, e la polizia lo scambia per un veneto qualunque. L'onorevole arriva alla base delle BR traumatizzato dalle volgarità che è stato costretto ad ascoltare e prega la Brigate di ucciderlo il prima possibile.
Pierre Gassly: Pierre si mette alla guida della Renault con l'orgoglio che solo un francese può provare nel guidare una vettura di gallica matrice. Purtroppo la Renault 4 è uno scossone e Pierre impiega 20 minuti per metterla in moto. Mentre si dirige a casa di Moro, intravede il connazionale Estaban Ocon che cammina su un marciapiede. Decide di fare una breve deviazione di percorso e tenta di investire Ocon numerose volte gridando dal finestrino "VOGLIO IL TUO SCALPO". La Renault non rientrerà mai alla base e l'onorevole Moro è sano e salvo. Qualcuno sostiene che Gassly sia ancora da qualche parte a Castelli a inseguire Ocon e che la Renault si alimenti puramente del suo odio e della sua frustrazione. Il suo obiettivo è incidere sulla fronte di Ocon le parole "liked by Pierre Gassly".
Esteban Ocon: anche il suo orgoglio francese dura poco alla guida della Renault e la sua attenzione viene rapita dalla vista del rivale Gassly. Tuttavia, Ocon deve inoltre avere a che fare con un impressionante numero di persone a cui è riuscito a stare sul cazzo negli anni. Quindi, nel bel mezzo dell'insegnamento, devo schivare una serie di bombe carta che gli vengono tirate addosso da Fernando Alonso e Checo Perez. Aldo Moro, che passa di lì per andare a lavoro, sente un improvviso un sfrigolamento di coglioni alla vista di Esteban, e si fa prestare qualche bomba carta da Alonso e Perez. Il giorno dopo, tutt i giornali riportano la notizia di un giovane francese attaccato dall'onorevole Moro, che viene arrestato per aggressione.
Nico Hulkenberg: le BR volevano un pilota di tedesco, che quelli sono fortissimi, ma Schumacher non era disponibile e Vettel non lo potevano permettere, quindi hanno dovuto ripiegare su Nico Hulkenberg, sperando che i geni teutonici facciano qualcosa di buono. Hulkenberg fa un lavoro sorprendente pulito. Moro viene recapitato alla base delle BR senza complicazioni e in perfetto prario. Le Brigate si imbarazzano nell'aver sottovalutato e gli chiedono come mai un pilota della sua caratura non ha mai raggiunto il podio. Una lacrima solitaria scende sulla pallida gota alemanna: é la domanda che si pone Hulkenberg ogni sera, fissando il soffitto della sua camera da letto per ore intere.
Kevin Magnussen: appena individuato Moro, Magnussen gli tira due sberle e lo spinge nel bagagliaio con un calcio. Durante il tragitto verso la base delle BR, causa volutamente tre incidenti e investe un gruppo di ciclisti per aver osato mettersi sulla sua strada. Fa una deviazione e si mette a guidare sui sampietrini, per il gusto di rendere il viaggio più sgradevole a Moro, che viene sballotatto su e giù nel bagagliaio. Per la stessa ragione, frena all'improvviso ogni tre per due. Quando i vigili lo fermano, Magnussen non nega la sua colpevolezza: non batte ciglio mentre i vigili lo privano di tutti i punti della patente, ma prima che possano portarlo in centrale si rimette al volante, guidando a 150 all'ora verso la base delle BR. La Renault 4 a malapena si tiene insieme quando la parcheggia. Magnussen apre il bagagliaio e trascina un Aldo Moro grondante di sangue per un orecchio al cospetto delle BR. A tale vista, le Brigate mettono seriamente in discussione la possibilità di potersi definire terroriste se messe al confronto col pilota danese. Due membri della banda trascinano l'onorevole in infermeria, mentre un terzo chiama di nascosto la polizia, pregando che li venga a salvare dallo psicopatico che hanno accidentalmente ingaggiato. L'onorevole Moro viene portato in salvo, le BR si costituiscono e Kevin Magnussen viene condannato a nove ergastoli.
Valterri Bottas: Bottas aveva chiesto di poter passare a prendere l'onorevole in bici, ma non c'è stato verso di convincere le BR. Bottas si presenta sotto casa di Moro con invidiabile nonchalance, occhiali da sole e braccio fuori dal finestrino. Batte un paio di colpi sulla portiera: come a dire, entra. L'onorevole sarebbe dovuto entrare nel bagagliaio, ma lì Bottas tiene la bici, quindi lo fa sedere davanti con lui. L'onorevole e il pilota piombano in un silenzio imbarazzante. Moro prova a fare conversazione, ma senza successo. Tuttavia, invece di dirigersi alla base delle BR, perché è una bella giornata, Bottas decide di fare una deviazione verso Ostia e andare al mare. Ovviamente, Bottas si dirige verso una spiaggia di nudisti e, appena messo piede sulla sabbia, si disfa di ogni indumento e si tuffa a mare ignudo come mamma lo ha fatto. Aldo Moro, che famosamente si presentava in giacca e cravatta persino in spiaggia, è disgustato da cotale spettacolo e si allontana indignato. Le BR non vedranno mai più nè Aldo Moro, né la loro Renault 4, nè Valterri Bottas, almeno dal vivo, perché anni dopo lo ritroveranno su un calendario a posare nudo.
Zhou Gyanyu: una Renault 4 potrà essere poco chic, ma ci pensa l'outfit griffato di Zhou a restituire charme a questo rapimento che di terroristico ha solo il senso dello stile. La guida sarebbe proseguita senza intoppi se non fosse per il pitstop di 45 minuti alla pompa di benzina. Zhou si era fermato solo per riempire il serbatoio, ma oer qualche ragione dopo mezz'ora la macchina ha una ruota in meno e caccia fumo. Quando finalmente ritorna alla sede delle BR, Zhou tiene una TedTalk sul comunismo di Mao, mentre le Brigate prendono appunti. Zhou sostanzialmente li addita come dilettanti e afferma di aver partecipato al rapimento solo per pietà nei loro confronti. Quando, quattro ore dopo, le Brigate vanno a recupare Moro dal bagagliaio scoprono che è morto di asfissia.
Alex Albon: la Renault di Alex Albon, oltre a ospitare uno statista nel bagagliaio, trasporta tre dei suoi tenerissimi gattini. Alex si scusa con l'onorevole, ma purtroppo quel giorno aveva già confermato una visita dal veterinario e proprio non la puó rimandare: promette di fare il prima possibile. Moro è costretto ad aspettare un paio d'ore parcheggiato in macchina. Alex torna tutto pimpante, informando accuratamente Moro della buona salute dei suoi animali domestici. Durante la conversazione a senso unico, riceve un messaggio da Lily, che gli ricorda dell'appuntamento romantico fissato per quella sera: Alex se n'era proprio scordato! Peró mica puó lasciare i gatti da soli. Chiede quindi a Moro se non gli dispiaccia fare da babysitter ai gatti per una sera. Moro, persona cortese, accetta di buon grado. Alex e Lily passano una splendida serata, rasserenati dalla consapevolezza che i loro animali domestici godono di buona salute. Una volta tornato a casa, Alex ringrazia di cuore l'onorevole Moro e si offre di accompagnarlo a casa per il disturbo. Alex riconsegna la Renault alle BR con tanto di pieno, e alla domanda "E Moro?" risponde "Una persona squisita, vi saluta tanto!"
Logan Sargeant: Sargeant prova a mettere in moto la macchina (che gli era stata fatta trovare parcheggiata davanti casa di Moro per evitare che si schiantasse almeno all'andata), ma compreso che si tratta di un modello con cambio manuale si mette a piangere sul volante. Prova ugualmente a guidarla ma si schianta contro un palazzo a 5 metri da casa dell'onorevole. La polizia arriva nel giro di 20 minuti, recupera Aldo Moro e consola Sargeant.
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"Li prendo come un segno divino. I gatti neri, intendo. C'è un motivo se Madre Natura non può fare a meno di partorire gatti neri. Li considero come antichi depositari della saggezza del gatto. Il primo gatto mai esistito di certo era nero. Inoltre, erano neri i gatti delle streghe, e loro sì che ne sapevano. Che conoscevano la nostra lingua. Tutte le conoscenze arcane le hanno apprese da noi. E, infatti, gli stupidi umani le hanno bruciate. Avevano paura di loro, come hanno paura dei gatti".
D. Palmieri
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- Mi scrivi una poesia d’amore?
- D’amore felice o d’amore triste?
- Come ti rendo?
- Felice
- Dunque?
- Dunque felice
- Bravo, vorrei proprio una poesia d’amore felice
- Hai delle preferenze?
- Cosa intendi per “hai delle preferenze”?
- Ci vuoi dentro baci, gatti, tette, occhi, ci vuoi una bici, due bici per passeggiare assieme, ci vuoi dentro dei prati o il vento, o sia prati, sia vento, ci vuoi dentro dei riccioli neri, ci vuoi sospiri, ci vuoi dei sassolini, delle nocciole, una strada, una musica, e se sì che musica vuoi, ci vuoi un letto, delle lenzuola rosse, ci vuoi una mela, le tua gambe lunghe affusolate, un divano, un morbido tappeto, ci vuoi del sesso, la vuoi a colazione o la vuoi notturna, vuoi che faccia innamorare altre donne al di fuori di te, vuoi un finale matto, vuoi che sia primaverile o autunnale, la vuoi invernale, vuoi un bellissimo vestito, vuoi un molo e una barca di legno sul lago, vuoi che ci sia un grande ballo e che io ti venga a prendere in carrozza, vorresti dei gessetti colorati, vuoi che sia ambientata nel bosco, ci saranno delle castagne, la luna, la neve, vuoi che sia una poesia rassicurante, calda, che ti faccia sorridere, vuoi che ci siano dei grilli che ti fanno la serenata per tutta la notte, cosa ci vuoi dentro questa poesia d’amore felice?
- Puoi metterci davvero dentro tutto questo?
- Tutto questo e assai di più
- Voglio tutto con aggiunta di mozzarella di bufala
- Sei una morbida ragazza dalle idee chiarissime
- Procedi pure.
Guido Catalano
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Ogni tanto un bel v@ffanculo ci vuole.
A chi non ha capito ancora come siamo,
a chi ci chiede tempo e poi non sa che farne,
a chi rimane fermo lì, nel mezzo.
Alle persone troppo belle
che poi dimenticarle è una tragedia.
A quelle brave a far l’amore.
A noi che sapevamo che non si doveva fare
però l’abbiamo fatto.
A chi doveva chiederci di restare
e poi non ce l’ha chiesto.
Ai gatti neri che non ci sono più
e agli inotipisti che non so che cosa sono
ma v@ffanculo pure a loro.
Alle canzoni che tanto prima o poi finiscono
e ai pensieri sbagliati,
che invece non finiscono mai.
A chi sa di ferire e ferisce.
Alla vita. Al tempo. Alla notte che non passa.
All’amico che ti chiede come va
e quando gli rispondi bene, lui ci crede.
A chi non chiude gli occhi
quando ascolta il mare,
quando abbraccia forte,
o quando balla un lento.
A quella sete di dolcezza che non mi passa mai
e mi respira dentro.
Alla paura che mi ritrova sempre.
A chi non chiede scusa,
e a chi non dice mai: mi manchi.
Ai sognatori come me,
che di sognare sono stanchi.
Ogni tanto un bel v@ffanculo ci vuole.
Proprio lì, messo al posto di mille parole.
Come il silenzio, o la bellezza.
Come l’amore. Il sorriso. La calma.
Il coraggio. La pioggia, o il sole.
Ogni tanto con il cuore un bel v@ffanculo ci vuole.
Andrew Faber
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Ogni tanto un bel vaffanculo ci vuole.
A chi non ha capito ancora come siamo a chi ci chiede tempo e poi non sa che farne a chi rimane fermo li, nel mezzo.
Alle persone troppo belle che poi dimenticarle è una tragedia.
A quelle brave a far l'amore.
A noi che sapevamo che non si doveva fare però l'abbiamo fatto.
A chi doveva chiederci di restare e poi non ce l'ha chiesto.
Ai gatti neri che non ci sono più e agli inotipisti che non so che cosa sono ma vaffanculo pure a loro.
Alle canzoni che tanto prima o poi finiscono e ai pensieri sbagliati, che invece non finiscono mai.
A chi sa di ferire e ferisce.
Alla vita. Al tempo.
Alla notte che non passa.
All'amico che ti chiede come va e quando gli rispondi bene, lui ci crede.
A chi non chiude gli occhi quando ascolta il mare, quando abbraccia forte, o quando balla un lento.
A quella sete di dolcezza che non mi passa mai e mi respira dentro.
Alla paura che mi ritrova sempre.
A chi non chiede scusa, e a chi non dice mai: mi manchi.
Ai sognatori come me, che di sognare sono stanchi.
Ogni tanto un bel vaffanculo ci vuole.
Proprio li, messo al posto di mille parole.
Come il silenzio, o la bellezza.
Come l'amore
Il sorriso
La calma
Il coraggio
La pioggia, o il sole.
Ogni tanto con il cuore un bel vaffanculo
ci vuole.
Andrew Faber
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Non è colpa dei gatti neri se le persone che non si fidano dei gatti neri sono sfortunate. Però un po' gli sta bene, così imparano (forse).
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