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Recensione di "Altrove" di Fernando Pessoa: Un Viaggio Onirico Verso l’Immortalità. A cura di Pier Carlo Lava
Un invito poetico di Fernando Pessoa a esplorare l’ignoto attraverso i versi sognanti di “Altrove”.
Un invito poetico di Fernando Pessoa a esplorare l’ignoto attraverso i versi sognanti di “Altrove”. “Altrove” di Fernando Pessoa è un’opera di pura magia poetica, in cui il poeta portoghese ci invita a un viaggio verso un luogo ideale, l’“Altrove”, dove tutto è bellezza, serenità e libertà. Attraverso i suoi versi, Pessoa evoca un mondo senza tempo, una dimensione di sogno dove la luna, le…
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[...] Altre volte l’urgenza di raccontarla te la salva la vita.
A volte il tuo passato è quello che ricordi della vita che hai vissuto e in fondo tu stesso sei quello che gli altri ricordano di te.
A volte penso che ci siano in giro tanti te stesso quante sono le persone che si ricordano di te, e un giorno potrebbero incontrarsi tutti insieme in un bar di Lisbona. Forse non si riconoscerebbero nemmeno, oppure potrebbero generare un corto circuito delle memorie, o una serie di altre storie degne di essere raccontate da un eteronimo di Pessoa; oppure da un nuovo Saramago. (A volte penso che anche i miei ricordi si confondono con le pagine che hanno scritto loro, e che tutte le mie memorie vengano da una biblioteca distante 2698 chilometri da Lisbona).
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Un barone che voleva suicidarsi, uno dei tanti eteronimi di Pessoa, scrisse un appunto ironico su Leopardi, o meglio, su quella strana opinione, formulata con tono patetico o goliardico, secondo la quale al grande genio sarebbe stata necessaria - o sarebbe bastata - una donna… Per cosa? Per abbandonare il pessimismo? Per avere un attimo di allegria? Per questo forse sì, ma per ciò già gli bastavano le lodi degli amici e i miglioramenti momentanei del suo stato di salute. Ricordiamo che una donna non è un divertimento duraturo, anzi, è un essere problematico quanto mai potrà esserlo un uomo.
Per tornare a Pessoa, e al suo barone, egli scrisse pressappoco che non avrebbe potuto prendere sul serio né con dolore l'ateismo (leggi pessimismo) di Leopardi, nell'ipotesi che esso si sarebbe esaurito con una copula. E prosegue: "il peggio di queste tragedie è che sono comiche". L'origine più manifesta di questa opinione sta nel Consalvo, quel componimento strappacuore di Leopardi, fatto apposta per adulare la donna, facendole credere di essere così importante da cambiare il destino di un uomo. È Leopardi stesso che confessa (o meglio: mette in scena) che un bacio solo della sua "per divina beltà famosa Elvira" basta a fargli mutare la sua filosofia, a fargli amare quella vita che gli sfugge con gli ultimi respiri, a renderlo pronto anche all'inferno, a fargli ritrattare i fondamenti stessi della sua riflessione sulla condizione umana e la natura. Davanti allo sguardo scintillante e vezzoso di Elvira, e alla prossima morte, egli sembra rinnegare, senza traccia d'ironia, ciò che più lo identifica: il suo pessimismo, l'impossibilità della felicità. Infatti, andando con l'immaginazione al fato di colui che amerà compiutamente Elvira, egli afferma che è concesso ai mortali esser felici! Basta poco!, diremmo noi.
Con il Consalvo, Leopardi ha confezionato per le donne un'irresistibile illusione, e nel farlo dimostra di avere il controllo sul proprio personaggio e sulla percezione di esso da un punto di vista esterno, in particolare femminile.
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“Un utente, come si verrà poi a scoprire una donna di nazionalità cinese, aveva iniziato a popolare l’enciclopedia online con oltre duecento articoli collegati tra di loro. Questi testi, partendo da una voce su una pressocché sconosciuta miniera di argento a Kashin, in Russia, si sono dipanati in una narrazione dettagliata e immaginaria su vari aspetti della storia e della cultura di antichi stati dell’Asia centrale. Le vicende raccontate in quel gioco di intrecci e rimandi erano quelle delle lotte di potere fra i principi di Tver e i Duchi di Mosca. Fra tutti, il più elaborato tra questi era un lungo articolo sulla grande rivolta dei Tartari nel XVII secolo. La rivolta è avvenuta davvero ma il testo non è altro che pura finzione storica. Quest’utente è riuscita a non essere notata per molti anni perché ha usato una serie di account multipli – i cosiddetti sockpuppet account – che interagivano fra di loro e che, come gli eteronimi di Pessoa, riuscivano a mantenere delle personalità distinte. Questa sorta di ciclo di validazione chiuso non è stato scoperto per molti anni e le ha permesso di rendere gli articoli in lingua cinese sui tartari significativamente più lunghi di quelli in russo. Paradossalmente, a insospettirsi non sono state le strutture di controllo stesse interne a Wikipedia bensì uno scrittore di romanzi cinese che stava cercando degli articoli storici da cui prendere spunto. Tentando di approfondire la ricerca sull’argomento ha visto che i riferimenti bibliografici non corrispondevano agli argomenti trattati e che nella maggior parte dei casi i corrispettivi in russo degli articoli erano o inesistenti o delle brevissime bozze. La creatrice della storia verosimile, ma falsa, sui Tartari ha rispettato i criteri di attendibilità e le regole dell’editing di Wikipedia ed è stata scoperta da chi, come lei, era abituato alla finzione e, quindi, anche a riconoscerla con più facilità. Dopo essere stata scoperta l’utente ha confessato che dopo aver scritto il primo articolo, la prima bugia, come ha detto lei, ne ha dovute scrivere altre per renderla più verosimile. Si è quindi scusata con la comunità e i suoi articoli sono stati, purtroppo, tutti cancellati. Anche in questo caso i Tartari si sono affacciati alla realtà ma sono stati ricacciati entro i confini dell’immaginario.”
VALENTINO ELETTI, “Chi sono, davvero, i tartari”, L’Indiscreto (02/02/2024)
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Ci saranno squarci nello spazio che diano su un’altra parte...
Fernando Pessoa, da Il poeta è un fingitore: Duecento citazioni scelte da Antonio Tabucchi
Il 30 novembre 1935 muore Fernando Pessoa. Aveva 47 anni.
"Vivere la mia vita è stato vivere mille vite, sono stanco, la mia candela si è consumata, la prego, mi dia i miei occhiali."
Antonio Tabucchi, in un piccolo bellissimo libricino, ne ha narrato con tenerezza e passione la morte. Ho letto pochi libri altrettanto commoventi come questo. La vita di Pessoa ne esce fuori con levità, e in quei tre giorni di agonia, come in delirio, il grande poeta portoghese riceve i suoi eteronimi, parla con loro, detta le sue ultime volontà, dialoga con i fantasmi che l'hanno accompagnato per tutta la vita. Uno alla volta Àlvaro del Campos, Riccardo Reis, Bernardo Soares e António Mora si siedono al suo capezzale, ognuno con la sua storia e in ogni storia c'è la storia di Pessoa e nessuno di loro vorrebbe lasciarlo andare.
"...e ho capito che tutti gli atomi che ci compongono, queste particelle infinitesimali che sono il nostro corpo di ora, dopo torneranno nel ciclo eterno e saranno acqua, terra, fertili fiori, piante, la luce che dà la vista, la pioggia che ci bagna, il vento che ci scuote, la neve candida che ci avvolge col suo manto in inverno. Noi tutti ritorneremo qui sulla terra, o grande Pessoa, nelle innumerevoli forme che vuole la Natura, e forse saremo un cane chiamato Jò, un filo d’erba o le caviglie di una giovane inglese che guarda stupita una piazza di Lisbona. Ma la prego, è presto per partire, resti ancora un po’ fra noi, in quanto Fernando Pessoa”.
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Fernando Pessoa, uomo dalle mille vite
Lo scrittore che raccontò il magico mondo del Portogallo… Fernando António Nogueira Pessoa nacque a Lisbona il 13 giugno 1888 da Madalena Pinheiro Nogueira e Joaquim de Seabra Pessoa, critico musicale d'un quotidiano cittadino. Il padre morì nel 1893 e la madre si risposò nel 1895 con il comandante Joào Miguel Rosa, console portoghese a Durban, così Fernando passò la giovinezza in Sudafrica, dove seguì tutti gli studi fino all'esame d'ammissione all'Università di Città del Capo. Pessoa tornò a Lisbona nel 1905 per iscriversi al corso di Filosofia della facoltà di Lettere e, dopo una disastrosa avventura editoriale, trovò lavoro come corrispondente di francese e inglese per varie aziende commerciali, impiego che mantenne senza obblighi di orario per tutta la vita. Intorno al 1913 iniziò a collaborare a varie riviste, come A Aguia e Portugal Futurista, avendo al suo attivo letture significative, come i romantici inglesi e Baudelaire, scrivendo prose e poesie in inglese. Intorno al 1914 cominciò ad usare gli eteronimi di Alberto Caeiro, Ricardo Reis e Álvaro de Campo, autori fittizi che posseggono una loro personalità e il loro creatore viene chiamato ortonimo. Pessoa da piccolo ideò il suo primo personaggio di fantasia, il Chevalier de Pas, attraverso il quale scrisse lettere a se stesso, come disse in una lettera dell'eteronomia a Casais Monteiro. Nel 1915 con Mário de Sá-Carneiro, Almada Negreiros, Armando Córtes-Rodriguez, Luis de Montalvor e Alfredo Pedro Guisado, Pessoa fondò la rivista d'avanguardia Orpheu, che riprende esperienze futuriste, pauliste e cubiste, suscitando varie polemiche nell'ambiente letterario portoghese, aprendo una serie di prospettive inedite fino ad allora all'evoluzione della poesia portoghese. Seguì poi un periodo in cui Pessoa fu attratto da interessi esoterici e teosofici che ebbero dei riscontri profondamente influenti nella sua opera. Al 1920 risale l'unica avventura sentimentale della vita del poeta, con Ophelia Queiroz, impiegata in una delle ditte di import-export per le quali Fernando lavorava ma, dopo una pausa di alcuni anni, il rapporto cessò definitivamente nel 1929. In un'intervista rilasciata a un giornale della capitale nel 1926, successivamente al colpo di stato militare che mise fine alla repubblica parlamentare e portò all’avvento del regime salazariano, Pessoa espose le sue teorie del Quinto Impero, consistenti nell'attualizzazione delle profezie di Bandarra scritte nella prima metà del XV secolo che raccontano di come il re Don Sebástian, dato per morto nel 1578 nella battaglia di Alcazarquivir, sarebbe tornato per instaurare un regno di giustizia e di pace, di carattere culturale e non militare o politico come gli imperi del passato. Mensagem fu l'unica raccolta di versi in lingua portoghese curata personalmente dal poeta, pubblicata nel 1934 ed ebbe un premio governativo di 5 mila escudos, con una serie di scritti di teologia, occultismo, filosofia, politica, economia nonché altre discipline. A seguito di una crisi epatica, causata dall'abuso di alcool, Fernando Pessoa morì in un ospedale di Lisbona il 30 novembre 1935. Mentre in vita la poesia di Pessoa ebbe poca influenza, fu poi ampiamente imitata dai poeti delle generazioni successive, grazie anche al lavoro di traduzione di Antonio Tabucchi, traduttore, critico e grande studioso dell'opera del poeta portoghese. Read the full article
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Recitar Leggendo presenta l’audiolibro e l’ebook dell’opera “Il libro dell’inquietudine” di Fernando Pessoa
Recitar Leggendo presenta l’audiolibro e l’ebook dell’opera “Il libro dell’inquietudine” di Fernando Pessoa
Il Taccuino Ufficio Stampa
Presenta
Fernando Pessoa “Il libro dell’inquietudine”
Audiolibro ed Ebook
La casa editrice indipendente Recitar Leggendo Audiolibri, nata nel 2004 ed attiva nel campo degli Audiolibri e, recentemente, anche degli Ebook, presenta nei due formati il capolavoro dello scrittore portoghese Fernando Pessoa “Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares”. Una serie…
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J.McGraw-QUANDO SPALANCO LA FINESTRA SULLA NOTTE FREDDA, sento il profumo notturno dei ricordi.
Quando spalanco la finestra sulla notte fredda
Quando spalanco la finestra sulla notte fredda
respiro un tempo intenso di piacere.
Vibrano le mani calde nell’intreccio,
profuma il sospiro nelle bocche ardenti.
Quando spalanco la finestra sulla notte fredda
stendo la coperta del buio sopra i sogni.
Mentre brillano lassù gli occhi del cielo,
ascolto il respiro profondo della vita.
J.McGraw…
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Molta letteratura del Novecento ha tentato di rendere conto di quella frantumazione dell'identità, di quella moltiplicazione dell'io che la filosofia e la psicoanalisi avevano sancito in apertura di secolo. Nessun autore, però, si è avventurato negli enigmatici territori nei quali si è spinto Pessoa: creare personaggi poetici completi, con una propria biografia e una personale attività artistica. Veri e propri alter ego, gli "eteronimi" formano così una sorta di estensione del carattere del poeta, forzando un processo di ricerca della verità, un tentativo di leggere il mondo prendendo le distanze da se stessi che ha sollecitato le penne più illustri della critica letteraria. Questo volume raccoglie i più compiuti e meglio definiti eteronimi del poeta portoghese, Alberto Caeiro, Ricardo Reis, Alvaro de Campos, illuminando, attraverso le loro vite e la loro opera, l'elemento più sorprendente e originale della poetica di Pessoa. #fernandopessoa #pessoa #libro #libri #libros #book #books #autore #scrittore #poeta #poesia #poesie #eteronimi #portogallo #portugal #portoghese #consiglidilettura #libridaleggere https://www.instagram.com/p/BvFENsVlClr/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=mn1jovv1eahj
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Pessoa era un impiegato ed usò gli eteronimi per moltiplicare se stesso. Diventó se stesso diventando altro da sé.
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Esisto Senza Che Io Lo Sappia di Fernando Pessoa: Una Riflessione Poetica sull’Esistenza Umana. Recensione di Alessandria today
La poesia di Fernando Pessoa: un viaggio nell’intervallo tra il sogno e la realtà
La poesia di Fernando Pessoa: un viaggio nell’intervallo tra il sogno e la realtà Fernando Pessoa, uno dei più grandi poeti del XX secolo, ci consegna con questi versi un’introspezione universale, una riflessione profonda sulla condizione umana. La poesia “Esisto senza che io lo sappia” rappresenta un viaggio tra la consapevolezza di sé, il sogno, e l’ineluttabilità del destino, temi che…
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Mezzo inchino a Calasso: Adelphi ristampa “Il mago” di W.S. Maugham. Ovvero: Aleister Crowley e l’esoterismo che ha fatto la Storia
Adelphi che ristampa Il mago di Maugham dà da pensare. Chi è il mago? I contemporanei ci videro Crowley, Maugham con quel libretto toccò di striscio il successo e se ne uscì col proverbio che i riferimenti a fatti e persone erano puntualmente casuali. Cerchiamo di veder chiaro.
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Nella buona ritraduzione di Maugham, Adelphi ha omesso la noterella di Maugham dove l’autore diceva al lettore di non cercare richiami alla realtà, a quel mago della democrazia che fu Crowley. Ma guarda un po’, le menzogne degli scrittori…
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Il mago di Maugham è opera pregevole perché l’autore giovane era colmo di idee estetiche e osservava meno la realtà rispetto al suo omologo vecchio e cinico, quello dei racconti di Singapore.
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Nel diario mai tradotto in italiano Maugham non fa cenno a persone reali negli anni del Mago. Motivo in più per capire chi fu Crowley.
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Il diario del 1923 di Crowley a Lisbona è micidiale. Tra note di sesso orale (Kusseln) e anale (Kusseln Mixen) Crowley si lancia ad analizzare la sua amante o, se si preferisce, accompagnatrice. Cito dall’edizione inglese.
Tues[day] 16. After worry.
Began the Great Op[eratio]n – very well indeed.
Her fits of melancholy are usually connected with the wish to make a mystery of some nothing-in-particular. They are capricious as sea-fog, and as dense. It is almost as hard to get through to her as it is to a genuine melancholic. They seem harmless, but are not; for if the habit grows, it might become truly morbid if it coincided with serious depression at time of stress.
Sun very hot in A.M. and we stayed later than usual. She had a fit of worry which developed into a general hysterical attack – very severe. The whole hotel in turmoil.
Note her pathological fear and lying. For latter, all her “magic” stories. For former, her locking her suit-case a dozen times in a couple of hours, though she doesn’t leave the room, and there is nothing of value in it. But she has lived in the underworld too long.
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A seguire, una nota contro i poeti, addirittura contro la poesia, seguita a tambur battente dal nome dell’incontro fatale. Pessoa.
Sat[urday] 6. Took it very easy with Sun and Water (symbols).
20 Began in A.M. an Op[us]c for health and strength for the Jade Princessd; but she wanted it for me. So we agreed; it went on till late. 8
Note: “People who read poetry” are (by definition almost) congenital idiots. Hence they can only digest tripe. The ideas of great men naturally horrify them. So, poetry having got this reputation of emasculate tosh, fewer and fewer decent people read it. And so on.
Sun[day] 7. Pessoa lunched and spent P.M. My little blue flower of the Woode very drooping all P.M. – and too much energy10 after dinner. Practically all Portugese have Jewish blood. See history.
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Come e in che modo i Servizi esteri di controspionaggio British potessero impiegare come piede di porco, per i loro olocausti, una figura macchiata come Crowley, è mistero che cercheremo di risolvere ora.
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Alesteir Crowley genera, con tutti i suoi trucchi, un po’ rituali, un po’ para-culturali, la magia post-positivista e quello che Alfred Rosenberg, uno dei veri ideologi del nazismo, chiamerà il “mito del XX secolo”. Per dirla con il mago inglese, “l’eone di Cristo verrà sostituito dal nuovo Eone Ermetico”. Tutto l’esoterismo di quegli anni è nettamente anticristiano, un po’ per scimmiottare Nietzsche, sempre molto amato dai maghi, un po’ per costruire quel mondo del tutto laicizzato che oggi sperimentiamo, dove la libertà di scelta serve proprio ad eliminare ogni scelta eterodossa o priva dello stigma dell’Anticristo, proprio lui.
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La magia “operativa” e positivista di Conan Doyle si basava su procedure e miti visibili, che mimavano gli “esperimenti”, come accade con la “religione scientifica” di Comte, che è un misto di mito scientista e esoterismo visibile: Eusapia Palladino e i suoi tavolini a tre gambe, i fantasmi che ritornano, tutto un armamentario che, da Sherlock Holmes in poi, è l’anima del romanzo gotico britannico e dell’immaginario stesso dei cittadini del Regno.
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Dracula di Bram Stoker (1897), l’orientalismo vittoriano, l’Oriente magico di un popolo, come quello britannico e oggi gli Usa, che non vede altro, negli altri popoli, se non l’immagine riflessa di sé stessi…
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Per Crowley questo non accade: la magia operativa è una trasformazione di sé e del mondo, ma senza finti fantasmi che appaiono e senza miti scientisti, men che meno la Grande Madre di Comte, la Clotilde de Vaux, che il fondatore del positivismo idealizzerà al posto della Santa Vergine. Il Positivismo imita la Metafisica del Cristianesimo, mentre la nuova Esoteria creerà un nuovo mondo misterico, del tutto estraneo al Cristo, alla tradizione latina, a quella cristiano-germanica, al mondo pre-cristiano dei Franchi, ai Visigoti di Spagna.
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In Crowley l’esoterismo, lo vedremo in seguito, è sempre e nettamente, oltre che esplicitamente, anticristiano. Come l’Hermetic Order of the Golden Dawn, dove assume il nome di Frater Perdurabo, che perdurerà, un ordine fondato da massoni regolari, e che vide tra i suoi adepti William Butler Yeats e la moglie di Oscar Wilde, ma che espulse Crowley in quanto tentò di prendere in mano la Loggia di Londra, senza averne diritto. Ma, nel 1911, proprio in Germania, Crowley fonda un Ordine dedito soprattutto alla magia sessuale, l’Ordine dei Templari Orientali. La sessualità è un tratto naturale del satanismo. Forse Hitler venne scelto dalle reti occulte tedesche perché era un bisessuale, anche lui, con una lunghissima sfilza di segnalazioni alla Polizia di Monaco.
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Ricordiamo qui che una delle amanti del bisessuale Crowley era una donna tedesca che diffuse, poi, le sette sataniste britanniche nel mondo nazista, soprattutto tramite Rudolph Hess, il vice di Hitler, che atterrò nella tenuta del Duca di Hamilton il 10 maggio 1941, il giorno in cui Londra subisce il primo grande bombardamento. Senza esoterismo, ce lo ha insegnato Giorgio Galli, non si capisce la politica del XX secolo. E oltre.
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Trattare la pace separata tra Hitler e gli inglesi, due razze ariane, tramite il legame tra sette come la Golden Dawn, molto diffusa sia nella Corte di Londra che nei circoli che daranno vita al nazismo? Molto probabile. Certo è che l’esoterismo della via mala spiega molte cose della politica novecentesca.
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Anche a Cefalù, e il Mago inglese amava il Sud europeo e il Nord-Africa, Crowley fonda Thelema, una sorta di falansterio alla Fourier, e certo il sansimonismo produce sia la Banca Mobiliare e le prime grandi ferrovie, oltre allo Stretto di Suez, che l’esoterismo della Grande Madre Mediterranea e alla ricerca di Re Sebastiano, tema che sarà caro ad un altro esoterista che Crowley andrà a conoscere personalmente a Lisbona, Fernando Pessoa.
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Sperate! Caddi là sull’arenile/nell’ora Avversa che Dio ai Suoi concede/Lungo il tempo sospeso in cui è immersa/in sogni che son Dio l’anima nostra. Il Poeta portoghese scrive a Crowley di aver trovato un errore complicato nel suo calcolo dell’oroscopo, ma il mago inglese si meraviglia e vuole conoscerlo.
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Si trovano a Lisbona, Crowley ha portato la sua amante tedesca, che poi diffonderà il satanismo del Mago in Germania, e vanno a fare un bagno alla Boca do Inferno, niente di meno per un Crowley che si fa chiamare già allora “La Bestia 666”. A quel punto il Mago inglese, sempre un po’ truffaldino, come tutti i suoi colleghi, inscenerà un affogamento, per ingannare la sua amante, e poi ritornerà in quella Germania che lo ama sempre di più. Pessoa, in barba un noto scrittore di Vecchiano, Antonio Tabucchi, non è mai stato un critico del “fascismo” portoghese, che peraltro non era tecnicamente un fascismo, né era certo un cripto-democratico, lui che odiava la democrazia con tutto il cuore, e che ha contatti epistolari sia con la Golden Dawn che con l’esoterismo della Thule Gesellschaft, e scrive di esoterismo anche ai capi delle SS.
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Pessoa, anzi, parla espressamente di una “invasione ebraica” in Europa, soprattutto dopo l’assassinio di Rathenau, all’origine anche di Massa e Potere di Elias Canetti, ma teorizza solo tre “vie” per la realizzazione esoterica: la magia, che è manipolazione della materia ed è intimamente satanica, il misticismo, meno pericoloso della magia, ma sempre troppo lento, infine l’alchimia, la via perfetta.
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Crowley non avrebbe potuto dire di meglio. Ma era un vero mago, quindi un satanista. Pessoa scrive anche che “occorre coltivare la disintegrazione mentale”, lui l’ha compiuta con i suoi eteronimi, ma non come Crowley, e il satanismo derivato dal mago inglese infesta, a tutt’oggi, gran parte della pop culture, soprattutto musicale.
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Da notare con attenzione: l’Ordo Templi Orientis, ennesima creatura del Mago inglese, genera l’Ordo Novi Templi, fondato però da Lanz von Liebenfels nel 1907, poi fondatore anche dell’“ariosofia” che successivamente, quando Hitler invase l’Austria e negò valore esoterico alle teorie razziste di Lanz; quest’ultimo lo accusò perfino di essere “di inferiore livello razziale”. Ma l’Ordre du Temple Renové fu fondato nientemeno che da Renè Guénon. Tout se tient.
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Esoterismo satanista, in Inghilterra, e teoria della razza nazista in Germania: Crowley, che pure non disdegnò di dare qualche lavoretto per l’Intelligence Service quando era a Cefalù, e solo per questo Mussolini lo farà buttare fuori dalla Polizia, elabora, forse perfino inconsciamente, una teoria della unione delle razze ariane del Nord contro il Sud e soprattutto contro una particolare razza che viene dal Sud, quella ebraica, e su questa base tenta di creare un canale di comunicazione tra la Corte di Londra, piena di esoteristi, e il nazionalsocialismo tedesco, che nasce da una rete esoterica, occultista, satanista. Nella quale, almeno all’inizio, Crowley ha una qualche influenza.
*
I rapporti tra esoterismo e intelligence sono di vario tipo: c’è certamente un raffinamento delle percezioni e un aumento della loro complessità, in cui si esalta colui che abbia una formazione e una esperienza esoterica; ma c’è anche l’origine da un mondo omogeneo, quello dell’aristocrazia britannica e dei suoi simbolismi occulti, inoltre c’è anche l’esperienza del potenziamento delle proprie capacità intellettive, fenomeno che spesso accade a chi inizi il “viaggio esoterico”, ma questo certamente non accade a tutti.
*
Da John Dee a William Shakespeare, da Yeats a Kipling, non vi è alcuna letteratura inglese senza esoterismo. Si pensi a Puck o a Macbeth: il mito stesso della identità nazionale inglese è inscritto in un cerchio esoterico. “Essere Jekyll e Hyde”, ecco una frase di Crowley che spiega molte cose del suo esoterismo. Ma anche “Sii plurale come l’Universo”, avrebbe risposto Pessoa.
*
La rottura dell’Io (l’“Io-palo”, avrebbe ironizzato Gadda) è il punto di partenza e di arrivo di queste pratiche, che possono portare i dotati a una espansione della Potenza dell’Io (uno Yoga della Potenza, come in Julius Evola) oppure alla più assoluta autodistruzione, mentale e fisica. Anche Charcot, il maestro di Freud in Francia, si dilettava, oltre che di dissezioni cerebrali, di rituali magici e di parapsicologia.
*
Solo il neo-positivismo, molto più cretino del vecchio positivismo, ha eliminato questa sovrapposizione di curiosità metafisiche e di pensiero “razionale”, che peraltro deriva anch’esso da una metafisica.
*
Tutto questo per fare un mezzo inchino a Calasso. Bravi!
Andrea Bianchi e Marco Giaconi
L'articolo Mezzo inchino a Calasso: Adelphi ristampa “Il mago” di W.S. Maugham. Ovvero: Aleister Crowley e l’esoterismo che ha fatto la Storia proviene da Pangea.
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Frasi Di Fernando Pessoa
Frasi Di Fernando Pessoa
Fernando Pessoa è considerato uno dei poeti e scrittori portoghesi più importanti di tutti i tempi. Particolarmente riconosciuto per l’uso di eteronimi, vale a dire per la creazione di varie personalità fittizie con cui pubblicava opere e testi, Pessoa non ha potuto vedere pubblicata tutta la sua opera; volumi di contenuto inedito che è stato abbandonato quando morì prematuramente a 47…
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Senza nessun futuro (on Wattpad) https://www.wattpad.com/story/51870693-senza-nessun-futuro?utm_source=web&utm_medium=tumblr&utm_content=share_myworks&wp_uname=AntSacco&wp_originator=CFA%2FzMB7Lk8%2BUhkaLqQTapvHoba%2FBLpno72VtPbWYFVPvw3XBpa9CoTCeOimqc05zVlVIq0N%2BZCCyQVZvbJHPLgZr1TithfNMZ9natpEbJQfQXPtB89fIpCyiJ0eUOtX Questo racconto si ispira a "L'anno della morte di Ricardo Reis", romanzo di Josè Saramago il cui protagonista è uno degli eteronimi di Fernando Pessoa, il medico e poeta Ricardo Reis. In particolare narra la storia di Lidia, cameriera e amante di Ricardo Reis. Lidia mi ha narrato qualcosa che succede dopo la fine del romanzo di Saramago: mentre raccoglie le cose appartenute a Ricardo Reis e ricorda i momenti trascorsi insieme a lui, riflette su di sé e sui problemi che l'attendono; la sua vita si annuncia ancora più difficile che in passato, ma lei si ripromette con determinazione di non lasciarsi sconfiggere. Mi è sembrato che già nelle pagine di Saramago si potesse intuire in parte un possibile futuro di Lidia, una delle molte indimenticabili figure femminili di questo grande scrittore, e ho cercato di delinearlo. In copertina foto di di Couleur da Pixabay
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Fare l’aperitivo in un bar dedicato agli eteronimi di Fernando Pessoa dove lo stesso poeta scrittore si fermava a sorseggiar un “copo” di grappa o vino dopo il lavoro e che appena pochi anni fa è stata location del film Treno di notte per Lisbona, è un’emozione unica per chi, come me, ama il cinema e la letteratura. Dove vi porto virtualmente oggi? Continuate a leggere.
Heterónimo BAAR si chiama il locale che completa il nuovo ristorante del famoso chef Chakall. Lo chef argentino ha recuperato l’antico Refeitório del signor Abel di Marvila e lo ha trasformato in una pizzeria con bar annesso a cura di Miguel Tojal.
Il concetto è interessante ed è il prolungamento della pizzeria dello chef che ha al forno a legna Roberto Mezzapelle campione europeo di pizza acrobatica, ma non voglio parlarvi della pizzeria oggi ma del bar.
Foto: Time Out
L’Heterónimo BAAR, le cui iniziali sono degli eteronomi più conosciuti dello scrittore: Bernardo Soares, Álvaro de Campos, Alberto Caeiro e Ricardo Reis, era l’antico refettorio della Sociedade Comercial Abel Pereira da Fonseca di un noto impresario portoghese del XX secolo.
Abel Pereira da Fonseca era un vero visionario, un uomo che riuscì a creare una rete di distribuzione incredibile a Lisbona con i negozi Val do Rio e un vero impero della produzione del vino, liquori e distillati.
L’edificio, del 1910 opera dell’architetto Manuel Joaquim Norte Júnior, spesso era nominato la “Catedral do Vinho” (cattedrale del vino) vista la dimensione che aveva la sua cantina. La localizzazione inoltre era congeniale visto che si trovava a pochi metri di distanza dal molo dove attraccavano le barche che trasportavano il vino della regione Ribatejo.
È qui che il poeta Fernando Pessoa era spesso visto al bancone a sorseggiar il suo bicchiere di grappa e la sua silhouette è stata immortalata nel logo del bar, anzi BAAR.
Famosa la dedica che il poeta di Lisbona scrisse a Carlos Queirós, nipote della sua amata Ofélia, sul retro della fotografia che lo immortala al bancone di Abel Pereira da Fonseca mentre beve un bicchiere di vino:
“Carlos, isto sou eu no Abel, já próximo do Paraíso Terrestre, aliás perdido.”
Oggi al bancone del BARR non troviamo più Fernando Pessoa ma la maestria del bartender Sandro Pimenta, vincitore del Bacardi Legacy Portugal ed uno dei sei finalisti della competizione nazionale di mixologia World Class, che lascia il Farol Design Hotel per unirsi alla famiglia Chakall.
Foto: BAAR
Noi, frequentando spesso Marvila, non potevamo non fare un salto al bar per un aperitivo dopo lavoro. Molti di voi riconosceranno la porta d’entrata come la stessa della famosa farmacia (che non è mai esistita) nonché covo di cospirazioni rivoluzionarie del film Treno di notte per Lisbona con Jeremy Irons.
Oggi, la location del film è uno spazio ideale per riunirsi dopo il lavoro per attendere che il traffico serale si calmi un po’ mentre si posso sorseggiano vini, birre e cocktail accompagnati da taglieri di formaggi ed insaccati o bruschette.
Noi abbiamo optato per un vino bianco Victor Horta, una birra scura artigianale ed una bruschetta cotta in forno a legna. L’ambiente è gradevole con musica di sottofondo e non molti tavoli. L’atmosfera è gioviale con diverse persone che si riuniscono ai tavoli per rilassarsi dopo una lunga giornata in ufficio.
Sicuramente diventerà un nostro indirizzo fisso specialmente quando aspetteremo l’apertura della galleria di arte urbana non molto lontana da li. Se mi seguite già da un po’ avrete già capito che mi riferisco alla Underdogs.
Volete anche voi andare a sorseggiare un cocktail preparato dal campione? Ecco le informazioni che vi serviranno:
DOVE Heterónimo BAAR / Refeitório do senhor Abel > Pç. David Leandro da Silva, 4-6 > ORARIO martedì – sabato dalle 12 alle 15 e dalle 19 alle 24. La domenica dalle 12 alle 15.
RISTORANTI DI LISBONA
BAR DI LISBONA
A Lisbona l’aperitivo si beve al bancone frequentato da Fernando Pessoa Fare l'aperitivo in un bar dedicato agli eteronimi di Fernando Pessoa dove lo stesso poeta scrittore si fermava a sorseggiar un "copo" di grappa o vino dopo il lavoro e che appena pochi anni fa è stata location del film Treno di notte per Lisbona, è un'emozione unica per chi, come me, ama il cinema e la letteratura.
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Fra tutti i poeti che Pessoa ha disegnato – come persone e come autori – Álvaro de Campos spicca e si impone, forse anche perché la sua figura sfuggì totalmente al suo creatore, guadagnandosi così un’esistenza superiore a quella degli altri eteronimi. Nato come blague, diventò un compagno ossessivo, allucinatorio. Elegante, i capelli lisci e neri spartiti da una riga, tediato, ozioso, meditativo, Álvaro de Campos parte da un’estrema esperienza decadente per diventare poi a un tratto un esacerbato, geniale sperimentatore, maestro di ogni avanguardia. Ma la sua poesia, che segue passo passo le vicende biografiche, conosce, dopo le fiammate avanguardiste, un curioso percorso: un’autoriflessività che lo lega alle esperienze contemporanee, un rovello fenomenologico che precede di molti anni la filosofia europea degli anni ’40-’50, una depressività che lo accomuna a un Beckett, un nichilismo doloroso e cinico che sembra fare tabula rasa di ogni esperienza precedente. Campos, a questo punto, non è solo un poeta, ma un percorso poetico, ciò che la letteratura europea ha conosciuto fino agli anni ’30 e una previsione di ciò che avrebbe conosciuto fino ai nostri giorni. Per capire la vastità e la risonanza della vicenda di Álvaro de Campos occorre vederla dunque nel suo insieme, nel suo sviluppo, come un’opera a sé. È questo che felicemente ci offrono per la prima volta Antonio Tabucchi e Maria José de Lancastre: il volume raduna infatti testi di tutti i periodi di Álvaro de Campos,accompagnandolo fino alla morte, che coincide, nel 1935, con quella di Fernando Pessoa... #libridisecondamano #ravenna #bookstagram #booklovers #bookstore #instabook #igersravenna #instaravenna #ig_books #fernandopessoa (presso Libreria Scattisparsi) https://www.instagram.com/p/B1nV5YhIpdD/?igshid=60er0bgqdz7w
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