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IL libro nero del Brasile: un viaggio nelle profondità più cupe della cultura brasiliana
Immergetevi nel Brasile più oscuro con il mio libro, “Il Libro Nero del Brasile”. Vi condurrò attraverso un viaggio al di là delle cartoline turistiche, esplorando temi come le sette religiose, il satanismo, il cannibalismo e i serial killer. Attraverso storie cruente e toccanti, vi offrirò uno sguardo inedito sulla realtà brasiliana, invitandovi a esplorare territori mai immaginati. Se siete…
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[✎ ITA] Weverse Magazine : Recensione : Se Guardassimo nel Cuore di Jimin, Questo È Ciò che Troveremmo | 30.11.23⠸
🌟 Weverse Magazine 🗞
Se Guardassimo nel Cuore di Jimin, Questo È Ciò che Troveremmo
__ Recensione del "Jimin's Production Diary __
__ di RANDY SUH | 30. 11. 2023
Twitter | Orig. KOR
Se dovessi descrivere Jimin in una parola, userei “accattivante”. Ha un aspetto ammaliante ed è un ballerino fantastico, ma ciò che apprezzo di più di lui è il modo in cui canta. La sua voce è diabolicamente seducente. La sua impronta canora è unica, delicata come il tratto raffinato di una penna ad inchiostro, eppure risoluta, e trovo ci sia una tumultuosa bellezza in tutto ciò— il tipo di carisma che non passa inosservato. Qualsiasi sia il brano che sta cantando, la sua voce vi dona quella che potremmo descrivere solamente come luce. Che si tratti di un leggero luccichio come di stella nel firmamento o di un lampo improvviso. Alla canzone “Angel Pt. 1”, colonna sonora dell'ultimo film della saga Fast & Furious, Jimin riesce a portare come una scossa improvvisa, anche se il suo a parte pentatonico non fa che ripetere la stessa melodia più e più volte. Ma quello è il potere della sua voce.
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I 10 anni di carriera di Jimin sono costellati da una serie di momenti mozzafiato ed iconici: la coreografia “333” al minuto 3:33 del video musicale di “FIRE”; i delizioso triplo attacco all'inizio di “Blood Sweat & Tears” rappresentato dai suoi passi di danza, la sua voce e la sua espressione facciale; le sue movenze, pari allo sfarfallio delicato di petali di ciliegio, in “Spring Day”; l'espressività della sua struggente performance in “Black Swan”; le varie esibizioni preparate per cerimonie di premiazione e spettacoli di fine anno come la cover di “Perfect Man” e la sua danza con i ventagli. Nel mondo idol, Jimin è un vero e proprio maestro ed è considerato uno degli artisti pop più grandi di questa generazione. Il modo in cui sa illuminare il palco, come per magia, è talmente impressionante che se effettivamente nel mondo idol esiste un ideale artistico cui aspirare, Jimin sicuramente lo ha già raggiunto.
Ma per arrivare a questo livello di perfezionismo, è evidente Jimin abbia dovuto fare i conti sia con le sue insicurezze che con l'impazienza. Se guardiamo ai vecchi filmati di retroscena delle sue esibizioni soliste e dei grandi eventi di fine anno, Jimin appare spesso angosciato - prima, durante e dopo la performance. E questo nonostante quelle fossero proprio le esibizioni che hanno suscitato maggiore entusiasmo. In un recente episodio di SUCHWITA con ospite TAEMIN (in cui Jimin fa un'apparizione a sorpresa), SUGA ha detto che quando Jimin sta per salire sul palco, gli altri membri dei BTS sono soliti “guardare e pregare [per lui]! Del tipo, ‘Ti prego, Jimin, cerca di non agitarti’.” Nonostante le performance di Jimin siano già assolutamente magnifiche, l'artista si pone standard sempre più vicini alla perfezione, caricandosi di tantissima pressione. È per questo che, a suo dire, sulle prove e le esercitazioni pratiche non transige, devono essere più che abbondanti. Ma questo suo perfezionismo sicuramente è un'arma a doppio taglio: è ciò che gli permette di allestire esibizioni mozzafiato, sì, ma è anche causa di una terribile ansia che non fa che consumarlo.
Con l'inizio del Secondo Capitolo dei BTS, Jimin ha rilasciato l'EP FACE, il suo primo album solista. Viste le traccie soliste scritte e pubblicate precedentemente nei progetti di gruppo, ciò che mi aspettavo dal suo EP erano brani similmente belli e coinvolgenti. Ma FACE è stata una vera e propria sorpresa, al di là di ogni aspettativa. Le canzoni non sono state commissionate individualmente a diversi autori, ma composte da un gruppo compatto di tre produttori – nell'arco di 10 mesi – in quello che è stato un processo creativo piuttosto intimo ed affiatato. Il risultato è stato un disco che, come suggerisce il titolo, offre uno sguardo al volto più naturale e vulnerabile di Jimin. Questo suggerisce anche che l'artista ha finalmente trovato le forze per fronteggiare le proprie insicurezze, la trepidazione e le difficoltà che possono sorgere nelle relazioni interpersonali, dalle quali, fino a quel momento, si era lasciato sopraffare.
Il Jimin’s Production Diary è un documentario - rilasciato su Weverse – che parla nel dettaglio del processo creativo seguito dall'artista. Come per l'album, il titolo di questo documentario è più che diretto ed esplicativo. Questo progetto, che rappresenta il presupposto creativo per la carriera solista di Jimin, ci mostra dunque chiaramente che lui non è solo un ideale artistico per giovani aspiranti idol o un interprete dal fascino diabolico, ma anche un essere umano: Jimin si è formato nei BTS, d'altronde, ha studiato musica, sì, ma anche come interagire con le/i fan, proprio alla maniera dei BTS, insomma.
Con il rilascio di FACE, Jimin è diventato il 3° membro dei BTS a contribuire al Secondo Capitolo del gruppo, nonché il 1° della vocal line. La rap line dei BTS è formata da RM, SUGA e j-hope, mentre la vocal line comprende Jin, Jimin, V e JungKook. Nonostante la suddivisione in questi due gruppi non sia poi così categorica, l'idea originaria per il gruppo vedeva i rapper concentrarsi sull'hip-hop ed i vocalist mirare ad un'immagine più simile a quella degli idol dei primi anni 2000. In un esperimento senza precedenti – almeno per il 2013 – unire questi due lati, la musica idol e quella hip hop, ha già portato ad una prima, elettrizzante reazione chimica.
Nei primi anni di gruppo, il compito di scrivere musica era per lo più responsabilità della rap line. Ancor prima del Secondo Capitolo, ognuno dei rapper aveva, dunque, già rilasciato minimo una mixtape e preso parte alla produzione album per i BTS. Dal canto suo, la vocal line ha dato il proprio apporto sia attraverso la stesura di alcuni testi di gruppo che il rilascio di tracce individuali. Ancor prima dell'evolversi del loro Secondo Capitolo, dunque, i membri dei BTS avevano già in programma di produrre e pubblicare delle mixtape soliste. E questa nuova fase delle loro carriere sembra aver presentato loro un bivio: pubblicare un progetto individuale di propria produzione, come una mixtape, o fare altrettanto ma con un po' di aiuto dall'esterno. Nel Commentary filmato per il suo documentario, Jimin ha confidato che l'idea che sta dietro all'album era mostrare tutto il suo potenziale in quanto idol.
Tuttavia, alla fine Jimin ha optato per scrivere musica che lo rappresentasse nel suo insieme [*e non solo come idol]. È sul finire del 2018 che ha pubblicato la sua prima traccia solista in acustico, “Promise”. Durante un V LIVE, successivo al rilascio, Jimin ha confidato che lavorare a quel brano lo ha aiutato a liberarsi di alcune emozioni che si teneva dentro da tanto. E FACE, in un certo senso, segue lo stesso principio, diventandone una sorta di sequel.
Ora che tutti i membri dei BTS hanno rilasciato i propri progetti solisti, possiamo constatare che Jimin è stato il primo e solo dei ragazzi della vocal line a pubblicare un album disvelativo insieme ad un gruppo ristretto di produttori.
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Credevo il processo creativo dietro ad un lavoro simile fosse stato fonte di considerevole stress e che l'avesse messo sotto pressione, ma il Jimin che ho visto nel suo Production Diary non mi sembra poi così turbato. Ovvio, questo tipo di progetto ha le sue difficoltà – e sono evidenti nel documentario – ma è altrettanto ovvio quanto Jimin sia felice e si sia divertito. Nel Jimin's Production Diary, vediamo l'artista impegnarsi seriamente sul lavoro insieme ad un gruppetto selezionato di persone di fiducia, invece che il mordi e fuggi di incontri con tante persone diverse, tipico di questo genere di progetti. Uno dei temi portanti dell'album di Jimin è la delusione che accompagna talvolta le relazioni interpersonali. Al contempo, però, l'artista sembra realizzare che è proprio grazie alle relazioni col prossimo che ha trovato la forza di andare avanti. Lo vediamo, infatti, tutto contento ballare insieme ai produttori sui beat cui stanno lavorando, ed esclamare pieno di entusiasmo quanto si sta divertendo. La parte migliore è proprio seguire man mano il membro dei BTS nella sua scoperta del piacere musicale. Nonostante la maggior parte del tempo lo si vede in luoghi mondani—come il suo salotto, l'appartamento del produttore Pdogg (che praticamente è diventato anche un po' casa di Jimin), lo studio presso la Hybe o la sala registrazioni—emotivamente parlando, Jimin sembra attraversare l'intera gamma emozionale umana, dimostrando d'essere più che un semplice cantante.
Il documentario ci offre anche uno sguardo su chi sono le altre persone che hanno aiutato a fare di FACE una realtà. I produttori della BIGHIT MUSIC, Pdogg e GHSTLOOP, ed EVAN compaiono praticamente in ogni scena, ed il modo in cui i quattro sono sempre seduti insieme a discutere e scambiarsi idee, procedendo poi a trasporle subito in note e testi, ricorda un po' il fare musica di una band. Dopo aver praticamente vissuto insieme per 10 mesi, Jimin ha addirittura rinominato il gruppetto come la Smeraldo Garden Marching Band, durante il gioco a quiz relativo al documentario. La BIGHIT MUSIC non è nuova a questo tipo di produzione completamente in proprio, specialmente in momenti cruciali—come nel caso di “FAKE LOVE”, ad esempio, il singolo principale dell'album dei BTS, LOVE YOURSELF: Tear (2018). È proprio questo il motivo per cui la musica dei BTS solitamente viene percepita come più ermetica ed introspettiva rispetto all'approccio usato tipicamente per il K-pop – i cui riconoscimenti presentano lunghe liste in cui compaiono tuttə coloro che hanno partecipato alla stesura dei brani ed un ampio catalogo di personale reclutato appositamente per il progetto. Il che è ancor più interessante e significativo, se consideriamo che l'album di Jimin è arrivato primo su diverse classifiche, inclusa la Billboard Hot 100.
Nel documentario, appaiono anche gli altri membri dei BTS. RM, ad esempio, entra in gioco quando il gruppo si trova in difficoltà con la prima parte del testo della title track, dà loro qualche saggio consiglio e poi esce di scena. RM aiuta Jimin a mettere ordine nelle sue emozioni, una volta trasposte su carta: “La cosa più importante è l'intenzione che sta dietro la canzone” dice, spiegando poi che un artista, innanzi tutto, deve essere ben consapevole e sicuro di ciò che vuole trasmettere; “Credo ci sia bisogno di una traccia, una storia” aggiunge, reiterando l'importanza fondamentale della narrazione; “Prova a buttare giù una bozza”, consiglia. JungKook, poi, compare in “Letter” - traccia dedicata alle/i fan – prestando, come sempre, un'incredibile performance nel ritornello. Un altro dei membri a comparire nel documentario è j-hope, il primo ad aver pubblicato musica individuale nel Secondo Capitolo dei BTS, con il suo album Jack In The Box. J-hope mostra il suo supporto, dando dei buoni consigli a Jimin nel momento in cui quest'ultimo sembra più incerto rispetto all'imbarcarsi per la prima volta in questa monumentale avventura solista: “Provaci. Fai questo tentativo, così poi vedrai” come si fa e su cosa concentrarsi per la prossima volta. Inoltre, nel video Commentary scopriamo anche che “Set Me Free Pt.2” si intitola così perché inizialmente SUGA avrebbe dovuto partecipare come rapper, e quindi il nome era un riferimento a “Interlude: Set me free”, una delle tracce della sua mixtape, D2.
Ciò che traspare chiaramente – e a più riprese – dal documentario è la tenacia di Jimin. Anche quando lo vediamo passare tutta la notte a contorcersi disperato nel tentativo di buttar giù dei buoni testi per il suo primo album, Jimin rifiuta di darsi per vinto. Proprio come prova e riprova le coreografie fino allo sfinimento, quando si tratta di scrivere canzoni, tiene duro fino alla fine. Ma la differenza principale rispetto al ballo, è che con i suoi testi non c'è dubbio Jimin si sia trovato faccia a faccia con le proprie emozioni e che abbia dovuto affrontarle. Nel Commentary, Jimin dice di essersi sentito un po' come un ragazzino “che tiene con costanza un diario personale” e tramite questo progetto ha potuto “mostrarne qualche pagina, una parte di me”. È un commento fatto con leggerezza, ma la sfida che ha dovuto affrontare con se stesso è evidente nel modo in cui dice “con costanza.”
È cosa risaputa che ognuno dei membri dei BTS adora esibirsi. Ed il motivo principale per il brivido e l'entusiasmo che provano sul palco è la presenza delle/gli ARMY. Quando scrivono musica, è in previsione del momento in cui potranno ritrovare il loro pubblico o arrivare ai cuori degli/lle ascoltatori—in altre parole, potremmo dire che si tratta di un esercizio di resistenza in previsione della futura gratificazione. A quanto sappiamo, quando il mondo ha dovuto chiudere i battenti a causa della soffocante pandemia da COVID-19, Jimin ha attraversato il periodo più difficile di tutta la sua carriera. Ma, ancora una volta, se l'è tenuto per sé – di propria volontà ed iniziativa – e questo, in un modo o nell'altro, gli ha poi permesso di creare FACE. Non è facile guardarsi dentro ed affrontare chi si è veramente. Non c'è dubbio, quindi, che dover andare a ripescare momenti emotivamente difficili per riviverne le sensazioni e poterne cantare sia doloroso. E sebbene non sia obbligatorio riversare tutta la propria anima nella musica, è proprio ciò che Jimin ha scelto di fare, e di farlo con estrema onestà—proprio come ha fatto RM con la sua mixtape omonima e SUGA con Agust D, quando i BTS erano relativamente ancora alle prime armi. Era qualcosa di cui sentivano il bisogno.
Ora che ho visto il Jimin’s Production Diary, trovo che il Jimin che ha rilasciato FACE sia molto diverso dall'uomo che era prima. Le insicurezze e la trepidazione non sono svanite, ma ora che ha avuto modo di sperimentare il senso di libertà che deriva dall'affrontare il proprio bagaglio emozionale, sono piuttosto sicurə che, quando sarà il momento di fare i conti con nuove sfide, non crollerà più come in passato. Non vedo l'ora di scoprire quale sarà la sua prossima mossa, adesso che è più orientato alla crescita personale che mai e si è creato delle basi solide da cui ripartire. Da grande fan della sua voce quale sono, la prospettiva [dei suoi futuri lavori] mi entusiasma molto, perché so che farà grandi cose con la sua voce magica. È con estrema sicurezza che mi sento di dire che l'unica persona al mondo che sa cantare come Jimin è Jimin stesso. Ho come l'impressione questo sia stato solo un assaggio dell'uomo che vedremo in futuro, del Jimin che sicuramente lavorerà con costanza incrollabile al suo prossimo progetto, forte di ciò che ha imparato nell'aprirsi e svelarsi al mondo grazie all'instancabile processo di analisi introspettiva che ha dovuto affrontare nello scrivere e promuovere quest'album.
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La scena del documentario che più mi è rimasta impressa è quella in cui, una volta finito di lavorare all'album, commenta: “Grazie a quest'opportunità, ho capito più chiaramente cosa dovrei e posso fare. E ora posso dire con sicurezza che ci sono tante più cose che vorrei provare.” Sebbene Jimin abbia già fatto tanto e sopportato ancor più, ha ancora sempre gli stessi occhi luccicanti da sognatore.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS ⠸
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Divertimento e inclusione nella Quiet Room dell'Olimpico In occasione di Lazio-Genoa i bambini d... #claudiolotito #lazio #sportesalute https://agrpress.it/divertimento-e-inclusione-nella-quiet-room-dellolimpico/?feed_id=7691&_unique_id=671f78cbb5767
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L’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno e la Magia del Roumiage a Coumboscuro 2024
L’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha partecipato con grande entusiasmo alla manifestazione “Roumiage” tenutasi a Coumboscuro il 25 agosto 2024. Questo evento straordinario, ricco di tradizioni, musica e incontri culturali, è stato il culmine di una settimana intensa, caratterizzata da un susseguirsi di momenti magici e significativi. L’associazione culturale ha svolto un ruolo cruciale nel celebrare la cultura provenzale e piemontese, partecipando attivamente a questa edizione del Roumiage e contribuendo alla riuscita di una manifestazione che, anno dopo anno, si conferma come un appuntamento imperdibile per le comunità locali e i visitatori.
La settimana di eventi ha preso il via il 19 agosto con le marce dell’amicizia, note come “Traversados”, che hanno simboleggiato il legame storico e culturale tra le popolazioni della Provenza e del Piemonte. L’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha accolto con entusiasmo l’arrivo delle Traversados a Coumboscuro, il 23 agosto, che ha segnato l’inizio ufficiale di una serie di eventi affascinanti e coinvolgenti. Le marce non solo hanno rappresentato un gesto di amicizia, ma hanno anche reso omaggio alla lunga storia di cooperazione tra queste due regioni, un tema caro all’associazione culturale che da anni promuove il dialogo interculturale.
Tra gli eventi di spicco della manifestazione Roumiage 2024 vi è stata la rassegna espositiva del 24 agosto, che ha visto la partecipazione di artisti come Enrico Challier con la sua mostra “Faietes – Anima Selvatica”. L’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha sostenuto l’organizzazione di questa esposizione, che ha attratto un vasto pubblico interessato alle opere d’arte legate al mondo naturale e alle tradizioni della montagna. Nello stesso giorno, la celebrazione dei 100 anni della parrocchia di San Lucio de Coumboscuro ha offerto un momento di riflessione e commemorazione della storia religiosa e culturale del luogo, arricchendo ulteriormente l’esperienza dei partecipanti.
Il 25 agosto, l’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha preso parte attiva alla giornata conclusiva della manifestazione, caratterizzata da una serie di eventi che hanno celebrato la cultura, la tradizione e la musica. Uno dei momenti più attesi è stato il concerto della cantante Tosca, che ha incantato il pubblico con un repertorio ispirato alla cultura provenzale e alla musica di Fabrizio De André. Tosca, sul suo profilo social, ha descritto l’esperienza come magica, sottolineando come Roumiage sia un luogo dove Provenza e Italia si fondono in un abbraccio culturale e spirituale. La collaborazione con l’associazione culturale ha permesso di creare un ambiente caloroso e accogliente, dove la musica e l’arte hanno potuto esprimersi in tutta la loro bellezza.
Un altro evento che ha suscitato grande interesse durante la giornata è stata la tradizionale sfida franco-italiana di “Morra”, conosciuta come “La Mouro”. L’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha contribuito all’organizzazione di questa competizione antica, che ha coinvolto partecipanti da entrambe le nazioni, evidenziando ancora una volta l’importanza dello scambio culturale e dell’amicizia tra popoli. La sfida ha attirato l’attenzione di molti, grazie alla sua combinazione di competizione e tradizione, offrendo uno spettacolo appassionante per i presenti.
Uno degli elementi più suggestivi della giornata è stato senza dubbio il falò “Fueiassier”, acceso per celebrare la fine della settimana di eventi. Questo grande fuoco simbolico ha rappresentato il culmine di un’intera settimana di celebrazioni, e l’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha partecipato con grande entusiasmo alla sua realizzazione. Il falò ha illuminato la notte, creando un’atmosfera incantata che ha unito i partecipanti in un’esperienza condivisa di cultura, tradizione e amicizia.
Nel corso della manifestazione, l’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha svolto un ruolo fondamentale nella promozione di valori come la diversità culturale, la collaborazione tra popoli e la conservazione delle tradizioni locali. Attraverso il suo impegno, l’associazione culturale ha contribuito a rafforzare i legami tra le comunità della Provenza e del Piemonte, offrendo una piattaforma per il dialogo e lo scambio culturale.
Il commento dell’artista Fabia Salvucci, anch’essa presente al Roumiage, ha sottolineato l’importanza di questi incontri culturali. In un suo post sui social media, Salvucci ha descritto il Roumiage come un luogo magico, paragonandolo a Narnia, dove Italia e Provenza si incontrano e le persone comunicano in molteplici lingue, raccontando la storia unica di questi luoghi. L’associazione culturale, con il suo coinvolgimento, ha permesso che questa magia si concretizzasse, offrendo un’esperienza indimenticabile a tutti coloro che hanno partecipato.
In conclusione, l’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha giocato un ruolo determinante nella buona riuscita della manifestazione Roumiage 2024 a Comboscuro. Grazie alla sua dedizione e impegno, l’associazione culturale ha saputo creare un’atmosfera di inclusione e partecipazione, promuovendo il dialogo tra culture diverse e celebrando le tradizioni locali. La manifestazione si è conclusa con successo, lasciando un segno indelebile nei cuori dei partecipanti e consolidando ancora una volta il ruolo dell’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno come promotrice di cultura e tradizione.
Coumboscuro Centre Prouvençal
Tosca Donati
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Walkiria Terradura
Facevamo le pattuglie e le staffette. Combattevamo. Andavamo a prendere le informazioni nei paesi vicini, ci vestivamo da contadine, ci mettevamo i fazzoletti e partivamo. Abbiamo avuto un ruolo molto più complesso di quello degli uomini.
La Resistenza non è fatta solo dagli uomini, è stata paritaria.
Pensate alle donne contadine che non hanno avuto uno straccio di riconoscimento mai, e nessuno ne ha mai parlato per anni, ci hanno curato, ci hanno ospitato nelle loro case, hanno diviso quel poco che avevano con noialtri, sono state delle donne meravigliose.
Walkiria Terradura partigiana e medaglia d’argento al valore militare.
Nata a Gubbio il 9 gennaio 1924, suo padre, avvocato e fervente antifascista, più volte arrestato e definitivamente liberato solo dopo la caduta di Mussolini, le aveva trasmesso l’odio verso la dittatura. Già al liceo, per il suo atteggiamento sprezzante verso il regime, aveva suscitato l’attenzione del fascio locale e fu più volte interrogata in Questura e redarguita severamente. Frequentava la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Perugia quando, il 13 gennaio 1944, durante l’occupazione tedesca, i fascisti dell’OVRA fecero irruzione nel palazzo dei Duchi di Urbino in cui la famiglia risiedeva per catturare nuovamente il padre Gustavo ed è stata lei a trarlo in salvo in modo quasi rocambolesco.
Quando i nazifascisti se ne tornarono nelle loro caserme dopo otto ore di inutili ricerche, si è spostata tra i monti del Burano che separano l’Umbria dalle Marche, unendosi alla Quinta Brigata Garibaldi di Pesaro col nome di battaglia di Walkiria.
Da sottotenente aveva assunto il comando di una squadra di sei uomini, il Settebello, che era specializzata in sabotaggio: facevano saltare ponti, organizzavano agguati, rendevano impossibile la vita alle truppe nazifasciste impegnate nella zona.
Un giorno, dopo l’ennesima azione, accompagnata da un solo gregario, ha messo in fuga un intero reparto nemico a colpi di bombe a mano, consentendo tra l’altro ai partigiani di appropriarsi di armi e mezzi abbandonati.
Nonostante gli otto mandati di cattura spiccati nei suoi confronti dai nazifascisti che giravano con una sua foto per trovarla, non è mai stata catturata.
Sposata con il capitano dell’Oss Alfonso Thiele, dopo la guerra si era trasferita con lui negli Stati Uniti. Dopo essere stata posta sotto l’attenzione poliziesca del maccartismo, aveva deciso di tornare in Italia dove ha continuato il suo attivismo politico nel PCI e soprattutto dell’ANPI di cui ha fatto parte a lungo degli organismi di dirigenza nazionale.
Ha scritto numerosi articoli sull’esperienza partigiana, arricchendo le fonti storiografiche con lo straordinario punto di vista di donna combattente.
Alla fine della guerra è stata nominata sottotenente e, con decreto presidenziale del 26 giugno 1970 e ha ricevuto la medaglia d’argento al valor militare per attività partigiana con la seguente motivazione: «Donna dotata di forte e generoso animo, entrava, malgrado la giovane età nelle formazioni partigiane della sua zona portandovi entusiasmo e fede. In lunghi mesi di lotta partecipava a numerose azioni contro il dotato avversario, mettendo in luce non comuni doti di coraggio e di iniziativa. Dopo essere riuscita con la squadra da lei comandata a fare saltare un ponte stradale, accortasi del sopraggiungere di un reparto avversario, incurante della grande sproporzione delle forze, attaccava con bombe a mano, di sorpresa, con un solo gregario l’avversario, infliggendogli dure perdite, ponendolo in fuga, recuperando altresì gli automezzi e le armi abbandonate. Valido esempio di determinazione, coraggio e alto spirito patriottico. Marche, 4 ottobre 1943-27 agosto 1944».
Fino all’ultimo ha continuato a tenere viva la memoria dell’antifascismo e della lotta partigiana, tra incontri pubblici e racconti, molti dei quali sono stati pubblicati da Patria Indipendente.
Una volta, chiamata a fare da consulente per un film a tema militare, ha stupito l’intera troupe montando e smontando uno Sten in appena tre minuti.
La sua storia è presente in diversi libri ed è stata protagonista di Walkiria, una guerrigliera sull’Appennino, docufilm di Gianfranco Boiani e Giorgio Bianconi.
Ha lasciato la terra quasi centenaria. Si è spenta a Roma il 5 luglio 2023.
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Comunicato #828: Matera, raduno di artisti all’Hotel Mosaico
Sono circa sessanta gli autori lucani e pugliesi delle opere riprodotte in mosaico digitale ed esposte a beneficio degli ospiti dell’albergo che si sono ritrovati a distanza di un anno in occasione della cerimonia per il primo anniversario dell’avvio dell’attività della nuova struttura ricettiva.
Ha avuto luogo lo scorso 6 aprile 2024, presso l’Hotel Mosaico di Matera, un incontro che ha visto la partecipazione del management dell’albergo a quattro stelle, situato nella Zona Industriale La Martella a Matera, e di circa sessanta artisti lucani e pugliesi di varie discipline (illustratori, disegnatori, pittori, incisori, fotografi, ecc.) che hanno aderito al progetto che ha previsto la riproduzione di alcune delle loro opere attraverso i mosaici digitali in bio-resina, esposti sulle pareti di tutti gli ambienti del nuovo eco hotel. Accanto a ciascuna delle circa 170 opere esposte, è posto un QR-code che rimanda alla pagina internet di presentazione dell’artista e del suo lavoro.
“L’idea di arricchire i nostri ambienti con le opere dei nostri artisti è stata quasi simultanea alla decisione di realizzare l’Hotel Mosaico, che non per caso ha assunto questo nome” – dichiara Vito Clemente, socio e project manager di Materanetwork, la società che ha realizzato l’investimento. “Il nostro hotel già nasceva con un connotato molto innovativo ed eco sostenibile, essendo il più grande albergo realizzato con strutture in telaio di legno del Centro Sud Italia, ma a questa sua particolare caratteristica si è aggiunta l’idea di trasformare la struttura ricettiva in un’area espositiva permanente della produzione artistica del territorio, in una commistione innovativa che ha suscitato grande interesse ed apprezzamento da parte della clientela internazionale che fruisce dei nostri servizi alberghieri, e che contribuisce ogni giorno a diffondere la visibilità delle opere in ogni parte del mondo, come si evince dalle immagini postate nelle recensioni”.
“Gli artisti che hanno concesso il diritto a riprodurre le loro opere all’interno dei nostri ambienti hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa” – aggiunge Clemente – “tant’è che la partecipazione all’incontro di sabato, a distanza di un anno esatto dall’apertura dell’hotel, è stata numerosa e qualificata e sono emerse anche nuove possibili idee per il futuro”. Inoltre, nel corso dell’incontro, davanti agli incuriositi clienti dell’albergo, l’Hotel Mosaico ha voluto celebrare il primo anno di attività della struttura insieme a tutti i suoi dipendenti e collaboratori. “Con la realizzazione del nostro albergo abbiamo vinto numerose sfide.” – prosegue il manager, che precisa: “Alla vocazione totalmente ecosostenibile e all’innovativa matrice artistica, infatti, si sono aggiunti gli importanti risultati gestionali e l’apprezzamento dei servizi da parte della clientela, che con le sue recensioni ha consentito di raggiungere su Google una valutazione media di 4,7 su 5,0, nonostante la localizzazione della struttura ricettiva sia in area esterna rispetto al centro cittadino”.
“Il posizionamento nella Zona Industriale La Martella in prossimità dello svincolo della S.S. Bradanica, presenta comunque i suoi vantaggi, costituiti dalla prossimità al bacino di utenza business, dall’affrancamento dal traffico del centro cittadino, che è comunque raggiungibile in auto in una decina di minuti, e dalla rapida accessibilità dalle/alle principali arterie stradali che collegano il resto del territorio” – conclude Clemente. Tra le categorie di clienti che maggiormente hanno finora dimostrato di apprezzare i servizi dell’Hotel – che dispone anche di una piscina all’aperto – vi sono le famiglie, le aziende e i gruppi organizzati di visitatori della Città dei Sassi.
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Fedez, Silvio Berlusconi che fa le corna nella cover diventa virale: «L'uomo che non deve chiedere mai». I fan: porta rispetto Fedez, in questo momento, sembra essere davvero molto sereno e, infatti, si sta divertendo con amici e colleghi in California, più precisamente a Los Angeles dove è volato in occasione del Festival di Coachella. Il rapper, oltre a essere stato in palestra dove ha incontrato i "suoi sosia muscolosi", ha anche deciso di cambiare la sua cover del telefono e l'immagine scelta per la parte posteriore della custodia è tutto dire: Silvio Berlusconi che fa il fatidico gesto delle corna. Il rapper, nelle sue storie Instagram, ha spiegato che il ragazzo che gli stava personalizzando la cover non stava capendo tutto il suo entusiasmo. La nuova cover di Fedez «Per l’uomo che non deve chiedere mai, spero di lanciare la moda», dice Fedez mostrando la nuova cover. L'iconica immagine di Berlusconi che mostra le corna risale al vertice europeo di Caceres, in Spagna, del 2002. Ovviamente, la provocazione di Fedez ha suscitato diverse polemiche e tra i commenti c'è chi chiede al rapper milanese di portare rispetto all'ex leader di Forza Italia. Già ieri, Fedez aveva scatenato fan e detrattori postando diversi scatti dall'Hotel di lusso dove alloggia, compresa una foto che lo ritraeva completamente nudo di schiena sul terrazzo dell'albergo con un cuoricino a coprire le parti intime. Fedez negli Stati Uniti Fedez, ultimamente, è stato spesso negli Stati Uniti. Il cantante si è diviso tra la Florida e la California, sia per viaggi di piacere, ad esempio quello con Leone e Vittoria, sia per questioni di lavoro. Il rapper ha sempre documentato tutto tramite le sue storie Instagram.
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Energia dal Vuoto Quantico, rivoluzione della fisica quantistica
La meccanica quantistica produce “energia magica” dal nulla. Questo prova davvero che si sta teletrasportando energia effettivamente. Si sta effettivamente estraendo energia. Nel mondo affascinante della fisica quantistica, dove le leggi della natura si rivelano spesso sorprendenti e misteriose, un gruppo di ricercatori ha recentemente raggiunto un traguardo epocale: l’estrazione di energia dal vuoto quantico. Ciò che una volta poteva sembrare fantascienza ora si materializza come una possibilità concreta, come dimostrato da due distinti esperimenti condotti da fisici pionieristici provenienti da diverse istituzioni accademiche di prestigio. Estrarre energia dal vuoto L’idea di estrarre energia dal vuoto quantico può sembrare, a prima vista, audace se non impossibile. Tuttavia, con l’avanzamento della tecnologia e il raffinamento delle teorie fisiche, ci si sta avvicinando sempre di più a questa prospettiva, aprendo le porte a un mondo di potenziale illimitato. La teoria di Masahiro Hotta, un fisico teorico presso l’Università di Tohoku, in Giappone, ha gettato le basi per questa rivoluzionaria ricerca. Nel lontano 2008, Hotta propose l’idea di utilizzare un fenomeno noto come “teletrasporto dell’energia” per estrarre energia da campi quantistici apparentemente vuoti.
Questa teoria, all’epoca, ricevette poca attenzione, considerata da molti come poco più di un’esercitazione accademica. Tuttavia, gli ultimi esperimenti condotti da diversi team di ricerca hanno portato questa teoria dal regno dell’ipotesi alla realtà tangibile. Gli esperimenti, condotti da scienziati dell’Università di Waterloo e dell’Università di Stony Brook, hanno dimostrato che è possibile teletrasportare energia attraverso distanze microscopiche, confermando così le previsioni di Hotta. Questi risultati hanno suscitato un’eco di entusiasmo e incredulità nella comunità scientifica, poiché apre la strada a una serie di applicazioni potenzialmente rivoluzionarie in vari campi, dall’energia alla computazione quantistica. Teletrasporto dell’energia Il concetto alla base di questa innovativa ricerca è il teletrasporto dell’energia, una peculiarità della meccanica quantistica che consente, in teoria, di spostare energia da un punto all’altro dello spazio, sfruttando le fluttuazioni nei campi quantistici. In pratica, questo significa che è possibile “estorcere” energia da uno spazio apparentemente vuoto, trasferendola in un’altra regione dove è necessaria o desiderata. Il professor Seth Lloyd del Massachusetts Institute of Technology, un’autorità nel campo della fisica quantistica, ha commentato l’importanza di questi risultati, affermando che “questo prova davvero che si sta teletrasportando energia effettivamente. Si sta effettivamente estraendo energia.” Queste parole riflettono l’entusiasmo e la meraviglia che circondano questa nuova frontiera della fisica. Ma come è possibile che l’energia possa essere estratta da un vuoto? La risposta risiede nei meandri del vuoto quantico, un concetto apparentemente paradossale che rivela la natura vibrante e dinamica dello spazio stesso. Secondo la teoria di Hotta, il vuoto quantico non è affatto vuoto, ma piuttosto un terreno fertile di fluttuazioni e potenziali energetici. Sfruttando queste fluttuazioni, è possibile “catturare” energia e teletrasportarla dove serve. Il team dell’Università di Waterloo ha ulteriormente approfondito questa ricerca, dimostrando che l’attivazione di energia in un punto può creare un “vuoto energetico” in un altro, consentendo l’accesso all’energia precedentemente inaccessibile. Questo risultato ha ampliato ulteriormente le possibilità pratiche di questa tecnologia, aprendo la strada a nuove forme di generazione e distribuzione energetica. Il futuro, dunque, potrebbe essere più luminoso di quanto avessimo mai immaginato, grazie alla magia della meccanica quantistica e alla sua capacità di trasformare il nulla in qualcosa di straordinario. Read the full article
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Il nuovo strano comportamento degli elettroni entusiasma i fisici Scoperta rivoluzionaria: comportamento insolito degli elettroni Due gruppi di ricerca hanno recentemente osservato che gli elettroni possono presentare comportamenti con cariche frazionarie, senza l’influenza di campi magnetici esterni. Questa scoperta, denominata “effetto Hall anomalo quantistico frazionario”, potrebbe avere implicazioni significative nella fisica quantistica e nello sviluppo di computer quantistici. Implicazioni pratiche ed entusiasmo scientifico La capacità degli elettroni di assumere cariche non convenzionali potrebbe aprire nuove frontiere nella ricerca e nell’applicazione della fisica quantistica. Questa scoperta ha suscitato grande entusiasmo tra la comunità scientifica, con il fisico Pablo Jarillo-Herrero che esprime ottimismo sulle potenziali applicazioni future di questa nuova comprensione.
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Gli archeologi hanno scoperto un tunnel segreto nelle Grandi piramidi di Giza.
Gli archeologi hanno scoperto un tunnel segreto nelle Grandi piramidi di Giza.
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Il regista di Gundam: The Witch from Mercury conferma il matrimonio omosessuale tra Suletta e Miorine La notizia della conferma del matrimonio ha suscitato grande entusiasmo tra i fan. Info:--> https://www.gonagaiworld.com/il-regista-di-gundam-the-witch-from-mercury-conferma-il-matrimonio-omosessuale-tra-suletta-e-miorine/?feed_id=417585&_unique_id=6585a48dcafe3 #MobileSuitGundam #MobileSuitGundamTheWitchFromMercury
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Presentata oggi "Micol Art Gallery": la nuova galleria d'arte digitale ideata a Trieste
Presentata oggi "Micol Art Gallery": la nuova galleria d'arte digitale ideata a Trieste. Trieste. La nuova galleria d'arte digitale "Micol Art Gallery" è stata presentata oggi (giovedì 14 dicembre) nella Sala Conferenze del Museo d'Arte Orientale nel corso di una conferenza stampa introdotta dall'Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi alla presenza dell'ideatrice del progetto, Valentina Trapani e del Responsabile Marketing, Matteo Zanini. Era presente alla conferenza stampa il consigliere comunale Vincenzo Rescignio. Il progetto imprenditoriale, originato a Trieste, ma pensato per conquistare il mondo dell'arte contemporanea - è stato riferito nel corso della conferenza stampa - consiste nella creazione di "Micol Art Gallery", una galleria d'arte digitale che trasforma la tradizione in un'esperienza digitale, permettendo al pubblico di immergersi in un mondo di opere d'arte originali e di arredamento d'interni. "Siamo qui oggi con Valentina Trapani - ha dichiarato l'Assessore Rossi - per presentare questa sua idea, che definirei originale come lo sono un po' gli artisti che contribuiscono al progetto. Lo presentate poi in una città che sta svolgendo un percorso unico e attualmente riveste un ruolo centrale in una realtà culturale che riallaccia l'Est e i Balcani con un'Europa non ancora del tutto unita, ma alla quale Trieste deve dare significato. La città vanta infatti un patrimonio culturale immenso, ma soprattutto uno spirito multietnico". "Oggi - ha proseguito Rossi - qui si parla di cultura anche se non nel senso classico guardando a quello che mi auguro sia un mondo nuovo, migliore di quello delle epoche precedenti. E l'arte è un elemento fondamentale nella creazione di un mondo nuovo e, specialmente in un'epoca segnata da guerre, odio tra i popoli e diseguaglianze economiche e sociali, deve dare significato alla vita di ognuno di noi contribuendo a creare delle emozioni. Vi faccio i miei migliori auguri per questo vostro progetto". Il Responsabile Marketing di "Micol Art Gallery", Matteo Zanini, ha evidenziato l'importanza di "un progetto legato all'imprenditoria femminile e che guarda all'ambiente e alla sostenibilità con un occhio di riguardo". Valentina Trapani, fondatrice di Micol Art Gallery sotto lo pseudonimo Micol, ha tenuto a sottolineare il cuore di questo progetto, definito "un'avventura artistica, dove la creatività abbraccia l'innovazione e l'arte trova il suo posto in ogni casa". "Vogliamo diffondere l'arte - ha dichiarato - in ogni angolo, affinché chiunque possa godere delle sue meraviglie senza limitazioni. E' stata la pandemia a ispirre questa idea innovativa, che il nostro team ha abbracciato con passione". "L'interesse già suscitato - ha proseguito la fondatrice del progetto - è testimoniato dalla presenza al Forum delle Imprese Culturali e Creative del Friuli Venezia Giulia, tenutosi a Villa Manin l'ottobre scorso. Inoltre, sosteniamo con entusiasmo i giovani artisti emergenti, offrendo loro una piattaforma per promuoversi. Il nostro obiettivo è creare nuove opportunità e posti di lavoro nel mondo dell'arte". Trapani, ricordando il motto del progetto, "L'arte ovunque", ha quindi rimarcato il fatto che guardi anche alla sostenibilità. "Abbiamo creato una sezione speciale chiamata "Pannelli d'autore", dove le opere d'arte prendono vita su oggetti d'arredo d''interni realizzati con materiali 100% riciclabili. Questo significa che è possibile decorare la propria casa con opere d'arte ad un prezzo accessibile, contribuendo anche all'ecosostenibilità. Intendiamo cioè consentire agli utenti di restaurare e rinnovare i propri elementi d'arredo con l'arte, attraverso i pannelli d'autore, senza dovere smaltire e puntando quindi a "zero sprechi". "Micol Art Gallery - ha concluso Trapani ringraziando "il Comune di Trieste per la vicinanza e per aver ospitato la conferenza stampa" - è accessibile a tutti e non si limita a un solo spazio fisico (in via del Dittamo, 8 nel rione di Roiano a Trieste). Si può esplorare il progetto sul sito web www.micolartgallery.it, dov'è possibile trovare opere originali e la possibilità di ordinare repliche autorizzate su pannelli d'autore". Al termine della conferenza stampa, è stato donato all'Assessore Rossi un poster raffigurante l'opera "Gradini" dell'artista Ingrassia Baldo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Dave Chappelle annuncia un nuovo speciale comico su Netflix
Dave Chappelle, uno dei comici più popolari e controversi al mondo, ha annunciato un nuovo speciale comico su Netflix. Lo speciale, intitolato "The Closer", sarà presentato in anteprima il 24 novembre 2023. Chappelle ha annunciato lo speciale sui social media, pubblicando un breve video in cui si presenta come un "uomo libero". Il video ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni fan che hanno espresso entusiasmo per il nuovo speciale, mentre altri hanno espresso preoccupazione per le potenziali controversie che potrebbe generare. Chappelle è stato al centro di numerose polemiche negli ultimi anni, a causa di alcuni dei suoi commenti considerati offensivi da alcuni gruppi. In particolare, il suo speciale "Sticks & Stones" del 2019 è stato criticato per i suoi commenti sulle persone transgender. "The Closer" è il sesto speciale comico di Chappelle per Netflix. I suoi precedenti speciali per il servizio di streaming hanno ottenuto un grande successo di pubblico e di critica, vincendo numerosi premi. Contenuti dello speciale Secondo una sinossi ufficiale, "The Closer" è "uno speciale intimo e personale in cui Dave Chappelle riflette sulla sua vita, la sua carriera e il mondo in cui viviamo". Lo speciale esplora una serie di argomenti, tra cui la cultura del cancel culture, la politica americana e la sua stessa identità come uomo nero. Reazioni L'annuncio di "The Closer" ha suscitato reazioni contrastanti da parte del pubblico. Alcuni fan hanno espresso entusiasmo per il nuovo speciale, mentre altri hanno espresso preoccupazione per le potenziali controversie che potrebbe generare. "Sono così eccitato per il nuovo speciale di Dave Chappelle", ha twittato un fan. "È uno dei comici più brillanti del nostro tempo". "Non sono sicuro di voler guardare il nuovo speciale di Dave Chappelle", ha twittato un altro fan. "Ho paura che i suoi commenti siano offensivi". Immagine: https://www.flickr.com/photos/69880995@N04/32081916018/ Read the full article
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ESERCITO DI TERRA COTTA (SOLDATI DI TERRA)
Siamo in Cina.
L'esercito di Terracotta è stato ritrovato da un contadino nel 1974.
Questo “esercito”, nascosto da 2mila anni, con i suoi cavalli, carri, frecce e spade di bronzo, ha suscitato grande entusiasmo nel mondo archeologico.
Tuttavia, gli archeologi hanno avuto difficoltà ad esaminare le statue perché erano troppo vicine tra loro, fragili e fatte di argilla.
I Soldati della Terra erano già stati incontrati nel 1920, ma l'abitante del villaggio che vide i soldati ebbe paura e li seppellì di nuovo.
Se questo abitante del villaggio non avesse avuto paura e non avesse seppellito di nuovo i soldati, forse il mondo avrebbe conosciuto prima questi soldati senza vita.
Furono scoperti per caso nel 1974 mentre gli abitanti della zona stavano scavando un pozzo.
Mentre i contadini scavavano, si resero conto che non c'erano solo soldati sotto terra, ma anche cavalli, carri, altri carri, armi e servitori su misura, insieme ai soldati.
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Expo Roma 2030: Innovazione e Riqualificazione per un Futuro Ecologico
L'ambizioso progetto Expo Roma 2030, intitolato "Persone e Territori: Rigenerazione, Inclusione e Innovazione", è attualmente sotto valutazione da parte del Bureau International des Expositions. Il dossier di candidatura, che ha suscitato grande entusiasmo, si compone di 618 pagine. L'attesa per l'annuncio finale, previsto per il 23 novembre, è palpabile, poiché potrebbe significare per Roma l'opportunità di diventare una vetrina globale per l'innovazione sostenibile. Inoltre, la trasformazione del quartiere di Tor Vergata potrebbe creare un modello di soluzioni ecologiche per il futuro. Dopo la presentazione della proposta al Bureau international des expositions (Bie) nel settembre 2022, l'intera città è in trepida attesa per la votazione dei 170 membri del Bie, che si terrà a novembre 2023. L'esito di questa decisione potrebbe aprire nuovi orizzonti per la splendida città eterna. L’idea alla base L’idea che sta alla base dell’intero progetto dell’Expo 2030 Roma è stata sviluppata da un importante e internazionale studio di design, il Lo studio internazionale di design, il Cra - Carlo Ratti Associati, in collaborazione con l'architetto Italo Rota e l'urbanista Richard Burdett. Questo straordinario team di esperti ha creato un progetto all'avanguardia, incentrato sull'utilizzo delle fonti rinnovabili di energia. Un obiettivo fondamentale è coinvolgere attivamente ogni paese nel finanziamento di un parco solare, che oltre a fornire energia elettrica all'esposizione, avvierà un processo di decarbonizzazione del quartiere. Il sito di Expo Roma 2030 si distinguerà per la sua suddivisione in tre zone distinte, ciascuna con un ruolo ben definito: - La Città, situata nel cuore di Tor Vergata, assumerà il ruolo di Expo Village, fungendo da centro vitale dell'evento e trasformandosi in seguito in un'estensione del campus dell'Università di Tor Vergata. - Il Boulevard, elegante asse pedonale, creerà un collegamento armonioso tra i vari padiglioni nazionali, invitando i visitatori a una piacevole passeggiata tra le diverse culture rappresentate. - Infine, il Parco, ricco di vegetazione rigogliosa, ospiterà padiglioni tematici, tra cui spicca l'affascinante "Pale Blue Dot", dedicato alla diffusione della conoscenza del mondo naturale. Il Parco Solare Expo Roma 2030 pone un'enfasi significativa sull'energia sostenibile e l'innovazione architettonica. Sarà realizzato il più grande parco solare urbano al mondo, accessibile al pubblico, che coprirà un'area di 150.000 metri quadrati e genererà una potenza di 36 Mega Watt. Le iconiche Vele di Calatrava, situate proprio a Tor Vergata, assumeranno un ruolo di primo piano come padiglioni principali dell'evento, ospitando eventi pubblici di grande rilevanza e diventando uno dei simboli di Expo Roma 2030. I padiglioni di Roma, progettati da Santiago Calatrava, sono stati concepiti con la prospettiva di un completo riutilizzo dopo l'evento. Questa visione permetterà di trasformare l'area in un distretto all'avanguardia, focalizzato sull'innovazione, offrendo spazi dedicati alla ricerca, alle nuove tecnologie e all'imprenditorialità, lasciando un'eredità duratura per le generazioni future. L'esplorazione di Expo Roma 2030 promette un'esperienza coinvolgente e stimolante, in cui l'innovazione architettonica, l'energia sostenibile e la condivisione della conoscenza del mondo naturale si fondono per creare un'atmosfera unica. La trasformazione di Tor Vergata rappresenta un passo avanti verso un futuro in cui la sostenibilità e l'innovazione si combinano per guidare la strada verso una società più consapevole e attenta all'ambiente. Expo Roma 2030, la candidatura dell'Italia La candidatura di Expo Roma 2030 prospetta un impatto economico significativo per l'Italia. Si stima che l'evento genererà un flusso economico di 50,6 miliardi di euro e creerà ben 300.000 posti di lavoro nel paese. Inoltre, si prevede la partecipazione di 30 milioni di visitatori, i quali contribuiranno a stimolare il turismo e la promozione culturale. Grazie alla collaborazione esperti di fama internazionale, Expo Roma 2030 si distingue come un'importante iniziativa che unisce competenza, innovazione e sostenibilità. Il progetto getta le solide basi per un futuro più verde e all'avanguardia, con l'obiettivo di lasciare un'impronta duratura nella promozione di soluzioni sostenibili per il nostro pianeta. Read the full article
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