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Sanremo 2025, Carlo Conti annuncia i co-conduttori della prima serata
Il direttore artistico è intervenuto in diretta a È sempre mezzogiorno, il programma quotidiano di Antonella Clerici
Il direttore artistico è intervenuto in diretta a È sempre mezzogiorno, il programma quotidiano di Antonella Clerici Pubblicato: 22-01-2025 15:53 Autore: Giusy Mercadante Agenzia Dire ROMA – Carlo Conti ha finalmente svelato i co-conduttori della prima serata del Festival di Sanremo. I due amici di cui aveva parlato già nei giorni scorsi. Il direttore artistico è intervenuto in diretta a È…
#Agenzia Dire#amici in TV#amicizia televisiva#Antonella Clerici#Antonella Clerici co-conduzione#È sempre mezzogiorno#Carlo Conti#Carlo Conti direttore artistico#co-conduttori#conduzione corale#conduzione Festival#conduzione spettacolo.#Cultura italiana#emozioni in diretta#evento nazionale#Fabrizio Frizzi#festival 2025#Festival dell’amicizia#Festival di Sanremo#Festival emozioni#Gerry Scotti#Gerry Scotti debutto#Giorgio Panariello#Giusy Mercadante#Google News#https://alessandria.today/#italianewsmedia.com#kermesse musicale#Leonadro Pieraccioni#Musica
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Un insieme di traumi.
Trapiantata non in un paese.Indiscreta anticonformista.Un’armatura di nuvole. Fuori dalle righe, la verità di una vita scomoda.Non posso essere diversa da ciò che sono . Il cervello a 1000 km/h il corpo no. Paura di niente, solo dei mostri della mente. Non li combatto! Sto a guardare e non succede mai nulla. se non un tempo speso male. Ti dirò cosa penso, senza pensare se ti farà male. Forse…
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IL CORPO DEL DOLORE
Ecco alcuni estratti di Eckhart Tolle tratti dai suoi libri Il Potere di Adesso e Un Nuovo Mondo che spiegano chiaramente cos’è il corpo di dolore, come nasce e come dissolverlo.
COME NASCE IL CORPO DI DOLORE
Qualsiasi emozione negativa che non sia completamente confrontata e vista per quello che è nel momento in cui nasce, non si dissolve completamente. Si lascia dietro un resto di dolore.
I resti del dolore rimasto da una qualsiasi forte emozione negativa non affrontata, non accettata, e quindi non lasciata andare, si uniscono per formare un campo energetico che vive in ogni cellula del vostro corpo. Questo campo di emozioni vecchie, ma ancora molto presenti e che vivono in quasi tutti gli esseri umani, è il corpo di dolore.
Il corpo di dolore è una forma di energia semi-autonoma che vive nella maggior parte degli esseri umani, un’entità fatta di emozioni. Ha una sua intelligenza primitiva, non dissimile dalla furbizia animale, diretta principalmente alla sopravvivenza.
COME SI NUTRE IL CORPO DI DOLORE
Come tutte le forme di vita, periodicamente ha bisogno di nutrirsi, di prendere nuova energia, e il cibo che richiede consiste di energia compatibile con la propria, un’energia che vibra a una frequenza simile. Ogni esperienza emozionale dolorosa può essere usata come cibo dal corpo di dolore; ecco perché prospera con il pensiero negativo così come nel dramma delle relazioni. Il corpo di dolore è dipendente dall’infelicità.
Può essere uno shock quando comprendete per la prima volta che vi è qualcosa in voi che periodicamente cerca emozioni negative, cerca infelicità.
Si nutrirà di ogni esperienza che entri in risonanza con il suo stesso tipo di energia, ogni cosa che crei ulteriore dolore sotto qualunque forma: collera, capacità distruttiva, odio, afflizione, dramma emozionale, violenza, perfino malattia. Il dolore può alimentarsi soltanto di dolore, e una volta che il corpo di dolore si è impadronito di voi, necessitate di altro dolore, e diventate vittime, o persecutori.
La sua sopravvivenza dipende dalla vostra identificazione inconsapevole con esso, nonché dalla vostra paura inconsapevole di affrontare il dolore che vive in voi. Allora può impadronirsi di voi, diventare voi, e vivere attraverso voi. Deve alimentarsi tramite voi.
Cosi il corpo di dolore, quando vi ha posseduto, creerà nella vostra vita una situazione che riflette la sua propria frequenza energetica, perché se ne possa nutrire. Il dolore può solo nutrirsi di dolore. Il dolore non può nutrirsi di gioia: la trova veramente indigesta!
COME SI INNESCA E RISVEGLIA
Se lo considerate un’entità invisibile a sé stante, vi avvicinate molto alla verità. State in guardia per scoprire eventuali segni di infelicità in voi, sotto qualunque forma: può essere il corpo di dolore che si risveglia. Può assumere la forma di irritazione, impazienza, malinconia, desiderio di offendere, collera, furore, depressione, necessità di avere qualche dramma nei rapporti personali, e così via.
Il corpo del dolore emozionale ha due modalità di essere: latente ed attivo.
Può essere in uno stato latente per il 90 % del tempo. Tuttavia, in una persona profondamente infelice, può essere attivo fino al 100% del tempo.
Alcune persone vivono quasi completamente nel loro corpo di dolore, mentre altre possono sperimentarlo solamente in certe situazioni, come nelle relazioni intime, oppure in situazioni legate ad abbandoni o perdite del passato, ferite emozionali o fisiche e così via.
Qualunque cosa può risvegliarlo, specialmente se risuona con uno schema di sofferenza del vostro passato. Quando è pronto per risvegliarsi dal suo stato latente, perfino un pensiero o un’innocente osservazione fatta da qualcuno che vi è vicino lo può attivare.
Il corpo di dolore è un campo energetico, quasi come un’ entità, che si è temporaneamente istallata nel vostro spazio interiore. È energia vitale che è rimasta intrappolata, energia che non sta fluendo più. Ovviamente il corpo di dolore è lì perché sono accadute in passato certe cose. È il passato che vive in voi e se vi identificate con quello, vi identificate con il passato.
L’identità di vittima è credere che il passato è più potente del presente, che è l’opposto della verità. È il credere che altre persone, e ciò che vi hanno fatto, siano responsabili per chi voi siete ora, per la vostra sofferenza emozionale, o per la vostra incapacità di essere chi siete veramente.
SOLO RISIEDERE NEL MOMENTO PRESENTE PUO’ SCIOGLIERE IL DOLORE
Lo schema abituale del pensiero che crea l’emozione è invertito nel caso del corpo di dolore, almeno inizialmente. In questo caso l’emozione guadagna rapidamente il controllo del vostro pensiero e, una volta che la mente è stata sopraffatta dal corpo di dolore, il pensiero diventa negativo. La voce nella testa vi racconterà storie tristi, oppure piene di ansia o di rabbia, su voi stessi o sulla vita, sugli altri, sul passato, sul futuro, o su eventi immaginari. La voce starà incolpando, accusando, lamentandosi, immaginando. E voi sarete così totalmente identificati con qualsiasi cosa vi dica quella voce, credendo ai suoi pensieri distorti. A quel punto, la dipendenza dall’infelicità è in atto.
In ogni momento mantenete il sapere di quel momento, in particolare del vostro stato interiore.
Se vi è rabbia sappiate che c’è rabbia. Se vi è gelosia, difesa, impulso a litigare, bisogno di aver ragione, un bambino interiore che esige amore ed attenzione, o dolore emozionale di qualunque tipo; qualunque cosa sia, sappiate la realtà di quel momento e mantenete questo sapere.
Non cercate nessun altro stato che quello nel quale siete ora, altrimenti metterete in piedi un conflitto interiore ed una resistenza inconscia.
Perdonate voi stessi per non essere in pace. Il momento in cui accettate completamente il vostro non essere in pace, la vostra non pace viene trasmutata in pace. Qualunque cosa accettiate completamente vi porterà lì, vi porterà nella pace. Questo è il miracolo dell’arrendersi. Quando accettate ciò che è, ogni momento è il miglior momento.”
Respira, sii presente, senti l’energia del corpo di dolore, testimonia i pensieri e le emozioni che sono sorte. Non c’è niente di sbagliato in questo momento, sii consapevole del momento. Puoi anche agire ‘in modo negativo’ ma l’importante è che ci sia consapevolezza. E ogni volta il corpo di dolore sarà sempre più debole e la tua presenza sarà sempre più intensa, e la tua gioia sarà sempre più costante e quella ferita primordiale si dissolverà.
Eckhart Tolle
Da la luce nel buio
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Io non so dire quello che hai letto con parole diverse da quelle che ho usato. Quando la spieghi, la poesia diventa banale. Meglio delle spiegazioni, è l'esperienza diretta delle emozioni che può spiegare la poesia ad un animo disposto a comprenderla.
-Il Postino-
#pensieri#thinking#poetic#poesia#versi#pensieri sparsi#love#amore#citazioni#il postino#film#massimo troisi#pablo neruda#poesie#poetry#spiegare#frasi film
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LA RABBIA È LA GUARDIANA DELLA TRISTEZZA CHE È FIGLIA DELLA SOLITUDINE
Metto in ordine alcuni dei miei tanti pensieri, frutto di riflessione e confronto, quindi perdonatemi se non vi suonano nuovi e andate oltre se vi paio ripetitivo.
Nella scala da mignolo contro lo spigolo a genocidio di Gaza - quest'ultimo termine ci tengo e ci terrò sempre a ribadirlo finché il Mossad non mi caccerà in bocca una granata stordente - esiste, ovviamente, un'ampia gamma di accadimenti, traumi ed emozioni negative che, a domanda diretta, chiunque risponderebbe essere accomunati da un'unica cosa...
IL DOLORE CAUSATO
Ora, lungi da me mettere il dito sul piatto della bilancia della vittima per far risalire quello del carnefice e dire che alla fine sono tutte vittime di qualcosa di più grande - molto spesso i numeri e lo squilibrio di potere non lasciano dubbio su chi subisce e su chi perpetra - ma la conclusione a cui sono arrivato riguarda quel dolore intermedio che non soffoca popoli nel loro sangue o non ostracizza i deboli e i fragili ma che è comunque meritevole di riflessione perché spesso ci fa focalizzare sugli effetti e quasi mai sulle cause.
Io non credo nella cattiveria intrinseca e volontaria - semmai credo proprio nel suo esatto opposto cioè che l'essere vivente cerchi istintivamente connessione e mutuo supporto - e quindi mi sono chiesto QUANDO È CHE UNA PERSONA DIVENTA 'CATTIVA' E PERCHÉ?
La risposta - per me soddisfacente ma nient'affatto detto lo sia per altri - mi è arrivata come al solito per vie traverse e in un modo che a molti farà storcere il naso perché il primo istinto di risposta sarà MA QUELLI SONO ANIMALI, INVECE NOI SIAMO ESSERI UMANI E QUINDI PIÙ INTELLIGENTI.... POSSIAMO DISTINGUERE IL BENE DAL MALE!
lol
A parte la battuta semplice e riduttiva ('conosco animali più intelligenti di molti uomini') la realtà dei fatti è proprio questa: la differenza tra noi e, per esempio, i cani c'è ma non è quella che crediamo noi e non poi così tanta.
Al di là di quel sottile rivestimento di raziocinio che forse ci permette di comprendere dei meccanismi di causa-effetto lontani nello spazio e nel tempo, noi e i cani VIVIAMO E CI COMPORTIAMO ESATTAMENTE ALLO STESSO MODO, CON LE STESSE DINAMICHE SOCIO-RELAZIONALI E, SOPRATTUTTO, CON GLI STESSI OBIETTIVI.
Questo l'ho capito grazie all'aiuto del mio amico @salfadog e, in particolare, con la lunga frequentazione di Cthulhu e Otto, i miei cani, che sono più che compagni o amici: sono la mia famiglia... individui, esseri viventi e senzienti che hanno emozioni molto più potenti e oneste delle nostre perché la presunta 'inferiore' evoluzione non li ha costretti a mascherarle sotto la presunzione della superiorità dell'intelletto.
I cani cercano inclusione nel branco, noi cerchiamo inclusione nel gruppo; loro cercano calore, affetto e contatto, noi la stessa cosa anche se la chiamiamo con altri nomi; loro cercano validazione e gratificazione tramite l'altro... e noi non aneliamo disperatamente alla stessa identica cosa?
Se credete che la Piramide di Maslow riguardi solo gli esseri umani
è perché avete trattato i vostri cani - e molto probabilmente tutte le persone che non sono voi - come un qualcosa di esterno a voi e solo utile a voi.
I cani, come qualsiasi essere vivente, hanno bisogno di tutto ciò che è elencato, fino alla punta, solo che hanno modi e tempi diversi dai nostri.
Ma tutto questo discorso sui cani era utile 'solo' per arrivare al nocciolo del mio ragionamento, che è reso molto bene da una semplice immagine che rubo a @nusta e che è stata postata originariamente da @traumatizeddfox (thanks!)
Non vi annoierò con lezioni di etologia cinofila (chi conosce la materia sa di cosa parlo) ma il concetto espresso - e che mi ha colpito come un pugno nello stomaco - è che alla fine è inevitabile, semplice e in certi casi utile parlare di PERSONA CATTIVA, soprattutto se ci dobbiamo occupare delle sue vittime, ma finché non ci interroghiamo sui motivi della sua 'cattiveria' (molto meno facile ma di gran lunga più utile per arrivare alla radice del problema) saremo destinati a limitarci a disinfettare col betadine il ginocchio in cui è piantato un chiodo arrugginito.
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Io ho bisogno di sentirmi dire le cose in maniera chiara e diretta, altrimenti la mia mente darà spiegazioni da sé e non saranno mai positive, e spesso nemmeno giuste, portandomi a sentire emozioni dolorose e a imbastire litigate da cui a volte non si può ricominciare.
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“Questa canzone parla della perdita”, ha detto Eddie Vedder di Black, la canzone che non sarebbe mai dovuta diventare un singolo, “perché è fatta di emozioni troppo intime”.
Ma fu subito un classico, forse proprio perché l’intimità sentimentale di cui parla questa canzone è talmente sincera e diretta da risultare universale.
AB
🎶🔥
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Inside Out: It's Pixar, It's Always Pixar!!!
Con Inside Out di Pete Docter, la Pixar torna ai geniali fasti del passato e confeziona un film che diverte, emoziona e stupisce continuamente.
Sin dalle prime immagini di Inside Out si ha l'impressione di un ritorno ai fasti del passato. Ci era sembrato di veder brillare nuovamente la scintilla creativa che aveva permesso alla Pixar di distanziare tutta la concorrenza diretta. Con alla guida il Pete Docter di Up, lo studio di Lasseter ci ha condotto in un luogo misterioso che tutti abbiamo dentro di noi, la nostra mente, facendoci trovare faccia a faccia con la personalizzazione delle nostre emozioni basilari.
Inside Out: un'immagine del film animato
Capolavoro annunciato?
Inside Out: una scena tratta dal film animato
Quando tante aspettative si creano attorno a un progetto, c'è sempre il rischio che restino deluse, che lo sguardo dello spettatore punti troppo in alto mancando il bersaglio e perdendo di vista il valore reale. Non è questo il caso. E ce se ne accorge sin dalle primissime sequenze. E non potrebbe essere altrimenti nel vedere in azione le cinque emozioni della piccola Riley, guidate dall'esuberante Gioia ed impegnate a gestire le reazioni della ragazzina a tutto ciò che la circonda. Emozioni che si trovano a dover gestire una situazione d'emergenza, forse il peggio che possa capitare ad una ragazzina che si avvicina all'adolescenza, mettendo a rischio quei punti saldi, scuotendo alle fondamenta le sue isole della personalità e mettendo in subbuglio le sicurezza precostituite: un trasloco, dal Minnesota ad un mondo diverso come può essere San Francisco in California.
Il mondo della mente
Inside Out: il character poster italiano di Gioia
Poco più su si è parlato di luogo nel far riferimento alla mente, background di gran parte dell'azione che si sviluppa in Inside Out e non si è usato questo termine a caso, perché si tratta a tutti gli effetti di un luogo vero e proprio, con diverse aree, la sua fauna e la sua flora (perché non si può dimenticare l'irrinunciabile foresta di patatine fritte della Terra dell'immaginazione). Le cinque emozioni, Gioia, Tristezza, Disgusto, Rabbia e Paura sono i principali protagonisti e gestiscono il tutto dal loro Quartier generale, definendo lo stato d'animo e le reazioni di Riley (come di ognuno di noi) e decretando la sensazione (e, visivamente, il colore) di ogni ricordo che viene immagazzinato.
Prima del traumatico trasloco, è il giallo della Gioia a dominare i ricordi, sia quelli chiave che tutti gli altri, di Riley, ma le cose sono destinate a cambiare ed i cinque protagonisti emotivi di Inside Out dovranno fare i salti mortali per gestire la situazione, in una storia che si dipana esplosiva e pirotecnica in tutti i recessi della mente, nell'archivio della memoria a lungo termine, negli abissi del subconscio dove albergano le paure recondite, nella vivacità della Terra dell'immaginazione. Un mondo che ha il sapore del parco tematico, con le sue tante aree ed i suoi tanti abitanti che fanno da contorno ai protagonisti, sui quali non si può non citare l'entusiasta amico immaginario di Riley, Bing Bong, e gli spazzini che si occupano di portar via i ricordi inutilizzati, ma anche il treno dei pensieri che si intravedeva già in una delle prime clip.
Le emozioni guidano la storia
Inside Out: il sorriso di Gioia in una scena del film d'animazione
C'è un momento in Inside Out, dopo gli esplosivi venti minuti iniziali, in cui per un attimo si teme che la genialità del film ci si possa fermare all'idea iniziale e la prima presentazione dei personaggi, ma non è così: il film prosegue agile, senza perdere colpi, catapultandoci da una situazione all'altra come su montagne russe di emozioni che ci sballottano dalle risate alle lacrime senza soluzione di continuità, mentre scopriamo di più delle cinque emozioni che governano Riley (ma anche di ognuno di noi, come si vede fin da subito con i flash nella mente dei due genitori della ragazza e nel meraviglioso inserto che accompagna i titoli di coda).
Un'attenzione per la storia e i suoi dettagli, fin nei suoi personaggi secondari, da sempre caratteristica Pixar, che qui torna con prepotenza facendo passare in secondo piano il pur eccellente comparto tecnico: a differenza di altri casi passati, infatti, non c'è niente di rivoluzionario che salta all'occhio nella impeccabile messa in scena. Forse perché si è troppo concentrati sull'aspetto narrativo per far caso ai miracoli tecnologici, forse perché semplicemente è la stessa Pixar ad aver volontariamente spostato maggiormente l'attenzione su storia, personaggi e, soprattutto, emozioni.
Il cinema ha bisogno della Pixar.
Non solo idee
Inside Out: Tristezza e Gioia in una scena del film d'animazione
Il cinema, e l'arte dell'intrattenimento in generale, non di rado ci mostra grandi idee non sviluppate come meriterebbero. Non è anomalo, tutt'altro; sembra piuttosto la normale conseguenza della difficoltà nel padroneggiare l'arte della narrazione con tutto ciò che comporta in termini di capacità di conquistare e coinvolgere il proprio pubblico. Maestria tecnica a parte, se c'è un aspetto specifico che rende la Pixar unica nel mondo dell'animazione contemporanea, e non solo, è proprio quell'abilità nello sviluppare le sue idee, già di per sé geniali. Una qualità che rende addirittura guardabile un titolo minore come Cars 2 e permette allo studio di Lasseter di poter sfornare sequel che non sfigurano al cospetto dei loro precursori. É una qualità importante e non merce da poco, ed è per questo sento di affermare con sicurezza e profonda stima una grande realtà confermata: il cinema ha bisogno della Pixar e tutti noi non possiamo che essere grati all'impareggiabile lavoro sviluppato nel corso degli anni.
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« Quando la spieghi la poesia diventa banale, meglio di ogni spiegazione è l'esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia ad un animo predisposto a comprenderla. »
Pablo Neruda
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Tre giorni fa mi sono svegliata con una notizia: Liam Payne è morto. Non mi sono scomposta più di tanto, abituata alle solite ‘fake news’. Poi però le notizie a riguardo aumentavano, e diventava sempre più una certezza. E mi si gela il sangue. Il primo pensiero è andato a te, alla mia Chiaretta,alla persona con la quale avrei condiviso questa notizia, e con la quale ho condiviso negli anni la stessa musica,il primo loro concerto a Milano, emozioni,sogni. Una lacrima mi riga il viso.
Inizio a leggere gli articoli,inizio a fare ricerche per capire cosa sia successo. Resto shockata. La mente fa un salto temporale, torno a 14 anni fa. Ricordo ancora i provini fatti ad X-factor,ricordo la formazione della band, i video diary che aspettavo ogni settimana, ricordo le risate e la piccola me che si sforzava di capire l’inglese.
Ricordo quella ragazzina, e il suo vissuto, e riaffiorano tutte quelle sensazioni, o forse non se ne sono mai andate, con il tempo e con l’età uno ha imparato solo a gestirle, ma certe ferite,certe cicatrici ti sono cucite addosso, te le porti per sempre.
Il tempo sembra essersi fermato, indosso le cuffiette,schiaccio play, chiudo gli occhi. Ho 11/12 anni, sono alle medie, e loro sono i miei compagni di vita. Ho sempre vissuto la musica a mille, come una cosa che ti appartiene e ti arriva da dentro, e cosa voi siete stati per me allora e cosa continuate ad essere oggi non si può spiegare. Ringrazio i miei genitori, per avermi fatto vivere quell’esperienza quel 28 giugno 2014, che mi ha dato così tanto. Ricordo ancora perfettamente ogni dettaglio, di quando all’uscita piangevo come una disperata, perché era stato tutto così bello e surreale, e da allora ho iniziato ad aspettare il prossimo. Poi quel 25 marzo 2015 Zayn lascia la band, e nel 2016 voi vi prendete una pausa. Da allora non ci sono più i One Direction, niente più musica. Sono passati 10 anni e ancora aspetto e ci spero.. come ricordo le riprese per girare il video del 1D day in rappresentanza dell’Italia e poi un’intera notte sveglia per potervi seguire in diretta dall’America conclusasi rigorosamente con un’english breakfast. Ricordo la fan page che creai: I’m a Directioner, che mi ha fatto conoscere tante persone, per assurdo prima era così semplice fare amicizia, eravamo una famiglia, ci riconoscevamo e sembrava conoscerci da chissà quanto , ricordo delle storie che pubblicavo su wattpad e su Efp fanfiction,dei raduni che facevamo. E di essere finita al tg, sopra una transenna a cantare allegramente. E non a caso il mio primo viaggio l’ho fatto in Inghilterra..
Chiaretta non c’è più da 6 anni, e ora Liam, sei volato via anche tu. Ma io lo so, che quando indosso quelle cuffie,e chiudo gli occhi, siamo di nuovo tutti insieme. Io e lei sotto a quel palco a cantare a squarciagola, guardarci e piangere ma felici come non mai, perché stiamo vivendo il nostro sogno, e voi 5 insieme su quel palco, a cantare le nostre canzoni preferite.
Ho temuto, che perdendo te, io debba dire addio a quella parte di me, così come ho dovuto dire addio a lei.. e invece no, vi prometto che non perderò mai questa parte di me,che custodisco gelosamente. Come mi batterò sempre per l’importanza di un’idolo, l’appartenenza ad un fandom.
Prima nato morto, poi con un solo rene, successivamente vittima di bullismo. Poi il successo, che ti travolge.
La salute mentale è alla base, e chiedere aiuto è la cosa più difficile, ed è così bizzarro di come tu stesso Liam sia stato l’ancora di salvezza di così tanti ragazzi.. io ancora non me ne capacito..
Sarai sempre una parte di me Payno, e ti vedo proprio lì accanto a lei.
Ci sentiamo tra le note. Oggi, da 14 anni e per sempre.
Infinitamente, e fieramente la directioner che è in me,forever ❤️
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una delle differenze tra l'essere risolti e non esserlo è quella di non porre mai gli altri come responsabili della gestione delle tue emozioni. sia in una maniera diretta, d'impatto come può essere in una discussione di gelosia, sia postando una storia negli amici stretti dove piangi
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MotoGP: Tutto pronto per il GP di Barcellona – Un appuntamento imperdibile su Sky Sport
Una gara cruciale che promette emozioni e colpi di scena
Una gara cruciale che promette emozioni e colpi di scena. La MotoGP approda a Barcellona per un evento che promette di essere decisivo nella stagione. Domenica 17 novembre, alle ore 14:00, tutti gli appassionati potranno assistere alla gara in diretta su Sky Sport. Il Circuit de Barcelona-Catalunya ospiterà i migliori piloti del mondo, pronti a sfidarsi su uno dei tracciati più iconici del…
#Alessandria today#analisi tecnica#appassionati MotoGP#Aprilia#Barcellona MotoGP#Circuit de Barcelona-Catalunya#classifica MotoGP#Colpi di scena#commento MotoGP#condizioni meteo Barcellona#curva Repsol#diretta Sky#Ducati#emozioni in pista#Fabio Quartararo#Francesco Bagnaia#gara adrenalinica#gara decisiva#gara MotoGP#Google News#GP Barcellona#GP imperdibile#Gran Premio#Honda#italianewsmedia.com#Marc Márquez#motociclismo#motociclismo 2024#MotoGP#MotoGP 2024
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Un insieme di traumi.
Trapiantata non in un paese.Indiscreta anticonformista.Un’armatura di nuvole. Fuori dalle righe, la verità di una vita scomoda.Non posso essere diversa da ciò che sono . Il cervello a 1000 km/h il corpo no. Paura di niente, solo dei mostri della mente. Non li combatto! Sto a guardare e non succede mai nulla. se non un tempo speso male. Ti dirò cosa penso, senza pensare se ti farà male. Forse…
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#anticonformista#cicatrici#corazza#cose#Dico#diretta#dirne altre#dolore#emozioni#essere#fango e nuvole#indiscreta#leggera#letture#parole#pesante#sarebbe#Se dovessi#senza filtri#trapianto#traumi#un disastro#vita in salita
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La Rivoluzione Terrestre
Così si definisce il moto terrestre attorno al Sole. Dura trecentosessantacinque giorni. Un anno. Ma tu pensa.
Percorrere quei centoquarantanove milioni di chilometri, per ogni essere vivente, corrisponde al proprio compleanno ovvero un anno di vita in più. Si incomincia da quando si vede la luce per la prima volta.
Io sono nato alle dieci di sera, la luce era artificiale, forse e per questo che mi infastidisce la luce diretta del Sole.
Naah, soffro di fotofobia.
Era un ventuno aprile come oggi e ne ho fatti un po' di giri attorno al Sole.
A ogni giro attorno al Sole mi sono ritrovato con esperienze acquisite, insegnamenti appresi, errori fatti, azioni buone elargite e nuove persone entrate nella mia vita. Ma anche alcune che se ne sono uscite, per svariati motivi: un cuore che cessa di battere, un cuore che smette di palpitare per il sottoscritto, un cuore che si riempie di rabbia o invidia (questo sostantivo l'ho aggiunto per darmi un tono, anche se qualche volta è accaduto davvero. Ma non ho mai capito che invidia io potessi suscitare) oppure un cuore che non era un cuore ma un sasso senza battito.
Ma del resto ogni viaggio, perché quello attorno alla stella del sistema solare è un viaggio, è fatto di luoghi, emozioni e persone diverse che si susseguono.
Aspettavo il mio compleanno con impazienza da bimbo, per i regali e i dolci. Per i brindisi e i festeggiamenti con gli amici da ragazzo. Per gli abbracci e le attenzioni di chi amavo da adulto.
Ma questo viaggio chiamato vita spesso ti trasforma, nel mio caso sono arrivato ad aspettare il mio compleanno come data per tirare le somme. Con aspettative sempre modificate e ridimensionate (brutte bestie le pessime compagnie), fino ad arrivare al punto di non avere più aspettative ma "aspettame" ovvero di aspettare me.
Non mi aspetto più regali dalle persone ma dalla sorte.
Per te cara vida loca o per te nefasta malasorte, comunque, rimango a vostra disperazione.
Auguri un 'azzo.
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17 FEBBRAIO 1600, IL ROGO DI GIORDANO BRUNO.
QUANDO A BRUCIARE VIVI I DISSIDENTI ERA LA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA
421 anni fa oggi, cioè il 17 FEBBRAIO 1600, veniva arso vivo al Campo dei Fiori un filosofo illuminato.
Si chiamava Giordano Bruno e veniva da Nola. Mandanti ed esecutori non erano terroristi dell’Isis, ma Cristiani di sole 15 generazioni fa. L’evento fu spettacolarizzato al massimo, ma non essendoci giornali, video, internet e cineasti si scelse comunque di realizzare l’evento come richiamo spettacolare per celebrare la potenza della Chiesa in occasione del 1° giubileo. Occasione in cui chi veniva a Roma si guadagnava indulgenza plenaria, ovvero il paradiso (senza le vergini però, si noti come questa differenza sia sostanziale rispetto all’Islam). Giordano Bruno fu arso vivo davanti a una folla di circa 100.000 persone che cliccarono in diretta il loro ‘mi piace’ un po’ forzato a dire il vero, applaudendo. Giordano Bruno aveva una mordacchia alla lingua per impedirgli di urlare le ultime parole durante il percorso e l’estremo sacrificio sul rogo.
L’organizzatore dell’evento fu il cardinale Roberto Bellarmino da Montepulciano, grande inquisitore della Chiesa che partecipò a sette dei 20 interrogatori cui fu sottoposto Giordano. Bellarmino fu fatto beato, santo e Dottore della Chiesa da Pio XI , due generazioni fa, nel 1930, anno ottavo dell’era fascista e dopo un anno dai patti lateranensi con il duce.
Bellarmino partecipò anche al processo a Galileo che fu costretto a ritrattare per non fare la fine di Giordano.
A Montepuciano il cardinale Roberto Bellarmino è figura celebrata, ma molti laici hanno l’abitudine di sputare a terra in prossimità della stele che ricorda. Perché la vicenda di Giordano Bruno racconta, ancora oggi, nei tempi in cui tutti ci sentiamo minacciati dall’integralismo e dal fanatismo dei jihadisti del Califfato islamico, come anche la Chiesa cattolica apostolica romana abbia più volte mostrato un volto fanatico, integralista e oscurantista fino a bruciare viva una persona.
E non in un angolo di deserto tra Siria e e Iraq, ma nel cuore della città eterna che ha edificato la più importante basilica del mondo sulla tomba dell’apostolo Pietro… Era il 1600, c’erano già stati Leonardo e Michelangelo, Machiavelli e Raffaello… I secoli bui erano un lontano ricordo, ma mentre ci si avviava al secolo dei lumi e della ragione, la Chiesa continuava a non tollerare qualunque eresia, anzi a considerare eresia qualsiasi idea che mettesse in discussione i suoi dogmi e il suo potere. E continuò così per altri due secoli e mezzo, tagliando la testa in piazza agli eretici, ai dissidenti, ai carbonari. Gli ultimi furono i patrioti Monti e Tognetti, giustiziati, a Roma, nel 1868. Due anni prima che i bersaglieri entrassero a Porta Pia, mettendo fine al potere temporale dei papi e al regno pontificio… L’Italia era già Italia da 10 anni…
Oggi, nell’anniversario del sacrificio di Giordano Bruno, noi, che pure ci troviamo a vivere e operare nella terra di Bellarmino, celebriamo il filosofo di Nola e non certo il cardinale.
Noi stiamo dalla parte dell’utopia e dell’eresia.
Non dalla parte dell’oscurantismo e del fanatismo religioso, soprattutto quando questo diventa legge di stato.
Le chiese non tollerano eresie, se no non sarebbero chiese, questo si è capito da un pezzo.
Ritrovarci oggi, 421 anni dopo il rogo di Campo de’ Fiori, a parlare di guerre di religione fa davvero un terribile effetto.
E la cosa puzza di bruciato…
Noi siamo quelli che credono ancora a queste emozioni
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F. è una ragazza dal cuore inquieto, curiosa del mondo e delle persone, ha un'anima libera. Zaino in spalla e si parte, sempre pronta ad esplorare nuovi angoli del mondo, tra paesaggi mozzafiato e culture diverse. La sua anima vibrante trova nutrimento nell'arte: visita mostre con entusiasmo, perdendosi tra pennellate di colore e sculture evocative.
Nelle sue vene scorre una melodia inarrestabile che fa ascoltare a pochi. Canta e balla anche se non le riesce benissimo, ma la fa sentire libera, dando vita ad emozioni che si intrecciano con le note. Il suo talento si manifesta anche nel dipingere, dove linee delicate prendono vita su carta, raccontando storie fantastiche e mondi immaginari.
F. è un vortice di energia e passione, istintiva, fugace, diretta e molto dura con sé stessa e la vita. Una musa ispirata dalla bellezza, anche se complicata, del mondo che la circonda. La sua vitalità contagiosa e il suo entusiasmo per la vita sono una fonte di ispirazione per chiunque la incontri. può destare fastidio la sua irrefrenabile voglia di sapere, di ironizzare anche su cose difficili, ma preferisce il sorriso rispetto ad una tremenda tristezza che molto spesso già si porta dentro.
F. si stupisce ancora per le piccole cose, per i fiori che sbocciano a primavera, per delle carezze date con spontaneità e per un'accurata e sensibile sincerità.
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