#dirne altre
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penelopeparis · 2 years ago
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Un insieme di traumi.
Trapiantata non in un paese.Indiscreta anticonformista.Un’armatura di nuvole. Fuori dalle righe, la verità di una vita scomoda.Non posso essere diversa da ciò che sono . Il cervello a 1000 km/h il corpo no. Paura di niente, solo dei mostri della mente. Non li combatto! Sto a guardare e non succede mai nulla. se non un tempo speso male. Ti dirò cosa penso, senza pensare se ti farà male. Forse…
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rikscuro · 1 year ago
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Le parole scritte hanno un tempo diverso delle altre. Non migliore o peggiore. Diverso. Sono parole, quelle scritte, che hanno dentro un'attesa che le parole dette nemmeno si immaginano. Sono parole che devono tener conto del tempo che passa, che dovranno sopravvivere ai cambiamenti, al passare delle stagioni, alle malattie, alle giornate storte, all'altalena dei sentimenti, agli imprevisti, alle telefonate, alle altre parole dette nel frattempo, al frattempo stesso, devono poter saltare a piè pari un mucchio di roba che di solito nemmeno si considera minimamente; per dirne una proprio grossa: ogni tanto verrebbe quasi da dire che dovrebbero perfino tener conto della morte, ecco. Vabbè, esagero, ma nemmeno poi troppo.
E invece ormai si scrive come se si parlasse. Tutto quel tempo lì viene fatto fuori, come se non esistesse. Invece esiste.
Scrivere con dentro tutto quel non saputo di cosa accadrà a quelle parole, dopo, mentre se ne rimangono in viaggio verso gli occhi a cui sono destinate rende quelle parole molto più grandi. E più sottili. E più delicate. Più vere, oserei dire. Anche se non lo so se posso dire proprio così, forse no, ma comunque.
Allora niente, mi limito a osservare il fenomeno. Le parole scritte hanno bisogno di spazi e di tempi che troppo spesso noi dimentichiamo. Io adesso faccio un po’ di spazio e provo a dargliene un po’.
Stiamo a vedere cosa succede.
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gcorvetti · 8 months ago
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Lunedì...
...ma di riposo, dopo essere sopravvissuto alla prima e lunga settimana, perché questa settimana è corta cioè lavoro solo Mercoledì e Giovedì (quindi potete capire quella lunga com'è), dicevo lunga settimana più che altro perché erano esattamente 4 anni che non facevo un lavoro di cucina e quindi non stavo in piedi e soprattutto non stavo a lavoro per così tanto tempo, tra le 12 e le 13 ore, che è moltissimo e per me è uno spreco di tempo, ma questo passa il convento e purtroppo come è spesso accaduto nella mia vita penso sia sempre l'ultimo lavoro e poi posso dedicarmi alla musica a tempo pieno, ma dopo tanti e tanti anni mi viene difficile pensare che possa essere così, ma non demordo e vado avanti con l'idea che suonare sia sempre il mestiere che fa per me, di sicuro non è il lavoro in cucina anche se lo so fare come tante altre cose che ho fatto nella mia vita quando non riuscivo a lavorare con la musica, perché purtroppo in questa società non si può vivere senza lavorare. Un pò come la società del 'Mondo nuovo' di Huxley dove le persone sono impegnate a fare qualcosa di socialmente utile, che siano dei ranghi alti o di quelli bassi, e poi drogati di una sostanza 'il soma' (almeno nella traduzione si chiama così) e intrattenimenti di vario tipo da giochi dove a quanto pare si devono spendere soldi, infatti nel libro più di una volta fa menzione di giochi del passato che erano gratis e non era buono (dice così), a concerti e film odorosi, qua non c'è una descrizione di cosa siano nello specifico ma tutte le attività funzionavano da occupazione per la mente per evitare che le persone si rendessero conto di vivere in una società costruita ad arte per controllarli, beh è più o meno come viviamo noi adesso. Ci sono le varie stronzate che ti distraggono mentre chi governa e gli affaristi si rimpinzano alle nostre spalle, ma guai a farglielo notare a differenza del libro, dove ti mandano su un isola dove le persone hanno preso coscienza (cosa che trovo molto interessante), qua prima ti attaccano le altre persone, poi se non cambi idea passano per vie legali e puoi finire in galera, dipende anche il grado di 'lamentela', diciamo che se sei un Assange o uno Snowden non te la passi bene.
Comunque com'è andata? Beh, levando il fatto di lavorare con due ragazze molto giovani e di ascoltare tutto il giorno pop di uno squallore squallido, si proprio così, e che devo fare hamburger e patatine fritte tutto il giorno, oltre alla preparazione di svariate cose (chop chop per ore); l'ambiente non è poi così malvagio, anche se non so cosa mi sarebbe potuto capitare di peggio. Ma oggi e gli altri giorni di riposo, come ho fatto i due giorni di riposo la scorsa settimana, mi dedicherò alle mie cose, musica in primis, anche se ci sono alcune piccole cose da fare per la casa, sapete già il prato da tagliare per dirne una. Quindi dopo aver scritto tutto questo vi lascio con quello che ascolto come faccio di solito quando scrivo, dalla Finlandia sto giro.
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flame-in-the-wind · 2 years ago
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A volte mi dico che è giusto aver voglia di innamorarmi di nuovo, altre invece che è sbagliato, non è rispettoso. È passato poco tempo da quando ho messo fine a tutto. E nessuna delle due parti prevale mai sull'altra, sfortunatamente. Il caos nella mia testa non si placa, e si aggiungono i pensieri e le domande. Sarà difficile ricominciare tutto? Scoprirsi di fronte a qualcun altro, lasciar intravedere le tue paure, le debolezze. Mostrare la parte più fragile di te e sperare che non venga fatta a pezzi, come il cuore. Riuscirò a trovare una persona che resti nonostante tutto? Perché, diciamocelo, ho un carattere di merda e non è per niente facile avere a che fare con me. Sono un insieme di insicurezze e perplessità, a volte nemmeno io mi capisco, per dirne una.
Sarà possibile ripartire da zero, prima o poi? E soprattutto, ci riuscirò?
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dilebe06 · 2 years ago
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Small And Mighty e Ikebukuro West Gate Park + Special
Small and Mighty
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Torna, dopo un bel po' di tempo, una serie taiwanese tra i drama visti. Purtroppo le serie di questa nazionalità sono un parto da vedere, per via della scarsità di sottotitoli in italiano. Ergo, ci si deve accontentare: certe volte trovi perle - Someday per dirne uno - altre volte ciofeche assurde, tipo Back to 1989.
Small and Mighty ( SaM per semplicità ) sta esattamente nel mezzo. Non è una perla ma nemmeno una ciofeca. Ha buoni punti ma ci sono state anche cose che non mi sono piaciute.
Partendo da quest'ultime:
Ora, la serie è un genere Law episodico. Ossia, ci sono svariati casi autoconclusivi che durano due puntate con di sottofondo una storia orizzontale che di solito, dopo averci dato indizi per tutta la serie, trova il suo apice nelle puntate finali.
Onestamente posso reggere 2,3 al massimo 6 casi. Ma al settimo la mia mente comincia ad annoiarsi. Soprattutto se te li vedi tutti di fila come ho fatto io e se non sono poi così intriganti. Ricordo ad esempio i casi di Detective Chinatown: il primo soprattutto mi aveva tenuto incollata allo schermo e anche gli altri bene o male erano carini. Mi intrattenevano. Anche in Medical Examiner Dottor Qin i casi avevano quella punta di roba interessante tra gente ammazzata, fatta a pezzi e fritta a misteri di come la gente moriva male.
In SaM i casi sono casi di legge. Quindi eredità, frodi assicurative, denunce per maltrattamenti e così via. Ma sono casi...normali. Non c'è nulla di "intrigante e misterioso" che mi possa tenere incollata per svariati episodi. Soprattutto se appunto te le vedi uno di fila all'altro. Dopo un po' non reggevo più. Tanto che gli episodi dal 16 al 20 li ho saltati preferendo concentrare la mia attenzione sul finale e sulla trama orizzontale.
La trama orizzontale poi è quasi assente per gran parte della serie prendendo sempre troppo poco spazio, a parer mio, rispetto ai singoli casi. Questo è il motivo principale e la mia lamentela: la sua strutturazione.
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Poi per carità, potrei dispiacermi per la mancanza di una storia d'amore tra i due protagonisti: Liu Lang e Xiao Yan infatti hanno una grande chimica, sono divertenti assieme e se ci si lavorava un po' sopra una love story sarebbe uscita bene. Insomma, io non l'avrei vista male. Anzi...
Perché poi SaM ha molti punto di forza:
1) Liu Lang
Il lead di questa storia è un bel personaggio. Caratterizzato benissimo e con un percorso di crescita lineare e coerente. Tirchio, playboy, terribilmente venale, arrogantello ma spettacolare avvocato, Liu Lang compie un viaggio per riscoprire le cose davvero importanti partendo dalle persone accanto a lui. E devo dire che la serie ha fatto un ottimo lavoro su questo frangente, così come Chen Bo Lin.
Attore visto in Crocodile and Plover Bird mostra qui tutta la sua vena comica e la sua grande capacità di prendersi la scena. Era inutile: qualsiasi personaggi della storia scompariva una volta che Chen Bo Lin entrava in campo. Una grandissima performance.
2) La comicità
La serie è piena di momenti divertenti e prettamente comici. Liu Lang è spesso la vena comica principale: per come è caratterizzato e quello che gli capita - piccolo angelo - le scene dove si ride sono tantissime. Ma la mia preferita è quella finale, dove il cugino di Liu Lang sputtana in tribunale il suo ex Capo con un enorme dito alzato. Il suo avvocato, senza cambiare espressione, gli abbassa il dito con fare sconsolato. Sono morta in quella scena. XD Ma a tutti i personaggi bene o male, gli viene dato il momento per far ridere.
Gran parte dei momenti comici è dettata anche dalla relazione tra Liu Lang e Lin Xiao Yan, la protagonista femminile della storia. I due lead assieme sono stati una fonte inesauribile di comicità: lui la prende in giro e lei lo sfotte a sua volta. Mi hanno fatto fare grasse risate!
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3) Lin Xiao Yan
Mentre mi è piaciuto il suo rapporto con Liu Lang e la sua risposta sempre pronta nei loro battibecchi alla lunga mi ha annoiato la sua spassionante ricerca della giustizia e verità. Testarda come un mulo e ricercatrice della "cosa giusta da fare" Lin Xiao Yan certe volte mi ha fatto alzare gli occhi al cielo per la ripetitività di questi discorsi.
Tuttavia la sua storyline è interessante soprattutto con l'incontro e la relazione con Liu Lang: sono due avvocati molto diversi sia come carattere sia come modo di pensare e vivere ed è stato carino ed eticamente divertente vederli interagire. Mi è inoltre piaciuta la parte finale della sua storia, quando si domanda cosa significa essere davvero un avvocato.
4) Liu Lang Lang
L'adorabile "figlio" di Liu Lang arriva come un fulmine a ciel sereno a devastare la vita da scapolo impenitente del lead. Questo bambino è adorabile ed è tenerissimo vedere come il protagonista gli si affezioni ogni giorno un po' di più. E' anche grazie - e a causa - di questo bambino che Liu Lang sarà costretto a cambiare e rivalutare la sua vita ed il suo lavoro. Peccato che gli venga dato poco spazio nella serie. Quando ho iniziato il drama pensavo che la pare genitore/figlio fosse quella preponderante ma poi ho tristemente scoperto che non era così. T_T Comunque mi sono goduta ogni momento di questo bambino.
5) La varietà dei casi e umanità
Se è vero che i casi che i nostri lead affrontavano risultavano "normali" è anche vero che erano realistici. Gli uomini e le donne che assumevano gli avvocati presentavano problematiche o psicologie reali e certe volte drammatiche. Non mi vergogno di dire che qualche volta mi si sono inumiditi gli occhi per alcune storie raccontate o tematiche affrontate.
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6) Gli altri personaggi
Pur non rimanendo nella mia mente per sempre anche gli altri personaggi sono a mio parere ben caratterizzati e soprattutto le dinamiche tra loro sono maledettamente spassosi a volte. La mia preferita è stata Chen Hui Yun, capo dei due lead ed avvocato molto competente ma che sa essere anche alla mano, spiritosa e divertente.
7) L'etica
Uno dei temi centrali della serie è l'etica degli avvocati: un avvocato deve fare il bene del proprio cliente a prescindere dalla verità o deve portare alla luce la verità anche a costo di far perdere il proprio cliente? Liu Lang e Xiao Yan rappresentano perfettamente questi due pensieri opposti. Il primo persegue - almeno inizialmente - unicamente il bene del cliente infischiandosene della verità anche se sa che fa male alle persone mentre la lead trova più importante tenere sempre in primo piano la verità.
A prescindere da chi abbia torto o ragione questo discorso è sicuramente uno dei più interessanti della serie e Small and Mighty sviscera molto bene questa tematica tramite i suoi personaggi.
Concludendo: Sicuramente non uno dei migliori drama taiwanesi che io abbia visto ma una serie a cui comunque vale la pena dare un'occhiata. ( se piace il genere )
Voto: 7.6
Ikebukuro West Gate Park + SP
Tradotto: la gente mi si accolla
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Siccome di risate non me ne ero fatta abbastanza, Ikebukuro West Gate Park ( IWGP per semplicità ) è venuto in mio soccorso per darmi il colpo di grazia.
Ammetto che avevo in lista questa serie da tipo 10 anni...ma non avevo mai trovato la voglia di vederlo, fino ad oggi. E devo dire che dovevo vedermela prima! Mi è piaciuto tantissimo!
IMGP narra le vicende di Makoto, ragazzo stazionato nel quartiere di Ikebukuro e che passa le sue giornate all 'insegna del cazzeggio più totale: lavora pochissimo - nel negozio di sua madre - e studia ancor meno. La sua vita si riassume nel vagabondare per il quartiere, fare amicizia con gente assurda e ... risolvere i cazzi degli altri. Perché sì, la gente si accolla a Makoto per chiedergli di risolvere i suoi problemi: che siano figli rapiti, omicidi o sparizioni di gente.
Tra Yakuza e gang, droghe, serial killer, traumi "tigri e cavalli" e chi ha visto il drama sa 😂 Makoto naviga nel quartiere come ne fosse il capo. Conosce tutti e tutti conoscono lui.
Questa serie - esattamente come quella sopra - è episodica con una trama orizzontale ma a differenza di Small and Mighty i personaggi tornano in quasi tutti gli episodi dando un idea di coralità che ho apprezzato tantissimo. Siccome scrivere un commento della serie può essere difficile, per semplicità ecco i 5 motivi per cui vedere IWGP:
1) il cast
Questa serie è piena di attori visti e stravisti in altri drama. Non solo. Essendo degli anni 2000 capita di vedere un giovanissimo Yamapi fare i suoi primi passi nel mondo della recitazione. E che dire di Nagase? Già in My Boss my Hero lo avevo adorato. Qui interpreta Makoto, ed è bravissimo nel passare da un personaggio fioriero di gag ad uno in preda a momenti più intensi e seri. Ma ci sono anche Ken Watanabe, Yasuke Kubozuka e Takahashi Issei. Per dire... mica due attori da quattro soldi!
Immancabile poi la comparsata di Oguri... ma la serie è piena di attori di ottimo livello ripeto. Nonché dell'intero cast principale di Kisarazu Cat's Eye! 😳😍 Quando li ho visti mi è preso un colpo! Dopo aver finito di ridere
2) i momenti comici
Momenti comici è una parola grossa. Surreali e bizzarri credo che siano i termini che ci si avvicinano di più. IWGP è un continuo di gag e risate grazie ai suoi personaggi sopra le righe e alle situazioni paradossali che spesso si vengono a creare. La tipica comicità giapponese insomma!
Non scorderò mai Makoto che mangia la carbonara al ristorante: Gli presentano un piatto con quella che sopra sembra panna a cui lui aggiunge un litro di salsa di soia e finisce di condire con due tonnellate di maionese. Na' roba da sbocco! O Jessie, la fidanzata di King e che lui senza parrucca non riconosce. 😂
E potrei andare avanti per ore...
3) King
Pezzo forte di Ikebukuro è King, capo dei G-boys e completo fuori di testa. Condizione imprescindibile per fare parte della sua gang è quella di... vestirsi di giallo. Con il risultato che quando la gang si riunisce, pare di assistere ad una riunione di Pulcini Pio.
King è matto come in cavallo. Sembra un tossico fuori di cervello ma in realtà ama la sua gang e vuole bene al protagonista. La sua amicizia con Makoto è una delle cose più belle della serie.❤️
Durante la storia, King e la sua gang saranno fondamentali per la risoluzione dei casi e ho adorato come tutti partecipassero alla storia aiutando il meglio possibile. Pur essendo degli idioti la maggior parte del tempo.
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4) Il tema dell'amicizia
Come detto sopra Makoto conosce tutti e tutti conoscono lui. Il rispetto e l'amicizia che lega i personaggi di questa serie sono potenti, come nella relazione tra Makoto ad esempio ed il membro della yakuza Saito.
I personaggi si guardano le spalle a vicenda, si aiutano e sostengono forti di quel legame di fratellanza che vivere ad Ikekuburo ti porta.
5) Le cose serie
La cosa stupenda - e che io amo - delle serie giapponesi è la loro sublime capacità di mischiare in modo perfetto comicità e serietà. E non è facile: cadere nel cringe è un attimo!
IWGP racchiude perfettamente questo concetto, portando alla luce - senza analizzarli - i temi della malattia mentale, del cambiamento di sesso o dello stupro. O ancora nello special la tematica del " cambiamento" : come vedere gli altri che cambiano e crescono mentre tu ti senti ancora allo stesso punto da anni.
Potrei parlare per ore di Ikebukuro West Gate Park ma per oggi la chiudo qui, consigliando assolutamente questa serie!
Concludendo: IKWP è una serie da vedere. Ha un buon ritmo, personaggi divertenti come l'inferno e momenti comici a non finire. Nonostante ciò è una serie con momenti profondi e buoni dialoghi. Vedetela!
VOTO: 8
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karmadharma · 8 days ago
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Ho mandato la stessa domanda contemporaneamente a funghetta: ma tra di voi c'è stato qualcosa o avreste mai voluto?
Madonna raga che palle. A parte che sono fidanzato e per altro MOLTO felicemente. Ma a parte questo, no. E non ci sarà. La vorrei come amica con cui uscirci insieme, perché le voglio molto bene al di là del sentirci poco. Le presenterei volentieri la mia ragazza, condividerei cose etc ma abitiamo stra-lontani. Poi a questo aggiunti il mio difetto che purtroppo se sento una persona una volta all'anno, per dirne una, per me va bene e non cambia niente (quindi per me rimane comunque una bellissima persona).
Ma a parte ciò.. cosa volete sapere? Volete un mio pensiero su di lei? Ve lo do, ma basta chiedermi sta cosa. Sia a me che a lei.
Posso dirti che è una ragazza con tantissime qualità, che pensate.. vanno oltre la bellezza estetica. C'è anche altro, lo sapevate? È una ragazza che spesso si sottovaluta ma che merita davvero cose molto belle. E spero che la vita le permetterà di ottenerle. Per quanto sia uno sconosciuto "dal vivo" potrà sempre contare su di me, anche se ci sentiamo poco.
Mo se volete fare altre domande su me e lei, non legate a questo discorso (anche se non saprei quali), ben venga. Se no come diceva mia zia anziana: fatela finitela (?).
@funghettaa (visto che ha detto abbia chiesto anche a te)
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unfilodaria · 1 month ago
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Sai quando hai la sensazione di dover dire qualcosa ma le parole ti mancano? Soprattutto dopo una giornata in cui una serie di "sfortunati" eventi (come direbbe la narrazione, ma non c'era nulla di sfortunato) mi ha riportato a percorrere strade e luoghi già percorsi e visitati altre volte... forse una o più vite fa. Perché di vite, se mi ci fermo a pensare, ne ho vissute almeno tre con l'unica invariante, ahimè, che è quella lavorativa. In una promessa tradita avevo giurato "nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non ci separi", ma sembra che questa promessa sia riuscita a mantenerla solo con il mio lavoro e sempre più spesso nella cattiva sorte.
Ma smettendo di divagare, in una delle mie vite precedenti ho fatto e rivissuto quanto fatto oggi. A volte è come uno stridore di freni, come il gessetto che graffia sulla lavagna, come le unghie sui vetri... o molto più semplicemente una vita banale prima e dopo che riporta a rivivere le medesime cose. Solo che come altre volte, oggi più che mai, l'assenza si è fatta sentire moltissimo e più la avvertivo e più rivivevo istantanee e più finivo per parlarne come se fossero aneddoti di vita vissuta lanciati a caso.
Ci avete mai fatto caso che più qualcuno ti manca e più inevitabilmente finisci col parlarne, come se farlo ne evocasse la presenza, la materializzasse ai tuoi occhi, ti facesse sentire meno solo? O forse più stronzo. Alla fine questo senso di solitudine sa di stronzaggine: la mia, che ho lasciato che la nave affondasse per quello stupido orgoglio del cazzo che, anche dinanzi al pericolo imminente, ti fa procedere imperterrito per la tua strada, dritto contro l'iceberg, nonostante che le sirene del piroscafo suonino l'allarme ed il marconista stia lanciando il mayday.
Lo sapevi che sarebbe andata via, hai fatto di tutto per tenerla distante, perché così, nella tua testa, avresti sofferto di meno. Ed invece, quando è andata via, per la seconda volta, non ti è restato che raccogliere i cocci e non ci hai nemmeno provato a rimetterli insieme, perché non sarebbe servito a nulla: anche questo lo sai bene, come sai bene che non servirebbe a nulla provare a cercarla. Stavolta è andata per davvero e non puoi che lasciarla andare.
Sono circa sei mesi che è successo, sembra un'eternità ed invece sono solo sei mesi, il nulla rispetto ad una vita. A volte questi mesi ti pesano più di quanto siano stati densi e pesanti gli anni che hai vissuto insieme. Anni in cui si è sommato errore su errore. Non è colpevolizzarsi ma è solo un'amara e semplice constatazione.
Dicevamo? Ecco, ho perso il filo. Ho divagato, partendo dall'avere la sensazione di dover dire qualcosa fino a dirne tante e troppe. In realtà io spero in un angolo della mia mente che qualcosa prima o poi cambi perché si è speso tanto, troppo, e il desiderio di raccogliere anche poco, pochissimo resta, anche se lo so che prima o poi bisogna smettere e lasciare andare del tutto. Ma uno spera, io spero e spero anche che qualcuno mi aiuti a lasciare andare perché tutto questo è solo un'amara e dolorosa agonia.
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penelopeparis · 2 years ago
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Un insieme di traumi.
Trapiantata non in un paese.Indiscreta anticonformista.Un’armatura di nuvole. Fuori dalle righe, la verità di una vita scomoda.Non posso essere diversa da ciò che sono . Il cervello a 1000 km/h il corpo no. Paura di niente, solo dei mostri della mente. Non li combatto! Sto a guardare e non succede mai nulla. se non un tempo speso male. Ti dirò cosa penso, senza pensare se ti farà male. Forse…
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yoursweetberry · 7 months ago
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Comunque voi che vi mettete sempre la pezza a colore o pensate di stare nel giusto è inutile che vi sbattete perchè vi proteggete solo l’una con l’altra.
Ho parlato con almeno una decina di persone diverse di questo argomento, a lavoro e a casa e tutti mi hanno detto che ha senso come la penso io e che è normalissimo che arrivi a pensare determinate cose e a dirne altre. Perchè voi vi volete solo giustificare come se avesse un senso. E comunque avete continuato a non capire che io non ho mai detto che non sareste venute a casa mia per il mio compleanno ma che mi dava fastidio che SOLO perché è un compleanno vi sareste sentite in obbligo a venire
Io non penso troppo, semplicemente cerco di trovare una coerenza nelle cose ma a quanto pare con voi non può esistere e mi sono rassegnata e mi sono rassegnata pure al fatto che m agg rutt o cazz pure di esprimere i miei sentimenti con chi NON VUOLE mai capire
Carmela continuava a rispondere “ma io pure a volte non scendo, o comunque a volte non ci vediamo mica me la prendo” MA CHE CAZZO C’ENTRA??
cioè come se fosse la stessa cosa rifiutare SEMPRE (come fate con me) e QUALCHE VOLTA (che uno si scoccia) è ovvio che QUALCHE VOLTA ci può stare ma se è SEMPRE chiunque penserebbe che non te ne fotte un cazzo di venire incontro a me e bast
infatti quando ho specificato questa differenza guarda caso nessuno ha risposto a riguardo
Oppure quando ha detto che ha festeggiato da te, GRAZIJ O CAZZ volevo dire, non avevi la casa tua dove invitare e quando hai potuto invitare siamo andate al london quindi di che stiamo parlando e paragonando?
Ma veramente, vi sentite quando dite certe cose con convinzione? BAH
Tutte le persone a cui ho raccontato mi hanno risposto “ma queste persone pensano che tu sia scema?”
Quindi non sono proprio solo io che mi faccio i film mentali e sono strana o esagerata come mi vuoi far sentire tu
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princessofmistake · 10 months ago
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Il peso dei miei silenzi. Scava dentro, scolorisce le cose intorno. Sono capace di trascorrere le giornate restandomene mezzo inebetito sdraiato su una poltrona, considerando il lento inesorabile spostarsi delle ombre nella stanza mano a mano che la luce naturale che penetra dalle finestre cambia direzione. [...] È come se ti ritirassi dal campo di gioco per sederti volontariamente in panchina, a osservare da dietro un vetro il resto del mondo andare avanti, indaffararsi, compromettersi, impegnarsi. Ecco, di questo non ho più voglia. Di compromettermi, di fare delle cose, di dirne altre, di pensarne delle terze. Non ho più voglia di lasciare testimonianza, non ho più voglia di essere. Voglio soltanto restare fermo, e osservare. Così, senza alcuna ambizione critica. In perfetta staticità. Insensibile, stupido, afasico. Lasciami in pace, in questa mia non condizione.
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jazzluca · 1 year ago
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NEEDLENOSE ( Deluxe ) Generations LEGACY EVOLUTION *G1*
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E finalmente pure il semi-sconosciuto NEEDLENOSE viene promosso a Generations Deluxe, dopo essere stato bellamente ignorato per ben due volte nei fan contest di Hasbro ancora agli albori della trilogia di War for Cybertron, ma perlomeno lui in Legacy Evolution ritorna come effettivo Double Targetmaster, a differenza del compare Spinister, orfano dei due partner Nebulani in Siege.
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Però se l'elicottero fucsia e blu in qualche maniera compensava con delle armi simili o ancor meglio ( o peggio ? ) con dei Battlemaster dedicati ma venduti a parte come esclusive, questo moderno Double TM purtroppo non può non intrapendere la strada già battuta dal precedente Targetmaster Legacy, ovvero quel Pointblank con l'omino praticamente uguale alla sua versione G1, solo che per i TM del 1988 era pure peggio, con gli omini Nebulani che erano delle statuine cui spuntavano le canne delle pistole ripiegate, laddove quelli un po' più grandi del 1987 almeno una parvenza di trasformazione ce l'avevano piegandosi a libro.
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Ma tant'è, abozziamo mestamente, ed almeno accontentiamoci col fatto che i due SUNBEAM e ZIGZAG alla fine sono più alti dei loro omonimi originali, a differenza del Peacemaker del succitato Pointblank, e quindi ora i Nebulani Legacy sono giusti in scala fra loro! :D … ehm, vabbè, poca cosa, ma poi ribadiamo il "bello", nonostante tutto, di questi Double TM, ovvero quello di potersi agganciare fra loro od altre armi grazie ai fori nella parte superiore.
( Oddio, Peacemaker aveva pure una spina in più sul retro, è vero, ma chissà se sarà replicata per il futuro partner di Sureshot ed usata a dovere, vabbè…. )
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Dopo il doveroso preambolo sugli omini TM, peraltro fedelissimi per scultura e colorazione agli originali, va detto, concentriamoci sul ROBOT, esteticamente eccellente e fedelissimo al G1, ma nel senso buono del termine, dato che non vengono riportate le ovvie goffaggine ed inestetismi di un giocattolo del 1988, come invece fatto per il collega Pointblank.
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Questo N.N. infatti prende quel che di buono c'era nel G1 e lo adatta sapientemente allo stile Generations, con un bel robot equilibrato nelle forme e nei dettagli, senza ( per dirne un paio ) il testone incassato o le gambe rigidie e quasi sbilenche; oh, magari sarò io, che non sono un gran fan della resa del giocattolo originale, ma ad esempio le braccia ora non sono banalmente tutte lilla ma viola scuro, il quale rende meglio assieme al blu scuro di bacino e gambe inferiori, così come le ali che si possono ripiegare all'indietro calmierano un po' la strabordanza del grigio chiaro lì presente assieme al torso ed alle cosce e ginocchiere.
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Ottimamente articolato in tutto, pure nella rotazione dei polsi, gli si perdonano i vuoti accennati dentro gli avambracci ma sopratutto nell'interno coscia e dietro i polpacci, anche per via della stazza da Deluxe alto stile l'Ironhide Siege ed appunto il compare Poinblank, rivaleggiando quasi con quella di un Seeker medio.
Quello che, a mio parere, perdonerei meno, è la punta del jet appesa dietro la schiena che scende fin oltre le ginocchia: capisco che sarebbe il tratto distintivo del kibble del robot classico, e ci sta pure come zainata appesa quasi fosse quella di un Aerialbot ma al contrario, solo che la punta è davvero troppo bassa così, e magari era meglio farla arrivare al massimo all'altezza delle ginocchia, non a metà polpacci. ^^'
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Per fortuna, volendo, si può ribaltare del tutto il muso del jet e farla spuntare dietro la testa, previo aver tolto l'alettone verticale ed averlo sistemato comodamente in uno dei tanti fori standard sparsi per il corpo da buon Generations post WfC come su spalle, avambracci, lati delle gambe.
Fori che sono utilissimi anche per poter piazzare le armi TM ove si vuole ( alla faccia del collega Pointblank più avaro di fori ), comprese le spine apposite sotto le ali, ma anche il foro sul reattore dietro la testa può ospitare magari la forma combinata delle due armi!
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La TRASFORMAZIONE del Needlenose G1 era quantomeno originale, va detto, dato che le braccia si nascondevano sui fianchi del torso ( con tanto di pugni che rientravano nei polsi ), mentre le gambe si divaricavano dalle parti esterne delle ginocchia andando a coprire quello spazio liberato, con poi il muso che slittava in avanti: con il Generations grossomodo siamo lì, con qualche passaggio più elaborato, ovvero il petto che si apre e vi si nasconde la testa dentro, mentre i moduli ai lati di questa si alzano e permetton alle braccia ripiegate di nascondervisi parzialmente, cosa che fanno poi interamente le gambe ribaltandosi lateralmente e inglombandole appunto nei vuoti summenzionati dei polpacci. I piedi si raddrizzano fino ad unirsi, ma niente paura, dato che vengono nascosti dall'aereo stesso dato che la fusoliera slitta all'indietro rispetto al corpo ripiegato del robot ed infine anche il muso slitta in avanti al suo posto.
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Il JET terrestre riprende il design originale che si basava su un General Dynamics F-16XL, con la variante di un paio di alettoni orizzontali in mezzo a quello verticale: è un buon aggiornamento di quel modellino, peccato che questo a monte personalmente non mi sia mai piaciuto molto per via muso che nettamente da blu passa al grigio del resto della fusoliera!
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Anche qui, capisco la fedeltà, ma avrei preferito un passaggio da un colore all'altro meno netto, magari con una striscia a punta dietro la cabina, per dire, ma vabbè, contenti quelli cui piace il Needlenose alla maniera originale. ^^'
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Per il resto l'aereo si difende bene, ed il robot è ben ripiegato sotto, senza parti che strabordano dalla forma del velivolo, e con lo spazio giusto sotto le ali dove poter mettere le due armi TM… oppure possono sistemarsi nei fori sotto le gambe, o nel foro al posto dell'alettone, anche se sarebbe stato gradito un foro in mezzo all'aero, che pure lo Starscream Voyager ER ce l'ha e non è un TM! XD
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Invece, come da istruzioni, le due pistole possono unirsi e divenire una sorta di propulsore aggiuntivo posteriore, dopo aver opportunatamente aperto i piedi: onestamente non mi pare aggiunga molto alla giocabilità questa feature, e piuttosto, ancora, era meglio vedere altri fori per armi come ad esempio uno SOTTO il muso del jet.
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Insomma, davvero un bel modello complessivamente che mi ha fatto rivalutare non poco la mia soggettiva "antipatia" che avevo col giocattolo originale, ovviamente migliorabile in alcuni punti ma un passo in avanti deciso rispetto al più deludente collega Pointblank, e speriamo che quantomeno proseguino su questa linea per i prossimi Targetmaster, Double e non.
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-Bio ufficiale codice QR: https://legacy.transformers.com/code/JMWqSU28
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gcorvetti · 1 year ago
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Capita.
Momenti no, giorni no, no. Capita sempre nella vita che arriva quel giorno che non vuoi o non hai proprio la giusta carica, ma neanche una qualsiasi, per fare quello che devi fare, che tu vada a lavoro e forse questo è la situazione peggiore, o che tu faccia qualcosa per te che sia un hobby, un tentativo per sbarcare il lunario, musica o arte in generale, qualsiasi cosa cade e diventa inutile e senza senso. Ecco tra ieri e oggi è così, non so domani, ieri per dirne una il tempo è volato, la giornata è iniziata e finita così velocemente che mi sono chiesto se qualcuno avesse trovato il leggendario ZED, questa cosa del tempo relativo è un dito in culo, è stato più evidente quando ho fatto gli esercizi per le gambe alla batteria, ogni esercizio 1 minuto, quel minuto volava sembravano più 20 secondi, infatti spesso sono andato fuori tempo massimo perché non mi rendevo conto, il metronomo non si ferma a 1 minuto lui continua devo essere io a accorgermi tra una battuta e l'altra del cronometro incorporato.
Comunque oggi ho come una forma di sconforto e non so se uscire di casa, fare i piatti, tagliarmi i capelli, suonare, lavorare al gioco e tante altre cose che sono da fare, ma non riesco neanche a mangiare una mela, la guardo è bella so che è buona la prendo, poi la poso, torno dopo 2 minuti è ancora la che mi fissa, cambio frutto ma è uguale. Spock mi ha sempre ripetuto in questo ultimo anno di prendermi una pausa totale, un aereo e andare in un posto XY anche per una settimana a non fare niente, giusto per cambiare aria, si ok, però una volta cambiata aria poi devo tornare sempre qua e qua non è diverso anche dopo un lungo periodo di stacco. Ho sempre accettato quello che mi accadeva nella vita per quello che è, dionisiaco, non ho mai provato a forzare le cose perché è così, mi torna sempre in mente la storiella della bottiglietta d'acqua. Anche oggi è così, domani si vedrà.
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Averli i momenti di entusiasmo.
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micro961 · 1 year ago
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Bi Bi Blues Band - “Blue Pink And Grey”
Il singolo della band sui principali stores digitali
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Esce “Blue Pink And Grey”, singolo dalle forti tinte modern blues della realtà milanese dei Bi Bi Blues Band. Il brano è sui principali stores digitali e in promozione nazionale. “Blue Pink and Grey” nasce dall’inopportuno e sgradevole accostamento di questi colori per descrivere “Il Male Di Vivere Montaliano” di noi artisti, che passiamo la vita tra dubbi, eccessi di sensibilità, incapacità di trovare una propria collocazione nel mondo, di essere capiti ed amati. Di spiegare al prossimo che, anche se apparentemente senza senso l’accostamento di questi tre colori per noi ha un significato profondissimo. Perciò per spiegare a chi può e vuole starci vicino che non sempre è facile capirci, ma che qualsiasi nostra azione ha per noi e per chi ci sta intorno un significato molto profondo.
La band
Silvia Rumi
Silvia è la nostra lead-singer/front woman, ha una lunga esperienza sui palcoscenici nostrani, interprete di brani di spessore come quelli dei Led Zeppelin, Beth Hart, Joss Stone, Joe Bonamassa, Alannah Myles, ecc… Ha studiato per diversi anni con Francesco Rapaccioli (Eros Ramazzotti, Pooh, J-Ax, Michele Bravi, Francesca Michielin, Elio e le storie tese, ecc. ecc.). Pronta ad intraprendere questa nuova avventura.
Marcello Romani
Marcello è il nostro lead guitarist, arrangiatore e compositore. Ha iniziato a suonare la chitarra da ragazzo ed ha avuto i primi approcci con il palcoscenico con Alex Baroni. Da allora non ha mai smesso, ha militato per circa 20 anni nella Doc’s Band, molto nota ed attiva nei circuiti Lombardi oltre ad altre collaborazioni importanti, tra cui un tributo ufficiale ai Led Zeppelin… ed ha suonato anche per nomi importanti - per dirne uno: Antonella Ruggiero. È la mente creatrice del progetto Bibi Blues Band.
Flavio Manzotti
Flavio è il bassista della Bibi Blues Band. Inizia a calcare i palcoscenici a partire dal 2010 ed ha occasione di suonare assieme a professionisti del calibro di Diego Arrigoni dei Modà.
Ha fatto esperienza con vari gruppi, spiccando per la sua versatilità musicale.
Fabio Madeddu
Fabio è il nostro batterista, strumento che inizia già a conoscere a soli 12 anni da autodidatta, per poi cominciare gli studi con Giulio Capiozzo, mitico batterista degli Area. Partecipa a diversi eventi importanti come il Festival di Castrocaro, e Sanremo Giovani, frequenta "clinic" importanti come quelle di Steve Smith e Paul Wertigo (Pat Metheny), per citarne alcune e suona in diverse band, tra le quali la Doc’s Band, calcando i palcoscenici dei locali lombardi più importanti.
Guglielmo Angioni
Guglielmo è il tastierista della Bibi Blues Band. Grande appassionato del sound dei più grandi musicisti blues e jazz, inizia a familiarizzare con lo strumento sin da bambino e ne farà in seguito la sua grande passione. Durante l'università frequenta la scuola civica di Jazz di Milano ed inizia la sua esperienza musicale dal vivo, suonando poi per vari anni in molteplici cover band, principalmente Rock e Blues, fino ad approdare al nostro progetto.
YouTube: https://youtu.be/C7Dakq6Tc5k
Instagram: https://www.instagram.com/bibi_blues_band/
Spotify: https://open.spotify.com/track/7h8MBFNuapqmgy9yDG9phL?si=b9acd8605bd0429f
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jacopocioni · 1 year ago
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S. Giorgio e il drago dell'incuria.
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Sicuramente vi sarà capitato di vedere più volte l’immagine di S. Giorgio, coperto da una elegante armatura ed armato di spadone, mentre uccide il terribile drago e libera la principessa Silene secondo il racconto fatto di Jacopo da Varagine nella sua “Legenda Aurea”, testo di riferimento per gran parte della iconografia cristiana. Famosa ad esempio a Firenze la rappresentazione fattane da Donatello nella predella del Tabernacolo dell’arte degli Spadai e Corazzai in Orsanmichele, che segna l’inizio dell’utilizzo della prospettiva e dello “stiacciato” nella scultura rinascimentale. A S. Giorgio è intitolata una delle porte dell’ultima cerchia delle mura di Firenze, quella eretta tra il 1284 ed il 1333 e progettata, secondo la tradizione, da Arnolfo di Cambio, l’architetto che progetterà i più importanti edifici della Firenze medievale: Palazzo Vecchio, S. Maria del Fiore, S. Croce per dirne alcuni. Un imponente giro di mura in pietra forte che ha protetto per secoli Firenze e la sua fiorente economia dai pericoli esterni. Questa porta, che si trova nella parte più alta della città tra via san Leonardo e la Costa San Giorgio, di fianco al Forte Belvedere (che ancora non esisteva all’epoca in cui fu eretta), è un pò diversa dalle altre: per la sua piccola dimensione venne talvolta definita postierla.
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La Porta a S. Giorgio nella famosa pianta del Buonsignori (1587) Originariamente era coronata, come le altre, da merli e camminamento di ronda che furono rimossi durante l’abbassamento eseguito su indicazione di Michelangelo in occasione dell’assedio di Firenze (1529-30) per offrire un bersaglio meno facile alle artiglierie imperiali La struttura è in conci di pietra forte disposti “a filaretto”, la chiave di volta è decorata con un giglio e nella lunetta dell’arco “senese” c’è un bel bassorilievo del XIV° secolo con San Giorgio che uccide il drago, comunemente attribuito ad Andrea Pisano (trattasi di una copia, l’originale è in palazzo Vecchio) S. Giorgio, soldato e martire Cristiano vissuto in Anatolia nel IV secolo, e la sua lotta contro il drago divennero nel medioevo simbolo della lotta del bene contro il male e incarnazione dei più alti ideali cavallereschi. Pare però che il valoroso Giorgio nulla possa contro un nemico più temibile del dragone sputafuoco: l’incuria! Ieri durante una passeggiata per la via S. Leonardo, mi sono reso conto che la porta versa in non buone condizioni: c'è una grossa lesione all’altezza del’imposta destra dell'arco "senese", che rischia di cadere sulla testa a qualcuno dei tanti turisti e passanti che attraversano la porta. Mi domando se chi di dovere se n'è reso conto... Speriamo solo che non debba succedere il guaio come al solito (vedi recente crollo del lungarno)! Ho scattato una foto per documentare lo stato attuale, confrontandola con una foto più vecchia si nota chiaramente il danno.
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La Porta a S. Giorgio IERI
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La Porta a S. Giorgio OGGI                
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Enrico Bartocci Read the full article
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ilconteunicorno · 1 year ago
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16. Film o serie preferita?
Ridurre a un elemento è quasi impossibile.
Film non saprei. Adoro i film dove Julie Andrews canta perché mi fanno fare bei sogni e mi regalano tranquillità. The sound of music lo vedo ogni volta che sto molto male.
Però potrei dirne tanti, a cui sono legato e non perché sono capolavori ma perché ci sono altre cose in ballo.
Serie TV lo stesso ma Scrubs penso che sia impossibile da scalzare anche HunterxHunter è un anime che amo e ogni ci prova.
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levysoft · 2 years ago
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youtube
Perché gli americani sono ignoranti in geografia
I video in cui non sanno rispondere a domande elementari sono un genere di internet: c'entrano i programmi scolastici ma non solo
La percezione che ne deriva è che gli abitanti degli Stati Uniti abbiano generalmente scarsissime nozioni di geografia: oltre a conoscere poco il mondo, in alcuni casi sembrano far fatica a distinguere una città da uno stato, o uno stato da un continente, o a riconoscere qualsiasi territorio su una mappa. Al di là della percezione che emerge da questi video (che spesso sono anche recitati, e ovviamente selezionati appositamente per suscitare sorpresa e indignazione), in generale l’ignoranza degli statunitensi in geografia è una cosa abbastanza assodata – per esempio tra gli europei che hanno fatto un anno di scuola negli Stati Uniti – e confermata da alcuni studi. Dipende soprattutto dai programmi scolastici e dal fatto che escono raramente dal loro enorme paese.
Un esempio efficace della diffusa ignoranza degli statunitensi rispetto agli aspetti più nozionistici della geografia è un servizio andato in onda nel 2018 nel programma del conduttore e comico americano Jimmy Kimmel. Anche se come tutti i video ha valore solo aneddotico e non permette di trarre conclusioni significative, fa capire quanto il livello possa essere basso, anche nel caso di persone laureate come una delle intervistate. Nel video un’intervistatrice chiede ai passanti di dire il nome di un qualsiasi stato su una cartina muta. Le risposte mostrate sono di sei persone che non riescono a dirne neanche uno, e alcune di queste non sembrano saper distinguere uno stato da un continente o saper indicare dove siano gli Stati Uniti.
Ci sono alcuni dati che confermano questa generale tendenza. Uno studio del 2015 condotto dallo Government Accountability Office (GAO), una sezione del Congresso americano che si occupa di indagini e valutazioni in vari campi, ha rilevato che tre quarti degli studenti che hanno finito l’ottavo grado di istruzione (quindi l’ultimo prima delle scuole superiori, con studenti attorno ai 13 anni) non hanno un buon livello di conoscenza della geografia, quello che in inglese viene chiamato “proficiency”. Questo dato, secondo lo studio, sarebbe rimasto più o meno invariato dal 1994 al 2014.
Negli Stati Uniti le leggi che regolano l’istruzione variano da stato a stato, ma generalmente la geografia non è tra le materie più presenti nei programmi scolastici delle scuole medie e superiori, dove si punta più che altro su inglese, matematica e scienze. È raro anche che la geografia venga insegnata in un corso a sé: più spesso viene fatta rientrare in una materia che si chiama “social studies” (studi sociali) e che tiene al suo interno anche l’insegnamento della storia, dell’educazione civica e dell’economia.
Secondo uno studio del 2021 del Centro per l’Educazione della Geografia della Texas State University, su cinquanta stati americani quelli che impongono l’insegnamento della geografia alle superiori, da sola o all’interno degli studi sociali, sono 13. Sono 14 invece quelli che non la prevedono affatto, mentre gli altri la prevedono come opzione facoltativa insieme ad altre materie tra cui gli studenti possono scegliere. Gli stati in cui la geografia è obbligatoria alle medie, come corso unico o all’interno degli studi sociali, sono 15 su 50. Nello studio si spiega che «c’è un consenso generale rispetto al fatto che la geografia sia inclusa negli studi sociali, tuttavia continua a giocare un ruolo secondario rispetto alla storia, e molte volte viene insegnata in combinazione con la storia del mondo o la storia americana».
In questo le scuole superiori americane non sono molto diverse da quelle italiane, dove tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila le ore di geografia sono state tolte dal programma di molti istituti tecnici e professionali. Negli istituti dove sono rimaste e nei licei sono state accorpate alle ore di storia e insegnate nella maggior parte dei casi da docenti laureati in lettere. Alle medie e alle elementari invece la geografia è rimasta una materia a sé ed è insegnata almeno due ore alla settimana.
Oltre ai programmi scolastici, dietro la generale ignoranza del popolo statunitense in geografia ci sono altre ragioni culturali. Una è che chi vive negli Stati Uniti non è abituato ad avere a che fare con altri paesi, altre lingue e altre culture perché questi sono spesso molto distanti. Una youtuber americana, che vive in Repubblica Ceca e ha dedicato un video al tema dell’ignoranza in geografia dei suoi connazionali, ha fatto notare che per gli europei spesso basta fare poche centinaia di chilometri per attraversare stati diversi, e questo contribuisce a stimolare la curiosità e l’interesse per ciò che c’è al di fuori del proprio paese, cosa che agli americani non succede.
Questo è anche uno degli argomenti che si trovano più spesso nei dibattiti online su questo tema, in cui gli statunitensi paragonano la propria ignoranza a quella di una persona europea che non sa indicare dove si trovi il Tennessee o il North Carolina.
La stessa youtuber aggiunge anche che gli statunitensi viaggiano molto tra gli stati americani, ma poco al di fuori del loro paese, e che hanno un approccio allo studio molto “utilitaristico”, quindi è raro che si interessino di altri paesi se non devono andarci in vacanza. A questo probabilmente contribuisce anche una diffusa indifferenza di molti statunitensi per tutto ciò che non riguarda direttamente il loro paese, che origina secondo molti da una certa protervia e senso di superiorità legati al mito fondativo degli Stati Uniti d’America, e al ruolo predominante nel mondo che tanta retorica politica gli ha attribuito nel corso dei decenni.
Come hanno fatto notare online alcune persone di origini africane che vivono o hanno vissuto negli Stati Uniti, questa generale ignoranza in geografia appare evidente in molte conversazioni di vita quotidiana e con effetti poco piacevoli. Un uomo del Madagascar ha raccontato su Medium di aver dovuto rispondere innumerevoli volte ad americani che gli chiedevano dove fosse il Madagascar e che non si capacitavano di come uno con il suo aspetto potesse venire da un paese africano e non dall’India. Lo stesso ha raccontato anche una donna di origini tunisine, che quando spiega che la Tunisia è nel nord dell’Africa si sente spesso dire di non sembrare africana.
via https://www.ilpost.it/2023/02/02/americani-ignoranti-geografia/
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