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"Autunno" di Vincenzo Cardarelli: La Poesia di una Stagione di Riflessi e AddiiUn inno alla malinconia e alla bellezza transitoria della vita. Recensione di Alessandria today
La poesia Autunno di Vincenzo Cardarelli è un'opera che cattura l'essenza della stagione autunnale come metafora di un passaggio esistenziale
La poesia Autunno di Vincenzo Cardarelli è un’opera che cattura l’essenza della stagione autunnale come metafora di un passaggio esistenziale. Con versi potenti e profondamente malinconici, Cardarelli ci invita a riflettere su quel tempo della vita in cui le cose belle iniziano a declinare, proprio come il sole che scivola via nelle fredde giornate autunnali. La poesia evoca immagini di un…
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Mi piace settembre.
Comincia con un sapore malinconico.
Ma poi sa di rivoluzione.
Di rinnovamento.
Più della primavera.
Angelo De Pascalis
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E’ autunno.
Ancora una volta torna il tempo che amo, fatto di emozioni più che di sensazioni. Emozioni che si scrivono con i colori, con i profumi, con le luci svanite in ore sempre più piccole, con l’abbraccio dei panni più caldi frettolosamente ripresi dagli armadi nei quali s’erano rifugiati dal soffocante ruggito estivo.
E’ il tempo della memoria, rievocazione di eccessi ed avventure d’estate, di vibranti occasionali amori e dei tuffi in sentimenti audaci e spericolati, obbligatoriamente vincolati ad un tempo specifico oltre il quale porterebbero solo scompiglio e disordine.
E’ il tempo del tramonto, che mai come ora si tinge di echi lontani. Di epoche selvagge ed innocenti, quando l’amore materno cullava e nutriva, garantendo un nido accogliente ma lasciando spazio ai primi ruzzolanti voli. Ci si sentiva liberi, aquile sprezzanti ed orgogliose… quando si era soltanto pulcini mai lontani dallo sguardo che custodisce con amore infinito.
Lo ricordo bene, quel tempo. A Sorrento l’aria si tingeva di profumi squillanti. Mentre il mare, con i suoi primi sussulti, si scagliava su spiagge e scogliere lasciando ovunque pulviscoli di spuma salmastra, ben percepiti dalle narici dei pescatori. Nell’entroterra, l’odore aspro di vinaccia raccontava invece la storia millenaria del succo dei filari scoscesi, di un novello presto in arrivo, festeggiato con brindisi ed amori ridenti.
Le terre scoscese sul mare, poi, si coloravano dei teli distesi sotto agli ulivi affinchè nessun frutto prezioso, in terra abbandonato, potesse rovinarsi. Tutto sembrava dipinto con colori orchestrati per donare stupore, catturare lo sguardo per trattenerlo sull’armonico danzare dei verdi argentei del denso fogliame, dei rossi e dei neri degli umani tendaggi, e dell’azzurro squillante del cielo e del mare, biancheggiati entrambi da nuvole e spume!
Ricordo… ricordo lo strapiombo della Torre di Minerva, talmente proteso sul mare che il suo silenzio poteva essere rotto solo dalle morbide eco di vite lontane. Un grido d’uccello, la voce d’un navigante, si percepiva a chilometri come fossero giusto dietro di te. Era un incanto, una magia che ti avvolgeva annodandoti i sensi, mentre il suono diventava colore, il profumo canzone, il leggero sfiorare del vento, sapore… Eri solo… ma sentivi tutti i pensieri del mondo, tutte le anime dell’universo e affogavi nel turbine della meraviglia incantandoti man mano di più.
La sera, poi, quando la luce scendeva più in fretta, le luci inondavano il borgo dei pescatori, tessendo un reticolo fitto di quello che sarebbe diventato a breve Presepe, nascita di un Dio d’amore che sa solo donare bellezza.
In quelle stradine, ricordo il brusio dei passanti, ancora tantissimi e ben decisi a godersi ogni piacere possibile, e i millecolori delle merci degli artigiani, ben esposte al di fuori delle rispettive botteghe. Rispetto all’estate, si percepiva una nuova e sopravveniente lentezza, un desiderio di assaporare, e non divorare. Anche i passi si facevano più lunghi, come più meditati, e si contavano i selci sporgenti e gli inciampi quasi fossero analoghi a quelli di ogni nostra vita.
Si, quell’autunno era la vita, ora che sono io stesso diventato autunno. Era tutto ciò che durante l’estate esonda e si perde, tutto quello che l’ansia del divorare non consente di assaporare. Era la gioia di tornare, dopo essere andati, sapendo di ritrovare. Che fortuna che era!!!
Ho sempre amato, l’autunno.
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Tu ragazza sei autunno
Sei malinconica come il cielo pieno di nuvole
Di tanto in tanto hai anche brividi di vita come l'improvviso alzarsi del vento
Sei affascinante per chi sa fermarsi a guardare oltre al grigiore che hai attorno e vede quei colori così accesi del giallo, arancio e rosso racchiusi nella tua anima
Finisci spesso per farti calpestare dalle persone e dalla vita, dai pensieri e dalle preoccupazioni come le foglie secche cadute sulla strada e ormai più senza vita
Tormentata nella tua testa da fantasmi neanche fosse sempre Halloween
Sei chiusa in te stessa, nel tuo mondo che difendi con un muro spinoso come i ricci delle castagne
Sei autunno con i tuoi capelli lunghi come rami
Sai autunno con il tuo cuore che cerca calore in una tazza di thè fumante
Sei autunno con le tue lacrime che cadono come pioggia e lo sguardo spento di nuvole che minacciano l'imminente arrivo di una tempesta
Sei autunno perché ti senti di passaggio, un collegare con dolcezza e gentilezza stagioni e persone
Sei rifugio per gli altri come la stagione di mezzo tra il caldo afoso estivo e il freddo polare invernale
Sei autunno e sei bilancia alla ricerca disperata di un equilibrio inesistente
Sei autunno con i tuoi anni, la tua festa e il tuo giorno speciale
Sei autunno e nulla mai lo potrà cambiare
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...Cos'altro ti aspetti? #amore #tristezza #love #sentimenti #sad #sadnees #feeling #amare #me #pensieri #frasi #emozioni #goodbye #addio #insta #instalove #autumn #autunno #abbandono #cuoreapezzi #frasiamore #frasitumblr #frasitop #libri #libro (presso Palermo, Italy) https://www.instagram.com/p/CpwE-j9I48Y/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Preferisco l'autunno... 🍂🔥
Andrea Occhipinti e Jo Champa, “La famiglia” (Ettore Scola, 1987).
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Chilometri di emozioni
Ho un brivido nell’oscurità,
mentre guido in questo sabato sera che sa proprio di autunno.
Il tramonto arancione e rosso ricorda i colori delle foglie di acero prima che cadino.
Mentre alla radio passa un pezzo Dixie, al tempo di due quarti,
e mi sento veramente a posto quando ascolto musica di questo genere. Ma lo penso, non è reale.
Ripenso alle sere di alcuni sabati oramai lontani, io seduto sulle scale di un bar, con quella sensazione di attesa,
condivisa con altri sguardi e sorrisi.
Eravamo inesperti ma avevamo il potere della giovinezza in noi.
Ci sentivamo come dei Sultani in quelle notti.
Anche oggi ci sarà tutta la notte ancora, la notte c'è sempre, ma è dedicata ad altri immaturi, che hanno il potere della giovinezza,
a cui ancora non smetto di dare loro attenzioni, di accudirli.
Non piove ma vedo le immagini distorte sul parabrezza,
no... sono distorte dalle stille sulle mie pupille. Come sempre quando sono solo.
Le carenze, che si insinuano subdolamente durante il giorno, si manifestano con prepotenza la sera sono una certezza.
Mi chiedo perché questi pensieri, queste riflessioni mentre mi sposto a destra e mi guardo nello specchietto retrovisore.
"Posso essere ancora un Sultano se voglio", sussurro.
La notifica dell'appuntamento che mi aspetta suona dal mio orologio,
"Sono in orario", penso, "devo procedere così velocemente"
Tutto questo mentre realmente alla radio passa "Sultans of Swing" dei Dire Straits,
così mi accorgo di cosa vuol dire ascoltare un brano musicale e vivere in pieno il suo testo.
Sorrido, mi asciugo il volto e sono pronto. Sono quasi arrivato.
Si cazzo sono pronto, la notte sarà lunga ma assaporerò la gioia di vivere,
quella riflessa dai miei figli e dei loro amici.
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DA LONTANO di Mirella Ester Pennone Masi. Recensione di Alessandria today
Un viaggio poetico tra sogno e realtà, alla ricerca di un mondo perduto e di una speranza mai spenta.
Un viaggio poetico tra sogno e realtà, alla ricerca di un mondo perduto e di una speranza mai spenta.. DA LONTANO di Mirella Ester Pennone Masi è un componimento che si veste d’autunno e di nostalgie, come un viandante che osserva il mondo sfuggire. Il tempo, protagonista silenzioso e inesorabile, trascina con sé una riflessione profonda sull’effimero e sul desiderio di recuperare un’innocenza e…
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“Sono il suono rilassante della pioggia fitta d'autunno
e il profumo intenso e bagnato di un temporale d'estate,
ma so anche essere il pungo allo stomaco di una tempesta improvvisa,
io il centro dell'uragano indomabile
e imprevedibile.”
@lucreziabeha
🍂🔥
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Questa è una chart di buoni propositi di inizio autunno trovata su Instagram. Una a caso. Io detesto le regole, amo la libertà e l'anarchia. Ma, ammettendo che io volessi diventare metodica, vediamo cosa dovrei fare:
elimina le app inutili: Instagram, ma poi come farei a seguire Chiara Ferragni? Facebook, ma poi come continuerei a far parte del Club Amici di Giacomo Leopardi?
Lascia andare le persone che ti drenano energie: sono sola, non ho nessuno da lasciare andare, ho solo mio padre e mio figlio, e il primo lo avrò ancora per poco. Dovrei lasciare andare il ricordo delle persone tossiche, ma non è in mio potere farlo. Inoltre, dimenticandole, incapperei in persone simili a loro che mi farebbero altrettanto male.
Svegliati prima: prima delle 6? Allenati: di primo mattino, pulisco il balcone, che è territorio dei piccioni.
Mangia per nutrirti e non per anestetizzare emozioni: non ho mai avuto disturbi alimentari; non vorrei farmeli venire adesso per un eccesso di attenzione.
Tieni un diario: celo, celo (ce l'ho)! È questo il mio diario, il mio Tumblr.
Ritagliati del tempo per rigenerarti: certamente, i miei hobby rigenerativi sono ascoltare musica, guardare video asmr e limarmi le unghia.
Questa è la tua unica vita: e menomale!
Diventa la persona che hai sempre desiderato essere: lasciamo perdere, mancano proprio le basi, come a un pesce che volesse volare o un uccello nuotare.
Questa volta cambierai davvero: tutti cambieremo, al dispogliarci del corpo.
Buon capodanno.
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In fiamme, nell’incendio degli autunni arde a volte il mio cuore, puro e solo.
Il vento che lo desta tocca il suo centro e lo sospende nella luce che sorride per nessuno: quanta bellezza liberata!
Octavio Paz
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Quella persona dolcissima di @fioredialabastro mi tagga in un giochino davvero carino, ovvero
🍁🍂 È autunno, sta piovendo ed è tempo di comfort movies e plaid... 🍂🍁
Ecco i miei quattro film del cuore che non mi stancherò mai di rivedere:
The Secret Life of Walter Mitty: @neltempodiuncaffe mi ha regalato emozioni senza fine con i suoi consigli cinematografici, ma se devo metterne una al primo posto, Walter vince a mani basse.
Guardians of the Galaxy: beh, tutta la serie, uno più bello dell'altro, l'ultimo in particolare, favoloso.
The Wind Rises: ogni volta allago il pavimento.
Operazione San Gennaro: se volete capire il popolo napoletano, è spiegato tutto lì, non vi serve cercare altrove.
E adesso i tag, a me piace sempre taggare persone nuove, chissà che non ci prendano gusto (o me ce mannino):
@dopo-mezzanotte @crosmataditele @acribiamagmatica @contenuta @susyebasta @sottileincanto
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La forza da trovare nel silenzio e nell'abbandono! #amore #tristezza #love #sentimenti #sad #sadnees #feeling #amare #me #pensieri #frasi #emozioni #goodbye #addio #insta #instalove #autumn #autunno #abbandono #cuoreapezzi #frasiamore #frasitumblr #frasitop #libri #libro (presso Palermo, Italy) https://www.instagram.com/p/Cpuspqmodw6/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Re di Denari
"La condizione per osare"
C'è un Cuore che batte dentro al movimento di Novembre. C'è passione, c'è vitalità.
Nonostante l'immensa fatica delle "chiusure interiori", siamo portati ad entusiasmarci di nuovo per la maestosità dell'Esistenza.
Essa ci sta portando a compiere interiormente dei sofferti passaggi di riabilitazione e rilascio, di profonda lacerazione con il Passato, ma anche di entusiastico rinnovamento del piano Futuro.
La "reggenza" oggi è nostra.
Il Re e la Regina si sono accomodati sul loro trono e possono governare il Regno con Amore e Giustezza, con Visione e Umanità.
Non saremo più costretti ad elemosinare Affettività, Materia, Attenzioni, Riconoscimenti.
Siamo noi ad offrirceli in ogni istante, in ogni respiro, in ogni battito di Vita. Siamo noi a governare i nostri passi e a valorizzare e proteggere le nostre sacre Emozioni.
Questo viaggio sta giungendo alla sua massima espressione di Trasformazione. Stiamo camminando lungo le Fiamme dell'Inferno, scoprendo di essere ormai ignifughi, intoccabili, intangibili.
Il Fuoco degli Inferi non scotta più. Non brucia. Non ustiona la nostra delicata e sensibile pelle.
Il Calore dell'Amore ci accarezza, ci ravviva, ci forgia.
Ci sentiamo come una antichissima Spada, riportata al suo massimo splendore da un fabbro esperto, di Sacra caratura morale e umana.
E mentre ammiriamo le vestigia del nostro malconcio bastone da lotta, mentre ricordiamo quanto indifesi eravamo, quanto insicuri, quanto arrabbiati e delusi di noi stessi riuscivamo a sentirci, di sfuggita incrociamo il nostro sguardo allo specchio. Ed esso brilla di ardore, di orgoglio, di magia.
Novembre è il "senso" del viaggio. E' la Rivoluzione stessa.
E' l'epica vittoria della Vittima sul proprio Carnefice interiore.
E' la Fine. E l'Inizio.
E' la Guerra. E l'Armistizio.
Dopo questo Autunno così ardente e infuocato, la Direzione sarà chiara. Come non mai.
Ciascuno sarà accompagnato a seguire l'originale e autentico "passo evolutivo interiore", a percorrere con onore e fierezza una nuova "Direzione".
Una Direzione attiva, sentita, rinnovata di Vita e di Amore, cadenzata dal potente ritmo dei battiti del Cuore Cristallino.
Oggi non ci resta che consacrare il nostro ritrovato Trono interiore. Accomodarci con eleganza e regalità ai piedi del Regno ed osservare con orgoglio e commossa severità il nostro nuovo spazio di sovranità.
Ce lo siamo guadagnati. Con la Forza e la Perseveranza. Con la Fede e la Guerra. Con il Sudore della fronte e le Lacrime che hanno bagnato così spesso il nostro viso.
Sconfitta dopo sconfitta. Insegnamento dopo insegnamento.
Questa Luna Piena bellissima, in procinto di espandere la sua imperiosa potenza, ci regalerà "forza terrena", radicamento di energia maschile, spada interiore, autorevolezza e uno sguardo nuovo alla Materia e alle sue infinite possibilità di abbondanza.
Buon viaggio nella cassa di risonanza più espansa degli ultimi anni! Avanti con i tamburi! Si va!
Mirtilla Esmeralda
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Tornano i raduni: la tua Fiat 500 è pronta a ripartire?
Le giornate si accorciano, ma la voglia di riscoprire la strada a bordo delle nostre Fiat 500 non diminuisce. I raduni autunnali sono pronti a regalarci ancora tante avventure e sorprese: sei pronto a partire?
Con l’arrivo di settembre, si conclude il periodo di riposo per le nostre adorate Fiat 500. Dopo un’estate passata al sicuro nei garage, lontane dal caldo torrido e dalle lunghe ore sotto il sole, è finalmente giunto il momento di farle tornare a ruggire sulle strade di tutta Italia. I raduni sono alle porte, pronti a farci vivere momenti indimenticabili all'insegna della passione, dell'amicizia e, naturalmente, della nostra amata Fiat 500. Ogni raduno è un’occasione unica per riaccendere la passione che ci lega a queste piccole, ma incredibilmente affascinanti, auto. Che tu sia un veterano dei raduni o un appassionato che si avvicina per la prima volta a questi eventi, troverai sempre lo stesso spirito di condivisione e l’entusiasmo contagioso che rende questi incontri speciali. Un autunno all’insegna dei raduni Quest’anno, con l’arrivo dell’autunno, i meeting della Fiat 500 si preannunciano più entusiasmanti che mai. Le giornate sono ancora lunghe, il clima è ideale per mettere alla prova la tua Fiat 500 su percorsi mozzafiato, e la voglia di stare insieme, dopo un’estate di pausa, è davvero tanta. Ogni raduno è un tuffo nel passato, un’occasione per rivivere quei momenti di felicità che solo chi ama davvero la Fiat 500 può comprendere. Come partecipare ai raduni Se ti stai chiedendo come fare per non perdere nemmeno un raduno, la risposta è semplice: visita il nostro sito fiat500nelmondo.it. Alla pagina Calendario Raduni, troverai tutte le date e i luoghi dei prossimi eventi dedicati alla Fiat 500. Un calendario sempre aggiornato per tenerti informato su ogni occasione di incontro, dalle grandi manifestazioni nazionali ai piccoli raduni locali, dove la Fiat 500 è sempre la regina indiscussa. Preparare la tua Fiat 500 Dopo mesi di inattività, la tua Fiat 500 merita un po’ di attenzione prima di tornare in strada. Un controllo generale al motore, una bella lucidata alla carrozzeria e, perché no, qualche piccolo ritocco che la renda ancora più bella e brillante. I raduni sono anche l’occasione perfetta per mostrare con orgoglio il frutto delle tue cure e delle tue attenzioni. E se hai bisogno di qualche consiglio su come preparare al meglio la tua auto per i raduni, non esitare a consultare le nostre guide e i nostri articoli dedicati alla manutenzione della Fiat 500. Troverai tutte le informazioni necessarie per garantire alla tua piccola grande auto le migliori prestazioni possibili. Emozioni in strada Partecipare a un raduno non è solo un modo per condividere la passione per la Fiat 500, ma anche per vivere emozioni uniche. Ogni raduno è una festa, un’occasione per stringere nuove amicizie, scambiarsi consigli e, soprattutto, fare un salto nel passato, rivivendo i tempi in cui la Fiat 500 era la regina delle strade italiane. Le risate, i racconti, le esperienze condivise: tutto contribuisce a creare un’atmosfera di gioia e nostalgia che rende ogni raduno un’esperienza indimenticabile.
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Sai cosa mi sarebbe piaciuto?
Leggere un libro con te.
Andarlo a scegliere insieme in libreria. Entrando insieme, per mano.
Poi liberarci come cani sciolti, a fiutare emozioni. Darci un tempo, senza tempo. Tutto il tempo necessario per tornare all’appuntamento.
Lì, accanto alla cassa, con l’espressione di vita stampata sul volto.
Noi e l’amore in mondovisione.
Sorriderci con gli occhi sapendo già quale musica mettere in auto nel viaggio verso casa. Annusare il nuovo con la consapevolezza di tutto il già letto che ci aspetta, ansioso di farci aggiungere nuovi capitoli allo spazio di un destino comune.
- Cosa hai preso? – sussurrare senza parole.
E tu lì a mostrarmi la tua scelta, poggiandola sulle mie mani, sopra il libro scelto da me per te.
Avrebbe potuto addirittura essere lo stesso. Quasi sicuramente non lo sarebbe stato. Ma avremmo potuto prenderli tutti e due e decidere quale iniziare per primo subito dopo un caffè.
E invece l’amore ci rende strani nemici.
Non c’è più spazio per leggere insieme e allora prendo un pastello e coloro le figure, quelle belle e quelle brutte, quelle che passano, si fermano, quelle che restano ombre, quelle che si dissolvono asciugate dalle differenze.
Ti disegnerei i bordi come un cartone animato, entrerei nel libro dopo averti disegnata, ma non a modo mio, non per cambiarti, ti disegnerei così come sei.
Tu mi diresti che non sei così, non ci rassegniamo mai con facilità ai piccoli difetti dell’anima.
La crediamo perfetta ma non lo è perché è nostra e noi non lo siamo.
E mentre agosto si fa settembre troppo in fretta, mi accorgo che stranamente quest’anno non mi dispiace poi tanto.
Questo svela la sottile insoddisfazione, le impalpabili malinconie, il desiderio di sovvertire il “beltempo” dell’inadeguatezza verso un autunno sereno.
Guardandoti ho pensato che son nato per perderti.
Ho lasciato i miei sogni nel sogno.
Cambio rigo ma ancora ti scorgo.
Mi piacerebbe scordare chi eravamo per rincontrarci come siamo.
E tu cercami in trentaquattro anni di cassetti, in mezzo ai cambiamenti, per accorgerti che mi hanno reso uguale.
E poi richiudimi che forse non è più tempo per le favole.
Massimo Bisotti
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