#film e copertina
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fioredialabastro · 1 year ago
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🍁🍂 È autunno, sta piovendo ed è tempo di comfort movies e plaid... 🍂🍁
Ecco i miei quattro film del cuore, che non mi stancherò mai di rivedere:
✨ Piccole Donne (1994): ho sempre trovato Jo March il mio alter ego letterario in tutto e per tutto e questa versione cinematografica è quella che mi emoziona di più, rinsaldando il legame viscerale che ho con i romanzi. Lo riguardo ogni dicembre, la sera del giorno in cui ho addobbato l'albero di Natale.
✨ Jane Eyre (1996): sarà per la regia di Zeffirelli, la colonna sonora meravigliosa, le atmosfere gotiche fedeli al romanzo ottocentesco, gli attori perfetti nei loro ruoli (William Hurt come Marchese di Rochester è in stato di grazia e mi fa innamorare ogni volta); sta di fatto che questo film è un'esplosione di emozioni potenti, come solo un'opera figlia del Romanticismo sa essere.
✨ Il Signore degli Anelli (tutti e tre e in versione estesa): ogni parola in più sarebbe superflua, sono dei capolavori insuperabili, esattamente come l'opera letteraria. Data la notevole durata, mi capita di rivederli (non tutti lo stesso giorno, ovviamente) quando voglio prendermi interi pomeriggi liberi e dimenticare la realtà. La Terra di Mezzo è da sempre il mio rifugio.
✨ Orgoglio e Pregiudizio (2005): la fotografia e la colonna sonora sono a dir poco ipnotici e quando ho voglia di sognare e rilassarmi, questo film è una garanzia. Dopotutto, c'è chi aspetta un Mr. Darcy pronto a dichiarare il suo amore facendosi strada tra la foschia del primo mattino, e chi mente.
Quali sono i vostri quattro film del cuore? Vi va di condividerli e riempire la dash di emozioni (senza necessariamente dare motivazioni)? ✨
Nomino @der-papero, fedele lettore e amico virtuale, che sicuramente accetterà l'invito ❤️
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pier-carlo-universe · 6 months ago
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Danda lancia il suo nuovo singolo "Flowers": Un viaggio nei sentimenti tra magia e disincanto
A un anno dal suo debutto musicale, Alessandra Greco alias Danda torna con una canzone intima e potente che esplora l'effimera illusione dell'amore e la consapevolezza di una relazione perduta.
A un anno dal suo debutto musicale, Alessandra Greco alias Danda torna con una canzone intima e potente che esplora l’effimera illusione dell’amore e la consapevolezza di una relazione perduta. L’artista napoletana Alessandra Greco, conosciuta come Danda, ha pubblicato il suo nuovo singolo “Flowers”, disponibile su tutte le piattaforme digitali. Dopo il successo di “Mostro”, il suo esordio…
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lonelysmile · 11 months ago
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ho finito la quarta stagione di Prison Break e non posso credere che Michael sia m0rto 😭
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ilpianistasultetto · 7 months ago
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Ci sono attori che nei loro film muoiono diverse volte. Fuori dal set, pero', la finzione rimane nei camerini e tutto quello che succede e' reale. Non e' come nel film "Il ribelle di Algeri", dove un "dissoluto" Alain Delon alla fine si arrende e muore. Frame di film ripreso, venti anni dopo da Morrissey, voce degli Smith, per la copertina del loro terzo LP..
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e ieri, come per la regina Elisabetta,  è arrivato il sonno eterno anche per l'attore francese dopo una vita vissuta intensamente in nome dell’amore. @ilpianistasultetto
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diceriadelluntore · 1 month ago
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Storia Di Musica #363 - Deftones, Diamond Eyes, 2010
Il barbagianni in copertina, nella sua bellezza candida, ha una sua storia da raccontare: il suo nome scientifico è Tyto Alba (da τυτώ, la parola greca che traduce gufo, e dal latino alba perchè è bianco), il nome comune barbagianni, che usiamo solo noi in Italia, potrebbe derivare dal fatto che le piccole piume ricce attorno agli occhi possono sembrare una barba, oppure in maniera molto più fantasiosa, da barba, che in molte regioni soprattutto settentrionali vale "zio", e Gianni, ipocoristico di Giovanni, quindi "zio Giovanni", un nome parentale dovuto alla credenza che questo uccello abbia una funzione tutelare (è una versione che non mi convince, perchè anche al Sud si chiama solo barbagianni, la approfondirò).
La storia invece della band di oggi inizia quasi per caso nella seconda metà degli anni '80 con un incidente stradale: Stephen Carperter, mentre faceva skateboard, è investito da un'auto. Per questo, è costretto per un po' su una sedia a rotelle, e per passare il tempo un suo amico gli regala una chitarra, con cui inizia a imparare le canzoni dei suoi gruppi heavy metal preferiti. Due suoi amici, Chino Moreno, che ama cantare, e Abe Cunningham, che suona la batteria, vengono a scoprire che Stephen sta imparando a suonare la chitarra, così mettono su un gruppo, l'autista che aveva investito Carpenter fu costretto a rimborsarlo a causa dei danni fisici riportati e questo permise al gruppo di acquistare l'equipaggiamento necessario per cominciare ad esibirsi. A loro un amico di Moreno, Dominic Garcia, si unisce come bassista. Manca solo un nome: Carpenter unisce un termine dello slang dello skateboard e dell'Hip Hop, Def (che vuol dire, bello, figo) con il suffisso Tones, che lui leggeva stupito sulle copertine dei gruppi doo-woop che ascoltavano i genitori. Nascono così i Deftones, tra le realtà più importanti della musica alternativa americana degli ultimi 30 anni.
Dopo le prime registrazioni, dove si lanciano in un furioso heavy metal, piano piano vengono fuori altre influenze, dovute agli stili musicali prediletti dai nostri: Carperter ai gruppi heavy metal come Metallica o Pantera affiancava l'amore per l'Hip Hop degli esordi, Moreno era cresciuto con i gruppi post new wave internazionali (ama i The Cure ma pure i Duran Duran). Dopo un po' Cunningham abbandona, per fondare i Phallacy, e viene sostituito da Chi Cheng, bassista, spostando Garcia alla batteria. Cheng, musicista più formato degli altri all'inizio, porta con sé il suo amore per il blues, il jazz e il reggae di Bob Marley. Garcia se ne va, dopo alcuni batteristi provati ritorna Cunningham e con questa formazione nel 1993 vengono scritturati dalla Maverick, la casa discografica di Madonna, che produce i loro dischi fino al 2006. L'inizio è sorprendente: Adrenaline del 1995 è uno dei primi album nu metal, per le influenze di genere diversi su base metal, e grazie ad un tour di concerti dovunque e all'esibizione di un brano suonato dalla band nel film Il Corvo 2 inizia a passi spediti a farli diventare conosciuti, obiettivo che raggiungono con Around The Fur (1997, la cui iconica copertina è una delle foto musicali più apprezzate di Tumblr), e soprattutto White Pony del 2000, meno estremo e più melodico, il brano Elite vince il Grammy del 2001 per la migliore canzone metal. Sono ormai famosi, e le collaborazioni con Maynard Keenan dei Tool o Serj Tankian dei System Of A Down (in Meline, da Saturday Night Wrist del 2006) testimoniano l'affetto non solo nelle vendite dei fan, ma una grande considerazione tra i musicisti, affascinati dalle contaminazioni delle loro canzoni, potenti quanto ricche di lirismo.
Ma accade una cosa: mentre erano alle prese con le prime registrazioni per il nuovo disco, dal titolo provvisorio di Eros, Chi Cheng ha un terribile incidente stradale. Trasportato in coma in ospedale, nel novembre del 2008, in un primo momento le sue condizioni sembravano migliorare, tanto che la band continua a lavorare su quel materiale con Sergio Vega, ex-membro dei Quicksand, che già nel 1999 lo aveva sostituito per un breve periodo durante un tour con i Deftones. Ma le cose non migliorano, e nel 2009 la band abbandona il progetto Eros. Nel frattempo, per aiutare a raccogliere fondi, si esibirono per due sere consecutive il 20 e 21 Novembre del 2009 con alcuni dei più grandi nomi americani del metal.
Nel Maggio 2010, quasi a sorpresa, la band pubblica Diamond Eyes. Un disco prodotto con Nick Raskulinecz, già in consolle con Foo Fighters, Velvet Revolver, Alice in Chains. È un disco che viene costruito in maniera molto più semplice e immediata, abbandonando i metodi degli ultimi lavori per ritornare alla tecnica dei primi: scrivere insieme, provare tantissimo e cercare la sintonia perfetta nei pezzi. Nonostante l'umore, il disco è pieno di ottimismo, si lascia da parte ogni dolore privato e parla con considerazione di emozioni. Svetta e Royal con riff grezzi che graffiano e raschiano i versi, quindi liberano la voce di Chino Moreno in ritornelli luccicanti e minacciosi. Moreno e il chitarrista Stephen Carpenter si spingono avanti e indietro su CMND/CTRL come se cercassero di sbattersi a vicenda fuori tempo, caricando la tensione e la sfumatura che mancano a così tanti contemporanei hard-rock dei Deftones. You've Seen The Butcher dal video musicale splatter, è anche un omaggio alla band amica dei Jawbox . Come sempre amano spaziare e contaminare, come dimostrano le sfumature trip-hop di Beauty School, ma sanno scrivere granitiche canzoni come Prince. Il primo singolo fu Rocket Skates, che fu una delle prime canzoni distribuite gratuitamente sul sito di una band, cosa che fece andare in tilt il sito internet dei Deftones. Due canzoni rimangono nell'immaginario: la potentissima Diamond Eyes, che apre il disco con la rabbia, ma soprattutto Sextape, meravigliosa ballata che ha un titolo fuorviante rispetto al suo incedere e ai suoi testi, collegati con delicatezza al suono e al movimento delle onde del mare, un grandissimo brano.
Accolto con entusiasmo da critica e fan, rimane uno dei loro dischi migliori e uno dei capisaldi del metal moderno. La band continuerà in questo stato di grazia con Koi no yokan, del 2012, dal titolo in giapponese che descrive più o meno la sensazione di due persone che si stanno innamorando. Pochi mesi dopo la pubblicazione, Chi Cheng muore, dopo un'agonia di 5 anni. Due incidenti stradale legano l'inizio e l'evoluzione di una grande band.
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unpopporno · 2 years ago
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Malena Morgan
Malena Morgan, pseudonimo di Carly Morrison (23 giugno 1991), è un'ex attrice pornografica statunitense.
Cresciuta nel Midwest della costa della Florida, ha lavorato come hostess al ristorante Cracker Barrel. Ha frequentato la scuola superiore conseguendo il diploma nel 2008.
Nel 2011 si trasferisce a Los Angeles, in California, per intraprendere la carriera nel settore per adulti. Dopo aver inizialmente posato come modella di nudo per webcam, ha iniziato a recitare in film hardcore.
Ha posato per Twistys Magazine del settembre 2011 e per il numero di novembre 2011 di Penthouse, di cui è stata ragazza copertina.
Altre pubblicazioni per adulti per cui ha posato e di cui è stata ragazza copertina sono Chéri, Swank, Barely Legal e International Club.
Risiede in California, USA.
Nel 2014 ha annunciato il ritiro dalle scene pornografiche, ma l'anno successivo è tornata a girare nuove scene.
Malena Morgan ha girato film , ma la sua filmografia è in realtà composta principalmente da scene pornografiche.
Malena Morgan ha avuto principalmente e rapidamente successo su Internet posando nuda davanti a una webcam. Ha accumulato un totale di oltre dieci milioni di visualizzazioni su tutti i siti Web (inclusi X siti come YouPorn o PornHub ) messi insieme, il che la rende una vera star su Internet .
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susieporta · 2 days ago
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A 9 anni, insieme agli amici, trova della polvere da sparo. Gli esplode in faccia. La sua vita è appesa a un filo. Ma Giorgio ha la tempra di sua madre, una donna straordinaria che, rimasta orfana, si è presa cura di 11 fratelli fino a quando il destino l’ha sorpresa con un matrimonio inaspettato: un ex calciatore del Piacenza e una nuova vita borghese tra la provincia emiliana e la Milano del dopoguerra. Da quell’unione nascono tre figli: Sergio, Giorgio e Rosanna.
Quando Giorgio si rimette in piedi, il confronto con suo fratello lo tormenta per tutta l’adolescenza. Sergio è sempre il più alto, il più bello, il più intraprendente. Giorgio vive nella sua ombra.
Prova a studiare Medicina a Milano, ma non fa per lui. Sopravvive con lavori precari fino a quando viene assunto come vetrinista alla Rinascente. Lì scopre il fascino del palcoscenico: luci e ombre da orchestrare per mettere in scena la sua idea di stile davanti agli sguardi dei passanti.
Dalla Rinascente diventa allievo di Nino Cerruti, poi inizia la sua avventura con Sergio Galeotti. Il successo arriva quasi a 50 anni, consacrato dalla copertina del Time del 1982 e dal film American Gigolò, che fa conoscere al mondo la giacca destrutturata e lancia un giovane Richard Gere, ripescato dopo i rifiuti di Christopher Reeve e John Travolta.
Da quel momento, Giorgio Armani non si fermerà più. Il suo lavoro diventa una condizione mentale, un impegno costante e senza età.
A 84 anni, stupisce i passanti di via Sant’Andrea a Milano, sistemando di persona gli abiti sui manichini in vetrina.
A 86 anni, è il primo imprenditore a donare camici, mascherine e aiuti allo scoppio della pandemia.
A 87 anni, il Presidente Mattarella lo nomina Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Alla Fashion Week di febbraio 2022, fa sfilare la sua collezione nel silenzio assoluto, interrotto solo dai passi sulla passerella, in segno di solidarietà all’Ucraina appena invasa.
A 88 anni, la Collezione Numismatica della Repubblica "Eccellenze Italiane" gli dedica cinque monete d’oro e d’argento.
Parliamo di un uomo che, in ogni locale in cui entra, si mette in fila come tutti, aspettando il proprio turno.
Un uomo che non rifiuta mai un selfie e che è sempre il primo a salutare chi lo riconosce per strada.
Un uomo che pochi giorni fa ha compiuto 90 anni e, come ogni mattina, si è recato al lavoro per preparare la prossima sfilata, pur avendo già pianificato la sua successione, nonostante l’assenza di eredi diretti.
Perché, per Giorgio Armani:
"Il successo è fatto di stile e sobrietà. L’importante non è farsi notare, ma ricordare."
#giorgioarmani
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fashionbooksmilano · 10 months ago
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Pierre Le-Tan Album
Dirécteur ouvrage : Frank Maubert
Aubier, Paris 1990, 158 pages, 23,5x31cm, ISBN 2-7007-2838-6
euro 520,00
email if you want to buy [email protected]
“I suoi disegni devono essere letti e le sue parole devono essere viste“, dice di Pierre l’amico e scrittore Umberto Pasti. E’ un privilegio entrare, seppur virtualmente, nella casa studio parigina – un tempo pied-a-terre di Jean Cocteau – di Pierre Le-Tan (1950-2019), illustratore e artista, nato a Parigi da padre vietnamita e madre francese.
E’ dal padre, pittore e figlio di un nobile tonkinese, che Le-Tan impara a disegnare, appassionandosi presto all’amore per i libri antichi e le stampe giapponesi e cinesi. Tanto che – ancora adolescente – Le-Tan è incaricato dal New Yorker Magazine di creare una copertina, opera che segna l’inizio di una lunga e fruttuosa collaborazione editoriale anche con molte altre pubblicazioni, da Vogue e Harper’s Bazaar. Per il New Yorker Pierre realizza 18 copertine.
In oltre 50 anni di lavoro la creatività di Le-Tan si arricchisce, spaziando dalla scenografia per il cinema e il teatro, alla collaborazione con la casa di moda parigina di sua figlia Olympia, ma soprattutto eccelle nella invenzione di oltre 100 copertine di libri e poster di film. Il lavoro di Le-Tan è stato esposto nelle gallerie di tutto il mondo; nel 2004 è stato oggetto di una retrospettiva al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid. Ha realizzato copertine per libri di scrittori noti, come il romanziere premio Nobel Patrick Modiano.
La prosa malinconica di Modiano è perfetta per le riflessioni di Le-Tan spesso rivolte ad una Parigi dimenticata, piena di personaggi strani e fascinosi. Una delle pubblicazioni di Le-Tan, “Album” (1990), traduce al meglio il suo stile intimo e insieme eclettico: un “album” pieno di ricordi, di Greta Garbo, Christian Lacroix, Mick Jagger, foto di vecchi amici, centinaia di disegni che raccontano della gita a casa di Cecil Beaton, a un portasigarette realizzato da Picasso, alle scarpe di Cardin, a una sedia che proviene dalla Reggia di Versailles.
30/05/24
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sottileincanto · 4 months ago
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Sì è vero, da casa me ne sono andata dal giorno alla notte. Non che i segnali non ci fossero (tanto che lui mi disse "A volte avevo come l' impressione di starti sul cazzo..." No non era un'impressione, era vero). Avevo riempito casa di ogni cosa possibile: cibo, saponi, detergenti, affinché lui non dovesse preoccuparsene per un po', anche se ero seriamente senza un soldo. Ma dopo quindici anni e innumerevoli ed infiniti tentativi di sistemare le cose, per me non c'era altro modo di farlo. Sì, lui si trovò a dover sostenere da solo il costo di affitto e bollette, ma ha un buono stipendio e da lì a qualche mese il contratto d'affitto sarebbe scaduto, avrebbe avuto il tempo di trovare una sistemazione più economica se fosse stato necessario. O decidere di prendere un altro inquilino: avevo scelto questa casa anche perché era strutturata in modo tale che avrebbe potuto dividere l'affitto con qualcun altro senza problemi (sì già allora sapevo che prima o poi, salvo miracoli, me ne sarei andata). Quando venni a prendere i libri e i miei (non molti) vinili, non trovai più i dischi. "I tuoi dischi non so dove sono finiti, mi dispiace" e in effetti nella libreria era rimasta solo la sua collezione. La maggior parte erano vinili che mi aveva dato mio padre, qualcosa di buono c'era, soprattutto ero affezionata a "La buona novella" in edizione originale e alla colonna sonora del film "Phantom of the paradise" che per me era un ricordo d'infanzia, perché la copertina da piccola mi terrorizzava. Ora so dove sono questi vinili e potrei portarmeli via senza nessun problema, tuttavia mi chiedo se sarebbe giusto... Mi sembrerebbe di rubarli, pur essendo miei. E soprattutto devo mantenere buoni i rapporti, siamo "genitori divorziati" di una bassotta che normalmente vive con lui: lavora da casa 4 giorni su 5, io invece con i turni passo almeno 8 ore al giorno fuori casa, quando non tutta la notte. E nel giorno in cui lavora dall' ufficio io mi organizzo per occuparmi della cagnolina, che entrambi adoriamo.
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benzedrina · 6 months ago
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Cose che mi piacciono in maniera random:
I tizi che escono con un cartone di pizza dal treno; i film di Bay; l'Audi TT; le scarpe da skate della Globe e della Osiris; chi parla in dialetto stretto; le fette di culo che escono dagli shorts; la storia dello Yemen, ma in generale tutto di quella nazione; provocare random chi è gatekeeper di un qualunque argomento; i taralli alla cipolla; chi mi contraddice; i documentari sui fotografi; Luis Sal; Blur; chi mette in mostra le tette; le strisce gialle delle stazioni dei treni.
Cose che non mi piacciono in maniera random:
Le magliette nere di una band; il metal e chi lo ascolta; chi segue la Lucarelli; i racconti superficiali; i report di viaggio approssimativi; chi mi contraddice; i libri con la copertina blu; le macchine in generale; le Gazzelle e le Samba; l'hype per qualcosa; avere aspettative alte nei miei confronti;
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lukish25 · 18 days ago
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Project Hail Mary by Andy Weir My rating: 5 of 5 stars Dopo sei mesi passati nell'America del primo novecento di Lonesome Dove avevo bisogno di un cambiamento radicale. Non mi focalizzo mai su un genere, il bello di leggere è anche e soprattutto questo. Andy Weir è capitato nella mia vita assolutamente per caso, un sacco di anni fa, quando in libreria trovai a pochi euro "L'uomo di Marte". Era il 2014, un anno prima del film con Matt Damon per intenderci. Io e la fantascienza non andavamo troppo d'accordo, ma costava talmente poco e la trama della quarta pareva così accattivante che lo comprai. Me ne innamorai istantaneamente, lo divorai in pochi giorni e pregai in altri suoi romanzi in tempi ragionevoli. Il secondo romanzo di Weir fu un'enorme delusione: frettoloso, personaggi dimenticabili, una storia abbastanza insulsa. Pausa scenica di boh troppi anni. Due mesi fa vagavo qui su goodreads e succede che vedo questa copertina. Lo guardo di sbieco ma ho una sensazione. Weir è troppo intelligente per bucare un altro romanzo. Ha tutti gli ingredienti a portata di mano e la formula vincente l'ha già trovata una volta. E infatti il bastardo lo fa di nuovo, scrive questo libro ed un libro della stramadonna. Le similitudine con L'uomo di Marte ci sono, il protagonista ci racconta quello che gli succede quasi in tempo reale, rigorosamente in prima persona, in maniera intelligente e divertente. Ci metti cinque pagine ad affezionarti a Ryland Grace, e non lo molli per le altre quattrocento. In realtà non lo avrei voluto mollare mai. C'è una quantità folle di fisica, matematica e chimica, ma il punto forte di Weir è quello di rendertela accessibile e soprattutto comprensibile in poche semplici parole. C'è la fantascienza, lo Spazio profondo, il tema del Viaggio. Ci sono due cose che di cui non voglio assolutamente parlare perché sarebbe criminoso spoilerare una storia del genere. Io non volevo più mollarlo, mettevo a letto mio figlio di undici mesi e mi stendevo accanto a lui a leggere. Ho letto che anche a questo giro ci faranno un film, quindi se non avete fretta e volete andare al cinema, al posto di Matt Damon ci sarà Ryan Gosling. Ma fatevi il piacere di comprare questa perla e godervi questa avventura memorabile. View all my reviews
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fuorigelo · 2 years ago
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ho 22 anni e il pomeriggio devo assolutamente bere il mio the verde caldo il sabato sera preferisco copertina e film alle serate in discoteca amo fare la spesa alle 21:00 ho già sonno e mi sono eccitata a comprare un tostapane
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drunkwhenimadethis · 10 months ago
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Ok… prima vado a letto voglio praticare il mio Italiano perché non mai faccio pratica salvo in class ogni giovedì. Non ho tempo per guardare i film o perfino ascoltare la musica. Sono impegnato. Ugh. Ho avuto un giorno lungo, ho fatto le cose che ho dovuto fare, non posso dormire invece guardo il sito di Sephora 🙈 alle due mattina. Sto pensando troppo a quest’ora e mangio molto il popcorn ;) con succo di mirtillo (ho avuto bisogno di cercare su Google quella parola….mirtillo…..)…Amo l’estate generalmente ma in Toronto sembra strana, non lo so come dire, ma l’aria è come zuppo, è pesante….Devo fare un po’ di shopping per vestiti nuovi….non solo vestiti anche, forse trucci e profumo e libri e voglio nuovo bagaglio… qualcosa carina e rosa. Vorrei un copertina per il mio passport per quando vado in viaggiare. È quasi tempo. I desideri piccoli della donna semplice. Hehehe questo era facile perché ho scelto le parole che so. Ignorate la grammatica sono livello A3, una bambinaaaaa
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itsbritneybitchandimback · 4 months ago
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Copertina e film di Natale
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spettriedemoni · 2 years ago
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Domande a cui rispondere
Ringrazio @pianetatschai che mi tagga in questa simpatica catena.
1. Are you named after anyone?
Mi chiamo come mio nonno paterno, Vincenzo. Non vi dico le volte che mi hanno fatto la battuta di Miseria e Nobiltà con Totò "Vincenzo m'è padre a me". Io rispondevo che a me era nonno.
2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto?
Quando è morto mio padre, ormai due anni fa.
3. Hai figli?
Ho un figlio maschio che chiamo Tigrotto.
4. Fai largo uso del sarcasmo?
Solo perché l'omicidio è illegale.
5. Quali sport pratichi o hai praticato?
Ho giocato a calcio ma a livello amatoriale dilettantistico e in squadre da 5 o 8 non certo a 11. Però ho fatto l'arbitro, vale? Ho praticato tennis con scarsi risultati.
Ora faccio camminate. Cioè non ora ora perché fa troppo caldo. Se ne riparlerà a settembre. Nell'attesa farò nuoto al mare.
6. Qual è la prima cosa che noti in una persona?
Fisicamente devono colpirmi gli occhi. Mi piacciono le persone intelligenti, non invadenti e generalmente ho scoperto di preferire persone riservate.
7. Qual è il colore dei tuoi occhi?
Castano scuro. Una volta mi dissero che sono "profondi"... non ho mai ben capito cosa significhi.
8. Scary movies o happy endings?
Mi piacciono i film di spavento anche se finiscono male. Va pur detto che se almeno al cinema non c’è l’happy ending ci resto male, un po’ come nel primo Nightmare che finisce… no vabbè dai niente spoiler.
9. Qualche talento particolare?
A parte disegnare, conosco a memoria i nomi e numeri di maglia della nazionale italiana campione del mondo 1982. Pure quella del 2006. Anche quella dell’Argentina 1986. Sono campione mondiale di procrastinazione e faccio pure una discreta pizza.
10. Dove sei nata?
Nella città di Gabriele D’Annunzio e di Ennio Flaiano, nella terra famosa più per gli arrosticini che per le sue montagne. Benché molti credano che Pescara sia nelle Marche sono nato in Abruzzo. A Pescara, per l’appunto.
11. Quali sono i tuoi hobby?
Modellismo ferroviario (che però non pratico non avendo sufficiente spazio e soldi), disegnare, leggere.
12. Hai animali domestici?
No nessun animale domestico. In generale pur amando molto gli animali preferisco non tenerli in casa perché mi sembrerebbe di tenerli sempre un po’ prigionieri.
13. Quanto sei alto?
Circa 1.77 m da disteso.
14. Materia preferita a scuola?
Disegno, italiano e storia. Ma alla fine molto poco italiano e storia e molto disegno. Ho imbrattato tutti i libri nelle seconde e terze di copertina con i miei disegni. Pure i libri di italiano e storia, ovviamente.
15. Dream job?
Disegnatore di fumetti.
A questo punto dovrei taggare qualcuno e scelgo @mybittersweet @crisigenerica @surfer-osa @labluesky e chiunque si senta di farlo.
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diceriadelluntore · 10 months ago
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Storia Di Musica #326 - Tame Impala, Lonerism, 2012
L’edificio in copertina del disco di oggi (che ricordo è il fil rouge dei dischi di Maggio per questa rubrica) è un particolare di uno degli edifici dei Giardini di Lussemburgo di Parigi. È mostrato sovraesposto alla luce, un po' sfocato in una giornata soleggiata estiva, come potevano farlo le decine di migliaia di turisti in quel luogo quel giorno, ed è opera di Leif Podhajsky, grafico e artista visuale australiano, che decise di editarla proprio come se fosse una foto fatta quasi per caso, mancando il fuoco del soggetto. Con questa copertina, l’artista di oggi voleva esprimere la sottigliezza e spesso l’indifferenza dell’isolarsi contemporaneo, come simboleggia il cancello più a fuoco dell’edificio e del giardino di sfondo. Kevin Parker è stato sin da subito un tipo dalla fervente immaginazione e creatività. Australiano di Perth, sin da giovanissimo inizia a suonare in gruppi rock amatoriali, fin quando non ha un piccolo successo con i Dee Dee Dums, un rock duo dove lui canta e suona la chitarra e Luke Epstein la batteria. È quasi per scherzo che registra in maniera casalinga delle canzoni che pubblica su una pagina di MySpace (ode al leggendario social network), dando a questa idea il nome Tame Impala, in omaggio alla grande antilope africana. Sorprendentemente ottengono un successo per passaparola sulla piattaforma, tanto che una piccola casa editrice australiana, la Modular Recordings, lo scrittura. Parker è “costretto” a ingaggiare altri due musicisti per suonare dal vivo i brani, Dominic Simper (basso) e Jay Watson (batteria). Il 2008 è l’anno del loro lancio: firmano un Ep a nome Tame Impala (sebben la copertina con la scritta la scritta di tre stelle lo fa diventare famoso come Antares, Mira And The Sun) una loro canzone, Half Full Glass Of Wine diviene una piccola hit, suonano come supporter band ai The Black Keys e in numerosi festival, dove il loro suono proto-psichedelico ha un grande successo. Che perdura nel 2009: nuova canzone di successo, Sundown Syndrome, che addirittura è inserita nella colonna sonora del film pluricandidato agli Oscar I ragazzi stanno bene, ancora festival, concerti, critica innamorata di questo suono vintage-moderno peculiare. Nel frattempo Epstein se ne va, e Parker da solo scrive testi e musica del primo (tranne una canzone con Jay Watson), attesissimo, disco dei Tame Impala: nel 2010 viene alla luce Innespeaker, apoteosi di questo gusto del nostro per il rock psichedelico degli anni d’oro (metà anni 60) ma con tocchi pop spiazzanti, ma che funzionano a meraviglia. Disco acclamato dalla critica e dal pubblico, Parker è con il nome di una band una delle nuove sensazioni della musica.
È con curiosità che quando esce nel 2012 Lonerism ci si approccia a questo nuovo lavoro: c’è già chi lo aspetta alla prova del secondo disco modesto dopo un grande inizio. Ma quasi tutti vengono smentiti da un lavoro che prosegue in questo binomio creativo quanto meno singolare tra psichedelia e pop music, ma stavolta lo fa abbandonando le chitarre e il rock per spingersi molto di più sull’elettronica, echi di new wave, accentuando la spinta psichedelica con cascate di tastiere e effetti di sampling. Parker non si nasconde e vuole creare una musica che “sia psichedelica ma che abbia la grazia pop di Britney Spears”. Registrato tra Perth e Parigi, spesso in totale solitudine, solo con il fido ingegnere del suono Dave Fridmann al mixing, il disco si apre con il gioco di campionamenti di Be Above It (quasi un mantra pop), che si ripetono in Endors Toi, in una atmosfera solare, quasi da serie Tv californiana. La stupenda Apocalypse Dreams, primo singolo estratto e una delle canzoni più belle dell’intero repertorio Tame Impala, ha echi lennoniani e un finale che in più punti sembra un omaggio a David Bowie e alle sue esplorazioni spazial-musicali di qualche decennio precedente. La parte centrale del disco è invece quella più marcatamente psichedelica. Nel trittico Mind Mischief, Music To Walk Home By e Why Won't They Talk to Me? si sente il lavoro dietro il mixer di Dave Fridmann, già produttore dell'esordio, ma soprattutto collaboratore fisso di quei pazzerelli dei Flaming Lips. Elephant sfoggia un riff sporco e quasi funk e un determinato assolo di tastiere acide, bellissime sono l'onirica ballata Nothing That Has Happened So Far Has Been Anything We Could Control e la quasi marcetta pianistica di marcetta Sun's Coming Up. Discorso a parte merita l’ultimo singolo, Feels Like We Only Go Backwards, che lo stesso Parker ammetterà di aver scritto pensando a Walk In The Park dei Beach House: una sognante ballata power dream pop, che diventerà una delle canzoni dell’anno, usata in film (Divergent del 2011), serie Tv (The Imperfects su Netflix), e spingerà il disco ai posti più alti delle classifiche redatte dalle riviste specializzate come miglior lavoro dell’anno. Anche le vendite sono sbalorditive: solo Feels Like We Only Go Backwards vende un milione di copie tra fisiche e digitali. Nonostante per alcuni sia un divertissement, il secondo lavoro è portentoso per l’accuratezza di certi particolari, per il lavoro di produzione certosino e per la freschezza generale delle musiche, caratterizzate dall'uso spectoresco degli arrangiamenti, dalla stratificazione degli effetti e da una pomposità e magniloquenza che faranno scuola.
Ancora meglio farà Currents nel 2015: scritto, suonato e registrato tutto da solo, molto più dance, virando ancora di più sul pop psichedelico e sul synth-pop, venderà milioni di copie e vincerà il Grammy come Miglior Disco Rock e miglior Disco dell’anno nel 2016, decine di altri premi e scaraventa canzoni come Let It Happen, ‘Cause I'm A Man, Eventually e The Less I Know The Better a miliardi di visualizzazioni sui siti di streaming facendo di un ragazzo di Perth il nuovo Re Mida del pop internazionale.
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