#emozione condivisa
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Un Sentito Grazie a Tutti Voi per i Meravigliosi Auguri di Compleanno
Cari amici, oggi mi avete emozionato, commosso e fatto sentire davvero speciale. Oltre 700 messaggi di auguri sono arrivati attraverso Facebook, email, WhatsApp, cellulare e messaggi: un’ondata di affetto che mi ha profondamente toccato.
Cari amici,oggi mi avete emozionato, commosso e fatto sentire davvero speciale. Oltre 700 messaggi di auguri sono arrivati attraverso Facebook, email, WhatsApp, cellulare e messaggi: un’ondata di affetto che mi ha profondamente toccato. Non posso che ringraziarvi di cuore, uno ad uno, per aver dedicato un pensiero al mio compleanno. Ogni messaggio, ogni parola, ogni gesto ha reso questa giornata…
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lecodellariviera · 6 months ago
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L’ASSOCIAZIONE FARE MUSICA PRESENTA “BRAVO JAZZ” 11 EDIZIONE
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SERVIZIO DI FRANCESCO BASSO
Al via l'undicesima edizione di Bravo Jazz
Mercoledì 24 luglio Fare Musica e Uno Energy presentano: The godfather of Swing RAY GELATO & THE GIANTS
Giovedì 25 luglio FABRIS FIVE FOR MONK Jose Fabris voce - Frank Taschini Sax tenore e Soprano - Lorenzo Herrnhut Girola Chitarra - Alberto Micciché basso elettrico - Enzo Cioffi batteria
Venerdì 26 luglio NINA PAPA 4TET Nina Papa voce e percussioni - Bèatrice Alunni piano - Christian Pachiaudi basso elettrico - Cédric Le Donne Batteria percussioni
RUE GUIGLIA 5TET Marco Neri chitarra e composizioni - Amaro Sampedro Lopez Sax - David Marques Piano e tastiere, Luca Leoncini basso elettrico - Luigi Arieta batteria
Sabato 27 luglio ON THE CORNER by BAMBINO FEAT. ALEX ™ WIR IUM DJ SET FROM JAZZY TO SAN.CO La location unica delle terrazze di San Costanzo diventa per l’11° anno il grande stage dove il jazz nelle sue molteplici declinazioni è diventato un punto fermo di assoluto valore. Negli anni si è sempre cercato di creare l’ambiente più consono alla musica jazz. Il fatto che la rassegna anticipi di una settimana Rock in The Casbah, dimostra ancora una volta l’assoluta qualità di un luogo che sa rendere ogni emozione musicale scaturita da generi spesso molto diversi tra loro. L’apoteosi del decennale, dove Fare Musica ha proposto una star internazionale condivisa tra le manifestazioni, si è dimostrato un importante solco sul quale costruire l’11esima edizione. La direzione artistica di Enzo Cioffi ha scelto così un cast particolareggiato e quanto mai esplicativo del grande mondo del jazz, che ha il suo culmine internazionale nella prima serata della rassegna con il grande Swing di RAY GELATO. Serata realizzata con l’intervento, come sponsor unico, di UNO ENERGY.
Mercoledì 24 luglio Fare Musica e Uno Energy presentano: The godfather of Swing RAY GELATO & THE GIANTS Ray Gelato “the godfather of swing”, ha portato il suo marchio speciale di musica swing, jazz e R&B in tutto il mondo a partire dal 1988. Con la sua band di prim’ordine The Giants presentano uno spettacolo ad alta energia che non smette mai di trascinare la folla, farle battere i piedi e chiedere ancora di più. Il risultato è che Ray è stato paragonato a grandi come Cab Calloway e Louis Prima e definito “uno degli ultimi grandi intrattenitori jazz!” Il leggendario ‘Padrino dello Swing’ e la sua band hanno alle spalle una carriera illustre e di successo, che include una presenza di lungo termine al famoso Ronnie Scott di Soho, dove la band si esibisce ogni Natale registrando sempre il tutto esaurito. Ray ha anche suonato per Sua Maestà la Regina Elisabetta d'Inghilterra, ha aperto il concerto di Robbie Williams alla Albert Hall, ed è stato scelto per suonare al matrimonio di Sir Paul McCartney. Eccezionali le sue interpretazioni di brandi classici del genere, spesso coloriti da un italiano molto “Brooklyn Addicted”, alternati a sue composizioni originali, ormai assunte al ruolo di Classici del genere.
Giovedì 25 luglio FABRIS FIVE FOR MONK Jose Fabris voce - Frank Taschini Sax tenore e Soprano - Lorenzo Herrnhut Girola Chitarra - Alberto Micciché basso elettrico - Enzo Cioffi batteria
Un tributo molto particolare al grande pianista americano Thelonious MONK. Idea nata da Giuseppe Fabris che con l’ascolto dello standard “Straight no chaser” ha iniziato a scrivere un testo in italiano. Un approccio di libera interpretazione sulla magica e sorprendente musica di MONK, musicista geniale ed innovativo, vera linfa vitale per i musicisti e gli appassionati. Un omaggio, quindi, sempre modesto, umile, rispettoso ma quanto mai innovativo. L’ospite della serata sarà il sassofonista (tenore e soprano) Frank Taschini accompagnato da Enzo Cioffi alla batteria, Alberto Miccichè al basso elettrico, Lorenzo Herrnhut alla Chitarra e, chiaramente Giuseppe Fabris Voce.
Venerdì 26 luglio NINA PAPA 4TET Nina Papa voce e percussioni - Bèatrice Alunni piano - Christian Pachiaudi basso elettrico - Cédric Le Donne Batteria percussioni
RUE GUIGLIA 5TET Marco Neri chitarra e composizioni - Amaro Sampedro Lopez Sax - David Marques Piano e tastiere Luca Leoncini basso elettrico - Luigi Arieta batteria Nina Papa 4TET: un quartetto ricco di saudade e sensualità, caratteristiche del paese d’origine della cantante e percussionista Nina Papa, Il Brasile. La sua calda voce rivisita alcune delle più belle melodie della Bossa Nova, alternate, con interpretazioni molto personali, a canzoni francesi. Cifra stilistica del nuovo album “Dans un Souffle”.
RUE GUIGLIA 5TET: Il quintetto nasce al conservatorio di Nizza, dall'unione di musicisti del Ponente ligure e nizzardi. I membri già fanno parte di un collettivo più ampio che anima più progetti originali che spaziano dal rock, al funk, all'hip hop fino appunto al jazz.
Questo progetto, alimentato principalmente dalle mie composizioni ed arrangiamenti, propone nuova musica originale che mescoli le influenze musicali ed esperienze personali maturate negli anni, cercando di “raccontare” il tutto in chiave strumentale.
Sabato 27 luglio ON THE HOUSE by BAMBINO feat. ALEX ™ Una vera e propria festa del live e delle jam cittadine, musicisti abituati a gravitare intorno alla figura di Alex, poliedrico e talentuoso trombettista italo-australiano. La grande scuola internazionale e le esperienze fatte oltreoceano messe al servizio di una scena solida come quella del jazz ponentino. E, come in ogni festa, la serata prosegue con WIR IUM ed il suo dj set assolutamente particolare. VALERIO TUDINI è in assoluto il dj con più carisma musicale, tanto da poter spaziare tra i suoni jazz, latin, swing con selezioni particolarmente ricercate e particolari.
From JAZZY to San.Co è il tema, una scia musicale che parte dal grande mondo della musica afroamericana per tornare a casa, a San Costanzo
Organizzazione Associazione FARE MUSICA in collaborazione con il Comune di Sanremo - Assessorato al Turismo e Manifestazioni. (GIANCARLO FORTE, ENZO CIOFFI, LARRY CAMARDA, SIMONE PARISI) INIZIO SPETTACOLI ORE 21.45
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mariniereblancetbleu · 1 year ago
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Da: Olympia Orlando “[email protected]” Date: 21 gennaio 2024 21:20 Oggetto: Primari come te! Una storia d'amore A: jean-marie marsiglia “[email protected]
Ya nour,
dopo anni di convinzioni, paragoni e affermazioni leggo che in verità i “primari” non esistono. “Un colore primario è tale solo perché viene usato per mescolarlo e farne dei secondari. Niente di più.” (Riccardo Falcinelli)
Mi piace però pensare che non sia così e che la nostra storia possa continuare nella vibrante città di Chroma, dove ogni emozione e sfumatura dell'anima prendono vita …
C'era una volta J.M., un uomo che incarnava l'essenza del maschio alpha, dal portamento sicuro e il carisma contagioso, come il colore rosso che dominava la scena, attirando gli sguardi di chiunque incrociasse il suo cammino.
Un giorno, mentre J.M. era impegnato in un ambizioso progetto, incrociò lo sguardo con quello di una giovane e talentuosa designer di nome O., i suoi occhi, simili al cielo notturno erano come un bagliore di blu intenso, il colore che rappresentava la profondità e la calma. Affascinato dalla passione di O. per l'arte e dalla sua naturale capacità di esprimere emozioni attraverso i colori, J.M. le si avvicinò "Sei come il cielo stellato in una notte d'estate, pieno di mistero e bellezza," le disse con tono sicuro e affabile. O. sorrise "E tu come il rosso del tramonto, appassionato e avvolgente." Iniziarono a scoprire i colori più profondi dell'amore, la loro relazione rifletteva la miscela armoniosa del rosso e del blu, incarnando la forza dell'uomo alpha e la creatività dei colori primari. Il loro amore fioriva come un giardino in primavera e quando O. rivelò a J.M. di aspettare un bambino, il giallo del sole illuminò la loro vita. Così dipinsero insieme il loro mondo, mescolando il rosso dell'amore appassionato, il blu della profondità emotiva e il giallo della gioia condivisa. Insieme, erano una sinfonia di colori primari, un quadro vivente che illuminava Chroma con la bellezza e la diversità dei loro sentimenti.
#primari #primarycolors #red #blue #yellow #alphaman
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dansideglobe · 1 year ago
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Un paio di brevi pensieri su quanto sta succedendo in questi giorni in Italia.
Se in un primo momento non ci sono state grandi riflessioni sulle origini effettive di questa violenza adesso mi pare che qualche riflessione sul ruolo maschile in una società patriarcale e maschilista come la nostra si stia facendo. Ed era anche ora. Quello che però mi ha profondamente infastidito è la totale mancanza di una cultura giuridica condivisa a livello popolare. Questa ignoranza, perché di questo si tratta, si mostra in due modalità: la prima è la nascita del processo mediatico quindi il popolo dei social si erge ad investigatore, giudice, giuria e boia. Sulla base di una ipotetica superiorità morale, sulla necessità di escludere "il mostro" dai noi "gente per bene" così da autoassolverci e caricare "il mostro" con la nostra paura di essere come lui. Quindi il primo punto è il linciaggio mediatico, noi in base a quello che i giornali ci raccontano decidiamo chi è colpevole e chi no. Senza ricordare che lo scopo dei giornali è guadagnare, quindi le nostre informazioni sono impacchettare e raccolte con il fine di vendere. E quale metodo più veloce di vendere se non quello di suscitare qualche emozione? Meglio se negativa. In secondo luogo l'assenza di una forte cultura giuridica ci porta a chiedere pene sempre più aspre per il reato di turno. C'è questa errata convinzione che con un diritto penale più rigido, più draconiano allora non ci saranno più reati. Ma non è così, altrimenti qualcuno mi deve spiegare perché dove l'omicidio è punito con la pena capitale ci sono ancora omicidi. Allora, la questione non è più la deterrenza ma è l'essenza stessa della nostra giustizia. La nostra costituzione vuole una pena rieducativa, ove possibile. Mentre i nostri social vogliono una giustizia retribuitiva perché il crimine commesso sarebbe un debito contratto con la società. Ma dove sta l'umanità in questa concezione di giustizia? Dove le pene dovrebbero essere brutali per ogni crimine commesso (senza principio di proporzionalità) e dove un criminale non è altro che uno scarto della società e che quindi deve pagare il suo danno. Che giustizia è questa? Forse prima di invocare pena di morte, ergastolo a vita, castrazione chimica o peggio bisognerebbe iniziare a riflettere se noi vogliamo una giustizia che esclude o una giustizia che include, se vogliamo una società tribale e tirannica o una democrazia libera. Perché il livello di progresso e civiltà di una nazione è indicato da come i più poveri e i più deboli vengono trattati, e i carcerati sono sempre tra i più deboli.
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edcounsellinguk · 1 year ago
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Il Modo Giusto Per Arrabbiarsi (Senza Scoppiare)
Edo questa era l’ultima goccia! Sto per scoppiare!! Sono così arrabbiat* che potrei fare danni.
Prima di distruggere il mio povero studio, prova a fare un respiro profondo.
Ok. [respiro fondo] sono ancora super arrabbiat*
Meno?
Forse un 2% in meno
Ok, fai altri due respiri profondi.
[respiro fondo] x2
Adesso dimmi, cosa ti ha fatto sorgere questa emozione forte?
Non so, non ci ho mai pensato.
Mai? Quante volte sei stat* arrabbiat* questa settimana?
Io…non le ho contate. Che rabbia! Dovevo contarle??
— -
E voi? Quand’è l’ultima volta che vi siete sentiti come se foste una pentola a pressione o un vulcano che sta per eruttare?
La rabbia è un’emozione normale, capita a tutti, ma va gestita per non arrivare a perdere il controllo. Andiamo ad esplorarla assieme.
Cos’è la rabbia?
La rabbia è un’emozione base e universale, cioè che è condivisa da tutti, indipendentemente da etnia e cultra. Insomma, se una persona è arrabbiata, lo percepiamo anche senza necessariamente parlarne la stessa lingua.
Certo, la rabbia è universale, ma la differenza tra come la percepiamo noi e gli altri è nella consapevolezza che abbiamo di noi stessi davanti questa emozione. Ovvero, come riconosciamo la rabbia in noi stessi?
Il miglior modo per sviluppare una consapevolezza è attraverso delle domande. Per esempio:
Ci rendiamo conto di quando siamo arrabbiati? Ci viene voglia di spaccare tutto? Oppure di arrenderci? Di agire o di scappare?
Cosa scaturisce in noi questa emozione? Pensieri, immagini, credenze, interpretazioni di una situazione? (anche i rimorsi possono portare a rabbia)
Come la gestiamo? Esplodiamo o ci teniamo tutto dentro oppure sfoghiamo in un modo “sano”?
Una volta passata, come viviamo il resto della giornata? Continuiamo a rimuginare o stiamo meglio?
È anche importante capire ogni quanto siamo arrabbiati, per evitare che diventi uno stato cronico. Se anche voi, come nel dialogo iniziale, sentite di essere costantemente in uno stato arrabbiato, è il momento di fare una pausa e riflettere.
Quando un’emozione si protrae per un lungo periodo di tempo, è spesso un segno che c’è qualcosa che necessita della nostra attenzione. Parlarne con uno psych può aiutare a fare chiarezza sull’origine e ristabilire un equilibrio.
Come gestire la rabbia
Se capita spesso di farci trasportare dalla rabbia (spesso quando non si è consapevoli di essere arrabbiati), può essere utile inziare proprio da lì. Scoprendone la causa e investigando per capire se c’è magari un pattern (comportamento ripetuto) che ci portiamo dietro che causa lo stesso risultato.
Investiga
Se è una situazione che ci ha fatti arrabbiare, chiediamoci se potremmo aver frainteso o interpretato male quello che è stato detto o fatto. Oppure se stiamo facendo troppo “mind reading” ovvero se diamo una libera interpretazione a delle azioni dell’altra persona. ie.: “hanno fatto questo perchè volevano dire questo”.
Spesso la nostra interpretazione non è corretta ma ci porta lo stesso a fare delle proiezioni che scatenano emozioni negative. Perche noi pensiamo sempre al peggio! (é più semplice, piuttosto che pensare all’esito migliore) anche se non abbiamo delle prove tangibili per supportare la nostra previsione.
Respira
Il respiro è uno strumento favoloso per riportarci ad uno stato di calma. Quando siete arrabbiati, osservate il respiro. È probabile che sia corto e veloce. Questo segnala al cervello che siete in “fight or flight” ovvero, pronti a esplodere e ad agire!
È controproducente restare in questo stato fisico e mentale, perchè allunga l’episodio di rabbia. Quello che invece potete fare è comunicare al vostro cervello che non siete in fuga. Facendo due o tre respiri molto lenti, usando la pancia (il diaframma) invece che i polmoni.
Inala contando fino a 4, trattieni il respiro per 4, esala per 4 e trattieni per 4. Questo si chiama “box breathing”, e viene spesso usato per ridurre l’ansia e gli attacchi di panico, perchè vi riporta in controllo della situazione.
Allontanati
Allontanarsi dalla situazione che fa arrabbiare sembra uno step quasi ovvio. Giusto? Ma sapete che anche lamentandosi e ruminando si resta attaccati alla situazione che causa la rabbia?
Imparare ad allontanarsi anche a livello mentale significa non lamentarsi ossessivamente, non reagire in un modo che va ad alimentare la situazione e di conseguenza, la propria rabbia (istigando l’altra persona o continuando a riportare a galla la situazione).
Conclusioni
Arrabbiarsi è parte delle emozioni umane ed è del tutto normale. L’importante è essere consapevoli del fatto che si è arrabbiati, cercare di esplorare cosa si cela dietro alla rabbia e uscire da questa situazione in maniera assertiva (comunicando i nostri bisogni e limiti, rispettando l’altra persona) e non aggressiva.
Mettete giù le sedie e respirate con calma!
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Livigno: da questa sera al Cinema Cinelux tre imperdibili appuntamenti de LA MILANESIANA 2023, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi
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Livigno: da questa sera al Cinema Cinelux tre imperdibili appuntamenti de LA MILANESIANA 2023, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi. LA MILANESIANA, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, dopo il successo della scorsa edizione, torna anche quest'anno a Livigno (Sondrio) con tre imperdibili appuntamenti questa sera, lunedì 24 luglio, domani, martedì 25 luglio, e mercoledì 26 luglio al Cinema Cinelux (Via dala Gesa, 335/b). Si inizia questa sera, lunedì 24 luglio, con la tappa estiva del tour del cantautore Raphael Gualazzi che proporrà in una versione piano e voce i suoi brani più celebri, oltre ad una ricercata selezione che spazia dal jazz/blues internazionale alle rivisitazioni di repertorio classico. Ci sarà spazio anche per alcuni estratti dal suo ultimo album "Bar del Sole" uscito a giugno 2022, targato Sugar Music e co-prodotto da Vittorio Cosma, in cui Raphael reinterpreta alcuni classici e gemme del più brillante cantautorato italiano. Saluti istituzionali di Remo Galli (Sindaco di Livigno) e Sharon Zini (Assessore alla Cultura Comune di Livigno). Ingresso gratuito su prenotazione a questo link.   Domani, martedì 25 luglio, sarà la volta di SIMONE CRISTICCHI con il concerto disegnato "Ho disegnato troppo". Una straordinaria performance, unica nel suo genere, in cui l'artista canta, accompagnato da Riccardo Ciaramellari (pianoforte e fisarmonica), racconta e disegna contemporaneamente, illustrando "dal vivo" le canzoni più famose del suo repertorio. Da "Studentessa universitaria" a "L'ultimo valzer", da "Ti regalerò una rosa" fino ad "Abbi cura di me", ogni canzone diventa un quadro, realizzato sul momento da Cristicchi e proiettato su fondale. Come tessere di un grande mosaico, i disegni, i monologhi e le canzoni di Cristicchi, raccontano la storia di un percorso di guarigione in cui l'Arte e la creatività diventano salvezza ed emozione condivisa. Ingresso gratuito su prenotazione a questo link.   Il terzo e ultimo appuntamento in programma al Cinema Cinelux si terrà mercoledì 26 luglio con "Dio è morto e neanche io mi sento tanto bene", lo spettacolo di e con TULLIO SOLENGHI & NIDI ENSEMBLE. Lo spettacolo vede sul palco TULLIO SOLENGHI impegnato con la lettura di alcuni testi di Woody Allen (autore recentemente pubblicato da La nave di Teseo), coniugati con le musiche che hanno caratterizzato i suoi film più significativi, eseguite dal Maestro ALESSANDRO NIDI e dal suo ENSEMBLE. Si passerà così dai "Racconti Hassidici" alla parodia delle Sacre Scritture tratti da "Saperla Lunga" allo spassoso "Bestiario" tratto da "Citarsi Addosso", intervallati da brani di George Gershwin, Tommy Dorsey, Dave Brubeck, con uno speciale omaggio al mentore di Woody, il sommo "Groucho Marx", evocato dalla musica Klezmer. Una serata in cui, in rapida carrellata, si alterneranno suoni e voci, musica e racconto in un'alternanza di primi piani a comporre un "montaggio" divertente e ipnotico. Ingresso gratuito su prenotazione a questo link.   Tutti gli eventi inizieranno alle ore 21.00 e saranno introdotti da Elisabetta Sgarbi. Appuntamenti realizzati in collaborazione con Comune di Livigno. Raphael Gualazzi: Classe 1981, Raphael Gualazzi è cantautore, compositore, arrangiatore, musicista e produttore. Dopo gli studi classici al Conservatorio ha sempre sperimentato diversi generi musicali, dando vita ad uno stile personalissimo, tra stride piano, jazz, blues e fusion. Gualazzi ha partecipato ai più rinomati festival d'Europa (tra cui l'"International Jazz Day", presso la sede UNESCO di Parigi, il "Saint Germain Jazz" di Parigi, il "Dìa de la Musica" di Madrid, l' "Italian Innovation Day" a Bruxelles, testimonial del made in Italy di successo all'estero), ha segnato sold out in Italia e all'estero sempre con formazioni di musicisti internazionali, arrivando a conquistare anche il Giappone e il Canada. Nel 2011, già noto in Francia, ha trionfato al Festival di Sanremo nella categoria Giovani con il brano Follia d'amore: primo posto, Premio della Critica "Mia Martini", premio della Sala Stampa Radio e Tv, Premio Assomusica per la migliore esibizione live. E al successivo all'Eurovision Song Contest ha ottenuto il secondo posto con Madness of Love. Sul palco dell'Ariston è tornato altre due volte, sempre con grande successo di pubblico e critica: nel 2013 con Sai (ci basta un sogno) (quinto) e nel 2014 insieme a The Bloody Beetroots, con un progetto inedito che ha fuso jazz, elettronica, blues e gospel (medaglia d'argento con Liberi o no). Cinque album all'attivo e tre EP in Italia, Gualazzi ha pubblicato in tutto il mondo (sempre con la Sugar), dalla Francia alla Germania, fino al Giappone (dove, nel 2018 è uscito "Best of", una raccolta di successi contenuti nei suoi tre precedenti dischi). Il suo ultimo lavoro, Love Life Peace, ha conquistato il Disco D'Oro e il suo singolo di traino L'estate di John Wayne è stato in vetta alle classifiche radiofoniche per settimane fino ad arrivare ad ottenere la certificazione del Disco di Platino. Gualazzi ha composto anche per la tv e per il cinema. È autore di testo e musica, oltre che interprete al pianoforte, di Vertigo, brano contenuto nell'album Sì di Andrea Bocelli, candidato ai prossimi Grammy Awards. A febbraio 2020 è uscito il suo nuovo album Ho un Piano, contenente la hit sanremese Carioca. Dopo un'intensa attività live nell'estate 2021, con oltre 20 date in tutta Italia tra recital in piano solo e concerti in trio, il 23 novembre, data del centenario della nascita di Fred Buscaglione, Gualazzi ha pubblicato un EP di tributo in cui reinterpreta 5 brani del grande musicista e attore piemontese. Il 10 giugno del 2022 è uscito per Sugar il suo ultimo album Bar Del Sole coprodotto da Vittorio Cosma, a cui ha fatto seguito l'omonimo tour estivo. Simone Cristicchi: Simone Cristicchi è cantautore, attore, disegnatore e scrittore. Dal 2005, esordio musicale con Vorrei cantare come Biagio è un crescendo di consenso di pubblico e di critica con l'assegnazione di vari prestigiosi premi. Nel 2007 vince il Festival di Sanremo con Ti regalerò una rosa. Per il brano e la sua intensa interpretazione gli vengono riconosciuti anche il Premio della critica Mia Martini e Premio Stampa Radio e Tv. Dal 2007 è autore di diversi libri divenuti libri, come nel caso di Centro di igiene mentale - Un cantastorie tra i matti, mentre si ripetono sold out teatrali tra cui Mio nonno è morto in guerra, che riceve il plauso del Presidente Napolitano, e Magazzino 18 spettacolo che conterà presenze per oltre 140.000 spettatori. Nel 2017 è nominato direttore del Teatro Stabile d'Abruzzo. Al Festival di Sanremo 2019, con il brano Abbi cura di me, è protagonista commosso di una standing ovation con il riconoscimento di due premi della critica. Dal 2019 si succedono la pubblicazione dell'album antologia di successi Abbi cura cura di me; la mostra alla Reggia di Venaria di disegni e aforismi Happy Sketches / Natura umana (Cristicchi è stato anche allievo del M° Benito Jacovitti) e 8 tour teatrali, tra cui Alla ricerca della felicità, fino al recente Paradiso - Dalle tenebre alla luce, che registrano ripetuti consensi di critica e sold out. Tullio Solenghi: Nasce a Genova nel 1948. Si forma come attore presso il Teatro Stabile di Genova, nel 1970 debutta con Madre Courage accanto a Lina Volonghi, seguono 7 anni di militanza teatrale a fianco di Alberto Lionello, Tino Buazzelli, Giorgio Albertazzi, in lavori di Shakespeare, Goldoni, Moliere, Pirandello... con regie di Squarzina, Besson, Quartucci... Negli anni '70 debutta in tv con l'amico Beppe Grillo sotto l'egida di Pippo Baudo. Seguono varie partecipazioni a trasmissioni televisive. Nel 1982 fonda il Trio con Anna Marchesini e Massimo Lopez, che dal 1982 al 1994, riscriverà alcune pagine della comicità televisiva italiana e porterà al successo due spettacoli teatrali Allacciare le cinture di sicurezza e In principio era il Trio. L'apice del percorso del trio avverrà con la parodia de I promessi sposi, in onda su Rai Uno nel gennaio del 1990 con ascolti record intorno ai 15 milioni di telespettatori. Scioltosi il Trio, Solenghi continua il suo percorso single tornando in teatro, con messe in scena di grande successo come La Bisbetica domata, Tartufo, Amadeus, L'apparenza inganna... Riprende anche la collaborazione con Massimo Lopez con cui porta in teatro La strana coppia (2003). Sempre con Lopez è protagonista di una fortunata edizione di Striscia La Notizia, che bissa il successo di quella precedente dove Solenghi era in coppia con Gene Gnocchi. Negli ultimi anni si distingue per le sue doti vocali partecipando a Tale e Quale Show e per quelle di danzatore con l'attuale Ballando Con Le Stelle. Da ricordare anche un bel cammeo nel film campione di incassi di Checco Zalone Che bella giornata (2011) e il libro Bevi qualcosa, Pedro, da lui definito "più che un'autobiografia, un'autotriografia". Le vicende della pandemia nel 2020 hanno interrotto le repliche del tour del Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show, ultimissima fatica di Solenghi, che è tornato nella stagione 2021-2022 nei maggiori teatri italiani e ha raggiunto le quasi trecento repliche. La sua grande passione per il genio di Woody Allen lo ha portato ad affiancare al duo con Massimo lo spettacolo in solo "Dio è morto e neanche io mi sento tanto bene", dove è affiancato e accompagnato dal Nidi Ensemble, che esegue dal vivo le musiche delle colonne sonore del grande regista statunitense. Alessandro Nidi: Direttore d'orchestra, compositore e pianista. Scrive canzoni di musica leggera e ha lavorato con Franco Battiato, Alice e Giuni Russo, Lucio Dalla, Max Gazzè, Sergio Cammariere, Giorgio Conte e molti altri, proponendosi come autore o arrangiatore contaminando il pop e la musica classica. Compone le musiche di scena per diversi teatri italiani, collaborando con i più importanti registi teatrali italiani ed europei e partecipa come pianista e compositore nei più importanti festival internazionali. Elisabetta Sgarbi: Dopo 25 anni come editor e Direttore editoriale della casa editrice Bompiani, ha fondato nel novembre 2015, assieme ad altri autori tra cui Umberto Eco, Mario Andreose ed Eugenio Lio, La nave di Teseo Editore, di cui è Direttore generale e Direttore editoriale. È Presidente di Baldini+Castoldi e Oblomov Edizioni e Direttore responsabile della rivista "linus". Ha ideato, e da 24 anni ne è Direttore artistico, il Festival Internazionale La Milanesiana - Letteratura Musica Cinema Scienza Arte Filosofia Teatro Diritto Economia Sport Fumetto e "linus - Festival del Fumetto", giunto alla seconda edizione. Dal 1999 dirige e produce i suoi lavori cinematografici, presentati nei più importanti Festival internazionali del cinema. Nel 2020 ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia un film sul gruppo musicale Extraliscio, dal titolo Extraliscio - Punk da balera. Il film ha ricevuto il Premio Siae al talento creativo e il Premio FICE - Federazione Italiana Cinema d'Essais. Il suo film più recente è Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza, realizzato nel 2022, che è stato premiato ai Nastri d'Argento, presentato al Festival del Cinema di Roma. Nel 2020 ha fondato la Betty Wrong Edizioni musicali che ha esordito producendo il doppio album degli Extraliscio È bello perdersi, che include il singolo presentato al 71^ Festival di Sanremo, Bianca Luce Nera. Nel 2022 ha pubblicato insieme a Margutta 86 il singolo È così di Luca Barbarossa e Extraliscio, seguito dall'album di Extraliscio Romantic Robot. È Presidente della Fondazione Elisabetta Sgarbi che promuove la lettura, la diffusione della cultura e della conoscenza dell'arte. È membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Paulo Coelho, con sede a Ginevra. È membro, su nomina del Pontefice Francesco I, della Pontificia Accademia delle Arti e delle Scienze. La 24esima edizione de La Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, dopo l'anteprima ad aprile con Quentin Tarantino in libreria, attraversa dal 22 maggio al 27 luglio ben 23 città italiane in 7 diverse regioni, con oltre 60 incontri ed eventi e più di 200 ospiti italiani e internazionali provenienti da diverse discipline. Un festival di respiro internazionale che promuove il dialogo tra le arti e tesse relazioni tra letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto, economia, sport, fumetto. Il tema di questa 24esima edizione è RITORNI, ispirato dallo scrittore nigeriano, Ben Okri. Un tema-mondo per interpretare la cronaca attuale (chi lascia la propria terra sperando di non farci più ritorno, chi parte sognando di tornarci), che abbraccia anche altri nuclei tematici: il rapporto con la natura, quello con l'intelligenza artificiale e quello tra genitori e figli. La Rosa dipinta da Franco Battiato, che fin dalla prima edizione è il simbolo de La Milanesiana, è stata rielaborata anche quest'anno da Franco Achilli che in onore del nuovo tema l'ha raffigurata avvolta in un uroboro verde, ideale unione tra il tema della Natura e quello del Ritorno. I Premi de La Milanesiana 2023: Premio Rosa d'oro della Milanesiana a Abdulrazak Gurnah Premio SIAE / La Milanesiana a Zerocalcare Premio Jean-Claude e Nicky Fasquelle / La Milanesiana a Joël Dicker Premio Omaggio al Maestro / La Milanesiana a Quentin Tarantino e Fatih Akin La Milanesiana è organizzata da Imarts International Music and Arts e Fondazione Elisabetta Sgarbi, con il Patrocinio del Comune di Milano e con il contributo di Regione Lombardia. Radio 24 per il primo anno è media partner del festival.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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rivivreiogniistante · 2 years ago
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finalmente l’ho capito, non provo più nulla nei suoi confronti.
in un attimo ho realizzato che in tutti questi anni mi sono costruita nella testa e nel cuore una sua versione ormai inesistente, ho ripensato ad ogni attimo ed emozione condivisa, poi mi sono resa conto che erano passati troppi anni,
e lui non è più la persona che era.
la persona di cui ero innamorata alla follia e per cui avrei ribaltato il mondo, non esiste più; ho chiuso, ho scritto la parola fine sull’ultima pagina del nostro libro, della nostra avventura, della nostra storia.
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thefinal-chapter-1 · 4 years ago
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L'amore
In tanti hanno provato a spiegarlo, ma ancora oggi resta un concetto senza definizione. Se cercassimo sul vocabolario, troveremmo questo: «Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia». Il termine  ha sempre fatto farlare e discutere proprio per la sua difficoltà. "Che cos'è l'amore?" è una domanda che si pongono in molti, ma in pochi sono riusciti a trovare una risposta condivisa da altri. L'amore, quello vero, non è un'emozione, bensì un sentimento. Quest'ultimo si differenzia dalla "semplice" emozione per la sua durata: infatti, un sentimento dura nel tempo, si costruisce giorno per giorno e non è istantaneo e passeggero come l'emozione. L'amore nasce sì spontaneamente, ma va nutrito con il passare del tempo.
"L’amore è composto da un’unica anima che abita due corpi."
(Aristotele).
Quando si dice di amare qualcuno, si sottintende sia un legame di tipo fisico che un rapporto di sintonia. Amare veramente significa apprezzare qualcuno per quello che è, con i suoi pregi e difetti. Vuol dire scegliere una persona in libertà e desiderare il meglio per lei, volendo starle vicino sempre, nei momenti positivi e in quelli difficili della sua vita. Amare corrisponde adanteporre la sua felicità alla propria. Prima di amare qualcuno,però, devi amare te stesso. Senza questo presupposto è impossibile donare amore verso l’esterno. Chi non si ama avrà sempre la necessità di colmare un vuoto e cercherà di farlo in tutti i modi.Amare se stessi significa considerarsi importanti e riconoscere il proprio valore. La persona che nutre amor proprio è in grado di scindere il suo valore intrinseco dai fallimenti o dai successi che ottiene e di non confondere sé stesso con le sue attività esterne.Quando avremo eliminato questa confusione tra valore personale, opinioni ed approvazioni altrui ed esiti delle nostre azioni saremo in grado di provare più amore verso noi stessi. Accettare sé stessi significa liberare la propria personalità  liberamente e senza temere e farsi influenzare dal giudizio altrui. E’ importante, quindi, non fare qualcosa o comportarsi in certo modo solo perché gli altri vorrebbero così.L’accettazione è un atto di comprensione, amorevolezza e accoglienza della propria personalità in tutte le sue sfumature; riconosciamo, quindi, le nostre doti e cerchiamo di esaltarle, ma riconosciamo anche i nostri lati “negativi”, ciò che di noi vorremmo cambiare e proviamo a migliorarli. La definizione di amore cambia in base alla persona per cui lo si prova. Puoi provare amore verso la famiglia, un/a ragazzo/a, per unanimale... Ma la cosa più importante è che l'amore è una cosa che non riesci a controllare. Esiste la filofobia: la paura di amare.Tutti noi siamo soliti considerare l’amore come un qualcosa di positivo, qualcosa che dà un beneficio alla persona e non una cosa da evitare.Eppure diverse ricerche evidenziano che molti individui dichiarano di aver paura dell'innamorimento e paura di amare davvero un’altra persona, anche se di fatto dall’altra parte ricercano vicinanza, affetto e stabilità come tutti. Infatti, sono molti i soggetti che quando si innamorano esperiscono emozioni mio intense che percepiscono come incontrollabili e pericolose, perché prendono il sopravvento sul proprio modo abituale di fare e di pensare. "L’amore è qualcosa che può capovolgere la storia, può dannare un’anima o farla salire in paradiso".
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pangeanews · 4 years ago
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“Dammi la felicità profonda e dolorosa, energia dell’odio, il potere dell’amore, ridammi la mia giovinezza!”. Liberiamo Goethe dagli ideologi: ecco perché è necessaria una nuova traduzione del “Faust”
Se il poeta, saggista e traduttore Franco Fortini lavorò per ben sei anni alla traduzione di quel caposaldo della letteratura tedesca e mondiale che è il Faust di Johann Wolfgang Goethe, il suo amico Cesare Cases (1920-2005) s’interessò di quell’opera per circa mezzo secolo (un Lebenswerk, l’opera della vita, un po’ come lo fu per il tedesco), scrivendo introduzioni, saggi, recensioni e soprattutto, accompagnando criticamente, come germanista, la versione di Fortini, ancor oggi proposta da Mondadori e ritenuta da qualcuno come “l’unica traduzione decente in italiano, l’unica” (così Roberto Fertonani).
Quodlibet è editore che, godendo di ottimo rapporto con il Centro Studi Franco Fortini, da tempo propone materiali riflessivi provenienti dalla fucina del poeta e intellettuale (a proposito del Fortini traduttore, ricordo Lezioni sulla traduzione, a cura e con saggio introduttivo di Maria Vittoria Tirinato, pubblicato nel 2011). Attingendo nuovamente all’archivio di quel Centro, sono proposti di recente in Cesare Cases, Laboratorio Faust. Saggi e commenti (ottimamente curato da Roberto Venuti e Michele Sisto), due corposi inediti di Cases: le Osservazioni dattiloscritte (101 fogli) alla citata traduzione del Faust e le note di commento, manoscritte e risalenti agli anni 1985-1988, destinate ad accompagnare la traduzione di Casalegno che sarebbe uscita poi per Garzanti, interrotte al verso 3290 del testo goethiano.
Pienamente riusciti nell’intento di rendere omaggio al germanista milanese nella ricorrenza centenaria della sua nascita, editore e curatori hanno anteposto ai due importanti inediti tutti i saggi e i commenti usciti dal “laboratorio Faust” di Cases e pubblicati in varie occasioni tra il 1957 e il 1971. Un libro che, erroneamente, si potrebbe pensare per soli addetti ai lavori: traduttori cavillosi, germanisti, marxisti ed ex-marxisti, studiosi lukacsiani (del critico György Lukács Cases fu a lungo grande estimatore, tanto da essere definito negli anni Sessanta suo “missionario” in Italia), aspiranti Faust…
In realtà, come ben sottolineato da Sisto nella sua introduzione, leggere (o rileggere) nel suo lungo percorso il continuo corpo a corpo del critico con il Faust (e Goethe) significa ripercorrere anni cruciali della storia editoriale, ideologica e politica, non solo italiana: “La repentina ripoliticizzazione del campo letterario nel ’68”, ricorda ad esempio Sisto, “farà sì che, almeno provvisoriamente, il Faust militante e comunista, o più precisamente marxista-critico, di Cases si affermi sui concorrenti”.
Non meno interessanti, e godibili per tutti, le tante osservazioni, i consigli, le correzioni (non sempre accolte dall’amico) che Cases destinò a Fortini in merito alla sua versione faustiana. Non poche, bisogna dirlo, per pignoleria e solerzia del milanese, ma anche perché, va ricordato, il poeta si autodefiniva “traduttore muto” (riconosceva cioè di non avere la padronanza attiva della lingua di partenza), ammettendo altresì di possedere il tedesco “molto mediocremente”, tanto da dover ricorrere, oltre che all’amico germanista, anche alla moglie, Ruth Leiser, madrelingua. Un esempio, utile per intendere l’importanza degli interventi di Cases: il verso è il 194 del Faust e in tedesco suona “Gib ungebändigt jene Triebe”; Fortini aveva proposto “[ridammi] l’impeto senza limiti”, ma il milanese rimarca senza fronzoli: “Tutti traducono così, ma non è giusto, perché letteralmente si dice: rendimi indomiti quegli istinti”. E il poeta-traduttore accolse la correzione, seppur non letteralmente: “Rendimi indomiti quegli impeti”.
Sollecitato dai frutti della lunga avventura goethiana condivisa da Cases e Contini, ma chiamando in gioco anche la citata e più recente versione di Andrea Casalegno, propongo di seguito una mia versione di alcuni versi dal Faust, convinto che quest’opera, variamente (e spesso ideologicamente) tradotta, celi ancora un’intera foresta di significati, più o meno coscientemente “risparmiati” al lettore italiano. Un piccolo saggio di traduzione, niente di più. Per sollecitare un confronto, in chi possedesse le versioni Fortini e Casalegno.
Per rimarcare come, per esempio, in assenza di indicazioni goethiane testuali, dunque per scelta ideologica, si sia proposto reiteratamente Natura con la maiuscola.
Per lamentare come la sostantivizzazione di werden (divenire), ein Werdender (v. 183), assolutamente centrale nella Weltanschauung goethiana, perché significante la natura metamorfica di ogni elemento, sia stata resa con i banalissimi e svianti “chi si viene formando” (Fortini) e “chi sta cercandosi” (Casalegno) e non con il semplice ed aderente “uomo in divenire”.
Per mettere in discussione tante altre “piccole” scelte. Dalla soluzione “impossibile” di Fortini per il v. 176 (“sarà commosso ora uno ora altro sentimento”, ma il soggetto di quella frase non è il “sentimento”, ma l’arcaico das Gemüte (l’anima), a quella del tutto stravolgente, per non dire sviante e riduttiva, di Casalegno per il v. 171: “molte illusioni e un pizzico di vero” per rendere “viel Irrtum und ein Fünkchen Wahrheit”. Perché confondere “errore” con “illusioni” (si potrebbe scrivere un trattato su ciò che li distingue)? Perché quel “pizzico”, così ridicolo rispetto all’immagine della “scintilla”? Perché limitarsi al “vero”, anch’esso termine caricatosi nel tempo di ben altro significato rispetto a “verità”? E così via. Buona lettura.
Vito Punzi
***
PROLOGO IN TEATRO
Il direttore, il poeta del teatro e il buffone
(versi 134-197)
POETA
       Vattene e cercati un altro servo!
135 Per amor tuo il poeta dovrebbe giocarsi da scellerato
       il diritto supremo, il diritto umano
       che natura gli ha concesso?
       In che modo commuove i cuori?
       In che modo vince ogni elemento?
140 Non è forse con l’armonia che si fa strada dal petto
       e che riannoda il mondo nel suo cuore?
       Quando la natura indifferente avvolge al fuso
       l’eterna lunghezza del filo,
       quando la folla disarmonica degli esseri
145 strepita fastidiosamente:
       chi suddivide la corrente e sempre identica sequenza 
       vivificandola, così ch’essa si muova ritmicamente?
       Chi chiama il particolare alla dignità universale,
       facendolo risuonare in accordi mirabili?
150 Chi scatena la tempesta delle passioni?
       Chi arroventa il rosso crepuscolo nell’anima più severa?
       Chi sparge tutti i bei fiori di primavera
       sul sentiero dell’amata?
       Chi intreccia verdi foglie insignificanti
155 facendone corona d’onore per meriti d’ogni tipo?
       Chi preserva l’Olimpo? Chi aduna gli dei?
       L’energia umana rivelata nel poeta!
BUFFONE
       Dunque ne avete bisogno, delle belle energie,
       e dedicatevi alle faccende poetiche
160 come ci si dedica ad un’avventura d’amore.
       Per caso ci si avvicina, si prova qualcosa, si resta,
       e poco alla volta si viene irretiti;
       cresce la felicità, che poi diventa contrasto,
       si è dapprima entusiasti, poi avanza il dolore
165 e quando meno ce lo si aspetta è già un romanzo.
       Diamolo anche noi uno spettacolo così!
       Prendete però a piene mani dall’intera vita umana!
       Ognuno la vive, non a molti è nota,
       e da qualsiasi parte l’afferriate è interessante!
170 Poca chiarezza in immagini variopinte,
       molti errori e una scintilla di verità,
       così si prepara la migliore pozione
       che tutti rinfresca ed edifica.
       Ecco dunque il fior fiore della gioventù radunarsi
175 per la vostra recitazione e tendere l’orecchio alla rivelazione.
       Ogni anima tenera succhierà allora
       dalla vostra opera malinconico nutrimento,
       ne rimarranno emozionate prima l’una, poi l’altra,
       ciascuna vede cosa porta in cuore.
180 Sono ancora pronti, sia a piangere che a ridere.
       Onorano ancora l’estro, godono dell’apparenza;
       l’uomo compiuto non c’è modo di soddisfarlo,
       chi è in divenire sarà invece sempre grato.
POETA
       Ridammi allora anche i tempi
185 nei quali io stesso ero ancora in divenire,
       quando una fonte di canti concisi
       si comportava come ininterrottamente nuova,
       quando nebbie mi celavano il mondo,
       il bocciolo prometteva ancora un miracolo
190 quando coglievo le migliaia di fiori
       che copiosi riempivano ogni valle!
       Non avevo nulla e tuttavia era abbastanza:
       l’anelito alla verità e il piacere nell’inganno!
       Dammi indomiti quegli impulsi,
195 la felicità profonda e dolorosa,
       energia dell’odio, il potere dell’amore,
       ridammi la mia giovinezza!     
*In copertina: Joseph Wright of Derby, “Alchimista alla ricerca della pietra filosofale”, 1771
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nebbiamenta · 5 years ago
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A volte ho la sensazione che i miei amici non mi conoscano affatto.
Forse è colpa mia, non sempre mi sento di parlare molto. Non c'é l'occasione, penso. Non gli importa. Si annoierebbero.
Poi penso che mi sentirei a disagio. Non mi va di affrontare le conseguenze di ogni mia emozione condivisa, di ogni storia di desolazione, impotenza, insicurezza.
Allo stesso tempo mi chiedo se sanno chi sono, anche solo superficialmente.
Se sanno che mi piace cucinare, leggere, scrivere racconti. A volte mi chiedo se questa sintesi non sia censura.
Mi chiedo se agli occhi degli altri sono vuota, piatta.
Non voglio essere speciale, vorrei solo non essere invisibile.
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bel-sophie-in · 5 years ago
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se ami...non ti sentirai mai solo.
 ogni bellezza verrà condivisa, anche in sua manacata presenza, 
perchè con la mente racconterai ogni emozione della tua giornata
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corallorosso · 6 years ago
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Calabria: la dignità di un uomo del Sud Italia in una foto diventata virale Di Niccolò Di Francesco Un uomo anziano del Sud Italia che, accostato al muro di un piccolo borgo della Calabria, aspetta che qualcuno gli compri le nespole appena raccolte dalla campagna. In questa semplice, ma potente fotografia scattata da Francesco Mangialavori c’è tutta la dignità del Sud Italia, motivo per cui l’istantanea in breve tempo è diventata virale ottenendo migliaia di like e condivisioni sui social. “La giacca, la camicia, la salita in paese dopo la campagna… La dignità di un uomo d’altri tempi” recita così la didascalia che Francesco Mangialavori, fotografo per passione, ha scelto a descrizione della sua istantanea, realizzata il 20 giugno scorso a Civita, borgo della Calabria con meno di 1000 abitanti. La fotografia, condivisa sul profilo Facebook di Federico, in breve tempo ha spopolato sui social ed è stata commentata da centinaia di persone. Secondo alcuni dei commenti, che si possono leggere sotto l’istantanea, nella fotografia c’è tutta la semplicità e la dignità del Sud, ma anche un racconto di una parte d’Italia, quella dei piccoli centri, dove il tempo sembra essersi fermato. In un mondo, quello virtuale, dove troppo spesso ci si ritrova a fare i conti con odio e violenza verbale, sapere che una semplice fotografia riesce ancora suscitare così tanta emozione e commozione, fa ben sperare per il futuro.
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scillame-skinofmysoul · 6 years ago
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Come entravo in quella casa mi avvolgeva la sua intimità, una personalità unica, così piena di segreti, di scatole ancora da aprire, di storia non condivisa e tanto tanto amore per i dettagli.
Molti oggetti vivevano ancora le loro vite precedenti, nessuno si sarebbe permesso di togliere la patina a quella seggiola che sola, in un angolo e con il suo colore stanco ma originale, sembrava invitare a sederti ed ascoltare tutti i pesi sostenuti, diventati una sola confessione: Sono stata qui!
I Libri, quanti, tanti, infiniti, mescolati tra romanzi e fiabe, nuovi e antichi, posati come capita dopo averne tradotta la coscienza, colorati per attirare l'attenzione o cupi ai quali attribuire un mistero, una raccolta posata a caso, la prima parete utile, una nicchia che pareva aspettasse proprio loro o un mobile, a cui gli anni avevano tolto ogni velo; niente più ante, nuovo spazio per le pagine e le loro storie.
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I fiori non potevano mancare, erano il segno delle lunghe passeggiate nei campi vicini, lungo sentieri impervi dove i colori disegnano panorami incantevoli, per sognare ad occhi aperti una deviazione, anche solo per un giorno...
basta sia emozione.
_ RossellaRò © 090220181719
la vita da rileggere
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lasolitudinediundio · 6 years ago
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Blog
#25maggio2019 9:24pm
Sto trovando difficile, terribilmente difficile esistere con tutte queste emozioni che spingo e spingono e non so come farle uscire, non so come esprimerle e coesistere con loro. Non posso sfogarmi, non posso confessare niente. Sono solo con una ragnatela in testa. È troppo spessa... troppo, troppo spessa.
Sento solo questo cazzo di ronzio in testa. Non ho uno scopo, non ho la minima idea di come tirarmene fuori, non so nemmeno se posso o addirittura voglio tirarmene fuori. Perché io sono così da sempre e non ho mai voluto niente di diverso per me stesso. Piango guardando film tristi, strazianti. Sono estremamente empatico, eppure alla morte di mio nonno non ho versato neanche una lacrima per lui. Eppure ne ho versate un sacco durante il funerale e tutte, ogni singola lacrima erano per me stesso. Si è acceso qualcosa, tempo fa, che era lì da sempre. Qualcosa che si accendeva e si spegneva. Ma ora non si spegne più, è sempre accesa, tutto gira e niente ha mai senso. Pensieri, sensazioni, emozioni, tutto imbrigliato in una palla che mi rimbalza in testa senza smettere mai.
E ora sono qui a scrivere sul blog ogni volta che questa pallina colpisce quel tasto di consapevolezza di essere solo in questo schifo di mondo marcio, ma il Viaggio è questo.
E io ti aspetto, aspetto di dirtelo, aspetto la tua empatia da unire con la mia. Un unica, trascendentale emozione condivisa nei momenti.
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alex23196 · 6 years ago
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poesia
Bisbiglia nel silenzio del sonno
questo pensiero privato,
questa mia emozione condivisa:
così profonda
da non permetterci di toccare
l'un l'altro, così antica
da esserci congenita, in noi tutti.
Mi seducete, parole.
Siete così vive.
Si desta la mia mente come percorsa da una scossa.
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Livigno: al Cinema Cinelux il concerto disegnato di Simone Cristicchi
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Livigno: al Cinema Cinelux il concerto disegnato di Simone Cristicchi. Una straordinaria performance, unica nel suo genere, in cui l'artista canta, accompagnato da Riccardo Ciaramellari (pianoforte e fisarmonica), racconta e disegna contemporaneamente, illustrando "dal vivo" le canzoni più famose del suo repertorio. Da "Studentessa universitaria" a "L'ultimo valzer", da "Ti regalerò una rosa" fino ad "Abbi cura di me", ogni canzone diventa un quadro, realizzato sul momento da Cristicchi e proiettato su fondale. Come tessere di un grande mosaico, i disegni, i monologhi e le canzoni di Cristicchi, raccontano la storia di un percorso di guarigione in cui l'Arte e la creatività diventano salvezza ed emozione condivisa. Introduce Elisabetta Sgarbi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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