#elezioni americane
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LA FOTO
Ho visto il video dell'attentato, ma questa foto mi colpisce con maggiore violenza per la sua terribile intensità, come un pugno nello stomaco.
È un'immagine che ha l'impatto devastante di un'esplosione stellare.
Il fotografo ha colto il fugace istante in cui Trump svetta col pugno chiuso rivolto al cielo (per inciso, questi fasci vogliono fregarci pure il pugno chiuso?). E proprio in quel momento nel cielo sventola la bandiera americana. Perché il ritratto dell'eroe, per essere emblematico, deve racchiudere tutti i simboli.
L'autore di questa foto già consegnata alla storia è certamente dotato di un talento che ha qualcosa di soprannaturale. Io fatico a farmi un mediocre selfie, anche se sto fermo e non mi corre dietro nessuno, mentre ci sono persone capaci di essere al posto giusto nel momento giusto per inseguire un fotogramma di storia che dura un millesimo di secondo, come se fossero in grado di prevederlo in anticipo. Neppure l'Ultra Istinto di Goku può competere con questa dote.
Provate a guardare il video: dopo l'attentato Trump mostra a più riprese il pugno alla folla, ma è quasi sempre coperto dagli uomini della sicurezza. Il fotografo ha colto l'attimo in cui Trump si è stagliato sul mondo con posa da conquistatore, e la scorta è stata declassata al ruolo del debole argine che non può trattenere il suo impeto guerriero.
Trump ha vinto. Quella foto, con la sua spaventosa potenza evocativa, ci fa intravedere un ciclo di estrema destra delirante e paranoica al vertice dell'Occidente.
So bene che Biden è pur sempre capitalismo e imperialismo. Non mi dovete spiegare nulla. Ma Trump fa davvero paura, perché sembra pronto a fare cose che non possiamo nemmeno immaginare. Ci aspetta una dura lotta.
[L'Ideota]
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Elezioni Americane: Trump in Vantaggio nei Sondaggi negli Stati in Bilico a Pochi Giorni dal Voto
I sondaggi mostrano un lieve vantaggio per Donald Trump negli stati chiave, mentre l'America si avvicina al giorno decisivo delle elezioni.
I sondaggi mostrano un lieve vantaggio per Donald Trump negli stati chiave, mentre l’America si avvicina al giorno decisivo delle elezioni. A pochi giorni dalle elezioni americane, l’attenzione di tutti è concentrata sugli stati in bilico, che determineranno probabilmente il prossimo presidente degli Stati Uniti. Secondo gli ultimi sondaggi, Donald Trump sembra avere un leggero vantaggio nei…
#affluenza elettorale#battaglia elettorale USA#bilancio sondaggi#cambiamenti nei sondaggi#cambiamento voti#campagne elettorali#colpi di scena elezioni#Donald Trump#economia Trump#elettori indecisi#Elezioni 2024#elezioni americane#elezioni americane 2024#elezioni presidenziali#Georgia sondaggi#incertezza elettorale#Michigan swing state#Nevada elezioni#North Carolina sondaggi#opinioni elettori#ottobre sorprese#Pennsylvania elezioni#politica americana#record affluenza voto.#risultati elettorali#sicurezza USA#sondaggi elezioni USA#stati chiave elezioni#stati in bilico#strategia elettorale USA
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Blog: le elezioni americane secondo ChatGPT
Ho chiesto a ChatGPT di scrivere un racconto di 2000 battute sulle elezioni americane che fosse divertente. Questo il risultato. Era l’anno delle elezioni presidenziali americane e il caos regnava sovrano. I candidati erano un gruppo variegato e, diciamolo, piuttosto bizzarro. Il dibattito in diretta TV prometteva scintille, e il pubblico, armato di popcorn e sarcasmo, non vedeva l’ora di…
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20 anni di “American Idiot”
Il 21 settembre del 2004 i Green Day pubblicano il loro settimo album, “American Idiot“, che nel giro di poco tempo raggiunge la vetta delle classifiche mondiali, oltre alla classifica dei 500 migliori album di sempre stilata dai Rolling Stones. Dalle tonalità decisamente rock e punk, è un concept album che attacca (appunto) l’Idiota Americano che vive sotto la paranoia e l’isteria infusa dai…
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#billie joe armstrong#elezioni americane#george bush#george w bush#green day#greenday#lyrics#mike dirnt#tré cool#video#video ufficiale
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Bill e Hillary Clinton appoggiano Kamala Harris
NEW YORK, 21 LUG – Bill e Hillary Clinton appoggiano Kamala Harris. “Siamo onorati di unirci al presidente nell’appoggiare la vicepresidente Harris e faremo qualsiasi cosa per sostenerla”, affermano in una nota.The post Bill e Hillary Clinton appoggiano Kamala Harris appeared first on La Sicilia. Bill e Hillary Clinton appoggiano Kamala Harris YouTube: da guardare il video denuncia di Alessandro…
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Vivrò queste prossime elezioni con la stessa adrenalina con cui un reparto infiltrato dietro le linee nemiche vive lo svolgersi di una offensiva potenzialmente decisiva delle proprie truppe che si lanciano contro un nemico abominevole. Ma no, ma quali elezioni europee, intendevo quelle americane.
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🇺🇸 CALIFORNIA APPROVA UNA LEGGE CHE VIETA LA RICHIESTA DI PRESENTARE DOCUMENTI D'IDENTITÀ DEGLI ELETTORI PRIMA DI VOTARE
⚫️Ilon Musk si è espresso sulla correttezza delle elezioni americane:
🗣“Hanno appena reso illegale la prevenzione dei brogli elettorali. Joker gestisce tutto”.
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“ La Guerra fredda aveva un senso. Fu una guerra ideologica in cui il vincitore, verosimilmente, avrebbe imposto al nemico sconfitto, per usare parole ormai screditate dal troppo uso, la propria filosofia e i propri valori. Può sembrare retorico, ma vi era in quello scontro fra giganti una certa nobiltà. Due grandi idee – la dittatura del proletariato e il capitalismo democratico – offrivano al mondo due strade diverse verso un futuro migliore. Le due diverse prospettive hanno creato speranze, attese, impegno e sacrifici che non sarebbe giusto ignorare. Oggi ogni traccia di nobiltà è scomparsa. Il comunismo è fallito e, come accade sempre in queste circostanze, la memoria collettiva ricorda soltanto le sue pagine peggiori: i massacri della fase rivoluzionaria, la fame ucraina, la persecuzione del clero, le purghe, i gulag, il lavoro coatto, i popoli trasferiti con la forza da una regione all’altra. La democrazia capitalista non è in migliori condizioni. Il trasferimento del potere economico dai produttori di beni ai produttori di denaro ha enormemente allargato il divario fra gli immensamente ricchi e i drammaticamente poveri. Il denaro governa le campagne elettorali. Le grandi piaghe della prima metà del Novecento – nazionalismo, militarismo, razzismo – si sono nuovamente aperte. Il linguaggio della competizione politica è diventato becero e volgare. Le convention americane sono diventate un circo equestre in cui i candidati esibiscono i muscoli della loro retorica. Il meritato riposo e un busto nel Pantheon della nazione, che attendevano gli uomini di Stato alla fine della loro carriera politica, sono stati sostituiti da posti nei consigli d���amministrazione, laute consulenze e conferenze generosamente retribuite (come i 225.000 dollari pagati da Goldman Sachs a Hillary Clinton per un dibattito dopo i suoi quattro anni al Dipartimento di Stato). Anziché affidarsi a leader saggi e prudenti, molti popoli sembrano preferire i demagoghi, i tribuni della plebe, i caudillos. Anche Putin appartiene per molti aspetti a un club frequentato da Erdoğan, Al Sisi, Orbán, Jaroslaw Kaczyński, Bibi Netanyahu, Xi Jinping, Lukašenko, per non parlare dei loro numerosi cugini in Africa e in Asia. Ma ha anche altre caratteristiche.
Deve governare un enorme spazio geografico popolato da una moltitudine di gruppi nazionali e religiosi. È il leader di un grande Paese che ha interessi legittimi e ambizioni comprensibili. È responsabile di una potenza che è anche un tassello indispensabile per l’amministrazione di un mondo caotico e pericoloso. Possiamo deplorare molti aspetti del suo carattere e della sua politica. Ma vedo sempre meno persone in Occidente che abbiano il diritto di impartirgli lezioni di democrazia. Occorrono 541 giorni per formare un governo in Belgio. Occorrono due elezioni politiche a distanza di sei mesi per formare un governo in Spagna. Occorrono tre commissioni bicamerali e due riforme costituzionali approvate dal Parlamento, ma sottoposte a referendum popolare, per cercare di modificare la costituzione in Italia. Nell’Unione Europea sono sempre più numerosi i cittadini che invocano il ritorno alle sovranità nazionali, ma in alcuni Stati nazionali (Belgio, Gran Bretagna, Spagna) la sovranità nazionale è contestata da regioni che chiedono il diritto di secessione. Mi chiedo: la democrazia è ancora un modello virtuoso che l’Europa delle democrazie malate e gli Stati Uniti delle sciagurate avventure mediorientali e del nuovo razzismo hanno il diritto di proporre alla Russia? “
Sergio Romano, Putin e la ricostruzione della grande Russia, Longanesi, 2016¹. [Libro elettronico]
#Vladimir Putin#Russia#leggere#citazioni#Putin e la ricostruzione della grande Russia#saggistica#saggi#Recep Tayyip Erdoğan#Viktor Orbán#Xi Jinping#Lukašenko#Aljaksandr Lukašėnka#Bibi Netanyahu#ideologia#democrazie#Abdel Fattah al-Sisi#Jaroslaw Kaczynski#Europa#Stati Uniti#dittatura del proletariato#Guerra fredda#demagogia#retorica#capitalismo democratico#Hillary Clinton#Ucraina#militarismo#nazionalismo#razzismo#Sergio Romano
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Si può provare orrore per una data?
No. Altrimenti dovremmo provare orrore per l'intero calendario.
Oggi è un anno da quella che i nazisti islamici di Gaza hanno chiamato عملية طوفان الأقصى, Operazione Alluvione di AlAqsa.
Operazione: considerano "operazione militare" stuprare donne e uomini, sventrare donne incinte, estrarre il nascituro e metterlo nel forno, massacrare a mani nude bambini terrorizzati, riempire di chiodi il pube di ragazzine facendole morire dissanguate, portare in trionfo corpi di donne seminude insanguinati, per offrirli agli sputi del pubblico in un gran festeggiamento popolare. E tutto il resto dell'orrore che piano piano sta venendo a galla.
L'orrore non è la data del 7 ottobre. L'orrore è quella gente, la loro ideologia religiosa che mette al primo posto dei suoi "valori" l'uccisione degli ebrei, come prescritto dal Corano, "farli vivere nel terrore".
L'orrore è la massa disumana di Gaza che ha avuto 18 anni di tempo per potersi riscattare da quell'ossessione.
Il 22 agosto del 2005 furono deportati dalla striscia di Gaza gli ultimi degli 8600 ebrei presenti, nell'ennesima illusione che ciò potesse servire a costruire una convivenza di pacifica separazione.
Ma questi 18 anni sono stati un incubo continuo per l'intero sud di Israele. E nessuno dei vari governi che si sono succeduti ha preso atto dell'unica cosa che era fin troppo chiara già dall'agosto 2005, quando i selvaggi di quella regione distrussero le serre e tutte le strutture agricole che Israele gli aveva lasciato in dono, per trasformare quell'area in un poligono di lancio per missili.
Chiedete agli abitanti di Sderot, di Ashkelon, di Ashdod, di Be'er Sheva, di Netivot ecc.
Quante tonnellate di missili si sono accumulati! Per non parlare degli oggetti incendiari che sono stati inviati, dei danni al patrimonio boschivo, agli allevamenti e alla fauna selvatica. Per non parlare della vita da incubo scandita da continui allarmi e corse al rifugio! Per non parlare dei morti.
Il 7 ottobre 2023 era nell'aria già il 22 agosto 2005.
Oggi circa 1.500 israeliani insieme alle famiglie dei rapiti e degli atleti olimpici hanno percorso in bicicletta il tratto dal parcheggio bruciato di Takuma fino al sito del festival Nova.
Un'iniziativa che definirei sinistramente petalosa.
Oggi la gente di Gaza dovrebbe essere bombardata di musica tekno assordante a tutto volume e senza sosta, intervallata solo dagli urli di orrore delle vittime, estratti dai video che loro stessi hanno postato su internet per vantarsi, dagli urli di gioia delle loro mamme, dalle loro benedizioni di risposta all'annuncio vittorioso dei loro figli urlanti: "MAMMA, HO UCCISO UN SACCO DI EBREI!" "ALLAH TI BENEDICA, FIGLIOLO!"
La gente di Gaza meriterebbe questo, senza sosta, notte e giorno, sempre più forte, da far tremare la terra. Per disperazione dovrebbe desiderare la sordità, la morte.
Ma non accadrà nulla di tutto ciò. Israele continuerà a farsi colpire, dal nemico, continuerà a farsi bacchettare in coro dal mondo che odia gli ebrei, con l'Europa in prima fila, grande esperta in campi di sterminio per ebrei e oggi guidata dalla figlia di un nazista.
Sembra che qualcuno sia in attesa dell'esito delle elezioni americane di novembre, nella speranza che quelle pongano fine al supporto di zio Sam al terrorismo islamico, agli infiniti doni al suo sponsor principale dell'area, il regime degli ayatollah.
Inoltre, a Washington stanno facendo di tutto per incrinare quell'equilibrio fragilissimo di rapporti Israele-Russia, che vede la Russia, legata dall'alleanza con Damasco ereditata dall'URSS, e legata ai numerosi cittadini israeliani di origine russa.
Ma nessuno ci assicura che a novembre l'Asse del Male di stampo DEM verrà sconfitto. Nessuno ci assicura che Trump non venga ucciso, una volta eletto, né che sia messo in condizioni di poter tenere fede alla proprie promesse.
L'ebreo che non conta solo sulle proprie forze è un ebreo morto. Israele questo non lo dimentica.
Fulvio Del Deo, 7 ottobre 2024
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Cina e Stati Uniti: Tensioni, Strategia e Realpolitik tra Elezioni e Congresso
Un'analisi delle dinamiche tra Cina e USA in vista delle elezioni americ
Un’analisi delle dinamiche tra Cina e USA in vista delle elezioni americane e del Congresso cinese, con uno sguardo alla realpolitik e alle implicazioni economiche. L’articolo di Mariangela Pira offre una panoramica approfondita e attuale delle complesse relazioni tra Cina e Stati Uniti, contestualizzandole nel quadro degli eventi politici di novembre: le elezioni statunitensi e il Congresso…
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Sto seguendo con interesse le prossime elezioni Americane. Dal punto di vista pratico la cosa mi dovrebbe interessare poco o nulla. In fin dei conti il mondo in cui viviamo verrà influenzato in modo marginale dal risultato. Gli equilibri dei poteri non verranno spostati drasticamente dalla vittoria dell'uno o dell'altra.
E però faccio parte dei quelli che hanno visto l'America come una speranza, e questa parola è la base del sentire della nostra società. Speranza è quello che ogni giorno ci fa andare avanti, in una vita che, per la stragrande maggioranza degli esseri umani, non è facile.
Così il confronto spettacolare, perché alla fine parliamo di un confronto spettacolare, è fra la speranza di un mondo migliore e un mondo che ha paura e che vive questa paura alzando muri, combattendo guerre sanguinarie e ritenendo che la sopraffazione dei ricchi verso i poveri sia giusto.
Il risultato di queste elezioni non cambierà le cose. Non in senso pratico. Ma come in un film mi piacciono i lieto fine così, in questo spettacolo, mi piacerebbe vincesse la speranza contro la rassegnazione. Per avere più voglia di alzarmi la mattina.
Non credo possa essere un finale di stravolgimento come nei film più belli, mi accontenterei di una vittoria per poco, sapendo che troppo spesso basta poco per fare la differenza fra la vita e la morte.
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Io capisco il discorso 'non si può far vincere quel clown' ma da lì a diventare cheerleader di una che ha espressamente detto di sostenere 'il diritto di is*aele a difendersi" e che alla convention ha fatto intervenire solo le famiglie degli ostaggi is*aeliani negando invece alla delegazione pro palestina di intervenire, ce ne passa. Io il circo delle elezioni americane non l'ho mai sopportato ma in questo caso il disagio che mi suscita è raddoppiato.
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U S A
Le elezioni americane non sono un confronto tra idee o visioni del mondo, ma un brutale scontro tra corpi: quello traballante e smarrito di Biden e quello invincibile di Trump che si rialza fiero persino dopo che gli hanno sparato.
Sarà un massacro. A meno che...
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@domlerrys replied to your post “Woke up to 2 different versions of the Destiel...”:
ma infatti prima cosa che ho pensato (no, seconda, la prima è stata MA PORCO CAZZO) è stata che ora ci sarà un aumento di voter turnout della destra. e già la sinistra è indebolita dalla divisione data dal fatto che biden non sembra del tutto presente (preoccupazione condivisibile, ma cazzo americani ma vi rendete conto che un presidente non governa da solo??)… ho onestamente paura e altri quattro anni di trump, a questo punto, sarebbero ancor più devastanti
c'è da sperare che chi vota per trump già aveva intenzione di votarlo e già l'ha votato la volta scorsa (quindi non abbastanza). la palla è dalla parte dem, alla fine sempre nelle elezioni americane la differenza non fa quanti votano rep ma quanti vanno a votare. i repubblicani votano sempre, è l'altra parte che se non va a votare perde. chiaro che gli americani per definizione sono scemi (non sono americofobica ho amici americani etc etc) quindi boh.
quando biden s'è candidato la prima volta eran già tutti a dire che era un pessimo candidato per la sua disabilità e per le gaffe che fa perché non ha tanto il controllo su quello che dice. cioè la scoperta dell'acqua calda.
pure la clinton avrebbe dovuto ritirarsi per duemila motivi scemi. compresi fantomatici motivi di salute che poi non erano niente.
che il destino del mondo sia nelle mani degli americani certo che uh. che poi vengono a dirti che se non sei americano allora stai zitto a proposito delle loro elezioni che non c'entri. dio santo pensi che il clima tropicale che ci sta distruggendo un paese che a malapena ha la popolazione di un paio grosse conurbazioni americane sia dovuto alle emissioni delle auto in tangenziale a milano. ma vaffanculo fascisti di merda
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The people of Taiwan want peace, but the traitors and puppets who govern them want war,unable to accept the political defeat bestowed upon them they want to try for a military victory,a most futile attempt to obtain the blessing of their American masters as the island will burn,but no ammo,no shell nor demon of hell can same them,this rabid dogs will be brought to trial and the nato puppets who dare try to help them will pay the ultimate price for it
The post is machine translated
Translation and sources are at the bottom
The collective is on telegram
⚠️ FARNETICAZIONI SEPARATISTE A "LE FIGARO" DI JOSEPH WU, "MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI" DEL REGIME-FANTOCCIO DI TAIWAN - PARTE 1⚠️
🇹🇼 Joseph Wu - "Ministro della Difesa" del regime-fantoccio di Taiwan - ha rilasciato una delirante intervista a Le Figaro, colma di separatismo non ufficialmente dichiarato per paura della Legge Anti-Secessione.
📄 Ecco i punti chiave:
1️⃣ "La maggioranza dei taiwanesi è pronta a difendere il proprio paese e a lottare per la libertà", questa dichiarazione è - oltre che grave - completamente falsa.
📊 Poco più di un mese fa, alle Elezioni Locali del 26 novembre, il Partito Democratico Progressista - di cui Joseph Wu è membro - ha preso un'enorme batosta, perdendo pressoché OVUNQUE, mentre il KMT - partito che non si può certamente definire pro-CPC, ma è favorevole a buoni rapporti con la Repubblica Popolare - ha ottenuto una grande vittoria ☀️
🇹🇼 La popolazione dell'isola non vuole la guerra, non vuole lo scontro con la Repubblica Popolare Cinese e l'Esercito Popolare di Liberazione, questo fantoccio, questa marionetta eterodiretta da Washington, sta - più che rappresentando la popolazione dell'isola - inviando un "messaggino" a qualche liberale occidentale pronto a farsi carico del più bieco separatismo anti-cinese 🇺🇸
🇨🇳 Infine, Taiwan non è un "paese", non importa quanto questi separatisti ripetano - piano piano - slogan secessionisti, Taiwan è parte integrante della Cina, appartiene alla Cina, è Cinese e persino gli USA lo hanno ufficialmente riconosciuto, nei tre Comunicati Congiunti Sino-Americani 🧾
2️⃣ Il burattino pro-USA afferma che la Cina stia utilizzando la "carta di Taiwan" per deviare la pressione interni di fronte ai problemi insiti nella Repubblica Popolare.
🤔 Curioso ascoltare un discorso simile, sicuramente su una cosa ha ragione: geopoliticamente parlando Taiwan è una carta da giocare, ma per gli USA, che dagli anni '50, dalla codarda fuga di Chiang Kai-shek, hanno trasformato l'isola in un regime-fantoccio atto al contenimento dell'Ascesa della Repubblica Popolare.
💥 Promuovere l'aggressività per deviare di fronte ai problemi interni è, da sempre, un'idea occidentale: ogni qualvolta si verificano dei problemi, è sempre colpa di qualche altro paese, dalla Russia alla Cina - "colpa della Russia", "colpa della Cina" - questo atteggiamento ha stufato la maggior parte dei popoli del mondo.
⭐️ Ridurre la Riunificazione Nazionale ad una "mera scusa" per la deviazione dei problemi interni significa non voler riconoscere il Messaggio di Pace del 1979, i "Tre Collegamenti" e "Quattro Flussi" proposti dal CPC al governo dell'isola, rifiutati da Chiang Ching-kuo, che annunciò pubblicamente come risposta una maggior dipendenza dagli USA.
📄 Per chi volesse approfondire e avere a portata di mano i post:
🔺Ecatombe alle elezioni locali per il DPP e Tsai Ing-wen.
🔺Rapporti tra USA, Giappone e il regime-fantoccio di Taiwan, cenni storici - I, II, III.
🔺Storia di Taiwan.
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⚠️ SEPARATIST NONSENSE AT "LE FIGARO" BY JOSEPH WU, "MINISTER OF FOREIGN AFFAIRS" OF THE TAIWAN PUPPET REGIME - PART 1⚠️
🇹🇼 Joseph Wu - "Minister of Defense" of the Taiwan puppet regime - gave a delirious interview to Le Figaro, full of unofficially declared separatism for fear of the Anti-Secession Law.
📄 Here are the key points:
1️⃣ "The majority of Taiwanese are ready to defend their country and fight for freedom", this statement is - as well as serious - completely false.
📊 Just over a month ago, in the Local Elections of November 26, the Democratic Progressive Party - of which Joseph Wu is a member - took a huge beating, losing almost EVERYWHERE, while the KMT - a party that certainly cannot be defined as pro -CPC, but is conducive to good relations with the People's Republic - won a big victory ☀️
🇹🇼 The population of the island does not want war, does not want a confrontation with the People's Republic of China and the People's Liberation Army, this puppet, this other-directed puppet from Washington, is - more than representing the population of the island - sending a "message" to some western liberal ready to take charge of the most sinister anti-Chinese separatism 🇺🇸
🇨🇳 Finally, Taiwan is not a "country", no matter how much these separatists repeat - slowly - secessionist slogans, Taiwan is an integral part of China, it belongs to China, it is Chinese and even the USA has officially recognized it, in the three Communiqués Sino-American joints 🧾
2 ️ ⃣ The pro-US puppet claims that China is using the "Taiwan card" to divert internal pressure in the face of the problems inherent in the People's Republic.
🤔 Curious to hear a similar discourse, he is certainly right about one thing: geopolitically speaking Taiwan is a card to play, but for the USA, which since the 1950s, from the cowardly escape of Chiang Kai-shek, have transformed the island into a puppet regime designed to contain the rise of the People's Republic.
💥 Promoting aggressiveness to deflect in the face of internal problems has always been a Western idea: whenever problems arise, it is always the fault of some other country, from Russia to China - "Russia's fault", "Russia's fault", of China" - this attitude has bored most of the peoples of the world.
⭐️ Reducing National Reunification to a "mere excuse" for the deflection of internal problems means not wanting to recognize the 1979 Message of Peace, the "Three Links" and "Four Streams" proposed by the CPC to the island government, rejected by Chiang Ching-kuo, who publicly announced greater dependence on the US as a response.
📄 For those who want to deepen and have the posts at hand:
🔺 Hecatombs in local elections for the DPP and Tsai Ing-wen.
🔺 Relations between USA, Japan and the puppet regime of Taiwan, historical notes - I, II, III.
🔺 History of Taiwan.
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ovviamente dicono cartagine va distrutta sti fumatori di patate marce- MA INVECE DI FRIGNARE PERCHÉ UN VE DECIDETE A RENDERE DISPONIBILI I CONDOMINI E FAR ENTRARE QUEI POVERI IMMIGRATI GIÙ A LAMPEDUSA? EH NO EH DOBBUAMO FARCI LE SEGHE SUL NON VOTARE PERCHÈ LA HARRIS DEVE SEGUIRE LA NARRATIVA OPPURE LA BUTTANO A CALCI FUORI DALLE ELEZIONI AMERICANE DI STOCA-
no punctuation we read like romans
#tumblr italia#orca balena ma allora voi americanis siete scemi apposta#avete dù scelte#IL PIÙ DEFICENTE TRA I NEPO BABY GUERRAFONDAI CHE IL 21ESIMO SECOLO POTEVA CAGARE#o una che come unica pecca è che per ora non puo toccare il genocidio palestinese#<- ma allora ditelo che sò io che vi istigo a causare danni per tutti gli altri >:(
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