#distacco inevitabile
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 19 hours ago
Text
"Io non ci sarò" di Ivo Tosti. Recensione di Alessandria today
La poesia "Io non ci sarò" di Ivo Tosti è una riflessione profonda sulla separazione, sull'assenza e sull'inevitabile distacco tra due anime che un tempo erano legate. Con un linguaggio evocativo e visionario, l’autore dipinge un viaggio oltre il tempo e lo spazio, una presenza che si dissolve nella memoria di chi resta.
Io non ci sarò – Poesia di Ivo Tosti Io non ci sarò per tequando la luce cancellerà il buioe il sole del giornosi illuminerà di me o di te. Il mio lumetu lo vedrai nascostonella nebbia freddanudo come il vento. Volerà come una lucciola,lentamente dalla tua luce acceso. Cercheròquel mondo costruito dal cieloe rimarrò sedutonelle ginocchia delle stelleaccarezzato dal sole. Al crepuscolo di un…
0 notes
grlbts · 11 days ago
Text
carissimi volevo dirvi ci sta di diventare persone un po' disincantate sulle cose, anche un po' ciniche, non lo consiglio ma certe volte è inevitabile, succedono cose e cambiano le idee. A me è capitato, vorrei essere ancora sempre idealista e sognatore ma non sempre è possibile.
Però una volta passati dall'altra parte bisogna avere anche un pochino la lucidità di vedere le cose con distacco, ad esempio se si ammette e contempla che la politica nel nostro paese si poggi su solide basi di corruzione e clientela si può pensare che in qualche misura tutti i partecipanti al gioco siano a qualche livello compromessi e non pensare che quella volta che vincono i 'nostri' sia democrazia e tutte le altre invece no.
Allo stesso modo ci sta pensare che il mondo dello spettacolo viva di falsità e le dichiarazioni pubbliche rientrino sempre in una narrazione che è storytelling come vogliono insegnarci quei diavoli che lavorano nel marketing però anche lì dobbiamo avere il coraggio di bollare tipo tutto sanremo come un circo e dargli il giusto peso invece che stare lì a chiedere l'intervento del ministero di grazia e giustizia per la riforma del regolamento con cui eleggono il vincitore o il riconteggio delle schede per gusti e simpatie personali
3 notes · View notes
susieporta · 1 year ago
Text
~ Lavorare con le energie, con i trattamenti con tutto ciò che implica una trasformazione non è per tutti ~
Tutti che vogliono fare i Terapisti nelle medicine Antiche o classiche orientali,
tutti che vogliono manifestarsi come Curatori di Sciamanismo o Veggenti Ancestrali dell'anima.
Si pensa che stare accanto alle persone sia una passeggiata,
ma non è cosi!
Anzi chi non lo fa per vocazione interiore
è inevitabile che sviluppi un ego malato per far del male al prossimo,
a volte involontariamente.
Sostenere le persone è un compito complesso, una chiamata dell'anima,
e se non si ha la capacità di gestirlo,
tutto questo fluire di mondi interiori
è inevitabile che vi porti l'energia a terra e che vi ammaliate.
Chi sostiene le anime e la parte più grossolana dell'essere umano,
la sua complessità,
vive costantemente con dolori interiori, malesseri,
disarmonie
e stati di accelerazione incontrollabili,
momenti di follia interiori,
sensazioni,
visioni,
intuizioni,
sogni particolari e molto altro.
Quando si ha un dono potenziato già dalla nascita è bene coltivarlo e smettere di averne paura,
ma se dentro non lo si sente è inutile portarlo fuori per sembrare ciò che non si è,
la vita non vuole questo per voi.
Lasciate andare.
Stare accanto al dolore altrui,
vi farà sprofondare nelle vie più anguste della mante
e dovete essere forti per risalire quelle montagne prive di ossigeno
e che vi radicheranno a terra quasi a farvi perdere coscienza
o senso di stabilità nella via.
A volte ci si perde proprio perchè non si ha la forza interiore per procedere.
Ci vuole ascolto per sé stessi,
per sostenere dei pesi così enormi,
e per risanare certi dolori è un percorso lento e costante con il tempo.
Pensate quindi quando è complesso il lavoro di un qualsisi curatore,
che sia anche solo della parola,
deve lavorare sul vostro inconscio e continuamente sul proprio.
Per questo io come tanti miei colleghi abbiamo bisogno di tenere la mente aggrappata anche ad altro,
facendo due lavori,
andando in natura,
concedendosi momenti di selezione e distacco da tutti,
e dissociandomi ogni tanto da quel fluire di pensieri,
perchè le energie vanno sapute tenere a risposo placate per far sì che il corpo non cedi.
Se ci vedete pregare,
cantare,
ballare,
scrivere di sogni particolari,
di vite non nostre,
se ci vedete in costante evoluzione è perchè noi crediamo in questa vocazione,
in questa chiamata.
Non siamo santi, ma crediamo in qualcosa di molto più elevato e che ci risana l'anima.
Se mi avessero chiesto se potevo scegliere cosa essere,
forse dal dolore che a volte ho provato o provo, avrei detto,
rimanere nella completa inconsapevolezza.
Ma poi mi rendo conto di cosa posso donare e della persona che sono oggi grazie a tutto questo
e preferisco essere ciò che la Vita mi ha donato,
un Upasthātā (colui che sta accanto) per donare luce nell'oscurità,
a volte basta anche con un sorriso o un unico abbraccio,
non è che si debba sempre per forza usare l'energia.
A volte basta davvero poco,
ma quel poco è sempre intuizione
un attimo che si percepisce con l'apertura del cuore.
Michela Ciampana, Terapista in Āyurveda e Guardiana della Longevità
6 notes · View notes
franronc · 10 months ago
Text
L'Anima ti chiederà di più... più cambiamenti, più libertà, più scioltezza, più distacco, più pulizia fisica, mentale, emotiva e spirituale.
Arriva un momento in cui non si può e non si deve continuare ad essere e fare lo stesso.
Bisogna disimparare e imparare di nuovo.
Svuotare il costo di tutto ciò che si è accumulato con le esperienze di vita.
L'Anima ti chiederà sempre di crescere ed evolvere.
Non sarà facile né sottile ma a volte è necessario e inevitabile.
Devi solo voler fare questa trasformazione.
La ricompensa sarà meravigliosa e una benedizione indimenticabile.
Fonte: Sabiduria Femenina Colibrì
0 notes
evatremila · 10 months ago
Photo
Tumblr media
Raffaella Scuotto, da 'Uomini e Donne' alla vita di tutti i giorni: «Brando Ephrikian mi manca moltissimo ma un attimo di distacco è inevitabile» Raffaella Scuotto è un personaggio di Uomini e Donne anomalo e nello stesso tempo molto vero. Schiva, sicura di sé e convinta che il suo amore per Brando Ephrikian sia importante fino al punto giusto, sa mettersi in discussione e farsi vede... Continua a leggere.. https://www.eva3000.com/raffaella-scuotto-brando-ephrikian-uomini-e-donne-distanza/?feed_id=6471&_unique_id=663a3a0177dbe&utm_source=Tumblr&utm_medium=%40Redazione30&utm_campaign=FS%20Poster
0 notes
muatyland · 1 year ago
Text
Luce Blu | E posso ancora parlare di noi
Il silenzio della montagna vive nell’animo di Silvio, costretto a percorrere un tortuoso sentiero di vita anche per il fragile fratello ME. Dopo un distacco inevitabile per affermare la propria individualità, il richiamo delle alte vette permette a Silvio di riscattare il proprio passato; la forza della montagna di lottare per entrambi. Acquista su bestrongedizioni.it Luce Blu Sono…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
entropiceye · 3 years ago
Text
Dici che mi vedi ora, che capisci, che sei in grado di metterti nei miei panni.
La verità è che non è così manco per il cazzo.
Lo dimostra quello che mi hai detto l'altra sera, il fatto che pensi che io abbia smesso di amarti e di averti a cuore "in uno schiocco di dita".
Per mesi e mesi mi hai sentita sempre più spenta, stanca e distante, sempre più sfiduciata e abbattuta.
Non ho certo mancato di dirti che ero infelice e che se le cose non avessero preso una piega diversa probabilmente non saremmo andati lontano. Il mio amore per te è appassito perché lo hai lasciato senza cure.
Hai riempito il vaso della mia sopportazione fino all'orlo, col risultato che alla fine è traboccato.
È una conseguenza inevitabile se si sceglie l'immobilismo ed è ciò che tu hai fatto.
Non ho più tempo da perdere con te, ne ho perso fin troppo.
Ho perso la salute, il sonno, delle opportunità, la fiducia in me stessa e negli altri.
E forse dicendotelo sbaglio, perché contribuisco a farti sentire importante.
Ti meravigli di come io riesca a trattarti con freddezza e distacco.
Ricordati che io ti ho dato tutta me stessa, ti ho aperto il mio mondo ed il mio cuore, solo che non hai saputo apprezzarlo.
E così come posso darti tutto, se mi fai del male, se mi ferisci e mi deludi... Posso anche togliertelo.
Di volta in volta, mi ritraggo sempre un po' di più. Finché quella distanza non diventerà incolmabile...
Hai insistito per entrarmi dentro, hai incasinato tutto e poi hai lasciato che fossi la sola a decidere e a prendere le redini della nostra storia.
Hai forzato le mie difese, per poi demolirmi dall'interno.
Io non dimenticherò. Non dimenticherò te, né quello che mi hai insegnato, ma da oggi la porta si chiude definitivamente (per quanto tu non voglia accettarlo).
Da oggi smetterai di far parte della mia vita e dei miei pensieri, per sempre.
Non ti nominerò mai più.
Sono stanca di voltarmi indietro, di pensare al passato.
Sono stanca di soffrire per te.
Sono stanca di aspettarti.
Sono stanca di parlare con te senza mai essere capita.
Addio M.
Tumblr media
36 notes · View notes
klimt7 · 4 years ago
Text
FOTOCOPIE
John Berger
Editore: Il Saggiatore, gennaio 2021
Tumblr media
.
Conversare con una ragazza su un autobus in Irlanda, osservare una donna prendersi cura di un piccione in una piazza di Londra, condividere un pranzo con i lavoratori del mercato in Galizia, camminare con un ragazzino che porta un fucile a tracolla per le strade di Delhi. Piangere la morte di un caro amico e guardarne un altro, un sopravvissuto dei gulag, prepararsi per un trasloco, sfrattato dalla casa in cui sua madre ha aspettato per quattordici anni che facesse ritorno dalla Siberia. In Fotocopie John Berger presenta una collezione di attimi, ciascuno colto nel momento di più intensa vividezza, bloccati come in uno scatto fotografico a rappresentare la storia della nostra epoca e quella dell'autore. Vignette, fotogrammi, ricordi; ogni vicenda, ogni «fotocopia verbale», è una persona che ha toccato l'esistenza di Berger, lasciando con quel contatto un'impronta indelebile. Tra queste ci sono gli uomini e le donne che incontriamo quotidianamente, ma anche artisti e scrittori come Paul Klee e Simone Weil, a loro volta evocati a partire da una visione: disegni stesi su un prato verde le cui linee ricordano all'autore l'artista austriaco o il tavolo di legno di pero in una casa di Parigi su cui la scrittrice francese concepì le proprie opere. Il rapporto tra immagine e linguaggio diventa, nella prosa di Berger, un legame simbiotico: l'occhio cattura l'istante, la scrittura lo ancora al flusso del tempo e ne fa proliferare le numerose possibilità evocative. Nello stile discreto e intensamente cinematografico di Berger, queste ventinove Fotocopie traboccano di odori, di suoni e di vita, ed emanano una malinconica nostalgia. L'effetto di questi piccoli ricordi è un delicato eppure inevitabile distacco dal passato; la metamorfosi della memoria privata in scritti di portata universali.
Tumblr media
.
.
2 notes · View notes
kon-igi · 5 years ago
Text
VIVEVO NELLA PAURA E STAVO SOLO SOPRAVVIVENDO
La mia recente latitanza da tumblr e, in genere, dalla comprensione commentata dei fatti di cronaca socio-politica economico-migratoria si può riassumere in un concetto estremamente semplice...
Vedo tutto così distante.
A molte delle tante persone che mi hanno chiesto come andava ho citato la frase di Bilbo e ho scritto loro ‘Stiracchiato... come burro spalmato su troppo pane’ ed è esattamente così che mi sento.
Il burnout esistenziale l’avevo messo prima o poi in conto e credo che sia una componente inevitabile dell’essere genitori, forse uno dei pochi rapporti umani in cui dai senza esigere nulla indietro... d’altra parte nemmeno gli chiedi il permesso di essere messi al mondo, figuriamoci se poi puoi pretendere gratitudine automatica di default genetico.
Ma poi il punto non è questo -- visto che le mie figlie sono due stupendi esseri umani di cui non cambierei mai nemmeno una cellula o un pensiero -- la questione è che trovo sconvolgemente enorme il tempo che le persone dedicano a elevare le proprie esistenze su una fragile sovrastruttura di... nulla.
Se solo vi potessi far dono di un’oncia del mio stanco distacco vi rendereste conto che le persone sono focolari pieni di cenere con solo qualche piccola brace soffocata. E lottano, si infiammano, si indignano e crepano soffiando su quel poco di fuoco rimasto loro ma senza mai chiedersi chi oltre loro, dove oltre qui e perché oltre così.
Un attimo prima guardi tuo figlio crescere e un attimo dopo ti allungano un dado da lanciare per vedere se la chemio funzionerà o il tumore ti ucciderà malamente nel giro di un mese.
S. dice che il machismo testosteronico alla Overly Manly Man è giustificato solo se hai un linfoma al quarto stadio e allora sto collezionando per lui tutto il maschio citazionismo cinematografico possibile, partendo da Il Grinta e L’Uomo Senza Nome, passando da Conan e Ash e finendo con Terminator, Aliens e mille protagonisti di 120 tera di filmoni immensi.
Ci rimane solo quello a noi vecchi (soprattutto dentro) ma se c’è una cosa che il mio amico mi ha insegnato in tutti questi anni è che ci sono cose che ti fanno sopravvivere e cose per cui vale la pena vivere.
Io oggi ho fatto la mia scelta e lo aspetterò per gioirne con lui.
D’altra parte ho sia il pane che il burro, quindi che cazzo avrei da lamentarmi?  
104 notes · View notes
giulia-liddell · 5 years ago
Text
Twerk e il resto scompare
Flash Fic per una volta
Parole: 775
No beta, we die like men
Fandom: Sanremo RPF
Ship: Amadello
Avvertimenti: Twerking. Credo sia tutto
Note autore: Ho ascoltato la canzone della Lamborghini per due ore in loop per questa cosa.
Grazie a @lady-mezzelfa e @just-one-more-fandom per l'idea (probabilmente farò una versione più lunga prima o poi 😉)
“Rendo le canzoni mie.” Sì. È questo che aveva detto Amadeus. Ed è una frase che si può interpretare in tanti modi davvero, può significare letteralmente qualsiasi cosa. Ci si può affezionare ad una canzone, magari imparare tutte le parole, imparare a cantarla… Ci sono tante opzioni. Motivo per cui Fiorello non si sarebbe mai aspettato, neanche tra un milione di anni, che questo fosse quello che Amadeus intendeva con “rendo le canzoni mie”.
Amadeus è nel suo camerino che si prepara per la prima sera di Festival. Da un piccolo amplificatore per telefono esce “musica (e il resto scompare)” di Elettra Lamborghini a tutto volume. Il conduttore ha gli occhi chiusi e non può essersi accorto dell’ingresso di Fiorello. Il poveretto è entrato solo per assicurarsi che Ama non fosse troppo teso, per rassicurarlo un po’. Decisamente non ce n’è bisogno. Amadeus è abbastanza rilassato. Così rilassato che sta ballando nel suo camerino. Non solo ballando, sta twerkando. “twerking” e “Amadeus” sono due cose che Fiorello non avrebbe mai e poi mai associato. Almeno non in uno scenario realistico.
Fiorello si ritrova pietrificato, incapace perfino di parlare, mentre fissa Amadeus che si muove. Quel che è peggio di tutta questa situazione è che se la cava piuttosto bene. Certo, gli mancano le curve tipiche di chi solitamente fa twerking, ma rimedia alla mancanza con un sorprendente entusiasmo. Fiorello è così distratto dai suoi movimenti che si accorge solo dopo trenta secondi buoni che Ama sta anche canticchiando sottovoce la canzone. “E anche se non mi hai detto mai ‘quanto sei bella’/io non ho mai smesso di sorridere/e anche se non mi ha detto mai ‘amore aspetta’/tutto quello che resta quando penso a te è/musica e il resto scompare”
Amadeus pensa ancora di essere solo ed ha ancora gli occhi chiusi. Per questo è inevitabile che finisca addosso a Fiorello ad un certo punto. Lui continua a non muoversi, a malapena riesce a reagire, forse gli sfugge un suono di sorpresa dalle labbra e continua a fissare il conduttore, adesso con più panico negli occhi e forse un leggero rossore sulle guance. Si sente un po’ un tredicenne. Amadeus però ha solo un secondo di sorpresa. Un secondo. Poi decide di far finta di niente. Fiorello è abbastanza sicuro di aver perso la capacità di respirare quando Ama sorride, continua a canticchiare e inizia a twerkare addosso a lui. Mai e poi mai in tutti i loro anni di amicizia lo avrebbe creduto capace di una cosa simile. Nemmeno in discoteca si sarebbe mai comportato così, almeno non di proposito. Per la testa di Fiorello iniziano a passare tutte le possibili cause di questo comportamento fuori dal normale. Ha bevuto? No, impossibile, non prima di Sanremo: è uno che ci tiene ad essere professionale. Si è drogato? No, decisamente no, non potrebbe mai. È stato drogato? Questa è più preoccupante, ma anche improbabile: insomma che movente potrebbe mai avere qualcuno per drogare Amadeus prima del Festival? Forse ha battuto la testa? Sta male? Ha la febbre?
Fiorello è confuso, molto confuso. Però è sicuro di una cosa: gli piace. Parecchio. Gli ricorda le serate che hanno passato in discoteca insieme. Allora era lui che si scatenava in pista ed Amadeus che stava fermo impalato. Adesso Amadeus è sciolto e sicuro e cavolo gli ha appena preso le mani per fargliele appoggiare sui suoi fianchi. Fiorello cerca di seguire i suoi movimenti ed in poco tempo si ritrovano più o meno a ballare insieme mentre Amadeus continua a canticchiare con un enorme sorriso stampato sulla faccia. Senza quasi rendersene conto Fiorello si ritrova a stringere i fianchi di Ama e lui sussulta leggermente. “musica e il resto scompare/musica e il resto scompare/musica e il resto scompare”. Per quanto sia semplice, Fiorello sente che il testo sia particolarmente azzeccato per questo momento. Non c’è altro se non le note della canzone, la voce di Amadeus e i loro corpi pressati l’uno contro l'altro che si muovono a tempo. La canzone però, arriva al termine.
Amadeus si volta continuando a sorridere e non mostra il minimo imbarazzo per nulla di quello che è successo. Fiorello ha probabilmente lo sguardo di qualcuno che si è appena risvegliato dopo aver fatto un sogno molto vivido. Vorrebbe dire qualcosa, ma non sa davvero che cosa. Resta fermo lì a fissare il sorriso di Ama. Il conduttore gli lascia un piccolo bacio sulle labbra prolungando più che può il momento del distacco e gli fa l’occhiolino prima di uscire «Ci vediamo dopo, Ciuri.» sussurra mentre scompare oltre la porta. Fiorello ha perso momentaneamente contatto con la realtà. Sarà una serata interessante.
30 notes · View notes
canesenzafissadimora · 5 years ago
Photo
Tumblr media
Dobbiamo fare in fretta, se vogliamo incontrarci, perché nel nostro caso il futuro è un inevitabile distacco. 
Mario Benedetti
47 notes · View notes
auretta75 · 4 years ago
Text
Tumblr media
Distacco!...tormento fin alla soglia della follia...silenzio, tenebra, questo so, devi obbedire, non puoi fare altrimenti...inevitabile farsi trascinare verso giù e ancora una parola e ancora un tratto giù e non c'è più arresto e si precipita ancora giù...ciò non fa che confondere e non è mai esatto...forse sembra amore se dico che tu sei la cosa più cara....amore è il fatto che tu sei per me il coltello col quale armeggio dentro me stessa....puoi capire bene di che cosa si tratti o in parte si sia trattato...tremo soltanto all'idea del tempo che con corde ruvide mi ha immobilizzato senza darmi la possibilità di liberarmi! Pezzo dopo pezzo...mi hai trovata e pezzo dopo pezzo mi hai ricucita. Sei stato fame saziata...oscurità rischiarata...paure scomparse. Il mio tormento…i tuoi occhi. La mia angoscia…la tua pace. Ti ho tramutato in stella... Illuminerai le mie notti...accarezzandomi la pelle...mentre i brividi s’innalzeranno fino alla luna, il fuoco che brucerà le lingue scivolando in stretti promontori nei meandri ardenti dei corpi...Rugiada della mia alba...ricordo in quell’orizzonte dove solo noi abbiamo sguardi per ammirare i due poli si toccano e nella luce dei nostri occhi nascerà una nuova alba....nello spinoso ricordo inquieto che amare in silenzio è pur sempre amare....
1 note · View note
no-inquinamento2050 · 6 years ago
Text
Tumblr media
Piccola riflessione:
ieri sera, guardando il TG1 ho appreso questa triste notizia:
Lo chiamano il ghiacciaio dell’apocalisse, così remoto e inaccessibile che solo 28 persone fino ad oggi sono riuscite a mettervi piede, poche più di quelle che hanno calpestato la luna. Il ghiaccio THWAITES nell’ovest dell’Antartide è una bomba ad orologeria innescata nel punto più a sud del pianeta. Da anni gli scienziati della NASA sorvolano questa prateria di ghiaccio, mappano una topografia e mutamento. Le ultime misurazioni dimostrano che il TWAITES è sempre più instabile sempre più inevitabile il suo distacco. Più che un cubetto di ghiaccio che si scioglie dicono gli studiosi bisogna pensare ad una città che crolla all’improvviso. Il più grande distacco di un ghiacciaio mai filmato prima è avvenuto alcuni anni fa in Groenlandia. Poca cosa rispetto a quello che accadrebbe se si staccasse il TWAITES, un Iceberg grande quanto la florida alla deriva. Il livello del mare è stato calcolato che si innalzerebbe di 50cm. Una CATASTROFE. Quanto velocemente si stanno sciogliendo i ghiacciai è la domanda a cui dipende il nostro futuro. Qui nei solchi della calotta polare gli scienziati leggono quello che potrebbe accadere se scomparisse tutto L’ovest dell’Antartide, gli oceani salirebbero di 5 metri e le città costiere finirebbero sommerse. Tutto potrebbe cominciare proprio da qui, dal GHIACCIAIO DELL’APOCALISSE!
1 note · View note
stefandreus · 3 years ago
Text
Memoriale scritto 7 anni fa dopo sospensione brusca Rivotril
Affinchè non perda mai memoria di questa grave crisi, e allo stesso tempo per mantenere il controllo di sè, il sottoscritto scrive queste righe in data 1 agosto 2015, alle ore 2.38 A.M. Sono le due e quaranta circa, e sono alla mia seconda tazza di caffè. Non so quanti giorni sono passati dall'inizio della crisi, il tempo sembra dilatato, un minuto sembra durare un ora, e un giorno un anno. D'altra parte non ricordavo bene nemmeno l'inizio del trattamento, e pochi mesi son volati via come se fossero stati compressi e gettati dal balcone. So che ora sembra tutto surreale, amplificato, strano. L'idea del caffè mi è venuta un'ora fa circa, nei giorni precedenti ritenevo mi causasse insonnia e panico. ma vista l'insonnia inevitabile e l'insopportabile limbo psicofisico che mi impedisce di liberarmi, ho ritenuto di dover agire alla "tentar non nuoce". Gli effetti dannosi del caffè, si limitano all'aumentare del tremore fisico già presente dopo l'assunzione del farmaco B. La crisi è iniziata già alla riduzione che ritenevo trascurabile del farmaco A. Gli effetti sono sorti in maniera evidente e prevalente tra la mezza dose e la sospensione totale, in atto da due giorni. Oltre all'ipersensibilità dei sensi della vista e dell'udito, ho riscontrato affaticamento generale dei muscoli, simile a quello sperimentato nella febbre, ma anche una sensazione più generale di distacco dalla realtà esterna ed interna, come se mi trovassi in una bolla cosciente di esserci e di volerne uscire, ma impotente di fronte alla crisi. Non credo di aver mai attraversato una simile crisi, in parte ne sento la responsabilità per due motivi importanti: l'abuso e la sospensione improvvisa. Ma da un altro, la ritengo un'occasione che fortificherà il mio corpo e la mia personalità , rendendomi magari più indipendente dai farmaci, e più incline ad utilizzare la volontà come strumento di cambiamento, e non palliativi chimici nemmeno indicati per la mia situazione specifica. Mi faccio gli auguri, mi dico che cambierà presto, che già qualcosa sta emergendo. Sto lottando, con me stesso, contro la parte di me che dorme da sempre, e non solo da qualche mese o qualche giorno. Questa è una grande prova. Una prova enorme. Ma ne uscirò, ne sono sicuro. Anche se ora il tremore delle mani mi fa esitare alla tastiera del pc. Fuori è calata la temperatura, ma la luna piena sembra sempre nello stesso punto. E la tazza di caffè ancora non si è freddata. Sono passati solo 10 minuti, non un'ora. Auguri. Sono le ore 4 e 27, ho tentato con l'autoipnosi, ma è dura. Ora mi sembra di non avere speranze, sto ascoltando Dylan, e la sua voce anzichè combattiva sembra rassegnata, e le mie dita sembrano scrivere da sole un testo, e i tasti sono sempre più pesanti. Non devo arrendermi, passerà, ne sono certo. Ore 1.56 A.M., 2 agosto. Alla fine, ieri mattina ho ceduto, ho preso due pasticche del farmaco A. L'ho fatto malvolentieri, ma era l'unica via d'uscita. Ho perso, per ora.
0 notes
bordersonline · 3 years ago
Text
.di nuovo.
sei anni. sei anni dall'ultimo post. sei anni in cui uno pensa di diventare grande, mettere la testa sulle spalle, inventarsi da zero un lavoro, crescere, costruire e costruire per la prima volta non muri. e poi guardi indietro e vedi i soliti errori, la solita doppia vita. costellazioni di maschere. facciata da brava ragazza. colta radical chic. addirittura prof nel posto che non ti sei mai potuta permettere di frequentare. la maschera più ingombrante di tutte. identificazione completa identità-lavoro-vitaprivata. zero margine d'errore. inevitabile cercare vie di fuga. andata e ritorno sempre, che l'idea di crescere c'è dopo tutto. felicità negata dalla noia. eterna collezionista di casi umani che fanno il paio col mio carattere.
di nuovo.
29 anni lui. 34 io. cosa ci faccio qui? me lo chiedo mentre guardo il mio riflesso nudo nello specchio di casa sua. lui alle mie spalle che mi chiede di guardarmi. o forse era godere, non ricordo. cazzo se siamo belli. la risposta forse è solo in quel riflesso. ma continuo a chiedermelo anche mentre mi specchio nell'iride dei suoi occhi tristi, mentre osservo il suo naso perfetto, la linea delle sue labbra che vorreimanonposso. me lo chiedo mentre stringe le sue mani intorno al mio collo. fino a dove ci si può spingere? diffidenza alle stelle. la mia. la sua forse ancora di più. distacco siderale di chi cerca un altrove. io dalla mia noia. lui da me. cristallino e freddo come ghiaccio. vado via con in testa un mai più che non dura nemmeno 24 ore ma che lascia addosso la sensazione di essere fuori posto. irrequietezza emotiva. insonnia. i panni della crocerossina che mi stanno stretti da sempre. l'idea di quel mai più come leggera scialuppa di salvataggio. eppure c'è una masochista parte di me che sa esattamente cosa vuole. e non è scappare. non ora.
0 notes
poetyca · 3 years ago
Text
Il ciclo della vita – Cycle of Life
Tumblr media
Il ciclo della vita I vecchi amici passeranno, i nuovi amici appaiono. E ‘proprio come i giorni. Un giorno di vita passa, un nuovo giorno arriva. La cosa importante è di renderla significativa: un significativo amico – o un giorno significativo. Dalai Lama —– Uno dei fondamenti del Buddhismo, nato dall’osservazione profonda della realtà ( anche al fine di non favorire le illusioni) e quello dalla impermanenza delle cose. E’ chiaro il nostro desiderio di continuità, di eternità ( che non è comunque innegabile), ma è altrettanto presente e tutti lo possono sperimentare – il fattore di non durata – della vita, delle cose, dei rapporti umani. Come a dire che tutto è destinato a cambiare, a finire ma anche e ritornare ( la visione orientale è legata alla ciclicità del tempo e non alla sua linearità). Allora non è ” pessimista” vedere come i rapporti di amicizia possano subire la stessa impermanenza, anzi questo ci permette di accogliere in modo flessibile ogni cambiamento ( o mutevolezza degli eventi) persino come evoluzione degli stessi, ci permette di sperimentare una forma di libertà dagli attaccamenti e dalle illusioni e dunque di accogliere che ogni evento arrivi e poi vada. Che un amico si allontani, grati per la sua presenza e per quanto ci abbia donato. Anche il distacco della morte è visto come un passsaggio inevitabile. Tutto questo però non ci esime dal provare sofferenza, dal vivere con tristezza il distacco. Ma questo è un motivo per aprirci alla compassione, per non innescare rabbia o pregiudizi, per essere capaci di ” lasciare andare” come fa un albero con le foglie in autunno. Non ci sarebbe Primavera se le foglie precedenti non avessero abbandonato l’albero. 15.09.2012 Poetyca Cycle of life Old friends pass away, new friends appear. It is just like the days. An old day passes, a new day arrives. The important thing is to make it meaningful: a meaningful friend – or a meaningful day. Dalai Lama One of those principles of Buddhism, born deep observation of reality (also in order not to encourage illusions) and the impermanence of things. It is clear our desire for continuity, eternity (which is undeniable), but it is also present, and everyone can experience – a factor not life – of life, of things, of human relationships. As if to say that everything is about to change, but also to finish and return (the Eastern view is linked to the cyclical nature of time and its linearity). Then there is not “pessimistic” to see how friendships can suffer the same impermanence, this fact allows us to flexibly accommodate any change (or mutability of events) even as an evolution of the same, allows us to experience a kind of freedom from attachments and illusions and therefore to accept that every event come and then go. What a friend moves away, grateful for his presence and for all that has given us. Even the detachment of death is seen as inevitable passage. All this does not excuse us from trying suffering from living with sadness detachment. But this is a reason to be open to compassion, not trigger anger or prejudice, to be able to “let go” like a tree with leaves in the fall. There would be Spring if the leaves before they had left the tree. 15.09.2012 Poetyca
from WordPress https://ift.tt/6z85E9v via IFTTT
0 notes