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Capitolo 12: "Cosa ti aspetti se ti presenti in quel modo acido"
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disadattati
CARNAVAL Qué guapo está hoy Platero! Es lunes de Carnaval, y los niños, que se han vestido de máscara, le han puesto el aparejo moruno, todo bordado en rojo, azul, blanco y amarillo, de cargados arabescos. Agua, sol y frío. Los redondos papelillos de colores van rodando paralelamente por la acera, al viento agudo de la tarde, y las máscaras, ateridas, hacen bolsillos de cualquier cosa para las manos azules. Cuando hemos llegado á la plaza, unas mujeres vestidas de locas, con largas camisas blancas y guirnaldas de hojas verdes en los negros y sueltos cabellos, han cogido á Platero enmedio de su corro bullanguero, y han girado alegremente en torno de él. Platero, indeciso, yergue las orejas, alza la cabeza, y, como un alacrán cercado por el fuego, intenta, nervioso, huir por doquiera. Pero, como es tan pequeño, las locas no le temen y siguen girando, cantando y riendo a su alrededor. Los chiquillos, viéndolo cautivo, rebuznan para que él rebuzne. Toda la plaza es ya un concierto altivo de metal amarillo, de rebuznos, de risas, de coplas, de panderetas y de almireces... Por fin Platero, igual que un hombre, rompe el corro y se viene á mí trotando y llorando, caído el lujoso aparejo. Como yo, no quiere nada con el Carnaval... No servimos para estas cosas... da J. R. Jiménez, Platero y yo
CARNEVALE Com'è bello Platero oggi! È il lunedì di Carnevale e i bambini, che si sono messi in maschera, gli hanno messo la sella moresca, tutta ricamata in rosso, blu, bianco e giallo, con arabeschi. Acqua, sole e freddo. I coriandoli colorati rotolano paralleli lungo il marciapiede, nel vento tagliente del pomeriggio, e le maschere, terrorizzate, fanno tasche di qualsiasi cosa per le loro mani blu. Quando arrivammo in piazza, alcune donne vestite da pazze, con lunghe camicie bianche e ghirlande di foglie verdi tra i capelli neri sciolti, presero Platero in mezzo al loro coro chiassoso e gli girarono allegramente intorno. Platero, indeciso, drizza le orecchie, alza la testa e, come uno scorpione circondato dal fuoco, cerca nervosamente di fuggire dove può. Ma, essendo così piccolo, le pazze non lo temono e continuano a vorticare, cantare e ridere intorno a lui. I bambini, vedendolo prigioniero, ragliano per farlo ragliare. L'intera piazza è già un concerto altero di metallo giallo, di ragli, risate, canti, tamburelli e mortai... Finalmente Platero, proprio come un uomo, rompe il corro e viene da me trottando e piangendo, con la sua lussuosa coperta caduta. Come me, non vuole avere niente a che fare con il Carnevale... Non siamo adatti a queste cose...
Tradotto con deepL (versione gratuita)
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C’è questo tipo che sta studiando gli istituti post-manicomi ed è visitor PhD nella mia università, e stasera abbiamo parlato di Dostoevskij. È anche il suo scrittore preferito; ed è stato lui a chiedermi se il mio nickname (Mitja) su WA venisse da I fratelli Karamazov
(E concordava con me sullo ‘schieramento politico’ di Nietzsche)
#aaaaaaaah#non mi ricordo come ci si prova con la gente#come ci si prova con la gente?#soprattutto con gente simile a me:#ergo fondamentalmente dei disadattati#ma magnifici il cui libro preferito sono i fratelli karamazov#dostoevskij#fyodor dostoevsky#the brothers karamazov#friedrich nietzsche#nietzsche#crush#love#russian literature#literature#philosophy#mailmiocuoredipietratremaancora
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«Siano benedette le persone strane, i poeti, i disadattati, gli scrittori, i mistici, i pittori, i trovatori, perchè ci insegnano a guardare il mondo con occhi diversi.»
Jacob Nordby
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«Nessuna religione tanto quanto quella giudaica fu mai così impastata di anima e di spirito. Questa religione, che costituisce parte integrante della razza giudaica, ha creato un popolo di finanzieri e rivoluzionari perché è
Esclusiva - quindi inassimilabile.
Terrena - quindi materialista.
Messianica - quindi rivoluzionaria.
Il fondamento del giudaismo, ciò che costituisce il suo pensiero principale, ciò che gli conferisce una straordinaria originalità, è la sua esclusività. Tutta la storia del popolo ebraico e della sua religione, che è inseparabile da esso, ruota intorno a questo fenomeno centrale. Un Dio geloso: Iahvé, il suo popolo eletto: Israele. I riti, i comandamenti, la legge che li lega l'uno all'altro, questa è l'essenza di ogni verità e di ogni giustizia; fuori di questo c'è solo il mondo e il male; il mondo del male. Questa miopia, ma appassionata e singolarmente potente, ha fatto l'integrità di un popolo per tremila anni. Questo indefettibile esclusivismo ha creato una razza, una nazione, una religione, una mentalità che sono senza analogia nella storia universale. Attraverso la forza delle sue tradizioni, di mezzo alle tempeste che hanno fatto turbinare gli uomini nei secoli, il giudaismo è rimasto incrollabile, inesorabilmente simile a sé stesso; come lo scopriamo alle sue origini, tale lo ritroviamo oggi. L'umanità cambia, gli Imperi sorgono e crollano, gli ideali nascono, risplendono e poi si spengono, ma l'ebreo rimane, il Giudaismo rimane, avvolto nel suo accanito esclusivismo, sperando tutto nel domani, instancabilmente... sovrumano, inumano.
Prigionieri delle immutabili tradizioni che sono l'essenza del loro esclusivismo, i Giudei sono, in mezzo all'umanità che si compone di un'immensa maggioranza di non-Giudei, degli eterni disadattati.
l giudaismo dunque non può che desiderare la sovversione: è dovere del Giudeo e soprattutto del suo istinto, formato da tradizioni tre volte millenarie, di contribuire alla distruzione dell'ordine. L'esclusivismo giudaico comanda e giustifica lo spirito di rivolta. Il Giudeo fu sempre animato da quel vecchio materialismo giudaico che sognò perennemente un paradiso realizzato sulla terra e respinse sempre la lontana e problematica speranza di un Eden dopo la morte. Si sa che il giudaismo antico ignora l'Aldilà. L'uomo può sperimentare il bene o il male solo in questo mondo; se Dio vuole punire o ricompensare, può farlo soltanto durante la vita dell'uomo. È dunque qui sulla terra che i giusti devono prosperare e gli empi devono soffrire. La filosofia del Giudeo fu semplice...avendo solo un numero limitato di anni da dedicarvi, volle goderne, e non erano i piaceri morali che chiedeva, ma quelli materiali, atti ad abbellire e addolcire la sua esistenza. Poiché il Paradiso non esisteva, egli poteva aspettarsi da Dio, in cambio della sua fedeltà, della sua pietà, solo favori tangibili; non vaghe promesse, buone per i cercatori dell'aldilà, ma realizzazioni formali, risolte con un incremento della fortuna, un aumento del benessere... Non avendo alcuna speranza di compenso futuro, il Giudeo non poteva rassegnarsi alle disgrazie della vita; può consolarsi dei suoi mali pensando alle beatitudini celesti solo molto in avanti con l'età. Alle calamità che lo colpivano, non rispondeva né con il fatalismo, né con la rassegnazione; rispondeva con la rivolta. Così la concezione che i Giudei si fecero della vita e della morte fornisce il primo elemento al loro spirito rivoluzionario. Parlando di questa idea che il bene, ovvero ciò che è giusto, dovesse essere realizzato non nell'oltretomba,
poiché nell'oltretomba c'è il sonno fino al giorno della resurrezione del corpo, ma durante la vita, essi cercarono la giustizia e, non trovandola giammai, perpetuamente insoddisfatti, si consumarono per ottenerla. Senza la legge, senza Israele per praticarla, il mondo non sussisterebbe, Dio lo farebbe rientrare nel nulla; e il mondo non conoscerà la felicità se non quando sarà sottomesso all'impero universale di questa legge, ossia all'impero dei Giudei. Questa felicità si realizzerà attraverso la libertà, l'uguaglianza e la giustizia. Tuttavia, se tra le nazioni quella di Israele è stata la prima a pensare a queste idee, altri popoli, in vari momenti della storia, le hanno sostenute, ma nel farlo non sono stati popoli di ribelli come il popolo giudaico. Perché? Perché se questi popoli erano convinti dell'eccellenza della giustizia, dell'uguaglianza e della libertà, non ritenevano la loro piena realizzazione come possibile, perlomeno non in questo mondo, e quindi non lavoravano unicamente per il loro avvento. Al contrario, gli ebrei credevano che la giustizia, la libertà e l'uguaglianza non soltanto potessero essere sovrane del mondo, ma si credevano in particolare incaricati di lavorare per questa loro attuazione. Tutti i desideri, tutte le
speranze che queste tre idee suscitavano finirono per cristallizzarsi intorno ad un'idea centrale: quella dei tempi Messianici, della venuta del Messia, che doveva essere inviato da Iavhé per consolidare il potere delle rovine terrene. Ora gli avvenimenti contemporanei dimostrano ancora, qualunque cosa si voglia controbattere sull'argomento, la stretta parentela che unisce il Giu45ismo e lo spirito di rivolta. Sotto formule differenti è sempre il vecchio sogno messianico dei profeti e dei salmisti che infesta i cervelli. Ecco in cosa consiste la religione giudaica, ecco come si differenzia da qualsiasi altra fede. È una rottura con tutto il genere umano; essa non fa proseliti perché non può trasfondere il sangue d'Israele che solo vanta la promessa; tra tutte le religioni che si professano, ce n'è una [il giudaismo] che aborrisce la religione di Cristo, poiché questa gli ha strappato la promessa interpretandola diversamente. L'idea fondamentale, quella secondo cui si doveva a uno straniero meno considerazione che a un compatriota, a un correligionario, è rimasta la stessa dai tempi della Torah fino ai giorni nostri. Questa è l'impressione che devono riportare tutti coloro che eseguono uno studio imparziale del diritto internazionale privato nei libri sacri ebraici: Torah, Talmud, Codici e commentari.
- G.Léon Marie Pierre de Montaigne de Poncins.
(La misteriosa internazionale giudaica)
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Ecco i pazzi. Il disadattati. I ribelli. I facinorosi. Le spine nei fori quadrati. Quelli che vedono le cose diverse. Non sono appassionati di regole. E non hanno alcun rispetto per lo status quo.
Si possono citare, essere in disaccordo con loro, glorificarli o denigrarli. L’unica cosa che non si può fare è ignorarli. Perché cambiano le cose. Spingono la razza umana nel futuro.
Mentre alcuni possono vederli come pazzi, noi li vediamo come geni. Perché le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, sono quelli che lo fanno davvero
(Apple, Think different)
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“Siano benedette le persone strane, i poeti, i disadattati, gli scrittori, i mistici, i pittori, i trovatori, perché ci insegnano a guardare il mondo con occhi diversi” – Jacob Nordby art by KrevlakNother ******************* "Blessed are strange people, poets, misfits, writers, mystics, painters, troubadours, because they teach us to look at the world with different eyes" —Jacob Nordby art by KrevlakNother
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non so cosa ci guadagnano le persone a fingere di essere altre persone, oltre a fare ribrezzo siete proprio disadattati!
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“Perché non sono mai contento, Umbé?”
“Perché sei un disadattato.”
“Ma come ti permetti?”
“Non alterarti. Vedi, fatte le debite differenze di grado, al mondo esistono due tipi di persone: gli adattati, come Leibniz convinti di abitare nel migliore dei mondi possibili, e che sono perciò soddisfatti di come vanno le cose, perfettamente integrati e funzionali; e i disadattati, abitati da un’eterna inquietudine, i quali sentono nel profondo che qualcosa non va, che è possibile o auspicabile un modo diverso di vivere, e cercano di sublimare questa inquietudine con l’arte o con l’ingegno, per modellare una nuova condizione umana.”
“Quindi questa insoddisfazione non è così negativa come penso?”
“No, è il motore del mondo.”
#Carlo
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Siano benedette le persone strane, i poeti, i disadattati, gli scrittori, i mistici, i pittori, i trovatori, perchè ci insegnano a guardare il mondo con occhi diversi.
Jacob Nordby
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Gli ultimi anni tra vicini sordi che vivono con la televisione a tutto volume e coinquilini disadattati che non sanno stare al mondo mi hanno fatto capire che l'unica soluzione per salvaguardare la mia sanità mentale è andare a vivere in un eremo
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Che poi fatevelo dire, se anche noi disadattati (sottinteso "non adatti al sistema") non riusciamo a cambiare le cose per il meglio, non mi sembra che quelli perfettamente adatti stiano facendo di meglio.
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Blue monday
È un lunedì sera di gennaio, sono seduto a un tavolo dell'Uva e Menta con Matteo. Dicono che sia la sera più triste dell'anno, probabilmente lo è. Il bar è semideserto e la birra è troppo forte, come al solito. Ci fissiamo le palle degli occhi a vicenda, un po' sbronzi e sputiamo su quello che abbiamo.
Cosa abbiamo non l'ho capito. Ho l'impressione che la vita mi prenda a pugni ogni volta che provo a campare di qualcosa che mi piace. Non ne ho l'impressione, so che è così. Ci stiamo piangendo addosso.
La nostra partita l'abbiamo persa in partenza: non si può sopravvivere di una passione che strappa le unghie dai piedi, apre le mani, toglie il sonno o ti scarica qualche migliaio di metri cubi di neve addosso. Una cosa del genere non prevede compromessi, non dà da vivere e soprattutto non risponde a delle regole di mercato. Proviamo a integrarci, a proporre le nostre utopie, a convincere gli altri a darci retta, e ci sbattiamo il muso ogni giorno perché siamo dei disadattati. E non c'è niente di fico nell'esserlo. Niente di cool.
Passiamo la giornata a parlare di presentazioni di scarpe, e di video, photo shooting, experience, materiali e stronzate, ma è solo merda che siamo costretti a farci piacere per poterci illudere di vivere facendo quello che ci piace. Ma non è così, e non ho neanche i soldi per comprare da mangiare. Amare la corsa non significa andare in America per una rivista o lasciare il lavoro per allenare qualche testa di cazzo, no. Significa passare la giornata a girare hamburger in un fast food, cambiarsi nel parcheggio sul retro e andare a correre venti chilometri lungo la tangenziale. Quella è una scelta, quello è vivere per qualcosa. Il mondo della corsa dovrebbe implodere e collassare e tornare ad essere qualcosa in cui nessuno conta un cazzo di niente e in cui nessuno ha bisogno di nessuno. Se non di un arco di legno all'altro lato di una catena montuosa e di due amici e una birra ad aspettarlo. E Milano andrebbe bruciata.
Ci diciamo queste cose e ordiniamo un'altra birra. Mentre attorno a noi tutti sembrano riuscire a vivere senza pesi sul cuore, senza farsi nessuna cazzo di domanda. Persone meno colte, meno intelligenti, meno interessanti, persone mediocri.
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è tutto cabaret. Alla sinistra frega zero del bene e del male, la radice giudaica pensa ad altro, i servizi sociali sono solo l'ennesimo stipendificio del partito, e come si sa non si sputa nelle mani di chi nutre. Stessa cosa per tutti gli apparati: in apparenza "valori" in sostanza "potere" (con la scusa dei disadattati che fomentano loro stessi).
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Io 🤝🏻 avere amici disadattati quanto me
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Nuova serie romance storica di Tess Thompson da scoprire
Voglio segnalarvi l’uscita questo mese di due romanzi di una serie di libri romance storici ambientati in America nel 1910 su un’isola nello stretto del Puget Sound, stato di Washington.
La serie si intitola “Il sensale misterioso di Ella Pointe”. ed è opera dell’autrice Tess Thompson.
Entrambi i libri sono già disponibili su Amazon
1. Sensale si diventa
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Trama: Nell’autunno del 1910, un violento patriarca con molti nemici viene assassinato, liberando la moglie e i quattro figli disadattati che da tempo soffrivano a causa sua. Riuscirà un piano segreto di incontri combinati a far trovare l’amore agli eccentrici membri della famiglia Tutheridge? I quattro fratelli Tutheridge sono cresciuti sotto la spietata dittatura del loro ricco e potente padre. Isolati su una piccola isola del Puget Sound, i suoi tre figli e la figlia hanno poche speranze di trovare l’amore, soprattutto a causa delle loro personalità uniche e dei loro demoni interiori. Ma quando la madre, ormai vedova, ingaggia segretamente una squadra di sensali di matrimoni, per questa famiglia solitaria e un po’ strana sboccia la speranza. Se non scopriranno il piano per farli incontrare con persone fatte apposta per loro, potrebbero avere il loro lieto fine. Tuttavia, quando i segreti del padre vengono svelati nelle settimane successive alla sua morte, tutti diventano sospettati di omicidio. Potrebbe essere stato uno di loro ad aver perso il controllo in un momento di rabbia? O è stata una delle tante persone che ha manipolato e ferito nel corso degli anni che alla fine ne ha avuto abbastanza? Ed è possibile che l’amore fiorisca all’indomani di un evento così truce? A metà tra il giallo e un’appassionante storia d’amore, questa novella dà l’avvio a una nuova serie romantica e delicata di Tess Thompson, autrice della fortunata serie di Emerson Pass.
2. Per amore di Benedict
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Trama:
Amelia Nella primavera del 1910, un annuncio che trovai sul giornale di Boston attirò la mia attenzione. “Famiglia benestante ha bisogno di una segretaria a Whale Island. Deve avere amare i libri.” Quando mi viene offerto il posto, non esito a mettere le mie poche cose in valigia e a partire per lo stato di Washington. Dopo tutto, non ho nulla da perdere. Sono stata licenziata dalla mia attuale posizione. Non ho famiglia. È un sogno che si avvera. L’unico problema? Il mio datore di lavoro, Benedict Tutheridge, mi fa battere il cuore e mi fa tremare le ginocchia. Non mi aspettavo che fosse interessante o di una bellezza devastante. Purtroppo, non sono una persona di prestigio o ricca. Un uomo come Benedict non sposerebbe mai una donna come me. Benedict In una città piena di disadattati, io li batto tutti. Dopo la morte prematura di mio padre, sono chiamato a gestire l’azienda di famiglia. Tuttavia, nonostante i miei sforzi e la mia istruzione, so a malapena leggere e scrivere. Su sollecitazione di mia madre, accetto di assumere una segretaria, aspettandomi che A.F. Young sia un uomo. Con mio grande stupore, Amelia Frances è una donna. Una donna bella e seducente. Una donna che non si innamorerebbe mai dell’idiota del paese.
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