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Concorso per il reclutamento di 65 Allievi Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri: aperte le candidature
Un'opportunità per i giovani che aspirano a un futuro nell’Arma: requisiti, modalità e percorso formativo.
Un’opportunità per i giovani che aspirano a un futuro nell’Arma: requisiti, modalità e percorso formativo. Roma, 17 dicembre 2024 – Sono ufficialmente aperte le procedure per il concorso di reclutamento di 65 Allievi Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri in servizio permanente. L’iniziativa offre ai giovani italiani l’opportunità di intraprendere una carriera prestigiosa al servizio della…
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🔴🔴🔴 La Russia pubblica un rapporto di 2.000 pagine che dimostra la pandemia di Covid prodotta dal Deep State e da Big Pharma La Russia ha apertamente affermato che le principali aziende farmaceutiche, insieme a figure influenti nel panorama politico statunitense, hanno orchestrato la pandemia di Covid-19 come parte di una strategia di dominio globale. Tra coloro nominati come partecipanti a questo piano ci sono Hillary Clinton, Barack Obama, Joe Biden e George Soros, suggerendo il loro coinvolgimento in una cospirazione contro l'umanità.
"L'ambasciata russa negli Stati Uniti ha dichiarato giovedì: "La Russia vuole giustizia per la creazione e il rilascio del SARS-CoV-2, mentre l'Occidente ha nascosto le origini e censurato scienziati e giornalisti". Le autorità russe affermano che le iniziative di bioricerca intraprese dal Dipartimento della Difesa americano in Ucraina necessitano di un’approfondita revisione legale, compreso il controllo da parte delle pertinenti organizzazioni internazionali.
L'ambasciata ha espresso preoccupazione per le operazioni del Pentagono in Ucraina, affermando: “Di particolare preoccupazione è l'attività svolta dal Pentagono in Ucraina. Gli Stati Uniti hanno coinvolto nei loro progetti decine di istituzioni statali e aziende private del Paese”. La dichiarazione ulteriormente elaborata: “I civili e il personale militare della repubblica sono diventati donatori di biomateriali e semplicemente soggetti sperimentali. Non c’è dubbio che tali azioni richiedano un’adeguata valutazione giuridica, anche da parte delle strutture internazionali competenti”.
Persistono preoccupazioni sulla scena internazionale riguardo alla ricerca incontrollata a duplice scopo condotta sotto la guida del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, con la Russia che cita costantemente “gravi violazioni” da parte degli Stati Uniti degli impegni della Convenzione sulle armi biologiche e tossiche. I diplomatici hanno osservato: “Washington ignora le affermazioni, giustificandosi con una certa componente umanitaria dei suoi programmi”.
Hanno aggiunto: “Sottolineiamo che non vi è alcun dubbio sugli eventuali buoni obiettivi dei progetti del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Sono disponibili prove del lavoro degli Stati Uniti con potenziali agenti di armi biologiche e sono tutt’altro che isolate, così come prove di tentativi di migliorare deliberatamente le proprietà degli agenti patogeni di infezioni economicamente significative”.
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Dieci anni di monarchia assoluta. (...) Poi a gennaio 2015, King George aveva lasciato il trono perché proprio non ce la faceva più. (...) Altrimenti, potete starne certi, sarebbe rimasto ancora là (...) a comandare le operazioni, a fare e disfare governi, a organizzare ribaltoni (...). E anche dopo, fuori dalla reggia (...) per un bel po' si è fatto sentire: (a)ltro che pensionato. (...) quella di Giorgio Napolitano non è stata una presidenza leggera, neutra, notarile, ma sempre al limite e talvolta debordante. Come banale non è stata la sua intera vita pubblica. (...) Giorgio Napolitano era nato a Napoli (...). Figlio di un avvocato (...), studi classici, (...). Elegante, sobrio, parlava un inglese perfetto: nel Pci per le sue posizioni lo chiamavano l'amerikano. Oppure re Umberto (...). (A)ll'università si era iscritto al Gruppo Universitari Fascisti (...), nel 194(5) entrò nel Pci. Deputato dal 1953, (...), diventò presto uno degli esponenti di maggior peso dell'ala riformista, i cosiddetti miglioristi (...). (A)lla morte di Enrico Berlinguer (...) gli fu preferito (come segretario del Partito) il più (...) ortodosso Alessandro Natta. (...) Nel 1992 venne eletto presidente della Camera. (...) Nel 1996 Romano Prodi lo scelse come ministro degli Interni (...). Dopo la caduta del governo del Professore, (...) Ciampi lo nominò senatore a vita. Il dieci maggio 2006, (...) superando Massimo D'Alema, venne eletto undicesimo presidente della Repubblica italiana. (...) Due anni dopo Silvio Berlusconi rivinse le elezioni e per Napolitano si aprì un difficile periodo di coabitazione. Seguendo le orme di Ciampi, re Giorgio cercava di limitare il Cav con la moral suasion e successi alterni. (...) (Ne)l 2011 Berlusconi, indebolito da alcune defenzioni nella maggioranza, malvisto da Francia e Germania e (messo) sotto pressione con lo spread (...), fu fortemente convinto a passare la mano a Mario Monti, che nel frattempo King George aveva prontamente nominato senatore a vita. Regista dell'operazione, voluta da Bruxelles (Parigi e Berlino) e ritenuta un golpe (...), Napolitano. Monti e i suoi tecnici governarono un annetto (...). Nel 2013 nuove elezioni con la vittoria dimezzata del Pd (e il trionfo del m5s) (...). Il sistema si bloccò. (...) Senza governo, senza un accordo, senza un nome per la presidenza: (l')ingorgo istituzionale (...). Il 20 aprile 2013 nacque il Giorgio II. Tre giorni più tardi, dopo un discorso di fuoco di Napolitano alle Camere, Enrico Letta si insediò a Palazzo Chigi a capo di un esecutivo di unità nazionale (...). Letta tirò avanti per un po', finché il Quirinale non lo sostituì con l'astro nascente Matteo Renzi. Per Napolitano un paio d'anni (di benevolo controllo remoto), fino alle dimissioni nel 2015. Una lunga monarchia condizionata dalla crisi economica e dal vuoto di potere della politica che il Re della Repubblica ha riempito, segnata pure da ruvidi scontri tra Colle e magistratura, fatta di tanti rimproveri ai giudici «protagonisti», culminata con l'intercettazione «casuale» di un colloquio tra il presidente e Nicola Mancino e il conflitto di attribuzione con la procura di Palermo.(...)
Ritratto accurato di un AVVERSARIO ben più lucido e pericoloso di tutto il resto della masnada idealista autoinculante, cui rivolgere RIP e onesto omaggio - ha combattuto efficacemente; di M.Scafi su https://www.ilgiornale.it/news/politica/record-e-giravolte-politico-che-ha-segnato-nostra-repubblica-2214770.html
L'iscritto al Guf che diventa comunista, da Kruschev all'Amerika dei Dems., l'Internazionalista che diventa Gauleiter di Franza e Cermania, la difesa del proletariato che si fa golpe di Palazzo : medieval machiavellico (è un complimento), ma quale vita ricca di contraddizioni, fu sempre perfettamente lucido e fedele alla linea nella sua vita.
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" [Giacomo Matteotti] Non ostentava presunzioni teoriche: dichiarava candidamente di non aver tempo per risolvere i problemi filosofici perché doveva studiare bilanci e rivedere i conti degli amministratori socialisti. E così si risparmiava ogni sfoggio di cultura. Ma il suo marxismo non era ignaro di Hegel, né aveva trascurato Sorel e il bergsonismo. È soreliana la sua intransigenza. La concezione riformista di un sindacalismo graduale invece non era tanto teorica quanto suggeritagli dall'esperienza di ogni giorno in un paese servile che è difficile scuotere senza che si abbandoni a intemperanze penose. Egli fu forse il solo socialista italiano (preceduto nel decennio giolittiano da Gaetano Salvemini) per il quale riformismo non fosse sinonimo di opportunismo. Accettava da Marx l'imperativo di scuotere il proletariato per aprirgli il sogno di una vita libera e cosciente; e pur con riserve poco ortodosse non repudiava neppure il collettivismo. Ma la sua attenzione era poi tutta a un momento d'azione intermedio e realistico: formare tra i socialisti i nuclei della nuova società: il Comune, la scuola, la Cooperativa, la Lega. Così la rivoluzione avviene in quanto i lavoratori imparano a gestire la cosa pubblica, non per un decreto o per una rivoluzione quarantottesca. La base della conquista del potere e della violenza ostetrica della nuova storia non sarebbe stata vitale senza questa preparazione.
E del resto, troppo intento alla difesa presente dei lavoratori, Matteotti non aveva tempo per le profezie. Più gli premeva che operai e contadini si provassero come amministratori, affinché imparassero e perciò nei varii Consigli comunali soleva starsene come un consigliere di riserva, pronto a riparare gli errori, ma voleva i più umili allo sperimento delle cariche esecutive. Non ebbe mai in comune coi riformisti la complicità nel protezionismo, anzi non esitò a rimanere solo col vecchio Modigliani ostinato nelle battaglie liberiste, che per lui non erano soltanto una denuncia delle imprese speculative di sfruttatori del proletariato, ma anche una scuola di autonomia e di maturità politica concreta nella sua provincia. Così procede tutta la cultura e tutta l'azione di Matteotti, per esigenze federaliste, dalla periferia al centro, dalla cooperativa al Comune, dalla provincia allo Stato. Il suo socialismo fu sempre un socialismo applicato, una difesa economica dei lavoratori, sia che proponesse sulla "Lotta" di Rovigo o nella Lega dei Comuni socialisti dei passi progressivi, sia che parlasse dall' "Avanti!" o dalla "Giustizia" a tutto il proletariato italiano, sia che come relatore della Giunta di Bilancio portasse nella sede più drammatica e travolgente il suo processo alle dominanti oligarchie plutocratiche. "
Piero Gobetti, Matteotti, Piero Gobetti Editore, Torino, 1924, pp. 25-27.
NOTA: il brano è tratto dall'opuscolo pubblicato alla fine del luglio del 1924, nel vivo della crisi politica ed istituzionale scatenata dalla tragica scomparsa del deputato Matteotti. Il testo riproduceva integralmente un lungo articolo comparso un mese prima con lo stesso titolo sulla rivista di Gobetti La Rivoluzione liberale, così come erano tratti da questa pubblicazione i Cenni biografici sullo scomparso posti in calce all'opuscolo.
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É tempo di considerare l'ideologia woke come manifesto eversivo, una filosofia oscurantista e totalitaria dove moralismo, ipocrisia, doppio standard, sono imprescindibili da una élite politico/culturale che, regurgitata dal capitale finanziario, quindi, sprovvista di carattere identitario, mira alla completa distruzione dei valori e della millenaria cultura europea. La collettività non ha bisogno di moralizzatori, di censori, dell'ipocrisia dei perenni indignati, la collettività per evolversi ha il dovere di sviluppare, di mantenere vivo il pensiero non conforme, il confronto delle idee, ultimi baluardi di difesa ai totalitarismi.
L'inquisizione woke si costruisce sulla debolezza umana che, protetta dal moralismo, produce fedeli servi, finti intellettuali, statisti del nulla, mercenari dell'autocelebrazione, che, deresponsabilizzati dal peso delle idee, cavalcano l'onda del pensiero del potere dominante. L'identità europea, la democrazia, la libertà sono in serio pericolo, la sua eredità culturale é nelle mani di una opinione pubblica non evoluta, imbrigliata, in larga maggioranza, in un conflitto vecchio di 100 anni, basato sull' esorcismo della simbologia del fascismo e del comunismo, ma incapace di distinguere e contestualizzare il totalitarismo nei suoi contenuti fondanti, risultando, quindi, vulnerabile alle sue nuove maschere ed alle sue nuove dinamiche di diffusione.
Mai come oggi é imperativo un netto rifiuto a questa deriva dei soloni autoreferenziati, politicamente corretti, perennemente indignati, inclusivi a corrente alternata, antirazzisti on demand, antifascisti da operetta, al contempo accesi sostenitori di Pravyi Sektor e della guerra etnica con le sue fondamenta neonaziste. Una società non consapevole del suo potenziale storico/culturale é destinata a inabissarsi nel baratro del nichilismo del consumo che, per esistere, vuole esseri trasformati in artefatti conformati, adoratori del nulla, prodotti fuoriusciti dalla cultura del barbecue, nata in un paese privo di storia.Le nostre radici sono profonde,non hanno bisogno di nessuna revisione,non hanno nessuna colpa da espiare,non hanno nessun dovere se non quello di essere tramandate. Il wokismo é totalitarismo. Stay woke, non farti trasformare in zombie.
-Colonnello Kurtz
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La futura America non potrà più avventurarsi in politiche di "esportazione della democrazia" alla George W. Bush, come accadde per l’Afghanistan e l’Iraq.
Politiche che a suo tempo sostenni decisamente.
Ma, purtroppo, il risultato non e' stato quello sperato.
Donald Trump gode dell’indubbio vantaggio di non aver scatenato guerre, e' da sempre restio a sacrificare soldati americani per le cause ideali.
Ovviamente, per assicurarsi la sicurezza sul fronte occidentale, The Donald sarà ben contento di sottoscrivere accordi con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky per porre fine ad una guerra che non porterà da nessuna parte e abbandonare realisticamente la speranza di un ritorno di un Ucraina antecedente alla guerra, dato che per lui è il solo modo di frenare il declino americano, riorientando all’interno tutte le immense potenzialità economiche dell’America.
Invece, la sua spiccata "reaganite" lo porterà ad alleggerire la tassazione sul ceto medio e sulle grandi aziende con forti dosi di detassazione e deregulation, decretandogli un forte gradimento popolare.
Perché, il Leviatano Trump è sopravvissuto a tutti i tentativi woke e progressisti di inguaiarlo giudizialmente e di ridicolizzare la sua postura politica, di cui The Donald ha fatto tesoro per la sua strepitosa crescita elettorale.
Vincendo con largo margine sulla radicale di sinistra Kamala Harris, Trump ha fornito una prova concreta all’opinione pubblica mondiale che l’America condivide la sua Agenda 47, proposta dal movimento MAGA, in cui spiccano le politiche dei tagli fiscali, dell’espulsione di massa degki immigrati clandestini e pericolosi, e della bonifica in profondità del Deep State.
Il tutto si sposa con il sentire popolare, che prevale in tutto l’Occidente, di un clima anti-elite sfavorevole a chi ha già governato, dato che i cittadini non ne possono più di "migrazioni libere", inflazione e cambiamenti culturali, a tutto danno delle identità nazionali e della conservazione delle proprie tradizioni.
Per noi, che rappresentiamo la Venere vegetariana del mondo cannibale, che si tinge quest’ultimo sempre più di giallo, nero e rosso, sarà meglio che Donald Trump mantenga tutte le sue promesse, compresa quella di obbligarci a scegliere, finalmente, una strada comune europea per difesa e innovazione tecnologica.
Solo Donald Trump può salvare la nostra Europa.
Come?
Facendola camminare sulle sue gambe con le buone, la carota, altrimenti a calci nel culo, il bastone.
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La guerra civile in Israele
Il mondo è impotente davanti al genocidio e l’implosione di Israele potrebbe essere la svolta. Netanyahu ha trascinato il suo paese sull’orlo del baratro e per salvarsi licenzia il suo ministro della difesa Gallant nel pieno di una guerra su più fronti. A Gaza ormai bombardano a caso macerie anche umane, in Libano sono bloccati al confine e passano il tempo a celebrare funerali nelle retrovie, la Galilea è in fumo sotto i colpi di Hezbollah e perfino l’attacco all’Iran è stato un fallimento clamoroso. La terza risposta missilistica che l’Iran starebbe per lanciare, ha proprio lo scopo di confermare una volta per tutte questo cambio nei rapporti di forza nella regione. Altro che Grande Israele, è già tanto se sopravvive quello piccolo. Ma torniamo a Tel Aviv dove la gente si è riservata in strada alla notizia del licenziamento di Gallant, non certo una colomba ma considerato perlomeno non uno psicopatico. I suoi rapporti con Netanyahu erano tesi da tempo, da quando Gallant ha condiviso i maldipancia dei generali dell’esercito per l’assenza di strategia e lo stallo a Gaza e in Libano. Apriti cielo, non c’è come la verità per mandare in bestia le vittime di deliri ideologici. Storia del secolo scorso, psicologia di sempre. Solo lo schianto li risveglia, ma quando è troppo tardi. Ed è quella la direzione in cui Netanyahu e i suoi ministri coloni stanno trascinando un paese sempre più diviso e sofferente a causa di questa guerra infinita e senza vie d’uscita. Nelle ultime settimane sono state arrestate presunte spie in tutto il paese e sono finiti dietro alle sbarre perfino membri dello staff di Netanyahu. L’accusa è quella di aver passato alla stampa documenti top-secret da cui emerge come pur di far saltare ogni trattativa con Hamas, Netanyahu ha mentito spudoratamente. Si è trattata di una congiura contro Netanyahu da parte suo stesso staff e che ha confermato quello che ripetono da mesi tutti tranne il giornalismo propagandistico: è stato Netanyahu e non Hamas a far fallire tutte le trattative per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi e questo anche mentendo spudoratamente ai propri cittadini, alle famiglie degli ostaggi e al mondo intero. Uno scandalo che potrebbe portare alla fine politica anticipata di Netanyahu e l’inizio del suo calvario giudiziario. Al punto che il licenziamo del suo ministro Gallant a molti appare come un disperato tentativo per sviare l’attenzione pubblica e restare in sella. E non ci sono dubbi che Netanyahu proverà con tutti i mezzi leciti ed illeciti a mantenere le redini, sa che lo attende anche a livello internazionale un destino da criminale di guerra oltre che la vergogna eterna al posto della gloria. Quella di Netanyahu è una fuga che sta portando Israele verso l’autodistruzione, una deriva talmente pericolosa da aver fatto emergere due anime contrapposte. Entrambe sioniste ma una a livello psicopatico e l’altra più ragionevole. Gallant ed i capi dell’esercito appartengono a quella più ragionevole, mentre Netanyahu e i suoi ministri coloni a quella psicopatica e se dovessero macchinare oltremisura per restare al potere, si potrebbe arrivare ad un colpo di stato. Netanyahu ha molti oppositori politici anche di peso e l’esercito è stremato e senza una rotta, da mesi registra crescenti diserzioni e un numero di vittime anche mentali senza precedenti.
I generali sono poi consapevoli delle reali forze in campo e dell’assurdità di combattere su sette fronti senza nessuna possibilità di vittoria strategica. Ma il sionismo psicopatico si sveglierà solo schiantandosi e se non si arrivasse ad un pacifico trasferimento di poteri, non è da escludere neanche una guerra civile. Pur di salvare un paese sull’orlo del baratro, i sionisti ragionevoli dovranno infatti ricominciare a scendere a patti e negoziare e potrebbero essere addirittura costretti anche dalle pressioni internazionali a tornare ai confini del 1967 smantellando gli insediamenti come richiesto dall’ONU, a qual punto i sionisti psicopatici daranno i numeri scatenando una guerra civile che potrebbe sancire la fine di Israele come l’abbiamo conosciuta.
Tommaso Merlo
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PENSIERI SPARSI SUL MOTIVO PER CUI PARLO POCO DI VIOLENZA SULLE DONNE
Perché è difficile.
Perché ho vissuto decenni senza rendermi conto della reale portata del problema.
Perché per quanto io non abbia mai tenuto comportamenti irrispettosi o prevaricanti, non sono mai riuscito a mettermi veramente nei panni di chi queste violenze le vive ogni giorno.
E ho sempre trovato complicato individuare il confine tra mentalità da macho e comportamenti predatori o violenti.
Perché dobbiamo poter distinguere, pur riconoscendo nel comportamento maleducato il segno di una certa mentalità maschilista tossica che poi può condurre - e a volte giustificare - comportamenti ben peggiori.
Ne parlo poco perché, come @nusta ha ben detto, la mia prima reazione viscerale sarebbe quella della risposta violenta - MOLTO violenta - ma adesso come adesso i media sono focalizzati dal trend ‘violenza sulle donne’ e per quanto sia il minimo sindacale che un problema ENORME come questo sia emerso, le notizie sono appositamente confezionate e sparate dritte nella pancia delle persone, imponendo una polarizzazione forzata dalla risposta emotiva forte.
Quindi cerco di capire.
Io reputo La Russa un individuo abietto dal pensiero razzista, classista, maschilista e decisamente fascista, quindi la sua boutade in difesa del figlio non poteva che seguire questo miserevole copione.
Nessuno, però, conosce il figlio, anche se ovviamente alcuni giornali di un certo orientamento politico si sono subito prodigati a dipingerlo come un fascistello prepotente e viziato.
Può darsi... ma non è questo il punto.
Il problema è che molte di quelle persone che dicono di lasciare fare corso alla giustizia in realtà lo hanno già condannato e questo è molto pericoloso perché si risponde alla terribile pratica della colpevolizzazione della vittima ribaltando l’equazione e supponendo una colpevolezza automatica dell’uomo.
D’altro canto, abbiamo finalmente capito che non è violenza sessuale solo quando la donna arriva in pronto soccorso coi vestiti strappati, malmenata e sanguinante.
Ma davvero questo processo sarà equo, per ambo le parti?
Io vedo un opinione pubblica divisa nettamente in due tra chi vorrebbe strappare le palle al figlio di La Russa (purtroppo non ci si sceglie il cognome... e se per quello neanche il nome, evidentemente) e chi pensa che la ragazza sia una poco di buono cocainomane che vuole fare il colpo grosso... e, mi spiace dirlo, se mettete il naso fuori dalla vostra bolla i primi sono decisamente meno dei secondi.
Dobbiamo per forza dire la nostra a ogni costo?
Sì, se volete... ma c’è da pensare bene e a lungo, fino a quel momento in cui può darsi ci si renda conto che si tratta di un discorso ben più grande della singola notizia.
E allora magari preferiremo zittire le nostre pance e continuare a riflettere.
Io ci provo, poi chissà che sarà.
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Crosetto, Maga Isabella e la saliva di coniglio. Quando è scoppiata la guerra in Ucraina, dissi che l’ingresso nella Nato di Finlandia e Svezia sarebbe stata una grande sciagura per la sicurezza dell’Europa perché avrebbe aggravato la guerra con la Russia. I media italiani, essendo completamente corrotti, mi diffamavano dicendo che l’accerchiamento in corso della Russia da parte della Nato avrebbe migliorato la sicurezza dell’Europa e avvicinato la pace. Ma l'osservazione sociologica mostra che, dopo l’ingresso di quei due Paesi nella Nato, la situazione è soltanto peggiorata e adesso l’Unione europea ci sta accompagnando lentamente verso la terza guerra mondiale, un passo alla volta, affinché gli italiani non se ne rendano conto. Tutto questo pone tre problemi. Il primo è che il sistema dell’informazione in Italia è completamente corrotto. La sua funzione è di manipolare l’opinione pubblica per creare consensi intorno alle politiche di guerra della Casa Bianca sul territorio europeo. Il secondo problema è che l’Unione europea è guidata da un gruppo di corrotti che asseconda le politiche anti-europee della Casa bianca. Il terzo problema è che l’Italia non ha un ministro della Difesa. Guido Crosetto e Isabella Rauti semplicemente non esistono. Tutte le decisioni che prende il magico duo Crosetto-Rauti vengono prese da Biden, della cui volontà il nostro ministro della Difesa è semplicemente un esecutore politico, un delegato, il punto di raccordo tra la Casa bianca e le basi americane in Italia. Isabella Rauti, invece, svolge una funzione più importante di Crosetto giacché è preposta alla creazione delle pozioni magiche per migliorare la potenza dei missili ucraini. Pare che maga Isabella abbia provato a inserire nei missili ucraini una mistura di saliva di rana e sedano tritato, i celebri "missabelli", che però non ha dato gli effetti sperati. Secondo le ultime indiscrezioni, maga Isabella sta sperimentando una nuova pozione a base di saliva di coniglio e lenticchie saltate. Nel caso in cui l’Italia si trovasse in guerra con la Russia, maga Isabella coprirà i nostri cieli con uno striscione: “Sim Salabim”. Nell'attesa che maga Isabella trovi l'arma magica per sconfiggere la Russia, l'Unione europea organizza un futuro di guerra per i bambini italiani con i soldi dei loro genitori. In sintesi, le ricchezze di noi italiani vengono dissipate per porre i nostri figli nella condizione di essere ammazzati dai russi al fronte nel caso di una nuova guerra mondiale, a cui un gruppo di corrotti lavora alacremente a Bruxelles.
Orsini
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Casale Monferrato: Due Persone Denunciate per Reati Stradali dalla Polizia Locale
Controlli della Polizia Locale portano al deferimento di due cittadini per gravi violazioni stradali, tra cui guida senza patente e in stato di ebbrezza.
Controlli della Polizia Locale portano al deferimento di due cittadini per gravi violazioni stradali, tra cui guida senza patente e in stato di ebbrezza. Nell’ambito dell’attività di controllo stradale ordinario, la Polizia Locale di Casale Monferrato ha denunciato due persone per violazioni al codice della strada. Gli episodi, avvenuti rispettivamente il 22 e il 28 ottobre, hanno visto…
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Non farò bilanci
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Mi limito a ricordare alcuni punti positivi e altri negativi di quest'anno 2023.
In positivo:
E' stato l'anno che ha aperto gli occhi degli italiani, sul fatto che Giorgia Meloni lavori per la reintroduzione del Medioevo.
Che ogni suo atto politico si iscriva in una visione del potere che ci proietta all'indietro di secoli, ora, non c'è più alcun dubbio.
Che si batta per un potere che ostacola a tutti i livelli il mondo femminile, incarnando con una infinità di provvedimenti e di prese di posizione,una visione maschilista e antiquata delle relazioni.
Che la prima Presidente del Consiglio, donna, eviti volutamente, di presenziare ai funerali di Giulia Cecchettin ( il femminicidio che ha scoperchiato una volta per tutte, la natura violenta e la capillarità di questo tipo di cultura della sopraffazione) e che imponga addirittura di farsi chiamare "IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO", la dice lunga su quanto sia imbevuta di questa decrepita concezione della società (manco che la sua formazione fosse nata sui manuali del giovane Balilla di 90 anni fa!)
Alla donna, secondo questa politicante della Destra neofascista, compete solo il ruolo di fattrice, di madre, di strumento della difesa della razza italiana - come direbbe Lollobrigida. Non quello di persona che aspira ad una propria personale realizzazione umana, economica e professionale.
Che la prima donna che raggiunge una grande responsabilità politica, (invece che battersi per un avanzamento del mondo femminile, faccia approvare provvedimenti penalizzanti proprio come la nuova "Opzione Donna" e sostenga che una ragazza, abbia valore solo in quanto "madre", significa che la società italiana rischia oggi, 2023, una involuzione del tutto antistorica, assimilabile alla restaurazione talebana in Afganisthan.
Una nazione che finisce in mano a degli estremisti radicalizzati che vogliono imporre la loro visione ideologica, a tutti quanti visti ormai come sudditi di un Potere unico, che sceglie lui per tutti, quale sono i ruoli sociali.
L'azione della Meloni, a livello sociale e culturale, si traduce in un regime ideologico e non più in uno Stato Laico come è stato fino ad oggi.
Che le sue politiche non siano altro che un goffo e maldestro tentativo di manomettere la Costituzione Repubblicana per poter reintrodurre un regime autoritario è ormai chiarissimo.
In positivo:
Aver visto finalmente un film "sociale" dentro il panorama asfittico del Cinema Italiano. L'opera di Paola Cortellesi "C'è ancora domani" ha riaperto una stagione di discussione civile e pubblica sui rapporti di potere esistenti all'interno delle relazioni personali.
In positivo :
Aver smascherato definitivamente i bluff del duo Ferragni-Fedez. La loro pochezza umana e morale. Il cinismo tipico di questa figura del tutto finta e tossica dell'influencer.
In positivo :
Aver partecipato alla poderosa reazione delle piazze italiane in tema di parità di genere e lotta agli schemi del Patriarcato, in occasione della giornata del 25 novembre, proprio per fare rumore e per smentire la passività a cui ci vorrebbero condannare questi nostri governanti inadeguati.
In negativo:
Il persistere di ben due violentissimi conflitti contrassegnati da intollerabili crimini di guerra rimette in discussione tutta la storia europea e gli ultimi 70 di pace dei paesi occidentali.
In negativo:
La conferma in questo ultimo anno, degli effetti catastrofici del Cambiamento climatico, che non è più solo un dibattito della Comunità scientifica, ma un evento concreto, materiale, che ora tocca gli interessi economici e direttamente la vita delle persone.
Nelle alluvioni di maggio della Romagna e in quella della Toscana, abbiamo tutti preso coscienza, di cosa sia l'effetto di una Natura fuori controllo. Finalmente, comprendiamo che ciò che si ostinava a ripetere in ogni ambito, Greta Tumberg e cioè che "NON C'È PIÙ TEMPO", non era un semplice slogan, ma una drammatica verità.
I Gretini veri erano dunque i vari Nicola Porro, Vittorio Feltri, Giuseppe Cruciani e Belpietro con il loro arrogante negazionismo.
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AUGURI A TUTTI PER UN 2024 PIÙ SERENO E PIÙ COSTRUTTIVO.
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La fibrillazione della NATO è dovuta a una constatazione: tutte le storie raccontate all’inizio sulla ineluttabilità della vittoria di Kiev, sostenuta dall’Occidente, si sono rivelate delle panzane. Ora la Russia sta spingendo lungo tutto il fronte, occupando altri territori. L’ipotesi di un collasso dell’esercito ucraino è tutt’altro che peregrina.
Le penetrazioni della Russia sono sempre nell’ordine di qualche chilometro: questa non è una guerra di manovra ma di economia delle forze. La Russia ha logorato l’esercito ucraino a volte anche ritirandosi temporaneamente. (...) Non c’è la possibilità che si prendano tutta l’Ucraina: nella peggiore delle ipotesi potrebbero prendere tutto il territorio sulla riva sinistra del Dnepr. (Non credo che Mosca voglia arrivare a) Kherson e Odessa.
La NATO reagisce come aveva giurato che non sarebbe mai stato necessario e cioè minacciando il suo intervento diretto. C’è uno sforzo a livello politico in tutti i Paesi (...) per preparare le nostre opinioni pubbliche a un intervento in difesa di altri, che fino a qualche tempo fa non avrebbero accettato neanche per difendere sé stesse.
(...) I russi potrebbero risolvere la situazione prima che l’Occidente si decida a mettersi in mezzo. E allora il problema si risolverà da solo. Se i tempi della guerra fossero più lunghi, invece, le cose potrebbero cambiare. (C)’è la grande incognita delle elezioni USA. Per Biden presentarsi con una guerra persa in Ucraina e una che non viene digerita dall’opinione pubblica come quella in Palestina, sarebbe imbarazzante. Siamo in una situazione pericolosissima: le nostre opinioni pubbliche vengono condizionate giorno per giorno con quello che viene detto nei telegiornali e nei programmi tv.
Marco Bertolini, generale già comandante del COI e della Brigata Folgore, via https://www.ilsussidiario.net/news/scenario-ucraina-i-russi-hanno-due-opzioni-ci-sono-le-premesse-per-una-guerra-nel-baltico-e-la-nato/2700695/?utm_source=newsshowcase&utm_medium=gnews&utm_campaign=CDAqEAgAKgcICjDMoYALMP2hjAMwksmmAg&utm_content=rundown
Biden è un matto convinto di esser il nuovo Roosevelt, pluri-rieletto per via della guerra mondiale. Basta aspettare: con Trump questo conflittino periferico contro un cacicco orientale in difesa di una lavanderia, si chiude in tre settimane.
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[Estratto dei documenti sulle conversazioni emerse tra il direttore dell’AIFA Magrini e il capogabinetto del ministro Speranza, Zaccardi; da “La Verità” di oggi 21/03/2023]
22 novembre 2020. Magrini riceve alcuni dettagli sulla negoziazione dei contratti con le case farmaceutiche e scrive a Zaccardi (presso Speranza):
«Caro Ministro ricevo questo da un giornalista. Lo ritengo molto serio e anche grave. Non credo di poter essere tenuto all’oscuro di queste cose». «Il protocollo Pfizer recita: “I dati saranno messi a disposizione [dei ricercatori che li chiederanno] 24 mesi dopo la conclusione dello studio” a certe condizioni: 1) tra i ricercatori ci deve essere uno statistico 2) i dati non potranno essere usati in tribunale. Secondo i documenti di registrazione, il completamento del trial è previsto per l’11 dicembre 2022. Quindi, i dati grezzi saranno disponibili a partire dall’11dicembre 2024. Probabilmente il vaccino sarà già stato somministrato a miliardi di persone».
Dialogo successivo:
Magrini:
“Ritieni sia normale che i contratti che abbiamo firmato per farmaci e vaccini nessuno li abbia letti? O tu li hai letti?”
Zaccardi:
“No il ministro ha voluto fare da solo. Mandami in sintesi le condizioni ordinarie di questa tipologia di contratti.
Magrini:
“Grazie, capisco meglio ora. No non vi sono tipologie tipo contratti ma manco sto capestro che sembra scritto come una presa in giro per analfabeti con l’anello al naso. . . E sapere chi se ne occupa e come sarebbe il minimo tra di noi del gabinetto ristretto.
(…)
Zaccardi: “Domani alle 12 da me con Ruocco.”
Magrini:
“Incontro di oggi assai problematico e soprattutto inconclusivo.”
Zaccardi:
“Non è vero, ora sei dentro il nucleo decisionale come è giusto che sia.”
Magrini:
“Non si capisce che ci faccia Ricciardi, coi gravi conflitti di interesse che ha. La situazione mi preoccupa ed è seria.”
Zaccardi: “Anche questo è tema del ministro e non di altri. Non trascurare che la trattativa Ue ci mette abbastanza al riparo.”
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COMMENTO
Tralasciamo quella che sarebbe una impietosa comparazione con quanto veniva negato e censurato in simultanea (e anche mesi dopo) e che ripercorreva esattamente quanto riportato (mancanza di evidenze scientifiche, carattere sperimentale dell’operazione, totale opacità contrattuale, ecc.)
Il punto che voglio sottolineare è solo uno, perché è lo stesso che è riemerso più volte in questi giorni, ad esempio nell’intervista a Sileri, ovvero la funzione cruciale dell’omertà e della copertura reciproca di questi “responsabili”, con la specifica funzione di “mettersi al riparo”.
Credo che solo se si comprende questo meccanismo fondamentale sia possibile avviare un processo di risanamento.
Per tutti questi personaggi le parole pubblicamente espresse non hanno niente a che vedere con ciò che ritengono essere la verità.
Essi dicono ciò che ritengono di dire con la sola fondamentale funzione di proteggere sé stessi e i propri interessi. E questo risultato si ottiene in due modi:
1) facendo corpo comune contro ogni critica e 2) subordinandosi ad una catena di comando ritenuta adeguatamente potente.
Così il ministero e il CTS si arroccano sulle stesse posizioni, pur sapendole prive di fondamento, e si trincerano dietro la catena di comando UE, che a sua volta viene gestita privatisticamente da Ursula von der Leyen, con contratti secretati, email cancellate, su dirette indicazioni di multinazionali americane che collaborano con la Difesa USA.
Ecco, questo scolo a cielo aperto è ciò che è stato fatto passare per “fede nella scienza” e “lotta alla disinformazione”.
Finché non si farà pubblica ammenda per tutto questo e non si metteranno in campo riforme legali che rendano impossibile il ripetersi di tutto ciò, le istituzioni italiane ed europee avranno la credibilità di una televendita di bigiotteria.
Per tutti quelli che hanno fatto vaccinare i propri figli perché solo i complotisti potevano credere che era tutto basato su dati scientifici..
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Siamo in un’epoca di complicazione del tempo, il tempo è una dimensione inafferrabile, oggi triplicata. Einstein dice di sapere cos’è il tempo, Bergson parla del tempo della coscienza, ma poi arriva la modernità, la post-modernità e il tempo reale grazie alla tecnologia. E il tempo reale porta con sé un turbamento. Un giorno ero in Portogallo, nel salotto di casa, stavo mangiando e guardando la televisione e in tempo reale grazie al satellite vedevo l’esecuzione di una donna in una pubblica piazza di un paese lontano. Io mangiavo e in tempo reale mi arrivava una cosa che mi portava in un altro tempo. La mia generazione è stata abituata a portare in banca qualcosa di visibile, banconote, assegni. Oggi via mail il valore di quel denaro non ha bisogno di essere espresso, questa è una ‘perturbazione del tempo’. Fino a poco tempo fa avevamo un tempo storico che era un patto sociale. Sapevamo quali tragedie sono successe. Poi qualcosa si è cominciato a sfaldare, sono arrivate persone che hanno cominciato a negare che certi fatti siano successi. Il negazionismo non nega solo il fatto ,ma anche il tempo. L’ideale non è una forza nobile solo perché è un ideale, attenzione. Nel nostro tempo, il cosiddetto secolo breve, che sembra passato da un attimo e invecchiato male, questi ideali hanno preso grandi spazi, per contrapposizione la mancanza di questi e il loro crollo ha fatto credere che il nulla potesse sostituirlo. Crolla il muro di Berlino e non finisce lì, si capisce molto bene che il secolo breve continua in questo perché la natura umana è una costruttrice di muri, il muro ci è consustanziale e se non si fa di mattoni ce lo costruiamo dentro ed è sì una difesa, ma anche una prigione.
da Mangialibri - Elena Torre intervista Antonio Tabucchi
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L‘allevatore sardo ha dovuto passare oltre trent'anni della sua vita in prigione. Ricordiamocelo quando sentiremo in futuro i proclami giustizialisti sulla infallibilità di chi è chiamato a giudicare
Proviamo a immaginare anche solo alcune delle cose che uno come Beniamino Zuncheddu, carcerato per più di trent’anni, non può ricordare. Quanti tramonti fuori da quella prigione, quanti bocconi di formaggio masticati sotto il silenzio di un castagno, quante corone di luna sulle montagne nere, quante feste delle cicale nei pascoli gialli, quanti sguardi del cane pastore, quanti momenti fioriti dei ciliegi, quante ombre delle nuvole bianche sui prati della primavera, quanto vento sulle colline di ginestre, quanti respiri freddi in salita sulle mulattiere d’inverno. Tutte cose rubate per sempre. Tutte cose che un vecchio, imprigionato quando era giovane, non può ricordare perché una sentenza emessa in nome del popolo italiano gliele ha rubate.
D’accordo, il funzionario di polizia che avrebbe lavorato contro la legge per farlo condannare. D’accordo, il testimone che, qualche settimana dopo, si diceva certo di riconoscere in lui l’assassino che invece, giusto qualche settimana prima, diceva di non poter riconoscere in nessun modo perché aveva il volto coperto da una calza. D’accordo, l’accusa pubblica che aveva torto nel reclamarne la condanna e pervicacemente si metteva di traverso sulla via della revisione del processo.
D’accordo tutto. Ma, ricordando che sarebbe stata vissuta da un innocente quella vita rubata, non dimentichiamo questo: che è stato un giudice a condannare Beniamino Zuncheddu all’ergastolo. Non dimentichiamo che è in forza della sentenza di un giudice che Beniamino Zuncheddu è rimasto in carcere per più di trent’anni. Non dimentichiamo che è un giudice quello che ha dato ragione all’accusa che aveva torto e ha dato torto alla difesa che aveva ragione. Non dimentichiamo che è stato un giudice a rubargli la vita. Non dimentichiamo che è stata la giustizia di un giudice a fare ingiustizia.
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