#dibattito pubblico
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Un'altra indagine dimostra l'esistenza di una corruzione sistemica nella risposta al COVID-19
Gran parte della popolazione si è accorta che è successo qualcosa di molto sbagliato nella risposta alla COVID-19 Source: May 13, 2022; by A Midwestern Doctor on The Forgotten Side of Medicine (more…) “”
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#Anthony Fauci#Approvazione Normativa#Bene Pubblico#Big Tech#Brevetti#CDC#Censura#Collaboratori#Commercializzazione#Conflitti Interesse#Corruzione#Covid-19#Cure#Dibattito Pubblico#Difetti Intenzionali#Dogma#Editing Genico#EMA#Esperti#Eventi Avversi#FDA#FIOA#FOIA#Funzionari#GAO#Governi Nazionali#HSS#Indagine#Indagini#Industria Farmaceutica
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Il Politicamente Corretto: tra lingua di cotone e sincerità
Il termine “politicamente corretto” è ormai entrato stabilmente nel nostro lessico quotidiano. Ma cosa significa davvero? E perché suscita così tante passioni, tra chi lo difende a spada tratta e chi lo considera una forma di censura? Continue reading Il Politicamente Corretto: tra lingua di cotone e sincerità
#dibattito pubblico#discriminazione#libertà di espressione#linguaggio inclusivo#politicamente corretto
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Gran Bretagna: "Non-Crime Hate Incidents" - Cosa e' e Perché se Ne Parla?
Non-Crime Hate Incidents: Il Confine Tra Libertà di Espressione e Odio
Negli ultimi giorni, il tema degli incidenti d’odio non criminali (Non-Crime Hate Incidents, NCHI) è tornato al centro del dibattito in Inghilterra. Tra i casi più discussi, un’inchiesta ha preso avvio a seguito di una serie di tweet dell’opinionista del Telegraph Allison Pearson, considerati da alcuni come incitamenti all’odio razziale. Ma cosa sono esattamente questi episodi, e perché suscitano…
#aggiornamenti 2023#Allison Pearson#codice di condotta#critiche al sistema#cronaca UK#Dibattito pubblico#equilibrio tra diritti#escalation di crimini#giustizia sociale#incidenti d&039;odio non criminali#incidenti registrati#incitamento all&039;odio#leggi britanniche#Libertà di espressione#libertà individuale#monitoraggio crimini#NCHI#Non-Crime Hate Incidents#odio razziale#opinione pubblica divisa#opinioni legittime#opinioni personali#polemica sui social media#polizia britannica#pregiudizi sociali#protezione della libertà di parola#protezione delle comunità vulnerabili#razzismo in Inghilterra#registro degli NCHI#regolamenti della polizia
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lunedì omofobo e per di più voglio bruciare qualcosa. nella norma dai
#no però il temuto incontro sulla cancel culture plot twist#perché in realtà l’ospite contestava il termine sostenendo che essenzialmente si tratta di etichettamento per delegittimare le minoranze#che cercando di riprendersi spazio nel dibattito pubblico#e boh una serie di altre cose con cui ero abbastanza d’accordo#quindi lo spauracchio dato dalla presenza di [redacted] che è la persona più sbagliata per parlare di questi temi è rientrato#DETTO CIÒ collega fastidiosa l’ho vista per due ore che mi sono bastate per risvegliare la piromania#e poi boh io a redacted lo vorrei anche offrire questo caffè che ho in sospeso#fosse anche solo per fare due chiacchiere con una persona simpatica
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Petizione per la Rimozione dei Medici Obiettori di Coscienza dai Consultori Familiari
Perché questa petizione è importante
Destinatari: Ministero della Salute, Regioni, Enti Locali
Oggetto: Richiesta di rimozione dei medici obiettori di coscienza dai consultori familiari
Negli ultimi anni, la presenza di medici obiettori di coscienza all'interno dei consultori familiari ha suscitato un acceso dibattito pubblico; la Legge 194/1978 che regola l'interruzione volontaria di gravidanza, prevede che i consultori debbano fornire supporto alle donne che desiderano interrompere una gravidanza e garantire l'accesso a servizi di salute riproduttiva; tuttavia, la presenza di professionisti con un approccio non favorevole all'aborto rischia di compromettere il principio di assistenza neutrale e il diritto delle donne a ricevere informazioni complete e imparziali.
Richiesta: chiediamo che venga adottata una misura che preveda la rimozione in via definitiva dei medici obiettori di coscienza dai consultori familiari, con il fine di: - Proteggere il Diritto alla Salute: garantire che tutte le donne possano accedere a servizi sanitari privi di pressioni ideologiche e che rispettino la loro libertà di scelta - Promuovere un Ambiente Neutro: creare uno spazio dove le donne possano ricevere informazioni accurate e supporto senza influenze esterne legate a posizioni ideologiche sull'aborto - Rafforzare i Servizi di Supporto all'IVG: favorire l'inserimento di professionisti specializzati in ginecologia, psicologia e assistenza sociale, capaci di offrire un supporto completo alle donne che desiderano interrompere una gravidanza in quanto non desiderata
Conclusione: la salute e il benessere delle donne devono essere al centro delle politiche sanitarie: è fondamentale garantire che i consultori familiari svolgano il loro ruolo senza conflitti d'interesse o pressioni ideologiche. Chiediamo pertanto l'adozione urgente di misure per rimuovere i medici obiettori di coscienza dai consultori familiari.
[Questa petizione può essere distribuita sia online che in formato cartaceo, raccogliendo firme da cittadini interessati a sostenere questa causa.]
#petizione#salute e benessere delle donne#politiche sanitarie#consultori familiari#conflitti d'interesse#pressioni ideologiche#medici obiettori di coscienza#gravidanza#interruzione di gravidanza#IVG#Ministero della Salute#Regioni#Enti Locali#Legge 194/1978#servizi di salute riproduttiva#principio di assistenza neutrale#informazioni complete e imparziali#libertà di scelta#informazioni accurate#posizioni ideologiche#aborto#supporto completo alle donne#salute e benessere
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Petizione per la Rimozione dei Medici Obiettori di Coscienza dai Consultori Familiari
Perché questa petizione è importante
Destinatari: Ministero della Salute, Regioni, Enti Locali
Oggetto: Richiesta di rimozione dei medici obiettori di coscienza dai consultori familiari
Negli ultimi anni, la presenza di medici obiettori di coscienza all'interno dei consultori familiari ha suscitato un acceso dibattito pubblico; la Legge 194/1978 che regola l'interruzione volontaria di gravidanza, prevede che i consultori debbano fornire supporto alle donne che desiderano interrompere una gravidanza e garantire l'accesso a servizi di salute riproduttiva; tuttavia, la presenza di professionisti con un approccio non favorevole all'aborto rischia di compromettere il principio di assistenza neutrale e il diritto delle donne a ricevere informazioni complete e imparziali.
Richiesta: chiediamo che venga adottata una misura che preveda la rimozione in via definitiva dei medici obiettori di coscienza dai consultori familiari, con il fine di:
- Proteggere il Diritto alla Salute: garantire che tutte le donne possano accedere a servizi sanitari privi di pressioni ideologiche e che rispettino la loro libertà di scelta
- Promuovere un Ambiente Neutro: creare uno spazio dove le donne possano ricevere informazioni accurate e supporto senza influenze esterne legate a posizioni ideologiche sull'aborto
- Rafforzare i Servizi di Supporto all'IVG: favorire l'inserimento di professionisti specializzati in ginecologia, psicologia e assistenza sociale, capaci di offrire un supporto completo alle donne che desiderano interrompere una gravidanza in quanto non desiderata
Conclusione: la salute e il benessere delle donne devono essere al centro delle politiche sanitarie: è fondamentale garantire che i consultori familiari svolgano il loro ruolo senza conflitti d'interesse o pressioni ideologiche.
Chiediamo pertanto l'adozione urgente di misure per rimuovere i medici obiettori di coscienza dai consultori familiari.
[Questa petizione può essere distribuita sia online che in formato cartaceo, raccogliendo firme da cittadini interessati a sostenere questa causa.]
#Italia#Medici Obiettori di Coscienza#Consultori Familiari#petizione#importante#Ministero della Salute#Regioni#Enti Locali#Legge 194/1978#interruzione volontaria di gravidanza#supporto alle donne#interrompere una gravidanza#garantire l'accesso a servizi di salute riproduttiva#aborto#principio di assistenza neutrale#informazioni complete e imparziali#rimozione in via definitiva dei medici obiettori di coscienza dai consultori familiari#Proteggere il Diritto alla Salute#Promuovere un Ambiente Neutro#Rafforzare i Servizi di Supporto all'IVG#ginecologia#psicologia#assistenza sociale#salute e benessere delle donne#politiche sanitarie#conflitti d'interesse#pressioni ideologiche
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Petizione per la Rimozione dei Medici Obiettori di Coscienza dai Consultori Familiari
Destinatari: Ministero della Salute, Regioni, Enti Locali
Oggetto: Richiesta di rimozione dei medici obiettori di coscienza dai consultori familiari
Negli ultimi anni, la presenza di medici obiettori di coscienza all'interno dei consultori familiari ha suscitato un acceso dibattito pubblico; la legge 194/1978 che regola l'interruzione volontaria di gravidanza, prevede che i consultori debbano fornire supporto alle donne che desiderano interrompere una gravidanza e garantire l'accesso a servizi di salute riproduttiva; tuttavia, la presenza di professionisti con un approccio non favorevole all'aborto rischia di compromettere il principio di assistenza neutrale e il diritto delle donne a ricevere informazioni complete e imparziali.
Richiesta: chiediamo che venga adottata una misura che preveda la rimozione in via definitiva dei medici obiettori di coscienza dai consultori familiari, con il fine di:
Proteggere il Diritto alla Salute: garantire che tutte le donne possano accedere a servizi sanitari privi di pressioni ideologiche e che rispettino la loro libertà di scelta
Promuovere un Ambiente Neutro: creare uno spazio dove le donne possano ricevere informazioni accurate e supporto senza influenze esterne legate a posizioni ideologiche sull'aborto
Rafforzare i Servizi di Supporto all'IVG: favorire l'inserimento di professionisti specializzati in ginecologia, psicologia e assistenza sociale, capaci di offrire un supporto completo alle donne che desiderano interrompere una gravidanza in quanto non desiderata
Conclusione: la salute e il benessere delle donne devono essere al centro delle politiche sanitarie: è fondamentale garantire che i consultori familiari svolgano il loro ruolo senza conflitti d'interesse o pressioni ideologiche.
Chiediamo pertanto l'adozione urgente di misure per rimuovere i medici obiettori di coscienza dai consultori familiari.
[Questa petizione può essere distribuita sia online che in formato cartaceo, raccogliendo firme da cittadini interessati a sostenere questa causa.]
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"Una politica impopolare, o peggio ingannevole, non si riconosce dunque dalle sue false soluzioni, ma dai suoi falsi problemi. A me sembra che oggi questo requisito sia soddisfatto oltre ogni dubbio e oltre ogni decenza. Il dibattito politico contemporaneo può definirsi come una produzione a getto continuo di falsi problemi dove non passa giorno senza che si aggiunga nuovo fumo a una cortina di «emergenze» da mettere ogni volta in cima all'agenda: dall'«odio» al razzismo, dal patriarcato al sessismo, dallo ius soli, culturae, itinerandi, natandi degli altri alla «scarsa mobilità» dei nostri, dal sempreverde baubau del fascismo che ritorna a quello - novità dello chef - del comunismo, dal debito pubblico ai soldi pubblici che «non ci sono», dal «nanismo delle imprese» al «troppo Stato», dall'«analfabetismo finanziario» a quello «funzionale», dai mancati scontrini alle mancate nascite (ma, subito dopo, l'apocalisse della «sovrappopolazione»), dalle frontiere «da abbattere» ai dazi «anacronistici», dal troppo contante in circolo ai mancati scontrini alla corruzione «percepita», dalla genitorialità gay ai semafori, ai cessi, alla modulistica «gender equal», dall'educazione erotica degli infanti ai chemioterapici per i preadolescenti sessualmente indecisi, dal deficit di «cultura scientifica» al «ritardo digitale» che va «colmato» forzando ovunque l'uso dei calcolatori, dai «fondamentalismi» ai «nazionalismi», dal «complottismo» alle «fake news», dall'anidride carbonica al diritto di voto che deve essere riservato ai plurilaureati nei giorni pari, esteso anche ai sedicenni in quelli dispari, dalla varicella al morbillo alle altre malattie che dall'oggi al domani diventano emergenze globali e piaghe sterminatrici, ma solo se prevenibili con un vaccino, dalle autoblù alle province agli «enti inutili» al numero dei parlamentari il cui taglio, dicono, era atteso da quarant'anni (cioè da qui).
In questa cacofonia di allarmi, tutti accuratamente lontani dagli allarmi che salgono dalla più ampia base dei cittadini, si confondono fattispecie diverse: i problemi falsamente formulati (che cioè riformulano un problema reale, per nasconderlo), quelli falsamente rappresentati (che trasformano casi minoritari o controversi in questioni universali, per falsa sineddoche), i falsi d'autore (cioè problemi creati e alimentati da chi li denuncia) e i falsi tout court.
È altrettanto diffusa la percezione che questi e altri falsi problemi servano a paralizzare l'azione politica e a deviare l'attenzione del pubblico dalla mancata soluzione dei problemi reali che lo affliggono. Anche questa percezione è condivisibile e invita ad approfondire i modi e i moventi del fenomeno". (segue)
Se non serve, serve a qualcos'altro. (I.P)
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La strumentalità politica del ministro Musumeci e del viceministro Bignami è evidente, soprattutto da chi qui non si è mai visto. E stavolta è degenerata nello sciacallaggio. Lo stato di emergenza è il minimo sindacale e il Commissario da Roma un errore madornale. La mia intervista a La Stampa a firma di Francesca Schianchi
«Gli ha già risposto la presidente Priolo: quei soldi li abbiamo ricevuti nel corso di 14 anni, non dieci, 40 milioni l’anno. E l’85 per cento di quelle risorse sono già rendicontate, il resto è impegnato in opere in corso. Musumeci poteva rivolgersi al ministro dell’Ambiente, e chiedergli anche se l’Emilia-Romagna è tra le regioni virtuose o meno. E poteva fargli anche un’altra domanda».
«Quanto ha speso la Regione Sicilia, quando Musumeci era presidente? Così, per fare un dibattito pubblico. È una polemica indecente, aperta nel corso di un’emergenza da chi qui, dopo il maggio 2023, non si è più fatto vedere».
«Dopo l’alluvione di maggio 2023 è venuto una volta e poi non si è più visto né sentito. La premier Meloni è venuta due volte e aveva preso un impegno importante, che purtroppo non ha mantenuto».
«Aveva promesso il rimborso del 100 per cento dei danni a famiglie e imprese. A fronte di una stima di quasi quattro miliardi, ad oggi hanno liquidato 12milioni. Mi auguro rimedi».
«Tutte le risorse sono state programmate e impegnate. Quanto ai flussi finanziari, chi amministra dovrebbe sapere che le liquidazioni avvengono a valle. Ma è incredibile che il governo, dopo aver scelto di accentrare tutta la gestione a Roma, se la prenda con gli amministratori locali. Dopo di ché, moltissimi interventi di messa insicurezza sono stati completati: se gli sfollati sono 1250 e non 45mila come l’anno scorso, è perché la maggior parte delle infrastrutture ha retto».
«Guardi che a chiedere che fossi nominato commissario furono anche i sindaci di centrodestra e tutte le parti sociali della regione. Perché le cose vanno gestite sul territorio a tempo pieno, come abbiamo dimostrato dopo il sisma del 2012. E, a differenza di questa destra, prima Errani e poi io abbiamo collaborato con tutti i governi, senza distinzione di colore politico».
«Ho detto da subito che una gestione commissariale da Roma era un errore madornale. Ma questo non toglie la mia stima per Figliuolo, che da servitore dello Stato ha fatto alle condizioni date».
«Al pari di altre, in particolare del Nord. Eravamo una terra tra le più povere del Paese nel dopoguerra, oggi siamo una delle regioni con aspettativa e qualità della vita più alte in Europa, grazie anche a tanti distretti manifatturieri e tante infrastrutture. È vero che in Italia e in Emilia-Romagna si è consumato troppo suolo: per questo abbiamo approvato una legge regionale che punta alla rigenerazione urbana e al saldo zero del consumo di suolo, la più restrittiva del Paese. Ne servirebbe una nazionale in materia: se Bignami se ne occupasse, gliene renderemmo merito».
«A me radical chic non lo ha mai detto nessuno. Però, a differenza di Bignami, io non ignoro e non nego il cambiamento climatico. La differenza è tutta qui: questa destra attacca la scienza e scarica sempre la responsabilità su altri».
«Ho apprezzato che la premier abbia chiamato la presidente Priolo e stanziato subito 20milionidi euro. Che venga dichiarato lo stato di emergenza, però, è il minimo sindacale in casi come questo».
«Musumeci e Bignami hanno fatto una conferenza stampa per attaccare Regioni e comuni mentre erano in corso i soccorsi. Sapendo di essere in difficoltà, si sono giocati il tutto per tutto. Ci provarono l’anno scorso, ci riprovano ora, mentre è proprio in situazioni come questa che le istituzioni dovrebbero pensare solo a collaborare».
«Per come l’ha posta il ministro Musumeci, è un alibi per non investire sulla prevenzione. Il compito dello Stato è fare difesa del suolo, non sponsorizzare le assicurazioni. Poi si può discutere di tutto, ma intanto le assicurazioni paghino quando c’è da pagare e le famiglie più fragili non siano tagliate fuori».
«Niente di nuovo: da mesi questa maggioranza è divisa su molte questioni».
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La doppia morale del ministro Valditara, sospende un professore per quel che ha detto fuori dalle mura scolastiche ma rivendica il proprio diritto di manifestare davanti ad un tribunale come un “semplice cittadino” La sanzione inflitta dall’Ufficio scolastico regionale del Lazio, diretto da Anna Paola Sabatini, una rampante democristiana prima in quota Pd poi passata a Forza Italia, contro Christian Raimo (tre mesi di sospensione dall’insegnamento con dimezzamento dello stipendio), professore di filosofia in un liceo romano, vivace animatore culturale, già assessore alla cultura del III municipio del comune di Roma, candidato per Avs alle ultime elezioni europee, per aver espresso critiche molte aspre contro la politica dell’istruzione condotta dall’attuale ministro Giuseppe Valditara, non è solo un segnale ulteriore dell’autoritarismo di questo governo, composto da un ceto politico insofferente alle critiche e vigliaccamente vendicativo, ma la conferma della torsione disciplinare introdotta con la controriforma del voto in condotta che va di pari passo con regolamenti interni presenti in diversi istituti, ingiustificatamente repressivi, persino lesivi di alcuni diritti costituzionali degli stessi studenti. Ciò che più bisogna sottolineare in questa vicenda sono le modalità con sui è stata esercitata la rappresaglia del potere contro la parola critica. Il ministro, infatti, poteva ricorrere alla magistratura per far valere - se davvero queste erano fondate - le ragioni di un eventuale danno alla sua immagine. Quando si è espresso, infatti, Raimo non era in cattedra, non stava tenendo lezione ai suoi studenti ma parlava in uno spazio pubblico, all’interno di un dibattito sulla scuola durante la festa di Avs, lo scorso settembre. Era in qualità di cittadino e non di docente che Raimo interveniva esercitando un diritto costituzionale che forse a questo governo dispiace. Eppure la punizione comminata a Raimo non è quella di un giudice che avrebbe individuato contenuti diffamatori nelle sue dichiarazioni ma una sanzione inflitta per via gerarchica dal suo datore di lavoro, il ministero del Pubblica istruzione e – quanto mai – del (De)merito. E’ come se un chirurgo fosse stato sanzionato dal ministro della Sanità per quel che ha detto in una pubblica piazza. La classe docente non porta l’uniforme, non è armata, non esercita la forza legittima dello Stato per cui è legata dalla costituzione a stretti vincoli di fedeltà, condotta e riserbo. La classe docente non giura fedeltà ad alcun regime, è composta da liberi cittadini che all’interno della scuola devono rispettare un codice regolamentare e i doveri contrattuali e quando escono hanno la piena libertà di esprimersi e criticare nello spazio pubblico. Diritto che per altro il ministro Valditara rivendica per sé, senza riconoscerlo agli altri, quando come «semplice cittadino» - a suo dire - nonostante sia membro del governo, si è recato al presidio davanti al tribunale di Palermo per sostenere il suo segretario di partito Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio al processo Open Arms. Se questa sanzione non viene ricacciata indietro non si dovrà aspettare molto perché un qualunque ufficio scolastico si sentirà libero di sindacare anche i gusti sessuali e religiosi, oltre che politici, dei docenti fuori dalla scuola, perché questi possono «ledere l’immagine dell’istituzione scolastica». Non basta dunque la semplice solidarietà, serve anche reagire e mobilitarsi dentro e fuori le scuole e bene farà Raimo a presentare ricorso in sede amministrativa, perché ha ragione da vendere. Paolo Persichetti, Facebook
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VERMIGLIO
Quando nelle sale cinematografiche uscì “L'albero degli zoccoli" di Ermanno Olmi, Maura Delpero aveva solo tre anni, non so quindi se abbia potuto immaginare che tipo di dibattito pubblico scatenò il film (ricordo solo en passant la polemica sul "leopardo"). Fatto sta che anche "Vermiglio" rientra in quella nutrita categoria di film sul mondo dei tempi andati, di cui l'Italia vanta una nobile e ben nutrita tradizione (a cominciare da Olmi e Pupi Avati). Anche qui, come nel recente "Campo di Battaglia" di Gianni Amelio (ancora nella sale), mentre in quest’ultimo tempo raccontato è quello della Grande Guerra, in Vermiglio siamo nella Seconda guerra mondiale e più o meno siamo anche nella stessa area geografica. In cima ad una montagna nei pressi del paesino di Vermiglio, nella Val di Sole in Trentino, Lucia, Ada e Flavia, figlie femmine della prolifica famiglia Graziadei conducono la loro esistenza fatta di lavoro e poco altro. Il padre, maestro elementare del paese, cerca di inculcare, con rigore e con rassegnata consapevolezza ai propri alunni e ai loro famigliari, che la vita dello spirito ha una parte importante. Piero, un disertore di origine siciliana rifugiatosi nel paese per sfuggire alla guerra, dopo qualche timidissima avances riesce a far breccia nel cuore di Lucia. I due giovani convoleranno presto a nozze e dalla loro unione nascerà un “popo" (in dialetto trentino, un bambino). Ada, la figlia irrequieta e un po' ribelle si rifugia nelle braccia di Agata, donna spregiudicata del paese, mentre un figlio maschio della numerosa famiglia, timido ed indomito, sembra intraprendere una vita di dissoluzione casalinga per via della sua dedizione all'alcol. Ma naturalmente, la tragedia è in agguato e così su Pietro, il bel disertore tornato in Sicilia, si scopre che è già maritato e con moglie siciliana la quale non aspetta di meglio che ucciderlo a sangue freddo (o caldo). Il bambino di Lucia, come prevedibile, finisce in orfanotrofio poiché la ragazza deve andare a lavorare “in città” e fare la serva. Ecco, se a Vermiglio sostituiamo Palosco nella pianura bergamasca e magari alla famiglia Graziadei sostituiamo la famiglia Batistì e, volendo azzardare, se a Lucia e Pietro sostituiamo Maddalena e Stefano, il clima e la temperie che si respira è la stessa. Olmi vinse la Palma d’oro a Cannes per aver portato sullo schermo il mondo dei vinti, tutti coloro che lo hanno fatto dopo sono inesorabilmente condannati ad imitarlo.
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(...) La ragazza viene subito supportata da famiglia, scuola, psicologi e medici. Sono proprio i professionisti sanitari a spingere più di tutti per il cambio di genere di Luka, arrivando addirittura a rivolgere ai suoi genitori la triste domanda: “Preferireste avere un figlio vivo o una figlia morta?”. In ogni convegno pubblico Luka sottolinea come gli psicologi e i medici non abbiano affatto cercato di comprendere le inquietudini e le difficoltà di quell’adolescente, ma le hanno sempre dato come unica soluzione la transizione. Luka inizia quindi a modificare il suo corpo: inizia con l’assunzione di anticoncezionali ormonali, passa a fasciarsi il seno poi incomincia ad assumere testosterone fino a sottoporsi, a soli 16 anni, a una doppia mastectomia. Il cambio ormai è irreversibile.
Luka, ormai ragazzo, non trova però quella felicità che tutti gli avevano promesso, anzi, prova sempre più disagio in quel corpo mutilato che non ha potuto diventare donna. A 20 anni Luka, ormai diventata più matura, si rende conto che tutto quello che le era stato raccontato non era altro che un’enorme bugia. Lei non era affatto un uomo nato nel corpo sbagliato, ma è sempre stata una femmina, come scritto in ogni sua cellula. Nelle interviste rilasciate racconta quanto sia stato difficile accettare di essersi sbagliata. Non scorderà mai quando, dalla sua residenza universitaria a centinaia di km da casa, ha chiamato sua madre in lacrime per dirle che era stata INGANNATA. Tutto quello che voleva era tornare donna.
(...)
Questo tema è di estrema attualità oggi e il presente articolo vuole sollevare la questione se sia legittimo permettere ad un ragazzo minorenne di fare un cambiamento di genere. È veramente cosciente una ragazza di 14 anni di cosa comporti un cambio così radicale? È possibile che i medici non abbiano cercato altre soluzioni per i problemi di Luka o almeno proporle di aspettare la maggiore età per questo processo irreversibile? Perché non è previsto un percorso terapeutico per i detransitioner? La storia di Luka deve servire ad aprire un dibattito su questo tema perché sia messa al primo posto la salute e la vita dei nostri ragazzi piuttosto che la propaganda di un’ideologia.
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Assemblea Cittadina del PD di Casale Monferrato: Unità, Rinnovamento e Sfide sul Territorio
Il Partito Democratico si riunisce per affrontare i temi cruciali per la comunità casalese, con una critica alle politiche regionali su sanità e trasporti e il rilancio della coalizione di centro-sinistr
Il Partito Democratico si riunisce per affrontare i temi cruciali per la comunità casalese, con una critica alle politiche regionali su sanità e trasporti e il rilancio della coalizione di centro-sinistra. Domenica scorsa, il Partito Democratico di Casale Monferrato ha tenuto un’assemblea cittadina molto partecipata presso il Salone Anffas, dove i membri e i sostenitori del PD si sono…
#amministrazione pubblica#ANFFAS#assemblea cittadina#Assessore Sanità#Casale Monferrato#centro-sinistra#Cesare Chiesa#Coalizione Casale Davvero#Comunità casalese#Consiglio comunale#critica politica#Dibattito pubblico#DLGS 1/600#Domenico Ravetti#giovani in politica#Giunta Regionale#investimenti locali#Luigi Perri#Partecipazione cittadina#Partito Democratico#PD#PD Alessandria#PD Piemonte#Piemonte#Pino Iurato#politica cittadina#politica inclusiva#politica locale#politiche regionali#Rappresentanza Politica
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Io, che non sono nessuno, quando devo affrontare una discussione su un argomento che non conosco, mi informo. Per poter rispondere alle domande, alle altrui affermazioni, per controbattere.
Ma come si fa a partecipare a un dibattito televisivo avendo solo un'infarinatura?
Mah!
Per non parlare dei post sulle piattaforme social, dove account di parte, furbescamente, pubblicano notizie fake o inesatte. Contando sul fatto che il loro pubblico non si scomoderà neanche a fare un rapido giro su internet per verificare e si berrà quanto detto.
E la cosa che più mi dispiace è vedere persone di cui ho la massima stima, condividere senza accertarsi dei fatti.
Che delusione!
P.S.
Quante volte vorrei rispondere 'Ma che cazzo dici? Leggi, informati!'
Ma siccome non ho voglia di litigare - chi cazzo me lo fa fare? - preferisco affrontare tali discussioni 'nella vita reale'.
La salute prima di tutto.
Barbara
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Petizione per la Rimozione dei Medici Obiettori di Coscienza dai Consultori Familiari
Destinatari: Ministero della Salute, Regioni, Enti Locali
Oggetto: Richiesta di rimozione dei medici obiettori di coscienza dai consultori familiari
Negli ultimi anni, la presenza di medici obiettori di coscienza all'interno dei consultori familiari ha suscitato un acceso dibattito pubblico; la legge 194/1978 che regola l'interruzione volontaria di gravidanza, prevede che i consultori debbano fornire supporto alle donne che desiderano interrompere una gravidanza e garantire l'accesso a servizi di salute riproduttiva; tuttavia, la presenza di professionisti con un approccio non favorevole all'aborto rischia di compromettere il principio di assistenza neutrale e il diritto delle donne a ricevere informazioni complete e imparziali.
Richiesta: chiediamo che venga adottata una misura che preveda la rimozione in via definitiva dei medici obiettori di coscienza dai consultori familiari, con il fine di:
Proteggere il Diritto alla Salute: garantire che tutte le donne possano accedere a servizi sanitari privi di pressioni ideologiche e che rispettino la loro libertà di scelta
Promuovere un Ambiente Neutro: creare uno spazio dove le donne possano ricevere informazioni accurate e supporto senza influenze esterne legate a posizioni ideologiche sull'aborto
Rafforzare i Servizi di Supporto all'IVG: favorire l'inserimento di professionisti specializzati in ginecologia, psicologia e assistenza sociale, capaci di offrire un supporto completo alle donne che desiderano interrompere una gravidanza in quanto non desiderata
La salute e il benessere delle donne devono essere al centro delle politiche sanitarie; è fondamentale garantire che i consultori familiari svolgano il loro ruolo senza conflitti d'interesse o pressioni ideologiche: è necessario pertanto rimuovere i medici obiettori di coscienza dai consultori familiari IN VIA DEFINITIVA.
[Questa petizione può essere distribuita sia online che in formato cartaceo, raccogliendo firme da cittadini interessati a sostenere questa causa.]
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Un altro moralista che non ammette le cose come stanno. È pieno di ragazze oggettivamente mediocri che fanno foto nude e se la tirano, che ti piaccia o no.
o semplicemente non voglio che il mio blog diventi luogo di dibattito pubblico(?) che questo social sia peggiorato tanto negli ultimi anni, non possiamo negarlo. ma definire cessi/cesse, o insultare altre persone, magari questo no. al massimo puoi “contestare” l’uso di tumblr ad alcune persone, ma senza sfociare in insulti o guerre tra anonimi. siate razionali
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