#desiderio di appartenenza
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pier-carlo-universe · 28 days ago
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Sono una bambina di Gilda Jocle: l’intensità poetica dell’anima. Recensione di Alessandria today
Un viaggio poetico tra introspezione, nostalgia e il desiderio di appartenenza.
Un viaggio poetico tra introspezione, nostalgia e il desiderio di appartenenza. La poesia Sono una bambina di Gilda Jocle è un’opera che penetra nell’intimo del lettore con immagini struggenti e un linguaggio profondo e vibrante. La voce della poetessa, intrisa di sensibilità e nostalgia, si manifesta con intensità in ogni verso, offrendo un ritratto universale delle emozioni umane. Un racconto…
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raccontidialiantis · 19 days ago
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Farfalle
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Arriva la prima. È gentile, la noti. Magari con un po’ di fastidio. Perché ti lascia a bocca aperta dallo stupore. Ti sconvolge e non lo vuoi ammettere. Ma è leggera, bellissima e ti abitui al pensiero di averla attorno spesso. Poi te ne arrivano altre. Non richieste, sfacciate. E che tu lo voglia o no ti si impongono. Spodestano tutti gli altri pensieri.
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Alcune di loro invece svolazzano discrete. Hanno varie dimensioni e colori. Sono le sfumature di un'altra persona che ti cresce dentro. Ma tu ancora non lo sai. Non te ne accorgi: entrano dentro di te da bocca, narici, orecchie e occhi. Si fermano nello stomaco e lo senti tremare, hai il metabolismo scombussolato. Non capisci. Hai l'abitudine di avere il controllo su tutto: lavoro, conto bancario.
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E anche sulle tue emozioni. Poi, quando pensi di averle digerite, c'è la quiete prima della tempesta: si sparpagliano, se ne vanno tutte in giro liberamente dentro di te e ti riplasmano. Ormai è tardi: perché ce le hai nel sangue, nella mente e nel cervello. Poi nell'organo sessuale e in tutte le tue zone erogene. Anzi: ti possiedono totalmente. Tutto il tuo corpo è ormai loro.
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Ti arrendi al desiderio di quella persona e non brami altro. Le farfalle ti fanno fare pazzie. Tornano spesso prepotenti anche in bocca e te la rendono bisognosa, avida. Ti fanno pronunciare frasi che spogliano l'anima tua davanti a chi ami. Ti costringono ad umiliarti. Fanno arrossare le tue gote dalla vergogna e dall'imbarazzo.
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Ma tutto questo ti piace. Il tuo corpo ora è nudo e disponibile, vulnerabile. È questo, ciò che ti combina l'amore per un altro essere umano. Non ti riconosci più. Non sei più tu, non hai più pace. Per il cuore e la voglia d'essere amati non contano mai razza, censo, religione, soldi o sesso di appartenenza. Si ama e basta. Non vorresti finisse più.
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Purtroppo a volte inspiegabilmente le farfalle se ne vanno. Tutte. Nessuna di loro si volta verso di te. Neppure per dirti: “Ciao e grazie per aver prestato il tuo corpo alle nostre anime, ai nostri sensi. Attraverso te abbiamo provato l'amore. È stato bellissimo.” Comunque, tu goditele lo stesso e curale, finché staranno dentro di te. Nutri l'amore. Sempre.
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RDA
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be-appy-71 · 8 months ago
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lo credo che il DESIDERIO di fare l'amore con un'altra persona (parlo del desiderio denso, intenso... non passeggero, non legato all'istante), non abbia a che fare con il sesso o con il piacere fine a se stesso, ma con il desiderio di appartenenza... di FARE PARTE DI.
Anche e solo per quell'attimo meraviglioso dell'unione dei corpi, si vive a pelle l'ineguagliabile sensazione di essere uno dentro l'altro, un'unica cosa... insomma. Ecco... io trovo che il piacere assoluto sia nel desiderio che nasce proprio da lì... Dal pensiero che anela all'altro così tanto da volersi perdere in lui, in un gioco di dimenticanza di confini. Quel Noi che non è solo metafora, ma magico gioco a incastro, dove abbandono e resa sono presupposto di comunicazione sottile. Che, da questo, nasca il piacere, credo sia naturale conseguenza di quelle anime che - nell'amore - perdono i limiti di un corpo per toccarsi davvero.... ♠️🔥
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mucillo · 3 months ago
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Tutti gli animali, Uomo compreso, sono di natura empatici, ma mentre i cani, le giraffe o i gorilla, hanno continuato ad esserlo, la Bestia Umana ha sepolto sotto la sabbia dell'indifferenza, l'EMPATIA che provava, temendo d'essere fragile dato che i sentimenti uccidono più di un coltello.  Giacomo Rizzolatti, dell'Università di Parma, scopri' che nel cervello umano sono presenti dei "neuroni-specchio" che ci consentono di far nostre le emozioni degli altri.
La presenza o l'assenza di questi neuroni spiega la differenza tra Noi e i Leghisti.
Senza, non c'é condivisione né appartenenza.  L' EMPATIA ci consente di metter dietro tutti i ragionamenti pratici, i perché e i percome di una vicenda, mette in risalto l'emozione e la partecipazione alla stessa.
Una barca che parte, carica di Uomini e Donne alla ricerca della Vita, il loro stringersi addosso per mitigare il freddo, per sconfiggere la Paura per trasmettersi l'un l'altro la Speranza, NON puo' lasciarci indifferenti.
Il nostro "non possiamo accoglierli tutti" é la patetica difesa che l'Egoismo mette in pratica per sconfiggere l' Empatia che vorrebbe invece farci aprire le braccia per accoglierli. 
E questo vale per tutte quelle storie che ci sfiorano ogni giorno.
Dalle più drammatiche, tipo una Donna che si brucia per disperazione, all'anziano costretto a rovistare nei cassonetti dell'immondizia per racimolare un po' di cibo.
Da un Popolo oppresso come quello Palestinese, ad un Popolo schiavo come quello egiziano.  La nostra EMPATIA ci costringe a fare i conti con noi stessi, con le nostre azioni, i nostri pensieri. Ci sbatte in prima linea nella guerra contro l'Indifferenza. Vi auguro di soffrire per chi soffre, di piangere per tutti coloro che piangono, di provare lo stesso freddo, la stessa fame o la stessa sete. Vi auguro di capire. Vi auguro di possedere la Maledetta Benedizione.  Solo cosi', forse, un giorno, facendo nostre le altrui difficoltà, riusciremo a fare qualcosa per fermarle. Avremo la capacità di accogliere le barche, proteggere le Donne umiliate e ferite dal "troppo amore" dei loro padroni, proteggere dall'insulto tutti coloro che amano in modo ritenuto stupidamente "diverso" saremo accanto a chi soffre, dividendo con lui la sua sofferenza, stringeremo le mani, abbracceremo i deboli, aiuteremo chi é caduto a rialzarsi. Saremo dentro il cuore degli altri.  Non vi dovete vergognare di provare questi sentimenti. Sono l'unica ragione valida per continuare a vivere, per dare uno scopo al quotidiano respirare, per dare un significato vero, alle nostre azioni. 
Senza EMPATIA non saremmo che foglie. Io ho la presunzione e il desiderio d'essere un Animale. Nonostante tutto. 
(Claudio Khaled Ser)
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amoilnero · 26 days ago
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Odore della memoria… che evoca piacere e rende visibile l’invisibile…accordi di effluvi che si fanno metafore di appartenenza, capillari che convergono verso la carne pulsante… dove la materia del desiderio diventa evidente…
A.
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blacklotus-bloog · 7 days ago
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Lo spietato...
... gemito del desiderio, il fragore dei sospiri, gli ordini, il turpiloquio, l'odore di corpi trafitti dal piacere, il sapore dell'orgasmo, la violenza dell'anima incarnata nella primordialialità degli istinti più bassi, gli occhi che ti guardano come fossi un abisso da raggiungere il più velocemente possibile, il piacere da versare ovunque. Questo è lo scandire del tempo di quel viaggio immobile chiamato appartenenza.
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BLACKLOTUS
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monologhidiunamarea · 19 days ago
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Ho mezz'ora di quiete prima di ripartire a fare altre mille cose.
Stavo pensando agli scambi avuti stamane, quel sorrisino da ebete che mi viene.
Sono passati ormai 4 anni, ma ciò che riesci a smuovere dentro e fuori di me non cambia di una virgola.
Quella sensazione di euforia, di desiderio, come se avessi tutti i tuoi dettagli intrisi negli occhi.
Ovunque io volga il mio sguardo, qualcosa mi riporta sempre a quel nome, che quando lo pronuncio ha sempre quel non so ché di attraente, di perverso.
La stessa perversione, passione, vibrazione, chimica, alchemia, complicità e appartenenza che non ha mai smesso di scorrere...e tanto altro.
Tanto, tanto da avere timore a pronunciare quella parola.
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francesca-70 · 1 year ago
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Se pensi che fare l’amore sia una cosa che funziona sempre… della serie: “bastano” due corpi che si desiderano e s’incontrano… Beh… Non hai capito niente.
Se pensi che il piacere sia tecnica di carezze e posizioni… Non hai capito niente.
Se pensi che, nella vita e nelle relazioni, 2+2 faccia sempre 4… Non hai capito proprio niente.
La verità è che l’amore fatto bene è combinazione rara e preziosa. Che il vero piacere nasce da un’intimità che ha radice nella comunicazione delle anime, nella nudità di mondi che si svelano con lentezza, nella complicità sottile frutto di comunicazione e… Dentro. Già… dentro. “Dentro” non solo come gesto di compenetrazione di corpi, ma soprattutto come reciproca appartenenza di frammenti di mondi condivisi. Lì… lì è il seme di ogni forma di piacere, dove “appartenersi” è apice di un desiderio ben più sottile e profondo che ha a che fare con la gioia e la fortuna di “tenere in sé” ciò che consideriamo prezioso. Allora sì che fare l’amore è piacere assoluto, totale… roba da far tremare per intensità ogni angolo di dentro e fuori, dentro e fuori.
Se pensi che fare l’amore sia cornice di un quadro di colori che raramente sono opera d’Arte… Beh… Hai capito tutto. E sei un vero Artista dell’Amore.
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Letizia Cherubino
Se non t’incontro nei sogni
...ti vengo a cercare
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tizianacerralovetrainer · 11 months ago
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5 SEGNALI CHE RIVELANO CHE SEI UN’ANIMA ANTICA ✨
- Amore per la Solitudine: "Le anime antiche trovano pace e comprensione nella solitudine. Non è isolamento, ma un momento per connettersi con il proprio io interiore e con l'universo. La solitudine diventa un tempio di crescita e riflessione."
- Saggezza Innata: "Una profonda comprensione delle verità della vita sembra essere innata nelle anime antiche. Posseggono una saggezza che sembra andare oltre la loro età, offrendo consigli e percezioni che risuonano con verità universali."
- Passione per la Storia e le Culture Antiche: "Attratte da epoche passate, le anime antiche sentono una connessione viscerale con la storia e le culture antiche. Questo amore può manifestarsi nella passione per l'archeologia, la mitologia, o semplicemente nel desiderio di viaggiare per esplorare siti storici."
- Empatia Profonda: "Le anime antiche hanno un'empatia che va oltre la superficie, permettendo loro di sentire profondamente le emozioni altrui. Questa capacità di comprendere e condividere i sentimenti di altri crea una profonda connessione umana."
- Sensazione di Non Appartenenza: "Spesso, le anime antiche possono sentirsi fuori posto nel mondo moderno, come se appartenessero a un'altra epoca o dimensione. Questa sensazione di non appartenenza non deriva da un desiderio di fuga, ma da una ricerca di connessioni più profonde e significative
tizianacerra.com
(Foto Iulia Mihailov, unsplash)
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drowningpoet · 3 months ago
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“dici di bere perchè ti manca qualcosa - ma cos’è che ti manca?”
“casa”
“casa?”
“i miei amici, il posto in cui io sono cresciuto”
“almeno tu una casa la hai”
“da qualche parte sei cresciuta anche tu, no?”
casa? che cos’è davvero una casa?
“home”
e così nella mia testa appare una parola, una in particolare: Fernweh. Una parola tedesca - sentire la mancanza di posti in cui non si è mai stati. L’esatto opposto di sentire la mancanza di casa propria. L’unico sentimento che prova una persona che una casa non l’ha mai avuta.
Così t’ho spiegato brevemente quello che provo, ma senza entrare nei dettagli. Non ti ho detto che sento la mia pelle bruciare ogni volta che ci penso, non ti ho detto che il mio stesso cuore batte più forte quando sono lontana da casa, non ti ho detto che un giorno in più vissuto tra queste mura è un giorno in più finito sprecato.
Tutti nasciamo e tutti da qualche parte dobbiamo vivere, tutti mettiamo radici prima o poi in qualche posto, perché non si può fare altrimenti, ma avere radici non è mai significato avere una casa, perché di per sè casa è dove ci si sente al sicuro, e spesso mi sento una grandissima idiota: come possono le persone che fuggono da guerre, da disastri, che scampano la morte per un pelo sentire la mancanza di un posto che li ha rifiutati, ma io che queste cose non le ho mai provate non vedo l’ora di andarmene?
ma soprattutto come la spiego questa sensazione di non appartenenza che provo ogni volta che mi guardo intorno? come te lo devo spiegare che riconosco le mie montagne e miei boschi, ma che chiunque mi circondi per me è un estraneo? è forse casa il posto in cui mi sono sentita dare della puttana quando avevo poco più di dieci anni? è forse casa il posto in cui mi sono sentita sbagliata per la prima volta? è forse casa il posto in cui ho iniziato ad odiarmi? quindi è così che funziona ora - casa non è più un rifugio ma soltanto dove sei costretto a far crescere quelle fottute radici?
chiamarla “casa” non sarebbe troppo esagerato da parte mia?
non fosse stato per le urla, per il dolore, per il rumore della mia infanzia che cadeva a terra in frantumi insieme all’ennesimo piatto che veniva scaraventato con forza sul pavimento, forse non fosse stato per gli insulti, le botte, le volte in cui mi sono sentita inferiore, inutile, invisibile, in colpa, forse non fosse stato per le notti passate fuori al freddo, in mezzo alla neve, alla pioggia, al silenzio e al buio, io sola con i miei pensieri e le mie lacrime; ecco forse non fosse stato per tutto quello che ormai “casa” rappresenta per me, forse riuscirei a distinguerla da una banale “house” e forse, ma dico forse, potrei chiamarla “home”. Se qui in queste mura io non ci avessi passato i momenti peggiori della mia vita, rinchiusa non solo tra le pareti fisiche dell’edificio ma anche tra le quattro sbarre della mia mente, che mi impediscono di allontanarmi da quei fottuti pensieri; se in queste mura io non avessi provato per la prima volta il doloroso desiderio - desiderio - di porre fine alle mie sofferenze una volta per tutte, allora forse questa sarebbe una casa di cui potrei sentire la mancanza.
perchè a distruggermi non sono mai stati gli estranei, è sempre e soltanto stata ciò che voi chiamate casa.
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quelmaredeimieiocchi · 3 months ago
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L’ultima volta che sono stata con te era appena iniziato l’autunno.
Ci eravamo dati un appuntamento dopo settimane di attesa e sms, non ricordo neanche come era iniziata la nostra conversazione. So solo che quella mattina ci siamo dati appuntamento: mentre venivo da te ho messo delle canzoni di Liberato. Sono saltata fuori dall'auto con gli occhiali da sole ancora sul viso, faceva caldo e il Sole picchiava fortissimo. Mi sentivo brillare anch’io.
Quando hai aperto quella porta hai fatto quattro passi indietro, avevamo paura, troppo vicini siamo pericolosi noi. Ho alzato gli occhiali, ero un po' arrabbiata (come sempre) ma mi hai detto: “Hai gli occhi che ridono”. “Non ci provare con me!” ti ho sussurrato.
Troppo tardi.
Troppo tardi perché da lì in poi è un movimento a catena, o a cascata: un vortice in cui ci sentiamo risucchiare, quella sensazione perfetta che butta giù tutti i muri, i pensieri razionali, il senso di appartenenza a te e a nessun altro al mondo. Tu mi completi, tu sei l'altro lato della medaglia, l'esatta metà, l'ultimo pezzo per completare il puzzle, tu sei me, mi appartieni.
Tu non sei semplicemente la mia calamita, no, ma sei quella dannatissima voglia di viverla.
Il desiderio di non essere la tua maledetta esatta metà ed il desiderio, allo stesso tempo, di sentirmi finalmente completa. La felicità di saperti al mondo, di dire che tutto questo è reale, esiste, la fortuna di dire: "Cazzo esiste per davvero. Ma è successo davvero?" e, allo stesso tempo, la consapevolezza che siamo un qualcosa di irraggiungibile, un'emozione che comprendiamo solo noi.
E poi la maturità di dire: non si può, è troppo forte. Così forte che ci fa male. Viverti con qualcuno che può farti così male solo sfiorandoti fa paura. E' un sentimento così forte che intimorisce, è fragile come un cristallo ma puro, ed in realtà semplice.
Il tuo sorriso, le tue mani, il tuo profumo, la tua voce io non ce la faccio. Per questo siamo lontani anni luce. Tu mi fai battere il cuore, la tua esistenza mi permette di vivere, la tua lontananza mi permette di vivere serenamente.
Ma poi è un filo rosso, che quando ti allontani troppo, e ti sento distante da me, ci riporta faccia a faccia con la realtà dei fatti. Sei mio per sempre, anche se con gli stessi occhi mi hai insegnato che si muore.
Prima di andar via mi sono guardata allo specchio, tu ti sei messo dietro di me e ci siamo guardati insieme, dal di fuori: noi, le nostre immagini riflesse, quello che eravamo e quello che siamo diventati oggi. Noi bambini, noi adulti, ma pur sempre noi, ancora una volta lì insieme. Non è cambiato niente, non cambia mai.
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be-appy-71 · 4 months ago
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Io credo che il DESIDERIO di fare l’amore con un’altra persona (parlo del desiderio denso, intenso… non passeggero, non legato all’istante), non abbia a che fare con il sesso o con il piacere fine a se stesso, ma con il desiderio di appartenenza… di FARE PARTE DI.
Anche e solo per quell’attimo meraviglioso dell’unione dei corpi, si vive a pelle l’ineguagliabile sensazione di essere uno dentro l’altro, un’unica cosa… insomma. Ecco… io trovo che il piacere assoluto sia nel desiderio che nasce proprio da lì… Dal pensiero che anela all’altro così tanto da volersi perdere in lui, in un gioco di dimenticanza di confini. Quel Noi che non è solo metafora, ma magico gioco a incastro, dove abbandono e resa sono presupposto di comunicazione sottile. Che, da questo, nasca il piacere, credo sia naturale conseguenza di quelle anime che - nell’amore - perdono i limiti di un corpo per toccarsi davvero... ♠️🔥
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abr · 7 months ago
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L'AMBIENTALISMO NASCE A DESTRA, IL BENECOMUNISMO SE NE APPROPRIA LO STRAVOLGE E LO DEGRADA
Storicamente la destra europea (è molto) sensibile alle questioni ambientali, (considerando la natura parte fondamentale dei propri) presupposti identitari. (...)
Le trasformazioni nei settori produttivi e nella società dovuti alla transizione energetica sono da anni al centro delle campagne elettorali, in particolare per quanto riguarda le idee su chi dovrebbe sostenerne i costi (non) inevitabili, legati per esempio a licenziamenti di massa in certi comparti e all’innalzamento del costo di certi beni (...). Se i partiti di sinistra sostengono la necessità di portare avanti questo processo (ad ogni costo), proteggendo (ma senza esentare) le fasce più povere della popolazione e facendolo pagare a(lla vasta maggioranza dei cittadini cosiddetti) "più ricchi", quelli di centro ripongono fiducia nell’iniziativa privata e nella capacità del mercato di adattarsi. Ma spesso le proposte di costoro su come gestire la transizione energetica sono poco concrete e convincenti e la (...) destra ha deciso di (rispondere) alle preoccupazioni di chi teme di impoverirsi (e che anche la natura ne risulti impoverita: vedi aree collinari e pedemontane abbandonate, con susseguente dissesto idrogeologico etc.) (...).
Stéphane François è uno storico che insegna scienze politiche all’Università belga di Mons e nel 2022 ha pubblicato un libro intitolato Les verts-bruns – L’écologie de l’extrême droite française in cui racconta come l’estrema destra non si sia a un certo punto “riappropriata”, come spesso si sente dire, delle questioni ecologiste, ma se ne sia di fatto sempre occupata. Alla fine del XIX secolo (...) comparve per primo l'ecologismo conservatore, che intendeva preservare l’ambiente in un senso che lo storico definisce rousseauiano (...): la natura, semplificando, era concepita come condizione originaria del genere umano, una condizione di innocenza e felicità.
Questi concetti si svilupparono soprattutto in Germania quando, tra il 1860 e il 1880, la associazione di stati tedeschi (...) si unificò intorno alla Prussia, (...) diventando la seconda potenza economica europea dietro al Regno Unito. Questa modernizzazione venne contestata in diversi ambienti dell’epoca e, in particolare, dal movimento  völkisch, termine (...) che significa popolo inteso come comunità di sangue e di suolo, folklore, storia locale, desiderio di ritorno alla terra e alla conseguente ribellione contro la Rivoluzione Industriale (...).
Questo movimento fu il primo in Europa a sottolineare la necessità di proteggere l’acqua, l’aria e la terra e a porre questioni ambientali (...). Le ideologie völkisch (...) influenzarono (...) i regimi autoritari che proliferarono in Europa a partire dagli anni Trenta. Basti pensare all’idea di una nazione proletaria, rurale e virile enfatizzata dal fascismo in Italia o al mito del ritorno alla terra propagandato in Francia dal regime di Vichy (...). (...)
Nel dopoguerra l’ambientalismo di destra ebbe diversi ideologi (...): Maurice Martin, conosciuto con lo pseudonimo Robert Dun, Henry Coston e Alain de Benoist, tra gli altri, fondatore negli anni Settanta del movimento della Nouvelle Droite che coniugò i temi tipici della destra con l’ecologismo e il comunitarismo, una concezione che si oppone all’individualismo, non concependo l’individuo indipendentemente dai suoi legami culturali, etnici o religiosi con la comunità di appartenenza. L’ambientalismo di destra si fonda su una concezione delle popolazioni come gruppi etnici radicati sul proprio territorio che il contatto con altri gruppi, le migrazioni, il cosmopolitismo, l’universalismo ma anche la modernità, la tecnologia e il progresso metterebbero in pericolo.
Di conseguenza, l’ambientalismo di questa area politica consiste nel proteggere la biodiversità (che include) la diversità e la specificità identitaria dei singoli popoli. I gruppi ambientalisti della destra radicale promuovono insomma una visione olistica del mondo, il rispetto della natura e a uno stile di vita autarchico.
Il Front National, nato nel 1972 e rinominato Rassemblement National nel 2018, appartiene a questa tradizione politica e ha avuto tra le proprie fila degli esponenti dell’ambientalismo identitario. Da decenni sostanzialmente irride la questione ambientalista per come è stata (stravolta e appropriata) dai (...) “bobos”, cioè l’élite intellettuale di sinistra urbana e globalizzata. (...). (I cittadini che spiegano ai contadini come si convive e preserva l'ambiente, a pensarci è davvero ridicolo).
L’ambientalismo di RN ha a che fare con la gestione delle risorse naturali (senza) prevedere radicali cambiamenti del sistema economico e produttivo: coincide con una forma di sviluppo sostenibile (...) e intende aumentare la produttività migliorando ed espandendo l’utilizzo delle nuove tecnologie. Marine Le Pen prima e Jordan Bardella poi hanno costruito un modello ambientalista che definiscono «positivo» o «di buon senso» che si oppone a quello che chiamano «terrorismo climatico» e «ambientalismo punitivo» portato avanti dalle élites del paese o dell’Unione Europea. «L’ideologia degli ambientalisti» ha detto Le Pen lo scorso primo maggio, «non è altro che una lotta contro gli esseri umani» che mette in pericolo «l’indipendenza della nazione e, soprattutto, il tenore di vita dei francesi». (...)
Théodore Tallent, ricercatore e docente a Sciences Po, ha spiegato che all’epoca del movimento dei gilet gialli (nati nel 2018 (...) contro le politiche anti auto di Macron) «RN capì che la questione climatica poteva cominciare a stravolgere la vita quotidiana delle persone creando in loro un profondo malcontento». (...) La maggioranza dei francesi, secondo i sondaggi, non nega il cambiamento climatico ma ampi settori di popolazione «hanno spesso l’impressione che le misure previste per contrastarlo siano portate avanti dai cosiddetti “circoli dei bobos” sconnessi dalla realtà, opinione condivisa proprio da RN» ha spiegato  Brice Teinturier dell’istituto Ipsos. (...)
Nel programma per le elezioni legislative presentato da RN, accanto alla volontà di smantellare gradualmente i parchi eolici esistenti perché deturpano i paesaggi, c’è la proposta di eliminare alcune norme ambientali considerate eccessive. Tra cui quelle che impedirebbero (alle) case ad alto consumo energetico di essere messe sul mercato da qui al 2034. RN dice poi di voler lanciare un nuovo piano per l’energia nucleare e di voler rivedere il divieto votato dal Parlamento Europeo di vendere automobili a benzina o diesel dal 2035. (...) Durante la campagna per le europee, Bardella ha infine detto di voler superare il Green Deal, la serie di misure per (imporre dall'alto con la scusa della sostenibilità) (...) modi di produzione e stili di vita ai cittadini europei. (...)
L’ambientalismo è dunque presente nei programmi di RN, ed è un anti-ambientalismo (rispetto a quello della sinistra urbana e elitaria); l’insistenza delle destre sul localismo (nulla è "locale" e identitario quanto l'unione di natura e persone) secondo le sinistre urbane non è sinonimo di difesa dell’ambiente. (Il che la dice lunga su cosa sia in realtà l'ambientalismo di sinistra). (...)
Adattato o meglio stravolto (ma senza grandi interventi, solo un po' di pulizia: puntini = tagli e parentesi =aggiunte) da https://www.ilpost.it/2024/07/05/rassemblement-national-ambientalismo-destra/
Basta depurare dall'ipocrisia superficiale i post de il Post ed emerge chiara la realtà con cui i sinistri confliggono regolarmente.
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mancino · 10 months ago
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Mi piace la frase
"Ho voglia di te "
Sa di desiderio
Sa di complicità
Sa di appartenenza
È un incastro perfetto
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blacklotus-bloog · 26 days ago
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Femmina è...
... Mnemosine e l'Odore è suo servo. Raccoglie frammenti, rovine, ruderi di desiderio ergendone un tempio. Frammenti di appartenenza si articolano intorno a punti di gravità come venature di una foglia. Energia pura, azione di turbamento ha la nostalgia di un frammento di noi nelle mani di un altro. Risveglio del tempio limbico è il contraltare dell'essere primordiale che rifugge razionali sentieri e non conosce strade se non quelle dell'anima altrui.
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BLACKLOTUS
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auguri-di-buon-compleanno · 11 months ago
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Auguri di Buon Compleanno: Un'Espressione di Affetto e Gratitudine
Nella tela delle nostre vite, il compleanno di una persona cara è come un raggio di sole che illumina il cielo grigio, portando gioia e calore nei nostri cuori. È un momento speciale in cui celebriamo non solo l'età che avanza, ma anche il dono prezioso della vita e dei legami che ci uniscono. Augurare un buon compleanno va oltre il mero atto di pronunciare parole di circostanza; è un gesto carico di significato e affetto, un'opportunità per esprimere gratitudine e amore verso coloro che rendono le nostre vite più ricche e significative.In questa epoca frenetica e digitale, il semplice atto di inviare un messaggio di auguri può sembrare banale, ma in realtà è un segno tangibile di quanto teniamo alla persona destinataria. È un momento in cui mettiamo da parte le nostre occupazioni e ci immergiamo nell'essenza della relazione, ricordando momenti condivisi, risate condivise, e sfide superate insieme. Buon compleanno non è solo una frase, ma un abbraccio virtuale che avvolge chi lo riceve, trasmettendo calore umano e vicinanza anche a distanza. È un ponte emotivo che unisce cuori separati dalla distanza geografica o dagli impegni quotidiani.Nel cuore di ogni augurio di buon compleanno risiede il desiderio sincero di felicità, prosperità e realizzazione per il destinatario. È un modo per celebrare le sue conquiste, onorare le sue sfide e rinnovare il nostro impegno a essere presenti nella sua vita, in ogni momento significativo e in ogni giorno ordinario.Con ogni parola di augurio, ci uniamo alla sinfonia degli affetti, contribuendo a tessere la trama dei legami che ci legano indissolubilmente. È come piantare un seme di gioia nel giardino dell'anima, coltivando un sentimento di appartenenza e condivisione che sfiora le corde più profonde del nostro essere.Quindi, oggi, nel giorno del tuo compleanno, voglio dirti grazie. Grazie per la tua presenza nella mia vita, per i momenti preziosi condivisi e per la tua unicità che arricchisce il mio mondo. Che questo giorno sia il preludio di un anno ricco di successi, gioie e soddisfazioni. Che ogni sorriso che emani ritorni a te mille volte più luminoso, illuminando il cammino verso i tuoi sogni più audaci.Che tu possa sempre trovare amore, pace e realizzazione in ogni passo del tuo viaggio, e che la tua vita sia un inno alla bellezza dell'esistenza e alla potenza dell'amore.Buon compleanno, caro amico/madre/fratello/sorella/figlio/figlia. Che la tua luce continui a brillare nel firmamento della vita, illuminando il mondo con la tua straordinaria presenza.Con affetto e gratitudine,[Il tuo nome]
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