#curiosità infantile
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Storia di un Fiocco: La magia della natura e il ciclo dell’acqua raccontati ai più piccoli. Recensione di Alessandria today
Un viaggio delicato e poetico nella fragilità della neve e nella meraviglia delle trasformazioni naturali, a misura di bambino
Un viaggio delicato e poetico nella fragilità della neve e nella meraviglia delle trasformazioni naturali, a misura di bambino. Storia di un Fiocco è un incantevole racconto per bambini, scritto da Eleonora Traverso e illustrato da Michele Bosco, che invita i più piccoli a esplorare la bellezza e la transitorietà della natura attraverso gli occhi curiosi di un bambino. La storia inizia quando un…
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La gioventù non è un periodo della vita, è uno stato d’animo; non è una questione di guance rosee, labbra rosse e ginocchia agili; è un fatto di volontà, forza di fantasia.
Vigore di emozioni: è la freschezza delle sorgenti profonde della vita. Gioventù significa istintivo dominio del coraggio sulla paura, del desiderio di avventura sull’amore...
E spesso se ne trova di più in un uomo di 60 anni che in un giovane di venti. Nessuno invecchia semplicemente perché gli anni passano.
Si invecchia quando si tradiscono i propri ideali.
Gli anni possono far venire le rughe alla pelle,
ma la rinuncia agli entusiasmi riempie di rughe l’anima.
Le preoccupazioni, la paura, la sfiducia in se stessi
fanno mancare il cuore e piombare lo spirito nella polvere.
A 60 anni o a 16, c’è sempre nel cuore di ogni essere umano il desiderio di essere meravigliati, l’immancabile infantile curiosità di sapere cosa succederà ancora, la gioia di partecipare al grande gioco della vita.
Al centro del vostro cuore e del mio cuore c’è una stazione del telegrafo senza fili: finché riceverà messaggi di bellezza, speranza, gioia, coraggio e forza dagli uomini e dall’infinito, resterete giovani. Quando le antenne riceventi sono abbassate, e il vostro spirito è coperto dalla neve del cinismo e dal ghiaccio del pessimismo, allora siete vecchi, anche a vent’anni; ma finchè le vostre antenne saranno alzate, per captare le onde dell’ottimismo,c’è speranza .........
Samuel Ullman - “Essere giovani"
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Nel nostro caso invece la curiosità infantile si rafforza e si estende con la maturità. Noi non smettiamo mai di indagare, non siamo mai persuasi di sapere abbastanza da andare avanti. Ogni domanda a cui rispondiamo ci porta a una domanda successiva. Questo è diventato il più importante espediente per sopravvivere della nostra specie. La tendenza a essere attratti dalle novità è stata chiamata neofilia (amore del nuovo), in contrapposizione con neofobia (timore del nuovo). Qualunque cosa non familiare è potenzialmente pericolosa e va avvicinata con cautela. Forse sarebbe meglio evitarla? Ma se l'evitiamo, come potremo conoscere qualcosa al riguardo? L'impulso neofilico ci spinge avanti e mantiene desto il nostro interesse fino a che ciò che era sconosciuto diventa conosciuto e la familiarità lo rende poco temibile, cosicché durante il processo noi guadagniamo una preziosa esperienza da mettere da parte e da richiamare in seguito quando è necessario.
D. Mortis, La scimmia nuda
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THoO • BONBON POP - GAMBLING - WABISABI • CRAZY Collection - Eau de Parfum - Novità 2023 - Fantasyland is real. Never settle for less than excellence. How formidable this new olfactory concept is! Absolute admiration for a new outstanding chapter THoO brought to life. Will blow your mind. Drove me mad t(h)oo! ••••• Dentro la fragranza. Ho cercato la profondità, il ricordo, la concentrazione, l'armonia, il benessere ma sopra ogni percepibile sensazione ho scoperto il senso del divertimento, della passione, dell'esplorazione dei sensi che questa benedetta curiosità mi obbliga a mantenere vivi, galoppanti oltre ogni possibile fantasioso limite. E, di più, quanto sia importante coltivare i sogni a dispetto dell'età. Davanti a certe creazioni c'è molto più da sondare oltre al mero aspetto olfattivo, entra in gioco la metamorfosi pura, infantile dello stupore, come quando si schiudono le belle rivelazioni dentro il gran finale di un'avventura, o il plot twist inaspettato della più entusiasmante delle favole. Ebbene sì di fiabe e poesie ci si nutre costantemente, spesso inavvertitamente, sono via di fuga, rifugio, oasi di pensieri sereni che ricerchiamo e facciamo nostre, a modo nostro. Sono il libero accesso ad altri mondi per indagare nuove avvincenti possibilità. Gioco, viaggio, scoperta, ricerca interiore un viaggio dentro Fantasylandia, un po' Alice in Wonderland instancabile sognatrice, sfacciatamente curiosa, catapultata in paradossali avventure, nella dolce follia di osare l'impossibile ritrova la sua dimensione più sincera, autenticamente creativa. Oppure un filo Dorothy Gale, eroina del Mago di Oz, con le sue magiche scarpette d'argento in cammino verso la città di Smeraldo alla ricerca di un posto sereno oltre l'arcobaleno (eh sì, somewhere over the rainbow!). Fantasia, immaginazione sono linfa per i sentimenti di cui la vita è stracolma, così come inevitabili e incredibilmente tempranti sono i colpi di scena, le improvvise svolte, ogni sorpresa o delusione insegna, fortifica. Accettare con saggia leggerezza il fatto che l’esistenza sia un'infinita sequela di avventure renderà più lieve il cammino e sarà più semplice affrontarla in qualunque circostanza.
Quello dei profumi d'arte è un universo in costante evoluzione, e non lesina inaspettati colpi di scena. Una folle meraviglia, mi ha afferrato alla vista di questa nuova collezione: Crazy di THoO nata dalla fulgida immaginazione del nuovo direttore creativo della Maison, Cristina Mercaldo, geniale davvero nel saper coniugare, in abbondanza di dettagli identitari, un nuovo concetto di narrazione visiva-olfattiva. La nuova collezione rivela elementi di sperimentazione inediti, ingredienti originali che osano armonizzazioni aromatiche inusuali, l'iconico flacone ovale capovolto che accoglie un decor di brillante extravaganza, una concessione senza limiti all'istinto, alla libertà di esprimersi e osare, alla freschezza dell'autenticità e della spontaneità. "Attraverso una nuova visione creativa, ho voluto valorizzare le molteplici espressioni della personalità proponendo immagini poetiche e inclusive che evolvono l'identità di THoO in un nuovo concept creativo riconoscibile, coordinato e coerente" Cristina Mercaldo Le tre fragranze della Crazy Collection di THoO: BonBon Pop, Wabisabi, Gambling BONBON POP creata da Douglas Morel - La dolcezza come esaltante divertissement. Un gourmand vibrante e vitalissimo, onirico e nostalgico, con un ritmo aromatico di amorevole golosità, zuccherino e mai lezioso, segnato da un entusiasmo monello palpabile. È da acquolina l'apertura solare, fresca e fruttata con bergamotto, pesca bianca e cocco, un toffee da masticare con la gaiezza nel cuore, mentre l'impeto di gelsomino e patchouli connette tutti i pensieri più belli di un tempo strepitoso. Tanta nostalgica dolcezza lascia il segno nel lungo protettivo abbraccio di commiato, ancora più soave ed estatico, un calore olfattivo che diventa ricordo, impresso nei riflessi dorati di legni ed ambra, nella spensierata levità dei muschi. "Creare Bonbon Pop è stato come fare un viaggio nel tempo. Un ritorno all'infanzia. Ricordo quando da bambino, andavo con mia madre e mia sorella in un posto non lontano da casa nostra, una sorta di villaggio con tanti negozi, il più bello era quello dei dolci, il profumo lo percepivi già in lontananza, un mix di caramello, marshmallow e mele candite. Bonbon Pop ritrae questa atmosfera, di dolciumi, tenerezza e nostalgia. Spero che questa creazione possa essere per tutti un delizioso salto agli anni della fanciullezza e ai suoi indimenticabili ricordi olfattivi" Douglas Morel "I dettagli del flacone per Bonbon Pop raccontano di surreali atmosfere fiabesche e magici periodi dell'infanzia, così suggestivi, colorati e divertenti. Bonbon Pop, cela la dolcezza nel nome, il decor evoca i teneri ricordi dell'infanzia, scacchiera optical, fiori e farfalle, come in un grande luna park della memoria" Cristina Mercaldo WABISABI creata da Cristian Calabrò - La fragranza come approccio zen. La perfetta imperfezione. Wabisabi è un concetto complesso nella sua semplicità. Termine descrittivo della filosofia giapponese che ognuno dovrebbe fare propria, in sintesi indica il saper accogliere la mutevolezza dell'esistenza, esercitare un approccio zen alla vita, accettarne l'imperfezione, comprenderne la transitorietà. È il sano percepire quel velo di malinconia senza rassegnazione, che muta in energia e capacità di superare ogni ostacolo nella consapevolezza dei propri limiti. Una chiamata a rallentare i ritmi, a godere pienamente di ogni istante della propria vita. Davvero stimolante questo approccio filosofico alla creazione, senza ansia da prestazione e perfezione ma con il desiderio di sperimentare un ingrediente insolito nel corpo della fragranza, una bella sfida lanciata e vinta al wasabi e alla sua inusitata piccantezza. Questa coté, potentemente accesa dagli agrumi e audacemente speziata, incontra e si scontra con le sfaccettature odorose dei fiori bianchi, gelsomino e ylangylang si illuminano da dentro offrendo senza remore tutta la loro abbondanza aromatica. Non sfuggono al sentire più profondo i dettagli di un accenno più amabile a cannella e vaniglia, l'effimero sussurro dei muschi e l'emozione di qualcosa che è stato e resta intatto nel sua essenza, nel tratteggio resinoso dell'elemi. "Ammiro da sempre la cultura orientale e la cucina giapponese. Wabisabi è stata una sfida creativa su più livelli, entusiasmante e molto gratificante. L'idea di comporre un profumo con una nota centrale come il Wasabi, mi ha notevolmente attratto per la complessità dell'ingrediente e stimolato la mia ricerca nella selezione di note che dessero un effetto speziato piccante di forte impatto. Così l'ispirazione: un gelsomino acceso inizialmente da agrumi, pepe rosa, con l'ingresso di foglie di tiglio per una vibrazione verde e penetrante. La fragranza evolve su sfumature più morbide e luminose del gelsomino e un sillage speziato agrumato resinoso persistente grazie all'elemi" Cristian Calabrò "Ho creato l'illustrazione di Wabisabi considerando la piramide olfattiva, un'armonia di contrasti, l'incontro di wasabi e fiori bianchi. Ho immaginato il mio viaggio in Giappone terra di contrasti e profonda cultura. Le immagini restituiscono queste due identità così diverse, il wasabi speziato piccante che ho reso nella geometria delle linee verdi e la purezza dei fiori bianchi espressi attraverso un paesaggio d'incanto, tra esuberanza floreale e creature in volo, incorniciati da volute barocche" Cristina Mercaldo GAMBLING creata da Maurizio Cerizza - Un poker proibito on the rocks. Scommessa adrenalinica. Forte intenso misterioso, qui trovi il rischio, l'imprevisto, il colpo di fortuna, la mano buona, l'underdog, la scommessa vinta. Il tutto condito da un'overdose di adrenalina e alcolici. Impattante, di audace personalità l'apertura con sentori densi di whisky torbato e caffè nero bollente, roba forte che ti tiene sveglio e ti incoraggia a scommettere, a puntare sulla scala reale. Pregiato, suadente il rilancio del pepe di Sichuan e la brillante associazione di note balsamiche, lentisco, galbano, elemi, a infondere una consistenza verde, fresca, affilata di rara eleganza. E ancora, magistrale la stesa dei legni nobili, guaiaco e cedro, l'asso nella manica di vetiver, semi di ambretta e benzoino, così speciali nel placare ogni attrito e generare distensione, eccolo il piacere del relax per assaporare il corposo aroma della vittoria. "Il tema centrale sul quale si sviluppa la fragranza è la traduzione in termini olfattivi di una partita a poker, l'odore del caffè unito alla nota torbata del whisky. Ho dato enfasi alla nota del Pepe di Sichuan attraverso l'accordo verde e vibrante con galbano e lentisco, evocando un'atmosfera carica di adrenalina. Nel fondo intenso e avvolgente coi legni di cedro e guaiaco, arrotondato da benzoino e muschio, ho inteso riprodurre un momento di pausa in cui rilassarsi e allentare la tensione" Maurizio Cerizza "Nome, fragranza e decor si ispirano all'epoca del proibizionismo, alle atmosfere misteriose di locali segreti dove alcolici, fumo e gioco d'azzardo erano protagonisti assoluti. Le carte da gioco riprodotte sul flacone rendono esplicito il concetto di gioco, rischio e quella sensazione di adrenalina in circolo che permea questi luoghi" Cristina Mercaldo Eau de Parfum 75 ml. Online qui ©thebeautycove @igbeautycove
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Elena Gianini Belotti
Le radici della nostra individualità sono profonde e ci sfuggono perché non ci appartengono, altri le hanno coltivate per noi, a nostra insaputa. Il maschio spacca tutto è accettato, la femmina no. La sua aggressività, la sua curiosità, la sua vitalità, spaventano e così vengono messe in atto tutte le tecniche possibili per indurla a modificare il suo comportamento.
Elena Gianini Belotti, pedagogista e scrittrice italiana, è stata la prima a parlare di sessismo nell’educazione nel famosissimo saggio Dalla parte delle bambine, una lettura preziosa per la presa di coscienza femminista degli anni Settanta, che ha attraversato diverse generazioni.
Col suo lavoro, ha cambiato per sempre il nostro modo di guardare alle differenze fra i sessi e al condizionamento sociale e di ruoli, tra maschi e femmine, che viene fatto fin dai primi anni di vita.
Nata a Roma il 2 dicembre 1929, ha trascorso parte della sua infanzia a Bergamo, città da dove provenivano entrambi i genitori. Dattilografa in un magazzino di articoli industriali, a sedici anni, aveva cominciato a scrivere racconti pubblicati su alcune riviste femminili.
L’interesse per i meccanismi dello sviluppo infantile l’aveva spinta a diplomarsi alla Scuola Assistenti Infanzia Montessori, dove ha insegnato per molti anni.
Nel 1960 ha partecipato alla fondazione del Centro Nascita Montessori di Roma, che ha diretto per vent’anni, fino al 1980. È stata la prima struttura italiana che si è occupata della preparazione delle future madri al parto e alla cura nei primi mesi di vita.
Successivamente sono stati organizzati incontri sui metodi contraccettivi e sull’educazione sessuale e consulenze a domicilio sui problemi infantili nei primi tre anni di vita.
È stata autrice di quindici volumi, tra saggi e testi narrativi che hanno sperimentato strade nuove per raccontare punti di vista insoliti e fino a quel momento silenziati.
Ha collaborato con diversi giornali e riviste, tra cui Paese Sera e Noi Donne.
Nel 1992 è stata tra le fondatrici del gruppo di scrittrici e giornaliste Controparola di cui fanno parte, tra le altre, Dacia Maraini e Linda Laura Sabbadini.
Tra i tanti premi e riconoscimenti ricevuti, nel 2010, è stata nominata Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.
Nel 1973 ha pubblicato il suo primo libro, il saggio Dalla parte delle bambine. L’influenza dei condizionamenti sociali nella formazione del ruolo femminile nei primi anni di vita che analizza i condizionamenti a cui sono sottoposte bambine e bambini fin dalla nascita e gli stereotipi presenti nel mondo degli adulti che, inevitabilmente, ricadono in quello dell’infanzia.
Un testo rivoluzionario per i tempi, lo spostamento di prospettiva rispetto a un mondo pensato essenzialmente al maschile che ha influenzato tanto dibattito femminista e che è ancora tragicamente attuale.
L’opera, tradotta in 15 lingue, è stata ristampata in 57 edizioni e ha venduto oltre 600 mila copie.
Nel 1980 ha pubblicato Prima le donne e i bambini, incentrato sempre sul tema dei condizionamenti sociali di genere per cercare soluzioni nuove per inventare una diversa comunicazione.
Nel 1985 Il fiore dell’ibisco ha evidenziato lo stereotipo secondo cui alle donne viene negato il diritto di amare un uomo più giovane.
In Adagio poco mosso, del 1993, sette racconti evidenziano la condizione femminile di alcune donne in età matura che, dopo un evento luttuoso o una separazione, riescono a ricostruire la propria vita, in maniera autonoma e accettando i limiti imposti dall’età.
In Pimpì oselì, del 1995, ha tratteggiato, attraverso gli occhi di una bambina, la vita dell’infanzia nelle valli bergamasche e delle borgate romane durante il periodo fascista, ponendo l’accento sulla durezza della povertà e sulla separazione di genere.
Nel 1999 con Apri le porte all’alba ha raccontato la storia di una donna che, dopo alcuni fallimenti amorosi, arriva alla conclusione che la vita coniugale annulla la propria identità. Nel testo di affronta anche violenza di genere e femminicidi.
Del 2003 è il romanzo Prima della quiete, sulla storia vera di Italia Donati, maestra elementare vissuta in Toscana nella seconda metà dell’Ottocento, che ha scontato duramente il coraggio della sua scelta di emancipazione, dove mette in luce come l’unificazione italiana sia avvenuta sul corpo di tante donne oscurate dal racconto storico ufficiale.
Nel 2006 è uscito Pane amaro, ispirato dagli appunti del padre emigrato in America in cerca di lavoro. Racconta le umiliazioni, i soprusi, l’emarginazione e le ingiustizie che hanno subito i migranti italiani. Una storia di un secolo fa ma drammaticamente attuale, i cui protagonisti, cambiando solo colore della pelle e territorio, si aggirano smarriti sul palcoscenico di una vita di stenti, privazioni, discriminazioni e sogni andati in frantumi.
Nel 2008 in Cortocircuito evidenzia i cambiamenti della società italiana con le immigrazioni e di come storie, tradizioni, usi e costumi di altri paesi siano entrati nelle vite degli italiani che spesso non accettano questa trasformazione della società. Attraverso il racconto delle storie di badanti filippine, turche, ucraine, di operai rumeni e indiani, si dipana la consapevolezza, non condivisa dalla maggioranza della popolazione, che la commistione di etnie, lingue e culture è soltanto una ricchezza per la nostra società.
Il suo ultimo romanzo è Onda lunga del 2013, un viaggio agrodolce negli umori e nelle risorse della vecchiaia.
Elena Gianini Belotti si è spenta a Roma il 24 dicembre 2022 lasciandoci un’importante contributo coi suoi studi e il suo attivismo.
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LO SCAMBIATORE DI MONDI: 4-IL MONDO BAMBINO
Immagine creata con IA Anthea si trovava in un mondo che sfidava ogni logica naturale. Qui, gli individui nascevano anziani, con rughe profonde e movimenti lenti. Solo crescendo, ringiovanivano, diventando bambini pieni di energia e curiosità prima di raggiungere una forma di purezza infantile, il momento più prezioso della loro esistenza. Tuttavia, questo mondo idilliaco era diventato un incubo…
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Descrizione fisica
Non ha alcuna intenzione di tagliare quei lunghissimi capelli color cenere che, ormai, le lambiscono i fianchi, avvolgendosi in generosi boccoli morbidi. Il suo visetto, ancora tondo e infantile, è caratterizzato da un pallore lunare che ben si abbina agli occhi cristallini, vivaci e curiosi, ricchi di espressione. Le labbra piene iniziano a tingersi di un naturale color malva, spesso piegate in bronci capricciosi o in sorrisi educati di circostanza, come ben si addice a una figlia di una rispettosa nobile famiglia Purosangue. Sempre attenta al suo aspetto, quando le insicurezze non la fanno chinare il capino, cammina con il mento alto, pronta ad affrontare chiunque tenti di sfidarla, nonostante la sua modesta statura di poco più di un metro e quaranta.
Temperamento
I suoi lunghi silenzi, interrotti da frasi brevi, sono tipici di un comportamento introverso che cela una curiosità spropositata per il mondo che la circonda. Pur pretendendo di avere tutte le risposte, non concede agli altri il medesimo privilegio, riservando per sé i propri pensieri e segreti. Vanitosa e permalosa, unite a manie di perfezionismo, chi ha imparato a conoscerla capisce che punta solo all’eccellenza e poco le importa del parere degli altri. Non ha problemi a sostenere le cause in cui crede e ad esporsi per ciò che ritiene giusto. Non che la sua lealtà sia facilmente conquistabile, ma una volta ottenuta è difficile scollarsi da quella che risulta essere un’alleata protettiva che dispensa piccoli gesti di premura e anche difese accanite.
Relazioni sociali
Nel cuore pulsante del giardino incantato, Cheryl è la fata madrina dai capelli scintillanti; vi è anche Vivienne, vestita di petali di smeraldo, un dolce incanto di risatine civettuole e segreti sussurrati. Theodore è il fratello con cui sentirsi incredibili per non sentire il peso dell’essere unici, Emile, il saggio guardiano delle stelle, che con le sue parole traccia costellazioni di conoscenza. Frederick è un libro rilegato in pelle antica, in cui trovare conforto in biblioteca ascoltando solo il sussurro delle pagine sfogliate, ma Eirlys un buffet di delizie nella Sala Comune assaporando ogni momento con un pasticcino ricoperto di glassa; Lugh è il cavaliere del giardino con cui duellare sotto il cielo scozzese. Infine, la squadra di Quidditch la famiglia scelta, lo stormo di aquile con cui volare maestosi e indomiti. (Cornelia, Tarq, Neera, Grace, Thom)
Curiosità
Sigillo d’affari tra Dalloway e Delation; a casa, Imin è il suo elfo-balia, ma lei è la puffola di papà Jozsef. Mamma Victoire è la sua insegnante di bonne etiquette e francese. Ma è Erzsebethche guarda con ammirazione, Kim eleganza e portamento, Tristan un imporporarsi delle guance. Da un po' di tempo gira con un distintivo da CapoAuror, riportante la sua iniziale e il suo cognome; qualche ninnolo si è aggiunto ad adornarne i polsi: un filo d’oro al braccio sinistro, un braccialetto in stoffa blu e uno che ricalca il sistema solare al polso destro. Vi è anche un orecchino a forma di pennino che custodisce gelosamente; una cicatrice tonda da flamòra al fianco destro. (06.80 - non risaputo)
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Creatività ed intuiro dell'AI Chat-GPT5
Una Super Intelligenza da PhD con un intuito ben al di sotto di un bambino. All’inizio del prossimo anno, OpenAI introdurr�� la prossima versione del suo principale modello linguistico, ChatGPT5. Si prevede che il nuovo modello sarà in grado di risolvere problemi logici complessi e problemi complessi alla stregua di una persona con un dottorato di ricerca. Tuttavia, anche con questi impressionanti miglioramenti, è improbabile che ChatGPT5 raggiunga il livello di comprensione del mondo che avrebbe anche un bambino di cinque anni. Abilità linguistiche: chi è migliore?
I modelli linguistici moderni come ChatGPT dimostrano già capacità impressionanti nell’elaborazione e nella generazione di testi. Possono creare poesie, scrivere articoli scientifici e spiegare argomenti complessi come se stessero discutendo di qualcosa di semplice. Tuttavia, la loro comprensione del testo si basa sull’analisi di enormi quantità di dati e su statistiche piuttosto che sull’esperienza personale o sull’intuizione. Allo stesso tempo, un bambino di cinque anni, pur non avendo un vocabolario così ampio, si distingue per la sua capacità di inventare e raccontare storie. Le loro storie possono includere trame fantasy in cui gli unicorni combattono i robot e il cane di famiglia si rivela un eroe segreto. Questa immaginazione spontanea e senza restrizioni crea la magia speciale delle storie per bambini. Conoscenza del mondo: Enciclopedia contro immaginazione
Quando si tratta di fatti, i modelli linguistici non sono secondi a nessuno. Possono rispondere immediatamente a una domanda sulla capitale del Bhutan o sulla formula chimica del sale da cucina. Tuttavia, comprendere le situazioni della vita reale come il comportamento umano o le leggi fisiche rimane una sfida per l’intelligenza artificiale. Un bambino di cinque anni, anche se fa infinite domande come “Perché la luna ci segue?” o “Come mangiano gli alberi?” ha una comprensione intuitiva dei principi di base della realtà. Ad esempio, un bambino sa che se cade un bicchiere dal tavolo si romperà e che gli alberi crescono perché hanno bisogno di acqua e luce. Se manca la conoscenza, è piena di immaginazione, che dà origine a idee sorprendenti sul mondo che ci circonda. Buon senso e contesto: dov’è che l’IA resta indietro? Nonostante le loro capacità logiche, i modelli linguistici continuano a non essere all’altezza. Possono fare inferenze basate su dati testuali, ma spesso mancano di comprensione contestuale. Ad esempio, l’IA potrebbe capire che se piove il terreno si bagna, ma potrebbe non rendersi conto che è una buona idea portare un ombrello se il testo non lo indica. Un bambino di cinque anni, al contrario, capisce intuitivamente che i libri non dovrebbero essere messi sulla torta, anche se potrebbe provare a farlo per curiosità. Sa anche che deve mettersi il pigiama e lavarsi i denti prima di andare a letto, ma può insistere per indossare un mantello da supereroe nel caso debba volare nel sonno. Immaginazione e creatività: intelligenza artificiale contro pensiero infantile I modelli linguistici possono generare storie su draghi e cavalieri o creare storie futuristiche di fantascienza combinando elementi da un enorme database. La loro scrittura può essere creativa, ma spesso non è originale perché limitata dai dati su cui è stata formata. Allo stesso tempo, un bambino di cinque anni può creare mondi in cui ogni cane indossa un cappello e degli occhiali e un arcobaleno è accanto a una giraffa, perché è quello che vuole. L’immaginazione dei bambini non ha limiti e questa è la sua forza. Intelligenza emotiva: abilità che l’intelligenza artificiale non ha ancora padroneggiato I modelli linguistici possono rilevare sfumature emotive nel testo e generare risposte appropriate, ma il loro coinvolgimento nelle emozioni rimane superficiale. Agiscono come “detective delle emozioni” piuttosto che come partecipanti attivi. Un bambino di cinque anni, al contrario, sente profondamente le emozioni di chi lo circonda. Se qualcuno piange, il bambino può offrirgli il suo giocattolo preferito o semplicemente un abbraccio per confortarlo. È importante per lui non solo capire cosa dire, ma anche come agire in risposta allo stato emotivo degli altri. Risultati: macchina contro uomo ChatGPT5 rappresenterà sicuramente un significativo passo avanti nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, offrendo enormi capacità di elaborazione e generazione di testi. Tuttavia, nonostante ciò, i modelli di intelligenza artificiale rimangono limitati nella comprensione del mondo, nel buon senso e nella profondità emotiva. I bambini di cinque anni, pur non possedendo una conoscenza enciclopedica, compensano con la loro immaginazione, comprensione intuitiva del contesto e genuina capacità di empatia. Sono queste qualità che rendono le persone così uniche e inimitabili, anche rispetto alle tecnologie più avanzate. Read the full article
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Quella vista dà un appagamento senza fine. E' come la risposta a una vita di domande e vaghi desideri. Soddisfa ogni curiosità infantile, ogni ispirazione messa a tacere, lo scienziato che c'è in lui, il poeta, il veggente primitivo, l'osservatore del fuoco e delle stelle cadenti, qualunque ossessione abbia mai tormentato le sue notti, qualsiasi desiderio dolce e sognante lui abbia mai provato nei confronti di quei luoghi lontani e senza nome, qualunque senso della Terra lui possegga, l'impulso neurale di una consapevolezza ancora più scatenata, una comprensione per bestie, qualunque fiducia in una forza vitale immanente, nel Signore della Creazione, qualunque segreta convinzione dell'idea dell'unicità umana, qualunque desiderio e speranza, qualunque troppo e non abbastanza, qualunque tutto in una volta e a poco a poco, qualunque bisogno ardente di fuggire dal suo essere troppo specializzato, dall'io circoscritto e rivolto all'interno, qualunque fossero i resti del suo fanciullesco desiderio di volare, dei suoi sogni di spazi strani e altezze inquietanti, le sue fantasie di una morte felice, qualunque inclinazione a un'indolenza sibaritica - lotofago, fumatore di erbe e piante aromatiche, occhi azzurri che fissano lo spazio -, ebbene, tutti questi bisogni sono soddisfatti, tutti raccolti e ammassati in quel corpo vivente, lo spettacolo che vede dalla finestra. - E' semplicemente troppo interessante, - dice alla fine. - I colori e tutto quanto. I colori e tutto quanto.
Don DeLillo - Momenti di umanità nella terza guerra mondiale
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torno dopo un lungo periodo di assenza sul sito passato a lavorare come un matto nei cantieri edili dove ho imparato tanto lavorato bene e dove sono cresciuto parecchio come persona ma soprattutto come uomo....e quindi?
(Diciamo che ho dopo 1 anno e mezzo ho preso un'altra strada, ero stanco di contratti sottopagati o a termine e adesso mi ritrovo al mc donalds a fare l'apprendista..)
invece di parlare di me, intanto volevo spendere qualche parola (e magari sapere l'opinione degli altri) sulla frase che ho detto "crescere come uomo" un fenomeno direi che nella mia vita si è attorcigliato piu volte ad ogni singolo recettore del cervello
Io mi faccio precursore del sacrificio e del lavoro con dedizione e virtu la gente comunque avrà sempre da ridire non importa quello che fai dovrai apparire sempre celato dietro un'apparente carattere melenso, un nato sbagliato e furbo ragazzotto infantile che non ha voglia di lavorare e quando sei piu stanco ti scagliano contro frecciatine e tutto il veleno che hanno accumulato..
Invidia o gli hai fatto capire che nel momento in cui pronunciamo qualcosa senza averci pensato abbastanza sopra questo lo destituiamo di valore?
Questa ostile curiosità da cosa ha origine, pensano davvero che tra persone comuni basti odiarsi per risolvere le questioni personali?
Ho già visto persone piu grandi di me farsi capi e piangere dopo un confronto, mi chiedo quanti libri ancora dovrò leggere per perdonare queste persone che si fanno chiamare cristiani, che iscrivono i figli all'università ma non vogliono vedere persone lavorare con il cellulare. Questa applicazione dell'odio è da adolescenti, non da UOMO.
Concludo qui perché sto per iniziare il turno, ma vorrei ritornare sul discorso UOMO e virilità perché non sopporto la propaganda che combattano contro "il patriarca"
#language#quotes#positivity#photography#books & libraries#pokemon#music#business#illustration#rap#lgbtq community#€d diary#flusso di coscienza
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What will you be reading this weekend? Corrado De Rosa - "Quando eravamo felici"
Il 1990 è l’anno che uso, di solito, per orientarmi tra infanzia ed adolescenza. Cosa è successo prima e cosa dopo? Quali avvenimenti importanti mi devo assolutamente ricordare? Il 1990, ed in particolare la sua estate, funzionano come spartiacque. Nessun anno solare ha mai sancito così nettamente l’esistenza di un “prima” e di un “dopo”. Il fatto è che tutti sapevamo, bambini e adulti, anziani e adolescenti, che sicuramente, dopo i Mondiali delle cosiddette "Notti Magiche”, il calcio, per come l’avevamo sempre vissuto a livello sportivo e sociale, non sarebbe stato più lo stesso. Abbiamo vissuto quell’esperienza come un’epifania sulla modernità, assaporandone ogni momento con infantile illusione, respirandone la magia ogni giorno, al lavoro, sui treni, sui divani, alla radio, nelle università, nelle fabbriche, nei supermercati. Eravamo al centro del mondo dopo anni tetri e violenti, dopo mille fatiche ci potevamo prendere una rivincita, almeno sul campo della spettacolarità. Dentro e fuori dal campo. Lo psichiatra De Rosa ci racconta però la fase per noi più drammatica di questo evento, le ore più incredibili di una Prima Repubblica che stava per declinare definitivamente, i momenti più difficili che ogni italiano ricorda, a livello sportivo. Il tre luglio di quell’anno, infatti, andò in scena a Napoli, Italia – Argentina, semifinale del Mondiale. Sappiamo tutti come sia andata finire, ma dato che stiamo parlando di letteratura sportiva, è giusto descrivere come l’autore ci faccia rivivere (o vivere, per chi non c’era), quelle ore. Il libro è diviso in due parti: un “prima” e un “durante”. I due blocchi, però, non sono monolitici, non sono statici. Si mischiano tra loro in un perenne inseguimento, aderendo e distaccandosi. Prima della gara, De Rosa parte da una descrizione di cosa fosse, a livello politico e sportivo, la nostra nazione. Questa sezione è densa quindi di rimandi storici, curiosità, spunti sociali e folkloristici, senza i quali non sarebbe possibile entrare appieno nella narrazione, in sé, dell’evento sportivo. Van De Korput che pensava di essere stato ingaggiato dalla Juventus ed invece si ritrova ad indossare la maglia dei rivali granata; Zahoui, il primo calciatore africano a giocare in Serie A, che non indossava i calzini; Diego Armando Maradona in fase calante dopo la mancata cessione all’Olympique Marsiglia. Perché il calcio è sempre, inesorabilmente, il calcio del tempo che stiamo vivendo. Nel 1990 come ora. E Cossiga che minaccia Matarrese qualora gli Azzurri non fossero arrivati in finale non è altro che la rappresentazione più veritiera del clima che si stava vivendo in quegli anni. Altro che i napoletani che tifavano Argentina.
Durante la partita, invece, dopo aver minuziosamente descritto e raccontato i giocatori che vi presero parte, l’autore ci descrive per filo e per segno, adottando un linguaggio a volte molto più che tecnico, cosa avvenne sul rettangolo di gioco. Le gambe di Burruchaga, i campanili di Giannini, la posizione occupata da Basualdo, l’importanza di Gigi De Agostini nelle dinamiche della squadra, l’atteggiamento di Vicini e del suo omologo argentino Bilardo. L’Argentina non era una squadra programmata per arrivare così in fondo, in quella competizione. Non era più quella del “Tata” Brown, ed aveva vivacchiato troppo nella prima fase del torneo, per poterci far paura. Maradona non aveva ancora segnato un gol e giocava da mediano. L’Italia, invece, aveva tutto per poter trionfare. La dieta di Bergomi, i gol di Schillaci, la devozione di De Napoli, la linea difensiva più forte dell’epoca, le sane rivalità tra le sue stelle nascenti. Cosa avvenne, in fin dei conti, nel mondo, quel tre di luglio? Eccoci serviti. L’effetto dell’anestesia finì di colpo.
“Lo hanno chiamato il << Mondiale avaro>> perché quello in cui sono stati segnati meno gol, in media poco più di due a partita. È quello con la finale più brutta di sempre, con l’inno argentino fischiato, decisa da un rigore che non andava concesso. È rimasto in equilibrio fra due geopolitiche mondiali, fra due Repubbliche italiane. È stato un momento precario, eppure saldissimo, che teneva insieme le consapevolezze, le frustrazioni, le ansie, le attese, le speranze di generazioni diverse che si sono trovate a fare la ola allo stadio Olimpico e a tifare da casa. Italia ’90 è come un fantasma: si nasconde, si insinua. Ti ricorda che, se qualcosa può andar male, andrà male. Si è fatto carico dei nostri sogni e li ha interrotti. Ma dobbiamo essergli grati anche per questo: ci ha preparati con garbo a un’epoca di passioni tristi e disillusioni spietate. Italia ’90 è fra noi, Italia ’90 non muore mai.”
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I bambini "gifted", o bambini dotati di talento eccezionale, sono individui che mostrano abilità straordinarie in diversi ambiti del sapere sin da una tenera età. Questi bambini dimostrano un'eccezionale capacità di apprendimento, intuizione e creatività, spesso al di là di quanto ci si aspetterebbe per la loro età.
È importante sottolineare che il termine "gifted" non si riferisce solo all'intelligenza, ma ad una combinazione di differenti abilità e talenti, che possono manifestarsi in vari campi come la musica, l'arte, la matematica, le scienze, la letteratura o lo sport.
Riconoscere un bambino gifted può essere un compito sfidante per genitori e insegnanti. Alcuni segni comuni che potrebbero indicare la presenza di un talento eccezionale includono:
Apprendimento rapido: I bambini gifted tendono ad apprendere nuovi concetti con estrema facilità e rapidità, spesso arrivando a capire nozioni complesse già in giovane età.
Curiosità e sete di conoscenza: Questi bambini mostrano una forte curiosità verso il mondo che li circonda e manifestano una grande motivazione nell'acquisire nuove informazioni su argomenti che li interessano.
Creatività e pensiero critico: I bambini gifted solitamente mostrano una notevole capacità di pensiero fuori dagli schemi e di risolvere problemi in modo non convenzionale. Sono in grado di fare collegamenti tra concetti diversi e presentano spesso un approccio unico alle situazioni.
Elevato livello di concentrazione: Questi bambini possono rimanere focalizzati su un'attività di loro interesse per lunghi periodi di tempo, dimostrando una notevole capacità di concentrazione.
È importante che i genitori e gli insegnanti dei bambini gifted offrano un ambiente stimolante e adeguato per favorire lo sviluppo del loro potenziale. Questo può includere opportunità di apprendimento avanzato, sfide accademiche personalizzate, attività extrascolastiche e il supporto emotivo necessario per gestire le sfide che possono sorgere da questo talento eccezionale.
Ricordiamoci che ogni bambino gifted è un individuo unico e deve essere sostenuto secondo le sue specifiche esigenze. Con il giusto supporto e un'attenzione mirata, questi bambini possono realizzare tutto il loro potenziale e diventare adulti di successo nelle loro aree di talento.
> NOTA: Se sospetti che tuo figlio possa essere un bambino gifted, è consigliabile rivolgersi a professionisti specializzati nel campo dell'educazione o della psicologia infantile per una valutazione approfondita e un supporto adeguato.
https://www.centroamamente.it/bambini-gifted-quando-il-talento-si-svela-da-giovanissimi
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L'Amerigo Vespucci compie il giro del mondo
Vortici.it vuole omaggiare L'Amerigo Vespucci, un nostro tesoro navale che io stessa ho avuto modo di visitare molto tempo fa... L’Amerigo Vespucci è un veliero della Marina Militare, costruito nel 1931 come nave scuola per l'addestramento degli allievi ufficiali dei ruoli normali dell'Accademia navale di Livorno. La decisione di costruire l'Amerigo Vespucci venne assunta nel 1925, per sostituire l'omonima nave scuola della classe Flavio Gioia, un incrociatore a motore e a vela, ormai prossimo alla radiazione, che fu posto in disarmo nel 1928 e ormeggiato nel porto di Venezia per essere adibito ad asilo infantile, riservato agli orfani dei marinai. Il percorso storico continua ed è ricco di un fascino tutto da scoprire cliccando qui.
L'Amerigo Vespucci compie il giro del mondo
Veniamo ad oggi, salpata dal porto di Genova il primo luglio scorso, l’Amerigo Vespucci, la Nave Scuola della Marina Militare, che farà il giro del mondo per i prossimi 20 mesi, ha fatto scalo a Marsiglia per la prima tappa del suo lungo viaggio in cui toccherà 31 porti di 28 paesi, solcando tre oceani. È la nave più antica della Marina italiana, con 92 anni di navigazione. “Visiterà il mondo portando l'Italia in giro per il mondo, portando molta Italia e il Made in Italy in giro per il mondo” ha spiegato il capitano Luigi Romagnoli. “Prima di tutto, da sola, è una nave sostenibile, usiamo le vele per almeno il 60% della navigazione, soprattutto quando abbiamo i nostri cadetti a bordo, che forniscono la forza lavoro per navigare” ha detto ancora. La nave percorrerà più di 40.000 miglia nautiche; nei porti più importanti sarà allestito il “Villaggio Italia” dove confluiranno le attività dei singoli ministeri coinvolti nel giro del mondo, affinché, oltre che espressione unitaria dei valori dell'intera Nazione, il viaggio diventi anche un modo per spingere l’economia e diffondere la cultura italiana. Scoprite anche la nostra sezione curiosità. Immagine di copertina: Wikipedia Read the full article
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Review party "Spare. il minore" Prince Harry, Mondadori. A cura di Ilaria Grossi
“Ci sono tante cose che non ricordo perché ero molto giovane quando è morta, ma il miracolo più grande era rammentare comunque. Il suo sorriso irresistibile, i suoi occhi vulnerabili, la sua passione infantile per film, musica, abiti, dolci. E per noi. Oh, quanto amava mio fratello e me”Ammetto che la curiosità è stata più forte e ho deciso di leggere la biografia del principe Harry e ho pensato…
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Tanti auguri di cuore a Te
che oggi celebri
un Compleanno Speciale,
atteso per lunghi giorni
con attesa, speranza, curiosità
incessanti
Del resto non capita spesso
di compiere una simile età
di tutto rispetto!
Tu Ti sei dimostrata all’altezza di questo
poiché la paura non ha scalfito
il Tuo ricco, genuino entusiasmo
che è rimasto pressoché intatto
Giacché passano gli anni
ma Tu riesci
a rimanere fedele a Te Stessa
con forza e tenacia,
per continuare a colorare la Tua vita
e tutte quelle di coloro
che Ti circondano
Quanti bei colori che usi,
alcuni addirittura riesci ad inventarli,
grazie alla Tua fervida immaginazione
che Ti porta a creare un sacco di scenari
unici ed interessanti
da rimanere impressi
Per Te nulla è impossibile,
nemmeno per il Tuo cuore
generosamente infantile
Oggi saranno in moltissimi a festeggiarti
per dimostrarti tutto l’affetto che meriti,
perché Tu ispiri soltanto bene
Goditi allora tutto,
i Tuoi 70 Ti aspettano!
Avanti tutta
per fare un sacco di rumore
lasciando il segno insieme
Buon compleanno Daniela Cara
Con affetto,
@elenascrive
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“ Il treno militare sorpassò Čordon a cavallo. Il cavallo era già stanco. Ma egli contava di farcela, se solo il treno si fosse fermato, la stazione di smistamento non era lontana. E la paura, la preoccupazione che il treno potesse all'improvviso non fermarsi, lo fecero pensare a Dio: "Dio grande, se sei sulla terra, fai fermare il treno! Ti prego, fai fermare, fai fermare il treno!" Il treno era già alla fermata di smistamento, quando Čordon si mise alla pari con i vagoni di coda. E il figlio corse lungo la fila dei vagoni, incontro al padre. Vedendolo, Čordon scese con un balzo da cavallo. In silenzio si gettarono l'uno nelle braccia dell'altro e si arrestarono, dimenticando tutto ciò che esiste al mondo. — Padre, perdonami, parto volontario — disse Sultan. — Lo so, figlio. — Ho offeso le sorelle, padre. Che perdonino questa offesa, se possono. — Ti hanno perdonato. Tu non le hai offese, non dimenticarle, scrivi loro, capito? E non dimenticare tua madre. — Va bene, padre. Nella stazione suonò un campanello, bisognava separarsi. Per l'ultima volta il padre guardò in viso il figlio e vide in esso per un momento i propri tratti, se stesso, ancora giovane, ancora all'alba della giovinezza; lo strinse forte al petto. E in quel momento con tutto il suo essere voleva trasmettere al figlio l'amore paterno. Baciandolo, Čordon disse: — Sii uomo, figlio mio! Dovunque tu sia, sii uomo! Rimani sempre un uomo! I vagoni si mossero. — Čordonov, si parte! — gli gridò il comandante. E quando portarono via Sultan a tutta velocità, Čordon lasciò cadere le braccia, poi si voltò e, stringendo la criniera sudata e accaldata del cavallo, scoppiò in pianto. Pianse, abbracciando il collo del cavallo, e così fortemente fremeva che sotto la gravità del suo dolore gli zoccoli del cavallo si muovevano lentamente. I ferrovieri passavano accanto in silenzio. Essi sapevano perché la gente piangeva in quei giorni. E solo i ragazzi della stazione, all'improvviso calmi, si fermavano con curiosità e con compassione infantile guardavano questa persona grande, vecchia, che piangeva. “
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Brano tratto dal racconto Incontro con il figlio, testo raccolto in:
Cingiz Ajtmatov, Occhio di cammello - racconti dalla leggendaria Kirghizia, traduzione di Anna Maria Bosnjak, BESA editrice (collana Cosmografie n° 23), Nardò (LE), 2006; pp. 88-89.
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