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"Notte isterica" di Miran Bax (Morellini Editore). Una storia di violenza e razzismo liberamente ispirata a un fatto di cronaca che ha sconvolto Torino nel 2011
Miran Bax – Notte isterica Una storia di violenza e razzismo liberamente ispirata a un fatto di cronaca che ha sconvolto Torino nel 2011 Collana Riflessi diretta da Sara Rattaro e Mauro Morellini ISBN: 9791255271703 Pagine 160 – Prezzo di copertina: 17 Euro Morellini editore L’isteria è un atto di eccitazione incontrollato e quello che è successo la notte del 10 dicembre 2011 è proprio questo.…
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#10 dicembre 2011#campo nomadi#cronaca torinese#isteria#isteria di massa#Miran Bax#Morellini editore#notte isterica#presunta vittima strupro#razzismo#Torino#violenza immotivata#zingari
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«Se vi dico treno, spostatevi»: il video girato prima dell’incidente ferroviario di Brandizzo
«Se vi dico treno, spostatevi»: il video girato prima dell’incidente ferroviario di Brandizzo. «Ragazzi, se vi dico “treno”, andate da quella parte eh?». È diventato virale il breve video girato la sera del 30 agosto, pochi minuti prima dell'incidente ferroviario di Brandizzo, nel Torinese, costato la vita a 5 operai. Il filmato, realizzato con uno smartphone poco prima della tragedia, ritrae gli operai al lavoro, intenti a rimuovere il pietrisco sotto i binari, sul tratto di ferrovia in cui, solo pochi minuti più tardi, sarebbero stati travolti da un convoglio in transito. Il video, che è stato recuperato da un profilo social di Kevin Laganà, una delle 5 vittime dell’incidente, ieri è stato consegnato alla Procura di Ivrea dall'avvocato della famiglia, Enrico Calabrese. La voce che esorta ad andare «da quella parte» non sarebbe di uno degli operai al lavoro: la squadra era accompagnata da un capo cantiere dell’azienda, la Sigifer, e da un tecnico di Rfi, ora entrambi indagati. Kevin, ignaro del loro destino, chiude il video con queste parole: «Ciao ragazzi ci vediamo alla prossima, metterò un tik tok fra un paio di giorni». L'amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (Rfi), Gianpiero Strisciuglio, in audizione alle Commissioni riunite Trasporti e Lavoro della Camera sulla sicurezza e l'incidente di Brandizzo, ha dichiarato «L’avvio delle lavorazioni è tassativamente subordinato all'ottenimento dell'autorizzazione scritta all'interruzione della circolazione dei treni». «Rfi ha istituito una commissione di indagine, presieduta da autorevoli esponenti del mondo accademico, i cui esiti saranno messi prontamente a disposizione delle autorità competenti», ha concluso l'amministratore delegato di Rfi. «Molto dispiaciuti» per la diffusione del video, che comunque «è assai utile per la ricostruzione della vicenda». Questa è la presa di posizione degli avvocati Enrico Calabrese e Marco Bona, legali delle famiglie di due delle vittime dell'incidente ferroviario. «Dalle immagini - aggiungono - sembrerebbe emergere un modus operandi non occasionale, con direttive impartite ai lavoratori assai pericolose».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Recensione "Notte isterica" di Miran Bax
Romanzo ispirato a un fatto di cronaca torinese che nel 2011 ha fortemente scosso l’opinione pubblica nazionale Titolo: La numismatica detectveAutore: Miraan BaxEditore: MorelliniGenere: GialloData pubblicazione: 7 Giugno 2024Voto: 4.5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐ Rating: 4.5 out of 5. Acquista su Amazon -> #pubblicità Recensione Parto con il dire che questo romanzo prende spunto da un argomento di attualità,…
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Ultime Notizie da Torino: Cronaca, Attualità e Aggiornamenti
News e ultime notizie di cronaca, politica, cultura, eventi, economia, sport da Città, Veneto, Regioni, news Venezia, Italia e dal Mondo.
Benvenuti su Venezia-24.it, il vostro punto di riferimento per le ultime notizie da Torino. Restate aggiornati su tutto ciò che accade nella città sabauda, dalle notizie di cronaca alle novità politiche, eventi culturali e sportivi. Ecco un'analisi dettagliata delle notizie più rilevanti di oggi.
Cronaca Torino: Arresti e Inchieste in Corso
Nella giornata di oggi, la cronaca torinese è stata segnata da una serie di operazioni delle forze dell'ordine. La Polizia di Stato ha effettuato diversi arresti nell'ambito di un'operazione contro lo spaccio di sostanze stupefacenti. Gli agenti hanno sequestrato una considerevole quantità di droga, armi e denaro contante, smantellando così una rete criminale che operava nel centro città e nei quartieri periferici.
Parallelamente, la Guardia di Finanza ha avviato un'inchiesta su una serie di truffe legate ai fondi europei. Diverse aziende sono state perquisite e numerosi documenti sequestrati per verificare l'utilizzo illecito dei finanziamenti destinati a progetti di sviluppo e innovazione.
Attualità: Nuovi Progetti Urbanistici e Innovazioni Tecnologiche
Sul fronte dell'attualità, Torino continua a distinguersi per i suoi progetti innovativi. È stato presentato un nuovo piano urbanistico che prevede la riqualificazione di alcune aree industriali dismesse. Il progetto, che coinvolgerà sia investitori pubblici che privati, mira a creare nuovi spazi verdi, aree residenziali e centri di aggregazione culturale.
In ambito tecnologico, il Politecnico di Torino ha annunciato una partnership con una nota azienda del settore automobilistico per lo sviluppo di veicoli elettrici di nuova generazione. Questo accordo prevede la realizzazione di un centro di ricerca avanzato che darà impulso all'innovazione e alla sostenibilità ambientale.
Eventi Culturali: Mostre, Concerti e Festival
Torino è anche sinonimo di cultura. Nei prossimi giorni, la città ospiterà una serie di eventi imperdibili. Tra questi, segnaliamo la mostra d'arte contemporanea al Museo d'Arte Moderna, che esporrà opere di artisti locali e internazionali. Inoltre, il Teatro Regio di Torino propone una stagione lirica ricca di appuntamenti con celebri opere del repertorio classico.
Non mancano neanche i concerti: il Pala Alpitour accoglierà alcune delle più grandi star della musica italiana e internazionale. Infine, il Torino Film Festival si prepara ad aprire le sue porte con una selezione di pellicole inedite e retrospettive dedicate ai grandi maestri del cinema.
Sport: Successi e Sfide delle Squadre Torinesi
Sul fronte sportivo, le squadre torinesi continuano a regalarci emozioni. La Juventus, dopo una serie di partite avvincenti, si prepara ad affrontare nuovi avversari nel campionato di Serie A. L'allenatore ha espresso fiducia nella squadra, sottolineando l'importanza di mantenere alta la concentrazione e l'impegno.
Anche il Torino FC sta vivendo un periodo positivo, con prestazioni convincenti che fanno ben sperare i tifosi. Nel basket, la squadra di pallacanestro locale si sta distinguendo nel campionato nazionale, grazie a un mix di giovani talenti e giocatori esperti.
Conclusione
Continuate a seguirci su Venezia-24.it per restare aggiornati sulle notizie di Torino, con approfondimenti, interviste e reportage esclusivi. La nostra redazione è impegnata a fornirvi un'informazione completa e tempestiva, per farvi vivere da vicino ogni momento della vita torinese. Che siate interessati alla cronaca, all'attualità, agli eventi culturali o allo sport, qui troverete tutte le ultime notizie di Torino che cercate.
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A eFFe - "Casuale e Naturale"
Il cantautore torinese A eFFe, dopo l’uscita del singolo di debutto “10100,” torna a raccontare le relazioni adulte e colpisce ancora con "Casuale e naturale", disponibile su tutte le piattaforme digitali. Il brano, prodotto da Strawberry Production, si distacca dalla narrativa tradizionale per catturare un'essenza più istintiva e momentanea dell'esperienza umana. È la cronaca di un incontro inaspettato, quel tipo di connessione improvvisa che si colora di familiarità fin dal primo istante, quasi magica nella sua spontaneità. "Casuale e naturale" è la fotografia di un attimo, il riconoscimento del fatto che, nonostante l'incertezza del futuro, il presente ha un valore intrinseco che merita di essere vissuto appieno. Questo singolo incarna il rifiuto di A eFFe di guardare troppo lontano, una celebrazione del qui e ora depurata dai condizionamenti del passato e dalle aspettative per il domani. “Questo brano racconta l'incontro con una persona, una di quelle rare volte in cui ti sembra di conoscere l'altro da sempre fin dal primo istante.” - Spiega A eFFe - “Racconta della piacevole sensazione di lasciarsi andare dopo tanto tempo ad un nuovo tentativo, al semplice vedere come possano andare le cose. Forse per cinismo o semplicemente, come cita il testo, per il bagaglio delle esperienze passate, questa canzone non vuole guardare avanti o immaginare un futuro: si limita a fermare il momento per dargli il giusto valore!” "Casuale e naturale" diventa, così, un promemoria di quanto possano essere preziosi i nostri incontri, quando li viviamo per quello che sono: genuini, puri e incredibilmente reali. A eFFe è il primo progetto solista di Alberto Franzolin, cantautore di 30 anni di Torino, dopo numerose esperienze come tastierista in band della sua città. Nei progetti precedenti ha potuto confrontarsi con vari generi musicali, anche molto diversi tra di loro, spaziando dalla new wave al riadattamento in chiave acustica di brani di musica house ed elettronica fino all'accompagnamento live di un musical di danze Bollywood: esperienze che lo hanno portato a suonare su palchi importanti, tra i quali l'Alcatraz di Milano ed eventi internazionali quali il Trib Fest in Inghilterra. Negli ultimi anni si è concentrato sulla sua musica, ballando sul confine sempre più sottile tra Indie, Pop e cantautorato italiano, attraverso un modo di scrivere malinconico che gli permette di esprimere attraverso i suoi testi un intero mondo che prima di questo progetto era rimasto per troppo tempo dentro un cassetto. Profondamente influenzato da artisti come Calcutta, Ex-Otago e Galeffi, A eFFe ha saputo forgiare un sound distintivo, caratterizzato da un approccio alla scrittura estremamente personale. Instagram TikTok Spotify Read the full article
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Il sindaco di Lanzo Torinese: roghi causati da alberi caduti sulle linee elettriche
Vai al contenuto della pagina RaiNews Video Cronaca Esteri Politica Sport Televideo Referendum 12 giugno … Rai News 24 • LIVE Temi Caldi Covid La guerra Israele-Hamas Violenza sulle donne Il caso Ferragni La crisi del clima Terrore a Praga Il caso Superlega Crisi Russia-Ucraina … Seguici su facebook Seguici su twitter Seguici su instagram Vai agli RSS Menu Home Temi Caldi Temi…
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STRAGE SUL LAVORO: 5 OPERAI UCCISI DA UN TRENO
articolo: STRAGE SUL LAVORO: 5 OPERAI UCCISI DA UN TRENO – LE FOTO – Torino Cronaca – Notizie da Torino e Piemonte Tragedia ferroviaria a Brandizzo 5 morti – CronacaQui torino La tragedia a Brandizzo. Altri due lavoratori sono rimasti feriti e portati in ospedale Strage senza precedenti nella notte nel Torinese: cinque operai sono stati investiti e uccisi da un treno sulla linea Torino-MIlano.…
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#OmicidioSuicidio di una coppia di #anziani
#news #tfnews #cronaca #vinovo #italia #24luglio
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Torino: ex fabbrica della Snia Viscosa. Fonte: mapio.net Un approfondimento a parte merita la città di Torino.La cronaca e la storia dei venti mesi dal
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Ancora morti sul lavoro, tre vittime tra Lazio e Piemonte - Cronaca
Ancora morti sul lavoro, ancora vittime di una strage ormai quotidiana. A morire, oggi, tra il Lazio e il Piemonte, tre operai. Il primo a San Mauro Torinese dove un uomo di 33 anni, bosniaco, residente a Biella, ha perso la vita precipitando dal tetto di un capannone di via Emilia durante i lavori di ristrutturazione. Un volo di circa dieci metri che non gli ha dato scampo. Subito gli…
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Il "miracolo" delle statue che piangono
Statue che piangono: cosa dice la scienza. Il controverso caso di cronaca della statua di Gesù Cristo che sembra lacrimare nel parco di Stupinigi appena fuori Torino ha generato un'ondata virale sui social e riaperto una discussione che si protrae da tempo. Ecco a che punto siamo dal punto di vista delle ricerche. Statue che piangono e come spiegarle (con la scienza): Da qualche giorno i principali social network, soprattutto in Italia, sono invasi da immagini e video che ritraggono la statua di Gesù posizionata nella piazzola del parco naturale torinese di Stupinigi. Motivo di tanto clamore sono alcune gocce - raccontate come lacrime, dato che sembrano uscire dagli occhi - che cadono sul volto della statua. Come è facilmente immaginabile, i fedeli hanno fin da subito descritto l'accaduto come un miracolo, mentre (piccolo spoiler del prosieguo) le verifiche del caso su questa nuova statua che piange sono ancora poche e appena alle fasi preliminari. La cronaca dell'accaduto, per quel poco che si sa
immagine: una fotografia della presunta statua di Gesù lacrimante nel torinese Siamo sulla strada provinciale numero 143 che collega Biella all'autostrada A4, in corrispondenza di un luogo di preghiera nell'area del parco di Stupinigi che afferisce al comune di Nichelino. Lo scorso giovedì 8 dicembre - giorno dell'Immacolata Concezione secondo la tradizione cattolica - dopo il tramonto un gruppo di credenti dell’associazione La luce dell’Aurora era raccolto nella Taverna degli Angeli, in preghiera per una famiglia in difficoltà. Proprio in concomitanza di quel momento di culto (come riportano i presenti) la statua sarebbe stata vista nitidamente lacrimare, per almeno 4 volte e in modo copioso. A darne l'annuncio per prima sarebbe stata “una signora”, non meglio definita, che avrebbe chiamato le persone riunite in preghiera a osservare quanto stesse accadendo. Diverse fotografie sarebbero state scattate in quei momenti, e come sappiamo sono poi rapidamente diventate virali. L’autore di uno dei video più ricondivisi ha sostenuto che tutte le prove lascino pensare a una effettiva lacrimazione della statua, dato che non stava piovendo e, inoltre, sia la testa sia le altre parti del corpo di Gesù risultano perfettamente asciutte. Per di più, i presenti avrebbero anche verificato direttamente che non si trattasse di resina caduta dagli alberi del parco. In seguito al clamore mediatico sollevato dall'episodio, la Curia di Torino ha provveduto alla rimozione della statua dalla sua collocazione, portandola - con un trasporto scortato dai Carabinieri - presso la propria sede. L'acclamazione del miracolo e le reazioni perplesse Alcune coincidenze relative al presunto pianto della statua hanno portato parecchi credenti a sostenere che si sia trattato di una sorta di segno divino, di un fenomeno soprannaturale. Anzitutto, il luogo del presunto miracolo è molto vicino al punto in cui anni fa sono state segnalate alcune apparizioni della Vergine. E poi, in termini temporali, la concomitanza con la già citata festa di precetto dell'8 dicembre, particolarmente importante nell'ambito della venerazione mariana. Infine, le persone riunite in preghiera a pochi metri di distanza: segno, secondo i credenti, di una rivelazione mistica arrivata proprio in risposta alle invocazioni dei fedeli. Secondo quanto avrebbero affermato alcuni teologi cristiani, si tratterebbe forse di un messaggio di preoccupazione arrivato dall'alto. Anche se ovviamente la questione non può certo essere affidata al cosiddetto tribunale del web, va detto che dando un'occhiata ai commenti che si sono affastellati sui vari canali social si nota una certa titubanza nell'interpretare quanto accaduto come un fenomeno miracoloso. Al centro delle critiche c'è anzitutto una questione di prove tangibili: trattandosi perlopiù di fotografie, quasi tutto ciò di cui disponiamo sono immagini statiche, che in quanto tali non mostrano il pianto in sé ma di fatto solo delle gocce ferme che bagnano il volto della statua. Curiose invece le reazioni della stampa e dei media, con un numero consistente di testate giornalistiche locali e nazionali che hanno dato la notizia titolando come se il pianto o addirittura il miracolo fossero dei fatti verificati e incontrovertibili. Segno, questa volta molto esplicito, di una volontà di acchiappare lettori tramite sparate un po' fuori dalle righe. Gli approfondimenti e i precedenti Al momento, da un punto di vista scientifico, non si può fare altro che sospendere l'assenso su quanto accaduto. Nel momento in cui scriviamo, secondo quanto riportato dalle cronache giornalistiche, la statua si trova sotto esame all'Arcivescovado di Torino, dove ad avere chiesto di esaminare l'oggetto è stato il vescovo in persona, Roberto Repole. Questo primo vaglio, previsto dalla prassi delle istituzioni religiose, servirà di fatto solo per verificare (attraverso un “monitoraggio costante”) l'assenza di banali trucchetti o di evidenti manipolazioni, e poi si prevede che la pratica passi alla Congregazione per la dottrina della fede della Santa Sede. Qui sarà al lavoro di un team composto da scienziati e da teologi, alla ricerca di spiegazioni tanto scientifiche quanto simboliche e spirituali sull'accaduto. Al momento non risultano essere in previsione analisi scientifiche specifiche e propriamente dette, ma sono state avanzate solo alcune considerazioni generali, da remoto. Una piuttosto ovvia è che, a differenza della maggioranza dei casi analoghi del passato, il liquido che sarebbe uscito dagli occhi pare essere trasparente, anziché rosso sangue. Mentre dall'analisi delle immagini (buie e poco risolute) di un video amatoriale girato alle 18:30 dell'8 dicembre le presunte lacrime paiono del tutto statiche per l'intero minuto di durata delle riprese: un elemento che ha indotto alcuni debunker, tra cui Bufale.net, a sottolineare come a oggi non risultino prove di questo pianto come fenomeno dinamico, dato che tutto ciò che possediamo sono immagini e filmati in cui nulla si sta muovendo e nulla sta accadendo. Va comunque sottolineato che anche la reazione della Chiesa è stata particolarmente cauta, e c'è sempre un certo scetticismo di fronte a questi fenomeni. Da un lato, anche dal punto di vista dei fedeli, i presunti miracoli delle statue che piangono o sanguinano non fanno parte del credo religioso, dunque non è affatto richiesto ai credenti di credere anche in questi specifici fenomeni. E allo stesso tempo alcuni celebri precedenti impongono a tutti cautela. In passato, infatti, per altre statue piangenti è stata stabilita la presenza di grasso di maiale nel liquido che pareva sgorgare dagli occhi, in altri sono stati individuati fenomeni di condensazione o addirittura perdite d'acqua che finivano per bagnare la statua proprio in corrispondenza degli occhi. A oggi, solo una piccola frazione delle statue piangenti resta senza una semplice giustificazione scientifica dell'accaduto, tanto da rientrare tutt'ora nella curiosa categoria dei potenziali miracoli. Un caso simile a quello torinese, anche se in quell'evento il presunto pianto consisteva di sangue anziché lacrime, è quello della Madonna di Civitavecchia del 1995: dopo cinque anni di indagini il caso fu chiuso con un nulla di dimostrato, perché dopo avere verificato che il sangue sulla statua era umano e maschile (con tanto di profilo genetico) non si è potuto confrontare il campione raccolto con il dna delle persone della famiglia proprietaria della statua, che hanno negato la disponibilità a sottoporsi al test di confronto. Gli scienziati hanno però smentito una parte specifica della storia: se secondo i testimoni la statua avrebbe sanguinato più volte, l'analisi stratigrafica ha dimostrato che invece risultava essere stato depositato sulla statua un solo strato di sangue. In altre due occasioni (giugno 2002 e maggio 1994) le presunte statue piangenti si rivelarono dei falsi inconsapevoli: il pianto, infatti, altro non era che la resina usata per tenere fissi gli occhi nelle orbite e liquefatta dal calore primaverile. Se a volte può essere scientificamente difficile discriminare tra l'ipotesi di un versamento (volontario o involontario) di liquido sulle statue che dà l'impressione di un pianto e l'arrivo di quello stesso liquido per presunte vie soprannaturali, la casistica a oggi raccolta ha comunque permesso di stabilire che nella grande maggioranza dei casi si rientra nel primo dei due casi. Statua di Gesù piange a Stupinigi (TO) - 8 Dicembre 2022 ore 18.30 Read the full article
#debunker#Gesù#Gesùchepiange#miracoli#miracolo#Nichelino#segnodivino#Statuachepiange#statuadiGesù#Stupinigi#TavernadegliAngeli#teologi
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Torino, salvata una donna grazie al rene trasportato dalla Polizia di Stato sulla Lamborghini Huracan
Torino, salvata una donna grazie al rene trasportato dalla Polizia di Stato sulla Lamborghini Huracan Martedì pomeriggio, lo splendido salotto torinese di Piazza San Carlo ha accolto la carovana composta da oltre 400 vetture storiche partecipanti alla prestigiosa manifestazione delle Mille Miglia. La parata è stata aperta da vetture e moto della Polizia di Stato, fra cui la Lamborghini Huracan in dotazione al Compartimento Polizia Stradale di Bologna, che ha poi sostato per qualche ora all'interno della piazza. Il bolide, come noto, oltre ad essere impiegato per attività operative, viene anche utilizzato per l'emergenza del trasporto organi, nell'ambito del programma Cross-Over nazionale. Questo grazie a un protocollo siglato negli anni scorsi fra la Polizia di Stato e l'Istituto Superiore di Sanità, Centro Nazionale Trapianti, che coordina e gestisce tutti i programmi nazionali di trapianto. Tramite la Lamborghini Huracan, il cui bagagliaio anteriore ospita una speciale attrezzatura frigobox per il trasporto urgente di organi per trapianti, viene assicurato tale servizio in caso di necessità e urgenza. E' quanto accaduto, ad esempio, nel febbraio 2023, quando una pattuglia del compartimento Polizia Stradale di Bologna a bordo della "supercar", percorrendo una distanza di oltre 700 km in meno di 5 ore, trasportò un rene dall'ospedale San Salvatore de L'Aquila fino all'ospedale Molinette di Torino, luogo in cui una donna di 57 anni era in attesa di riceverlo per sottoporsi al trapianto salvavita. Appena effettuato l'intervento, l'organo iniziò subito a lavorare, riprendendo nel modo migliore la propria funzionalità, con grandi benefici per la paziente, affetta da insufficienza renale cronica ormai da diversi anni. Il caso ha voluto che martedì pomeriggio Francesco, il marito della donna ricevente, passasse da piazza San Carlo in bicicletta e, notando immediatamente il bolide donato dalla Lamborghini alla Polizia di Stato, non abbia potuto fare a meno di fermarsi per ringraziare ancora una volta il personale di polizia per l'intervento salvavita effettuato lo scorso anno. Francesco ci ha informato delle buone condizioni di salute della moglie e ci ha tenuto a scattare una fotografia insieme al Questore di Torino Ciarambino ed al poliziotto autista della Huracan.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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28 LUGLIO 1868 nasceva GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO
La seconda metà dell'Ottocento si contraddistingue per una serie di artisti considerevoli, che segnano gli sviluppi di nuove ricerche che sfociano, sulla fine del secolo, nella formazione d'una variante italiana originale del Divisionismo, nel cui ambito si colloca anche Giuseppe Pellizza da Volpedo.
VITA
Giuseppe Pellizza nasce a Volpedo nel 1868. Inizia la sua formazione accademica a Milano, all’Accademia di Brera. Dopo un breve soggiorno a Roma frequenta anche l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove ha come insegnante Giovanni Fattori, e l’Accademia Carrara di Bergamo.
Si sposa con Teresa Bidone, sua modella in molti quadri, dalla quale Pellizza ebbe due figlie, Maria e Nerina.
L'ADESIONE AL DIVISIONISMO
I Divisionisti esordiscono pubblicamente nella prima esposizione Triennale di Brera nel 1891, ma in questa fase le opere di Pellizza risentono ancora delle influenze veriste che gli sono state impartite nell’Accademia di Brera e di Bergamo.
E’ durante il suo soggiorno a Firenze che Pellizza si avvicina al divisionismo e ne diventa uno dei rappresentanti di spicco.
Nel 1894 espone a Milano Il Fienile, dipinto che rappresenta l’inizio di questa sua nuova scelta pittorica, essendo la prima tela in cui Pellizza cerca di applicare scrupolosamente il divisionismo.
DIVISIONISMO:
movimento artistico che si afferma in Italia tra il 1885 e il 1915, basato sul principio della scomposizione della luce nei colori dello spettro solare e della sua ricomposizione mediante l’azione dei colori complementari; si ricollega alle tendenze degli Impressionisti e al Pointillisme francese.
Giuseppe Pellizza da Volpedo, è il più giovane dei tre protagonisti del Divisionismo italiano (era di dieci anni più giovane di Segantini e di sedici anni più giovane di Previati), ed è anche il più rigoroso dei Divisionisti italiani.
Pellizza spiega il Divisionismo con queste parole: “il Divisionismo non mira che ad una rivoluzione tecnica perché in tal modo noi seguaci di esso crediamo di poter avvicinare le vibrazioni della luce” (Lettera a A. Luzzati del 16 Aprile 1897).
L’IMPEGNO SOCIALE DI PELLIZZA
La partecipazione al Divisionismo viene espressa in modi differenti dai tre protagonisti del Divisionismo italiano (Previati, Segantini e Pellizza) e si manifesta, oltre che nelle modalità dell’espressione artistica, anche in ambizioni ideologiche che spaziano da posizioni misticheggianti e neocristiane a posizioni socialistiche. E’ con Pellizza da Volpedo che si realizza una congiunzione tra Divisionismo e coscienza sociale.
Tra il 1898 al 1901 la sua pittura, partita da prime esperienze tratte da scene popolari e di vita cittadina, diventa sempre più attenta ai temi sociali e si orienta verso motivi di ispirazione simbolica.
Pellizza si distingue per il suo impegno sociale ed attraverso le sue opere fa denuncia. I processi sociali del Paese, dalla situazione del movimento operaio alla urbanizzazione e alla realtà del mondo contadino diventano oggetto di studio e di rappresentazione.
PELLIZZA TRA CRONACA E ALLEGORIA
Nelle opere di Pellizza attraverso l’effetto della stesura pittorica a tocchi separati, le forme della natura, siano figure umane o paesaggi, arrivano ad esprimere contenuti ideali. Avviene una sorta di fusione tra tecnica divisionista e un tema realistico di cronaca sociale.
Realtà e idea, nei dipinti di Pellizza, diventano complementari, così un episodio di cronaca (come per esempio la manifestazione dei contadini rappresentata nell’opera Il quarto stato) viene trasfigurato in una celebrazione allegorica dell’ideale socialista.
L’ARTE PER L’IDEA
In contrapposizione all’arte per l’arte il Divisionismo rappresenta per Pellizza il presupposto dell’arte per l’idea, con lo scopo di fondere analisi del “naturale” e riconoscimento della realtà storica più significativa per quell’epoca (il movimento operaio e contadino). La rappresentazione artistica diventa con Pellizza qualcosa di non chiuso entro la cornice del quadro.
Per Pellizza l’opera è “armonia di linee – armonia di toni – armonia di colore” che in “stretto legame…con un’idea la quale sarebbe il soggetto del quadro risulta l’opera concreta organica” (nota datata febbraio 1897).
IL SUO CAPOLAVORO: IL QUARTO STATO
Il suo capolavoro è Il Quarto Stato in cui l’artista coniuga realismo, monumentalità e divisionismo.
Il pittore lavora a Il Quarto Stato tra il 1898 e il 1901. Il titolo originale dell’opera, fino a quando non fu terminata, era: Cammino dei lavoratori, solo ad opera completata, Pellizza decise di darle un nuovo titolo con il quale venne esposta al pubblico alla Quadriennale torinese del 1902: Il Quarto Stato.
LA MORTE
Pellizza muore suicida a soli 39 anni, sconvolto dalla morte della moglie e del primo figlio maschio, si impicca nel suo studio il 14 giugno del 1907.
#noisiamoquellichecredonoancoraaquesteemozioni
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Aggressiva e spavalda
Sulla polemica Barbero dico solo questo. Le doti per fare carriera sono aggressività e spavalderia nella sua visione del mondo.
Cercando su google il personaggio vedo che è Torinese, quindi avrà forse respirato un po’ l’aria FCA dei tempi d’oro in cui queste due doti erano esattamente quelle con cui si faceva carriera. E infatti negli anni ai vertici sono arrivati uomini di un’incompetenza imbarazzante, ma bravissimi a urlare e credersi i re del mondo (qualcuno l’ho conosciuto). Per la cronaca voci di corridoio mi dicono che Stellantis stia cercando di mettere in panchina tali personaggi coloriti e pittoreschi, ma sono solo gossip.
Dal mio modesto punto di vista credo che l’aria stia cambiando, che i nuovi modelli di leadership non premino questi atteggiamenti, ma il 62enne Barbero forse non lo sa perché credo che da un po’ non abbia più il polso del mondo del lavoro. E comunque la sua opinione sul tema vale quanto la mia, anzi meno perché io almeno sono una donna nel mondo del lavoro, con amiche donne nel mondo del lavoro, tutte ingegneri.
Però se volessi qualche info sul medioevo chiederei a lui.
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La Corte di Appello di Torino ha assolto, al termine del processo bis, il giornalista Davide Falcioni, accusato di violazione di domicilio in concorso. Secondo i giudici sussiste la non punibilità per particolare tenuità del fatto. «Sono soddisfatto, dopo 6 anni finalmente è stata smontata la tesi della Procura di Torino» ha commentato Falcioni.
Nel 2012 il giornalista aveva seguito per AgoraVox le attività del movimento No Tav. Quando il 24 agosto un gruppo di attivisti era entrato nella sede torinese della Geostudio (ufficio tecnico della Geovalsusa s.r.l., che partecipava al consorzio dei costruttori della tratta Torino-Lione), il cronista si era unito agli occupanti, documentandone le azioni in un reportage e in un articolo. Durante il processo su quei fatti, Falcioni si era reso disponibile a testimoniare in difesa degli imputati. Nel corso dell'esame in aula, però, il Pubblico Ministero gli aveva comunicato che sarebbe stato indagato per lo stesso reato ascritto agli altri imputati: violazione di domicilio.
Nel 2018, in primo grado, il Tribunale di Torino aveva
condannato il giornalista a quattro mesi di carcere. Sentenza confermata anche in appello nel 2019. A gennaio 2020, però, la Cassazione aveva annullato la sentenza di condanna di quattro mesi emessa in Appello e rinviato a un nuovo processo in cui si sarebbe dovuta valutare la sussistenza della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La decisione dei giudici della Corte suprema era stata definita dal sindacato dei giornalisti italiani (FNSI) «una sentenza che rende giustizia all'articolo 21 della Costituzione e al diritto di cronaca. Un giornalista che riporta quello che vede non può temere di essere accusato del reato che racconta: svolge solo il proprio dovere di informare i cittadini».
Valigia Blu, fb
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Video
youtube
No Tav, nel video degli attivisti spiati mi ha colpito un certo ‘ringraziamento’ di Davide Grasso In un video postato su YouTube il 19 luglio il Movimento No Tav mostra le riprese di piccole telecamere nascoste nei boschi della Val Susa dalla polizia al fine di spiare gli attivisti, che le hanno scovate e rimosse diffondendone il contenuto. Da torinese ho riconosciuto due caprioli, un camoscio e il dirigente della Digos Carlo Ambra ma, ben oltre gli aspetti esilaranti, mi ha colpito negli ultimi frame un ironico “ringraziamento” all’azienda fornitrice dei dispositivi alla questura: l’Area Spa di Vizzola Ticino. Leggere quel nome mi ha fatto rabbrividire. Area non è un’azienda qualunque. È accusata di una delle più grandi e meno conosciute vergogne della storia italiana recente: la fornitura di strumenti di intercettazione online al regime siriano di Assad nel 2011, durante le proteste popolari soffocate nel sangue. (...) La denuncia di Bloomberg indusse il governo a revocare l’autorizzazione. (...) pochi mesi dopo, la scelta del nuovo ministro dello sviluppo Carlo Calenda (governo Renzi) di autorizzare Area a esportare nuovamente tecnologie per l’intercettazione di internet, stavolta a favore del regime egiziano di Al-Sisi, tra l’altro poche settimane dopo il ritrovamento del cadavere di Giulio Regeni. Calenda sospese le forniture soltanto un anno dopo, e intanto rispose: in assenza di limitazioni specifiche, come un embargo, la legge tutela la libertà di mercato. Gli egiziani avranno ringraziato: chi? Lui, la legge o il mercato? L’idea che la libertà sia quella di guadagnare anche quando il guadagno nuoce alla vita degli altri è l’architrave, purtroppo, della società in cui viviamo. L’episodio valsusino, come spiega il Movimento No Tav sul suo sito, mostra che lo Stato è legato anche da interessi diretti agli spregiudicati esportatori nostrani di repressione, perché analoghi rifornimenti di malware sono destinati alla polizia e alla magistratura italiane. Il trasferimento dei nostri soldi a un’azienda che secondo me getta disonore sulla nostra reputazione presso popoli stranieri non ci mette, però, soltanto in delicata contrapposizione con milioni di innocenti: crea un contesto per noi stessi opaco. Dal 2018 Area è sotto processo per aver scaricato i dati personali di migliaia di italiani sui propri server dopo averli raccolti per 37 procure. Perché? Per occupare inutilmente giga di spazio o per fare altro? Non chiedete all’intelligence: i dati dei servizi italiani potrebbero esser stati a loro volta scaricati, e poi hackerati, sui server di un altro fornitore italiano di Area, Hacker Team (sì, suona ironico). Davide Grasso Davide Grasso Giornalista e scrittore CRONACA - 30 LUGLIO 2020 No Tav, nel video degli attivisti spiati mi ha colpito un certo ‘ringraziamento’ No Tav, nel video degli attivisti spiati mi ha colpito un certo ‘ringraziamento’ Ore 19 - iscriviti alla newsletter e ricevi gli ultimi aggiornamenti nella tua casella. ISCRIVITI In un video postato su YouTube il 19 luglio il Movimento No Tav mostra le riprese di piccole telecamere nascoste nei boschi della Val Susa dalla polizia al fine di spiare gli attivisti, che le hanno scovate e rimosse diffondendone il contenuto. Da torinese ho riconosciuto due caprioli, un camoscio e il dirigente della Digos Carlo Ambra ma, ben oltre gli aspetti esilaranti, mi ha colpito negli ultimi frame un ironico “ringraziamento” all’azienda fornitrice dei dispositivi alla questura: l’Area Spa di Vizzola Ticino. Leggere quel nome mi ha fatto rabbrividire. Area non è un’azienda qualunque. È accusata di una delle più grandi e meno conosciute vergogne della storia italiana recente: la fornitura di strumenti di intercettazione online al regime siriano di Assad nel 2011, durante le proteste popolari soffocate nel sangue. Bloomberg denunciò il contratto tra Area e Syrian Telecom a repressione ancora in corso, nell’autunno di quell’anno, quando il ministero italiano per lo Sviluppo economico, tenuto a concedere e revocare autorizzazioni per commesse di questo tipo, era presieduto da Paolo Romani (PdL), che ancora di recente ha palesato le sue simpatie per Assad nonostante le migliaia di manifestanti sparite o torturate nelle carceri di Damasco. Sequestrata la ditta italiana che aiutava le spie di Assad LEGGI ANCHE Sequestrata la ditta italiana che aiutava le spie di Assad La denuncia di Bloomberg indusse il governo a revocare l’autorizzazione. Il giornalismo può fare davvero tanto, quando vuole: anche salvare vite umane. L’azienda fu indagata per queste forniture nel 2016, con la contestazione di aver ri-esportato tecnologie Usa nonostante l’embargo statunitense contro la Siria del 2004. Può sembrare un po’ poco di fronte a quelle che ritengo violazioni palesi e di massa dei diritti umani, che non sarebbero state meno gravi senza l’embargo di un paese terzo; ma che la capacità della legge di sanzionare tali connivenze fosse labile lo mostrò, pochi mesi dopo, la scelta del nuovo ministro dello sviluppo Carlo Calenda (governo Renzi) di autorizzare Area a esportare nuovamente tecnologie per l’intercettazione di internet, stavolta a favore del regime egiziano di Al-Sisi, tra l’altro poche settimane dopo il ritrovamento del cadavere di Giulio Regeni. Giulio Regeni, Calenda risponde su software-spia a Egitto: “Autorizzazione alla vendita da rivedere, possibile revoca” LEGGI ANCHE Giulio Regeni, Calenda risponde su software-spia a Egitto: “Autorizzazione alla vendita da rivedere, possibile revoca” Calenda sospese le forniture soltanto un anno dopo, e intanto rispose: in assenza di limitazioni specifiche, come un embargo, la legge tutela la libertà di mercato. Gli egiziani avranno ringraziato: chi? Lui, la legge o il mercato? L’idea che la libertà sia quella di guadagnare anche quando il guadagno nuoce alla vita degli altri è l’architrave, purtroppo, della società in cui viviamo. L’episodio valsusino, come spiega il Movimento No Tav sul suo sito, mostra che lo Stato è legato anche da interessi diretti agli spregiudicati esportatori nostrani di repressione, perché analoghi rifornimenti di malware sono destinati alla polizia e alla magistratura italiane. Il trasferimento dei nostri soldi a un’azienda che secondo me getta disonore sulla nostra reputazione presso popoli stranieri non ci mette, però, soltanto in delicata contrapposizione con milioni di innocenti: crea un contesto per noi stessi opaco. Dal 2018 Area è sotto processo per aver scaricato i dati personali di migliaia di italiani sui propri server dopo averli raccolti per 37 procure. Perché? Per occupare inutilmente giga di spazio o per fare altro? Non chiedete all’intelligence: i dati dei servizi italiani potrebbero esser stati a loro volta scaricati, e poi hackerati, sui server di un altro fornitore italiano di Area, Hacker Team (sì, suona ironico). Il Consiglio di Stato ha dichiarato per questo nel 2019 l’illegittimità dell’assegnazione ad Area di nuovi appalti statali, ma l’uso di tecnologie dell’azienda contro i No Tav in Val Susa insinua il dubbio che gli apparati di polizia siano all’oscuro anche di questo. Non è affatto vero che tutto ciò che si fa senza violare la legge è perciò stesso accettabile; né che, in nome della legge, ogni cosa sia lecita. Senza un indipendente criterio etico la scelta di farsi guidare dai codici è anzi, come mostrano casi come questo, pericolosa. Aziende senza scrupoli possono fare del mondo un luogo peggiore senza uscire dalla legalità – protette da leggi che “tutelano il mercato” – e magari acquisire potere su di noi (in modo illegale) grazie a uno Stato che a sua volta (legalmente, ma non meno pericolosamente) accumula i nostri dati per contrastare il dissenso. Le telecamere in Val Susa non sono mera cronaca: sono parte di un puzzle epocale, che dovremmo iniziare a ricostruire.
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