#con: eleonora.
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' siento que es algo que hacen los ricos todo el tiempo, comprar accesorios sin importar el clima o la estación, sólo porque pueden. ¿es tu caso? ' pregunta curiosa, y sin pudor, porque cuando se trata de ser directa es una experta, no le importan las consecuencias, hasta le emociona la idea de vivir algo diferente. ' por mi parte, sólo estoy curioseando. no soy muy fan de este nuevo centro comercial. demasiadas luces, demasiadas tiendas que se llevan por delante a los negocios locales. ‘ realmente le molesta, ella vivió toda su vida allí y por más fría que esa, no puede tolerar las injusticias.
“ exactamente lo que estaba buscando. ” anuncia con jocosidad, aunque en general esa era la vibra que intentaba transmitir a través de sus atuendos y accesorios. lo siguiente la obliga a reírse, casi como si la hubiesen atrapada en una mentira. “ debes pensar que estoy loca, ¿quién usa lentes de sol en pleno invierno? ” para nora no era algo tan novedoso, pero no tenía idea cuáles eran las modas en hollyridge. termina alzándose de hombros, demostrando falta de importancia. “ pero para mí la moda viene primero, antes que las estaciones. ”
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Storia di un Fiocco: La magia della natura e il ciclo dell’acqua raccontati ai più piccoli. Recensione di Alessandria today
Un viaggio delicato e poetico nella fragilità della neve e nella meraviglia delle trasformazioni naturali, a misura di bambino
Un viaggio delicato e poetico nella fragilità della neve e nella meraviglia delle trasformazioni naturali, a misura di bambino. Storia di un Fiocco è un incantevole racconto per bambini, scritto da Eleonora Traverso e illustrato da Michele Bosco, che invita i più piccoli a esplorare la bellezza e la transitorietà della natura attraverso gli occhi curiosi di un bambino. La storia inizia quando un…
#apprendimento giocoso#autori italiani#autori italiani per bambini#cambiamenti di stato#ciclo dell&039;acqua#ciclo della vita#conoscenza scientifica per piccoli#curiosità infantile#educare con i libri#Educazione Ambientale#Eleonora Traverso#esplorazione della natura#età di lettura da 5 anni#fascino del mondo naturale#Feltrinelli Kids#fenomeni naturali#Fiaba moderna#fiocco di neve#illustrato#illustrazioni delicate#incanto della neve#lettura invernale#libri illustrati per bambini#libri per scoprire la natura#libri sui cicli naturali#libro educativo#libro per bambini#libro sulla neve#magia della natura#Michele Bosco
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è mancata Franca Marrapò ved. Arillotta
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#i nipoti ed i parenti tutti. ---------------- I funerali avranno luogo mercoledì 29 c.m. alle ore 16:00#il fratello Fortunato#Ne danno il triste annuncio i figli: Francesco e Ivan con la moglie Eleonora Bolsi#nella Chiesa parrocchiale del SS. Salvatore in via Cardinale Portanova.
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Rings in 16th century paintings
Raffaello Sanzio, Ritratti di Agnolo Doni e Maddalena Strozzi (c. 1504-1506)
Tiziano Vecellio, Ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere (c. 1537)
Agnolo Bronzino, Ritratto di giovane donna con libro (c. 1545)
Agnolo Bronzino, Ritratto di Lucrezia Panciatichi (c. 1541)
#raffaello sanzio#raphael#tiziano#titian#bronzino#16th century#16th century art#1500s art#16th century fashion#uffizi#since I'm always here I might as well get some tumblr posts out of it
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' ¿por qué pareciera que estás a nada de protagonizar un vídeo musical de la canción más triste del mundo? ' pregunta, tomando asiento a su lado mientras deja manos dentro de los bolsillos de su atuendo. ' paso esta vez, reina ' que no es de comer algo que pueda tener contaminación compartida por motivo de sus alergias.
el desánimo que tanto ha intentado mantener a raya comienza a ocupar un espacio más grande en sus pensamientos y no le gusta porque la negatividad se extiende como bruma. deja salir un suspiro, sentada sobre la banca en parco sempione donde ha decidido hacer una pausa. "¿quieres?" pregunta a quien se encuentra sentade a un lado de ella, motivo por el cual escogió dicha banca. acerca el chocolate blanco a modo de ofrecimiento. "dicen que el chocolate es bueno para el corazón" intenta bromear, esbozando una sonrisa.
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chi di voi c'era nel 2020/2021 si ricorderà di me per tutte le avventure in farmacia per provarci con la farmacista fregna e bionda con gli occhi azzurri.
la cosa che mi fa immensamente ridere è che da quando mi sono fidanzata È LEI A PROVARCI CON ME
raga non avete idea, la cosa è troppo troppo divertente, io sono stra certa che se non ci fosse stata la fila mi avrebbe chiesto pure il numero di telefono.
SCS ELEONORA SEI SEMPRE FREGNA COME NEL 2021 MA NON POSSO PIÙ USCIRE CON TE PERÒ TIVIBIVORRÒ PER SEMPRE <3
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Sono laureati all'università della strada con specializzazione in like su Facebook, mettono in discussione i pareri di professionisti nel campo della medicina, della ricerca scientifica e della virologia.
Poi credono ciecamente alle teorie complottistiche di gente del 'calibro' di RedRonnie, Heather Parisi, Povia, Eleonora Brigliadori e Enrico Montesano, tutte eminenti personalità del mondo accademico.
E niente... fa già ridere così 😁😁😁
Da Threads
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Le maggiori prestazioni di Eleonora
Mi chiamo Eleonora e lavoro da cinque mesi nella software house di Mirella. È divorziata da tempo e ha i figli lontani: uno lavora in Russia e un’altra s’è sposata con un Australiano. Di conseguenza, è totalmente dedita alla sua piccola azienda. Lei è una donna di mezz'età: molto curata, colta, intelligente e di gusti fini e non comuni.
Un po’ snob, direi. Nel suo campo lavorativo d'applicazione, malgrado la concorrenza feroce, è molto ben inserita: assieme al suo team infatti ha sviluppato e aggiorna/mantiene da remoto pezzi di software cruciali di sei importanti compagnie di profilo internazionale: due sono italiane e le altre quattro sparse tra Europa e Medioriente.
Tra di esse alcune di rilievo nel campo degli elettromedicali. Malgrado la concorrenza agguerrita, o forse proprio a causa di questo, il nostro lavoro procede a gonfie vele perché siamo aggiornatissimi; continua a essere richiesto, apprezzato e soprattutto puntualmente pagato. Ogni tanto prendiamo anche piccole commesse da regioni, comuni e aziendine private. Non si butta via niente. Tutto fa brodo; tutto porta soldi ed esperienza.
Mi ha assunta quindi per allargare la sua base di risorse umane e io le sono molto grata. Apprezzo questo lavoro come una benedizione, soprattutto in questo periodo di vacche magre, in cui per il Covid il lavoro di mio marito procede con difficoltà. Con Beppe ci siamo sposati l’anno scorso e ci amiamo. Molto.
Lui è un esperto e valido elettricista. Ha una piccola impresa in proprio, con due ragazzi che lo aiutano, ma adesso purtroppo per ovvii motivi di lavoro fortemente ridotto e grazie ai periodi di lockdown, pagati i loro stipendi a noi non resta molto. In questo frangente in cui per lui è tutto difficile, il mio introito almeno ci consente di mangiare e pagare le bollette.
Il mutuo per la casa lo sfanghiamo comunque ogni sei mesi a fatica. Il vestiario, quant'altro fosse voluttuario e qualsiasi altro bene o spesa superflui, di fatto non esistono più, per noi. Come per molti altri, del resto. Figli ancora non ne abbiamo. Oggi dico “grazie a Dio.” Vedremo in seguito.
Dal momento in cui sono arrivata in studio, con Mirella le nostre semplici cortesie tra donne hanno preso via via una piega molto particolare e sempre più intima: i quattro altri collaboratori miei colleghi, dall'arrivo del virus in poi hanno preferito lavorare da casa in smart working e vengono in sede soltanto se strettamente necessario.
Lei però mi ha chiesto da subito se io fossi disponibile a essere fisicamente sempre presente con lei, per non sentirsi troppo sola. Ho detto subito di si e la cosa mi sta bene, anche perché mi consente di uscire di casa e di non entrare in attrito con mio marito, cosa quasi sicura, qualora avessimo dovuto affrontare una convivenza forzata da isolamento, costretta e continua sotto lo stesso tetto.
Da quando in ufficio siamo da sole io e lei, sin dai primi giorni, al mio arrivo in studio alle otto - io sono puntuale come un orologio svizzero - lei mi ha sempre salutata con un bacino dolce sulla guancia e il caffè pronto nella tazzina di ceramica. Man mano che siamo entrate in confidenza sempre più intima, dapprima ha aggiunto al bacino un’amichevole… pacca sul culo!
Che però man mano s’è trasformata in una carezza amorevole e prolungata. Le prime volte cercavo di non farci troppo caso, però diventavo comunque rossa in viso. Ma come cazzo si permette, questa! Da poco mi ha confessato che il mio rossore la faceva impazzire di desiderio. Un giorno, durante la solita pausa caffè-confessionale tra donne delle dieci e mezzo, sono scoppiata a piangere.
Un po’ per tutte le difficoltà pratiche che stiamo incontrando a casa come coppia, ma soprattutto per una bella litigata fatta con Beppe proprio la sera prima. Allora mi ha presa sottobraccio, fatta sedere sul divano vicina a lei e quindi mi ha parlato da donna molto esperta, di fatto confortandomi grandemente.
Mi ha detto cose che in fondo ognuna già sa: che se lo amo me lo devo tenere stretto, a ogni costo. Che l’amore non è cogliere margherite. E che per un minuto di estasi ci sono ore di sacrificio, che bisogna sempre guardare al 90% di positivo che l’altro porta nella nostra vita, trascurando l’inevitabile 10% di difetti che ciascuno ha. Che non devo cercare di cambiarlo, perché un uomo o chiunque altro lo puoi solo amare così com’è.
In sostanza, non devo commettere gli errori che ha commesso lei, per poi ritrovarsi sola e che sarebbe sempre stata a mia disposizione per aiutarmi quando ne avessi avuto bisogno. Mi ha accarezzata a lungo, stringendomi a sé. Poi mi ha dato il solito bacio sulla guancia. Però per la prima volta non s’è staccata: ha continuato a tenere le labbra incollate al mio viso e, dandomi mille bacini, s’è man mano spostata sul mio collo.
Mi ha letteralmente scioccata: mi ha baciata, leccata e - potevo sentirla chiaramente farlo - ha aspirato profondamente il mio odore naturale misto al profumo che uso al mattino. Incollata a me per buoni cinque minuti. Francamente ero paralizzata dalla sorpresa, perché non avevo mai neppure remotamente pensato di poter essere l’oggetto del desiderio da parte di una donna.
E non osavo oppormi, troppo tenevo a quell'unica fonte di sostentamento per la mia piccola famiglia. Le ho solo sussurrato di non farmi dei succhiotti, per ovvie ragioni. Quindi a un tratto s'è staccata, forse sentendomi un po’ irrigidita e imbarazzata. Ha finito a malincuore di godere di me e, un po’ impacciata, mi ha sorriso ed è tornata rapidamente nel suo ufficio, che è in una stanza separata dall'open space riservato a noi dipendenti.
La giornata è proseguita poi come al solito. Abbiamo pranzato parlando di lavoro, dei colleghi e di altro. Tutto come sempre, almeno apparentemente. Io però ero in pieno subbuglio interiore. A fine lavoro, a occhi bassi e in lacrime mi ha chiesto scusa per essersi lasciata andare, per aver infranto la mia sfera intima, privatissima. Mi ha detto che è molto sola, che anche lei ha un assoluto bisogno d'amore e che si sente ancora una donna viva e appassionata.
Di fatto, ha aggiunto, tu sei l’unica persona che mi dia un po’ di calore umano, recentemente. Alle sue parole profonde, provenienti dal centro della sua anima, mi sono sciolta. Le ho sorriso per rassicurarla, l’ho accarezzata a lungo, l’ho stretta a me e le ho detto di non preoccuparsi, che capivo perfettamente. Perché alla fine siamo tutti esseri umani e perciò prede di legittime e sacrosante passioni. Mi ha sorriso grata. Forse così facendo devo aver alimentato la sua cotta per me. Niente bacetto di commiato, quella sera.
All'indomani Mirella non ha saputo resistere: appena sono arrivata mi ha fissata a lungo, mi ha preso il viso tra le mani, confessando di avermi pensata tutta la notte e mi ha direttamente baciata a lungo lingua in bocca. In modo appassionato. Io diplomaticamente stavolta l’ho assecondata e ricambiata. Abbiamo giocato con le lingue, per darci il “buon lavoro” mattutino. Devo dire che stavolta non ero troppo dispiaciuta.
Anzi, ero lusingata e contenta di ricevere attenzioni e manifestazioni di desiderio da parte di una persona più grande di me di vent'anni almeno e che professionalmente ammiro moltissimo. Poi, in qualche modo abbiamo ritrovato la concentrazione necessaria per lavorare. Ma alla solita pausa caffè delle dieci e mezzo sul divano in pelle, s’è aperta completamente: mi ha confessato che mi ama, che mi desidera da morire e ha preso a leccarmi il collo, di fatto tentando di rubarmi l’anima e la gioventù. A lungo.
Mi infilava le mani dappertutto, mi coccolava il seno, giocava coi miei capezzoli oramai rigidi dal desiderio e con le sue dita mi violava il culo e la fica ripetutamente. Poi le toglieva e le succhiava, avida. Mi ha detto che da quando si era separata, tre anni addietro, non faceva più sesso e che per me avrebbe fatto cose folli, pur di avermi e farmi sua. No, che non mi preoccupassi per il matrimonio: figuriamoci se avesse mai voluto crearci un qualche disturbo. Chiedeva a me solo un pezzettino di felicità.
E io potevo darglielo. Volevo, a questo punto. Mi faceva soltanto un’assoluta tenerezza. E iniziava a piacermi anche sessualmente. In breve, giocoforza siamo diventate amanti. Mi sono dovuta piegare, in tutti i sensi. Ormai ogni giorno, prima di tornare a casa apriamo il divano letto d’emergenza presente in ufficio; ci denudiamo e a lei lascio fare del mio corpo tutto quello che vuole. Mirella di me è diventata completamente pazza.
Acquista online per me la biancheria più costosa e profumi esclusivi. Arriva tutto in ufficio, ovviamente. Io per parte mia sono comunque e molto pragmaticamente ben contenta di farla felice, pur di tenermi il lavoro. Ho imparato a dirle sempre di si, a godere delle sue mani, della sua lingua, a leccarla a lungo e a farla godere a mia volta. Questa cosa segreta e proibitissima però vedo che sta facendo bene anche al mio matrimonio.
Con Beppe infatti sono diventata molto più paziente del solito e con sua grande sorpresa prendo spesso l’iniziativa per farmi scopare. Gli consento, se vuole, di avere la fica o il culo a suo piacere; poi gli faccio pompini interminabili e infine lo ingoio golosissima. Gli infilo la lingua o le mie dita ormai esperte nel culo, mentre lo masturbo o lo succhio.
Lui resta ogni volta a bocca aperta dallo stupore per le mie insospettabili ormai svelate abilità di puttana. Quindi si diverte da matti se gli chiedo di onorare il mio seno con la sua bocca e di leccarmi la passera a lungo, come e quanto desidera lui. Tutto perché è il mio uomo e, nonostante lo tradisca con una donna, lo adoro ancor più di prima. Anche perché lui ha il cazzo, presidio maschile sacrosanto senza cui non saprei vivere. Sere fa ho confessato a Mirella che quello che facciamo insieme sarebbe il sesso perfetto, se solo lei avesse il membro.
Il giorno dopo mi ha fatto la sorpresa: a fine lavoro ha tirato fuori e ha voluto che indossassi uno strap-on di notevoli dimensioni che solo Dio sa come avrà fatto a trovare in così poco tempo! Le ho fatto toccare il cielo con un dito. Penso di provare qualcosa anch’io per lei ormai. Per amarci, ogni sera, prima di aprire il divano-letto, anche se siamo sicure che con l’isolamento ognuno dei colleghi non si muove da casa, facciamo il dovuto giro di telefonate e ci assicuriamo che i vari collaboratori siano tutti belli tranquilli a casa e che non vengano a farci una imbarazzante visita a sorpresa.
Ritengo anche che tra un mesetto o giù di lì le chiederò un aumento di stipendio per “maggiori prestazioni”; se non altro per giustificare con Beppe le ore di “extra lavoro” svolto ogni giorno. E a fine pandemia dovremo trovare il modo e l’opportunità per stare da sole. Per fortuna lei vive a due soli isolati dall'ufficio. Perché ci si abitua a tutto ed eventualmente ci si affeziona anche alla propria padrona crudele. Lei invece è solo una donna tenera e bisognosa delle mie carezze. Tra noi due la vera padrona sono io, ormai: sessualmente e sentimentalmente l’ho in pugno.
Ma sul lavoro, in modo molto corretto, prevale il comportamento puramente professionale, com’è giusto che sia. Beh… dovremo cercare di non far trapelare nulla, mai... Perché questa storia non può finire. La desidero molto anche io e la penso spesso, anche quando faccio l’amore con Beppe. Quando si dice: “unire l’utero al dilettevole!” Alla fine, l’amore ti si insinua comunque dentro: quando, come e con chi tu non avresti mai pensato possibile.
RDA
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Lina Poletti
Lina Poletti, scrittrice e letterata, pioniera della liberazione sessuale e omosessuale, si è battuta per il suffragio e per l’emancipazione femminile.
Si è schierata contro perbenismo e fascismo e agito, in prima persona, contro l’analfabetismo e ogni forma di sopraffazione e limitazione delle libertà.
Dantista, poeta e grecista di immensa cultura, ha attraversato quasi un secolo di storia con onestà intellettuale, originalità creativa e coerenza.
È stata una delle prime donne, in tutta Europa, a dichiarare apertamente di essere lesbica.
Nata a Ravenna il 27 agosto 1885, Cordula Poletti, era la penultima di quattro figlie di una famiglia di piccoli commercianti. Laureata in lettere all’Università di Bologna con Giovanni Pascoli nel 1907, con una tesi sulla poesia di Giosuè Carducci che viene ancora custodita nel Fondo Poletti della Biblioteca Classense di Ravenna.
Nonostante avesse sposato un uomo, Santi Muratori, suo amico d’infanzia con cui non ha mai vissuto, viene ricordata per le relazioni sentimentali che ebbe con Sibilla Aleramo e Eleonora Duse.
Nel 1908 ha partecipato al Congresso delle donne italiane in cui si chiedeva il suffragio, il riconoscimento della figura femminile nel diritto di famiglia e nei reati di violenza carnale. Vi erano presenti tutte le principali femministe italiane, tra cui la politica Anna Kuliscioff e Sibilla Aleramo, giovane scrittrice che, due anni prima, aveva pubblicato Una donna, romanzo che aveva fatto scalpore e scandalizzato, in cui raccontava l’abbandono del figlio e del matrimonio con il suo stupratore a cui era stata costretta dalla famiglia.
Tra le due era subito iniziato un intenso scambio epistolare e una grande passione.
In Lucida follia. Lettere d’amore a Lina, Sibilla Aleramo, l’ha definita, la fanciulla maschia, descrivendola come una giovane donna androgina, portatrice di comportamenti e caratteri svincolati dagli stereotipi sessuali, definibili come atteggiamenti culturali.
Insieme hanno partecipato ad attività suffragiste e filantropiche come quelle nelle scuole dell’Agro Romano e Pontino per portare l’istruzione nelle campagne dove abitavano popolazioni contadine analfabete, affette dalla malaria e costrette in condizioni di lavoro schiavistiche. Hanno anche prestato soccorso alle popolazioni terremotate di Calabria e Sicilia, nel dicembre 1908.
Nell’autunno 1910 la loro relazione si concluse definitivamente e Lina Poletti visse una storia intensa e conflittuale con la più grande diva del tempo, Eleonora Duse che, in quel periodo stava attraversando una crisi creativa. Tra viaggi e celebri frequentazioni, aveva scritto, per il suo grande ritorno teatrale, un’Arianna che non è mai andata in scena e che era stata motivo di forte contrasto alla fine della loro relazione che aveva portato uno strascico di beghe legali per la restituzione dei manoscritti.
Nel 1918 ha pubblicato Poemetto della guerra, un’opera epica, animosa, forgiata ai modelli plastici dannunziani, capace di rappresentare, in modo aulico e appassionato, la catastrofe della Grande Guerra.
Grande studiosa di Dante, si ricorda una sua lezione alla Biblioteca Classense di Ravenna, il 9 maggio 1920, in cui si era presentata in abiti maschili. In giacca e camicia bianca, una camelia bianca appuntata al petto, aveva letto e commentato l’ultimo canto della Divina Commedia con passione esegetica accompagnata a un misurato controllo stilistico.
Il suo grande amore è stata Eugenia Rasponi Murat, nobile intellettuale femminista, con cui ha vissuto per 40 anni, dal 1918 fino alla morte della contessa, avvenuta nel 1958. Insieme hanno viaggiato tanto, attraverso la Grecia e l’Europa, spingendosi fino in Oriente. Hanno vissuto a Roma frequentando circoli teosofici e filosofici che le resero invise al regime che aveva mandato più volte a casa loro le autorità preposte al controllo e alla censura. Militanti culturali antifasciste, avevano organizzato seminari guidati dal filosofo Jiddu Krishnamurti che, per primo, ha divulgato il buddismo in Italia.
Lina Poletti ha scritto diversi saggi dedicati a Dante, Pascoli e Carducci e si è sempre occupata, sia nelle opere sia nella sua vita privata, dell’emancipazione delle donne.
In anni più recenti, la sua figura è stata approfondita per la sua visione sulla libertà delle relazioni tra i sessi che l’hanno resa un’icona queer.
Il suo ultimo lavoro è stato un vasto progetto di antropologia culturale che indagava su origini e fini comuni dei popoli dell’area mediterranea di cui non ci resta nulla, come poco è stato tramandato delle sue opere.
Si è spenta il 12 dicembre 1971 a Sanremo.
Selby Wynn Schwartz, studiosa di Stanford in After Sappho, libro segnalato dal New Yorker e nella longlist del Booker, di lei ha scritto: Ci guidava come un faro verso un futuro in cui non sapevamo ancora come vivere.
Lina Poletti è stata una visionaria voluttuosa, una ribelle intellettuale che ha trasgredito alle regole chiedendo libertà, amando apertamente altre donne. Ha scritto un manifesto mentre i fascisti si preparavano alla marcia su Roma, nel 1921.
Non ha avuto remore a esporsi e vivere come desiderava, nonostante le privazioni sociali e culturali dei tempi e spianato la strada alle rivendicazioni dei diritti umani.
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Buongiorno
Il potere dei profumo si fonda sulla capacità di restaurare l’unità perduta, la nostra relazione con il mondo.
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HÉLÈNE FAIVRE dal libro "Aqua Mirabilis" di Eleonora Recalcati
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Scegli con attenzione le tue priorità.
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Eleonora Della Gatta
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' no es mi culpa que se vea así. ' responde con un tono descarado, encogiéndose de hombros como si fuera un simple hecho y no una opinión suya. ' ¿ahora quieres convertirlo en una abuela con flores? ' le lanza una mirada traviesa antes de reír entre dientes. ' tranquila, sólo estoy bromeando. ' hace un gesto con la mano, restándole importancia a sus palabras mientras comienza a caminar con calma. ' vamos, veamos si encontramos algo que realmente llame la atención por aquí. ' deja que su compañera procese la broma y se una a su búsqueda. sus ojos recorren los jardines cercano, sabrá lo que busca cuando lo vea. sonrisa persiste en su rostro, así como su aire despreocupado que parece acompañarla siempre.
abre la boca con ofensa frente a su comentario, completamente pasmada. “ ¿cómo que estilo de abuelo? ¡esa bufanda la compré en louis vuitton! ” se queja inmediatamente. claro, ella no había realizado la compra con su propio dinero, pero eso no significaba que contraria pudiera insultar el accesorio con tanta facilidad. eventualmente ofensa se desvanece mientras escucha sugerencia, con ganas de aferrarse al rencor pero dejándolo ir por el bien de la convivencia. “ ¿de un jardín? ¿algo así como una corona de flores? ” un poco quiere decirle que una corona de flores estaba lejos de ser un mejor accesorio que su bufanda, pero se muerde la lengua y aguanta. “ está bien, te sigo. ”
#🥀 — 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘢𝘤𝘤𝘪𝘰𝘯. a sinner like me.#con: eleonora.#ay la quiero sldkfj#espero que hayas pasado preciosoo ♡
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Storia di un fiocco di Eleonora Traverso: Un viaggio tra la magia della neve. Recensione di Alessandria today
Scopri la storia delicata e poetica di un bambino e il suo fiocco di neve
Scopri la storia delicata e poetica di un bambino e il suo fiocco di neve Recensione: Storia di un fiocco di Eleonora Traverso, con illustrazioni di Michele Bosco, è un racconto delicato e incantevole dedicato ai primi lettori. La storia narra l’incontro di un bambino con un fiocco di neve che, caduto sui suoi occhiali, diventa un compagno da proteggere. Attraverso l’innocente tentativo di…
#autori italiani per bambini#avventure con la neve#bellezza della neve#ciclo dell&039;acqua#educazione alla cura#Educazione alla natura#educazione alla scienza#Eleonora Traverso#Feltrinelli Kids#fiabe educative.#fiocchi di neve#Fragilità#giochi con la neve#il ciclo dell&039;acqua per bambini#illustrazioni per bambini#Infanzia#libri con illustrazioni#libri dai 5 anni#libri di fiabe#libri educativi#libri illustrati#libri poetici#libro per bambini#magia della natura#Michele Bosco#narrativa illustrata#narrativa per l’infanzia#osservazione della natura#poesia per bambini#prime emozioni
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Abbiamo fatto le due a parlare di: amore, astronauti, fotografie, massimi sistemi. Ma ora, quello su cui mi voglio soffermare e a cui non smetto di pensare ogni volta che passo del tempo con loro, è altro e prescinde dalle parole. Credo che tutto stia negli occhi, non abiti al di fuori di lì, che se davvero vogliamo parlare d'amore io non concepisco un modo diverso di guardarsi, eppure. Se Eleonora e Nicholas sono nello stesso luogo non puoi non sentirti spettatore, quasi spia: è come se l'aria in mezzo a loro diventasse più densa e li facesse toccare pure da lontano, quando uno parla l'altro lo guarda con questi occhi pieni di stima, rispetto, tenerezza. Lei ordina una birra media, lui la osserva come se in realtà stesse svelando il segreto che regola l'universo. Parlano del loro amore come se fosse la cosa più naturale del mondo; ci si complica sempre le cose, quando si parla di questo, ci si aspetta che bruci sempre, che debba far male, che debba essere complicato: per loro è solamente lo stato delle cose, la scelta continua. Non vedo niente di tutto questo, nella mia vita, ma se ci fosse vorrei esattamente una cosa così.
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INTRODUCING ⋅˛ THE ADAMS HABILIDAD: CAPACIDAD DE ANÁLISIS (1/3).
Matthew "Matt" Adams (54 años). Padre. Traficante y comerciante. Vive en Londres, donde continuó con su vida llena de prácticas ilícitas, siendo esa la razón de quiebre con su primer esposa. Actualmente posee una relación tensa con Eleonora y Ryder, pero sobre todo con él.
Dorothea "Dora" Zweig (43 años). Madre. Modelo retirada, empresaria y comerciante, luego de separarse del padre de sus hijos volvió a su natal Berlín, donde abrió "Wonne Kaffee" cafetería que termino en manos de su hija luego de su fallecimiento.
Eleonora Adams (32 años). Hija mayor. Influencer, repostera y empresaria, en sus manos el negocio de su madre prospero y actualmente cuenta con tres sucursales en Berlín. Pose un fuerte lazo con Ryder, llegando a ser una imagen de autoridad para él.
Ryder Zweig (25 años). Químico y mesero, se cambio el nombre legalmente y ahora posee el apellido de su madre. Le tiene resentimiento a su padre y se arrepiente de no haber estado cuando su madre enfermó para luego fallecer victima del cáncer.
Charlotte Adams (8 años). Hermana menor, fruto de un romance posterior al divorcio de su padre. Cuando Ryder vivió en Londres solía visitarla seguido, haciéndose incluso amigo de la madre de su hermanita.
#* ·⠀⠀𝐭𝐡𝐞 𝐬𝐥𝐨𝐰𝐞𝐬𝐭 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭⠀⠀╱⠀⠀miscellany .#nadie se va fijar que escribí abrams en vez de adams#y bueno tal vez si es un hombre blanco privilegiado#golpea paredes aaa
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DETOX-PULIZIA-LASCIARE ANDARE
Appunti per una pulizia di corpo-mente-energie secondo la Medicina Energetica Spirituale (MES)
Affrontare un processo di pulizia o "Detox", non è da sottovalutare, nel nostro mondo immaginario, abbiamo una visione molto romantica di cosa possa essere un processo di pulizia, e questo poi fa si che quando iniziamo un detox serio, finiremo per boicottarlo perchè quando arriviamo a scoprire di che cosa si tratta veramente, andiamo in crisi e non sappiamo come fare per portare avanti un qualcosa di profondo che nella nostra immaginazione è invece visto come un qualcosa che come una magia deve risolvere tutti inostri problemi.
Partiamo con il dire che il detox è si una pulizia, sì, certamente, e come ogni pulizia che si rispetti, ha delle sue regole, una sua struttura, una certa tempistica e ancora più importante, richiede un certo tipo di atteggiamento.
Quando ad esempio facciamo le pulizie di casa, dobbiamo togliere la polvere, lavare lo sporco che c'è in giro, fare ordine, buttare le cose che non servono più, riparare ciò che si può riparare e mettere in ordine la confusione che si è creata.
La stessa cosa vale per noi, siamo come una casa disordinata, sporca ed impolverata, a causa di tutta una serie di errori che abbiamo fatto negli anni, sia alimentari che ti stile di vita ecc, e quando andiamo ad approcciarci ad un processo profondo di pulizia, andiamo fare proprio quello che si farebbe per pulire casa, solo che il nostro corpo, essendo un organismo vivo, avrà una sua risposta, perchè pulire significa andare a lavorare su almeno tre livelli: quello fisico, quello emozionale e quello energetico.
Non solo esistono tossine fisiche, ma esistono anche tossine emozionali e blocchi energetici e con la pulizia attraverso un certo tipo di alimentazione andiamo a lavorare su tutti e tre i livelli.
Quando s'inizia a lavare e pulire la nostra dimora corpo-mente-energie, ovviamente s'innescheranno tutta una serie di resistenze ai nuovi input che stiamo dando al nostro sistema per i quali non si vorrebbe cambiare ma continuare a fare le cose che facciamo senza però stare male o sentirci appesantiti, pulire dunque implica il trovare un nuovo equilibrio, cambiare abitudini e stile di vita, un vero e proprio allenamento a ritrovare se stessi e ritrovare un modo di funzionare più naturale.
Per poter arrivare ad nuovo equilibrio è necessario entrare nell'ottica di lasciare andare appunto abitudini vecchie che non è detto siano salutari per noi, solo perchè una cosa è diventata una zona di confort non vuol dire che sia in linea con la nostra costituzione e noi siamo pieni di abitudini/zone di confort sbagliate per il nostro funzionamento.
Quello del lasciare andare è il passaggio più difficile perchè va a toccare anche la sfera emozionale, quindi il lasciare andare tutta una serie di attaccamenti a situazioni, pensieri negativi, modi di vedere le cose, modi di rispondere alla realtà che non sono sani e allineati a ciò che siamo.
Quindi un Detox non è :"Mangio più leggero per qualche giorno"
si tratta di un processo e lavoro profondo su se stessi e di conoscenza di se stessi, che se fatto correttamente scardina tutti quei percorsi rigidi mentali, emozionali e fisici che abbiamo creato in anni di imposizioni, credenze e fissazioni, che poi sono proprio questi che hanno portato alla condizione della quale ci lamentiamo.
Molto spesso non riusciamo ad entrare nell'atteggiamento giusto di lasciare andare ciò che non ci serve più, e preferiamo dunque le nostre zone di confort e abitudini alla nostra salute, questo conflitto interno sotterraneo che va riconosciuto se si vuole raggiungere un buon risultato con il detox, accade quando non abbiamo ancora chiaro cosa vogliamo per noi stessi, per la nostra vita e per la nostra salute.
Roberto Potocniak & Eleonora Benzi
Questa e altre tematiche vengono affrontate nella nostra Accademia, se volete saperne di più qui sotto c'è il link della pagina di presentazione della nostra Accademia di Medicina Energetica Spirituale (MES)
https://accademiames.mykajabi.com/informazioni-accademia
oppure potete richiedere info al seguente indirizzo: [email protected]
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