#compassione quotidiana
Explore tagged Tumblr posts
Text
Stile di Vita Vegano - Abbracciare una Dieta Cruelty-free
Lo stile di vita vegano è una scelta etica, ecologica e salutare, che implica il rifiuto di consumare e utilizzare qualsiasi prodotto di origine animale o che comporti lo sfruttamento e la sofferenza degli animali. La dieta vegana è fondamentalmente una dieta cruelty-free che si fonda sul rispetto degli animali, sul rifiuto di procurare loro sofferenza, di sfruttarli e di ucciderli per esigenze…
View On WordPress
#alimentazione vegana#ambiente#animali#benessere etico#cambiamento positivo#compassione quotidiana#comunità vegana#consapevolezza alimentare#dieta cruelty-free#equilibrio nutrizionale#informazioni vegan-friendly#ispirazione vegana#pianeta verde#ricette vegane#rispetto per gli animali#salute#scelta vegana#stile di vita consapevole#veganismo#vita sostenibile
1 note
·
View note
Text
Festa di Ognissanti: origine, significato e tradizioni del 1° novembre
Scopriamo la storia, il significato e le celebrazioni della Festa di Ognissanti, dedicata a tutti i Santi e celebrata il 1° novembre.
Scopriamo la storia, il significato e le celebrazioni della Festa di Ognissanti, dedicata a tutti i Santi e celebrata il 1° novembre. Il 1° novembre si celebra la Festa di Ognissanti, una delle ricorrenze più importanti del calendario liturgico cristiano, dedicata a tutti i Santi, noti e sconosciuti. È una giornata di riflessione e raccoglimento per i credenti, ma anche di festa e celebrazione…
#1 novembre#2 novembre#carità e compassione#celebrazione cattolica#celebrazione Santi#Chiesa Cattolica#commemorazione dei defunti#comunione dei Santi#cultura religiosa#Día de los Muertos#esempio dei santi#fede cristiana#Festa di Ognissanti#Festa di Tutti i Santi#festa religiosa#festa solenne#festività cattoliche#festività religiose#memoria dei defunti#Ognissanti Italia#omaggio ai santi#Papa Gregorio III#Papa Gregorio IV#preghiera per i defunti#riflessione spirituale#santi canonizzati#santi e martiri#santi sconosciuti#santità#santità quotidiana
0 notes
Text
La sgradevole sensazione che le decisioni prese oltreoceano dagli elettori americani andranno ad impattare anche sulla nostra placida routine quotidiana, che ci entreranno direttamente in casa dalla biologica quando saremo comodamente seduti sulla tazza del water, che non si potrà più beatamente vivere nascosti come gli epicurei, che la Weltanschauung di un coltivatore diretto del Minnesota deciderà le sorti del nostro bel giardino filosofico con annesso tutto il cenacolo di discepoli. L'unica salvezza è che nell'attuale panopticon globale l'occhio del grande scrutatore non si posi mai sul nostro piccolo angolino di mondo, che la nostra irrilevanza possa suscitare in lui quel briciolo di compassione.
16 notes
·
View notes
Text
CHAPEAU
LETTERA DI UN VETERINARIO AL PAPA
Predicare l’amore e seminare l’odio
Mi presento, ho 62 anni, sono un Veterinario ed ho 2 figli di cui uno autistico, sono padre e proprietario di animali, genitore coscienzioso ed a contatto quotidianamente col mondo dell’animalismo e col mondo della disabilità, padre e veterinario contemporaneamente.
Una frase che i miei clienti mi ripetono costantemente è “chi non ha mai avuto un cane/gatto non riesce minimamente ad immaginare il mondo di amore che queste creature sanno donare.
Ecco, lei non ha mai avuto un cane o un gatto, lo si capisce dal modo in cui sottovaluta la questione, non è colpa sua, me ne rendo conto, se avesse provato quel tipo di affetto che il suo predecessore conosceva bene (Papa Ratzinger amava la compagnia dei gatti) non avrebbe detto cose tanto superficiali e fuorvianti.
La cosa grave che, mi permetta, non le fa onore è il creare la contrapposizione “chi ama gli animali non ama i bambini”, è un concetto errato e divisivo, chi ama la vita riconosce il dolore, negli occhi di un bambino o di un animale, amare vuol dire immedesimarsi, capire, ascoltare, quella dell’amore è una ginnastica quotidiana e non è mai divisiva, l’amore per la vita, sotto qualsiasi forma, arricchisce e non impoverisce.
Ma davvero lei crede che quello di Francesco di Assisi, il santo povero, l’uomo che camminava a piedi scalzi e coperto di umili panni, fosse tempo perso?, che non avrebbe dovuto parlare agli uccellini, scrivere il cantico delle creature, ammansire il lupo di Gubbio?
Ma lo sa che il santo d’Assisi diceva: “Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili”
Ma ha mai visto la benedizione degli animali che si tiene in molte chiese il 17 gennaio nella tradizionale festa di S. Antonio Abate? E’ un tripudio di gioia, vecchietti e bambini ognuno col proprio animaletto domestico, tutti uniti dalla fede e dalla speranza, io stesso ci andai portando Tommasino un gatto reso diversamente abile dall’aggressione di un branco di cani nella speranza di un miracolo
Ma davvero lei crede che la fame nel mondo sia dovuta allo spreco di risorse per acquistare le crocchette? E no, qui divento cattivo io!, ma non è che forse dovrebbe preoccuparsi della ristrutturazioni degli immobili da 700 mq del cardinale Bertone finanziate coi soldi delle elemosine?, non dovrebbe preoccuparsi degli spot a pioggia per l’8 per mille? (nel 2004 sono costati 4.650.000,00 euro, non oso pensare adesso) per accaparrarsi la gestione di fondi che normalmente andrebbero comunque alla beneficenza ma che passando per voi vengono ridotti da spese folli?
Ma lo sa quanti bambini avreste saziato coi 4 milioni dati a Mediaset e Rai?
Gesù diceva “quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”e allora tutti questi spot autocelebrativi per l’8 per mille? Il vangelo lo citate solo quando vi conviene?
Per giudicare bisogna conoscere la gente, non il lusso. Lei non ha la minima idea di quante vite hanno salvato gli animali, di quanto un gatto possa curare la depressione di un anziana vedova e col nido svuotato, di quanto un cane possa essere di aiuto all’autostima di un ragazzo disabile, di quanto un cucciolo possa aiutare un bambino abbandonato dal padre fuggito con un’altra donna, di quanto un cagnolino possa attenuare il dolore di una coppia di anziani che hanno perso il loro unico figlio, tutte storie di vita che non potrebbero sfociare nell’adozione di un bambino, tutte storie di vita che lei dal suo trono dorato non vede.
Le persone, caro Papa, non fanno più figli perché non se lo possono permettere, perché in Italia un fitto costa quanto uno stipendio e quindi si deve lavorare fulltime in due, perché a Milano un asilo nido costa più dello stipendio di un call center, perché ti offrono solo lavoro precario ed orari impossibili… con quale presupposto una persona coscienziosa e non ricca può fare un figlio?
Vuole più accudimento per i bambini? Faccia la guerra al precariato, al lavoro nero, allo sfruttamento e si troverà circondato da persone felici di fare figli ma, la prego, la smetta di far guerra agli animali, sono creature di Dio, sono un dono per l’anima, sono una palestra per imparare la tolleranza, il rispetto, sono una manna dal cielo nell’universo di solitudine ed alienazione che sempre di più attanagliano le nostre metropoli.
L’amore, quello vero, non divide ma aggrega, in ogni cuore ogni sentimento crea lo spazio per uno nuovo.
L’amore per la vita, qualunque vita, è un valore totalizzante e mai riduttivo.
Amare insegna ad amare.
La donna che lei ha pubblicamente scacciato e deriso è una credente ed ha 50 anni, non è propriamente l’età per fare o adottare figli, certamente avrà sbagliato dicendo “mi benedice mio figlio?” ma lei che ha benedetto finanche una lussuosa Lamborghini bianca forse avrebbe potuto perdonarla, in ogni caso quel cagnolino sarà importante per quella donna e lei era venuta fiduciosa ad incontrarla.
Una occasione persa
(Dottor Vincenzo Minuto, Medico Veterinario)
Medita Francesco!
Medita se ne sei capace!!!
45 notes
·
View notes
Text
LETTERA DI UN VETERINARIO AL PAPA
Predicare l’amore e seminare l’odio
Mi presento, ho 62 anni, sono un Veterinario ed ho 2 figli di cui uno autistico, sono padre e proprietario di animali, genitore coscienzioso ed a contatto quotidianamente col mondo dell’animalismo e col mondo della disabilità, padre e veterinario contemporaneamente.
Una frase che i miei clienti mi ripetono costantemente è “chi non ha mai avuto un cane/gatto non riesce minimamente ad immaginare il mondo di amore che queste creature sanno donare.
Ecco, lei non ha mai avuto un cane o un gatto, lo si capisce dal modo in cui sottovaluta la questione, non è colpa sua, me ne rendo conto, se avesse provato quel tipo di affetto che il suo predecessore conosceva bene (Papa Ratzinger amava la compagnia dei gatti) non avrebbe detto cose tanto superficiali e fuorvianti.
La cosa grave che, mi permetta, non le fa onore è il creare la contrapposizione “chi ama gli animali non ama i bambini”, è un concetto errato e divisivo, chi ama la vita riconosce il dolore, negli occhi di un bambino o di un animale, amare vuol dire immedesimarsi, capire, ascoltare, quella dell’amore è una ginnastica quotidiana e non è mai divisiva, l’amore per la vita, sotto qualsiasi forma, arricchisce e non impoverisce.
Ma davvero lei crede che quello di Francesco di Assisi, il santo povero, l’uomo che camminava a piedi scalzi e coperto di umili panni, fosse tempo perso?, che non avrebbe dovuto parlare agli uccellini, scrivere il cantico delle creature, ammansire il lupo di Gubbio?
Ma lo sa che il santo d’Assisi diceva: “Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili”
Ma ha mai visto la benedizione degli animali che si tiene in molte chiese il 17 gennaio nella tradizionale festa di S. Antonio Abate? E’ un tripudio di gioia, vecchietti e bambini ognuno col proprio animaletto domestico, tutti uniti dalla fede e dalla speranza, io stesso ci andai portando Tommasino un gatto reso diversamente abile dall’aggressione di un branco di cani nella speranza di un miracolo
Ma davvero lei crede che la fame nel mondo sia dovuta allo spreco di risorse per acquistare le crocchette? E no, qui divento cattivo io!, ma non è che forse dovrebbe preoccuparsi della ristrutturazioni degli immobili da 700 mq del cardinale Bertone finanziate coi soldi delle elemosine?, non dovrebbe preoccuparsi degli spot a pioggia per l’8 per mille? (nel 2004 sono costati 4.650.000,00 euro, non oso pensare adesso) per accaparrarsi la gestione di fondi che normalmente andrebbero comunque alla beneficenza ma che passando per voi vengono ridotti da spese folli?
Ma lo sa quanti bambini avreste saziato coi 4 milioni dati a Mediaset e Rai?
Gesù diceva “quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”e allora tutti questi spot autocelebrativi per l’8 per mille? Il vangelo lo citate solo quando vi conviene?
Per giudicare bisogna conoscere la gente, non il lusso. Lei non ha la minima idea di quante vite hanno salvato gli animali, di quanto un gatto possa curare la depressione di un anziana vedova e col nido svuotato, di quanto un cane possa essere di aiuto all’autostima di un ragazzo disabile, di quanto un cucciolo possa aiutare un bambino abbandonato dal padre fuggito con un’altra donna, di quanto un cagnolino possa attenuare il dolore di una coppia di anziani che hanno perso il loro unico figlio, tutte storie di vita che non potrebbero sfociare nell’adozione di un bambino, tutte storie di vita che lei dal suo trono dorato non vede.
Le persone, caro Papa, non fanno più figli perché non se lo possono permettere, perché in Italia un fitto costa quanto uno stipendio e quindi si deve lavorare fulltime in due, perché a Milano un asilo nido costa più dello stipendio di un call center, perché ti offrono solo lavoro precario ed orari impossibili… con quale presupposto una persona coscienziosa e non ricca può fare un figlio?
Vuole più accudimento per i bambini? Faccia la guerra al precariato, al lavoro nero, allo sfruttamento e si troverà circondato da persone felici di fare figli ma, la prego, la smetta di far guerra agli animali, sono creature di Dio, sono un dono per l’anima, sono una palestra per imparare la tolleranza, il rispetto, sono una manna dal cielo nell’universo di solitudine ed alienazione che sempre di più attanagliano le nostre metropoli.
L’amore, quello vero, non divide ma aggrega, in ogni cuore ogni sentimento crea lo spazio per uno nuovo.
L’amore per la vita, qualunque vita, è un valore totalizzante e mai riduttivo.
Amare insegna ad amare.
La donna che lei ha pubblicamente scacciato e deriso è una credente ed ha 50 anni, non è propriamente l’età per fare o adottare figli, certamente avrà sbagliato dicendo “mi benedice mio figlio?” ma lei che ha benedetto finanche una lussuosa Lamborghini bianca forse avrebbe potuto perdonarla, in ogni caso quel cagnolino sarà importante per quella donna e lei era venuta fiduciosa ad incontrarla.
Una occasione persa
Dottor Vincenzo Minuto
Medico Veterinario
#iostoconglianimali
23 notes
·
View notes
Text
"Nel 1993, sulla scia del cosiddetto processo di pace di Oslo, il Primo Ministro israeliano ritenne che la creazione di un’Autorità Palestinese responsabile dell’amministrazione della vita quotidiana dei palestinesi nei Territori Occupati avrebbe messo a tacere le crescenti critiche nei confronti di Israele. Il ragionamento di Rabin era semplice: se i palestinesi si fossero assunti la responsabilità di autoamministrarsi, Israele non sarebbe piú stato legalmente responsabile delle violazioni dei diritti umani commesse nei Territori Occupati. Ciò avrebbe reso superfluo l’operato di istituzioni quali l’Alta Corte di Giustizia israeliana e di organizzazioni come B’Tselem – attori che Rabin aveva descritto come “anime sensibili” che incarnavano una certa compassione umanitaria per i palestinesi. Si può considerare la dichiarazione di Rabin come l’antecedente del dibattito israeliano sulla “minaccia dei diritti umani”, poiché sembra che la sua aspirazione fosse di contrastare quelli che già considerava dei pericolosi tentativi di interpretare l’occupazione israeliana come una questione di diritti umani. Sperava che l’accordo sui due stati potesse ovviare alle critiche in materia di diritti umani tramite la creazione di una nuova struttura giurisdizionale in grado di regolare i rapporti tra israeliani e palestinesi. Due anni dopo, Rabin venne assassinato da un colono israeliano.
Non poteva sapere che nel corso dei decenni successivi – durante e dopo il fallimento del processo di pace – ci sarebbe stato un incremento esponenziale di attività a favore dei diritti umani sia da parte israeliana che da parte palestinese. Rabin non poteva prevedere che quello dei diritti umani sarebbe diventato il lessico dominante utilizzato da attori diversi, spesso in conflitto tra loro. Né poteva immaginare che nel 2010, quindici anni dopo il suo assassinio, un diverso gruppo di “anime sensibili” conservatrici avrebbe fondato numerose ONG per i diritti umani – Regavim, il Legal Forum for the Land of Israel e Yesha for Human Rights – e che queste ONG avrebbero impiegato il vocabolario dei diritti umani in un’istanza presentata all’Alta Corte di Giustizia per la revisione del processo a Margalit Har-Shefi, la donna condannata nel 1998 per non aver impedito al suo amico Yigal Amir di assassinare Rabin.* "
*Dan Izenberg, “State Attorney Rejects Har-Shefi Retrial Petition”, in Jerusalem Post, 17/10/2010.
---------
Nicola Perugini, Neve Gordon, Il diritto umano di dominare, traduzione di Andrea Aureli, edizioni nottetempo (collana conache), 2016¹; pp. 166-167.
[Edizione originale: The Human Right to Dominate, Oxford University Press, 2015]
P.S.: Ringrazio @dentroilcerchio per avermi consigliato la lettura di questo saggio che esamina e denuncia l’uso strumentale dei diritti umani da parte dei gruppi dominanti.
#Nicola Perugini#Neve Gordon#Il diritto umano di dominare#libri#leggere#genocidio#crimini contro l’umanità#saggi#diritto internazionale#citazioni#giurisdizione universale#Stati nazionali#letture#saggistica#Medio Oriente#Israele#Gaza#Conflitto arabo-israeliano#cisgiordania#sionismo#Accordi di Oslo#Yitzhak Rabin#Bill Clinton#Yasser Arafat#anni '90#questione israelo-palestinese#Territori Occupati#palestinesi#Gerusalemme#Yigal Amir
13 notes
·
View notes
Text
Chapeau.
LETTERA DI UN VETERINARIO AL PAPA
Predicare l'amore e seminare l'odio
Mi presento, ho 62 anni, sono un Veterinario ed ho 2 figli di cui uno autistico, sono padre e proprietario di animali, genitore coscienzioso ed a contatto quotidianamente col mondo dell'animalismo e col mondo della disabilità, padre e veterinario contemporaneamente.
Una frase che i miei clienti mi ripetono costantemente è “chi non ha mai avuto un cane/gatto non riesce minimamente ad immaginare il mondo di amore che queste creature sanno donare.
Ecco, lei non ha mai avuto un cane o un gatto, lo si capisce dal modo in cui sottovaluta la questione, non è colpa sua, me ne rendo conto, se avesse provato quel tipo di affetto che il suo predecessore conosceva bene (Papa Ratzinger amava la compagnia dei gatti) non avrebbe detto cose tanto superficiali e fuorvianti.
La cosa grave che, mi permetta, non le fa onore è il creare la contrapposizione “chi ama gli animali non ama i bambini”, è un concetto errato e divisivo, chi ama la vita riconosce il dolore, negli occhi di un bambino o di un animale, amare vuol dire immedesimarsi, capire, ascoltare, quella dell'amore è una ginnastica quotidiana e non è mai divisiva, l'amore per la vita, sotto qualsiasi forma, arricchisce e non impoverisce.
Ma davvero lei crede che quello di Francesco di Assisi, il santo povero, l'uomo che camminava a piedi scalzi e coperto di umili panni, fosse tempo perso?, che non avrebbe dovuto parlare agli uccellini, scrivere il cantico delle creature, ammansire il lupo di Gubbio?
Ma lo sa che il santo d'Assisi diceva: “Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili”
Ma ha mai visto la benedizione degli animali che si tiene in molte chiese il 17 gennaio nella tradizionale festa di S. Antonio Abate? E' un tripudio di gioia, vecchietti e bambini ognuno col proprio animaletto domestico, tutti uniti dalla fede e dalla speranza, io stesso ci andai portando Tommasino un gatto reso diversamente abile dall'aggressione di un branco di cani nella speranza di un miracolo
Ma davvero lei crede che la fame nel mondo sia dovuta allo spreco di risorse per acquistare le crocchette? E no, qui divento cattivo io!, ma non è che forse dovrebbe preoccuparsi della ristrutturazioni degli immobili da 700 mq del cardinale Bertone finanziate coi soldi delle elemosine?, non dovrebbe preoccuparsi degli spot a pioggia per l'8 per mille? (nel 2004 sono costati 4.650.000,00 euro, non oso pensare adesso) per accaparrarsi la gestione di fondi che normalmente andrebbero comunque alla beneficenza ma che passando per voi vengono ridotti da spese folli?
Ma lo sa quanti bambini avreste saziato coi 4 milioni dati a Mediaset e Rai?
Gesù diceva “quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”e allora tutti questi spot autocelebrativi per l'8 per mille? Il vangelo lo citate solo quando vi conviene?
Per giudicare bisogna conoscere la gente, non il lusso. Lei non ha la minima idea di quante vite hanno salvato gli animali, di quanto un gatto possa curare la depressione di un anziana vedova e col nido svuotato, di quanto un cane possa essere di aiuto all'autostima di un ragazzo disabile, di quanto un cucciolo possa aiutare un bambino abbandonato dal padre fuggito con un'altra donna, di quanto un cagnolino possa attenuare il dolore di una coppia di anziani che hanno perso il loro unico figlio, tutte storie di vita che non potrebbero sfociare nell'adozione di un bambino, tutte storie di vita che lei dal suo trono dorato non vede.
Le persone, caro Papa, non fanno più figli perché non se lo possono permettere, perché in Italia un fitto costa quanto uno stipendio e quindi si deve lavorare fulltime in due, perché a Milano un asilo nido costa più dello stipendio di un call center, perché ti offrono solo lavoro precario ed orari impossibili… con quale presupposto una persona coscienziosa e non ricca può fare un figlio?
Vuole più accudimento per i bambini? Faccia la guerra al precariato, al lavoro nero, allo sfruttamento e si troverà circondato da persone felici di fare figli ma, la prego, la smetta di far guerra agli animali, sono creature di Dio, sono un dono per l'anima, sono una palestra per imparare la tolleranza, il rispetto, sono una manna dal cielo nell'universo di solitudine ed alienazione che sempre di più attanagliano le nostre metropoli.
L'amore, quello vero, non divide ma aggrega, in ogni cuore ogni sentimento crea lo spazio per uno nuovo.
L'amore per la vita, qualunque vita, è un valore totalizzante e mai riduttivo.
Amare insegna ad amare.
La donna che lei ha pubblicamente scacciato e deriso è una credente ed ha 50 anni, non è propriamente l'età per fare o adottare figli, certamente avrà sbagliato dicendo “mi benedice mio figlio?” ma lei che ha benedetto finanche una lussuosa Lamborghini bianca forse avrebbe potuto perdonarla, in ogni caso quel cagnolino sarà importante per quella donna e lei era venuta fiduciosa ad incontrarla.
Una occasione persa
(Dottor Vincenzo Minuto, Medico Veterinario)
10 notes
·
View notes
Text
LETTERA DI UN VETERINARIO AL PAPA
Predicare l’amore e seminare l’odio
Mi presento, ho 62 anni, sono un Veterinario ed ho 2 figli di cui uno autistico, sono padre e proprietario di animali, genitore coscienzioso ed a contatto quotidianamente col mondo dell’animalismo e col mondo della disabilità, padre e veterinario contemporaneamente.
Una frase che i miei clienti mi ripetono costantemente è “chi non ha mai avuto un cane/gatto non riesce minimamente ad immaginare il mondo di amore che queste creature sanno donare.
Ecco, lei non ha mai avuto un cane o un gatto, lo si capisce dal modo in cui sottovaluta la questione, non è colpa sua, me ne rendo conto, se avesse provato quel tipo di affetto che il suo predecessore conosceva bene (Papa Ratzinger amava la compagnia dei gatti) non avrebbe detto cose tanto superficiali e fuorvianti.
La cosa grave che, mi permetta, non le fa onore è il creare la contrapposizione “chi ama gli animali non ama i bambini”, è un concetto errato e divisivo, chi ama la vita riconosce il dolore, negli occhi di un bambino o di un animale, amare vuol dire immedesimarsi, capire, ascoltare, quella dell’amore è una ginnastica quotidiana e non è mai divisiva, l’amore per la vita, sotto qualsiasi forma, arricchisce e non impoverisce.
Ma davvero lei crede che quello di Francesco di Assisi, il santo povero, l’uomo che camminava a piedi scalzi e coperto di umili panni, fosse tempo perso?, che non avrebbe dovuto parlare agli uccellini, scrivere il cantico delle creature, ammansire il lupo di Gubbio?
Ma lo sa che il santo d’Assisi diceva: “Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili”.
Ma ha mai visto la benedizione degli animali che si tiene in molte chiese il 17 gennaio nella tradizionale festa di S. Antonio Abate? E’ un tripudio di gioia, vecchietti e bambini ognuno col proprio animaletto domestico, tutti uniti dalla fede e dalla speranza, io stesso ci andai portando Tommasino un gatto reso diversamente abile dall’aggressione di un branco di cani nella speranza di un miracolo.
Ma davvero lei crede che la fame nel mondo sia dovuta allo spreco di risorse per acquistare le crocchette? E no, qui divento cattivo io!, ma non è che forse dovrebbe preoccuparsi della ristrutturazioni degli immobili da 700 mq del cardinale Bertone finanziate coi soldi delle elemosine?, non dovrebbe preoccuparsi degli spot a pioggia per l’8 per mille? (nel 2004 sono costati 4.650.000,00 euro, non oso pensare adesso) per accaparrarsi la gestione di fondi che normalmente andrebbero comunque alla beneficenza ma che passando per voi vengono ridotti da spese folli?
Ma lo sa quanti bambini avreste saziato coi 4 milioni dati a Mediaset e Rai?
Gesù diceva “quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” e allora tutti questi spot autocelebrativi per l’8 per mille? Il vangelo lo citate solo quando vi conviene?
Per giudicare bisogna conoscere la gente, non il lusso. Lei non ha la minima idea di quante vite hanno salvato gli animali, di quanto un gatto possa curare la depressione di un anziana vedova e col nido svuotato, di quanto un cane possa essere di aiuto all’autostima di un ragazzo disabile, di quanto un cucciolo possa aiutare un bambino abbandonato dal padre fuggito con un’altra donna, di quanto un cagnolino possa attenuare il dolore di una coppia di anziani che hanno perso il loro unico figlio, tutte storie di vita che non potrebbero sfociare nell’adozione di un bambino, tutte storie di vita che lei dal suo trono dorato non vede.
Le persone, caro Papa, non fanno più figli perché non se lo possono permettere, perché in Italia un fitto costa quanto uno stipendio e quindi si deve lavorare fulltime in due, perché a Milano un asilo nido costa più dello stipendio di un call center, perché ti offrono solo lavoro precario ed orari impossibili… con quale presupposto una persona coscienziosa e non ricca può fare un figlio?
Vuole più accudimento per i bambini? Faccia la guerra al precariato, al lavoro nero, allo sfruttamento e si troverà circondato da persone felici di fare figli ma, la prego, la smetta di far guerra agli animali, sono creature di Dio, sono un dono per l’anima, sono una palestra per imparare la tolleranza, il rispetto, sono una manna dal cielo nell’universo di solitudine ed alienazione che sempre di più attanagliano le nostre metropoli.
L’amore, quello vero, non divide ma aggrega, in ogni cuore ogni sentimento crea lo spazio per uno nuovo.
L’amore per la vita, qualunque vita, è un valore totalizzante e mai riduttivo.
Amare insegna ad amare.
La donna che lei ha pubblicamente scacciato e deriso è una credente ed ha 50 anni, non è propriamente l’età per fare o adottare figli, certamente avrà sbagliato dicendo “mi benedice mio figlio?” ma lei che ha benedetto finanche una lussuosa Lamborghini bianca forse avrebbe potuto perdonarla, in ogni caso quel cagnolino sarà importante per quella donna e lei era venuta fiduciosa ad incontrarla.
Una occasione persa.
(Dottor Vincenzo Minuto, Medico Veterinario)
5 notes
·
View notes
Text
C'era una volta in un piccolo villaggio in Italia, viveva un uomo di nome Giorgio. Giorgio era un'anima stanca, stanco della routine monotona della sua vita quotidiana. Aveva trascorso molti anni lavorando instancabilmente nei campi, affrontando giorno dopo giorno il sole cocente. Con il passare del tempo Giorgio cominciò a sentirsi svuotato e scontento della sua esistenza. Un giorno, decise di fare un passo drastico per infondere un po' di eccitazione nella sua vita: avrebbe finto di essere pazzo.
Giorgio iniziò modificando il suo aspetto, facendosi crescere la barba incolta e lasciando che i suoi capelli diventassero selvaggi e arruffati. I suoi vestiti diventavano laceri e spaiati, e spesso indossava uno strano cappello con piume che sporgevano in tutte le direzioni. La gente del villaggio non poté fare a meno di notare la strana trasformazione di Giorgio, e presto si sparse la voce che fosse impazzito.
Man mano che il suo atto andava avanti, Giorgio iniziò a comportarsi in modo irregolare. Rideva in modo incontrollabile senza una ragione apparente, parlava da solo ad alta voce e camminava con passi esagerati e instabili. Le sue buffonate attirarono l'attenzione della gente del villaggio che non poté resistere alla tentazione di sbirciare fuori dalle finestre o di riunirsi nella piazza della città per assistere al suo comportamento bizzarro.
Ma tra risate e chiacchiere, il gesto di Giorgio non è rimasto senza conseguenze. Alcuni abitanti del villaggio hanno iniziato a deriderlo, a lanciargli insulti e a insultarlo. Lo accusarono di cercare attenzione e ridicolizzarono le sue buffonate. Il cuore di Giorgio sprofondò quando si rese conto che il suo progetto di portare eccitazione nella sua vita lo aveva invece portato al ridicolo e alla solitudine.
Nonostante le difficoltà che ha dovuto affrontare, Giorgio è rimasto determinato a portare a termine la sua farsa. Sapeva che la resistenza e la perseveranza erano fondamentali per raggiungere il suo obiettivo. Man mano che i giorni si trasformavano in settimane e le settimane in mesi, il gesto di Giorgio suscitò curiosità e simpatia da parte di alcuni abitanti del villaggio. Cominciarono a chiedersi perché un uomo un tempo onesto e laborioso avesse fatto ricorso a questo comportamento eccentrico.
Lentamente, la situazione cominciò a girare a favore di Giorgio. Alcuni abitanti del villaggio iniziarono a fare amicizia con lui e ad offrirgli una mano. Gli parlarono gentilmente e cercarono di capire le ragioni del suo strano comportamento. Nei loro sinceri tentativi di assisterlo, Giorgio ha trovato conforto e un nuovo scopo.
A tempo debito, l'atto di Giorgio cominciò a svanire, svelando il vero uomo sotto le apparenze disordinate. Sebbene fosse ancora stanco e affaticato, si era trasformato da uomo insoddisfatto della quotidianità a qualcuno riconnesso con la compassione e il cameratismo della sua comunità.
L'avventura di Giorgio nella follia gli aveva insegnato un'importante lezione di vita: a volte, è necessario uscire dalla propria zona di comfort e fare qualcosa di non convenzionale per riscoprire il vero significato e valore della propria esistenza. Durante il suo viaggio, non solo aveva realizzato l’importanza della resilienza e della determinazione, ma aveva anche sperimentato il potere della compassione e della comprensione nel costruire legami autentici con gli altri. Pertanto, la storia di Giorgio serve a ricordarci che, anche nei momenti di dubbio o di esaurimento, c'è sempre speranza per un domani “migliore”.
2 notes
·
View notes
Text
Il bypass spirituale, concetto introdotto dallo psicologo John Welwood, descrive l'uso della spiritualità come fuga dai problemi personali. Questo fenomeno può portare a un senso di superiorità e distacco dalla realtà. Nonostante ciò, la spiritualità resta una componente essenziale dell'esperienza umana. La vera spiritualità richiede un profondo lavoro interiore e autoconoscenza, non l'evasione dalle difficoltà. Implica il confronto con le proprie ombre e l'integrazione delle intuizioni spirituali nella vita quotidiana. L'equilibrio è la chiave: tra elevazione e radicamento, tra ricerca del trascendente e accettazione della propria umanità. Una spiritualità autentica arricchisce la vita, offrendo strumenti per affrontare le sfide con saggezza e compassione.
0 notes
Text
Affrontare i Disturbi d'Ansia nei Giovani: Consigli dalla Dottoressa Silvia Parisi, Psicologa e Psicoterapeuta"
Descrizione: Scopri come affrontare e trattare i disturbi d'ansia nei giovani con i preziosi consigli della dottoressa Silvia Parisi, esperta psicologa, psicoterapeuta e sessuologa. Leggi per comprendere i metodi efficaci per gestire l'ansia e vivere una vita più equilibrata e felice.
Sei un giovane alle prese con l'ansia e ti senti sopraffatto? Non sei solo. L'ansia è un problema diffuso tra i giovani di oggi, ma c'è speranza e aiuto disponibile. In questo articolo, esploreremo i disturbi d'ansia e i metodi di trattamento consigliati dalla rinomata dottoressa Silvia Parisi, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa.
Cos'è l'ansia?
L'ansia può manifestarsi in vari modi: dall'ansia sociale all'ansia generalizzata, dal disturbo da attacchi di panico all'ansia legata ai traumi passati. È importante capire che l'ansia non è solo sentirsi preoccupati o nervosi occasionalmente; può diventare invalidante e interferire con la vita quotidiana.
Trattamento dell'ansia con la dottoressa Silvia Parisi
La dottoressa Silvia Parisi ha una vasta esperienza nel trattare i disturbi d'ansia nei giovani. Il suo approccio integrato combina tecniche psicologiche moderne con una profonda comprensione delle dinamiche individuali.
Valutazione accurata: Il primo passo è una valutazione completa per comprendere la natura e l'intensità dell'ansia del paziente. La dottoressa Parisi si impegna a creare un ambiente sicuro e accogliente per i suoi pazienti, in modo che possano condividere apertamente le proprie esperienze e preoccupazioni.
Terapia cognitivo-comportamentale (TCC): La TCC è una delle principali modalità di trattamento per l'ansia. Aiuta i giovani a identificare e modificare i pensieri distorti o negativi che alimentano l'ansia, nonché a sviluppare strategie pratiche per affrontare le situazioni temute.
Tecniche di rilassamento e mindfulness: La dottoressa Parisi introduce ai suoi pazienti tecniche di rilassamento e mindfulness per aiutarli a gestire lo stress e l'ansia. Queste pratiche promuovono la consapevolezza del momento presente e possono ridurre la reattività agli stimoli ansiosi.
Supporto emotivo e empowerment: Oltre alle tecniche terapeutiche, la dottoressa Parisi fornisce un sostegno emotivo essenziale ai suoi pazienti. Li incoraggia a esplorare le proprie risorse interne e a sviluppare una maggiore fiducia nelle proprie capacità di affrontare l'ansia.
Approccio personalizzato: La terapia con la dottoressa Parisi è altamente personalizzata, adattata alle esigenze e alle preferenze individuali di ciascun paziente. Utilizza un approccio olistico che tiene conto dei fattori biologici, psicologici e sociali che contribuiscono all'ansia.
Conclusioni
Affrontare i disturbi d'ansia può essere una sfida, ma non devi farlo da solo. Con il sostegno e la guida appropriati, è possibile superare l'ansia e vivere una vita più piena e soddisfacente. Se ti trovi a lottare con l'ansia, considera di rivolgerti alla dottoressa Silvia Parisi per un trattamento professionale e compassione. La tua salute mentale è importante, e ci sono risorse disponibili per aiutarti a superare questo ostacolo.
0 notes
Text
La pandemia non ha trasformato nessuno.
Chi era buono, è rimasto buono e lo dimostra nelle azioni.
E chi era cattivo è rimasto cattivo e mostra, nella vita quotidiana, di non avere compassione per nessuno e di essere peggiorato ♡
1 note
·
View note
Text
🌟 L'Immacolata Concezione: Un'Espressione di Purezza Celestiale 🌟
Nell'arte sacra, l'Immacolata Concezione è un'icona di straordinaria bellezza e significato. Questa rappresentazione mostra una Madonna radiante, avvolta in un manto azzurro come il cielo sereno, con un'aureola di luce dorata che circonda la sua testa. I suoi occhi emanano dolcezza e compassione, mentre le sue mani si stringono in preghiera.
In questa immagine, l'Immacolata Concezione simboleggia la nascita pura e immacolata di Maria, preservata dal peccato originale. La sua figura trasmette una sensazione di serenità e protezione, invitandoci a riflettere sulla bellezza della fede e della grazia divina.
Osservando questa icona, ci si sente avvolti dalla pace e dalla purezza celesti, e ci ricorda la potenza dell'amore materno e della devozione. Che la luce dell'Immacolata Concezione possa illuminare i nostri cuori e portare speranza e ispirazione nella nostra vita quotidiana. 🙏💙
#ImmacolataConcezione#Madonna#ArteSacra#Fede#PurezzaCelestiale#Devozione#Tumblr#buongiornocolcuore.it
0 notes
Text
I samurai aderivano a un rigoroso codice d'onore e di condotta noto come Bushido. Composto da sette principi fondamentali, questo codice fungeva da bussola per i samurai sia nella loro esistenza quotidiana che nel loro ruolo di difensori del loro signore e della loro nazione. 1️⃣ Integrità (Gi) - Questo principio sottolinea l'importanza dell'onestà e della rettitudine in ogni aspetto della vita, sottolineando il fare ciò che è eticamente giusto, indipendentemente dalle conseguenze. 2️⃣ Valore (Yu) - Il samurai è stato sottoposto a un addestramento rigoroso per incarnare il coraggio in battaglia e affrontare la morte con grazia. Il coraggio implicava anche difendere la rettitudine, anche di fronte alle avversità o al dissenso. 3️⃣ Compassione (Jin) - Questo principio accentua l'empatia, la gentilezza e la generosità verso gli altri, un impegno a trattare tutti con dignità e comprensione. 4️⃣ Riverenza (Rei) - Il rispetto, una pietra angolare della cultura giapponese, permeava l'etica del samurai. Questo principio implicava mostrare deferenza e stima verso gli altri, fossero essi superiori, anziani o avversari. 5️⃣ Sincerità (Makoto) - Essenziale per costruire la fiducia e preservare la propria reputazione, l'onestà era una virtù non negoziabile. I samurai credevano nella schiettezza e nella sincerità sia nelle parole che nelle azioni. 6️⃣ Onore (Meiyo) - Al centro dello stile di vita del samurai, l'onore ruotava attorno al mantenimento della propria reputazione e al rispetto dei propri impegni. Per i samurai il disonore era considerato più grave della morte. 7️⃣ Lealtà (Chugi) - I samurai dimostravano incrollabile lealtà verso il loro signore e la loro patria, sottolineando il primato del dovere e degli obblighi sugli interessi personali. Oltre ad essere un semplice codice di condotta, questi sette principi del Bushido racchiudono uno stile di vita olistico per il samurai.
0 notes
Text
NUTRIRE LA FELICITÀ Cinque pratiche per addestrare la mente [Note di Dharma #246] ----- Il maestro zen Thich Nhat Hanh ha suggerito cinque pratiche per nutrire la felicità quotidiana, offrendo un percorso per trasformare la sofferenza in comprensione, compassione e gioia. ----- "La felicità è impermanente, come ogni altra cosa. Affinché la felicità possa durare e rinnovarsi, dobbiamo imparare ad alimentarla. Possiamo addestrare il nostro corpo e la nostra mente alla felicità con le cinque pratiche del lasciare andare, del richiamare i semi positivi, della consapevolezza, della concentrazione e dell'intuizione (o visione profonda). - 1. Il primo metodo per creare gioia e felicità è imparare a lasciar andare. C'è una sorta di gioia che deriva dal lasciare andare. Molti di noi sono legati a così tante cose. Crediamo che queste cose siano necessarie per la nostra sopravvivenza, la nostra sicurezza e la nostra felicità. Ma molte di queste cose – o più precisamente, le nostre convinzioni sulla loro assoluta necessità – sono in realtà ostacoli alla nostra gioia e felicità. 2. Possiamo annaffiare selettivamente i semi buoni ed astenerci dall’innaffiare i semi negativi. Ciò non significa che ignoriamo la nostra sofferenza; significa semplicemente che permettiamo ai semi positivi che sono naturalmente presenti di ricevere attenzione e nutrimento. Possiamo innaffiare le qualità salutari in noi toccando le cose positive che sono sempre disponibili dentro e intorno a noi. Questo è un buon cibo per la nostra mente. - 3. Quando pratichiamo la respirazione consapevole o la camminata consapevole, riportiamo la mente a casa nel corpo e siamo stabiliti nel qui e ora. Ci sentiamo così fortunati; abbiamo così tante condizioni di felicità che sono già disponibili. La gioia e la felicità arrivano subito. Quindi la presenza mentale è fonte di gioia. La consapevolezza è fonte di felicità. - 4. Per restare nel momento presente ci vuole concentrazione. La concentrazione è sempre concentrazione su qualcosa. Se ti concentri sul respiro in modo rilassato, stai già coltivando una forza interiore. Quando torni a sentire il tuo respiro, concentrati sul respiro con tutto il cuore e la mente. La concentrazione non è un duro lavoro. Non devi sforzarti. La felicità nasce con leggerezza e facilità... - 5. Con la consapevolezza riconosciamo la tensione nel nostro corpo e desideriamo davvero rilasciarla, ma a volte non ci riusciamo. Ciò di cui abbiamo bisogno è un'intuizione, una visione profonda che ci libera. L'intuizione è la capacità di vedere le cose come sono. È la chiarezza che può liberarci dalle afflizioni come la gelosia o la rabbia e permettere che arrivi la vera felicità. Ognuno di noi ha il potere di suscitare l'intuizione. - Con ogni respiro alleviamo la sofferenza e generiamo gioia. Ad ogni passo, il fiore dell'intuizione sboccia... ----- > di Thich Nhat Hanh, brani tratti da "5 Practices to Nurture Happiness", in Lion's Roar
0 notes
Text
La pandemia non ha trasformato nessuno. Chi era buono, è rimasto buono e lo dimostra nelle azioni. E chi era cattivo è rimasto cattivo e mostra, nella vita quotidiana, di non avere compassione per nessuno.
|| Yasmin Trajano
0 notes