#cinema come promozione
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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Avviata ad Alessandria la produzione del corto “I Sognatori di Carta” per il Giffoni Film Festival. Un progetto tra giovani, fumetto e valorizzazione del territorio. Scopri di più su Alessandria today.
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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"I me contro te battono Scorsese" i bambini salveranno il cinema segnatevi le mie parole
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francescosatanassi · 1 year ago
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SALTANO LA FILA
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Ci risiamo. Il Comune fa chiudere per 10 giorni un altro locale in centro perché “ritrovo abituale di persone già note alle forze dell’ordine”, come se il compito del gestore fosse quello di conoscere la fedina penale degli avventori. Un’altra saracinesca che si abbassa e un’altra esultanza per il vicesindaco Mezzacapo (ma non aveva promesso di rilanciare il centro? Ah già, solo per le attività gestite da italiani). A Forlì siamo già nel futuro, tra cani-robot che disattivano bombe, app che segnalano scritte sui muri, telecamere e droni contro chi si siede in piazza con una lattina di Premium-Cola, in centro c’è più “intelligenza” artificiale che negozi aperti. Intanto, un’altra persona resta senza lavoro. Sarà fortunata come i soldati di stanza in città? Me lo chiedo perché 6 alloggi delle case popolari sono stati appena assegnati all’esercito “per la promozione dei valori di legalità e il radicamento militare.” Il vicesindaco si esalta: “avere un vicino di casa nell’esercito dà sicurezza”, confermando con le sue parole non una sicurezza reale ma solo una percezione della stessa. Francesco Lasaponara, il consigliere comunale che invocò pubblicamente la morte per Covid ai reduci partigiani forlivesi, dice che i poveri militari sono “giovani provenienti da altre parti d’Italia, che si trovano in situazioni di difficoltà abitativa per il basso reddito e per la necessità di integrarsi in un territorio diverso da quello originario”. È la condizione di tutti gli stranieri, ma gli altri hanno un fucile e la toppa tricolore, perciò saltano la fila. Ah, per essere precisi, lo stipendio di un militare, nel 2021, era di 1300 euro al mese (più del mio), al quale vanno aggiunti sconti e agevolazioni per ogni cosa: mutuo, acquisto dell’auto, assicurazioni, trasporto pubblico (in alcune regioni è gratis, io sono pendolare e pago tutto), e poi l’ingresso a cinema, teatri, musei... senza contare buoni pasto e caffè offerti. Funziona così perché è più facile rubare ai poveri per dare tutto agli altri, e alla fine non si da più la casa a chi non ce l’ha, ma la si regala a chi sceglie, volontariamente, di essere addestrato e pagato per uccidere altre persone. Saluti.
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susieporta · 10 months ago
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LA TRECCIA viene da un libro che è stato un vero caso letterario. racconta le storie di tre donne, i cui destini a prima vista non potersi incrociare mai. La regia è della stessa autrice del romanzo: Laetitia Colombani.
La prima donna è l'indiana Smita (Mia Maelzer), che, insieme al marito e alla figlia, appartiene alla classe sociale più bassa (gli 'intoccabili') e si guadagna da vivere ripulendo gli escrementi umani. La sua vita è dura, fatta di problemi di salute, sfruttamento e stigmatizzazione.
La seconda donna di cui parla 'La Treccia' è l'italiana Giulia (Fotinì Peluso), che conduce una vita relativamente spensierata. Lavora nel laboratorio di parrucche del padre, con il quale ha un legame affettuoso, e trascorre il tempo libero nella biblioteca locale.
Poi c'è la canadese Sarah (Kim Raver). È una madre single con tre figli: gemelli di dieci anni e una figlia di 16 anni. Ha una carriera di alto livello come avvocato e sta per ottenere una grande promozione. È stanca, ma chi non sarebbe al suo posto? Quando cade al lavoro, va comunque dal dottore. Lì si scopre che la fatica e il "dolore al lato destro" non sono poi così innocenti.
Le singole storie sono ingegnosamente collegate e raccontate con un ritmo eccellente. Anche se ovviamente in una vicenda a capitoli c'è sempre una difformità di qualità e di interesse e quella della donna canadese è più solida e meglio raccontata.
C'è un lavoro cromatico, intessuto di luci e ombre che riveste di una filigrana specifica ognuna delle tre parti. In India, un tono poetico che fa navigare il nostro sguardo tra mito e realtà, in bilico tra la situazione incongrua delle caste ancora in vigore e la durezza della vita. A Montreal, il luogo professionale dei grattacieli dove regna la freddezza del mondo degli affari. in Italia, infine, il calore di un villaggio che ha raggiunto con discrezione i rudimenti della modernità.
come a tracciare elementi separati, ma inesorabilmente portati a intrecciarsi come fanno i capelli delle protagoniste: vero trait d'union tra le storie.
Il potere dei capelli delle donne è il motivo unificante delle tre storie: in India, perderli come sacrificio alle divinità; in Italia, per far prosperare un'azienda; a Montreal, per nascondere qualcosa che è inaccettabile.
Per fortuna la Colombani non mira mai a confrontare queste storie, sarebbe dirompente e fuori luogo metterle a paragone, ma piuttosto a trovare ciò che hanno in comune nella lotta per ripristinare una quotidianità vivibile.
Colombani mette in luce tre realtà della vita in culture diverse, ognuna delle quali presenta le proprie sfide. E lo fa in maniera convincente.
Andiamo al cinema e vediamo film belli come questo!
Indigo Film
Manlio Castagna
#vistidamanlio
#condividiamolabellezza
#latreccia
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fashionbooksmilano · 1 year ago
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Emilio Federico Schuberth
Moda e media ai tempi della dolce vita
Dorothea Burato
Electa, Milano 2023,128 pagine, 17,2x24cm, ISBN 9788892824317
euro 24,00
email if you want to buy : [email protected]
Il volume è l’esito di una approfondita ricerca sulla figura dello stilista di origini napoletane attivo a Roma a partire dagli anni Quaranta. Emilio Federico Schuberth si impone sul territorio nazionale e internazionale grazie soprattutto al sapiente uso di strategie di promozione del suo marchio attraverso il medium cinematografico e quello televisivo. Nel panorama della moda italiana, che si afferma a partire dal dopoguerra, Schuberth rappresenta una voce fuori dagli schemi: il suo atelier è stato una tappa obbligata per le dive del cinema, le soubrette del varietà e le donne più eleganti del jet set internazionale. Schuberth veste le più grandi dive del cinema, come Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Martine Carol, Valentina Cortese, Alida Valli, Anna Magnani, Bette Davis e Gloria Swanson, sia dentro che fuori dallo schermo, recita in alcuni film e partecipa a trasmissioni televisive di grande popolarità come Carosello, Il Musichiere e La via del successo. Nel volume la storia dello stilista-star viene raccontata attraverso quattro macro-sezioni: la prima è dedicata alla biografia del sarto, fino ad oggi poco indagata; la seconda alla ricognizione del proficuo rapporto che Schuberth ha instaurato con il mondo del cinema in venti anni di attività, dalla partecipazione come attore in alcuni film, alla promozione del proprio marchio grazie alle più famose dive del cinema; la terza si focalizza sul lavoro di Schuberth come stilista al servizio del grande schermo; la quarta sezione è dedicata alle esperienze nell’ambito radiotelevisivo e all’uso strategico che lo stilista fa del neonato medium televisivo promuovendo le sue creazioni anche al pubblico di massa. Chiude il volume l’analisi del filmato promozionale Vedette 444, brillante analogia tra la creazione di moda e l’industria meccanica cui prende parte anche Schuberth. Il materiale dell’archivio CSAC, nello specifico i figurini del Fondo Schuberth e le fotografie del Fondo Publifoto Roma, si è rivelato uno strumento di studio fondamentale per la ricostruzione dell’attività del sarto in oltre due decenni di attività e ha fornito un ricco repertorio di immagini e documenti per il libro. Ne è testimonianza l’album dei figurini di moda, in chiusura del libro, con una selezione di materiale particolarmente rappresentativo della vivacità e varietà che ha caratterizzato l’attività dell’atelier di Schuberth nei decenni centrali del Novecento. Il volume è il quarto di una serie di pubblicazioni e iniziative in collaborazione tra la casa editrice Electa e CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma. Lo studio, e il prezioso lavoro di riordino e catalogazione di cui questa pubblicazione offre testimonianza, ha dato a CSAC l’opportunità di catalogare e digitalizzare tutti i bozzetti e le fotografie del sarto in modo da rendere fruibile il patrimonio del fondo all’esterno.
02/11/23
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pizzettauniversale · 2 years ago
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Piacere Aurora, di professione: rompo il cazzo quando pago per qualcosa e questo servizio non mi è erogato
Caso 1: tre mesi gratis per il pass entertainment di Now Tv con un codice regalo di H&M. Applico la promozione su Now Tv e non fa. Contatto il servizio clienti e mi dicono che, è vero, vale anche per chi ha già un servizio attivo, ma solo se il pass entertainment non era mai stato attivato. E io dico “beh ma che stronzata”, per farmi contenta mi hanno offerto il pass entertainment + cinema a 9,99€ al mese per sempre, invece che a 14,99€ come sto pagando ora
Caso 2: Vogue mi manda il numero di giugno senza il quaderno di Vogue in omaggio, gli scrivo per dirgli che è una stronzata, che faccio a fare l’abbonamento se poi non posso ricevere il quaderno e devo andare comunque in edicola a comprarlo, gli abbonati, i fedeli come me dovrebbero ricevere queste cose prima di tutti gli altri. Risultato: scuse, tre mesi in omaggio in più di Vogue e forse mi arriva pure il quaderno.
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unfilmconsalvoficarra · 1 year ago
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Santocielo Regia di Francesco Amato
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✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/ReQRHrnxQl
:: Trama Santocielo ::
Aristide è un angelo adibito all'ufficio smistamento preghiere che sogna un trasferimento nel coro dell'Altissimo. Durante un'assemblea del consesso dei cherubini si vota se eliminare l'umanità con un diluvio universale definitivo per punirla della sua scelleratezza, o mandare sulla terra un nuovo messia come ultima possibilità prima dell'estinzione. La spunta la seconda opzione, e qualcuno dovrà scendere ad ingravidare una donna con il nuovo figlio di Dio. Aristide si dà volontario, sperando che quella sia la sua occasione di ottenere in premio l'ambita promozione al coro angelico: una volta atterrato, dovrà posare la mano sul ventre di una prescelta, e il gioco sarà fatto. Ma per una serie di equivoci finirà invece per toccare il ventre di Nicola, un vicepreside in rotta con la moglie, che si ritroverà incinto del messia. E per poter tornare in Paradiso Aristide dovrà trovare il modo di riparare il guaio commesso.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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santocielo2023italia · 1 year ago
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Santocielo
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✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/ReQRHrnxQl
:: Trama Santocielo ::
Aristide è un angelo adibito all'ufficio smistamento preghiere che sogna un trasferimento nel coro dell'Altissimo. Durante un'assemblea del consesso dei cherubini si vota se eliminare l'umanità con un diluvio universale definitivo per punirla della sua scelleratezza, o mandare sulla terra un nuovo messia come ultima possibilità prima dell'estinzione. La spunta la seconda opzione, e qualcuno dovrà scendere ad ingravidare una donna con il nuovo figlio di Dio. Aristide si dà volontario, sperando che quella sia la sua occasione di ottenere in premio l'ambita promozione al coro angelico: una volta atterrato, dovrà posare la mano sul ventre di una prescelta, e il gioco sarà fatto. Ma per una serie di equivoci finirà invece per toccare il ventre di Nicola, un vicepreside in rotta con la moglie, che si ritroverà incinto del messia. E per poter tornare in Paradiso Aristide dovrà trovare il modo di riparare il guaio commesso.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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agrpress-blog · 3 days ago
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Alla Camera dei deputati la Conferenza Stampa di presentazione della V Edizione del Festival LP Produzioni «Non importa chi tu sia o da dove tu ve... #auditoriumduepini #cameradeideputati #conferenzastampa #danielaporcelli #diegovedregiglio #festival #francescogreco #gianfrancoderosa #linalucianoespositoamendola #lpproduzioni #lucianociocchetti #madiamauro #mirkocusinatti https://agrpress.it/alla-camera-dei-deputati-la-conferenza-stampa-di-presentazione-della-v-edizione-del-festival-lp-produzioni/?feed_id=10525&_unique_id=67fff7c538f10
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italiani-news · 20 days ago
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opulenzacinematografica · 4 months ago
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Una marea di film...e se ne salvano pochi! Part.1
Nonostante lo scorso anno ci sia stato lo sciopero degli sceneggiatori che ha bloccato molte produzioni, i film usciti in questo 2024 sono parecchi, negli ultimi mesi soprattutto  al cinema abbiamo potuto trovare pellicole di ogni genere alcune memorabili altre...no. Ho avuto modo di vederne alcuni molto belli e altri invece che mi hanno lasciato perplessa, vediamoli insieme.
Chi non muore si rivede!
O qualcosa del genere...
Tra i mille impegni che mi hanno riempito questi ultimi mesi, uno solo è stato l'appuntamento fisso per me: andare al cinema. Che io sia una sostenitrice del cinema in solitaria oramai è una cosa risaputa e, come sempre vi invito a provare questa esperienza. Lasciatevi avvolgere dall’oscurità della sala e permettete alla vostra mente di entrare in contatto con la storia che deciderete di vedere.
Godimento assicurato. Più o meno.
Ma quindi cosa ho visto negli ultimi mesi?
Maxxxine
Se amate l'horror e i thriller un po’ splatter, Maxxxine è sicuramente un titolo da non perdere. Il film prosegue la storia della protagonista Maxine (già vista in X) e ci porta in un viaggio inquietante tra fama e follia. Oltre ad essere un omaggio alla Hollywood del passato, impossibile non notare come il vero protagonista sia proprio il sogno di sopravvivere nel mondo dello showbusiness che inghiotte chiunque provi ad avvicinarcisi, spesso poi finendo con il ridurre a pezzi chi non è abbastanza forte o disposto a mettere in gioco ogni cosa per non affondare.
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La regia di Ti West si riconosce, omaggia gli horror del passato e le dive del genere. È una messa in scena quasi grottesca a volte che segue la corsa verso la fama di Maxine che diventa una final girl iconica  e ironica che vuole combattere per realizzare i suoi sogni, decisamente un’avvicinamento alla visione femminista di un horror.
Impossibile non notare l’omaggio/riferimento a Hardcore di Paul Schrader con uno scambio di visuale, infatti il punto di vista della storia è femminile ma entrambi i film narrano di una Hollywood ingorda e oscura.
E proprio il desiderio della fama in tutte le sue sfumature il vero protagonista della trilogia di Ti West, che attraverso X, Pearl e poi Maxxxine porta sullo schermo una critica sociale che non lascia scampo.
It Ends with Us
Uno dei film più chiacchierati dell’anno è sicuramente It Ends With Us, divenuto il film di cui parlavano tutti non di certo per la storia o per il messaggio (come si sperava avrebbe fatto) ma per tutto il drama legato alla sua promozione.
Ci sarebbe un’interessante critica sociale su come è stato gestito tutto, su come l’internet si sia spaccato in due ma non è questo decisamente il luogo in cui parlarne, non tanto perché io non ne abbia voglia ma perché si sono sviluppate talmente tante dinamiche che sono svanite successivamente che ha portato il film al suo scopo di promozione: tutti ne dovevano parlare.
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It Ends With Us è un film tratto dal famoso romanzo di Coleen Hoover, famoso per chi legge romanzi del genere perché io, onestamente, non ne avevamo mai davvero sentito parlare. I temi trattati sono profondi: relazioni abusive, violenza domestica e resilienza, peccato però che la messa in scena non arrivi diretta allo spettatore e che il film abbia moltissime pecche (così come il libro dopotutto).
Di certo non verrà ricordato se non per gli amanti dell’autrice e non ha avuto decisamente un grandissimo impatto sul pubblico.
Dicono che siano aumentate le chiamate ai numeri dei centri antiviolenza ma è un dato che potrebbe determinare da molte cose.
La storyline si sviluppa velocemente, forse anche troppo, tanto da non permettere a chi lo vede di entrare in empatia con la protagonista. Non mi sento di bocciarlo ma ci sono film decisamente più belli da vedere sul tema.
Altri film che ho visto?:
Supersonic, Trap, Campo di Battaglia, Vermiglio, We Live in Time, Il tempo che ci vuole, Small Things like These e Anora. Se ne aggiungeranno altri sicuramente e io riprenderò a parlarne un po’ alla volta. Questo spazio esiste per me e per parlare di qualcosa che mi piace e a cui ho dedicato la vita. Vi lascio ricordandovi che andare al cinema da soli è uno dei gesti d’amore più grandi che possiate avere per voi stessi quando il mondo reale è troppo.
A presto,
Isabella R.
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omarfor-orchestra · 2 years ago
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La programmazione per Oppenheimer e Barbie l'hanno decisa 6 mesi fa e stanno al cinema per altri tre mesi invece i film italiani boh? Due giorni bastano? Però ti faccio sapere la mattina stessa se escono ah e per vederlo ti devi spostare di regione. No macché promozione non li spendo i soldi tanto so già che non lo vede nessuno. Come dici? Se non faccio promozione è ovvio che non lo veda nessuno? Ma figurati non è così che funziona è tutto un magnamagna, fidati
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londranotizie24 · 5 months ago
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Di Pietro Nigro L'Italia del Cinema e non solo presente in forze al London Focus 2024, evento leader nel settore delle industrie creative, che si terrà il 10 e 11 dicembre 2024 al Business Design Centre di Londra. L’Italia Protagonista al London Focus 2024: Innovazione e Collaborazione nel Settore Audiovisivo Il London Focus 2024, evento leader nel settore delle industrie creative, si terrà il 10 e 11 dicembre 2024 presso il Business Design Centre di Londra. Dedicato a professionisti di cinema, TV, pubblicità, gaming e contenuti immersivi, il Focus si distingue per la sua capacità di riunire creatori, produttori e facilitatori di oltre 100 paesi in un ambiente di networking, innovazione e opportunità commerciali. La conferma, per esempio, è nei numeri record dei visitatori dell'edizione dell'anno scorso: ben 3.500 delegati, tra espositori, delegati, sponsro, professionisti e manager di cinema, TV, advertising, video giochi e immersive provenienti da 84 Paesi diversi. Cos’è il London Focus 2024? L’evento offre una piattaforma unica per esplorare opportunità di collaborazione, presentare progetti e accedere a incentivi per la produzione. Tra le attività principali: - Esposizioni con oltre 200 aziende specializzate in servizi di produzione, location, finanziamenti e tecnologie. - Un programma di conferenze gratuite con più di 150 esperti del settore. - Strumenti di networking avanzati, come matchmaking basati sull'intelligenza artificiale per facilitare incontri e accordi. La Presenza Italiana all’Evento L’Italia avrà un ruolo di primo piano con una delegazione di aziende, enti e professionisti del settore. Tra i protagonisti italiani confermati: - Film Commission Italiane, che promuoveranno i servizi e le location cinematografiche disponibili in Italia, offrendo incentivi per attirare produzioni internazionali. - Case di Produzione Indipendenti, pronte a presentare progetti innovativi per collaborazioni europee. - Aziende Tecnologiche specializzate in software per la post-produzione e piattaforme interattive, che presenteranno soluzioni all’avanguardia. In particolare, sarà messa in risalto la diversità delle location italiane, dalle città d’arte ai paesaggi naturali, con lo scopo di attrarre produzioni internazionali di film, serie TV e pubblicità. Cosa Aspettarsi dalla Partecipazione Italiana? - Presentazioni e incontri B2B per promuovere partnership tra professionisti italiani e internazionali. - Workshop tematici per condividere le migliori pratiche e strategie di produzione. - La promozione di progetti sostenibili che valorizzano il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’Occasione per Innovare e Crescere La partecipazione italiana al London Focus 2024 non è solo una vetrina per i talenti nazionali, ma anche un'opportunità per stringere relazioni strategiche e posizionarsi come protagonisti nel panorama internazionale delle produzioni creative. Per maggiori informazioni sull’evento e sul programma completo, visita il sito ufficiale: London Focus 2024. ... Continua a leggere su Read the full article
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oltrearcobaleno · 5 months ago
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Marlee Matlin: Un’Eccellenza nel Cinema e una Voce per la Sordità
Marlee Beth Matlin, nata il 24 agosto 1965 a Morton Grove, è una delle attrici più celebri della comunità sorda. La sua carriera ha segnato la storia di Hollywood grazie al suo impegno e alla determinazione con cui ha abbattuto le barriere legate alla sordità nel mondo dello spettacolo. Da sempre impegnata nella promozione della consapevolezza sulla sordità, Marlee Matlin è un esempio straordinario di talento e resilienza.
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Marlee Matlin è sorda dall’infanzia: una malformazione genetica alla coclea l’ha resa sorda totale dall’orecchio destro e all’80% da quello sinistro quando aveva solo 18 mesi. Sin da giovane ha abbracciato questa realtà, diventando un membro attivo della National Association of the Deaf, organizzazione americana che rappresenta e sostiene le persone sorde. La sua passione per la recitazione e la sua voglia di sfidare le aspettative hanno dato vita a una carriera straordinaria che ha contribuito a sensibilizzare il pubblico sulle sfide e le potenzialità della sordità.
Il debutto di Marlee Matlin nel film “Figli di un dio minore” ha cambiato il panorama del cinema per sempre. Con la sua interpretazione, ha ottenuto l’Oscar come miglior attrice, diventando non solo la prima attrice sorda a ricevere questo premio, ma anche la più giovane, a soli 21 anni. Questo successo ha fatto di lei un’icona per la comunità sorda e un esempio di come la sordità non rappresenti un limite per chi ha talento e determinazione.
Nel corso della sua carriera, Matlin ha lavorato in numerosi progetti cinematografici e televisivi, ampliando la sua notorietà e continuando a rompere le barriere legate alla sordità. Ha recitato in serie TV di successo come “The West Wing”, “The Practice”, “The L Word” e “Switched at Birth”, portando la sua esperienza e il suo talento a un vasto pubblico. Le sue apparizioni in TV le hanno inoltre fruttato quattro candidature agli Emmy Awards e due ai Golden Globe, una dimostrazione dell’apprezzamento per la sua abilità di attrice. Attraverso questi ruoli, ha messo in luce le sfide che molte persone sorde affrontano ogni giorno, contribuendo alla consapevolezza collettiva sulla sordità.
Oltre a essere un’attrice di successo, Marlee Matlin è anche un’attivista per i diritti delle persone con sordità. Grazie alla sua visibilità, ha sostenuto numerose cause e organizzazioni benefiche e ha utilizzato il suo lavoro come mezzo per promuovere l’inclusione e la comprensione della sordità. La sua partecipazione alla celebrazione del Super Bowl è uno degli esempi più memorabili del suo impegno. Matlin ha infatti interpretato l’inno nazionale per la comunità sorda per tre edizioni del Super Bowl, rendendo l’evento accessibile anche ai non udenti e dimostrando come la sordità non sia un ostacolo per la partecipazione alla vita pubblica.
Nel 2009, Marlee Matlin ha ricevuto una stella sulla Hollywood Walk of Fame, un riconoscimento al suo contributo significativo all’industria dell’intrattenimento e al suo impegno costante per la sensibilizzazione sulla sordità. Nel 2015 ha anche partecipato al musical “Spring Awakening”, in cui ha dimostrato ancora una volta la sua abilità di attrice e la sua passione per il teatro, coinvolgendo nel progetto interpreti sordi e udenti per promuovere l’inclusione.
Marlee Matlin non si limita a essere un simbolo per la comunità sorda, ma è anche una madre e una moglie. Nel 1993 ha sposato Kevin Grandalski, un poliziotto, e insieme hanno quattro figli. Nonostante le sfide che la sordità comporta, Matlin è riuscita a costruire una vita familiare solida e soddisfacente, un altro esempio della sua resilienza e determinazione. La sua relazione con William Hurt, suo co-protagonista in “Figli di un dio minore,” ha attirato l’attenzione dei media, ma la sua stabilità familiare dimostra che la sordità non influisce sulla sua capacità di vivere una vita piena e appagante.
La sua influenza va oltre il cinema e la TV: Matlin è un’autrice di successo, con diversi libri al suo attivo. Tra i suoi lavori più noti ci sono “Deaf Child Crossing” e “I’ll Scream Later”, nei quali racconta la sua esperienza come donna sorda in un mondo spesso ostile alle differenze. Queste opere non solo offrono uno sguardo intimo sulla sua vita, ma forniscono anche un contributo importante alla letteratura sulla sordità, mettendo in evidenza il modo in cui le persone sorde affrontano sfide uniche e superano ostacoli sociali e culturali.
Infine, Marlee Matlin ha anche fondato Solo One Productions con il suo interprete ASL, Jack Jason, una casa di produzione dedicata a progetti che sensibilizzano sulla sordità. La loro collaborazione ha portato alla realizzazione di una serie TV, “Life and Deaf”, che esplora l’amicizia tra un’attrice sorda e un interprete della lingua dei segni americana. Questo progetto rappresenta un ulteriore passo verso l’inclusione e la comprensione della sordità, una tematica che Matlin ha sempre portato avanti con passione e dedizione.
In conclusione, Marlee Matlin è molto più di un’attrice premiata: è una pioniera per i diritti della comunità sorda, un’attivista, una scrittrice e una madre. Il suo impegno per la sordità è una fonte di ispirazione per milioni di persone in tutto il mondo, dimostrando che con talento, determinazione e passione si può superare qualsiasi limite.
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fashionbooksmilano · 1 year ago
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Emilio Federico Schuberth
Moda e media ai tempi della dolce vita
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Electa, Milano 2023, 128 pagine, 17x24cm, ISBN 97888284317
euro 24,00
Il volume è l’esito di una approfondita ricerca sulla figura dello stilista di origini napoletane attivo a Roma a partire dagli anni Quaranta. Emilio Federico Schuberth si impone sul territorio nazionale e internazionale grazie soprattutto al sapiente uso di strategie di promozione del suo marchio attraverso il medium cinematografico e quello televisivo. Nel panorama della moda italiana, che si afferma a partire dal dopoguerra, Schuberth rappresenta una voce fuori dagli schemi: il suo atelier è stato una tappa obbligata per le dive del cinema, le soubrette del varietà e le donne più eleganti del jet set internazionale. Schuberth veste le più grandi dive del cinema, come Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Martine Carol, Valentina Cortese, Alida Valli, Anna Magnani, Bette Davis e Gloria Swanson, sia dentro che fuori dallo schermo, recita in alcuni film e partecipa a trasmissioni televisive di grande popolarità come Carosello, Il Musichiere e La via del successo. Nel volume la storia dello stilista-star viene raccontata attraverso quattro macro-sezioni: la prima è dedicata alla biografia del sarto, fino ad oggi poco indagata; la seconda alla ricognizione del proficuo rapporto che Schuberth ha instaurato con il mondo del cinema in venti anni di attività, dalla partecipazione come attore in alcuni film, alla promozione del proprio marchio grazie alle più famose dive del cinema; la terza si focalizza sul lavoro di Schuberth come stilista al servizio del grande schermo; la quarta sezione è dedicata alle esperienze nell’ambito radiotelevisivo e all’uso strategico che lo stilista fa del neonato medium televisivo promuovendo le sue creazioni anche al pubblico di massa. Chiude il volume l’analisi del filmato promozionale Vedette 444, brillante analogia tra la creazione di moda e l’industria meccanica cui prende parte anche Schuberth. La ricerca, che incrocia materiale d’archivio con documenti audiovisivi e testimonianze di diversa origine, porta alla luce una figura imprescindibile per la conoscenza dello sviluppo del settore della moda che dal dopoguerra in avanti ha fatto la fortuna del Paese. Il materiale dell’archivio CSAC, nello specifico i figurini del Fondo Schuberth e le fotografie del Fondo Publifoto Roma, si è rivelato uno strumento di studio fondamentale per la ricostruzione dell’attività del sarto in oltre due decenni di attività e ha fornito un ricco repertorio di immagini e documenti per il libro. Ne è testimonianza l’album dei figurini di moda, in chiusura del libro, con una selezione di materiale particolarmente rappresentativo della vivacità e varietà che ha caratterizzato l’attività dell’atelier di Schuberth nei decenni centrali del Novecento. Lo studio, e dunque questa pubblicazione su Emilio Federico Schuberth, rappresentano quello che è il senso profondo di CSAC, ovvero la relazione imprescindibile fra le diverse forme d’arte, in cui si inserisce a pieno titolo anche la moda oltre che il cinema, e la comunicazione. Una visione inclusiva che abbraccia diversi saperi per fotografare il presente e il nostro passato recente. Il volume è il quarto di una serie di pubblicazioni e iniziative in collaborazione tra la casa editrice Electa e CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma. Lo studio, e il prezioso lavoro di riordino e catalogazione di cui questa pubblicazione offre testimonianza, ha dato a CSAC l’opportunità di catalogare e digitalizzare tutti i bozzetti e le fotografie del sarto in modo da rendere fruibile il patrimonio del fondo all’esterno.
25/01/24
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m2024a · 9 months ago
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Chiara Ferragni, Belen Rodriguez dice la sua sul caso Pandoro: “È giusto pagare” L'opinione di Belen Rodriguez sul caso Pandoro che ha visto coinvolta Chiara Ferragni Chiara Ferragni, Belen Rodriguez dice la sua sul caso Pandoro: “È giusto pagare” Chiara Ferragni sta ricostruendo la sua vita dopo dei mesi davvero complicati. A dicembre, infatti, è scoppiato il caso Pandoro che l’ha vista coinvolta per una promozione natalizia effettuata negli anni precedenti. L’influencer è stata dapprima multata dall’Antitrust e, in seguito, la sua attività di pubblicità è diventata oggetto di un’indagine per truffa. Anche le società dell’imprenditrice digitale hanno subito una battuta d’arresto e alcuni sponsor hanno deciso di non collaborare più con lei. Oltre ai problemi lavorativi, Chiara Ferragni ha dovuto subire anche dei cambiamenti molto importanti sul piano privato. Il suo matrimonio con Fedez, infatti, è giunto a un momento di stallo ed entrambi hanno dichiarato, in due diverse interviste televisive, di essersi separati. Di recente Belen Rodriguez ha deciso di dire la sua sul caso Pandoro, durante un’intervista effettuata in occasione del Festival Nazionale del Cinema e della Televisione di Benevento. Belen Rodriguez, l’opinione su Chiara Ferragni Domenica 30 giugno, Belen Rodriguez sarà protagonista di un lieto evento. La sorella Cecilia Rodriguez, infatti, sposerà Ignazio Moser e lei le farà da testimone alle nozze. Prima di questo importante momento, la showgirl è stata ospite di una kermesse cinematografica che ha luogo a Benevento dal 25 al 30 giugno. In quest’occasione, Belen Rodriguez ha avuto modo di rispondere ad alcune domande e, parlando, del mondo dei social e degli haters, la presentatrice televisiva ha detto la sua sul caso Pandoro e su Chiara Ferragni. La showgirl ha affermato che è giusto pagare se si sbaglia ma che ci vuole più solidarietà: “Non leggo i commenti negativi che arrivano sui social, anche se mi dispiace notare che l’80% di questi arrivino dalle donne. È una cosa che non comprendo e non comprenderò mai ma, in qualche modo, ci ho fatto pace. Penso, per esempio, a quello che è capitato a Chiara Ferragni: indipendentemente dal fatto in sé e considerando che se sbagli è giusto pagare nelle sedi competenti, vedere tutto l’odio e le cattiverie che le sono arrivate fa male. Ci vuole più solidarietà, ci vuole più comprensione, e meno giudizio. In generale, cerco di immedesimarmi nelle persone che criticano, perché è evidente che abbiano passato qualcosa di brutto per comportarsi in quella maniera”. La solidarietà di Belen Rodriguez per Chiara Ferragni Tra Belen Rodriguez e Chiara Ferragni i rapporti non sono dei migliori. La presentatrice televisiva, infatti, ha svelato di non aver mai avuto una buona relazione con l’influencer per colpa di terze persone: “Tutto per dirvi che come tutti voi ho provato rabbia nel leggere l’accaduto su Chiara Ferragni. Con la premessa di svelarvi che per colpa di terzi non ho mai avuto un bel rapporto con lei (ma questi sono dettagli)”. In ogni caso, già nei primi mesi dopo lo scoppio del caso Pandoro, Belen Rodriguez aveva difeso apertamente la famosa influencer con una story postata sul suo canale Instagram ufficiale. La premessa del post sembrava essere un mea culpa: “Sono un po’ di giorni che ho un pensiero ricorrente ed è quello di sentirmi in colpa per aver avuto dei pensieri impuri. Provo a spiegarmi meglio…Quando qualcuno ci fa del male cosa vuoi? Che quella persona paghi! Che la vita le restituisca la stessa moneta. Ecco, in queste ultime settimane per svariate motivazioni pensieri del genere hanno avuto vita dentro la mia complessa testolina. Con il senno di poi vi dico che dopo la rabbia arriva la calma. Ecco! Questo è accaduto pure. Sono calma. La tempesta è passata”.
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