#sapete dove?
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La programmazione per Oppenheimer e Barbie l'hanno decisa 6 mesi fa e stanno al cinema per altri tre mesi invece i film italiani boh? Due giorni bastano? Però ti faccio sapere la mattina stessa se escono ah e per vederlo ti devi spostare di regione. No macché promozione non li spendo i soldi tanto so già che non lo vede nessuno. Come dici? Se non faccio promozione è ovvio che non lo veda nessuno? Ma figurati non è così che funziona è tutto un magnamagna, fidati
#e poi 'eh ma il cinema americano' ESTICAZZI????????????????????????????????????????#'ma l'approccio americano alla recitazione' l'approccio consiste nel fare finta di parlare con un telo verde e tanto di rispetto se ci#riescono ma porca miseria ti sembra il modo di lavorare#e non è solo la bella estate sono tutto il resto dei film italiani cazzo nina dei lupi in anteprima a venezia sembra una figata#tra una settimana è lì e nessuno ne ha mai parlato#poi si lamentano se si fanno coprodurre da netflix eh minchia almeno lì qualcuno li guarda#poi ci smenano in soldi perché vanno tutti alla corporazione ma la soddisfazione di averlo fatto vedere c'è#poi sono le persone che non vanno al cinema eh grazie al cazzo la promozione di 3.50€ c'è da non so quanto tempo#ho visto un minimo di pubblicità solo quest'anno#sapete dove?#al cinema#ma se ci sono già evidentemente lo so#con un video preso dalla premiazione dei david di Donatello#in cui attorə e registə spiegano perché è bello andare al cinema#per carità stupendo#mandatelo in tv magari#scusate ho finito
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The first two episodes of Suburræterna will premiere at the Rome Film Fest 2023
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The way yall can't tell shitpost from real science and then write essays against tiktok
#la stupidità assoluta di tumblr non è andata via perché c'è gente più giovane su un'altra piattaforma che dice roba imparata da voi#tipo il patologizzare tutto hello dove cazzo credete che l'abbiano imparato e poi peggiorato sti regazzini e dajeeeeeee!!!#non SAPETE LEGGERE SONO STANCA DELLA GENTE CHE NON CAPISCE LA PROPRIA LINGUAAAA CAZZOOO😭😭😭#e non è classismo basta esercitarsi parlare con più gente guardare dei documentari veri far fare i compiti al fratellino delle elementari
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Posso lamentarmi? Mi lamento: per descrivervi quanto sia ridicola ormai la situazione agricola Italiana vi voglio raccontare questa cosa. In questi ultimi anni ho dismesso tutte le coltivazioni (causa zero ricavi) orzo, grano, farro, lenticchie, per citarne alcune, ormai tutta rimessa sotto ai 100 ettari e mi sono concentrato sugli olivi, ogni tanto però faccio qualche prodotto su richiesta specifica o per qualche amico. In questo caso ho fatto delle balle di fieno per un amico, un fieno di prato misto dove ci sono varie essenze tra cui l'erba medica, il trifoglio, il loietto, l'avena, ecc ecc... insomma tutte quelle varieta di specie erbacee che fanno i prati di montagna colorati per cui tutti impazziscono (Tipo la fioritura di Castelluccio). Bene vi ho già annoiato? Lo capisco, ma aspettate tanto è caldo e non si può fare niente a quest'ora a parte leggere. Allora per essere breve, il processo del fieno è abbastanza semplice, si taglia, si fa asciugare un giorno o due (in questa stagione) si gira, si ranghina, ovvero si mette tutto insieme in file per poi pressarlo con l'apposita macchina attaccata al trattore che fa le balle che possono essere di varia forma densità e misura a seconda poi delle bestie che andrà a nutrire. Ecco capite che è un bel dispendio di tempo e gasolio fare questi passaggi senza contare le macchine che ormai sono costosissime e senza contare che il mercato ormai richiede un prodotto perfetto, per perfetto intendo che se becca una piovuta non vale più niente. Ok fino a qui ci siete? Ora viene il bello, una di quelle balle cilindriche dove tutti si fanno le foto Instagrammabili pesa all'incirca 4 quintali e il fieno quest' anno viene pagato 4 euro al quintale, 4x4=16 euro per una balla, bene, sapete quanto costa la rete per legare la balla (che è quella che fa si che il fieno stia lì tutto bello pressato) ?????
20 euro.
Per concludere, 4 euro di rimessa a balla, senza considerare il gasolio per tutti i passaggi che vi ho descritto e senza considerare che il fieno lì non ce l'ha messo il buon dio ma ci è stato seminato con altrettanti passaggi che vi evito per non essere ancora più prolisso
#andate in libreria a comprare il mio nuovo libro#come fallire continuandosi a illudere che la terra dia un reddito#sopportatemi#ve vojo bene#non ci fate caso#è il caldo
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I miei genitori sono stati sposati per 55 anni. Una mattina, mia madre scese in cucina per preparare la colazione a papà, quando ebbe dolore al petto e cadde. Mio padre la sollevò come meglio poteva e, quasi trascinandola, la portò in macchina. A tutta velocità, senza rispettare i semafori, la guidò fino all’ospedale.
Quando arrivò, purtroppo, non c’era più.
Durante il funerale, mio padre non parlò; il suo sguardo era perso nel vuoto. Non pianse quasi per nulla.
Quella sera, noi figli ci radunammo intorno a lui. In un’atmosfera di dolore e nostalgia, ricordammo insieme i bei momenti trascorsi, finché papà chiese a mio fratello, un teologo, di spiegargli dove si trovava in quel momento mamma. Mio fratello iniziò a parlare della vita dopo la morte, di ipotesi su come e dove potesse trovarsi.
Papà lo ascoltava attentamente. Improvvisamente, ci chiese di portarlo al cimitero.
“Papà!” rispondemmo, “sono le 11 di sera, non possiamo andare al cimitero ora!”
Alzò la voce, e con uno sguardo velato ci disse:
“Non discutete con me, per favore non discutete con un uomo che ha appena perso sua moglie dopo 55 anni.”
Ci fu un momento di silenzio rispettoso, e non discutemmo più. Andammo al cimitero, chiedemmo il permesso al custode notturno. Con una torcia, raggiungemmo la tomba.
Mio padre la accarezzò, pregò e disse a noi figli, che osservavamo la scena commossi:
“Sono stati 55 anni… sapete? Nessuno può parlare di vero amore se non ha idea di cosa significhi condividere la vita con una donna.”
Si fermò e si asciugò il viso. “Io e lei, siamo stati insieme durante quella crisi. Ho cambiato lavoro…” continuò. “Abbiamo fatto le valigie quando abbiamo venduto la casa e ci siamo trasferiti in un’altra città. Abbiamo condiviso la gioia di vedere i nostri figli laurearsi, abbiamo pianto insieme la perdita di persone care, pregato nelle sale d’attesa di vari ospedali, ci siamo sostenuti nel dolore, ci siamo abbracciati ogni Natale e ci siamo perdonati gli errori… Figli miei, ora lei è andata via, e io sono felice, sapete perché?
Perché è andata via prima di me. Non ha dovuto affrontare l’agonia e il dolore di seppellirmi, di rimanere sola dopo la mia partenza. Sarò io a passare attraverso tutto questo, e ringrazio Dio. L’amavo così tanto che non avrei voluto vederla soffrire…”
Quando papà finì di parlare, io e i miei fratelli avevamo le lacrime che ci rigavano il volto. Lo abbracciammo, e lui ci confortò: “Va tutto bene, possiamo andare a casa, è stata una buona giornata.”
Quella notte capii cos’è il vero amore; è ben lontano dal romanticismo, ha poco a che fare con l’erotismo o il sesso. Piuttosto, è legato al lavoro, al completarsi a vicenda, al prendersi cura l’uno dell’altro e, soprattutto, al vero amore che due persone realmente impegnate si promettono per tutta la vita.
✍️ Amore a distanza
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Giovedì è morto un mio collega.
Maestro di tennis, 66 anni.
Aveva deciso di smettere a 70 anni. Avrebbe venduto la casa di Roma e ne avrebbe comprata una a Capalbio, dove si sarebbe trasferito con la moglie.
Avrebbe comprato anche la tomba, diceva, 'per vedere il mare'.
Aveva superato un infarto di recente e dopo solo pochi mesi, a seguito di suoi comportamenti 'strani' - aveva perso la sua agenda e telefonava più volte per sapere se l'avevamo trovata, ripeteva sempre le stesse cose... - si era sottoposto a un controllo.
Tumore al cervello, inoperabile, aspettativa di vita non più di sei mesi.
Se n'è andato nel giro di poco tempo. Passando le ultime settimane in un letto d'ospedale - sapete immagino come gli ammalati allettati vengono tenuti.
Ho sempre pensato che se gli fossero stati concessi 10 minuti di lucidità e se mai fosse riuscito a trascinarsi fuori dal letto - conoscendolo, lui così attento al suo aspetto, lui così dignitoso - si sarebbe buttato da una finestra per farla finita.
Non ce l'ho fatta ad andare al suo funerale.
Non so. Vigliaccheria? 'Negazione' della realtà?
L'ho 'salutato' a modo mio.
Sono entrata in una chiesa, ho acceso una candela per lui perché 'la luce gli indicasse la via'.
Non si sa mai, ci fosse qualcosa dopo...
Buon viaggio, Giancarlo.
Barbara
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Esattamente undici anni fa, mi svegliavo con un sogno. Pazzesco.
Sognavo mia madre, in piedi vestita,come nei giorni normali della sua vita, era davanti al suo armadio metteva a posto . A fianco a lei c'era quel letto, quello ospedaliero, attrezzato, vuoto.
In quel sogno percepivo, serenità.
Mi sono svegliata e ho pensato: che strano sogno,non mi ha turbata, non mi ha spaventata, avevo capito chiaramente...
In quegli anni vivevo i nella stessa palazzina dove vivevano i miei.
Ale aveva 6 anni e Andre 9.
Ci prepariamo e scendiamo dai nonni.
Mio padre è preoccupato e mi dice: stamattina non va.
Solo questo.
Lei è nel letto ospedaliero, con il respiratore e tutto il resto, dimostra duecento anni, mio padre è stato il miglior infermiere che io abbia mai conosciuto.
Maledetta malattia.
Andiamo via, fa caldo, conosco mio padre, porto i bambini fuori, anche se loro sono davvero bravi.
Andiamo nel bar del loro padre, io a giugno ho chiuso la nostra storia, il nostro matrimonio, e stato un anno assurdo,tra una cosa e l'altra.
Intorno alle undici mi chiama mia sorella, piange e non capisco cosa dice, ma capisco cos'è successo
Mamma è volata via.
Ho dovuto sempre dire io da sola, le cose ai miei figli, anche quando il loro padre se ne è andato,sempre io.
Va be, chi se no!
In quel sogno, mi ha salutata.
Non lo dimenticherò mai.
In questi anni non l'ho sognata molte volte, ma solo in momenti miei particolari.
"non lo so dove vanno le persone quando ci lasciano, ma so dove rimangono"
L'unico volta in cui ho pianto è stato quando mia sorella mi ha detto : la mamma ha la Sla.
Chi vuole stare in corpo che non sente più, chi? Sapendo che non c'è nulla da fare.
Quando se n'è andata, ho respirato, lei non respirava più in autonomia, e sapete una cosa, la sua paura più grande era quella , la mancanza del respiro, il suo punto debole era la gola, tantissimo anni fa le era stata tolta la tiroide .
La sua malattia l'ho trovata ingiusta. Non che ci siano malattie giuste...
Quindi io sapevo che non ce la faceva più, in quel saluto ho percepito la sua serenità.
E niente, dopo questo ricordo buttato su questo muro, mi scuso se vi ho trasmesso tristezza, non era questa l'intenzione.
Giovedì.
Ciao Ma😊
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Ma secondo voi mettere una puntata il lunedì e una il martedì è una trovata per risolvere il disastro della fascia del martedì
#io non so se sono d'accordo#cioè io prendo appuntamento con una serie un giorno#so che c'è il lunedì me la guardo il lunedì#poi se voi fate 48392902 cose saturando il palinsesto e gli spettatori e non sapete dove metterle è un altro discorso#questo riguarda ninfa dormiente non tipo mike o leopardi che comunque sono 2 puntate non ha nemmeno senso metterli distanti
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Siete tutti caldi stamattina... Forse dovrei misurarvi la temperatura... Sapete il posto migliore dove prenderla, vero??? 😏😏😏
~ Virginia ~
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A partire dal primo giugno del 2024, più di settemila persone con gravissima disabilità che vivono in Lombardia vedranno diminuire da 650 a 400 euro mensili l'assegno che ricevono come contributo per l’assistenza domiciliare. Mentre chi vive in una condizione di dipendenza vitale da macchinari (per esempio coma, stato vegetativo o tracheotomia) vedrà ridursi il contributo da 900 a 700 euro al mese. E voi direte, "ma come è mai possibile una cosa del genere? Voi all'opposizione, che ci state a fare? Non avete protestato, durante il dibattito sul bilancio?" Bene, cari. Sapete com'è andata? Che in quaranta ore di discussione fatte fino al 20 dicembre di questi tagli non si è parlato. Anzi hanno passato il tempo a dirci quanto fosse importante mantenere gli investimenti su categorie così fragili. E quindi? E quindi la Giunta Fontana, fra Natale e Capodanno, quando l'attenzione dei media è calata, vertiginosamente, si è ritrovata e all’unanimità ha partorito una delibera contenente questi tagli. Lontano dall'aula consigliare. Una porcata inaudita. Per la gravità dei tagli che entra sulla carne viva di tutti quei caregivers familiari che quotidianamente, tra mille sacrifici, si occupano di stare vicino alle persone con disabilità. Per la modalità. Quasi di nascosto. Quasi contando che nessuno se ne accorgesse, lontano dal luogo istituzionale dove rendere conto di una decisione del genere. In campagna elettorale, quanta gente mi disse "ma io non voto, tanto siete tutti uguali". Come no. Luca Paldini - Pagina, Facebook
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Lo sapete che oggi si celebra la Giornata Mondiale del Caffè?
Ma voi l’avete mai bevuto il Caffè Pedrocchi alla menta nello storico locale? Si tratta di una ricetta tutta padovana, ormai famosa in tutto il mondo, nata dal perfetto connubio tra espresso 100% arabica, emulsione di panna fresca, menta in sciroppo e una spolverata di cacao amaro.
La storia di questa bevanda, che si snoda tra i secoli XV e XVIII, tra l’Oriente e le capitali europee. Venne importata per la prima volta in Europa a fine Cinquecento, nella città di Venezia. A portarla con sé, di ritorno da uno dei suoi viaggi, fu Prospero Alpini, Direttore dell’Orto Botanico di Padova dal 1603 al 1616.
Alpini trascorse alcuni anni della sua vita in Egitto, dove la pianta del caffè era utilizzata per produrre un decotto dalle proprietà medicinali. La nuova bevanda incontrò, nella sua diffusione, alcuni pregiudizi: si riteneva che il suo uso allontanasse gli uomini dal focolare domestico e i consumatori di caffeina erano associati a una vita notturna licenziosa. Basti pensare che ancora nel 1732 il compositore Bach scrisse una cantata il cui testo descriveva l’angoscia di un padre desideroso di guarire la figlia dalla passione del caffè.
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Imparate a non aspettare una telefonata,
un messaggio, uno sguardo, un sorriso.
Imparate a non aspettare qualcuno che
ha rallentato il passo perché ha voluto
perdervi. Imparate a non aspettare chi
si dimentica dove vi ha lasciato.
Si aspettano i treni, gli aerei, i bus.
Si aspettano i saldi, le ferie, l'uscita di
un nuovo film.
Persino la pioggia, si aspetta.
Ma chi non vuole esserci no.
Perché, sapete, ad aspettare chi ci
ha dimenticato, si perde chi invece
sta cercando solo noi.
Bonne nuit
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Ogni tanto mi viene ad aiutare nei vari lavori agricoli un ragazzo marocchino, sono ormai 5 anni che lo conosco, andiamo d'accordo, così in confidenza durante la giornata mi racconta un sacco di cose del suo paese, una su tutte che quando va in Marocco a trovare la famiglia al ritorno porta giù un po' di fumo per arrotondare, e sapete dove se lo mette sto fumo per non essere sgamato?
#fumate responsabilmente#quello che vi state fumando potrebbe essere stato nel culo di Abdullah#post che si potevano evitare#e invece no
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Imparate a non aspettare una telefonata, un messaggio, uno sguardo, un sorriso.
Imparate a non aspettare qualcuno che ha rallentato il passo perché ha voluto perdervi.
Imparate a non aspettare chi si dimentica dove vi ha lasciato.
Si aspettano i treni, gli autobus, i taxi. Si aspettano i saldi, le ferie, l'uscita di un nuovo film.
Persino la pioggia, si aspetta. Ma chi non vuole esserci, no.
Perché sapete, ad aspettare chi ci ha dimenticato. si perde chi invece sta aspettando solo noi..♠️🔥
P. Delton
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Imparate a non aspettare una telefonata, un messaggio, uno sguardo, un sorriso. Imparate a non aspettare qualcuno che ha rallentato il passo perché ha voluto perdervi. Imparate a non aspettare chi si dimentica dove vi ha lasciato. Si aspettano i treni, gli aerei, i bus. Si aspettano i saldi, le ferie, l'uscita di un nuovo film. Persino la pioggia, si aspetta. Ma chi non vuole esserci no. Perché sapete, ad aspettare chi ci ha dimenticato, si perde chi invece sta cercando solo noi.
Paola Delton
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IL PATTO FAMILIARE
In ogni famiglia esiste, implicito, un patto familiare.
Nessuno lo dice, nessuno ne parla e consciamente nessuno della famiglia sa che esiste.
Esso opera totalmente a livello inconscio e tuttavia guida silenziosamente ogni azione di ogni membro della famiglia.
Ne gestisce le scelte, il sentire, i pensieri e soprattutto - e questo e’ il suo scopo principale- lo mantiene legato al nucleo familiare come un patto di sangue o una fedele alleanza.
In questo la famiglia può somigliare in tutto e per tutto ad una cosca mafiosa che finché agisci come lei vuole, ti protegge e ti nutre, ma prova a fare un passo che tradisca quel patto e sei fuori, abbandonato, schifato e in casi estremi anche ucciso.
Ho visto persone brillanti, capaci, con immense potenzialità, sabotarsi e ridimensionarsi, all’apparenza immotivatamente, le ho viste soffrire e disperarsi, rovinare relazioni, perdere possibilità, sempre senza spiegarsi il perché.
Analizzandole in profondità scoprivo che provenivano da situazioni familiari chiuse, tipo setta, dove ogni membro aveva il solo compito di mantenere in vita il gruppo-famiglia.
Famiglie implose e collassate su se stesse, depresse, senza scambi creativi con l’ambiente esterno, piene di frustrazione e paure, e l’unico modo per sopravvivere e proteggersi e’ restare uniti nella gabbia.
Il problema e’ quando nasce la pecora nera, il cosiddetto paziente designato, cioè quello che e’ destinato a portare a galla il copione e sbatterlo in faccia alla famiglia, con la diretta conseguenza di essere sbattuto fuori come una minaccia.
Questi figli sono portatori di guarigione, prima di tutto per se stessi e poi anche per il sistema familiare.
Dovranno peró fare i conti con un’immensa solitudine, affrontare la vita da soli, senza quella rete che avranno i loro pari e che loro invidieranno.
Dovranno andarsene per ripulirsi, per curarsi, per vivere pienamente la loro vita.
In un certo senso loro sono chiamati ad uscire dal disagio senza creare un sintomo, non sempre questo e’ possibile.
Dovrete avere pazienza.
E’ un compito altissimo quello che vi e’ stato assegnato.
Di seguire solo voi stessi, spersi senza una guida ch’ abbia un volto a voi noto.
Dovrete imparare a piangere da soli, a credere in qualcosa che ancora non vedete.
L’universo pretende che viviate veramente, siete il primo della classe a cui viene chiesto s’impegnarsi di più, perché voi potete.
Avete questo seme in voi.
Non verrete mai lasciati a farvi una vita d’aperitivi e paghetta del papino e fettina della mamma.
L’universo chiama per nome le anime che devono portare guarigione, le scrolla e le scuote.
Tradire il patto, so bene, che comporta un profondo senso di colpa ma questa e’ la moneta di scambio, il prezzo da pagare per essere liberi.
Se iniziate a sentirvi in colpa verso la vostra famiglia, siete sulla strada giusta; perciò non arretrate per falsi paradisi.
Avanti con coraggio, avanti col cuore, prendete la vostra strada e spazzate via qualsiasi cosa s’intrometta tra voi e la vostra realizzazione.
E se vi chiamano egoisti, pazienza.
Voi soli sapete il prezzo che avete pagato e non certo alle masse addormentate ne potrete avere riconoscimento.
_ClaudiaCrispolti_
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