#chiese rupestri
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pier-carlo-universe · 8 days ago
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Abbiamo chiesto a ChatGpt qual'è la migliore meta turistica del 2025: Ecco cosa ci ha risposto
Matera: Scopri perché la Città dei Sassi è una destinazione imperdibile
Matera: Scopri perché la Città dei Sassi è una destinazione imperdibile 1. I Sassi di Matera: un Patrimonio dell’Umanità unico. I Sassi di Matera, dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1993, sono un luogo unico al mondo. Questi antichi insediamenti rupestri, scavati nella roccia calcarea, offrono un viaggio indietro nel tempo. Passeggiare tra le stradine di Matera significa…
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likarotarublogger · 1 year ago
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Il miglior viaggio di compleanno in Cappadocia Turchia.
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Monte Hasan insieme ad mio amico Resul !
Dalla città di Aksaray, il vulcano Hasan si vede benissimo, stagliandosi all'orizzonte alto ed innevato. Bella visione, solitaria e maestosa con i suoi 3.268 metri, i suoi due crateri e i boschi che lo ricoprono fino a metà. Bello !
La Cappadocia è semplicemente un sogno e le cose da vedere sono incredibili. Me l’aspettavo eh, ma non così. È sfacciatamente bella e offre una quantità di paesaggi e di attrattive assolutamente imbarazzanti. Mi aspettavo di restare estasiata davanti ai camini delle fate della valle di Goreme, ma non sapevo che avrei visto un vero e proprio museo a cielo aperto, delle antichissime città sotterranee, canyon dai colori incredibili, e chiese rupestri con degli affreschi pazzeschi. Al di là delle attrattive della natura infatti, gli uomini hanno realizzato in queste zone delle opere davvero uniche che lasciano senza fiato. A seconda poi del momento della giornata la terra e le rocce della Cappadocia assumono colori diversi, dal rosa pallido dell’alba, al bianco del giorno, al giallo/ocra del tramonto ed è tutto semplicemente magnifico. Le cose da vedere in Cappadocia sono tante e il consiglio che mi sento di darvi è quello di dedicare alla Cappadocia almeno 5 giorni, il tempo minimo secondo me per poter vedere tutte le attrattive principali senza correre, godendosi questi magnifici paesaggi (io l’ho visitata come parte di un viaggio più lungo, di 18 giorni, attraverso la Turchia).
Love Valley, la Valle dell’Amore!
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La Valle dell’Amore è un luogo davvero affascinante da vedere in Cappadocia. Si trova nei pressi di Goreme. Una delle particolarità di questa vale sono le forme dei camini delle fate che, scolpiti nei secoli dai venti e le acque, creano un paesaggio unico.
Durante la fioritura, i campi di papaveri aggiungono un tocco di colore e magia a questo luogo già incantevole. La Valle dell’Amore è il luogo ideale per una passeggiata romantica o per ammirare un’indimenticabile alba o tramonto.
Valle di Ihlara – magnifico canyon da vedere in Cappadocia
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La suggestiva valle di Ihlara è un magnifico canyon, con una profondità di circa 100 metri, scavato dal fiume Melendiz migliaia di anni fa. Questo spettacolare paesaggio inizia nel pittoresco villaggio di Ihlara e si conclude presso il monastero di Selime, nel suggestivo villaggio omonimo, per un totale di 14 chilometri di straordinaria bellezza naturale.Ciò che rende la valle di Ihlara ancora più affascinante è il fatto che era un tempo abitata da migliaia di persone, che costruirono più di quattromila case e un centinaio di chiese rupestri decorate con splendidi affreschi.
Castello di Uçhisar
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Un’altra tappa obbligatoria da vedere in Cappadocia è il Castello di Uçhisar, situato su una collina panoramica. Questa fortezza naturale è la vetta più alta della regione ed offre una vista spettacolare sulla Cappadocia e sui suoi dintorni.
È possibile esplorare le numerose grotte e stanze all’interno del castello, che venivano utilizzate come abitazioni nel corso dei secoli, oppure salire in cima e ammirare l’incantevole paesaggio circostante. Per raggiungere la cima si dovranno salire 120 gradini vertiginosi. Ma i panorami ne valgono la pena e si riesce a intravedere anche il vulcano Erciyes.
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Avanos è situato sulle rive del Kizilirmak, il fiume Rosso, che prende il nome dall'argilla che deposita. Questa argilla ha fornito ad Avanos terracotta per secoli e la città è ancora dominata da questa industria, nonostante gli ostacoli che il turismo ha fatto nella zona. La strada principale ha numerosi negozi e officine che vendono vasi e piatti semplici e decorati e si può guardare gli artisti al lavoro usando le ruote dentate, il cui il disegno è rimasto invariato per generazioni in questa forma d'arte. Molti seminari vi incoraggeranno a provare, il che è più difficile di quanto sembra.
Avanos è una possibile base per esplorare la Cappadocia con alloggi e servizi disponibili a prezzi ragionevoli. La città ha conservato parte del suo fascino ed è un luogo piacevole dove uno può trascorrere mezza giornata o fermarsi a pranzo. La città ha un Hammam (bagno turco) che è popolare tra i gruppi di turisti. Nelle vicinanze c'è anche il caravanserraglio di Saruhan costruito dai Selgiuchidi, un Han (stazione di servizio dei viaggiatori) restaurato, e la città sotterranea di Özkonak, una versione più piccola di quelle a Derinkuyu e Kaymakli. Durante i mesi estivi vengono organizzate attività acquatiche o intrattenimenti sul fiume Kizilirmak, come godersi per esempio un giro con gondole di stile veneziano o motoscafi.
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Il mio compleanno il 21 settembre..per a festeggiare volevo essere in Cappadocia per poter realizzare il sogno della mia vita. È stato meraviglioso anche se la mia famiglia e i miei amici non erano con me, a volte andiamo a avanti per stare da soli... ma ringrazio Dio per aver alleviato il mio dolore.
Vorrei ringraziarvi per la mia dolcissima torta della pasticceria “Palmiye di Ali” della bellissima città Aksaray.
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Ho trascorso una bella vacanza, ho conosciuto e fatto nuove amicizie. In ogni viaggio in qualsiasi parte del mondo, mi piace fare amicizia e rimanere in contatto con loro. Amo viaggiare, conoscere le tradizioni di ogni paese, poter cambiare la cultura, ascoltare le preghiere di ogni religione, ascoltare le persone con cui faccio amicizia!
La vita di tutti ci offre tante belle cose !Elena Rodica Rotaru
Articolo di @elenarodicarotaru-blog @likarotarublogger
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viaggioinamerica · 5 months ago
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AGOSTO 2024
Matera è una città tra le più antiche del mondo il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico e senza interruzioni fino ai nostri giorni. Rappresenta una pagina straordinaria scritta dall’uomo attraverso i millenni di questa lunghissima storia.
Matera è la città dei Sassi, il nucleo urbano originario, sviluppatosi a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia e successivamente modellate in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali che sono il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano. el 1993 l’UNESCO dichiara i Sassi di Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità
I Sassi di Matera sono il 6° sito in Italia in ordine cronologico, il primo nel meridione.
In occasione di questa iscrizione, per la prima volta l’UNESCO utilizza nei criteri e nelle motivazioni il concetto di Paesaggio Culturale, che in seguito verrà utilizzato per motivare l’iscrizione di altri siti nel mondo.
Il 17 Ottobre 2014 Matera è stata designata Capitale Europea della Cultura per il 2019
Matera è al centro di un incredibile paesaggio rupestre che conserva un grande patrimonio di cultura e tradizioni, ed è sede di eventi espositivi di grande prestigio nazionale ed internazionale. primi insediamenti umani nel territorio di Matera risalgono al paleolitico e si svilupparono utilizzando le grotte naturali che in gran numero definiscono il paesaggio rupestre di Matera. Nel corso del tempo alle grotte naturali si sono aggiunte quelle scavate dall’uomo che ha trovato nella friabile roccia tufacea una eccezzionale possibilità di insediamento al riparo dagli agenti naturali. I complessi rupestri hanno costituito la prima forma del nucleo urbano con ambienti ancora oggi presenti inglobati dentro edifici e fabbricati costruiti fuori terra dal medioevo in poi.
Dopo aver attraversato le fasi della preistoria: il paleolitico, il neolitico e le diverse età dei metalli la storia di Matera verrà fortemente caratterizzata dall’avvento del Cristianesimo. L’impronta cristiana diviene culturalmente dominante in breve tempo. Durante tutto il medioevo il paesaggio rupestre fu sistematicamente trasformato con la costruzione di imponenti luoghi di culto.
Durante il medioevo furono costruiti edifici imponenti tra i quali la maestosa Cattedrale di Matera, la chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa di S. Domenico, la Chiesa di Santa Maria della Valle Verde sulla via Appia. Da questo momento in poi prende forma una vero e proprio nucleo urbano concentrato inizialmente intorno alla Cattedrale che si trova in cima alla collina della Civita (Civitas, città) che divide in due i Sassi: il Sasso Barisano rivolto ad est e il Sasso Caveoso rivolto a sud.
Particolarmente interessanti sono le Chiese Rupestri che si possono visitare nei Sassi di Matera.
Questi luoghi testimoniano il passaggio evolutivo dell’uomo dalle fasi preistoriche al cristianesimo.
Le Chiese Rupestri si trovano infatti in luoghi di particolare importanza e con ogni probabilità erano già luoghi di culto nelle civiltà rupestri che hanno preceduto quella cristiana.
Quelle di maggiore interesse e visitabili sono:
NOI ABBIAMO VISTO:
Santa Maria de Idris - San Giovanni in Monterrone
La Chiesa di Santa Maria De Idris è situata all’interno dello sperone roccioso del Monterrone che domina il Sasso Caveoso, nelle vicinanze della Chiesa di San Pietro Caveoso e dell’omonima piazza. La posizione è stupenda e offre un panorama unico, sulla città e sulla Gravina.
Molto interessante il fatto che lanci De Gasperi abbia ordinato trasferimento delle famiglie che abitavano nei sassi questo intorno agli anni 50 perché le condizioni igieniche erano non più idonee. Abbiamo visto dei sassi Teixeira musei di 50 m dove abitavano circa 11 persone insieme agli animali. Ciò che rendeva non igienico l’ambiente è che non esisteva la rete fognaria. Mentre la rete dell’acquaera molto architettonicamente in genere fisicamente costruita attraverso un sistema di reti piovane.
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your-sassi-di-matera-blog · 5 months ago
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mayolfederico · 6 months ago
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Juan Goytisolo - Alla ricerca di Gaudí
Se tutte le biografie sono delle finzioni, perché quella di Gaudí dovrebbe essere veritiera?   Il viaggiatore barcellonese che, sul tragitto da Nevsehir a Ürgüp, svolti a sinistra verso la valle di Avcilar, in direzione delle celebri chiese rupestri di Göreme e di Zelve, penetra in un paesaggio in cui il prodigioso e l’insolito non riescono a cancellare completamente un’impressione diffusa e…
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cinquecolonnemagazine · 10 months ago
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Etiopia: Un mosaico di culture e paesaggi
L'Etiopia, situata nel Corno d'Africa, è un paese affascinante e complesso, con una ricca storia e cultura. Con una popolazione di oltre 120 milioni di persone, è il secondo paese più popolato dell'Africa e vanta una straordinaria diversità di etnie, lingue e religioni. Paesaggi mozzafiato Il territorio etiope è caratterizzato da una varietà di paesaggi mozzafiato, dalle montagne innevate del Semien National Park alle vaste distese aride della Dancalia. Il Nilo Azzurro, che sorge proprio in Etiopia, crea il Lago Tana, il più grande lago del paese. La Rift Valley attraversa l'Etiopia da nord a sud, creando una fossa tettonica di grande bellezza. Storia antica e cultura dell'Etiopia L'Etiopia vanta una storia antica che risale a migliaia di anni fa. È considerata la culla dell'umanità, con il ritrovamento di "Lucy", un fossile di Australopithecus afarensis risalente a 3,2 milioni di anni fa. Il paese ha un ricco patrimonio culturale, con influenze cristiane, islamiche e africane. La Chiesa ortodossa etiope, una delle più antiche al mondo, vanta chiese rupestri scavate nella roccia come quelle di Lalibela. Economia in crescita L'Etiopia è uno dei paesi in più rapida crescita dell'Africa. L'economia è basata sull'agricoltura, sull'industria e sui servizi. Il governo etiope sta investendo in infrastrutture, istruzione e sanità per migliorare il tenore di vita della popolazione. Sfide e opportunità per l'Etiopia L'Etiopia si trova ad affrontare diverse sfide, tra cui la povertà, la disuguaglianza e la malnutrizione. Il paese è anche vulnerabile ai cambiamenti climatici e alle calamità naturali. Tuttavia, questo paese ha un grande potenziale per il futuro. Il governo etiope sta lavorando per migliorare la governance e promuovere lo sviluppo sostenibile. Foto di Peter Wieser da Pixabay Read the full article
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milleniumbrigante · 2 years ago
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LambdaQuarti
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Massimo Polidori, primo violoncello della Scala di Milano, ha scelto i risonatori LambdaQuarti per il suo violoncello del 1700.
LambdaQuarti è una collaborazione di cui vado fierissima, in quanto simbolo di un viaggio tra tradizione e innovazione, passato e futuro, nato nel territorio materano, la mia terra di origine.
Si tratta di “scatole” di legno che fanno risuonare il suono al loro interno, permettendo allo strumento di produrre un suono molto più ricco di frequenze. Per Giovanni, fondatore di LambdaQuarti, le cave e le chiese rupestri presenti nel nostro territorio sono state fonte di grande ispirazione per il suo brevetto, e non potevo che accettare di collaborare con lui nella realizzazione di questi scatti all’interno del complesso rupestre Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci
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personal-reporter · 1 year ago
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Novembre: mese ideale per una vacanza in Italia
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Novembre è un mese ideale per una vacanza in Italia, poiché molte destinazioni turistiche sono meno affollate rispetto alla stagione estiva e il clima è mite in molte regioni. Ecco alcune delle migliori destinazioni turistiche in Italia da visitare a novembre: Basilicata: Matera Matera è una città storica situata nella regione della Basilicata, famosa per i suoi antichi sassi e le sue chiese rupestri. Inoltre, a novembre si svolge il Festival della Cultura Contadina, un evento che celebra la cultura e la tradizione agricola della regione. Puglia: Gargano e Alta Murgia La Puglia è una regione situata nel sud Italia, famosa per le sue spiagge, i suoi borghi storici e la sua cucina. A novembre si possono gustare i funghi porcini, che sono una specialità della regione. Sicilia: Etna e Parco dei Nebrodi La Sicilia è una regione situata nel sud Italia, famosa per i suoi paesaggi mozzafiato, la sua cucina e la sua cultura. Inoltre, a novembre si possono visitare il vulcano Etna e il Parco dei Nebrodi, che offrono viste spettacolari sulla natura. Campania: Napoli e Irpinia La Campania è una regione situata nel sud Italia, famosa per la sua cucina, la sua cultura e la sua storia. A novembre si possono visitare la città di Napoli e la regione dell'Irpinia, che offrono viste spettacolari sulla natura e sulla cultura locale. Veneto: Valpolicella La Valpolicella è una zona situata nella regione del Veneto, famosa per la produzione del famoso vino Amarone. A novembre, le cantine della Valpolicella sono in piena attività e si possono vedere i fruttai con l'uva in appassimento. A novembre si può gustare l'Amarone della Valpolicella "riserva", che inizia il suo invecchiamento di almeno 4 anni proprio a partire dal 1° novembre dell'anno della vendemmia. Read the full article
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nericomioforpresident · 2 years ago
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Basilicata
La Basilicata è una regione meravigliosa del sud Italia, ricca di storia, cultura, natura e gastronomia. Se vuoi scoprire le sue bellezze, ecco alcune idee per il tuo viaggio: Matera – Visita **Matera**, la città dei sassi, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO³⁴. Potrai ammirare le antiche abitazioni scavate nella roccia, i vicoli e le chiese rupestri, e vivere un’esperienza unica…
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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La magia della Cappadocia: una donna tra i Camini delle Fate. Un viaggio onirico nel cuore della Turchia
La Cappadocia, una delle regioni più affascinanti della Turchia, rappresenta una destinazione da sogno per viaggiatori di tutto il mondo. Conosciuta per i suoi spettacolari "Camini delle Fate", queste formazioni rocciose uniche sembrano provenire direttam
La Cappadocia, dove storia e natura si fondono in un paesaggio unico al mondo. La Cappadocia, una delle regioni più affascinanti della Turchia, rappresenta una destinazione da sogno per viaggiatori di tutto il mondo. Conosciuta per i suoi spettacolari “Camini delle Fate”, queste formazioni rocciose uniche sembrano provenire direttamente da una favola. Tra questi scenari mozzafiato, l’immagine di…
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hotelcavedelsolematera · 2 years ago
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Indice di vivibilità climatica in Italia: Matera è al terzo posto
Un recente articolo di Paolo Virtuani apparso a maggio 2023 sul sito Corriere.it (https://www.corriere.it/cronache/indice-climatico-italia/), riporta i dati di un report realizzato in collaborazione con Ilmeteo.it, relativo al clima nelle città italiane nel 2022. Ebbene, la classifica generale riferisce che Matera occupa il terzo gradino del podio, dietro soltanto a Macerata e Savona.
È un balzo notevole rispetto all’anno precedente (42° posto): i 744 punti raccolti dal capoluogo della Basilicata sono conseguenza dell’analisi di ben quattordici indicatori (tra i quali, ad esempio, il comfort per umidità, la brezza estiva, le ondate di calore e i giorni di pioggia).
Uno spunto di riflessione in più per decidere di visitare la Città dei Sassi, dove il clima è per lo più mite anche a inizio di primavera ed a fine autunno, perfetto per le passeggiate tra i vicoli degli storici rioni e le campagne del territorio circostante. Inoltre, un soggiorno all’Hotel Cave del Sole Resort & Beauty vi permetterà di apprezzare il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, all’interno del quale l’hotel è ubicato.
Qui il clima è ideale per organizzare una vacanza, breve o lunga che sia: l’avevamo già detto, e ora abbiamo il riscontro ufficiale del lusinghiero piazzamento nella classifica generale che vi abbiamo illustrato. Vi aspettiamo!
 Hotel Cave del Sole Resort & Beauty Matera
www.hotelcavedelsole.it
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occhidibimbo · 2 years ago
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“Stephen King ha collezionato 30 rifiuti per il suo libro “Carrie”. Margaret Mitchell, l'autrice di “Via col vento” fu respinta 33 volte. Non riuscire a pubblicare un testo non è una sconfitta, dicono. Bisogna conoscere il valore della propria opera e andare avanti… Quando sei un autore esordiente, puoi ricevere molti consigli su come far uscire il tuo manoscritto dal cassetto. Lo sai che è un impresa ardua perchè la concorrenza è altissima, ma sei motivato e lavori bene. Spendi il tempo per migliorare la tua abilità nella scrittura, leggi e rileggi mille volte la tua opera fino a che non la ritieni perfetta. Studi il mercato del libro per capire che è una giungla, ed è difficile farsi notare nello tsunami dei manoscritti che arrivano alle case editrici ogni mese. Ma tu sei determinato nel voler vincere questa sfida… Mi chiamo Danka e sono una Polacca che vive in Italia. Negli ultimi sei anni ho raccontato sul blog la mia storia, quella di una scrittrice in cerca di editore. Solitamente la risposta era: ”No”. Qualche volta però mi rispondevano che il mio libro aveva del potenziale. Evviva! Qualcuno finalmente sarebbe stato felice di avermi tra i suoi autori… a un costo di sborsare denaro (il prezzo variava tra 1200 – 3300 euro). Così ho scoperto che esistono editori che chiedono un contributo e l’editoria sta attraversando un momento di crisi perché ci sono soggetti che tendenzialmente pubblicano tutto. Se ti trovi bloccato, semplicemente cambia strada, dicono. E' verissimo! Ho cominciato a scrivere in italiano, creando anche delle illustrazioni, e stavolta ho avuto una risposta positiva. La casa editrice Progedit mi ha proposto di scrivere una storia che dovrebbe aiutare i più piccoli a scoprire una delle città più antiche del mondo. Cosi è nata La nonna nei Sassi di Matera - un libro che racconta la Basilicata vista con gli occhi di un bimbo. Al piccolo Giuseppe Pio piace Pisticci, un paesino in collina non lontano dal mare. E' ghiotto dei cannelloni di sua nonna, anche se preferirebbe non vederla sempre in cucina. Vitina sembra non avere altri interessi, a Matera fa soltanto la spesa e non ha mai visto i Sassi! Ma meglio tardi che mai: tre giorni intensi di escursioni faranno rivivere ai protagonisti la storia – da “vergogna d'Italia” a Patrimonio dell'Umanità. Davanti agli occhi di bimbo si schiuderanno grotte abitate da tempi immemorabili, la sua famiglia visiterà le pittoresche chiese rupestri del Parco della Murgia Materana. La nonna potrà vedere come si viveva nei Sassi, anche se continua a preferire un viaggio nella cucina lucana! Noi, autori (o aspiranti tali) scriviamo perché la nostra storia raggiunga il pubblico. Io ci sono riuscita. Il mio sogno del cassetto si avvera: La nonna nei Sassi di Matera riesce arrivare nelle librerie. In precedenza un mio racconto di fantascienza era stato pubblicato su una rivista in Polonia. Ma la cosa più bella della mia storia è che non mi sono mai arresa. Dalle sconfitte si impara per diventare più forti, dicono. E' cosi! Ci sono molti autori esordienti – e tante case editrici. E non esiste una sola strada per diventare scrittore!
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morelin · 4 years ago
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Matera
Passiamo da un sito del Patrimonio UNESCO ad un altro: Matera, città famosa per i suoi Sassi che di sera si trasformano in un presepio illuminato.
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Il nucleo urbano si è sviluppato a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia e successivamente in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali, il Sasso Barisano ed il Sasso Caveoso. Proprio qui è possibile visitare la Casa Grotta di Vico Solitario, un’antica casa scavata nella roccia tipicamente arredata con mobili e supellettili del tempo che permette di capire com’era la vita in questo tipo di abitazioni fino al loro abbandono avvenuto negli anni ‘50.
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Interessante visitare anche il Museo-Laboratorio della Civiltà Contadina dove sono raccolti oggetti di uso quotidiano e attrezzi che erano alla base della vita economica e sociale della città.
Passeggiando nel centro storico si possono vedere anche il Palazzo dell’Annunziata, il Palazzo del Sedile, il Palazzo Lanfranchi e la fontana Ferdinandea che insieme ai Palombari (ad esempio il Palombaro Lungo) permetteva l’approvvigionamento idrico della città. 
Diverse sono anche le chiese tra le quali vi segnalo la Cattedrale e la chiesa di San Pietro Caveoso. La Cattedrale costruita nel 1270 in stile romanico pugliese custodisce le spoglie di San Giovanni da Matera, un presepe in pietra, un pregevole affresco del Giudizio Universale ed un affresco raffigurante la Madonna della Bruna con il Bambino benedicente.
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La chiesa di San Pietro Caveoso invece sembra risalire al 1218 ed è stata costruita in uno dei punti più caratteristici della città.
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Un discorso a parte meritano le chiese rupestri fondate principalmente nell’Alto Medioevo che testimoniano la presenza di monaci benedettini, longobardi e bizantini. Tra queste vi sono le chiese di Santa Maria de Idris e San Giovanni in Monterrone (nella foto qui sopra insieme alla chiesa di San Pietro Caveoso), San Pietro Barisano, Santa Lucia alle Malve e la Cripta del Peccato Originale che viene chiamata anche “Grotta dei Cento Santi” o “Cappella Sistina della pittura rupestre”.
Diversi sono i punti panoramici, in particolare dal Belvedere del parco archeologico di Murgia Timone si può ammirare una bella veduta del Rione Sassi.
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sciatu · 5 years ago
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MODICA - Chiesa Bizantina di San Nicolò inferiore, Chiesa Templare di san Giacomo, Santa Maria del Gesù, Porta di Santa Maria del Gesù, Chiesa del Carmine, Chiesa Santa Maria di Betlemme, Chiesa di Madonna delle Grazie, Chiesa di San Domenico, San Giovanni evangelista. (nota che non cito le due cattedrali di Modica : San Giorgio e San Pietro per dare spazio alle chiese minori - I haven’t mentioned the two big and mangnificent Cattedral od Modica: San George and San Peter to give room al the “littler” churches)
Modica era la capitale dell’omonima contea ma la sua ricchezza era tale e il potere dei suoi principi tanto forte che veniva spesso citata come “Il Regno di Modica”. La sua ricchezza è testimoniata dal numero delle sue chiese perchè in passato, Baroni, Ordini ecclesiastici, ordini Militari e Corporazioni sottolineavano la loro forza e ricchezza costruendo chiese e conventi. Essendo poi Modica una città antichissima ti puoi permettere di vedere in Modica tutti gli stili architettonici che sono passati in Sicilia dall’anno 1000 (o prima) fino al 1800. E’ un viaggio nel tempo e nello spazio, dove all'intima religiosità delle chiese rupestri bizantine succede la religiosità guerriera e esoterica dei templari, il gotico normanno e catalano, fino al barocco esuberante e scenografico siciliano nelle sue forme curve ed elaborate che sfocia nel primo rococò manieristico ed esteriore. Tutto è un susseguirsi di stili e di forme che la conformazione urbanistica di Modica, incastrata in quattro valloni, rende ogni volta sorprendente ed unica.
Modica was the capital of the homonymous county but its wealth was such and the power of its principles so strong that it was often referred to as "The Kingdom of Modica". Its wealth is testified by the number of its churches because in the past, Barons, ecclesiastical Orders, Military Orders and Corporations underlined their strength and wealth by building churches and convents. Since Modica is an ancient city, you can allow yourself to see in Modica all the architectural styles that passed in Sicily from the year 1000 (or before) until 1800. It is a journey through time and space, where the intimate religiosity of the Byzantine rock churches move to The warrior and esoteric religiosity of the Templars, and than the Norman and Catalan Gothic, up to the exuberant and scenographic Sicilian baroque in its curved and elaborate forms that flows into the first mannerist and external rococo. Everything is a succession of styles and shapes that Modica's urban layout, embedded in four valleys, makes each time surprising and unique.
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freedomtripitaly · 5 years ago
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Nel quartiere medievale di Orvieto si trova il famosissimo Pozzo della cava anche detto Pozzo di San Patrizio. Profondo 36 metri, è scavato direttamente nel tufo. Il pozzo è una grandissima attrazione per la città, ma meritano attenzione anche le case rupestri che si trovano in questa antica zona della bellissima città umbra. Le case rupestri si sviluppano lungo via della Cava e sono in parte costruite e in parte scavate direttamente nella parete naturale di tufo. Il dislivello fisico che si può notare tra le vie corrispondeva, dal Medioevo fino al secolo scorso, a un altrettanto dislivello sociale e culturale, tanto che lo scosceso rione della Cava, costituito dalla via omonima e dai vicoli limitrofi, era considerato, fino a non molti anni fa, una zona malfamata, a metà strada tra città e campagna, e non del tutto civilizzata. Anche il dialetto presentava delle differenze con quello parlato negli altri quartieri. Le case ruprestri di Pozzo della cava @Ufficio stampa Non si comprende a fondo Orvieto se non si completa la visita ai suoi tesori urbani, con una passeggiata che percorre fedelmente la base della rupe tufacea e che incrocia le porte e le strade che collegano la città al suo territorio. Questo percorso è inserito nel Parco archeologico ambientale orvietano (Paao). L’anello della rupe è un itinerario pedonale molto interessante in quanto integra i paesaggi dell’orvietano con le necropoli etrusche, le chiese rupestri con le grotte utilizzate a scopi produttivi e le fortificazioni militari con le pareti verticali della rupe. È un continuo sali-scendi e regala una sorpresa dietro l’altra. Nel percorso ci sono diverse entrate, a seconda di dove si parte. Da piazza Cahen andando verso il sentiero chiamato “Le Piagge” si scende lungo la strada che affianca la Fortezza Albornoz e si attraversa la bellissima Porta Rocca (o Soliana). Si può salire anche con la funivia oppure iniziare lentamente la salita costeggiando le antiche mura, le chiese rupestri e le tombe etrusche. Merita una sosta la Fontana di San Zeno (o Zero) che è collegata al Pozzo di San Patrizio tramite uno stretto e lungo cunicolo, non accessibile però al pubblico. Il famoso Pozzo di San Patrizio @Shutterstock Si va quindi alla scoperta di una città incredibile e decisamente unica in Italia. Quella di un mondo rupestre in cui convivono il regno dei morti e la laboriosità dei vivi, la ricerca dell’acqua e i “butti” (cavità) dove venivano gettati i rifiuti, il forno di cottura delle ceramiche e il fresco delle cantine per la conservazione del vino e degli alimenti. Il sottosuolo di Orvieto ha infatti rivelato nel corso degli anni cave enormi, da cui vennero estratte tonnellate di pozzolana impiegata nell’industria edile, ma anche pozzi e cisterne di ogni epoca e dimensione, gallerie, cantine, rifugi, pozzi-butto che ancora restituiscono frammenti di ceramica di epoca medievale e rinascimentale. La città scavata nel tufo @123rf https://ift.tt/2zI4Mhu Le affascinanti case rupestri del Pozzo della cava a Orvieto Nel quartiere medievale di Orvieto si trova il famosissimo Pozzo della cava anche detto Pozzo di San Patrizio. Profondo 36 metri, è scavato direttamente nel tufo. Il pozzo è una grandissima attrazione per la città, ma meritano attenzione anche le case rupestri che si trovano in questa antica zona della bellissima città umbra. Le case rupestri si sviluppano lungo via della Cava e sono in parte costruite e in parte scavate direttamente nella parete naturale di tufo. Il dislivello fisico che si può notare tra le vie corrispondeva, dal Medioevo fino al secolo scorso, a un altrettanto dislivello sociale e culturale, tanto che lo scosceso rione della Cava, costituito dalla via omonima e dai vicoli limitrofi, era considerato, fino a non molti anni fa, una zona malfamata, a metà strada tra città e campagna, e non del tutto civilizzata. Anche il dialetto presentava delle differenze con quello parlato negli altri quartieri. Le case ruprestri di Pozzo della cava @Ufficio stampa Non si comprende a fondo Orvieto se non si completa la visita ai suoi tesori urbani, con una passeggiata che percorre fedelmente la base della rupe tufacea e che incrocia le porte e le strade che collegano la città al suo territorio. Questo percorso è inserito nel Parco archeologico ambientale orvietano (Paao). L’anello della rupe è un itinerario pedonale molto interessante in quanto integra i paesaggi dell’orvietano con le necropoli etrusche, le chiese rupestri con le grotte utilizzate a scopi produttivi e le fortificazioni militari con le pareti verticali della rupe. È un continuo sali-scendi e regala una sorpresa dietro l’altra. Nel percorso ci sono diverse entrate, a seconda di dove si parte. Da piazza Cahen andando verso il sentiero chiamato “Le Piagge” si scende lungo la strada che affianca la Fortezza Albornoz e si attraversa la bellissima Porta Rocca (o Soliana). Si può salire anche con la funivia oppure iniziare lentamente la salita costeggiando le antiche mura, le chiese rupestri e le tombe etrusche. Merita una sosta la Fontana di San Zeno (o Zero) che è collegata al Pozzo di San Patrizio tramite uno stretto e lungo cunicolo, non accessibile però al pubblico. Il famoso Pozzo di San Patrizio @Shutterstock Si va quindi alla scoperta di una città incredibile e decisamente unica in Italia. Quella di un mondo rupestre in cui convivono il regno dei morti e la laboriosità dei vivi, la ricerca dell’acqua e i “butti” (cavità) dove venivano gettati i rifiuti, il forno di cottura delle ceramiche e il fresco delle cantine per la conservazione del vino e degli alimenti. Il sottosuolo di Orvieto ha infatti rivelato nel corso degli anni cave enormi, da cui vennero estratte tonnellate di pozzolana impiegata nell’industria edile, ma anche pozzi e cisterne di ogni epoca e dimensione, gallerie, cantine, rifugi, pozzi-butto che ancora restituiscono frammenti di ceramica di epoca medievale e rinascimentale. La città scavata nel tufo @123rf Nel quartiere medievale di Orvieto, oltre al celebre Pozzo di San Patrizio, ci sono le incredibili case rupestri scavate nel tufo.
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fondazioneterradotranto · 5 years ago
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Libri| Ascesa e declino del rito bizantino in Terra d’Otranto. I possedimenti di San Nicola di Casole a nord di Brindisi
È in libreria dal 1 settembre l’ultimo libro di Vito Telesca “Il sogno orientale. Ascesa e declino del rito bizantino in Terra d’Otranto. I possedimenti di San Nicola di Casole a nord di Brindisi”.
Edito da ManifestoCultura è distribuito dalla Feltrinelli e Feltrinelli Online. Vito Telesca, saggista storico locorotondese ma di origini potentine, con questo libro ha voluto approfondire un tema poco dibattuto come la parabola del rito bizantino nella Puglia meridionale e in parte della lucania. Un crepuscolo favorito dalla chiesa di Roma che decise con Papa Niccolò II, attraverso un accordo con il normanno Roberto il Guiscardo, di intraprendere delle azioni per cacciare i bizantini dal sud Italia, favorendo la nascita del Regno di Napoli da un lato e il primato del rito latino dall’altro. Un passaggio che non fu né rapido né indolore come lo stesso Guiscardo volle evidenziare, ammettendo la radicalità estrema della cultura e del rito bizantino da Monopoli in giù.
Il libro dedica i primi due capitoli alla conquista bizantina del sud Italia per poi concentrarsi su una figura chiave, quella del principe Marco Boemondo d’Altavilla, fondatore (o restauratore) del monastero greco di San Nicola di Casole in Otranto. Un cenobio che dall’XI al XV secolo raggiunse l’apice della sua importanza poiché dotato di un enorme scriptorium con biblioteca ricca di libri greci, anche di stampo laico, e che a Costantinopoli era considerato una sorta di avamposto bizantino in Italia, dove si traducevano decine di testi e si alimentava la cultura greca.
Una vera accademia. Un monastero che godeva di numerosissimi possedimenti, sparsi anche oltre la Terra d’Otranto. Questi vennero elencati in un documento del 1218 da Papa Onorio III che, scrivendo all’Abate di Otranto, Padre Nicodemo, confermava i possedimenti al monastero. Tra questi uno a Monopoli, uno a Brindisi, ben due in territorio di Locorotondo e uno, enorme, a Fasano. Possedimenti in cui i monaci poterono avere una sorta di mobilità (un network basiliano) e un collegamento costante con Otranto. I possedimenti vennero confermati a patto che ovunque si continuasse a rispettare la regola di San Basilio. Quindi il rito greco-bizantino era, sotto Onorio, ancora garantito.
Attraverso i documenti, gli strumenti della moderna ricerca archeologica che sfrutta le fotogrammetrie aeree, i rammendi filologici tra discipline diverse come la storia della Chiesa e non ultima l’antropologia culturale, il libro invita a riscoprire il nostro territorio, ricco di storia magari dimenticata o ignorata e, soprattutto, a riscoprire le chiese rupestri. Soprattutto quelle a noi vicine come Lama d’Antico a Fasano e le tante masserie, guardandole con un occhio diverso, simbolo odierno di quegli anni e di quei movimenti.
Dal XV secolo la Terra d’Otranto subì l’invasione turca con la presa di Otranto nel 1480 e la distruzione del Monastero di Casole e della sua cultura. Ma, più del turco, fu Roma a dare il colpo definitivo al rito bizantino. Le chiese vennero riconvertite forzatamente al rito latino, i sacerdoti greci messi al bando (anche uccisi) e i libri bruciati. Soltanto l’immigrazione dai balcani riuscì a dare una certa continuità al rito greco-ortodosso con la creazione di quartieri in alcune città o la fondazione di paesi sorti grazie all’avvento di slavi e albanesi. I monasteri greci passarono ai benedettini. Il libro, nel suo ultimo capitolo, racconta in modo interessante come alcune usanze di oggi derivino proprio da quel periodo e da quella cultura. Siamo per certi versi e inconsapevolmente ancora bizantini.
  SCHEDA DEL LIBRO:
Titolo: Il Sogno orientale
Sottotitoli: Ascesa e declino del rito bizantino in terra d’Otranto. I possedimenti di San Nicola di Casole a nord di Brindisi.
Autore: Vito Telesca
Pagine: 206 patinate a colori
Editore: ManifestoCultura – Mantova – Ce.Di. S.p.A.
Prezzo di copertina: 25 euro
Anche e-book su Amazon, IBS e Mondadori Store
https://www.lafeltrinelli.it/libri/vito-telesca/sogno-orientale-ascesa-e-declino/9788892360693
  Scheda dell’autore:
Vito Telesca, Scrittore saggista storico pugliese di Locorotondo, direttore di StoriaMeridiana e co-fondatore e consigliere Nazionale di ManifestoCultura, gruppo di studio per la valorizzazione e il recupero del patrimonio storico e artistico. In passato co-conduttore di “Sharing-Popoli che scelgono di incontrarsi”, promosso dal Consiglio d’Europa (programma Radiofonico). Ha collaborato con La Gazzetta del Mezzogiorno, e attualmente scrive articoli di storia e arte per la pagina culturale dei quotidiani “Il Roma – Cronache Lucane” e “Il Mattino” di Puglia e Basilicata. Collabora con il mensile Paese Vivrai. Insignito del Premio “Eccellenza Medievale 2014” assegnato da “Sguardo sul Medioevo” per il progetto di StoriaMeridiana.
Ha pubblicato: nel 2008 “Di padre in padre – viaggio nel rapporto tra padri e figli nella storia” (seconda edizione 2010), Francesco e Federico, due giganti allo specchio (2013), dist. Feltrinelli; una trilogia su Siponto e Monte Sant’Angelo per ManifestoCultura: Siponto e il Protoromanico (2017), Il Castello di Monte Sant’Angelo (2018) e l’abbazia di Santa Maria di Pulsano (2019).
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