#castello di paraggi
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La nuova casa di Silvia Toffanin e Piersilvio Berlusconi è una villa da 20 milioni La power couple di Mediaset lascia il Castello di Paraggi per trasferirsi a Portofino. La nuova casa di Silvia Toffanin e Piersilvio Berlusconi è un gioiello: una villa da 20 milioni di euro che l'AD di Mediaset aveva acquistato ad aprile 2022 e che, dopo quasi due anni di ristrutturazione, sarà il nuovo nido della coppia e dei figli Lorenzo Mattia, nato il 10 giugno 2010, e Sofia Valentina, nata il 10 settembre 2015. Non una dimora qualunque, Berlusconi e Toffanin si trasferiscono a Villa San Sebastiano, una proprietà immobiliare di 1.300 metri quadrati, costruita nel Cinquecento e arrivata a oggi come un patrimonio culturale e paesaggistico di valore incalcolabile. Affacciata sul Golfo del Tigullio, i dintorni della villa comprendono un frutteto, un uliveto e un vigneto, dove sono costruiti una piscina e la cappella votiva a San Sebastiano, da cui la proprietà prende il nome. Passando agli interni, la casa è composta da nove stanze e sette bagni, pronti ad accogliere l'imminente trasferimento della famiglia Berlusconi-Toffanin. La storia di Villa San Sebastiano merita un capitolo a parte e comincia nel Cinquecento, quando fu creato un terrazzamento per costruire la villa con vista sul mare. Una delle particolarità dell'abitazione sono gli alti colonnati che sono stati realizzati con il materiale ricavato dagli scavi. Come riporta la Repubblica di Genova, all'inizio dell'Ottocento, sembra che la casa fosse stata trasformata in un convento, per poi essere riconvertita in residenza nella metà del secolo, diventando la prima villa residenziale del comprensorio del Tigullio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, per via della sua posizione strategica, la villa diventa una base per i soldati tedeschi. Addirittura, nel giardino, l'esercito realizzò un bunker in cui era alloggiato un cannone in posizione strategica per la difesa del Tigullio, e che ospita oggi l'attuale piscina. È negli anni '70 che Villa San Sebastiano rinasce grazie all'intervento dei nuovi proprietari, che affidano la ristrutturazione interna alla celebre architetta Gae Aulenti. L'opera della progettista fu magistrale: gli interni della villa si trasformarono, riproducendo la partitura esterna degli spazi e i colonnati. L'attuale lavoro di ristrutturazione ha mantenuto fede al lavoro dell'architetta, rendendo più moderno il design e apportando alcune modifiche agli spazi esterni, sempre in accordo con le regole del parco del Tigullio, come l'aggiunta di un pergolato. Un perfetto nido d'amore per l'erede Berlusconi.
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PASSEGGIATE A LEVANTE TEMPO DI PASSEGGIATE E DI SPIAGGIA La spiaggia e la baia di Paraggi nel parco di Portofino LIGURIA TEMPO DI PASSEGGIATE E DI SPIAGGIA Costa di Liguria, La spiaggia e la baia di Paraggi nel parco di Portofino.
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È nel cuore del Salento, a pochi chilometri da Lecce, che sorge il “giardino megalitico d’Italia”: il piccolo borgo di Giurdignano si è guadagnato questo nome grazie ai magnifici monumenti megalitici che si concentrano sul suo territorio, e che ogni anno attirano numerosi turisti. Il paese si trova a poca distanza da Capo d’Otranto, il punto più orientale d’Italia. È un luogo di grande rilevanza storica e archeologica, proprio a causa della presenza di tracce di civiltà antichissime che vi si sono insediate in epoche remote. Possiamo infatti trovare a Giurdignano splendidi esempi di dolmen, menhir e pietre antiche, a riprova di un passato lontano in cui la zona era abitata. Ma anche monumenti e architetture di origine romanica, come l’affascinante necropoli di età imperiale risalente al II o III secolo d.C. Scopriamo allora alcune delle bellezze che hanno reso questo borgo così suggestivo. Uno dei menhir di Giurdignano I dolmen e i menhir di Giurdignano Come abbiamo visto, la caratteristica principale del paese è la presenza di numerosi esempi di monumenti megalitici, che costellano sia il centro abitato che le campagne dei dintorni. Di menhir, strutture che in tempi antichi arrivavano anche ad altezze superiori ai venti metri, se ne contano addirittura 19, sparsi in tutto il territorio di Giurdignano. Alcuni sono raggiungibili semplicemente passeggiando per le viuzze del paese, come quello della Madonna di Costantinopoli. Sorge infatti nei pressi dell’omonima chiesa, nel pieno centro storico del borgo. Anche il menhir San Vincenzo si trova nei paraggi, vicino alla cripta bizantina di San Salvatore. Quest’ultimo è uno dei più alti tra quelli presenti sul territorio leccese, con i suoi oltre 3 metri e mezzo. Uno dei dolmen di Giurdignano Anche i dolmen sono ampiamente rappresentati in questa zona. Si tratta di antiche tombe costituite da due pietre verticali sulle quali poggia un architrave orizzontale. Tra i più famosi di Giurdignano ci sono sicuramente i dolmen Grassi, due strutture contrapposte a poca distanza l’una dall’altra, di cui solo una è però ancora integra (dell’altra sono rimaste solamente le pietre verticali, dal momento che il lastrone di copertura è crollato all’interno della struttura stessa). Spettacolare anche il dolmen Chiancuse, un’imponente tomba ormai crollata su se stessa a causa dell’avanzare del tempo. Era in origine una struttura molto grande, la cui lastra orizzontare era sorretta da ben 7 ortostati. Purtroppo, le sue rovine sono oggi difficili da scorgere perché ricoperte da rovi. Giurdignano, il centro storico Ma il borgo non presenta solo monumenti megalitici: il suo centro storico è ricco di architetture di origine romanica e medievale, che ci raccontano il suo vivace passato. Un tempo, il paese era infatti un castello di Otranto, ed era utilizzato come quartiere da alcuni soldati dell’esercito romano. Del periodo successivo rimangono molte tracce nell’architettura di Giurdignano. Ne sono degli splendidi esempi la cripta di San Salvatore, interamente scavata in un banco tufaceo e riccamente decorata da volte scolpite e affreschi ormai svaniti da tempo, e il Palazzo Baronale, eretto in quella che oggi è piazza Municipio agli inizi del XVI secolo, come fortezza contro le incursioni dei Saraceni. Giurdignano https://ift.tt/2HPKhAw Giurdignano: nel leccese, un borgo circondato da dolmen e menhir È nel cuore del Salento, a pochi chilometri da Lecce, che sorge il “giardino megalitico d’Italia”: il piccolo borgo di Giurdignano si è guadagnato questo nome grazie ai magnifici monumenti megalitici che si concentrano sul suo territorio, e che ogni anno attirano numerosi turisti. Il paese si trova a poca distanza da Capo d’Otranto, il punto più orientale d’Italia. È un luogo di grande rilevanza storica e archeologica, proprio a causa della presenza di tracce di civiltà antichissime che vi si sono insediate in epoche remote. Possiamo infatti trovare a Giurdignano splendidi esempi di dolmen, menhir e pietre antiche, a riprova di un passato lontano in cui la zona era abitata. Ma anche monumenti e architetture di origine romanica, come l’affascinante necropoli di età imperiale risalente al II o III secolo d.C. Scopriamo allora alcune delle bellezze che hanno reso questo borgo così suggestivo. Uno dei menhir di Giurdignano I dolmen e i menhir di Giurdignano Come abbiamo visto, la caratteristica principale del paese è la presenza di numerosi esempi di monumenti megalitici, che costellano sia il centro abitato che le campagne dei dintorni. Di menhir, strutture che in tempi antichi arrivavano anche ad altezze superiori ai venti metri, se ne contano addirittura 19, sparsi in tutto il territorio di Giurdignano. Alcuni sono raggiungibili semplicemente passeggiando per le viuzze del paese, come quello della Madonna di Costantinopoli. Sorge infatti nei pressi dell’omonima chiesa, nel pieno centro storico del borgo. Anche il menhir San Vincenzo si trova nei paraggi, vicino alla cripta bizantina di San Salvatore. Quest’ultimo è uno dei più alti tra quelli presenti sul territorio leccese, con i suoi oltre 3 metri e mezzo. Uno dei dolmen di Giurdignano Anche i dolmen sono ampiamente rappresentati in questa zona. Si tratta di antiche tombe costituite da due pietre verticali sulle quali poggia un architrave orizzontale. Tra i più famosi di Giurdignano ci sono sicuramente i dolmen Grassi, due strutture contrapposte a poca distanza l’una dall’altra, di cui solo una è però ancora integra (dell’altra sono rimaste solamente le pietre verticali, dal momento che il lastrone di copertura è crollato all’interno della struttura stessa). Spettacolare anche il dolmen Chiancuse, un’imponente tomba ormai crollata su se stessa a causa dell’avanzare del tempo. Era in origine una struttura molto grande, la cui lastra orizzontare era sorretta da ben 7 ortostati. Purtroppo, le sue rovine sono oggi difficili da scorgere perché ricoperte da rovi. Giurdignano, il centro storico Ma il borgo non presenta solo monumenti megalitici: il suo centro storico è ricco di architetture di origine romanica e medievale, che ci raccontano il suo vivace passato. Un tempo, il paese era infatti un castello di Otranto, ed era utilizzato come quartiere da alcuni soldati dell’esercito romano. Del periodo successivo rimangono molte tracce nell’architettura di Giurdignano. Ne sono degli splendidi esempi la cripta di San Salvatore, interamente scavata in un banco tufaceo e riccamente decorata da volte scolpite e affreschi ormai svaniti da tempo, e il Palazzo Baronale, eretto in quella che oggi è piazza Municipio agli inizi del XVI secolo, come fortezza contro le incursioni dei Saraceni. Giurdignano Sede di splendidi esempi di monumenti megalitici risalenti all’età del bronzo, Giurdignano è un piccolo paradiso di pietra assolutamente da esplorare.
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Tempesta in arrivo?!? | Born to die
Roma, tarda sera del 20 gennaio 2017
Lo sapevo.
Sapevo che l'avere un momento di assoluta normalità mi avrebbe presentato poi il conto a fine giornata, e così è stato. Non dovrei nemmeno stupirmi, eppure lo faccio, soprattutto per com'è risultato salato questo conto.
Il mio momento di normalità: non riuscire a prendere sonno e nonostante il gelo, uscire di casa quasi alle 2:00 (notte tra il 19 e 20 gennaio) e fare quattro passi giusto fino a Ponte Sant'Angelo. Lì ho trovato una May dalla pessima cera e intenta a cacciare l'anima ben sporta sulla balaustra, facendo volare il tutto su un Tevere ghiacciato. Fortunatamente non ho guardato giù o penso mi sarebbe venuta nausea.
L'ho invitata a salire da me, vista l'ora, non c'erano locali riscaldati aperti nei paraggi (voleva un kebab) e poi tanto non avevo nemmeno da aspettarmi una visita a sorpresa da parte di Oscar. Un piatto di pasta caldo come spuntino (sì, nonostante avesse appena vomitato e l'orario assurdo, mi ha chiesto se potevo prepararle qualcosa da mangiare) e acqua come bevanda (cosa strana vederci entrambe bere solo quella, conoscendoci). Discorsi più o meno seri, l'istinto a volermi seriamente fidare di lei e confidarmi ulteriormente, ma non ho trovato la forza di parlare, di toccare argomenti delicati che avrebbero cambiato l'aria di normalità che stavo finalmente respirando, per quanto abbia accennato al mio avere un elenco personale di luoghi che reputo porta sfiga/sfigati a partire proprio dal Castello, dove mesi addietro la stessa May (con Rivka) mi aveva vista sofferente.
Un colpo di caldo, era stata la scusa... La verità era un'altra. Ha comunque lasciato intendere il suo essere disponibile ad ascoltarmi qualora decidessi di farlo, chiedendomi pure se volessi imparare a reagire davanti a situazioni brutte alla mia ammissione sul sentirmi completamente impotente mentre assisto a certi drammi.
Dopo lo spuntino, siamo crollate a letto senza impostare la sveglia, tanto da esserci poi svegliate all'ora di pranzo, e ho preparato una colazione degna di un brunch. Abbiamo passato le ore successive in casa, tra musica, chiacchiere e provini vari nella mia cabina armadio manco fossimo due ragazzine del liceo. È stato divertente, davvero. Un assaggio di normalità dopo tanto tempo.
Normalità che venuta meno poi quando ci siamo decise di lasciare l'appartamento dopo il tramonto, dovendo andare da Oscar.
Sarò arrivata a casa sua alle 18:00 di questa sera (20 gennaio), trovandolo però più crucciato e silenzioso del solito. Lì il mio buon umore è venuto meno, preoccupata per il suo atteggiamento che l'ha portato di punto in bianco a chiedermi se avessi mai avuto l'impulso ad allontanarmi da qui, da Roma.
«Ti andrebbe di rivedere la Russia insieme a me? Sarebbe un’ottima occasione di passare del tempo assieme, lontani da tutto questo... caos.»
Ormai è una sorta di chiodo fisso per me quello di potermi allontanare da questa città che mi sta corrompendo l'anima e causando un sacco di problemi, ma gli ho dovuto far presente, che per quanto vorrei davvero partire con lui indipendentemente dalla meta, non posso farlo fintanto l'accusa non sarà caduta o finita in prescrizione.
E poi davvero lasciarci Roma alle spalle, ci renderebbe liberi da questo caos? Non credo, anzi ormai ne ho la certezza visto cos'altro è stato detto quella sera.
«Sta arrivando una tempesta. E ti voglio al sicuro per quando arriverà, e soprattutto forte.»
Un annuncio che di per sé non prometteva nulla di buono. Non gli piace mentirmi, ma allo stesso tempo sa quanto sia pericoloso per entrambi mettermi al corrente di certe cose, tanto che ha preferito vedere se fossi stata in grado di arrivare da sola a capire la situazione in base agli indizi che mi ha snocciolato nel mentre.
L'agitazione è iniziata a salirmi non appena l'ho sentito dire che ogni Fratello in città è stato chiamato alle armi per far fronte ad una minaccia ben peggiore di loro stessi. E non a caso ha menzionato Dio nel suo volermi portare a ragionare, usando la mia logica su chi possa essere il peggior nemico dell'umanità.
La mia mente ha iniziato da sola a collegare ogni cosa, dal passaggio della Cometa, al mio brutto presentimento e annesso blackout senza senso, passando per il gelo improvviso e quell'inquietante countdown passato in TV per tre volte nell'arco della giornata del 18 gennaio e facendo anche leva sulle mie conoscenze da Cristiana.
Se non ero contenta all'idea di sapere ogni Fratello chiamato alle armi, perché questo comportava la partecipazione di Oscar e di conseguenza Zoe, ho sentito le gambe sul punto di cedere formulando la risposta a cui ero arrivata per logica.
Non volevo crederci. Non posso sinceramente credere che stia arrivando seriamente la fine.
E lui... lui intendere rispondere a quel richiamo solo per proteggere me, quando in altre occasioni si sarebbe goduto lo spettacolo aspettando la fine!
Dannazione!!!
Se questo è seriamente ciò che ci attente, nessun luogo sarebbe sicuro per me, come per tutti. Non voglio essere protetta, non voglio starmene rintanata come un coniglio impaurito. Io voglio reagire ed essere d'aiuto. Stare al fianco di chi mi sta a cuore. Punto.
Anche perché è un'incognita per tutti anche solo immaginare l'epilogo della storia, basandoci sulle sole premesse. Premesse che di per sé non fanno ben sperare.
Volevo piangere, ne sentivo il bisogno ma non ho ceduto. Non voglio essere ricordata per quella dal pianto facile.
Ma perché non ho potuto vivere una normalissima vita?
Voglio proprio sperare che queste mie continue sfortune, siano il riflesso di una vita, in un universo parallelo, dove invece le cose mi vanno tutte alla grande, senza drammi, senza morti sulla coscienza, senza violenza, senza spiriti e poteri vari, senza l'esistenza di creature che non dovrebbero andarsene in giro se non nei racconti e film horror! Una vita parallela dove mi è concesso amare un Oscar umano e avere una migliore amica umana.
Forse così capirei il mio perpetuo #mainagioia... forse.
Lui deve ancora parlare con chi di dovere per ufficializzare la sua presenza e se non lo facesse, ci sarebbero comunque delle conseguenze... ma il sapere essere per lui una motivazione molto più dolce e spontanea rispetto al bene dei Fratelli tutti, non mi ha fatto piacere.
Si, okay, da un punto di vista puramente romantico (e melodrammatico) penso c'è chi farebbe i salti di gioia trovandosi al mio posto. Da una parte io stessa posso dire di essere stata piacevolmente colpita dalle sue parole da prode Cavaliere, pronto ad andare in battaglia pensando alla propria Dama. In una favola, forse... però questa è la cruda realtà.
Non credo di meritare il suo interesse, il suo affetto e il suo tempo per via di ciò che sono. Umana.
Non ho perso di vista la diversità dei nostri due mondi nonostante quello che provo per lui... forse per non illudermi troppo, forse per una mia inconscia protezione qualora decidesse di abbandonarmi e non perdere più tempo con un essere inferiore e mortale...
Ma non faccio in tempo a creare queste barriere difensive, che lui, con i suoi sguardi, i suoi gesti e le sue parole, me le fa crollare, arrivando direttamente a toccare la mia anima... il mio cuore che batte per entrambi.
«Preferisco l’idea di diventare polvere per te che per loro... spero non me ne farai una colpa.»
Certo che gliene faccio una colpa!
Se non ci fossi stata io, se non mi avesse mai conosciuta lui non avrebbe accettato, e se lo avesse fatto, sarebbe stato solamente per avere un posto in prima fila.
La sua esistenza non conta? Non gliene importa nulla?
Sono quindi davvero l'unica cosa che lo sta trattenendo su questa Terra e a farlo sentire un individuo e non solo un mostro? A fargli provare qualcosa? Io... che sono un completo disastro sotto ogni punto di vista.
«Keira... so cosa mi aspetta se dovessi morire per la seconda volta... e il risultato non cambierebbe. Ma quando andrò davanti all'Onnipotente potrò dire di aver lottato per difendere qualcosa, se dovesse finire male...
Ricorda che per me non sei un peso. Se faccio qualcosa è perché sono convinto della mia scelta.
Ti direi che andrà tutto bene... ma mentirei se ne fossi così sicuro. Sono sicuro invece che anche alla fine saremo insieme, te lo prometto.»
Una promessa che sapeva di dichiarazione. Promessa che mi sono già sentita fare, ma che poi non è stata mantenuta, uscendone ferita e soprattutto delusa.
Non so davvero se aggrapparmi a questa promessa, la sua promessa, viste le mie insicurezze su ogni cosa, compresa me stessa.
Se la fine dovesse arrivare per tutti, quante probabilità avremmo poi di ritrovarci su un diverso piano astrale?
E se invece uscissimo vincitori da questa tempesta imminente, ma solamente uno dei due sopravvivesse?
Sarebbe terribile... e doloroso in ogni caso. Un'incognita a cui non sappiamo trovare la giusta soluzione.
Non ancora.
Ci resta solamente attendere e vedere come andrà a finire, lottando.
Fino ad allora mi ha fatto promettere di vivere la mia vita appieno, perché se dovessi scordarmi chi sono, questo Mondo crudele mi divorerebbe.
Sarò naturale, come se questa conversazione non fosse mai avvenuta perché lui non vuole che io smetta di vivere per le preoccupazioni che sono costretta ad affrontare.
Non sono sola però ad affrontarle. Questo mi basta per andare avanti e per dimostrare il mio non essere così fragile come si potrebbe pensare.
E ora voglio solamente svagarmi un po' e May dovrebbe arrivare a momenti...
#uor#underworldofrome#gdr#may#momento di normalità#fine normalità#tempesta in arrivo#apocalisse#oscar#promessa#dichiarazione#maiunagioia#incertezze#che ne sarà di noi#chiamata alle armi#born to die#lana del rey#soundtrack
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Poggibonsi sapavate del castello infestato dai fantasmi?
Poggibonsi sapavate del castello infestato dai fantasmi?
Poggibonsi e il Castello di Strozzavolpe non restate nei paraggi all’imbrunire
Poggibonsi il Castello di Strozzavolpe
Poggibonsi una tranquilla cittadina sulle colline senesi ma così non si può dire del suo Castello, il Castello di Strozzavolpe.
Il nome del castello, sembra quasi una premonizione, non è legato al fantasma ma, da alcuni documenti trovati ad Abbadia a Isolanel…
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Pier Silvio Berlusoconi e Silvia Toffanin si trasferiscono: tutto sulla nuova villa da 9 camere Pier Silvio Berlusconi e Silvia Toffanin hanno deciso di cambiare residenza. L'Amministratore Delegato di Mediaset e la conduttrice lasciano il Castello Paraggi, la loro dimora degli ultimi anni, per trasferirsi nella nuova casa a Portofino. Il trasloco è previsto a breve. Contestualmente, l'ex maggiordomo Silvio Camba ha intentato una causa legale contro Pier Silvio Berlusconi: "Rivendica il pagamento degli straordinari non retribuiti durante il periodo di lavoro presso il Castello di Paraggi". Fabio Fazio a Mediaset? Perché la proposta di Pier Silvio Berlusconi è solo fantasia Pier Silvio Berlusoconi e Silvia Toffanin: tutto sulla nuva villa Secondo quanto riportato da Il Secolo XIX, è stata completata la ristrutturazione di Villa San Sebastiano, acquistata da Pier Silvio nel mese di aprile del 2022. Situata in una delle località più suggestive e ambite di tutta la Liguria, la proprietà si estende su una superficie di 1.300 metri quadrati. Villa San Sebastiano vanta 9 camere, 7 bagni, una piscina, un frutteto, un uliveto, un vigneto e una vista mozzafiato sul golfo del Tigullio. Gli interni, originariamente rivisitati negli anni Settanta da Gae Aulenti, sono stati ulteriormente perfezionati. Si dice che Pier Silvio Berlusconi abbia pagato la cifra di 20 milioni di euro per questa residenza. L'abitazione, già magnifica al momento dell'acquisto, ha acquisito ulteriore eleganza grazie ai lavori eseguiti dal nuovo proprietario. Il colore esterno scelto è un delicato tono di salmone, tipico delle residenze liguri. Il patio è stato ristrutturato seguendo le direttive del Parco di Portofino e dell'ente sovrintendente, completando così il fascino di questa straordinaria dimora. Verissimo, Silvia Toffanin riceve il Tapiro d’oro da Valerio Staffelli: ecco il motivo Alla fine del 2023, Pier Silvio ha ottenuto l'autorizzazione per la realizzazione del pergolato nell'area circostante la proprietà, uno degli ultimi interventi necessari prima del suo effettivo trasferimento. In quell'occasione, il Comune ha accolto la richiesta presentata dalla società immobiliare, agente per conto del dirigente di Mediaset, per apportare alcune modifiche strutturali. La costruzione del pergolato è stata eseguita seguendo scrupolosamente le direttive del Parco di Portofino e della Sovrintendenza. Il patio è stato restaurato utilizzando esclusivamente materiali come il castagno scortecciato o squadrato a mano, senza ricorrere a lavorazioni industriali. Le strutture verticali di sostegno sono state installate senza la necessità di fondamenta e con un'altezza massima non superiore a due metri e mezzo.
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❋ 𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐚 ❋
📍 𝗁𝗈𝗀𝗐𝖺𝗋𝗍𝗌 📅 𝗆𝖺𝗋𝖼𝗁 𝟨, 𝟤𝟢𝟣𝟪 - 𝗇𝗂𝗀𝗁𝗍
( . . . )
« Ho notato non poche difficoltà, ieri. » « Mentre ero intenta a far passare la mia pluffa tra i tuoi anelli? » « Eri decisamente sotto confundus, Castillo. Oppure si tratta di un sogno ricorrente e ti andava di farmelo sapere? » « Certo che è un sogno ricorrente, nei sogni in genere riviviamo episodi realmente accaduti e e io faccio breccia nelle tue difese spesso e volentieri. » « Fai breccia solo tra i tuoi simili, chi altro potrebbe non stancarsi di sentirti chiacchierare così fastidiosamente? Infatti mi sono già stancata, vado a cercare migliori passatempi. » « Migliori passatempi come diventare oggetto di scherno di Pix, Gilmore? » « Cercare un posto caldo nei sotterranei, a volte fa troppo freddo anche per noi rettili. » « Avete il Lago fuori le vetrate, è piuttosto logico che faccia così tanto freddo. Ti converrebbe puntare ai piani alti. » « Ti ho chiesto spiegazioni logistiche? Abbiamo anche collegamenti che voi corvi non sognate nemmeno. » « O alle -- "ti ho chiesto spiegazioni logistiche?", gnegne. » « Punterò alle cucine, magari hanno quel dolce babbano che ho confiscato ad una tassa. Carina, si imita da sola. Ma voi non dovreste essere quelli intelligenti? » « Gli elfi delle cucine servono cibo scadente a quelli come te. » « E ai tuoi simili? » « Cioccolata calda e biscottini. » « Mi stai spingendo ad un rapimento. » « E avrei così tante cose da dire per quel "ma voi non dovreste essere quelli intelligenti?" che -- un rapimento. Chi sei, Don Rodrigo? » « Chi? » « Don Rodrigo? I Promessi Sposi? Classico della Letteratura Italiana? ( . . . ) Seguimi. » « Parli di materiale babbano come se dovessi sapere. Un conto è essere una serpeverde con idee liberali, un conto è -- dove vuoi andare? » « A prendere la cioccolata, "serpeverde con idee liberali". » « Nelle mie idee rientra prenderti a pedate sul culo. » « Pedate o manate? » « Ti piacerebbe. Ammettilo, ogni tanto immagini di essere le pluffe che prendo. » « Lo ammetto. E poi esclamo "fortuna che sono un essere umano!" » « Come no, come no. » « Alle volte pari con un po' troppa... pressione. »
Carmen comincia a camminare senza aspettarla, facendo ben ciondolare i lunghi capelli. La segue, Lena, non senza scannerizzarla dalla testa ai piedi, per poi superarla e voltarsi indietro così da parlarle faccia a faccia.
« Gioco per vincere. Tu no? » le labbra della maggiore si chiudono in un sorrisetto strafottente, mentre le muove una ciocca con uno schiaffetto. « Oh, scusa. Dimenticavo chi ha sconfitto chi. »
Si sistema meglio gli occhiali, Carmen, spingendoli al centro con l'indice e la osserva, senza arrestare il passo.
« E che mi dici delle partite in cui avete perso? »
La maggiore si ferma, bloccandole così il passaggio.
« Pochissime volte a causa mia: lo riuscirai ad ammettere anche tu, quattrocchi. « Ma comunque esistenti. » Carmen mantiene lo sguardo fisso nel suo, nemmeno il minimo cenno di timore. « E lo ammetterò quando tu ammetterai che ho un bel tiro. Forse. »
La mano della Gilmore finisce sul braccio della minore, le dita che fanno più pressione quando raggiunge il bicipite accennato.
«Non ho mai fatto menzione del tuo tiro -- anche se credo che ti servirebbe un allenamento serio per queste. »
La Corvonero inclina appena la testa in direzione della spalla sinistra, un sorriso furbo sulle labbra.
« Ti serviva la scusa del bicipite per toccarmi? » « Farlo a cavallo di una scopa è difficile, dovevo studiare l'avversario da vicino. E non -- fissare così. Allora -- quegli Orkeio? » « Oreo, Gilmore. Oreo. Per farti assaggiare quelli non ho bisogno di portarti in cucina. »
( . . . )
« La mia fame persiste, mi hai trascinata qui per controllare la terra o -- »
Ancora prima che Lena cominciasse a parlare, Carmen aveva già infilato una mano nella borsa per cercare al suo interno, alla cieca, i biscotti.
« Malfidata. » « Oreo. Oreo... » ripete quel nome incantata. « Perché li condividi? » « Magari voglio torturarti mangiandoli davanti a te senza offrirtene. » « Oppure vuoi lo stesso trattamento di Leslie. » « Non me li farei confiscare.»
Comincia ad aprire il pacco, la Castillo, e ne preleva un dolcetto che porta, lentamente, alle labbra della Serpeverde.
« Cosa vuoi in cambio? » « Devo necessariamente volere qualcosa? » « Tutti vogliono qualcosa. » « Allora diciamo che voglio far felice il tuo stomaco. »
Lena studia la mano di Carmen che tiene il biscotto, quasi fosse un cagnolino, per poi lasciare un bacio sulle dita dell'altra e prendere finalmente il biscotto.
( . . . )
« Hai delle belle labbra, Castillo: un giorno me le dovrai far disegnare. Promettilo. » « Ti fidi delle mie promesse? » « Tu hai affidato a me un tuo segreto, posso concederti il beneficio del dubbio. » adesso è lei a porgerle un oreo, che Carmen addenta direttamente dalle sue mani. « Ti devo riportare sulla torre. » « 'uoi ititare i iani alti? » « Sono Lena Gilmore, posso fare qualsiasi cosa. Non sai quanto poco ci metta a sparire, poi. » « Tu non sai quanto io lo sappia, invece. »
Lena avvicina il viso a quello della minore, leccandole via le briciole dal contorno della bocca come se nulla fosse. « -- Mi guardi spesso? » « Lecchi spesso via le briciole dalle labbra delle altre persone? » « Solo a quelle di cui mi piacciono le labbra. » « E quante labbra ti piacciono, in media? » « Per ora poche, dai. In media non ho tenuto conto. A te? » « Sicuramente meno delle tue. » si avvicina al suo orecchio, il tono di voce particolarmente basso. « E certo che ti guardo -- devo studiare il nemico, no? » « Con questi non ti ci ho mai vista, però -- » Lena le indica gli occhiali. « Li tieni per le riunioni intime nella serra, quante scoperte stasera. » « Qualche volta anche per la biblioteca. O la Stanza delle Necessità. Ti piacciono? » « Che per te scommetto che abbia l'aspetto di una biblioteca più grande. Carini. Molto Corvonero. » « Vorrei vedere come stanno a te. » « Mettimeli. »
E se li sfila, prontissima, così concentrata mentre glieli inforca da avere persino la lingua appena stretta tra i denti. Si allontana, poi, per osservarla meglio, mentre Lena adatta lo sguardo e si ritrova quindi a sbattere le palpebre più volte.
« Allora? Ci vedo meglio -- » « Hai gli occhi più belli del cielo durante la notte di San Lorenzo. » ammette, dopo lunghi istanti di silenzio, mentre porta una mano alla cravatta per sistemarsela. « Intendo -- te li risalta. La lente. » « Cos'è la notte di San Lorenzo? » « La notte delle Stelle Cadenti. » « Una notte molto triste. » automaticamente va ad allentarle un po' il lungo nastro. « Perché la porti così stretta? » « Non direi "molto triste", sai? Ho la stupida convinzione che più sia stretta più risulti in ordine. » « La cravatta stretta la portano solo le persone antipatiche. » la maggiore le restituisce gli occhiali, posandoli con cura sul suo naso, per poi indicare la sua che è praticamente quasi sciolta. « E infatti.. » « Ti ho nutrita e questo è il ringraziamento? » le pizzica un fianco, fintamente offesa. « Non farlo mai più. » « Che cosa? »
La sfida con un altro pizzico, la Corvonero, ricevendo un'occhiata fulminante da parte dell'altra, oltre ad essere tirata proprio per la cravatta.
« Castillo. »
Gliela sfila rapidamente e scappa via, uscendo dalle serre e dirigendosi verso il castello, veloce come pochi. Carmen la segue prontamente, dimenticando però la borsa -- speriamo che non finisca nei guai per questo.
« Non te la restituisco, è inutile che corri! » « Che cosa penseranno i tuoi amici quando ti vedranno tornare con una cravatta bronzoblu?? » « Che ho combattuto ed ho vinto un corvo, vuoi mettere? Anzi, una corva: vale anche di più. » « Vuoi pavoneggiarti, mh? » « Tu faresti altrettanto. » « Avete una specie di tabellone in cui segnate punti? Non so, magari battere un tasso ne vale venti. » « Non posso svelarti nulla. Sappi solo che ho una camera colorata. »
Lena si ferma e torna nei paraggi di Carmen, facendole cenno con il dito di avvicinarsi: inutile dire che l'altra, dopo un breve recupero con tanto di mani poggiate sulle proprie ginocchia, la assecondi.
« Che colore prevale? »
Appena è abbastanza vicina da averla sottomano, Lena le alza il colletto della camicia.
« Secondo te? » « Il giallo. »
Le sistema allora la cravatta in modo apparentemente disordinato, proprio come la porta lei; la Castillo però scuote la testa e se la sfila nuovamente, per poi cominciare a spingerla in direzione del muro.
« Ti sorprenderesti. » « Sì? Fammi sentire, allora. » « -- Giallo, rosso, nero, verde. Blu. » « Hai già battuto altri corvi in precedenza, quindi? » « Non posso svelarti tutto. Anche perché poi non ci vieni, nella mia stanza. Se ti dico cos'ho ti passa la curiosità -- e a me non va di fartela passare. » « Se ti dicessi che non mi passerebbe? » « Mediti sul cambio di casa? »
Carmen scuote di nuovo la testa, lo sguardo basso per guardare la stoffa che stringe tra le falangi. È un attimo: alza il viso e lo avvicina a quello di Lena, stampandole un bacio dopo aver indugiato per pochi istanti.
« Questa voglio trovarla sotto al cuscino quando verrò a trovarti. »
Conclude, lasciandole la cravatta e voltandosi per tornare nel suo dormitorio.
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Slovenia – Cordialità, innovazione e tradizione. Ecco le parole chiave di un viaggio durato quattro giorni nella lussureggiante terra slovena, alla scoperta di eleganti SPA, ristoranti, aziende vinicole e natura locale.
Una terra magica, ricca di storie capaci di coinvolgere ed affascinare per le loro radici antiche, da cui fioriscono racconti senza tempo ambientati in luoghi suggestivi. Come la storia dell’azienda vinicola Barkola, che prende il nome dalla barca posseduta dal primo proprietario, il quale aveva l’autorizzazione a trasportare le persone da una sponda all’altra del fiume Vipacco e il diritto di pesca derivato da un risarcimento per un incidente ferroviario. Lo spumante dell’azienda si chiama “Vita”, come la prima figlia di Sanja e Tadej, i due giovani che oggi sono l’anima di Barkola.
Una fonte inesauribile di vita sono invece le Terme Olimia, immerse in un paesaggio collinare senza tempo. Qui la tradizione delle cure termali si perpetua ormai da secoli, ed oggi le Terme sono un’eccellenza consolidata, tanto che il Wellness Orhidelia – uno dei quattro complessi alberghieri collegati al centro termale – è stato insignito per la sesta volta consecutiva del titolo sloveno “Best Wellness”. Il design del centro è d’avanguardia e l’architettura è contemporanea grazie a grandi pareti completamente di vetro, animate da strutture verticali che ricordano i fusti degli alberi del paesaggio circostante.
Accanto alle terme sorge il monastero fortificato di Olimje che custodisce il famoso Santuario di Maria Assunta e una singolare farmacia, una delle più antiche d’Europa. Anche se i suoi vasi e gli utensili del farmacista sono andati perduti, ancora oggi spiccano sulle pareti gli affreschi del Lerchinger del 1780, che rappresentano temi biblici e figure di medici famosi dell’antichità, fino ai Santi Cosma e Damiano, protettori dei dottori.
Di grande fascino è anche la Guest House Jelenov Greben, che comprende anche un negozio di prodotti locali, una trattoria e un’enoteca. Favoloso è il loro olio di zucca (Bucno Olje), da acquistare assolutamente se passate nei paraggi! Se siete in viaggio con la famiglia non potete invece perdervi il loro parco dove i cervi, abituati alle persone, si avvicinano per lasciarsi accarezzare dai bambini.
Da visitare sempre ad Olimje c’è la Guest House Amon, che include un campo da golf a nove buche e un ristorante dalla cucina innovativa, di cui specialità è la zuppa acida della Stiria. I loro vini sono strutturati ed hanno sapori interessanti da abbinare a piatti tipici come il gulasch del Kozjansko. Notevole anche la Guest House Haler che produce due ottime birre!
Nel viaggio non è mancata la dolcezza, che ha preso le forme morbide e golose della torta di Bled, una meravigliosa millefoglie, ripiena di crema di vaniglia e panna montata (ditelo, una vera seduzione per le vostre papille gustative…) servitaci al Kavarna Park, sull’incantevole lago di Bled. Niente di meglio, dopo aver appagato il gusto, di un tuffo nelle piscine termali del Bled Hotels Mojca per un momento di vero relax!
A qualche chilometro di distanza, nei pressi del lago di Bled, non perdetevi la sosta nell’incantevole paesino di Radovljica, dove potrete acquistare i biscotti di Lectar, nei quali è nascosta una leggenda. A forma di cuore e decorati a mano, i biscotti hanno infatti un piccolo specchio nel centro perché l’innamorato, regalandolo alla fidanzata, possa vedere il proprio viso riflesso nel cuore dell’amato. Se siete amanti del cioccolato, vi consigliamo inoltre una visita al Ristorante Kunstelj dove si producono golosissimi lollipop, dove un sottile strato di cioccolato abbraccia miele e pan di spagna.
Romantiche viuzze nel vecchio centro cittadino, un grande parco, un’architettura che svela la ricchezza del passato: signori e signore ecco a voi Celje, una città che unisce l’eredità antica e medievale – dalle strade romane lastricate, ai resti di mura imponenti – ad un assetto urbano moderno. Imperdibile il maestoso castello con le mura di cinta, che da secoli sovrasta la città del colle: romantico e al tempo stesso terrificante, saprà imprimersi nei vostri ricordi per rimanervi per sempre!
Testimonianze storiche sono anche le Rimske Terme (in sloveno “terme romane”), nelle cui fondamenta, in fase di costruzione, furono rinvenuti monumenti votivi dedicati alle Ninfe e a Valetuda, la dea romana della Salute. Oggi le terme si presentano strutturate in tre alberghi (tutti a quattro stelle) quali l’Hotel Sofijin Dvor, il Rimski Dvor e il Zdraviliški Dvor, e vantano un’acqua termale tra le più ricche e curative di tutta la Slovenia. Le sorgenti si trovano a circa 1.000 metri di profondità e sgorgano nella superba valle della Savinja, circondata da boschi incontaminati.
Una curiosità: ospite di questa meravigliosa struttura furono anche la Regina Vittoria, la sorella di Napoleone Bonaparte e la Principessa Murat.
Viaggio in Slovenia tra terme, castelli, case vinicole e ottima cucina Slovenia - Cordialità, innovazione e tradizione. Ecco le parole chiave di un viaggio durato quattro giorni nella lussureggiante terra slovena, alla scoperta di eleganti SPA, ristoranti, aziende vinicole e natura locale.
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Giurdignano: giardino megalitico d'Italia
È nel cuore del Salento, a pochi chilometri da Lecce, che sorge il “giardino megalitico d’Italia” Il piccolo borgo di Giurdignano si è guadagnato questo nome grazie ai magnifici monumenti megalitici che si concentrano sul suo territorio, e che ogni anno attirano numerosi turisti. Il paese si trova a poca distanza da Capo d’Otranto, il punto più orientale d’Italia. È un luogo di grande rilevanza storica e archeologica, proprio a causa della presenza di tracce di civiltà antichissime che vi si sono insediate in epoche remote. Possiamo infatti trovare a Giurdignano splendidi esempi di dolmen, menhir e pietre antiche, a riprova di un passato lontano in cui la zona era abitata. Ma anche monumenti e architetture di origine romanica, come l’affascinante necropoli di età imperiale risalente al II o III secolo d.C. Scopriamo allora alcune delle bellezze che hanno reso questo borgo così suggestivo. I dolmen e i menhir di Giurdignano Come abbiamo visto, la caratteristica principale del paese è la presenza di numerosi esempi di monumenti megalitici, che costellano sia il centro abitato che le campagne dei dintorni. Di menhir, strutture che in tempi antichi arrivavano anche ad altezze superiori ai venti metri, se ne contano addirittura 19, sparsi in tutto il territorio di Giurdignano. Alcuni sono raggiungibili semplicemente passeggiando per le viuzze del paese, come quello della Madonna di Costantinopoli. Sorge infatti nei pressi dell’omonima chiesa, nel pieno centro storico del borgo. Anche il menhir San Vincenzo si trova nei paraggi, vicino alla cripta bizantina di San Salvatore. Quest’ultimo è uno dei più alti tra quelli presenti sul territorio leccese, con i suoi oltre 3 metri e mezzo. Anche i dolmen sono ampiamente rappresentati in questa zona. Si tratta di antiche tombe costituite da due pietre verticali sulle quali poggia un architrave orizzontale. Tra i più famosi di Giurdignano ci sono sicuramente i dolmen Grassi, due strutture contrapposte a poca distanza l’una dall’altra, di cui solo una è però ancora integra (dell’altra sono rimaste solamente le pietre verticali, dal momento che il lastrone di copertura è crollato all’interno della struttura stessa). Spettacolare anche il dolmen Chiancuse, un’imponente tomba ormai crollata su se stessa a causa dell’avanzare del tempo. Era in origine una struttura molto grande, la cui lastra orizzontare era sorretta da ben 7 ortostati. Purtroppo, le sue rovine sono oggi difficili da scorgere perché ricoperte da rovi. Giurdignano, il centro storico Ma il borgo non presenta solo monumenti megalitici: il suo centro storico è ricco di architetture di origine romanica e medievale, che ci raccontano il suo vivace passato. Un tempo, il paese era infatti un castello di Otranto, ed era utilizzato come quartiere da alcuni soldati dell’esercito romano. Del periodo successivo rimangono molte tracce nell’architettura di Giurdignano. Ne sono degli splendidi esempi la cripta di San Salvatore, interamente scavata in un banco tufaceo e riccamente decorata da volte scolpite e affreschi ormai svaniti da tempo, e il Palazzo Baronale, eretto in quella che oggi è piazza Municipio agli inizi del XVI secolo, come fortezza contro le incursioni dei Saraceni. FONTE: SiViaggia Read the full article
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20 Castelli da non perdere in Scozia
20 Castelli da non perdere in Scozia
Una delle prerogative della Scozia sono sicuramente i suoi castelli, e infatti ovunque ci si trovi ci sarà sempre un castello nei paraggi, sono parte del paesaggio e tra i più significativi al mondo. Scegliere i migliori, quelli da vedere non è facile data l’immensa offerta, sono più di 3.000 i castelli in Scozia, forse la soluzione migliore è decidere quali visitare in base all’itinerario che…
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#castello di balmoral#castello di blackness#castello di blair#castello di braemar#castello di caerlaverock#castello di cawdor#castello di dunnottar#castello di dunrobin#Castello di Edimburgo#castello di eilean donan#castello di floor#castello di fraser#castello di glamis#castello di inveraray#castello di kilchurm#castello di st andrews#castello di stirling#castello di urquat#vastello di dunvegan
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Lady Isobel al Bunchrew House ?
Abbiamo alloggiato al Bunchrew House in Scozia e l'abbiamo vista all'entrata del castello, ma abbiamo grosse perplessità in merito… era veramente lei?
Siamo stati alcune notti in un grazioso castello fiabesco nei paraggi del lago di Loch Ness, che si dice essere infestato… (parola bruttina, preferiremmo in questo caso dire piuttosto) coabitato, dal fantasma di Lady Isobel.
Per via di questa presenza, anche il Telegraph, il Daily Mall e oltreoceano lo USAToday, hanno parlato del Bunchrew House. Abbiamo alloggiato in altri castelli in passato,…
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Alcune delle mete italiane più visitate dai turisti stranieri si trovano in Liguria: è qui che sorgono, ad esempio, le Cinque Terre o le splendide spiagge di Portofino. Ma la regione offre molte altre piccole perle quasi sconosciute, che potrebbero rivelarsi una grande sorpresa per i viaggiatori. A parlarne è Forbes, la celebre rivista statunitense, che regala ai suoi lettori un itinerario perfetto per scoprire la Riviera di Levante. Questa zona è forse meno conosciuta ai turisti, ma presenta alcuni incantevoli paradisi per trascorrere delle vacanze all’insegna del relax, anche solo per un weekend. Rapallo è il punto di partenza da cui andare alla scoperta dei piccoli segreti della Liguria. La cittadina, situata nell’area metropolitana di Genova, è infatti ben collegata con la maggior parte delle località turistiche della Riviera di Levante. Golfo del Tigullio Inoltre, Rapallo permette di godere di numerose esperienze incredibili: a partire da quella culinaria, visto che nelle sue viuzze si possono trovare moltissimi ristoranti che offrono piatti tipici della zona, per scoprire parte della cultura enogastronomica della regione. Immancabile poi una visita al Santuario di Montallegro, situato su un colle a oltre 600 metri sul livello del mare: da quassù è possibile ammirare un panorama mozzafiato, che spazia su tutta la riviera. In certi periodi dell’anno, la funivia che collega Rapallo a Montallegro esegue corse notturne, regalando ai turisti un’esperienza indimenticabile. Dall’alto si vede chiaramente l’intero Golfo del Tigullio, dove sorgono alcune perle della riviera. Come ad esempio Paraggi, un’insenatura che si affaccia sulle splendide acque cristalline del mar Ligure. San Michele di Pagana Sempre in questa zona è possibile visitare alcune delle località meno conosciute dai turisti, ma assolutamente imperdibili. Una è San Michele di Pagana, che con la sua piccola baia rocciosa è un posto perfetto per immergersi nel relax e nella natura. Qui si possono anche ammirare i fondali marini, perché la zona è considerata sicura anche per le immersioni subacquee per i meno esperti. Chi vuole scoprire qualche altra piccola località semi sconosciuta, può recarsi a Zoagli: è un piccolo borgo incastonato tra Rapallo e Chiavari, con affaccio diretto sul Golfo del Tigullio. Oltre ad avere alcune spiagge bellissime, Zoagli annovera tra le sue meraviglie delle splendide costruzioni antiche, come il Castello dei conti Canevaro, la cui edificazione ebbe inizio nel ‘500. Parlando di castelli, torniamo infine a Rapallo per scoprire una delle strutture più ammirate di tutta la Riviera di Levante: il Castello cinquecentesco di Rapallo. Sorge affacciato sul mare, ed è oggi sede di numerosi eventi culturali della zona. Castello di Rapallo https://ift.tt/30OOhZ6 Forbes consiglia la riviera ligure, per un weekend indimenticabile Alcune delle mete italiane più visitate dai turisti stranieri si trovano in Liguria: è qui che sorgono, ad esempio, le Cinque Terre o le splendide spiagge di Portofino. Ma la regione offre molte altre piccole perle quasi sconosciute, che potrebbero rivelarsi una grande sorpresa per i viaggiatori. A parlarne è Forbes, la celebre rivista statunitense, che regala ai suoi lettori un itinerario perfetto per scoprire la Riviera di Levante. Questa zona è forse meno conosciuta ai turisti, ma presenta alcuni incantevoli paradisi per trascorrere delle vacanze all’insegna del relax, anche solo per un weekend. Rapallo è il punto di partenza da cui andare alla scoperta dei piccoli segreti della Liguria. La cittadina, situata nell’area metropolitana di Genova, è infatti ben collegata con la maggior parte delle località turistiche della Riviera di Levante. Golfo del Tigullio Inoltre, Rapallo permette di godere di numerose esperienze incredibili: a partire da quella culinaria, visto che nelle sue viuzze si possono trovare moltissimi ristoranti che offrono piatti tipici della zona, per scoprire parte della cultura enogastronomica della regione. Immancabile poi una visita al Santuario di Montallegro, situato su un colle a oltre 600 metri sul livello del mare: da quassù è possibile ammirare un panorama mozzafiato, che spazia su tutta la riviera. In certi periodi dell’anno, la funivia che collega Rapallo a Montallegro esegue corse notturne, regalando ai turisti un’esperienza indimenticabile. Dall’alto si vede chiaramente l’intero Golfo del Tigullio, dove sorgono alcune perle della riviera. Come ad esempio Paraggi, un’insenatura che si affaccia sulle splendide acque cristalline del mar Ligure. San Michele di Pagana Sempre in questa zona è possibile visitare alcune delle località meno conosciute dai turisti, ma assolutamente imperdibili. Una è San Michele di Pagana, che con la sua piccola baia rocciosa è un posto perfetto per immergersi nel relax e nella natura. Qui si possono anche ammirare i fondali marini, perché la zona è considerata sicura anche per le immersioni subacquee per i meno esperti. Chi vuole scoprire qualche altra piccola località semi sconosciuta, può recarsi a Zoagli: è un piccolo borgo incastonato tra Rapallo e Chiavari, con affaccio diretto sul Golfo del Tigullio. Oltre ad avere alcune spiagge bellissime, Zoagli annovera tra le sue meraviglie delle splendide costruzioni antiche, come il Castello dei conti Canevaro, la cui edificazione ebbe inizio nel ‘500. Parlando di castelli, torniamo infine a Rapallo per scoprire una delle strutture più ammirate di tutta la Riviera di Levante: il Castello cinquecentesco di Rapallo. Sorge affacciato sul mare, ed è oggi sede di numerosi eventi culturali della zona. Castello di Rapallo All’estero la Liguria e la sua splendida costa sono molto apprezzate dai turisti. Forbes ha scelto un bellissimo itinerario da consigliare ai suoi lettori.
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Vacanze Natale 2018 con bambini: destinazione Puglia 🎅
Vacanze Natale 2018 con bambini: ormai ci siamo quasi! In città luci colorate e i primi alberi esposti preannunciano quello che per i piccoli è il periodo più atteso dell’anno. Un periodo dove, come recita un noto spot, “puoi fare quello che non puoi fare mai”: niente scuola, niente compiti e niente levatacce. Le letterine a Santa Claus sono già state belle che spedite e per rendere ancora più magiche le feste si ha in programma un bel viaggio. Non c’è infatti miglior antidoto alla routine quotidiana che partire verso nuove mete. D’altronde anche noi adulti possiamo finalmente coccolarci un po’. Ce lo siamo meritati, dopo estenuanti giornate passate in ufficio. Il ventaglio di opzioni è ampio e variegato. In Italia poi, figuriamoci. Tenendo fede al proprio soprannome, il Belpaese nasconde innumerevoli bellezze. Tutte da scoprire, da vivere, da assaporare. Ecco come trascorrere le vacanze Natale 2018 con bambini al meglio.
Vacanze Natale 2018 con bambini: un nuovo modo di trascorrerle
Lo Stivale vanta panorami unici, polo attrattivo per i turisti 365 giorni all’anno. Un patrimonio culturale e naturale sconfinato. Perfettamente comprensibile che dall’estero accorrano numerosi visitatori. La convivialità della popolazione locale, unita al clima sempre mite conquistano. Se solo gliene si dà opportunità. In un mondo che viaggia alla velocità della luce, i borghi conservano fascino senza tempo, lascito dell’Italia che fu. Tra le destinazioni più affascinanti c’è sicuramente la Puglia. Ok, le vacanze invernali vengono tipicamente associate alla montagna, fredda e nevosa. Ma non è sempre così: le offerte Natale Puglia et Mores offrono vacanze natale con bambini diverse. Con pernottamenti in hotel dotati di ogni comfort, per bambini e adulti.
Presepi viventi all'insegna della tradizione contadina
I motivi che spingono a optare per le vacanze Natale 2018 con bambini in Puglia sono tanti, e tutti validi. A cominciare dal clima, tendenzialmente meno rigido. I bambini hanno così modo di giocare all'aria aperta sulle spiagge con voi, mamma e papà. Le grandi città pugliesi meritano, senz'altro, di essere conosciute, dalla nordica Foggia alla barocca Lecce, passando per Bari, Brindisi e Taranto, che, lo ricordiamo, è uno dei principali porti italiani. Località quali Alberobello, Putignano, Martina Franca, Cisternino e Locorotondo andrebbero inoltre ammirate. Già immaginiamo l’espressione stupite dei vostri bimbi quando vedranno i Trulli, tipiche abitazioni pugliesi. Un piacere che si porta anche a tavola. Aperte le festività sabato 8 dicembre, giorno dell’Immacolata, l’apice verrà toccato alla vigilia del 24, quando le famiglie pugliesi prepareranno i piatti tipici locali. Come tutti gli anni l’agenda è fitta: festival di danza e musica popolare, sagre e altre rassegne vi metteranno a vostro agio. Ma, soprattutto, visto che siamo nel periodo delle vacanze Natale 2018 con bambini, i più bei borghi pugliesi organizzano mercatini di Natale, a Martina Franca, per esempio. Nonché visite ai presepi viventi. Il più rinomato? Senz’altro quello che Pezze di Greco tiene annualmente. Nella cosiddetta Lama migliaia di persone assistono ai cortei. In un luogo intriso di significato: sin dall'epoca medievale l'uomo ha scavato qui grotte e ambienti abitabili. I figuranti faranno rivivere a grandi e piccini l'atmosfera rupestre di fine Ottocento-inizio Novecento, con costumi e mestieri dell'epoca.
A casa di Babbo Natale
Potrete poi avventurarvi nella brindisina Ostuni, meglio conosciuta come la città bianca. Costruita su tre colli a 200 metri sul livello del mare, ha assunto questo soprannome nel tempo per le abitazioni ricoperte in calce. Grazie anche alle acque cristalline, da oltre vent’anni è Bandiera Blu. Nel ricco programma anche la prima edizione di "Christmas Lights": illuminazioni e proiezioni luminose animeranno la città. Se sarete nei paraggi, non prendete poi impegni per il 15 dicembre, perché in piazza Sant'Agostino si terrà uno spettacolo appositamente dedicato ai più piccoli. Inoltre, ci sarà anche l’Albero dei Desideri, dove chi vorrà potrà attaccare ai rami il proprio biglietto dei desideri. E per la gioia dei piccoli la casa di Babbo Natale, una baita in legno ricreata ad arte. Infine, eventi natalizi per bambini e famiglia, a scopo benefico.
Gallipoli vestita a festa
Tra Occidente e Oriente si inserisce Otranto, la città più a est d’Italia. Qui il Mar Ionio e il Mar Adriatico si congiungono, dando vita a uno spettacolo naturale più unico che raro. Da ammirare così come Santa Cesarea Terme, ricca di spiagge e baie caratterizzate da acque turchesi. Un alto fossato protegge il castello: di forma pentagonale, compone con la cinta muraria della cittadina un unico sistema difensivo. Se amate il mare non potete inoltre esimervi dal raggiungere Gallipoli. Oltre che lunga, la costa è diversificata: alcuni tratti con sabbia bianca e fine, altri con scoglio basso, soprattutto vicini al nucleo abitativo. A valorizzare il panorama iniziative ad hoc, tra luci e addobbi. Per i golosi terrà luogo persino la festa del cioccolato! A pochi passi dal mare, Santa Maria di Leuca vanta sfarzose ville ottocentesche e grotte misteriose. La tappa conclusiva per delle vacanze Natale 2018 con bambini in serenità ;-)
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“Crebrescunt optatae aurae portusque patescit iam propior templumque apparet in arce Minervae”: così la mitica penna di Virgilio, nel terzo canto dell’Eneide, raccontava lo sbarco dell’eroe troiano in Italia e citava un antico tempio dedicato alla dea Atena. Questo tempio si sarebbe trovato proprio nel Salento, in quella città che, in epoca romana, aveva il nome di Castrum Minervae. Castro, perla del Salento, situata lungo la costa orientale della penisola, infatti famosa per le sue acque cristalline ma soprattutto per la sua anima antica, per i suoi scavi archeologici, per i reperti che raccontano una storia mitica e gloriosa. È considerata, senza timore di smentita, uno dei siti più prestigiosi negli ambienti storici italiani e del Mediterraneo.
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A ricondurre le fila della leggenda mista a verità storica, il suo Museo Archeologico, sito all’interno del meraviglioso Castello Aragonese, all’interno del quale è possibile ammirare quanto è stato rinvenuto nel corso delle campagne di scavo condotte sia nel centro storico che nelle grotte costiere, in particolare nella Romanelli e nella Zinzulusa. Tra i reperti più rilevanti presenti all’interno del Museo, c’è senza dubbio il bronzetto della Dea Atena, del IV sec.a.C., alto cm. 12,4, rinvenuto nell’area del Santuario e considerato, dagli storici, “la chiave per interpretare tutto il Santuario”. È collocato al centro di una sala circolare, all’interno di una vetrina cilindrica, che ne evidenzia il grande valore storico ed artistico. Menzione speciale, poi, per il busto della statua della Dea Minerva, rinvenuto, insieme alla falange e alle dita di una mano, a tre metri di profondità nelle acque di Castro nel 2015. Le sue dimensioni, di 1.10mx0.90m lasciano intendere che la scultura intera dovesse raggiungere circa 2,5 m di altezza, escluso il basamento. Gli archeologi non escludono che nei paraggi possano trovarsi anche gli altri pezzi mancanti della statua. Il Museo è pronto ad accogliere sempre nuovi reperti, che ne fanno un Cantiere museale in divenire.
Un racconto a puntate della storia di una città e di un territorio intero.
INFO E CONTATTI
Museo Archeologico Antonio Lazzari Piazza Perotti, 73013 Castro | http://www.museoarcheologicocastro.it tel: 0836 947005 | [email protected] Orari: ott-apr: 9-12 & 15-17
Il Museo Archeologico di Castro, una leggenda che diventa storia “Crebrescunt optatae aurae portusque patescit iam propior templumque apparet in arce Minervae”: così la mitica penna di…
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Capodanno on the road
(L’articolo con gallerie complete è visualizzabile qui)
Come da vigilia di ogni viaggio mi sono ripromesso di andare a letto prestissimo, perché altrettanto presto dovrò svegliarmi. Un proposito che viene puntualmente tradito, vuoi per gli ultimi preparativi, vuoi per la difficoltà a prendere sonno prima di una nuova avventura. Quando la sveglia suona squarciando il silenzio della notte sono le 5 del mattino, ed io ho dormito appena 3 ore. Vorrei rimettermi e riposare sotto le calde coperte, ma mi conviene prepararmi alla svelta, prima che arrivi Gloria a prendermi. Ho come l'impressione che il freddo stamattina sia molto più intenso, quasi troppo. Forse per la stanchezza, forse per l'orario. O forse perché fa più freddo e basta. Un buon inizio considerato che stiamo andando in giro per l'Europa verso posti freddissimi e che il punto di partenza dovrebbe essere quello più caldo. Riesco a trascinarmi verso gli ultimi preparativi e poi sono pronto per andare. Recuperiamo Simona ed Andrea per strada; il gruppo è al completo. Imbocchiamo l'autostrada in direzione Milano: anche se siamo ancora poco attivi per l'orario, il viaggio è ufficialmente iniziato.
Itinerario: Torino - Graz - Vienna - Bratislava - Budapest - Zagabria - Lubiana - TorinoGiorni di viaggio: 9Mezzo: family car
Giorno 1
Giungiamo a Graz poco dopo l’ora di pranzo. L’impressione, entrando in città è tutt’altro che positiva: la periferia sembra trascurata ed il cemento abbonda fin quasi all’abuso. Il nostro ostello è a lato della stazione, la camera non è male ed è provvista di tutte le comodità, ma la pulizia lascia un po’ a desiderare. Il freddo per ora non è troppo eccessivo rispetto a Torino e dopo esserci sistemati velocemente ci dirigiamo verso il centro., dove i parcheggi sono pressoché tutti a pagamento ed anche abbastanza cari.
Graz nel suo centro storico è sicuramente una città molto carina. Architettonicamente è molto valida ed alterna bene edifici moderni a costruzioni storiche dal classico stile austriaco. Giriamo le vie centrali e ci fermiamo a mangiare un boccone, idealmente il nostro pranzo, anche se sono ormai le 17 passate. Percorriamo la breve salita che porta alla fine del centro storico, in cui sono posizionati i locali notturni, anch’essi molto eleganti. La città è davvero piccola, per cui in un paio d’ore abbiamo già percorso tutto il centro. Ciò che si nota immediatamente è la mancanza di vitalità del luogo, come ci trovassimo all’interno di un gioiellino spento.
Ci spostiamo di poco per andare a vedere una costruzione avveniristica rinominata “Blob”, per la sua forma tumeforme. L’edificio ospita un museo d’arte contemporanea ed è un esempio di architettura ecosostenibile, seppur abbia un impatto visivo decisamente forte all’interno del contesto cittadino in cui si trova. Purtroppo non è illuminato come suo solito, per cui decidiamo che torneremo la mattina seguente a vederlo con la luce. Il freddo inizia a farsi sentire prepotente, per cui decidiamo allo stesso modo di rimandare al mattino anche la visita al castello che svetta sulla città. Giusto il tempo di goderci lo spettacolo dell’auditorium illuminato sul fiume che si trova proprio di fronte al Blob e torniamo nella zona dei locali per chiuderci al caldo e bere qualcosa. La sosta si prolunga a quasi due ore e, quando usciamo, lo facciamo solamente per dirigerci verso il ristorante tipico austriaco, in cui apprezziamo le specialità della zona. Il piatto forte è composto da gnocchi gratinati con cipolle fritte e formaggio e contorno di crauti crudi. Immancabili, naturalmente, i Pretzel. Tutto buonissimo ma anche pesante e fatichiamo ad arrivare a fine pasto.
Giorno 2
La sveglia suona presto, la notte non è stata delle migliori a causa del materasso in pietra e degli gnocchi ribelli, ma abbiamo ancora delle cose da vedere prima di spostarci a Vienna. Una colazione abbondante in un ottimo locale di fianco al Kunsthaus e siamo pronti a goderci il “capolavoro” illuminato a giorno. Niente, ci rendiamo conto che forse non averlo illuminato la sera precedente è stata un’ottima scelta. Intraprendiamo dunque la salita che porta al castello, resa abbastanza impegnativa dai residui di neve ghiacciata. Lo spettacolo dall’alto è però meritevole lo sforzo. Un campanile atipico, tozzo e basso, domina la città giusto ai piedi del castello di Schlossberg, a cui non accederemo per carenza di tempo. Termina così la nostra avventura a Graz, città carina se siete nei paraggi ed in cerca di una meta per una gita domenicale, ma da cui non potersi aspettare di più.
In un paio d’ore siamo a Vienna, dove trascorreremo la notte di San Silvestro. Alloggiamo in una casa trovata su AirBnb, arredata con gusto e molto ben tenuta dalla proprietaria. E’ sempre curioso provare a farsi un’idea della vita e della personalità dei proprietari solamente attraverso ciò che i loro alloggi hanno da mostrare. Non perdiamo tempo ed andiamo subito verso il centro, dove c’è un’infinità di punti d’interesse ad attenderci.
Fervono i preparativi per festeggiare l’arrivo del nuovo anno e questo causa un ulteriore condensarsi di turisti e visitatori. A Stephansplatz, piazza sede del Duomo, è quasi difficile muoversi, ed il flusso di persone prosegue per tutto il centro, nelle vie adiacenti alla piazza. Il centro storico di Vienna è un vero gioiello che trasuda storia ed eleganza da ogni angolo. Edifici, negozi, decorazioni natalizie: sembra di essere in un quadro ottocentesco vivente. Ad aumentare questa sensazione l’ingente numero di carrozze in giro per la città. Praticamente frequenti quanto i taxi a Torino.
Seguendo Kohlmarkt ci troviamo a Michaelerplatz, dove un passaggio porta a quello che sembrerebbe un cortile interno, ma che si rivela essere Josefsplatz, che precede l’immensa piazza Heldenplatz, su cui si affacciano diversi edifici chiave della storia austriaca. Qui vi sono infatti la Biblioteca Nazionale, Hofburg (residenza reale) ed intorno possiamo scorgere il Parlamento, il Weltmuseum e Neue Burg. Dall’altra parte della strada troviamo la piazza Maria-Theresien-Platz, ai cui lati sono presenti i musei di storia e scienze naturali. Al centro della piazza è sito un ennesimo mercatino di Natale, una vera e propria istituzione qui, a vedere quanti ne sono dislocati per la città.
Dopo esserci avvicinati al Parlamento per osservarlo da vicino, attraverso Ringstrasse e Universitatsring giungiamo in piazza Rathausplatz. Qui, assolutamente inaspettato, troviamo un mercatino di Natale. Non ci lasciamo però distrarre da questa sorpresa e prestiamo attenzione al Rathaus (da cui il nome della piazza), imponente e stupendo edificio che sorprendentemente ospita il municipio, seppur sembri più una cattedrale o un palazzo per concerti. Vi è anche un teatro posto esattamente di fronte al municipio, dall'altro lato della strada. Decidiamo che sarà questa la piazza in cui trascorreremo il conto alla rovescia, aspettandoci uno spettacolo pirotecnico coi fiocchi. A lato della piazza è anche presente una pista di pattinaggio immensa e strutturata a percorso diramato, ma il tempismo è talmente perfetto da far sì che questa sia chiusa soli due giorni in tutto l’inverno: quelli della nostra permanenza in città. Il freddo è quasi insopportabile e ci costringe a rifugiarci in un pub prima di tornare verso l’auto e poi a casa per i preparativi al veglione. Il nostro cenone è atipico; ci adeguiamo alle usanze locali che poca importanza danno al pasto di San Silvestro e ceniamo takeaway. E’ il nostro unico momento di risparmio in Austria; paradossale, lo so.
Per affrontare il grande freddo della nottata ci vestiamo all’inverosimile. Io ho indosso l’abbigliamento termico che uso per giocare a calcio, più una maglia, il maglione più pesante che ho ed i compagni più fidati di questo intero viaggio: giaccone, sciarpa, guanti e cappello. Tra la mole di indumenti addosso ed il calore della folla riesco a stare quasi bene. Spero solo di non dover entrare in qualche locale per non dovermi sottoporre ad una sauna pretaporter, ma soprattutto di non incontrare la donna della mia vita quella sera stessa, perché mi giocherei tutte le chance in maglia termica viola e calzamaglia, accostamento terribile anche per un’austriaca imbottita di vin brulé (gluhwein). Le nostre aspettative sullo spettacolo in piazza vengono clamorosamente disattese. L’esibizione musicale sembra non decollare mai, la massa si fa sempre più folta e prendere qualcosa da bere diventa un’impresa quasi quanto non perdersi. Passiamo così tutto il tempo che ci separa dal countdown a muoverci a mo’ di trenino, sperando che nessuno ci scambi per i buontemponi che ballano ogni canzone così per non creare un codone infinito alle nostre spalle. Fortunatamente gli austriaci non hanno la cultura del “Maracaibooo” e possiamo muoverci “liberamente” tra uno stand e l’altro. Una sorta di Oompa Loompa di etnia e sesso non ben specificati ci delizia con una versione acustica di “Ginghelberg”, probabilmente la (sua) traduzione tedesca di “Jingle Bells”, ma dopo un attimo di smarrimento generale lo perdiamo tra la folla, verosimilmente intento ad intrattenere ogni gruppetto con il suo inedito.
E’ ormai il momento del conto alla rovescia, dal Rathaus si affacciano gli ospiti della festa che si tiene all’interno e tutto lascia presagire ad uno show pirotecnico da urlo con questa splendida piazza a fare da cornice. Ebbene, nulla di tutto ciò. I fuochi sono sparati a caso ai lati della piazza, dietro agli alberi, lanciati in aria tanto per far baccano, senza la minima variazione di forme o colori. I classici, semplici fuochi rotondi ripetuti in loop; un po’ poco per una capitale europea dall’elegante bellezza conclamata. Un po’ poco per chi viene dalla periferia torinese e solo affacciandosi dal balcone di casa è abituato ad assistere a palazzi ricoperti di fumogeni e scene di guerra pirotecnica degne della miglior Baghdad. Ah, dimenticavo, ad accompagnare i fuochi l’originalità austriaca ha optato per una musica celebrativa ricca di pathos: il Valzer. Inaspettato quanto un mercatino di Natale. Ma la notte è ancora giovane e vogliamo iniziare il 2017 al meglio. Seguiamo il percorso che attraversa le vie del centro e che in ogni piazza propone un palco dal diverso genere musicale. Mentre siamo alla ricerca del palco prescelto, Andrea e Simona propongono di entrare in un locale per scaldarci, bere qualcosa e soprattutto fare tappa in bagno. Notiamo l’insegna “American Bar” e ci avviciniamo, ma scopriamo che questi è chiuso e che la luce proviene dal pub a fianco, il Pfiff & Co. Vediamo gente ballare all’interno, sembra un posto allegro, così entriamo. Immediatamente ci rendiamo conto che l’età media è quella dei nostri genitori e che il locale termina 7 passi dopo la porta d’ingresso. Troppo tardi, ormai siamo al fondo del pub e abbiamo trovato i servizi, così Andrea e Simona ne approfittano, mentre io e Gloria li attendiamo subito fuori, nell’unico spazio libero. In pochi istanti veniamo assaliti dalla proprietaria che pretende il pagamento di cinque euro perché il suo non è un bagno pubblico e bisogna pagare oppure ordinare. Proviamo a farle capire che avremmo ordinato, aspettavamo solo i nostri amici, ma ci viene detto che non si fida di noi ormai e vuole i soldi. Dopo minuti di tira e molla ci intima di ordinare alla svelta e praticamente ci costringe a scegliere tra birra e Coca Cola, apparentemente le uniche bevande a disposizione. Appena usciti dal bagno, anche Andrea e Simona vengono costretti ad ordinare, negandogli la possibilità di vedere un menù. Arrivati verso il bancone, le due cameriere si affrettano a venirci incontro e metterci in mano le consumazioni, quasi impaurite che potessimo fuggire senza pagare la nostra sosta fisiologica (ora sono curioso di vederli questi bagni, minimo ci sarà l’idromassaggio). La seconda cameriera tira fuori un borsellino e mi dice “Sono 18 euro”. Io sono in difficoltà tecnica, trovandomi con la bottiglia in una mano ed il bicchiere nell’altra, così le chiedo: “c’è un posto per appoggiare questi un attimo?”. E qui parte la lezione avanzata di customer care: “No.” “E come faccio?” “Non mi interessa” “Ok, ma così mi viene impossibile prendere i soldi” “Fatti tuoi, quando sei entrato lo sapevi che era pieno”.
Di fronte a tali parole pregne di accoglienza e buone maniere resto spiazzato, mi volto smarrito e vedo la mano di uno dei miei compagni di viaggio allungare una banconota, mentre tutt’intorno la vita scorre a rallentatore. Diciotto euro per due birre, una Coca Cola ed uno sputo di Jagermaister. O meglio, per usufruire dei servizi, con tanto di 2 euro di sconto rispetto ai 5 a testa richiesti inizialmente. Un affare.
Andiamo via infastiditi e dopo un veloce girovagare per il centro alla ricerca di una festa ormai finita, torniamo verso casa quando sono appena le 2:00. Intorno a noi una serie impressionante di arresti. Paese che vai, usanze che trovi.
Giorno 3
Per il nostro ultimo giorno a Vienna vogliamo concederci le specialità del luogo, quindi andiamo a caccia di Sacher e Palle di Mozart, che è un nome che si presta a cattive interpretazioni, ma altro non si tratta che di cioccolatini di forma sferica. Troviamo la prima in una catena di caffetterie chiamata Aida. A meno che non abbiate un particolare feticismo per i locali stile anni ’60 in cui abusano del colore rosa, non mi sentirei di consigliarvi l’esperienza. Piuttosto vi direi di prendere la vostra Sacher da portare via, in quanto è l’unica cosa che valga davvero la pena. Effettuata la carica di energia mattutina, siamo pronti per affrontare la giornata, che sarà dedicata a castelli e case di Vienna.
Per primo quello di Belvedere, al cui interno sono esposte le opere di Gustav Klimt, celebre per "Il bacio". L’edificio riprende la classica forma di una reggia, pur non presentando dimensioni esagerate. Non manca un ampio giardino con tanto di laghetto artificiale e bizzarre sculture di teste di vari animali. In particolare, il freddo ha ghiacciato il laghetto, creando un bellissimo effetto specchio del castello. Davanti all’ingresso decine di persone si accodano per andare a formare a turno l’1 mancante nel grande “2017” esposto, in quello che parrebbe essere un esperimento sociale (spero).
Subito dopo tocca alla Hundertwasserhaus, un’eccentrica casa costruita da Friedensreich Hundertwasser. L’edificio ricorda molto quelli di Gaudì per forme e colori e lo stesso si può dire della galleria commerciale (e dei suoi gadget) che vi si trova di fronte. La zona merita comunque una visita.
Ci spostiamo quindi verso l’edificio più famoso, il castello di Schönbrunn. Nel cortile frontale, manco a dirlo, un mercatino di Natale. Questa volta però è una manna dal cielo, perché il freddo è praticamente insopportabile ed avere la possibilità di bere qualcosa di caldo è decisamente apprezzabile.
Terminato il “giro-castelli”, torniamo nel centro storico, dove la nostra attenzione si concentra sugli edifici più significativi ed eleganti, come l’Albertina Museum ed il Teatro dell'Opera. E’ ormai ora di cena e la scelta ricade su “Ribs of Vienna”, una steak house dalle porzioni maxi in cui trovare qualsiasi specialità di carne, compresi gli immancabili Schnitzel. Il locale è sempre pieno e bisogna attendere un po’ prima di accomodarsi, ma qualità e cordialità del servizio sono impeccabili.
Giorno 4
Termina l’avventura austriaca, con tutti i suoi pro ed i suoi contro. Sinceramente mi aspettavo qualcosina in più, soprattutto in termini di accoglienza, ma Vienna è una città che merita comunque di essere vista per il carico di storia ed eleganza che si respira in ogni suo angolo.
La prossima meta è Bratislava, tappa intermedia prima di arrivare a Budapest. La capitale slovacca non è di dimensioni esagerate, per cui ci fermeremo solo un giorno. Al nostro arrivo troviamo un leggero nevischio ed un panorama imbiancato dalle precipitazioni dei giorni precedenti. La città sembra da subito piccolina e poco viva, infatti non c’è molta gente in strada. Dopo esserci sistemati presso l’ostello, dobbiamo soltanto risolvere il problema del parcheggio: tutti quelli nei dintorni dell’ostello sono riservati ai residenti e fatichiamo a comprendere quali tra gli altri siano a pagamento o meno. Trovare qualcuno che parli inglese tra i locali è difficile, ma lo è di più trovare chi conosca le regole relative al parcheggio. Dopo aver trovato solo tanta incertezza nei posteggiatori più giovani, penso di aver trovato sicurezza in un postino, il quale però è confuso su quali posti siano da pagare: strisce bianche o blu? Lui propende per le seconde, ma quando gli faccio notare che nel resto del mondo è l’opposto, le sue certezze crollano. In mio soccorso giungerà per fortuna il receptionist di un albergo.
Percorriamo a piedi la strada che ci separa dal centro storico, sulla quale ci imbattiamo nel Palazzo Presidenziale. Davvero piccolo e anonimo per essere un edificio di tale importanza, ma scopriremo che la sera si illumina peggio dell’albero di Natale in Piazza San Pietro, rendendolo più la versione gigante di un Tir notturno. La città vecchia è molto caratteristica: dalla torre dell’orologio si sviluppa la strada principale con i suoi negozi tipici, da cui si diramano le stradine che portano al resto dell’antico villaggio. Seppur piccola, la città vecchia è ricca di edifici storici, molti dei quali però non segnalati o lasciati in totale stato di abbandono. Subito dopo la piazza principale, ci fermiamo ad osservare da vicino la statua dell’uomo al lavoro, che consiste in un operaio che fa capolino da un tombino aperto.
Giungiamo alla piazza del Teatro dell’Opera, da cui una gentile ragazza ci accompagna verso la Chiesa Blu. Questa particolare chiesa presenta non solo il bizzarro color cielo, ma la sua intera forma è ispirata ad una torta decorata. In pratica l’intera chiesa sembra ricoperta di glassa di zucchero. Davvero splendida, peccato averla trovata chiusa e non aver avuto la possibilità di vederne gli interni. I continui richiami al cibo, uniti all’attività fisica e al freddo sempre più pungente, ci suggeriscono che è ora di pranzo.
Consumiamo il pasto in uno splendido locale chiamato “Urban House”, in cui ambiente e specialità ci spingerebbero a passarvi l’intera giornata. L’hamburger all’avocado e le “banana chips” sono squisiti.
Purtroppo giunge il momento di tornare nel mondo esterno, e completiamo il giro del centro storico che ci riporta sulla via principale, da cui prendiamo la salita che ci porta al Castello di Bratislava. Prima però ci fermiamo un attimo a visitare la Cattedrale, in cui a dire il vero ci imbattiamo sbagliando strada. Il Castello è posto su una collina che domina la città e da cui si gode di una vista eccezionale. L’edificio in sé è molto minimale, quasi troppo, ma sicuramente lo rende diverso dai classici castelli europei a cui siamo abituati.
La zona è praticamente isolata ed il freddo, al calare del sole, si è fatto praticamente irresistibile. Terminate le foto di rito (purtroppo il panorama è rovinato dalla nebbia), ci mettiamo in moto per tornare indietro. Sulla via principale adocchiamo “Enjoy Coffee”, un localino molto carino e all’apparenza accogliente in cui fermarsi per una merenda a base di tè/caffè ed una fetta delle splendide torte in esposizione. Ecco, niente di tutto ciò. Una volta entrati, nessuno ci rivolge parola e quando finalmente riesco ad intercettare una cameriera dicendole che siamo in quattro, questa si limita a dirmi “siamo pieni” e scappa via. Noi allora ci fermiamo nell’atrio cercando di capire il da farsi, dando un’occhiata alle tazze e agli articoli esposti in vendita sui vari scaffali. Non passa molto prima che un’altra cameriera ci cacci via dicendo che non possiamo stare lì. Saremo sfortunati noi, ma inizio a pensare che sia prassi in questa zona d’Europa.
A cena mangiamo l'Halusky, un piatto tipico slovacco composto da gnocchi accompagnati da formaggio bryndza e bacon. Ci confrontiamo per la prima volta con la città “nuova” quando ci rechiamo verso uno dei ponti da cui poter fotografare il più famoso ponte con l’Ufo (così nominato perché presenta una torre panoramica a forma di navicella Ufo proprio sopra la strada) con alle spalle il Castello. L’esperienza notturna in certe zone non è entusiasmante, ma una volta trovato il posto giusto il panorama ripaga di tutto. Terminiamo l’esplorazione di Bratislava con l’enorme obelisco dedicato ai caduti russi, nel punto più alto della città. Da qui è visibile l’intera città nuova, che non sembra poi così piccola in verità. Un po’ coperti, ma comunque visibili, anche il Castello e l’Ufo.
Giorno 5
Ci spingiamo più all’interno della città nuova per fare colazione e fare provviste per il viaggio nell’ampio centro commerciale , poi partiamo in direzione Budapest. Alla frontiera con l’Ungheria facciamo un altro pieno di gentilezza da parte di un’impiegata addetta alla vendita dei tagliandi per poter circolare in autostrada. Giusto per non abituarci subito bene nel nuovo Paese.
Budapest appare stupenda già a primo impatto mentre entriamo in città. Qui si uniranno al gruppo Andrea e Melissa, che ci raggiungono da Torino, e ritroverò, quasi per caso, il mio coinquilino dei tempi olandesi Alessandro, qui in vacanza con la ragazza Katherine. Il nostro ostello non è distante dal centro e possiamo spostarci a piedi. Dopo un rapido pranzo a Vörösmarty tér, ci dirigiamo verso le rive del Danubio, da cui possiamo ammirare la miriade di splendidi ponti e la cittadella che si staglia oltre la riva opposta. Un panorama stupendo, reso ancora più magico dalle luci serali (pur essendo appena le 16:30). Attraversiamo il celebre Ponte delle Catene per arrivare sulla riva opposta e salire alla Cittadella. Da qui si ammira l’intera città con le punte del Parlamento e delle chiese circostanti ed il Danubio che si insinua tra i ponti come un lunghissimo serpente. Alle nostre spalle l’enorme Castello Reale.
Un consiglio: se volete evitare di pagare il biglietto per la funicolare, potete tranquillamente salire a piedi; la salita non è proibitiva ed è anche provvista di ascensori e scale mobili gratuiti, seppur nascosti. Dopo una birra (o una cioccolata calda, a seconda dei gusti) in un desolato locale dal personale ostile (tanto per cambiare), terminiamo la giornata con una cena a base di zuppa di goulash, squisita specialità ungherese.
Giorno 6
Incontriamo Andrea e Melissa davanti alla basilica di Santo Stefano, che visitiamo dopo una sostanziosa colazione in zona. Qui troviamo un barlume di gentilezza quando l’anziano custode ci lascia entrare gratis (forse per non dover aspettare che tiriamo fuori le monete, vista la nostra difficoltà con i fiorini).
Ha iniziato a nevicare copiosamente, e dalla basilica andiamo verso il Parlamento, che da vicino e con la luce del giorno sembra ancora più imponente e pomposo con le sue guglie.
Purtroppo i biglietti per le visite guidate all’interno terminano rapidamente e non troviamo posto nemmeno per il giorno seguente. Intorno non mancano altri edifici storici, come la Biblioteca Nazionale. Poco distante, sulle rive del fiume, un monumento in ferro dedicato ai morti nel Danubio durante la seconda guerra mondiale, composto da scarpe lasciate sull’argine.
La seconda metà della giornata è interamente dedicata al relax presso le famose terme di Szechenyi. In queste terme storiche, risalenti agli inizi del secolo scorso, si trovano vasche all’aperto, per rilassarsi al caldo nonostante la temperatura sia prossima allo zero, ed altre all’interno, con tanto di saune e bagni turchi di vario tipo. Qui il gruppo è al completo e la tentazione è quella di non andare più via. Anche perché appena usciti dalle vasche si congela e gli asciugamani sono fradici per le precipitazioni. La sera siamo fin troppo rilassati; in pratica siamo in coma post-terme e ci trasciniamo appena a cena.
Giorno 7
E' l'ultima giornata in quel di Budapest e dopo il relax del giorno precedente ci aspetta la camminata più impegnativa. Si sale infatti al Bastione dei Pescatori, da cui si ha una splendida vista panoramica sull'intera città. Le sue particolari torri e colonne dalla forma fiabesca aggiungono ulteriore suggestione ad un panorama già di per sé mozzafiato.
Come al solito il freddo è a malapena sopportabile, ed il fatto di trovarci nel punto più alto della città non aiuta, nonostante la giornata sia serena e soleggiata. Sulla strada che porta alla salita per il Bastione abbiamo una visuale completamente diversa del Parlamento e del ponte delle Catene visti dalla parte opposta del Danubio.
Riscendendo dal Bastione percorriamo la strada che porta alla cittadella visitata il primo giorno, avendo così la possibilità di rivederla con la luce del sole, ma soprattutto di vederne il lato posteriore. Lungo il cammino ci imbattiamo nell'attore americano Beau Mirchoff, "famoso" per l'interpretazione in "Awkward" (in Italia "Diario di una nerd Superstar"), che riconosciamo solo perché Melissa era certa di averlo già visto il giorno prima alle terme. Anche questa volta però perde l'attimo per fermarlo, e io posso tornare a bramare la calda zuppa che mi aspetta per pranzo.
Zuppa (di pesce, come suggeritoci da un'amica del luogo, così come il langos) che finalmente è nostra appena torniamo in centro città, dove troviamo un ristorante tipico ungherese eccezionalmente ancora aperto per pranzo nonostante siano ormai le 16. Anche qui veniamo trattati come pezzenti, per cui inizio a dubitare che non sia usanza del luogo, ma che siamo noi ad avere la faccia da schiaffi. Fortunatamente mi ricrederò più avanti, poi finché si mangia bene e i prezzi sono onesti, possono fare ciò che vogliono, tanto difficilmente li rivedremo in vita nostra.
Dopo un ultimo rapido giro in centro è tempo di andare a pattinare nell'immensa pista ghiacciata di fianco a Piazza degli Eroi, a due passi dalle terme di Szechenyi. L'impianto si estende su un laghetto ghiacciato di 12.000 m2 ed è la pista di pattinaggio più grande d'Europa. Costruita nel 1926, comprende un'ampia zona al chiuso dove pagare, affittare i pattini, cambiarsi, e depositare borse e scarpe. Il prezzo è più che onesto e vi sono riduzioni per studenti. A lato della pista è presente il piccolo ma elegante castello di Vajdahunyad. Una volta chiusa la pista, ci dedichiamo ad uno sguardo più approfondito della grande Piazza degli Eroi con i suoi monumenti ed edifici e ceniamo in un pub scelto a caso per la stanchezza.
Termina così anche la tappa di Budapest, il gruppo si riduce di nuovo, dovendo salutare Andrea, Melissa, Alessandro e Katherine ed il rientro in Italia si fa sempre più vicino. Ma mancano ancora Zagabria e Lubiana.
Giorno 8
Salutiamo Budapest liberandoci degli ultimi Fiorini rimasti per fare colazione e provviste e ci mettiamo in viaggio verso Zagabria. La temperatura scende sempre di più e nella capitale croata saremo a -6 gradi. Prima di arrivare in Croazia, però, facciamo sosta presso il grande lago Balaton, che proprio a causa delle temperature così rigide è interamente ghiacciato. Lo spettacolo è davvero affascinante, anche perché non è facile comprendere come un lago di queste dimensioni possa congelarsi interamente. Di fronte a noi un'immensa distesa di ghiaccio, su cui camminano liberamente alcuni uccelli, i quali approfittano dell'unica piccola spaccatura per pescare le loro prede. Scendiamo dall'auto per avvicinarci alla riva e fare qualche foto migliore, e solo a quel punto capiamo in pieno come sia possibile un tale scenario. Veniamo travolti da un vento gelido fortissimo. Mantenere l'equilibrio è quasi difficile, ma lo è soprattutto resistere al freddo tagliente che ti soffia addosso. Il tempo di scattare tre foto ed ho la mano praticamente viola; provo anche a girare un breve video ma sono costretto ad interromperlo per ripararmi dal vento. Risultato: 5 secondi di ripresa, di cui almeno 4 di imprecazioni da parte mia e dei miei compagni d'avventura. Ne è valsa sicuramente la pena visto il panorama meraviglioso, ma ritorniamo in macchina ben contenti di poterci scaldare e ripartiamo verso Zagabria.
Nonostante le temperature freddissime, i croati sono molto calorosi ed accoglienti, una botta di gentilezza che ci sorprende (neanche tanto, essendo già stato in Croazia) e rincuora, dopo la scarsa empatia delle tappe precedenti. L'ostello è carino e ben tenuto ed il personale molto disponibile e voglioso di chiacchierare. Dopo esserci sistemati usciamo subito alla scoperta della città, che, per quanto piccola, ha diversi punti di interesse. Il nostro ostello si trova a due passi dalla Cattedrale dell'Assunzione e da Ban Jelačić, piazza principale di Zagabria. Da qui si risale lungo una viuzza tradizionale che porta alla Città Vecchia, posta su un altopiano.
Dopo essere passati attraverso la Stone Gate (l'antica porta della città), ci fermiamo ad osservare la chiesa di S. Marco, con il suo particolare tetto decorato in piastrelle colorate. A pochi passi da noi un addetto accende i lampioni con un lungo bastone a cui fa capo un lumino, come avveniva prima della diffusione dell'energia elettrica. L'uomo indossa una lunga mantella ed un cappello classici dell'800 e il tutto contribuisce a farci vivere un breve tuffo storico nel passato.
Giungiamo presso la terrazza panoramica da dove si può vedere l'intera città dall'alto. Un magnifico tramonto accompagna la nostra permanenza, rendendo la vista ancora più suggestiva. Da non perdere anche l'enorme murale "3D" della balena fluttuante, realizzato sulla facciata di un palazzo. Inizia a farsi buio e, dopo una rapida sosta al Museo dei cuori infranti - letteralmente "Museum of Broken Relationships" (delle relazioni interrotte), un piccolo museo in cui sono esposti oggetti e storie ricordo di relazioni finite, siano esse d'amore o di altro tipo - riscendiamo la stradina che ci ha portati in vetta e ci concediamo un giro presso i negozietti tipici. Nella via parallela si trovano tutti i ristoranti e pub ed infatti lì ceneremo. Prima però torniamo verso la "città nuova", che illuminata dalle luci artificiali risulta essere moderna ed elegante. Anche qui vi sono i mercatini di Natale, ormai prossimi alla chiusura, che ben si fondono con i negozi moderni e con il piccolo centro commerciale. Le decorazioni natalizie proseguono per tutte le vie che portano fino alla stazione centrale, poco distante dalla quale si trovano un altro mercatino di Natale ed una grande pista di pattinaggio strutturata a percorso, come quella vista a Vienna. Alle sue spalle, il Palazzo del Teatro Nazionale Croato.
E' ormai ora di cena e torniamo indietro per goderci un pasto tipico croato in un ristorante tradizionale. Le specialità sono ottime, soprattutto quelle al tartufo, e nonostante l'aspetto molto elegante, i prezzi sono abbordabili. A fatica ci incamminiamo verso l'ostello, visto che il freddo è aumentato ulteriormente rispetto ai -6 del nostro arrivo.
Giorno 9
Il mattino successivo lo conferma: -9 gradi, auto ghiacciate e bibite lasciate sui sedili congelate. Saltiamo la colazione perché contiamo di farla poco dopo, appena superato il confine con la Slovenia, ma non avremmo mai immaginato che alla dogana le procedure fossero tanto lente da farci perdere due ore. Per questo motivo dobbiamo rinunciare a fermarci a Trieste sulla via di ritorno, e ci limiteremo a Lubiana, per poi tirare dritti verso Torino e concludere ufficialmente il viaggio.
E' dunque l'ultima tappa della nostra avventura, che inizia con una rapida colazione in autogrill e con la difficoltà a capire come pagare il tagliandino per l'autostrada. Solo un miracolo ci fa fermare al posto di blocco di nostra iniziativa per comprarlo, e siamo gli unici a non venire multati tra quelli sprovvisti.
Giunti a Lubiana, ci fermiamo prima di tutto nel quartiere degli artisti. Il quartiere è così definito perché contiene un isolato occupato prevalentemente da giovani artisti, che ne hanno modificato i connotati con le loro opere eccentriche ed i loro murales. E' molto caratteristico e merita assolutamente una sosta approfondita, oltre ad avere un ostello, per i più appassionati del genere (o per i più coraggiosi tra gli altri, visto lo stile assai spartano di questo). Ci dirigiamo quindi verso il centro, dove ci rendiamo conto di aver pagato 13 minuti di parcheggio quanto 3 ore, poiché non ci siamo resi conto che la sosta è a pagamento solo fino alle 13.
Il centro di Lubiana è molto caratteristico e si sviluppa sul fiume. Il punto più famoso è sicuramente il Triplice Ponte, di fatto un ponte ramificato in tre parti. In questo punto vi sono anche le costruzioni più importanti intorno ad una piazzetta, da cui si scorge bene il Castello. La città è piccolina e alterna bene gli edifici tradizionali a quelli moderni, con un passaggio naturale e non troppo marcato attraverso le vie. Sembra di essere a Venezia, o, per chi vi è stato, ad Utrecht. Vi sono diversi ponti, tra cui quello dei Draghi. Il lungo fiume è caratterizzato da ristoranti e locali tipici (infatti pranzeremo qui), quasi tutti provvisti di tavoli all'esterno con sedie ricoperte in pelliccia e coperte (o funghi riscaldanti) per il freddo. In molti siedono all'esterno, grazie alla giornata soleggiata ed alla temperatura decisamente più vivibile rispetto a Zagabria e precedenti.
Le vie più interne sono ricche di negozietti tipici, in particolare quelli di artigianato o prodotti di design per la casa. Per gli amanti del genere e per gli hipster di tutto il mondo è davvero un paradiso, anche se i prezzi spesso sono cari. Il materiale prediletto è il legno, con cui vengono realizzati soprammobili, orologi, occhiali e accessori di qualsiasi tipo.
E' ormai ora di ripartire, e lascio Lubiana piacevolmente sorpreso. Stanchi e non troppo entusiasti di tornare a casa, ci rimettiamo in viaggio con la cornice delle montagne slovene al tramonto, uno skyline divenuto simbolo dell'intera nazione. Anche questa avventura termina qui, lasciandoci tanto distrutti dal viaggio quanto appagati; ingrassati ed un po' più poveri di quanto avremmo immaginato, ma sicuramente più ricchi in altro, ben più importante.
A cura di Shady per World Explore 360.
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san valentino| pausa pranzo
14 febbraio 2073 15:37
Se stamattina solo la sala grande (durante la colazione dei casini e degli equivoci) era piena di cuoricini svolazzanti, questi ultimi devono essere scappati quando gli studenti hanno cominciato le lezioni approfittando delle porte aperte, perchè adesso si aggirano per il castello dando a tutto il castello un’aria piuttosto romantica. E pacchiana, a sentire qualcuno. Che altro si può trovare tra i corridoi di Hogwarts? Coppiette che se ne fregano di quelli che denigrano san Valentino come una stupida festa commerciale, felici di potersi sbaciucchiare ad ogni angolo. Un’insolita attività frenetica di gufi e topolini (e qualche gatto...e un rospo) che portano pacchetti avanti e indietro, messaggini su carta rosa, e persino qualche strillettera d’amore per i più intraprendenti. Il profumo di cioccolato sembra onnipresente, come emanato dalle sferette che trovano sempre in classe con Wyatt. Ma stavolta sono le scatole di cioccolatini che i più romantici si scambiano, i colpevoli di questo profumino allettante. Per non parlare poi delle scatole confezionate di tutto punto dall’EAT, dal motivo floreale e l’aspetto curato inconfondibile, con i loro dolcetti dai mille sapori (ed effetti) e le forme che possono essere definite in un solo modo per rendere l’idea: “Kawaiiiiiiiii!” Che cosa vende invece il WWFFB quest’anno, oltre le più che famose chocobeasts e i macarons dai vari gusti ispirati alle creature che ormai sono un classico per il club? A quanto pare si sono dati al commercio di persone, che per un club animalista è solo il passo successivo. Sfruttare gli umani è molto meglio che sfruttare gli animali, in fondo. Questa è la filosofia di Savin almeno, ed è per questo che Bekha ha avuto il nullaosta da parte sua per portare avanti la sua idea. Il chioschetto dei baci, a cui sta passeggiando davanti in questo momento in tutta la sua statuaria corvotronfiaggine. Divisa perfetta, capelli perfetti, tutto perfetto fino allo sfinimento a parte la sua faccia un po’ troppo pallida e un po’ magrina. <ok, bamboli.> vi ricordate qual’ era il professore che li chiamava cosi, per cui Savin ha avuto una cotta dal primissimo anno? Shame on you se non ne avete idea. < tenete le labbra idratate, non abbiate paura di rifiutare se qualcuno non si è lavato i denti> è un modo poco carino per dire che per qualsiasi cosa non sono costretti a fare niente. Detta alla Savin, ma questo è il succo. <il primo che suggerisce un bacio dal portavoce> lui, per la precisione < verrà pubblicamente affatturato e trasformato in un mostro proprio il giorno di san valentino.> lo può fare, vi dico solo questo. < siate gentili, ma il cliente non ha sempre ragione.> e lui è un ricco che non sa come funziona la vita, a quanto pare. <per qualsiasi cosa, mi trovate nei paraggi..> e cioè a girovagare dalla sala d’ingresso dove si sono accampati, alla sala grande, avanti e indietro, sempre tenendo d’occhio la situazione. < quindi...pucker up> è il motto della campagna, no? < e guadagnate qualche galeone per le creature magiche.> discorsi motivazionali? Non sa cosa siano. Ma bando alle ciance, lasciamo il posto agli sbaciucchiamenti.
15:50 14/2 Rebekha_Grimes [14.II pausa pranzo | sala d’ingresso chiosco] {La metamorphomagus oggi si presenta uno schifo, come è stato poi per tutta la settimana prima in realtà. I colori sono spenti in ogni sua cellula magica. i capelli sono scuri di un blu spento e polveroso che è nero come l’inchiostro e in realtà schiarisce sulle punte come se l’avessero messa in cadeggina tornando a un azzurrino che ricorda vagamente un color petrolio. Sono raccolti alla bella e meglio in una coda improvvisata che lascia sfuggire ciocche più o meno piccole che finiscono inevitabilmente sul volto spento. Un volto che presenta ancora qualche tratto infantile, ma che va in contrapposizione con un altezza che cerca di svettare ed aumenta sempre di più e un fisico che al momento non solo è longilineo, ma presenta curve in via di sviluppo. Indossa la divisa naturalmente visto che la lezione lo richiede, l’ha sistemata alla meglio per evitare di far scaturire l’ira di qualche professore, ma perfetta non è. Camicetta bianca con il colletto svolazzante che sbuca da un maglioncino grigio con i bordini bronzo-blu, stessi colori della cravatta che porta al collo, allentata quel che basta per sbottonare il bottone del colletto e non darle l’idea di soffocare. La gonna che arriva a malapena una decina di centimetri sopra il ginocchio mostrando le gambe snelle, ha qualche piega e fa notare delle calze molto semplici a trama sottile, riportano dei disegni alternati verticali che decorano le gambe della ragazza con qualcosa che ricorda una trama a pizzo chiara sui colori grigio antracite. Ai piedi un paio di stivali alla cavallerizza alti e rigidi fino a sotto il ginocchio con giusto un accenno di tacco a colpo per slanciarla. Sopra tutto porta la palandrana con lo stemma della casata e nella cui tasca interna risiede la stecca di biancospino, gli alamari ben allacciati cercando di nascondere la figura sotto quella tunica aperta, non che ci si riesca. A spalla ha la tracolla di pelle che contiene tutto il materiale per la lezione e quelle che verranno a seguire, si la borsa è adducata ovviamente. Sottobraccio una cartelletta con mollettone dove sono segnati i turni, verrà tenuto conto della cassa e beh tutto quello che serve. Peculiarità di questi giorni sono gli occhi di un blu così scuro da sembrare le profondità degli abissi. Se qualcuno sta mattina pensava che non fosse davvero malata quando ha dato buca per la radio a vederla adesso avrebbe sicuramente pochi dubbi. Umetta le labbra lasciando a Savin l’onere di fare il discorso di incoraggiamene, anche perché ora guardartela che incoraggiamento potrebbe dare. Però le fa le regole} ragazzi cerchiamo di tenere la cosa pulita, è beneficenza non un bordello {spiega con voce piatta} sono tre falci a bacio e non esiste lo sconto, fidanzate/amici o quello che è {mamma mia che morte oggi ragazza} voi siete il primo turno… domande? {chiede lei che intanto ha tenuto la testa bassa sui fogli scrivendo di autoinchiostrante tutto il tempo. In realtà sta anche orbitando il più lontano possibile da MORGAN, ma sarà una coincidenza ovviamente}
16:03 14/2 Evanna_Winchell [ Sala Ingresso | San Valentino, pausa pranzo ] Non si sa bene cosa le sia passato per la testa quando ha deciso di farsi avanti per questa iniziativa. Forse l`amore per la causa ha superato tutti quei ragionamenti che le affollano solitamente la testa, spingendola a proporsi da brava sostenitrice corvonero. Pure lei sembra aver sistemato divisa e capelli nel miglior modo possibile, tanto per far bella figura e per distogliere l`attenzione da quelle guanciotte paffute, tipiche di un visino da bambina, che ora sembrano rosse ed incandescenti manco fossero lava ardente. L`imbarazzo c`è - se non si fosse capito - ma con gli occhietti che vagano da una parte all`altra dell`ingresso e il corpo che dondola appena sui talloni, cerca di distrarsi un pochino. Il discorso motivazionale di Savin non sembra essere servito a molto, per lei, anzi. Tutta la timidezza che la caratterizza sembra star uscendo fuori proprio in quel momento. Se almeno ci fosse Eileen a farle da supporto morale sarebbe meglio ecco. Ma nulla, siamo qui belle e sole per partecipare a questa utile causa. Forse concentrarsi sull` obiettivo la distoglierà dai complessi più disparati.. Forse. Come stavamo dicendo, comunque, ha mantenuto durante tutta la mattina la divisa in perfetto ordine: il colletto della camicia perfettamente stirato che sbuca dal maglioncino grigio senza una piega, così come la sua gonnellina che più stirata di così si muore. Al collo il cravattino è ancora perfettamente allacciato da un nodo stretto e preciso. Sulle gambe le calze e ai piedi gli stavaletti neri lindi e pinti. Insomma sembra essere appena uscita dalla lavanderia. Il viso è giustamente privo di trucco - non sa manco cosa sia - e l`espressione fintamente tranquilla tenuta su da un sorriso di circostanza che nasconde un po` di nervosismo. E` bimba dai. I capelli li ha legati in una coda alta che le sfiora le spalle ad ogni movimento del capo. Gli occhi si mettono a fissare la figura di Rebekha quando comunica le poche ` regole ` del chiosco, la figura che non pare rassicurante come al solito. Quando chiede se ci sono domande, farebbe pure per avvicinarsi a lei - tanto per non essere sentita insomma. « Vanno bene i baci sulla guancia, umh? » fa a bassa voce con gli occhietti che si allargano e l`espressione un po` da cucciolo. Lo da per scontato diciamo, sia mai che si metta a dare baci sulla bocca ai ragazzini. E` ancora in fase di rifiuto misto ad imbarazzo, capiamola. Però giuriamo che anche per un bacino sulla guancia, quei tre falci saranno ben spesi. Poi se non vi convinciamo, fatelo per la causa.
16:08 14/2 Morgan_Rothschild [Pausa Pranzo|Sala d’ingresso-Chisco dei baci] L’allegria di essere lì è praticamente inesistente. Si è candidato al chiosco in un momento di pura follia e non ci sono stati versi per tirarsene fuori in nessun modo. Costretto quindi tra le schiere di quelli che regalano baci in cambio di soldi per sostenere la causa del wwffb. Cercando di autoconvincersi del fatto che essere lì, possa essere utile a dare um’immagine di lui decisamente migliore. Tutto vano naturalmente. Indosso la divisa serpeverde in perfetto ordine maniacale, senza pieghe, cravattino annodato, capelli a posto, tutto in completa antitesi con quello che giorni addietro si è potuto vedere dalla sua persona. Con se la tracolla, perchè senza non potrebbe farne comunque a meno visto che le lezioni ci sono, bisogna comunque seguirle e loro sono lì su turnazione. L’aria stanca e pure un pochino imbronciata, ma sforzandosi di pensare alla causa piuttosto che a ciò che lo circonda. La bacchetta è al suo posto nell’apposita custodia che ciondola lungo il fianco. L’attenzione tutta posta al discorso di SAVIN giusto per non guardare BEKHA. Almeno per il frangente. Nonostante l’espressione piatta che si porta dietro, si può assicurare tranquillamente che stia crepando internamente per ritrovarsi a fare qualcosa che non farebbe mai. E se vogliamo ringraziamo pure che Allen sia altrove, perchè fosse lì, sarebbe morto già da un pezzo. E insomma, chiederemo l’instituzione di una sala rianimazione per lui, ecco cosa. Attende quindi che il discorsetto di Savin abbia la sua fine, per ritrovarsi ad ascoltare quello della corvonero, successivamente. Insomma se ne sta buono buono una manciata di secondi in silenzio, perchè è il disagio vivente. Prima di lanciare un’occhiata a BEKHA di sfuggita, sondandone quindi l’aspetto che, beh, insomma anche un idiota capirebbe che non sta bene. In pratica la felicità regna sovrana almeno quanto la Cooman a lezione di divinazione se ne uscì che qualcuno doveva morire. E attende in totale silenzio che gli altri abbiano smesso di fare domande o altro, o comunque di rompere i boccini a BEKHA, che si premurerà di andargli vicino, approfittando del fatto che abbiano comunque un briciolo di libertà per quanto tale. Dovrebbe fregarsene si, ma la verità è che alla fine si sono ritrovati tutti e due nella stessa barca, sa come l’altra si può sentire, o ci si può immedesimare, e continuare ad evitarsi e fingere di niente gli pare ormai inutile e anche infantile. <Come stai?> ed è a voce bassa che glielo domanda, provando a prenderla in disparte se gli fosse riuscito, approfittando del fatto che insomma sono all’inizio e dopo potrebbero non avere tempo. Lo sguardo che ricerca quello della corvonero, non senza imbarazzo del caso, ovvio. Ma tra i due qualcuno deve iniziare. Il tutto cercando di sembrare meno circospetto possibile.
16:14 14/2 Domhnall_MacGillivray [San Valentino – pausa pranzo | chiosco dei baci] Da questa mattina il 14 febbraio è entrato di prepotenza nella top 3 dei giorni preferiti della sua vita. Altro che le stupide smancerie che si scambiano le coppiette, la vera essenza di San Valentino è seminare zizzania e goderne i frutti, anche solo tramite i racconti di chi era presente mentre lui era alla radio. Ecco perché non c’è stato niente in questa mattinata capace di scalfire l’aria soddisfatta che si è portato dietro dalla prima ora di lezione, lo stesso sorrisetto che ha ancora adesso stampato sulle labbra mentre ascolta Encicorvopedia (cuoricino per lui da altri corpi) prima e BEKHA dopo. Annuisce, sebbene non è che abbia molto da capire lì: le gnocche le bacia, le ciospe no. Lo fa per gli animali? Non per davvero… ma la scusa ufficiale è anche quella, semmai glielo avessero chiesto come pre-selezione. È un’occasione speciale e in realtà non si è preoccupato troppo di imbellettarsi dato che il suo ego smisurato gli suggerisce che è già un sacco grinzafico così; dove così significa che ha la divisa di tutti giorni, più sciupata del solito anzi, con il cravattino sparito in tasca e la camicia sbottonata nei primi bottoni. I capelli sono il solito disastro biondiccio di chi pensa che quella sia un’acconciatura figa, una sorta di ciuffo portato da un lato della fronte e con alcuni riccioli che ricadono scomposti ai lati. La bacchetta come sempre penzola al fianco, fedele. È sgusciato per ora nei pressi di MORGAN per riuscire a importunarlo con una sgomitata ed un <Oi, tu chi speri faccia un salto? Io alla Havenport, sono sicuro che la dedica l’ha conquistata.> come no, una dichiarazione d’amore per il suo fondoschiena fa i miracoli, si sa. Molesto come pochi ma lo lascerebbe tranquillamente allontanarsi poco dopo, impegnato già a prestare le sue attenzioni a qualche donzella.
16:19 14/2 Alaysha_Heulberg { pausa pranzo, sala d`ingresso, chiosco } Ha tra indice e pollice della destra uno dei tanti cioccolatini in circolazione, magari regalatale da qualche primina, magari uno di quelli comprati dall`E.A.T. in mattinata, ma sta di fatto che la cosa interessante è il suo essere puramente, essenzialmente, innoquo. E` stato lungo il passo dal volerli avvelenare al volerli semplicemente mangiare/donare, così com`è interessante che sia proprio lei una delle personcine addette alla donazione di baci in cambio di tre miseri falci. Uno: per il modico prezzo dato che avremmo dato per scontato si sarebbe venduta solo per l`anima altrui. Due: vabbè la storia dei baci e della sfiga la sanno un po` tutti. Btw comunque è lì che osserva distratta as always il cioccolatino issato davanti al viso, in sottofondo le parole e la sagoma di un Savin selvatico pronto a lasciarli in favore di un andirivieni al quale molto probabilmente baderà poco. E` REBEKHA però l`unica cosa al momento in grado di focalizzarle l`attenzione, in palpebre abbassate in due piccole fessure nell`osservarla oltre la sagoma lineare di un lato di quel dato cioccolatino, occhi pronti a soffermarsi con attenzione e cura alla capigliatura spenta della Corvonero. Non che non l`abbia notata già dal principio ma vederla lì in piedi, l`espressione forse poco soddisfatta, di quei colori poco vivaci, deve suscitarle sempre un non so che cosa. Un "non so cosa" comunque pronto a durare il necessario a poggiarsi di gomiti sul banchetto, il busto di conseguenza abbassato in avanti, le nocche sotto il mento, il peso del viso al di sopra, il cioccolatino quasi impercettibilmente sventolato, fatto notare all`altra < Bekha > tonalità bassa, tranquilla, come dice l`altra infondo non c`è proprio sta` folla < ne vuoi? > ed è tutto un suo modo per tirarla su di morale probabilmente, l`angolo delle labbra inclinate in un sorriso appena appena accennato, lo sfarfallare d`occhi di chi si sta chiedendo cos`abbia - scordandosi ovviamente di chiederlo per davvero, a parole, vere, pronunciate. E se ne resterebbe lì a guardarla indagatoria molto probabilmente, lei e MORGAN nel qualcaso le si avvicinasse, ma volta lo sguardo grigiastro quel tanto che basta da poter osservare anche EVANNA, l`espressione da cucciolo che sicuro non si lascia sfuggire. Sorride. Sorride. Resta zitta e magari solo dopo una manciata di secondi decide di schiudere le labbra in una risata bassa, dolcina, non di presa in giro per carità < Qui > e s`indica le labbra con l`indice sporco di cioccolato - preso o meno da BEKHA la sua metà verrà mangiata < solo se ne vale la pena > perché è una romanticona? no - ma bisogna conoscerla per saperlo < mh? > ed è più o meno un sussurro divertito il suo, a voce bassa per farsi sentire solo da EVANNA.
16:29 14/2 Alysha_Southwell [14/2, pausa pranzo – Sala d’ingresso] Lei come ci è finita lì? Lei che non si fa problemi a sacrificare animali per le pozioni e segue cura anche e soprattutto perché così amplia il suo spettro di conoscenze? La legge dei grandi numeri, semplice. Qualcuno a caso e di suo interesse potrebbe interessarsi al banchetto e lei potrebbe ricevere quello che tanto desidera da che è maturato il pensiero che c’è attrazione tra chi viene da venere e chi viene da marte. In caso contrario… beh, sfrutta la casualità del caso per quella che le è sembrata una buona e giusta causa da seguire: skills ed esperienza in fatto di baci. Ah, certo. Poi ci sono anche i soldi raccolti per gli animali, ovvio. S’è un po’ agghindata, tutta frizzante d‘umore – almeno lei, oh - per quella nuova prospettiva che, in un certo senso, la mette anche in risalto per l’impegno sociale apparente agli occhi di tutti. I riccioli sono, se possibile, ancora più definiti e voluminosi con quel elggero odore speziato di cannella, alzati e legati in alto così che il collo e i lineamenti siano lasciati sgombri se non solo qualche ricciolo che vada ad incorniciarle il volto. C’è stato persino un level up solo per questa specialissima occasione perché, se le lentiggini sono ancora visibili sull’incarnato ambrato, gli occhi di quel nocciola luminoso sono stati resi ancora più vispi da una linea di trucco nera, più sobria e lineare di quelle che ha sempre visto sul viso di Calypso ma… hey. Non è ancora nella fase di esagerazione, anche perché non devono guardarla negli occhi, ma interessarsi delle labbra piene che ha, rese ancora più morbide e lucide da un lipgloss trasparente, lo stesso che ha riposto nel taschino del maglioncino grigio della divisa, sempre al solito perfetta come il regolamento scolastico vuole. E dopo ‘sto papiello di introduzione per dire che s’è messa un po’ in tiro, possiamo dire che ha ascoltato SAVIN e BECKS, riservando uno sguardo un po’ perplesso a quest’ultima perché… è poco in linea con il san valentino? Ma infondo che ne può sapere lei dei pensieri che modificano la capigliatura della bionda in un così triste colore. No, nemmeno chiede perché non le sembra proprio il momento, preferendo chiedere alla mèta un < si può tirare a rialzo il prezzo, invece? > (#contrattazionenontetemo) prima di mettersi in postazione con il sorriso dei più smaglianti per attirare… polli. < Sai > invece a DONNIE, guardandolo di sottecchi da sopra la spalla < potremmo fare una scommessa > e lo sguardo comprenderebbe poi il suo compagno di anno, MORGAN < a fine turno vedere quanti soldi abbiamo tirato su per la causa e decretare un vincitore > così, perché si è tutti serpeverde e piace primeggiare. < tanto tu non dovresti aver problemi, a quanto si è sentito alla radio stamattina > ciao, DONNIE, sta parlando di nuovo solo a te.
16:33 14/2 Rebekha_Grimes [14.II pausa pranzo | sala d’ingresso chiosco] {Diciamocelo dopo la sera prima, la settimana prima e tutto è un miracolo che non si sia gettata dalla torre di astronomia –forse solo perché qualcuno ha minacciato di farle male altrimenti- forse per questo al momento ce l’hanno tutti lì davanti a fare discorsi spiccioli e dare le regole. Cerca di essere specifica e molto spiccia nel dire quello che deve, sperando insomma che tutti capiscano e lei possa fare semplicemente il tesoriere. Peccato che arriva quella domanda di EVANNA. Ala quindi quello sguardo cupo e scuro dalle pergamene e la guarda} come ti senti più a tuo agio, solo dillo prima che paghino… insomma niente questioni tu spiegalo da principio e stai tranquilla {figurarsi se dopo la settimana che ha avuto imporrebbe qualcosa a qualcuno lei. Umetta le labbra e si volta verso ALAYSHA ammettiamolo se qualcuno potrebbe farla sorridere è lei, ma oggi non è davvero giornata, in realtà non è settimana, ma sorvoliamo. Vede quel cioccolatino che le viene offerto e abbozza un sorriso} grazie {va a dire andando a prendere il cioccolatino, ma nessuna mutazione allegra o altro resta cupa e spenta} ma soprattutto grazie per esserti offerta oggi {va a dire lei cercando di mostrare una vera gratitudine, perché ammettiamolo è per il w.w.f.f.b. che stamattina si è alzata dal letto. Lo porta alle labbra gradendo l’offerta e lasciando la ragazza libera di andare. Quando però è MORGAN ad avvicinarsi, quando è lui a prendere posto vicino a lei ecco che la cosa diventa più pungente. Deglutisce e quella semplice unica domanda la porta a sentire un fastidioso formicolio alle labbra che si venano di nero petrolio, sembra quasi che l’abbiano avvelenata, neanche quel cioccolatino di prima fosse al nero di seppia. Sposta gli occhi sulla cartella mentre cerca di non guardarlo e si è nervosa lo si vede da come muove la piuma o gratta con le unghie sulla pergamena.} tutto bene {mente spudoratamente} tu? {cerca di rendere la cosa leggera, con scarsi risultati} pronto per la grande giornata {oddio è pessima peggio del solito}
16:44 14/2 Evanna_Winchell [ Sala Ingresso | San Valentino, pausa pranzo ] Insomma, guance rosse e sguardo un po` sperduto a parte, lei è lì. Continua a dondolare sulle gambe anche dopo essersi avvicinata a REBEKHA che oltre ad essere totalmente spenta, sembra anche parecchio presa - o persa - dai fogli che tiene fra le mani riguardanti ovviamente il chiosco e tutto. Quando le porge la domanda, ALAYSHA lì vicino pare sentirla avvicinandosi e un po` criptica rivolgendole parola. Lo sguardo della secondina si fa un po` allarmato, per non parlare del viso che assume una tonalità che manco un pomodoro appena colto. Gli occhietti sbattono un paio di volte mentre si gira verso la ragazza con l`espressione un po` sperduta. L`indice va ad imitare il gesto della ragazza puntandosi sulle labbra screpolate - altro che lipgloss - e le sopracciglia si aggrottano appena. « Qui ? » Ripete cambiando intonazione, la voce che esce un po` più acuta del solito. Scandalizzata ecco. Ma pare riprendersi in fretta quando REBEKHA da pace ai suoi pensieri tranquillizzandola. Il sorriso si fa più ampio e l`espressione più realizzata. Le sussurra pure un ` grazie ` prima di allontanarsi da lei. Ad ALAYSHA rivolge un piccolo sorriso mantenendosi per ora al suo fianco, almeno le ispira fiducia fra tutti quei grandi che si mettono a fare pure scommesse.
16:48 14/2 Morgan_Rothschild [Pausa Pranzo|Sala d’ingresso-Chisco dei baci] Un sospiretto greve viene abbandonato dalle labbra, giusto per allentare la tensione. Lo sguardo vola in giro, prima che sia DONNIE a rifilargli una mezza gomitata costringendolo a voltarsi in sua direzione, a tirar fuori uno dei suoi sorrisetti furbetti, avendo comunque nella distrazione captato la domanda del ragazzo, <Beh, non che mi dispiacerebbe..> la Havenport ovviamente, < ma vuoi mettere il fascino selvaggio della Andersson?> con tanto di occhiolino al seguito, di chi si spaccia ovviamente per chissà quale intenditore del caso. In realtà fa lo spaccone, e sta solo indossando una maschera. Null’altro. Ma non può ovviamente fare diversamente data la situazione. L’arrivo della SOUTHWELL nelle loro vicinanze poi, non fa altro che incrementare una sorta di pungolo e fastidio che prova interiormente, ma alla fine l’unica cosa che può fare è lasciarsi andare ad un sorriso smagliante in direzione dell’altra, quando prende a parlare rivolgendosi anche a lui. Aggrotta la fronte, l’espressione perplessa, e lo stato d’animo di chi si sa si sta cacciando in una marea di guai. <Immagino che decretare un vincitore, implichi pagare anche pegno dopo..> insomma sarebbe nella mentalità subdola di un serpeverde, per quello il capo va a muoversi in senso di diniego appena in sua direzione, tornando su DONNIE, < non ti ficcare nei guai mi raccomando> glielo dice palesemente, senza farsene problemi, mentre li abbandona a loro stessi. Lasciando andare DONNIE e ALYSHA successivamente a favore di BEKHA appunto, alla quale decide di avvicinarsi perchè ormai è inutile andare avanti così, e tanto vale spezzare sto filo spinato che li tiene lontani. Va a proferire quelle poche parole, quando poi in realtà c’è ALAYSHA che offre in giro cioccolato. Lo sguardo che punta sulla corvonero è eloquente in pratica, cosa innegabile, soprattutto quando in cambio riceve quella risposta che poco gli suona. Se poi osserviamo il resto, alias mutazioni, beh, potete capire che no, non lo si convince così facilmente. <Uhm...bene..> ed è un mormorio affrettato il suo, basso e roco, <ma non ti credo, e noi due dobbiamo parlare..> lo dice a chiare lettere, osservandola ancora un momento, < e non amo i no come risposta> chiaro e cristallino, prima di lasciarla lì, perchè da qualche parte qualcuno reclama la sua presenza. Una ragazzetta smilza, dai capelli rossi e piena di lentiggini, al quale relega un saluto cristallino, un <Ciao> piuttosto caldo, con sorriso al seguito, si fa pagare ovviamente, riponendo tutto dove dovrebbe, prima di voltarsi in direzione dell’altra, e con tutta la pazienza di cui Salazar lo ha dotato, schiaccare quel bacio rapido, che probabilmente farà avvertire l’odore di mandorle. Seh. Seguitato da un <Grazie> sempre piuttosto gentile e via insomma. Riluttante o meno deve.
16:58 14/2 Domhnall_MacGillivray [chiosco] <Mhm..> mugugna aggrottando per un attimo la fronte mentre nella sua mente spunta il confronto tra le due sestine Grifondoro, <Beh, non male in effetti. Ma sai chi altra meriterebbe? La Carrot. Se solo lasciasse in dormitorio quella Firebolt che ha su per il c*lo, farebbe un piacere a tutti.> il tono basso mezzo cospiratorio ed un’occhiatina complice prima di spostare la sua attenzione su ALY regalandole un sorrisetto divertito a quella proposta, ribattendo <Se passa CicciaFibet come minimo paga per tre o quattro eh.>, con quel filo di cattiveria che non manca mai neppure dopo il perculamento più che evidente di quelle lettere “scritte” dalla stessa poveraccia. <A me basta baciare qualche gnocca ma va bene, ci sto. Chi perde deve dichiarare il suo amore ad una persona scelta da gli altri due?> butta lì con un sollevarsi rapido delle spalle. Non gli scappa comunque l’ammonimento di MORGAN, al quale risponde con un rapido cenno della mano che sta un po’ a dire “seh seh tranquillo”, contiamoci. E non è neppure iniziato il tutto che lui già si prende una pausa… o meglio, si fa i bolidi proprio con la scusa del <E va bene, faccio il sacrificio di inaugurare il banco con.. ALAYSHA.> sorrisino sghembo mentre lo sguardo si posa in quello di lei, con tanto di breve ammiccamento mentre prende posto davanti alla Grifondoro, poggiandosi sul bancone con il braccio sinistro in una posa molto da grinzafico al bar. La mano destra fruga nella tasca e ne estrae presto alcune monete sonanti che le allunga con un <5 falci, meglio essere generosi per una causa così importante… no?>, la mano che resta però a coprirle con nonchalance lì sulla superficie del banchetto, ed un angolo del sorriso che si solleva con complicità e malizia non celata per quindi ovviamente sporgersi col busto e col viso verso la quintina per reclamare il suo bacio… ovviamente, manco a dirlo <Sulle labbra o mi riprendo i soldi… bisogna dare il buon esempio, vero?> sussurrato quando si è avvicinata abbastanza perché lei possa sentirlo meglio degli altri presenti. Che scherzi o meno non è poi così chiaro però nonostante lo sguardo vagamente divertito che le rivolge.
17:08 14/2 Brandelis_Macgillivray [pausa pranzo| Sala d’ingresso, chioschetto dei bacini, San valentino] Certo che possono tirare su il prezzo. Questo è quello che dice Savin prima di ritirarsi e fare cenno ai morti che camminano almeno di mettersi un finto sorriso sulle labbra. Ma torniamo al rosso in questione. Se per la maggiorparte degli abitanti del castello questa giornata sta andando male già solo a giudicare dai capelli di Bekha e le altre facce lunghe del chiosco dei baci (mai avrei pensato di vedere Savin sorridere più contento di altra gente, e invece…) che dovrebbe essere un luogo di amore e felicità (?), per Brandy invece...è una giornata molto strana. Iniziata strana, e ancora non si è ripreso. In mano una mini scatolina di cioccolatini, che sta guardando con un misto di espressioni da far invidia al peek-a-boo per i bambini. Confuso per la maggiorparte, le sopracciglia scure corrugate, ogni tanto si deve mordere il labbro forte per non esplodere letteralmente a saltellare come fosse sotto polvere di drago. Si passa la mano tra i capelli rossi disordinandoli anche più di quanto già non siano, borbotta qualcosa tra sè e e sè con una faccia incredula, poi sorride….è più strano del solito, praticamente, soprattutto perchè sta avendo apparentemente questo discorso emotivo proprio con una scatola di cioccolatini inanimati. Che per la cronaca (nel mondo magico non si può mai essere sicuri) non gli stanno rispondendo, perchè non sono vivi. Intanto cammina, scende le scale e si dirige in sala d’ingresso, lui e la sua scatola. Alza lo sguardo solo quando è praticamente in vista del chioschetto adibito agli sbaciucchi. < IL CHIOSCHETTO DELLE MERAVIGLIE!> come preferisce chiamarlo. < Cousbrooo! > chiaro che prima di tutto si saluta la famiglia. < come sta andando?? Hai già le labbra stanche?? Ciccia Fibet è passata a mangiar….baciarti?> e se arrivasse nel momento del tentato bacio ad ALAYSHA, inciterebbe il cugino a suon di <BACIO BACIO BACIO!> perchè ci si deve sostenere tra consanguinei (...) Uh oh, ma guarda che altra gente c’è qui. Un MORGAN selvatico che guarda solo di sfuggita perchè...si, ma tanto è occupato a parlare con BEKHA, quindi non ha da mettere su conversazione. E a proposito.. <ma che è successo, che so ste facce da funerale? Nemmeno alla seconda morte accidentale di zio Artroto avevamo ste facce…Non sono certo che si attirino i clienti cosi… > beh, poi vede ALYSHA, e la storia cambia <COSI INVECE E’ GIA’ UN’ALTRA STORIA. Ciao, ChocAlyscious > che labbra pucciose che hai. < dove mi metto in coda? O devo prendere qualche numero?> Il tono di voce è...abbastanza alto da farsi sentire almeno da chi c`è intorno a loro. Cosi, tanto per.
17:15 14/2 Alaysha_Heulberg { pausa pranzo, sala d`ingresso, chiosco } Ha semplicemente lasciato andare il cioccolatino senza osservare la sua meta d`arrivo, gli occhi chiari fissi sulla chioma di BEKHA senza riscontrare nessun cambiamento. E come non mutano i colori nella Corvonero, niente lascia trasparire sul volto della Grifondoro l`effetto desiderato e non ottenuto. Inclina dunque il capo, sbatte due volte di troppo le ciglia lunghe, le labbra dischiuse come a voler dire qualcosa senza però effettivamente pronunciare nulla - le sorride però, un accenno di nuovo, uno di quelli che tanto ormai dev`essersi per forza di cose abituata a dover interpretare. Magari un: niente non c`è di che, oggi. Domande invece? zero o non adesso almeno, impegnata com`è ad osservare le reazioni di EVANNA, indice e pollice intanto portati alle labbra per levare via le ultime tracce di quel cioccolatino a quanto pare non servito alla causa. Va quindi a mimarle il punto, a puntellarsi di nuovo al ripetere di lei per rafforzarle il concetto < .. > ed inevitabile, in silenzio, finisce per spalancare due file di denti bianchi quando il rossore andrà spalmandosi sul viso della secondina, il dorso della mano destra contro la bocca giusto per coprirsi una risata bella e buona - non di quelle sguainate eh, di quelle che ecco magari una Bebe in classe a random potrebbe trovare un po` troppo femmile per farci intendere. < lo dico solo per te > e ora sì è un avvertimento. Hai fatto bene a metterti vicino a lei: saprà sicuro metterti in guardia da quel dato bacio capace di farti cadere morta stecchita dalle scale. < Vuoi? > ma siccome è davvero buona è cara lascerà scivolare la mano destra in tasca per tirarne fuori un altro dei suoi cioccolatini, pronta ad offrirlo ad EVANNA a mo` di incoraggiamento < è per gli animali > scrolla le spalle, ripetere probabile parole già dette - ma infondo è lì per loro anche lei? Ed ha ancora forse quel dolciume issato all`arrivo di DOMHNALL, un`occhiata breve anche a BEKHA e MORGAN nel voltarsi ad osservare il terzino in posizione < .. > ma silenzio, il solito, di quelli che usa quando pondera cose < Aly > e oddio quant`è strano quel quasi chiamarsi da sola < questo vale? > ma non guarda ALYSHA visto ch`è tutt`occhi per DOMHNALL, lì ancora abbassata di busto sul banco, protesa in avanti, le nocche ancora sotto il mento ed il visino in effetti a tutta disposizione < mh > potrà seguirle lo sguardo grigiastro scendere giù sulle labbra del Serpeverde, sulla mano poggiata sul banco, poi di nuovo sui propri passi in contemporanea ad un sorriso dolcino, spalmato, deliziata da non si sa mai cosa < vero > ed è il collo ad andare avanti verso il viso del ragazzino, la mano che dalla nocca cercherà di posarsi su quella dell`altro intento a coprire le cinque falci, la destra che mollata la caramella porterà l`interno della punta delle quattro dita a toccare le proprie labbra, poi quelle di DOMHNALL in un bacio che in effetti a suo modo è davvero sulle labbra - o no? o no? chi ha stabilito le regole? e poi il cliente non ha ragione vero Savin? il commercio è cattivo ed infame e le parole possono essere rigirate, vero? < Aly è uno per me? > e se lasciata fare, se riuscita, sbatacchierebbe gli occhioni finalmente verso ALYSHA, un crollare dalle nuvole bello e buono, un "dai partecipo anche io". Ma EVANNA tu non ci fare caso.
17:22 14/2 Rebekha_Grimes [14.II pausa pranzo | sala d’ingresso chiosco] {Cerca di essere un minimo rassicurante con la povera EVANNA che sembra nervosa, ma purtroppo non ce la fa, nessun contatto fisico di appoggio o sorriso radioso è solo morta dentro e fuori. Neanche fosse spezzata dentro, c’è da chiedersi perché una persona del genere abbia organizzato qualcosa del genere, beh sappiatelo una settimana fa non era così anzi. Purtroppo non riesce a rendere contenta l’amica, osserva ALAYSHA e come le porge quell’offerta che però tranne un timido sorriso non fa altro. Ci spiace ma la settimana ha proprio fatto schifo. Cosa che aiuta DOMHNALL visto che non ha sentito la radio e quindi non gliele ha suonate per quello che ha detto su di lei, ognuno ha i suoi lati positivi nella vita almeno su questo ci possiamo contare. Quando MORGAN si avvicina lei cerca di rendersi più distaccata possibile, lascia infatti che sia il ragazzo a parlare e sa bene che non è convincente, sa bene che le mutazioni hanno preso il controllo, purtroppo è sempre stata più emotiva che altro e adesso la cosa si rimette a nudo, mostrando lo schifo che la segna al momento. Sente le parole del serpeverde sulla conversazione che devono fare e scuote il capo} non c’è bisogno {va a dire lei cercando di svignarsela prima che sia lui a mettere in chiaro che non accetterà un no come risposta. Prende un respiro quando lui si allontana neanche lo avesse trattenuto tutto il tempo che MORGAN era stato nella sua sfera di azione. Lascia quindi che tutti prendano posto mentre lei annota più o meno la situazione generale o forse sta solo scrivendo il suo epitaffio, dipende da come vogliamo vederla. Certo che apprezza l’iniziativa di ALAYSHA quando guadagna quei cinque falci fregando DOMHNALL a quel modo, un sorriso leggero per lei, ma nulla di più solo cupa e tetra oggi. Insomma Mercoledì Adams al momento sarebbe nulla a confronto.
17:23 14/2 Alysha_Southwell [14/2, pausa pranzo – Sala d’ingresso] Ecco MORGAN, così le piaci. Serpeverde e combattivo. < ovviamente > e il sorriso con cui risponde al suo è del medesimo mood, smagliante e luminoso come il fulme di un primino < bisogna rendere interessate la competizione > e se la crede, se la crede davvero un sacco sta sbarbins alle prime armi, poveri noi. E DONNIE ci mette del suo per rendere importante la competizione. Valuta, mordicchiandosi il labbro e socchiudendo appena gli occhi per individuare una lista di persone che potrebbe proporre < bello sì, ma deve essere detto durante la cena, detto dopo aver mangiato una caramella silenziosa > che amplifica la voce e non ci sono scuse se non si conosce il sonorus come incanto. Che scherzi pericolosi che si mettono a fare. Si sente chiamata dalla quasi omonima e, beh, se possibile il sorriso si fa anche più grande < partecipi anche tu ALY? > sì beh, è strano davvero. Fa spallucce, annuendo con calma < direi di sì, ma valgono solo tre falci tra noi > così, per screditare in partenza il gioco facile del compagno – non siamo fessi a serpeverde. Siglato il patto, però, lascerebbe agli altri di impegnarsi come meglio credono. Lei invece si issa, con le braccia, da sopra il banchetto sorridente e ruffiana – visto anche che ha davvero pochi mezzi fisici per attirare persone, oltre all’essere carina e serpeverde – iniziando a chiamare le persone che vanno a pranzo o escono dalla sala d’ingresso < BACII! 3 FALCI UN BACIO > ci starebbe così tanto una similitudine con Molly Malone ma non essendo irlandese ce la risparmiamo < BACIA CHI PREFERISCI > e si sente vittoriosa perché è l’unica – a parte Donnie – che pare non gli sia morto il gatto < E SALVI UN MOKE! >. Sì, sta un po’ sparando a caso le creature di cui si occupa il wwffb. < HEY! TU! SI’ TU, TIPO CARINO > ma chi? Qualcuno che magari a appena sceso le scale centrali, magari < NON VUOI DARE UN BACINO PER- > e si interrompe, voltando lo sguardo all’indirizzo di BRANDY appena sopraggiunto < Oh, CherryB > smile divertito, smettendo di stare sulle punte e cercare di attirare la clientela < mh, nessuno, sono tutti così timidi > o forse sono spaventati dall’aura di tristezza generale che incombe sul banchetto < che ne dici di essere il primo della giornata? > ammicca, allungandosi un po’ verso il rossino tassorosso < tre falci e la promessa che saranno destinati ai Kelpie scozzesi > esistono? Ma comunque che importa, tanto sta già facendo la carina con il compagno, sorridendo e portandosi dietro l’orecchio un ricciolo, così da guardarlo dal basso – svenevole < oppure per 4 falci puoi decidere tu a chi destinarli > e bam, un bacetto volante, solo per sottolineare il concetto di “bacio”. Ma è di nuovo ALAYSHA che ne attira l’attenzione e viene facile alzare un pollice a confermare il punto fatto. < dove eravamo? > CHERRYB dov`è il nostro bacio?
17:33 14/2 Evanna_Winchell [ Sala Ingresso | San Valentino, pausa pranzo ] Tranquilla BEKHA nonostante i suoi occhi facciano tranquillamente capire il disagio che prova al momento, ha trovato supporto - per ora - in ALAYSHA che è tanto gentile da mandarle qualche sorriso random e offrirle pure un bel cioccolatino. Qualcosa ci ha guadagnato in tutta questa storia alla fine. La risata di ALAYSHA non sembra infastidirla, comunque, che tanto lei non se la prende mai. Anzi, sembra farle tutt`altro effetto, infatti, oltre che ad arrossire ancora di più - ma è possibile ? - riesce pure a cacciare fuori un sorriso più a suo agio del solito verso la quintina. Quando poi la ragazza le offre il cioccolatino, si affretta ad annuire e ad afferarlo. « Grazie » fa pure ampliando appena il sorriso prima di scartare il cioccolatino e ficcarselo in bocca tutta contenta. Se ne resta comunque lì accanto ad ALAYSHA stile ombra mentre osserva il resto degli studenti chiacchierare delle più disparate cose. Si impiccia giusto con le orecchie osservando curiosa l`attaggiamento da piacione di DONNIE verso ALAYSHA, prima di scoppiare a ridere quando la quintina ` soddisfa ` la richiesta del ragazzo in tutt`altro modo da quello che probabilmente si aspettava. « Ma allora così » lo faccio anche io. Non conclude la frase ma si fa intendere, gli occhi che sbattono un paio di volte in più nell`osservare la situazione intorno a lei. Forza dai, non fate i timidi - emh emh - e fatevi dare un bacetto sulla guancia da sta tenerona.
17:35 14/2 Morgan_Rothschild [Pausa Pranzo|Sala d’ingresso-Chisco dei baci] Una risatina abbandona le labbra al commento di DONNIE, ma la smorfia è palese quando si parla della Carrot, scuotendo il capo, <Nahh, quella non ci passa di qui neanche a pagarla, amico> anche perchè da quello che ha capito gli interessi sono decisamente fuori da Hogwarts al momento, se ci ha visto giusto. Per il resto la questione sfida non gli interessa, anche se abbozza un sorrisone verso ALYSHA quando propone quel pegno da pagare in merito, < Ecco, lei si che è un genio, DONNIE> perchè lo pensa davvero evidentemente, ma lasciandoli al loro destino, tra l’altro ha davvero la testa altrove per premurarsi di pensare a quanti baci deve infilare uno dietro l’altro per vincere la sfida con quei due nel caso. Capitelo, stare lì gli mette già ansia a sufficienza. E comunque non è che la presenza di BEKHA lo faccia sentir meglio, e per quanto lo stomaco gli sia finito chiuso in una morsa, che non riesce ad esternare in nessun modo a differenza altrui, non se la sente davvero di andare avanti così. Le si avvicina, e la risposta che la CORVONERO le relega è la cosa peggiore di questo mondo. Seccandolo solo ulteriormente, visto che era andato lì con i buoni propositi. Tant’è che finisce con lo scuotere il capo, e relegare alla quartina uno sbuffo evidente di quanto odi certi atteggiamenti del gramo. Ma se l’altra ha intenzione di crogiolarsi nella disperazione, la lascerà fare. Non è lì per fare la crocerossina dopotutto. Tutta la successiva attenzione è catturata però dall’arrivo di un BRANDY altrettanto selvatico, con una scatoletta in mano che se ne va in giro a cercare baci da qualcuno a caso (??), cosa che lo costringe a ruotare il capo in sua direzione schioccandogli un’occhiataccia di quelle che, beh, se potrebbero, incenerirebbero sul posto, ve lo possiamo assicurare. <Ciao anche a te eh..> saluta verso il BFF, accompagnando quel saluto velato da parecchia ironia, con un sorriso a trentasei denti verso il tassorosso. Oggi è possibile che ci siano come previsioni meteo, possibili uragani, si. Ma non è ancora dato saperlo. Intanto lui, con il suo sorriso migliore, si è già avvicinato al banchetto, che si presume essere abbastanza largo da dare spazio a tutti di fare quello che va fatto ecco. Premurandosi di occuparsi della signorina capelli rossi, appena giunta lì a chiedere il premio di consolazione per San Valentino, vista la sfiga che deve perseguitarla, o almeno così la pensa lui, ecco. Che cattivo. Di sicuro non starà lì a propendersi in chissà quali smancerie del caso, ammicca per ammiccare, sorride per sorridere, reclinando il capo e smollando quello che è un bacio che non ha niente di frettoloso certo, ma neppure chissà quanto interessato a restare in quella posa. Facendosi pagare e liquidando il tutto rapidamente con un grazie a favore della causa che stanno sostenendo lì. Certo, lui è quello rapido e conciso. Il quadretto DONNIE ALAYSHA lo diverte di rimando, concedendogli una breve risata del caso, < Certo che se ti fai fregare così..> verso il compagno di casata, prendendolo in giro ovviamente bonariamente. Ma la risata scema subito si potrebbe dire. IL PROBLEMA chiamiamolo così è che l’arrivo di BRANDY mette a soqquadro mezzo mondo, e boh, non ha idea neanche del motivo per cui tutta la scenetta con la SOUTHWELL gli dia così fastidio. E se lo sa, preferisce mettere a tacere tutto. Tant’è che sono le a malapena le mani a chiudersi in un mezzo pugno di fastidio, mentre sulle labbra compare un evidente smorfia del caso. Gli occhi roteano al cielo per mezzo secondo, tirando un sospiretto al seguito, mentre è ben deciso a concentrarsi su altro. Seh. Se no ciao dignità.
17:47 14/2 Domhnall_MacGillivray [chiosco] <Affare fatto.> e pubblica umiliazione sia per il perdente. Daaamn. Non potete però intortarlo così, è una mente semplice quando si parla di gonnelle. Non c’è quindi da stupirsi se sia lì, col cuore colmo d’attesa per quel bacio da parte di Alaysha che… non arriva. O per meglio dire, arriva per vie traverse che a lui non stanno affatto bene. Non ha neppure ben capito subito che cosa sia successo, lo sguardo che rimane mezzo imbambolato dalla confusione per qualche attimo prima che sbatta le palpebre, la fronte si aggrotti e metta su un piccolo broncio. <Ehi, non vale..!> e fa per riprendersi le falci anche, peccato che ci sia già la mano della Grifondoro a difenderle. <Mpf. E va bene… va bene.> il tono e lo sguardo che si fanno più arrendevoli e un tantino rassegnati, il petto che si gonfia e sgonfia in un profondo sospiro apposta esagerato, <Tanto i fondi del pudding mi avevano detto che una bella ragazza dagli occhi color del cielo di Scozia si sarebbe fatta desiderare un po’ oggi, prima di cedere..!>, o mica se l’è presa davvero in fondo. Anche perché ha apprezzato, in seconda analisi, l’aggirare delle sue stesse parole. Tanto che le regala anche un occhiolino divertito prima di spostare la sua attenzione su EVANNA lì vicino, <Winchell, lo sai che ci faresti guadagnare molto di più se optassi per baci normali anziché sulla guancia..? Te lo dico per esperienza perché io non pagherei mezza falce per baciare SOLO sulla guancia una ragazza.> uno stringersi di spalle mentre intanto sta facendo il giro del bancone per trovarsi dalla parte che gli spetta, trovandosi così alle spalle delle due. <Se vuoi te lo insegno io per 10 falci. Ricorda che è per una buona causa… gli animali soffrono ad ogni secondo che passa senza che tu faccia qualcosa.> e nonostante quello che dica sia buttato lì con una certa leggerezza, sono argomenti importanti. <Tic tac, tic tac. Un cucciolo di snaso sta rischiando la pelliccia.> così a rigirare il dito nella piaga. Però sorride, un ghignetto sghembo poco raccomandabile mentre aggiunge un ultimo <Sai dove sono, se ti servo.> indicandole col un cenno del mento la sua postazione a tipo due o tre persone di distanze. Ma passiamo ad ALYSHA e BRANDY, ché non ci siamo persi la cosa… e ad un paio di passi dietro la Serpeverde, lui solleva pure i pollici con un gran sorrisone di incoraggiamento tutto per il cugiiiino!
17:56 14/2 Lancelot_Hevenge [ Pausa pranzo - Sala d`Ingresso, chiosco ] Lui è di quelli che vade retro San Valentino, i fidanzatini, le coppie, i regali e la monogamia. Ma, e nessuno ne dubitava, non disdegna baci da qualche manzissima cbcr o qualche ragazza già cresciuta che trova particolarmente di suo gusto. Se poi è per le creature magiche, insomma, cosa volete di più? A lui piacciono le creature magiche - in un certo senso si considera un animale, quindi dieci punti aggiunti alle bestiole - e piacciono le ragazze: tombola. Ecco perché è lì con una parte dei suoi risparmi ben nascosti della tasca, pronto a sborsarli per una giusta causa, pubblica e privata. Indossa la divisa purtroppo, per quanto il cravattino si sia perso per strada, la camicia sia fuori dai pantaloni e le maniche siano arrotolate fino ai gomiti. Il piercing al sopracciglio sinistro è sempre lì, ancora più visibile considerato come inarca il sopracciglio mentre si avvicina con camminata spavalda al chioschetto dei baci, passandosi la mano tra i capelli e spettinandoli di più che James Dean mi fai un baffo. « Ehi, Aly » ce l`ha con ALAYSHA, la sua compagna di classe. « Avete già raccolto un po` di moneta? » a sottolineare il tutto, estrae dalla tasca una moneta, lanciandola in aria e riprendendola al volo, mettendosi poi a rigirarsela tra le dita. « Sono venuto a dare il mio contributo » detto con quel sorriso marpione che da sempre lo contraddistingue, mentre sposta gli occhi sulle altre ragazze presenti al banco. E se BEKHA si becca un occhiolino, il sorriso diventa più un ghigno quando gli occhi si fermano su ALYSHA. Fa qualche passo in sua direzione, anche se è impegnata con BRANDY che sarà mai, lui ha intenzione di cacciare falci per tutte. « Torno subito da te » ad ALAYSHA, sì e con tanto di occhiolino, ma ora è ad ALYSHA (mi state uccidendo con i nomi) che si rivolge. « Sono sicuro che dopo un bacio con te, tutte le creature in via di estinzione verranno salvate. » della serie i tuoi baci sono il canto del paradiso. Ha sempre queste frasi che boh, aiutatemi. Lancia di nuovo la moneta in aria, riprendendola subito dopo e chiudendo il pugno. « Posso? » a BRANDY, sì, con un sopracciglio inarcato molto eloquente mentre in pratica sta tentando di prendere il suo posto davanti al bancone. Non dà tempo ad ALYSHA di parlare che, da lupo maschio e cacciatore, ha allugato la mano destra dietro il capo della quartina, affondandole le dita nei capelli e... tirandola a sè. China il capo e si sporge oltre il bancone, padrone di se e con il controllo della situazione in mano, con unico obiettivo le labbra della serpeverde - le avete viste? - per un bacio non proprio delicato. Forse un filino intenso, un filino passionale, in filino che ci prende un po` troppo la mano e cerca di dischiuderle le labbra, portandola a piegare la testa allo stesso tempo. Lot è così, ti prende e ti sconvolge, è un gemello kaboom dopotutto.
18:05 14/2 Brandelis_Macgillivray [pausa pranzo| Sala d’ingresso, chioschetto dei bacini, San valentino] <ehm...ciao…eri occupato..> beh, si volta verso MORGAN quando si sente salutare (ed è chiaro come il sole che il saluto sia per lui, insomma.) Un sorrisetto disagiato per il bff, con tanto di schiarimento di gola. <come va…? Passata tanta gente..?> ...e questa è un po’ una frecciatina, contando che non specifica il sesso di questa gente che dovrebbe passare a baciarlo. Ma torna a concentrarsi su altro molto presto, prima che l’imbarazzo si faccia troppo insistente e debba correre via come ha fatto da una certa giornata a questa parte. Ma il trauma pian piano lo supera eh. Questo è uno dei passaggi sulla via della guarigione, passare a sbaciucchiare una certa ricciolina dalle labbra che sembrano fatte apposta per essere sbaciucchiate al chiosco dei baci. Prima però deve condividere la sconfitta di DONNIE con un <buuuuuuuu questo è barareeee> per poi ridacchiare al corteggiamento del cugino, completo di complimenti. <è vero!> che i fondi del pudding hanno parlato. <hanno anche detto che al chioschetto sarebbe passato l’acchiappacaviglie….> ...ciao DONNIE, non ti libererai mai di questa paura d’infanzia che il tuo cousbro ha deciso di farti avere. E di ricordarti nei secoli dei secoli. < EVANNA, è un esperto!> ma lascia il convincimento tutto al cugiiino, lui ha altro a cui pensare. Solo dopo che ha visto il segnale di DONNIE, perchè non vuole mica baciare la ragazza di qualcuno senza consenso...E beh, poi si concentra tutto sulla piccola GiorgioMastrota che cerca di vendergli baci a prezzo alto per una causa che non interessa veramente a nessuno dei due. Una cosa però è certa. A Kill farebbe piacere sapere che ha speso un po’ di più per le creaturine. <d’accordo! Ti do 5 falci perchè sei bella come le piperille.> ...il suo modo di fare complimenti è ben diverso da quello dell’altro MacGillivray, si. Prima le da 5 falci come concordato, poi aspetta che le metta via, mentre saltella sul posto leggermente agitato. Leggermente tanto. E poi si appresta a sporgersi e chinarsi per chiudere le distanze con quella bella gnometta che ha davanti, per posare le labbra sulle sue. Chiude anche gli occhi, pensa te. Gli rimarrà tutto il gloss addosso? Possibile, ma ne andrà fiero tutto il giorno, perchè ha ricevuto il primo bacino della giornata. Che è un po’ esitante, e ancora non sa bene che farsene delle mani che appoggia al bancone quindi, ma un po’ di potenziale c’è. Chissà grazie a chi…. Quando si stacca, piuttosto presto, si accorge solo in quel momento che c’è LOT in fila dietro di lui. E < oh! Certo certo!!> prego Sensei, facci vedere la tecnica, e perdonaci se siamo un po’ creepy a guardarti per imparare. < woo…> ecco, appunto. Ora sa cosa fare con le mani.
18:12 14/2 Medea_Galbraith [Pausa pranzo|Chiosco dei baci] Lei arriva (?). In ritardo, in anticipo rispetto al suo "cambio", ma arriva post pranzo a quel chioschetto, forse giusto per accollarsi ad ALAYSHA e distrarsi dagli auguri che continuano a pioverle e no, non per San Lavandino, ma per il suo compleanno. Forse è tutta una tattica per evitarli, fare quella che nonostante schifi la festività, l`accoglie a fin di bene per le sue adorate creature. La divisa è ancora in ordine, straordinariamente, e i capelli sembrerebbero essere più rossi del solito, decisamente più rossi del suo colore naturale, specialmente in alcune ciocche. Ci sarebbe da chiedersi se sia l`effetto di un tubo di Streghet!, sì, ma non ditelo in giro visto che potrebbe anche essere un semplicissimo shampoo illuminante per quello che è già il suo colore di base. Comunque, bando alle ciance. Non ha tolto quei piercing, quelle due piccole pietre d`ametista violette sotto il labbro inferiore, che considera ottimali per la causa per la quale si sta immolando, e fosse per lei si sarebbe portata anche i pon pon. D`altronde, zompetta appena, piombando al chioschetto giusto alle spalle di ALAYSHA con uno [Sha!] di saluto, che in primis è tutto per lei [Hai già baciato qualcuno?] l`avrà vista con i soldi in mano? Non lo so, forse. Adocchia anche LOT, subito dopo essersi allontanato da ALYSHA, ed è lui che segue con lo sguardo (ma va)...fino ad incrociare la scenetta ALYSHA - BRANDY e ritrovarsi a morire dentro poi. Questione di pochi secondi, tipo. Si affoga con la sua stessa saliva ed è attorno al braccio di ALAYSHA che stringe la mancina, sentendosi un attimino morire perché no, non aveva fatto i conti con questa eventualità, va bene?! Ma.. perché c`è un ma. Molla il braccio alla povera concasata, deglutisce forzatamente ed è con un [Aspetta eh.] che ci si allontana - scusa, SHA -, avvicinandosi a BRANDY - giusto lì vicino, eh?! casualissimo - e schiudendogli il sorriso migliore che può dedicargli. [Non hai già speso tutte le tue falci, vero?] non ha nulla nemmeno l`aria di una che ci sta provando con qualcuno, che ci flirta o chissà cosa, ma si dà il caso che qualche atteggiamento abbia saputo rubarlo, negli anni, qui e là dalle femminucce della sua classe. E per quanto non le stia poi così bene, per quanto le sue guance abbiano già preso un evidente color Grifondoro, solleva tre dita..e sfrutta l`arma segreta (?) [Che ne dici di farmi un regalo di compleanno?] eh, BRANDY? [Lo so che non si chiedono, mmaaaaa..] ma lo stai chiedendo lo stesso? Naturalmente, prima incasserebbe le falci..ma poi, eventualmente, non è che si farebbe troppi problemi, a dare un bacio come si deve. Nel senso. A schiuderle, le labbra. Certo, aiutatela ad aiutarsi nel diventare di 50 sfumature di rosso sulle guance. Ma quello è un dettaglio trascurabile.
18:15 14/2 Evanna_Winchell [ Sala Ingresso | San Valentino, pausa pranzo ] Il suo essere un po` impacciata è giustificato in parte dall`essere timida che mannaggia merlino e un po` dall`età che la tiene ancora ancorata con la testa fra le nuvole. Poi convinta com`era di dover dare teneri e innocui baci sulla guancia, capirete l`ansiotto che le prende quando vede sbaciucchiamenti a destra e manca. Gli occhi che si spalancano pure troppo dopo aver visto il gesto avventato di LOT su ALYSHA. Della seria ` ma la sta mangiando o cosa? `. Domande giustamente da bambina insomma. Ci stanno dai. Ma tanto arriva DONNIE a farla un attimino cadere dalle nuvole con quell`affermazione più che giusta che segue proposte azzardate. « I-io » eccallà balbetta pure ora, inutile descrivere il colorito del suo viso. Proprio una bella iniziativa ha avuto si. « Si, beh.. lo so » riesce a formulare sbattendo un paio di volte le palpebre e deglutendo le palpitazioni del cuoricino che sente in gola. Sta andando in pappa insomma. Gli occhietti si fanno bassi quando con molta nonchalance DONNIE si offre volontario per insegnarle... alimentato pure da piccolo incitamento di BRANDY. Va che si convince pure, per gli snasi intendiamoci. O magari perché subisce pure lei il fascino dell`intraprendenza di DONNIE chi lo sa. I più grandi attirano dai, si sa. Si schiarisce la gola lanciando qualche occhiata verso ALAYSHA, che non si sa bene se sia una richiesta di aiuto o la ricerca di qualche incoraggiamento. Comunque la vita è una e lei la timidezza, ogni tanto, sa dosarla per questo farebbe per fermare DONNIE prima che quest`ultimo raggiunga la postazione. « Va bene » davvero? Trattiene il respiro comunque, le manine che si posano sulle guance bollenti per placare qualche spirito. « Ma.. 10 falci? » il sopracciglio che si alza e l`espressione un po` scettica. DONNIE mica sei fatto d`oro, umh? Comunque ormai pare essersi messa in testa che ci sta, meglio non pensarci troppo. Infondo il serpeverde ha ragione, ha poca utilità con quei bacini sulla guancia. Poi dev`essere una cosa innocua, si? Mica come LOT e ALYSHA. « Per gli animali » si continua a convincere ma a piccoli passi si avvicina a DONNIE. E insegnaci va.
18:20 14/2 Alaysha_Heulberg { pausa pranzo, sala d`ingresso, chiosco } E` ancora con gomiti, avambracci e pancia aderenti al banco, le gambe un poco flesse ed un piedino incastrato dietro l`altro in una delle sue tipiche posizioni contorsionistiche che boh, è solo tutto grazie a quel senso femminile che riesce a starci. Ha giusto lanciato un`occhiata ad ALYSHA per cogliere domanda e regola appena stabilita, il canino che scende gravoso sul labbro inferiore a placare un sorriso enorme e divertito nel tornare ad osservare qualunque reazione abbia suscitato in DOMHNALL, di scorcio qualcosa di sfumato anche in BEKHA ma di un quindicesimo rispetto a qualunque sorriso sia in grado di fare - poi, poi magari fuori da tutto questo una bella chiacchierata ci sta mh? ora no, ora è troppo occupata a mostrare raggiante quel suo sorriso vittorioso, dolcino, quasi quasi infantile, sfumato in curiosità taciuta al fattore Pudding, ripreso nell`issare le dita sottili ad osservare le cinque falci nominate - che oh, ci aspettavamo un paio di caramelle tutti gusti + 1 in realtà sssh. < Tre per il bacio, due in offerta > detto di un candore disarmante, di chi sfarfalla ciglia da degna Miss Unicorno Rosa, di chi a quanto pare ha intenzione di aggirare pure le frasi di ALYSHA < Sei gentile DOM > giuriamo che non è una presa per i fondelli, è un complimento vero e proprio a mo` di ringraziamento prima di voltarsi ad osservare EVANNA e la sua mezza frase lasciata lì, nemmeno troppo difficile da terminare mentalmente - che poi è pure sotto attacco poverina < no > intasca il compenso e scivola le dita a sfiorare il capino della Corvonero, la stessa cura che riserva ad una certa Alexandria a caso < quel primino sembra guardare te > più in la, in mezzo ad altri studenti random fermi nei pressi o per curiosità o per imbarazzo < e poi .. > lascia la frase sospesa, forse ad intendere l`imbroglio di prima, forse semplicemente perché dimentica, forse probabile anche per l`arrivo di un LOT che lancia parole, ruba la scena e sgraffigna baci senza manco darle il tempo di replicare alla domanda. Però oh riesce a seguirlo con lo sguardo, a dischiudere la boccuccia in una vocale muta, a voltare la testolina nell`osservare il piccolo esemplare di MEDEA abbarbicata al proprio braccio - e basterebbe fare uno più uno insomma < Med > e l`indice s`issa proprio su LOT < sei gelosa? > diretta come solo un coltello nella piaga saprebbe fare, schifosamente dolce come il miele, appesa alla sua nuvola rosa inconsapevole di cosa sia il tatto. Però oh, il sopracciglio inclinato è segno di preoccupazione alla fine, tanto più che le si stacca in favore di BRANDY. E non può fare a meno d`osservare la scenetta, per tornarsene su EVANNA < alla fine si diventa così > ed indica LOT, forse MEDEA, forse chiunque voglia pagare per un bacio che per lei ha tutt`altro significato. Ma oh son lì per uno scopo e ALYSHA bacio rubato o meno è decisamente quella che lo fa nel modo giusto, una risata che per forza di cose le scappa ancor prima che questa venga messa a tacere da LOT. Dal canto suo comunque non sembra adottare la filosofia del voler attirare la clientela, standosene buona nel suo posticino a mangiucchiare cioccolantini, ad offrirne, a venderne, a smerciare baci in fronte a probabili ragazzini più piccoli bisognosi di affetto - rigorosamente con palmi alle guanciotte e bacio in fronte manco fosse Biancaneve.
18:24 14/2 Alysha_Southwell [14/2, pausa pranzo – Sala d’ingresso] < un bacio è un bacio DONNIE > peccato che sia solo tecnicamente un bacio ma a lei vanno punti in saccoccia e poi le ragazze hanno sempre ragione a prescindere. Punto a MISS unicorno rosa 2072-73 e pluffa al centro per questa corsa ai baci per …una buona causa. Sì, gli animali dicevamo. Hanno bisogno di soldi, vero. E si accoda - dimmi tu se non è una buona socia DONNIE, davvero – a BRANDY e al suo dire ad EVANNA, perché ammicca, alla più piccola aggiungendo un < sa davvero dove mettere le mani, fidati, ma al massimo darei cinque falci > che dovrebbe sottolineare l’esperienza del terzino ma… ok. Smile sornione proprio a DONNIE prima di rivolgersi al cugino e tornare un attimo al loro conticino in sospeso. < cinque > e sorride, che è tutto un sorriso proprio, con tanto di nasino arricciato per il divertimento di essere assimilata ad una piperilla < allora vorrà dire > mentre recupera le monete e le mette nel fondo cassa – immagino una scatolina - < che sarà il primo miglior bacio della giornata >. Lo vede muoversi e, oh, alza un pochino gli occhi al cielo per quel lieve nervosismo che sembra prenderlo. Scuote la testa e i riccioli di rimando prima di alzarsi sulle punte e allungare le mani vicino al volto del compagno, in modo da dirottarlo per bene sulle proprie labbra e tenere – in parte – il controllo del tutto. Un bacino morbido, di chi qualche bacio serio l’ha già dato ma nulla che possa innervosire di più il compagno o, peggio, metterlo poi in imbarazzo a lezione o che, giusto i pollici che accarezzano un po’ e… tranquillizzarlo? Insomma, lei è una brava persona (certo). Pochi secondi che si concludono con uno schiocco e un sorriso < mh? > come a chiedere se è valso quei cinque falci sganciati. E poi, kabooom. È solo perché era impegnata a rialzare un po’ i costi con Brandy per accorgersi dell’arrivo di LOT, ma ora è tipo un po’ impossibile non notare la presenza del quintino. Uno, perché è massiccia come presenza, due perché tira frasi che, per Merlino beato, attirano sicuro l’attenzione con quella – manco tanto – velata lusinga che gli propina. Ciao B, abbiamo un altro pollo a cui spennare un po’ di grana. < per salvarle tutte non basterebbe una camera colpa di galeoni della Gringott > vedi come è impegnata per il sociale? Peccato solo quel tono un po’ sornione con cui si rivolge allo studente più grande < ma un contributo di dieci falci potrebbero aiutarli meglio? > contratta, appena un attimo prima che venga, letteralmente, travolta – con tanto di approvazione di CherryB. Che poi, al di là della sorpresa iniziale, possiamo dire che se la gode abbastanza? (scusa MEDS, non ne sappiamo nulla) tanto da lasciarsi andare e ritrovarsi ad allungare le braccia verso le spalle del quintino, dischiudendo un po’ di rimando le labbra sotto quell’assalto perché, davvero, l’altro è un intenditore. Ci perdiamo tutto il resto, sì, ma quando il bacio finisce si è un po’ frastornati come se un erumpent ci avesse travolto – in effetti però – il che il sorriso vacilla un pochino a comparire, troppo lento nel distendersi perché, insomma, ma non fa troppo caldo per essere il 14 febbraio? < direi > e si schiarisce la voce, mordicchiandosi il labbro < che puoi passare ogni volta che vuoi per… salvare gli animali? > se questo è il metodo potrebbe diventare facilmente un’attivista però la manina viene stesa in avanti per prendere pagamento – Savin sei un pappone da questo momento in poi.
18:26 14/2 Rebekha_Grimes [14.II pausa pranzo | sala d’ingresso chiosco] {Ci dispiace EVANNA davvero tanto, ma non è il periodo adatto per voler da lei qualcosa che non sia una diretta indicazione di cosa fare, non ha supporto emotivo per se stessa, figurarsi per gli altri, quindi ringraziamo anche noi ALAYSHA che almeno tira su di morale chi riesce. Si poi forse è il caso che si parli nella vita perché davvero qui si è morti inside. MORGAN intanto poveraccio, lui che si era mosso in maniera tanto “gentile” si trova dall’altra parte qualcuno che ha preso la questione davvero male e la gestisce non solo melodrammaticamente, ma anche stupidamente. Eppure non sembra in grado di riuscire a fare diversamente, cerca spazio e quando il serpeverde si allontana e sbuffa per lei è quasi un sollievo, bene così adesso ha tempo per deprimersi in santa-pace. L’arrivo a terremoto di BRANDELIS neanche riesce a smuoverla insomma certo non fa i salti di gioia nel vederlo arrivare con i suoi decibel e tutto, ma non si mette neanche a bacchettarlo come al solito, lo lascia fare sospirando solo quando lui appunta sul suo umore} io sono qui solo per supervisionare {anche perché dai davvero, qualcuno si farebbe baciare da lei? Al momento avebbe più chance Mirtilla malcontenta. Lascia però che i ragazzi giochino fra loro, insomma il momento morto va bene per cercare di prendere e tirare su soldi, anche se lo fanno fra di loro, certo non li incoraggia, ma neanche cerca di tenerli in riga, Sta proprio male la ragazza ammettiamolo. Quando ALYSHA parla di gioco al rialzo sospira e la guarda} beh non sarebbe carino, ma se credete di poter alzare qualche falce di più provate pure, senza alzare casini {oddio dare il guinzaglio così lungo non è da lei, ma sembra davvero troppo fiacca per combattere o imporsi come al solito. DOMHNALL incassa il colpo della ragazza e poi cerca di rifarsi su la povera EVANNA prendendosi un occhiataccia da Bekha che è tutta un programma visto come sia fatta lei e come si sente al momento} lasciala stare {sentenzia cauta} o altro che snaso sarai tu a soffrire {commenta lei che al momento reagisce poco bene a chi cerca di forzare anche giocando gli altri, c’è da dire non lo dice brutta, solo ammonitiva nel parlare. Quando però LOT fa il suo ingresso, con quella camminata e modi da divo anni ’50, l’occhiolino che riesce a mettere disagio nella disagiata precisiamolo. Tanto che il cuoio capelluto comincia a prudere fastidioso e una ciocca, di quelle scure e cupe muta, attirando decisamente l’attenzione isto il netto contrasto di tinte, passando da nero, petrolio a un ROSA cipria chiaro e polveroso, spento per carità, ma è una tinta pastello lo stesso. Insomma dai è una reazione e dovrebbe essere apprezzata in quel contesto. Certo distoglie lo sguardo dal ragazzo e torna ai suoi fogli. Lasciandogli fare la scenetta. Guarda MEDEA però che arriva e va dritta dall’amica prima di accalappiare quel broccolo di BRANDELYS. }
18:29 14/2 Gareth_Rosenwald [Sala Grande ---> Sala d`Ingresso | Durante il pranzo] Un ultimo e lungo sorso di succo di zucca, prima d`alzarsi. Quel dolce intruglio ha ancora il potere di catturare i sensi, per quel che concerne Rosenwald. Malgrado il suo anno di permanenza in quel di Hogwarts, le papille s`erano assuefatte ai sapori forti e decisi di grosse zuppe di carne e gelida acqua di sorgente, il più comune pasto servito a Durmstrang. S`avvia all`ampia soglia della Sala Grande con la consueta decisione. Il passo celere non sembra costargli alcuna fatica. Tanto meno il suo portamento, che non s`è mai liberato da un`aggraziata ma palese impronta militare. riflette costantemente su quanto accaduto la sera precedente. L`immagine di un`ampia stanza buia e dalle ampie pareti divorate dalle fiamme percorre la superficie del suo cervello come un cavallo che batte un sentiero lungo e sconosciuto. E quand`ha ormai raggiunto il principio dell`ampia gradinata conducente ai piani superiori issa istintivamente lo sguardo, come se volesse proiettare i suoi occhi screziati ben sette piani più in su, là dove arazzi e cornici adornano un`ampia e in alcuni punti spoglia parete di pietra. A destarlo è il brusio degli studenti alle sue spalle, ad ogni buon conto. Rosenwald si volta lentamente. Una lunga tavolata. Seggiole. Gingilli ad adornarli. E Baci. Casti e appassionati. Il ragazzo subisce il fascino dell`inusuale: osserva con disinvoltura, ma preoccupandosi di far scivolare opportunamente gli occhi sulla maggior parte dei ragazzi. E, inevitabilmente, finisce per dirigere il passo nei pressi dell`allestimento. 3 Falci per un bacio, recita il cartello. Mentre s`avvicina, è proprio su quella rudimentale insegna che si sofferma maggiormente.
18:34 14/2 Domhnall_MacGillivray [chiosco] Brrr(andy). La vedi quell’occhiataccia che ti lancia quando nomini l’amico di infanzia, COUSBRO? Ecco, sono proprio dei dardi infuocati sparati dagli occhi tutti per te. L’attenzione comunque torna ben presto su ALAYSHA che sfarfalla ciglia in una maniera che fa perdere un attimo qualche contatto di troppo con la realtà. <Ahm.. s-sì giusto, offerta..> biascica un po’ stordito dagli occhioni sfarfallosi di lei prima di riprendere la solita aria spavalda di sempre ed irretire finalmente EVANNA. Sta difatti tornando al suo posto che si sente bloccare dalla stessa, alla quale riserva un sorrisetto compiaciuto e vagamente sopreso, di chi non si aspettava di aver convinto per davvero nessuno. Tanto l’occhiata di BEKHA l’ha volutamente ignorata con un sollevarsi di spalle ed un <Oh non darle retta, vedi che oggi sta male? Non ci sta con la testa.> rivolto alla secondina. Comunque io mi sono persa in tutto ciò ma non il bacio Socia-Brandy che se la cosa non fosse troppo imbarazzante (per sé, ovvio), avrebbe pure sparato un exco flagrantis o simile per festeggiare, però non c’è poi molto tempo se non per un <VAI BRANDY, CONQUISTALE TUTTE!> - o quasi insomma, qualcuna meglio che ce la lasci – che arriva El matador Lot, rinomato grinzafico della scuola che si guarda con profonda ammirazione quando entra in azione con le sbarbine.. e cosa potrebbe mai chiedere di meglio se non averne una dimostrazione sotto i suoi occhi?! Sensei, insegnaci la vita. Ecco, ora potrebbe magari tornare a prestare tutta la sua attenzione ad EVANNA, sentenziando convinto <Per gli animali, ricorda. I cuccioli sono i primi a soffrire.>, però ora ci piazza un sorrisetto convinto prima di annunciare che <Okay, non è difficile, mh? Magari chiudi gli occhi che viene meglio.> annuisce dandole una dritta rapida prima che faccia il suo dovere di maestro e si abbassi col busto così da raggiungere l’altezza del viso della secondina, portando una mano a sfiorarle la guancia come a volerla tenerla ferma lì mentre le poserebbe un bacio a stampo sulle labbra, non troppo rapido ma neppure per secoli. E poi certo, la mano viene allungata col palmo all’insù nel chiaro segno di chi reclama soldi <10 falci per salvare i cuccioli maltratti.> ed un sorrisetto compiaciuto smagliante.
18:51 14/2 Lancelot_Hevenge [ Pausa pranzo - Sala d`Ingresso, chiosco ] Happy b-day MEDS! Non l`aveva vista, o meglio, non era ancora arrivata o avrebbe fatto... No, okay, probabilmente avrebbe fatto la stessa cosa. La scusa? E` per una buona causa e qui lei è la capo animalista per eccellenza. Suvvia, che sarà mai? A parte l`attacco ai danni dei poveri ormoni di ALYSHA, alla quale non ha chiesto permesso - BRANDY e DONNIE imparate miei manzi accoliti, EVANNA anche tu -. Che l`abbia fatto per evitare la contrattazione sui dieci falci o semplicemente perché lui è il kaboom ormonale per eccellenza, non è dato saperlo, ma di sicuro sembra godersi appieno quel bacio rubato, e ricambiato, abbastanza da gonfiare il suo ego. Il bello è che quando termina il bacio, dopo una decina di secondi o qualcosa di più, lo conclude anche con un veloce bacio a stampo prima di mostrare di nuovo quel ghignetto alla risposta di ALYSHA. « mi piace la tua proposta » per salvare gli animali, certo. Le sfiora la guancia con la nocca dell`indice, infilando le mani in tasca ed estraendo ben cinque falci tutte per lei. « I soldi meglio spesi della mia vita. » Li posa sul bancone davanti alla quintina ma, prima di allontanarsi da lei, si sporge verso il suo orecchio per sussurrarle qualcosa di non ben definito. Aspetta la risposta, che basterebbe solo un cenno, prima di allontanarsi e voltarsi verso le altre. Oh, BECKS, ma che sono quei capelli lì? Il suo ego tra un po` raggiunge le dimensioni di un continente. « Mi piacciono i tuoi capelli, quel colore ti dona. » Andrebbe anche meglio un fucsia o un rosso fuoco ma andiamo per gradi, che tanto le ha sorriso di nuovo. Continua a sorridere anche quando vede MEDEA baciare BRANDY, limitandosi solo a sollevare il sopracciglio piercing munito in un`espressione stupita per mezzo secondo e niente più. Che, in pratica, quello è un ulteriore incentivo a fare ciò che sta per fare, ossia tornare da ALAYSHA, con l`occhietto che un po` brilla e il ghignetto che non promette nulla di buono. « Sai qual è il bello? Che sono anni che voglio farlo » ... baciarla, sì « e ne vale la pena sborsare quattro falci. » ha alzato il prezzo anche per te, hai visto? Si sporge in avanti, andando a sollevarle il mento con indice e medio della mano destra mentre si avvicina con più delicatezza di quanto abbia fatto con l`altra Aly, per quanto nel momento in cui andrà a toccare le sue labbra, non si conterrà nemmeno stavolta. Fa proprio parte del suo essere quella certa passione ed intensità o l`insistenza con cui prova a dischiuderle le labbra con la lingua. Sempre che lei non l`abbia rifiutato o che GARETH non venga a prendere il suo posto, un`altra decina di secondi pure qui ce li mette. Tramortitelo.
18:55 14/2 Brandelis_Macgillivray [pausa pranzo| Sala d’ingresso, chioschetto dei bacini, San valentino] Aww, che bel bacio, il suo primo dato a quel chioschetto che sta diventando un luogo piacevole, nonostante BEKHA e MORGAN proprio li vicini. E ALYSHA riesce pure a metterlo a suo agio abbastanza perchè non diventi del colore dei suoi capelli. Si lascia anche un attimo andare godendosi il bacio morbido, prima di staccarsi e rispondere alla silente domanda con un altrettanto silente sorriso un po’ ebete.Viene interrotto da LOT che pretende il suo turno, e ovviamente non può che guardarlo insieme al cugiino cercando di carpirne i segreti. Questo è uno dei rari momenti (forse l’unico) che vorrebbe avere un quaderno per prendere appunti. Le mani. Una tra i capelli...deve chiedere poi delucidazioni in merito all’altra se non ci fosse il tavolo di mezzo, ma non ha il tempo, perchè deve spostarsi a sentire DONNIE che si fa figo con la secondina. < Nooo beh, solo quel bacio per 10 falci?? Vogliamo vedere un po’ d’azione!!> beh, sono cugini e si vogliono bene, ma Brandy lo bullizza dalla culla mica per niente. ….Non si è nemmeno accorto dell’arrivo di MEDEA che è andata subito da ALAYSHA (mai più una role con le due quasi omonime insieme per favore) forse troppo occupato in altre...cose, ma la vede quando gli si avvicina improvvisamente, dall’altra parte del bancone. Oh. Che bei capelli rossi. <MEDI! AUGURI!> subito, con un sorrisone in volto e occhi solo per lei, ed è tutto preso dal suo ragionamento su compleanni e regali che quasi si perde il discorso di lei. Che è...leggermente diverso. <...eh?> ….no, non ha speso tutte le sue falci, nonostante fosse venuto qui per provare a Morgan che la fia attira di più di altro, non è venuto senza qualche soldino in tasca. <........................................uh?> …..rarissime volte il tassorosso è rimasto cosi a corto di parole. RARISSIME. < vuoi...cos….> sta per chiederle se per regalo vuole i suoi soldi, eh. E’ a questo punto di idiozia, ma forse perchè il suo cervello è andato a sbattere contro uno scoglio al vedersela li davanti cosi tutta rossa. Gli occhioni verdi sembrano quasi quelli di un cerbiatto che sta per essere preso sotto da una macchina, ma la manina si muove lo stesso verso la tasca, pescando un galeone proprio, e passanoglielo senza nemmeno guardare che ci sono tipo 17 falci più del necessario. Poi tutto parte a ralenty nella sua testa, con un minor freakout che non sa bene nemmeno lui perchè sta avendo, si sporge in avanti per la seconda volta oggi, poggiando le labbra su quelle della grifondoro… e morendo tantissimo proprio...ma se vuole approfondire il bacio chi è lui per rifiutare? ...Ora sa anche che fare con una delle mani almeno, che alza per posargliela leggera sulla nuca tra i capelli rossissimi. Uh. Eh. Ciao, addio mondo.
19:07 14/2 Evanna_Winchell [ Sala Ingresso | San Valentino, pausa pranzo ] Sicuramente l`arrivo di LOT nel piccolo affollamento creatori nell`ingresso sembra averla scioccata un po`, con quel suo fare sicuro - tanto da far cambiare pure colore di capelli a BEKHA - e quel suo non vedo, non sento, ti bacio e non mi pento. Che tanto anche le ragazze sembrano starci eh, mica fa tutto da solo lui. Per carità. Diciamo che è presa dal momento, tutto questo amore - ma quale amore! - nell`aria giusto giusto per San Valentino e si è convinta più che mai che con quegli innocenti bacini sulla guancia con cui era partita non salverà nessun animale. Perché lei tenera è ancora bella che convinta dello scopo clou della questione, al quale però pare prestare attenzione solo lei. Tra chi si fa figo, chi scommette e chi si ingelosisce. Se l`era immaginato diverso si. E` ancora vicino ad ALAYSHA comunque quando questa pare riservarle qualche carezza e parole di incoraggiamento. Si gira a guardare la direzione che sta indicando ma quando la quintina di distrae pare ritornare l`idea di prima. Tanto è solo un bacio, no? Sono tutti lì per quello infondo. Un sorriso a BEKHA lo indirizza lo stesso per le sue parole ma non sembra tirarsi indietro, ormai è fatta. DONNIE sembra fare la stessa cosa quindi alla fine si lascia avvicinare calmando il respiro e fissando gli occhi sul ragazzo e le indicazioni da ` esperto ` che le da. L`espressione pare un po` più tranquilla ma il rossore non se lo toglie. Forse DONNE toccandole la guancia la sentirà probabilmente scottare ma è normale dai, sempre secondina timidona resta infondo. Alla fine comunque segue il consiglio del ragazzo socchiudendo appena gli occhi che però si riaprono di scatto quando DONNIE posa le labbra sulle sue. Quando si staccano e il ragazzo allunga la mano giustamente per riscuotere la ricompensa, a lei servono giusto un paio di secondi per rendersi conto della situazione. Infondo l`ha fatta cadere dalle nuvole. Poi si schiarisce la gola infilando la manina nella tracolla per recuperare i soldi. « Facciamo cinque » si azzarda pure a contrattare mettendo i soldi sulla mano del ragazzo. Poi si gira verso BRANDY quando sente il commento che segue abbozzando un sorrisino, le guance ancora in fiamme.
19:13 14/2 Lilith_Havenport [Pressi Chiosco][Pausa pranzo] Sarebbe un ottimo punto di vista per lo studio del genere umano, quello scelto dalla sestina, un paio di gradini sulla scala che porta ai piani superiori, entrambi i gomiti puntati sul corrimano in pietra e via ad osservare la vita studentesca. Più precisamente riguardo la flora (?) e la fauna (!) di Hogwarts, con i suoi strani rituali d`accoppiamento tanto che se solo gliene importasse qualcosa e prestasse un attimo più attenzione ai vari gossip del castello forse sarebbe davvero interessante. Per ora si limita a divertirsi, guardando chi va, chi tentenna quell`attimo di troppo e chi si butta a capofitto incurante del pericolo e tutto dalla sua postazione un po` distanziata, perché sia mai che questa pazzia sia infettiva, meglio evitare. La divisa è nel consueto disordine, la camicia fuori dalla gonna, ormai spiegazzata e colpita ad ogni movimento dalla cravatta tanto molle da essere sul punto di sciogliersi, ma sembra non curarsene, così come dello chignon un po` sbilenco che trattiene i capelli in cima alla testa e della totale mancanza di trucco. Non è lì per far colpo (forse) e probabilmente se anche fosse le cose non sarebbero diverse, anche perché a quanto pare sono ben altre sue qualità a richiamare l`attenzione di diverse persone,non è vero DONNIE?! Perché l`ha inquadrato il serpeverde, e va bene, magari non ha undici anni, ma qualcosa come undici e trequarti forse si, e magari l`arrestano pure se si azzarda ad avvicinarsi al terzino, ma si tratta di beneficenza (?). E guarda che spirito di beneficenza ha la sua casata. MEDEA e LOT, o forse solo MEDEA, LOT sembra preso dalla beneficenza verso se stesso, che non è proprio la stessa cosa, ma dettagli. Come il fatto che mentre tutti fanno cose, si mette allegramente in fila, tre falci alla mano e gli occhioni puntati su DONNIE, perché ammettiamolo, il coraggio va premiato.
19:14 14/2 Oengus_MacTavish [?>Sala Ingresso - San Valentino - Pausa Pranzo] Sono giorni che lo vediamo abbacchiato e praticamente su un altro pianeta. Ma come ogni personcina sull`orlo della depressione alterna momenti buoni a momenti cattivi. Questo, per esempio, è un momento buono. Che significa che non si sta isolando con l`intenzione di meditare il suicidio nel Lago Nero, ma al contrario cerca di passeggiare inosservato in mezzo all`orda di studenti pronto ad avvicinarsi al chioschetto dell`E.A.T. con l`intenzione di fare SOLO ED ESCLUSIVAMENTE acquisti. E` lì che cammina in mezzo a ragazzi d`ogni anno, con le mani nelle tasche e lo sguardo neutro che si sposta da destra a sinistra quasi come alla ricerca di qualcosa in particolare. O qualcuno/a, magari. Ma con tutta sicurezza possiamo dirti che non si tratta di te, BRANDELIS. Per quanto abbia un buonissimo parere per uno come Hazel e se ne riserbi uno ancora più strambo per il rinomatissimo NOAH, Gus non sembra avere alcuna intenzione di avvicinare altri al di fuori di DOMNHALL. < Bro. > La voce è bassa, le spalle incurvate da profilo basso e il viso impercettibilmente contratto in un`espressione preoccupata. Riesce a portare il disagio anche dove regna l`amore, insomma. Vuole solamente attirare la sua attenzione per fargli una domanda, lì in piedi e ingingillato nella sua divisa con tracolla e bacchetta al loro posto, così da potergli rivolgere una domanda semplice e concisa. Della serie: arrivi, prendi, vai via. Quindi cerchiamo di mantenere il livello di disagio basso, per cortesia.
19:15 14/2 Medea_Galbraith [Pausa pranzo|Chiosco dei baci] E` ovvio che EVANNA rimanga scioccata dal fare irruente di LOT. Probabilmente solo lei, in quella massa di femmine (??), può dirsi abituata a quell`invadenza del Grifondoro. E ne ha imparato a sufficienza, anche. Peccato - anzi no, meglio - che non ci sia anche Aurora, che potrebbe dire la stessa cosa. [Sì.] è la risposta istintiva e di cuore che arriva ad ALAYSHA alla domanda che le fa mentre le stringe il braccio, subito seguita da una presa di coscienza e da un [Cosa?! no! quale gelosa!] palesemente falso. Ma falsissimo. Ma proprio che le suona così male sulle labbra da non poter lasciare margine di credibilità, a quella negazione. [Tu però..] non lo baciare? [..ah, vabbè. Lascia perdere.] si è capita da sola. Non può impedirle di baciarlo, perché sa le regole, ma conta sul buonsenso - ??? - di ALAYSHA e sulla sua amicizia, o tra le Cheerleader potrebbe essere all`improvviso la guerra fredda. Non è nuova, alla gelosia, ma chissà cosa le passa per la testa quando le viene in mente non solo di avvicinarsi alla coppietta che comprende un`ALYSHA particolarmente in estasi, ma anche nel decidere di ricambiare con la stessa moneta, approcciando BRANDY e non risparmiandosi, in quel bacio. C`è da dire che non è strozzina (...) come i SERPEVERDE, ed è per questo che si tiene su un prezzo onesto - né interessata a fare gare di alcuna sorta, visto che è ovvio che non sappia giocare sporco -, ma che riscuote, prima di baciare. Certo. Non si aspetta un galeone. Non dopo tutta quella confusione del Tassorosso, che di sicuro le ha spezzato il nervosismo dei due che s`è lasciata alle spalle, facendole schiudere quella che è una risatina vera. Si posa due dita sulle labbra, per farlo realizzare, e il resto è storia, perché ne riceve un galeone. Aridaje. Non gli sarà difficile intrecciare la mano con i suoi capelli come desidera, visto che è già più alto di lei, ma la quintina dal canto suo non si risparmia in quell`approfondire che, però, non è invadente come quello del concasato con le altre donne. E ringraziamo che comunque i limoni le diano quel senso di intontimento sufficiente a non sentire o notare le moine di ALYSHA, sì. Le guance tinte di rosso non mancano nemmeno quando ci si allontana, schiudendo uno dei suoi sorrisi ed inarcando entrambe le sopracciglia, nel vedere quel faccino [Non dirmi che..] ops. Potrebbe sentirsi persino in colpa se.. [..cioè, mica era il primo?] bacio alla francese (??) intende, portandosi una mano al petto e ridacchiando. Ma non a mo` di presa in giro, più che altro tipo gioco [Per questo] il galeone che si rigira tra le dita [credo di poterti baciare varie altre volte in più, tipo, cioè, almeno alte tre. Ma pure quattro.] non è che c`ha proprio la testa di fare i conti, eh?! e dire che è lei quella che disdegna i pomiciamenti giusto il giorno di San Valentino ma ehy [Per un`ottima causa, poi!] - che non è il suo compleanno - è triste da dire che, per una volta, potrebbe non essere il WWFFB la sua ottima causa. Vi giuro che mi piange il cuore anche solo a pensarlo, sebbene lei lo dica convintissima di rivolgersi comunque alla raccolta fondi, e quindi la vera motivazione sia più inconscia che altro. [Mh?] allarga un braccio, gli occhioni scuri sempre su BRANDY, facendogli cenno di riscuotere ciò che vuole, se vuole, quando vuole. E` che, però, da lì può tranquillamente avere piena visuale su LOT che si avvicina ad ALAYSHA... e wait for guerra fredda di cui sopra, nel caso in cui la cosa dovesse riuscire. Aspettate solo.
19:18 14/2 Alysha_Southwell [14/2, pausa pranzo – Sala d’ingresso] Respiro profondo, stay calm. Una parola, però. Sai il mondo ovattato? Ecco lei si trova in questo limbo un po’ così, dove tutti sono scomparsi e ci sta solo la faccia di LOT come punto di riferimento. È una sbarbina, non potrebbe essere altrimenti dopo tutto questo. C’è il labbro inferiore che viene mordicchiato quando percepisce la carezza delle nocche dell’altro e lo sguardo si abbassa un po’ perché un conto e sbaciucchiare qualcuno per proprio volere al sicuro nella sala comune, un conto è quando qualcuno ti bacia così - COSì - davanti a tutti e quindi un po’ di imbarazzo te lo prendi come prima reazione. È una che calcola bene le proprie mosse in genere ma non questa volta, non ora che abbassa un pochino lo sguardo mentre caccia via quella manina per prendere i soldi del pagamento per… fare qualcosa in realtà, visto che il cervello è spento e si capisce da come ha parlato un po’ a sproposito prima. Poi certo LOT manco si fa pregare a sconvolgere di più la situazione. Sorride, un po’ più sicura, perché quello lo prende un complimento e non come una autocelebrazione – lo farà poi Lot, dalle tempo di riprendersi mentalmente – e poi… NO VABBE. NO. VABBE. La si può tranquillamente vedere sgranare gli occhi e schiudere un po’ le labbra per la sorpresa, continuando a guardare l’altro che, dopo aver sussurrato cose, la guarda in attesa di risposta che…. Arriva. Un leggero annuire che fa schiudere un piccolo sorriso tendente all’ebete come quello che ha Brandy ora come ora. Ste cose, davvero. Poveri quartini che finiscono nelle fauci dei famelici quintini (….). E c’è un umettarsi di labbra mentre finalmente il mondo si allarga di nuovo a tutto il resto. Tanto più che pare avere un’evidente fretta che le fa recuperare la propria roba prima del necessario. Si fermerà da SAVIN e REBEKHA, giusto per avvisare che < io… provo ad andare un po’ in giro > è ancora un po’ stravolta ma agita un po’ la cassettina personale in cui ha messo i soldi per ora < così, magari trovo qualcuno di più timido nei corridoi, ecco > basta che se la può filare un attimino, ecco, poi ci torna a lavorare per la buona causa degli animali, promesso.
19:19 14/2 Alaysha_Heulberg { pausa pranzo, sala d`ingresso, chiosco } Lascia andare l`ultimo l`ennesimo bambino, un sorriso dolce come ringraziamento e tra le dita fine le falci guadagnate onestamente, ricompensate con tanto affetto e non con volgari baci smerciati senza alcun valore. Dai tre falci soltanto? Perché infondo lei è una che ci tiene - a modo suo eh, ma ci tiene, ecco. Lascia quindi andare DOMHNALL, lascia fare la piccola EVANNA, lascia correre uno sguardo su BEKHA solo per notare con interesse la ciocca debolmente rosa a suscitarle uno sbuffo impercettibile di risata prima di passare ad osservare altri lidi, una piccola folla magari appena appena accumulata davanti al chioschetto a riempire il silenzio che solo poco prima regnava. E oh ne è bastato uno e ne sono arrivati altri: chi sta curiosando, chi per l`appunto è troppo timido per farsi avanti, chi analizza la "merce" e chi è solo di passaggio ma non riesce ad avitare un`occhiata. Li osserva giusto un secondo per lasciarsi di nuovo andare sul banco, le nocche di nuovo sotto il mento, la sua tipica posizione da "sto aspettando il principe da sopra la mia torre", di chi non ha alcuna intenzione per l`appunto di attirare gente ma è quasi lì di passaggio a lanciare favori - che poi stia partecipando alla scommesa beh, è un`altra storia. Lei è diversamente competitiva comunque. Con la coda dell`occhio torna però ad osservare DOMHNALL ed EVANNA, un sospiro tra le labbra carnose, la fronte aggrottata < un giorno ti si ritorcerà contro > ed è detto a quest`ultima, alla ricevente, una delle sue solite catastrofiche predizioni regalate a mezz`aria durante quel breve bacio, prima di tornarsene quieta ad osservare magari i movimenti di BEKHA e MEDEA, a scivolare su LOT ed ALYSHA a far da piccola spettatrice divertita pronta - no non è vero - ad accogliere la mole del compagno di classe in arrivo. MEDS davvero, ti abbiamo ascoltata quand`eri abbarbicata al braccio, sul serio, solo che poi le cose si fanno così piene e confuse che magari stiamo già al pensiero successivo. Ah e buon compleanno. < Anni? > ed ha issato il mento ad osservarlo indagatoria, ciglia ferme, le labbra manco a farlo di proposito già schiuse ma solo per lasciare vagare il punto interrogativo dove meglio crede, sospeso per aria come la propria espressione nel veder calare il viso dell`amico nella propria direzione - e grazie che non ce l`hai strappato di forza, apprezziamo tantissimo quel tocco delicato in più sallo .. talmente tanto che gli sarà permesso d`avvicinarsi ad un palmo da quelle labbra da quattro falci, nasi e fronte pure a contatto se vuoi, ma frenato di bacio dalle stesse quattro dita che anche DOM ha avuto modo di conoscere. E diciamo pure che lui dovrebbe stare baciando i polpastrelli, lei a contatto con le sue stesse unghie. Ed è mezza protesa sul banco, la pancia di poco issata dalla superficie, un avambraccio a sorreggerla in quella posizione precaria, gomito destro issato < Medea ti guarda > no. MEDEA CI guarda, ma suona come un avvertimento solo per lui, sussurrato sulle labbra alla fin fine quindi molla almeno tre falci per tutta questa febbricitante attesa. Che poi .. MEDEA? come può vedere MEDEA se è con la coda dell`occhio che scorge il profilo di GARETH, il naso scostato da quello di LOT per poter osservare il Grifondoro con la sorpresa facile da leggere in fronte, sulla fila di dentini dischiusi, sulle braccia sospese, sull`assenza di battito di ciglio - il cuore quello boh. Ed è nel modo più umano possibile, più comune possibile che il braccio si stende per cercare d`allontanare delicatamente - perché ha cura per le cose a cui tiene eh - LOT dal proprio viso, la confusione pronta a passarle in viso nell`osservarsi il proprio arto manco si fosse mosso da solo. < Gareth > e cos`è quest`aria colpevole poi?
19:23 14/2 Rebekha_Grimes [14.II pausa pranzo | sala d’ingresso chiosco] {GARETH si avvicina e lei lascia che capisca che fare senza andare a rompergli dopotutto lei lì sta per fare il supervisore e basta. Fosse al suo stato normale magari un po’ di propaganda la farebbe anche, ma siamo un po’ così oggi perdonaci. Quando DOMHNALL mette in dubbio la sua salute per quello che viene detto ad EVANNA sbuffa} Donnie ti faccio diventare il soggetto della prossima campagna se non la smetti {nel senso che prima di maltratta e poi cerca di salvarti, che donna contorta. Però un sorriso leggero le si disegna sulle labbra quando EVANNA da segno di stare okay. Però almeno si sta riprendendo, insomma meglio che stare a casa a deprimersi. Solo che ammettiamolo il vero BOOM della giornata arriva con LOT e gli ormoni da licantropo che va spargendo in giro. Insomma basta quell’occhiolino per imbarazzarla e farla rosa, quando arriva quel commento che dovrebbe convalidare la cosa i capelli di Bekha mutano colore in un rosa più ampio e disteso che prende tutta la capigliatura, solo che le punte sono violette come se avesse una sfumatura. Le radici decisamente rosa che si scuriscono per la lunghezza partendo più decise dalla metà in poi arrivando a un viola molto magenta in realtà. Decisamente più brillante, anche se ancora poco acceso e polveroso, tutto per quel complimento che la fa imbarazzare decisamente. Ovviamente si porta dietro il prurito di mutazione, quel fastidio che si sente tutto, ma è troppo occupata a distogliere lo sguardo e fingersi occupata per grattarsi con la piuma il capo. Si limita a sbuffare a BRANDELYS} non è un bordello, solo baci {che già LOT qui sta alzando troppo la temperatura, che poi mica solo lui, sembra che chiunque sopra il quarto anno stia cercando di far prendere fuoco alla giornata. Vero MEDEA? Però finchè fanno i bravi (?) e portano soldini a casa va tutto bene, sempre se a SAVIN non viene un colpo passando di lì. Si distrae quando Alysha fa quel annuncio e annuisce} tranquilla prendi aria {che dopo quel bacio ti serve e ti capiamo. Del fatto che ALAYSHA la osservi non ci fa caso, ma lei però almeno potrà notare i mutamenti decisamente più felici della sua chioma al momento, no?}
19:25 14/2 Eleanor_McLeod [Pausa pranzo, Sala Ingresso] Se ne sta uscendo dopo un luculliano pranzo in cui si è spazzolata ogni ben di dio presente sulla tavolata. Un assaggio di tutto insomma, giusto per non farsi mancare nulla. Ormai è questa la regola che stiamo adottando. Addosso ha ancora la divisa, tutta malmessa, come di consueto. La camicia bianca fuori dai pantaloni, che svolazza nell`aria dietro di lei, il cravattino che fa capolino da dentro la tasca destra, un lembo che fuoriesce a solleticarle la coscia, al fianco sempre legato ai passanti il fodero con dentro la sua bacchetta di cipresso. I capelli sono raccolti in una crocchia sulla nuca, tenuti insieme da una babbanissima biro BIC, solo un ciuffo che cade ribelle sulla guancha destra arrossata. Oggi è di buonumore. Strano, decisamente, con tutto quello che le sta succedendo negli ultimi giorni, soprattutto per quanto riguarda il rapporto fin troppo turbolento con una certa serpe. E quello che lei ancora si ostina a definire litigio con Peritas. All`ingresso per il pasto aveva accuratamente evitato come la peste il banchetto dei baci del WWFFB, ma ora si sofferma qualche secondo sulla soglia dell`ingresso della Sala Grande a studiare il movimento che vi è attorno. E non può fare altro quindi che notare OENGUS avvicinarsi, con quella camminata da scimmia spavalda che si ritrova. Lo segue con lo sguardo, finchè non si avvicina a DONNIE, dietro il banco. E a quel punto non può che urlare, che il Sonorus qua ci fa un baffo, <GUS, STAI ANDANDO A BACIARE IL TUO NUOVO AMORE?> ed ovviamente si riferisce al bigliettino letto dalla Radio scolastica quella mattina. E, detto questo, si avvicina di qualche passo, giusto per lanciare un veloce saluto ad EVANNA, ed allontanarsi in direzione della sua sala comune, sempre che qualcuno non si decida a mettersi tra i piedi.
19:27 14/2 Domhnall_MacGillivray [chiosco] Non appena si stacca da EVANNA, lancerebbe pure l’occhiataccia n.2 a BRANDY che gli rovina tutte le sue trattative insinuando la necessità di agrumi vari per il costo che ha proposto. E che cavolo, con caaalma! Ad ogni modo per ora si accontenta delle 5 falci della secondina con un <Grazie!> compiaciuto, ignorandola però ben presto perché…. perché l’amore della sua vita numero 2 (il primo è Elara, sks), è lì in fila. Con la divisa scompigliata che alla sola vista gli fa cose inspiegabili che voi umani non potete capire (cit). Oh oh. Si è tipo impietrito adesso, fissandola con la bocca un po’ dischiusa e l’aria da pesce lesso di chi non riesce a credere a quello che vede. Tanto che all’arrivo di GUS, è un con un meccanico <Dammi un pizzicotto ché credo di stare sognando.>, ignorando la sua domanda, e neppure lo sta guardando perché non riesce a spostare gli occhi dalla sestina. Già che c’è lo sgomiterebbe pure a fargli capire che c’è un problema grosso lì. <Per Salazar.> bofonchia pure a denti stretti invocando quel minimo di sangue freddo che gli serve per compiere un atto di coraggio come pochi (….) dato che sventolerebbe il braccio per farsi notare proprio da LILITH stessa prima che punti magari qualcun altro. <I- io sono libero..!> non proprio il ritratto del cuor di leone ma oh, quasi..? Eh benissimo, pure ELEANOR in arrivo.
19:38 14/2 Gareth_Rosenwald [Sala Grande ---> Sala d`Ingresso | Durante il pranzo] Gli occhi scivolano infine verso il basso. Un battito di ciglia soltanto e si posano su REBEKHA, oltre la lunga tavolata. La mano sinistra s`è intanto insinuata nella tasca dei pantaloni scuri, e ne trae via delle monete tintinnanti. <<Per chi vorrebbe ma non può..>> Una vecchia usanza caritatevole. Allunga il braccio proprio verso BEKHA, offrendo non meno di 3 galeoni. Una cifra irrisoria per le casse sonanti dei bulgari Rosenwald. Una dinastia di cui il ragazzo non ha mai condiviso i precetti, ad ogni buon conto. Attende che la ragazza di Corvonero li acciuffi per far ciondolare nuovamente il braccio lungo il fianco. E dunque distoglie lo sguardo, dopo un cenno di saluto appena percettibile col capo castano. Una rapida ricognizione rivela la presenza di LOT, di ALAYSHA, MEDEA alle prese con le labbra di BRANDY.. E OENGUS. Scorge anche OENGUS fra la folla. Si fa largo, infine, sino a raggiungere ALAYSHA, di fianco ad EVANNA e DOMNHALL. E` tacito il saluto che le offre. Racchiuso in un unico sguardo. Altrettanto quello che concede a LOT. E lentamente affiora l`ombra di un sorriso ad illuminare quel volto solitamente fermo, tenace e a tratti glaciale. Lo addolcisce, in qualche modo. Non fiata. Si limita ad avvicinare una mano alla guancia si ALAYSHA, ed ad avvicinare le labbra piene alla sua fronte tonda. Le dita raggiungono la nuca, il solo pollice è a contatto con la gota. Una lieve pressione per avvicinare la testa di lei alle labbra, per nulla protese. Un casto bacio sulla fronte. Dura qualche istante, uno schiocco leggerissimo quando infrange il contatto, e la mano scivola di nuovo verso il basso. Di nuovo all`interno della tasca. Ne cava un galeone, un altro. E lo poggia delicatamente sul banco di fronte alla ragazza.
19:42 14/2 Sidney_OCallaghan { > Sala D’ingresso > somewhere } Lei il suo lo ha fatto stamattina, si è esposta. Ha fatto un qualcosa che non farebbe mai, tipo mandare cioccolattini e bigliettini di San Valentino a qualsiasi essere vivente – questo ovviamente all’insaputa di tutti, anche Léon, a parte chiaramente il destinatario. Che a tal proposito si spera mantenga un certo riserbo. Indossa la divisa Corvonero, perfetta sotto ogni punto di vista, e porta i capelli biondissimi raccolti in una treccia elegante che le parte dalla sommitá del capo; un velo di trucco, infine, che consiste in mascara nero e un po’ di blush sulle guance. E dopo aver mangiato un po’ di broccoli scaldati e un uovo sodo (bisogna sempre avere una fonte proteica o cala l’attenzione in fase postprandiale!) ha raccolto la sua tracolla e si è diretta proprio verso la Sala d’Ingresso. Che schifo San Valentino, eh? Chiedi in giro e in tanti ti dicono che fa schifo, eppure guarda quanti ce ne sono qua davanti a…wait. WAIT. Brandelis? Ah, anche Bekha, ciao Bekha sei una figa, te lo dicono mai? No peró Bekha non sta baciando nessuno, a differenza di qualcun altro. Brandelis, tipo. Si blocca e rimane qualche secondo a fissare la scena di Brandelis che bacia gente, il viso che da inespressivo diventa pian piano quello di un crup in castigo. Stringe le labbra e sgrana gli occhioni, giá enormi di loro, stringendo le spalle e la tracolla al petto. Un piccolo cucciolo ferito. Ma non ha certo intenzione di rimanere lí per sempre, a fissare Brandy che si bacia le femmine: solo un colpo di tosse e poi scappa via, per prendere le scale e raggiungere il dormitorio il prima possibile.
19:49 14/2 Lancelot_Hevenge [ Pausa pranzo - Sala d`Ingresso, chiosco ] ALYSHA è sconvolta, bene, molto bene, e quel leggero imbarazzo non fanno altro che confermare che la quartina, in realtà, non sia solita farlo. Tutto cibo per il suo ego. E annuisce pure a quello che le ha sussurrato, quindi capisci che lui sorride e annuisce, facendole l`occhiolino, stracolmo di ego fino alla punta dei capelli. « a dopo » Pronto a sconvolgere anche ALAYSHA ma... si ritrova a posare le labbra sulle sua dita. Non volta il capo né guarda con la coda dell`occhio MEDEA che, a quanto pare, lo sta guardando. E quando mai no, se lo sentiva e i sensi mannari non c`entrano nulla qui. « capisco » no, non capisci, fidati. Certo è che le labbra un minimo le ha sfiorate attraverso le dita ma, in ogni caso, fa schioccare le labbra contro i polpastrelli di ALAYSHA, baciando quelli in un modo anche dolce se vogliamo e lasciandole comunque tre falci sul banco. « sono comunque per te » a buon rendere, amica mia (...). Nel voltarsi, incrocia GARETH al quale rivolge un cenno del capo ed uno sguardo un po` complice visto che si avvicina alla stessa ragazza che lui ha provato ha baciare. E` rimasto con una falce in mano, quella che non ha lasciato ad Alaysha ed è davanti a BECKA che la posa, andando poi a piegarsi sulle ginocchia, acquattandosi a terra e poggiando gli avambracci in orizzontale sul bancone. « questa è per te » la moneta « e per i tuoi capelli » che ora sono ancora più belli, almeno il sorriso di apprezzamento che le rivolge sembra intendere quello. « ma non voglio convincerti a fare nulla, quindi prendila e basta. Quando vorrai baciarmi sarà perché lo vuoi e non perché ti sto pagando, okay? » bè, in fondo lui è un cavaliere comunque e non ci vuole l`intelletto corvonero per rendersi conto dell`imbarazzo e del disagio di Bekha. E, soprattutto, lui ha armi diversificate per ogni ragazza quindi questa è tutta per te, piccola Becks. Si solleva di nuovo in piedi, sorridendole con il suo sorriso marpione e facendole l`ennesimo occhiolino della serata, prima di allontanarsi. Che MEDS si becca una scompigliata di capelli quando le passa vicino, ma non le dice nulla. E ha un`ultima tappa da fare prima di andarsene davvero ed è vicino a LILITH. Prima o dopo che abbia baciato Donnie, si avvicina a lei, piegandosi verso il suo orecchio per sussurrarle una mezza frase. Solo quello però, prima di allontanarsi definitivamente con la stessa andatura con cui è arrivato.
20:03 14/2 Lilith_Havenport [Pressi Chiosco][Pausa pranzo] DONNIE può anche starsene tranquillo, perché anche se nel frattempo si è guardata intorno con curiosità, spiando senza problemi il fare dei vari compagni di casata, annuendo appena quando GARETH decide di lasciare le monete per qualcuno che non può permetterselo, certa allo stesso tempo che sarà improbabile che finirà per avvicinarsi un singolo studente a riscattare quella piccola donazione. Poi c`è chi ne va diverse, in ben poco tempo e, no Lot, non è così che si fa beneficenza. O almeno, non con questo spirito (?). Sorride appena, guardandolo mentre scuote la testa, prima di essere distratta da DONNIE che è "libero" e bello pronto per affrontare la sestina. O almeno, lei per prima, visto qui si è allegramente devoti al nonnismo e fate come vi pare, passo prima io e non rompete. < Tre falci per un bacio, no? > Lo domanda a DONNIE, lasciando scivolare le monete dove sono destinate, aspettandosi un qualunque cenno in risposta, qualsiasi cosa che possa confermare (o smentire) quello che dovrebbe essere scritto sul cartello o da qualche parte. Più o meno zellini è del tutto indifferente, aggiungerà o sottrarrà monete in baso a quanto le verrà detto prima di chinarsi appena sul banco per stampare un bacio sulla guancia del terzino, qualche secondo di labbra pressate sulla pelle per poi tirarsi indietro con un mezzo sorriso. < Hai coraggio. > A far urlare complimenti di varia natura in diretta radiofonica a diffusione scolastica, tipo. Lo apprezza, non quanto la vicinanza improssiva di LOT che la lascia interdetta per un attimo, sorpresa dal momento che non ha notato il suo interrompere i suoi atti di beneficenza. Ascolta in silenzio, lo sguardo basso fino a che il mannaro non prende ad allontarsi, costringendola a seguirlo con lo sguardo. < Cosa? > Glielo urla dietro, divertita. E si, se sembra una sfida è voluto.
20:06 14/2 Oengus_MacTavish [Chiosco con DOM] Solleva il sopracciglio destro con l`espressione più scettica del mondo quando si rende conto del fatto che DOM non lo sta cagando di striscio, cercando di seguire con il proprio lo sguardo del Serpeverde per rendersi conto di che diavolo stia parlando. Batte le palpebre un paio di volte, adocchiando varie papabili prede tra le quali vi è anche LILITH. Tira su col naso, levando la mano destra dalla tasca e tentando di menare un bello scapaccione sulla nuca del biondino sfruttando appieno il suo attimo di totale distrazione. < Yo, ti sto parlando. > Solleva le sopracciglia, per quanto i muscoli facciali rimangono immobili e le labbra tese in una linea dritta e immutabile. Chè gli dà un po` fastidio venire trascurato così, da quando è ridotto come un vecchio malato di Alzheimer. Del tipo che sta messo meglio Radamas di lui. Per quanto la sua attenzione sia quasi totalmente catalizzata su DOM, non manca di lanciare una breve occhiata a tutti i presenti che conosce sin troppo bene. Ma visto che sono occupati a ormoneggiare si ripromette di non disturbare nessuno. Lui ha solo bisogno di acquistare, farlo in fretta e levare le tende. Almeno prima di dimenticare l`intenzione. E` LOT che comunque ruba la scena, spostandosi come una trottola da una donna all`altra e beccandosi uno sguardo che - per quanto rimanga invariato - inizia ad accumulare disapprovazione e fastidio ad ogni passo da lui compiuto. Quel tipo non gli piace, non gli piace il fatto che faccia l`imbecille a destra e a manca. Ma visto il proprio stato di salute magari è meglio non farsi dei nemici, mh? Che poi ce lo dimentichiamo e finiamo con mezza Hogwarts contro senza sapere il perchè. In attesa della LILITH story, che guarda con malcelata insofferenza, Gus non può fare altro che sospirare, rigirare gli occhi al cielo e attendere che DOM gli dia retta dopo aver incrociato le braccia al petto.
20:07 14/2 Brandelis_Macgillivray [pausa pranzo| Sala d’ingresso, chioschetto dei bacini, San valentino] Si cianone, inutile descrivere qualsiasi discorso stesse facendo prima perchè adesso come adesso nemmeno lui se li ricorda, tutto preso come è dal baciare MEDEA...o da prendersi il bacio che Medea gli da, più probabilmente. Lui partecipa, con entusiasmo dopo un attimo di panico totale, ma sicuramente è lei quella più esperta, qui. Quando si stacca, ha di nuovo quell’espressione un po’ beata che aveva con ALYSHA, forse più accentuata perchè il bacio si è spinto un poco più in là del precedente. Oggi è proprio la sua giornata fortunata, nonostante abbia già speso un galeone e cinque falci, sono tutti soldi ben spesi, assolutamente. Si riscuote da quell’espressione ebete solo alla domanda, a cui la testa fa uno scatto laterale senza fissarsi però su nessuno in particolare, prima di tornare a guardarla. < non proprio...no. > possiamo dire poi che se si era trattenuto dal diventare color porpora, alle parole succesive della ragazza il compito diventa più arduo, la tonalità sulle guance che acquista qualche nuances di rosso scuro, e quei tre baci in più proposti lo lasciano un attimo boccheggiante. Ci arriverà dopo che probabilmente tutti quei commenti di Alysha sul fatto che sia gelosa possano avere a che fare con quello che è appena successo...ma dettagli. Adesso si attarda a rispondere solo per girarsi verso BEKHA ed essere molto meno carino di LOT. < ma non hai da andare a farti una tinta tu? > cioè, come se fosse lui a fare diventare le cose un bordello. Lot non l’ha visto?? Tzè, queste preferenze. Comunque, torna alla sua bella che ha davanti, lasciandole il tempo di guardare male chi vuole a sua insaputa, ma è un colpo di tosse che lo fa girare d’improvviso, quasi con la paura di trovarsi davanti Colt, irato perchè ha appena slinguato sua sorella. Invece….forse quello che trova è anche peggio. Rimane li, nuovo come davanti ai fari di una macchina, indeciso sul da farsi. E poi la reazione che meno si aspettava di tutte in assoluto per sempre. SID che prende e se ne va come sull’orlo delle lacrime. MA CHE GRAMO. ….La guarda allontanarsi, con la bocca spalancata di chi non sta capendo che succede, allucinato. <ma che… > ...non può evitarlo. Si annusa il braccio, quasi all’altezza dell’ascella, perchè deve esserci qualche profumo strano perchè oggi le cose vanno in questo modo strano. ….E poi con un <uh...a dopo?> verso MEDEA , corre dietro alla corvonero che è convinto stia per portarlo in una trappola, con questo comportamento assolutamente OoC. < SID, Hai la febbre?? Hai la trollite??> questo le dice mentre si allontana dalla sala d’ingresso, che manco si è potuto godere il bacio, che ingiustizia.
20:14 14/2 Domhnall_MacGillivray [chiosco] La sente, quella sensazione che gli fa pizzicare la pelle in maniera piacevole ma al contempo battere il cuore nel petto come fosse un tamburo impazzito. Deve essere questa la sensazione che si prova quando ci si ritrova davanti alle porte del Paradiso, dei Campi Elisi o del Valhalla che sia. È la gloria dell’essere oggetto dell’attenzione di Lilith Gnocca Stellare Haveport che gli riempie il petto e gli stira le labbra in un accenno di sorriso che si fa via via più ampio in maniera incontrollata. Almeno finché non viene interrotto da uno scappellotto doloroso che gli strappa un <Ahu! Ma che vuoi?!> ed un’occhiata confusa per GUS, massaggiandosi la nuca. Due secondi di attenzione prima che torni a fissare la Grifondoro, ignorando il giallonero, dato che qua è una situazione delicata: l’ha visto e si sta avvicinando pericolosamente. Le annuisce con fin troppo vigore alla sua domanda sul prezzo, un angolo del cervello che in automatico gli fa sfuggire un <Cinque.> a fare la cresta (…). Ah. Ahh. Trattiene il fiato mentre la vede sorgersi verso di lui e, sebbene ovviamente sperava in un contatto labbra contro labbra, non si lamenta per un misero bacio a stampo ricevuto da una come lei. Ecco, per lei sgancerebbe qualche galeone per ricevere altri baci del genere – prima di passare a quelli seri, coff -. Intanto è diventato rosso come un peperone, ancora un po’ in trance, mentre deglutisce nervoso e balbetta un <G-Grazie, lo s-so.> moltissimo a caso di chi è entrato nel pallone per una breve conversazione del genere. Troppo nel pallone, tanto che sembra riscuotersi di colpo per… scappare veloce prima che possano fermarlo, sì. Lui smolla i soldi, Gus e Lilith lì e se la da a gambe: troppa emozione, non ha retto (…). Il coraggio ha un limite, non scordiamocelo.
20:15 14/2 Medea_Galbraith [Pausa pranzo|Chiosco dei baci] Occhieggia a BECKHA, inarcando entrambe le sopracciglia [Bordello?] ehy, lei avrà pure approfondito quel bacio, ma è stata di gran lunga più delicata e meno scenografica di quanto non abbia fatto Lot, tipo. E quel galeone che si rigira tra le dita, in quel momento di distrazione, lo mostra proprio a BECKHA, per farle capire uno dei motivi per i quali ha dato un..premio? Sì, beh, uno dei motivi. Certo non si aspettava di far morire BRANDY, eh, cosa che non permette alle sue guance di stingersi affatto da quel rosso che le contorna. In tutto ciò, non si accorge sicuramente di un po` di eventi, troppo presa a fare troppe cose (?): tipo l`osservare, con la coda dell`occhio, ALAYSHA e quel bacio mancato e, in un certo senso, tirare un sospiro di sollievo. [Okay, grinzafico.] menomale che non era il tuo primo, eh (...), sentitela come ne è sollevata da questo peso che non ha; solleva una mano però, quella libera dal galeone, e gliela va a posare sulla mano, divertita, allontanandola qualche secondo dopo, gli occhietti assottigliati mentre mima qualcosa con tutta l`aria di chi si è appena scottata con un [Uuuh.] che io non so descrivervi, cioè, è tipo un versetto (?). Seguito da una risata, quella di chi è consapevole di aver scalato a sua volta le varie tonalità di rosso. E, comunque, non smettere di ciarlare con BRANDY, sebbene posi lo sguardo anche su OENGUS a cui però non si avvicina, regalandogli, qualora la dovesse guardare, un sorriso dall`aria preoccupata. Dopotutto, ci ha parlato - per modo di dire - giusto qualche ora prima. E le è sembrato uno schifo raro. E` sempre LOT che, però, evita. Perché coglie quel suo passarle vicino, e non appena la mano sfiora i suoi capelli, ci si ritrae, rifiutando anche quel contatto. Come ho già detto, quando si tratta di lui prima sragiona, e poi ragiona. Questo è, appunto, il momento in cui non ragiona e quindi evita anche la scompigliata di capelli. Ma nessuna piazzata, no. Ci dedica uno sguardo lungo più di qualche secondo, a quel suo andarsene, si sente presa a pugni nello stomaco, ma ehy. Non è un mistero, che odi il suo compleanno, per quanto si sforzi di non darlo a vedere poi troppissimo, specialmente in questa occasione. Un big sospirone, scuote la testa, e ciaone LOT. Non si accorgerebbe di SIDNEY o del suo colpo di tosse, se non fosse per la fuga di BRANDY..dal quale si allontana di qualche passo, stringendosi nelle spalle con un [A dopo!], ché intanto gli deve tre o quattro baci. Ed infine è a BECKHA che muove un cenno del capo, avvisandola che [Torno subito.] va al bagno, probabilmente, perché le signorine ogni tanto ne hanno pure bisogno, oh (?).
20:23 14/2 Alaysha_Heulberg { pausa pranzo, sala d`ingresso, chiosco } E` con tanta confusione e disagio che torna a guardare il viso di LOT, forse il piercing per la precisione, la sensazione di quel bacio ancora sui polpastrelli e le tre falci lasciate sul banco come monito di qualcosa che davvero, davvero, davvero, dico davvero, non ha colto. Lui ha capito e lei come al solito è rimasta indietro anni luce, lo sguardo chiaro perso sulle spalle voltate del compagno di classe ora alla postazione di BEKHA, pronta ad osservare MEDEA quasi in attesa di non si sa bene cosa dato che al momento è un attimo confusa su tutta la situazione - ma è tutta un susseguirsi di secondi visto che lenta il mento tornerà a cercare GARETH, la mano baciata ancora sospesa, l`altra stavolta ben poggiata sul tavolo per sorreggere il busto issato, nuovamente mosso e nuovamente sospeso all`avvicinarsi del Settimino. Ed abbassa lo sguardo ecco, ma non sembra d`accordo nemmeno con quel gesto visto che torna ad issarlo con l`espressione mista di boh: tanta confusione prima di tutto, poi un velato dispiacere che cercherà di capire durante la prossima settimana e forse, fastidio? possibile? però oh, basta un sorriso e lei fa tabularasa di tutto tanto per rendere palese a tutta Hogwarts l`effetto Gareth - tanto che sorride pure lei, tacita, dolcina, manco gli avesse appena chiesto scusa per chissà cosa e fosse stata perdonata per sempre quel chissà cosa. Che poi nemmeno guarda la mano in avvicinamento, lascia fare o semplicemente è morta sul posto - dipende. Magari gli fissa pure la porzione di spalla visibile dato che si sarà pure scordata come si fa a chiudere gli occhi. Ed è un attimo ch`è stata baciata sulla fronte così come ha fatto lei fino ad ora con molti altri, nessun battito di ciglia se non un guardarlo appena staccatosi, lui e quel galeone lasciato sul banco. < .. > ed è stata pagata a quanto pare, anche più del dovuto. < .. > e pare stia pure per dire qualcosa ma niente, nein. L`indice si poggerà sul Galeone per strusciarlo nei pressi di EVANNA magari ancora accanto a sè, il tacito avviso di ritirare il compenso.
20:26 14/2 Oengus_MacTavish [Pausa Pranzo - Chiosco Baci] DOM. Ma porca di quella vacca. A vederlo scappare via così, Gus non può fare altro che fissarlo inebetito - all`inizio - e in via di surriscaldamento poco dopo. Inspira profondamente. Espira. E si rende conto che l`aria che vien fuori dalle sue labbra tremola un poco. E` incredibile come i suoi sentimenti si lascino condizionare da esperienze vissute ma non ricordate. E l`incontro con Colt di quella mattina non ha fatto altro che riempire il serbatoio della rabbia. Rimette la mano destra in tasca, girandosi per guardarsi attorno con aria decisamente più ingramata e ignorando di proposito chiunque diventi automaticamente inutile per la sua causa. Una causa onorevole, per altro. Cercherebbe anche di fiondarsi dalle parti di BRANDELIS, ma sembra che qui si sia scatenato un fugone generale. Perchè poco dopo aver ricambiato il sorriso di lei con un serioso cenno del capo, opta per darsela a gambe alla stessa maniera. Il sospiro seccato che abbandona le sue labbra è solo il preludio di una frase che esprime - con volume e timbro di voce - tutto il proprio fastidio. < Oooooh! MA CHE DEVO FARE PER COMPRARE DEI CIOCCOLATINI, QUA? > Gli si arrossano anche le orecchie. Indubbiamente, un poco per l`imbarazzo. Ma per il resto si sta solo ingramando di brutto perchè con il fatto che la memoria è corta, gli si è accorciata anche la pazienza. E niente, ciao Tosca e grazie per tutto il pesce. Diciamo che il suo richiamo è ben udibile da CHIUNQUE sia lì in zona. Un po` come sei in un negozio e quando hai bisogno tutti i commessi che solitamente vengono a spaccarti i maroni sembrano nascondersi nelle scatole dei prodotti per non farsi trovare.
20:34 14/2 Rebekha_Grimes [14.II pausa pranzo | sala d’ingresso chiosco] {Probabilmente dovrebbe ringraziare che l’iniziativa ha avuto tanto successo perché parliamone è una raccolta fondi per qualcosa che le sta tanto a cuore e che tanta gente ci spenda soldi dovrebbe farle capire come le cose girano al mondo. Insomma un minimo di fiducia in quello che succede può anche averlo. E poi arriva GARETH che sarà il suo nuovo idolo per essere caritatevole visto che va a lasciare nel palmo della metamorfa tre monete d’oro che le fanno sgranare gli occhi, umetta le labbra} grazie {e lo dice seria per quel gesto che alla fine è davvero gentile a suo avviso. Quindi grande gratitudine a lui, lascia infatti anche stare DOMHNALL che passa a sbavare dietro a donne più grandi che mai nella vita lo calcoleranno, ma ehi ti capiamo tranquillo. Quando poi vede arrivare SIDNEY a cui cerca di fare un cenno di saluto con la mano, ma lei sembra disturbata da qualcos’altro o nel caso qualcun altro e quindi va beh ci resta un attimo vedendo la concasata ritirarsi. Cosa che la lascia parecchio confusa. Sbuffa a BRANDELIS guardandolo malissimo} vuoi prenderle di nuovo? {domanda lei ricordandogli una certa zuffa di qualche settimana prima, ma ehi è puramente minatoria e basta lei. Quando MEDEA fa vedere quel galeone le fa un cenno di assenso come a dire che va bene e che ci sta, ma infatti lei ce l’aveva con il rosso. Ed è proprio a quel punto che LOT fa il avvicinamento andando a sistemarsi vicino a lei, piegandosi a quel modo e va beh. Lei lo guarda decisamente sconvolta, ma non in brutto modo solo che decisamente l’ha rivoltata oggi. Quando le dà quel falce lei sta aprendo bocca, certo vorrebbe parlare, ma l’ha un attimino stesa al momento e quindi diventa anche difficile farlo, solo che lui è più svelto, fa quel commento che ammettiamolo è la frase perfetta nel momento perfetto. Insomma con la settimana che ha avuto, con quello che ha passato le parole di LOT sembrano andare dritte a segno facendole arrossire le guance e colorare di una vibrazione più intensa i capelli. Sbatte le palpebre un paio di volte perché le iridi passano da quel blu scuro a sfumature più verdi, per un attimo lì in mezzo c’è mezza speranza. Deglutisce fissandolo sconcertata quasi per qui modi. Ci manca poco che la stenda sul serio quando le fa l’ultimo occhiolino e se ne va con quell’aria da James Dean rincarnato. Ci mette un attimo a smettere di stare lì a fissarlo come un pesce all’amo, ma poi ci riesce scuotendo il capo come per riprendersi e quindi cercando di tornare a controllare i ragazzi in “pista”. Annuisce annotando la pausa bagno di MEDEA quando lei la richiede.}
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