#carlos foglia
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Ok, now that Consumed is almost finished, I think I figured out what bugs me.
It’s not ALL bad, to be clear.
- I like the main characters. Gordon, I vibed with straightaway. Still warming to Sarah, but she’s growing on me.
- Ruth Connell is great. She’s essentially the Misha of this podcast: a reason to stay invested.
- I like the soundtrack. It gives the podcast somewhat of an identity, something that really bothered me about Bridgewater. (If BW had a soundtrack, it wasn’t prominent enough.)
My main issue is how SHORT the episodes are. Each is like 16/18 minutes long (possibly shorter with ads), and barely anything happens?!?!?!
If something DOES occur plotwise, its REALLY obscure and without visuals, I have no idea what is going on. And if I’m starting to form a picture, the episode’s done…
🤔
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La maggioranza dei partigiani della 17a brigata Garibaldi apparteneva all’esercito
Per meglio comprendere quali furono le dinamiche attraverso le quali si sviluppò la 17a brigata Garibaldi “Felice Cima” è stato utile contestualizzare il territorio valsusina nell’area alpina occidentale per ricercare, evidenziandoli, i punti di connessioni decisivi tra lo sviluppo della formazione partigiana in valle e la storia nazionale. Sotto questo profilo la storia delle Alpi piemontesi era…
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#17a#1943#1944#1945#25#agosto#Alessio Maffiodo#Alexander#aprile#brigata#Caprie (TO)#Carlo Ambrino#CLN#comunista#Don#fascisti#Felice Cima#Francesco Foglia#garibaldi#gennaio#Giovanni Rocci#Giuseppe Kovacic#inverno#luglio#Marcello Albertazzi#Marco Pollano#novembre#ottobre#partigiani#partito
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La maggioranza dei partigiani della 17a brigata Garibaldi apparteneva all’esercito
Per meglio comprendere quali furono le dinamiche attraverso le quali si sviluppò la 17a brigata Garibaldi “Felice Cima” è stato utile contestualizzare il territorio valsusina nell’area alpina occidentale per ricercare, evidenziandoli, i punti di connessioni decisivi tra lo sviluppo della formazione partigiana in valle e la storia nazionale. Sotto questo profilo la storia delle Alpi piemontesi era…
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#17a#1943#1944#1945#25#agosto#Alessio Maffiodo#Alexander#aprile#brigata#Caprie (TO)#Carlo Ambrino#CLN#comunista#Don#fascisti#Felice Cima#Francesco Foglia#garibaldi#gennaio#Giovanni Rocci#Giuseppe Kovacic#inverno#luglio#Marcello Albertazzi#Marco Pollano#novembre#ottobre#partigiani#partito
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I Libri del 2022
Per sognare non bisogna chiudere gli occhi, bisogna leggere - Michel Foucault
1. Carla Benedetti - La Letteratura Ci Salverà Dall’Estinzione
2. Antonio Pascale - La Foglia Di Fico. Storie di alberi, donne, uomini
3. Federico Rampini - Fermare Pechino. Capire la Cina per salvare l’Occidente
4. Mark Kurlansky - Carta. Sfogliare la Storia
5. Marshall G.S. Hodgson - L’Ordine degli Assassini
6. Julian Barnes - Il Senso Di Una Fine
7. Lello Arena - C’era Una Volta. La fiaba un po’ storta di un incontro incredibile
8. John Julius Norwich - I Normanni Nel Sud 1016-1130
9. Neil MacGregor - Il Mondo Inquieto Di Shakespeare
10. Amor Towles - Lincoln Highway
11. Isaia Sales. Teneri Assassini. Il mondo delle babygang a Napoli
12. Ian McEwan - Amsterdam
13. Carlos Fonseca - Museo Animale
14. Hermann Hesse - La Cura
15. Carlos Ruiz Zafon - Il Labirinto Degli Spiriti
16. Massimiliamo Valerii - Le Ciliegie Di Hegel. Una riflessione sull’idea di libertà
17. Fabio Bacà - Nova
18. Gilles A. Tiberghlen - Amare. Una Storia senza fine
19. Andrea Moro - Il Segreto di Pietramala
20. Ilaria Tuti - Come Vento Cucito Alla terra
21. Sylvie Testud - Senza Santi In Paradiso
22. Cesare Pavese - La Casa Sulla Collina
23. Marco Balzano - Resto Qui
24. Orhan Pamuk - Le Notti Della Peste
25. George Robert Sims - Le Avventure Di Dorcas Dene. Una detective nella Londra vittoriana
26. Francesca Stavrakopulou - Anatomia Di Dio
27. Abir Mukherjee - Le Ombre Degli Uomini
28. Guido Barbujani - Come Eravamo. Storia dalla grande storia dell’uomo
29. Richard Powers - Il Dilemma Del Prigioniero
30. Julio Cortazar - Bestiario
Mi sono fermato a 9843 pagine, ad un soffio dal mio obiettivo delle 10 mila. Quest’anno ho letto molti libri che mi hanno regalato, tra cui quello che mi è meno piaciuto, il saggio di Rampini. I saggi favolosi: Kurlansky, quello sull’Ordine degli Assassini preso dopo anni, il saggio sul Corpo del Divino di cui ho parlato sul blog. Sui Romanzi, Fonseca una novità stupenda, un mix stuzzicante di realismo magico e di giallo internazionale, notevolissimo, per struttura, trama e lessico quello di Powers, scoperto tra l’altro come appendice ad una bella chiacchierata. Bei libri italiani, tra nuovi (Bacà interessante, la conferma della Tuti, la scoperta di Moro) e la lettura o rilettura dei classici, che fa sempre sempre bene. per chi volesse altre informazioni, sono pronto a rispondere.
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“Capurà’, è mmuort’ l’alifante!”
1742 -L‘ Alifante a BAIANO
Il 7 settembre del 1742 approdò, nel porto di Brindisi, un’imbarcazione a vela da carico (tartana) partita da Durazzo con a bordo un poderoso elefante indiano destinato a Carlo III di Borbone. Nel racconto popolare la notizia diffusa era che si trattasse di un dono del sultano ottomano Mahmud I al re del Regno di Napoli. E secondo lo storico Michelangelo Schipa: “si voleva con questo presunto successo in politica estera, rafforzare nell’interno il prestigio del nuovo re Carlo di Borbone”. In realtà fu acquistato dal conte Finocchietti su mandato del marchese di Salas, con lo scopo di compiacere il re che lo desiderava all’interno del suo serraglio.
La notizia del passaggio di questo pachiderma si diffuse nei diversi territori del regno, richiamando l’attenzione di tante persone di ogni estrazione sociale e suscitando enorme curiosità e stupore .
Il corteo attraversò l’abitato di Baiano e di questo singolare evento troviamo riscontro in un brano della raccolta di memorie della famiglia Foglia, il cui estratto è stato riportato da Antonio Iamalio nel libro “ LA VALLE MUNIANENSE”.
“ A' di 4 ottobre 1741 il Granvesirre de' Turchi mandò a regalare all’attuale Re di Napoli CARLO TERZO, infante di Spagna c gran Duca della Toscana, uno grossissimo Animale chiamato l’Alefante, il quale passò per mezzo la Piazza di cotesta nostra Terra di Baiano, et tanta soldati del Commissario di Campagna e turchi, che custodivano il med., il quale non è stato mai veduto da nessuno di questi Regni. Il detto Alifante pareva una montagna di carne, che fu uno gran portento; il detto nostro RE se lo tiene in Napoli dentro la tarcena (darsena) con grandissima spesa custodito.”
Chissà quanta meraviglia si manifestò tra i Baianesi nel vedere passare, sulla via Regia delle Puglie, il corteo con l’elefante destinato al re. Per tutti fu un evento insolito e una nuova esperienza di conoscenza, fino allora limitata a quella degli animali domestici che facevano parte del vivere quotidiano dell’epoca.
ll giorno 1 novembre di quell’anno l’elefante, scortato da soldati e gestito da sei turchi, con una lenta marcia, arrivò alla Reggia di Portici e fu accolto nello zoo privato affidandolo alle cure di un caporale del regio esercito.
Diventò subito una straordinaria attrazione con la possibilità di ammirarlo da vicino pagando una lauta mancia al caporale che lo accudiva.
Inoltre, fu fatto sfilare durante le parate ufficiali del re e perfino esibito nel 1743 a teatro San Carlo durante la rappresentazione dell’opera “Alessandro nelle Indie”.
Purtroppo, morì nel 1756, pare per un’impropria alimentazione, e il suo guardiano tornò alle ordinarie mansioni di sottufficiale, perdendo i benefici della notorietà e i vantaggi economici.
Per questa nuova situazione, i Napoletani, ai quali di certo non manca l’estro creativo e lo spirito canzonatorio, coniarono il detto “Capurà’, è mmuort’ l’alifante!” a evidenziare la fine di una situazione favorevole.
Lo scheletro dello sfortunato pachiderma fu trasferito, nel 1819, al Museo Zoologico, dove ancora oggi è esposto.
Angelo Piciullo
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In seaside Italy, a Holocaust survivor with a daycare business takes in a 12-year-old street kid who recently robbed her. Credits: TheMovieDb. Film Cast: Madame Rosa: Sophia Loren Momo: Ibrahima Gueye Dr. Coen: Renato Carpentieri Iosif: Diego Iosif Pirvu Ruspa: Massimiliano Rossi Lola: Abril Zamora Mr. Hamil: Babak Karimi Nala: Malich Cissé Babu: Simone Surico Molinari: Nicola Valenzano Carabiniere: Francesco Cassano Film Crew: Music: Gabriel Yared Sound Designer: Maurizio Argentieri Editor: Jacopo Quadri Director of Photography: Angus Hudson Executive Producer: Guendalina Ponti Screenplay: Ugo Chiti Production Design: Maurizio Sabatini Executive Music Producer: Bonnie Greenberg Novel: Romain Gary Executive Producer: Edoardo Ponti Associate Producer: Marco Camilli Executive Producer: Geralyn White Dreyfous Producer: Regina K. Scully Co-Executive Producer: Susan Rockefeller Costume Designer: Ursula Patzak Songs: Diane Warren Associate Producer: Luigi Pinto Casting: Chiara Polizzi Executive Producer: Patrizia Massa Makeup Artist: Frédérique Foglia Hairstylist: Enzo Angileri Sound Mixer: Francesco Cucinelli Writer: Fabio Natale Visual Effects Supervisor: Rodolfo Migliari Art Direction: Maurizio di Clemente Producer: Lynda Weinman Executive Producer: Jamie Wolf Producer: Nicola Serra Sound Editor: Gianni Monciotti Associate Producer: Davide Nardini Producer: Carlo Degli Esposti Unit Production Manager: Diego Cavallo Executive Producer: Esmeralda Swartz Executive Producer: David Paradice Movie Reviews:
#based on novel or book#elderly lady#holocaust (shoah) survivor#remake#seaside town#street kid#Top Rated Movies
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L'ultima canzone (Francesco Paolo Tosti)
Canção italiana de 1905.
Letra em italiano: M'han detto che domani Nina vi fate sposa, Ed io vi canto ancor la serenata. Là nei deserti piani Là,ne la valle ombrosa, Oh quante volte a voi l'ho ricantata!
Foglia di rosa O fiore d'amaranto Se ti fai sposa Io ti sto sempre accanto.
Domani avrete intorno Feste sorrisi e fiori Nè penserete ai nostri vecchi amori. Ma sempre notte e giorno Piena di passione Verrà gemendo a voi la mia canzone.
Foglia di menta O fiore di granato, Nina, rammenta I baci che t'ho dato!
Ah! … Ah! …
Tradução para português: Disseram-me que amanhã Nina, você se casará, E ainda canto a serenata para você. Lá nas planícies desertas Lá, no vale sombrio, Oh, quantas vezes cantei para ti!
Pétala de rosa Ó flor de amaranto Se você se casar, Estarei sempre por perto.
Amanhã você estará cercada de festa, sorrisos e flores Nem pensará em nosso antigo amor. Mas sempre noite e dia Plena de paixão Suspirará para você minha canção.
Folha de hortelã Ó flor de granada, Nina, lembre-se Dos beijos que te dei!
Ah! … Ah! …
Traduções
Franco Corelli 1973
Luciano Pavarotti 1984
Giuseppe di Stefano 1985
Carlo Bergonzi 1987
José Carreras
Alfredo Kraus 1989
Plácido Domingo 1992
Beniamino Gigli 1999
Renato Bruson
Andrea Bocelli 2002
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Il terzo gruppo di dieci titoli proposti dagli Amici della domenica per la LXXVII edizione del Premio Strega:
▪ Silvia Ballestra, «La Sibilla. Vita di Joyce Lussu» (Laterza), presentato da Giuseppe Antonelli.
▪ Iacopo Barison, «Autoficiton» (Fandango libri), presentato da Giuseppe Catozzella.
▪ Silvia Bottani, «Un altro finale per la nostra storia» (SEM), presentato da Riccardo Cavallero.
▪ Davide Buzzi, «L’estate di Achille» (Morellini), presentato da Marcello Ciccaglioni.
▪ Andrea Canobbio, «La traversata notturna» (La nave di Teseo), presentato da Elisabetta Rasy.
▪ Carlo Cavicchi, «Vendeva anacardi» (Minerva Edizioni), presentato da Valerio Berruti.
▪ Massimo Cecchini, «Il Bambino» (Neri Pozza), presentato da Cesare Milanese.
▪ Ada D’Adamo, «Come d’aria» (Elliot), presentato da Elena Stancanelli.
▪ Silvia Dai Pra’, «I giudizi sospesi» (Mondadori), presentato da Sergio De Santis.
▪ Raffaele Donnarumma, «La vita nascosta» (Il ramo e la foglia), presentato da Paolo Ruffilli.
#PremioStrega2023
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Grosseto, prima edizione del Premio letterario Luciano Bianciardi
Grosseto, prima edizione del Premio letterario Luciano Bianciardi. Nella ricorrenza del centenario della nascita di Luciano Bianciardi, la Fondazione Luciano Bianciardi e Giangiacomo Feltrinelli Editore comunicano l’istituzione del Premio letterario Luciano Bianciardi, già annunciato nelle scorse settimane in occasione dell'evento BookCity a Milano. Ogni anno il premio, di cinquemila euro, verrà assegnato a un autore la cui attività letteraria sia coerente con uno dei molteplici aspetti dell’opera bianciardiana. Per il 2022 è stato scelto come titolo del premio e come tema "Io mi oppongo". Mercoledì 14 dicembre 2022 alle ore 18.30, presso il Teatro degli Industri di Grosseto, si terrà la serata di premiazione con la designazione del vincitore, alla presenza della giuria composta da Luciana Bianciardi, Piero Colaprico, Gabriella D’Ina, Gianluca Foglia e Giacomo Papi. L’evento, durante il quale verranno proposti contributi video da film, documentari e letture di opere bianciardiane, sarà coordinato da Loredana Lipperini. Lo stesso giorno, alle ore 12, nella Sala stampa dello Stadio comunale Carlo Zecchini sarà apposta una targa commemorativa per il centenario dalla nascita dello scrittore e giornalista alla presenza dei rappresentati dell'Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI). "Siamo davvero felici di poter festeggiare i cento anni dalla nascita dell’autore grossetano con la consegna di un premio letterario in suo onore" – commentano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore alla cultura Luca Agresti - "Sarà premiato l’autore più meritevole che meglio espliciterà il tema scelto per questa edizione, “Io mi oppongo”, collegandolo alle opere e alla visione di uno degli interpreti più grandi della storia della città e del territorio. Con questa manifestazione, nata dalla collaborazione tra la Fondazione Bianciardi e Giangiacomo Feltrinelli editore, diamo concretezza e spessore a un obbiettivo che tutti ci siamo dati: tenere viva la memoria e le opere di una mente a noi così vicina; favorire la sua conoscenza presso le nuove generazioni, dando loro l'opportunità di entrare nell'universo Bianciardi, conoscerlo e trarre il più possibile ispirazione e insegnamento dal suo genio". Luciana Bianciardi dichiara: "Sono davvero felice per l’istituzione di questo premio letterario che la Casa Editrice Giangiacomo Feltrinelli ed io, insieme a Gabriella D’Ina, abbiamo voluto organizzare a Grosseto, in un simbolico ritorno di Bianciardi nella sua città natale. Sono certa che negli anni il Premio crescerà nei numeri e negli intenti fino a diventare un punto di riferimento per tutti gli scrittori, giovani e non, che si sono ispirati in qualche modo a Bianciardi". "La Fondazione Luciano Bianciardi – spiegano il presidente Massimiliano Marcucci e la direttrice Lucia Matergi - interpreta il Premio intitolato al suo autore di riferimento, e la sua conclusione a Grosseto, come metafora brillante della dialettica tra la piccola città natale e la grande Milano, città d’accoglienza del Bianciardi intellettuale migrante; un percorso perenne nell’immaginario e nell’opera dello scrittore grossetano, cui la Fondazione sta dedicando un anno intenso e ricco di momenti culturali di alto spessore, in cui la Premiazione di inserisce organicamente".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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[Immacolata intercessione][Carlo Kik Ditto]
Chicago (Illinois), 1988. Unicorn e Shebop sono due amici e coinquilini legati da un amore viscerale ma platonico.
Chicago (Illinois), 1988. Unicorn e Shebop sono due amici e coinquilini legati da un amore viscerale ma platonico. Entrambi svolgono dei lavori particolari. Unicorn è un attore porno gay egocentrico, molto religioso e praticante. Shebop è una drag queen transessuale, di notte è la star del Blue Tongue e di giorno fa la parrucchiera nel suo negozio. Ha una fissazione per la cantante Cyndi Lauper.…
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#Carlo Kik Ditto#Ettore Tosi#fiction#Il ramo e la foglia edizioni#Immacolata intercessione#Italia#LGBT#LGBTQ#libri gay#Narrativa#narrativa italiana
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Carlos Foglia who is a writer/producer on the upcoming live-action Æon Flux reboot posted this early in December 2021. I’m including the various images featured on the wall. One of the images is fan art by Alan Mack. And the cel from War is a recreation of the original piece.
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Etro
a cura di Renata Molho, testi di Carlo Petrini , Liu Bolin , Robert Penn , Katsumi Komagata , Leatrice Eiseman, Jiten Thukral con Sumir Tagra, Monique Lévi-Strauss,
Rizzoli, Milano 2014, 376 pagine, rilegato, 24.77 x 3.76 x 30.66 cm, ISBN 9788817071055
euro 180,00 out of print at the publisher
email if you want to buy :[email protected]
Un volume monografico racconta per la prima volta il mondo, lo stile, il linguaggio unico della casa di moda Etro. Il libro, curato dalla giornalista italiana Renata Molho ed edito da Rizzoli, non ripercorre cronologicamente la storia del brand nato alla fine degli anni ’60, ma delinea un itinerario geografico ed immaginifico attraverso 7 stanze / temi (Natura, Arte, Viaggio, Gioco, Colore, New Tradition, Paisley) che attraverso immagini e pensieri ricostruiscono l’universo Etro. Un mondo, colto, raffinato ed elegante, dietro cui si nascondono la vocazione alla curiosità e l’amore per storia, arte, culture diverse che hanno accompagnato la casa di moda fin dal suo esordio.
Ad aprire la porta d’accesso a ciascun tema è uno dei componenti della famiglia Etro che dialoga sull’argomento insieme ad un amico illustre che con il tema vanta un legame: di Natura insieme a Carlo Petrini che vede in essa un bene da tramandare, d’Arte attraverso l’ironico e poetico linguaggio di Liu Bolin, di Viaggio con Robert Penn che ne ha fatto uno stile di vita, di Gioco con l’artista Katsumi Komagata, di Colore con Leatrice Esiselman che ha dedicato al tema profonde riflessioni, di New Tradition con gli artisti indiani Jiten Thukral e Sumir Tagra che hano ripensato il motivo della foglia dell’albero della vita, dell’iconico Paisley con la studiosa del Cachemire Monique Lévi-Strauss.
01/07/21
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
twitter: @fashionbooksmi
instagram: fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr: fashionbooksmilano, designbooksmilano
#Etro#Gimmo Etro#Kean Etro#Veronica Etro#cachemire#paisley#Renata Molho#Jacopo Etro#Ippolito Etro#casa di moda#italian fashion#fashion books#fashionbooksmilano#rarebooks
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Cosa dovrò dirti quando ci incontreremo? Tuttavia — sono qui disteso a pensarti. La macchia dell’amore è sul mondo Gialla, gialla, gialla corrode le foglie tinge di zafferano le corna dei rami che si piegano pesanti contro un liscio cielo viola. Non c’è luce qui — solo una spessa chiazza di miele che gocciola di foglia in foglia di ramo in ramo sciupando i colori del mondo intero. Sono solo, il peso dell’amore mi mantiene a galla finché la mia testa non batte contro il cielo. Guardami! I miei capelli gocciolano miele; gli storni lo portano sulle loro ali nere. Vedi, finalmente le mie braccia e le mie mani giacciono oziose. Come posso dire se ti amerò ancora come in questo momento?
William Carlos Willams, Canzone d’amore, da Al que quiere, 1917
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Nella mia stanzetta già da tanto tempo, c’è una cornicetta stile quattrocento; una saggia mano l’ha dipinta con amor: qualche foglia d’oro e uno stemma con due cuor. Nella vecchia cornice ho cambiato fotografia quel visetto felice non c’è più: se n’è andato via. Ma nel toglierlo, ahimè, ho provato un non so che: c’era scritto voglio bene solo a te. Par che dicano i fiori "ma perché se n’è andato via?", e lo stemma coi cuori soffre molto di nostalgia. Quella patina d’or contro il tempo lotta ancor, lentamente perde il magico splendor. Restò vuota così la cornice molti dì solitaria e triste senza quel visin. Oggi sono felice: una nuova fotografia dentro quella cornice fa fuggire ogni nostalgia; non sapete chi è, non lo posso dir perché è una gioia che appartiene solo a me. Son passati gli anni e la mia cornice sfida ancora il tempo. E mi fa felice, quella grande gioia che in passato lui cercò, oggi è la mia piccina che un’altra gioia mi donò. Nella vecchia cornice ho cambiato fotografia: c’è un visetto felice che fuggir fa ogni nostalgia. Nei suoi riccioli d’or, una fata con amor, sorridendo, mise un velo tutto d’or. Come candide rose le sue gote son vellutate, come il sol luminose le pupille quasi azzurrate nel sorridere già, quel tesoro mostrerà, due dentini bianchi bianchi stanno là. Così tra quei due cuor la cornice tutta d’or quel ritratto tiene caro come allor. Nella vecchia cornice rimarrà la fotografia con la frase che dice “Questa dedica non è mia” me l’ha scritta mammà, tanti baci al mio papà la canzone dell’amor finisce qua. È il quadretto della mia felicità. (Lucia Mannucci) #sanremo #sanremo5 #sanremo55 #sanremo1955 #festivaldisanremo Brano: Una fotografia nella cornice Immagine: La famiglia di Carlo IV - Francisco Goya - 1801 https://www.instagram.com/p/B5bAU-hqVh4/?igshid=3dv92flrl042
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