#cancro alla gola
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Il Chirurgo Generale chiede che l'alcol sia un avvertimento contro il cancro
Una nuova battaglia per la salute pubblica: il Chirurgo Generale degli Stati Uniti propone misure per informare i consumatori sui rischi oncologici legati al consumo di alcol.
Una nuova battaglia per la salute pubblica: il Chirurgo Generale degli Stati Uniti propone misure per informare i consumatori sui rischi oncologici legati al consumo di alcol. Un nuovo avvertimento: l’alcol e il cancro Il legame tra consumo di alcol e rischio di cancro è una realtà scientifica consolidata, ma raramente messa in evidenza a livello pubblico. Il Chirurgo Generale degli Stati Uniti…
#abitudini culturali#alcol e cancro#Alessandria today#avvisi sanitari#Campagne di Sensibilizzazione#cancro al fegato#Cancro al seno#cancro alla gola#Chirurgo Generale#Consumo di alcol#consumo responsabile#educazione pubblica#Educazione sanitaria#etichette di avvertimento#etichette informative#Google News#impatto dell’alcol#Impatto Sociale#industria alcolica#industria e salute#italianewsmedia.com#Misure preventive#mortalità da cancro#Oms#Organizzazione Mondiale della Sanità#Pier Carlo Lava#Politiche Pubbliche#prevenzione del cancro#Prevenzione oncologica#prevenzione sanitaria
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IL CORPO SOMATIZZA I MALESSERI DELLO SPIRITO
Il nostro corpo somatizza nella sua materia quello che lo spirito subisce in tutta la nostra anima, quello che il n...ostro inconscio tace, lo urlano le nostre malattie dolori e malesseri. La malattia è un conflitto tra la personalità e l'anima.
Quando ti manca calore affettivo, basta una minima frescata di vento freddo e subito prendi un raffreddore. Il raffreddore "cola" quando il corpo non piange. Forti mali di schiena (ovvio non causati da un peso caricato male) ti dicono che stai subendo un dolore, porti con te un peso un trauma una tristezza immensa; il mal di gola "tampona" ti assale sicuramente quando hai tanti dolori da sfogare ed afflizioni da dire e non hai con chi confidarti. Quando una persona non la sopporti, non la digerisci e la devi sopportare ti viene acidità allo stomaco, le coliche spesso sono rabbie accumulate che non riesci a sfogare.
Il diabete "invade" quando la solitudine ti attanaglia. Il cancro ti divora come l'odio che corrode l'amore mancato. Il corpo ingrassa quando sei insoddisfatto o dimagrisci quando ti senti logorato. Dubbi preoccupazioni ansietà ti portano via il sonno e soffri di insonnia. Se non trovi un senso alla tua vita la pressione del cuore rallenta o accelera quindi ipotensioni e pressioni alte al cuore sono sbalzi che ti condizionano l'umore e le forze. Il nervosismo aumenta i respiri, come se ti mancasse l'aria, donde dolori al petto ed emicranie (molti fumatori prendono aria extra dal fumo fatidico ed effimero che li rilassa in maniera compensatoria ma illusoria) La pressione "sale" quando la paura imprigiona. Quando ti senti sopraffatto di un problema che sei ai limiti, allora la febbre ti assale, le frontiere dell'immunità sono all'erta. Le ginocchia "dolgono" quando il tuo orgoglio non si piega. le artrosi vengono quando la tua mente non si apre, sei troppo rigido e i muscoli ti si contraggono. I crampi indicano che stai subendo una situazione ai limiti della sopportazione. La stitichezza ti indica che hai residui nel tuo inconscio, hai segreti che ti otturano (quanta merda ci teniamo dentro che non è utile) e non trovi chi ti comprenda senza giudicarti. la diarrea è un atto di difesa dell'organismo che vuole eliminare ciò che percepisce come dannoso (come il vomito) vale per i virus ma anche per le situazioni, i sentimenti... forse chi ha diarrea non riesce a trattenere o assimilare.
La malattia non è cattiva, ti avvisa che stai sbagliando cammino. Ascolta il tuo corpo ed impara a guarire con il tuo spirito, non c'è altra medicina che la tua stessa natura non possa darti. E' ovvio che non generalizziamo, non è un catalogo farmacologico ma una linea guida... chi una preoccupazione la somatizza nella testa (emicrania) chi nello stomaco (indigestione).
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Buongiorno di nuovo.
Altro quesito che potrebbe essere di interesse comune.
Ho fatto il vaccino antinfluenzale e ho gli anticorpi covid, essendomelo preso circa tre settimane fa.
Da ottobre a oggi, in media ogni due settimane, sto prendendo virus/batteri diversi per cui mi son fatta mal di gola e una settimana di "sanità (non mentale...che quella lasciamo perdere...), poi super raffreddore e una settimana di respiro, tosse assurda e dopo due settimane ho avuto un po' di siesta in cui ho fatto l'antinfluenzale, poi mi son presa il covid, son stata bene per una settimana e di nuovo mi son presa raffreddore e tosse ed ira pure dissenteria...
Premesso che lavoro con untori di 6 anni che vengon sbattuti a scuola anche con 39°C di temperatura (oltre che con cagotto, tosse, congiuntivite, nausea, ecc ecc), può rientrare nella normalità (da sfigata) prendere la qualsiasi, una dopo l'altra, così a ripetizione?
Non ho voglia di passare un inverno sempre ammalata (che poi divento untrice a mia volta, perché a parte quando ho avuto il covid con febbre, mica son stata a casa...alla faccia di chi dice che i dipendenti pubblici si approfittano e bla bla bla).
C'è qualcosa che si possa fare x aumentare le difese immunitarie ed ammalarsi meno? (ovviamente non posso sopprimere i bambini, non ho intenzione di stare a casa a deprimermi e a svenare l'inps e farei a meno della ffp2 everytime, come invece avevo dovuto fare lo scorso anno, reduce dal cancro).
Thanks a lot!!!
Per spiegare perché questo succede, userò l'allegoria dell'organismo come una casa in continua costruzione.
Questa sei tu
ma invece di essere circondata da fiori con sole sorridente e nuvolette, tu sei stata costruita qua
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(questo vale per qualsiasi essere vivente, mica solo per te)
Un ambiente ostile... una landa desolata squassata da fiamme, cenere e polvere; l'aria stessa che si respira è un'esalazione velenosa (cit.).
L'ossigeno è corrosivo, i raggi ultravioletti cancerogeni, ogni cibo tossico e infetto, quindi la nostra lotta per la sopravvivenza comincia già al primo vagito di saluto a questo mondo (di merda).
Ma il nostro organismo è stato addestrato da milioni di anni di evoluzione a difendersi egregiamente e lo fa replicando costantemente le cellule di tutte quelle parti di corpo che sono soggette a tali attacchi.
E per tutte intendo proprio tutte... non c'è tessuto, organo o apparato che non necessiti di continua rigenerazione cellulare, per morte programmata o indotta.
Tu sei quella casetta, quindi, dove ogni giorno centinaia di operai posano nuove mattonelle, nuovi tubi, nuovi fili, nuovi mattoni e nuove tegole per mantenerti esteticamente e funzionalemente a posto.
Ovviamente ci sono i direttori dei lavori che controllano che gli operai facciano un buon lavoro, dando istruzioni dettagliate e tenendo d'occhio gli apprendisti, visto che l'impegno è tanto e il turn over molto serrato.
Ogni giorno i direttori (il sistema immunitario, se non s'era capito) devono licenziare quegli operai che vanno fuori di testa e costruiscono muri storti o annodano i tubi... ed è così che la maggior parte delle volte evitiamo che ci venga un tumore da qualche parte.
La maggior parte delle volte... a ogni costante replicazione cellulare, infatti, c'è il rischio che qualcosa vada storto e purtroppo a volte l'operaio fuori di testa fa danni invisibili e silenziosi e a volte insegna anche agli altri a fare pessimi lavori.
(per inciso, quando diciamo che un qualcosa è CANCEROGENO non significa che ti faccia venire istantaneamente un tumore ma che aumenta la possibilità che faccia inserire dati sbagliati nella replicazione di una cellula, facendola saltare fuori 'diversa')
Per ciò che riguarda gli attacchi esterni di virus e batteri, i direttori dei lavori danno istruzioni alle guardie affinché siano sempre all'erta: foto segnaletiche, armi specifiche e metodi di comunicazioni rapidi ed efficaci ma se chi attacca dall'esterno è in gran numero, assalta frequentemente e la casa è malandata, allora il sistema immunitario fa un po' più fatica ad arginare i danni.
La tua casa è già stata devastata da un tumore che per fortuna hai preso e bloccato in tempo, indebolita da un'infezione impegnativa come quella da Sars-CoV2 e costantemente sotto stress emotivo e ambientale.
Se mi chiedi come aumentare le difese immunitarie verso le infezioni io ti rispondo di dargli meno lavoro, così fanno meglio quello che rimane loro: mangia bene e in modo equilibrato, bevi tanto ma solo acqua, evita alcol e fumo e dormi un numero adeguato di ore.
Tutte le solite sciocchezze da allerta colpi di calore estivi ma poi alla fine siamo solo delle casette fragili in un mondo post-apocalittico pieno di zombie radioattivi e purtroppo non possiamo fare tanto di più <3
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A volte penso che non mi riprenderò mai più dal trauma.
A volte penso sia perché non sono abbastanza forte. Altre volte, perché non lo voglio davvero, come se significasse rinunciare a te anche con le più piccole parti di me. E pur di trattenere il ricordo, lo stringo nonostante sia solo dolore. Nonostante mi faccia tremare le ginocchia e le labbra, e mi faccia sciogliere gli occhi lungo le guance, fin dentro la gola.
A volte penso che non smetterò mai davvero di sanguinare. Che ogni volta che sfiorirò la ferita, quella tornerà ad infettarsi. Che gli incubi questa volta resteranno ad infestarmi il sonno.
C’erano, prima di te. E sono tornati, esattamente dopo di te.
A volte mi sento come se questo senso di colpa mi striscerà sulle ossa, sotto la pelle, fino ai miei ultimi respiri. E crescerà in me come un cancro, facendo ammalare ogni fibra, ogni cellula. Rendendomi sempre più debole e stanca. E le cose mi sfioreranno senza toccarmi.
A volte mi sento come se stessi nuotando ancora e ancora. E la riva é sempre troppo lontana. E l’acqua talmente fredda da incancrenirmi le membra. E non importa quanta forza ci metta ad ogni bracciata. Non importa quanto la mia tecnica sia perfetta, quanto il mio corpo si fletta e scivoli veloce tra le onde.
Non sarò mai abbastanza.
A volte mi sento come se dovessi punirmi in eterno. Come se meritassi questo limbo. Come se fosse la giusta punizione alle mie azioni. E anche gli eventi peggiori li affronto come se fossero una redenzione. Mi sento come se non fossi degna nemmeno delle carezze.
A volte penso che non mi riprenderò mai più dal trauma.
L’ho sepolto sotto strati di silenzio. Affianco ai litigi inconcludenti, ai quei messaggi che ancora conservo, a quelle chiamate nel cuore della notte. Fra tutte le cose che non riesco a raccontare a nessuno. Nemmeno a me stessa. Nemmeno alla luna. Nemmeno alla mia ombra. Vorrebbero disperatamente uscire, ma non possono.
Allora, ho iniziato a sfogarle piangendo per tutto. Piangendo per i libri per bambini, e per i film, anche se “non era poi così drammatico”. Piangendo per i video dei cani su internet che vengono salvati e trovano una famiglia. Per i tramonti, come faceva il Piccolo principe. Per le poesie che sottolineo e tengo solo per me. Per gli anziani che mangiano soli e i bambini che non vengono invitati ai compleanni. Piango quando vedo piangere gli altri; per gioia? per dolore? Non importa.
Non mi importa.
Sembro empatica ma sono solo egoista.
A volte penso che non mi riprenderò più dal trauma.
Altre volte, ne ho la certezza.
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Ryūichi Sakamoto (坂本 龍). Addio al grande musicista e compositore
Ryūichi Sakamoto (坂本 龍) (Tokyo, 17 gennaio 1952 – Tokyo, 28 marzo 2023 a cura di Giuseppe Iannozzi Il grande musicista e compositore giapponese Ryuichi Sakamoto è scomparso all’età di 71 anni dopo una lunga battaglia contro un cancro alla gola diagnosticatogli nel 2017. Tra le sue colonne sonore più famose impossibile non ricordare Furyo (1983), L’ultimo imperatore (1987, Oscar come miglior…
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NINNA, NANNA PILLOLINA
Tanti auguri a me,
tanti auguri a te,
ninna,
nanna pillolina,
non sei innocente,
né carina.
Ti chiedi come sto,
dal mattino alla sera?
I gesti si ripetono,
per non impazzire,
non pensare.
Tanti auguri a me,
tanti auguri a te,
ninna,
nanna pillolina,
non sei innocente,
né carina.
Ti prendo,
non mi ricordo più il dolore,
metto le cuffie per non sentire le parole,
l'ipocrisia che cade dal ciel in giù.
Tanti auguri a me,
tanti auguri a te,
ninna,
nanna pillolina,
non sei innocente,
né carina.
Un regalo inappropriato,
di cattivo gusto,
mal pensato,
sarà uno dei paragrafi nel libro, a dire il vero,
non rappresenterà l'educazione,
esprimerà solo la maleducazione.
Tanti auguri a me,
tanti auguri a te,
ninna,
nanna pillolina,
non sei innocente,
né carina.
Sono un artista in continua mutazione,
cambio così velocemente,
aspirando alla perfezione.
Sarò forte,
sarò perfetto,
sarò come l'angelo maledetto.
Tanti auguri a me,
tanti auguri a te,
ninna,
nanna pillolina,
non sei innocente,
né carina.
Le conseguenze indelebili,
del trauma profondo,
complesso,
scattano ad ogni associazione
e non mi sento più al sicuro,
da nessuno,
nessuna parte,
neanche da me stesso,
bloccato nell'ascensore con me stesso.
Tanti auguri a me,
tanti auguri a te,
ninna,
nanna pillolina,
non sei innocente,
né carina.
Pillole amare scorrono in gola,
il veleno che avanza non lascia parola.
Io ho scelto l'arte,
come dono fatale,
ma sappi che tutto è uguale.
Tutto è noioso,
insignificante,
la gioia dura forse solo un istante.
Tanti auguri a me,
tanti auguri a te,
ninna,
nanna pillolina,
non sei innocente,
né carina.
Tanti auguri a me e non a te.
Da adesso in poi,
il karma non sbaglierà
e giustizia divina manifesterà.
Tanti auguri a me,
tanti auguri a te,
ninna,
nanna pillolina,
non sei innocente,
né carina.
Il pensiero ossessivo mi stringe il cervello,
un eco che urla:
"Non sarai mai più felice, pillolina.
Sarò il tuo cancro.
Invaderò la tua realtà,
espanderò le mie mutazioni,
con velocità."
Tanti auguri a me,
tanti auguri a te,
ninna,
nanna pillolina,
non sei innocente,
né carina.
Parole su parole,
incise nella mente,
tradotte nel libro DELLAMORTE.
Le lettere scorrono,
leggi,
rileggi,
non capisci,
fantastichi e impazzisci.
Tanti auguri a me,
tanti auguri a te,
ninna,
nanna pillolina,
non sei innocente,
né carina.
Ogni azione è d'ispirazione,
per creare l'arte,
darle vita all'emozione.
Sarò ancora più forte,
sarò la perfezione,
rappresenterò la tua imperfezione,
aprirò le porte dell'inferno,
per questa occasione.
Tanti auguri a me,
tanti auguri a te,
ninna,
nanna pillolina,
non sei innocente,
né carina.
Quando il mondo si sgretolerà,
sarò lì,
a guardare senza parole.
Non proverò emozioni,
compassione,
empatia.
Sarò lì a osservare,
pregando la morte di ritardare.
Sarò lì a leggere il libro DELLAMORTE,
all'infinito,
fino all'attimo predefinito.
Questa poesia, intitolata "NINNA, NANNA PILLOLINA," rappresenta un potente sfogo emotivo, una confessione poetica che intreccia esperienze personali di violenza, trauma e resilienza. Nasce dall'esperienza di essere vittima di abusi di varia natura, psicologici ed emotivi, che hanno lasciato segni profondi e indelebili.
Uno degli eventi scatenanti è stato un regalo crudele ricevuto per il cinquantesimo compleanno: una lettera di sfratto. Questo gesto, impregnato di ipocrisia e insensibilità, ha rappresentato il culmine di un accumulo di dolore e di ingiustizie. La lettera è simbolo della mancanza di empatia e dell'indifferenza che caratterizzano certi rapporti e situazioni di vita. Un dono amaro, "di cattivo gusto," che diventa il fulcro di una riflessione sull'ingiustizia e sulla maleducazione di chi lo ha inviato.
La "pillolina" menzionata nella poesia è una metafora per la dipendenza, sia fisica che emotiva, da qualcosa che aiuta a sopravvivere: può essere una medicina, un'idea, un'abitudine o un meccanismo di difesa. Tuttavia, la pillolina non è "innocente né carina"; è un simbolo ambivalente, che allevia il dolore ma al contempo perpetua la condizione di sofferenza. Essa diventa il filo conduttore di una ninna nanna distorta, un canto ossessivo che non porta pace ma che accompagna il protagonista nel suo viaggio tormentato.
La poesia si snoda tra immagini di dolore, alienazione e resilienza. Si parla di blocchi psicologici ("bloccato nell'ascensore con me stesso"), di un senso di insicurezza onnipresente e di lotta contro i pensieri ossessivi. Tuttavia, emerge anche una ricerca artistica, una trasformazione personale che cerca di canalizzare il trauma in creazione: "Io ho scelto l'arte, come dono fatale."
Il messaggio finale è ambivalente: da un lato, c'è la consapevolezza dell'imperfezione e della fragilità della condizione umana; dall'altro, emerge la forza dell'arte come strumento di resistenza e rinascita. La poesia non cerca di abbellire il dolore, ma di trasformarlo in un mezzo per comprendere e accettare, senza mai perdere la speranza nella possibilità di una rinascita spirituale e creativa..
La poesia è un'opera originale dell'artista Matjaž Dellamorte
ex Matjaž Borovničar
La poesia fa parte della serie delle poesie dal libro Poesie della Morte.
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Con grande tristezza, diciamo addio a Pino D’Angiò, morto lo scorso 6 luglio 2024. Il cantautore italiano Giuseppe Chierchia (vero nome) negli anni '80 ebbe un grande successo con «Ma quale idea», che io conobbi solo nel 2005 grazie alla rivisitazione dei Flaminio Maphia - Che idea, il brano considerato uno dei primi rap in lingua italiana, prendeva la linea di basso dalla famosa «Ain't no stopping us now» e con la stessa canzone lo abbiamo sentito di recente all'ultimo Sanremo nella serata dei duetti insieme ai Bnkr44.
Negli ultimi anni la sua carriera era stata limitata dalla malattia, cantava con una sola corda vocale, dopo che era stato operato sei volte per cancro alla gola, ha avuto un tumore ai polmoni, un sarcoma, era sopravvissuto a un infarto e a un arresto cardiaco.
Oggi, mentre piangiamo la sua scomparsa, ricordiamo la sua passione, la sua voce unica e il suo contributo straordinario alla musica.
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Nelle ultime interviste aveva dichiarato: «Contro il cancro purtroppo non si combatte: è tutta una retorica, un bla bla bla. Malattie come queste ti obbligano ad aspettare e a sperare che tutto vada bene. Che le cure funzionino, che tu ce la faccia...»
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/46ded52c904c09685f6de066275bc7b9/f50aeea583cce331-fa/s540x810/68dbe63cd62eef211660aef20c757dd9abdc8ee9.jpg)
Riposa in pace, Pino D’Angiò. 🎵🕊️
Sito ufficiale: https://pinodangio.com/
Discografia: Discogs
Altri articoli:
La Stampa
Il Post
Perizona
70-80.it, ...vincente campionare sulla linea di basso di «Ain't no stoppin us now»
Curiosando 70-80-90
#musica#canzoni#lyrics#rippinodangio#rip#pinodangio#maqualeidea#cheidea#italodisco#funk#anni80#fammiunpanino#chierca#bocadillo#sanremo#songs#45giri#vinyl#Youtube
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Bruciore alla bocca dello stomaco alto e impovviso
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Bruciore alla bocca dello stomaco alto e impovviso
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Il bruciore alla bocca dello stomaco, o bruciore di stomaco, è una condizione molto comune che si manifesta come una sensazione di bruciore o dolore nella parte superiore dell’addome, dietro lo sterno. Può essere causato da diversi fattori, tra cui alimentazione, stile di vita e patologie gastrointestinali. In questo articolo, vedremo le cause del bruciore di stomaco, i sintomi associati e le strategie per prevenirlo e trattarlo.
Sintomi associati al bruciore di stomaco
Il sintomo principale del bruciore di stomaco è la sensazione di bruciore o dolore nella parte superiore dell’addome, che spesso si irradia verso il petto o la gola. Altri sintomi che possono essere associati al bruciore di stomaco includono il rigurgito di acido, il gusto amaro in bocca, la difficoltà a deglutire e la sensazione di avere un nodo alla gola. In alcuni casi, il bruciore di stomaco può essere associato anche a nausea, vomito e diarrea.
Cause del bruciore di stomaco
Il bruciore è spesso causato dalla risalita di contenuto acido dallo stomaco nell’esofago, il tubo che connette la bocca allo stomaco. Questo può essere causato da un’ernia iatale, una condizione in cui la parte superiore dello stomaco si sposta sopra il diaframma, oppure da un’iperacidità gastrica, dovuta alla produzione eccessiva di acido da parte dello stomaco. Altri fattori che possono causare il bruciore di stomaco includono l’eccesso di cibo, la gravidanza, l’obesità, il fumo, l’alcol e lo stress.
Bruciore alla bocca dello stomaco: può trattarsi di tumore?
Il bruciore alla bocca dello stomaco è un sintomo molto comune e può essere causato da molte condizioni diverse, tra cui reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera peptica, dispepsia funzionale e sindrome dell’intestino irritabile. In rari casi, il bruciore di stomaco può essere causato anche da un tumore dello stomaco o dell’esofago.
È importante sottolineare che la maggior parte dei casi di bruciore di stomaco non sono causati da tumori, ma da problemi meno gravi come quelli sopra menzionati. Tuttavia, se il bruciore di stomaco è accompagnato da altri sintomi preoccupanti, come difficoltà a deglutire, perdita di peso, vomito o sangue nelle feci o nel vomito, è importante consultare immediatamente un medico per una valutazione più approfondita.
Il medico potrà prescrivere esami specifici per determinare la causa del bruciore di stomaco, come l’endoscopia, che consente di esaminare l’interno dell’esofago e dello stomaco attraverso un tubo flessibile inserito attraverso la bocca. In base ai risultati degli esami, il medico potrà decidere se ulteriori indagini sono necessarie o se è necessario iniziare un trattamento specifico.
In conclusione, sebbene il bruciore alla bocca dello stomaco possa essere un sintomo preoccupante, nella maggior parte dei casi non è causato da un tumore. Tuttavia, se il sintomo è accompagnato da altri sintomi preoccupanti, è importante consultare un medico per una valutazione più approfondita e una diagnosi accurata.
Endoscopia
L’endoscopia è una procedura medica in cui un medico utilizza un endoscopio, un tubo flessibile con una telecamera all’estremità, per esaminare l’interno del corpo. L’endoscopia viene utilizzata per esaminare diversi organi, tra cui l’esofago, lo stomaco, il duodeno, l’intestino tenue, il colon, le vie biliari e il pancreas.
L’endoscopia può essere utilizzata per diagnosticare diverse patologie, tra cui il cancro, l’ulcera peptica, il reflusso gastroesofageo, la colite ulcerosa, la malattia di Crohn e la pancreatite. Inoltre, può essere utilizzata per rimuovere tessuti anormali, come i polipi intestinali, per prevenire il cancro del colon.
Durante l’endoscopia, il paziente viene sedato e l’endoscopio viene inserito attraverso la bocca, il naso o l’ano, a seconda dell’organo che deve essere esaminato. Durante l’esame, il medico può prelevare campioni di tessuto per analisi (biopsia) o rimuovere tessuti anormali. L’endoscopia di solito dura da 15 minuti a un’ora, a seconda della zona del corpo da esaminare.
L’endoscopia è considerata una procedura sicura, ma può causare alcuni effetti collaterali, tra cui dolore, gonfiore, sanguinamento o infezione al sito di inserimento dell’endoscopio. Tuttavia, questi effetti collaterali sono generalmente lievi e temporanei.
In conclusione, l’endoscopia è una procedura medica utilizzata per diagnosticare e trattare diverse patologie dell’apparato digerente e biliare. Se il medico ritiene che l’endoscopia sia appropriata per il paziente, il paziente dovrebbe discutere dei potenziali rischi e benefici dell’esame con il medico.
Cosa fare per alleviare il dolore
Il trattamento del dolore dipende dalla causa sottostante del dolore. Se il dolore è causato da un’infiammazione o da una condizione acuta come un’ulcera peptica o una gastrite, il medico può prescrivere farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) come l’ibuprofene o il naprossene, o farmaci che riducono la produzione di acido gastrico come gli inibitori della pompa protonica (IPP) o gli antagonisti del recettore H2.
In caso di reflusso gastroesofageo, il medico potrebbe prescrivere farmaci che neutralizzano l’acido gastrico o farmaci che migliorano il funzionamento della valvola esofagea inferiore, come gli inibitori della pompa protonica (IPP) o gli antagonisti del recettore H2.
In alcuni casi, il dolore può essere alleviato con rimedi naturali, come l’assunzione di tè alla menta o camomilla, che possono calmare lo stomaco. Inoltre, l’evitare cibi piccanti, grassi o acidi e mangiare pasti più frequenti ma di dimensioni ridotte può aiutare a ridurre i sintomi del bruciore di stomaco.
Tra le strategie utili, ricordiamo:
Mangiare porzioni moderate di cibo, evitando di riempirsi troppo Evitare di mangiare cibi grassi, piccanti o acidi Evitare di mangiare prima di andare a letto o di coricarsi subito dopo aver mangiato Evitare l’assunzione di alcol e di bevande gassate Smettere di fumare.
È importante evitare alcol e fumo, poiché entrambi possono aumentare l’irritazione dello stomaco e dell’esofago. Inoltre, evitare di mangiare o bere 2-3 ore prima di andare a letto può prevenire il reflusso gastroesofageo notturno.
Se il dolore persiste nonostante il trattamento, è importante consultare il medico per una valutazione più approfondita. In alcuni casi, il dolore alla bocca dello stomaco può essere causato da una condizione più grave, come un’ulcera perforata.
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"Ciao Scusa per come ti ho contattato, ho visto il tuo profilo su un sito pubblicitario e ho detto che eri la persona di cui avevo bisogno. Mi chiamo [omissis] di origine italiana e vivo in Francia. Soffro di una grave malattia che mi condanna a morte, ho un cancro alla gola e ho una somma di 950.000 euro che vorrei donare a qualcuno con fiducia e onestà per farne buon uso. Possiedo un'attività di accessori per auto e ho perso la mia famiglia 8 anni fa, il che mi ha colpito duramente e non mi sono risposato fino ad ora. Vorrei donare questa somma prima di morire quando i miei giorni sono contati per avere questa malattia per la quale non ho cura. Voglio sapere se accetti questo regalo? Ti chiedo di rispondermi molto rapidamente.
Aspetterò una tua risposta."
Che faccio, accetto?? 🤔
#domandare è lecito rispondere è cortesia#chissà quanto mi costa ricevere tutti quei soldi#email truffa#spam#phishing#scam
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Top Gun Maverick film streaming ita completo gratis
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Pete Mitchell, soprannominato Maverick, è uno dei migliori piloti della Marina da più di 30 anni: un pilota collaudatore senza paura che spinge i limiti ed evita accuratamente una promozione che lo farebbe atterrare per sempre. Mentre prepara una squadra di ex alunni di Top Gun per una missione speciale come mai prima d'ora, Maverick incontra il tenente Bradley Bradshaw, figlio del suo defunto amico, il tenente Nick Bradshaw.
C'è anche Rooster (Miles Teller), le cui sfumature e il taglio di capelli tradiscono la sua identità segreta di figlio di Goose, il personaggio di Anthony Edwards tragicamente ucciso nell'originale. Rooster ribolle di risentimento verso Maverick, che ha cercato a lungo di tenere il bambino, figlio del suo gregario morto, fuori dal cielo. È la scelta drammatica più saggia del film, che costruisce l'intero conflitto emotivo della storia attorno al persistente senso di colpa del nostro eroe e alle onde d'urto che lo strano incidente di Goose ha inviato attraverso le generazioni.
L'azione aerea di Kosinski è mozzafiato. Come Scott, sa come trasmettere altitudine e velocità e in modo coerente incrociare le cabine di pilotaggio per trasformare ogni esercizio di allenamento in uno spettacolo di gruppo di dilemmi a coda di rondine e battute al volo. La sceneggiatura, coautrice del frequente collaboratore di Cruise Christopher McQuarrie, escogita un rito di laurea urgente per la nuova classe: un attacco a una pianta di uranio che è come l'operazione Morte Nera incrociata con le sconfortanti probabilità di un set di Mission: Impossible. Naturalmente, il vero nemico rimane nervosamente, strategicamente nascosto, proprio come nel primo film: uno "stato canaglia" internazionale senza volto. Come sempre, Top Gun esiste in un triangolo geopolitico delle Bermuda, astraendo la guerra in una sorta di "grande gioco" alla fine di un film sportivo, libero da qualsiasi più grande posta in gioco globale. Maverick è troppo feticisticamente devoto al progetto di un vecchio blockbuster per emergere completamente come film a sé stante. Ma scena per scena, è un momento migliore di Top Gun: più agile, più eccitante, più pieno di sentimento. Abbandona l'abitudine auto-parodica di Scott di fare la fila per le stesse due canzoni fino alla nausea. E il film sembra capire che il romanticismo è sempre stato più cruciale per la popolarità di Top Gun rispetto al romanticismo. Evidentemente assente è Charlie di Kelly McGillis, l'interesse amoroso civile del primo film. Maverick riempie il vuoto attraverso un corteggiamento più emarginato con la collega degli anni '80 Jennifer Connelly, che interpreta una cameriera di cocktail che ci è stato detto che Maverick ha corteggiato una vita fa. (Il suo personaggio è menzionato brevemente nel primo film.) Le due star hanno una chimica accomodante mentre le vecchie fiamme riaccendono la fiamma, anche se nessuna delle loro scene è così toccante come quella che Cruise condivide con Val Kilmer, facendo un cameo che funziona la battaglia nella vita reale di quest'ultimo con il cancro alla gola nella storia.
La vera storia d'amore qui è tra la telecamera e Cruise. È in qualche modo intenso e rilassato, portando un po' di quella determinazione carismatica caratteristica, mentre si addolcisce anche nella piccola malinconia del viaggio nella memoria di Maverick, facendo il punto su come è cambiato da quei giorni felici nell'America di Reagan. (Questo è davvero lui nel jet, ovviamente - come in Mission: Impossible's Ethan Hunt, può essere difficile dire dove finisce il temerario immaginario e inizia quello vero.) Kosinski si crogiola nelle contraddizioni del potere stellare di Cruise come un anziano statista di multiplex cool: Quello che stiamo vedendo è un film estivo in cui Adonis riconosce i suoi anni che avanzano, sopportando le crepe dei vecchi tempi, anche se salta in ogni acrobazia con una vana sfida al processo di invecchiamento. Maverick garantisce, come spesso fanno i sequel legacy, che i suoi personaggi sono reliquie analogiche in un mondo digitale: collocare Top Gun nei tempi moderni è un atto di anacronistico appagamento di desideri. Ma in verità, anche l'originale era molto anacronistico: aperto in un momento in cui i combattimenti aerei stavano rapidamente diventando un ricordo del passato, applicava una sorta di romanticismo della Greatest Generation ai pali più ambigui della Guerra Fredda; il suo passo per le potenziali reclute era una visione della vita (e della gloria) militare che aveva poco a che fare con la realtà contemporanea. Ciò rende Maverick un miraggio di un miraggio, nostalgico di un mondo che non è mai realmente esistito. Ecco perché è un veicolo così perfetto per Cruise, un Dorian Gray di Tinseltown il cui fisico incredibilmente preservato è la sua tecnologia organica di disinvecchiamento. È una star del cinema fuori dal tempo, che brilla in un'America rigorosamente sognata.
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Ciao, mi dispiace di averti contattato in questo modo. Ho appena visto il tuo profilo e penso che tu sia la persona giusta per me. In breve, sono Rosalina , originaria dell'Italia e residente in Francia. di una grave malattia che ha portato al cancro alla gola. Ho una somma di 455.000 euro sul mio conto che desidero trasferire a una persona onesta e affidabile per utilizzarla. Ho un'attività di importazione d'huile rouge in Francia, tuttavia ho perso mio marito 5 anni fa, il che mi ha impressionato molto e non ho potuto risposare fino ad oggi. Non ho avuto la possibilità di avere figli e vorrei donare questa somma, d'ora in poi la mia morte potrà contare i miei giorni per questa malattia incurabile, ma i sedativi non sapranno se potranno approfittarne questo grazie e aspetto una tua risposta
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IL CORPO SOMATIZZA I MALESSERI DELLO SPIRITO
Il nostro corpo somatizza nella sua materia quello che lo spirito subisce in tutta la nostra anima, quello che il nostro inconscio tace, lo urlano le nostre malattie dolori e malesseri. La malattia è un conflitto tra la personalità e l'anima.
Quando ti manca calore affettivo, basta una minima frescata di vento freddo e subito prendi un raffreddore. Il raffreddore "cola" quando il corpo non piange. Forti mali di schiena (ovvio non causati da un peso caricato male) ti dicono che stai subendo un dolore, porti con te un peso un trauma una tristezza immensa; il mal di gola "tampona" ti assale sicuramente quando hai tanti dolori da sfogare ed afflizioni da dire e non hai con chi confidarti. Quando una persona non la sopporti, non la digerisci e la devi sopportare ti viene acidità allo stomaco, le coliche spesso sono rabbie accumulate che non riesci a sfogare.
Il diabete "invade" quando la solitudine ti attanaglia. Il cancro ti divora come l'odio che corrode l'amore mancato. Il corpo ingrassa quando sei insoddisfatto o dimagrisci quando ti senti logorato. Dubbi preoccupazioni ansietà ti portano via il sonno e soffri di insonnia. Se non trovi un senso alla tua vita la pressione del cuore rallenta o accelera quindi ipotensioni e pressioni alte al cuore sono sbalzi che ti condizionano l'umore e le forze. Il nervosismo aumenta i respiri, come se ti mancasse l'aria, donde dolori al petto ed emicranie (molti fumatori prendono aria extra dal fumo fatidico ed effimero che li rilassa in maniera compensatoria ma illusoria) La pressione "sale" quando la paura imprigiona. Quando ti senti sopraffatto di un problema che sei ai limiti, allora la febbre ti assale, le frontiere dell'immunità sono all'erta. Le ginocchia "dolgono" quando il tuo orgoglio non si piega. le artrosi vengono quando la tua mente non si apre, sei troppo rigido e i muscoli ti si contraggono. I crampi indicano che stai subendo una situazione ai limiti della sopportazione. La stitichezza ti indica che hai residui nel tuo inconscio, hai segreti che ti otturano (quanta merda ci teniamo dentro che non è utile) e non trovi chi ti comprenda senza giudicarti. la diarrea è un atto di difesa dell'organismo che vuole eliminare ciò che percepisce come dannoso (come il vomito) vale per i virus ma anche per le situazioni, i sentimenti... forse chi ha diarrea non riesce a trattenere o assimilare.
La malattia non è cattiva, ti avvisa che stai sbagliando cammino. Ascolta il tuo corpo ed impara a guarire con il tuo spirito, non c'è altra medicina che la tua stessa natura non possa darti. E' ovvio che non generalizziamo, non è un catalogo farmacologico ma una linea guida... chi ha una preoccupazione la somatizza nella testa (emicrania) chi nello stomaco (indigestione).
Tutti abbiamo bisogno di un po’ di tranquillità,quello che ci manca chiediamolo prima a noi stessi,forse un po’ staremo meglio.
tratto dalla pagina FB della Dott.ssa Marina Romano
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io avevo smesso di credere all'amore, avevo smesso di vederlo coi miei stessi occhi; vivevo razionalmente ogni sentimento, criticando cinicamente qualsiasi cosa che avevo attorno. Avevo deciso di smettere, di amare esclusivamente me stessa e nessun altro; avevo deciso che non avrei mai sprecato nessuna energia e che non avrei mai dato tutta la mia felicità a nessun altro.
Eppure, quel giorno quando mi hai scritto, io non so spiegare cosa ho percepito; avevo un presentimento strano su di te, una parte di me supplicava all'altra parte di me di darti una possibilità, che tu -come anche altri ragazzi- meritavi un'opportunità. Così decisi di dartela, anche se ormai mi ero arresa all'idea che avrei provato qualche emozione.
Salì in macchina e ti salutai con un semplice bacio sulla guancia, formale ma allo stesso tempo affettuoso.
Per il nostro primo incontro mi portasti ad uggiano, parcheggiati in macchina di fronte ad un ceppo; molte ragazze lo troverebbero strano o completamente patetico, però a me andava bene qualsiasi posto pur di conoscerti.
Parlammo ore e ore del più o del meno, delle risate e dei sorrisi scattarono come gli allarmi incendio e mi rimasero impressi in testa come gli scatti delle polaroid.
Poi ad un certo punto, una sensazione mi colpì allo stomaco, salì lungo il corpo fino a bloccarmi la gola, rimanendo bloccata lì facendomi venire un po' gli occhi lucidi. Avvicinai una mano al tuo viso, iniziai ad accarezzarti la testa, poi ti girasti e mi guardasti profondamente negli occhi e successivamente dopo come un bambino all'asilo mi chiedesti:
"posso darti un bacio?"
mi scappò un sorriso, ma non di quelli falsi che tutti mi dicevano con l'aria triste, lo sentivo sincero, vero.
"si" sorridendo.
Avevo paura di questa mia azione, perché dietro a quella barba da ventenne maturo io ci vedevo un bambino sensibile.
"hai sentito qualcosa?"
avevo sentito qualcosa questa volta, ma non capivo cosa
"si"
"e che cosa?"
è troppo presto per dirlo, non ne sono certa
"tu cosa hai sentito?"
"di aver fatto la cosa giusta"
un colpo mi invade il cuore, facendomi ritornare quella sensazione bloccata in gola, che non riesce a salire, non riesce ad uscire
"tu pensi di aver fatto la cosa giusta?"
"si"
mi venne spontaneo dirlo, non ci pensai nemmeno due volte, caspita.
Mi riportasti a casa e una cosa che mi è rimasta in mente è che quando mi girai dietro di me -all'angolo più o meno- tu stavi ancora là dietro, non so cosa stavi facendo, ma tu eri lì e avevo una voglia di rincorrerti, di riaverti con me, di passare la nottata in macchina a cantare canzoni stonate.
Ma la cosa di cui non potrò mai scordarmi, è il tuo sguardo lucido, che brilla alla mia vista, all'emozione che tu provasti in quel momento, che mi ha talmente coinvolto che adesso sono qui a scrivere senza un vero nesso logico.
Hai avuto un potere su di me che quasi nessun ragazzo è riuscito ad applicare, mi hai stravolta e ora mi ritrovo con un cuore riaggiustato dal tuo umorismo e dal tuo affetto, o forse è proprio il tuo sorriso ad avermelo aggiustato.
Qualsiasi cosa tu abbia combinato su di me, grazie di averla fatta accadere,
hai curato il mio cancro dell'amore.
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//TUTTI I MORTI DI TELENOVELA D'AMORE NEL CORSO DEGLI ANNI (aggiornato ad oggi alla morte di Tini Light)
Kally Chiummi figlia di Max Chiummi, la prima moglie di Gianni Foresta morta di leucemia.
Davenigh Deacon che fingeva da anni di essere Anita Foresta (una figlia di Stefaliana ed Errico Foresta) presumibilmente morta in un incidente d'auto.
Slay Deveraux morto nell'incendio del suo locale dopo lo stupro di Jennifer Foresta.
Lorena Vanderwulf la bellissima modella della Foresta sgozzata dallo stilista folle Anthonio Armani ai fini di far incastrare Thot Foresta.
Say Fending il fido collaboratore di Sacca Specchio morto in concomitanza con la sua vita reale.
Adriana Arengo la ragazza di Dixon McCall precipitata dal terrazzo durante una colluttazione con Tina Mure.
Grary Chambelt, ex marito di Carmen morto di cancro dopo aver sposato Mary Alexandra.
Becca Mure la cugina di Tina e moglie di K.J. Garryson morta di cancro subito dopo le nozze.
Mary Alexandra ex moglie di Thot Foresta e moglie di Dixon McCall che già creduta morta una volta e "presumibilmente" morta durante un attentato mafioso mentre si esibisce nel locale di Oscar Marconi.
Mirko Foresta figlio di Gianni Foresta e Laura Humilton morto investito dalla madre ubriaca Laura durante una notte di nebbia mentre il ragazzo era in compagnia della sorella Claudia Foresta sulla trafficata Pacific Highway.
Linno McCrow ex vagabondo e unico testimone dell'incidente di Mirko Foresta è morto in un incidente stradale.
Leo Ligin fratello di Carmen, Lina e Angelica Ligin morto suicida per donare il cuore alla sorella minore Angelica del quale ferimento si sentiva responsabile.
Claudia Foresta figlia di Gianni e Laura morta in un brutto incidente d'auto durante una furibonda lita con Josh Foresta figlio di Carmen mentre si svolge il ricevimento di fidanzamento del padre con la stessa Carmen.
Annata Donglas morta di embolia a Malibu tra le braccia delle sue due figlie: Stefaliana e Pierina.
Bech Ligin, madre di Carmen, Lina e Angelica, moglie di Stephan Ligin morta in piscina annegata per raccogliere un centrino lanciato da Stefaliana Foresta dove Bech aveva cucito le foto della sua famiglia.
Stefaliana Donglas Foresta moglie di Errico Foresta morta di cancro tra le braccia della sua nemica Carmen Ligin.
Camilla Young figlia di Liam e Bethany Young, sorella di Sam, Allison e Sophia, ex stilista della Foresta ed ex ragazza di Louis Chiummi morta precipitata dal terrazzo durante una colluttazione con Serena Foresta.
Alexandra Foresta figlia di Thot Foresta e Veronica Celeste morta durante una colluttazione con Stefania e Serena Foresta, sbattendo la testa contro una roccia sulla trafficata Pacific Highway.
Sophia Young figlia di Liam e Bethany Young, sorella di Sam, Camilla e gemella di Allison, è morta per un colpo di pistola durante una colluttazione con Quinn Shiley.
Logan Shiley, fratello di Lisa e Quinn Shiley marito di Donna Foresta morto subito dopo le nozze, dopo il tentato stupro di Theresa Foresta.
Maya Carver la ragazza di Louis Chiummi morta strangolata con una corda da Samuel Young davanti agli occhi di Serena Foresta.
Bethany Young madre di Samuel, Camilla, Allison e Sophia Young, moglie di Liam Young, morta durante il matrimonio tra sua figlia Allison e Jake dopo una caduta di un grosso lampadario architettato tutto da Alisa che era intenzionata a distruggere il matrimonio.
Donna Foresta figlia di Jennifer Foresta e Dylan Shaw, sorella di Drew, Theo e Theresa, ragazza di Luke Chiummi morta durante una brutta colluttazione con Theresa Foresta sulla trafficata Pacific Highway sbattendo la testa contro il vetro del cofano davanti sfondandolo della macchina di Theresa.
Alexia Spencer la fidanzata di Adam Young morta di tumore al colon dopo aver partorito la piccola Emma Young.
Jason Cooper padre di Scott e Addison morto per alcuni colpi di pistola da parte di Ally James dopo lo stupro di quest'ultima.
Clare James, cugina di Ally James e fidanzata di Noah Chiummi, è la prima vittima di Brody Young uccisa con lo strangolamento.
Dave Milkon ex marito di Amanda Wood, fidanzato di Stephanie Young, padre di Jake, Ethan, Austin e Chad Milkon morto in ospedale dopo una caduta dal terrazzo della casa della sua ex moglie Amanda.
Amanda Wood moglie di Dario Milkon e madre di Jake, Ethan, Austin e Chad Milkon morta in un brutto incidente d'auto dopo l'esplosione.
Veronica Celeste ex segretaria e assistente fidata di Sacca Specchio, ex moglie di Thot Foresta e moglie di Philip Young, morta investita da Theresa Foresta sulla trafficata Pacific Highway durante una notte di nebbia.
Chad Milkon, fratello di Jake, Ethan e Austin Milkon, ex fidanzato di Stephanie Young, è la seconda vittima di Brody Young ucciso con lo strangolamento.
Hope Foresta figlia di John Foresta e di Abby Logan, sorella di Janet, Hayley, Cooper, Jared e Charlotte Foresta, moglie di Luke Chiummi, è la terza vittima di Brody Young uccisa con lo strangolamento.
Ryan Walter figlio di Matt Walter e Adrianna Gonzalez, fratello di Billy, Daniel e Shawn Walter, marito di Sabrina Specchio, morto tra le braccia del fratello Daniel durante il matrimonio di quest’ultimo per dei colpi di pistola da parte di Katie Wood.
Claire Horton la cugina di Jessica Horton e moglie di Cooper Foresta, morta per un colpo di pistola da parte di Rodrigo Wood.
Alex Gonzalez, fratello di Rafe, Xavier e Jan Gonzalez, marito di Jen Horton, morto per un colpo di pistola da parte di Rodrigo Wood nel tentativo di salvare la moglie Jen.
Kally Chiummi Jr. figlia di Kerin Chiummi, ex moglie di Josh Foresta e Gianni Foresta, fidanzata di Drew Foresta, madre di Donglas Foresta, morta a causa di una trombosi.
Erik Foresta Jr. figlio di Erik Foresta I e Shauna Walker, fratello di Brittany, Juliet, Mark, Aurora e Caitlin Foresta, marito di Viktoria Stevens, morto dopo le nozze dopo l’esplosione della sua auto con lui dentro a causa di Alisa Stevens.
Jayden Walter padre di Clay e Ronan Walter, fratello di Matt Walter, marito di Sabrina Specchio, morto durante una colluttazione con il nipote Vincent Walter cadendo dal terrazzo per colpa di Vincent della casa della moglie Sabrina Specchio.
Jane Milkon figlia di Dario Milkon e Taylor Wood, sorella di Jacob e Josh Milkon, la fidanzata di Adam Young morta in un brutto incidente d'auto mentre era in compagnia dell'amica Stephanie Young.
Emme Barton la nipote di Jame Barton, morta in un incidente stradale finita fuori strada con la sua auto finendo in un burrone per colpa di Drew Foresta.
Natalie Wood sorella di Raphaela, Nancy, Nora e Natasha Wood, la fidanzata di Rafe Gonzalez, uccisa con una bottiglia di vetro dal fidanzato Rafe Gonzalez dopo il rapimento di Jasmine Horton.
Adam Young figlio di Andy Young e Brenda Mitchell, marito di Sonia Evans, fratello di Nathan, Brody, Steph e Aiden Young morto sparato in fronte da Jake Milkon nel tentativo di salvare la fidanzata Stephanie Young sorella di Adam.
Aurora Foresta figlia di Erik Foresta I e Shauna Walker, la fidanzata di Noah Chiummi, morta pugnalata da Rey Donovan.
Hayley Foresta, figlia di John Foresta e Abby Logan, ex moglie di Luke Chiummi e moglie di Luca Chiummi, morta bruciata viva e nuda legata ad un albero da parte di Rey Donovan.
Belle Chiummi figlia di Noah Chiummi e Quinn Shiley, morta in tenera età investita accidentalmente per sbaglio dallo zio Lucas Chiummi.
Charlotte Foresta Young figlia di John Foresta e Abby Logan, moglie di Nathan Young, morta nel sonno per un arresto cardiaco.
Alisa Stevens figlia di Justin Stevens e Ava Halls, ex moglie di Scott Cooper e moglie di Shawn Walter, che già creduta morta una volta e presumibilmente morta nella vasca affogata uccisa dalla perfida e psicopatica Joss Foresta.
Jasmine Horton Chiummi figlia di Julian Horton e Jackie Malloy, ex moglie di Daniel Walter e moglie di Luke Chiummi, morta suicida per donare il cuore al fratello maggiore Jeff della quale ferimento si sentiva responsabile.
Taylor Wood Milkon la figlia di Rodrigo Wood, moglie di Dario Milkon morta di tumore al pancreas subito dopo le nozze.
Clara Light Young figlia di Owen Light e Quinn Shiley, moglie di Brody Young morta di avvelenamento da parte di Joss Foresta poco dopo le nozze.
Lucas Chiummi figlio di Louis Chiummi e Annie Cup, ex marito di Ally James, ex marito di Serena Foresta e marito di Theresa Foresta, morto sotto alle macerie dopo l'esplosione di casa Chiummi per colpa di Quinn Shiley.
Krystal Horton figlia di Jason Horton e Clarissa Taylor, la fidanzata di Kyle Avery, morta uccisa dai mafiosi.
Kyle Avery il fidanzato di Krystal Horton, morto ucciso dai mafiosi.
Tim Sawyer l'ex psichiatra di Joss Foresta, morto per un colpo di pistola da parte di John Foresta per legittima difesa.
Dinni Dinto marito di Nicole Gonzalez, morto dopo le nozze con una sparatoria in gola da parte dello psicopatico Scott Ligin.
Jeff Horton figlio di Julian Horton e Jackie Malloy, ex marito di Theresa Foresta e marito di Viktoria Stevens, morto di arresto cardiaco (cede il cuore che gli aveva donato sua sorella Jasmine Horton) a seguito ad un litigio e scontro verbale con il suo ex migliore amico Cooper Foresta.
Amelia Wood Young figlia di Rodrigo Wood e moglie di Andy Young, morta suicida in un brutto incidente stradale d'auto dopo l'esplosione.
Nadya Foster Foresta la moglie di Jason Foresta morta sbattendo la testa su un masso di pietra uccisa dal marito Jason Foresta nel tentativo di salvare il fratello Cooper Foresta dalle grinfie di Nadya.
Sarah ex stagista della Foresta uccisa da Ally James per legittima difesa dopo il rapimento di Theresa Foresta.
Vince Walton migliore amico di Drew Foresta, morto suicidato.
Mark Martinez il figlio di Raul Martinez e Ariana Madley, morto ucciso da Jos Ryder dopo aver tentato di stuprarla.
Tini Light la figlia di Brad Light e Tania Robinson, la fidanzata di LJ Shiley, morta con un colpo di pistola in fronte da parte del cognato psicopatico AJ Young.
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NEI NOSTRI OCCHI IL RIFLESSO DELLA NOSTRA FELICITÀ, PER TUTTA LA VITA.
(Esiste l'amore eterno?)
Oggi ho accompagnato mia madre al cimitero a trovare mio padre, domani giorno di Ferragosto sarebbe stato il 60° anniversario di matrimonio. Vicino alla tomba di mio padre da non molto tempo c’è una nuova “ospite”, anche lei era coetanea dei miei genitori.
Questa mattina abbiamo trovato suo marito intento a osservarla nella foto della lapide.
Io ero uno o due passi indietro, osservavo queste due figure anziane piegate dagli anni e dalla fatica di essere ora soli guardare i rispettivi consorti, che oggi non ci sono più.
Il signore anziano dopo qualche attimo di silenzio, rivolgendosi a mia madre, le disse: - Era suo marito?
- Si - rispose mia madre – domani avremmo festeggiato i sessant’anni di matrimonio.
- Io e mia moglie i sessant’anni li abbiamo festeggiati insieme, ora non c’è più. Vengo due volte al giorno a trovarla, ma non mi do pace. Sarò egoista, ma avrei preferito che fossi io a morire. Una donna riesce ad andare avanti in qualche modo senza il suo amore, ma l’uomo no… muore anche lui.
Allora mia madre gli raccontò di come mio padre, ormai divorato dal cancro, in uno dei suoi ultimi giorni di vita gli confidò che era felice che la sorte di ammalarsi fosse toccata a lui. Perché senza lei sarebbe morto con più sofferenza.
Curiosità del fato, vivo in un Comune di ottomila anime quindi ci si conosce quasi tutti, vicino alle due tombe c’è la tomba comune che accoglie due persone, marito e moglie. Per sette anni furono miei vicini di casa, li conoscevo molto bene.
La moglie, donna energica, venne a mancare per una di quelle malattie che crescono e ti divorano dall’interno. Al suo funerale mi colpì molto il viso di suo marito, uomo tutto d’un pezzo e dalla ferrea disciplina ereditata da una carriera militaresca, che quel giorno dimostrava tutta la sua fragilità e le sue paure. Quando lo abbracciai sembrava essere lontano anni luce da tutti noi con lo sguardo perso nel vuoto.
Lo rividi dopo qualche settimana, mi si strinse un nodo alla gola, sembrava un uomo finito. La mia sensazione non era sbagliata, aveva smesso di vivere quando morì sua moglie e lui si spense poco a poco. Nel suo grande dolore morì dopo non molto tempo, raggiungendo la sua cara consorte.
Quando finii questi ricordi mi riconcentrai su mia madre e il vedovo e lei stava piangendo, lui con un briciolo di compostezza che faceva fatica a tenere, riuscì a non esplodere in un pianto anche se le lacrime gli solcavano il viso.
Qualcuno scrisse “Se amate qualcuno per la sua bellezza, non è amore ma desiderio. Se amate qualcuno per la sua intelligenza, non è amore ma ammirazione. Se amate qualcuno per la sua ricchezza, non è amore ma interesse. Se amate qualcuno e non sapete il perché, questo è amore.”, già l’amore.
Illusi o disillusi si cerca, o silenziosamente si spera, in un amore duraturo. All’inizio lo si cerca eterno, poi lo si ridimensiona alla propria vita, alla fine si spera in un amore che non importa per quanto duri ma che ci sia.
Ho visto matrimoni durare e che durano ancora oggi con molta partecipazione, tanti altri spegnersi e morire.
L’amore che dura non è per tutti, credo, ma per chi sa seguire le varie metamorfosi che l’amore stesso verso una persona ha nel corso degli anni.
Credo che un errore che si faccia spesso sia quello di desiderare l’amore dei “primi tempi”, quello ardente e forte di passioni e impetuoso, per tutta la vita. Impossibile.
L’amore si evolve fino ad arrivare all’essere complicità, pazienza, sorrisi compassionevoli e perché no anche un po’ di sopportazione; solo così dopo tanto tempo la propria metà diventa insostituibile.
Ma non a tutti va bene. Quindi si trascura, si abbandona, si tradisce e ci si allontana già da quando si condivide ancora il talamo nuziale.
Non si può pretendere che tutti ne siano capaci, impossibile, ma sono secondo me fortunati quelli che ci riescono. Poiché a rincorrere i fuochi di paglia, alla fine, si muore di freddo. Meglio della cenere ardente che anche senza fiamma viva può scaldarti a lungo.
Oggi ho potuto sentire e vedere che l’amore per tutta la vita esiste. Non so spiegare come si possa vivere e trovare, ma esiste. La speranza che posso avere per qualunque persona che ne abbia bisogno, sia che prima poi possa arrivare. Almeno da morire felici, per aver trovato un amore grande.
Davanti a queste persone, forse, mi sono reso conto di non aver mai davvero amato nessuna, poiché solo adesso ho intuito cosa significa amare davvero.
Deve essere qualcosa di speciale amare una persona, anche quando nessuno pronuncerà mai più il suo nome se non il vento che ti farà sentire quando tu la chiamavi e questa persona ti rispondeva. Solo il vento.
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I mostri sono entrati nella tua vita, i topi, i tuoi simili, i tuoi fratelli. Dieci, cento, mille mostri. Li individui, li riconosci da impercettibili segni, dai loro silenzi, dalle loro partenze furtive, dal loro sguardo sfuggente, vacillante e spaventato, che appena incrocia il tuo sguardo si volge altrove. Risplende ancora la luce nella notte dagli abbaini delle loro sordide stanze. I loro passi risuonano nella notte. I topi non si parlano, e quando si incrociano non si guardano. Ma sai che quei volti senza età, quelle sagome gracili o flaccide, quelle schiene rotonde, grigie, ti sono accanto in ogni momento, ne segui l’ombra, sei la loro ombra, bazzichi le loro tane, i loro pertugi, hai i loro stessi rifugi, gli stessi asili, i cinema di quartiere che puzzano di disinfettante, i giardinetti, i musei, i caffè, le stazioni, la metro, i mercati generali. Disperazioni come te sedute sulle panchine, disegnano e cancellano ininterrottamente sulla sabbia polverosa lo stesso cerchio imperfetto, lettori di giornali raccattati nei cestini dei rifiuti, erranti che nessuna intemperie può fermare. Hanno i tuoi stessi peripli, altrettanto vani, altrettanto lenti, altrettanto disperatamente complicati. Come te, nelle stazioni sostano indecisi davanti alle piantine della metropolitana, come te, si mangiano i loro panini al latte seduti sulle sponde del fiume. Messi al bando, paria, esclusi, portatori di invisibili stelle. Camminano sfiorando i muri, con la testa abbassata, le spalle spioventi, le mani contratte, aggrappandosi alle pietre delle facciate, con gesti stanchi, da vinti, da mangiatori di polvere. Li segui, li spii, li odi: mostri rintanati nelle loro stanze di servizio sotto i tetti, mostri in pantofole che strascicano i piedi vicino a putridi mercati, mostri con occhi glauchi da lampreda, mostri dai gesti meccanici, mostri farneticanti. Gli passi accanto, li accompagni, ti fai strada tra di loro: i sonnambuli, i bruti, i vecchi, gli idioti, i sordomuti col berretto tirato sugli occhi, gli ubriaconi, i rimbambiti che si raschiano la gola e cercano di trattenere il tremolio intermittente delle guance, delle palpebre; i provinciali persi nella grande città, le vedove, i furbastri, i vecchi decrepiti, i ficcanaso. Ti sono venuti incontro, ti si sono aggrappati al braccio. Quasi che, sconosciuto perso nella tua città, tu non potessi incontrare che altri sconosciuti come te; quasi che, tu solitario, ti vedessi piombare addosso le altre solitudini. Quasi che, il tempo di un bicchiere di vino bevuto al banco, solo potessero incontrarsi quelli che non parlano mai, quelli che parlano da soli. I vecchi pazzi, le vecchie ubriacone, gli esaltati, gli esiliati. Ti si aggrappano ai risvolti della giacca, alle falde, alle maniche, alitandoti in faccia. Ti vengono incontro, a piccoli passi, con quei loro sorrisi da buoni, i loro volantini, i loro giornali, le loro bandiere, i miserabili combattenti delle grandi cause imbecilli, le maschere ossute che partono in guerra contro la poliomielite, il cancro, i tuguri, la miseria, l’emiplegia e la cecità, i canzonieri tristi che chiedono l’elemosina per i loro compagni, gli orfani maltrattati che vendono centrini, le vedove rinsecchite che proteggono gli animali domestici. Tutti quelli che ti si accostano, ti trattengono, ti manipolano, ti sputano in faccia le loro meschine verità, le loro eterne domande, le loro opere buone, il loro cammino autentico. Gli uomini sandwich della fede autentica che salverà il mondo. Venite a Lui, voi che soffrite. Gesù ha detto Voi che non vedete pensate a coloro che vedono. Le carnagioni giallognole, i colletti lisi, quelli che ti farfugliano la loro vita, le loro prigioni, i loro ricoveri, i loro viaggi di fantasia, i loro ospedali. I vecchi istitutori che vorrebbero riformare l’ortografia, i pensionati che credono di aver messo a punto un sistema infallibile per recuperare le cartacce, gli strateghi, gli astrologi, gli stregoni, i guaritori, i testimoni, tutti quelli che vivono con un’idea fissa in testa; i rifiuti, i rottami, i mostri inoffensivi e senili con cui si divertono i proprietari dei bar, versandogli bicchieri troppo pieni che loro non riescono a portare alla bocca, le tardone impellicciate che si scolano dei Marie Brizard, sforzandosi di restare dignitose. E poi tutti gli altri, i peggiori, i sempliciotti, i furbi, i contenti di sé, quelli che credono di sapere e sorridono con l’aria di chi se ne intende, gli obesi, i rimasti giovani, i formaggiai, i decorati; i festaioli un po’ alticci, gli impomatati di periferia, i benestanti, i coglioni. I mostri forti del loro buon diritto, che ti prendono a testimone, ti squadrano, t’interpellano. I mostri con famiglia numerosa, con i loro bambini mostri, i loro cani mostri; le migliaia di mostri bloccati ai semafori; le stridule femmine mostro; i mostri coi baffi, col panciotto, con le bretelle, i turisti mostri rovesciati a mucchi davanti agli orridi monumenti, i mostri della domenica, della domenica, la folla mostruosa.
L'uomo che dorme Georges Perec
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