#Educazione sanitaria
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Come la corruzione influenza la pratica della medicina
Chi decide quali farmaci ci sono consentiti? Source: Apr 16, 2022; by A Midwestern Doctor on The Forgotten Side of Medicine (more…) “”
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#Agopuntura#AMA#Anthony Fauci#AZT#Big Tech#Bill Gates#Canergie#Commissioni Mediche#Condizionamento#Conflitto Interessi#Conformità#Corruzione#Costo Finanziario#Covid-19#Cure Dimenticate#Droghe#Educazione Sanitaria#EUA#Farmaci#Farmaci Consentiti#Farmaci Tossici#FDA#FOIA#FOrmazione Medica#Gerarchia Medica#Gerarcie Mediche#Inflazione Medica#Investimenti Finanziari#Medici Statali#Medicina Allopatica
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La Vitiligine Week arriva in Piemonte: incontri gratuiti con dermatologi per sensibilizzare e supportare i pazienti
Dal 25 al 30 novembre, Torino e Novara saranno tra le città protagoniste della Vitiligine Week, una campagna nazionale dedicata a chi convive con questa malattia cronica autoimmune.
Dal 25 al 30 novembre, Torino e Novara saranno tra le città protagoniste della Vitiligine Week, una campagna nazionale dedicata a chi convive con questa malattia cronica autoimmune. L’iniziativa, promossa da SIDeMaST e APIAFCO, offrirà incontri gratuiti con specialisti in dermatologia per migliorare la consapevolezza sulla vitiligine e presentare le ultime possibilità terapeutiche. Un’occasione…
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Legge 15/2024: Cosa Cambia nell'educazione pedagogica con l'ordine professionale?
Il disegno di legge (DDL) 788, approvato il 9 aprile scorso, ha riconosciuto ed approvato la duplice istituzione dell’albo e dell’ordine professionale degli educatori e dei pedagogisti. Da esso è stata partorita la legge 15 aprile 2024, n.55 (in breve, Legge 15/2024 sull’educazione pedagogica): Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei…
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L’importanza della educazione sessuale e affettiva per i giovani. Iniziativa dell'ASP di Enna
L’importanza della educazione sessuale e affettiva per i giovani. Iniziativa dell'ASP di Enna
Focus sulla educazione sessuale e affettiva negli istituti scolastici. La tematica è stata affrontata durante l’incontro formativo rivolto agli operatori dei Consultori Familiari e promosso dal Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, in linea con le azioni previste nel Piano Regionale di Prevenzione, Programma Libero 13 per la promozione della salute…
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CHE "GENDER" DI SOCIETA' VOGLIAMO?
Ovviamente il termine "gender" del titolo è provocatoriamente ironico.
Ma gli ultimi eventi e un "certo programma" denominato "Agenda 2030" stanno facendo sì che per piccoli passi si inizi a fare largo una teoria poco filosofica ma molto basata sull'inganno e sul profitto.
Ma quali sono le iniziative che si stanno mettendo in atto per contrastare tale "filosofia"?
Intanto andiamo a ritroso nel tempo, se l'andare indietro si ferma a quel tremendo 2020, quando tutto d'un colpo la pseudo "medicina" ha imposto norme e comportamenti del tutto opposti a norme e comportamenti consigliati sino a poche "ore" prima..
-Non uscite di casa se non volete ammalarvi, quando invece il passeggiare all'aria aperta era considerato uno stile di vita sano.
-Non frequentate ambienti affollati e non abbracciate persone, soprattutto se non le conoscere, quando è sempre stato risaputo che una vita sociale in mezzo alle persone costituiva un buon esempio di convivenza pacifica oltre che un motivo in più di serenità.
-Se avete sintomi ma anche se non ne avete, restate qualche giorno in casa e al limite poi chiamate un medico con una "visita telefonica", quando erano proprio le visite "fisiche" a determinare lo stato di salute di un paziente.
Si potrebbe andare avanti all'infinito con esempi di ciò che è stata la finta pandemia, ma quella era l'anticamere di un'agenda che con il "gender" sta cercando di manipolare le menti dei giovani.
Giovani, soprattutto adolescenti, che già sono succubi di un oggetto decisamente invasivo, ma il "gender" mira a soggetti ancora più giovani. In particolare a coloro che non hanno ancora compiuto i 6-7 anni, età dalla quale si inizia a sviluppare una propria coscienza e si incominciamo a fare delle "scelte", mentre la teoria "gender" annulla questa evidenza con l'argomentazione che "anche i bimbi di pochi mesi hanno la possibilità di scegliere cosa vogliono essere e quindi essere accettati per quello che si sentono". Ecco, dunque, che tra i "protocolli" dell'istruzione scolastica entra anche il programma su una educazione sessuale che a quell'età niente ha a che vedere con tale "istruzione".
Ma la domanda da porsi è: cosa si sta facendo per contrastare tale ideologia?
Dopo aver brillantemente contrastato una dittatura sanitaria del tutto falsa e menzognera, come ci si prepara ad affrontare un futuro tutt'altro che roseo?
Proseguono i dibattiti, le conferenze, e quant'altro serva per informare, ma al momento così come sulle "guerre", sul "verde", sull'economia, ancora non traspare una linea univoca: tante belle iniziative che però soddisfano -e mi auguro di sbagliare- gli ideatori, gli organizzatori dei vari eventi e in particolare chi avanza proposte. Ma ai comuni cittadini che vogliono che tutto ciò abbia un termine, viene chiesto continuamente un contributo che per quanto minimo ha la sola conseguenza di far spendere soldi...Utilmente o meno?
Allora, come amministratore di "Bergamo Risvegliata", suggerisco -come facevo ai tempi dei primi "lockdown"- di tornare a unire le varie realtà e di aiutare chi ne ha più bisogno.
Ma, ancora più importante, ricordare che alla base di tutto c'è una sola legge, ed è quella naturale
che ci ricorda che non esiste una terza "sessualità", o un terzo "incomodo", ragion per cui chi nasce uomo è uomo e chi nasce donna è donna; che le guerre sono ingiuste, e tutte lo sono; che in natura e in agricoltura, sono solo gli animali allevati nelle terre che possono dare il cibo buono; che l'inquinamento deriva dal continuo disboscamente (ok, anche le auto inquinano ma in misura del tutto ininfluente), ecc...
E che è del tutto naturale aiutarsi a vicenda!
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Napoli Ponticelli: i 9 anni dell'ambulatorio Emergency
Napoli Ponticelli: festa all'ambulatorio Emergency con la partecipazione del cantante Piero Pelù. Il cantante fiorentino, da sempre al fianco di Emergency, ha incontrato lo staff e i pazienti che abitualmente frequentano l’ambulatorio. Proprio per le persone presenti durante la visita, Pelù ha deciso di improvvisare una versione unplugged de “Il mio nome è mai più”, brano pubblicato il 17 giugno del 1999 e che ancora oggi è un inno contro tutte le guerre. Napoli: l'ambulatorio Emergency di Ponticelli L’ambulatorio di Napoli Ponticelli è nato nel 2015 per facilitare l’accesso delle persone al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) di persone in difficoltà. Un team di medici, infermieri, psicologi, mediatori culturali e volontari assicura gratuitamente servizi di medicina di base e specialistica, prestazioni infermieristiche, orientamento socio-sanitario ed educazione sanitaria a persone italiane e straniere in difficoltà. “Ringraziamo Piero Pelù per aver deciso di venire qui oggi, dedicando il suo tempo ad ascoltare le voci dei pazienti che quotidianamente curiamo gratuitamente nell’ambulatorio di EMERGENCY di Napoli Ponticelli - ha detto Tetyana Zolotarova coordinatrice del progetto – è molto importante continuare a tenere alta l’attenzione sulle periferie urbane.” Programma Italia L’ambulatorio fisso di Napoli Ponticelli si inserisce nel più ampio progetto di Emergency Programma Italia, attivo dal 2006, che nasce dalla volontà di rendere concreto, per ogni individuo, il diritto alla cura sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana. Oltre a Napoli Ponticelli, Emergency è presente in Italia per supportare le persone in condizioni di fragilità, italiani e stranieri, in Sicilia a Ragusa e Vittoria, in Sardegna a Sassari, in Campania a Castel Volturno, in Calabria a Rosarno, Polistena e San Ferdinando in Veneto a Marghera e in Lombardia a Milano e Brescia. Nel 2023, in Italia, sono state 9.703 le persone che si sono rivolte agli ambulatori di Emergency di Programma Italia e per cui sono state erogate gratuitamente 42.962 prestazioni socio-sanitarie di cui 24.430 prestazioni di mediazione; 9.688 prestazioni di medicina generale; 5.602 prestazioni infermieristiche; 363 prestazioni pediatriche e 894 prestazioni psicologiche. Piero Pelù ed Emercency Il legame di Piero Pelù con l’associazione fondata da Gino Strada trent’anni fa, nel maggio 1994, è sempre stato molto forte, come da lui stesso sottolineato. Fu proprio per questo che insieme a Luciano Ligabue e Jovanotti, incisero il singolo “Il mio nome è mai più” per raccogliere fondi a favore di Emergency, e destinarli ai progetti umanitari dell’ONG in particolare in Afghanistan. "Mi sembra ieri che ci incontrammo con Gino e fu amore a prima vista, un amore che dura ancora oggi e durerà per sempre - ha raccontato Piero Pelù - So che l’ospedale a Kabul aperto grazie alla canzone con Luciano e Lorenzo è ancora aperto e questa cosa mi riempie di orgoglio perché so che è un ospedale che cura tutti, compreso i cattivi. La cura non si deve mai rifiutare a nessuno esattamente come la pace. Lunga vita a Emergency!" In copertina foto di Julio César Velásquez Mejía da Pixabay Read the full article
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Laura Conti, Imparare la salute. Educazione sanitaria e scuola, Zanichelli, 1983. Indice del libro
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Bologna, l'annuncio dal sindaco Matteo Lepore: dal 2025 tutte le medie saranno aperte al pomeriggio
Bologna, l'annuncio dal sindaco Matteo Lepore: dal 2025 tutte le medie saranno aperte al pomeriggio. Da gennaio 2025 tutte le scuole secondarie di primo grado dei 22 Istituti Comprensivi della città saranno aperte anche nelle ore pomeridiane per realizzare attività di supporto allo studio, socio-culturali e sportive rivolte ad adolescenti e famiglie con l'intento di promuovere il successo scolastico e formativo, la socialità e la formazione continua.L'annuncio è stato dato Lunedì mattina, dal sindaco Matteo Lepore e dell'assessore alla scuola Daniele Ara, nel corso della presentazione di Radicalmente Adolescenti, il documento che riporta la strategia dell'amministrazione comunale di Bologna definita per e con gli e le adolescenti, e che prevede nuove azioni e servizi a loro rivolti. "Oggi – ha commentato il sindaco Lepore - presentiamo il frutto di due anni di lavoro, era una priorità del mandato offrire alle famiglie e agli adolescenti questi servizi su cui investiremo 10 milioni di euro di risorse europee da qui a fine mandato". "Un grande impegno – aggiunge l'assessore Ara – che integra per la prima volta in maniera sostanziale le politiche per i nostri adolescenti con tutte le politiche della città. Un ringraziamento a tutte le comunità educanti, alle scuole, all'area Educazione e ai Quartieri. Tornerò in tutti i Quartieri per illustrare questo piano ed entrare nel vivo delle varie politiche, incontrando i Tavoli Adolescenti". La strategia illustrata nel documento si colloca all'interno delle azioni di implementazione del Piano Adolescenza del Comune di Bologna ed è il frutto di un percorso di ascolto che, attraverso Le Nuove Scuole di Quartiere, l'Istruttoria Pubblica sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza e il percorso di coinvolgimento di educatori ed educatrici dei servizi extrascolastici a cura dell'Università di Bologna, tra aprile 2022 e maggio 2023 ha coinvolto più di 700 persone tra insegnanti, dirigenti scolastici, educatori/educatrici, genitori, ragazze/ragazzi e, più in generale, professionisti dell'area socio-sanitaria, educativa e culturale appartenenti ad enti pubblici e del Terzo Settore. Il documento traccia le linee di sviluppo delle nuove progettualità e le politiche con cui si intende rispondere alle crescenti sfide educative: oltre alle tappe, agli esiti e ai dati emersi dal percorso di ascolto, sono infatti riportate dieci azioni per il futuro. Delle dieci azioni, cinque sono state definite in collaborazione con il Dipartimento Welfare e Promozione del Benessere di Comunità e il Dipartimento Cultura, Sport e Promozione della Città del Comune di Bologna, e cinque sono state promosse dall'Area Educazione, Istruzione e Nuove Generazioni, in collaborazione con la Fondazione Innovazione Urbana Rusconi Ghigi e i Servizi Educativi Scolastici Territoriali (SEST) dei Quartieri, a partire da quanto emerso dalla Programmazione Condivisa delle politiche educative rivolte a giovani e adolescenti, svolta il 26 maggio 2023. Le cinque azioni promosse dall'Area Educazione, Istruzione e Nuove Generazioni, che saranno implementate nel prossimo futuro, prevedono di: - Aprire le scuole di pomeriggio tutto l'anno Sulla scia del progetto estivo Scuole Aperte Estate, tutte le scuole secondarie di I grado dei 22 Istituti Comprensivi della città verranno aperte anche nelle ore pomeridiane per realizzare attività di supporto allo studio, socio-culturali e sportive rivolte ad adolescenti e famiglie con l'intento di promuovere il successo scolastico e formativo, la socialità e la formazione continua. Avvio previsto: gennaio 2025�� - Qualificare e innovare gli spazi per giovani e adolescenti L'obiettivo è innovare avviando nuove sperimentazioni nel sistema educativo extrascolastico integrato per promuovere negli/nelle adolescenti la conoscenza e la responsabilizzazione nella cura degli spazi della città, favorendo l'autonomia, la costruzione di nuove competenze e lo sviluppo della creatività all'interno di gruppi eterogenei. Avvio previsto: ottobre 2024 - Sostenere la comunità educante L'obiettivo è qualificare la comunità educante, favorendo l'integrazione professionale delle professioniste e dei professionisti che operano in ambito educativo, promuovendo la formazione continua e accompagnando le famiglie nei percorsi di crescita dei figli e delle figlie. Già avviato - Creare una rappresentanza di giovani e adolescenti Si intende creare uno spazio di rappresentanza e sperimentazione per giovani e adolescenti che, attraverso attività laboratoriali e attività di welfare culturale, potranno esprimere la propria visione sui temi cruciali della contemporaneità. L'obiettivo è dare centralità ai desideri e alle visioni dei/delle giovani cittadini/cittadine e trasformare le loro idee in azioni concrete per la città. Avvio previsto: settembre 2024 - Educativa Digitale: avviare attività di ricerca-azione sul digitale L'obiettivo è operare una ricognizione delle attività che giovani e adolescenti del territorio bolognese svolgono online per supportare un progetto educativo sul digitale e migliorare l'informazione verso adolescenti e famiglie attraverso una più efficace comunicazione delle attività presenti sul territorio. Avvio previsto: gennaio 2025 A queste azioni ne saranno affiancate altre cinque implementate in ambito socio-sanitario, sportivo, culturale e organizzativo che prevedono di: - Promuovere autonomie nei giovani e supporto alla genitorialità; - Realizzare azioni di prevenzione e promozione della salute; - Promuovere le attività motorie; - Sostenere il welfare culturale per adolescenti e giovani; - Consolidare e strutturare le alleanze tra gli attori del territorio... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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“E’ un’emergenza sociale”. Non usa mezzi termini Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di Pediatria (Sip), nel commentare gli ultimi dati relativi all’obesità nel mondo, in vista della giornata mondiale legata a questa problematica. Secondo una recente ricerca dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) pubblicata su The Lancet, nel 2022 si attestano a più di un miliardo le persone nel mondo con obesità. A livello mondiale, l’obesità tra gli adulti è più che raddoppiata dal 1990, ed è quadruplicata tra i bambini e gli adolescenti (dai 5 ai 19 anni di età). “L’obesità è un modello precursore di malattie croniche, come diabete, malattie cardiovascolari etc, che il Servizio Sanitario Nazionale deve affrontare in epoche successive della vita”, sottolinea Staiano. Staiano: “La scuola è il luogo ideale per la prevenzione dell’obesità” “Occorre investire maggiormente sulla prevenzione, a cominciare dall’educazione sanitaria nelle scuole”, aggiunge la presidente della Sip. “La scuola rappresenta un luogo insostituibile, non solo per l’apprendimento di nozioni ma anche per un complessivo sviluppo psico-fisico dei bambini e dei ragazzi. Per questo motivo – continua – è anche il luogo ideale per mettere in atto, sul campo, la veraprevenzione. Insegnare ai bambini, sin dalle prime epoche della vita, quali solo le sane scelte alimentari, gli stili di vita salutari, i comportamenti che mettono a rischio la salute significa formare cittadini preparati sui temi della sanità pubblica e creare le condizioni per migliorare la salute delle future generazioni”. La Sip ricorda che sana alimentazione e attività fisica sono le strategie più utili per prevenire sovrappeso. La dieta mediterranea è un’alleata preziosa contro l’obesità “La dieta mediterranea – evidenzia Staiano – può essere una valida alleata contro il rischio di obesità. È un modello alimentare ricco di alimenti di origine vegetale (verdure, frutta, cereali integrali, legumi, semi), caratterizzato dall’impiego di olio di oliva come principale fonte di grassi aggiunti e da un consumo moderato di pesce, uova pollame e prodotti caseari abbinato ad un ridotto consumo di carne rossa. Importante anche il tema della convivialità e della condivisione dei pasti in famiglia. Almeno una volta al giorno, il consiglio è mangiare tutti insieme, condividere il pasto con i propri figli. Non va dimenticato che molte buone abitudini in fatto di stili di vita si acquisiscono in ambiente domestico”. L’acqua è un elemento altrettanto essenziale, mentre è meglio evitare bevande gassate zuccherate. Consumare la prima colazione aiuta a contrastare l’obesità, così come evitare merende troppo abbondanti. Ridurre la sedentarietà, passo dopo passo La Sip ha realizzato una piramide dell’attività fisica e motoria, per aiutare le famiglie a promuovere stili di vita salutari. Alla base della piramide sono indicate le attività da svolgere quotidianamente, man mano che si sale verso i gradini più alti della piramide si incontrano le attività da svolgere con minore frequenza. I bambini dovrebbero andare a scuola a piedi tutti i giorni, fare attività fisica e giochi all’aria aperta almeno 4-5 giorni alla settimana, di cui 3 o 4 volte in maniera organizzata, possibilmente con gioco di squadra. E per i genitori è importante ricordare che, secondo le raccomandazioni dell’OMS, per mantenere un ottimale status di salute è opportuno incoraggiare un’attività fisica giornaliera di intensità moderata-vigorosa per almeno 60 minuti in tutti i soggetti di età compresa tra 3 e 17 anni. Fonte
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I POVERI MUOIONO PRIMA
I comunisti e i problemi di oggi
Il progresso sanitario nell'URSS
Dall'epoca schiavistica al feudalesimo, da questo al capitalismo, ha scritto Gramsci, << tutti i mutamenti del modo di essere e di vivere sono avvenuti per coercizione brutale, cioè attraverso il dominio di un gruppo sociale su tutte le forze produttive della società: la selezione o educazione dell'uomo adatto ai nuovi tipi di civiltà, cioè alle nuove forme di produzione e di lavoro, è avvenuta con l'impiego di brutalità inaudite, gettando nell'inferno delle sottoclassi i deboli e i refrattari o eliminandoli del tutto >>. Non è certo a caso che questa << tradizione >> sia stata spezzata dalla rivoluzione socialista. Lo stato di salute, la condizione sanitaria di una popolazione rappresenta uno degli specchi più limpidi del suo grado di benessere. E' perciò opportuno riferire alcuni dati sulla situazione dell'Unione Sovietica, a cinquant'anni dalla rivoluzione, partendo dalle notizie statistiche sulla mortalità generale, sulla durata della vita, sulla mortalità infantile. La mortalità generale (numero di morti in un anno, su mille abitanti) era nella Russia prerivoluzionaria la più alta, fra le grandi nazioni europee, ed è oggi la più bassa, fra tutte le Nazioni del mondo. Dal 1913 ad oggi i dati sono i seguenti:
Anno Mortalità Generale 1913 30,2 1926 20,3 1940 18,0 1946 10,8 1955 8,2 1966 7,3
La mortalità generale si è ridotta in mezzo secolo di oltre quattro volte. Il paragone con alcuni paesi capitalistici mostra quale è stato l'andamento comparativo del fenomeno:
Nazione Anno Anno 1913 1966 URSS 30,2 7,2 Inghilterra 14,2 11,8 Italia 19,3 9,9 Stati Uniti 13,2 9,5 Francia 19,0 11,1 Svezia 13,9 10,1
La durata media della vita nella Russia prerivoluzionaria era di 32 anni, nello stesso periodo in cui il cittadino inglese viveva in media 50 anni, il francese 47 anni, lo statunitense 49 anni. Attualmente la vita media del cittadino sovietico è di 70 anni, cioè al livello dei paesi capitalistici più sviluppati: con la differenza che le medie dell'URSS rappresentano situazioni relativamente omogenee fra città e campagna, fra zona europea e repubbliche sovietiche asiatiche, mentre nei paesi capitalistici esistono profonde differenze fra le classi sociali. La mortalità infantile (numero di morti di età inferiore ad un anno, su mille nati vivi) ha avuto nell'URSS la seguente evoluzione:
Anno Mortalità infantile 1913 273 1926 174 1940 182 1946 87 1955 60
Mentre fino alla Rivoluzione d'ottobre morivano ogni anno due milioni di bambini di età inferiore ad un anno, ora la mortalità infantile si è ridotta a meno di un decimo, è scesa dal 273 al 26 per mille. Questo indice, raggiunto nel 1966, è assai inferiore a quello dell'Italia, ove i morti di età inferiore ad un anno sono 35 su mille nati vivi. Un pediatra che ha visitato l'URSS, il sen. Gatto, ha scritto: <<Certo un progresso in questo campo si è poi riscontrato in tutte le nazioni civili, soprattutto in virtù dei progressi terapeutici, ma in nessun paese del mondo la riduzione della mortalità infantile è avvenuta con tale ampiezza di scarto. E sì che la cifra del 26 per mille è riferita a tutta l'Unione Sovietica, che comprende repubbliche al centro dell'Asia e paesi ancor più meridionali del nostro Mezzogiorno. Se si considera questo quoziente nelle singole repubbliche si scontrano dati che vanno da appena il 19 per mille nelle zone più occidentali al 32 per mille nelle zone asiatiche, che appena qualche decennio fa avevano un tipo di società pastorale e nomade. Eppure lo scarto fra questi due dati non è così forte come quello che si rileva ancora in Italia, dove si va da un quoziente di circa il 20 per mille in Emilia a quasi il 50 per mille in Lucania. Segno evidente che l'attività di medicina preventiva e sociale dell'infanzia si è sviluppata in modo organico in tutta l'URSS, superando squilibri territoriali che parrebbero a prima vista insormontabili >>. Questi dati sommari sulla mortalità generale, sulla durata della vita e sulla mortalità infantile mostrano che l'URSS ha raggiunto e spesso superato, come livello sanitario complessivo, i paesi capitalistici più sviluppati, pur partendo da condizioni assai arretrate e pur soffrendo le distruzioni e le battute d'arresto di due terribili guerre. Questi dati mostrano che il processo rivoluzionario, l'emancipazione delle classi e dei popoli oppressi modifica radicalmente le condizioni di esistenza, e costituisce di per sé la fonte di maggior risparmio di vite umane, il miglior programma di sanità pubblica, il modo più rapido e completo per consentire ad ogni essere umano di godere la più elementare fra le libertà: quella di vivere. Accanto al mutamento della struttura sociale si è sviluppata nell'URSS una rete sanitaria capillare, che consente di prevenire e curare le malattie in tutti gli strati della popolazione. L'URSS è oggi il paese del mondo che ha il più alto numero di medici rispetto alla popolazione.
Nazione N. di abitanti per ogni medico URSS 406 Inghilterra 680 Italia 613 Stati Uniti 537 Francia 649
Il numero di medici, del personale sanitario ausiliario (per ogni medico vi sono altri 7 fra infermieri, tecnici, laboratoristi, etc.), dei letti ospedalieri (10 per mille abitanti), della rete di ambulatori e dispensari copre praticamente tutte le necessità sanitarie di attrezzature e di personale. I traguardi successivi per l'URSS, una volta raggiunti i livelli di organizzazione che sono considerati l'optimum dall'Organizzazione mondiale della sanità, consistono nel miglioramento della qualità e dell'efficienza del servizio, nell'adeguarlo continuamente ai progressi della scienza ed all'evolversi delle malattie.
Testo di Giovanni Berlinguer, 1968
-A cura della Sezione centrale stampa e propaganda del PCI
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Educazione sentimentale, l’Italia si sveglia solo ora. Dalla Svezia (dove è obbligatoria dal 1955) alla Germania, come funziona nei paesi Ue
di Virginia Della Sala
Annunciato in estate, rimandato da settembre a inizio novembre. Infine sovrastato dalle polemiche: il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, vuole portare un piano di educazione sentimentale nelle scuole. Secondo quanto emerso finora, riguarderà le scuole superiori e si concentrerà per un’ora a settimana extra curricolare “sull’Educazione alle relazioni”. Volontaria, circa tre mesi all’anno, per un totale di dodici incontri con docenti, esperti e pure influencer e cantanti. Immediate le critiche dell’opposizione: “Non basta” ha commentato il M5s, che ha depositato una proposta di legge sull’introduzione dell’educazione affettiva e sessuale a scuola. “Serve una legge organica”.
A fine ottobre il deputato leghista Rossano Sasso aveva però definito una “nefandezza” la mozione del M5s per inserire l’insegnamento alle elementari ed alle medie.
“Finché ci sarà la Lega al Governo la propaganda di gender se la scordano” aveva detto (confondendo l'Educazione Relazionale, con l'Educazione Sessuale).
In ritardo. Di annuncio in annuncio, di anticipazione in anticipazione, si arriva ad oggi. La struttura della proposta – la cui presentazione è attesa per mercoledì mattina – è affidata ad Alessandro Amadori, lo spin doctor e consulente del ministro che in un suo libro parla di guerra dei sessi, predominanza della donna sull’uomo e futura “ginarchia” al posto del patriarcato. Ma su Amadori sono piovute le polemiche di opposizioni e centri antiviolenza che lo accusano di diffondere contenuti misogini e sessisti.
La Buona Scuola.
A ottobre, Sasso aveva tra le altre cose ricordato l’esistenza di una circolare del governo Renzi, la n. 1972 del 2015, che, fornendo chiarimenti contro l’allarme sull’insegnamento dell’”ideologia gender”, faceva pure riferimento a un comma della riforma della Buona scuola in cui si raccomandava di “promuovere l’educazione alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere nell’ambito dei programmi scolastici di ogni ordine e grado”. Problema: tempi, modalità e iniziative sono demandate alle singole scuole e quindi molto spesso trascurate. Proprio per ovviare a questo “inconvenente”, molti Paesi hanno stabilito per legge o comunque reso vincolante quella che l’Unesco definisce “Educazione sessuale ‘comprensiva’”. Come funziona? Uno dei report più completi per capirlo è quello realizzato dal Centro federale per l’educazione sanitaria (BZgA) con la la rete europea della International Planned Parenthood Federation (IPPF EN).
La Svezia è uno degli esempi più virtuosi. Qui la “Sexuality and Relationship education” è obbligatoria dal 1955. Viene insegnata sin dal primo grado di educazione e oltre ad affrontare i temi legati alla sessualità e alla declinazione “biologica” del rapporto, si concentra su tematiche come “amore”, “relazioni”, “relazioni a lungo termine”, “reciproco consenso e diritti umani”. Per i gradi superiori di insegnamento, i docenti sono obbligati ad avere una formazione sul tema. Vengono messi a disposizione linee guida e corsi di aggiornamento, nonché servizi di assistenza sanitaria collegati. La partecipazione delle associazioni e delle non profit è solo salutaria: la formazione èaffidata quasi totalmente al sistema scolastico. E infatti, secondo il report, il 50 per cento delle informazioni sulla sessualità e le relazioni ai giovani tra i 15 e i 24 anni arriva dalla scuola così come da internet.
In Austria, spiega il rapporto, l’educazione sessuale è integrata in diverse materie scolastiche ma soprattutto è obbligatoria per tutti gli studenti ed è diffusa in tutta la scuola primaria e secondaria, a partire dai 10 anni e fino alla fine della scuola secondaria. “Il programma di educazione sessuale è completo e utilizza un approccio didattico partecipativo. Temi come gli aspetti biologici, la gravidanza, la contraccezione, l’amore, il matrimonio, i ruoli di genere, l’HIV, la violenza sessuale e domestica sono trattati ampiamente nel curriculum degli studenti, la cui ideazione e stesura è responsabilità del Ministero dell’Istruzione. A Salisburgo è previsto un Centro federale per l’educazione sessuale di Salisburgo che lavora allo sviluppo dei materiali didattici.
Anche in Germania l’educazione sessuale è obbligatoria sin dalla scuola primaria, integrata in altre materie o in alcune zone trattata come materia a sé. Anche in questo caso i programmi non si limitano alla sola sfera biologica ma affrontano questioni relazionali, i ruoli di genere, il matrimonio e così via. I genitori sono informati sulla materia ma non possono esonerare i figli dalle lezioni. Più carente la formazione specifica dei docenti: il materiale formativo obbligatorio è fornito dal ministero, ma i docenti possono procurarsi integrazioni da un apposito sito web.
Ha invece approvato un “Positioning Paper” l’Albania, in cui si riconosce che l’educazione sessuale si basa sui diritti umani. Il programma di educazione sessuale intitolato “Competenze per la vita ed educazione sessuale” è composto da una serie di moduli inclusi nel contenuto di tre materie: biologia, educazione sanitaria ed educazione fisica. I programmi successivi, che coprono rispettivamente le fasce di età 10 – 12, 12 – 16 e 16 – 18 anni, sono obbligatori. Il numero totale di ore di insegnamento per tutti i gruppi è 140. Dal 2011 c’è poi un programma di training specifico per gli insegnanti che dura 110 ore. Ad oggi, quelli formati raggiungono circa il 20 per cento delle scuole. Esiste poi un gruppo di docenti esperti a livello centrale che elabora e diffonde le linee guida sul tema.
In Gran Bretagna, la legge sull’istruzione del 1996 stabilisce che l’educazione relazionale sia obbligatoria nelle scuole pubbliche dall’età di 11 anni in poi. Dal 2019 è previsto sia obbligatoria anche nelle scuole private. Sono le scuole stesse ad assumersi la responsabilità di garantire che gli insegnanti siano adeguatamente preparati a impartire educazione sessuale e relazionale, così come hanno libertà di decidere programmi e contenuti mentre i materiali didattici sono spesso sviluppati da ONG ma anche da “organizzazioni religiose” spiega il rapporto. L’attenzione, però, pare si concentri prevalentemente sugli aspetti “fisici”.
In Estonia nel 1996, l’educazione sessuale è stata inclusa, per legge, come materia nel nuovo curricolo delle scuole primarie. Da allora il curricolo è stato adattato due volte, nel 2002 e nel 2011. Il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca ne è ufficialmente responsabile, ma le autorità locali sono responsabili dell’erogazione dell’istruzione.
Nella scuola primaria ( età 7 – 16) è una parte della materia dell’educazione personale, sociale e sanitaria. Durante l’intero programma, quasi tutte le questioni rilevanti riguardanti la sessualità e la salute vengono trattate in dettaglio ma c’è anche una forte enfasi sugli atteggiamenti e sullo sviluppo delle capacità comportamentali.
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Assistenza domiciliare a Pescara? Ci Siamo Noi
La Cooperativa Ci Siamo Noi è stata fondata e costituita con l'obiettivo principale di lavorare nell'ambito dell'assistenza al benessere della persona, attraverso interventi domiciliari per evitare o quantomeno ritardare il più possibile l'ingresso degli anziani in strutture residenziali. Offriamo innumerevoli servizi dall'assistenza Sanitaria all'assistenza Socio Sanitaria e Assistenziale. La nostra Cooperativa si prefigge di fornire ai nostri assistiti ed alle loro famiglie un servizio in grado di migliorare loro la vita. Il nostro personale altamente qualificato, infatti, ha il compito di prendersi cura dei nostri assistiti con il rispetto, la dignità e la professionalità che tutti meritano.
Assistenza domiciliare a Pescara? Ci Siamo Noi Il nostro servizio di assistenza domiciliare a Pescara ha lo scopo di aiutare non solo le persone anziane, ma anche disabili e persone affette da comprovate patologie degenerative o che stanno affrontando una convalescenza post-operatoria, facilitando la loro quotidianità fornendo loro cure domiciliari mediche e infermieristiche.
Ci Siamo Noi garantisce una copertura di 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 non solo a domicilio, ma anche presso strutture sia pubbliche che private. Il personale è periodicamente aggiornato con dei corsi di formazione continua ed è costantemente monitorato. Rimaniamo sempre in contatto con le famiglie degli assistiti e con il loro Medico di Medicina Generale (MMG). Siamo sempre al tuo fianco per fornirti il miglior servizio possibile. Il nostro team di professionisti è sempre disponibile per supportarti in ogni fase del processo, dalla scelta del servizio più adatto alle tue esigenze fino alla gestione delle attività quotidiane. Ci preoccupiamo del tuo benessere e della tua tranquillità e siamo pronti ad assisterti in qualsiasi momento. Scegliere noi significa avere un partner affidabile al tuo fianco, pronto ad offrirti soluzioni personalizzate e supporto costante. I servizi offerti da Ci Siamo Noi sono: - Assistenza socio sanitaria e socio assistenziale; - Assistenza familiare; - Assistenza a domicilio; - Fisioterapia a domicilio; - Infermiere pediatrico; - Consulenze mediche; - Esami diagnostici; - Screening e monitoraggio; - Trasporto e accompagnamento; - Ausili e presidi; - Farmaci e spesa a domicilio; - Terapia occupazionale; - Benessere a casa tua; - Tempo libero; - Pratiche sanitarie; - Educazione sanitaria. Vieni a trovarci in via Thaon di Revel n. 6 a Pescara, scrivici all'indirizzo [email protected], visita il nostro sito oppure chiamaci al numero 375 7016270. Read the full article
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Mattarella ai giovani: "Non affidate la vostra salute al web, consultate il medico di fiducia"
Il Presidente della Repubblica mette in guardia contro i rischi dell'autodiagnosi online e sottolinea l'importanza del rapporto medico-paziente
Il Presidente della Repubblica mette in guardia contro i rischi dell’autodiagnosi online e sottolinea l’importanza del rapporto medico-paziente In un recente intervento, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rivolto un appello ai giovani italiani, esortandoli a non sostituire il medico di fiducia con le informazioni reperite sul web. Il Capo dello Stato ha evidenziato i pericoli…
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Torniamo al solito discorso che se è vero che tra il peggio e il meno peggio ormai la differenza è appunto la "facciata", che ha si importanza perchè tra fare merda alle spalle e evitare di dire che è anche buona e fare merda e dire anche che è buona c'è la differenza che la gente poi supera anche lo scoglio di una vergogna più o meno consapevole e finisce per pensare che la merda sia buona e giusta, la "facciata" non basta per invertire la rotta.
Anzi la "facciata" non associata alla mobilitazione, alla protesta, alla volontà di opporsi, fare qualche cosa attivamente è un elemento che contribuisce a far guadagnare spazio al peggio.
Per altro "il nostro paese" è una distinzione che non aiuta a capire chi sia il responsabile di certe scelte.
"Il nostro paese" è quella cosa che si tira fuori per sovvenzionare le multinazionali che poi se gli conviene se ne vanno lo stesso.
E il problema manco sono le multinazionali perchè sono "multi" nazionali. Che è un po' come dire che le banche sono il problema... o BigPharma o la grande distribuzione...
Il problema è la concentrazione di capitali nelle mani di pochi che poi ti pisciano in testa, che sono al di sopra dei partiti, dei sindacati, delle leggi locali e internazionali e che sono abituati all'uso della violenza.
La violenza del farti mancare una casa o di curarti o di darti un educazione quando le risorse ci sono, la violenza di menarti se protesti (ma solo se non sei fascista) e la violenza di bombardarti.
Votare risoluzioni dell'ONU a favore della Palestina o riconoscimento della Palestina, o il dare la colpa a Netanyahu continuando magari a vendere (se non a regalare, visto che al limite le paga il contribuente) armi a Israele ha lo stesso valore di facciata.
Devi tenere in piedi una rappresentazione di democrazia e di giustizia e mantenere il monopolio della violenza.
La gente al massimo può incazzarsi per la "dittatura sanitaria" o "l'enorme emergenza sostituzione etnica per colpa della teoria gender".
Se non ti pagano lo stipendio, se ti licenziano, se avrai una pensione da fame quando ormai avrai 70 anni financo se ti bruciano vivo in una tendopoli ti arriva anche la doppia dose di violenza, perchè sei brutto, sporco, cattivo e soprattutto povero e non devi dar fastidio all'economia che gira, non devi rompere i coglioni.
Ricordiamo che il blocco stradale è diventato reato penale e adesso hanno anche introdotto il reato di picchetto.
Ah buongiorno
#israel#palestine#nazioni#international politics#politica internazionale#ONU#giustizia#israele#palestina#lavoratori PRRRRRRRRRR
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Lungomare di libri 2023 a Bari
Torna la manifestazione letteraria che trasforma Bari in una grande libreria a cielo aperto, infatti si svolgerà, da venerdì 30 giugno a domenica 2 luglio, la terza edizione di Lungomare di Libri. L’evento, cui parteciperanno librai ed editori pugliesi, in un crocevia di incontri con autrici e autori da tutta Italia, sarà realizzato in alcuni luoghi simbolo della città, che si estendono nel Borgo storico e lungo la Muraglia, da Largo Vito Maurogiovanni al Fortino Sant’Antonio, fino a Piazza del Ferrarese, al Mercato del pesce e allo Spazio Murat. Il programma della manifestazione è stato presentato questa mattina a Palazzo di Città. La fantasia è un posto dove ci piove dentro è il tema scelto per questa edizione, come riferimento al grande potere dell’immaginazione è anche un omaggio a Italo Calvino a cent’anni dalla nascita, attraverso le suggestioni che scaturiscono da questa citazione, tratta dalle Lezioni americane. Presentazioni editoriali, lezioni magistrali, convegni, momenti di approfondimento, azioni pittoriche, attività per bambine e bambini, consigli di lettura e reading si alterneranno dal pomeriggio alla sera, per dare slancio alla fantasia attraverso la lettura e i tanti linguaggi della scrittura, dai romanzi ai saggi, dai libri per ragazze e ragazzi, passando per le serie televisive e i podcast. I temi affrontati vanno dalle questioni di respiro sociale e collettivo agli argomenti più intimi e personali come l’accoglienza e la solidarietà, le biblioteche come cuori pulsanti di cultura e aggregazione, i meccanismi del potere governativo, il rilancio dell’economia, la precarietà non solo economica, ma anche sociale, sanitaria e geopolitica, l’impegno civile, la rinascita personale, le sfide verso l’ignoto e il coraggio di superare i propri limiti. La terza edizione di Lungomare di libri è promossa dal Comune di Bari e dall’associazione'I Presìdi del libro con il sostegno della Regione Puglia, ed è organizzata dal Salone Internazionale del Libro di Torino, insieme ai librai di Bari e provincia, alle case editrici pugliesi con l’organizzazione dell’Associazione Pugliese Editori, Partner Fondazione Puglia. Si tratta di un progetto di promozione del libro e della lettura ispirato alla fortunata formula di Portici di Carta a Torino, che va attraverso la promozione turistica dei centri storici cittadini e il coinvolgimento delle fertili realtà territoriali della filiera editoriale, come le librerie indipendenti, le biblioteche e gli editori locali. Il calendario di eventi conta 50 ospiti per più di 30 appuntamenti, inoltre torna il caratteristico serpentone con 35 casette complessive, che ospitano 23 librerie di Bari e della Città Metropolitana e 36 editori pugliesi associati ad Ape. La manifestazione parte venerdì 30 giugno alle 18 in piazza Ferrarese con la grande azione di pittura collettiva VisibileInvisibile. Skyline, a cura del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli in collaborazione con Salone Internazionale del Libro di Torino e Bari Social Book, ispirata all’immaginario delle Città invisibili di Italo Calvino componendo, su un’unica linea d’orizzonte visivo, tra realtà e immaginazione letteraria, gli edifici e i monumenti più suggestivi di Bari, città che ospita l’evento, e di Torino, da anni capitale internazionale del libro. Read the full article
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Corso di educazione sanitaria su infezioni da HIV E HPV
L’informazione presso i giovani delle malattie sessualmente trasmesse deve essere puntuale e persuasiva in considerazione della evoluzione del costume della Società specie nella generazione dell’adolescenza. Di questo molti giovani e le loro famiglie hanno necessità di informazioni. La nostra Associazione ha organizzato durante quest’anno scolastico presso alcuni Istituti secondari di 1° e 2° grado degli incontri mirati ad informare e stimolare la vaccinazione per l’HPV in considerazione che l’età indicata per questa profilassi è compresa fra i 12 e i 16 anni, età in cui possono avvenire i primi rapporti sessuali.
L’11 maggio a Belpasso (CT), presso l’Istituto di istruzione superiore “Francesco Redi-Antonino Russo Giusti”, la SMeMC assieme ai Lions e Leo Clubs Catania Gioeni, in collaborazione con AIRC, Asp, LILT, Rete civica per la salute, hanno promosso un “Corso di educazione sanitaria su infezioni da HIV E HPV” per gli studenti. Durante l’incontro, al quale hanno partecipazione 400 giovani, è stato affrontato il tema della prevenzione dei tumori e malattie sessualmente trasmissibili, ginecologiche ed otorinolaringoiatriche correlate al papilloma virus (HPV), dei metodi contraccettivi, del vaccino per l’HPV, della salute come bene comune. Relatori: Pieremilio Vasta, Angelo Messina, Aurora Scalisi, Mario Cuccia, Marcella Renis, Attilio Denaro, Paolo Stella e Alessio Vitanza.
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