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Serravalle Scrivia: “Malattie infettive, batteri e virus - Capiamoci di più!”. Conferenza con il Dott. Aldo Bonaventura. Venerdì 4 aprile in Biblioteca
“Malattie infettive, batteri e virus – Capiamoci di più!” è il titolo della interessante conferenza curata dal Dott. Aldo Bonaventura presso la Biblioteca comunale “Roberto Allegri” che avrà luogo venerdì 4 aprile alle 17.00. L’evento è organizzato dall’associazione UNIDuevalli. La conferenza intitolata “Malattie infettive, batteri e virus – Capiamoci di più!” affronterà il grosso capitolo…
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23 gennaio 2025 Negli Stati Uniti stanno succedendo due cose anomale e mai viste prima, non così.
Uno, agli enti di salute pubblica federali controllati dal HHS (il servizio sanitario nazionale) come CDC, FDA, NIH è stato imposto di interrompere ogni comunicazione con l'esterno fino a nuova comunicazione. Anche la condivisione di documenti (guide, regolamenti, social media, aggiornamenti e diffusione tramite siti web) deve essere preventivamente approvata dal presidente. E' di prassi una breve interruzione ai cambi di presidente, ma non fino a nuova comunicazione. Non con una nuova pandemia che potrebbe essere in preparazione.
Due, sono stati annullati a tempo indeterminato tutti gli incontri degli studi di settore del NIH, in pratica delle commissioni che valutano le richieste di finanziamento.
La ricerca nei laboratori, in ogni laboratorio, viene fatta pensando un progetto che sia solido, competitivo, coerente con le proprie competenze ed il proprio curriculum, contattando i collaboratori giusti, scrivendolo e presentandolo ad un ente finanziatore entro le finestre previste, ed aspettando e sperando in una risposta positiva entro alcuni mesi. E' una procedura lunga, che richiede una quantità enorme tempo ed energie, e le probabilità di successo sono scarse. Ma il sistema è questo. Non essere finanziati significa non poter lavorare e pubblicare, e diventare meno competitivi per le prossime richieste di finanziamento. Ricevere il finanziamento in ritardo invece significa non poter portare avanti la sperimentazione in corso o programmata, non poter acquistare reagenti, non poter rispettare gli impegni presi coi partner, non poter pagare lo stipendio ai collaboratori e probabilmente perderli.
Ed il NIH è un ente finanziatore molto importante, non solo per ricercatori americani, e la revisione delle decine e decine di migliaia di progetti sottoposti è una procedura lunga e faticosa. La sua interruzione, se non sarà molto breve, sarà difficile da recuperare senza creare problemi alla ricerca.
E' un problema solo americano? No. Intanto il NIH finanzia molti progetti al di fuori degli US. Ma poi la ricerca non è come costruire automobili, o estrarre petrolio, che porta vantaggio solo a chi lo fa. Scoprire un nuovo meccanismo nella cancerogenesi, o nella tossicità di una sostanza, o nella resistenza agli antibiotici di un ceppo resistente, a prescindere che sia stato fatto in Giappone, o in Germania, o negli Stati Uniti, sarà utile a tutta la comunità scientifica, senza bandiere e divisioni, ed a tutti i pazienti che auspicabilmente prima o poi ne trarranno vantaggio ovunque siano.
Aggiornamento del 25/01. Purtroppo dopo due giorni il problema sta crescendo invece di rientrare. Alle agenzie federali continuano ad arrivare nuove indicazioni e limitazioni. I viaggi sono sospesi, se non quelli per rientrare in sede. Questo ha fatto saltare praticamente in tempo reale incontri e riunioni pianificati da mesi e che ora saranno rimandati a data da definire. Sono sospesi anche gli acquisti, probabilmente considerati comunicazione con l'esterno (il diavolo si nasconde nei dettagli, nell'interpretazione delle parole) . Per necessità particolari bisogna rivolgersi ad un referente del governo. Il blocco degli acquisti non è un problema solo per la ricerca "normale", riguarda anche il Clinical Trial Center del NIH, il campus dove sono ricoverati i pazienti che stanno partecipando a trial clinici per cure oncologiche. Fonti riferiscono che al momento assistenza e posti letto sono coperti, dipende per quanto tempo. Però iniziano ad essere rimandati o annullati alcuni appuntamenti per la somministrazione dei farmaci. E per quei pazienti (se sono inseriti in un trial non hanno patologie blande) interrompere i trattamenti non è un opzione.
Nel frattempo il governo ha nominato Matthew Memoli come acting director del NIH, in attesa che il senato approvi la nomina di Jay Bhattacharia. Due che durante la pandemia hanno sostenuto il primo che fosse pericoloso, il secondo che fosse inutile vaccinare per covid-19 chi non era anziano o fragile. Ma per ora per il NIH l'importante è uscire dall'emergenza.
Links https://www.food-safety.com/articles/10079-fda-cdc-ordered-to-temporarily-pause-all-external-communications-obtain-trump-admin-approval https://www.nature.com/articles/d41586-025-00231-y https://thehill.com/policy/healthcare/5103559-trump-administration-halts-nih-grant-making-process/ https://www.washingtonpost.com/health/2025/01/21/trump-hhs-cdc-fda-communication-pause/ https://www.cidrap.umn.edu/misc-emerging-topics/scope-communications-hold-federal-health-agencies-expands https://edition.cnn.com/2025/01/24/health/nih-scientists-purchase-supplies-trump-administration-pauses-communications/index.html https://www.science.org/content/article/trump-freeze-continues-nih-gets-temporary-leader
Ettore Meccia, fb
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Quindi questa persona l'ha preso così a caso per questa mezza influenza che aveva, ottimo (nuova ansia sbloccata)
Io invece qualche problema di salute ce l'ho e ho fatto un tampone anche se non la vedevo da 20 giorni (ipocondria portami via ahahah)
Vorrei chiedere ancora (anche se ovviamente è soggettivo e in base a come risponde agli antibiotici) se la cura sia lunga (?) e per quanto tempo più o meno non potrò avere contatti stretti stretti con questa persona? Non che sia fondamentale, ma anche un abbraccio (dato che i dottori che ha visto hanno detto di no)
Mi ha stupito poi il fatto che uno dei dottori sia rimasto stranito che questo batterio sia stato trovato in gola e gli abbia detto di non volergli fare niente (in poche parole di trovare un altro dottore) e poi un altro gli ha detto che deve fare le analisi perché può diffondersi in tutto il corpo (in che senso? Cioè mi è sembrato detto in modo abbastanza negativo)
Qualche mese fa mia figlia piccola è stata ricoverata di urgenza al reparto infettivi per una faringite batterica piuttosto severa e dopo alcune settimane di esami colturali, genici e compagnia bella si è scoperto che a causa di un'infezione virale pregressa paucisintomatica da EBV (mononucleosi) aveva sviluppato un'infezione massiccia da
ARCANOBACTERIUM HAEMOLYTICUM
che a dispetto del nome scatenante terrore è un banale batterio che causa mal di gola non importanti ma che nell'organismo di mia figlia già colpito dalla mononucleosi si era manifestato in modo severo.
La sua preoccupazione è che lo avesse potuto attaccare al suo ragazzo e alle amiche ma i medici hanno escluso che il contagio potesse avvenire in modo così semplice come per i virus respiratori.
Tutto gira intorno al concetto di IMMUNOCOMPETENZA che può diminuire o aumentare il rischio di trasmissione e l'eventuale trattamento antibiotico che questa persona può/deve fare.
La via di trasmissione dello Pseudomonas aeruginosa non predilige quella respiratoria tramite droplet come altri patogeni ma il rischio non è zero e dipende
Dalla carica batterica delle mucose e dallo stadio dell'infezione
Dalla valenza del sistema immunitario di chi ci entra in contato
Dal tempo e dal tipo di contatto
Vale lo stesso discorso che si faceva con il Sars-CoV2 e il Covid-19.
I tempi di guarigione e l'eventuale necessità di antibiotico, poi, dipendono da tantissimi fattori a valutazione clinica (età, severità dell'infezione, patologie correlate etc) quindi, magari, se vuoi abbracciare questa persona mettetevi le mascherine ma aspettate qualche settimana a intrecciare le vostre lingue nell'estasi che è tipica dell'idillio dell'amore.
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IL VALORE DI LIEVIT ACTIVE PER IL TUO BENESSERE
Nel mondo dell’integrazione probiotica, LIEVIT ACTIVE rappresenta una nuova generazione di benessere, grazie all’esclusivo ceppo Kluyveromyces marxianus fragilis B0399, un lievito sicuro, naturale e altamente efficace.
A differenza dei comuni probiotici batterici, questo lievito:
Sopravvive al passaggio gastrico, arrivando vivo e attivo nell’intestino.
Resiste agli antibiotici, proteggendo il microbiota anche durante le terapie.
Agisce rapidamente, aiutando a riequilibrare la flora intestinale e migliorare il comfort digestivo.
LIEVIT ACTIVE è l’alleato ideale per chi cerca una risposta concreta ai disturbi intestinali, come gonfiore, disbiosi o colon irritabile. Inoltre, i suoi effetti sono supportati da studi clinici reali, che ne confermano i benefici anche in situazioni più complesse, come nelle infezioni virali o nei soggetti con microbiota compromesso.
Sicuro, ben tollerato e supportato dalla scienza: LIEVIT ACTIVE non è solo un integratore, ma un investimento nel tuo equilibrio e nella tua salute quotidiana.
Scegli il futuro dei probiotici. Scegli LIEVIT ACTIVE.
#erboristeria_arcobaleno_schio #probiotici #intestino #benessere #disturbi_intestinali #microbiota #salute

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Agricoltua intensiva e pratiche agricole conservative

L'agricoltura intensiva è un sistema di produzione agricola caratterizzato dall'uso intensivo di risorse e tecnologie per massimizzare la resa per unità di superficie. Una forma di produzione spinta e che spesso può andare in conflitto con una maggiore sostenibilità delle pratiche agricole. Utilizzare fertilizzanti o altri prodotti chimici, spremere la resa colturale contro natura non sono pratiche sostenibli a lungo termine.
Questo approccio si basa su pratiche come:
Uso di Fertilizzanti e Pesticidi: Si utilizzano grandi quantità di fertilizzanti chimici per aumentare la fertilità del suolo e pesticidi per proteggere le colture da malattie e parassiti.
Monocultura: Spesso si coltivano grandi estensioni di una sola tipologia di prodotto, il che può aumentare l'efficienza ma ridurre la biodiversità e aumentare la vulnerabilità a malattie specifiche.
Sistemi di Irrigazione Avanzati: Vengono implementati sistemi di irrigazione per ottimizzare l'uso dell'acqua e garantire che le piante ricevano il quantitativo necessario di umidità.
Tecnologie e Meccanizzazione: Utilizzo di macchinari e tecnologie avanzate per migliorare la produttività e ridurre i costi di lavoro.
Allevamento Intensivo: Nel caso della zootecnia, si fa ricorso ad allevamenti che massimizzano la produzione di carne, latte o uova in spazi ridotti, con grande utilizzo di mangimi e antibiotici.
Se da un lato l'agricoltura intensiva permette di produrre grandi quantità di cibo in tempi relativamente brevi, dall'altro solleva preoccupazioni riguardo gli impatti ambientali, come il degrado del suolo, la perdita di biodiversità, l'inquinamento delle acque e il cambiamento climatico.
Inoltre, può avere effetti sul benessere animale e sulla qualità del cibo prodotto. È quindi oggetto di dibattiti e di ricerca per trovare pratiche più sostenibili. Ci sono pratiche agricole sostenibili come la produzione di colture di copertura e piante residue che hanno impatto nullo sull'ambiente e che costituiscono rimedi naturali per aumentare la resa dei terreni agricoli.
Altresì l'utilizzo di ammendanti agricoli natrali come il biochar naturale costituisce un ottimo sistema per aumentare la resa dei suoli senza interferire sull'ambiente e provocare il cambiamento climatico.
Le pratiche agricole conservative sono tecniche e strategie di gestione agricola progettate per preservare e migliorare la qualità del suolo, ridurre l'erosione e promuovere la sostenibilità ambientale. Queste pratiche mirano a minimizzare l'impatto negativo dell'agricoltura sull'ambiente, aumentando al contempo la produttività e la resilienza delle coltivazioni.
Gli attuali cambiamenti climatici tra le altre cose implicano il dover ripensare anche le stesse patiche agricole intensive, perchè troppo dispendiose per il terreno che messo sotto stress dal clima impazzito potebbe perdere qualità, caratteristiche e resa colturale. Molto meglio provvedere all'utilizzo si ammendanti biologici come il biochar naturale.
Alcune delle pratiche comuni associate all'agricoltura conservativa includono:
Tillage Zero o Minimum Tillage: Riduzione o eliminazione dell'aratura tradizionale, che aiuta a mantenere la struttura del suolo e a conservare l'umidità.
Rotazione delle Colture: Coltivare diverse specie di piante in successione per migliorare la salute del suolo, ridurre le malattie e i parassiti e ottimizzare l'uso dei nutrienti.
Copertura del Suolo: Utilizzo di piante di copertura, come legumi o erba medica, per proteggere il suolo dall'erosione, migliorare la biodiversità e aumentare il contenuto di materia organica.
Conservazione dell'Acqua: Tecniche per gestire in modo efficiente l'acqua, come la raccolta dell'acqua piovana e l'irrigazione a goccia, per ridurre il consumo e l'erosione.
Uso di Fertilizzanti Organici: Promozione dell'uso di compost, letame e altri fertilizzanti organici per migliorare la fertilità del suolo senza dipendere esclusivamente da fertilizzanti chimici.
Gestione Integrata delle Avversità: Approccio olistico alla gestione delle malattie e dei parassiti, tramite la combinazione di pratiche culturali, biologiche e chimiche in modo sostenibile.
Diversificazione delle Coltivazioni: Coltivare una varietà di piante per aumentare la resilienza dell'ecosistema agricolo e ridurre il rischio di fallimenti dovuti a condizioni climatiche avverse o a malattie specifiche.
Applicando queste pratiche, gli agricoltori possono contribuire alla sostenibilità ambientale, migliorare la qualità del suolo, incrementare la biodiversità e garantire la produttività a lungo termine delle loro terre.
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Superbatteri creati nella stazione spaziale

I batteri sulla Stazione spaziale internazionale stanno mutando. L’analisi del genoma svela come i microrganismi si stiano adattando alla vita in orbita, rafforzando anche alcuni tratti patogenici. Ovunque ci siano essere umani ci sono anche batteri. Ce li portiamo dietro, è inevitabile. Ed è così che microrganismi che si sono evoluti con noi sulla Terra hanno “conquistato” anche lo Spazio, e si stanno adattando. Lo confermano le ricerche degli scienziati del Jet propulsion laboratory della Nasa, che da un decennio circa raccolgono e analizzano campioni dalla Stazione spaziale internazionale (Iss) per monitorare i cambiamenti e assicurarsi che non ci siano minacce per gli astronauti in orbita. Ecco cosa hanno scoperto finora. Batteri a confronto I ricercatori hanno isolato molte specie batteriche dai campioni prelevati in diversi ambienti della Iss - specie che, ovviamente, esistono anche sulla Terra. Mettendo il materiale genetico a confronto, però, hanno notato che i microbi che hanno vissuto nella bassa orbita terrestre si stanno differenziando dai loro parenti sul pianeta natale, sviluppando adattamenti che li aiutano a sopravvivere in condizioni estreme. Nel loro ultimo lavoro, Kasthuri Venkateswaran e colleghi hanno studiato specie batteriche scoperte sulla Iss di recente, in particolare Microbacterium mcarthurae, Microbacterium meiriae, Paenibacillus vandeheii, Arthrobacter burdickii e Leifsonia williamsii. Questi microbi - sostengono i ricercatori - hanno sviluppato caratteristiche comuni tra di loro, ma diverse da quelle degli stessi batteri sulla Terra. Si sono adattati alla vita nello Spazio modificando alcune proteine così da renderle più funzionali in condizioni di microgravità e il loro sistema di riparazione del dna è più attivo per contrastare gli effetti dell’aumentata esposizione alle radiazioni. Inoltre, gli scienziati hanno osservato la presenza di elementi genetici mobili che ne hanno migliorato il metabolismo. I batteri spaziali mutanti sono una minaccia? A destare in modo particolare l’attenzione degli esperti, però, è il fatto che nelle specie batteriche vissute sulla Iss siano emersi tratti genetici collegati a potenzialità patogene: alcuni geni associati alla virulenza (come quelli che aiutano a eludere o danneggiare il sistema immunitario) sono più attivi. In più, sembra che i microbi spaziali siano in grado di costituire dei biofilm sulle superfici della Iss - capacità che li rende più resistenti ai disinfettanti e agli antibiotici. Se ad oggi ciò rappresenti un rischio concreto per la salute degli astronauti non è ancora chiaro (non c’è comunque nessun allarme), ma si conferma come studiare gli adattamenti dei microbi allo Spazio sia di estrema importanza in previsione di viaggi spaziali di lunga durata. Innanzitutto ora siamo consapevoli come sia necessario mettere in pratica azioni più incisive per prevenire la proliferazione dei batteri sulle superfici (per esempio controllare meglio l’umidità degli ambienti sulla Iss); poi, quelle stesse mutazioni potrebbero diventare bersaglio per nuovi farmaci, qualora i batteri modificati si rivelassero un rischio per la salute. Ma - concludono gli scienziati - potremmo anche scoprire che questi superbatteri sono una risorsa. Read the full article
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Uso responsabile degli antibiotici: cosa fare per contrastare l'antibiotico-resistenza?
Introduzione L’uso degli antibiotici ha rivoluzionato la medicina moderna, salvando milioni di vite da infezioni batteriche potenzialmente letali. Tuttavia, l’uso improprio e eccessivo di questi farmaci ha portato alla comparsa di batteri resistenti agli antibiotici, una delle più grandi minacce alla salute globale. L’antibiotico-resistenza non solo riduce l’efficacia dei trattamenti esistenti,…
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"Aumentano cistiti e donne più colpite", i consigli di Bassetti
(Adnkronos) - Può essere una scomoda compagna di vacanze, e rendere più complicati i giorni tanto sognati sotto l'ombrellone, fra mare e bagnasciuga. Estate tempo di cistiti, soprattutto per la popolazione femminile. Secondo le stime, almeno una donna su 3 ne ha sofferto nella vita e fra queste c'è chi va incontro a forme ricorrenti. "Le cistiti, episodi fastidiosi di infezioni delle vie urinarie che colpiscono più facilmente le donne, sono molto più frequenti in estate per tante ragioni - spiega all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova - Si beve meno acqua, in genere si hanno più rapporti sessuali" nella stagione delle vacanze "e la cistite, nelle donne sessualmente attive, è appunto spesso correlata direttamente ai rapporti sessuali". Altre condizioni che aumentano il rischio di incappare in una cistite sono per esempio "il costume bagnato - elenca ancora Bassetti - o degli indumenti particolarmente stretti che magari si utilizzano di più in estate, tutti fattori che aumentano evidentemente il rischio di queste infezioni che possono essere veramente fastidiose, soprattutto nel genere femminile". I sintomi? Campanelli d'allarme sono il classico bruciore, o dolore, quando si fa la pipì; difficoltà a urinare e bisogno frequente e urgente; ma anche una sensazione di peso sulla vescica, al basso ventre, e di non completo svuotamento e visivamente si osservano anche urine torbide. Cistiti: importante non trascurarle Il fastidio può essere significativo, osserva l'infettivologo, sottolineando l'importanza di non trascurare questa problematica, perché spesso questi episodi di cistite "portano a un utilizzo spropositato di antibiotici, anche in autoprescrizione - avverte lo specialista - Purtroppo oggi le infezioni urinarie sono uno dei settori nel quale abbiamo più facilmente batteri resistenti agli antibiotici, necessità di ricovero in ospedale e quant'altro. Quindi bisogna fare grande attenzione", ammonisce. L'esperto affronta il tema anche in un post su Facebook dedicato alle cistiti estive, nel quale dispensa qualche consiglio "per provare a prevenirle: bevi almeno 2 litri di acqua al giorno - suggerisce - segui una dieta ricca di vitamine e antiossidanti come frutta e verdura; evita cibi zuccherati e bevande gassate; svolgi attività fisica regolarmente; bevi molta acqua; limita il consumo di caffè, alcolici, dolci o cibi troppo conditi; non trattenere la pipì; non indossare vestiti troppo attillati di materiale sintetico o passare la giornata con il costume bagnato". E infine: "In caso di episodio di cistite, è molto importante fare un'urinocoltura prima di iniziare l'antibiotico (meglio evitare il fai da te)". [email protected] (Web Info) In copertina foto di Irina L da Pixabay Read the full article
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Un antibiotico “intelligente” può uccidere batteri mortali risparmiando il microbioma Un nuovo antibiotico efficace contro batteri Gram-negativi senza danneggiare il microbioma La lotta contro batteri Gram-negativi resistenti agli antibiotici è sempre stata complessa. Tuttavia, uno studio recente ha introdotto un antibiotico che sembra avere un potenziale rivoluzionario: può uccidere i batteri patogeni senza compromettere il microbioma intestinale. Un’arma contro i batteri “piccoli ma mortali” I batteri Gram-negativi come Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae sono responsabili di malattie gravi come salmonellosi e sepsi. La resistenza agli antibiotici di questi batteri li rende un pericolo maggiore per la salute pubblica. Gli antibiotici esistenti spesso danneggiano il microbioma intestinale, aprendo la strada a
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Infatti, facciamo informazione generale...
La domanda è come si prende e come si cura lo/il Pseudomonas aeruginosa? Su google ho letto qualcosa, ma non ho capito molto (oltre al fatto che è presente già in alcune parti noi - come altri tanti - e questo mi ha fatto immaginare che siamo come delle bombe ad orologeria che camminano ahahah)
Una persona che conosco ha scoperto di averlo in gola a seguito di un tampone per un mal di gola che non passava (se ho ben capito)
I dottori che ha visto gli hanno detto che non è facilmente contagioso come batterio, gli hanno solo detto di non avere contatti stretti/fisici con le persone, antibiotici (non so quali) e poi deve fare analisi ecc
Ti ringrazio in anticipo 🫶🏼
Ti sei quasi rispostə da solə con l'affermazione
questo mi ha fatto immaginare che siamo come delle bombe ad orologeria che camminano
Lo siamo ma ci portiamo in giro un team efficientissimo di artificieri (il sistema immunitario) che disinnesca la maggior parte dei nostri ordigni esplosivi.
La maggior parte.
Per esempio, lo Pseudomonas aeruginosa non è uno di quei patogeni che ci portiamo dietro abitualmente come - chessò - l'Escherichia coli del tratto intestinale (tanto caro alle donne perché ama spostarsi da dietro a davanti) ma è considerato OPPORTUNISTA cioè si trova pressoché dapertutto nell'ambiente (ubiquitario) e quindi 'approfitta' di particolari condizioni del futuro ospite (ferite, dispositivi medici tipo cateteri, infiammazioni, altre infezioni in corso, immunodepressione) per entrare nell'organismo e proliferare.
Non è troppo aggressivo di per sé ma in particolari condizioni di fragilità (immunodepressione) può persistere a lungo ed esitare anche in infezioni di difficile controllo farmacologico (grazie uso smodato di antibiotici che lo hanno reso resistente).
Sappi, però, che lo Pseudomonas aeruginosa è solo la punta dell'iceberg di una pletora sconfinata di patogeni che in un futuro non troppo lontano potrebbero renderci la salute un po' meno robusta e costringerci a sintetizzare nuovi antibiotici sempre più potenti.
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Miocardite sintomi iniziali: cos'e' e quali sono i rischi
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/miocardite-sintomi-iniziali-cose-e-quali-sono-i-rischi/116828?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=116828
Miocardite sintomi iniziali: cos'e' e quali sono i rischi

La miocardite è una condizione medica che coinvolge l’infiammazione del muscolo cardiaco, noto come miocardio. Questa affezione può derivare da diverse cause e può avere un impatto significativo sulla salute cardiovascolare. In questo articolo, esploreremo approfonditamente la miocardite, coprendo le sue cause, i sintomi, la diagnosi e le opzioni di trattamento disponibili.
Cause e sintomi della Miocardite
La miocardite può essere scatenata da diverse cause, tra cui infezioni virali, batteriche o fungine. I virus, in particolare, sono spesso i colpevoli principali di questa infiammazione cardiaca. I sottotipi virali comunemente associati alla miocardite includono l’enterovirus e il citomegalovirus. Inoltre, la miocardite può derivare da malattie autoimmuni, come la lupus eritematoso sistemico, dove il sistema immunitario attacca erroneamente il cuore.
Riconoscere i sintomi della miocardite è essenziale per una diagnosi tempestiva. Tra i sintomi comuni ci sono dolore toracico, affaticamento, palpitazioni, difficoltà respiratorie e gonfiore alle gambe. Tuttavia, è importante notare che i sintomi possono variare da persona a persona e possono essere facilmente scambiati con altre condizioni cardiache.
Diagnosi e trattamento della Miocardite
La diagnosi della miocardite coinvolge una valutazione completa della storia clinica del paziente, esami fisici e test di laboratorio. Gli esami del sangue possono rivelare marcatori di infiammazione cardiaci, mentre l’elettrocardiogramma (ECG) e l’ecocardiogramma forniscono informazioni cruciali sulle funzioni cardiache. In alcuni casi, può essere necessaria una biopsia del cuore per confermare la diagnosi.
Il trattamento della miocardite si basa sulla causa sottostante e sulla gravità della condizione. In caso di infezioni virali, possono essere prescritti farmaci antivirali, mentre le infezioni batteriche possono richiedere antibiotici. Il riposo e l’evitare sforzi fisici intensi sono spesso raccomandati per permettere al cuore di guarire. Nei casi più gravi, può essere necessario un trattamento ospedaliero con monitoraggio cardiaco continuo.
Prevenzione della Miocardite Poiché molte cause di miocardite sono legate a infezioni, adottare pratiche igieniche adeguate può contribuire alla prevenzione. Inoltre, evitare l’esposizione a sostanze tossiche e mantenere uno stile di vita sano, comprese una dieta equilibrata e l’esercizio regolare, può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare questa condizione.
Miocardite da stress o sindrome di Takotsubo
La sindrome di Takotsubo, nota anche come “cardiomiopatia da stress” o “sindrome del cuore spezzato,” è una condizione cardiaca temporanea che si manifesta con sintomi simili a un attacco di cuore. Questa sindrome è spesso scatenata da stress emotivo intenso, come lutti, traumi o situazioni di forte pressione psicologica. Caratteristica di questa condizione è l’indebolimento temporaneo del cuore, in particolare del ventricolo sinistro. I sintomi possono includere dolore toracico, dispnea e palpitazioni.
La diagnosi di Takotsubo coinvolge esami come l’angiografia coronarica e l’ecocardiogramma, che mostrano caratteristiche distintive del ventricolo sinistro. Il trattamento si concentra sulla gestione dei sintomi e sul supporto cardiaco, con il recupero completo del cuore nel tempo.
È essenziale consultare un medico di fronte a sintomi simili a quelli di un attacco di cuore, poiché la sindrome di Takotsubo richiede una valutazione accurata per differenziarla da altre condizioni cardiache.
Miocardite dilatativa
La miocardite dilatativa è una forma avanzata di miocardite in cui l’infiammazione del muscolo cardiaco provoca un indebolimento e una dilatazione delle camere cardiache, in particolare dei ventricoli. Questa condizione può portare a una compromissione significativa della funzione cardiaca e, nel tempo, alla cardiomiopatia dilatativa.
I sintomi della miocardite dilatativa includono affaticamento, dispnea, edema alle gambe, e palpitazioni. La diagnosi coinvolge esami come l’ecocardiogramma e la risonanza magnetica cardiaca per valutare la struttura e la funzione del cuore. Il trattamento è complesso e mira a gestire l’infiammazione, migliorare la funzione cardiaca e trattare le complicanze.
È fondamentale consultare un medico se si sospetta una miocardite dilatativa, poiché il tempestivo riconoscimento e il trattamento possono migliorare le prospettive di gestione della condizione. La terapia può includere farmaci anti-infiammatori, diuretici, e in alcuni casi, può essere necessario un supporto meccanico come un dispositivo di assistenza ventricolare o, in casi gravi, un trapianto di cuore.
Miocardite morte
La miocardite, anche in forme gravi, può portare a complicanze serie, ma non è sempre letale. La mortalità associata alla miocardite dipende da vari fattori, tra cui la gravità dell’infiammazione, la risposta al trattamento, l’età del paziente e la presenza di eventuali condizioni mediche preesistenti.
In alcuni casi, la miocardite può evolversi in cardiomiopatia dilatativa, una condizione in cui il cuore si indebolisce e dilata, compromettendo la sua capacità di pompare sangue in modo efficace. La cardiomiopatia dilatativa può portare a insufficienza cardiaca, che rappresenta una delle complicanze gravi della miocardite.
Se sospetti di avere la miocardite o se hai sintomi come dolore toracico, affaticamento e difficoltà respiratorie, è fondamentale cercare assistenza medica immediata. La tempestiva diagnosi e gestione della miocardite sono cruciali per migliorare le prospettive di recupero e ridurre il rischio di complicanze gravi. Tuttavia, la miocardite non sempre porta alla morte, e molte persone con questa condizione riescono a recuperare completamente con il trattamento adeguato.
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Papa Francesco: "Sono vivo, ho bronchite molto acuta e infettiva"
30 novembre 2023 12:50 Il Pontefice ha precisato di non avere più la febbre ma di prendere ancora antibiotici Tgcom24 Parlando in generale della sanità, nel corso di una udienza con i partecipanti al seminario di “Etica nella gestione della salute”, Papa Francesco ha sottolineato che “la salute poco curata lascia il posto alla fragilità. Mi piace molto la medicina preventiva, perché…

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Gli Integratori indispensabili per la salute

Al giorno d’oggi vivere senza assumere degli integratori è sempre più difficile, in quanto i cibi ormai sono prodotti quasi esclusivamente in maniera industriale, e quindi pieni di conservanti, oppure pesticidi (frutta e verdura) o ormoni e antibiotici (carne). In particolare su quest’ultima, secondo l’ESVAC (il sistema di sorveglianza europea sulle vendite di antimicrobici nel settore veterinario), l’Italia è uno dei paesi dell’Unione Europea che compra più antibiotici, di cui il 70% è destinato agli animali negli allevamenti intensivi. Tutto questo per sopperire alle cattive condizioni igieniche, allo stress e al sovraffollamento in cui questi animali sono costretti a vivere. Inoltre questo uso eccessivo di farmaci crea una maggiore antibiotico-resistenza anche in noi esseri umani, con grave rischio per la nostra salute. Tutto questo crea cibi che sono sempre meno ricchi di sostante che fanno bene per il nostro corpo: vitamine, antiossidanti, sali minerali ecc. A questo proposito, nel caso si riscontrino tali carenze, ci vengono in aiuto gli integratori, degli speciali prodotti che vanno a colmare quel vuoto che si viene a creare nella nostra alimentazione. Ma quali sono gli integratori più importanti? Gli esperti sono tutti d’accordo, ci sono sostanze che ci possono aiutare a sopperire quelle carenze che, associate ad una dieta e uno stile di vita equilibrato e sano, ci permettono di vivere meglio. Ecco le più importanti: Multivitaminici Sicuramente costituiscono la categoria di integratori più importante di tutti, attraverso i quali, associata ad una buona dieta fatta di tutti i macronutrienti necessari all’organismo, si può migliorare la qualità della propria vita. Infatti una carenza vitaminica può comportare grossi problemi di salute, in base alla vitamina di cui si è carenti, come per esempio lo scorbuto quando si ha un apporto insufficiente di vitamina C (utile anche per aumentare le difese immunitarie), oppure fragilità delle ossa, davanti ad una mancanza di vitamina D. Quest’ultima si è rilevata molto carente ad esempio nelle persone che si espongo poco al sole o nei paesi dove la luce solare è molto scarsa. Oppure ancora stanchezza, debolezza e anemia megaloblastica in scarsità di vitamina B12. In un ottimo multivitaminico non deve quindi mancare mai un buono spettro di vitamine, da quelle liposolubili, cioè che vengono assorbite attraverso i grassi (vitamine A, D, E, K) a quelle idrosolubili, che si assorbono grazie all’acqua (vitamine del gruppo B, C, PP e H). Omega 3 Questo integratore è fondamentale per il nostro organismo in quanto noi non lo produciamo, per cui dobbiamo necessariamente integrarlo nella nostra dieta. Gli studi hanno dimostrato che questi acidi grassi polinsaturi hanno molteplici benefici sulla salute, ad esempio donano un solido sostegno al sistema nervoso, migliorando la memoria e contrastando la depressione, l’Alzheimer e altri problemi di deterioramento cognitivo. Favoriscono il controllo del colesterolo (contrastando i trigliceridi alti), riducono la formazione di coaguli nel sangue, e combattono l’artrite reumatoide, l’asma e le malattie cardiache, grazie anche alle loro capacità antiinfiammatorie. Se non si volesse assumerli attraverso gli integratori, è bene sapere che le fonti maggiori di Omega 3 sono: - l’olio di pesce e i pesci grassi, molto ricchi di EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico). - l’ALA (acido alfa linolenico) che invece si trova maggiormente in fonti vegetali quali semi e olio di lino, semi di chia e noci. Sali minerali I sali minerali sono delle sostanze inorganiche; anche queste dobbiamo necessariamente assumerle attraverso l’alimentazione, che deve essere corretta e bilanciata. Per questo in una situazione di deficit del loro apporto, fare una corretta integrazione può migliorare la nostra salute. I più importanti sono il calcio, il fosforo, il magnesio, il potassio, lo zinco, il ferro, il rame, il selenio, lo iodio e il cromo. Integratori specifici Ci sono alcune categorie di prodotti più specifici e mirati, in base alle patologie o allo stile di vita, e tra questi ricordiamo: -Integratori proteici: per tutti coloro che hanno un maggior fabbisogno di proteine, in quanto essenziali per la costruzione dei muscoli, come per gli sportivi. -Antiossidanti: ottimi alleati per combattere i radicali liberi, contro lo stress ossidativo delle cellule e le malattie degenerative. I più importanti sono le vitamine A, C, E, il Glutatione, il Nac (N-acetil cisteina) e il Coenzima Q10. -Integratori per il benessere cardiovascolare: mantenere sano lo stato di salute del nostro sistema cardiovascolare è fondamentale per mantenerci in salute il più a lungo possibile. Gli integratori migliori sono quelli a base di L-Carnitina e le già sopracitate vitamine del gruppo B, C, gli Omega 3 e il Coenzima Q10. Ovviamente ogni individuo è diverso dagli altri, e ognuno ha il suo fabbisogno di nutrienti, in base al proprio stile di vita, all’attività sportiva o al tipo di dieta (carnivora, vegetariana, vegana, ecc.) e solo il medico o gli specialisti possono stabilire quali sono le migliori tipologie di integratori per ogni persona. Quindi il consiglio è di affidarsi sempre a loro e mai fare di testa propria. Read the full article
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I POVERI MUOIONO PRIMA
I comunisti e i problemi di oggi
La vita media: da 30 a 70 anni
Nel complesso, se guardiamo al progresso sanitario compiuto negli ultimi 50 anni, possiamo notare che esso supera, per il ritmo ed i risultati raggiunti, quanto era stato possibile conseguire nei cinquemila e più anni precedenti, fin dalla comparsa delle prime civiltà sulla terra.
Alcune curiose statistiche possono documentare questo progresso. La durata media della vita nell'antica Grecia, calcolata in base alle date di nascita e di morte iscritte nelle lapidi funerarie, era di circa 30 anni. Duemila anni dopo, calcolata nel XVIII secolo sulla base dei registri delle antiche parrocchie, risultava ancora di circa 35 anni. In venti secoli di lotta contro le malattie, l'uomo aveva guadagnato appena 5 anni di vita.
Con lo sviluppo dell'industria, si ha un radicale mutamento. Tra il XIX ed il XX secolo, nell'Europa occidentale e nell'America settentrionale la durata della vita media si raddoppia, raggiunge i 60 anni e tende ora a superare i 70 anni. Lo stesso fenomeno si verifica, con maggiore rapidità e con minori discriminazioni fra le classi sociali, nell'Unione Sovietica.
Le cause di questo mutamento sono assai complesse, dipendono in larga misura dalla maggiore disponibilità di mezzi di sussistenza (alimenti, abitazioni, indumenti, ecc.), dal miglioramento delle condizioni igieniche ambientali, dal diffondersi delle organizzazioni sanitarie pubbliche, dai rimedi specifici scoperti contro le malattie infettive: le vaccinazioni per la profilassi, gli antibiotici per la cura.
E' vero tuttavia che vi sono molti popoli dell'Asia, dell'Africa, dell'America latina dove la vita media non supera ancora i 40 anni, dove la fame e le malattie infettive non sono affatto diminuite. E' vero che vi sono gruppi di popolazione in ogni paese dell'Occidente che vivono ai margini di ogni tutela sanitaria, di ogni progresso economico. Ed è vero anche che i progressi compiuti da alcuni paesi dell'Occidente, dagli Stati Uniti, per esempio, sono stati realizzati sfruttando proprio queste miserie: le risorse naturali importate dall'America latina, le popolazioni negre importate dall'Africa.
E' però certamente una grande conquista umana il fatto che in molti paesi, nel breve volgere di due generazioni, la durata media della vita sia raddoppiata, pestilenze e flagelli siano stati eliminati o circoscritti. Non passa giorno senza che milioni di uomini, prima indifesi di fronte alle malattie, possano essere riportati alla vita, alla famiglia, al lavoro produttivo. Se guardiamo complessivamente alle cause molteplici di questo progresso sanitario, due fattori concomitanti balzano in primo piano: le scoperte della scienza medica, che hanno consentito di conoscere cause e rimedi di molte malattie, ed il moto di emancipazione di classi e di popoli nuovi, che ha consentito in una certa misura di socializzare queste scoperte, di evitare che divenissero patrimonio soltanto dei ceti privilegiati, di porle a disposizione di una parte sempre maggiore dell'umanità. Dall'incontro di queste due forze sono nati i moderni sistemi di protezione sociale della salute. Ed oggi la sicurezza sociale, intesa come sicurezza economica e come sicurezza della salute, si presente per la prima volta nella storia come un traguardo raggiungibile, grazie allo sviluppo delle forze produttive, all'ampiezza del moto di emancipazione, la progresso delle scienze mediche.
Continua...
Testo di Giovanni Berlinguer, 1968
-A cura della Sezione centrale stampa e propaganda del PCI
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