#bussar
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boerseth · 11 months ago
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Første dag Jul, 2023
Eg satt og sovna, sliten, heilt i ro, Dei andre lo, "Han har jo reist så longt!" Dei sa 'kje feil, men heller ikkje rett, For eg va trøtte lenge før eg dro. Non dagar før, med rubb og stubb i sekk, Ein mørke, kalde, sein-desember-kveld, Den tjue-andre, nattå som er lengst, Forlot eg Trondheim i sitt beste lys. Så godt som forberedt på ferden sør, Litt itte siste ronde rondt i byn, Når alt farvel va tatt, gjekk eg ombord I bussen, i et Helvetes humør. Eg va så Jævla leie alte rot, Av alte skrotet som eg hadde eid. Ein heile leilighet va tømt for piss, Som andre hadde komt og tatt imot Men værst av alt va det som eg sko ha, Ta med meg him, te Jul, te Haugesund. Ein haug med tunge baggar fudli drit, Såvidt eg fekk det med når eg sko dra. I så å sei et døgn satt eg i buss, Dog ubevisst, for eg va nesten dau, Med vonde rygg og hodeverk på vei, Ein tomme kropp, for lengst på sparebluss. Men Satans nattesøvn, min største drøm, Det sko såklart eg Faen ikkje få. For buss, det e et Helvete på jul Når både kropp og sjel er tom for strøm. Først utpå neste dag så duppa'g av Imellom humpar, stopp, og dassbesøk. Og ankom plutslig Flottmyr terminal Den litle Jule-aften, te ein klem. Et lite råd te kimsomhelst som meg, Som lei av livet tømme hus og sinn: At hvis du ska igang å flytta ut, Så bør du ha ein plass å flytta inn.
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chi-va-piano-arriva-dopo · 1 year ago
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Mathias Malzieu, “Il guerriero di porcellana”.
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irene23world · 2 years ago
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Come quando chiudi una porta, ma speri solo che qualcuno bussi più forte
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ragazzoarcano · 4 months ago
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“Vorrei che fossi qui
Che bussassi alla porta
E mi dicessi sono io
Indovina che cosa ti porto
E mi portassi te.”
— Boris Vian
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foreverblondie23 · 10 months ago
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ha attraversato la strada di corsa senza guardare (e non sulle strisce) e mia madre ha dovuto frenare di botto, gli ha pure suonato dietro 😭
LMAOOOOO devo dire che ce lo vedo tantissimo
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deathshallbenomore · 1 year ago
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i hate men 2 electric boogaloo
[potenziale molestia/atteggiamento molesto nei tag siete avvisatə]
#allora recap: ieri incrocio collega sconosciuto e per educazione mi presento#NON L’AVESSI MAI FATTO (poi no. è anche questo un meccanismo che ci porta ad auto incolparci per nessun motivo)#cinque minuti dopo passa in stanza da me e mi fa ‘domani avresti voglia di venire in stanza da me alle 13 per discutere il tuo lavoro?’#e io tipo ‘guarda a quell’ora io mangio ma se tanto siamo sempre tutti qui si fa presto a beccarci in giro e fare due parole o prendere#un caffè. e lui un po’ scocciato per il mio rilancio comunque fa ok ok#A QUANTO PARE OKAY UN CAZZO perche oggi visto che alle 12:59 non ero da lui è stato lui a materializzarsi davanti alla mia stanza#senza bussare si è messo lì tipo ologramma solo che abbiamo le porte trasparenti quindi vedi se c’è uno che fissa dentro e che cazzo#va beh vado ad aprire e lo faccio entrare così che ci fosse anche la mia compagna di stanza#e questo praticamente era venuto a chiedere conto del mancato ritrovo delle 13 quando comunque non c’era stata alcuna conferma#fermo restando che comunque potrebbero essere sopraggiunti anche i cazzi miei e in assenza di accordi non vengo certo a comunicartelo#beh insomma farfuglia qualcosa di poco comprensibile (ci parliamo in inglese ma il problema non è linguistico ma è che lui è molto ambiguo#e non si capisce cosa intenda veramente) e io la butto sempre sul conviviale. che comunque possiamo parlare anche qui e ora (visto che ero#nella mia stanza e non ero sola) e che alla peggio ci si becca in giro senza doversi dare un orario fisso#continuano le incomprensioni e quindi gli faccio ‘what did you have in mind scusa’ e lui ‘you’#MA PRONTO POLIZIA MA QUANTO DEVI AVERE LE SINAPSI BRUCIATE#la cosa che mi fa incazzare è che io non mi aspettavo affatto questa situazione e quindi non è che avessi la risposta pronta. ero solo#estremamente a disagio#va beh alla fine se ne è andato ma non prima di essere ripassato tre volte mentre eravamo in corridoio ad aspettare di uscire per pranzo#ora non è certo una situazione nuova mai sentita prima ed è per questo che fa incazzare#perché poi si attivano tutti quei meccanismi del cazzo#per cui tendi a sminuire perché dai non è possibile che sia successo#poi questo tizio ha un fare abbastanza ambiguo tale per cui se poi ti lamenti pari tu la pazza perche lui mica intendeva quello che hai#capito tu. ma poi veramente cosa ti fa sentire legittimato a comportarti così#hai buone intenzioni ma sei disagiato? non è un problema mio#io mi sento molestissima a invitare una ragazza per un caffè anche se ci sto gradualmente facendo conoscenza e peraltro in senso generico#che potrebbe portare anche ‘solo’ all’amicizia#e questo perché io sono stata abbastanza educata da presentarmi con un collega pensa di avere delle pretese MA QUANDO MAI#io basita veramente mi fa incazzare non solo lui ma anche la sensazione di impotenza e disarmo che si ha in questi casi#per fortuna poi c’erano le colleghe che si sono prese a cuore la situazione🥲
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nyttvera · 2 months ago
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vorrei tipo un giorno di pace in sta casa, solo uno porca puttana troia
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cuoriecolori841 · 3 months ago
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mostro-rotto · 2 years ago
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La solitudine era l'unica amica che veniva a trovarmi ogni giorno, bussando alla porta della mia esistenza.
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tulipanico · 4 months ago
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Vorrei, per un attimo solamente, bussare alla spalla della me adolescente che disegna corpi su di un foglio e dirle 'ce la farai, a vedere qualcosa fatto da te appeso su di una parete mentre qualcuno lo osserva pensando sia bello. Non in quello che pensi ora, ma ce la farai, tieni duro'. E ci saranno momenti di lucidità in cui penserai, in cui penserò, di essere stata brava. Lo sei, lo siamo.
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monkimon · 1 year ago
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Kel
Kel è nella sua stanza, a prima vista sereno e spensierato. È un ragazzo d'oro, generoso e altruista, allegro, emotivo, sportivo, con uno sguardo verso il prossimo (non sono palesemente di parte), che ha vissuto sempre nell'ombra dei successi del fratello ma di cui non se ne fa peso. Nonostante l'apparenza anche Kel è afflitto da un male che non è ancora riuscito a superare, ma nonostante ciò sarà lui a bussare alla tua porta e a farti da spalla per tutto il tempo. 🏀
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ragazzoarcano · 10 months ago
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“Le emozioni non si cercano, le emozioni ti scelgono e sono loro a cercarti e, quando bussano, è assai pericoloso fingere di non essere in casa.”
— Angelo De Pascalis
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lamargi · 5 months ago
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“Mamma sei pronta?”
Apre la porta senza aspettare che gli risponda, che gli dica che può entrare. E infatti non sono ancora…..presentabile.
Lui resta impietrito, a fissarmi.
“Tesoro, sto ancora finendo di prepararmi…” Ho le braccia alzate, davanti lo specchio, mentre raccolgo i capelli a chignon.
“Lo so che è tardi, ma non preoccuparti, il matrimonio della zia non comincerà mai puntuale….”
“Ma tu sei pronto? Ma cosa fai, lì fermo come un palo?”
Già, cosa fa. Mi sta fissando. Il rosso gli imporpora le guance. Non avrebbe dovuto entrare senza bussare, ma ormai è entrato….
“Che c’è? È forse la prima volta che vedi mamma vestirsi?” Cenno di no con il capo.”Mi hai già visto in intimo, tesoro…” “Così, no…” sussurra…..
Non interrompo quello che sto facendo. Lo guardo dallo specchio, impalato di fianco a me. “Cosa c’è? Non dirmi che non hai mai visto prima una donna con il reggicalze?”
Ho sentito bene? “sei bellissima mamma” con un filo di voce. Accavallo le gambe, sistemo le calze. “Ti piace questo completo intimo?” Fa cenno di si. Ripete “sei bellissima mamma…” Ha messo una mano davanti. Fa così tenerezza quel gesto. Mi alzo in piedi. Avanzo verso di lui. Gli metto le braccia intorno al collo.
Indietreggia, ma l’armadio lo blocca. “davvero, ti piaccio?” Sussurro mentre cerco le sue labbra. Con la mano gli sbottono i pantaloni. Poi prendo ad aprirgli la camicia, ad accarezzargli il petto, i capezzoli….
“Papà è giù in macchina….” Dice con voce strozzata.
Per fortuna ho messo le mutandine sopra il reggicalze, non devo togliermi tutto, penso. E poi, bisbigliandogli nell’orecchio: “Facciamolo aspettare….”
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finalgirlmegumi · 2 months ago
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ma va’ dove ti pare, tanto prima o poi lo so che tornerai a bussare
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catsloverword · 9 months ago
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“Ti porterei al Mare”. Oggi. Adesso. Ora. Vorrei non dovertelo scrivere, ma poter semplicemente presentarmi da te, bussare a una qualsiasi porta o suonare a un campanello e con un semplice sguardo dirti: “Andiamo”. Ti porterei ovunque, a dire il vero, ma partirei dal Mare perché lì c’è quel magico filo dell’orizzonte dove perdersi, per ritrovarsi, è inevitabile. E io, con te, mi sono persa… per poi ritrovarmi migliore. E accade in ogni istante del tempo passato insieme: mi perdo e mi ritrovo. Mi perdo e mi ritrovo. Ti perdo e ti ritrovo. In un gioco sottile che ridefinisce confini sciogliendoli nell’altro. È bello Essere Noi ora che siamo due persone distinte, libere, definite. Mi piacciano i Noi che nascono da Io e Te.
Ma stavo parlando del Mare… dove ti porterei, anche solo per il gusto di rapirti dalla “solita” vita. Anche solo per sradicarti da obblighi, impegni, ruoli, responsabilità.
Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che, ogni tanto, ci assolva dall’essere adulti, che ci sollevi di peso e… faccia per noi, impedendoci di pensare troppo, di ripeterci cosa sia giusto o sbagliato o… Nessuna replica. Andiamo. E, prima di tutto, ci godiamo il viaggio. Ridiamo di nulla. Parliamo di tutto. Stiamo in silenzio a guardare angoli di mondo che scorrono ricordandoci che tutto muta e che, forse, solo l’amore (quello vero) resta. E questo te lo direi appoggiando la mia mano sulla tua, in quel leggero aggrovigliarsi di dita che raccontano incastri d’anima a scoperta di noi. In tutto questo il Mare diventerebbe solo un pretesto… il migliore al mondo, ma pur sempre un pretesto. Perché infiniti sono gli orizzonti che si spalancano di Bellezza quando due anime viaggiano insieme. Quello che conta è avere il coraggio di partire. E, ogni tanto, lasciarsi semplicemente portare. Dimenticando le “valigie” a casa.
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Letizia Cherubino, Se non t’incontro nei sogni, ti vengo a cercare
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