#bella di mamma
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givemeanorigami · 5 months ago
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Sono una persona senza cuore, ma ogni volta che vedo le storie sull'imminente matrimonio di una persona con cui sono stata in classe otto anni e ricordo bene quante prese in giro ha subito durante quel periodo e allora mi pizzica il naso.
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omarfor-orchestra · 2 years ago
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Comunque raga che ridere che l'insegnante per fare gli esempi prende i partner e dice "tu stai male e lui non ti calcola" poi guarda me (me, non i due ragazzi che ci sono nel corso) e dice "o lei"
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clacclo · 2 years ago
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Sei bella come Roma di notte!
@clacclo (foto mie)
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kon-igi · 24 days ago
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LA SCATOLA DEL DOLORE
Non basta essere appassionati di qualcosa per diventare automaticamente dei professionisti specializzati, altrimenti il mondo sarebbe pieno di ginecologi e androloghe e infatti per ciò che riguarda il dolore e la sofferenza io non mi ritengo né esperto né professionista, però dopo tanti anni passati a calpestare questa bella terra in balia di mie e altrui fortune altalenanti, posso perlomeno affermare che in genere, se ne parlo, è perché so di cosa parlo.
Esistono differenti tipi di dolore e altrettante differenze scatenanti ma da che ho memoria ho sempre visto entrare nella mia vecchia casa a Viareggio persone con le lacrime agli occhi e poi uscirne, se non proprio sorridenti, perlomeno più serene.
Il fatto è che nella quasi totalità dei casi si trattava di madri e di padri che avevano perso i propri figli e le proprie figlie, genitori desiderosi di chiedere ai propri cari se Oltre ci fosse ancora sofferenza o invece la pace e la serenità che si auguravano.
Mio papà e mia mamma sono stati per la quasi totalità delle proprie vite Mulder e Scully de'noantri, però al contrario: mia mamma vedeva gli spiriti e ci parlava e mio papà scacciava infastidito i negromanti che conficcavano spille nelle loro bamboline per vendicarsi che gli rubavano il lavoro e pure gratis.
Nessun giovane spirito, però, ha mai parlato ai propri genitori - più grande è il dolore meno possibilità ci sono di attingere alle emanazioni della Cosa Una - invece queste madri e questi padri disperati hanno ritrovato una quiete interiore parlando non di chi è andato oltre ma di chi è rimasto.
Io sono forte con i dolori che conosco e assolutamente impreparato e fragile anche solo a pensare al dolore che non è ma che potrebbe essere. Anzi, che per forza di cose sarà.
Che cos'è, allora, la scatola del dolore?
Si tratta di una serie di espressioni emotive che ho incontrato in questi ultimi anni e che ho voluto fissare in una metafora visiva.
Noi siamo scatole, contenitori viventi delle più variegate emozioni che si agitano ad ogni nostro agire, sbattendo contro il nostro cuore e risuonandoci dentro.
Quando subiamo il lutto di una persona a noi cara, diventiamo contenitori di un'unica emozione, enorme, ingombrante e onnipresente: il dolore.
Immaginate il dolore come una palla rossa che a ogni nostro movimento sbatte contro il cuore e ci rimbomba dentro di sofferenza e disperazione. Apriamo gli occhi al mattino e ZAC! una coltellata al cuore, saliamo in macchina e ZAC!, apriamo la porta di casa ZAC! e così in ogni aspetto della nostra vita.
Poi un giorno succede qualcosa di strano... apri gli occhi al mattino e la coltellata non arriva: la palla rossa del dolore non ha colpito il cuore ma... c'è ancora! Rimbalza ovunque ma non tutti i movimenti la fanno sbattere là dove fa più male.
Ma... la palla del dolore si è forse rimpicciolita?
Non sembra sia più piccola, solo che colpisce meno frequentemente il cuore e col passare del tempo la sua capacità di ferire sembra diventare sempre più rara.
No, non è più piccola... è diventata più grande la scatola.
La persona è cresciuta intorno a quel dolore, lo ha accettato, compreso e lo ha reso più piccolo del posto in cui all'inizio esso sembrava spingere e spadroneggiare.
Non lo ha dimenticato, non lo ha seppellito, non è fuggita ma vi è cresciuta faticosamente intorno, fino a che il suo flebile manifestarsi non si è presentato come una piccola fitta di nostalgia velata di sorriso stanco.
Questo è il dolore, quando troviamo la forza di abbracciarlo e comprenderne le oscure motivazioni, perché oltre la cortina di pioggia del rimpianto e del desiderio di non sentire più, la via prosegue senza fine e i nostri sogni appartengono già al domani.
P.S.
Se il vostro dolore sembra essere troppo grande e la vostra scatola troppo piccola, cercatemi su telegram come kon_igi... magari non parleremo con gli spiriti ma vi posso assicurare che se avrete bisogno, cercherò di arrivare alla prima luce del quinto giorno. Quindi all'alba guardate ad Est! ❤️
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finestradifronte · 7 months ago
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Mi manca...
Lo zoccolare fino in spiaggia con mia madre che mi diceva "cammina bene alza quei piedi"...pinoli per terra da schiacciare con i sassi...
l'odore della siepe di caprifoglio dalla pensione trieste al bagno emilio e quello dei giornali dell'edicola, misto a quello del mare e degli abbronzanti e della piadina...
la cuffietta bianca della piadinara...quella anziana, la prima ..che faceva le piade tirate a mattarello con il bordo frastagliato e il pezzetto di carta marroncina per portarle via ...
la luce bianca del mattino e la bassa marea con le righe della sabbia sotto i piedi, i buchini dei cannolicchi e schivare i granchi 
fare capannella con il tettuccio del lettino e il telo, il caldo sulla pelle...l'odore dell'abbronzante e il libro con sabbia tra le pagine...
e aspettare le 11 che non arrivavano mai per il bagno... il freddo dell'acqua al primo tuffo  o l'andare giù piano piano con tutta la pelle d'oca... i rumori attutiti quando si è sott'acqua.... il cretino di turno che ti slaccia il bikini...le spalle di mio padre per salirci a fare i tuffi...
correre sulla sabbia bollente saltellando tra un'ombra e l'altra...  stendersi al sole senza fare la doccia e sentire la pelle tirare con il sale che brucia appena sulla pelle un po' scottata sulle spalle ...
il fastidio della sabbia tra le dita e lavarsi i piedi nel rubinetto sotto le docce aspettando con il costume in mano per sciacquare anche quello...il profumo dello shampoo e il rigagnolo di schiuma e acqua sulla sabbia...
il cemento rigato e rosso e bollente della banchina del porto con le barche che partivano da Milano Marittima per la gita a Rimini e la voglia di tuffarsi lì ma la mamma non voleva...e stare in equilibrio sul muretto tra la banchina  e gli scogli ad aspettare gli schizzi delle onde,
il mare grosso i rari giorni che faceva temporale e a fare il bagno tuffandosi dentro le onde e ci si riempiva il costume di sabbia..
la pizza che faceva la sorella della vedova di Emilio alle cinque...e io le confondevo poi sempre quelle due...la Maria e l'Anna
Il rullo per tirare il campo da bocce e il barattolo bucato con il talco per fare le righe...e le premiazioni delle gare al  pomeriggio e se le coppie erano miste io ero un po' gelosa se mio padre giocava con la mamma della cecilia perchè era così bella...
e guardarti da lontano mentre giocavi a calcio sporco di sabbia dappertutto e cominciare a scoprire  quell'emozione nuova quell'attrazione mai provata... ecco cosa vuol dire innamorasi...il dondolo dell'Hotel Miramare dove per la prima volta ho capito che potevo anche godere del mio corpo...
I giardini del tennis con la terra rossa e la giostra e l'odore dei pini...
le tonde alla sera su e giù per viale Roma e baci infiniti sulle panchine, le feste al Giardino D'Estate con Gianni Togni che cantava Luna..e le puntate all'ippodromo di Cesena e le gite al Parco Naturale che mi sembrava così lontano...
Gli amici che poi non avresti rivisto più,  quelli che rivedi solo lì...e quelli che sono ancora con me ......il primo primissimo bacio sul dondolo della casa in affitto ...
il rumore degli aerei con la pubblicità...la pizzeria da Duilio e il cinema Italia all'aperto ...le lacrime  quando era ora di tornare e il grano nei campi era già mietuto e le arature portavano l'autunno...
Mi manca la felicità pura e spensierata di quel periodo quando ancora tutto poteva essere e ogni cosa era nuova e da scoprire ...e che non è stata mai più.
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3nding · 2 months ago
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Fate figli (sani)
Da quando siamo diventati genitori e dalla pandemia abbiamo annullato diversi viaggi senza possibilità di recuperare un centesimo. Alcune volte è successo perché il futuro erede stesse male. È una realtà a cui mi sono dovuto abituare non avendo mai in precedenza in tutta la mia vita adulta annullato o perso un mezzo di trasporto per un viaggio. Ma più che il giramento di maroni economico, ciò che fa più incazzare è prendere consapevolezza che lo Stato che vuole che si facciano figli (non vorrete mica abortire eh? che il Papa poi piange) li vuole anche sani. Perché se devono avere qualche problema deve essere un problema grave con cui FORSE vi riconoscono qualche spicciolo e servizio - la variabile è in che parte d'Italia viviate. Se invece si tratta di qualcosa non particolarmente grave sono cazzi vostri. Sono cazzi vostri le visite d'urgenza, le giornate di lavoro perse, le baby sitter se non avete parenti a disposizione, i medicinali non mutuabili. Magari siete in due genitori a far fronte alla situazione, ma foste separati/divorziati/vedovi? Sono - nuovamente - come avrete intuito ulteriori cazzi vostri. Qui la giornata è iniziata alle 6:30 con malanni ed è finita alle 19:30 quando il futuro erede si è addormentato. Nel frattempo un non stop di mail di lavoro, necessità del pupo, attenzioni, cure, medicinali, faccende domestiche, giochi e libri per tenerlo impegnato e su di morale, videochiamate con la mamma. Della lista delle cose "da fare" che mi ero segnato ne ho fatte due di cui una era UNA DOCCIA.
Questo post non è un invito a non fare figli, non è un elogio della eugenetica, è un granitico dito medio all'ipocrisia di uno Stato che ti dice di fare figli e a quanti non avendo figli dicono che essere genitori è una cosa facile/bella/naturale etc.
Sì, stocazzo.
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raccontidialiantis · 1 month ago
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Non posso nemmeno urlare
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E quando non posso neppure dare sfogo all'istinto e urlare per il dispiacere che mi dai, quando mi scrivi che oggi pomeriggio non ci siamo amati perché stasera devi scopare con lei, che in fondo è ancora tua moglie, io che dovrei fare? Io che per te sto quasi divorziando, stupida scema che altro non sono. Vorrà dire che stasera anch'io sarò a mia volta estremamente carina e disponibile con mio marito, tra qualche ora quando saremo a letto. Lo stuzzicherò un po’. Mi farò montare in tutti i modi che vorrà… e ti assicuro che è uno stallone niente male, malgrado l'età.
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Che credevi: solo perché tu hai quindici anni di meno pensavi di essere il massimo, per una donna matura come me? Terrò in piedi il mio matrimonio, stasera. Lui sarà piacevolmente incredulo e mi ripeterà che mi adora, l'imbecille e ignaro, povero cornuto. Interpreterò il ruolo della moglie secondo manuale: santa con tutti, vera ed esperta puttana a letto col marito. Non incrinerò la superficie apparentemente placida di un'unione ormai di fatto inesistente. Aaah…  rispondi piccato, eh? Ti dà fastidio che io lo faccia godere di me, vero? Be’: lascia che ti dica che anche se sono rosa dalla gelosia, se sei veramente innamorato di me, stasera le concedo solo di farti un pompino rapido.
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Tu accusa pure un mal di testa: sbriga la pratica in fretta e sii fedele alla mia fica, al patto solenne che avevi fatto con me di non toccarla più. Ma so che non lo farai, vero? Come tutti i maschi, quando vedi una passera aperta o un ano che pulsa, tu non resisti. Se vedi il suo culo aperto e pronto ad accoglierti, non ragioni più. Lo so perché lei stessa me l'ha confidato: m'ha detto tutta contenta e gongolante che le piace da morire farsi inculare da te e che tu adori il suo culetto rotondo di pigna secca, bastardo che altro non sei. Intanto, sappi che ho già iniziato la danza di seduzione per mio marito.
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Ecco, adesso sono passate due ore; durante la serata l'ho provocato; gli ho sorriso più volte, l'ho stuzzicato, strusciato, accarezzato e gli ho fatto capire chiaramente che stanotte voglio essere scopata. In questo momento, per tua informazione e maggior incazzatura, sono a letto nuda, bellissima, profumata e mi sto agitando strategicamente… Lui entrando in camera mi ha vista così, completamente nuda ed è già rimasto senza fiato… tra un po’ poserò il telefono sul comodino, mi metterò nuda completamente e a pancia in giù, con un cuscino sotto i fianchi.
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Aprirò un po’ le gambe e aiutandomi con le mani divaricherò le mie natiche davanti ai suoi occhi… Lo farò scegliere: fica o culo. E lui sarà un po’ sorpreso! Anzi: pretenderò di essere prima scopata e poi sfondata nel culo. Gli chiederò rudezza, poveretto: lui che è così educato! Ma prima gli lubrificherò e torturerò per bene l'uccello con quella che tu chiami “quella maledetta lingua: perversa e assassina.” Si, quella che ti fa andare in estasi ma a cui oggi hai rinunciato. Stolto. Villano...
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...e cafone. Lui ha già adesso una bella erezione, arretrati inclusi. Lo vedo avvicinarsi…
“Oh, caro: che vuoi? Si, adesso poso il telefono; finisco le due righe che sto scrivendo a mamma…”
Ciao, stronzo: adesso mi faccio scopare, inculare… e godrò, alla faccia tua. Ora… passo e chiudo. Anzi: passera apro!
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RDA
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angelap3 · 9 days ago
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Forrest Gump e la metafora della vita
Forrest Gump:"La mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita."
Signora alla fermata dell’autobus:"Oh, è una bella filosofia."
Forrest Gump:"Sì, la mamma aveva sempre un sacco di cose da dire. Diceva che bisogna fare il meglio con quello che Dio ci ha dato."
.......
Questa breve scambio di battute è diventato un simbolo del film e della sua visione della vita, semplice, imprevedibile e piena di sorprese.
Il personaggio di Forrest Gump, con la sua innocenza e saggezza spontanea, ci ricorda che la vita non può essere controllata del tutto e che dobbiamo affrontarla con apertura e positività.
Forrest Gump
Anno 1994
Regia Robert Zemeckis
Con Tom Hanks, Robin Wright e
Gary Sinise
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fioredialabastro · 2 months ago
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Riassunto di queste giornate natalizie:
Tre regali da parte di quattro delle persone a me più care, diversi ma inconsapevolmente con un filo conduttore: il blu, lo spiccare il volo, il rifiorire, il camminare nella Fede;
Un'edizione stampata due mesi fa dei Racconti di Natale di Dickens ad un prezzo basso, trovato per caso e fuori posto in un supermercato, misteriosamente non presente in rete: sembra un regalo del destino;
Passeggiate benefiche e tramonti condivisi;
Gli struffoli di mamma, che non mangiavo da tanto tempo;
Cartelli per strada che indicano presepi inesistenti, per poi trovarne uno in un paese diverso, inaspettatamente, senza cartelli;
Merende che sembrano uscite da La Bella e la Bestia;
Passeggiate benefiche e tramonti condivisi.
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vaerjs · 3 months ago
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Esattamente due giorni prima di ogni ciclo piango ininterrottamente pensando a come fare per tornare in terapia.
Oggi il bambino che seguo non ha lavorato neanche per un secondo. Ha urlato, graffiato, dato calci alla porta, morso e datomi testate per i motivi più strampalati - dal voglio andare a casa al voglio il disegno di Pikachu che ha fatto un mio compagno per la sua mamma e lo voglio regalare alla mia mamma, voglio guardare i cartoni animati, voglio una classe più bella, voglio un lavoro facile, voglio un lavoro difficile, voglio Sonic, voglio il disegno perfetto e non lo voglio disegnare.
Lunedì è stato fissato un GLO straordinario perché la mamma ha detto alla NPI una versione completamente diversa rispetto a quella che ha dato alla scuola e lavorare così è faticoso.
Sono molto stanca e scoraggiata perché ce la sto mettendo tutta ma non mi sento proprio all'altezza in questi giorni.
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raavenclxw · 1 year ago
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a big mamma hanno detto “canta una cover bella” e lei ha capito “servi un sacco di fessa”
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odioilvento · 5 months ago
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Che bella questa frase.
Oggi è la festa dei nonni, santi nonni, come dico sempre io dei nonni di mio figlio.
E questa frase mi ricorda tanto gli occhi delle mie due nonne. Entrambi occhi azzurri, che mio figlio ha ereditato. Occhi che in effetti non puoi dimenticare.
Mia nonna di qui era una donna forte, alta, decisa, dalla quale andavo ogni giorno dopo scuola, quando ancora era raro il tempo pieno, in attesa dei miei genitori che erano al lavoro. E quando mia mamma arrivava a prendermi era sempre di corsa e mi ricordo benissimo la voce di mia nonna che, dalla lobbia, con me di fianco, le diceva: "Sei di fretta, te la butto giù così non sali". Cucinava delle frittelle a carnevale che non ho mai più mangiato. Io ero la nipote più grande di otto, andavamo in montagna a luglio solo io e lei e via via arrivavano tutti i nipoti. E lei teneva praticamente tutti. Quando eravamo sole facevamo delle camminate nei boschi, con un bastone ogni volta trovato al momento, con le sue gambe che erano già un po' storte. Arriva da lei il mio amore per la montagna. Era una donna precisa, ma avanti. Una delle cose che mi ricordo per ultime, prima che la sua testolina perdesse il contatto con le realtà, è come rispose a mia mamma quando le dicemmo che io e il mio allora moroso, ora marito, volevamo andare a vivere insieme. Mia mamma non era convinta e mi disse di andare a chiedere a mia nonna, e lei semplicemente disse sì, non vedo il problema. Mia mamma non ha potuto dire più niente.
L'altra mia nonna viveva invece in Sardegna e quindi la vedevo una volta l'anno in agosto. Stessi occhi azzurri, ma una donnina minuta, magra anche con tutti gli strati di vestiti che indossava, di un riserbo enorme. Che viveva in simbiosi con mio nonno. Con due nomi fatti uno per l'altra: Bonaria e Felice. Di lei ho ricordi più rari per il poco tempo insieme. Però non posso dimenticare le tavolate a casa sua con tutti gli zii ed i cugini e lei che cucinava ravioli di magro per tutta la via. Quanti pomodori abbiamo tagliato per fare la conserva. Le uova delle galline che ogni giorno andava a prendere nel piccolo pollaio in cortile. E mi ricordo benissimo, tipo una foto stampata nella memoria, lei, che aveva sempre freddo essendo magrolina, seduta su questa mini seggiolina di legno, davanti al camino acceso anche in agosto, con un pentolino con il gelato che si scioglieva un po', se no era troppo freddo. E poi le frasi che diceva sempre e che uso ancora: "cottu o non cottu su fogu dda biu", "la casa non ruba nasconde" e quello che era il suo saluto ogni volta che sapeva che dovevamo andare via "venite quando volete", come dire, torna il prima possibile, ma fai quello che devi fare.
Le mie nonne, e la loro luce negli occhi, non le dimenticherò mai.
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donnenocategorizzate · 3 months ago
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Quando ci sono feste e ponti la domanda di rito è "cosa stai organizzando ? " Io aspetto queste feste per potermi riposare e rimanere sola si sola come un cane, stare in pace silenzio, nessuno che mi chiama 200 non dover badare a nessuno, potrei stare 3 giorni di fila sul divano a mo di Larva .
Così sono andata a fare la spesuccia tutta roba facile da cucinare roba per aperitivi un buon amaro per dopo cena, già immaginavo io ..il divano ..patatine uno spritz gatti e TV , una bella lista di horror ❤️❤️
E invece il 2 novembre mi ricorda che ho 2 compleanni da festeggiare e mica 2 compleanni così, ma di mia mamma e mia sorella.
Spero con tutto il cuore che abbiamo trovato qualcosa di super bellissimo da fare e invece messaggio chat di famiglia, non voglio guardare ..mi fingo morta..ma non funziona.
Passiamo a prenderti domani mattina abbiamo prenotato alle terme 2 notti prepara la borsa , ricordati i regali 😭😭😱😱😱 sfregata alla grande.
Alla fine sono qui ho passato 2 giorni piacevoli con 2 super donne ci siamo riposate divertitevi abbiamo riso tanto
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Domani si inizia una nuova settimana
Buona notte a tutti
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ilsalvagocce · 4 months ago
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trama e me
Cara mamma
ho ritrovato nelle scatole dell'inverno una maglia tua, forse tra le ultime che hai comprato da sola, in qualche magazzino vicino al supermercato per far passare il tempo per accumulare cose che forse serviranno, e se non serviranno saranno regalo, saranno scusa saranno motivo per qualcosa. ti ricordo poco con lei addosso, forse l'hai dismessa subito, e pure ci leggo tutto — gusto, sguardo, decisione, armadio, dimenticatoio. è bella sintetica, poliammide o come si chiama, nera a V, ampia e come di pizzo, tra le trame ci vedi oltre. sembra un nido fatto di rametti scuri di albero di loto, ci è cresciuta addosso la lana del tempo. l'ho indossata. sono un merletto nero vivente, e caldo, sto calda, ed è uscito pure il sole dopo che son affondata dentro, e sotto, siccome ha tutti i buchi di merletto, ho messo la maglia color terracotta che mi ha regalato sorella alla fine dell'estate, anche questa è a V. ho tutte rondini sul petto. ora penso di essere vestita, vestita davvero, e pure così come sono nata
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friabile · 3 months ago
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prima di uscire ieri sera ho detto a mamma che non mi ero truccata e papà lì accanto ha detto 'sei sempre bella'
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raccontidialiantis · 2 months ago
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Addirittura bella
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Un conto è essere belli. Un conto è piacere…   
www.malikahajer.tumblr.com
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Laura
-Ai tuoi occhi forse devo sembrare addirittura bella. Eppure, se mi guardo allo specchio, vedo dozzine di imperfezioni. Difetti e caratteristiche che mi fanno vergognare di me stessa. Però malgrado io cerchi spesso di nascondere il mio corpo e mortificarlo con maglie larghe e pantalonacci, tu sei sempre lì a dirmi: “sei bellissima” e a mettermi le mani dappertutto. Ma sei tu scemo o mia mamma, pur di sbolognarmi, t'ha fatto una macumba? Non so proprio cosa ti abbia legato a me: mi mandi continuamente messaggi, mi guardi come fossi una top model. Ma io sono piccolina, stortignaccola e oggettivamente più belle di me ce ne sono a bizzeffe.
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Regolarmente, quando usciamo e per te mi metto in tiro, faccio i confronti con le altre che ci passano accanto e, anche se non lo do a vedere, vorrei solo sprofondare dalla vergogna. Ti guardano. Le vedo. E vorrei solo tornare a casa per nascondermi nell'armadio o sotto le coperte. Ma poi vedo i tuoi occhi comunque fissi su di me. E mi proteggi, mi abbracci, mi sbaciucchi di continuo. Boh… Che ci troverai in me… Spero che non t'innamori mai di una più bella… ce ne sono cento lì, che fanno la fila per te. Me lo dicono le mie amiche. Soprattutto quelle che ti messaggiano di nascosto e tanto io poi lo vengo a sapere. Sono rosa dalla gelosia. Puttane. Troie maledette.
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Mauro
-Sei un capolavoro della natura: di te non mi sazio mai. Non te ne rendi conto, ma è tutto l'insieme armonico di quelli che tu chiami difetti a renderti unica, originale, affascinante e attraente. Molto attraente e non solo per me. Infatti sai che di te sono geloso, ma lo sono ancor di più proprio se penso a quanto tu sia particolare e rara. Ho occhi solo per te. E lo sai, mia coniglietta smarrita e bizzarra che mi fai impazzire. Si: ti bacio ovunque e godo del tuo piccolo seno e del tuo culetto, che tocco di continuo. Le tue gambe leggermente a croce mi fanno salire il sangue al cervello. Il tuo nasino aquilino è fisso nei miei pensieri.
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La tua miopia ti conferisce mistero e fascino. Le tue labbra, poi… oh: quelle! Sono una dipendenza! Altro che droghe o alcool. Sono dolcissime e determinano in maniera assoluta il mio stato d'animo. Se si schiudono in un sorriso, per me c'è la gioia più pura. Se sono serrate o imbronciate, perdo la pace. E quando lasciano sfuggire degli “ooh…” sommessi e adorati, so che stai godendo sotto di me. E solo allora io tocco il cielo con un dito. Perché… ti amo! Adoro massaggiarti i piedi, la schiena e il collo, dopo l'amore. No: di te non riuscirei a stancarmi neppure se lo volessi. Quanto ai messaggi anche abbastanza espliciti che ricevo, ne capisco lo scopo; ma mi limito a sorridere ed essere cortese. E soprattutto a non offendere nessuna. Stai tranquilla. Sappi che non ti libererai mai di uno che ti ama così. Mai.
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RDA
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