#atti di cortesia
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Un incontro al bar: il significato nascosto di un semplice gesto. Quando un caffè diventa un simbolo di gentilezza e connessione umana
Ieri, entrando nel solito bar per la mia pausa caffè quotidiana, mi è accaduto qualcosa di insolito. Al bancone c’era una persona a me sconosciuta, che stava sorseggiando un caffè.
Ieri, entrando nel solito bar per la mia pausa caffè quotidiana, mi è accaduto qualcosa di insolito. Al bancone c’era una persona a me sconosciuta, che stava sorseggiando un caffè. Appena mi sono avvicinato, mi ha guardato e, con un sorriso cordiale, mi ha detto: “Buongiorno, posso offrirle un caffè?”. Sorprendentemente, ho risposto quasi istintivamente: “Sì, grazie.” Un gesto semplice, eppure…
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UNA LETTERA CHE NOI ITALIANI DOBBIAMO LEGGERE PER FISSARE ANCORA UNA VOLTA IL NOSTRO VALORE DIFFUSO NEL MONDO
Da una ragazza italiana
Grazie caro sig.Macron cara sig.ra Merkel, grazie per averci abbandonato nel momento del bisogno, grazie per averci negato di poter ACQUISTARE da voi semplice mascherine ed altri presidi medici atti a combattere la diffusione del virus.
Le avremmo pagate sapete?!! Siamo italiani, quelli sporchi, chiassosi, indisciplinati, buffi, folcloristici, poveri e talvolta mafiosi....ma siamo anche quelli che vi hanno costruito le strade, le scuole, vi hanno insegnato l'alfabeto che usate, spiegato le leggi, il diritto, l'organizzazione dello stato e la creazione di quello di diritto.
Siamo noi, gli italiani, gli autori delle opere che riempiono i vostri musei, dei testi che studiate, delle invenzioni che usate, quelli che con enormi spese e sacrifici si trovano a dover conservare e gestire ben oltre il 70% del patrimonio culturale ed artistico mondiale chiedendovi una cifra irrisoria per il biglietto dei musei e talvolta neppure quella.
Siamo noi, gli italiani, siamo quelli che vi hanno offerto l'arte e la cultura su cui si basa la nostra e la vostra civiltà, la massima espressione di bellezza, armonia, equilibrio che l'essere umano abbia mai raggiunto.
Siamo noi, gli italiani che prima vi abbiamo offerto la civiltà, che poi voi avete abbattuto trascinando il mondo nel medioevo, e poi, una volta risollevati e rinati, abbiamo nuovamente offerto al mondo la civiltà, l'arte, la geografia, l'economia, l'istruzione.
Siamo noi, gli italiani quelli che hanno creato il parmigiano, la mozzarella, il prosciutto, la mortadella, il salame,i ravioli i tortellini, le lasagne il gelato, la pizza etc.etc., quelli che hanno portato in Francia le vigne e che vi hanno insegnato a fare il vino, la grappa i distillati, quelli che ogni anno combattono cntro i vostri tentativi di scimmiottare i nostri prodotti e copiarne il nome ma anche lo stile e la moda.
Anche a lei sig.Trump e a lei sig. Johnson,grazie per averci prima di tutto isolati invece che aiutati. Le ricordo sig. Trump che se non fosse per un italiano adesso sarebbe nella terra dei suoi avi a fare la fame e non in America a fare il riccone e non avrebbe neppure potuto mangiare patate perchè non le avreste mai avute senza un temerario italiano che ha navigato verso l'ignoto.
A lei sig.Johnson ricordo che la fortuna della sua nazione si basa su una bandiera che vi abbiamo concesso di issare sulle vostre navi per non essere attaccati dai pirati, la Croce di San Giorgio concessa dalla Repubblica di Genova, senza quella sareste stati spazzati via dai saraceni. Vi abbiamo insegnato la navigazione e l'avete imparata bene!
A tutti voi, quando telefonate, pensate a Meucci, quando guardate la TV o ascoltate la radio, pensate a Marconi, quando usate l'energia elettrica come non ci fosse un domani, pensate che non avreste potuto farlo se non ci fosse stato Fermi!
Noi italiani abbiamo inventato le banche, le università, la prospettiva, l'architettura, l'ingegneria, l'astrofisica, il calendario, la musica otre alle altre innumerevoli cose.
Erano italiani: Giotto, Colombo, Marco Polo, Leonardo, Michelangelo, Bernini, Tiziano, Raffaello, Brunelleschi, Galileo, Cesare, Ottaviano, Vespasiano, Aurelio, Dante e potrei continuare per ore...
Carissimi miei, nel sentire il nome ITALIA, dovreste scattare in piedi, abbassare la testa ed essere coscienti che l'origine della società occidentale è qui, se vi chiediamo aiuto dovreste correre, perchè se trascinate di nuovo il mondo nel medioevo non so se ce la faremo nuovamente a far rinascere la civiltà.
Se invece non vi interessa, allora compiacetevi di quello che avete, restate ad ammirare qualche tonnellata di ferro imbullonato e quando visitate i vostri musei, per cortesia, saltate le opere degli italiani....finirete la vostra visita molto velocemente, potrete così andare a visitare subito una bella fabbrica di auto, diesel magari, di quelle che non inquinano solo ai controlli, andate a visitare quelli che per voi sono castelli e per noi banali ville di cui siamo pieni, oppure andate nella capitale dell'azzardo che scimmiotta Venezia, Firenze, Roma, andate pure! Evitate di venire a visitare il paese più bello dl mondo visto che lo avete pugnalato alle spalle, accoglieremo a braccia aperte a chi nel momento del bisogno ci ha aiutati, apriremo le nostre città uniche al mondo a loro, potranno visitare Venezia, Roma, Firenze, Genova, Napoli, Bologna, Pisa,Lucca, Assisi, Siena, Torino, Palermo, Agrigento, Milano,Cremona, Mantova, Ferrara, la Toscana, il Monferrato,le Dolomiti, le Alpi, la Puglia, la Sardegna, etc.etc.
Avete distrutto la povera Grecia con la vostra finanza, ci avete provato con lItalia ma non ci siete riusciti, ora forse avete scorto l'occasione per assestare il colpo finale, ma nella cecità del vostro egoismo non avete calcolato che il virus non ha frontiere, colpirà tutti, anche voi!
Se ci aveste aiutato ieri nel tentativo di arginare l'epidemia, oggi non dovreste piangere i vostri morti e domani...
Il vostro egoismo ha dato la misura di quanto poco siate!
Grazie
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Sarah Savioli
“Mimi, come mai hai detto una parolaccia e hai fatto anche il ditone a quello della macchina dietro di noi che è arrivato e ha suonato tanto il clacson?” “Amore della mamma, perché siamo in una via di paese, ero ferma prima che lui arrivasse, non gli ho inchiodato davanti e stavo facendo passare due persone sulle strisce pedonali.” (e penso, ma non dico: … il ditone, figlio mio, e ringrazia che Gesù o qualsiasi altra divinità non esaudisce mai la mia preghiera di materializzare qui, sul sedile di fianco, un bel cric. Che poi sono quaranta chili vestita fa lo stesso, divinità: tu dammi un cric e poi me la vedo da sola). “Eri stata gentile, mimi con quelle due persone e lui invece no.” “No Matteo, attenzione. Non sono stata gentile: quelle due persone avevano la precedenza. Quando la gente attraversa sulle strisce le macchine devono fermarsi non perché gli autisti sono gentili e i pedoni ricevono un atto di cortesia, ma perché è dovere degli autisti fermarsi ed è diritto dei pedoni passare.” “Tì…” “In più, quel signore che ci ha suonato e sbraitato contro, non solo era nervoso per gli affari suoi (... e probabilmente con un forte mal di testa dovuto al peso delle numerosissime corna fatte da sua moglie e tutte le compagne precedenti a partire dalle fidanzatine della scuola materna), ma riteneva che le persone che stavano attraversando in qualsiasi caso non avessero diritto di essere lasciate passare.” “Perché erano persone di colore, mimi…” “Esatto, tesoro. Quell’uomo (… che gli venisse un’orchite fulminante ora, ma da una palla sola, da una sola. Così appena passa a quella, comincia con quell’altra) suonando il clacson ha fatto una prepotenza a noi che stavamo facendo il nostro dovere e ai pedoni che esercitavano un loro diritto.” “Mimi, quello lì era un razzista?” “Da quello che si è messo a urlare alle persone che attraversavano, penso proprio di sì. (… e dopo l’orchite, che gli vengano pure gli orecchioni che non aveva passato da piccolo e quindi, guarda che peccato che era appena passata l’orchite e di nuovo già torna. Di nuovo una palla per volta). ” “Allora se ci ricapita, gli faccio il ditone anch’io!” “No Matteo, ci pensa la mamma che sul fare il ditone ha molti e molti anni di esperienza.” “Però questa cosa dell’essere gentili e invece dei diritti non l’ho mica capita tanto…” “Matteo, la differenza fra diritti, atti di cortesia, privilegi e colpi di fortuna è qualcosa di molto complicato da capire per tutti . Però c’è una differenza sostanziale e bisogna cercare di averla chiara, perché ci sono persone astute che ti confondono lentamente le idee e finisce che tu ti ritrovi a sentirti grato e in debito per qualcosa che invece ti era dovuto. Oppure credi che i tuoi privilegi siano diritti, che colpi di fortuna siano meriti o cominci a credere di essere bravo, buono e generoso quando invece hai fatto solo ciò che era tuo dovere fare.” “Allora mimi in questi giorni mi spieghi bene tutte queste cose?” “Amore, facciamo che ci ragioniamo su insieme. Su questo bisogna fare un lavoro di riflessione continuo perché è un attimo perdere di vista queste cose soprattutto quando ci si sente fragili e stanchi. E quando si comincia a fare confusione, nascono le peggiori ingiustizie.” “Quel signore là che ha suonato allora su queste cose non ci ragiona?” “Non ci ragiona e non gli interessa ragionarci perché per lui è più facile decidere solo sulla base delle sue esigenze di comodo e della sua personale gretta pochezza.” “E cioè…?” “ E cioè ha l’intelletto di un lombrico, lo spessore umano di uno sgabello e la capacità emotiva di un pezzo di cemento armato.” Scoppia a ridere il mio bambino. Rido anch’io. Ma non me lo dimentico lo sguardo umiliato delle due persone che attraversavano la strada. No, che non me lo dimentico.
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Buongiorno! Volevo chiederti se c'è una diretta correlazione tra l'ingrassare e russare e quando la cosa diventa piuttosto evidente.
Dalla regia mi dicono che aver preso 5 kg non è la causa scatenante del rumore da trattore che emetto mentre dormo, che ne pensi?
La correlazione c’è ma è più complicata dell’equazione ingrassare --> russare
Diciamo che la roncopatia (il russare) è sempre il segno evidente di una disfunzione respiratoria, che può spaziare da banali e innocue alterazioni del rino-faringe fino a problemi neurologici seri che si ripercuotono sull’apparato cardio-respiratorio.
In genere, è stato visto che il sovrappeso è un fattore predisponenete all’insorgenza di OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome, sindrome delle apnee ostruttive del sonno) e sebbene la correlazione non sia chiara, si pensa che sia causata da una concomitanza di fattori tra cui un’alterazione della funzionalità diaframmatica e della muscolatura intercostale e a una perdita di tono della muscolatira laringea che, ristretta dall’accumulo di grasso, viene ‘risucchiata’ durante gli atti respiratori.
Il russare, quindi, non è un problema a sé ma un indicatori di problemi retrostanti che potrebbero essere più seri.
Per cortesia, nessuno pensi di star per morire ma, nel caso in cui, rivolgetevi al vostro dottore che eventualemente vi indirizzerà da un ORL che valuterà il da farsi.
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Kintsugi fix
Sì, lo so che in tempi di distanziamenti fisici e (conseguentemente sociali) sarebbe inutile affrontare l’argomento, ma il problema - uno dei tantissimi nel mondo - esiste e fa danni. Questa settimana parleremo di maleducazione crescente.
Sai che novità, Marika! Obietterete.
Ognuno di noi - a cominciare da me - si sente vittima della cattiva educazione degli altri. Ma ‘gli altri’ per tutti gli altri siamo noi. E secondo me, questo è il primo spunto di riflessione. Quanto il nostro agire è consono a noi stessi e non all’altrui sguardo?
Quante migliaia sono le giustificazioni che adduciamo per le nostre maleducazioni, laddove condanniamo senza appello quelle degli altri?
Lo sapete che è educazione anche il non impuntarsi sulla maleducazione altrui? Beh, è atto eroico e martirizzante, nonché una vera utopia illudersi che il nostro educato silenzio sia più eloquente di qualsiasi reprimenda pubblica (leggi: ‘piazzata’ o ‘disturbata’ in vernacolo): non tutti (e non dipende dal censo o dall’istruzione, sia chiaro) sanno ben leggere ed interpretare i silenzi e le omissioni altrui.
Oppure, come capita spesso a me, si è così presi dai problemi e dai propri pensieri che semplicemente ci dimentichiamo di vivere in una comunità che ha bisogno di cortesie come l’acqua per le piante.
Inoltre, l’educazione è come la mascherina: serve soprattutto agli altri. Se tutti la usiamo e se tutti siamo educati, allora si sopravviverà e si vivrà anche bene, ma se non la utilizziamo e se non usiamo la cortesia, possiamo morire e se sopravviveremo vivremo molto male, in una sorta di savana.
Tuttavia, un minimo di obiettività nel fenomeno possiamo trovarlo: aumenta il rancore proporzionalmente all’interazione sociale. Quando e dove succede?
Il disrespect (inglese per ‘mancanza di rispetto’. Volete protestare per l’uso dei forestierismi? Fate bene, tuttavia dovete convenire che in inglese è più conciso e va dritto al nocciolo) sta diventando una piaga sempre più ulcerosa, a causa della pandemia.
L’indicazione di guardarci dalla prossimità degli altri, la non così sottile avvertenza che davanti a noi potrebbe esserci un untore, la fretta di chiudere un incontro, una transazione, una commissione, ma anche l’accalcarsi sugli autobus, sbuffare alla fila alle casse, al bar o in farmacia (gli unici luoghi più affollati, oltre alle pizzerie al Sud) spingono verso una rudezza finora inedita nei rapporti interpersonali, che cresce nelle lande desertiche che si sono aperte con l’obbligo della rarefazione delle interazioni sociali. Ci stiamo sempre più disabituando agli altri, alla loro presenza, a considerare il loro agire. E la situazione, va da sé, è reciproca: aumenta il tasso di diffidenza ed intolleranza vicendevole.
Leggo su Quartz che la scostumatezza e l’insensibilità dilaga anche nei luoghi di lavoro e tracima nelle email di servizio, le quali situazionalmente sono già comunicazioni meno mediate: il vaffa è costantemente in agguato, la minaccia è sempre più diretta, la cattiveria trasuda copiosa.
Quartz definisce la mancanza di basilare senso civile un killer silenzioso del benessere lavorativo, della produttività e della salute dei lavoratori. I costi psicologici sono alti e continuano a crescere assieme ai contagi. Viene corroso il senso di lealtà e di attaccamento all’azienda.
Già tempo fa la netiquette prescriveva più gentilezza e garbo nella messaggistica diretta (personale e/o di lavoro), proprio perché il pericolo di arrivare all’accetta (nel senso di ascia) verbale era incombente.
Ditemi, chi non ha mai ricevuto un whatsapp da un capo/boss/dirigente che parte senza un ‘Buongiorno’ e che finisce senza un ‘Per favore’ ovvero un ‘Grazie’ (a prescindere dai doveri di un dipendente, tutti hanno diritto alla buona educazione) e che vi mette in fibrillazione anche da remoto? I dipendenti sono diventati tutti cattivi lavoratori da meritarsi solo perentorietà, arroganza e scostumatezza? Essere capi non significa saltare a pie’ pari il vivere civile.
Il Covid-19 è una malattia che attacca anche i comportamenti, oltre che gli organi interni delle persone. Ed è proprio in questi buissimi tempi che occorre molta più gentilezza, al lavoro come nel parcheggiare la propria auto. (E lo smart working fa incazzare le dirigenze aziendali e pubbliche.)
Avrete senz’altro letto pure voi tutti dei timori per nuovi lockdown. Non è solo per una (vitale) questione economica. Si è calcolato che il 65% della popolazione abbia sperimentato disagi psicologici a seguito della situazione di chiusura ed un nuovo blocco di tutto (anche se a settori) sarebbe psicologicamente pernicioso e per alcuni addirittura mortale. Qualunque cosa accadrà ancora alle nostre convivenze comunitarie - oltre ai lockdown, gli inasprimenti delle serrate, i coprifuoco, il ricorso massivo allo smartworking - ha modificato e modificherà la nostra antropologia per sempre.
Sarà come le ferite interne da terremoti: indelebili. (Ne sappiamo qualcosa noi dell’Irpinia che ci si è oscurata l’anima da quarant’anni in qua, e conosciamo l’animo di Aquilani, Marchigiani e Umbri colpiti dalla stessa sciagura.)
L’altro ci dà fastidio. La solitudine ci potrà distruggere, dicono gli psicologi, ma la presenza altrui ci mette in agitazione e preferiamo cancellare il prossimo e con esso le regole delle interazioni, del buon vivere, del civismo, del rispetto e della buona fede. (Pssst: la buona fede è il fondamento del nostro codice civile. Sapevatelo.)
Come prima non saremo mai più. Anche quando arriverà un vaccino e il pianeta si sarà liberato dall’incubo dei distanziamenti (ma come l’AIDS dovremo convivere attrezzandoci), il nostro sguardo sulla vita sarà inesorabilmente cambiato ed il cinismo avrà lesionato il nostro cuore.
L’unica soluzione a mo’ di kintsugi (l’arte giapponese di riparare la porcellana rotta con colate d’oro. Si pronuncia /kinsugnì/) è riempire le falle con atti di gentilezza e rispetto. Anche a prescindere (a casaccio, come si legge nelle frasi motivazionali sui social), come scusa preventiva per la maleducazione che potremo agire già noi stessi, che ce ne accorgiamo o no.
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GRAZIE!
Grazie caro sig.Macron cara sig.ra Merkel, grazie per averci abbandonato nel momento del bisogno, grazie per averci negato di poter ACQUISTARE da voi semplice mascherine ed altri presidi medici atti a combattere la diffusione del virus.
Le avremmo pagate sapete?!! Siamo italiani, quelli sporchi, chiassosi, indisciplinati, buffi, folcloristici, poveri e talvolta mafiosi....ma siamo anche quelli che vi hanno costruito le strade, le scuole, vi hanno insegnato l'alfabeto che usate, spiegato le leggi, il diritto, l'organizzazione dello stato e la creazione di quello di diritto.
Siamo noi, gli italiani, gli autori delle opere che riempiono i vostri musei, dei testi che studiate, delle invenzioni che usate, quelli che con enormi spese e sacrifici si trovano a dover conservare e gestire ben oltre il 70% del patrimonio culturale ed artistico mondiale chiedendovi una cifra irrisoria per il biglietto dei musei e talvolta neppure quella.
Siamo noi, gli italiani, siamo quelli che vi hanno offerto l'arte e la cultura su cui si basa la nostra e la vostra civiltà, la massima espressione di bellezza, armonia, equilibrio che l'essere umano abbia mai raggiunto.
Siamo noi, gli italiani che prima vi abbiamo offerto la civiltà, che poi voi avete abbattuto trascinando il mondo nel medioevo, e poi, una volta risollevati e rinati, abbiamo nuovamente offerto al mondo la civiltà, l'arte, la geografia, l'economia, l'istruzione.
Siamo noi, gli italiani quelli che hanno creato il parmigiano, la mozzarella, il prosciutto, la mortadella, il salame,i ravioli i tortellini, le lasagne il gelato, la pizza etc.etc., quelli che hanno portato in Francia le vigne e che vi hanno insegnato a fare il vino, la grappa i distillati, quelli che ogni anno combattono cntro i vostri tentativi di scimmiottare i nostri prodotti e copiarne il nome ma anche lo stile e la moda.
Anche a lei sig.Trump e a lei sig. Johnson,grazie per averci prima di tutto isolati invece che aiutati. Le ricordo sig. Trump che se non fosse per un italiano adesso sarebbe nella terra dei suoi avi a fare la fame e non in America a fare il riccone e non avrebbe neppure potuto mangiare patate perchè non le avreste mai avute senza un temerario italiano che ha navigato verso l'ignoto.
A lei sig.Johnson ricordo che la fortuna della sua nazione si basa su una bandiera che vi abbiamo concesso di issare sulle vostre navi per non essere attaccati dai pirati, la Croce di San Giorgio concessa dalla Repubblica di Genova, senza quella sareste stati spazzati via dai saraceni. Vi abbiamo insegnato la navigazione e l'avete imparata bene!
A tutti voi, quando telefonate, pensate a Meucci, quando guardate la TV o ascoltate la radio, pensate a Marconi, quando usate l'energia elettrica come non ci fosse un domani, pensate che non avreste potuto farlo se non ci fosse stato Fermi!
Noi italiani abbiamo inventato le banche, le università, la prospettiva, l'architettura, l'ingegneria, l'astrofisica, il calendario, la musica otre alle altre innumerevoli cose.
Erano italiani: Giotto, Colombo, Marco Polo, Leonardo, Michelangelo, Bernini, Tiziano, Raffaello, Brunelleschi, Galileo, Cesare, Ottaviano, Vespasiano, Aurelio, Dante e potrei continuare per ore...
Carissimi miei, nel sentire il nome ITALIA, dovreste scattare in piedi, abbassare la testa ed essere coscienti che l'origine della società occidentale è qui, se vi chiediamo aiuto dovreste correre, perchè se trascinate di nuovo il mondo nel medioevo non so se ce la faremo nuovamente a far rinascere la civiltà.
Se invece non vi interessa, allora compiacetevi di quello che avete, restate ad ammirare qualche tonnellata di ferro imbullonato e quando visitate i vostri musei, per cortesia, saltate le opere degli italiani....finirete la vostra visita molto velocemente, potrete così andare a visitare subito una bella fabbrica di auto, diesel magari, di quelle che non inquinano solo ai controlli, andate a visitare quelli che per voi sono castelli e per noi banali ville di cui siamo pieni, oppure andate nella capitale dell'azzardo che scimmiotta Venezia, Firenze, Roma, andate pure! Evitate di venire a visitare il paese più bello dl mondo visto che lo avete pugnalato alle spalle, accoglieremo a braccia aperte a chi nel momento del bisogno ci ha aiutati, apriremo le nostre città uniche al mondo a loro, potranno visitare Venezia, Roma, Firenze, Genova, Napoli, Bologna, Pisa,Lucca, Assisi, Siena, Torino, Palermo, Agrigento, Milano,Cremona, Mantova, Ferrara, la Toscana, il Monferrato,le Dolomiti, le Alpi, la Puglia, la Sardegna, etc.etc.
Avete distrutto la povera Grecia con la vostra finanza, ci avete provato con lItalia ma non ci siete riusciti, ora forse avete scorto l'occasione per assestare il colpo finale, ma nella cecità del vostro egoismo non avete calcolato che il virus non ha frontiere, colpirà tutti, anche voi!
Se ci aveste aiutato ieri nel tentativo di arginare l'epidemia, oggi non dovreste piangere i vostri morti e domani...
Il vostro egoismo ha dato la misura di quanto poco siate!
Grazie
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GRAZIE!
Grazie caro sig.Macron e cara sig.ra Merkel, grazie per averci abbandonato nel momento del bisogno, grazie per averci negato di poter ACQUISTARE da voi semplice mascherine ed altri presidi medici atti a combattere la diffusione del virus. Le avremmo pagate sapete?!! Siamo italiani, quelli sporchi, chiassosi, indisciplinati, buffi, folcloristici, poveri e talvolta mafiosi….ma siamo anche quelli che vi hanno costruito le strade, le scuole, vi hanno insegnato l’alfabeto che usate, spiegato le leggi, il diritto, l’organizzazione dello stato e la creazione di quello di diritto. Siamo noi, gli italiani, gli autori delle opere che riempiono i vostri musei, dei testi che studiate, delle invenzioni che usate, quelli che con enormi spese e sacrifici si trovano a dover conservare e gestire ben oltre il 70% del patrimonio culturale ed artistico mondiale chiedendovi una cifra irrisoria per il biglietto dei musei e talvolta neppure quella. Siamo noi, gli italiani, siamo quelli che vi hanno offerto l’arte e la cultura su cui si basa la nostra e la vostra civiltà, la massima espressione di bellezza, armonia, equilibrio che l’essere umano abbia mai raggiunto. Siamo noi, gli italiani che prima vi abbiamo offerto la civiltà, che poi voi avete abbattuto trascinando il mondo nel medioevo, e poi, una volta risollevati e rinati, abbiamo nuovamente offerto al mondo la civiltà, l’arte, la geografia, l’economia, l’istruzione. Siamo noi, gli italiani quelli che hanno creato il parmigiano, la mozzarella, il prosciutto, la mortadella, il salame,i ravioli i tortellini, le lasagne il gelato, la pizza etc.etc., quelli che hanno portato in Francia le vigne e che vi hanno insegnato a fare il vino, la grappa i distillati, quelli che ogni anno combattono cntro i vostri tentativi di scimmiottare i nostri prodotti e copiarne il nome ma anche lo stile e la moda. Anche a lei sig.Trump e a lei sig. Johnson,grazie per averci prima di tutto isolati invece che aiutati. Le ricordo sig. Trump che se non fosse per un italiano adesso sarebbe nella terra dei suoi avi a fare la fame e non in America a fare il riccone e non avrebbe neppure potuto mangiare patate perchè non le avreste mai avute senza un temerario italiano che ha navigato verso l’ignoto. A lei sig.Johnson ricordo che la fortuna della sua nazione si basa su una bandiera che vi abbiamo concesso di issare sulle vostre navi per non essere attaccati dai pirati, la Croce di San Giorgio concessa dalla Repubblica di Genova, senza quella sareste stati spazzati via dai saraceni. Vi abbiamo insegnato la navigazione e l’avete imparata bene! A tutti voi, quando telefonate, pensate a Meucci, quando guardate la TV o ascoltate la radio, pensate a Marconi, quando usate l’energia elettrica come non ci fosse un domani, pensate che non avreste potuto farlo se non ci fosse stato Fermi! Noi italiani abbiamo inventato le banche, le università, la prospettiva, l’architettura, l’ingegneria, l’astrofisica, il calendario, la musica otre alle altre innumerevoli cose. Erano italiani: Giotto, Colombo, Marco Polo, Leonardo, Michelangelo, Bernini, Tiziano, Raffaello, Brunelleschi, Galileo, Cesare, Ottaviano, Vespasiano, Aurelio, Dante e potrei continuare per ore… Carissimi miei, nel sentire il nome ITALIA, dovreste scattare in piedi, abbassare la testa ed essere coscienti che l’origine della società occidentale è qui, se vi chiediamo aiuto dovreste correre, perchè se trascinate di nuovo il mondo nel medioevo non so se ce la faremo nuovamente a far rinascere la civiltà. Se invece non vi interessa, allora compiacetevi di quello che avete, restate ad ammirare qualche tonnellata di ferro imbullonato e quando visitate i vostri musei, per cortesia, saltate le opere degli italiani….finirete la vostra visita molto velocemente, potrete così andare a visitare subito una bella fabbrica di auto, diesel magari, di quelle che non inquinano solo ai controlli, andate a visitare quelli che per voi sono castelli e per noi banali ville di cui siamo pieni, oppure andate nella capitale dell’azzardo che scimmiotta Venezia, Firenze, Roma, andate pure! Evitate di venire a visitare il paese più bello dl mondo visto che lo avete pugnalato alle spalle, accoglieremo a braccia aperte a chi nel momento del bisogno ci ha aiutati, apriremo le nostre città uniche al mondo a loro, potranno visitare Venezia, Roma, Firenze, Genova, Napoli, Bologna, Pisa,Lucca, Assisi, Siena, Torino, Palermo, Agrigento, Milano,Cremona, Mantova, Ferrara, la Toscana, il Monferrato,le Dolomiti, le Alpi, la Puglia, la Sardegna, etc.etc. Avete distrutto la povera Grecia con la vostra finanza, ci avete provato con lItalia ma non ci siete riusciti, ora forse avete scorto l’occasione per assestare il colpo finale, ma nella cecità del vostro egoismo non avete calcolato che il virus non ha frontiere, colpirà tutti, anche voi! Se ci aveste aiutato ieri nel tentativo di arginare l’epidemia, oggi non dovreste piangere i vostri morti e domani… Il vostro egoismo ha dato la misura di quanto poco siate! Grazie (Scritto da una ragazza Italiana)
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Grazie caro sig.Macron cara sig.ra Merkel, grazie per averci abbandonato nel momento del bisogno, grazie per averci negato di poter ACQUISTARE da voi semplice mascherine ed altri presidi medici atti a combattere la diffusione del virus.
Le avremmo pagate sapete?!! Siamo italiani, quelli sporchi, chiassosi, indisciplinati, buffi, folcloristici, poveri e talvolta mafiosi....ma siamo anche quelli che vi hanno costruito le strade, le scuole, vi hanno insegnato l'alfabeto che usate, spiegato le leggi, il diritto, l'organizzazione dello stato e la creazione di quello di diritto.
Siamo noi, gli italiani, gli autori delle opere che riempiono i vostri musei, dei testi che studiate, delle invenzioni che usate, quelli che con enormi spese e sacrifici si trovano a dover conservare e gestire ben oltre il 70% del patrimonio culturale ed artistico mondiale chiedendovi una cifra irrisoria per il biglietto dei musei e talvolta neppure quella.
Siamo noi, gli italiani, siamo quelli che vi hanno offerto l'arte e la cultura su cui si basa la nostra e la vostra civiltà, la massima espressione di bellezza, armonia, equilibrio che l'essere umano abbia mai raggiunto.
Siamo noi, gli italiani che prima vi abbiamo offerto la civiltà, che poi voi avete abbattuto trascinando il mondo nel medioevo, e poi, una volta risollevati e rinati, abbiamo nuovamente offerto al mondo la civiltà, l'arte, la geografia, l'economia, l'istruzione.
Siamo noi, gli italiani quelli che hanno creato il parmigiano, la mozzarella, il prosciutto, la mortadella, il salame, i ravioli i tortellini, le lasagne il gelato, la pizza etc.etc., quelli che hanno portato in Francia le vigne e che vi hanno insegnato a fare il vino, la grappa i distillati, quelli che ogni anno combattono cntro i vostri tentativi di scimmiottare i nostri prodotti e copiarne il nome ma anche lo stile e la moda.
Anche a lei sig.Trump e a lei sig. Johnson,grazie per averci prima di tutto isolati invece che aiutati. Le ricordo sig. Trump che se non fosse per un italiano adesso sarebbe nella terra dei suoi avi a fare la fame e non in America a fare il riccone e non avrebbe neppure potuto mangiare patate perchè non le avreste mai avute senza un temerario italiano che ha navigato verso l'ignoto.
A lei sig.Johnson ricordo che la fortuna della sua nazione si basa su una bandiera che vi abbiamo concesso di issare sulle vostre navi per non essere attaccati dai pirati, la Croce di San Giorgio concessa dalla Repubblica di Genova, senza quella sareste stati spazzati via dai saraceni. Vi abbiamo insegnato la navigazione e l'avete imparata bene!
A tutti voi, quando telefonate, pensate a Meucci, quando guardate la TV o ascoltate la radio, pensate a Marconi, quando usate l'energia elettrica come non ci fosse un domani, pensate che non avreste potuto farlo se non ci fosse stato Fermi!
Noi italiani abbiamo inventato le banche, le università, la prospettiva, l'architettura, l'ingegneria, l'astrofisica, il calendario, la musica otre alle altre innumerevoli cose.
Erano italiani: Giotto, Colombo, Marco Polo, Leonardo, Michelangelo, Bernini, Tiziano, Raffaello, Brunelleschi, Galileo, Cesare, Ottaviano, Vespasiano, Aurelio, Dante e potrei continuare per ore...
Carissimi miei, nel sentire il nome ITALIA, dovreste scattare in piedi, abbassare la testa ed essere coscienti che l'origine della società occidentale è qui, se vi chiediamo aiuto dovreste correre, perchè se trascinate di nuovo il mondo nel medioevo non so se ce la faremo nuovamente a far rinascere la civiltà.
Se invece non vi interessa, allora compiacetevi di quello che avete, restate ad ammirare qualche tonnellata di ferro imbullonato e quando visitate i vostri musei, per cortesia, saltate le opere degli italiani....finirete la vostra visita molto velocemente, potrete così andare a visitare subito una bella fabbrica di auto, diesel magari, di quelle che non inquinano solo ai controlli, andate a visitare quelli che per voi sono castelli e per noi banali ville di cui siamo pieni, oppure andate nella capitale dell'azzardo che scimmiotta Venezia, Firenze, Roma, andate pure! Evitate di venire a visitare il paese più bello dl mondo visto che lo avete pugnalato alle spalle, accoglieremo a braccia aperte a chi nel momento del bisogno ci ha aiutati, apriremo le nostre città uniche al mondo a loro, potranno visitare Venezia, Roma, Firenze, Genova, Napoli, Bologna, Pisa,Lucca, Assisi, Siena, Torino, Palermo, Agrigento, Milano,Cremona, Mantova, Ferrara, la Toscana, il Monferrato,le Dolomiti, le Alpi, la Puglia, la Sardegna, etc.etc.
Avete distrutto la povera Grecia con la vostra finanza, ci avete provato con lItalia ma non ci siete riusciti, ora forse avete scorto l'occasione per assestare il colpo finale, ma nella cecità del vostro egoismo non avete calcolato che il virus non ha frontiere, colpirà tutti, anche voi!
Se ci aveste aiutato ieri nel tentativo di arginare l'epidemia, oggi non dovreste piangere i vostri morti e domani...
Il vostro egoismo ha dato la misura di quanto poco siate!
Grazie da una ragazza Italiana
(dal web)
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Tornate
a guardare negli occhi chi vi parla
ma fate di più,
guardate negli occhi
anche chi ha smesso di parlarvi
lasciate il vostro posto a sedere
a chi non ha imparato ancora a dire grazie
fate divertire la vita
siate simpatici al cielo, alle nuvole,
fate in modo che la terra sia grata di voi,
non preoccupatevi di non ricevere
accortezze dall'uomo
c'ha la testa impicciata,
voi puntate tutto sul tavolo del cuore
e non vendicatevi
che non siamo nella play station qui,
qui parliamo di cuori veri
di dolori forti
di casini inestricabili
di guerre dentro casa
di voglia di scappare via,
smettetela di ferire chi vi ha ferito,
ricordatevi che a uccidere chi uccide
si diventa assassini, non giustizieri
non siamo qui per fare all'altro
quello che ha fatto a noi,
siamo qui per sorprendere
la vita
con atti di creatività
porgete il cuore, sempre,
anche a chi un cuore non ha
magari un giorno
a vedere il vostro
gli verrà voglia di farselo crescere
date una mano, sempre
anche a chi non si dedica mai all'aiuto,
magari ancora non ha capito come si fa,
magari a casa non ha mai potuto godere
di un'educazione, di un insegnamento,
magari a casa è solo
e la tristezza lo divora piano piano
giorno dopo giorno
e così non riesce a vedere bene la vita
e non scendete mai
a compromessi
con la luminosità dei vostri sguardi,
lasciateli infuocarsi di vita
lasciatevi brillare,
smettetela di far finta di non sapere
per cosa si illuminano,
lo sapete benissimo per cosa
si battono i vostri sogni
per una volta tanto
schieratevi con loro
schiaritevi di vita
e chiaritevi gli incubi
e poi dovete smetterla di far finta
di non sapere amare,
sapete amare benissimo
non ci vuole niente,
basta aprirsi alla leggerezza della profondità,
il resto fa tutto lui
a voi non resta che la danza e la cortesia,
la gentilezza e l'umiltà,
dell'amore a voi, rimane da fare la cosa più bella:
viverlo!
e poi basta,
rimanere in questo punto fermo
riprendetevi le passeggiate
riprendete a passeggiarvi,
camminate di voi
percorretevi
fatevi di mille sentieri
e poi basta
basta rimanere in questo punto morto,
riprendetevi a vivere.
Gio Evan
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Boccaccio, III giornata, decima
(..) Adunque, venendo al fatto, dico che nella città di Capsa in Barberia fu già un ricchissimo uomo, il quale tra alcuni altri suoi figliuoli aveva una figlioletta bella e gentilesca, il cui nome fu Alibech. La quale, non essendo cristiana e udendo a molti cristiani che nella città erano molto commendare la cristiana fede e il servire a Dio, un dì ne domandò alcuno in che maniera e con meno impedimento a Dio si potesse servire. Il quale le rispose che coloro meglio a Dio servivano che più delle cose del mondo fuggivano, come coloro facevano che nelle solitudini de'diserti di Tebaida andati se n'erano. La giovane, che semplicissima era e d'età forse di quattordici anni, non da ordinato disidero ma da un cotal fanciullesco appetito mossa, senza altro farne ad alcuna persona sentire, la seguente mattina ad andar verso il diserto di Tebaida nascosamente tutta sola si mise; e con gran fatica di lei, durando l'appetito, dopo alcun dì a quelle solitudini pervenne; e veduta di lontano una casetta, a quella n'andò, dove un santo uomo trovò sopra l'uscio, il quale, maravigliandosi di quivi vederla, la domandò quello che ella andasse cercando. La quale rispose, che, spirata da Dio andava cercando d'essere al suo servigio, e ancora chi le 'nsegnasse come servire gli si conveniva. Il valente uomo, veggendola giovane e assai bella, temendo non il demonio, se egli la ritenesse, lo 'ngannasse, le commendò la sua buona disposizione; e dandole alquanto da mangiare radici d'erbe e pomi salvatichi e datteri e bere acqua, le disse: - Figliuola mia, non guari lontan di qui è un santo uomo, il quale di ciò che tu vai cercando è molto migliore maestro che io non sono; a lui te n'andrai; - e misela nella via. Ed ella, pervenuta a lui e avute da lui queste medesime parole, andata più avanti, pervenne alla cella d'uno romito giovane, assai divota persona e buona, il cui nome era Rustico, e quella dimanda gli fece che agli altri aveva fatta. Il quale, per volere fare della sua fermezza una gran pruova, non come gli altri la mandò via o più avanti, ma seco la ritenne nella sua cella; e venuta la notte, un lettuccio di frondi di palma le fece da una parte e sopra quello le disse si riposasse. Questo fatto, non preser guari d'indugio le tentazioni a dar battaglia alle forze di costui; il quale, trovandosi di gran lunga ingannato da quelle, senza troppi assalti voltò le spalle e rendessi per vinto; e lasciati stare dall'una delle parti i pensier santi e l'orazioni e le discipline, a recarsi per la memoria la giovinezza e la bellezza di costei 'ncominciò, e oltre a questo a pensar che via e che modo egli dovesse con lei tenere, acciò che essa non s'accorgesse lui come uomo dissoluto pervenire a quello che egli di lei disiderava. E tentato primieramente con certe domande, lei non aver mai uomo conosciuto conobbe e così essere semplice come parea; per che s'avvisò come, sotto spezie di servire a Dio, lei dovesse recare a'suoi piaceri. E primieramente con molte parole le mostrò quanto il diavolo fosse nemico di Domeneddio; e appresso le diede ad intendere che quello servigio che più si poteva far grato a Dio si era rimettere il diavolo in inferno, nel quale Domeneddio l'aveva dannato. La giovinetta il domandò, come questo si facesse. Alla quale Rustico disse: - Tu il saprai tosto, e perciò farai quello che a me far vedrai - ; e cominciossi a spogliare quegli pochi vestimenti che aveva, e rimase tutto ignudo, e così ancora fece la fanciulla, e posesi ginocchione a guisa che adorar volesse e dirimpetto a sé fece star lei. E così stando, essendo Rustico più che mai nel suo disidero acceso per lo vederla così bella, venne la resurrezion della carne, la quale riguardando Alibech e maravigliatasi, disse: - Rustico, quella che cosa è che io ti veggio che così si pigne in fuori, e non l'ho io? - O figliuola mia, - disse Rustico - questo è il diavolo di che io t'ho parlato. E vedi tu? ora egli mi dà grandissima molestia, tanta che io appena la posso sofferire. Allora disse la giovane: - Oh lodato sia Iddio, ché io veggio che io sto meglio che non stai tu, ché io non ho cotesto diavolo io. Disse Rustico: - Tu di' vero, ma tu hai un'altra cosa che non la ho io, e haila in iscambio di questo. Disse Alibech: - O che? A cui Rustico disse: - Hai il ninferno; e dicoti che io mi credo che Iddio t'abbia qui mandata per la salute della anima mia, per ciò che se questo diavolo pur mi darà questa noia, ove tu vogli aver di me tanta pietà e sofferire che io in inferno il rimetta, tu mi darai grandissima consolazione e a Dio farai grandissimo piacere e servigio, se tu per quello fare in queste parti venuta se', che tu di'. La giovane di buona fede rispose: - O padre mio, poscia che io ho il ninferno, sia pure quando vi piacerà. Disse allora Rustico: - Figliuola mia, benedetta sia tu; andiamo dunque, e rimettiamlovi sì che egli poscia mi lasci stare. E così detto, menata la giovane sopra uno de' loro letticelli, le 'nsegnò come star si dovesse a dovere incarcerare quel maladetto da Dio. La giovane, che mai più non aveva in inferno messo diavolo alcuno, per la prima volta sentì un poco di noia, per che ella disse a Rustico: - Per certo, padre mio, mala cosa dee essere questo diavolo, e veramente nimico di Dio, ché ancora al ninferno, non che altrui, duole quando egli v'è dentro rimesso. Disse Rustico: - Figliuola, egli non avverrà sempre così. E per fare che questo non avvenisse, da sei volte, anzi che di su il letticel si movessero, ve '1 rimisero, tanto che per quella volta gli trasser sì la superbia del capo, che egli si stette volentieri in pace. Ma, ritornatagli poi nel seguente tempo più volte, e la giovane ubbidiente sempre a trargliele si disponesse, avvenne che il giuoco le cominciò a piacere, e cominciò a dire a Rustico: - Ben veggio che il ver dicevano que' valentuomini in Capsa, che il servire a Dio era così dolce cosa; e per certo io non mi ricordo che mai alcuna altra ne facessi che di tanto diletto e piacer mi fosse, quanto è il rimetter il diavolo in inferno; e per ciò io giudico ogn'altra persona, che ad altro che a servire a Dio attende, essere una bestia. Per la qual cosa essa spesse volte andava a Rustico, e gli dicea: - Padre mio, io son qui venuta per servire a Dio e non per istare oziosa; andiamo a rimettere il diavolo in inferno. La qual cosa faccendo, diceva ella alcuna volta: - Rustico, io non so perché il diavolo si fugga del ninferno; ché, s'egli vi stesse così volentieri come il ninferno il riceve e tiene, egli non se ne uscirebbe mai. Così adunque invitando spesso la giovane Rustico e al servigio di Dio confortandolo, sì la bambagia del farsetto tratta gli avea, che egli a tal ora sentiva freddo che un altro sarebbe sudato; e per ciò egli incominciò a dire alla giovane che il diavolo non era da gastigare né da rimettere in inferno se non quando egli per superbia levasse il capo: - E noi per la grazia di Dio l'abbiamo sì sgannato, che egli priega Iddio di starsi in pace - ; e così alquanto impose di silenzio alla giovane. La qual, poi che vide che Rustico più non la richiedeva a dovere il diavolo rimettere in inferno, gli disse un giorno: - Rustico, se il diavolo tuo è gastigato e più non ti dà noia, me il mio ninferno non lascia stare; per che tu farai bene che tu col tuo diavolo aiuti attutare la rabbia al mio ninferno, com'io col mio ninferno ho aiutato a trarre la superbia al tuo diavolo. Rustico, che di radici d'erba e d'acqua vivea, poteva male rispondere alle poste; e dissele che troppi diavoli vorrebbono essere a potere il ninferno attutare, ma che egli ne farebbe ciò che per lui si potesse; e così alcuna volta le sodisfaceva, ma sì era di rado, che altro non era che gittare una fava in bocca al leone; di che la giovane, non parendole tanto servire a Dio quanto voleva, mormorava anzi che no. Ma, mentre che tra il diavolo di Rustico e il ninferno d'Alibech era, per troppo disiderio e per men potere, questa quistione, avvenne che un fuoco s'apprese in Capsa, il quale nella propria casa arse il padre d'Alibech con quanti figliuoli e altra famiglia avea; per la qual cosa Alibech d'ogni suo bene rimase erede. Laonde un giovane chiamato Neerbale, avendo in cortesia tutte le sue facultà spese, sentendo costei esser viva, messosi a cercarla e ritrovatala avanti che la corte i beni stati del padre, sì come d'uomo senza erede morto, occupasse, con gran piacere di Rustico e contra al volere di lei la rimenò in Capsa e per moglie la prese, e con lei insieme del gran patrimonio divenne erede. Ma, essendo ella domandata dalle donne di che nel diserto servisse a Dio, non essendo ancor Neerbale giaciuto con lei, rispose che il serviva di rimettere il diavolo in inferno, e che Neerbale aveva fatto gran peccato d'averla tolta da così fatto servigio. Le donne domandarono: - Come si rimette il diavolo in inferno? La giovane, tra con parole e con atti, il mostrò loro. Di che esse fecero sì gran risa che ancor ridono, e dissono:- Non ti dar malinconia, figliuola, no, ché egli si fa bene anche qua; Neerbale ne servirà bene con esso teco Domeneddio. Poi l'una all'altra per la città ridicendolo, vi ridussono in volgar motto che il più piacevol servigio che a Dio si facesse era il rimettere il diavolo in inferno; il qual motto passato di qua da mare ancora dura. E per ciò voi, giovani donne, alle quali la grazia di Dio bisogna, apparate a rimettere il diavolo in inferno, per ciò che egli è forte a grado a Dio e piacer delle parti, e molto bene ne può nascere e seguire.
@signorina-anarchia @leombredipersefone, se lo leggete fino in fondo, vi divertirete un casino.
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Anni 80 e 90 o date fastidio
Son passati, basta le finida, chi ghe ghe e ci non ghe non ghe, chi ci sarà ghe penserà par esso stesso medesimo o chi per lui e voialtri ve ciapera in costo qualcuno, come le sempre sta' purtroppo inversamente al normale, che ve scolta e fa zugar.
Noialtri ghemo da pensar adesso per noi stessi, senza cinismo o cattiverie, solo con una punta de sano egoismo perché se si è Mona, insomma, non è colpa degli altri.
Ah, per cortesia staccatevI da pensieri o immagini mentali che siamo bambini o ragazzi da bataglia o chiamando coi nomi nostri altre persone o gli animali domestici dicendo segreti esistenziali nostri di fatti o atti spiati da bambini o con oggetti e beni e batteria nostra o imitando situazioni varie familiari, parentali, di amicizia, giochi, sessuali o di amori e altro caricaturando discorsi coi parenti imitando in farsa ragazzi e ragazze leggendari in sitcomedy no reali o altro di persone che ormai hanno raggiunto un età diversa anche se ancora giovani da quella in cui siete fermi voi tranne alla anagrafe con aneddoti del passato che non torna più se non in fantastici e demenziali ricordi ancora xchè siete pesanti e date fastidio, cortesemente.
Giocate ai soldatini o qualcosa altro non so, il computer, battaglia navale, alle carte o altro invece de rompar le bale da 20 lunghi anni visto che siete liberi da qualsiasi impegno come noi che avremo più tempo libero tra un po', si spera e magari ci fanculizziamo tra noi per i fatti nostri senza eterni bambini rompetti con cui da piccoli e da giovani giocavamotemporaneamente alla sparviera.
M. Z.
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Vighi Lightdoor: facciamo luce sulla tua protezione.
Lightdoor di Vighi Security Doors è un nuovo concetto di porta blindata: oltre a prevedere tutte le funzioni tipiche di questi dispositivi di sicurezza, tra cui i catenacci indipendenti, incorpora al suo interno una luce led a basso consumo, che favorisce l’ingresso tuo e dei tuoi ospiti, fornendo un elegante chiarore di cortesia; inoltre, allontana i malintenzionati che di solito approfittano del buio per attuare i loro propositi illeciti.
La porta blindata Lightdoor propone un rivestimento in acciaio inox lucido, satinato o effetto corten, che arricchisce il design elegante e moderno, e integra il maniglione Antivirus Vighi, una resistente placca scorrevole che copre la serratura da sguardi indiscreti, atti di vandalismo e dalla corrosione degli agenti atmosferici.
Ti piace Vighi Lightdoor? Vieni a trovarci e ti illustreremo in dettaglio tutte le qualità esclusive di questo straordinario concentrato di tecnologia, sicurezza e design.
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#airlux #airluxcasa
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23 feb 2021 16:45
BENOTTI MA NON BENISSIMO – GLI AFFARI DEI BROKER DELLE MASCHERINE SONO STATI SPOSTATI PER EVITARE IL CODICE DEGLI APPALTI? – I CONTATTI TRA BENOTTI E ARCURI CESSANO DI COLPO IL 6 MAGGIO, MA IL MEDIATORE SE NE PREOCCUPA SOLO A OTTOBRE QUANDO DICE CHE QUALCOSA “CI STA PER ARRIVARE ADDOSSO” - LA FURIA DELLA COMPAGNA DI BENOTTI CON L’EX SEGRETARIA DI GRAZIANO DELRIO ANTONELLA APPULO, CHE SECONDO GLI INQUIRENTI SAREBBE L’AMANTE DEL GIORNALISTA RAI IN ASPETTATIVA...
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Giuseppe China e François de Tonquédec per "la Verità"
Traballa la poltrona di Domenico Arcuri. Non quella di ad Invitalia, ma quella ben più scottante di commissario straordinario all'emergenza covid. L'incarico di Arcuri scade insieme allo stato di emergenza il 30 aprile, ma ieri molti esponenti politici hanno posto il problema della sua permanenza come commissario.
A cominciare dal leader della Lega Matteo Salvini, che rispondendo ad una domanda su Arcuri ha commentato: «Serve un cambio di passo. Lascio giudicare chi ci ascolta sulle mascherine, i vaccini, sull'Ilva. Il presidente Draghi ha ben chiara la situazione e penso che sarà lui a segnare un cambio di passo».
Anche l'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli ha twittato dicendo «è assurdo che un compito così delicato sia affidato a chi è anche Ad di Invitalia. Non è possibile far bene due lavori così impegnativi. O l'uno o l'altro».
Anche i pm romani che indagano sulla maxi commessa da 801 milioni di mascherine, ipotizzando per i mediatori dell'affare i reati di traffico di influenze, non risparmiano critiche alla gestione commissariale evidenziando «l'idea della informalità con la quale si è proceduto, rispetto ad accordi che devono essere intercorsi tra le parti in gioco prima del 10 marzo 2020 (data della prima proposta di Whenzou Moon- Ray) e, dunque, ben prima del lock-down nazionale, dichiarato il 9 marzo 2020.
In quel momento nessuna norma consentiva, ancora, deroghe al codice dei contratti, poiché tale liberatoria sarebbe stata prevista soltanto con il detto decreto "Cura Italia". Allo stesso tempo, evidentemente, vi era già un concerto sui passi legislativi ed amministrativi da compiere ed i "facilitatori" stavano già tessendo le relazioni, che avrebbero loro consentito i suddetti lauti guadagni».
Una parziale deroga era prevista dal 2 marzo 2020, con il Decreto legge 9/2020 che autorizzava «il Dipartimento della protezione civile e i soggetti attuatori individuati dal Capo del dipartimento della protezione civile [], ad acquisire dispositivi di protezione individuali [] in deroga al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (ovvero il codice dei contratti, ndr)». Una deroga che però non prevedeva lo scudo verso i rischi di rilievi della Corte dei conti, fondamentale per una commessa da 1,25 miliardi di euro.
Sta di fatto che anche in quei giorni i mediatori si muovono e ci sono contatti telefonici e via sms di Arcuri, non ancora ufficialmente commissario, con Mario Benotti, uno dei mediatori della maxi commessa insieme al titolare della Sunsky Srl Andrea Tommasi, indagato insieme a Benotti, alla compagna di quest' ultimo Daniela Guarnieri, al trader equadoriano Jorge Solis e a Antonella Appulo, ex segretaria di Graziano Delrio.
Dagli atti investigativi emerge che i contatti tra Benotti e Arcuri, perlomeno in forma telefonica, cessano il 6 maggio, ma il mediatore sembra preoccuparsene solo 5 mesi dopo, il 20 ottobre, quando, intercettato dagli investigatori, dice alla compagna che qualcosa «ci sta per arrivare addosso».
Subito dopo Benotti chiama Mauro Bonaretti, magistrato della Corte dei conti, che fa parte della struttura commissariale, ed è a lui che Benotti si rivolge per comprendere il silenzio del commissario.
Bonaretti spiega a Benotti che Arcuri lo vuole in qualche modo proteggere: «Mi ha detto no guarda perché mi ci tengo. voglio evitare che Mario si sporca ... lo voglio avvisare di questa situazione ... sapevo solo di questa preoccupazione ... mi ha detto di non farti vivo in questa fase, di lasciarlo un attimo ... per evitare casini».
Al giornalista della trasmissione Non è l'arena che gli chiede cosa intendesse Bonaretti sminuisce le sue parole: «Perché lui mi dice: "Ma perché Domenico non mi vuole incontrare?".
Io gli dico: "Non lo so, non ne ho idea". Dico: "Ma hai fatto qualcosa di male?". Ah, ecco, forse gli dico pure: "Hai fatto qualcosa di male", una cosa del genere E lui mi risponde: "Ma che di male, ho fatto solo del bene. Ho fatto tutta questa cosa qua". E racconta per filo e per segno tutta questa vicenda.
Mah, guardi lì sinceramente Secondo me Benotti chiedeva appunto, di vedere Arcuri. Io non sapevo come fare a dirgli: "Senti staccati da dosso". Non ho idea perché Arcuri non ti voglia vedere. Dico: "Vabbè, stai lontano. Stai fuori dalle scatole". Si metta nei miei panni».
Le telecamere della trasmissione condotta da Massimo Giletti sono andate anche dalla Guarnieri chiedendole dei rapporti tra il «marito» e la Appulo, che secondo gli inquirenti sarebbe legata a Benotti da una relazione sentimentale, motivo per cui il giornalista Rai in aspettativa le avrebbe fatto corrispondere 53.000 euro da Tommasi, attraverso la Sunsky e sarebbe stato in procinto di regalare degli immobili alla Appulo.
I magistrati ritengono la relazione rilevante per l'inchiesta tanto da averla dettagliata nell'ordinanza di sequestro. Inizialmente la donna, dopo aver precisato che Benotti non è il marito ma il compagno, si è rifiutata di commentare, per poi ricontattare la giornalista e chiederle: «Vorrei che lei mi facesse una cortesia, andate dalla signora Appulo a chiedere quando la signora nella sua carriera professionale ha perso la sua dignità tanto da doversi far mantenere da un uomo con una famiglia pubblica. Chieda questo».
Nel 1992 una moglie furiosa, quella di Mario Chiesa, liquidato da Bettino Craxi come «un mariuolo isolato», innescò una reazione a catena che spazzò via la «Prima Repubblica». Cosa farà adesso la moglie anzi, la compagna di un altro Mario?
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Non Sottovalutate Il Potere Della Gentilezza
Essere cortesi con gli altri non costa nulla e rende moltissimo. La gentilezza paga sempre e struttura durature relazioni interpersonali. 'Non sottovalutare il potere della Forza!', diceva Obi-Wan in Star Wars, per esaltare le innumerevoli capacità e virtù di una potente e onnipresente forza che connetteva tutti gli esseri viventi. E stamani riadatto quella frase ad un'altra forza che dovrebbe accompagnare il quotidiano di ognuno di noi: la forza della gentilezza. Ad essere cortesi non si perde nulla e, soprattutto, si guadagna molto. È un atteggiamento che dovremmo vedere più spesso, perché le parole dette con dolcezza, con tatto e cortesia, costruiscono. LEGGI ANCHE...Resilienza: Come Affrontare Le Avversità In 20 Frasi Perché un "mi dispiace", un "per favore" o un "dopo di Lei" sono il profumo di quella gentilezza che molti di noi cercano ogni giorno di mettere in pratica. La cortesia, però, è molto più che un semplice gesto di rispetto per gli altri. Stiamo parlando di un valore personale, di un modo di agire che ci permette di creare relazioni positive basate sulla cordialità. La cortesia e la riconoscenza, la gratitudine di rimando, servono, poi, a creare un linguaggio alla base di sane e durature relazioni interpersonali. Il paradosso, oggi è che, se ci fermiamo un attimo ad analizzare questo tipo di atteggiamenti, ci renderemo conto di come molte volte gli atti di cortesia vengano vissuti come inaspettati. Read the full article
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InstaTragedia Femminile
Bozza Sceneggiatura – Prima Stesura Autore: Giorgio Viali – 31 Luglio 2020
Storie Torbide di Desiderio Femminile InstaDramma per un Immaginario Femminile InstaTragedia Femminile Trilogia delle Immagini Femminili – InstaTrilogia
Tra Vecchi Media (Fotografia e Cinema) e Nuovo Mondo (Instagram e Social Media). Per una Trilogia Tragica e Drammatica Femminile.
Titolo Provvisorio: MinimaGraziaPh Quasi il nome di un Profilo instagram
Sinossi Giovane aspirante fotografa ha lavorato in varie occasioni con un modello. L'ha fotografato in vari shooting. Ma da quando, durante uno shooting, la fotografa ha cercato di abbracciare il modello e ne è stata respinta, il modello si rifiuta di posare per la fotografa. La fotografa è distrutta e non sa farsene una ragione. Si rende conto che quello che la intriga e la attrae e la eccita non ha a che fare solo con un contatto fisico diretto personale... Contatta una giovane modella e scatta delle foto con lei. Poi ricontatta il modello proponedogli uno shooting con la modella. Il desiderio e l'immaginazione legate al nuovo shooting le permettono di esplorare a fondo il suo immaginario... Vuole far perdere ogni controllo al Modello grazie alla Modella. Fotografare il Modello nel momento in cui è vulnerabile. Magari toccarlo quando è preso completamente dalla modella.
Il Desiderio deve essere perseguito in ogni modo. Il Desiderio trova strade e forme per espandersi.
Titolo: MinimaGraziaPh Bozza Sceneggiatura – Prima Stesura Autore: Giorgio Viali – 31 Luglio 2020 InstaDramma in Tre Atti InstaTragedia in Tre Atti
Coro – InstaCoro Come un Coro delle Tragedie Greche
Un gruppo di Modelle e Modelli giovanissimi con vestiti sgargianti, in uno studio fotografico (ma senza nessun fotografo), si muovono e cantano una specie di cantilena:
Il Desiderio è un Dio E gli uomini non possono offenderlo. Non possono nascondersi quando compare. Non possono rifiutarsi di seguirlo e abbandonarsi a Lui. Questa è la storia di una donna. Che viveva nel mondo delle immagini. Una donna coraggiosa. Che esplorò con onestà il suo desiderio. Uomini e Donne venite ad ascoltare questa Storia. Qualcosa sicuramente potrà dirvi sulla natura umana Qualcosa vi racconterà anche di Voi stessi.
La cantilena viene ripetuta varie volte. A volte cantata da un singolo modello o modella in modo indipendente e scoordinato.
L'azione sfuma.
La giovane Fotografa/Protagonista da sola in piedi nello studio fotografico
Giovane Fotografa:
O Dei perchè? O Desiderio perchè? Perchè? Perchè me? Perchè mi avete scelta? Perchè mi avete fatto avvicinare alla bellezza? E poi la avete allontanata da me? Come ho osato sperare di possedere quella bellezza? Come? Che farò adesso? Che farò? Accolgo quest'immensa tristezza nel profondo della mia anima. La cullerò. La ciberò. La farò crescere. Fino a che se ne andrà...
Inizio del Film Dopo la prima parte “teatrale” inizia il film “tradizionale”...
Atto Primo SottoTitolo: Il Dolore non è un'Immagine
La giovane aspirante fotografa è seduta davanti ad un computer. In mano il telefonino. Capelli neri lunghi. Sguardo deciso. Guarda qualcosa al computer Guarda e riguarda. Ma noi non vediamo cosa sta guardando.
Un beep sul cellulare Prende il cellulare Un messaggio Quando ci si potrebbe vedere per delle foto? Apre il profilo del modello che le ha scritto. Scorre svogliatamente le foto del profilo del modello. Un ragazzo giovane, palestrato. Appoggia il cellulare senza rispondere.
Il telefono suona. Ma lei non risponde. Risuona. E lei non risponde. Si stende su un divano. Guarda il soffitto. Se ne sta distesa. sul divano. A tratti piangendo.
L'azione sfuma
Mattina del giorno seguente. Il cellulare suona. E' la sveglia. La giovane fotografa si sveglia e malvolentieri si alza. Entra in bagno. Esce dal bagno. Entra in camera Esce dalla camera vestita in modo ordinario. Esce di casa. Dopo aver preso il suo computer.
Riunione con la Direttrice dell'Agenzia presso cui svolge un tirocinio. Ufficio della Direttrice. Una bella stanza arredata con gusto. Fotografie alle pareti. In bianco e nero. La giovane fotografa entra e si siede. La direttrice finisce una telefonata e si siede...
Direttrice: Che succede? Silenzio La fotografa non risponde. Direttrice: Che succede? Dovevi consegnarmi delle foto la settimana scorsa...? E non l'hai fatto. Ed è la seconda volta in questo mese che succede
Silenzio La fotografa non parla.
Direttrice: Per non parlare di quello che hai fatto con quel modello. Ma non sei capace di controllarti? Sei un'animale? Una Porca senza controllo? Ma lo sai che danno di immagine hai fatto alla mia Agenzia?
Direttrice: Se vuoi confidarti con me... Ti ascolto... Cosa succede? Con un tono di voce materno.
Nessuna risposta. Silenzio.
Direttrice: Sei una aspirante fotografa brava e talentuosa. Lo capisci che mi metti in difficoltà? I tuoi servizi fotografici.... proprio quelli con quel modello... erano belli. Promettenti. Come faccio adesso?
Direttrice: Non mi dai scelta. Prenditi una pausa. Ci sentiamo tra due tre mesi. Quando ti sarai ripresa e inizierai a parlarmi. Ed io... se nel frattempo trovo qualcuno di bravo o brava... lo prendo. Al posto tuo.
La giovane fotografa si alza ed esce.
L'azione sfuma.
E' sera. Una festa, un party in una casa o uno studio. Molte persone di vario genere. Gruppetti che parlano. Un party tranquillo. La giovane fotografa ha due bicchieri in mano e beve.
Si siede su un divano e inizia a parlare da sola. Sicura del fatto che nessuno la ascolta E se anche qualcuno la ascoltasse non la capirebbe. Vicino a lei una ragazza e un ragazzo che si baciano. Non c'è musica di sottofondo.
Possibilità di scegliere Tra un Monologo o una Voce Narrante. Una Voice Over. Sempre la voce della Fotografa.
Testo (Monologo o Voce Narrante)
Che cazzo mi succede? Bella rogna si è abbattuta su di me... Non voglio subirla. Non voglio comportarmi da vittima Non voglio Se questa sventura mi è stata data è perchè sicuramente ho le capacità per affrontarla... Non posso averlo? Bene. Non posso averlo. Ma il mio desiderio troverà un modo. Troverò un modo per averlo di nuovo vicino. Per fotografarlo di nuovo Per fare in modo che possa dare un senso alle mie giornate Che la sua bellezza mi tocchi di nuovo e illumini la mia vita.
La coppia di ragazzi che si baciano, seduti accanto alla protagonista, se ne vanno. Dopo un po arriva una seconda coppia di ragazzi. Che iniziano anche loro a baciarsi e toccarsi.
Ma che cosa avete da toccarvi e da baciarvi? Non lo sapete? Il sesso è sopravvalutato. Lo è sempre stato. Non c'è desiderio nel sesso. Quello intenso, quello profondo. Un corpo non da felicità Un corpo e una scopata non illuminano e danno un senso a una vita. Un orgasmo è solo un involontario momento di piacere. Perchè mai vi toccate? Perchè mai vi baciate? E' perchè non riuscite a gestire la vostra vita da soli? Avete paura di restare soli? Non lo sapete? Stiamo andando verso una società di single. Sareme e vivremo sempre più da soli. Saranno sempre meno le persone che vorranno un corpo e una persona vicini. Gli orgasmi saranno ancora i benvenuti naturalmente.
La coppia di ragazzi che si baciano si alza e se ne va. Arriva un ragazzo e si siede accanto alla protagonista visibilmente ubriaca. Cominciano a baciarsi e a toccarsi.
Atto Secondo SottoTitolo: Il Desiderio non ha Forma
Mattina del giorno seguente. La giovane protagonista si sveglia e si trova un corpo nudo maschile al suo fianco. Con i piedi lo spinge giù dal letto. L'uomo si sveglia e la guarda.
Fotografa: Ma chi cazzo sei? Chi sei? Non mi interessa minimamente cosa fai nel mio letto e cosa abbiamo fatto. Vattene. Vestiti e sparisci. Non voglio sapere niente. Per cortesia... Per cortesia vestiti e vattene!
L'uomo si veste e se ne va. La fotografa rimane a letto.
Fotografa Monologo o Voce Narrante
Un messaggero questa mattina è venuto a trovarmi E il desiderio ha ricominciato a bruciare Con forza e violenza Con determinazione Un angelo? Un inviato degli Dei? Un sogno? Una premonizione? So solo che ho visto e ho desiderato di nuovo e più di prima. Devo trovare una modella. E poi troverò il modo per riavere anche il mio modello.
Incontro con la Direttrice dell'Agenzia. Stanza della Direttrice. Sempre una bella stanza arredata con gusto. Fotografie alle pareti. In bianco e nero. Alcune fotografie sono cambiate rispetto alla scena in cui la fotografa e la direttrice si sono incontrate in precedenza. La fotografa entra e si siede. La direttrice finisce una telefonata e si siede...
Direttrice: Bene Bel lavoro. L'ultimo servizio con la modella è bello. Bel lavoro ! Bene Sono soddisfatta
Atto Terzo SottoTitolo: Le Immagini desiderano Corpi “Il complotto femminile”
Mattina. La fotografa si sveglia per il suono del cellulare. Risponde.
Fotografa: Certo la Direttrice ha visto il servizio. E' soddisfatta. Contenta. Mi ha fatto i complimenti. E li ha fatti a te. Certo. Tutto confermato. Lo shooting è oggi pomeriggio. Allora come ti dicevo... ho già scritto al modello Gli ho fatto credere che nello shooting deve fare in modo che tu perda il controllo. Invece... dovrai esser tu a far perdere il controllo a lui. E quando avrà perso il controllo.... Dovrai prendermi... portarmi vicino al modello e dovrai prendere la mia mano e far in modo che la mia mano accarezzi il Corpo del Modello. Ma questo solo... e solo se... sarò io ad avvicinarmi. Se non mi avvicino si continua lo shooting. Ok? Bene.
Ufficio della Direttrice:
Direttrice: Ho visto le foto che hai fatto oggi. Molto belle. Quella coppia. Il modello e la modella... Sono veramente molto bravi e fotogenici.
Fotografa: Grazie
Sera. Una bar. La fotografa è desuta da sola. Beve una birra.
Fotografa Monologo o Voce Narrante
Vogliamo essere parte esclusiva della vita di qualcuno. Non ci interessano relazioni o rapporti superficiali. Occasionali. Insignificanti. Vogliamo essere indispensabili. Vogliamo Relazioni Esclusive. Altri tipi di Relazioni non ci interessano.
Una ragazza completamente ubriaca si muove tra i tavoli del bar. Sale su un tavolo e finge mosse da modella. Un gruppetto di ragazzi e uomini sventolano dei soldi e glieli lanciano. Come se fosse uno spettacolo di streap tease.
Continua il Monologo della Fotografa: ....
La Ragazza ubriaca cade per terra. Gli altri, i ragazzi e gli uomini, se ne vanno. La fotografa le si avvicina. La fa' sedere per terra. Le parla dolcemente. Poi la prende sotto le spalle e esce con lei dal bar.
Epilogo – Canto Finale Il Coro – InstaCoro Come un Coro delle Tragedie Greche
Un gruppo di Modelle e Modelli giovanissimi con vestiti sgargianti, in uno studio fotografico (ma senza nessun fotografo), si muovono e cantano una specie di cantilena:
Il Desiderio impera prepotente sulla terra. E l'uomo e la donna possono solo sottostare al suo potere. Una Donna ha guardato l'abisso dei suoi desideri con onestà E si è rialzata con dignità da una colpa umana e mortale. Anche gli umani possono, se coraggiosi, sfidare il desiderio ed uscirne vincitori. Dei e Uomini riposate ora. La tragedia è conclusa. Altre storie ci attendono domani.
Bozza Sceneggiatura – Prima Stesura Autore: Giorgio Viali – 31 Luglio 2020
Storie Torbide di Desiderio Femminile Per una Trilogia Femminile InstaDramma per un Immaginario Femminile InstaTragedia Femminile
Titolo: MinimaGraziaPh Bozza Sceneggiatura – Prima Stesura Autore: Giorgio Viali – 31 Luglio 2020 InstaDramma in Tre Atti InstaTragedia in Tre Atti
Sceneggiatura Sceneggiature Sceneggiatore Sceneggiastorie Cinema Casting Produzione
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