#arte della rinascita
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Luce dalle Crepe: Una Scultura Che Parla di Resilienza e Bellezza Interiore. Una scultura che esprime la forza della fragilità e il potere della luce interiore che emerge dalle rotture della vita. Alessandria today
In un mondo in continua trasformazione, l'arte è uno degli strumenti più potenti per raccontare storie e suscitare riflessioni profonde.
In un mondo in continua trasformazione, l’arte è uno degli strumenti più potenti per raccontare storie e suscitare riflessioni profonde. La scultura nella foto è un’espressione magistrale del concetto di resilienza e bellezza interiore, rappresentando una figura femminile in posizione meditativa, con delle crepe attraverso le quali filtra una luce dorata. Questa immagine, che affascina e intriga…
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ilfildiarianna · 8 months ago
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Carrara .Via San Piero .Street art .La riqualificazione di una via . Via San Piero è stata al centro di una vera rinascita, diventando un polo attrattivo per moltissimi artisti della città e non solo, che hanno scelto di donare volontariamente la propria arte al progetto “Adotta un vicolo”realizzando oltre 30 murales e opere di street art.Ho fatto una foto 🖤
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lunamagicablu · 3 months ago
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Madre donami il perfetto Equilibrio, Concedimi di accendere in me La Luce che ora nel mondo va spegnendosi. Fa che io sia Luce nel Buio E che la notte renda brillante in me il seme della Rinascita. Ynis Afallach Tuath art by Kitty Fields ************************* Mother give me the perfect Balance, Allow me to light in me The Light that now in the world is going out. Make me Light in the Dark And may the night make the seed of Rebirth shine in me. Ynis Afallach Tuath art by Kitty Fields 
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fashionbooksmilano · 1 year ago
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I mondi di Gina Gina's Worlds
a cura di Chiara Sbarigia e Lucia Borgonzoni
Marsilio Arte, Venezia 2023, 192 pagine, 21,5x27,8cm, ISBN 9791254631263
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
La bersagliera, la fata turchina, la donna più bella del mondo, un simbolo della bellezza mediterranea, l’incarnazione della diva per eccellenza del cinema italiano, la testimone dell’Italia della rinascita, ma anche la fotografa, la scultrice, la pittrice. Una grande artista a tutto tondo: questa era Gina Lollobrigida. Irriverente, ironica, vulcanica, bella, la Lollo resta un simbolo dell’Italia nel mondo, non solo per essere stata una grande attrice, ma per aver deciso di confrontarsi anche con il mondo dell’arte. Possedeva una sensibilità artistica fuori dal comune e un grande amore per la vita: una vitalità che non l’ha mai abbandonata, una volontà incrollabile, oltre alla sua divorante passione per l’arte: tutte tessere molto importanti nella costruzione della sua carriera di attrice. Da icona del cinema italiano apprezzata ovunque ad accanita viaggiatrice dalla forte e carismatica personalità, nonché ambasciatrice FAO impegnata nel sociale con istituzioni come l’UNICEF e l’UNESCO. Il volume racconta la vita di questa grande artista attraverso le sue straordinarie fotografie, le affettuose testimonianze di Christian De Sica, Carlo Verdone, Gérard Depardieu, Alex Marshall, i testi critici delle curatrici e un saggio di Fabio Melelli.
08/11/23
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mancino · 4 months ago
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Quando incontri una donna chiedile subito qual è il suo rapporto con l’autunno e, se lo adora, pensaci bene prima di provare a corteggiarla. Le donne che amano l’autunno sono impegnative, indipendenti, esigenti. Sono cadute come le foglie e hanno imparato i rituali antichi della trasformazione. Non è facile conquistarle e neppure tenersele strette, perché loro fanno così: in ogni gesto pesano l’anima, perlustrano le intenzioni, verificano la profondità del cuore. E se in qualcosa trovano o scoprono scarso valore, come gli alberi in rinascita… si distaccano o lasciano andare.
Gabriela Pannia
Art. da Pinterest
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mezzopieno-news · 1 year ago
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LA VALLE CHE SALVA I LIBRI DAL MACERO
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Salvare i libri dalla discarica, in un periodo in cui la carta rischia di essere sostituita dal digitale e la cultura sembra essere sempre più volatile.
Un’iniziativa nata nelle valli piacentine dove un gruppo di amici appassionati di libri ha deciso di costruire un’alleanza tra territorio e letteratura, creando un percorso che unisce alcuni Comuni della bassa val Trebbia in una filiera di rinascita del libro. Un sentiero dove dare la possibilità ai vecchi libri destinati al macero di tornare a vivere, di essere conosciuti, riscoperti, venduti, trasformati e valorizzati attraverso la nascita di piccole attività artigianali e artistiche di legatoria, grafica, fumetto, disegno e in generale di valorizzazione della cultura e del territorio, per riportare interesse in zone che hanno bisogno di essere ritrovate e non dimenticate, come i libri. Un modo per dare opportunità di lavoro ai giovani ma anche di salvare le collezioni di libri di privati che con le loro donazioni trovano nuovi spazi alternativi al macero.
La rete della ‘Valle dei libri’ è nata ad ottobre e comprende oggi 5 Comuni: Calendasco, Gragnano, Gazzola, Agazzano e Piozzano situati nella Val Luretta, che hanno messo a disposizione spazi e locali dove i libri donati stanno trovando posto. “L’idea è quella di caratterizzare ogni Comune con un genere; per esempio, nel castello di Rivalta confluiranno titoli di arte, architettura, design, a Gragnano, nell’ex cinema, troveranno posto libri di cinema, teatro, musica e danza” racconta Giangiacomo Schiavi, editorialista del Corriere della Sera ideatore del progetto insieme a Lanfranco Vaccari, già direttore del Secolo XIX.
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Fonte: Libertà; con il gentile contributo di Giangiacomo Schiavi; foto di Bsr Gulluk
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lunamarish · 1 year ago
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Quanto è potente Anselm Kiefer?
Credo che la potenza dell'arte sia un connubio perfetto tra soggettività e interpretazione, per cui la domanda è: cosa vogliamo leggerci nelle sue opere? La decadenza o la rinascita? La distruzione o la costruzione che ne viene dopo? Il fatto che usi materiali "naturali", cioè che provengono dalla natura, rende la sua arte più vicina alla concretezza, collegando fantasia e realtà, oppure è solo una sua interpretazione moderna del mondo?
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Everyone Stands under His Own Dome of Heaven rappresenta la figura dell'artista inserita in un vasto campo innevato, isolato da un emisfero trasparente. Il saluto nazista della figura è visibile ma schermato dalla cupola. Kiefer ha spiegato che la posa agisce come un "parafulmine" per la nostra attenzione, mentre la cupola ne limita il potere; questa combinazione dimostra la convinzione dell'artista che non esiste un unico sistema teleologico di credenze, come il cristianesimo o il marxismo, adatto a tutti gli esseri umani. Parlando di quest'opera, l'artista ha dichiarato: "Ogni uomo ha la sua cupola, le sue percezioni, le sue teorie. Non esiste un dio unico per tutti. Ognuno ha la sua, e a volte si sovrappone o si interseca con quella di un altro".
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sounds-right · 2 years ago
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Ro'Hara, "Filo d'oro" dal 24 febbraio
Dopo "Shalla" e "Sa di te", "Filo d'oro" è il terzo singolo di Ro'Hara in radio e in digitale da venerdì 24 febbraio 2023.
"Filo d'oro" è un brano pop soul energico, poetico e positivo, contaminato da suoni elettronici e momenti gospel. Il pezzo parla di libertà, della voglia di lasciarsi andare senza pregiudizi e della fiducia che bisogna avere negli altri ma soprattutto in se stessi.
La canzone è interamente scritta dall'artista, prodotta e mixata da Cristiano Norbedo presso "La Casetta Gialla Studio" di Trieste, con le chitarre di Nicolas Morassutto, le programmazioni ritmiche di Giona Rossetto ed il master di Ricky Carioti.  
Spiega l'artista a proposito del brano: "Filo d'oro rappresenta la rinascita. Quando viviamo un momento difficile, buio e tormentato, il nostro filo è nero, sfilacciato come le nostre emozioni, ma soprattutto scollegato da tutto. Per fortuna non è la fine: qualcosa o qualcuno riconosce il tuo dolore, stringe il proprio filo d'oro al tuo ed illumina la strada che avevi perso, facendoti ritrovare la salvezza. Ognuno di noi ha il proprio filo d'oro, che ha scoperto o devo ancora scoprire, il tuo qual è?".
Presalva ora il brano
https://lapop.lnk.to/filo_doro
Biografia
Rossella Prignano, in arte Ro'Hara nasce a Verona il 2 dicembre 1992. All'età di dieci anni si trasferisce con la sua famiglia a Gorizia. È la più piccola di tre sorelle. Fin da bambina è molto curiosa e passa la maggior parte del suo tempo libero ascoltando più musica possibile e cercando di imparare a cantare, imitando i musicisti famosi dell'epoca. Viene notata dalla Direttrice del coro della Chiesa che insiste ad iscriverla in una scuola di canto. Da quel momento Ro'Hara non ha mai abbandonato la musica. Nel 2015 si diploma presso la "Bernstein School of Musical Theatre" di Bologna. La sua esigenza è quella di scrivere e cantare le proprie canzoni, ricevendo, per questi, diversi riscontri artistici durante gli anni, tra i quali: miglior testo inedito al "Premio Casa della Musica" con direttore artistico Andrea Rigonat, vincitrice del "Talent vocal Selection" con Mara Maionchi ed Antonio Vandoni, due volte finalista al "Tour Music Fest", sempre nella sezione cantautori, è successivamente tra i vincitori di "A Voice for music" con Loretta Martinez e Enzo Campagnoli ed infine è tra i finalisti di "Musicultura 2020". Dal 2020 ad oggi ha deciso di rimanere in silenzio per dedicarsi al suo nuovo Ep che a breve avremo modo di ascoltare su tutte le piattaforme. Un progetto interamente Pop, nato da due anni di ricerca interiore e musicale e di cambiamento per questa nuova artista emergente.
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viragfold · 2 years ago
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La rinascita di Leopold Bloom
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Chiamata internazionale aperta agli artisti di tutto il mondo.
Il bellissimo borgo antico di Sant'Ilario, nell’Isola d'Elba (Toscana), con le sue stradine di granito arrampicate sulle verdi colline, si era gradualmente spopolato negli ultimi anni a causa dell’abbandono delle attività agricole, perdendo il suo sapere antico, a causa dell’avvento del turismo di massa. Ultimamente questo borgo ha finalmente iniziato un lento processo di rinascita grazie soprattutto all'Arte. Nel 2022, nell’ambito di un più ampio progetto di riqualificazione, che comprende sia il recupero dei terreni ormai abbandonati ed invasi dai rovi, che il miglioramento dell'accoglienza turistica, diciannove artisti hanno infatti donato alla comunità che popola il borgo una loro opera d'arte. I dipinti, le opere grafiche e le sculture pervenuti fanno ora parte della collezione di una galleria civica sita nel centro di Sant'Ilario. Questo grande avvenimento ha preso il via il 25 agosto 2022 con l’evento “Voltine, una visione contemporanea”, con il patrocinio del comune di Campo nell’Elba (LI), una mostra a cura di Nico Carone e Federica Frati, in cui le opere donate a Sant'Ilario sono state allestite per una sera nei tipici elementi architettonici del paese, le Voltine appunto, nuovamente illuminate per l’occasione.
Questo evento ha restituito a Sant'Ilario l’antico splendore per una sera, amplificando l’enorme bellezza di questo luogo attraverso la cultura. In questa occasione si è formato il gruppo “Voltine”, con lo scopo di realizzare ulteriori eventi artistico-culturali nell’ambito del paese. Per l’estate 2023 stiamo creando un evento basato sulla Mail Art, stiamo per cui chiedendo ad artisti di tutto il mondo di inviare una o più immagini sul tema della Rinascita. Le opere pervenute saranno esposte nell’ambito della mostra “Voltine 2023”, nuovamente a cura di Nico Carone e Federica Frati, e gli artisti saranno menzionati in tutto il materiale promozionale dell’evento.
Crediamo che la Mail Art possa aiutarci a ricostruire un altro tassello della nuova vita di Sant'Ilario. L'arte è energia creativa, cambiamento, è la via per rinascere.
Regolamento:
1) Non è prevista alcuna tassa di iscrizione, non ci sarà una giuria. 2) Le opere non verranno restituite. 3) Scadenza 24 luglio 2023 – fa fede il timbro postale. 4) Tecnica libera. 5) Devono essere presentati solo lavori originali. 6) Sul retro della cartolina è necessario indicare: nome/cognome, data, titolo, indirizzo postale e indirizzo mail. 7) E’ possibile, anzi consigliato, inviare più di un’opera, con un massimo di 5 opere, cm 10x15 minimo ciascuna. 8) Le opere dovranno pervenire in forma cartacea via posta al seguente indirizzo: Gruppo Voltine c/o Elisabetta Pelleriti, via degli alberi 80, fraz. Sant’Ilario, 57034 Campo nell’Elba, Livorno. 9) Si lascia libera scelta se spedire le cartoline direttamente affrancate o affrancarle in busta chiusa. 10) Le opere non dovranno avere contenuti pubblicitari, immagini o testi che possano nuocere ai fruitori, trattare tematiche che offendano la moralità, presentare contenuti xenofobi, pornografici o lesivi della dignità pena l’esclusione. 11) Voltine si impegnerà a dare il massimo risalto all’evento con un’esposizione nel borgo di Sant’Ilario del materiale ricevuto nel mese di agosto 2023 (data da definire a breve) 12) Come in ogni progetto di Mail-Art le opere conformi alle regole di questo bando verranno tutte esposte. 13) Le opere non verranno restituite e si intendono donate per entrare a far parte della galleria civica del borgo di Sant’Ilario, libere di essere usate, così come la loro immagine, per promuovere e documentare il progetto. 14) I diritti d’autore sulle composizioni, le immagini delle opere, i testi inviati resteranno comunque di libero uso da parte degli autori per ogni ulteriore utilizzo. 15) Le/i partecipanti, spedendo le loro opere, acconsentono automaticamente all’utilizzo dei propri dati personali, dell’opera e delle immagini dell’opera, inviate ai sensi e per gli effetti degli artt. 13 e 23 del D.L.gs. n. 196/2003, per l’eventuale loro pubblicazione su catalogo, stampa, web, social e per ogni altra iniziativa ufficiale utile a promuovere l’evento ed eventi successivi. 16) L’invio delle opere implica l’accettazione del bando in ogni suo punto.
"RINASCITA" - LINK
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scienza-magia · 18 days ago
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Un’opera d’arte che racconta il potere della rinascita e dell’inclusione sociale
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Questo lo spirito di "Perdonami", un'opera pittorica la cui creazione è stata curata da Igor Scalisi Palminteri insieme ad alcuni detenuti della Casa Circondariale “A. Burrafato” di Termini Imerese. Il tutto, nell'ambito di "Open", un progetto finanziato dall’Assessorato regionale per la famiglia col Piano Operativo del Fondo Sociale Europeo e promosso dal Centro Studi Opera Don Calabria. L’obiettivo di OPEN unisce arte, cultura, orientamento professionale e inclusione sociale con un approccio profondamente umano: favorire il reinserimento sociale e lavorativo di persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, tramite percorsi di formazione, orientamento e qualificazione professionale. PERDONAMI non è quindi solo un’opera artistica, ma strumento e simbolo tangibile di trasformazione e speranza. Durante il percorso di Street Art, Igor Scalisi Palminteri, coadiuvato da Nino Carlotta, ha lavorato fianco a fianco con i detenuti, trasformando le pareti della sala colloqui della struttura – un luogo di incontri e di emozioni intense – in uno spazio di bellezza e riflessione. L’opera, che è stata inaugurata nello scorso fine settimana, è il frutto di un processo condiviso, in cui l’arte ha fatto da ponte tra mondi apparentemente distanti, offrendo ai partecipanti l’opportunità di raccontarsi e riconquistare dignità attraverso la creatività. Il progetto ha coinvolto complessivamente 232 persone detenute o sottoposte a misure penali, attraverso 11 percorsi formativi che hanno spaziato dalla ristorazione alla manutenzione, dal giardinaggio all’alfabetizzazione digitale. Ogni attività è stata pensata per fornire strumenti concreti per il reinserimento sociale e lavorativo, abbattendo le barriere tra “dentro” e “fuori” grazie alla collaborazione di partner istituzionali e organizzazioni come la CNA e gli uffici locali del Ministero della Giustizia. “PERDONAMI non è solo un gesto artistico, ma un potente simbolo di speranza e riscatto,” ha dichiarato Don Ivo Pasa, Direttore del Centro Studi Opera Don Calabria. “Questo progetto dimostra che il lavoro e l’arte possono diventare strumenti fondamentali per trasformare vite e costruire ponti tra chi è dentro e chi è fuori.” Per Igor Scalisi Palminteri, “l'incontro con i detenuti è stato un viaggio straordinario, un lento abbattimento di pregiudizi e paure. Ho ancora una volta visto che ogni persona, anche chi vive ai margini, custodisce dentro di sé amore e il bisogno di riceverlo. Nei loro occhi, nelle voci e nei gesti, ho percepito dolore, amore e un profondo disagio per una vita lontana dall'equilibrio. Questo laboratorio è stato tra i più belli della mia vita, possibile grazie a chi ha collaborato con passione. Luoghi come il carcere di Termini Imerese, periferie del cuore e degli affetti, richiedono cura e bellezza per ispirare cambiamento e dignità. La bellezza, infatti, insegna la speranza e la possibilità di una rinascita.” Antonio Macaluso di VediPalermo, che ha documentato il progetto con un’opera audiovisiva, ha sottolineato “l’importanza di dare visibilità a esperienze spesso invisibili: raccontare storie come questa è un privilegio. L’opera e il video diventano strumenti per dare voce a chi lotta per una seconda opportunità, dimostrando che sbagli ed emozioni ci accomunano tutti.” Con un finanziamento complessivo di circa 600.000 euro da parte della Regione Siciliana, il progetto si inserisce in una più ampia visione di inclusione sociale promossa dal Don Calabria, che da anni lavora per creare percorsi di dignità e reinserimento lavorativo attraverso iniziative come Jail to Job e i progetti di ristorazione sociale Cotti in Fragranza e Al Fresco bistrot. Fonte: Pietro Galluccio - Foto originale Read the full article
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tempi-dispari · 1 month ago
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Luca Amoroso: l'oscurità degli anni '90 portata nel 2024
Pensate a tutto ciò che di lento, oscuro e pesante hanno portato gli anni ’90. Ora aggiungete un azzeccato cantato in italiano e suoni a metà strada tra il lisergico, l’acustico e il caustico. Il tutto senza dimenticare la tradizione nostrana guidata dai Diaframma.
Ecco, siete quasi riusciti a visualizzare l’ultima fatico di Luca Amoroso.
Con il suo nuovo album “Gli Angeli Torneranno A Prenderci”, Luca Amoroso trasforma profondi dilemmi esistenziali in arte, guidando l’ascoltatore attraverso un viaggio musicale che esplora il delicato rapporto tra gli esseri umani, la religione e la loro stessa spiritualità. Attraverso undici tracce, Luca Amoroso intreccia testi complessi e significativi con arrangiamenti musicali che sanno essere tanto evocativi quanto emotivamente potenti. Ogni brano è costruito con una cura straordinaria per i dettagli, bilanciando perfettamente melodia e tematiche. 
La traccia di apertura, “Crocifiggetemi”, pone le fondamenta di questo viaggio spirituale. Partendo dalla sofferenza della crocifissione per arrivare alla rinascita, la musica riflette questa dualità con un arrangiamento intenso, alternando momenti cupi a impennate di luce sonora simboleggiando la liberazione. Con “Gli stessi giorni”, Luca Amoroso utilizza un arrangiamento ipnotico di chitarre acustiche amplificando il senso di monotonia e appartenenza a cicli ripetitivi. Questa atmosfera condensa l’alienazione descritta nel testo, rendendo palpabile il desiderio di una guida per spezzare quelle catene invisibili per esplodere in un ritornello dai toni grunge d’altri tempi.
L’apice emotivo arriva con “Dolore, Comprensione e Sangue”. Qui si evoca l’agonia e la speranza dell’episodio biblico a cui si ispira. Il mix è profondo e avvolgente, con un uso sentito e profondo della voce dell’artista che sa passare da accenti drammatici a toni quasi sussurrati, coinvolgendo l’ascoltatore in una sorta di cine-sonoro spirituale.
Canzoni come “Il tuo rossetto sul parabrezza” e “La lamentela delle quattro e un quarto” aggiungono una vena più intima e personale, affrontando temi universali come l’amore tossico e il tradimento. Gli arrangiamenti, in questo caso, si fanno più essenziali, enfatizzando i testi e creando un dialogo diretto con chi ascolta. L’album termina con “Apocalisse 18:33”, una traccia conclusiva che unisce tutti i fili tematici in una catarsi sonora. La chitarra elettrica torna protagonista e si mescola a una ritmica quasi mistica, evocando una fine che è al tempo stesso distruttiva e rivelatrice.
Con “Gli Angeli Torneranno A Prenderci”, Luca Amoroso offre non solo un’esperienza musicale stratificata, ma anche un invito all’introspezione e alla riflessione. Un album che colpisce l’anima con la stessa forza con cui accarezza l’orecchio.
Ascolta l’album
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pier-carlo-universe · 16 days ago
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Pelikan: Simbolo Culturale di Generosità e Resilienza
Un uccello che ha ispirato arte, letteratura e spiritualità
Un uccello che ha ispirato arte, letteratura e spiritualità Il pellicano, da cui deriva il nome “Pelikan,” è un animale che ha assunto significati profondi in molte culture e tradizioni nel corso della storia. Associato a temi di generosità, sacrificio e rinascita, il pellicano è stato immortalato nell’arte, nella letteratura e nelle leggende popolari, diventando un simbolo universale di…
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multiverseofseries · 1 month ago
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Challengers: un altro colpo vincente per Luca Guadagnino
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Challengers, il film di Luca Guadagnino che mette in scena un intenso match tra tre splendidi personaggi interpretati da Zendaya, Josh O'Connor e Mike Faist.
il nuovo lavoro dell'autore di Chiamami col tuo nome riesce a regalare: un grande film che appassiona, riflette (e fa riflettere), offrendo allo spettatore coinvolgimento ed emozioni.
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Challengers: Zendaya, Mike Faist, Josh O'Connor in una scena del film
Lo fa per la cifra autoriale dello stesso Guadagnino, ancora una volta a fuoco, personale e compiuta, ma anche per le prove di un cast assolutamente in parte, del trittico formato da Zendaya, Josh O'Connor e Mike Faist, che si mettono al servizio della storia e dei rispettivi personaggi, modulando modi e tempi della loro interpretazione: i tre giovani attori vanno in sottrazione o attaccano a seconda delle esigenze narrative e dell'alternanza dei diversi momenti dell'evoluzione delle figure che portano su schermo, ideali players dell'incredibile partita a tennis che è risulta essere Challengers.
La storia di Challengers, come un grande match giocato colpo su colpo
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Challengers: Josh O'connor in una foto
È infatti una tirata partita a tennis a far da cornice alla storia di Challengers, una finale che vede lo scontro tra due giocatori che si conoscono da sempre ma in momenti di carriera molto diversi, quasi opposti. Il tutto sotto gli occhi attenti di Tashi Duncan. Tashi è un'ex giovane prodigio che ora si dedica a seguire il marito Art, uno dei due atleti impegnati sul campo, un grande campione in un momento di difficoltà dal quale la donna sta cercando di farlo uscire. Lo scontro con il suo avversario Patrick è parte di questo processo di rinascita, ma la strategia di Tashi per far risollevare la carriera del marito prende una piega inaspettata dovuta all'emergere del loro passato, dei rapporti interpersonali che si sono sviluppati tra tutti loro nel corso del tempo, lungo oltre dieci anni di conoscenza reciproca. Colpo dopo colpo, proprio come sul campo da tennis.
Personaggi o giocatori?
A tennis si gioca in due (o in quattro nel caso del doppio), ma la partita che si sviluppa per tutta la durata di Challengers è giocata da tre figure. Tashi, Art e Patrick non sono solo vertici di un triangolo amoroso, come erroneamente il trailer del film lasciava immaginare, ma qualcosa di più che si è andato a sviluppare, cambiare, evolvere nel corso delle loro vite. È, di base, un film di personaggi il nuovo lavoro di Luca Guadagnino, una storia costruita su di loro e che vanta un ottimo lavoro di scrittura in grado di fornire gli strumenti necessari al cast per tradurre su schermo, e rendere credibili e comunicativi i tre giocatori di questo incontro/scontro.
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Challengers: Zendaya, Josh O'Connor in una foto
È grandiosa e intensa Zendaya nell'incarnare l'ago della bilancia tra i due contendenti, sono eccezionali Josh O'Connor e Mike Faist a portare su schermo i due ex amici e due figure agli antipodi, al punto da essere definiti Fire & Ice, facendo riferimento all'impulsivo e imprevedibile Patrick in contrasto con il misurato e freddo Art.
Di ritmo, musica e montaggio
E poi c'è ritmo in Challengers. C'è dinamicità e palpito grazie ai tempi dello script, all'alternanza di piani narrativi, di modi e umori. Un cadenza data in scrittura che si riflette e concretizza nell'armonioso lavoro di costruzione audiovisiva messo in campo da Luca Guadagnino: montaggio, sonoro e musica si muovono in simbiosi per sostenere questo ritmo, per seguire i tempi e le svolte della storia assecondandola senza fagocitarla. E non è un caso se ho usato l'attributo armonioso per descrivere quel riuscito insieme che è Challengers, perché è fondamentale anche il lavoro sulla musica firmato da Trent Reznor e Atticus Ross, sempre più una sicurezza quando mettono la loro opera al servizio di una storia.
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Challengers: Zendaya, Mike Faist in una scena del film
Lo stesso dinamismo di scrittura e costruzione emotiva dei personaggi si riscontra nella componente tennistica: i segmenti di gioco non sono un mero accessorio, ma sono costruiti da Guadagnino con il medesimo piglio registico. Al netto di qualche forzatura che i conoscitori di questo sport noteranno, i passaggi dell'azione di gioco rappresentata su schermo sono riusciti e caratterizzanti dei diversi momenti di storia in cui vanno a collocarsi, con guizzi visivi che assicurano anche varietà, evitando monotonia e spiacevoli sensazioni di già visto. La qualità di Challengers è innegabile, ma sua efficacia narrativa altrettanto evidente. E ora dopo averlo visto ne sono sicura: la risposta di Luca Guadagnino a quel break subito è solida e decisa, un colpo vincente che gli assicura il controbreak e una nuova partita indiscutibilmente vinta della sua carriera dopo Chiamami col tuo nome.
Conclusioni
Non c’è solo Sinner a riportare l’attenzione sul mondo del tennis, ma anche Challengers di Luca Guadagnino, un gran film ambientato nell’ambiente di questo sport che ne sfrutta dinamiche e metafore per raccontare anche altro e concentrarsi sulla storia di tre personaggi forti, ben scritti e altrettanto ben interpretati. È un film di personaggi, Challengers, e vive delle prove dei suoi tre protagonisti Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist, ma anche dell’ottimo ritmo e lavoro visivo messo in piedi da Guadagnino, splendidamente supportato dal lavoro su montaggio e sonoro, oltre che dalla colonna sonora di quelle sicurezze del campo che sono diventati Trent Reznor e Atticus Ross. Un altro ottimo colpo messo a segno dal regista di Chiamami col tuo nome!
👍🏻
La scrittura dei personaggi e il ritmo dato alla storia.
Le prove dei tre interpreti Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist: tre splendidi giocatori di questa intensa partita.
La regia di Guadagnino, che gestisce e dosa i tempi e i modi della storia.
La musica di Trent Reznor e Attocus Ross.
Le sequenze di tennis, varie e mai noiose…
👎🏻
… pur con qualche forzatura che noteranno gli appassionati dello sport.
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lunamagicablu · 2 months ago
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Ti auguro che la natura sia la tua guida, che il canto degli uccelli ti ispiri, che la bellezza delle foglie che spuntano a primavera ti facciano pensare alla Rinascita della Natura e ti riempia di meraviglia e gratitudine. Ti auguro che le montagne si ergano maestose davanti a te, siano sempre un punto di riferimento come i valori della vita, che il mare ti doni serenità e salute, che il sole ti riscaldi con il suo luminoso abbraccio, che la pioggia ti rinfreschi e ti rigeneri. Ti auguro che tu possa camminare su questa terra con rispetto e gratitudine, che tu possa preservare la sua immensa bellezza per le generazioni future. Ti auguro che tu possa vivere in armonia con ogni creatura e apprezzare la sua unicità. e che la Natura ti benedica sempre con la sua saggezza e la sua bellezza senza fine. (Agostino Degas) art by_lietuciennica_ *********************** I wish that nature be your guide, that the birdsong inspire you, that the beauty of the leaves that sprout in spring make you think of the Rebirth of Nature and fill you with wonder and gratitude. I wish that the mountains rise majestically before you, that they are always a point of reference like the values ​​of life, that the sea gives you serenity and health, that the sun warms you with its bright embrace, that the rain refreshes and regenerates you. I wish that you can walk on this earth with respect and gratitude, that you can preserve its immense beauty for future generations. I wish that you can live in harmony with every creature and appreciate its uniqueness. and that Nature always blesses you with its wisdom and its endless beauty. (Agostino Degas) art by_lietuciennica_
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fashionbooksmilano · 8 months ago
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Rara Avis
Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane
a cura di Sofia Gnoli 
testi di Emanuele Coccia, Karen Van Godtsenhoven, Peter McNeil, Natsumi Nonaka e Simona Segre-Reinach
Marsilio Arte, Venezia 2024, 129 pagine, 17x24cm, ISBN 9791254632086
euro 24,00
email if you want to buy [email protected]
Di magia e metamorfosi parlano gli abiti e gli accessori protagonisti della mostra Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane, dedicata all’arcana corrispondenza che lega la moda al mondo ornitologico. In occasione dell’esposizione visitabile dal 24 aprile al 21 luglio 2024 alle Uccelliere Farnesiane sul Palatino, Marsilio Arte pubblica il catalogo Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane a cura di Sofia Gnoli, studiosa di moda e curatrice della mostra. Grazie alle ricche illustrazioni e ai testi di Emanuele Coccia, Karen Van Godtsenhoven, Peter McNeil, Natsumi Nonaka e Simona Segre-Reinach, il volume accompagna il lettore alla scoperta di una vera e propria ornitologia della couture, in un creativo e fantasioso dialogo tra mondo umano e mondo animale.
Inquietanti o benevoli, comunque metaforici, gli uccelli fanno parte del lessico delle apparenze sin dall’antichità. Pappagalli, aquile, struzzi e pavoni hanno periodicamente incantato cavalieri e regine, principesse e muse del gusto. Attraverso le stupefacenti creazioni di celebri e innovativi designer, da Dior a Gucci, da Jean-Paul Gaultier a Thierry Mugler, da Chanel a Schiaparelli, come una contemporanea Wunderkammer Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane racconta un percorso suggestivo che si snoda tra abiti-uccello visionari ed eccentrici e accessori piumati.
Apre il volume il contributo Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane della curatrice Gnoli, in cui un excursus storico sul rapporto tra moda e mondo ornitologico fa da spunto per un approfondito racconto della mostra e del percorso espositivo. La storica dell’arte Natsumi Nonaka in Le Uccelliere Farnesiane sul Palatino a Roma analizza questi due padiglioni gemelli che sorgono sul colle romano, ripercorrendone la storia e gli utilizzi. Livree da sogno. L’abito come luogo di metamorfosi è il saggio del filosofo Emanuele Coccia, una riflessione storico-antropologica sul rapporto tra moda, metamorfosi e mondo ornitologico. Karen Van Godtsenhoven firma Donne alate, moda e femminismo, testo in cui l’autrice indaga sull’immagine metaforica della donna-uccello come riflesso del fluttuante status del femminile nella società per le sue associazioni con purezza, sessualità, vizio, fragilità, morte, rinascita e immortalità. Segue il contributo Leggera come una piuma: la moda tra desiderio e disgusto dello studioso Peter McNeil, in cui viene affrontata la funzione sociale e culturale delle piume nel promuovere idee sull’abbigliamento e sul corpo umano. Volare alto. Verso un’industria più etica e responsabile è il testo di Simona Segre-Reinach che descrive la il progresso e le conquiste raggiunte nel campo della protezione degli animali impiegati nella moda, dagli uccelli a quelli da pelliccia. Completa il catalogo l’elenco delle opere in mostra.
10/05/24
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viunews · 1 month ago
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Arte e rigenerazione urbana, Farm Cultural Park e Civico 111 pronti ad intervenire sugli spazi per manifesti mortuari di Gela
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“Il Manifesto della Vita”, nuovo progetto di Farm Cultural Park e Civico 111, volge lo sguardo agli spazi destinati ai manifesti mortuari di Gela nell’intento di renderli mezzo di espressione artistica e rinascita creativa. Un progetto che prende corpo nell’ampio scenario di iniziative volte, da oltre un anno, a rigenerare la città di Gela attraverso l’arte e la cultura, come la seconda edizione…
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