#arte della rinascita
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 1 month ago
Text
Luce dalle Crepe: Una Scultura Che Parla di Resilienza e Bellezza Interiore. Una scultura che esprime la forza della fragilità e il potere della luce interiore che emerge dalle rotture della vita. Alessandria today
In un mondo in continua trasformazione, l'arte è uno degli strumenti più potenti per raccontare storie e suscitare riflessioni profonde.
In un mondo in continua trasformazione, l’arte è uno degli strumenti più potenti per raccontare storie e suscitare riflessioni profonde. La scultura nella foto è un’espressione magistrale del concetto di resilienza e bellezza interiore, rappresentando una figura femminile in posizione meditativa, con delle crepe attraverso le quali filtra una luce dorata. Questa immagine, che affascina e intriga…
0 notes
ilfildiarianna · 7 months ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Carrara .Via San Piero .Street art .La riqualificazione di una via . Via San Piero è stata al centro di una vera rinascita, diventando un polo attrattivo per moltissimi artisti della città e non solo, che hanno scelto di donare volontariamente la propria arte al progetto “Adotta un vicolo”realizzando oltre 30 murales e opere di street art.Ho fatto una foto 🖤
57 notes · View notes
lunamagicablu · 2 months ago
Text
Tumblr media
Madre donami il perfetto Equilibrio, Concedimi di accendere in me La Luce che ora nel mondo va spegnendosi. Fa che io sia Luce nel Buio E che la notte renda brillante in me il seme della Rinascita. Ynis Afallach Tuath art by Kitty Fields ************************* Mother give me the perfect Balance, Allow me to light in me The Light that now in the world is going out. Make me Light in the Dark And may the night make the seed of Rebirth shine in me. Ynis Afallach Tuath art by Kitty Fields 
11 notes · View notes
fashionbooksmilano · 1 year ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
I mondi di Gina Gina's Worlds
a cura di Chiara Sbarigia e Lucia Borgonzoni
Marsilio Arte, Venezia 2023, 192 pagine, 21,5x27,8cm, ISBN 9791254631263
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
La bersagliera, la fata turchina, la donna più bella del mondo, un simbolo della bellezza mediterranea, l’incarnazione della diva per eccellenza del cinema italiano, la testimone dell’Italia della rinascita, ma anche la fotografa, la scultrice, la pittrice. Una grande artista a tutto tondo: questa era Gina Lollobrigida. Irriverente, ironica, vulcanica, bella, la Lollo resta un simbolo dell’Italia nel mondo, non solo per essere stata una grande attrice, ma per aver deciso di confrontarsi anche con il mondo dell’arte. Possedeva una sensibilità artistica fuori dal comune e un grande amore per la vita: una vitalità che non l’ha mai abbandonata, una volontà incrollabile, oltre alla sua divorante passione per l’arte: tutte tessere molto importanti nella costruzione della sua carriera di attrice. Da icona del cinema italiano apprezzata ovunque ad accanita viaggiatrice dalla forte e carismatica personalità, nonché ambasciatrice FAO impegnata nel sociale con istituzioni come l’UNICEF e l’UNESCO. Il volume racconta la vita di questa grande artista attraverso le sue straordinarie fotografie, le affettuose testimonianze di Christian De Sica, Carlo Verdone, Gérard Depardieu, Alex Marshall, i testi critici delle curatrici e un saggio di Fabio Melelli.
08/11/23
25 notes · View notes
mancino · 3 months ago
Text
Tumblr media
Quando incontri una donna chiedile subito qual è il suo rapporto con l’autunno e, se lo adora, pensaci bene prima di provare a corteggiarla. Le donne che amano l’autunno sono impegnative, indipendenti, esigenti. Sono cadute come le foglie e hanno imparato i rituali antichi della trasformazione. Non è facile conquistarle e neppure tenersele strette, perché loro fanno così: in ogni gesto pesano l’anima, perlustrano le intenzioni, verificano la profondità del cuore. E se in qualcosa trovano o scoprono scarso valore, come gli alberi in rinascita… si distaccano o lasciano andare.
Gabriela Pannia
Art. da Pinterest
4 notes · View notes
mezzopieno-news · 1 year ago
Text
LA VALLE CHE SALVA I LIBRI DAL MACERO
Tumblr media
Salvare i libri dalla discarica, in un periodo in cui la carta rischia di essere sostituita dal digitale e la cultura sembra essere sempre più volatile.
Un’iniziativa nata nelle valli piacentine dove un gruppo di amici appassionati di libri ha deciso di costruire un’alleanza tra territorio e letteratura, creando un percorso che unisce alcuni Comuni della bassa val Trebbia in una filiera di rinascita del libro. Un sentiero dove dare la possibilità ai vecchi libri destinati al macero di tornare a vivere, di essere conosciuti, riscoperti, venduti, trasformati e valorizzati attraverso la nascita di piccole attività artigianali e artistiche di legatoria, grafica, fumetto, disegno e in generale di valorizzazione della cultura e del territorio, per riportare interesse in zone che hanno bisogno di essere ritrovate e non dimenticate, come i libri. Un modo per dare opportunità di lavoro ai giovani ma anche di salvare le collezioni di libri di privati che con le loro donazioni trovano nuovi spazi alternativi al macero.
La rete della ‘Valle dei libri’ è nata ad ottobre e comprende oggi 5 Comuni: Calendasco, Gragnano, Gazzola, Agazzano e Piozzano situati nella Val Luretta, che hanno messo a disposizione spazi e locali dove i libri donati stanno trovando posto. “L’idea è quella di caratterizzare ogni Comune con un genere; per esempio, nel castello di Rivalta confluiranno titoli di arte, architettura, design, a Gragnano, nell’ex cinema, troveranno posto libri di cinema, teatro, musica e danza” racconta Giangiacomo Schiavi, editorialista del Corriere della Sera ideatore del progetto insieme a Lanfranco Vaccari, già direttore del Secolo XIX.
___________________
Fonte: Libertà; con il gentile contributo di Giangiacomo Schiavi; foto di Bsr Gulluk
Tumblr media
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Tumblr media
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
10 notes · View notes
lunamarish · 1 year ago
Note
Quanto è potente Anselm Kiefer?
Credo che la potenza dell'arte sia un connubio perfetto tra soggettività e interpretazione, per cui la domanda è: cosa vogliamo leggerci nelle sue opere? La decadenza o la rinascita? La distruzione o la costruzione che ne viene dopo? Il fatto che usi materiali "naturali", cioè che provengono dalla natura, rende la sua arte più vicina alla concretezza, collegando fantasia e realtà, oppure è solo una sua interpretazione moderna del mondo?
Tumblr media
Everyone Stands under His Own Dome of Heaven rappresenta la figura dell'artista inserita in un vasto campo innevato, isolato da un emisfero trasparente. Il saluto nazista della figura è visibile ma schermato dalla cupola. Kiefer ha spiegato che la posa agisce come un "parafulmine" per la nostra attenzione, mentre la cupola ne limita il potere; questa combinazione dimostra la convinzione dell'artista che non esiste un unico sistema teleologico di credenze, come il cristianesimo o il marxismo, adatto a tutti gli esseri umani. Parlando di quest'opera, l'artista ha dichiarato: "Ogni uomo ha la sua cupola, le sue percezioni, le sue teorie. Non esiste un dio unico per tutti. Ognuno ha la sua, e a volte si sovrappone o si interseca con quella di un altro".
10 notes · View notes
viragfold · 2 years ago
Text
La rinascita di Leopold Bloom
Tumblr media
Tumblr media
Chiamata internazionale aperta agli artisti di tutto il mondo.
Il bellissimo borgo antico di Sant'Ilario, nell’Isola d'Elba (Toscana), con le sue stradine di granito arrampicate sulle verdi colline, si era gradualmente spopolato negli ultimi anni a causa dell’abbandono delle attività agricole, perdendo il suo sapere antico, a causa dell’avvento del turismo di massa. Ultimamente questo borgo ha finalmente iniziato un lento processo di rinascita grazie soprattutto all'Arte. Nel 2022, nell’ambito di un più ampio progetto di riqualificazione, che comprende sia il recupero dei terreni ormai abbandonati ed invasi dai rovi, che il miglioramento dell'accoglienza turistica, diciannove artisti hanno infatti donato alla comunità che popola il borgo una loro opera d'arte. I dipinti, le opere grafiche e le sculture pervenuti fanno ora parte della collezione di una galleria civica sita nel centro di Sant'Ilario. Questo grande avvenimento ha preso il via il 25 agosto 2022 con l’evento “Voltine, una visione contemporanea”, con il patrocinio del comune di Campo nell’Elba (LI), una mostra a cura di Nico Carone e Federica Frati, in cui le opere donate a Sant'Ilario sono state allestite per una sera nei tipici elementi architettonici del paese, le Voltine appunto, nuovamente illuminate per l’occasione.
Questo evento ha restituito a Sant'Ilario l’antico splendore per una sera, amplificando l’enorme bellezza di questo luogo attraverso la cultura. In questa occasione si è formato il gruppo “Voltine”, con lo scopo di realizzare ulteriori eventi artistico-culturali nell’ambito del paese. Per l’estate 2023 stiamo creando un evento basato sulla Mail Art, stiamo per cui chiedendo ad artisti di tutto il mondo di inviare una o più immagini sul tema della Rinascita. Le opere pervenute saranno esposte nell’ambito della mostra “Voltine 2023”, nuovamente a cura di Nico Carone e Federica Frati, e gli artisti saranno menzionati in tutto il materiale promozionale dell’evento.
Crediamo che la Mail Art possa aiutarci a ricostruire un altro tassello della nuova vita di Sant'Ilario. L'arte è energia creativa, cambiamento, è la via per rinascere.
Regolamento:
1) Non è prevista alcuna tassa di iscrizione, non ci sarà una giuria. 2) Le opere non verranno restituite. 3) Scadenza 24 luglio 2023 – fa fede il timbro postale. 4) Tecnica libera. 5) Devono essere presentati solo lavori originali. 6) Sul retro della cartolina è necessario indicare: nome/cognome, data, titolo, indirizzo postale e indirizzo mail. 7) E’ possibile, anzi consigliato, inviare più di un’opera, con un massimo di 5 opere, cm 10x15 minimo ciascuna. 8) Le opere dovranno pervenire in forma cartacea via posta al seguente indirizzo: Gruppo Voltine c/o Elisabetta Pelleriti, via degli alberi 80, fraz. Sant’Ilario, 57034 Campo nell’Elba, Livorno. 9) Si lascia libera scelta se spedire le cartoline direttamente affrancate o affrancarle in busta chiusa. 10) Le opere non dovranno avere contenuti pubblicitari, immagini o testi che possano nuocere ai fruitori, trattare tematiche che offendano la moralità, presentare contenuti xenofobi, pornografici o lesivi della dignità pena l’esclusione. 11) Voltine si impegnerà a dare il massimo risalto all’evento con un’esposizione nel borgo di Sant’Ilario del materiale ricevuto nel mese di agosto 2023 (data da definire a breve) 12) Come in ogni progetto di Mail-Art le opere conformi alle regole di questo bando verranno tutte esposte. 13) Le opere non verranno restituite e si intendono donate per entrare a far parte della galleria civica del borgo di Sant’Ilario, libere di essere usate, così come la loro immagine, per promuovere e documentare il progetto. 14) I diritti d’autore sulle composizioni, le immagini delle opere, i testi inviati resteranno comunque di libero uso da parte degli autori per ogni ulteriore utilizzo. 15) Le/i partecipanti, spedendo le loro opere, acconsentono automaticamente all’utilizzo dei propri dati personali, dell’opera e delle immagini dell’opera, inviate ai sensi e per gli effetti degli artt. 13 e 23 del D.L.gs. n. 196/2003, per l’eventuale loro pubblicazione su catalogo, stampa, web, social e per ogni altra iniziativa ufficiale utile a promuovere l’evento ed eventi successivi. 16) L’invio delle opere implica l’accettazione del bando in ogni suo punto.
"RINASCITA" - LINK
1 note · View note
carmenvicinanza · 2 years ago
Text
Yayoi Kusama
https://www.unadonnalgiorno.it/yayoi-kusama-la-principessa-dei-pois/
Tumblr media
Yayoi Kusama è la più importante artista giapponese.
Geniale e camaleontica, realizza installazioni tridimensionali, performance di body painting e dipinti che danno corpo al suo paesaggio interiore.
Un lavoro concettuale che porta avanti tematiche femministe con una tecnica mista tra minimalismo, surrealismo, art brut, pop art ed espressionismo astratto, accomunati dalla tecnica dei pois.
È nata il 22 marzo 1929 a Matsumoto in una famiglia dell’alta borghesia. Ha avuto un’infanzia difficile e travagliata segnata da grossi traumi psicologici. Fin da bambina, ha sofferto di allucinazioni visive e uditive, percependo un’aura particolare intorno ad alcuni oggetti e sentendo gli animali parlare.
Ha utilizzato l’arte per riprodurre ciò che faceva parte di questo mondo, cercando trasformarla in un antidoto.
Appassionata di pittura, veniva ostacolata in tutti i modi dai genitori, ha iniziato a ribellarsi al sistema, sognando di abbandonare il suo paese non appena ne avesse avuto la possibilità.
Nel 1958 si è trasferita a New York per seguire la sua musa ispiratrice, l’artista Georgia O’Keeffe.
Gli inizi non furono facili, l’arte era dominata dagli uomini e nessuna galleria era disposta a offrire spazio a una donna, asiatica e sconosciuta.
I suoi primi lavori sono stati la serie Infinity Net, grandi tele di circa dieci metri, astratte e molto colorate.
Durante tutta la sua carriera è stata subissata da atteggiamenti sessisti e razzisti da parte di colleghi, critici e galleristi.
Negli anni ’60 ha realizzato numerose performance, spesso provocatorie, in cui dipingeva con dei pois i corpi nudi dei partecipanti, facendoli “entrare” nelle sue opere.
Nel 1964 ha presentato alla galleria di Gertrude Stein One Thousand Boat Show, opera in cui ha sfidato il patriarcato attraverso innumerevoli forme falliche.
Una sua performance indimenticabile, nel 1966, portò scompiglio alla Biennale di Venezia dove si era presentata, senza essere invitata, gettando 1.500 sfere galleggianti nei canali della città come parte dell’opera Giardino dei Narcisi.
Dopo aver vissuto a pieno la vivacità delle avanguardie newyorchesi, nel 1973, è tornata in Giappone ritrovandosi davanti un mondo arretrato di cento volte rispetto a quello che aveva lasciato. I giornalisti connazionali la trattavano in modo freddo e infastidito, quasi fosse uno scandalo per il paese, questa brutta accoglienza, le ha procurato una forte depressione.
Dal 1977, ha scelto, volontariamente, di vivere in un ospedale psichiatrico, crea le sue opere in un atelier di fronte alla struttura.
Come donna e artista si è sempre male adattata agli schemi sociali, soprattutto in un paese tanto conservatore e contraddittorio come il Giappone. Nel suo percorso di sfida di genere nell’arte, non ha mai rinunciato a combattere le sue fobie, come quella per il sesso instillatale dai genitori, realizzando performance uniche su corpi di donne e uomini nudi.
Il 1993 ha rappresentato la data della sua vera rinascita, il suo lavoro è stato ospitato alla Biennale di Venezia per la quale ha realizzato un’abbagliante sala degli specchi con inserite delle zucche che sono diventate il suo alter-ego.
Da quel momento in poi, le sue opere sono state esposte nei più importanti musei del mondo come il MoMa di New York, la Tate di Londra e il National Museum of Modern Art di Tokyo.
Il grande pubblico ha iniziato a conoscerla grazie alla collaborazione con Peter Gabriel per il videoclip del brano Lovetown del 1994, in cui evidenzia tutte le sue ossessioni: pois, reticolati, cibo e sesso.
Nel 2012, grazie a Marc Jacobs, direttore artistico di Louis Vuitton, è iniziata una importante collaborazione con la maison francese per cui ha creato numerosi capi di abbigliamento, accessori, borse e scarpe che riportano gli ossessivi pois molto grandi e colorati oltre alle zucche e i nervi biomorfici, altri elementi caratteristici della sua arte.
Nel 2017 è stato inaugurato il Yayoi Kusama Museum di Tokyo, cinque piani che accolgono una collezione permanente, collezioni temporanee e le sue installazioni immersive.
Nel 2018, il regista Heather Lenz, ha realizzato il documentario Kusama Infinity, che mostra il percorso tortuoso della grande artista dallo spirito fragile, la cui costante è una sensazione di enorme solitudine.
Bisogna scavare nel suo passato remoto per trovare la chiave interpretativa del suo percorso artistico. Fin da piccola, soffriva di disturbi ossessivo-compulsivi e allucinazioni plurime, dovute a perpetrate violenze domestiche.
Yayoi Kusama ricrea, attraverso l’arte, le sue visioni come mezzo per dominarle, convertendo questa proliferazione minacciosa in una via di salvezza e fuga verso un’entropia liberatoria.
Pois e fiori giganti, reti, protuberanze molli e forme falliche. La riproduzione, moltiplicazione e aggregazione ossessiva di questo ristretto vocabolario di forme è la firma stilistica delle sue opere.
Sempre in bilico tra due estremi, ci parla del cosmo, dei pois, che riportano alla natura universale delle sue visioni allucinate e ripetitive, e poi, come se si staccasse dal suo corpo, si osserva dall’esterno e sente tutta la concretezza dell’ambiente sociale in cui è immersa.
2 notes · View notes
tempi-dispari · 2 days ago
Photo
Tumblr media
New Post has been published on https://www.tempi-dispari.it/2024/11/25/luca-amoroso-loscurita-degli-anni-90-portata-nel-2024/
Luca Amoroso: l'oscurità degli anni '90 portata nel 2024
Pensate a tutto ciò che di lento, oscuro e pesante hanno portato gli anni ’90. Ora aggiungete un azzeccato cantato in italiano e suoni a metà strada tra il lisergico, l’acustico e il caustico. Il tutto senza dimenticare la tradizione nostrana guidata dai Diaframma.
Ecco, siete quasi riusciti a visualizzare l’ultima fatico di Luca Amoroso.
Con il suo nuovo album “Gli Angeli Torneranno A Prenderci”, Luca Amoroso trasforma profondi dilemmi esistenziali in arte, guidando l’ascoltatore attraverso un viaggio musicale che esplora il delicato rapporto tra gli esseri umani, la religione e la loro stessa spiritualità. Attraverso undici tracce, Luca Amoroso intreccia testi complessi e significativi con arrangiamenti musicali che sanno essere tanto evocativi quanto emotivamente potenti. Ogni brano è costruito con una cura straordinaria per i dettagli, bilanciando perfettamente melodia e tematiche. 
La traccia di apertura, “Crocifiggetemi”, pone le fondamenta di questo viaggio spirituale. Partendo dalla sofferenza della crocifissione per arrivare alla rinascita, la musica riflette questa dualità con un arrangiamento intenso, alternando momenti cupi a impennate di luce sonora simboleggiando la liberazione. Con “Gli stessi giorni”, Luca Amoroso utilizza un arrangiamento ipnotico di chitarre acustiche amplificando il senso di monotonia e appartenenza a cicli ripetitivi. Questa atmosfera condensa l’alienazione descritta nel testo, rendendo palpabile il desiderio di una guida per spezzare quelle catene invisibili per esplodere in un ritornello dai toni grunge d’altri tempi.
L’apice emotivo arriva con “Dolore, Comprensione e Sangue”. Qui si evoca l’agonia e la speranza dell’episodio biblico a cui si ispira. Il mix è profondo e avvolgente, con un uso sentito e profondo della voce dell’artista che sa passare da accenti drammatici a toni quasi sussurrati, coinvolgendo l’ascoltatore in una sorta di cine-sonoro spirituale.
Canzoni come “Il tuo rossetto sul parabrezza” e “La lamentela delle quattro e un quarto” aggiungono una vena più intima e personale, affrontando temi universali come l’amore tossico e il tradimento. Gli arrangiamenti, in questo caso, si fanno più essenziali, enfatizzando i testi e creando un dialogo diretto con chi ascolta. L’album termina con “Apocalisse 18:33”, una traccia conclusiva che unisce tutti i fili tematici in una catarsi sonora. La chitarra elettrica torna protagonista e si mescola a una ritmica quasi mistica, evocando una fine che è al tempo stesso distruttiva e rivelatrice.
Con “Gli Angeli Torneranno A Prenderci”, Luca Amoroso offre non solo un’esperienza musicale stratificata, ma anche un invito all’introspezione e alla riflessione. Un album che colpisce l’anima con la stessa forza con cui accarezza l’orecchio.
Ascolta l’album
0 notes
multiverseofseries · 5 days ago
Text
Challengers: un altro colpo vincente per Luca Guadagnino
Tumblr media
Challengers, il film di Luca Guadagnino che mette in scena un intenso match tra tre splendidi personaggi interpretati da Zendaya, Josh O'Connor e Mike Faist.
il nuovo lavoro dell'autore di Chiamami col tuo nome riesce a regalare: un grande film che appassiona, riflette (e fa riflettere), offrendo allo spettatore coinvolgimento ed emozioni.
Tumblr media
Challengers: Zendaya, Mike Faist, Josh O'Connor in una scena del film
Lo fa per la cifra autoriale dello stesso Guadagnino, ancora una volta a fuoco, personale e compiuta, ma anche per le prove di un cast assolutamente in parte, del trittico formato da Zendaya, Josh O'Connor e Mike Faist, che si mettono al servizio della storia e dei rispettivi personaggi, modulando modi e tempi della loro interpretazione: i tre giovani attori vanno in sottrazione o attaccano a seconda delle esigenze narrative e dell'alternanza dei diversi momenti dell'evoluzione delle figure che portano su schermo, ideali players dell'incredibile partita a tennis che è risulta essere Challengers.
La storia di Challengers, come un grande match giocato colpo su colpo
Tumblr media
Challengers: Josh O'connor in una foto
È infatti una tirata partita a tennis a far da cornice alla storia di Challengers, una finale che vede lo scontro tra due giocatori che si conoscono da sempre ma in momenti di carriera molto diversi, quasi opposti. Il tutto sotto gli occhi attenti di Tashi Duncan. Tashi è un'ex giovane prodigio che ora si dedica a seguire il marito Art, uno dei due atleti impegnati sul campo, un grande campione in un momento di difficoltà dal quale la donna sta cercando di farlo uscire. Lo scontro con il suo avversario Patrick è parte di questo processo di rinascita, ma la strategia di Tashi per far risollevare la carriera del marito prende una piega inaspettata dovuta all'emergere del loro passato, dei rapporti interpersonali che si sono sviluppati tra tutti loro nel corso del tempo, lungo oltre dieci anni di conoscenza reciproca. Colpo dopo colpo, proprio come sul campo da tennis.
Personaggi o giocatori?
A tennis si gioca in due (o in quattro nel caso del doppio), ma la partita che si sviluppa per tutta la durata di Challengers è giocata da tre figure. Tashi, Art e Patrick non sono solo vertici di un triangolo amoroso, come erroneamente il trailer del film lasciava immaginare, ma qualcosa di più che si è andato a sviluppare, cambiare, evolvere nel corso delle loro vite. È, di base, un film di personaggi il nuovo lavoro di Luca Guadagnino, una storia costruita su di loro e che vanta un ottimo lavoro di scrittura in grado di fornire gli strumenti necessari al cast per tradurre su schermo, e rendere credibili e comunicativi i tre giocatori di questo incontro/scontro.
Tumblr media
Challengers: Zendaya, Josh O'Connor in una foto
È grandiosa e intensa Zendaya nell'incarnare l'ago della bilancia tra i due contendenti, sono eccezionali Josh O'Connor e Mike Faist a portare su schermo i due ex amici e due figure agli antipodi, al punto da essere definiti Fire & Ice, facendo riferimento all'impulsivo e imprevedibile Patrick in contrasto con il misurato e freddo Art.
Di ritmo, musica e montaggio
E poi c'è ritmo in Challengers. C'è dinamicità e palpito grazie ai tempi dello script, all'alternanza di piani narrativi, di modi e umori. Un cadenza data in scrittura che si riflette e concretizza nell'armonioso lavoro di costruzione audiovisiva messo in campo da Luca Guadagnino: montaggio, sonoro e musica si muovono in simbiosi per sostenere questo ritmo, per seguire i tempi e le svolte della storia assecondandola senza fagocitarla. E non è un caso se ho usato l'attributo armonioso per descrivere quel riuscito insieme che è Challengers, perché è fondamentale anche il lavoro sulla musica firmato da Trent Reznor e Atticus Ross, sempre più una sicurezza quando mettono la loro opera al servizio di una storia.
Tumblr media
Challengers: Zendaya, Mike Faist in una scena del film
Lo stesso dinamismo di scrittura e costruzione emotiva dei personaggi si riscontra nella componente tennistica: i segmenti di gioco non sono un mero accessorio, ma sono costruiti da Guadagnino con il medesimo piglio registico. Al netto di qualche forzatura che i conoscitori di questo sport noteranno, i passaggi dell'azione di gioco rappresentata su schermo sono riusciti e caratterizzanti dei diversi momenti di storia in cui vanno a collocarsi, con guizzi visivi che assicurano anche varietà, evitando monotonia e spiacevoli sensazioni di già visto. La qualità di Challengers è innegabile, ma sua efficacia narrativa altrettanto evidente. E ora dopo averlo visto ne sono sicura: la risposta di Luca Guadagnino a quel break subito è solida e decisa, un colpo vincente che gli assicura il controbreak e una nuova partita indiscutibilmente vinta della sua carriera dopo Chiamami col tuo nome.
Conclusioni
Non c’è solo Sinner a riportare l’attenzione sul mondo del tennis, ma anche Challengers di Luca Guadagnino, un gran film ambientato nell’ambiente di questo sport che ne sfrutta dinamiche e metafore per raccontare anche altro e concentrarsi sulla storia di tre personaggi forti, ben scritti e altrettanto ben interpretati. È un film di personaggi, Challengers, e vive delle prove dei suoi tre protagonisti Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist, ma anche dell’ottimo ritmo e lavoro visivo messo in piedi da Guadagnino, splendidamente supportato dal lavoro su montaggio e sonoro, oltre che dalla colonna sonora di quelle sicurezze del campo che sono diventati Trent Reznor e Atticus Ross. Un altro ottimo colpo messo a segno dal regista di Chiamami col tuo nome!
👍🏻
La scrittura dei personaggi e il ritmo dato alla storia.
Le prove dei tre interpreti Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist: tre splendidi giocatori di questa intensa partita.
La regia di Guadagnino, che gestisce e dosa i tempi e i modi della storia.
La musica di Trent Reznor e Attocus Ross.
Le sequenze di tennis, varie e mai noiose…
👎🏻
… pur con qualche forzatura che noteranno gli appassionati dello sport.
1 note · View note
viunews · 6 days ago
Text
Arte e rigenerazione urbana, Farm Cultural Park e Civico 111 pronti ad intervenire sugli spazi per manifesti mortuari di Gela
“Il Manifesto della Vita”, nuovo progetto di Farm Cultural Park e Civico 111
“Il Manifesto della Vita”, nuovo progetto di Farm Cultural Park e Civico 111, volge lo sguardo agli spazi destinati ai manifesti mortuari di Gela nell’intento di renderli mezzo di espressione artistica e rinascita creativa. Un progetto che prende corpo nell’ampio scenario di iniziative volte, da oltre un anno, a rigenerare la città di Gela attraverso l’arte e la cultura, come la seconda edizione…
0 notes
vorticimagazine · 9 days ago
Text
Al FLA Festival di Libri e Altrecose 2024, con Daniela Quieti
Tumblr media
L’Edizione del FLA Festival di Libri e Altrecose 2024 tenutosi come sempre a Pescara dal 7 al 10 novembre 2024, ha  riscosso anche questa volta, un grande successo di pubblico. Quest’anno la rosa degli eventi proposta è stata particolarmente ricca, per un totale di quasi 200 appuntamenti: tra letteratura, giornalismo, talk, reading, teatro, fumetto, danza, musica e... altrecose!Noi di Vortici.it abbiamo scelto di seguire per voi la presentazione dell’ultima fatica letteraria di Daniela Quieti(autrice già nota ai lettori di Vortici) dal titolo meraviglioso: FORSE L’ETERNITA’- Poesie (IBISKOS ULIVIERI), tenutasi lo scorso 8 Novembre c/o Sala Unione – Nuovo Spazio Fla.L’incontro è stato moderato da Vittorina Castellano:L’autrice Daniela Quieti, che ringrazio, mi ha poi concesso questa splendida intervista: 1. Forse l’Eternità. Perché hai scelto questo titolo? Qual è il tuo rapporto con essa? Ringrazio di cuore Annapaola Di Ienno, Direttrice Responsabile della rivista Vortici, per questa significativa intervista. Ho scelto il titolo “Forse l'eternità” per la mia silloge di poesie riprendendo il verso finale del componimento che chiude la raccolta. In questo nostro tempo attraversato da tante tragedie e incognite, nel quale la serenità del vivere sembra allontanarsi sempre di più, riavvicinarsi al mistero della trascendenza e dell’infinito mitiga i dolori dell’esistenza, riconcilia con la propria interiorità e con il mondo donando all’anima quell’anelito di eternità che manca al nostro essere temporaneo. 2. Come ti sei avvicinata alla poesia? Dalla giovane età sono stata esortata dalla famiglia e dagli insegnanti alla lettura, alla scrittura e al dialogo. I miei mi donavano libri nelle varie ricorrenze e mi piaceva sfogliarli ed elaborare le mie impressioni. Scrissi i miei primi versi su un piccolo quaderno di altri tempi con la copertina nera e i profili rossi, che custodivo in un cassetto come un tesoro. Con il trascorrere degli anni compresi quanto fosse gratificante riuscire a condividere con i lettori sensazioni ed emozioni attraverso il valore simbolico, fonico e suggestivo della parola scritta. 3. Che cosa ha ispirato questa silloge?Questa silloge di poesie è stata ispirata da riflessioni e interrogativi sullo smarrimento, la transitorietà, le contraddizioni e i timori che modellano il vivere del nostro tempo, custode del mutevole avvicendarsi delle stagioni e dei loro accadimenti voluti o imposti. L’impatto con una realtà incerta, caratterizzata da eventi distruttivi e disorientanti come le guerre, le pandemie, le migrazioni, l’intelligenza artificiale e i cambiamenti climatici, è tale da frantumare le sicurezze che si credevano raggiunte e pone nuovi dilemmi sulla ricerca di senso dell’esistere, chiamando a proiettarsi da una storia individuale in quella collettiva. Nel desiderio di riappropriarsi dell’armonia del creato e della sua interconnessione tra terra e cielo, illuminazioni universali di speranza e amore espandono la consapevolezza sia del dolore sia dell’attesa di una rinascita. 4. Arte e poesia, per te sono due facce della stessa medaglia? Credo che la Poesia sia una delle espressioni artistiche più significative perché evoca l’immaginazione, i sentimenti, lo stupore della natura circostante, esprimendo la consapevolezza di un’esperienza emotiva attraverso un linguaggio strutturato in relazione al suo significato, all’armonia e al ritmo, un “linguaggio universale d’arte e poesia, un diverso tempo per tracciare il giusto posto…” 5. Quale messaggio vorresti lasciare al lettore che leggerà questa tua ultima fatica? Nei miei anni d’insegnamento e nella mia attività giornalistica e sociale sono stata vicino alle coscienze e alle aspirazioni dei giovani e dei meno giovani. Questa nostra società, tanto in crisi quanto a valori, ha bisogno dell’onestà intellettuale e della migliore creatività per realizzare un futuro migliore. Esorto quindi soprattutto i giovani a essere partecipativi e ad avviarsi verso la formazione personale senza la fretta di un fragile successo ma con un solido rigore e con la conoscenza del passato, per capire meglio il presente in un accostamento fertile con i nuovi modelli culturali. Daniela Quieti: laureata in Lingue e Letterature Straniere, già docente di Lingua e Letteratura inglese, è giornalista, presidente dell’Associazione Logos Cultura, direttore editoriale dell’omonimo periodico e della Pegasus Edition. Cura rubriche di cultura e tradizioni per Radio Speranza e alcune testate. Ha conseguito diplomi di specializzazione linguistica e per l’attività di volontariato socio-sanitario. Ha pubblicato diversi libri di poesia, narrativa e saggistica. Partecipa attivamente a rassegne letterarie. Per le sue opere, anche tradotte in altre lingue, e per l’attività culturale ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali. Read the full article
0 notes
lunamagicablu · 25 days ago
Text
Tumblr media
Ti auguro che la natura sia la tua guida, che il canto degli uccelli ti ispiri, che la bellezza delle foglie che spuntano a primavera ti facciano pensare alla Rinascita della Natura e ti riempia di meraviglia e gratitudine. Ti auguro che le montagne si ergano maestose davanti a te, siano sempre un punto di riferimento come i valori della vita, che il mare ti doni serenità e salute, che il sole ti riscaldi con il suo luminoso abbraccio, che la pioggia ti rinfreschi e ti rigeneri. Ti auguro che tu possa camminare su questa terra con rispetto e gratitudine, che tu possa preservare la sua immensa bellezza per le generazioni future. Ti auguro che tu possa vivere in armonia con ogni creatura e apprezzare la sua unicità. e che la Natura ti benedica sempre con la sua saggezza e la sua bellezza senza fine. (Agostino Degas) art by_lietuciennica_ *********************** I wish that nature be your guide, that the birdsong inspire you, that the beauty of the leaves that sprout in spring make you think of the Rebirth of Nature and fill you with wonder and gratitude. I wish that the mountains rise majestically before you, that they are always a point of reference like the values ​​of life, that the sea gives you serenity and health, that the sun warms you with its bright embrace, that the rain refreshes and regenerates you. I wish that you can walk on this earth with respect and gratitude, that you can preserve its immense beauty for future generations. I wish that you can live in harmony with every creature and appreciate its uniqueness. and that Nature always blesses you with its wisdom and its endless beauty. (Agostino Degas) art by_lietuciennica_
6 notes · View notes
fashionbooksmilano · 7 months ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Rara Avis
Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane
a cura di Sofia Gnoli 
testi di Emanuele Coccia, Karen Van Godtsenhoven, Peter McNeil, Natsumi Nonaka e Simona Segre-Reinach
Marsilio Arte, Venezia 2024, 129 pagine, 17x24cm, ISBN 9791254632086
euro 24,00
email if you want to buy [email protected]
Di magia e metamorfosi parlano gli abiti e gli accessori protagonisti della mostra Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane, dedicata all’arcana corrispondenza che lega la moda al mondo ornitologico. In occasione dell’esposizione visitabile dal 24 aprile al 21 luglio 2024 alle Uccelliere Farnesiane sul Palatino, Marsilio Arte pubblica il catalogo Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane a cura di Sofia Gnoli, studiosa di moda e curatrice della mostra. Grazie alle ricche illustrazioni e ai testi di Emanuele Coccia, Karen Van Godtsenhoven, Peter McNeil, Natsumi Nonaka e Simona Segre-Reinach, il volume accompagna il lettore alla scoperta di una vera e propria ornitologia della couture, in un creativo e fantasioso dialogo tra mondo umano e mondo animale.
Inquietanti o benevoli, comunque metaforici, gli uccelli fanno parte del lessico delle apparenze sin dall’antichità. Pappagalli, aquile, struzzi e pavoni hanno periodicamente incantato cavalieri e regine, principesse e muse del gusto. Attraverso le stupefacenti creazioni di celebri e innovativi designer, da Dior a Gucci, da Jean-Paul Gaultier a Thierry Mugler, da Chanel a Schiaparelli, come una contemporanea Wunderkammer Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane racconta un percorso suggestivo che si snoda tra abiti-uccello visionari ed eccentrici e accessori piumati.
Apre il volume il contributo Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane della curatrice Gnoli, in cui un excursus storico sul rapporto tra moda e mondo ornitologico fa da spunto per un approfondito racconto della mostra e del percorso espositivo. La storica dell’arte Natsumi Nonaka in Le Uccelliere Farnesiane sul Palatino a Roma analizza questi due padiglioni gemelli che sorgono sul colle romano, ripercorrendone la storia e gli utilizzi. Livree da sogno. L’abito come luogo di metamorfosi è il saggio del filosofo Emanuele Coccia, una riflessione storico-antropologica sul rapporto tra moda, metamorfosi e mondo ornitologico. Karen Van Godtsenhoven firma Donne alate, moda e femminismo, testo in cui l’autrice indaga sull’immagine metaforica della donna-uccello come riflesso del fluttuante status del femminile nella società per le sue associazioni con purezza, sessualità, vizio, fragilità, morte, rinascita e immortalità. Segue il contributo Leggera come una piuma: la moda tra desiderio e disgusto dello studioso Peter McNeil, in cui viene affrontata la funzione sociale e culturale delle piume nel promuovere idee sull’abbigliamento e sul corpo umano. Volare alto. Verso un’industria più etica e responsabile è il testo di Simona Segre-Reinach che descrive la il progresso e le conquiste raggiunte nel campo della protezione degli animali impiegati nella moda, dagli uccelli a quelli da pelliccia. Completa il catalogo l’elenco delle opere in mostra.
10/05/24
9 notes · View notes
jacopocioni · 2 months ago
Text
Lo Struscio Fiorentino tra Il Bandino e San Marcellino
Tumblr media Tumblr media
Fotografia di Gianni Degl'Innocenti Balsicci Nel pomeriggio dell'ultimo sabato settembrino, sotto un sole ancora caldo e gradevole, la compagnia dello struscio si è riunita presso Villa Il Bandino, in quel di Gavinana. Sono molti gli strusciaioli che hanno deciso di ascoltare le parole del Maestro Luciano Artusi e di Lorenzo Andreacci che hanno illustrato la storia della Villa Il Bandino e della Grotta del Bandino. Storie antiche che percorrono il tempo sino ad oggi, famiglie e modifiche che hanno trasformato il volto della villa e della grotta. Aneddoti lontani ed esoterici riferimenti. Fatto sta che ancora oggi il fascino del luogo è vivo e la grotta si espone in tutta la sua antica bellezza.
Tumblr media
Fotografia di Gianni Degl'Innocenti Balsicci
Tumblr media
Fotografia di Gianni Degl'Innocenti Balsicci
Tumblr media
Fotografia di Gianni Degl'Innocenti Balsicci  
Tumblr media
Foto di Carlo Alberto Manetti Dopo una breve introduzione del Maestro Artusi e poi di Lorenzo Andreaggi sulla storia di Gavinana e di Villa Il Bandino è intervenuto anche il Narrator Cortese Franco Ciarleglio per spiegare lo stemma della famiglia Bandini. In seguito gli strusciaioli sono stati accompagnati, da due madonne, un messere e un frate munito di grossa croce in legno, tutti vestiti di abiti medioevali, alla grotta. Varcati due cancelli ci ritroviamo in un piccolo giardino, purtroppo piuttosto trasandato, sul cui fondo è presente la grotta.
Tumblr media
Fotografia di Gianni Degl'Innocenti Balsicci Qui Lorenzo, fine conoscitore della storia della grotta, ne ha raccontato il percorso nel tempo, le trasformazioni, l'architettura, la funzione ed infine le allegorie rappresentate, ed anche l'aspetto esoterico nascosto in queste allegorie.
Tumblr media
Fotografia di Gianni Degl'Innocenti Balsicci In origine semplice fontana costruita nel 1100 ed appartenne alla famiglia Baroncelli, passata poi nelle mani della famiglia Bandini fino alla morte dell'ultimo discendente Giovanni Bandini si trasforma poi in grotta ad opera della famiglia Niccolini. Prima a cielo aperto e poi chiusa da un soffitto affrescato come oggi si mostra. Un luogo dove rifugiarsi nelle torride giornate estive per trovare sollievo nel refrigerio dell'acqua nella vasca. .
Tumblr media
Alfeo e Aretusa
Tumblr media
Fotografia di Gianni Degl'Innocenti Balsicci Nella grotta sono raffigurate le 6 arti, tre per ogni parete laterale, mediante delle sculture di nani. Manca la statua che centralmente si ergeva sul basamento. Statua realizzata da Battista di Domenico Lorenzi, raffigurante Alfeo e Aretusa. Spostata, venduta, ed oggi esposta al Metropolitan Museum of Art di New York. Ed infine allegorie di sapore massonico rappresentanti l'evoluzione dell'apprendimento nell'esoterismo al cangiare del colore della pelle dei protagonisti.
Tumblr media
Fotografia di Gianni Degl'Innocenti Balsicci Tutto il gruppo si è poi spostato per raggiungere la chiesa di San Marcellino sita nell'omonima via facendo una breve sosta all'inizio della via dove c'è il tabernacolo a Santa Brigida. Qui il maestro Artusi ha spiegato la genesi, distruzione e rinascita dello stesso tabernacolo. Non sono mancati aneddoti tra cui quello dei brigidini di cui presto vi parleremo.       .
Tumblr media
Fotografia di Gianni Degl'Innocenti Balsicci La chiesetta di San Marcellino è molto piccola e sconosciuta ai più. Una chiesetta che è sopravvissuta al vandalismo della guerra, mantenendo la sua architettura unica in tutta Firenze, intatta. La chiesetta è privata e mantenuta in buono stato dalla famiglia che la possiede. Qui sia il Maestro che Lorenzo hanno raccontato la sua storia e le sue caratteristiche architettoniche.
Tumblr media
Fotografia di Gianni Degl'Innocenti Balsicci
Tumblr media
Fotografia di Gianni Degl'Innocenti Balsicci               Infine, prima di chiudere questa bellissima esperienza Lorenzo Andreaggi si è esibito per tutti noi in una vecchia canzone fiorentina dal titolo: "IN RIVA ALL'ARNO". Canzone che potete ascoltare qui sotto grazie al video di Carlo Alberto Manetti:
Tumblr media
Lo Struscio Fiorentino Read the full article
0 notes