#architettura contemporanea.
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Abu Dhabi: La Perla del Golfo Arabico. A cura di Alessandria today
Un'oasi di cultura e modernità. Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, è una città che unisce il fascino della tradizione araba con il dinamismo di una metropoli moderna.
Un’oasi di cultura e modernità.Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, è una città che unisce il fascino della tradizione araba con il dinamismo di una metropoli moderna. Situata su un’isola del Golfo Arabico, è nota per la sua straordinaria architettura, il patrimonio culturale e le attrazioni che attirano milioni di visitatori ogni anno. Un centro di eccellenza culturale e���
#Abu Dhabi#Alessandria today#Architettura#architettura contemporanea.#Arte e Cultura#attrazioni turistiche#avventura nel deserto#città futuristica#Cultura araba#Deserto#destinazioni esotiche#dinamismo economico#Emirati Arabi Uniti#esperienze uniche#Etihad Towers#Eventi culturali#Ferrari World#festival Abu Dhabi#Google News#Gran Premio di Formula 1#Grande Moschea dello Sceicco Zayed#hotel di lusso#isola culturale#italianewsmedia.com#Louvre Abu Dhabi#Mangrovie#Modernità#musei internazionali#ospitalità araba#patrimonio culturale
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CENNI DI ARCHITETTURA - di Gianpiero Menniti
PASSATO E PRESENTE
"La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri"
- cit. Gustav Mahler
S. Ivo alla Sapienza (arch. Francesco Borromini) - Roma, 1662
Teatro Politeama (arch. Paolo Portoghesi) - Catanzaro, 2002
#thegianpieromennitipolis#architettura#architettura moderna#architettura contemporanea#borromini#paolo portoghesi
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Monologue Art Museum: Un'oasi di quiete a Beidaihe
Il Monologue Art Museum di Beidaihe, in Cina, rappresenta un’oasi di pace e tranquillità in un contesto turistico vivace. Progettato dallo studio Wutopia Lab su ispirazione della pittura tradizionale cinese, il museo si presenta come un complesso di volumi monolitici racchiusi in un etereo recinto triangolare. Un’architettura suggestiva che invita alla contemplazione e alla fruizione dell’arte in…
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#architettura cinese#Beidaihe#danza#Monologue Art Museum#museo d&039;arte contemporanea#natura#pace#tranquillità#yoga
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Plastica
Materiali per l'architettura contemporanea
Chris Van Uffelen
Motta Architettura, Milano 2009, 256 pagine, 24x24cm, ISBN 9788861161078
euro 20,00
email if you want to buy [email protected]
In questi ultimi cento anni i materiali plastici hanno conquistato un ruolo importante nella nostra vita. La proliferazione di questi materiali di facile lavorazione è certamente conseguenza della loro capacità di assumere qualunque tipo di forma e di rispondere a una gamma infinita di funzioni. La plastica garantisce stabilità, flessibilità e durata. "Plastica" esplora le nuove tendenze dell'architettura contemporanea attraverso 64 progetti internazionali, edifici museali (come la Kunsthaus Graz di Spacelab), stravaganti installazioni artistiche (ad esempio la Front end D Tower di NOX) e templi dello sport come lo stadio di calcio di Barcellona (Foster + Partners).
20/04/24
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INCONTRO TRA ARCHITETTURA E CIELO
Scatto unico: palazzo simmetrico in Parma catturato tra due edifici su Viale Piacenza. Foto celebra l'armonia architettonica con traccia di aereo nel cielo
La storia dietro la mia foto a Parma C’è qualcosa di magico nel catturare l’armonia tra l’opera umana e la maestosità del cielo. Recentemente, durante una passeggiata nel cuore di Parma, mi sono trovato davanti a un’opportunità fotografica unica che non potevo lasciarmi sfuggire. Immerso nel centro della città, precisamente in una traversa di Viale Piacenza, ho notato un passaggio stretto tra…
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Contemporary Sunroom
Inspiration for a large contemporary concrete floor and gray floor sunroom remodel with a standard ceiling
#studio architettura versilia#large#interior design forte dei marmi#design studio forte dei marmi#villa contemporanea forte dei marmi#panarchitetti#interior design
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Pezzi di Pace di Felice Limosani per la Collezione Roberto Casamonti
E’ stata la prima installazione della Florence Art Week 2023 e oserei dire anche la prima vera e propria opera d’arte site specific di Felice Limosani. Continue reading Untitled
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Contemporary Sunroom - Large
Inspiration for a large contemporary concrete floor and gray floor sunroom remodel with a standard ceiling
#interior design#contemporary tuscan house#design studio forte dei marmi#pan architetti#villa contemporanea forte dei marmi#sun room#architettura contemporanea
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Wiik House di DTR_studio architects
La Wiik House, progettata dal team DTR_studio architects, è una moderna casa vacanze in Costa Del Sol, i cui confini tra interno ed esterno sono sfumati. Nel 2017, la stimata famiglia Wiik ha incaricato lo studio di architettura di progettare una seconda residenza per loro in Costa del Sol e di individuare un sito adatto nel vivace centro di Estepona, a Malaga. L'obiettivo era trovare un terreno che potesse ospitare la costruzione di una casa vacanze per una famiglia originaria di Oslo, Norvegia. La collaborazione si è basata su una comprensione reciproca dell'architettura e della vita così, il cliente, ha riposto la propria fiducia nello studio.
Il team DTR_studio architects ha individuato un appezzamento di terreno a forma di "U", con una casa esistente situata al centro. Questa configurazione si traduce in due facciate distinte orientate verso la stessa strada, ciascuna con una propria presenza indipendente. L'attenta configurazione implementata dagli architetti ha consentito una chiara distinzione tra le due unità distinte del programma abitativo: la residenza principale da un lato e un appartamento separato per gli ospiti dall'altro. La strada su cui si affacciano entrambe le facciate ha un significato minimo; quindi, le facciate proposte si integrano perfettamente nel contesto circostante, evitando qualsiasi attenzione palese, e dirigendo invece l'attenzione verso lo spazio interno.
Wiik House, il progetto
Il progetto si sviluppa intorno ai patii interni e al tetto, ispirati all'architettura araba che ha bisogno di essere vissuta, abitata e calpestata. L'uso della luce, dell'acqua e della vegetazione sono gli strumenti che danno senso al progetto. Verrà impiegata una vasta gamma di strategie di progettazione per integrare perfettamente la luce naturale nella composizione architettonica. Questi includono l'incorporazione ponderata di patii, scale-lucernari posizionati strategicamente e l'utilizzo di doppie altezze, tra le altre tecniche innovative. Gli architetti credono fermamente che ogni opportunità debba essere colta per sfruttare la luce ed elevarla a protagonista centrale del progetto. Il design della casa consente un orientamento strategico, facilitando il flusso ottimale della luce solare in tutto lo spazio.
La matericità del progetto abbraccia il concetto di “finiture sincere” selezionando con cura gli elementi che contribuiscono alla narrativa complessiva del progetto. I pavimenti in cemento lucidato collegano perfettamente aree diverse, creando un senso di unità e coerenza. L'uso strategico dei pannelli in legno massimizza le opportunità di archiviazione aggiungendo anche un tocco di raffinatezza allo spazio. L'introduzione di elementi in terracotta conferisce una caratteristica unica e distintiva, elevando il design a un nuovo livello. Infine, il soffitto funge da quinta facciata, valorizzando ulteriormente la composizione architettonica.
Architetti DTR_studio: Jose Maria Olmedo / Jose Miguel Vázquez Architetti collaboratori: Pablo Olmedo / Ruben Muñoz Crediti fotografici: Juanan Barros Read the full article
#architettura#architecture#architettura residenziale#Spagna#home design#summer house#casa contemporanea#interior design#DTR_studio architects
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interessantissimo convegno all'#oarm sull'#architetturairaniana titolo "il panorama dell'#architettura #contemporanea in #iran. grande scoperta di un paese dalle millenarie tradizioni culturali. due pagine piene piene di sketch a matita. seguirà scansione. #luke_giallo💛 #luke_blackandwhite🤍🖤 #roma #rome #italia #italy #fotoarchitettura #photoofarchitecture #foto #photo #pic #image #colore #fotocolori #fotoacolori #fotocolore #fotocolor #color #colors #colorphoto #casadellarchitettura #eventi (presso Casa dell'Architettura) https://www.instagram.com/p/CpiZ4UJMfpK/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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INSEGUIRE OPERE
La Triennale di Milano e la Fondation Cartier pour l’Art Contemporaine di Parigi hanno stretto una intensa collaborazione e allestiscono mostre di grande interesse. È il caso per esempio di quella di uno dei più grandi scultori contemporanei, Ron Mueck. La scorsa estate ho avuto modo di visitare la sua mostra alla Fondation del Boulevard Raspail e sabato scorso ho visitato la stessa mostra (con qualche variazione) alla Triennale. È sempre molto stimolante per me vedere una installazione d’arte allestita in due contesti diversi, poiché l’opera assume, inevitabilmente, sfumature diverse se non, addirittura, significazioni diverse. Mi era capitato di notarlo la prima volta con “La Venere degli stracci” vista al Castello di Rivoli e rivista al Louvre, così come con la celebre mappa del mondo (“Map”) di Mona Hatoum fatta di carbone arso vista al Beaubourg e rivista alla Fondazione Prada. E ancora con opere di Louise Bourgeois viste alla Tate Modern di Londra e riviste a Parigi. Questa volta è capitato con “Mass” il gigantesco cumulo di teschi umani che Ron Mueck ha posizionato nella Hall principale della fondazione parigina e ha riallestito al primo piano del Palazzo della Triennale. Nell’esposizione parigina i teschi (che sono enormemente più grandi di un teschio originale), complice la bella stagione, ma soprattutto l’architettura “trasparente” di Jean Nouvel, mi davano l’impressione di un gigantesco “divertissement”, scanzonato, dissacrante. La possibilità di vedere anche dall’alto l’installazione, i riflessi del sole e l’ombreggiatura del lussureggiante giardino della Fondation, facevano di “Mass” un gioco più che un “memento mori”. Non così a Milano dove, una cupa giornata d’inverno e la razionale,ma gelida architettura di Giovanni Muzio (1933), nonché l’occhieggiamento inquieto della Torre Branca dalla finestra, mi hanno fatto apparire l’opera come un cupo monito alla nostra vita terrena. È davvero incredibile come un “contesto” possa contribuire a determinare il senso di un’opera. Certo questo vale anche per il “Tondo Doni” regalo di nozze di Agnolo Doni a Maddalena Strozzi che probabilmente doveva stare a capo del letto e non su una parete degli Uffizi, ma a maggior ragione vale per le opere d’arte contemporanea. Come suggeritomi da un’amica (e dallo storico dell’arte Philippe Daverio), è meglio cimentarsi in esercizi come questo anziché infilarsi in un museo per vedere (molto superficialmente) migliaia di quadri che sono stati dipinti da migliaia di artisti in centinaia di anni a cui noi poi possiamo concedere solo uno sguardo distratto. Provate anche voi a inseguire un’opera d’arte (non importa quale e non importa dove) e l’arte vi apparirà per quello che veramente è, uno specchio profondo dove ritrovare o perdere noi stessi.
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"Milano, il cuore sospeso"Omaggio poetico ad Alda Merini: una visione della città che respira emozioni e storie. Recensione di Alessandria today
Un omaggio alla poetessa che ha trasformato la quotidianità in arte.
Poesia: Milano,hai tetti d’oro e strade di nebbia,un cuore di marmo e arterie di voci.Nel tuo ventre, si muovono i sognicome tram sotto una luna opaca. Eppure, tra le tue mura alte,si nascondono carezze e speranze,una mano che si tende,un sorriso dietro una tazza di caffè. Galleria, vetro e ferro,specchio di passi che non si fermano,mentre il Duomo svetta,più vicino al cielo che alla…
#Alda Merini#Alda Merini biografia#Alda Merini e il dolore#Alda Merini Milano#Alda Merini opere#Alda Merini stile#Alda Merini vita e morte#Alessandria today#dualismo urbano#Duomo di Milano poesia#Emozioni poetiche#emozioni urbane#Eredità Alda Merini#foto di Milano poesia#Galleria Vittorio Emanuele#Google News#immagini poetiche#italianewsmedia.com#la poesia del quotidiano#Milano come musa#Milano descritta in poesia#Milano nelle poesie#Milano poetica#omaggio ad Alda Merini#Pier Carlo Lava#poesia che celebra Milano.#poesia contemporanea ispirata#poesia contemporanea italiana#poesia di contrasti#poesia e architettura
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Bibliotheca Hertziana - Istituto Max Planck per la storia dell'arte, Juan Navarro Baldeweg- Enrico Da Gai, 2003 - 2012
Dal sito Open House Roma: "La Bibliotheca Hertziana riassume tutte le caratteristiche proprie alle più alte realizzazioni. Una magnifica architettura contemporanea che restituisce una lettura sofisticata delle preesistenze storico-artistiche. Audaci soluzioni strutturali e un'ingegneria elaborata appositamente per la salvaguardia dei resti della villa di Lucio Licinio Lucullo, rinvenuti nel corso degli scavi, hanno richiesto una cantierizzazione modello studiata per il centro storico di Roma. Un progetto complesso reso possibile grazie a un'esemplare collaborazione tra committenza e studi professionali europei. L'ingresso scenografico su Via Gregoriana è dominato dal "Mascherone", portale antropomorfo che un tempo consentiva l'accesso al giardino dell'adiacente Palazzo Zuccari."
Grazie mille, come ogni anno, al grande impegno di @openhouse.roma
#ohr23 #openhouseroma #bibliothecahertziana #istitutomaxplanck #baldeweg #JuanNavarroBaldeweg #enricodagai #dagaiarchitetti #palazzozuccari #roma #archiporn #architecture #architects #urban #quiriters #igerslazio #yallersroma #volgoroma #archidaily #architettura #architetti #architexture #architecturelovers #urbanlovers #archilovers #designlovers #fiafers #fiaferslazio
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SOT GLAS
Installazione sonora e luminosa di Ana Shametaj e Giuditta Vendrame, Trieste, Kleine Berlin.
Parte di "Spaziale. Ognuno appartiene a tutigli altri", Padiglione Italia alla 18. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia @labiennale-blog, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura curato da Fosbury Architecture.
spaziale2023.it
"Per la prima volta il Padiglione Italia è stato interpretato dai curatori come l'occasione per realizzare nuovi progetti-attivatori di azioni concrete a beneficio di territori e comunità locali. Fosbury Architecture ha individuato 9 stazioni, siti rappresentativi di condizioni di fragilità o trasformazione del nostro Paese, dove ciascun gruppo transdisciplinare è stato chiamato a intervenire.
La terza delle nove stazioni è Trieste dove il tema della coesistenza multiculturale viene analizzata lungo il confine italo-sloveno da Giudita Vendrame con Ana Shametaj.
SOT GLAS (sot dal friulano 'sotto' e glas dallo sloveno voce') è un'installazione sonora e luminosa che riattiva cinquecento metri di tunnel sotterraneo Kleine Berlin a Trieste: un rifugio antiaereo costruito durante la Seconda guerra mondiale (1943), luogo difensivo, oscuro come l'inconscio della storia collettiva delle comunità che hanno vissuto in questa regione di confine. Oggi la frontiera italo-slovena si manifesta per le comunità di migranti che in auto o a piedi lo attraversano come ultima tappa della rotta balcanica.
Sot Glas affronta e interroga la nozione di confine politico guardando alla musica come ad uno sconfinamento e ad un paesaggio. In questa regione di confine c'è una particolare ricchezza linguistica, che comprende le lingue ufficiali come l'italiano, lo sloveno, il tedesco, il friulano, ma anche molti dialetti, vernacoli e "nuove lingue" (arrivate anche attraverso la migrazione contemporanea). Dobbiamo ricordare come durante il periodo fascista, ci siano stati atti molto violenti verso la lingua e conseguentemente verso il canto, infatti durante questi anni era vietato parlare e cantare in sloveno. La nozione di confine politico viene qui messa in discussione attraverso l'utilizzo di canti popolari, in particolar modo quei canti di due più lingue intrecciate, che non sono stati storicamente archiviati perché considerati pratiche incoerenti, che sfuggono alla moderna costruzione dello Stato-nazione. I canti selezionati sono stati reinterpretati da un quartetto di voci femminili del territorio che ha performato in chiave contemporanea il repertorio popolare individuato. Nel soundscape sono presenti anche una tessitura di voci con impostazioni canore di provenienza diverse: Stu Ledi, gruppo vocale femminile della minoranza slovena dì Trieste, un coro di bambini e singole voci Pashto intonano landavs, brevi poesie di resistenza solitamente cantate dalle donne afghane, e una dolce ninnananna.
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Steinberg A-Z
a cura di Marco Belpoliti
Electa, Milano 2021, 584 pagine, 17 x 24 cm, ISBN 9788892821187
euro 42,00
email if you want to buy [email protected]
Pubblicato in occasione della mostra Saul Steinberg Milano New York (Triennale Milano, 15 ottobre 2021 – 13 marzo 2022), Steinberg A-Z si presenta come una raccolta enciclopedica contemporanea che analizza l’opera di Saul Steinberg nei suoi molteplici aspetti, dall’architettura al disegno, dal rapporto con Milano a quello con New York, alle mappe, all’epistolario con Aldo Buzzi, agli artisti che gli furono amici e compagni come Costantino Nivola e Alexander Calder, ma anche Alberto Giacometti e Le Corbusier. Il volume restituisce uno spaccato dell’universo di Steinberg, ricostruito attraverso un racconto plurale che coinvolge 31 autori coordinati da Marco Belpoliti. Gli scritti sono raccolti in una struttura composta da 22 voci -che spaziano da Architettura a Cartoons, da Ghirigori a Labirinto, da Milano a Romania– suddivise in sottovoci per un totale di 139 lemmi. Il desiderio è quello di restituire una visione sfaccettata ed inedita della personalità artistica e poliedrica di Saul Steinberg, il quale ha coltivato una molteplicità di dimensioni espressive, talvolta non ancora indagate, sempre caratterizzate da una capacità comunicativa davvero straordinaria.
Saul Steinberg nasce in Romania nel 1914 e studia per un anno filosofia presso l’università di Bucarest. Negli anni trenta pubblica i suoi disegni satirici nella rivista milanese “Bertoldo” e, poco dopo, i suoi lavori appaiono sulle riviste internazionali come “Life” e “Harper’s Bazar”. Le leggi razziali italiane contro gli ebrei lo costringono a emigrare negli Stati Uniti e, dal 1941, comincia a pubblicare su “The New Yorker”, avviando una collaborazione destinata a durare sessant’anni e firmando novanta copertine. Fin da subito il suo lavoro grafico è riconosciuto come vera e propria forma d’arte, protagonista di mostre in importanti musei accanto ad artisti del calibro di Arshile Gorki, Isamu Noguchi e Robert Motherwell. Questo periodo costituisce l’inizio di un intenso susseguirsi di esposizioni in gallerie e nei musei più prestigiosi, mostre americane ed internazionali. La straordinaria immaginazione di Steinberg gli permette di esplorare i sistemi sociali e politici, le debolezze umane, la geografia, l’architettura, la lingua e, naturalmente, l’arte stessa. Saul Steinberg si spegne nel 1999 a New York.
07/07/23
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Benvenuti a Mercer House – Il Futuro del Lusso a Uptown Dubai ✨
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