#antonio sicurezza
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periodicoirreverentes · 2 years ago
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MUSEO IRREVERENTES: “Lavoratore del porto” (1962)
Antonio Sicurezza (1905-1979)
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almanaquecaleidoscopico · 9 months ago
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Natureza morta com enchovas (1972).
🎨 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗦𝗶𝗰𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮
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oublimsart · 1 year ago
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Antonio Sicurezza
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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Marzo Donna: visite senologiche gratuite all’AOU di Alessandria
In occasione di Marzo Donna, il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria rinnova il suo impegno nella salute femminile con due giornate di visite senologiche gratuite su prenotazione.
In occasione di Marzo Donna, il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria rinnova il suo impegno nella salute femminile con due giornate di visite senologiche gratuite su prenotazione. L’iniziativa, promossa dalla senologa Maria Caterina Canepa in collaborazione con l’Associazione BIOS – Donne Operate al Seno, si terrà nelle giornate…
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primepaginequotidiani · 16 days ago
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PRIMA PAGINA Unita di Oggi sabato, 15 febbraio 2025
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italianiinguerra · 8 months ago
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Medaglie d'Oro della 2ª Guerra Mondiale - Sottotenente ANTONIO SANTANGELO FULCI - Solarino (Siracusa), 13 luglio 1943
Nome e CognomeAntonio Santangelo FulciLuogo e data di nascitaCatania, 25 settembre 1922Forza ArmataRegio EsercitoArmaArtiglieriaCorpo o specialitàReparto10º Gruppo artiglieriaUnitàbatteria di cannoni autotrasportata da 105/28GradoSottotenente di complementoAnni di servizio1940 43Guerre o campagneSeconda Guerra Mondiale (Invasione della Grecia)Luogo e data dell’eventoKm 27 strada…
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womenforwomenitaly · 2 years ago
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Giustizia Internazionale per donne vittime di stupri in Ucraina
Giustizia Internazionale per le donne vittime di stupri in Ucraina. Tavolo tecnico coordinato dal Ministero degli Esteri e Pari Opportunità sulla protezione delle donne, uomini e bambini vittime di violenza. Come assicurare alla giustizia internazionale i colpevoli dei crimini compiuti dall’inizio del conflitto.
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falcemartello · 3 months ago
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Vi svelo un segreto:
la necessità di inasprire le sanzioni al codice della strada non ha nulla a che fare con la sicurezza stradale, è infatti arcinoto che non è la durezza bensì la certezza della pena a ridurre i reati, o infrazioni che siano.
L’unica vera ragione di una tale e irragionevole riforma della normativa è consentire ai Comuni - da quasi due decenni privati di qualunque reale disponibilità finanziaria - di aumentare le entrate (e quindi sopravvivere) continuando a fare strage di multe. Tanto per capirci, solo nel 2024 le entrate per le amministrazioni locali sono state pari a 1,3 miliardi €, con incrementi variabili tra 20 e 45% su base annua nelle grandi città. Senza che vi sia, tra l’altro, alcuna trasparenza circa l’utilizzo di tali risorse da parte delle amministrazioni.
Detto in altre parole, quindi, la riforma del #NuovoCodiceDellaStrada altro non è che un provvedimento di austerità in purezza. Che scarica sui cittadini/automobilisti - specialmente quelli costretti a utilizzare spesso l’autoveicolo e/o residenti in città con trasporto pubblico da terzo mondo - i costi di mantenimento (rectius sopravvivenza) di enti locali sempre più poveri. Impoveriti cioè da politiche di tagli lineari e spending review che ne impediscono un funzionamento non dico efficiente, ma pure minimamente accettabile. Un compito che spetterebbe, almeno in teoria, allo Stato. Ma dal momento in cui vi siete bevuti la storiella che “non ci sono soldi” il resto è solo una logica conseguenza. Buon proseguimento.
Antonio Di Siena
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museoparticular · 11 days ago
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Bodegón con jarros, 1969 Antonio Sicurezza (1905 –1979) fue un pintor representativo del arte figurativo italiano del siglo XX colección privada
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spinmeround · 5 months ago
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Still Life With Pitchers, 1969 ~ Antonio Sicurezza
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curiositasmundi · 5 months ago
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In soli due giorni sono già centinaia le persone uccise in Libano dagli attacchi israeliani. Almeno 500 persone di cui 30 bambini e migliaia i feriti. Alla 79ima Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso a New York il tema è entrato di prepotenza nella discussione. Il padrone di casa, il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, si è rivolto all’Assemblea partendo proprio dal fatto che Gaza sia un “incubo” e che questa situazione non può che portare sempre più caos nella regione. Proprio come sta accadendo ora in Libano. «Dovremmo essere tutti allarmati da questa escalation». Ha continuato ricordando l’abominevole attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno, ma aggiungendo che «niente può giustificare questa punizione collettiva al popolo palestinese». Concludendo su un argomento spesso snobbato: l’impunità. Impunità che sembra dilagare per tutti coloro che violano il diritto internazionale, i diritti umani e le sentenze dei tribunali internazionali. Alle parole di Guterres, si sono accompagnate quelle di Josep Borrell. L’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha parlato di situazione estremamente pericolosa e preoccupante all’Assemblea delle Nazioni Unite. «Il mondo non può permettersi che il Libano si trasformi in un’altra Gaza», anche in questo caso sono i civili a pagare tutto il prezzo degli attacchi israeliani in termini di morti e di comunità distrutte. «È il momento di fare qualcosa. Tutti devono fare tutto il possibile per fare tutto questo, al fine di evitare che l’escalation continui in una guerra totale”. Le parole più dure sono state quelle del presidente turco Erdogan. ‘L’alleanza dell’umanità 70 anni fa ha fermato Hitler. Ora deve fermare Netanyahu” ha detto Erdogan intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e attaccando ancora Israele e il premier Benjamin Netanyahu. “A causa dei crimini commessi da Israele, Gaza si è trasformata nel più grande cimitero al mondo per donne e bambini”, ma anche il luogo dove ”muoiono i valori morali che l’Occidente dice di difendere”. Di tutt’altro senso sono state le parole del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, all’ONU. Sostenendo che questa guerra in Medio Oriente è stata iniziata da Hamas e Hezbollah, ma che sono stati uccisi migliaia di civili innocenti e che «È il momento che le parti si mettano d’accordo per una soluzione diplomatica». E poi si sono sentite le parole della Presidente del Consiglio italiana Meloni, che negli USA è stata premiata con il Citizen Awards 2024 dall’Atlantic Council (un Think tank statunitense che ha come scopo quello di promuovere la leadership americana e gli accordi internazionali basati sul ruolo centrale della comunità atlantica). La Meloni ha parlato all’Atlantic Council di come l’Italia sia accanto a chi difende la propria libertà e sovranità, “Non solo perché è giusto farlo, ma perché è nell’interesse dell’Italia e dell’Occidente impedire un futuro nel quale la legge del più forte prevale”. Senza dirlo esplicitamente ha sostenuto così sia la difesa dell’Ucraina, senza sé e senza ma, sia l’aggressione ai “terroristi” che Israele sta compiendo da ormai quasi un anno. Mentre all’Onu si alternano retorica e denunce, ci risuonano ancora nelle orecchie le parole di Marc Botenga, europarlamentare belga di The Left, che in aula a Strasburgo qualche giorno fa aveva chiesto ai suoi colleghi come potessero farsi portabandiera di valori come il diritto internazionale, la democrazia e i diritti umani, mentre l’Unione Europea continua a sostenere Israele. “Parliamoci chiaro, il massacro e il genocidio in corso laggiù sarebbe impossibile senza il sostegno dei paesi e dei governi europei… Perché quando sono i vostri alleati che commettono i crimini a voi va bene? Questa è l’Europa? Questi sono i vostri valori?”.
La guerra in Medio Oriente arriva all’Assemblea dell’ONU. Guterres: “Il Libano non deve diventare un’altra Gaza”
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periodicoirreverentes · 2 years ago
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MUSEO IRREVERENTES: “Torso femminile” (1973)
Antonio Sicurezza (1905–1979)Óleo sobre lienzoColección Privada
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colonna-durruti · 1 year ago
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" L''Orco volante"
20/12/'73 Operación Ogro
Non fu una decisione facile da prendere, ma alla fine le lunghe notti negli scantinati di Bilbao portarono a una scelta, basta comprimari, stavolta si mirava al bersaglio grosso, anzi al più grosso di tutti, perché rappresentava meglio di chiunque altro l'essenza del franchismo, perché destinato alla successione dell'oramai vecchio Franco e perché grosso lo era davvero l'ammiraglio Carrero Blanco, talmente grosso e spietato da meritarsi l'appellativo di Ogro (orco).
Da diversi anni ormai, la dittatura fascista del generale Francisco Franco è scossa da un crescente malcontento sociale, che trova nelle mobilitazioni operaie la valvola di sfogo nei confronti di quello che è diventato il più longevo stato europeo guidato da un esecutivo dichiaratamente reazionario e conservatore.
La lettura di quegli anni, propagandata dal regime, parlava infatti di una crescente tolleranza nei confronti dei conflitti sociali.
Al contrario però, mai come in quegli anni, Franco decide di attuare una feroce repressione contro tutti i suoi oppositori politici, concentrandosi con particolare accanimento sulla popolazione basca.
Dal 1961 fino alla morte del Caudillo, il Paese Basco viene sottoposto ben 9 volte allo stato di emergenza nel giro di neanche 13 anni, vivendo un totale di 4 anni e due mesi in condizioni di completa sospensione di ogni diritto civile fondamentale, con un potere di vita e di morte affidato alle Forze di Sicurezza dello Stato.
È in questo clima che Euskadi Ta Askatasuna decide di entrare in azione.
L'operazione dura quasi nove mesi e porta la firma del «Commando Txikia» di ETA.
I quattro giovani baschi ai quali è affidata l'azione cominciano a seguire le mosse dell'ammiraglio nell'aprile del '73, dopo aver affittato un seminterrato al n. 104 di calle Coello a Madrid, dove fingono di svolgere il mestiere di scultori.
Il lavoro si rivela però più lento e dispendioso del previsto, dal momento che impegna tutti i componenti della squadra nello scavo dalla casa fino al centro della strada, dove sarà sistemata la carica più grossa.
L'operazione, prevista per il 19 dicembre, viene posticipata al giorno successivo. Poco prima dell'ora stabilita, uno degli "scultori" parcheggia, in seconda fila una "Morris" carica di dinamite. Quando l'auto dell'ammiraglio raggiunge la zona "ideale", al segnale stabilito il contatto elettrico fa saltare in aria la macchina.
L'automobile di Carrero Blanco vola per sei piani, oltrepassa il tetto di un palazzo e finisce su un balcone interno al terzo piano. Le guardie del corpo, scese malconce dall'automobile di scorta finita contro un muro, non si rendono conto dell'accaduto per molto tempo, mentre i quattro "etarras" hanno tutto il tempo per fuggire in tranquillità dalla capitale.
Nei giorni successivi, il Partito Comunista e vari esponenti dell'opposizione antifranchista e democratica, parlarono di provocazione, di possibile azione di "ultrà" fascisti, poi, di fronte alla circostanziata rivendicazione dell'attentato da parte di ETA, di atto irresponsabile che avrebbe fatto il gioco del regime. La realtà fu che tutto il popolo spagnolo, e non solo gli abitanti di Euskal Herria, furono ben felicissimi della morte di colui che, a tutti gli effetti, si era dimostrato degno continuatore delle politiche del regime franchista.
Rispetto per i compagni di Txikia :
José Ignacio Abaitua Gomeza “Marquín”,
José Miguel Beñarán Ordeñara “Argala”,
Pedro Ignacio Pérez Beotegui “Wilson”,
Javier María Larreategui Cuadra “Atxulo”,
José Antonio Urruticoechea Bengoechea “Josu” e Juan Bautista Eizaguirre Santi esteban. “Zigor”)
Gora Euskadi Ta Askatasuna
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hopefulwizardcupcake · 9 days ago
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Meloni spiazzata cerca Trump, Tajani balbetta e Salvini fa il falco
Diplomazia. La premier ragiona fino all’ultimo su un volo per Washington e parla con Trudeau: “Lavoriamo con Usa e Ue”
Più Donald Trump alza i toni e più la destra di governo si sfarina, tra tentativi di scavalcarsi e messaggi contraddittori.
Nella serata di giovedì, dopo un vertice a Palazzo Chigi, la solita giornataccia di governo (con la condanna del sottosegretario Andrea Delmastro) e le varie dichiarazioni in ordine sparso, Giorgia Meloni medita addirittura di volare a Washington per la convention Cpac, kermesse dei Repubblicani americani che riunirà i conservatori da tutto il mondo e sarà la vetrina politica di Trump.
Al momento il programma dell’evento prevede un intervento di Meloni alle 19 (ora italiana) di domani e l’ipotesi più probabile è un video-collegamento di un quarto d’ora.
Ma già solo il fatto che la premier ragioni sulla partecipazione di persona (molto complicata, dovrebbe partire oggi e tornare subito, in vista degli impegni a Roma di lunedì) dà l’idea del messaggio che vuole trasmettere, sia agli alleati italiani sia all’Europa: ridimensionare Matteo Salvini, attivissimo sostenitore della linea dura trumpiana, e mostrarsi vicina al presidente americano nei giorni in cui l’Unione europea rivendica il suo ruolo nel tavolo di pace tra Russia e Ucraina, a costo di scontrarsi con Washington.
D’altronde la faccia da funerale mostrata da Meloni nel vertice convocato da Emmanuel Macron pochi giorni fa, lasciava intendere quanto poco credesse nello scontro tra Europa e Trump.
Proprio Macron sarà in visita alla Casa Bianca lunedì, mentre giovedì arriverà il premier inglese Keir Starmer.
Un viaggio di Meloni nel fine settimana per il Cpac sarebbe un modo per “bruciare” gli altri leader europei.
Ma intanto non banale è un passaggio avvenuto ieri: la presidente del Consiglio ha sentito il canadese Justin Trudeau, presidente di turno del G7.
Nel comunicato ufficiale, Palazzo Chigi cammina tra le uova, tra Casa Bianca e Ue, dimostrando però di non voler scaricare Zelensky:
“Il presidente del Consiglio ha ribadito che la priorità per l’Italia è la stessa del resto d’Europa, dell’Alleanza Atlantica e di Kiev, fare tutto il possibile per fermare il conflitto e raggiungere la pace”.
E perciò “l’Italia, insieme agli Stati Uniti e ai suoi partner europei e occidentali, lavora per una pace duratura in Europa, che necessita di garanzie di sicurezza reali ed efficaci per l’Ucraina”.
Chi ha molti meno obblighi istituzionali sulla materia è Matteo Salvini.
E infatti il leader leghista va dritto in sostegno a Trump, senza curarsi troppo dei rapporti con Zelensky:
“Condivido quello che sta facendo Trump per porre fine alla guerra e conto che smettano di sparare i cannoni e di morire le persone”.
Ancora: “Chi attacca Trump non fa un buon servizio alla pace. Non commento i giudizi, commento i fatti.
Trump in poche settimane sta facendo quello che né la Von der Leyen né Biden hanno fatto in anni. Spero che vada fino in fondo”. Altro che, come da versione di Palazzo Chigi, un tavolo comune.
Su posizioni ancora diverse è il forzista Antonio Tajani, di gran lunga il più distante dai toni trumpiani.
Il ministro degli Esteri non ne fa mistero: “Non devo commentare tutte le idee e tutte le proposte di coloro che parlano nel mondo – dice riferendosi alla provocazione di Salvini di assegnare a Trump il Nobel per la pace – Ognuno ha le sue idee, non fa parte della politica di governo o dell’accordo di maggioranza chi deve diventare premio Nobel”.
Per Tajani il ruolo dell’Europa è imprescindibile tanto quanto la tutela di Kiev:
“Abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere l’Ucraina. La trattativa dovrà vedere seduti al tavolo gli Usa, l’Ucraina e l’Ue. Finché Zelensky sarà presidente, le nostre interlocuzioni saranno con lui. Io ricordo che anche la vecchia amministrazione Trump lo sostenne”. E sembra ricordarlo, soprattutto, a Salvini.
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Antonio Marino: una vittima del terrorismo politico nell’Italia degli anni ‘70Il carabiniere ucciso a Milano da una bomba a mano nell’aprile 1973
Il 12 aprile 1973, a Milano, il giovane carabiniere Antonio Marino, originario di Vico Equense (Napoli), perse la vita in un tragico episodio di violenza politica.
Il 12 aprile 1973, a Milano, il giovane carabiniere Antonio Marino, originario di Vico Equense (Napoli), perse la vita in un tragico episodio di violenza politica. Marino fu colpito mortalmente durante una manifestazione del Movimento Sociale Italiano (MSI), quando una bomba a mano lanciata contro le forze dell’ordine causò la sua morte. L’attacco fu compiuto da Claudio Loi, figlio del noto…
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primepaginequotidiani · 16 days ago
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PRIMA PAGINA Unita di Oggi venerdì, 14 febbraio 2025
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