#anche se fuori allenamento
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Venerdì, va bene anche così
#fotografie#no reblog#pensieri#testa e cuore#corsetta#ricominciare#anche se fuori allenamento#mattine gelide ma che fanno bene
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In un Pokemon AU, da quali Pokemons sarebbero formati i rispettivi teams di Luca, Alberto e Giulia?
Tramite questa domanda purtroppo viene fuori la mia veneranda età (xD), quindi perdonami in anticipo se prenderò come riferimento (quasi) unicamente i Pokemon di prima generazione, che sono quelli a cui rimango più affezionata -- pur avendo giocato molto volentieri anche con qualche generazione successiva (Argento, Zaffiro, e Spada).
In ogni caso, mi sembra scontato dire che i Pokemon d'acqua sarebbero un must -- almeno uno per ogni loro team.
Cominciamo!
Luca -- Siccome mi piace associarlo a un Pokemon tenero e affettuoso come Eevee, penso che lo evolverebbe di sicuro in un Vaporeon. Poi sicuramente o un Wooloo, oppure un Mareep, come riferimento al suo ruolo di pastorello. Un Krabby/Kingler, magari ereditato da Lorenzo per la questione dell'allevamento di granchietti. Un Oddish -- sempre Pokemon teneri e coccolosi, non so se si nota (xD), e magari un Poliwag. E mi piacerebbe un sacco vederlo partire con l'allevamento e allenamento di un Dratini, così da arrivare all'evoluzione finale di Dragonite che aggiunge l'elemento del volo, della libertà a cui lui tanto aspira.
Alberto -- Qui si va su Pokemon un po' più "tosti", decisamente, quindi partirei innanzitutto con un bel Gyarados (non so se Alberto sarebbe così paziente da farlo evolvere a partire da un Magikarp, ma dettagli...). Anche un Blastoise, dando per scontato che il suo starter sarebbe quindi uno Squirtle. Uno Sharpedo, poi! Così c'è anche l'elemento buio. Andando sui Pokemon di lotta, secondo me sarebbe bello vederlo allevare un Primeape, dato che è un Pokemon aggressivo e impulsivo, una testa calda un po' come lui. Ma, secondo me, Alberto sceglierebbe anche qualche Pokemon un po' più "colossale", tipo un Machamp, o anche un Nidoking, o anche un Poliwrath, così rimaniamo sempre sull'elemento dell'acqua. Mi piacerebbe poi vederlo associato anche a un Pokemon di fuoco, sempre per la questione che Alberto ha un temperamento molto "caldo". Si troverebbe benissimo con un Arcanine, a mio parere. Essendo un Pokemon-cane, ti trasmette quel sentimento di lealtà/fedeltà che Alberto valorizza molto. E ovviamente anche un Pokemon elettrico, magari un Electabuzz.
Giulia -- Innanzitutto partirei con un bel Meowth, e successivamente un Persian, come chiaro riferimento a Machiavelli, essendo entrambi Pokemon-gatto. Poi un Ninetales, per l'elemento di fuoco che secondo me sarebbe predominante nel suo team, ma magari anche un Ponyta/Rapidash che aggiungerebbe così l'elemento della velocità. Sempre per la questione dell'elemento velocità/competitività, secondo me sarebbe azzeccato anche un Dodrio (le tre teste che rappresentano il Triathlon? xD) Poi la vedrei davvero benissimo con un Hitmonchan! C'è l'elemento di lotta, ma la vedo come una lotta più "razionale, controllata ed equilibrata" rispetto magari a una strategia più impulsiva e aggressiva che invece apparterrebbe a un allenatore come Alberto. Come altri Pokemon d'acqua, secondo me sceglierebbe un Goldeen, oppure uno Staryu, o anche un simpatico Horsea. Data poi la sua natura premurosa, magari sarebbe bello inserire nel suo team anche un Pokemon guaritore come Chansey.
Più o meno questa è l'idea che mi sono fatta io sui team -- tutti headcanon purtroppo limitatissimi dal fatto che mi sono quasi esclusivamente basata sulla Prima Generazione.
Grazie per l'ask! 💚
#my post#ask post#luca#pixar luca#luca 2021#luca headcanon#pokemon#pokemon au#pokemon team#luca paguro#alberto scorfano#giulia marcovaldo
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Era da un po' che avevo in mente di scrivere qualcosa, ma non l'avevo ancora fatto ed adesso sento che è arrivato il momento. Ho sempre amato scrivere, ma farlo in un posto dove forse qualcuno leggerà i miei pensieri mi ha sempre frenato un po'. Argh! il giudizio degli altri, il mettersi a nudo davanti a qualcun altro, l'essere giudicati, sono sempre state cose che mi hanno in qualche modo fatto desistere in molte cose. Mi sono sempre vergognato di voler mostrare quello che mi piace e molte cose sono sicuro che non le ho mai portate a termine, forse non le ho proprio mai iniziate, per colpa di questa sensazione di inadeguatezza che mi accompagna da tanto, forse troppo tempo. Oggi se scrivo queste cose, sono sicuro che è per merito della corsa. Non sono tra quelli che pensa che allacciarsi un paio di scarpe e uscire a correre sia un atto rivoluzionario che salverà il mondo, NO! In qualche modo però, per me, in questi tre anni e mezzo dove quasi ogni giorno metto su un paio di shorts e mi butto a correre in strada o sui sentieri, mi ha aiutato tanto a farmi tornare in quel mondo dove qualcosa forse si era rotto riuscendo piano piano a ricucire quello strappo. Se faccio due conti sono passati esattamente venti anni dalla mia ultima partita di basket. La ricordo come fosse ieri. Ero bravino, sempre nel primo quintetto, il play della squadra, mi allenavo tanto sia con quelli della mia età che con i più grandi, 3/4 ore al giorno, e non mi stancavo mai. Poi all'improvviso ho cominciato a soffrire la competizione, avevo paura di sbagliare i canestri facili. Ricordo che non prendevo i contropiedi, anche se me li sentivo nelle gambe, per paura di ritrovarmi da solo sotto il canestro e sbagliare. Piano piano questa cosa mi ha distrutto. Non ne ho mai parlato con nessuno e l'epilogo è stato quello di lasciare il basket e non fare più sport per quasi tutti i successivi venti anni.
Non so che cosa fosse successo o quale fosse stato l'evento scatenante, ma comunque sono contento adesso di poter tirare fuori questa cosa e per questo ringrazio la corsa. Si, perchè correre da solo per i boschi, scavare dentro in piena crisi, essere confortati dal proprio respiro in piena notte, vedere sorgere l'alba per incastrare l'ennesimo allenamento bruciagambe, mi ha fatto conoscere meglio me stesso o comunque quella parte di me che forse aveva bisogno di essere confortata.
Sicuramente è solo una mia suggestione, me la faccio andar bene comunque e anzi gliene sono grato.
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Comunque era un po' di tempo che non cercavo attivamente vestiti da comprare e santa pazienza, che nervoso ×_×
A parte i prezzi, vedere tutte queste modelle con le espressioni neutre tendenti all'incazzato a lungo andare mi mette angoscia. Raga, lo so che vi fanno indossare questi vestiti bruttissimi di tessuti improbabili che non hanno senso di esistere, capisco la vostra frustrazione, mica è colpa vostra, sarei incazzata pure io u_u Se poi aggiungiamo che i sistemi di ricerca e l'impaginazione in generale dei vari siti fanno pena e si devono vedere valanghe di roba che non ti interessa, per controllare se c'è qualcosa di valido, capitemi che alla 357esima faccia incazzata mi viene proprio male @_@
Io poi vorrei capire, come funziona questa cosa delle scollature di questi ultimi anni? Tra il girocollo da suora di clausura e le tette di fuori senza una spallina degna di questo nome non ci sono più le vie di mezzo? Io capisco che le persone con poche tette possono stare senza reggiseno e godersi il freschetto dell'aria sulla pelle, ma nel mio caso ho bisogno di un altro taglio e sarebbe carino nascondere il reggiseno senza imbaccuccarmi fino al mento. Perché fino a 4 o 5 anni fa trovavo dei vestiti decenti con una scollatura accettabile e dignitosa che copriva comunque le spalline del reggiseno e ora zero? Tutti a V a barca o girocollo. Che vi ha fatto la U che non la usate più? Ma anche una v minuscola guarda, che non arrivi fin sotto le sterno, già sarebbe gestibile. Santa polenta #_#
Per non parlare di quei cazzo di triangoli in cui dovrebbero finire le tette: raga no, non ci staranno mai, è inutile che fate finta di fare le taglie, non ci entrano >_<
Boh, io non so, sarà che sono fuori allenamento, ma il mondo della moda mi richiede molta fatica. Ci credo che poi la gente chiama l'armocromista @_@
#cose mie#in questi giorni#online è psicologicamente devastante ma finché ho il tutore non posso fare diversamente#poi chissà se riuscirò a indossare le cose con la spalla in riabilitazione ×_×#santa pazienza#sui prezzi sorvoliamo perché è da vomito
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Correre ancora
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Mi è venuta voglia di mettere giù qualche parola sulla corsa, solo perché ne ho voglia. Ho pescato una foto di 10/11 anni fa. Ero al Golfo dei Poeti, una gara di circa 40-45 chilometri, in Liguria. Potrei sbagliare, ma non ricordo nessuno che si presentò al via con le sole borracce a mano. Avevo un paio di short cortissimi, senza nemmeno un buco per un gel o che, e allora utilizzai 2 borracce; una per bere e un’ altra per permetterci dentro la spazzatura e i gel. Non so perché ma non avevo una cintura da mettere in vita. La mia tattica era semplice; le gare erano allenamento e vera gara al tempo stesso. Lasciando sempre tutto al caso e improvvisando, ho preso dei pugni in faccia colossali ma ho sempre avuto il piacere di riprovarci. Ma ora che ci ripenso, ora che continuo ad improvvisare, ma che non ho più i margini di efficacia di un tempo, continuo a divertirmi, a correre finché ne ho, senza tanti pensieri. In quegli anni corsi tutte le gare belle che per me avevano un senso. Penso al Gorrei, alla 3 Rifugi, ai tentavi falliti alla Royal, alla Trans d’Havet , alla Quadrifoglio, ma anche alle gare intorno al Bianco, a cui arrivai anno dopo anno, partendo dalla CCC e per poi concludere con l’ Utmb. Non c’erano troppe menate di stone, punti del caxxo e varie. Insomma facevi le corse giuste, e nel giro di un paio di anni arrivavi all’ Utmb. Soprattutto ho l’impressione, ma è giusto la mia impressione, che correvo per il gusto di correre una gara e non in funzione di un’ altra gara. Non sono qui a dire che sia giusto o sbagliato, ma trovo che alcuni perdano il gusto di vivere una gara, anche una gara che non sia qualificante per nulla, perché in cima alla lista c’è l’idea di andare ad un evento come Utmb o Lut. Da poco si è concluso lo Sciacche trail, una gara locale, in Liguria. Partecipai alla seconda edizione nel 2016. Ne ho un bel ricordo, corsi leggero e piuttosto veloce per i miei standard di velocità ah ah ah ! Con il livello che si è alzato tantissimo e la vecchiaia che avanza, credo che in futuro (in teoria) dovrei lavorare tantissimo per stare dentro le 6 ore di corsa. Ma allora andò bene.
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Questa foto è dell’ anno scorso. Sono all’ arrivo di Urma con Francesco, un amico marchigiano di Paco. Quel giorno con Francesco passammo un po’ di tempo insieme, poi ci perdemmo nella parte centrale degli infernali 50 e infine ci incontrammo di nuovo nel pomeriggio, sul crinale. C’era un’ aria bellissima e leggera, i colori erano splendidi, come se fossero tornati a brillare dopo le bastonate del sole. Io e Francesco parlavamo come vecchi amici. Ci siamo fatti delle foto e scambiati i numeri di cellulare. Ci sentiamo anche adesso, dopo quasi 1 anno. Spero di incontrarlo di nuovo ad Urma.
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Questa foto è di domenica scorsa; la mia prima mezza maratona a Rimini, a 45 anni. Devo dire che mi sono divertito e che Rimini fuori stagione è bellissima e nostalgica. È una mezza maratona su asfalto ovviamente, ma siccome sono abituato a ricredermi e a cambiare idea, ammetto che le corse veloci hanno il loro fascino. Non stavo benissimo ma ho imparato delle cose utili. Ad un certo punto ho pensato di riprendermi e di farla in 2 ore, che non è niente di speciale, ma poi è uscito fuori qualche acciacco, mi sono fermato in spiaggia dietro ad un bagno abbandonato, ho pisciato, ho parlato al telefono con mio padre e con Lele, e poi ho ripreso a correre gli ultimi 4 km. Nel frattempo mi avranno superato in 200/300 non saprei, c’era un casino assurdo e una quantità di spazzatura per terra senza senso. La cosa mi ha dato fastidio perché io cercavo i cestini e giravo con una bottiglietta d’acqua in mano, alternandola con la classica posizione in mezzo alle chiappe, comodamente stipata nei pantaloncini. Secondo me, che uno stia per vincere o che sia ultimo, non deve buttare niente per terra e non deve essere maleducato con nessuno. Stiamo facendo una cosa assolutamente ‘inutile’ cioè correre, ma essere educati e rispettosi è sempre importante ovunque. Questa settimana ho passato anche un paio di giorni con gli amici di Skialper a testare un po’ di scarpe da trail. Sono un outsider, nel senso che nella vita mi occupo di alberi e di prati da sfalciare, ma mi piace il modo serio e professionale con cui mi approccio a questi test. In quel momento sto facendo una cosa che va fatta bene, dove ci sono persone che raccolgono anche i miei feedback, per poi compilare una guida. C’erano anche dei pro, gente forte che è abituata a queste cose. Ho chiacchierato un po’ con tutti e sono stato bene. Anche 2 anni fa avevo fatto la stessa cosa con Paco, e oltre ad avere testato le scarpe e aver fatto foto, avevamo parlato di un sacco di altre cose, della vita insomma, che è fatta anche di corsa, ma anche di altro, come la musica, i sogni, le idee, le delusioni e gli amici. Già che ero in zona, nella west coast ligure, sono passato a trovare Ale nel suo negozio a Finale. Era da un po’ che non lo vedevo e il negozio è davvero figo. Ale è un po’ mago, mistico e saggio, chissà , e comunque tempo fa mi aveva fatto venire voglia di sandali da corsa. Così mi sono preso un paio di sandali per correre. È già che ho il vezzo dei cappellini, me ne sono preso uno della Ciele Athletics con dei colori da LSD ah ah ah ! Ale, che è più vecchio di me, e che ha una visione più ampia che giustamente dovrebbe avere chi è più vecchio, continua a correre e a sperimentare per il piacere di farlo. Delle gare ne ha le palle piene, forse anche della gente, ma ci sta. Io non lo so ancora. Ora ho i sandali e un altro ‘inutile’ e bellissimo cappellino. Correrò ancora un po’.
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Il Segreto della Salute: Guida Completa all'Alimentazione Fitness per una Vita Attiva e in Forma!"
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Siete pronti ad ottenere il massimo dal vostro corpo attraverso l'alimentazione? Se sì, allora siete nel posto giusto! In questa guida vi svelerò tutti i segreti su cosa mangiare per ottenere il massimo dalle vostre performance, migliorare la vostra salute e raggiungere i vostri obiettivi di fitness.
Sapete già che l'alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella vostra vita, ma spesso non sapete da dove cominciare o quali alimenti scegliere per ottenere i migliori risultati. Vi capisco, ci sono così tante informazioni là fuori, e molte di esse sono contraddittorie o confuse.
Ma non preoccupatevi, in questa guida vi spiegherò tutto ciò che dovete sapere in modo chiaro e semplice.
Per prima cosa, è importante capire che non esiste una dieta perfetta per tutti. Ogni persona ha bisogni nutrizionali diversi a seconda del suo peso, altezza, età, sesso, livello di attività fisica e obiettivi. Quindi, non pensate di poter seguire la stessa dieta del vostro amico o dell'atleta che vedete in televisione.
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La chiave per un'alimentazione sana ed efficace per il fitness è la varietà. Dovete mangiare una vasta gamma di alimenti che vi forniranno tutti i nutrienti di cui il vostro corpo ha bisogno. Ma quali sono questi alimenti?
In questa guida vi elencherò tutti gli alimenti che dovreste includere nella vostra dieta, come frutta e verdura, carboidrati, proteine, grassi sani, vitamine e minerali.
Ma non è sufficiente solo mangiare gli alimenti giusti, è anche importante conoscere le porzioni e il momento giusto per mangiarli. Vi insegnerò come calcolare il vostro fabbisogno calorico e come suddividere i pasti durante la giornata in modo da ottimizzare le prestazioni e il recupero muscolare.
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E cosa dire degli integratori? Sono necessari? Se sì, quali dovreste prendere? In questa guida vi spiegherò tutto ciò che dovete sapere sugli integratori e se sono utili per raggiungere i vostri obiettivi di fitness.
Infine, vi darò alcuni consigli pratici su come organizzare la vostra dieta e il vostro allenamento in modo da ottenere i migliori risultati possibili. Vi spiegherò come evitare i cibi spazzatura, come preparare i pasti in anticipo e come rimanere motivati durante il vostro percorso di fitness.
Insomma, questa guida sarà la vostra guida completa all'alimentazione per il fitness. Non ve ne pentirete!
Non vedo l'ora di condividere con voi tutte le mie conoscenze e di aiutarvi a raggiungere i vostri obiettivi di fitness. Siete pronti? Allora scaricate subito la guida e cominciamo insieme questo fantastico viaggio verso la vostra migliore versione.
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Introduzione:
Perché l'alimentazione fitness è così importante per la salute?
Cosa significa "fitness" e come si raggiunge?
Il ruolo dell'alimentazione nel raggiungimento dei tuoi obiettivi di fitness
Capitolo 1: Fondamenti dell'Alimentazione Fitness
L'importanza delle macro e micro-nutrienti per il tuo corpo
Come calcolare il tuo fabbisogno calorico giornaliero
Le differenze tra calorie vuote e nutrienti densi
Alimenti che dovresti evitare e perché
Come fare scelte alimentari sane anche quando sei fuori casa
Capitolo 2: Alimentazione Fitness per la Perdita di Peso
Come creare un deficit calorico per la perdita di peso
La verità sui carboidrati e le proteine
Cibi che ti aiutano a sentirsi sazio e soddisfatto
Consigli per la pianificazione dei pasti per la perdita di peso
Capitolo 3: Alimentazione Fitness per il Guadagno di Massa Muscolare
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Come creare un surplus calorico per il guadagno di massa muscolare
L'importanza delle proteine per la costruzione muscolare
Cibi che aiutano a costruire massa muscolare
Come pianificare i pasti per il guadagno di massa muscolare
Capitolo 4: Alimentazione Fitness per la Salute del Cuore
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Come l'alimentazione può aiutare a mantenere un cuore sano
Cibi che aiutano a ridurre il rischio di malattie cardiache
Consigli per una dieta a basso contenuto di sodio
Come mantenere un equilibrio sano di grassi buoni e cattivi
Capitolo 5: Alimentazione Fitness per l'Energia e la Performance
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Come l'alimentazione può influire sulla tua energia e prestazioni
Cibi che ti forniscono energia duratura e sostenibile
Come mangiare per aumentare la resistenza e l'endurance
Consigli per un recupero ottimale dopo l'attività fisica
Capitolo 6: Alimentazione Fitness per una Vita Sana e Longeva
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Come l'alimentazione può aiutare a prevenire le malattie croniche
Cibi che supportano la salute del cervello e del sistema nervoso
Consigli per una dieta anti-infiammatoria
Come mantenere un equilibrio sano di antiossidanti e nutrienti essenziali
Qual è la quantità di proteine di cui ho bisogno ogni giorno?
Posso mangiare carboidrati se voglio perdere peso?
Cosa posso mangiare prima e dopo l'attività fisica?
Quali alimenti aiutano a ridurre l'infiammazione nel corpo?
Posso mangiare cibi "spazzatura" ogni tanto e ancora mantenersi in forma?
L’alimentazione fitness è essenziale per il benessere del nostro corpo e della nostra mente. Non si tratta solo di mangiare cibi sani, ma anche di scegliere i nutrienti giusti per il nostro stile di vita attivo. Una dieta sana e bilanciata ci fornisce l'energia e la forza necessarie per affrontare ogni giorno con determinazione e vitalità. Quando mangiamo bene, ci sentiamo meglio, più forti e più sicuri di noi stessi.
Inoltre, l'alimentazione fitness è importante anche per la prevenzione delle malattie croniche come le patologie cardiovascolari, il diabete e l'obesità. La scelta di cibi nutrienti e salutari può aiutare a ridurre l'infiammazione nel nostro corpo, migliorare la salute del cuore e del cervello, e aumentare la longevità.
Infine, l'alimentazione fitness è un aspetto cruciale per il raggiungimento dei nostri obiettivi di fitness. Che tu stia cercando di perdere peso, guadagnare massa muscolare o aumentare la tua resistenza, una dieta sana ed equilibrata è la chiave per raggiungere i risultati desiderati. E non dimentichiamo che, quando si tratta di fitness, l'alimentazione rappresenta il 70% dell'equazione del successo!
Il termine "fitness" è spesso associato alla forma fisica e al benessere generale del nostro corpo. Ma il fitness è molto di più: significa raggiungere un equilibrio tra la salute fisica, mentale ed emotiva. Si tratta di avere un corpo sano e forte, ma anche una mente lucida e un cuore sereno.
Il raggiungimento del fitness non è un obiettivo facile da raggiungere, ma può essere ottenuto attraverso un lavoro costante e una disciplina ferrea. Significa impegnarsi ogni giorno nella cura del proprio corpo e della propria mente, attraverso l'esercizio fisico, la meditazione e una dieta sana ed equilibrata.
Per raggiungere il fitness, non esistono scorciatoie o soluzioni magiche: è necessario mettere in pratica un approccio olistico alla salute, che prenda in considerazione tutti gli aspetti del nostro essere. Solo così potremo vivere una vita piena, in armonia con noi stessi e con il mondo che ci circonda.
L'alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel raggiungimento dei nostri obiettivi di fitness. Non importa quanto ci alleniamo, se non mangiamo cibi sani e nutrienti, non riusciremo mai a ottenere i risultati desiderati.
Una dieta sana ed equilibrata ci fornisce l'energia e i nutrienti necessari per affrontare le nostre attività quotidiane, ma anche per sostenere il nostro corpo durante l'esercizio fisico. I carboidrati complessi, ad esempio, ci forniscono la combustione lenta di energia di cui abbiamo bisogno per svolgere attività ad alta intensità, mentre le proteine aiutano a riparare i muscoli dopo l'allenamento.
Ma l'alimentazione non riguarda solo i macronutrienti: anche le vitamine, i minerali e gli antiossidanti presenti nei cibi svolgono un ruolo fondamentale nella nostra salute e nel raggiungimento dei nostri obiettivi di fitness. Ad esempio, la vitamina C e il ferro aiutano a mantenere l'energia durante l'esercizio fisico, mentre il calcio e la vitamina D sono essenziali per la salute delle ossa.
Insomma, mangiare bene non solo ci fa sentire meglio, ma ci aiuta anche a ottenere i risultati che desideriamo. Se vogliamo essere in forma e in salute, dobbiamo prestare attenzione a ciò che mettiamo nel nostro piatto, scegliendo cibi nutrienti e sani. Solo così potremo raggiungere i nostri obiettivi di fitness e vivere una vita piena di energia e vitalità.
CAPITOLO 1
Capitolo 1: Fondamenti dell'Alimentazione Fitness
L'alimentazione è uno dei pilastri fondamentali del fitness, ed è importante capire come nutrire il nostro corpo per ottenere i migliori risultati possibili.
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L'importanza delle macro e micro-nutrienti per il tuo corpo
Le macro e micro-nutrienti sono elementi essenziali per la nostra salute. Le macro-nutrienti come carboidrati, proteine e grassi, forniscono al nostro corpo l'energia e i nutrienti di cui abbiamo bisogno per svolgere le nostre attività quotidiane e per l'esercizio fisico. I micro-nutrienti, invece, come vitamine, minerali e antiossidanti, svolgono un ruolo importante nella nostra salute generale.
Come calcolare il tuo fabbisogno calorico giornaliero
Calcolare il fabbisogno calorico giornaliero è importante per capire quante calorie dobbiamo assumere per mantenere il nostro peso o per perdere peso. Esistono diverse formule per calcolare il fabbisogno calorico, ma è importante considerare la propria età, il peso, l'altezza, il sesso e il livello di attività fisica.
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Le differenze tra calorie vuote e nutrienti densi
Le calorie vuote sono quelle provenienti da cibi che contengono pochi nutrienti essenziali per il nostro corpo, come bevande zuccherate, snack salati e cibi fritti. Al contrario, i cibi nutrienti densi forniscono al nostro corpo una vasta gamma di nutrienti, tra cui vitamine, minerali e antiossidanti, che aiutano a mantenere la salute generale.
Ci sono alcuni alimenti che dovremmo evitare, come quelli altamente processati e ricchi di zuccheri, grassi trans e sodio. Questi alimenti possono portare a problemi di salute come obesità, malattie cardiache e diabete.
Come fare scelte alimentari sane anche quando sei fuori casa
Anche quando siamo fuori casa, possiamo fare scelte alimentari sane. È importante pianificare in anticipo e portare con sé spuntini sani come frutta, frutta secca e barrette proteiche. Inoltre, quando si mangia fuori, è possibile scegliere opzioni più sane, come insalate, piatti a base di proteine magre e verdure.
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CAPITOLO 2
Capitolo 2: Alimentazione Fitness per la Perdita di Peso
La perdita di peso è uno dei principali obiettivi dell'alimentazione fitness, ed è importante capire come creare un deficit calorico per ottenere i risultati desiderati.
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Come creare un deficit calorico per la perdita di peso
Per perdere peso, è necessario creare un deficit calorico, ovvero consumare meno calorie di quelle che il nostro corpo brucia. È possibile creare un deficit calorico riducendo le calorie consumate o aumentando l'attività fisica. È importante creare un deficit calorico sano e sostenibile per evitare problemi di salute.
La verità sui carboidrati e le proteine
I carboidrati e le proteine sono importanti nutrienti che svolgono un ruolo chiave nella perdita di peso. È importante capire la differenza tra carboidrati complessi e semplici, e scegliere fonti di carboidrati sani come frutta, verdura e cereali integrali. Le proteine, invece, aiutano a costruire e mantenere la massa muscolare, che è importante per mantenere il metabolismo attivo.
Cibi che ti aiutano a sentirsi sazio e soddisfatto
Alcuni cibi possono aiutare a sentirsi sazi e soddisfatto per un periodo più lungo, riducendo così la fame e il desiderio di snack malsani. Questi cibi includono proteine magre, fibre, grassi sani e cibi a basso indice glicemico come frutta, verdura e cereali integrali.
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Consigli per la pianificazione dei pasti per la perdita di peso
La pianificazione dei pasti è un elemento chiave per la perdita di peso. È importante scegliere alimenti nutrienti, bilanciare i macronutrienti e tenere traccia delle calorie consumate. Inoltre, pianificare i pasti con anticipo può aiutare a evitare scelte alimentari malsane e a mantenere una dieta equilibrata e sostenibile nel tempo.
CAPITOLO 3
Capitolo 3: Alimentazione Fitness per il Guadagno di Massa Muscolare
Il guadagno di massa muscolare è uno dei principali obiettivi dell'alimentazione fitness, ed è importante capire come creare un surplus calorico per ottenere i risultati desiderati.
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Come creare un surplus calorico per il guadagno di massa muscolare
Per guadagnare massa muscolare, è necessario creare un surplus calorico, ovvero consumare più calorie di quelle che il nostro corpo brucia. Tuttavia, è importante creare un surplus calorico sano e controllato, evitando di aumentare troppo rapidamente di peso e di accumulare grasso corporeo.
L'importanza delle proteine per la costruzione muscolare
Le proteine sono fondamentali per la costruzione muscolare, poiché forniscono gli aminoacidi necessari per la sintesi proteica muscolare. È importante scegliere fonti di proteine di alta qualità, come carne magra, pesce, uova, legumi e latticini.
Cibi che aiutano a costruire massa muscolare
Alcuni cibi sono particolarmente utili per il guadagno di massa muscolare, come ad esempio quelli ricchi di proteine e di carboidrati complessi. Esempi di cibi che aiutano a costruire massa muscolare sono pollo, tacchino, pesce, riso integrale, patate dolci, legumi e frutta secca.
Come pianificare i pasti per il guadagno di massa muscolare
La pianificazione dei pasti è un elemento chiave per il guadagno di massa muscolare. È importante scegliere alimenti nutrienti, bilanciare i macronutrienti e tenere traccia delle calorie consumate. Inoltre, è utile suddividere l'apporto calorico in più pasti durante la giornata per favorire la sintesi proteica muscolare.
CAPITOLO 4
Capitolo 4: Alimentazione Fitness per la Salute del Cuore
Il cuore è uno degli organi più importanti del nostro corpo. Senza di esso, non potremmo vivere. L'alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel mantenere il nostro cuore in salute.
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Innanzitutto, è importante scegliere cibi che aiutano a ridurre il rischio di malattie cardiache. Alcuni degli alimenti che dovresti includere nella tua dieta sono frutta e verdura, cereali integrali, pesce e frutta secca. Questi cibi sono ricchi di antiossidanti e nutrienti che aiutano a ridurre l'infiammazione nel corpo e proteggono il cuore.
Inoltre, è importante mantenere una dieta a basso contenuto di sodio. Il sodio è presente in molti cibi, soprattutto quelli trasformati, eccesso di sodio può aumentare la pressione sanguigna, causando problemi cardiaci. Ridurre l'assunzione di sale e scegliere alimenti freschi e non trasformati può aiutare a ridurre l'assunzione di sodio.
Infine, è importante mantenere un equilibrio sano di grassi buoni e cattivi. Molti cibi contengono grassi saturi, che possono aumentare il colesterolo "cattivo" (LDL) nel sangue. Invece, dovresti cercare di includere nella tua dieta grassi "buoni" come quelli presenti nell'olio d'oliva, nell'avocado, nelle noci e nelle mandorle, che possono aiutare ad aumentare il colesterolo "buono" (HDL) e proteggere il cuore.
In sintesi, scegliere una dieta equilibrata con cibi sani e nutrienti è fondamentale per la salute del cuore. Assicurati di includere una varietà di alimenti e ridurre l'assunzione di cibi trasformati e ricchi di sodio. Con queste semplici modifiche nella tua alimentazione, puoi fare una grande differenza nella salute del tuo cuore e del tuo corpo in generale.
CAPITOLO 5
Capitolo 5: Alimentazione Fitness per l'Energia e la Performance
L'alimentazione è un elemento fondamentale per la tua energia e le tue prestazioni fisiche. Mangiare in modo corretto può farti sentire più energico, aumentare la tua resistenza e aiutarti a recuperare più velocemente dopo l'attività fisica.
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Ci sono molti cibi che possono fornirti energia duratura e sostenibile, come le verdure a foglia verde, le noci, i semi, la frutta fresca e i cereali integrali. Questi alimenti sono ricchi di nutrienti e ti aiutano a mantenere i livelli di zuccheri nel sangue costanti.
Se vuoi aumentare la tua resistenza e l'endurance, mangia cibi ricchi di carboidrati complessi, come la pasta integrale, il riso integrale, la quinoa e il pane integrale. Questi alimenti ti forniscono l'energia di cui hai bisogno per sostenere gli sforzi fisici a lungo termine.
Inoltre, per un recupero ottimale dopo l'attività fisica, è importante mangiare cibi che aiutano a ripristinare i muscoli e ridurre l'infiammazione. Le proteine magre, come il pollo, il pesce, le uova e il tofu, sono essenziali per la riparazione e la crescita muscolare. Gli alimenti ricchi di antiossidanti, come le bacche, le arance, i pomodori e i broccoli, aiutano a ridurre l'infiammazione e accelerano il recupero.
Per un'energia e prestazione al top, cerca di evitare cibi ad alto contenuto di zuccheri e grassi saturi, come i dolci, i fast food e i cibi fritti. Invece, scegli prodotti salutari e nutrienti che soddisfano i tuoi bisogni. Ad esempio, puoi optare per snack sani come frutta fresca, frutta secca, yogurt greco o hummus con carote e sedano. Assicurati di bere molta acqua durante la giornata, soprattutto prima, durante e dopo l'attività fisica. L'acqua ti aiuta ad idratarti e a mantenere l'energia necessaria per le tue performance fisiche.
Ricorda, una dieta equilibrata ed energizzante è un componente essenziale del tuo regime di fitness. Mangiare in modo sano e nutriente può aiutarti ad avere più energia, aumentare la tua resistenza e massimizzare le tue prestazioni fisiche.
CAPITOLO 6
Il capitolo 6 parla dell'importanza dell'alimentazione per una vita sana e longeva. Non è solo una questione di mangiare cibi salutari, ma di fare delle scelte che influenzano il nostro benessere fisico e mentale. È come costruire un castello, dove ogni mattoncino rappresenta una scelta alimentare fatta con cura e consapevolezza.
Ci sono cibi che aiutano a prevenire le malattie croniche come il cancro, il diabete e le malattie cardiache. E ci sono alimenti che supportano la salute del cervello e del sistema nervoso, come il pesce ricco di omega-3. Inoltre, una dieta anti-infiammatoria può aiutare a ridurre l'infiammazione nel corpo, che può essere collegata a molte malattie.
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Mantenere un equilibrio sano di antiossidanti e nutrienti essenziali è fondamentale per prevenire malattie e invecchiare bene. È importante anche fare attività fisica regolare, respirare aria pulita nei parchi e nella natura, e stare attenti a dove acquistiamo i nostri prodotti alimentari. Infatti, prodotti conservati male o scaduti possono causare problemi di salute.
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Vivere in grandi città come Roma, Milano o Napoli può rendere difficile trovare prodotti alimentari sani e di qualità, ma è possibile farlo con un po' di ricerca. È importante scegliere frutta e verdura fresca e di stagione, carne magra e pesce, e limitare il consumo di cibi trasformati e ad alto contenuto di zucchero e sale. Ci sono anche negozi specializzati e mercati locali che offrono prodotti di alta qualità. Ricordate, ogni scelta alimentare che facciamo può aiutare a costruire un futuro più sano e longevo.
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Bussola
Piccoli giochi, piccole ripicche. Chissà se reali o immaginarie. Di sicuro l'altra faccia del piacere. Il dispiacere. La sensazione di essere in guerra, con la necessità di studiare le strategie nemiche. Impalpalpabile verità o impalpabile menzogna costruita dalla mente?
Equilibrio troppo fragile, equilibrismo ad alta quota, senza rete di protezione.
Un allenamento, ti sei detta, prendila così. Qualcosa che riesce bene solo se c'è la giusta distanza. Eppure il fastidio e l'inquietudine ti si muovono dentro. E chiami in causa lo zodiaco, anche se dici di non crederci, per trovare solidità e concretezza dove invece regnano precarietà e foschia.
Sull'altra sponda c'è lui, il "lui" che non ti ha scelta ma che c'è sempre, con i suoi tempi e in un modo che non vuoi e che ti sta stretto, ma che è l'unica possibilità che ti è stata data di essere in relazione.
E ti chiedi se è questo quello che ti meriti: un gioco a lame nascoste, da un lato, e dall'altro un "sentirsi a casa" che non potrà mai essere.
Ti chiedi fino a quando val la pena di giocare ma, soprattutto perché non riesci a farti scivolare addosso questo gioco malsano. Perch�� non riesci a tirartene fuori, a non rimanerne toccata, anche se non ti senti coinvolta, anche se ti è chiaro che è una relazione anche un po' funzionale a tirarti fuori dalla merda in cui eri?
Forse è proprio questo che rode e consuma un po': ricordarsi, a suon di schiaffi, che l'incondizionatezza e l'immortalità del desiderio altrui sono chimere, miraggi che svaniscono non appena credi di riuscire ad afferrarli.
E non sai più come muoverti perchè, almeno tavolta, vorresti che il tuo orgoglio ne uscisse vittorioso, come un re in battaglia.
Eri in cerca di amore, ti saresti accontentata di tenerezza e piacere e invece, forse, ti trovi in campo di guerra.
E questo ti disorienta perchè non è questo che avresti voluto, non così presto, almeno.
La vendetta degli Arieti, dice lo zodiaco. Scemenze a cui aggrapparsi quando si fatica a trovare la chiave di lettura e la metacomunicazione non è contemplabile.
Teorie personali, direbbe la psicologia.
Perdere la bussola e la mappa, muoversi di notte in un territorio sconosciuto. Scambiare ombre per mostri e mostri per ombre e non sapere come procedere. SE procedere.
Il punto è la paura di perdere qualcosa. La domanda da farsi sarebbe:"Paura di perdere CHE COSA?". Il "che cosa" è la chiave di tutto, o meglio, è il valore che diamo al "che cosa" a determinarne il peso specifico.
Cos'è, quanto importante è e cosa si è disposte a perdere. E pensare che potremmo essere "felici". Una felicità a orologeria e col filo spinato, ma a suo modo, felicità.
C'è un abisso di differenza da lui e forse non sono mondi e situazioni comparabili.
Mi sto perdendo. Devo ritrovare il centro:me stessa. È la paura della solitudine che disorienta. Solitudine, mostro dai mille volti. Che spaventano e, solo a volte, attraggono.
Capire cosa voglio, cosa posso raggiungere e cosa sono disposta a perdere. Non la salute, non più, questo lo so già. Ma ora non so che fare e forse non agire è la strada migliore.
Forse si può decidere di "stare al gioco" del "misurarsi a vicenda" con leggerezza, sapendo che, se vale ancora la corrispondenza di bisogni, prima o poi ci si incontrerà di nuovo.
Forse non vale la pena di aspettarsi troppo dall'effimero e, forse, la solitudine non è mai scomparsa, si è solo nascosta in attesa di sbucar fuori di nuovo, ricordandoti che lei non ti tradirà mai.
Forse l'unica cosa di cui assicurarsi è non tradire mai se stesse, tanto da perdere la salute, perché nessuno vale quel tradimento e quella salute.
Ricentrarsi ed essere la bussola è la chiave. Il percorso poi si delineerà di conseguenza.
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Aaron Fotheringham: Lo Sport Estremo Senza Limiti su Sedia a Rotelle
Aaron Fotheringham è un atleta straordinario che ha ridefinito i confini dello sport estremo attraverso la disciplina del “WCMX” (Wheelchair Motocross). Nato con la spina bifida, una condizione congenita che lo ha costretto a utilizzare una sedia a rotelle dall’età di otto anni, Aaron non si è mai lasciato scoraggiare dalle sfide fisiche. Al contrario, ha trasformato le sue difficoltà in un’opportunità per eccellere in uno sport unico e spettacolare.
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Un Innovatore nello Sport Estremo
Fotheringham ha trovato ispirazione guardando suo fratello maggiore esibirsi in gare di BMX negli skate park. Fu proprio il fratello a incoraggiarlo a provare a utilizzare la sua sedia a rotelle nelle rampe. “Un giorno, mio fratello disse: ‘Sarebbe davvero bello se tu scendessi sulla tua sedia, vuoi provarci?'” racconta Aaron. Nonostante le prime cadute, non si è arreso e presto è riuscito a eseguire il suo primo trick su una rampa di quattro piedi. Quell’esperienza ha segnato l’inizio della sua passione per il WCMX e lo ha spinto a perfezionarsi in uno sport che unisce elementi dello skateboard e del BMX.
Record e Trucchi Impensabili
Aaron Fotheringham è la prima persona al mondo ad aver eseguito un backflip su una sedia a rotelle, realizzato a soli 14 anni. Questo risultato incredibile è stato seguito, quattro anni dopo, da un doppio backflip, che ha consolidato la sua reputazione come pioniere nello sport estremo. Non si è fermato qui: tra i suoi trick più spettacolari ci sono i 180 gradi “aerials”, i grind su rotaie e i giri su una sola ruota. Aaron sta attualmente lavorando a una nuova combinazione, nota come “flair”, che unisce un backflip a un aerial 180.
Per allenarsi, Fotheringham utilizza un metodo progressivo: prova i nuovi trick in una fossa di schiuma per minimizzare i rischi di infortuni, passa poi a un resi (una superficie più rigida ma ammortizzata) prima di affrontare le rampe normali. Questa preparazione meticolosa gli ha permesso di esibirsi in performance straordinarie, riducendo al minimo i pericoli.
Una Sedia a Rotelle Su Misura per lo Sport
L’equipaggiamento gioca un ruolo fondamentale nelle sue imprese. Aaron utilizza una sedia a rotelle WCMX progettata su misura da Box Wheelchairs. Leggera, resistente e dotata di sospensioni a quattro ruote, questa sedia è stata perfezionata con il contributo diretto dell’atleta per soddisfare le esigenze dello sport estremo. Grazie alle sospensioni avanzate, Aaron può eseguire atterraggi complessi senza compromettere la stabilità, rendendo possibile l’esecuzione di trick che si credevano riservati agli skater e ai rider di BMX.
La Vita nel Mondo dello Sport d’Azione
Nel 2010, Aaron si è unito al tour Nitro Circus Live, una serie di eventi itineranti dedicati agli sport estremi che lo ha portato in Australia, Nuova Zelanda, Europa e Stati Uniti. Durante questi spettacoli, si è esibito in trick incredibili, tra cui un salto da rampa a rampa di cinquanta piedi e il primo salto mortale in avanti al mondo su una sedia a rotelle, eseguito nel 2011 in Nuova Zelanda.
Fotheringham considera lo sport non solo una passione, ma un modo di vivere. “Non lo considero un allenamento,” spiega, “ma un modo divertente di vivere la mia vita.” Questa filosofia lo ha portato a competere anche in programmi televisivi di grande risonanza, come America’s Got Talent: Extreme, dove ha ottenuto il golden buzzer di Nikki Bella ed è arrivato secondo in finale.
Un Modello di Resilienza e Coraggio
Aaron è stato protagonista anche di altre esperienze significative al di fuori dello sport. Nel 2008, è apparso nel reality The Secret Millionaire, ricevendo una donazione di 20.000 dollari per il suo impegno e la sua dedizione. Nel 2009, ha lavorato come controfigura per il personaggio di Artie Abrams nella serie televisiva Glee. Questi traguardi testimoniano la sua versatilità e il suo impegno nel sensibilizzare il pubblico sull’importanza dell’inclusione nello sport.
Nonostante i numerosi infortuni, tra cui un gomito rotto, Fotheringham continua a spingersi oltre i limiti. Consiglia sempre di indossare un casco durante le performance e di adottare misure di sicurezza adeguate. La sua determinazione e il suo spirito indomabile sono un’ispirazione per chiunque, dimostrando che lo sport è un potente strumento per superare le barriere fisiche e mentali.
Un Esempio di Vita
Aaron Fotheringham, oltre a essere un innovatore nello sport, è anche un esempio di resilienza personale. Nato con una condizione medica complessa, ha subito ben 23 interventi chirurgici nel corso della sua vita. Nonostante ciò, ha saputo trasformare le difficoltà in opportunità, diventando una figura di riferimento nel mondo dello sport d’azione. Aaron, membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, è anche un uomo di grande fede e valori. Nel 2018 ha sposato Charlee Wilson nel Tempio di Las Vegas, Nevada, continuando a ispirare le persone con la sua storia.
Con il suo impegno e il suo coraggio, Aaron Fotheringham ha dimostrato che lo sport non ha limiti e che la passione può superare qualsiasi ostacolo. Grazie alle sue imprese, ha portato il WCMX a livelli mai raggiunti prima, rendendolo un simbolo di libertà e possibilità.
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Piccolo backup di alcune risposte che ho dato il 10 ott 2023 (quindi più di un anno fa) a delle domande su un app di dating
Ho scoperto da poco che: - mi piace uscire e stare con gente nuova a caso e fare serate semplici - l'ansia di quando sto male non l'ho ancora superata ma basta che mi calmo Quest'anno voglio davvero: - imparare a vivere e socializzare di più fuori dal contesto lavorativo La mia domenica tipo: - Riposo totale a letto - Vorrei: fare cose semplici tipo parco o altre robe non stancanti anche se dovrei mantenere un allenamento I piccoli piaceri della vita: - Cibo buono - Gente gentile - Complimenti inaspettati - Lenzuola pulite + doccia - Incontrare i levrieri La paura più irrazionale che ho: - Tornare a fare un lavoro che non mi piace solo per i soldi (ecco perchè non ne spendo forse) - Ipocondria Il modo migliore per conquistarmi è: - avere cose in comune non scontate e dirmele - parlarmi sinceramente - propormi di fare cose divertenti o uscite semplici Ho la certezza che: - C'è qualcosa che lega Fibonacci e la matematica agli alieni e i nostri corpi anima e forze invisibili Impazzisco per: - I Paramore e i Twenty One Pilots - Alcuni film - Alcune asiatiche lol Il mio punto forte è che so prendere confidenza subito, sono sincero e sarcastico ma serio in base alle situazioni, molto camaleontico Uno dei miei obiettivi di vita è: avere un disco di platino e saper cucinare e sopravvivere bene con le forze Una cosa inutile che ricordo è: i trucchi di un videogioco (GTA SA) Uscire con me è come andare ad una stand up comedy in giacca e cravatta Cose strane che so fare bene: ? Il miglior modo per chiedermi di uscire è: dirmelo in maniera simpatica tramite una battuta o semplicemente dirmelo Il primo giro al bar: lo offro io sempre Conosco il locale migliore in città per? Insieme potremmo fare di tutto salute permettendo
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Qualcosa di nuovo \\ Katsuki x Izuku (fan fiction)
Capitolo 1
Era il pomeriggio di Ferragosto, la città era completamente deserta. Tutti erano al mare, tranne Bakugo Katsuki. Si trovava nella palestra della scuola, messa a disposizione degli studenti per tutto l’anno. Spesso era un punto di ritrovo e solitamente lì si organizzavano partite di basket. Era un luogo molto frequentato, ma in quel moneto non c’era nessun altro a parte Katsuki. Era solo, faceva due tiri a canestro, come se non sapesse come impiegare il suo tempo, non voleva nemmeno allenarsi. Fuori solo il suono delle cicale e il sole cocente che rifletteva su ogni superficie lucida, come le finestre e i tetti delle macchine posteggiate. C’era una leggera brezza che entrava da fuori verso la palestra dall’ingresso con le due ante aperte. Katsuki faceva un tiro dopo l’altro, recuperando di volta in volta la palla e provando qualche palleggio.
La palestra era un ampio spazio, con il solito pavimento che emette quel suono acuto quando si corre con le scarpe da ginnastica. Aveva al centro un campo da basket con due canestri, e, essendo rettangolare, aveva il lato lungo occupato da gradoni per assistere alle partire, dal lato opposto all’entrata. In un lato corto, invece, era presente la porta per l’ingresso agli spogliatoi.
Katsuki era sovrappensiero. Aveva la fronte crucciata, non solo per lo sforzo dell’allenamento. Ormai da anni era sempre tormentato dallo stesso ricordo e da quella voce che lo chiamava. Ormai era un aspetto della vita quotidiana, ovvero che quando rimaneva solo, quel ricordo riaffiorasse alla mente più nitido che mai. Tuttavia il basket lo teneva abbastanza occupato da evitare che il pensiero sopraffacesse troppo la sua realtà presente.
Prese il suo telefono per controllare le notifiche: aveva qualche messaggio non letto da Kirishima, ma decise di non leggerli. Controllò le storie su Instagram e vide un selfie di Deku e la maggior parte dei suoi amici, come Kirishima stesso, Denki, Iida, Todoroki, Sero, Mina, e altri compagni. Erano al mare e sembravano felici. Non era geloso, allora perché aveva questa fitta allo stomaco? Qualcosa che aveva mangiato?
Decise di lasciare il suo allenamento e tornare a casa. Prese dalla strada più lunga, solo per evitare di passare vicino al lungomare, dove c’era la spiaggia e probabilmente i suoi amici. La città sembrava diversa illuminata dalla luce arancione del tramonto, che si rifletteva sulle finestre degli edifici. Il cielo sembrava un quadro di un pittore espressionista, con le nuvole arancio-rosa e i gabbiani. Ogni edificio e ogni strada davano l’impressione di essere così magici e Katsuki stava guardando. Se solo avesse potuto vivere la vita, senza questa perenne rabbia dentro. Dove ebbe inizio? Perché era sempre arrabbiato? Perché si sentiva sempre così solo? Per provare che era il più forte?
Quando arrivò di fronte casa sua, era già buio. Nessuna luce dall’interno, i suoi genitori non c’erano. Salì le scale fino in camera sua e iniziò qualche problema di fisica per tenere la sua mente occupata e per rafforzare la sua conoscenza del suo quirk. Era giovane, avrebbe dovuto stare fuori in giro con i suoi amici. Un altro problema risolto, cambiò pagina e ne iniziò un altro. Perché stava facendo fisica da solo nella sua stanza di sera, d’estate? Studiare era così importante per lui? Più importante di passare il tempo con altre persone? Risolse anche quest’altro problema. Era così veloce nel risolvere i problemi di matematica e fisica, che desiderò esserlo anche nel rispondere alle sue stesse domande.
Fiuuuuu Boom. Boom. Boom.
Lo aveva dimenticato: c’erano i fuochi d’artificio quella notte per Ferragosto. A lui piacevano: esplosioni e luci, come il suo quirk. Corse sul tetto di casa sua: era come una terrazza, ma vuota. Si posizionò sul bordo, dove c’era la ringhiera, su cui poggiò le braccia e poi guardò lo spettacolo di luci. Era bellissimo, ma aveva ancora quella strana sensazione dentro il suo stomaco dal pomeriggio, non riusciva proprio a liberarsene.
Fiuuuuu Boom. Boom. Boom.
Grazie alla luce dei fuochi d’artificio, vide due figure dirigersi verso di lui. Stavano agitando in aria le loro mani. Stavano davvero venendo per lui? Cercò di affinare lo sguardo: erano Izuku e Kirishima. Perché? La festa in spiaggia era già finita? Impossibile. Era noiosa? Impossibile. Perchè erano lì? Stavano fluttuando grazie ad Izuku che stave trasportando Kirishima con Black Whip. Stava quasi per ridere: erano ridicoli.
“Buonasera, Bakugoooo!” urlò Kirishima nell’instante in cui atterrò. “Kacchan!” disse semplicemente Izuku. Ancora, c’era qualcosa di sbagliato, un’ombra dal passato passò davanti agli occhi di Katsuki, ma lui agitò la testa, non voleva pensarci adesso. A dire il vero, non si era arrabbiato alla vista dei due, era solo curioso.
“Perchè siete qui voi due? Non c’era una festa con gli altri?” chiese semplicemente.
“Wow, non ci stai urlando in facia! Pensavamo che ci avresti ucciso per aver interrotto il tuo momento da protagonista!” rise Kirishima.
“È stata un’idea di Kirishima”, disse Izuku, “voleva sapere come stavi, così mi ha chiesto di portarlo qui per fare più in fretta. In più, non sapeva il tuo indirizzo”.
“Sei sempre a casa mia, Capelli Dimmerda!” urlò Katsuki.
“Cosa? Ma-“
“Sì, Midoriya. Era una bugia” confessò Kirishima. “Pensavo fosse più semplice con te”.
“Più semplice fare cosa?” Chiese Katsuki, anche se sapeva già la risposta.
“Di portarti con noi! Sappiamo che fai tutto il duro, ma alla fine ti piace la nostra compagnia! Dai, vieni con noi!” rispose Kirishima.
Perché Deku avrebbe reso ciò più semplice? Non volle chiedere. Anche Deku sembrava non voler commentare l’affermazione di Kirishima. Si guardarono negli occhi per meno di un secondo, ma abbastanza da capire che stavano pensando alla stessa cosa: perché Kacchan avrebbe cambiato idea più facilmente con la presenza di Deku? Kirishima sapeva qualcosa che loro non avevano realizzato su loro stessi?
“Non verrò con voi” disse Katsuki alla fine. “Buonanotte”, finì la frase entrando e chiudendo la porta alle spalle.
Kirishima ed Izuku non ebbero il tempo di dire nulla: si guardarono negli occhi. Non c’era nulla da dire, l’avevano invitato due giorni fa e la risposta era la stessa anche questa volta. Sapevano che Bakugo aveva bisogno di passare del tempo con qualcuno che potesse chiamare amico. Nessuno vuole stare da solo.
Katsuki era di nuovo in camera sua. Si lanciò sul letto, non voleva pensare che aveva appena rifiutato di andare con loro alla festa. Il fatto che sentisse il bisogno di quella compagnia gli provocò una fitta intensa allo stomaco. Non aveva bisogno di nessuno, stava bene da solo. Non aveva bisogno della carità di Kirishima e Izuku. Ma loro stavano genuinamente cercando di fargli cambiare idea, perché probabilmente sapevano cosa significasse sentirsi soli. Lui non era solo, giusto? In ogni caso, questi stupidi pensieri erano un inutile spreco di tempo, così spense la luce sul comodino e chiuse gli occhi. Non si era accorto che era ancora vestito per uscire.
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Oggi day off, nonché anche compleanno di papà. Mattinata in palestra, pranzo dell'ultimo minuto con P al sushi, in cui dire no ad un amica era scortese, soprattutto dopo 3 settimane di assenza e in cui un momento per noi alla fine ce lo meritavamo anche per recuperare la quotidianità in chiacchiere e racconti, ma che mi ha mandato poi in crisi per tutta la giornata, con tanto di lacrime e cattivi pensieri già nello spogliatoio a fine allenamento. Ed una volta arrivata a casa e sistemato, mi son messa a letto, piena e gonfia da questo pranzetto, accorgendomi che proprio oggi è pure la giornata del fiocchetto lilla e tutto questo mi è sembrata una grande ed immensa barzelletta, nulla per caso insomma!
Mi sono poi addormentata, un po' per la stanchezza ed un po' in vista del weekend full lavorativo, al risveglio ero ancora piena, così da mangiarmi giusto due foglie di insalata per cena e festeggiare mio padre con una fettina della sua torta richiesta rigorosamente con tanta pasta frolla. Ed ora sono qui, a letto, che volevo scrivere due paroline riguardo questa giornata, perché scrivere aiuta sempre e perché dicono che parlarne fa bene ed anzi si deve. E per come son fatta a volte penso proprio il contrario, che parlarne peggiori le cose, che faccia sentire ancora più pazzi, pronti ad essere giudicati, con quel dito puntato ed i commenti di chi non riesce a capire e comprendere. Ed anche chi ti vuole bene a volte non comprende, ed a volte ci provi a parlare, a tirar fuori l'argomento, a far capire che andare a pranzo fuori è un fottuto problema, soprattutto se prima ti sei allenata, se ci sono altri pasti liberi in programma, se non ti vedi, se se se..ma le frasi che senti ripeterti son sempre le stesse, chi fa battute, chi la mette sul ridere e scherza, chi prova a "consolare" ma fa solo peggio e non è nemmeno colpa loro. La colpa sai bene di chi è, di cos'è e tutto questo ti manda ancora più in tilt. Così si finisce per fingere che sia tutto a posto, lo si mette da parte e si fa passare un altra giornata
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Mi sono chiusa in me stessa, non esco più, non rispondo ai miei amici, non accetto inviti.
Sto male dentro, sto male a casa, sto male fuori. Più agosto si avvicina e più sono terrorizzata: non voglio rimanere intrappolata qui, con mia madre che distrugge anche l'ultimo briciolo di autostima che mi è rimasto. Non ce la faccio a sopportare ancora.
Sto mangiando poco nella speranza di dimagrire, anche se so che prima o poi dovrò fare un po' di allenamento per sbloccarmi da qualche fase di stallo.
Domattina mi peso... voglio capire a che punto sono.
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Selvatica - 39. Un pizzico di incoscienza
C'era un bel sole quel pomeriggio. Ante aveva deciso di portare Corinna al mare, dopo la mattinata passata a fare fisioterapia e allenamento. Se avessero avuto più tempo avrebbe preso un motoscafo e l'avrebbe portata a fare un giro in mare aperto, magari avrebbero pranzato su uno dei tanti isolotti disseminati lungo la costa. Ma aveva deciso di portarla in un posto altrettanto bello, non facile da raggiungere.
Si inerpicarono su un promontorio, imboccando un sentiero che iniziava a scendere sulla costa, tra la vegetazione rigogliosa. Corinna era radiosa. Più la guardava e più sembrava perfetta immersa in quella natura aspra e ruvida, ma piena di sentimento, poetica, stupefacente.
Non ci si abituava mai a tutta quella bellezza, lui non si abituava mai alla bellezza di Corinna. Ogni giorno gli sembrava di vederla per la prima volta, ogni giorno sembrava scoprire particolari meravigliosi. Come quella mattina, quando si era alzato e non l'aveva trovata nel letto ma in cucina con sua madre. Cercavano di comunicare a gesti ed erano così buffe, ma quell'immagine gli aveva scaldato il cuore al pari di come glielo scaldava il sorriso di Corinna. Lei gli aveva preparato la colazione con l'aiuto di sua madre e lo aveva sgridato per essersi alzato, perché avrebbe voluto portargliela a letto.
Anche lui avrebbe voluto portarla a letto e baciarla, e toccarla, e amarla lentamente. Corinna era felice, felice come non l'aveva mai vista. E anche lui era felice.
Sbucarono su un'altura. Da lì la distesa azzurra scintillava sotto ai raggi del sole, l'acqua cristallina era increspata dalla brezza leggera.
Corinna si riempì i polmoni di aria salmastra. «È meraviglioso.»
«Già.» Ante la prese per mano e la guidò verso una scala ricavata nella roccia, fino ad arrivare al limitare dell'acqua. Corinna si accovacciò per bagnarsi le dita.
«Deve essere bellissimo d'estate fare il bagno qui.»
«Perché aspettare l'estate? Facciamolo adesso un bagno.» Ante si tolse le scarpe.
«Scherzi?»
«No. Siamo qui adesso... l'acqua è bellissima, tu hai voglia di fare il bagno, facciamolo. Anzi, ho un'idea migliore. Buttiamoci da lì sopra.»
Corinna sollevò lo sguardo verso il costone roccioso che le stava indicando Ante. Rimase a bocca aperta, forse credendo che lui non dicesse sul serio. Invece lui era serissimo e per di più vedeva che oltre l'apparente timore anche lei era entusiasmata dall'idea.
«Sei pazzo.»
Ante allungò la mano verso di lei, il palmo rivolto verso l'alto in attesa. «Ti fidi di me?»
Corinna ebbe solo un attimo di esitazione, poi gli strinse la mano e insieme si arrampicarono sulla roccia, dal lato opposto rispetto a quello da cui erano arrivati. Non era altissimo, forse tre metri, e l'acqua sotto di loro era calma e placida, azzurro chiaro, li chiamava ammaliandoli con la sua bellezza.
Ante intrecciò le dita a quelle di Corinna. «Ti tengo.»
Si guardarono negli occhi. Ante leggeva nelle iridi marroni di Corinna una completa fiducia nei suoi confronti e una connessione senza pari, una connessione di intenti, di desideri. In quel momento, Corinna avrebbe assecondato tutte le sue follie e lui avrebbe fatto lo stesso. D'altronde era già successo, aveva assecondato la sua effrazione al giardino chiuso al pubblico a Milano. Ed era stato bellissimo.
Corinna lanciò un urletto quando i piedi si staccarono dal suolo. L'impatto con l'acqua fredda non fu così traumatico, ma li fece staccare. Ante sbucò fuori per primo e prese un bel respiro. Osservò Corinna uscire dall'acqua e ridere.
«È freddissima.» Si scostò i capelli bagnati dal volto e si avvinghiò a lui. «Ante, è stato pazzesco!»
Lui la strinse, tremava tutta e non riusciva a smettere di sorridere. «Sapevo che ti sarebbe piaciuto.»
«Voglio rifarlo.»
Sgusciò via dal suo abbraccio e nuotò verso la parte rocciosa che emergeva dall'acqua. Ante la seguì, disorientato e divertito dalla reazione di Corinna. «Aspetta!» le disse, ma lei cominciava già ad arrampicarsi per raggiungere lo spiazzo dal quale si erano gettati poco prima.
Lo aspettò in cima, i vestiti grondavano acqua e avevano formato una piccola pozza ai suoi piedi, si teneva le mani strette al corpo, infreddolita ma ancora desiderosa di sentire l'adrenalina di quei pochi secondi di vuoto, di percepire la forza di gravità attrarla verso il basso a una velocità crescente. E poi l'impatto con l'acqua, una spirale che li avrebbe risucchiati verso il fondo e poi spinti fuori.
Corinna gli prese la mano. «Sei pronto?»
Ante annuì. Pochi secondi, il vento sulla pelle bagnata lo fece rabbrividire, poi l'acqua li accolse di nuovo. Corinna lo baciò con trasporto, per poi aprire gli occhi e fissarlo. «Hai gli occhi dello stesso colore del mare.»
Lui sorrise. «Vuoi farne un altro?» Passò la lingua sulle labbra di lei, che scosse la testa e aprì la bocca per far sì che le loro lingue si incontrassero.
Uscirono, adagiandosi sulla roccia riscaldata dal sole. Si tolse i vestiti e li tolse anche a lei. Corinna si accoccolò al sole, la pelle bianca e delicata sembrava luminosa e eterea sotto i raggi caldi. Ante le accarezzò le gambe, baciandola sulla bocca, sul collo e lungo lo sterno. Sapeva di sole e mare. I capelli sembravano tentacoli avvinghiati al collo, alle spalle, al viso. Li scostò, sentendo le mani di Corinna che lo liberavano dagli slip bagnati e lo indirizzava tra le sue gambe. Ante si spinse dentro, abbassando la testa sulla sua spalla. Corinna gliela prese tra le mani, alzandola affinché potessero guardarsi negli occhi.
«Ti amo, Ante.»
Il tempo sembrò congelarsi. In quel momento Ante non poté dire niente, era così pieno di sentimento che le parole non riuscivano a venire fuori, sovrastate da quello che stava provando e che era la stessa cosa che gli aveva appena detto Corinna. Anche lui la amava, la amava così tanto che gli faceva male il cuore.
Gli occhi di lei si chiusero un attimo, reclinò la testa indietro, sotto le spinte di Ante. La guardò per tutto il tempo, le labbra socchiuse, i sospiri sommessi, non voleva perdersi neanche un secondo di lei, del suo piacere, dei loro corpi appiccicati. Si perse nei suoi occhi marroni, tra le sue gambe. Smarrì la ragione, ogni dubbio, ogni più piccola reticenza.
Rimasero in silenzio a fissare il mare, Corinna con le gambe incrociate e la schiena poggiata al petto di Ante, seduto dietro di lei, baciati dal sole che pian piano moriva oltre l'orizzonte e accarezzati dal vento.
«Vorrei poter stare tutta la vita così.»
Ante percepì un velo di malinconia nella voce. «Chi dice che non si può?»
«Le responsabilità. Il lavoro, l'università...»
«Anche qui ci sono i musei, sai.» Corinna si girò per guardarlo negli occhi, Ante le sorrise.
«Ma anche tu vivi in Italia.»
«Per adesso, poi chissà. Noi calciatori siamo nomadi. Alla fine tornerò sempre qui, nella mia terra. Se questo posto ti fa stare così bene potrebbe diventare anche casa tua.»
Corinna spostò la testa verso il suo braccio, tornando a guardare il mare, lasciandogli un bacio morbido sulla pelle. «Solo se mi prometti che saremo sempre così spericolati, che conserveremo sempre un pizzico di incoscienza.»
Ante sentiva il cuore martellargli nel petto e la malinconia che aveva sentito un attimo prima nella voce di Corinna si insinuò anche in lui. Non voleva che quel momento finisse. Poggiò la testa accanto a quella di lei. Non stava finendo niente e di momenti come quello ne avrebbero vissuti parecchi. Lasciò scivolare via quel sentimento e ne accolse un altro, la gratitudine. Ringraziò il destino che li aveva fatti incontrare.
«Corinna, ti amo anche io.»
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E nebbia ce n’era
Le maglie che ci mettevamo per giocare erano di cotone spesso e non elastico, ruvido, io vestivo quasi sempre la 12 o la 13, ed il colletto lo avevano tutte bianco, qualunque fosse il colore del resto.
Ed avevano i bottoni, a chiudere il colletto.
O li avevano avuti, se non altro, dipendeva un po’ dal ruolo che si giocava e da quante giornate erano già state giocate, dall’inizio della stagione.
I pantaloncini erano corti, appena sotto l’inguine, ed avevano le tasche, utilissime per il paradenti e per tenerci le mani quando faceva proprio freddo; erano quasi sempre bianchi anche loro, raramente blu; neri mai, che neri erano quelli degli All Blacks, la nazionale neozelandese, e nessuno avrebbe avuto l’ardire di suggerire un paragone, ed infatti anche le maglie non erano mai nere, mai ‘’tutte’’ nere, almeno.
I palloni poi.
I palloni erano di cuoio, di colore marrone chiaro, con le punte (sì, le punte, i poli, se preferite, perché il pallone era, ed è, un ellissoide, scaleno, per la precisione, più scure) e per quanto, ogni stagione, qualche marca se ne usciva con la novità di un pallone finalmente e totalmente impermeabile, se durante la partita pioveva, si inzuppava come una spugna ed il suo peso aumentava significativamente; in compenso bastava un poco di nebbia, o una spruzzata di pioggia, che aumentasse l’umidità dell’aria e diventava scivoloso come una trota viva.
Ci pensò la Mitre, una marca francese ed in Francia il rugby era una cosa seria, poi, a creare un pallone davvero resistente all’acqua, tutto bianco, a cui va riconosciuta la capacità di rifuggere l’acqua, insieme alla caratteristica di produrre meno attrito del grafene, della grafite: non lo avrebbe tenuto in mano nemmeno l’uomo ragno, nemmeno un geco con le sue piegoline palmari che lo fanno aderire ai muri.
E nebbia ce n’era, quelle sere di allenamento nella Padana, ed erba vera, nel campo: l’odore di campagna, di terra, fuori, e dentro lo spogliatoio, invece, l’odore di olio canforato la faceva da padrone.
E no, non sto a dirvi che tutto era più bello o più vero, ma che lo era per me sì, ve lo dico.
Avevo sedici anni, giocavo a rugby, lo avrei fatto ancora per tanto, e questo viaggio imprevedibile che si chiama vita era appena iniziato.
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Stiamo per chiudere definitivamente questo capitolo della nostra vita.
Stiamo per voltare pagina dividendo le nostre strade dopo un percorso tanto lungo quanto breve.
Non sono pronta, probabilmente non lo sarò mai, ma la mia mancata prontezza non basta per evitare che questo accada.
Posso solo sperare che la nostra storia abbia un ritorno, magari in futuro, magari in un’altro capitolo delle nostre vite.
Magari quando saremo entrambi nuovamente pronti ad investire completamente noi stessi in qualcosa che probabilmente ad oggi è troppo grande rispetto a noi.
Siamo cresciuti insieme ed è proprio per questo che non potrò mai dimenticarti né cercherò mai di farlo.
Devi scusarmi però, se cercando di andare avanti, lascerò qualche pezzo di me, di noi, lungo la strada.
Ad oggi io non perdo solo te.
Perdo un amico, un ragazzo, un sostegno, un papà , un complice, un amante e molto altro ancora.
Perdo i pranzi da tua nonna e le battute di tuo nonno.
Perdo i nomignoli di tuo padre e la gelosia delle tue cugine.
Perdo lo scodinzolio di Stricky ogni volta che mi vede da lontano e perdo la possibilità di essere la sua umana preferita dopo di te.
Perdo una casa, una camera, un letto e qualche cassetto della tua scrivania.
Perdo la possibilità di cucinare per due in quella cucina che troppo spesso ha assistito ai nostri litigi.
Perdo quella che per me è ed è sempre stata una seconda casa.
Perdo la possibilità di renderti e di vederti felice ma allo stesso tempo ti concedo il diritto di trovare la tua felicità al di fuori di me, perché la meriti.
In tutti questi anni mi hai dato e insegnato molto e sono sicura che tornerai a farlo.
Torneremo a crescere insieme quando la tua presenza non mi farà troppo male.
Quando il tuo starmi accanto non mi ricorderà più il vuoto che mi assale ogni volta che ti allontani da me.
Ho sbagliato tante cose in questi mesi, forse me ne sono resa conto troppo tardi o forse no, l’importante però è averlo capito.
Avrei voluto avere la possibilità di dimostrarti che potevo migliorare, potevo dimostrarti molto più di quanto non avessi già fatto però sono sicura di aver fatto del mio meglio, fino ad oggi.
Da domani le nostre vite saranno completamente diverse.
Dovrò imparare a convivere con la consapevolezza della nostra fine.
Questa notte però concedimi ancora un po’ di pace.
Questa notte permettimi di amarti come ho sempre fatto.
Lasciami piangere riguardando le nostre foto, i video, i messaggi e gli sguardi.
Perché alla fine sono quelli che fanno più male.
So per certo che i nostri occhi ne hanno sempre saputo e capito più di noi .
Sono sicura che almeno loro non smetteranno mai di guardarsi come fanno ora.
Sono sicura che se per caso, in una sera qualunque , dovessi incontrare il tuo sguardo tra la folla , mi guarderesti ancora come quel pomeriggio.
Quel pomeriggio freddo di febbraio che poi tanto freddo non era dentro casa tua.
Sono sicura che continuerai a gioire per ogni mio traguardo e a dispiacerti per ogni mio fallimento.
Sono sicura che ti chiederai ancora se ho mangiato o meno e io ti prometto che non salterò più nessun pasto, anche senza di te.
Ti prometto che riuscirò ad andare ad un ristorante senza dover chiedere a te cosa sarebbe meglio mangiare.
Ti prometto che riuscirò a completare un allenamento senza dover sentire il tuo “brava continua così”.
Ti prometto che non permetterò più a nessuno di amarmi come hai fatto tu, ed io da parte mia non riuscirò più ad amare nessuno come ho amato te, perché nessuno era mai riuscito a colpirmi così nel profondo , con nessuno ero stata così vulnerabile e non voglio più esserlo.
Ti prometto che cercherò di realizzare tutti i progetti che avevamo fatto insieme e se un giorno vorrai nuovamente condividerli con me, io ti aspetterò.
Ti aspetterò perché ad oggi, così come ormai più di un anno fa, io ho davanti a me quello che reputo l’amore della mia vita , il che è leggermente utopico per una ragazza di 17 anni, ma infondo lo sai che sono sempre stata una grande sognatrice.
Devo però mettermi da parte, per quanto male mi faccia, per permetterti di trovare quello che tu reputerai la tua metà, anche se non dovessi essere io a ricoprire questo ruolo.
Non dimenticarmi , non dimenticare ciò che abbiamo vissuto.
Ricordarmi come un bel capitolo della tua vita, perché io farò lo stesso.
Non rinnego nulla, nonostante il finale infelice, sono felice di aver vissuto tutto questo con te perché so che qualsiasi cosa accada non ci perderemo mai completamente.
In me ci sarà sempre una parte di te e spero che per te valga lo stesso.
Ricorda: mi troverai per sempre ad un passo da te, pronta a sostenerti.
Ricorda anche che i sassolini nel mondo non sono ancora finiti e che noi, prima o poi, riusciremo a riempire quel barattolo e dare finalmente un senso a quei due nomi scritti nella lettera del nostro primo mese insieme.
Sei speciale;
Per sempre tua.
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Devo lavorare anche a cena e sono stanco. È una stanchezza che non ho mai provato e vi giuro che di lavoro duro ne ho fatto parecchio.
Anni fa mi alzavo alle sette, 4 ore di lezione, poi un panino e a lavoro in birrificio, poi un panino e allenamento di squadra fino alle 23, casa, doccia, riposo, e di nuovo da capo. Mai un problema.
Oggi lo spezzato mi uccide e lavorare in cucina mi deteriora dentro e fuori, pur amando il lavoro. Ogni giorno sento quella stanchezza estrema, i dolori ai piedi e alle gambe, sento le ginocchia cedere e a volte lo fanno pure togliendomi l'equilibrio. Le mani mi dolgono praticamente sempre e mi affanno, giorno per giorno, anche solo a mettere i piedi sul pavimento e riprendere a vivere.
La testa mi esplode, sto sempre pensando a cosa c'è da fare o alla prossima lamentela dei titolari senza senso, come quella di questi giorni che "la cucina chiude alle 11 ma le prenotazioni fino alle dieci e mezzo prendiamole che altrimenti non lavoriamo mai" senza considerare che uno che prenota alle 10 e mezzo si aspetta di mangiare con calma, mica gli puoi dire che la cucina sta chiudendo.
Sono stanco dei clienti abituali che se ne approfittano e pretendono qualcosa fuori menù perché quella volta gli abbiamo fatto una coccola ma c'erano 2 persone in sala mentre ora ne abbiamo 30, ristorante quasi pieno.
Sono stanco dei complottisti.
Sono stanco degli "amici" che ti rinfacciano che non ci sei mai ma tu stai sempre lavorando e neanche capiscono la frustrazione che provi nel non vedere nessuno a parte i tuoi colleghi. Loro sono la tua nuova famiglia e a un certo punto di accorgi che hai bisogno di una mano sulla spalla e di qualcuno che ti dica che va tutto bene ma non puoi mostrarti debole con i tuoi colleghi anche se a volte accade.
Sono stanco e faccio dei pensieri orribili e c'è chi lo sa e ha paura a lasciarmi da solo a casa. La cosa che odio di più è questo, fare preoccupare gli altri ma che ci posso fare? Non so più come gestirmi. Mi sono totalmente perso.
È davvero uno schifo. Tutto uno schifo.
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