#santa pazienza
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Quando la volpe non arriva all'uva, dice che è acerba
;)
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Nota casa automobilistica regala una papamobile elettrica al Vaticano
Il papa sposta il giubileo al 2026 per attendere la fine della ricarica
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Raccolta di domande/affermazioni insensate e maleducate che mi sono state fatte questa sera:
- ma un bimbo quando? KAREN, MA SE FOSSI STERILE? CI HAI MAI PENSATO? O SE NON NE VOLESSI DI PARGOLI URLANTI? GIA NON MI SO GESTIRE DA SOLA, FIGURIAMOCI UN'ALTRA VITA UMANA.
-ma in casa tua lasci le scarpe dalla porta? Fa disordine! DEAR KAREN, INNANZITUTTO È CASA MIA E FACCIO IL CAZZO CHE VOGLIO. SECONDO, È PIU IGIENICO. TERZO, DELL'ORDINE NON MI INTERESSA SE HO 43 COSE DA FARE AL GIORNO.
-ma non guidi? Io quando avevo appena preso la patente mi avventuravo anche se non sapevo guidare bene. ECCERTO, ANDIAMO IN GIRO A FARE INCIDENTI, PERCHÈ È PROPRIO IL CASO AMMAZZARE LA GENTE PER "AVVENTURARSI"
-no, io la cintura dietro in macchina non la metto, tanto non succede niente. IO INVECE VORREI ARRIVARE A CASA SANA E SALVA SENZA NESSUNO CHE SFASCIA IL VETRO DELLA MACCHINA.
Tutto questo in 2 ore. Una media di una a mezz'ora, ma pure di più. I can't deal.
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Comunque il commento italiano di questi eventi sportivi è sempre una sofferenza T_T
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Nel sogno c'erano Massimo Recalcati e un Sartre che sembrava Lacan. Il Sartre-Lacan mi cazziava, Recalcati cercava di "proteggermi", di difendermi, io mi sentivo a disagio. Era una sorta di seminario di psicoanalisi. Tutti intelligenti, si dicevano cose interessanti. Io ero troppo curiosa ed elettrizzata. È stato suo malgrado un bel sogno.
Voglio un padre che mi faccia sentire al sicuro e mi protegga. Nel sogno Recalcati non ce la faceva a farmi sentire meno a disagio per il cazziatone.
#30 anni e ancora sto col trauma del padre assente#se fossi diventata isterica mi sarei messa a scopare con chiunque#ed invece no#santa pazienza
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The art of trolling is reaching new heights ×_×
I don't know actually what's the most infuriating scenario here >_<
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ah, gli interisti. ogni cosa è un dramma ogni parola scrutinata ogni gesto ipercriticato. Ma si può vivere così
#‘è venuto qua solo x comodo e x giocare dove vuole’ santa pazienza#il bay3rn non l’avrei lasciato manco io#ma chissenefrega. disagiati#se uno vuole lasciare una squadra fortissima e rifiuta il rinnovo è chiaro che ci sono vari motivi come fa offendervi andhnshs#e vabbè che è trollaggio ma è veramente isteria questa
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TRINITY BLOOD
RAGE AGAINST THE MOONS
(Storia: Sunao Yoshida // Illustrazioni: Thores Shibamoto)
Vol.1 From the Empire
FLIGHT NIGHT - Prologo
Traduzione italiana di jadarnr dai volumi inglesi editi da Tokyopop.
Sentitevi liberi di condividere, ma fatelo per piacere mantenendo i credits e il link al post originale 🙏
Grazie a @trinitybloodbr per il suo prezioso contributo alla revisione sul testo originale giapponese ✨
La luce della luna brillava attraverso le meravigliose vetrate colorate, facendo sembrare la tempestosa notte invernale ancora più scura.
“Amen! Questo pasto che ho preparato è il mio nutrimento. In questa Santa Notte io dico grazie”. La voce del vecchio, prostrato in segno di reverenza, risuonò dolcemente all’interno della cappella. Sembrava quasi piena di compassione.
Ma gli occhi della suora - le cui braccia e gambe erano legate all’altare e la cui bocca era stata imbavagliata - erano spalancati per la paura.
Forse non sarebbe stata tanto spaventata se si fosse trovata davanti un semplice assassino. Dopotutto, un assassino l’avrebbe solamente uccisa. Un assassino almeno sarebbe stato umano.
“Grazie per la tua pazienza Suor Angelina. Ora è il momento della Sacra Comunione.”
La suora sussultò.
Quando il vecchio si voltò, la luce della luna si riflettè sulla lama argentata stretta nella sua mano rugosa. Aveva usato quella lama innumerevoli volte per tagliare le ostie da dare ai devoti, quando ancora era un mortale. Era una lama sacra. Ma ora essa aveva assunto un sinistro colore marrone ed emanava uno sgradevole odore di ruggine.
“Mangiate questo pane, poiché esso é il mio corpo”
Nel silenzio risuonò il suono della veste della giovane suora che veniva strappata. I seni ancora poco sviluppati e una semplice biancheria intima rimasero esposti.
“Bevete questo vino, poichè esso è il mio sangue… Ah, Angelina! Voi diventerete una parte di me. Dentro di me vivremo insieme in una notte eterna”.
Dalle labbra scolpite in un sorriso malvagio, apparvero zanne troppo lunghe per essere semplici denti. Incapace di tenere a freno la sua sete di sangue, il vecchio puntò la lama sacra contro il petto candido di Angelina, facendo agitare il suo cuore con un unico respiro—
Dall’oscurità si udì un sussurro. “Ita missa est. La messa é finita, Padre Scott”
“Cosa?!”
A lato di un crocefisso congelato che emetteva un bagliore bluastro stava una figura avvolta nell’ombra. Il suo volto, rivolto verso il basso, era nascosto nell’oscurità e non era possibile vederlo, ma era chiaro che si trattava di un uomo piuttosto alto.
“Reverendo Alxander Scott, ex Vescovo di Londinium… nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo la dichiaro in arresto con l’accusa di sette omicidi e furto di sangue.”
“Ma chi saresti tu in nome di Dio?!”
“Mi scusi, non mi sono presentato a dovere. Vengo da Roma—“
Fu un errore accordare al vampiro una qualche cortesia. Istantaneamente, il coltello attraversó la distanza tra i due con una velocità al limite dell’impossibile. La mira era perfetta, e la lama andò a conficcarsi esattamente nel petto dello sconosciuto.
“Ah! Non so chi tu sia ma non ti permetterò di interferire con questo sacro rito!”
Il vecchio vampiro, vestito con l’abito sacerdotale, rise sarcastico con le zanne che scintillavano nell’oscurità, proprio davanti all’altare da dove aveva prestato servizio come Vescovo fino al mese prima.
“A causa della tua ignoranza sarai punito con la morte…”
“Non le sembra terribilmente maleducato interrompere una conversazione in questo modo?”
“Ma cos…” Padre Scott non poteva credere ai suoi occhi. Il coltello si era conficcato a fondo nel cuore dell’uomo nell’ombra, eppure lui rimaneva in piedi come se niente fosse.
“Ho ascoltato uno dei suoi sermoni una volta… Predicava che gli esseri umani fossero le uniche creature capaci di credere in loro stesse. Avrei voluto poterle mostrare compassione, ma…”
“Im…impossibile!” Il vecchio prete, che aveva barattato la sua morale e la luce del sole con la forza e il potere datogli dal male immortale, ora indietreggiò, in preda al panico. “Sei un vampiro anche tu?”
“No. Io sono…”
Questa volta la voce fu interrotta dal suono del metallo in frantumi. La lama sacra che era rimasta conficcata nel petto dell’uomo, emise uno strano suono ed si andò ad affondare tra le vesti dell’ex Vescovo.
Il vampiro gemette. “Ho sentito parlare della tua specie, quando ancora ero umano. Si dice che a Roma, nel quartier generale del Vaticano, ci sia una setta di preti che custodiscono un mostro. E quando il Vaticano ha problemi che vanno oltre le capacità umane, mandano lui a risolvere la situazione. Sei tu quel mostro?”
“AX—per la precisione. Sta per Arcanum Cella ex Dono Dei. Sono del Dipartimento Segreto della Segreteria di Stato Vaticana. Vede, al mio capo non piacciono gli scandali. Non le farebbe per nulla piacere che si spargesse la voce che un prete si sia ‘trasformato’”.
Dal nulla l’uomo avvolto nell’ombra sollevò in aria una enorme falce dalla doppia lama.
Quando Padre Scott vide la falce urlò di terrore. “Maledetto! Sei il cane da guardia di Caterina, il suo boia ufficiale!”
Il suo urlo fu inghiottito da una folata di vento invernale.
#trinity blood#trinity blood novels#sunao yoshida#abel nightroad#rage against the moons#prologo#thores shibamoto#traduzione italiana#flight night
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Quanta verità in tutto questo x_x
Per quanto mi riguarda, siccome il burnout da "ambientalista consapevole" è costantemente in agguato già per le mie scelte senza dover includere anche quelle delle persone intorno a me, per ora combatto le battaglie che so di poter vincere abbastanza facilmente e amen per le altre. A un certo punto l'ansia gestibile dal mio metabolismo raggiunge il limite e ho già troppe fonti che non posso evitare T_T
A proposito di detersivi e pulizie, per chi volesse un riferimento in più, Dario Bressanini ha pubblicato un libro poco tempo fa e online si trovano diversi interventi di quando ha fatto la promozione per l'uscita. In questo parla proprio di impatto ambientale dei detersivi e della certificazione Ecolabel, l'unica che segue dei criteri ufficialmente riconosciuti a livello europeo.
youtube
È un concetto semplice. Ogni cittadino crea, con ciò che fa o non fa, delle reazioni, crea un prodotto, che sia materiale o non materiale, che può portare un cambiamento nella vita della società di cui il cittadino fa parte. È quindi necessario che l’individuo sia cosciente di ciò e agisca per il bene di tutti, per creare valore. Idealmente. Il valore può essere di tutti i tipi, anche solo sicurezza o solidarietà o anche conoscenza o bellezza e armonia.
In economia viene chiamata esternalità l’effetto che le azioni di consumo o di produzione di un soggetto ha sugli altri soggetti. Anche un parcheggio fatto male, per esempio quando trovate una macchina piazzata in mezzo tra due posti, crea una esternalità negativa. Chi arriva dopo non riesce a parcheggiare né in uno né nell’altro posto. Il famosissimo caffè sospeso a Napoli è un tipico esempio di esternalità positiva. Chi prende il caffè al bar e decide di lasciarne uno pagato regala un sorriso e un caffè ad un’altra persona. La fabbrica di Gentilini che sta sulla tiburtina a Roma sforna biscotti a catena e succede che se passi vicino senti quest’odore di biscotti nell’aria, è un’esternalità, per me che c’ho lavorato accanto per due anni ad un certo punto da positiva è diventata negativa, dopo qualche mese quell’odore mi faceva venire voglia di strapparmi via il naso a morsi, ma datosi anatomicamente impossibile allora ho desistito.
Non è facile gestire le esternalità e visto che ne ho già scritto e anche abbondantemente sul mio altro tumblr anni fa, oggi volevo solo dirvi questa cosa qui che sto per dirvi.
Ho una vicina, su cui dovrei scrivere molto, ma mi limito a dire che vive con altre quattro persone, tutte adulte e oltre e lei si occupa del bucato di tutti, perché, salvo le due anziane, il marito e la figlia evidentemente sono nati senza mani, ma sorvoliamo. La mia vicina ha la lavatrice fuori casa, sul retro e sul retro ha anche il lavatoio che, dio solo sa come mai, usa in continuazione con una certa passione. Questa mia vicina fa una lavatrice al giorno, almeno, e la fa sempre la mattina presto, questo comporta che dalle mie finestre esposte verso casa sua, ogni mattina entra un piacevole odore di ammorbidente e dura tutto il giorno e io la consideravo una esternalità positiva, mi dicevo che meno male che sta povera disgraziata c’ha da lavare per un esercito ad ogni rotazione terrestre, io mi sveglio ogni mattina con un bellissimo odore che mi accoglie e che profumo e che cazzo di ammorbidente usa e quanto cazzo ne usa? Glielo devo chiedere. Ad onor del vero credo sia talmente forte che anche la mia dirimpettaia dall’altra parte della strada lo sente al punto che la domanda sul prodotto gliel’ha fatta lei, lo so perché, la dirimpettaia, quando parla urla fortissimo, esternalità negativa, so anche quando ha dei problemi con le colleghe e la sorella e quando deve andare dal ginecologo e quando la figlia non rifà il suo letto la mattina, ma non c’ho mai parlato.
Io questa del profumo di bucato la credevo un’esternalità positiva, no? Sono anni che mi dico che fortuna, che bello, che profumo rasserenante, che potenza del bucato che ha la mia vicina, ma come fa? È una maga? E invece no, @autolesionistra a mi ha riportato coi piedi per terra in un suo post in cui ha gentilmente spiegato che non è profumo di bucato la mattina quello che sento, manca poco che sia quello del napalm (cit.) perché in verità è inquinamento amici miei.
Il mio bucato del resto non profuma così perché a momenti lavo solo con acqua e se riuscissi a rifiltrarla la riutilizzerei, giuro, anche perché come dice un tipo su tiktok you do not need to be washing your fucking clothing like a maniac, Are ya’ll rolling in fucking manure, cause a lot of ya’ll wash your clothing like you rolling in fucking manure everyday.
Babies we don’t have all that money to waste and not even all that time to waste and not even the luxury to use all that detergent anymore sis.
La mia vicina inquina ed è un’esternalità negativa, ma certamente non è che adesso posso addossare a lei le colpe di secoli di storia e corporazioni, chiaro, però adesso nella mia testa quella che credevo fosse una roba bella mi metterà invece ansia.
Ciao.
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La santa pazienza dell'intagliare il legno con il pirografo. Però per il risultato ne è valsa la tribolazione. 🫠
#photo#tumblr#art#arte#my artwork#my art#passion#wolf#moon#artist#artwork#wood#hobby#work#lovely#sketch#disegno#love
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" Restammo ancora a guardarci, io ben convinto a non porre per primo nessunissima domanda. Finché: «Io sono la zia» si decise riducendo la voce. ��Lui dice che sono soltanto una cugina, ma in effetti sarei come e più di una zia, perché chi ha accudita la sua povera mamma fino all’ultimo se non io? Per sua fortuna è mancata prima di dover soffrire il peggio. Poi tutto è stato così difficile, nessuno potrà mai averne idea. Fino al giorno della disgrazia lo conoscevo poco, lui. Sempre stato in giro per il mondo, collegi accademia caserme. Ma da allora ho dovuto occuparmene io, si vede che così comandava il destino in Cielo. E sono ormai nove anni, sa?» Finii il caffè, rimasi con il bicchiere in mano. Il vetro era ancora fresco. «Nove anni» riprese in cantilena, quella sua voce sempre più sottile, «oggi è niente, ma in principio: oh, non voglio neanche ricordarlo il principio. Un giovane come lui, perdere gli occhi e una mano. Così: solo perché Nostro Signore non vuole nessuno contento a questo mondo. Alle manovre, giocando con una bomba. Dico giocando perché cosa sono poi queste manovre al giorno d’oggi?
Dia a me quel bicchiere.» «Il mio comandante mi ha spiegato» dissi. Per darmi un tono fissavo le mattonelle del pavimento. Ogni quattro formavano un disegno azzurro, una specie di arzigogolato fiore su fondo bianco. Dalle tende trasparenti alla finestra la luce si posava su quei fiori a raggera rilevandone l’esilità. «Un uomo come lui» seguitava adagio via via raggrinzendo e distendendo le rughe del volto. «Anche abbastanza ricco, sì. Lui ricco, mica io. Lo straccio d’una pensione di vedova, io. Ma lui: ricco. Neanche quarant’anni. Sano come un leone. E solo al mondo.» Schiacciai accuratamente la cicca nel piattino che mi aveva offerto come posacenere. «Gli stia ben dietro in questi giorni, mi raccomando» disse ancora. «Non deve mai lasciarlo solo. Lo sa, vero? E abbia pazienza, figlio mio, tanta santa pazienza. Non lo contraddica, non discuta per carità, gli dia sempre ragione, che lui parli o straparli. L’unica salvezza è rispondergli sempre sì. Sì e sissignore. Capito?» «Certo, signora.» "
Giovanni Arpino, Il buio e il miele, Baldini & Castoldi (collana Romanzi e Racconti, n° 5), 1993 [Edizione originale: 1969]; pp. 10-11.
#Giovanni Arpino#Il buio e il miele#Profumo di donna#Scent of a Woman#letture#leggere#libri#citazioni letterarie#narrativa#romanzi#letteratura italiana del '900#XX secolo#amicizia#amici#invalidità#cecità#Torino#Genova#Roma#Napoli#Italia#scrittori piemontesi#viaggio#servizio militare#amore#devozione#passione#innamoramento#fedeltà#guerra
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Comunque ogni tanto mi chiedo dove finisca la preoccupazione e cominci la paranoia, ma quando poi le sfighe arrivano in sequenza, mi sembra ragionevole pure andare a farsi togliere il malocchio x_x
Poi mi dico che semplicemente il caso si muove su binari invisibili e ciò che è prevedibile all'occhio attento (e forse un poco paranoico) è comunque una frazione infinitesimale di quello che poi può succedere.
Questo ovviamente non mi toglie dal guaio di decidere che fare per arginare i casini, in corso o potenziali che siano T_T
#cose mie#santa pazienza#in questi giorni#comunque è vero che la sfiga ci vede benissimo#secondo me ha pure un'agendina per gli appunti#x_x
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IT IS MINE NOW
That moment when you live in Italy and there's still not a release date for The Sun and the Star and i've had to spend the last 24 hours blocking every possible tag combination to avoid spoilers bun now half my dashboard is covered anshdhdhjdjd
#goodbye sleep it was nice#no one speaks to me for the next 24 hours#i managed to avoid spoilers and impressions so far i don't care if it's gonna be good or bad i'm gonna read it#anyway the italian title sucks#luce e tenebra perchéééé#che vi costava lasciare il sole e la stella santa pazienza#maledetti
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C’ho na pazienza da leopardo
La Pazienza è finita.
Non ce n’è più.
Esaurita.
Debellata come il vaiolo.
Inutile che vi chiediate perché la gente ve strombazza a 0,000033 nano secondi dallo scatto del semaforo verde; non domandatevi perché er barista ve lancia l’espresso da in fondo al banco del bar e il banco è lungo come ‘na pista d’atletica.
La pazienza è finita, sicché muovete il culo e attaccateve ar treno.
E’ finita perché evidentemente è stata sprecata, cestinata, sottovalutata, scontata, saldi al 50% a metà stagione e abusata.
E io pure, di pazienza, non ne ho più.
Nun ne posso più se sentì gente che se lamenta nonostante non gli faccia male niente.
Gente che si lascia e poi si riprende e poi si rilascia ad un ritmo di 5 barra 6 volte in un mese e te viene a dì che però se amano. Non si regge più il trentenne che è confuso e spaventato perché stava con una che stava anche con un altro ma aveva dimenticato di dirglielo per whatsapp, al trentenne.
Basta con sta gente che se lagna, quella che piagne, quella che frigna, quella depressa, quella che vuol la testa dell’ex su un piatto d’argento e due patate al forno, quello che ammazza quella perché quella è una santa che sta con un fuori di testa. Avete tutti rotto er cazzo e avete esaurito la pazienza e l’attitudine all’ascolto pure de tutti i monaci buddisti di sto mondo.
Iniziate a lamentarve meno, a guardà con chi scegliete de stare e non scegliete sempre la stra-tipa da copertina o l’hipster che è tanto figo quanto ignorante.
Fateve due domande ogni tanto e fate pure due chiacchiere con l’altra metà.
E se ve mollate, ve prego, scrivetelo giusto su facebook e non rompete er cazzo, non è mai morto nessuno perché s’era mollato, casomai qualcuno ci ha rimesso le penne perché stava con n’infame, ma queste so’ altre storie.
E “domani è n’artro giorno” e se lo disse lei, sfigata com’era, nun vedo perché voi ve state ad arrovellà sulle questioni per stagioni su stagioni.
Divertiteve che a piagnè se fà sempre in tempo.
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Caro Fede,
Tanti auguri di buon compleanno e ti dico subito che ti voglio un mondo di bene.
Questo è il mio momento preferito lo sai: mettermi seduta e scrivere quello che non dico a voce perché non so esprimermi, perché non trovo l’occasione giusta, il coraggio e le parole migliori.
Vorrei dirti un sacco di cose belle perché è il tuo compleanno e perché bisogna dire sempre le cose belle che si pensano di un’altra persona anche se ahimè non lo faccio spesso io…solo quando scrivo e sono “costretta” a riflettere e dire ciò che penso senza troppi freni.
Innanzitutto vorrei dirti quanto sia fiera di te per tutto quello che sei riuscito a fare e che stai facendo, per il coraggio di metterti sempre in gioco, per la tua estroversione, per il tuo senso dell’umorismo, per la tua immensa pazienza e il buon cuore che metti sempre in tutto quello che fai.
Ti ammiro veramente per tutte queste meravigliose qualità e riconosco il tuo essere superiore rispetto a me in questo. Se sono qui accanto a te è perché ho profonda stima di te per queste e altre tue mille sfaccettature (oltre che per l’amore chiaro).
Sei la persona a cui mi sento legata più di chiunque altro, mi sento capita, mi sento apprezzata e amata.
Mi sento male all’idea di perdere una persona come te.
Mi spaventa l’idea di andarmene per un anno senza di te che sei la mia àncora dal giorno in cui ci siamo trovati, ma ho bisogno di farlo perché è così che si diventa grandi. So che non è facile essere la mia àncora.
So di non essere una persona senza difetti e facile con tutte le mie spine e i miei buchi neri, a volte impossibili da comprendere. In alcuni momenti non mi capisco neanche io. Però ogni tanto mi sembra che tu riesca a capirmi più di quanto riesca a farlo io e mi sorprende perché non credo ci siano tante persone che riescano a capirmi, a comprendere i miei momenti bui, il mio umorismo e i miei sorrisi che a volte non lo sono.
Recentemente su Instagram ho letto un post che diceva “Qual è la persona con cui hai condiviso i momenti migliori della tua vita?”. E ti giuro che io mi sono sforzata di pensare a un’altra persona che non fossi tu ma non ce la facevo proprio. Ora non voglio dire che i bei ricordi sono solo con te perché sarei un’ipocrita ma se randomizzando chiudessi gli occhi e pensassi a dei momenti belli della mia vita, sicuramente per la maggior parte di questi ci sei tu nell’immagine nella mia testa. Perché è così che mi succede, soprattutto la sera quando vado a letto. Appena ho pensato a questa cosa non ti nascondo che ho provato dell’amarezza nel pensare che i ricordi più belli ce li avessi con il mio ex ragazzo, però poi ho pensato a quello che mi dice sempre Franci M. ovvero che bisogna essere grati di quello che c’è stato perché non è detto che nella vita tutti possono provare questo tipo di amore che noi abbiamo provato, a non tutti è concesso e non tutti riescono a trovarlo e io e te siamo fortunati e siamo ancora più fortunati degli altri perché siamo qui ora.
Ti regalo alcuni miei ricordi.
Leuven, il sole e il parco, Batman.
Bruges, Gent e il ristorante marocchino ad Anversa.
La quarantena e il campo da golf.
Lisbona, io e te su un motorino a Cascais.
Viareggio, Puccini, io e te sulla ciclabile che andiamo a prenderci una granita.
Sardegna mentre ti guardo uscire dall’acqua entusiasta del tuo snorkeling prima di andare a fare la passeggiata sulla costa fino a Santa Margherita.
Io e te sul Porsche con il vento tra i capelli.
Io, te e Ginevra sul bagnasciuga che ci abbraccia perché giochiamo con lei.
Ne avrei milioni e so che stasera quando andrò a letto e chiuderò gli occhi me ne verranno in mente altri e per 3 secondi proverò una sensazione bellissima che non so spiegarti proprio bene: è come se mi si gonfiasse il petto ma allo stesso tempo mi si stringesse il cuore. Io sono veramente grata. Immensamente grata perché mi è stata concessa una cosa così bella.
Se devo essere sincera pensavo che la nostra relazione sarebbe stata una funzione esponenziale crescente ma a quanto pare le relazioni non sono come la matematica e le cose non sono così “lineari” e forse la nostra equazione è un po’ più complicata di una semplice y = 2^x . Fa niente Fede alla fine sapremo quale sarà la nostra equazione e sarà tutto più chiaro.
Con amore,
Tua Ema/Tati/Bubu.
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