#amore senza tempo
Explore tagged Tumblr posts
scritturacreativa-85 · 3 months ago
Text
La Borsa Rossa
Era una giornata come tante altre quando Laura trovò quella borsa rossa in un mercatino dell’usato. La pelle consumata e i bordi leggermente scoloriti le davano un fascino antico, come se avesse vissuto molte vite. Non riusciva a spiegarsi perché, ma sentiva un’attrazione irresistibile verso quell’oggetto. Decise di acquistarla, senza immaginare che quella scelta avrebbe cambiato la sua vita. La…
0 notes
magismagisque · 7 months ago
Text
Conosco una sola misura del tempo: con te o senza di te.
-Roberto Benigni
65 notes · View notes
ziskaqueen · 2 years ago
Text
Mi manchi in un modo che non ti so spiegare.
193 notes · View notes
chi-va-piano-arriva-dopo · 9 months ago
Text
“Se l'amore senza fine era un sogno, allora tutti noi lo condividevamo, ancor più di quanto potessimo condividere il sogno di essere immortali o di riuscire a viaggiare nel tempo, e se qualcosa mi differenziava da tutti gli altri non erano i miei impulsi bensì la mia testardaggine, la mia disponibilità a portare il sogno oltre quei limiti che erano stati concordati come ragionevoli, a dichiarare che quel sogno non era un delirio della mente ma una realtà altrettanto tangibile dell'altra più tenue, più infelice illusione che chiamiamo vita quotidiana.”
― Scott Spencer, “Un amore senza fine”.
35 notes · View notes
totheecore · 11 days ago
Text
ma non me le dire nemmeno ste cose che mi girano solo i maroni lmao
2 notes · View notes
petalidiagapanto · 4 months ago
Text
«Mi chiedi parole. Ma il tempo
precipita come un masso sulla mia anima
che vuole certezze, e più non ha sillabe
da offrire se non quelle silenziose
del sangue legate al tuo nome,
o mia vita, mio amore senza fine»
(Salvatore Quasimodo)
Tumblr media
5 notes · View notes
frammenti--di--cuore · 1 year ago
Text
Basterebbe solo un giorno, un'ora, un attimo. Basterebbe solo il coraggio di guardarsi nuovamente negli occhi.
z.
7 notes · View notes
ilcaloredellamore · 10 months ago
Text
I giorni sembrano alcuni secondi..
2 notes · View notes
sonotuttociochevuoi · 2 years ago
Text
È un dolce cullarsi nelle braccia del tempo
3 notes · View notes
pier-carlo-universe · 7 hours ago
Text
Non importa quanti anni ho. La riflessione senza tempo di José Saramago sulla vita e sull’età. Recensione di Alessandria today
José Saramago, autore di straordinaria sensibilità e profondità, ci regala con “Non importa quanti anni ho” una poesia che supera il concetto numerico del tempo e ci invita a riflettere sulla ricchezza dell’esperienza umana.
José Saramago, autore di straordinaria sensibilità e profondità, ci regala con “Non importa quanti anni ho” una poesia che supera il concetto numerico del tempo e ci invita a riflettere sulla ricchezza dell’esperienza umana. È una celebrazione dell’essere vivi, del sentire e del vivere secondo il proprio ritmo interiore, libero da vincoli e convenzioni sociali. Analisi della poesia Il testo di…
0 notes
ilmondodishioren · 9 months ago
Text
Offerta Librosa.
🌊PLIN PLON, MESSAGGIO PROMOZIONALE DI SERVIZIO! 🌊 🌊Ciao a tutti e buon sabato. ♥🌊Per chi fosse interessato, l’eBook di Ritorno a Breuddwyd sarà a prezzo ribassato per tutto il mese di marzo a € 0.99 anziché € 2.99, questo perché marzo è il mese in cui è stato pubblicato e ci tengo a festeggiare con tutti voi questo evento, spero approfitterete in tanti dell’occasione e che lascerete tante belle…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
segaligno · 3 months ago
Text
Le donne sono ossessionate dai viaggetti, poiché in essi scorgono frammenti di sogni dispersi, la promessa di un respiro diverso, un battito d’ali verso l’ignoto. Ogni viaggetto, che agli occhi distratti degli uomini appare come un semplice svago, per loro è un rito segreto, una danza sottile tra il desiderio di evasione e il richiamo di un universo nascosto.
Nell’arte del partire si rifugiano, come sirene ammaliate dal canto del vento, assetate di storie sussurrate dal tempo, e di paesaggi dipinti da mani invisibili. Ogni piccolo viaggio è una tela bianca su cui imprimere ricordi e sensazioni, un attimo di sospensione dove la quotidianità svanisce come nebbia al mattino, lasciando spazio all’inatteso, al mistero, alla seduzione dell’altrove.
E nel fervore di questi viaggi brevi, quasi furtivi, c’è la ricerca di una libertà dolceamara, di un amore sognato, di un’illusione che si fa carne. È nel vagare senza meta che trovano il senso della vita, in quel perdersi che è, in verità, un ritrovarsi. Ogni passo è un respiro nuovo, ogni sguardo un bacio rubato alla realtà.
Non è l’itinerario a chiamarle, né la destinazione a incantarle: è il percorso, quel filo invisibile che le lega all’infinito, alla speranza che ogni viaggetto sia un preludio a qualcosa di eterno. Sanno che, in quei brevi attimi lontani dal mondo conosciuto, si nasconde una promessa segreta, un desiderio sopito che, forse, si avvererà.
E così partono, sempre, con l’anima in tasca e il cuore colmo di attese, pronte a innamorarsi di un tramonto, di una strada sconosciuta, di un attimo che diventa eterno. Perché, in fondo, i viaggetti sono la loro poesia più intima, la loro ribellione più dolce, la loro unica fuga verso un altrove che, forse, esiste solo nei loro sogni.
1K notes · View notes
anchesetuttinoino · 3 months ago
Text
Il vizio della parola
Il vizio della parola
Il divieto per le donne di usare la voce in pubblico nell’Afghanistan dei talebani. E noi ammutoliti da un diluvio di neologismi assurdi (vedi alla voce “maranza” o “sunshine guilt”)
Tumblr media
Se togli loro la parola, scompariranno. I talebani hanno recentemente emanato una serie di leggi inerenti la propagazione della virtù e la prevenzione del vizio. Già questo proietta lo sguardo su un mondo che appartiene a una galassia lontanissima. E quando mai dalle nostre parti si parla più di vizi e virtù? In ambito legislativo, oltretutto.
In ogni caso, queste leggi sono state approvate dal leader supremo dei talebani, Hibatullah Akhundzada, e tra i provvedimenti ne spicca uno: «La voce di una donna è considerata intima e quindi non dovrebbe essere ascoltata mentre canta, recita o legge ad alta voce in pubblico». Per promuovere la virtù e scacciare il vizio, le donne non potranno esprimersi a voce alta nei contesti pubblici. Le imbavagliano, anzi le ammutoliscono, ma per il loro bene s’intende.
La scena è agghiacciante, ci costringe a una doccia terribilmente fredda. I talebani hanno chiaro chi sia una donna, a differenza della nostra situazione un po’ più aperta, cioè confusa. Abbiamo trascorso l’estate – ma è stata la ciliegina su una torta sfornata da tempo – a interrogarci su livelli di testosterone, Dna, intenzioni d’anima. Magari, al prossimo caso mediatico, potrebbe essere utile cambiare sfondo e ambientare tutti i nostri dubbi per le vie di Kabul e «vedere l’effetto che fa».
Se dai loro in pasto tantissime parole, scompariranno. Aggiungere vocaboli non è per forza segno di progresso, si può diventare muti per eccesso terminologico. L’aggiornamento dello Zingarelli per il 2025 prevede che il dizionario si arricchisca di nuovi termini, “maranza” e – udite udite – “gieffino” si conquistano un posto nell’Olimpo delle parole validate da definizione. Ma questo è solo un ritocco brutalmente onesto al nostro ritratto umano.
Il crimine terminologico è altrove, là dove spuntano espressioni che ci ritroviamo sotto gli occhi scrollando le notizie. “Coolcation” è la tendenza in crescita per trovare mete di viaggio al fresco. “Workation” è la scelta di lavorare da remoto scegliendo luoghi che offrano svago e servizi per il tempo libero. Una medaglia d’oro per l’assurdo spetta all’espressione “sunshine guilt”, il senso di colpa per aver sprecato una giornata di sole.
C’è, nel nostro intimo, un ribollimento senza nome. Sono scampoli di paura mescolati a slanci di affetto, pulsioni cattive e lacrime struggenti. È questa fucina scabrosa, feconda e indicibile che alimenta la libertà nel tumulto di gesti, scelte, responsabilità. Sono poche, devono essere poche e vertiginose, le parole a cui ricondurre il senso del nostro travaglio. Sillabe scottanti come “amore” o “invidia”. Frantumare il quadro in un mucchio di nuovi pezzettini lo riduce a un puzzle che resta scombinato.
Finiamo per scomparire ed essere muti se l’impegno di affrontare la novità di ogni nuova alba – l’ignavia che fa a pugni con la rabbia, i desideri che bevono sorsi di fiducia – viene sgonfiato dalla bugia che tutto affondi in un senso di colpa per il timore di perdere un giorno di sole.
via tempi.it
61 notes · View notes
smokingago · 7 months ago
Text
Non soffriamo per amore, soffriamo perché non ci amiamo. Soffriamo perché cerchiamo nell’altro quelle attenzioni che aspettavamo dal padre, quella cura che richiedevamo alla madre.
Tumblr media
Siamo diventati adulti senza essere bambini. E ora nella relazione portiamo quei bambini negati, quei bambini che non hanno potuto piangere ed essere consolati. Portiamo quei bambini che volevano arrabbiarsi ma venivano sgridati. Quei bambini che volevano correre liberi e venivano puniti. Quei bambini che volevano essere accolti ma non c’era il tempo.
Tumblr media
E all’altro chiediamo di essere quella madre e quel padre. Chiediamo a lui di asciugare le nostre lacrime o ancora meglio di fare in modo di non arrecarci mai quel dolore che ci provochi le lacrime. Chiediamo a lui di consolarci e accogliere tutte le nostre sofferenze.
Tumblr media
Ci arrabbiamo con l’altro perché finalmente possiamo dare sfogo a quella rabbia che abbiamo trattenuto per paura e su di lui riversiamo tutto ciò che avremmo voluto dire alla madre e al padre. Senza accorgerci che non stiamo guardando lui, la sua essenza, ma lo stiamo caricando di un’immagine che non gli appartiene. Non possiamo chiedere a lui di essere quel genitore a cui avremmo voluto urlare tutte le sue mancanze. A cui avremmo voluto rimproverare l’abbandono, chiedere una carezza, sentirne la presenza.
Tumblr media
All’altro chiediamo di lasciarci liberi e allo stesso tempo di tenerci legati a sé. Vogliamo quella libertà che abbiamo sempre sentito essere necessaria e ci è stata negata in nome dei “non si può”, “ non sta bene”.
Tumblr media
Vogliamo che l’altro ci permetta di essere noi stessi quando non sappiamo nemmeno noi chi siamo e anzi a volte l’altro vede quegli aspetti di noi che a noi sono ancora sconosciuti.
Tumblr media
Chiediamo libertà, la pretendiamo a gran voce e poi ne abbiamo paura. Perché la libertà ci rende insicuri. E chiediamo inconsciamente all’altro di trattenerci, di non farci scappare. Perché in quella corda che ci tiene uniti a noi sembra di vedere amore. Che amore non è.
E’ paura …e l’amore non sta dove c’è paura.
Tumblr media
Io ti lascio libera/o di essere ciò che sei, di esprimere la tua essenza qualunque essa sia, di volare nei cieli della vita e di compiere il tuo percorso. Io faccio altrettanto e ti osservo con amore. Questo sarà il filo dorato che ci tiene uniti.
Questo è amore
Essere Indaco
80 notes · View notes
myberrylove · 16 days ago
Text
Tumblr media
6 day Pokeshipping Week: Disney AU
Iniziando a disegnare questa illustrazione, ho provato a immaginarmi come poteva svilupparsi la storia, con Misty da protagonista. Così ho buttato giù qualche idea, fino ad avere una piccola trama. Storia che ovviamente non scriverò per sto già scrivendo altre fics, però mi sono ugualmente divertita a idearlo.
Ringrazio Andy per avermi dato qualche consiglio per il disegno.
In breve:
Disney (Alice in wonderland) x Pokémon
Misty (Alice) ha 12 anni ed è la più piccola di quattro sorelle, che spesso viene sottovalutata e derisa dalle sorelle perché più piccola e con meno fascino. Le quattro sorelle Waterflower vivono a Cerulean City e sono orfane di genitori.
La famiglia Waterflower è famosa per il loro talento negli spettacoli acquatici, ma Misty a causa di un’incidente che l’ha quasi fatta annegare da piccola, non riesce a nuotare senza provare panico.
Un giorno lei e le sue sorelle sono al parco, e mentre loro si intrattengono flirtando con dei ragazzi mostrando le loro abilità nel nuoto sincronizzato, Misty viene lasciata in disparte. Indispettita per venire sempre trattata come una bambina, Misty sale su un albero nel momento che vede un grosso papero giallo uscire dal lago. Nessuno dei presenti sembra notarlo e il papero indisturbato si infila in una cavità dell’albero dov’era salita Misty. Non vedendolo più uscire, Misty incuriosita si infila nella cavità, ma finisce per precipitare in un buco apparentemente senza fondo.
Quando finalmente atterra, si ritrova in un mondo diverso dal suo, dove vivono strane creature che si fanno chiamare Pokémon.
Senza sapere come tornare indietro, Misty decide di seguire il papero giallo, Psyduck (Bianconiglio), che sembra avere molta fretta. Lungo il cammino Misty conoscerà gli stravaganti abitanti che vivono in quel mondo, tra cui Ash (Cappellaio matto) con il suo amico Pikachu (Ghiro), che si divertono a organizzare feste invitando i Pokémon alla loro grande tavola. Misty arriverà al suo party seguendo Psyduck che è un ospite fisso al tè party di Ash. Ash ha 10 anni ed è considerato dagli abitanti di quel mondo un po’ matto perché parla con i Pokémon e li tratta come amici. Ha un indole allegra e festaiola, ma è anche distratto e imbranato. Tra Misty e Ash nascerà una sincera amicizia, perché Misty è l'unica a riconoscere che non è pazzo come credono gli altri e ad apprezzare la sua natura generosa verso tutte le creature. Ash in cambio l’aiuterà nella sua ricerca di un modo per tornare a casa, comparendo e togliendola spesso dai pasticci. Anche se talvolta i guai li provocherà lui, finendo che lei dovrà aiutare Ash.
Oltre a Ash, Misty farà amicizia con Brock (Tartaruga finta), un ragazzo di 16 anni che si atteggia in molto più maturo per la sua età, venendo quindi spesso scambiato per un adulto. Inoltre ha una predilizione per le donne mature, perdendosi in sproloqui sul suo amore per donne appena conosciute e rimbambendosi ogni volta che si innamora. Sarà Misty che ogni volta lo dovrà rimettere in riga.
Misty farà la conoscenza del Prof. Oak (Brucaliffo), un signore anziano che passa tutto il suo tempo a dispensare spiegazioni criptiche su quel mondo e sulle creature che ci vivono. Misty andrà da lui a chiedere un modo tornare a casa, ma lui risponderà solo con indovinelli facendole perdere tempo.
Misty incontrerà anche il dispettoso Meowth (Stregatto) che la condurrà con l’inganno da James e Jessie (Re e Regina di cuori), che si divertiranno a strapazzare e ingannare la ragazza, invitandola a un torneo Pokémon, in cui cercheranno di barare.
C’è poi Gary (Humpty Dumpty), sempre seduto su un muretto da cui non può fare a meno di vantarsi della sua intelligenza al malcapitato che passa. Fa così tanto innervosire Misty, che lei finisce per dare un calcio al muretto senza sapere che questo avrebbe franato e che Gary sarebbe caduto giù.
Dopo diverse disavventure, Misty riuscirà a tornare nel suo mondo con l’aiuto di Ash e Brock, e ai Pokémon. Una volta tornata all’albero cavo, Misty scopre che i mesi trascorsi nel mondo dei Pokèmon, nel suo mondo equivalgono a pochi minuti. Quindi le sue sorelle non si erano neanche accorte della sua scomparsa.
Grazie a quell’esperienza Misty è più sicura delle sue capacità, superando la sua fobia con l’acqua e mostrando alle sorelle di avere talento nel nuoto sincronizzato.
Passato un anno, Misty sente nostalgia del mondo abitato da Pokémon e dei suoi amici, ma è ancora incerta se tutto sia stato un lungo sogno dettato dalla sua fantasia. Un giorno le sorelle comprano un vecchio specchio da cui Misty sente che qualcuno la sta chiamando, ma non vedendo nessuno crede di avere le allucinazioni. Più avanti però vedrà comparire nello specchio Psyduck in stato di agitazione e Misty comprende che qualcuno l’ha mandato a chiamarla perché ci sono problemi nel mondo dei Pokémon.
Come per magia, Misty riesce ad attraversare lo specchio e si ritrova dall'altra parte con i suoi amici che la aspettano in un mondo in guerra.
Misty, Ash e Brock, con altri abitanti di quel posto, si ritrovano coinvolti in una battaglia per riportare la pace in quel mondo. Guerra causata da una lotta di potere tra Green e Yellow (Re e Regina bianchi) contro Red e Leaf (Re e Regina rossi), e che minaccia di coinvolgere il mondo reale dove vive Misty. Nel frattempo i sentimenti tra Misty e Ash si sono evoluti in qualcosa di più profondo, sbocciando in amore e complicando la sua scelta se tornare nel suo mondo o rimanere nel mondo dei Pokémon.
43 notes · View notes
angelap3 · 16 days ago
Text
Tumblr media
-Ti amo -disse il Piccolo Principe.
-Anch’io ti voglio bene -rispose la rosa.
-Non è la stessa cosa -replicò lui...- Amare significa avere la piena fiducia che ci sarai sempre, qualunque cosa accada. Non perché mi devi qualcosa, non per un possesso egoista, ma per esserci, in una compagnia silenziosa.
Amare è sapere che il tempo, le tempeste o i miei inverni non ti cambieranno. Dare amore non consuma l’amore, anzi, lo moltiplica. Il modo per restituire tanto amore è aprire il cuore e lasciarsi amare.
-Ho capito -disse la rosa.
-Non capirlo, vivilo -aggiunse il Piccolo Principe.
Questa riflessione tratta da Il Piccolo Principe di Antoine De Saint-Exupéry ci invita a riflettere sul vero significato dell’amore. Il dialogo tra il Piccolo Principe e la rosa sottolinea l’importanza della fiducia, della presenza silenziosa e dell’amore incondizionato, immutabile nel tempo e nelle difficoltà.
Il Piccolo Principe spiega che amare non riguarda il possesso, ma essere presenti senza aspettarsi nulla in cambio. Significa accettare l’altro così com’è, senza volerlo cambiare, e restare nei momenti di calma e di tempesta. Inoltre, dare amore non lo esaurisce, ma lo fa crescere. La reciprocità nasce quando si apre il cuore e si permette all’altro di amarci.
La rosa, inizialmente, sembra capire le parole del Piccolo Principe, ma lui la invita a non limitarsi a comprenderle, bensì a viverle pienamente. Questo insegnamento ci spinge a sperimentare l’amore in modo autentico e profondo, al di là delle parole.
L’amore vero si fonda su una donazione disinteressata, sull’accettazione reciproca e sulla condivisione emotiva. È un invito a vivere l’amore nella sua pienezza, con il cuore aperto e la mente serena.
38 notes · View notes