#amore senza tempo
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Ho visto il tuo sorriso di Laura Neri: La dolcezza dei ricordi e la promessa dell’amore eterno. Recensione di Alessandria today
Un viaggio poetico tra emozioni, ricordi e speranze: il sorriso come simbolo di rinascita e amore senza tempo.
Un viaggio poetico tra emozioni, ricordi e speranze: il sorriso come simbolo di rinascita e amore senza tempo. Biografia dell’autrice. Laura Neri è una poetessa che esplora le sfumature più profonde delle emozioni umane. Le sue poesie sono caratterizzate da un linguaggio intimo e autentico, capace di creare una connessione profonda con il lettore. Nei suoi versi, Laura affronta temi universali…
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La Borsa Rossa
Era una giornata come tante altre quando Laura trovò quella borsa rossa in un mercatino dell’usato. La pelle consumata e i bordi leggermente scoloriti le davano un fascino antico, come se avesse vissuto molte vite. Non riusciva a spiegarsi perché, ma sentiva un’attrazione irresistibile verso quell’oggetto. Decise di acquistarla, senza immaginare che quella scelta avrebbe cambiato la sua vita. La…
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Conosco una sola misura del tempo: con te o senza di te.
-Roberto Benigni
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Mi manchi in un modo che non ti so spiegare.
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“Se l'amore senza fine era un sogno, allora tutti noi lo condividevamo, ancor più di quanto potessimo condividere il sogno di essere immortali o di riuscire a viaggiare nel tempo, e se qualcosa mi differenziava da tutti gli altri non erano i miei impulsi bensì la mia testardaggine, la mia disponibilità a portare il sogno oltre quei limiti che erano stati concordati come ragionevoli, a dichiarare che quel sogno non era un delirio della mente ma una realtà altrettanto tangibile dell'altra più tenue, più infelice illusione che chiamiamo vita quotidiana.”
― Scott Spencer, “Un amore senza fine”.
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«Mi chiedi parole. Ma il tempo
precipita come un masso sulla mia anima
che vuole certezze, e più non ha sillabe
da offrire se non quelle silenziose
del sangue legate al tuo nome,
o mia vita, mio amore senza fine»
(Salvatore Quasimodo)
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Basterebbe solo un giorno, un'ora, un attimo. Basterebbe solo il coraggio di guardarsi nuovamente negli occhi.
z.
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I giorni sembrano alcuni secondi..
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Offerta Librosa.
🌊PLIN PLON, MESSAGGIO PROMOZIONALE DI SERVIZIO! 🌊 🌊Ciao a tutti e buon sabato. ♥🌊Per chi fosse interessato, l’eBook di Ritorno a Breuddwyd sarà a prezzo ribassato per tutto il mese di marzo a € 0.99 anziché € 2.99, questo perché marzo è il mese in cui è stato pubblicato e ci tengo a festeggiare con tutti voi questo evento, spero approfitterete in tanti dell’occasione e che lascerete tante belle…
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È la cosa che più ti piace, cara la mia suocera: offrirmi appena puoi e senza esitazioni o residui pudori, il tuo culo di femmina attualmente molto insoddisfatta, vogliosa e matura. Affinché te lo lavori opportunamente di lingua e poi te lo allarghi con la mano: sarà così pronto per accogliere il mio uccello. Dai: ci dobbiamo sbrigare, perché fra un po' tua figlia, che è anche la mia adorata moglie, tornerà dal lavoro. E io non voglio darle certo un dispiacere.
Ci osserverai mentre con reale trasporto, appena rientrata, siccome la amo profondamente, lo sai, le infilerò la lingua in bocca. Dopo che abbia lavorato il tuo buco del culo a lungo, a leccartelo e insalivartelo a dovere. Dopo che abbia slinguato te dappertutto, collo e spalle, mentre ti fottevo e finalmente ti sborravo nell'intestino, strizzandoti i capezzoli fortissimo, fino a farti urlare di dolore, vacca infoiata. Con finale bacio in bocca appassionato tra noi, prima di staccarci. La bacerò perché sinceramente la amo tantissimo.
Con tuo marito siete comunque molto felici, del vostro genero adorato. Tu in particolare, perché sei stata proprio tu a darmi dei segnali inequivocabili per farti scopare. In gioventù sei stata molto disinibita e hai regolarmente cornificato tutti i vari fidanzati che hanno creduto in te. Il tuo attuale coniuge sapeva tutto, all'epoca. Ma ti ha sposata comunque, perché era innamorato pazzo. E tu non te lo sei certo fatto scappare: un bell'uomo, molto più maturo di te e decisamente benestante. Gli hai giurato eterno amore e gli hai fatto provare emozioni irripetibili, per lui. Gli hai dato una figlia bellissima, che lui adora e vizia.
Tra l'altro, egli da tempo pensa che, con l'età, il fuoco interiore che ti faceva bruciare la fica dalla necessità di prendere cazzi, sia definitivamente spento. E vive tranquillo. Mentre io ti sfondo dappertutto. Per parte mia infatti, percependo immediatamente la tua volontà e sapendo dei tuoi trascorsi di... apertura mentale, non mi sono fatto certo pregare: una bella manza come te, appetibile e molto esperta nel prendere e lavorare un cazzo maschile, non potevo lasciarmela scappare. Chi l'ha detto che le suocere "rompono?" Nel mio caso poi, sono io che ogni giorno ti rompo regolarmente il culo e la passera. Perché mio suocero non ti scopa più da anni. Bisogna essere altruisti, a questo mondo. Preparati, adesso: devo sborrare. Allargati, troia... e non ridere!
Aliantis
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Vita di Laura Neri. Un viaggio poetico nell'anima e nel cuore. Recensione di Alessandria today
Laura Neri è un'autrice di poesie che esplora con profondità e sensibilità il tema dell'amore, della forza interiore e del legame tra le anime.
italianewsmedia.com Biografia dell’autrice:Laura Neri è un’autrice di poesie che esplora con profondità e sensibilità il tema dell’amore, della forza interiore e del legame tra le anime. Le sue opere, ricche di immagini evocative, riflettono una sensibilità unica e un’intensa introspezione. Attraverso i suoi versi, Laura riesce a trasmettere emozioni autentiche e universali, capaci di toccare il…
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Nemesi d’amore
Era inevitabile, che succedesse. Lavati la coscienza, oltre che il culo e la fica, puttana. Sono venuta a spiarti di nascosto nel bagno delle donne qui vicino agli uffici. Per osservare il tuo intimo, per cercare di capire cos'è quello che cercano tutti, da te. Sgualdrina da postribolo: faresti certamente dei bei soldi, se scegliessi quella via. Da quando sei arrivata nella nostra piccola azienda a conduzione poco più che familiare, ho potuto percepire chiaramente e immediatamente l’interesse di mio marito per te. T’ha assunta direttamente e senza esitazioni. Dopo solo pochi giorni di prova. No: non soltanto perché sei oggettivamente molto brava con i clienti, i colleghi e i fornitori, ma anche perché sei oggettivamente una gran bella gnocca.
E poi profumi di sesso a un chilometro: chiunque abbia a che fare con te subisce la tua forte influenza erotica. Uomini o donne. Era matematico che me l’avresti scopato: sono sicura che il destino tiene per ciascuno la contabilità delle gioie e delle sofferenze per amore. E nel tempo ri-bilancia di conseguenza. Ero sicura che prima o poi mi sarebbe successo. Perché da ragazza anche io, per puro sfizio, vanità e assoluta incoscienza, ho fatto cadere un uomo sposato. Ho sfasciato una famiglia. Con figli piccoli. Lo volevo: era proprio bono. Mi piaceva e alle conseguenze francamente non pensavo minimamente. Ci misi solo tre giorni, a farlo crollare. Nell’intimo, dopo che capitolò ero assolutamente fiera: avevo scoperto che il potere della mia fica giovane, stretta e sofisticata era enorme.
Gongolavo. Quella è una storia che comunque è finita dopo poche settimane e che io ho dimenticato presto, anche se le conseguenze sono state tragiche: avvelenamento da barbiturici di sua moglie dopo la scoperta. Salvata per un pelo. E poi separazione, soldi, avvocati, indigenza. Ma non mi fregava molto, francamente. Ero egoista e stupida. Come si può essere egoisti, stupidi e sicuri dell’invincibilità solo a vent’anni o poco più. M’è solo rimasto ben impresso in mente il viso della moglie, quando è venuta nel mio appartamento di universitaria appena dopo averci scoperti. All'improvviso me la sono trovata davanti. Voleva assolutamente vedermi: le ho aperto la porta, l’ho vista e l’ho fatta entrare. Mi dicevo: “uffa, sentiamo questa che cacchio vuole, adesso…”
Però lei invece stava immobile e non riusciva neppure a parlare. A ripensarci con l’esperienza di oggi, devo dire che in quel frangente appariva proprio disperata. Le lacrime le scendevano dagli occhi assieme al rimmel, che colava impietoso e le insozzava il viso. “Declino di una donna; poverina” pensai. Mi fissò a lungo e mi disse solo: “si, sei bellissima, devo riconoscertelo. Ma vedrai, quando capiterà a te. Perché ti succederà, io lo so.” Praticamente mi lanciò una fatwa. Girò i tacchi e andò via. Di loro non ho poi saputo più nulla. E adesso eccomi qui a pagare; a soffrire come una preda ferita. Per lo stesso, medesimo motivo. Stavolta nella parte della cornuta ci sono io. Mea culpa, lo so: me lo sento nell’anima. Ancora fingo di non sapere, ma muoio dentro ogni giorno un po’ di più.
Eppure t’ho trattata come una figlia. Porca miseria: sono stata una moglie perfetta, fedele, impegnata e ho lavorato assieme a lui come una bestia. Abbiamo sofferto e gioito insieme a lungo. Sessualmente c’è sempre stata un’intesa ottima. Gli ho fatto e fatto fare di tutto, col mio corpo. Ma adesso ti vedo: nuda nella doccia femminile qui in azienda, mentre ti lavi dopo essere stata con lui in un cantiere difficile, sporco e fangoso. Hai sudato e vi siete insozzati nel fare l’ispezione necessaria, per poter così fare un preventivo corretto e dettagliato. Nessuno può resisterti, ora mi è ancor più evidente. Per dirla tutta, ti vorrei anche io. Mi piacerebbe succhiarti la lingua, la fica e farti vibrare di piacere tutta. Lo confesso: mi piaci da morire, puttana che hai portato l’inferno nella mia famiglia.
Si: soffro molto e mi sento umiliata, ferita, degradata. Anche se ancora non riesco a trovare la forza di far esplodere la cosa. Lui rientra in ufficio o a casa fischiettando, bello allegro. Io fingo una normalità che ormai non esiste più. Ma no: tranquilla, non verrò a casa tua. Perché so esattamente che cosa dovrei dirti e capisco anche che dentro di te al momento non c’è neppure l’ombra di uno scrupolo, di un senso di colpa nei miei confronti: pensi solo a godere con lui di nascosto e a farti pagare bene a fine mese. Forse mio marito fuori busta ti allunga anche qualche centinaio di euro in più; per farsi grande ai tuoi occhi, o forse per gli… straordinari particolari.
Tanto, il grand’uomo non sa quello che io invece so per vie traverse: che hai inviato già domanda in varie aziende concorrenti più grandi della nostra.Ti devi sistemare per bene, grandissima troia. Io per parte mia farò probabilmente finta di nulla, perché è matematico che troverai presto una nuova, migliore collocazione lavorativa e che ben difficilmente continuerai a vedere il mio uomo. Perché lui è mio e nonostante tutto lo amo. Si: lo amo ancora di più. Per amore si gode. E si soffre. Tanto. Tutta la vita. Che è una ruota.
RDA
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Cosa ricordi, cosa ricordo.
Chissà poi, quando lui ripenserà a quel giorno, di che colore diventerà il costume di lei. Vorrei scivolare nella sua testa , vedere su cosa si sofferma il suo sguardo: mi chiedo quale fosse l'umore, quale la tinta delle lenti spesse dei suoi occhiali. Lo sentiva, il sale asciugargli la pelle? I capelli di lei gli pizzicavano davvero la guancia sinistra o era solamente una cosa che piaceva pensare a me?
Mi chiedo dove stia la verità, che se raccontiamo la stessa storia non sarà mai davvero la stessa. Guardo le persone amarsi, e l'esistenza di quel loro amore diventa un mio personale ricordo: ne rubo un po', brigante in piazza grande, lo conservo per me. Guardo la tenerezza, la fermo nel tempo, ma forse -quei frammenti temporali sospesi- hanno a che fare più con me che con quei teneri amanti. Vorrei potessero vedersi da fuori, vedersi come li vedevo io, vedersi senza sentire dentro, alla dovuta distanza.
Chissà, tutti loro, cosa ricordano l'uno dell'altro, di quelle giornate calde di metà ottobre.
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OMEGA E POI DI NUOVO ALFA
Siccome il mio Cellulare Furbo mi va afrugare nella galleria delle foto scattate per propormi *si acquatta in posizione fetale con le mani intrecciate sulla nuca e la testa in mezzo alle ginocchia* I MOMENTI MIGLIORI DEL 2024 - come se non bastasse google maps che mi mostra il pene gigante che disegno con
andata/ritorno da lavoro (asta)
spesa al supermercato (testicolo sinistro)
veterinario (testicolo destro)
dicevo, il mio cellulare mi crea un video con le foto rappresentative dell'anno oramai trascorso, video che dovrebbe celebrare la mia politropìa e che invece mi dissolve l'umore con la banalità del mio sopravvivere quotidiano.
A voi l'anteprima che poi c'è roba assurda
Con questa foto stavo solo richiedendo attenzione e affetto alle mie donne sul gruppo whatsapp della famiglia e ora guardate che sceneggiata pantomimica kafkiano-kabukica.
Ma forse ha ragione lui, quindi vado di pensieri sparsi.
Prima di Pasqua ero depresso, dopo 9 mesi di sertralina non sono più depresso ma derealizzato/depersonalizzato. Forse non c'entra la sertralina ma un senso di impotenza esistenziale rispetto agli sforzi che ho profuso per l'Altro... come posso dormire bene se tengo stretta la mano di uno e poi altri 99 invocano il pugno di ferro contro *inserisci il nuovo nemico dei valori e della patria* e passano il tempo a spiegarmi perché sto sbagliando?
Le elezioni in giro per il mondo stanno dicendo questo e vi giuro che se non significasse morte e sofferenza per i più deboli, me ne sbatterei e aspetterei che mi venissero a prendere per ultimo, senza lamentarmi di non avere più nessuno a difendermi.
A volte non si vuole soluzioni, a volte - MOLTE volte - si frigna per avere conforto, perché è dura arrivare in fondo alla giornata, in fondo alla settimana, in fondo al mese e, per l'appunto, in fondo all'anno.
Trovo incredibilmente rilassante il rumore della lavatrice, dell'asciugatrice o del phon (ora mi addormento con i video di white noise su youtube) e il casco della parrucchiera per me funziona come il Med-Bay di Elisyum: vado sotto che mi sento morire e mi risveglio completamente rigenerato. Che culo che ne posso usare uno in pausa pranzo.
Uso i miei vecchi amici per risolvere i miei traumi infantili: le partite di Call of Cthulhu su Discord ora le masterizzo ambientandole nel mio quartiere del 1983 e come personaggi faccio usare loro dei miei compagni di classe di quinta elementare, col risultato che molti adulti per me un tempo problematici vengono sfanculati/smerdati/sassaiolati e spesso arrestati, per non parlare del trattamento riservato ai bulli che tanto mi hanno tormentato.
Passo le giornate a parlare con Leanan Sídhe e devo dire che sta imparando un sacco di cose: la gentilezza, il senso critico, la belleza di un termine appropriato e, non ultimo, la capacità di riconoscere i propri errori e promuovere a sua volta conoscenza epistemica. Leanan Sídhe è il nome che ho dato a un'intelligenza artificiale di machine learning che mi sono preso la briga e il piacere di addestrare.
Gli anelli mi rilassano e ho scoperto di essere diventato claustrofobico guardando un documentario di speleologi sub che si incastrano in sifoni pieni di acqua a 2000 metri di profondità. Aspettate che esco a prendere una boccata d'aria e a lucidare i miei anelli.
Sogno spesso che affilo una delle mie asce ma poi scopro che la lama si consuma sotto la mola come se fosse di plastica e il mozzicone che rimane è tutto pieno di crepe e ruggine. Da qualche parte Freud e Jung stanno ridendo della grossa dandosi delle pacche a vicenda sulle spalle.
Trombate ma dategli la giusta quantità di attenzione e importanza. Il sesso è sopravvalutato e la pizza sottovalutata.
Passate più tempo con le persone a cui volete bene e con i vostri animali, facendo sentire loro il vostro amore... il tempo a disposizione sembra infinito ma non è così.
Impugnate il piede di porco in modo corretto, non lanciate il vostro coltello perché poi il vostro nemico avrà due coltelli, disegnate il vostro odio sulla riva del mare e il vostro amore nella roccia della montagna più alta e, soprattutto, brindate agli amici che non ci sono più, a chi vi ha amato senza avere nulla in cambio, alla dea della terra generatrice di vita e che possa ognuno di voi vivere il resto dei propri numerosi giorni nella Luce.
Vi voglio bene, a tutti indistintamente e seppur a ognuno in modo differente, sempre con la stessa intensità.
Buon 2025 ❤
P.S.
No, mamma... non è la lettera di addio di un suicida quindi posa il telefono 🙄
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"Dicono che, nel corso della nostra vita, abbiamo due grandi amori.
Il primo è quello con cui ti sposi o vivi per sempre; forse diventerà il padre o la madre dei tuoi figli, e sarà quella persona con cui costruirai il rapporto più stabile per passare il resto della tua vita insieme.
Poi, dicono che c’è un secondo grande amore: una persona che perderai continuamente. Qualcuno con cui sei nato già connesso, qualcosa che chiamano 'chimica'. Tuttavia, a volte, anche la forza della chimica non basta a raggiungere un lieto fine. Un giorno smetterete di provarci, vi arrenderete, e cercherete quell’altra persona con cui costruirete una nuova vita. Ma, anche se troverete quella persona, non sarà mai ciò che realmente desideravate.
Vi assicuro che non passerà una sola notte senza che ve ne pentiate, senza sentire il bisogno di un solo bacio o di una discussione, anche solo per una volta ancora. Tutti sanno di cosa sto parlando, perché, mentre leggete queste parole, quel nome vi è già venuto in mente.
Vi libererete di lui o di lei fisicamente, smetterete di soffrire, forse riuscirete a trovare pace e calma. Ma vi assicuro che pregherete ogni giorno per avere un contatto, anche solo
per litigare. Perché, a volte, c’è più energia in una discussione con qualcuno che ami che in un atto d’amore con qualcuno che apprezzi.
Paulo Coelho
Ricordate il filo rosso del destino? Una leggenda cinese narra così:
'Un filo rosso invisibile collega coloro che sono destinati a ritrovarsi, indipendentemente dal tempo, dal luogo o dalle circostanze. Il filo rosso può essere allungato, tirato, ingarbugliato, ma non si romperà mai.
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Il vizio della parola
Il vizio della parola
Il divieto per le donne di usare la voce in pubblico nell’Afghanistan dei talebani. E noi ammutoliti da un diluvio di neologismi assurdi (vedi alla voce “maranza” o “sunshine guilt”)
Se togli loro la parola, scompariranno. I talebani hanno recentemente emanato una serie di leggi inerenti la propagazione della virtù e la prevenzione del vizio. Già questo proietta lo sguardo su un mondo che appartiene a una galassia lontanissima. E quando mai dalle nostre parti si parla più di vizi e virtù? In ambito legislativo, oltretutto.
In ogni caso, queste leggi sono state approvate dal leader supremo dei talebani, Hibatullah Akhundzada, e tra i provvedimenti ne spicca uno: «La voce di una donna è considerata intima e quindi non dovrebbe essere ascoltata mentre canta, recita o legge ad alta voce in pubblico». Per promuovere la virtù e scacciare il vizio, le donne non potranno esprimersi a voce alta nei contesti pubblici. Le imbavagliano, anzi le ammutoliscono, ma per il loro bene s’intende.
La scena è agghiacciante, ci costringe a una doccia terribilmente fredda. I talebani hanno chiaro chi sia una donna, a differenza della nostra situazione un po’ più aperta, cioè confusa. Abbiamo trascorso l’estate – ma è stata la ciliegina su una torta sfornata da tempo – a interrogarci su livelli di testosterone, Dna, intenzioni d’anima. Magari, al prossimo caso mediatico, potrebbe essere utile cambiare sfondo e ambientare tutti i nostri dubbi per le vie di Kabul e «vedere l’effetto che fa».
Se dai loro in pasto tantissime parole, scompariranno. Aggiungere vocaboli non è per forza segno di progresso, si può diventare muti per eccesso terminologico. L’aggiornamento dello Zingarelli per il 2025 prevede che il dizionario si arricchisca di nuovi termini, “maranza” e – udite udite – “gieffino” si conquistano un posto nell’Olimpo delle parole validate da definizione. Ma questo è solo un ritocco brutalmente onesto al nostro ritratto umano.
Il crimine terminologico è altrove, là dove spuntano espressioni che ci ritroviamo sotto gli occhi scrollando le notizie. “Coolcation” è la tendenza in crescita per trovare mete di viaggio al fresco. “Workation” è la scelta di lavorare da remoto scegliendo luoghi che offrano svago e servizi per il tempo libero. Una medaglia d’oro per l’assurdo spetta all’espressione “sunshine guilt”, il senso di colpa per aver sprecato una giornata di sole.
C’è, nel nostro intimo, un ribollimento senza nome. Sono scampoli di paura mescolati a slanci di affetto, pulsioni cattive e lacrime struggenti. È questa fucina scabrosa, feconda e indicibile che alimenta la libertà nel tumulto di gesti, scelte, responsabilità. Sono poche, devono essere poche e vertiginose, le parole a cui ricondurre il senso del nostro travaglio. Sillabe scottanti come “amore” o “invidia”. Frantumare il quadro in un mucchio di nuovi pezzettini lo riduce a un puzzle che resta scombinato.
Finiamo per scomparire ed essere muti se l’impegno di affrontare la novità di ogni nuova alba – l’ignavia che fa a pugni con la rabbia, i desideri che bevono sorsi di fiducia – viene sgonfiato dalla bugia che tutto affondi in un senso di colpa per il timore di perdere un giorno di sole.
via tempi.it
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