#lettura emozionale.
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Ho visto il tuo sorriso di Laura Neri: La dolcezza dei ricordi e la promessa dell’amore eterno. Recensione di Alessandria today
Un viaggio poetico tra emozioni, ricordi e speranze: il sorriso come simbolo di rinascita e amore senza tempo.
Un viaggio poetico tra emozioni, ricordi e speranze: il sorriso come simbolo di rinascita e amore senza tempo. Biografia dell’autrice. Laura Neri è una poetessa che esplora le sfumature più profonde delle emozioni umane. Le sue poesie sono caratterizzate da un linguaggio intimo e autentico, capace di creare una connessione profonda con il lettore. Nei suoi versi, Laura affronta temi universali…
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Storia Di Musica #328 - Francesco De Gregori, Titanic, 1982
I dischi che ho scelto il mese di Giugno hanno un valore ancora più personale, e sono legati da un fatto. A metà Maggio per aggiustare due tegole lesionate salendo in soffitta per fare spazio ho ritrovato degli scatoloni, e in uno di questi, catalogati in buste di carta, come quelle del pane, vi erano dei dischi. Ne ho scelti 5 per le domeniche di questo Giugno. Il primo era nella busta Dischi di Angela, il nome di mia madre. Interrogata, e felicemente sorpresa di aver ritrovato quello scatolone pensato perso dopo un temporaneo trasloco da casa, mi ha raccontato che non comprò il disco appena uscito, ma dopo qualche anno, dopo aver visto un concerto dell'artista di oggi, uno dei più grandi autori della canzone italiana.
Francesco De Gregori era stato lontano dagli studi di registrazione per tre anni: il 1979 era stato l'anno straordinario di Banana Republic con Lucio Dalla e di Viva L'Italia, disco fondamentale e che contiene una storia particolare. Fu infatti il tentativo della RCA, la sua casa discografica, di promuovere l'artista a livello internazionale. Fu ingaggiato Andrew Loog Oldham, leggendario scopritore e primo produttore dei Rolling Stones, che portò con sé una schiera di tecnici e turnisti britannici, e lo stesso De Gregori registrò delle versioni in inglese di alcune delle sue canzoni più note (Piccola Mela, Rimmel, Generale, una versione di Buffalo Bill con Lucio Dalla) con i testi tradotti da Susan Duncan Smith e Marva Jan Marrow, poetessa statunitense che rimase in Italia per un decennio, collaborando con numerosi artisti (Ivan Graziani adatta un suo brano, Sometimes Man, per Patti Pravo, che diviene una dedica per lei, intitolata Marva).
Decide quindi di concentrarsi su un disco che da un lato riprende progetti giovanili sul recupero delle musiche tradizionali, e dall'altro sia una sorta di concept album. Su questo ultimo punto, fu decisiva la lettura nei mesi precedenti le registrazioni di un libro, L'Affondamento Del Titanic di Hans Magnus Enzensberger. Prodotto da De Gregori con Luciano Torani, Titanic esce nel giugno del 1982. È un disco dove De Gregori lascia da parte la canzone d'amore (solo un brano è riconducibile ad una canzone romantica), musicalmente molto vario e che sembra, attraverso il racconto della mitica nave e del suo tragico destino, una riflessione faccia faccia, personale e spirituale, con il mare, i suoi messaggi potenti e profondi. Si apre con Belli Capelli, l'unica canzone d'amore, che lascia lo spazio a Caterina, emozionate omaggio a Caterina Bueno, cantautrice fiorentina che fu la prima a credere nel giovane De Gregori, chiamato come chitarrista nel 1971: i versi «e cinquecento catenelle che si spezzano in un secondo» sono un omaggio ad un brano di Bueno, «e cinquecento catenelle d'oro/hanno legato lo tuo cuore al mio/e l'hanno fatto tanto stretto il nodo/che non si scioglierà né te né io». La Leva Calcistica Del '68 è uno dei classici degregoriani, toccante racconto di un provino calcistico di un dodicenne nel 1980, con uno dei testi più belli del Principe (E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai\Di giocatori tristi che non hanno vinto mai\Ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro\E adesso ridono dentro al bar\E sono innamorati da dieci anni\Con una donna che non hanno amato mai\Chissà quanti ne hai veduti\Chissà quanti ne vedrai). La parte centrale del disco, musicale ed emozionale, è la cosiddetta trilogia del Titanic. L'Abbigliamento Di Un Fuochista, cantata con Giovanna Marini (grande custode della musica tradizionale italiana, recentemente scomparsa) racconta una storia di emigrazione attraverso il doloroso dialogo madre-figlio sullo sfondo della tragedia, e De Gregori in un disco successivo, altrettanto famoso, La Donna Cannone (1983), inserirà un brano, La Ragazza E La Miniera, che è la prosecuzione narrativa di questo brano. Titanic, dal meraviglioso ritmo sudamericano, è il brano metafora della questione sociale: la divisione in classi, prima, seconda e terza, che accomuna la nave alla società. I Muscoli Del Capitano inizia come Il Tragico Naufragio Della Nave Sirio, canzone popolare resa celebra da Caterina Bueno, e molti notarono lo stile particolare del testo, un riferimento alla narrazione futurista del progresso, della potenza meccanica, al mito dell'acciaio e dell'industria. La canzone, meravigliosa, sarà oggetto anche di numerose riletture, e ricordo quella convincente di Fiorella Mannoia in Certe Piccole Voci (1999). Il disco si chiude con il riff, spiazzante, di 150 Stelle, sulle bombe e i bombardamenti, con il simpatico rock'n'roll di Rollo & His Jets, che nel testo cita due dei suoi migliori collaboratori, Peppe Caporello (bassista mezzo messicano soprannominato chicco di caffè) e Marco Manusso (chitarrista con quel nome strano) che insieme con Mimmo Locasciulli suonarono nel disco. Leggenda vuole che per gli arrangiamenti dei fiati Caporello volle un paio di scarpe di tela Superga bianche. Chiude il disco il pianoforte, dolcissimo e malinconico, di San Lorenzo, in ricordo dei bombardamenti del 19 luglio 1943 sul quartiere romano di San Lorenzo ad opera degli alleati. Canzone stupenda, è anch'essa ricchissima di riferimenti: i versi su Pio XII che incontra la gente si rifà ad una famosissima fotografia (scattata però, ma si seppe anni dopo, davanti alla Chiesa di San Giovanni In Laterano, nell'agosto del '43 dopo la seconda sequenza di bombardamenti), il verso Oggi pietà l'è morta, ma un bel giorno rinascerà è presa dal famoso canto partigiano di Nuto Revelli.
Il disco, con in copertina il merluzzo su un piatto in un frigorifero accanto a un limone tagliato fotografato da De Gregori e colorata da Peter Quell, fu anche un successo di critica e di vendite: nonostante non ebbe traino da nessun singolo, vendette 100000 copie nel primo mese, regalando le sue canzoni stupende, con De Gregori che fu il primo a ripercorrere le orme del Battiato de La Voce Del Padrone, unendo nel modo più convincente la tradizione cantautorale, in questo lui un Maestro insuperato, con il grande pubblico.
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LUNA ROSSO SANGUE
L'esperienza sensoriale prima che emozionale, in questo capitolo recente della produzione lanzettiana che ha per titolo LUNA ROSSO SANGUE, è la cifra artistica che ne rende unica e speciale la lettura.
romanzo di Antonio Lanzetta, 2024 NEWTON COMPTON EDITORI Il mio quarto Lanzetta non è una conferma, scontata come dicono tutte le recensioni che ho letto, è di più: è un salto che si aggrappa a quella chimera mitologica di perfezione narrativa che il talento di Antonio doma e mette al servizio di una storia incredibile e sconvolgente. Lo dice lui in un’intervista che LUNA ROSSO SANGUE è la prova…
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· · ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⤹ 𝐩𝐞𝐲𝐭𝐨𝐧 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢𝐧𝐠𝐞𝐫 ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀ ⠀ ‧‧‧‧ ᴀᴅ ᴍᴀɢᴀᴢɪɴᴇs › ─── ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ㅤ⠀⠀⠀❛❛ 𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒇𝒆𝒍𝒊𝒄𝒊 𝒊𝒏 𝒄𝒂𝒔𝒂 ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀𝒊𝒏 𝟏𝟑 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊 𝒎𝒐𝒔𝒔𝒆 ❜❜ ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ [ ... ] ㅤ 𝟏𝟏. 𝑰𝒏𝒔𝒐𝒏𝒐𝒓𝒊���𝒛𝒂𝒕𝒆𝒗𝒊, 𝒂𝒍𝒍’𝒐𝒄𝒄𝒐𝒓𝒓𝒆𝒏𝒛𝒂 Il vicino molesto, il locale schiamazzante sotto casa, i tacchi della signorina della porta accanto, possono apparire rumori fastidiosi momentanei, ma a lungo andare, disturberanno il vostro sonno, il vostro riposo, il vostro spazio vitale. Lì dove è possibile, cercate di insonorizzarvi: esistono dei pannelli fonoassorbenti, ci sono fior fiore di infissi potentissimi, e - in casi estremi - insonorizzate le pareti, almeno quelle della camera da letto. Oppure, usate con trucchi intelligenti come tappeti, tessuti (esistono tende fonoassorbenti), finiture per finestre, spostate una libreria alta o un divano da un’altra stanza nello spazio che dovete insonorizzare e posizionatela sulla parete che più di ogni altra lascia passare il suono e molto altro ancora. La pace e la tranquillità, cosi come il vostro riposo, sono sacri. E quando siete riposati, siete anche più felici. ㅤ 𝟏𝟐. 𝑪𝒓𝒆𝒂𝒕𝒆 𝒍𝒂 𝒗𝒐𝒔𝒕𝒓𝒂 𝒔𝒕𝒂𝒏𝒛𝒂 𝒅𝒊 𝒅𝒆𝒄𝒐𝒎𝒑𝒓𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 “Piccola biblioteca”, “stanze a tema musicale” e anche “stanza della rabbia” sono tutti spazi di “fuga” emozionale. E sono anche le parole le cui ricerche sul web sono aumentate in modo esponenziale negli ultimi anni. Risultati che confermano la necessità di trovare uno spazio tranquillo in casa in questi tempi turbolenti. Un’idea che non è certo nuova (basti pensare al concetto di “stanza nella stanza” sviluppato dall’architetto Ettore Sottsass a Casa Lana a Milano), ma che è stata ripresa negli ultimi due anni, quando abbiamo imparato a differenziare gli spazi e, con essi, a regolare le emozioni. “Le ‘escape room emozionali’ offrono un’opportunità, un rifugio per riconnettersi con la nostra parte più intima attraverso attività come lo sport, la lettura, la cura delle piante o il gioco con i nostri animali domestici. Può essere un garage o una stanza, in cui mobili, luce e oggetti fanno parte di questa costruzione personale. Non è il dove, ma il come”. A ognuno la sua stanza delle emozioni felici. ㅤ 𝟏𝟑. 𝑬𝒍𝒊𝒎𝒊𝒏𝒂𝒕𝒆 𝒍𝒆 𝒆𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒆 𝒏𝒆𝒈𝒂𝒕𝒊𝒗𝒆 Con il passare del tempo, in noi e nella nostra casa si accumulano cariche di energia negativa: per questo è necessaria una pulizia energetica almeno una volta al mese per liberarci da queste vibrazioni. La pulizia energetica si può effettuare attraverso piccoli rituali basati su alcuni oggetti, preparazioni o procedure particolari che ci aiutano a eliminare le energie negative in casa; quando ce ne liberiamo, riequilibriamo il nostro ambiente, ci proteggiamo e siamo di nuovo in equilibrio, pronti a ricominciare un nuovo ciclo. Possibilmente, più felici.
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La Profezia dell'Armadillo: Il viaggio tra sogni e paure di Zerocalcare
In questo post, vi porterò a esplorare il mondo enigmatico e commovente di La Profezia dell'Armadillo, un film adattato dal celebre fumettista Michele Rech, meglio conosciuto come Zerocalcare. Questo lavoro cinematografico, diretto da Emanuele Scaringi, è un'intricata trama che intreccia sogni, paure e relazioni profonde attraverso l'occhio ironico e profondo di Zerocalcare.
L'autore: Michele Rech, alias Zerocalcare
Michele Rech, autore di numerose fumetti e libri di successo, è un autore che ha conquistato il cuore di molti lettori grazie alla sua ironia e capacità di raccontare storie che toccano i cordi più profondi. Il suo blog, Fumettiallietà, è stato un punto di riferimento per molti anni, dove ha condiviso storie che hanno trasportato i suoi lettori in mondi fantastici e contemporanei.
La Profezia dell'Armadillo è basata su una delle sue graphic novel più celebri, che parla di amore, sogni infranti e i timori più profondi di ognuno di noi. Quest'opera è stata adattata per il grande schermo, diventando un film che ha ottenuto ottime recensioni e che ha toccato il cuore di molti spettatori.
Il film: La Profezia dell'Armadillo
Il film, diretto da Emanuele Scaringi, è una commedia drammatica che gira intorno alla relazione del protagonista con un'immaginaria armadillo, simbolo delle sue paure e insicurezze. La trama è intricata e coinvolgente, portando il pubblico in un viaggio emozionale che non si dimenticherà facilmente.
Gli attori principali, come Pietro Castellitto, Laura Morante, Claudia Pandolfi, Teo Cherio e Kasia Smutniak, hanno interpretato con bravura i personaggi, dando vita a una storia che parla di umanità e di crescita.
Per informazioni più interessanti, fare clic su:https://www.mangaconigli.com/
Il successo del fumetto e del film
Il successo di La Profezia dell'Armadillo non è stato solo al cinema, ma anche nella sua versione originale come graphic novel. Le storie di Zerocalcare sono impregnate di ironia e senso dell'assurdo, creando un universo ricco di personaggi colorati e situazioni impreviste.
Il film ha debuttato al Festival del Cinema di Venezia nel 2018 e poi in Italia il 13 settembre dello stesso anno. L'accoglienza da il pubblico e dalla critica è stata positiva, confermando la qualità del lavoro di Zerocalcare e della squadra che ha realizzato il film.
Conclusioni
La Profezia dell'Armadillo è un'opera che parla di noi tutti, dei nostri sogni, delle nostre paure e delle nostre insicurezze. Attraverso l'immaginaria armadillo, Zerocalcare ci porta a riflettere su ciò che ci rende umani e su come affrontare i nostri timori.
Se ancora non l'avete visto, vi consiglio vivamente di dare un'occhiata a questo film, che vi farà sorridere, piangere e riflettere. E se siete appassionati di fumetti, non vi potete permettere di saltare le graphic novel di Zerocalcare, che sono una fonte inesauribile di ispirazione e divertimento.
Fino a la prossima volta, buon visione e buona lettura!
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San Valentino resiste Digest from vittorio e.pisu on Vimeo.
Amore Comunque San Valentino resiste Il Gruppo Culturale Alessandra Sorcinelli presenta al Caffé Infinito Via Azuni Cagliari Stampace una serata di lettura emozionale ed esposizione artistica a tema con Antonio Atzei Annarita Atzori Rita Lo Nardo Ricardo Laria Silvio Piscioneri Patrizia Piras Francesca Petrucci Nanni Trincas Luigino Cannedda Franca Todde Vittorio E. Pisu
Un riassunto breve della trasmissione Sardonia Un film di Vittorio E. Pisu
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Review party "La mano del diavolo" di Robert Bryndza, Newton Compton. A cura di Barbara Anderson
Quando ho letto questo titolo: “la mano del diavolo” mi sono resa conto di quanto fosse forte quella dualità emozionale che mi trasmetteva. La sensazione di inquietudine ma al contempo di fascinazione e di attrazione. Inutile negarlo, ciò che trasmette delle forti sensazioni resta sempre per me la prima scelta in ogni nuova lettura a cui mi appresto. Quella sensazione immediata di disagio…
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“Yoga ed emicrania. Guarire si può” di Luisa Lalita Guarino «La nostra cultura non ci ha abituati a prendere in considerazione l’aspetto emozionale legato al sintomo, che spesso nel caso dell’emicrania finisce per essere trattato con gli stessi farmaci usati per le malattie mentali» (Luisa Lalita Guarino) Guarire dall’emicranie si può! Basta leggere la guida Luisa Lalita Guarino e subito sembrerà di sentirsi meglio. Un libro che va ad agire sul nostro corpo, non soltanto a livello fisico, bensì agisce anche sull’aspetto psicologico. La lettura si apre con la splendida prefazione di Katia Tenti, con delle semplici parole, entra nell’animo di tutti noi. Si può scorgere, attraverso le parole dell’autrice, il lavoro certosino che ha fatto e soprattutto il dolore che ha provato nel dover ripercorrere le tappe della sua vita. Il tutto parte da un’esperienza personale; forse è questo che stimolerà ancor di più i lettori/lettrici. Non siamo i soli a soffrire d’emicrania. Siamo in molti. Ed è opportuno dare il giusto peso e la giusta preoccupazione. Una lettura arricchita soprattutto da esercizi e consigli utili. Sono molti, per l’appunto, i consigli che ci vengono donati dalla scrittrice. Occorre praticare yoga, meditazione, respirazione e soprattutto aggiustare e curare l’alimentazione. E proprio quando andremo a leggere la parte dedicata alla meditazione ed allo yoga, scopriremo tutta la conoscenza che ha nei confronti del sistema nervoso. Lo yoga ha moltissimi benefici; fra i tanti, va ad agire anche sul sistema circolatorio e digestivo. Una guida semplice e soprattutto molto istruttiva, che ci condurrà alla ricerca di noi stessi e ci farà capire che è giunto il momento di lasciare indietro ogni tipo di malattia. Perché guarire dall’emicrania si può e questa guida ne è la dimostrazione. Yoga ed emicrania. Guarire si può di Luisa Lalita Guarino - formato: brossura; genere: salute - è disponibile in libreria e online da luglio 2023.
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La Morte che uccide la Morte
Una pistola che non ci doveva essere per la vita di una famiglia. Il paradosso del caso Vicentini pluriomicida-suicida - Di Gaetano Barbella Conoscere lo stato di salute energetico della persona É ormai chiaro, che stiamo attraversando un’epoca di risveglio generale delle coscienze. Ogni giorno infatti, sempre più persone diventano consapevoli e percepiscono chiaramente il costante fluire dell’energia intorno e dentro di sé. Anche in questo preciso istante, mentre stai leggendo questo articolo, una forte energia sta influenzando profondamente le tue emozioni, i tuoi desideri e in realtà, ogni aspetto della tua vita. Questo perché, ogni organismo vivente (uomini, animali, piante, rocce e cristalli) è circondato e immerso da un campo di energia elettromagnetica, chiamata aura. L’aura è l’energia sottile del corpo e della mente, la forza vitale invisibile che emaniamo e assorbiamo allo stesso tempo, in connessione con l’energia universale. Questo campo elettromagnetico vibra a differenti frequenze e riflette il nostro stato mentale, fisico e il nostro essere interiore. Quanto più l’aura è sana, robusta, luminosa e carica di energia, maggiore sarà il benessere e la consapevolezza dell’individuo. Quando il nostro campo energetico è in equilibrio, siamo infatti in grado di vivere con pienezza la nostra vita. Se al contrario, l’aura non si trova in condizioni ottimali, la persona avverte difficoltà fisiche e mentali, malessere e persino malattie. Le energie sottili, inoltre, essendo parte dell’immenso universo che le sovrasta, sono in continua trasformazione e si diffondono grazie alla loro natura radiante. Ciò significa che ogni organismo vivente assorbe energia dall’ambiente esterno e la irradia a sua volta verso un altro soggetto. Parlando dell’essere umano, possiamo quindi dire che l’uomo è pura energia, e soprattutto siamo dei veri e propri diffusori di energia. Le energie sottili sono intorno a noi e guidano la nostra mente e il nostro corpo. L’aura umana è costituita da almeno 7 corpi aurici o corpi sottili, che agiscono in modo interdipendente l’uno dall’altro: eterico, emozionale, mentale, astrale, eterico matrice, celestiale e causale. Ognuno di essi ha un proprio colore ed è relazionato con un particolare Chakra e organo, come vedremo in seguito. Nell’uomo, quindi ogni pensiero, emozione e sentimento che proviamo vibra a una certa frequenza. Emettendo frequenze alte, attireremo nella nostra vita benessere, armonia, salute, felicità. Al contrario, emettendo frequenze basse, attireremo sofferenza, malattia, disagio, odio e risentimento. Sulla base di questo, possiamo giungere alla conclusione che noi siamo ciò che pensiamo e, a seconda dei nostri pensieri, creiamo successo o fallimento1. Per il cosiddetto "operatore olistico" la lettura dell’aura serve "conoscere lo stato di salute energetico della persona, i suoi blocchi a livello del corpo eterico, emozionale, mentale e spirituale". L’energia che è oggetto della attività dei terapeuti energetici tradizionali è concepita solo ed esclusivamente nella sua modalità di "funzionamento" alterata o squilibrata. Altrimenti, essa non desta il minimo interesse2. Ma quanti nel mondo soffrono di mali ritenuti incurabili dalla medicina ufficiale, che invece potrebbero trovare almeno una risposta con la medicina olistica non riconosciuta dalla scienza accademica? Seguirà un fatto di cronaca appena accaduto, la tragedia di un padre che uccide il figlio disabile, la moglie e la figlia. Il figlio disabile, il biglietto in cucina: così l’ex primario Carlo Vicentini ha sterminato la famiglia - Di Nicola Catenaro, Alessandro Fulloni L’uomo, un urologo, poi si è sparato. Era in pensione da 3 mesi. «Soffriva per la disabilità del primogenito». Ha lasciato un biglietto in cucina nel quale ci sarebbero scritte frasi farneticanti.
Figura 1: Il prof. Carlo Vicentini e il figlio Massimo. L’orario in cui è avvenuto quell'orrore è imprecisato, forse tra le due di mercoledì notte e le dieci di giovedì mattina. Carlo Vicentini, 70 anni, sino allo scorso dicembre primario di urologia all’ospedale «Mazzini» di Teramo e professore universitario, si sposta tra le stanze da letto della villetta in cui vive con la famiglia, alla periferia dell’Aquila. Impugna una pistola tedesca risalente al tempo di guerra, una «Walther P38» regolarmente detenuta. Con quell’arma l’uomo, un cacciatore appassionato, commette una strage uccidendo la moglie, Carla Pasqua, ex funzionaria Asl, 69 anni, e i figli Massimo, 43, da tempo immobilizzato sulla sedia a rotelle per via di una malattia neurodegenerativa, e Alessandra, 36, nutrizionista da poco assunta nello stesso ospedale in cui per vent’anni il padre era stato uno stimato responsabile di reparto. È adesso Giovanni, il fratello del medico, a raccontare che «giorni fa Carlo mi aveva anticipato che con tutta la famiglia sarebbe andato al mare a Tortoreto, nel Teramano». Quando giovedì «ho provato a contattare mio fratello non ho avuto risposta. Ho visto che le finestre erano abbassate e ho pensato fossero già partiti». Poi ieri, dopo altre telefonate a vuoto, con delle chiavi secondarie altri familiari, verso le 12, sono andati ad aprire imbattendosi nella tragedia. Poco dopo sono arrivati gli investigatori della Squadra mobile coordinati dal pm Guido Cocco. Filtra pochissimo su quanto è stato visto dentro la casa che sta a Tempera, tranquillo sobborgo periferico del capoluogo abruzzese. Si sa solo che sulla scrivania del medico erano sparse tante carte mentre in cucina c’era un biglietto sul quale erano scritte delle frasi farneticanti. Tutte le vittime erano in pigiama e il corpo di Alessandra — il cui ultimo accesso su WhatsApp risale alle due di mercoledì notte — sarebbe stato trovato sotto il letto, come se avesse cercato di sfuggire a quella mattanza. Massimo, che era immobilizzato per l’aggravarsi della malattia e che usava un macchinario per la respirazione, sarebbe stato ucciso per primo. Nel corridoio è stata infine trovata la madre che aveva da tempo lasciato il suo impiego alla Asl aquilana per assistere il figlio. Vicentini si è poi tolto la vita nella sua stanza. Capire cosa abbia indotto quel medico — descritto come inappuntabile sul lavoro, sebbene piuttosto schivo — è per ora arduo e si possono fare unicamente delle supposizioni. Il parroco di Tempera, don Giovanni Gatto, racconta che «prima e dopo il terremoto» il medico era andato più volte a trovarlo in sacrestia. «Non mi parlava dei problemi del figlio — ricorda — sebbene io mi raccomandassi di tenersi cara quell’anima bella». È fuor di dubbio però che il padre fosse legatissimo al primogenito che accompagnava regolarmente nelle lunghe sedute terapeutiche necessarie a contrastare l’avanzata della distrofia. Non che Massimo, che da poco era stato dimesso dopo un periodo in ospedale, si fosse perso d’animo, anzi: prossimo alla laurea in Biologia che aveva inseguito con grinta, giocava regolarmente con i «Mirmidoni», squadra ascolana che disputa il campionato di hockey per disabili. Silvano Silvi, il presidente, ora piange al telefono: «Sono sconvolto, Massimo ogni estate era qui con noi. Per me era come un figlio».
Figura 2: Tempera, frazione di L'Aquila, è il luogo della strage Quel che è certo è che suo padre aveva smesso di fare l’urologo, continuando invece ad insegnare all’università dell’Aquila. Il rettore Edoardo Alesse ricorda di «aver incontrato Carlo prima di Natale, aveva ribadito con affetto che era a disposizione dell’Ateneo». C’è chi parla poi di depressione seguita al pensionamento e qualche amico gli aveva consigliato di farsi aiutare. Il suo avvocato Emilio Bafile sostiene che «Carlo soffriva per la situazione clinica del figlio, una vicenda che lo ha segnato. Forse era allo stremo e ha maturato questa idea. Le condizioni di Massimo hanno pesato molto». Chi era il vero malato da curare? Chi era il vero malato da curare? È stato già detto in precedenza nella cronaca giornalistica: L’uomo, un urologo, poi si è sparato. Era in pensione da 3 mesi. «Soffriva per la disabilità del primogenito». La nascita di un figlio disabile è vissuta come l’espressione della propria inadeguatezza, di un proprio fallimento, specie se si tratta di un primo figlio. L’autocolpevolizzazione è una delle prime e inevitabili risposte emotive. La nascita di un figlio disabile è per i genitori un evento che si presenta come un fulmine a ciel sereno: nessun genitore lo sceglierebbe e nessuno è preparato ad assumersi una responsabilità così dolorosa e faticosa. Opera d'arte che raffigura genitori che proteggono un bambino con il loro corpo. Quando sopraggiunge la nascita di un bambino con gravi patologie, che possono essere di natura sensoriale e/o motorie e/o metaboliche, la famiglia intera è attraversata da un vero e proprio tzunami. Poiché non deve solo affrontare gli inevitabili sconvolgimenti che ogni nascita reca con sè, ma si ritrova a gestire lo shock della malattia inaspettata, con l’evenienza che sia a repentaglio la sopravvivenza del neonato. Il dolore è incontenibile, misto a sentimenti di impotenza e di insicurezza, e lo stress raggiunge livelli elevatissimi. La ricaduta sull’autostima del genitore Se la nascita di un figlio sano viene inconsciamente elaborata come una conferma positiva delle proprie capacità, e rappresenta una buona iniezione di autostima per i genitori. La nascita di un figlio disabile invece viene vissuta, in particolare dalla madre, come l’espressione della propria inadeguatezza e come un vero e proprio fallimento. L’autocolpevolizzazione è una delle prime e inevitabili risposte emotive. Ma nel nostro caso è il padre ad autocolpevolizzarsi, prova ne è che giunto ad certo termine è sfociato nella tragedia consumata in gran segreto nella sua casa. Egli possedeva la forza di poter affrontare la morte in tutta la sua possanza poiché era incline alle armi simbolo di morte. Possedeva un gran numero di fucili oltre alla pistla con cui ha ucciso i suoi cari e sé stesso. Allo shock iniziale seguono nel tempo fasi di negazione e rifiuto di riconoscere l’evidenza. Per esempio sperando in un errore di diagnosi, alternando fasi depressive e di isolamento e a reazioni di autocolpevolizzazione. Ma questo padre fuori di testa nel giorno fatale, era in primario di ospedale e sapeva perfettamente la gravità della disabilità del figlio. Di qui non riuscendo a trovare una causa sufficiente a giustificare questo dramma, il genitore la cerca in se stesso e si fa bersaglio di un’autocritica spietata e di profondi e infondati sensi di colpa, a cui reagisce attivando nei confronti del bambino un atteggiamento iperprotettivo e una totale dedizione, ma non ci riesce col passar del tempo. A ciò si aggiunge l’insieme di difficoltà che si presentano quotidianamente e impedisce spazi di respiro, di cui il genitore avrebbe diritto e necessità. Accettazione e consapevolezza possono essere raggiunti attraverso la psicoterapia. Un esempio di percorso che si rivela efficace è la terapia in acqua per genitori e figli disabili in Francia, presso il centro acquatico F.A.E.E.L.(Fédération des Activités Aquatiques d’Eveil et Loisir)3. La superficie della Terra è come un immenso registro degli ospiti di un albergo. È tutto registrato in forma di immagini dedotte dalla sua morfologia. L'argomento che stiamo per affrontare sembra estraneo alla questione dei disabili, è una cosa assolutamente nuova da capire, ma ci permetterà di aiutarci nella ricerca su di loro e vedremo come. Già aver raccomandato di servirsi della medicina olistica per aiutare i disabili non è visto di buon occhio dalla medicina ufficiale, figuriamoci ora servirsi di curiose immagini tratte dalla morfologia della superficie terrestre, farà scandalo - convengo. Ma aspettiamo a dirlo e vediamo di che si tratta. Il punto è che la nostra Terra non è estranea a tutto ciò che brulica sulla sua superficie, e particolarmente ai suoi abitanti di privilegio, il genere umano. Per gli alchimisti la Terra è la nostra Madre. E allora potrebbe capitare che da una particolare configurazione di una certa località dedotta dalla sua mappa, sia possibile trarre degli utili suggerimenti - mettiamo - per metterci sulla buona strada e risolvere, per esempio, il male che ha sconvolto la famiglia del primario Carlo Vicentini di tempera. Ma è come andare dal mago, si può obiettare, convengo. Tuttavia anche andare da un terapeuta olistico è come andare da un mago, secondo l'opinione della scienza ufficiale, eppure oggi molti non sono poi tanto scettici e si rivolgono a loro, e così potrebbe essere che nel curiosare le mappe terrestri si possono trarre eventuali immagini illuminanti. Naturalmente è l'occhio veggente, a riuscire a trarre immagini dalle mappe di centri urbani o località in genere (che sono concezioni surreali). Tecnicamente queste immagini sono da considerarsi come delle crittografie. Simili a quelle note, usate dalla pratica computeristica, che possono essere lette se non da chi conosce l’artificio usato nel comporla. Esaminiamo subito il caso della mappa di Tempera, quella mostrata in precedenza con l'illustr. 2, là dove si è consumata la tragedia del padre che uccide il figlio disabile e poi si suicida. Per questo scopo, come già fatto capire, ora ci si avvale della situazione mappale ricalcando linee di strade, palazzi e altro con il risultato di concepire una cartografia espressa con l'illustr. 3. Ed ecco, come per magia, con l'illustr. 3, compare un quadro che non ci si aspetta4. La concezione di ricavare dalle mappe di centri abitati immagini come questa della fig. 3, potrebbe rientrare nel nucleo di un'antica disciplina, la geomanzia, una tecnica divinatoria. La parola deriva dal greco geōmanteía (geō “terra” e manteía “divinazione”) e significa “divinazione per mezzo della terra”. Essa mirava ad accordare l'orografia della terra con quella del cielo. Con questa parola s’intendeva una tecnica divinatoria elementare basata sull’ispezione della “terra” intesa come elemento fisico, quindi sull’ispezione di segni rilevabili sul suolo terrestre. Quindi una tecnica che, al pari della piromanzia, dell’idromanzia e dell’aeromanzia, si basava sull’osservazione di fenomeni naturali (similmente all’arte degli auguri e degli aruspici) e non sull’uso di specifici simboli (e quindi dei relativi calcoli per ricavarli ed esaminarli a fini divinatori).
Figura 3: Geo-cartografia di Tempera. Sulla destra il volto dell'ex primario Carlo Vicentini in cui è chiaramente manifesto il suo Ego, continuamente preso da un irrefrenabile inaccettazione della distrofia del figlio Massimo. Il suo stato alterato, al limite di sopportazione, è al suo top e decide di porre fine al suo tormento, arma la sua pistola e uccide il figlio. Vediamo il povero Massimo sulla carrozzella e si nota chiaramente un grosso ammasso sul suo capo, un corpo calloso di natura eterica che solo un veggente riesce a notare. «Quel peso abnorme che gli grava sul capo» Si sarà capito che la frase "Quel peso abnorme che gli grava sul capo" si riferisce alla figura 3, cioè al povero figlio del prof. Carlo Vicentini Il terapeuta olistico può essere in grado di vedere da vicino il processo infiammatorio insorgente al cervello, ma tutti, e disporsi poi ad operare con le tecniche pranoterapeutiche5 per controbilanciare l'etericità anomala. Si può compredere la causa della malattia degenerativa proprio con quell'ammasso eterico, una sorta di cancro, causa della sua disabilità. Ma che grava, per conseguenza, anche sui suoi genitori e in particolar modo sul padre. Infatti verrà detto fra poco che l'aura sembra aver peso, tuttavia è tale da non gravare sull'animo di Massimo e così fargli sopportare la gravità del suo male. Nella fig. 5 che segue, vi sono contemplati tre casi di corpi globulari pendenti sul capo di persone affetti da questo male, secondo la visione di veggenti: Il caso F: aura di un uomo che faceva uso di SLD; il caso G: Aura di un uomo che ha l'abitudine di tenere il capo inclinato; il caso H: sembrerebbe che l'aura abbia peso... deduzione seducente. Abbiamo appena sfiorato l'argomento dell'aura umana ma col prossimo capitolo viene affrontato in modo più approfondito. Il campo energetico umano o aura e suoi sette strati Il campo energetico umano – dice la D.ssa Barbara Ann Brennan, esperta terapeuta e veggente – è la manifestazione dell’energia universale intimamente connessa con la vita dell’uomo. Può essere descritto come un corpo luminoso che circonda e compenetra il corpo fisico, e che emette radiazioni del tutto caratteristiche (illustr. 6). Esso viene chiamato anche «aura». L’aura è quella parte del campo energetico universale associata a singoli esseri viventi od oggetti; quella degli individui, o campo energetico umano, è la parte che compete al corpo umano. ln base alle osservazioni compiute, i ricercatori hanno elaborato modelli teorici nei quali l’aura è divisa in diversi strati che si circondano e si compenetrano l’un l’altro; questi strati vengono chiamati anche corpi. I corpi sono costituiti di una sostanza sempre più sottile a mano a mano che si procede verso l’esterno rispetto al corpo fisico, e le loro «vibrazioni» rivelano frequenze progressivamente più alte. Read the full article
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Mi chiamo Simone Morretta, sono nato a Milano nel 1980 e sin da Piccolissimo sono appassionato della crescita personale, della spiritualità ed alla ricerca e seguire il mio percorso d'anima in tutte le sue sfumature. Mi occupo di: Counseling Olistico Costellazioni Familiari ed Evolutive ®, che sostengono anche il Tatuaggio Di Potere, Spiritual Tattoo; sono un tatuatore e pratico anche il Tatuaggio tradizionale. Percorsi di crescita personale Master Reiki Lettura dei Registri Akashici Lettura Emozionale Dell’Albero Genealogico Lettura Rune Purificazione energetica Ritualità Altro . . . 👉🏻Organizzo Corsi di Apprendimento e attivazioni in gruppo ed anche individuali, personalizzati 👉🏻Anche On-Line . . . Ti invito a contattarmi per Info ed Appuntamenti al 📞 3477689088 Ti auguro serenità, a presto . . . #chisono #presentazione #lamiavita❤️ #counseling #counselingolistico #costellazionievolutive® #costellazionifamiliari #reiki #registriakashici #letturaregistriakashici #rune #purificazione #familysroots #familysrootstattoo #spiritualtattoo #consapevole #consapevolezzadisè #corsionline #alberogenealogico #spiritualità #milanosegreta #milanolife #olismo #milano❤️ #divinazione #perte #conamore #buonevibrazioni #felicità #gruppo (presso Milano, Italia) https://www.instagram.com/p/CoQLfWerm_S/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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"Abbiamo fame di tenerezza": un inno all’amore sincero e disinteressato. Attribuita erroneamente alla Merini. Recensione di Alessandria today
La poesia che ci ricorda quanto sia preziosa la dolcezza nei rapporti umani.
Anche se gli viene attribuita questa poesia non risulta nelle raccolte ufficiali di Alda Merini. Il tema della tenerezza e della mancanza di affetto nel mondo moderno è certamente in linea con la sensibilità poetica della Merini, ma non ci sono fonti affidabili che confermino che questi versi siano stati scritti da lei. La poesia che ci ricorda quanto sia preziosa la dolcezza nei rapporti…
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Padronanza e Linguaggio
La campagna di trasformazione dei miei pomodori e pomodorini quest'anno, complice la variabile meteorologica (inverno mite, primavera anticipata) è partita esattamente 40 giorni prima del 2023. Lo scrivo perchè mi ha un po' impedito di dedicarmi appieno al blog, soprattutto riguardo le mie ultime letture.
Vorrei segnalarvi, en passant, due libri tra le ultime letture: uno, magnifico, è la ristampa con nuova traduzione di un romanzo, Qui Il Sentiero Si Perde di Peskè Marty, che Adelphi ha pubblicato di recente: il nome dell'autore è uno pseudonimo di una coppia di scrittori francesi, Antoinette Peské e il marito Pierre Marie André Marty. Scritto negli anni '50, ambientato tra la Mongolia e la Siberia, il romanzo racconta le avventure leggendarie dello zar Alessandro I, vincitore di Napoleone, che nel 1825 avrebbe messo in scena la sua morte. Una diceria, quella della fuga dello zar e delle sue successive metamorfosi, che aveva intrigato anche Tolstoj, il quale vi dedicò un racconto (Memorie Postume dello Starets Fëdor Kuzmìč).
L'altra segnalazione è un piccolo saggio scritto da uno dei massimi esperti di Storia Della Musica Classica, Giorgio Pestelli, che ne Il Genio di Beethoven (Donzelli) percorre, attraverso l'analisi non solo tecnica ma anche emozionale, delle nove leggendarie sinfonie del maestro, un ritratto unico e profondo del grande compositore.
Ma approfitto per parlarvi anche dell'ultima, stranissima ma indimenticabile lettura che è questo libro:
Adam Thirlwell fa parte dell'ultima generazione di scrittori britannici, e per due volte è stato inserito nella Lista dei Migliori Autori Emergenti dalla prestigiosa rivista Granta, le cui segnalazioni negli anni mi hanno sempre fatto conoscere autori niente male (Tibor Fisher o Scarlett Thomas, i primi nomi che mi vengono in mente). In Il Futuro Futuro (Feltrinelli) Thirlwell immagina un mondo distopico, dove succedono in maniera non lineare avvenimenti storici che somigliano moltissimo a quelli avvenuti negli anni appena precedenti la Rivoluzione Francese. Qui Celine, Marta e Julia sono tre giovanissime ragazze che, in maniera misteriosa, sono vittima di anonimi pamphlet dove vengono descritte con pruriginosa minuzia di particolari le abitudini sessuali delle nostre giovani protagoniste. Celine, Marta e Julia si confrontano quindi con un problema: come si gestisce il rapporto tra linguaggio, arte e potere? e tra potere e genere? Per controbattere, hanno un'idea geniale: organizzano delle feste, a cui piano piano partecipano intellettuali, scrittori, impresari teatrali, miliardari, persino una potentissima Antoniette (che sappiamo a chi si riferisca). Diventano il momento più importante delle sere cittadine. I libri anonimi scompaiono, le ragazze si faranno nuovi nemici ma soprattutto rimangono in Celine e le sue amiche dubbi profondi sui massimi sistemi, in primis sul grande e a tratti inestricabile problema del linguaggio:
Si poteva immaginare un mondo senza linguaggio, o che il linguaggio diventasse una cosa intima e diversa. Era come se nelle conversazioni vere arrivasse sempre il momento in cui emergeva una voce che non era quella di nessuna delle persone che stavano parlando, ma era la voce della conversazione stessa, e quando accadeva era come se si accendesse una piccola lampada, inondando di luce calda un angolino. Altri se lo immaginavano come un dio che si manifestava o parlava attraverso un'altra persona, ma Celine la vedeva diversamente. Era la voce della conversazione, pensava lei, che apparteneva a tutti e a nessuno […] (p. 67-8)
Celine, Marta e Julia hanno anche un problema con il potere dei maschi: sebbene vivano una sessualità libera, sono spesso vittime del potere che è legato ai maschi. Un potere legato ai soldi e al sesso, che Celine tenta spesso di scardinare:
-Come è che uno crede di sapere qualcosa di qualcun altro? disse Celine
-Una volta ci andavo a letto, disse Lorenzo.
-E questo che cazzo vuol dire? fece Celine. - Vuol forse dire che Julia ti conosce, solo perchè sa quanto ti piaceva leccarle il buco del culo?
Lorenzo rimase ancora in silenzio, un silenzio stavolta più greve. Visto? disse Celine. - Tutti odiano sentir parlare di sè. Panico Puro (208).
Celine avrà una figlia, Saratoga, viaggerà, verrà costretta dalla Rivoluzione a scappare via in America. Lì farà degli incontri particolari. Ritornerà, nel modo più strambo, a ricongiungersi con la figlia, cercando di capire cosa sia il futuro:
Ogni volta che si incontravano, gli scrittori non facevano che discutere ossessivamente del futuro, chi avrebbe avuto ancora un pubblico di lettori o come sarebbe stato il futuro - ma non si rendevano conto di quanto fosse limitato il loro modo di pensarlo, il futuro. II vero futuro, diceva Saratoga, non era ciò che sarebbe accaduto di lì a un mese o a un anno, ma il futuro futuro: alieno e incomunicabile. Ma loro non lo vedevano, perché non erano capaci di scatenare il pensiero (150).
Un libro che attraverso una trama fantasiosa, una scrittura asciutta ma implacabile, una serie di eventi di natura fantasiosa ma forse con salti troppo giganti, con pochissimi particolari sui personaggi che non siano le loro conversazioni o i loro pensieri, spazia dal saggio filosofico al fantasy, dalla semiotica al pulp, senza dimenticare i numerosi incontri delle nostre protagoniste non solo con alcuni grandi della Storia, ma persino extraterrestri (non vi anticipo nulla). Un libro strano, pazzo ma che scalda il cuore, non solo per la sua originalità, ma anche per i temi che affronta, tra cui l'amicizia, i rapporti di potere, la comunicazione. Che stuzzica ed estremizza:
Era uno dei problemi di vivere fra la gente - si pensava di sapere un sacco di cose sui propri amici, ma quasi sempre ci voleva una catastrofe perchè le persone si parlassero a cuore aperto. La natura umana era terribile (100-101).
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Significati e potere di lettura e narrazione nel lavoro di cura con anziani ospiti di residenza, di Federica Falzone, in Luoghi della Cura, febbraio 2023
Significati e potere di lettura e narrazione nel lavoro di cura con anziani ospiti di residenza di Federica Falzone La narrazione è esperienza ricorrente nel tempo, che attraversa la vita di tutti e svariate discipline, aprendo finestre di comprensione cognitiva ed empatica, di comunicazione emozionale, di crescita individuale e collettiva… Continua a leggere
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Sono in assoluta fissa con questo brano da tre giorni, e ora mi è ben chiaro il motivo leggendo questa spiegazione che ne ha dato.... (fonte: Musica&Memoria): "« Ti sento è la classica canzone scritta in doppia chiave di lettura. La parte letteraria del brano nasce da un’idea di Aldo (Stellita) e nella fase iniziale comprendeva un’unica accezione, ovvero quella di descrizione dell’intimo tormento emozionale che ogni autore vive nei confronti della propria ispirazione. Decidemmo poi (tra l’altro proprio su mia insistente richiesta) di rifinire e concludere i versi strizzando l’occhio anche ad una chiave di lettura più classica, ovvero quella relativa al rapporto sentimentale di coppia. Il risultato finale dovrebbe quindi permettere di poter giocare continuamente “con” e “tra” le righe della canzone; allo stesso modo, il dipanarsi della narrazione dovrebbe, almeno nelle intenzioni degli autori, far sentire indifferentemente a proprio agio l’ascoltatore/lettore, sia nell’ambito di una vera e propria invocazione alla Musa, che nello spingersi a scandagliare alcune dinamiche proprie delle interrelazioni amorose.".
Dietro la lettura romantica e emozionale si nasconde il dialogo con quello che ci anima quando facciamo qualcosa di bello (o ci proviamo).
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La parola non ha Né sapore, né idea Ma due occhi invadenti Petali d'orchidea
Se non hai Anima, ah
Ti sento La musica si muove appena Ma è un mondo che mi scoppia dentro
Ti sento Un brivido lungo la schiena Un colpo che fa pieno centro
Mi ami o no? Mi ami o no? Mi ami
Che mi resta di te Della mia poesia Mentre l'ombra del sonno Lenta scivola via
Se non hai Anima, ah
Ti sento Bellissima statua sommersa Seduti, sdraiati, impacciati
Ti sento Atlantide, isola persa Amanti soltanto accennati
Mi ami o no? Mi ami o no? Mi ami o no?
Ti sento Deserto, lontano miraggio La sabbia che vuole accecarmi
Ti sento Nell'aria un amore selvaggio Vorrei, vorrei incontrarti
Mi ami o no? Mi ami o no? Mi ami o no?
Ti sento Vorrei incontrarti
Mi ami o no? Mi ami o no? Oh, oh, oh-oh Oh, oh-oh-oh
Se dovessi descrivere il mio sentimento per la mia città canterei questa canzone.
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San Valentino resiste from vittorio e.pisu on Vimeo.
Amore Comunque San Valentino resiste Il Gruppo Culturale Alessandra Sorcinelli presenta al Caffé Infinito Via Azuni Cagliari Stampace una serata di lettura emozionale ed esposizione artistica a tema con Antonio Atzei Annarita Atzori Rita Lo Nardo Ricardo Laria Silvio Piscioneri Patrizia Piras Francesca Petrucci Nanni Trincas Luigino Cannedda Franca Todde Vittorio E. Pisu
Una trasmissione Sardonia Un film di Vittorio E. Pisu
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