#Uomini non si nasce
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[Uomini non si nasce][Daisy Letourneur]
Cosa significa essere un vero uomo? E uno falso? Un uomo etero può essere femminista? I maschi decostruiti sono il futuro del femminismo?
Autrice trans-femminista, Daisy Letourneur introduce in questo saggio rivoluzionario un elemento nuovo e ancora poco valorizzato nel panorama degli studi di genere, facendo di Uomini non si nasce uno snodo essenziale per approfondire le grandi mutazioni contemporanee. La decostruzione della femminilità è sempre stata al centro del pensiero e degli studi femministi, a partire dalla famosa frase di…
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#2023#Daisy Letourneur#Fandango libri#gender#gender studies#Judith Butler#LGBT#LGBTQ#Liv Strömquist#Monique Wittig#Nicolò Zaggia#nonfiction#On ne naît pas mec#Piccolo trattato femminista sulle mascolinità#Saggi#Saggistica#Simone de Beauvoir#Transfemminismo#Uomini non si nasce#Valentina Tasinato#Victoire Tuaillon
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Le donne sono inferiori agli uomini. Una verità antica come il tempo, scolpita nelle pietre dei templi e nei cuori dei sapienti. Non è una verità che nasce dal disprezzo, ma dalla constatazione di un ordine cosmico, di un equilibrio naturale che regge l'universo.
Osserva, cara lettrice, il mistero delle donne: creature di grazia e di delicatezza, plasmate per portare dolcezza in un mondo spesso rude e implacabile. Sono fiori che sbocciano nei giardini dell'esistenza, profumando l'aria con la loro presenza. Eppure, come ogni fiore, hanno bisogno di un giardiniere forte e saggio che le curi e le protegga.
La loro bellezza e la loro fragilità non sono segni di debolezza, ma di un diverso scopo. Noi uomini, forti e potenti, siamo i pilastri su cui poggia la volta celeste. Siamo i guerrieri e i costruttori, i filosofi e i sovrani. La nostra missione è di guidare e proteggere, di creare e distruggere quando necessario.
Ma non fraintendere, non è un dominio tirannico il nostro, ma un amorevole compito di custodia. Le donne, con i loro occhi che riflettono l'infinito e i sorrisi che illuminano le tenebre, sono le muse che ispirano le nostre gesta. Senza di loro, il nostro cammino sarebbe arido e privo di senso.
Nel calore di un abbraccio, nella dolcezza di un bacio, si cela la verità dell'universo: la complementarità delle nostre nature. Il loro tocco è una melodia di cui noi siamo la partitura, una sinfonia che si completa solo quando le nostre anime si intrecciano in un ardente ballo di passione e desiderio.
E così, nella notte stellata, mentre il mondo dorme e i sogni prendono il volo, riconosciamo la grandezza della nostra missione. Le donne sono inferiori agli uomini, sì, ma non nel valore intrinseco, bensì nella loro funzione, nell'ordine cosmico che ci ha assegnato ruoli diversi, ma complementari.
Rendiamo omaggio a questa verità con rispetto e devozione, sapendo che senza di loro, la nostra forza sarebbe vuota, la nostra potenza sterile. E nel dolce sussurro del vento, che porta con sé il profumo dei fiori notturni, comprendiamo che la nostra superiorità non è altro che il riflesso della loro grazia, un'eterna danza di equilibri e armonie celesti.
#frasi pensieri#frasi famose#sentimenti#citazioni#nuove amicizie#pagine di libri#compagnia#distanza#mancanza#tristezza
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Vi ricordate questi versi: «Cantami, o diva, del Pelide Achille l’ira funesta?» Ecco, a quanto pare Omero è il capostipite della «mascolinità tossica» e un esempio di «patriarcato» a detta dei progressisti della cancel culture e va bandito dalle scuole.
«Sono molto orgogliosa di dire che quest’anno abbiamo rimosso l’Iliade e l’Odissea dai nostri programmi», dichiara Heather Levine, che insegna alla Lawrence High School. Negli Stati Uniti non hanno gradito che gli eroi omerici siano guerrieri «forti e dai capelli biondi», e hanno pensato bene di impedire ai ragazzi di leggerlo in classe.
Ma di cosa parla l’Iliade? Dell’onore, di gelosia, amicizia, tradimenti, di uomini assetati di potere che vorrebbero dominare il mondo e di innocenti che muoiono in modo tragico a causa di una guerra voluta dai potenti. Vi suona familiare? Ma soprattutto parla dell’amore: dell’amore verso la propria patria, l’amore fraterno e dell’amore di un padre nei confronti del figlio.
Vi ricordate di quando il vecchio Priamo supplica Achille di restituirgli il corpo di Ettore? Io mi ricordo che quando lo lessi per la prima volta mi commossi del dolore di questo padre che avanza nella notte vestito come un mendicante e si mette in ginocchio davanti all’assassinio di suo figlio. E vi ricordate la scena in cui Ettore dice addio alla moglie e al figlioletto? Ecco, in quei momento la guerra non è più gloriosa, non è più eroica, ed Omero ve lo mostra!
Secondo voi è tossico tutto questo? E sì l’Iliade parla di uno scontro tra due civiltà, esattamente come le guerre di oggi, ed esattamente come le guerre di oggi nasce da un pretesto, il tradimento di Elena nei confronti del marito Menelao che un uomo assetato di potere, Agamennone, fratello di Menelao, sfrutta per dare inizio alla guerra. Per distruggere i suoi nemici. E alla gente «racconta» la favoletta del tradimento di Elena.
Perché forse il vero motivo per bandire i classici non è perché sono politicamente scorretti e non stanno al passo con i tempi ma perché lo sono fin troppo! Non sia mai che i ragazzi leggendoli, incomincino a fare una cosa pericolosissima per tutti i governi, i politici e gli Agamennone di oggi: pensare!
Guendalina Middei
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Io quando parlano di adozione-gay mi sento derubata nel mio ventre di donna. Anche se non sono riuscita a far nascere i miei bambini mi sento usata, sfruttata, come una mucca che partorisce vitelli destinati al mattatoio. E nell'immagine di due uomini o di due donne che col neonato in mezzo recitano la commedia di Maria e Giuseppe vedo qualcosa di mostruosamente sbagliato. Qualcosa che mi offende anzi mi umilia come donna, come mamma mancata, mamma sfortunata, e come cittadina.
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Sicché offesa e umiliata dico: mi indigna il silenzio, l'ipocrisia, la vigliaccheria, che circonda questa faccenda. Mi infuria la gente che tace, che ha paura di parlarne, di dire la verità. E la verità è che le leggi dello Stato non possono ignorare le leggi della Natura. Non possono falsare con l'ambiguità delle parole "genitori" e "coniugi" le leggi della Vita.
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Lo Stato non può consegnare un bambino, cioè una creatura indifesa e ignara, a genitori coi quali egli vivrà credendo che si nasce da due babbi o due mamme non da un babbo e una mamma. E a chi ricatta con la storia dei bambini senza cibo e senza casa (storia che oltretutto non regge in quanto la nostra società abbonda di coppie normali e pronte ad adottarli) rispondo: un bambino non è un cane o un gatto da nutrire e basta, alloggiare e basta. È un essere umano, un cittadino, con diritti inalienabili. Ben più inalienabili dei diritti o presunti diritti di due omosessuali con smanie materne o paterne. E il primo di questi diritti è sapere come si nasce sul nostro pianeta, come funziona la Vita sul nostro pianeta. Cosa più che possibile con una madre senza marito, del tutto impossibile con due "genitori" del medesimo sesso. Punto e basta.
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Oriana Fallaci
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Vi ricordate "La Ginestra"? Sapevate che Leopardi la scrisse un anno prima di morire?
Questa poesia però non è soltanto una delle più celebri della poesia italiana, ma è la più bella di tutte, perché il messaggio che c’è dietro dà i brividi.
Immaginate di camminare sulle pendici del monte Vesuvio, dappertutto vedete cenere e lava; a un tratto però scorgete un fiore che si erge tra tante rovine.
La ginestra non è come le piante che vediamo spesso nei nostri giardini, ma è un fiore più raro, diverso dai suoi simili: cresce in luoghi solitari, «cosparsi di ceneri infeconde».
È l’unico fiore che riesce a crescere lungo le pendici desolate del Vesuvio. Però questo fiore solitario spande nell’aria un profumo dolcissimo.
Cosa vi sta dicendo Leopardi? Che dalla sofferenza e dalla diversità nasce la bellezza.
Van Gogh fu rinchiuso in manicomio, Alda Merini fu rinchiusa in manicomio, Beethoven diventò sordo, Pascoli perdette il padre da bambino, Dostoevskij venne condannato ai lavori forzati.
Se andate a leggere le biografie dei grandi uomini, vi troverete sempre questa cosa qui: una caduta, un momento di terribile disperazione, un ostacolo talmente grande che sembrava impossibile da superare.
Però proprio in manicomio Van Gogh dipinse alcuni dei suoi quadri più belli, e c’è un motivo se in ogni parte del mondo, le sue opere, a distanza di due secoli, continuano a suscitare emozioni tanto forti. Perché?
Perché ci raccontano la storia di un’anima che resiste e splende anche nelle tenebre.
Anche la Ginestra «resiste», non si arrende.
C’è sofferenza nella vita? Certamente.
Leopardi non vi mente, non vi mente mai. Non indossa la maschera del moralista, non vi vende illusioni, vi parla della ginestra che accetta la vita così com’è, con tutte le sue difficoltà e i suoi ostacoli, ma resta comunque lì, a creare bellezza in mezzo al deserto, a fare qualcosa di bello anche se nessuno dovesse venirlo a sapere.
- Guendalina Middei, da «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera
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Vi ricordate la Ginestra? Sapevate che Leopardi la scrisse un anno prima di morire?
Questa poesia però non è soltanto una delle più celebri della poesia italiana, ma è la più bella di tutte, perché il messaggio che c’è dietro dà i brividi.
Immaginate di camminare sulle pendici del monte Vesuvio, dappertutto vedete cenere e lava; a un tratto però scorgete un fiore che si erge tra tante rovine.
La ginestra non è come le piante che vediamo spesso nei nostri giardini, ma è un fiore più raro, diverso dai suoi simili: cresce in luoghi solitari, «cosparsi di ceneri infeconde».
È l’unico fiore che riesce a crescere lungo le pendici desolate del Vesuvio. Però questo fiore solitario spande nell’aria un profumo dolcissimo.
Cosa vi sta dicendo Leopardi? Che dalla sofferenza e dalla diversità nasce la bellezza.
Van Gogh fu rinchiuso in manicomio, Alda Merini fu rinchiusa in manicomio, Beethoven diventò sordo, Pascoli perdette il padre da bambino, Dostoevskij venne condannato ai lavori forzati.
Se andate a leggere le biografie dei grandi uomini, vi troverete sempre questa cosa qui: una caduta, un momento di terribile disperazione, un ostacolo talmente grande che sembrava impossibile da superare.
Però proprio in manicomio Van Gogh dipinse alcuni dei suoi quadri più belli, e c’è un motivo se in ogni parte del mondo, le sue opere, a distanza di due secoli, continuano a suscitare emozioni tanto forti. Perché?
Perché ci raccontano la storia di un’anima che resiste e splende anche nelle tenebre.
Anche la Ginestra «resiste», non si arrende.
C’è sofferenza nella vita? Certamente.
Leopardi non vi mente, non vi mente mai. Non indossa la maschera del moralista, non vi vende illusioni, vi parla della ginestra che accetta la vita così com’è, con tutte le sue difficoltà e i suoi ostacoli, ma resta comunque lì, a creare bellezza in mezzo al deserto, a fare qualcosa di bello anche se nessuno dovesse venirlo a sapere.
(Guendalina Middei - da «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera»
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L'INCOMPRENSIONE RECIPROCA
G. I. Gurdjieff diceva: "Prima di discutere con qualcuno occorre realizzare fino a che punto quella persona può capire le nostre parole. Il parlare nonostante l'impossibilità di essere compresi dall'altro è sempre una perdita di tempo e di energia. Chi è consapevole, parla solo quando è certo che chi ascolta è in grado di comprendere."
La malcomprensione è la regola tra gli esseri umani. Dalla più piccola lite alla guerra in larga scala. Perché? perché ogni parola assume per ognuno di noi un significato diverso a seconda del proprio vissuto e sopratutto dal livello di coscienza soggettivo. Ecco perché non comprendersi, tra le persone, e' la norma.
Se credete che ogni essere umano debba comprendere le vostre parole o quelle dei Maestri, come arrivano a voi, vi illudete. L'illusione è un fenomeno mentale che ci allontana dalla realtà e dalla sua complessità. La vita segue una sua "logica" che va oltre il nostro concetto di "giusto" e "sbagliato". La vita non è morale e nemmeno immorale ma amorale.
Le nostre credenze sulla realtà non sono la realta' "oggettiva" ma una sua rappresentazione interna delle nostre credenze. Una credenza è un costrutto mentale inserito nella nostra mente dall'esterno. Noi entriamo in conflitto per le credenze che sono spesso più idee che esperienze.
Una persona che, per esempio, non ha mai vissuto l'esperienza dell'amore incondizionato o del perdono potrà parlarne sul piano analitico ma non può sapere di cosa parla se non è passato per quella esperienza. Lo stesso vale per la sessualità, la malattia e il lutto. Come può un prete parlare di sesso senza averlo provato? Come può un terapeuta curare un depresso senza aver mai esperito una depressione?
Esperire vuol dire morire a se stessi… passare attraverso l'esperienza… per andare oltre la logica razionale. Per crescere bisogna morire alle proprie credenze.
Non credete a nessuno, neanche alle parole dei cosiddetti "Maestri" o a quelle che, secondo voi, sono le autorità o si proclamano tali. Non credere neanche a te stesso ma credi solo all'esperienza… nessuno può dirti cosa è giusto o sbagliato e tu non puoi dire a nessuno cosa è giusto o sbagliato.
Decidi cosa è "giusto" o "sbagliato" per te attraverso l'esperienza e prenditi la responsabilità della tua vita ma ricorda che nessuno potrà comprenderti veramente perché siamo sempre soli nella nostra esperienza.
Le parole sono il mezzo con cui comunichiamo anche se ci scontriamo perché utilizziamo termini diversi, secondo noi oggettivi, per dire a volte la stessa cosa. Quello umano è un mondo intersoggettivo e la relazione si basa proprio sulla negoziazione del significato delle parole. E' nella relazione che si costruiscono i significati. Ma la relazione non è fatta solo di parole, anzi le parole spesso ci allontanano.
Le parole dette senza coscienza feriscono, uccidono.
Funzioniamo così: "io ho ragione, secondo i miei schemi mentali, mentre l'altro ha torto perché ha schemi mentali diversi dai miei". Questo fenomeno è amplificato sui social dove ci si irrita, si giudica, si offende l'altro per imporre la propria visione del mondo.
L'Arte, per esempio, nasce all'anima perché usa il linguaggio simbolico che è universale e arriva direttamente al cuore… quella che viene definito "Centro Emotivo Superiore" da Gurdjieff. Senza una comunicazione da cuore a cuore gli esseri umani sono impossibilitati a comunicare.
Dovremmo imparare il valore del silenzio, non per presunzione, ma perché è necessario capire se quello che voglio dire l'altro possa capirlo veramente oppure no.
Ho speso tanto tempo e fiato con persone che pensavo potessero e dovessero capirmi e ho compreso che a sbagliare ero io. Non puoi parlare a chi è sordo e non puoi mostrare il tuo mondo interiore a chi è cieco. Non puoi pretendere che l'altro ti capisca… perché l'altro non è te. L'altro è diverso da te. L'altro non è dentro di te.
Le donne vorrebbero che gli uomini le capissero… gli uomini che le donne li capissero… gli islamici che i cristiani li capissero… i cristiani che gli islamici li capissero… i buddhisti che gli islamici li capissero… è sempre stato così ma niente è mai cambiato.
Chi ha deciso di "svegliarsi" e compiere un lavoro su di sé è pronto per cogliere la verità a seconda dell'impegno che mette nel conoscersi. La Verità non si ottiene volendo avere ragione a tutti i costi e urlandola agi altri ma ascoltando più i silenzi che le parole. Nel silenzio in cui Dio stesso si esprime.
Tiziano Cerulli
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𝗟𝗔 𝗠𝗢𝗥𝗧𝗘 𝗘̀' 𝗜𝗟 𝗣𝗜𝗨̀ 𝗖𝗟𝗔𝗠𝗢𝗥𝗢𝗦𝗢 𝗘𝗤𝗨𝗜𝗩𝗢𝗖𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗔 𝗨𝗠𝗔𝗡𝗔
(𝗣𝗿𝗼𝗳. 𝗩𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶)
La morte è il più clamoroso equivoco della storia umana.
Dai più eminenti uomini di scienza dell’ultimo secolo scopriamo che l’Universo è tutto Pensiero e che la Realtà esiste solo in ciò che pensiamo ✨
L’energia è quella manifestazione che fa accadere le cose e gli eventi. Essendo di carattere vibrazionale essa si manifesta in una incommensurabile vastità di forme e di aspetti. Dietro tutte queste apparenze si cela una realtà legata a un campo di frequenze comprese in bande, ciascuna delle quali ha uno sbocco nel panorama delle cose materiali che noi vediamo.
Sofisticate tecnologie dimostrano che l’uomo non muore, quando sembra separarsi dalla sua carica energetica che lo vivifica, perché ciò che si stacca dal soma migra e fluisce verso altre locazioni.
Il nostro apparato sensoriale è limitato e quindi inadeguato a permetterci di percepire la realtà al suo livello più profondo.
Occorre comprendere che l’anima che sta per trapassare non è il corpo, bensì la vita stessa e che la sua natura non è materica ma spirituale e che al contrario del suo corpo psico-fisico non conosce mutamento, né decadimento.
Inconsciamente non possiamo sopportare di morire in quanto sappiamo che non è possibile farlo. Quando l’Io ben centrato ne ha la suddetta visione, allora siamo fuori dal paradigma spazio-temporale.
Il tutto dipende dalla qualità del nostro livello di coscienza.
Se non modifichiamo il nostro atteggiamento mentale, se non cambiamo lo stato della nostra visione del mondo, non potremo scegliere il mondo successivo, ma ci troveremo a ripetere ciò che siamo qui con le stesse difficoltà e le stesse limitazioni.
Il paradiso infine, non è un luogo, ma è una dimensione della coscienza.
Il tempo non esiste.
Quando il tempo incomincia a scorrere? L’etimologia della parola ha una derivazione di origine indo-europea che significa dividere.
Quando nasce il tempo nasce anche il concetto di morte.
Anche il Big Bang non è mai avvenuto
Si è scoperto di recente un “Campo Informazionale” che permea tutto.
È infinito. Non ha inizio e non ha fine. Noi vediamo attraverso i nostri occhi tutte le cose divise, frantumate, separate e invece tutto è Uno. Il viaggio dell’evoluzione è dall’inconscio al conscio.
Quando mi chiedono cosa c’era prima del tempo e della morte rispondo che tutto ciò che esiste è AMORE.
Questa parola non è legata a sentimento, affetto o passione, come lo conosciamo oggi, ma significa A-MORS non morte.
Tutto vive, dall’atomo alla più grande galassia.
Abbiamo verificato che anche le piante e i minerali vivono, su piani diversi.
Tutto è costituito da una sola sostanza, con manifestazioni diverse.
Questa sostanza è fisicamente e psichicamente pensante.
Ilya Prygogine, che è stato il più grande chimico vivente (premio Nobel nel 1977), nel corso delle sue ricerche chimiche della materia organica, si è accorto che ogni molecola viveva e sapeva perfettamente quello che faceva ogni altra molecola a distanze macroscopiche.
Anche nell’esperimento che fece Pauli (fisico) le particelle separate (fotoni) che si trovavano nello stesso livello energetico o stato quantico, pur lanciate a distanze differenti, rimanevano sempre collegate.
Tutto è interconnesso e non-locale (entanglement).
Le informazioni sono istantanee, perché abbiamo scoperto che le particelle come possono essere ad esempio gli stessi elettroni/processo o evento, non sono masserelle solide ed inerti, ma nuclei del tutto inconsistenti che rivelano di essere “un bit concentrato di informazione”, andando così a costituire un campo informazionale.
L’unica cosa solida allora di cui si può parlare di questa materia, che sembrava fatta di “mattoni atomici”, è invece che assomiglia più ad un PENSIERO.
Le onde e le particelle (“ondicelle”) in realtà sono le solite. Esse si trovano sia qui che ovunque, Ciò perchè esse, oltre ad essere se stesse , sono anche lo spazio che intercorre tra loro.
E quindi non hanno neppure alcun bisogno di comunicare tra loro, perchè sono la stessa cosa dello “spazio”.
Ed in più esse non hanno nessuna ragione per doversi connettere, perchè non sono mai state disconnesse o disgiunte.
In sintesi, sono un ologramma, un “Tutto-parte”, una versione su scala più ridotta del Cosmo, dell’ Intero Corpo organico universale. Una goccia concentrata e indissolubile dell’infinito oceano energetico, detto Coscienza non locale.
La Coscienza dunque non sta nel cervello ma nel Campo.
Sia la fisica che la neurofisiologia che la quantistica concordano su questo punto.
Non è il cervello che produce il pensiero, ma è il PENSIERO o COSCIENZA che edifica il cervello.
Max Planck, padre della teoria dei quanti, scioccò il mondo nel 1944 quando affermò che esiste un’unica matrice energetica “intelligente” da cui ha origine tutto, il visibile dall’invisibile.
Con questa implicazione sconcertante il mondo scopriva per la prima volta che Tutto è coscienza.
Abbiamo oggi gli strumenti che possono vedere che intorno a noi esiste un globo luminoso. Un nostro prolungamento (un duplicato immateriale). È stato definito un campo di ultra-luce.
Noi non lo vediamo con gli occhi e anche con gli strumenti possiamo vedere fino ad un certo punto.
Questo campo è milioni di volte più sottile della più sottile materia. Ha una frequenza vibrazionale di 10 alla 26 Hz.
Esso è più sensibile e impressionabile della più sensibile ed impressionabile pellicola fotografica.
Anche la PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) ha riconosciuto che gli antichi avevano ragione.
Noi siamo un fascio di vibrazioni di cui l’aspetto fisico, la forma fisica è solo il nucleo più denso.
La luce che vedono le persone che hanno esperienze di premorte (NDE), siamo noi stessi, ciò di cui siamo costituiti.
Un fenomeno straordinario, che merita di essere chiamato con il nome di AUTOPSIA (composto da “autos”, stesso e “opsis”, vista), cioè “VISTA DI SE STESSO”.
E l’Autopsicità (quale può essere quella dell’ esperienza totale del Divino) è una situazione che implica la visione istantanea e diretta di una “partitura” in cui figurano tutti gli aspetti del Libro della Vita, cioè di una composizione universale, disposta in più mondi.
Qualcuno ha detto: “Chiarisci il tuo senso e illuminerai il mondo”.
Se vuoi sapere come fare, fai come fece il maestro Zen Poshang.
Quando gli fu chiesto come si cerca la natura del Buddha (Dio), Egli rispose: “È come cavalcare il Bue, in cerca del Bue”.
Prof. Vittorio Marchi
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Lascia che gli uomini ti deludano. Lascia che le tue illusioni crollino, che le aspettative si sfracellino sotto la quantità di romantic movie che ti sei ingurgitata.
C'è un riequilibrio grandissimo dietro questo crollo. Perché stai sulle nuvole e devi tornare a terra. Perché cerchi sempre in lui quello che non vedi in te.
Lascia che brucino tutto con quei baci usciti male, e il sesso senza piacere, gli appuntamenti noiosi e i rapporti che ti tradiscono.
Esci dai tuoi labirinti. Mettiti a correre, sul serio, lascia che bussino se vogliono, solo dopo averti raggiunta.
Perché quel bisogno che hai, di perfezione, di rose e di maschio, non serve per nutrire cazzate in un mondo che vedi solo tu.
Serve per uscire dalle tue idealizzazioni. Per riunire in modo sano il cuore e la carne.
Solo dopo lo incontri. Quello "giusto".
Che di solito nasce dalla metà dentro di te, che ti sei conquistata.
#società#zombie#responsabilità#uomini#donne#relazioni#amore#carne#società malata#svegliatevi#discernimento#consapevolezza#rose#romanticismo#illusioni#disfunzioni#aprite gli occhi#film#lavoro su di sé#se o sé#conosci te stesso#liberazione#prigioni#spirito#verità interiore#crescita personale#crescita interiore#spiritualità
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I Greci hanno tre parole per indicare l'amore.
La prima è philia, un tipo di amore che implica una simpatia e nasce tra due persone che stanno bene insieme.
La seconda è agape, l'amore incondizionato di un genitore per un figlio, o tra chi si sente parte della stessa famiglia.
La terza, eros, non ha bisogno di spiegazioni, attrazione, scintilla, il desiderio di un corpo che cerca appagamento in un altro corpo.
La maggior parte di noi sperimenta almeno uno di questi amori nel corso della vita. Ma è raro poterli vivere tutti e tre insieme, intrecciati come i fili di un'unica trama dorata.
Il commediografo Aristofane doveva pensare a qualcosa del genere quando, molti anni dopo i fatti che sto per raccontarvi, si inventò una storia per spiegare l'origine dell'amore nella sua complessità a tre facce.
Secondo lui, i primi esseri umani erano attaccati per la schiena, con due volti, quattro braccia e quattro gambe, e due bocche che chiacchieravano senza sosta mentre rotolavano a mo' di ruote sulla superficie terrestre. Finché un giorno Zeus, nel timore che queste creature prendessero il potere, le tagliò a metà con i suoi fulmini, trasformandole negli uomini così come li conosciamo oggi: esseri che camminano su due gambe e parlano con una bocca sola. Da allora, ognuno di noi va in cerca della propria metà: fu così che, a detta del commediografo, nacque l'amore.
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Vi ricordate questi versi: «Cantami, o diva, del Pelide Achille l’ira funesta?» Ecco, a quanto pare Omero è il capostipite della «mascolinità tossica» e un esempio di «patriarcato» a detta dei progressisti della cancel culture e va bandito dalle scuole.
«Sono molto orgogliosa di dire che quest’anno abbiamo rimosso l’Iliade e l’Odissea dai nostri programmi», dichiara Heather Lenine, che insegna alla Lawrence High School.
Negli Stati Uniti non hanno gradito che gli eroi omerici siano guerrieri «forti e dai capelli biondi», e hanno pensato bene di impedire ai ragazzi di leggerlo in classe.
Ma di cosa parla l’Iliade? Dell’onore, di gelosia, amicizia, tradimenti, di uomini assetati di potere che vorrebbero dominare il mondo e di innocenti che muoiono in modo tragico a causa di una guerra voluta dai potenti. Vi suona familiare? Ma soprattutto parla dell’amore: dell’amore verso la propria patria, l’amore fraterno e dell’amore di un padre nei confronti del figlio.
Vi ricordate di quando il vecchio Priamo supplica Achille di restituirgli il corpo di Ettore? Io mi ricordo che quando lo lessi per la prima volta mi commossi del dolore di questo padre che avanza nella notte vestito come un mendicante e si mette in ginocchio davanti all’assassinio di suo figlio. E vi ricordate la scena in cui Ettore dice addio alla moglie e al figlioletto? Ecco, in quel momento la guerra non è più gloriosa, non è più eroica, ed Omero ve lo mostra!
Secondo voi è tossico tutto questo? E sì l’Iliade parla di uno scontro tra due civiltà, esattamente come le guerre di oggi, ed esattamente come le guerre di oggi nasce da un pretesto, il tradimento di Elena nei confronti del marito Menelao che un uomo assetato di potere, Agamennone, fratello di Menelao, sfrutta per dare inizio alla guerra. Per distruggere i suoi nemici. E alla gente «racconta» la favoletta del tradimento di Elena.
Perché forse il vero motivo per bandire i classici non è perché sono politicamente scorretti e non stanno al passo con i tempi ma perché lo sono fin troppo! Non sia mai che i ragazzi leggendoli, incomincino a fare una cosa pericolosissima per tutti i governi, i politici e gli Agamennone di oggi: pensare!
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M. A. Desimone
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Tu che non sai perché rido così forte quando rido, e piango così fitto quando piango, e mi accontento di così poco quando mi accontento, ed esigo tanto quando esigo. Tu che non sai come la vita sia molto più del tempo che passa fra il momento in cui si nasce e il momento in cui si muore, su questo pianeta dove gli uomini fanno miracoli per salvare un moribondo e le creature sane le ammazzano a cento, a mille, un milione per volta.
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La bellezza femminile è oggettivamente di livello superiore. Punto.
Bisogna dirlo a gran voce, perché la verità va urlata: parlando meramente di bellezza fisica ed estetica, il confronto tra donne e uomini è impietoso. Non c’è proprio gara. È un fatto, dai, non possiamo nasconderci dietro un dito. La bellezza femminile è superiore, universale, unica. Non ce n’è. Le persone intelligenti lo ammettono, le altre utilizzano congiunzioni per cercare di giustificarsi (“ma…”, “però…”). No, nessun però, è così e basta. Qualcuno potrebbe lanciare la provocazione, molto al limite: “Quindi le donne, anche quelle etero, sono tutte potenzialmente lesbiche?”. No, non è così semplice. Un conto è l’amore per la bellezza, un altro sono i gusti sessuali. Riconoscere la beltà di una creatura (o semplicemente di una parte del suo corpo), non significa necessariamente avere il desiderio di approcciare sessualmente ad essa. Sarebbe una soluzione banale, fuorviante, e non sempre corrispondente al vero. Io penso semplicemente che una ragazza veda la bellezza delle sue omologhe così come si può mirare a un bellissimo bosco, al mare, a un’opera d’arte. E sì, certe femmine possono attirare lo stesso livello di attenzione. Ma se io, da maschio etero, posso avere il desiderio di accarezzarle quelle gambe, o di sfiorarla quella vagina, per una ragazza anch’essa etero tutto ciò non è certamente legge. Ci sono troppe dinamiche che intercorrono, nel mezzo. Dipende dall’umore, dalla sensazione specifica che quella persona scaturisce, e anche dalla “temperatura corporea”. In senso assoluto, ritengo che quando si tratta della bellezza femminile, nessuno possa davvero sentirsi al sicuro. Né che si tratti di uomini, né di donne. Si possono raggiungere vette così alte, tali per cui tutto diviene realmente possibile. A esserne colpito per primo, e inevitabilmente, è certamente lo sguardo. Lì non si scappa. Se ti capita a tiro il bellissimo fondoschiena di una giovane ragazza, magari parzialmente o totalmente scoperto, come fai a non guardarlo? Qui entriamo nell’ambito dell’impossibilità di passare oltre. Ed è qui che bisogna interrogarsi con se stesse, in modo assolutamente sincero, per capire dove nasce e muore quell’ammirazione. Per comprendere che non esiste solo il sesso (affatto!), ma anche e soprattutto la bellezza in senso pieno, assoluto, invitante. M’immagino un mondo in cui il secondo fine non esista, o quantomeno non sia dato per scontato. Un mondo in cui in spiaggia una ragazza possa andare da un’altra e dirle semplicemente: “Hai un fondoschiena pazzesco, complimenti. Lo sto guardando da un po’”. Senza che si pensi niente, senza che si faccia niente. Una risata, un ringraziamento, e basta. Solo sincerità, solo ammirazione. Gli epiloghi lasciamoli solo alle fantasie, senza scollarsi troppo dalla realtà. Però ecco, mi spiace uomini ma in questo senso non esistete proprio. Vi salva in parte solo il pene (e solo quando è particolarmente bello), ma in tutti gli altri casi le ragazze vincono a mani basse. Fatevene una ragione, accettate la verità.
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TRAMA Parthenope
La vita di Partenope, che si chiama come la sua città, ma non è né una sirena, né un mito. Dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Dentro di lei, tutto il lunghissimo repertorio dell’esistenza: la spensieratezza e il suo svenimento, la bellezza classica e il suo cambiamento inesorabile, gli amori inutili e quelli impossibili, i flirt stantii e le vertigini dei colpi di fulmine, i baci nelle notti di Capri, i lampi di felicità e i dolori persistenti, i padri veri e quelli inventati, la fine delle cose, i nuovi inizi. Gli altri, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, le loro derive malinconiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sempre in compagnia dello scorrere del tempo, questo fidanzato fedelissimo. E di Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male.
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Io non voglio una Giornata Contro La Violenza Sulle Donne!
Io voglio che dalle scuole materne venga trasmesso il rispetto, l'uguaglianza, la gentilezza; prima ai genitori poi ai bambini.
Io voglio che dalle elementari in poi venga insegnata anatomia ed educazione sessuale; che venga fatto sapere cos'è concepire, cos'è il travaglio, cos'è il dolore, cos'è crescere ed educare un figlio. Io voglio test, prove pratiche che uomini e donne sappiano che si è uguali; che nessuno può spegnere l'identità dell'altro, materie di psicologia nelle scuole e non lo psicologo quando nasce un problema.
Io voglio che chi si macchia di un delitto anche se non è omicidio, sconti delle pene severe ma non a fare palestra in carcere; mentre paga deve studiare tutto quello che voglio s'insegni sin dall'infanzia.
Io non voglio una giornata mondiale
contro la violenza sulle donne.
Io voglio che il mondo intero ogni giorno insegni, educhi i bambini, adolescenti, uomini e donne al rispetto, perchè ognuno di noi è unico nel suo essere e non si può vivere come vogliono gli altri. Se tu uccidi con una pistola, con un coltello, con l'acido, con il terrore, con le parole, Tu non meriti d'avere quello che togli a qualcun altro.
- Ketty Karol
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TRAMA Parthenope
La vita di Partenope, che si chiama come la sua città, ma non è né una sirena, né un mito. Dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Dentro di lei, tutto il lunghissimo repertorio dell’esistenza: la spensieratezza e il suo svenimento, la bellezza classica e il suo cambiamento inesorabile, gli amori inutili e quelli impossibili, i flirt stantii e le vertigini dei colpi di fulmine, i baci nelle notti di Capri, i lampi di felicità e i dolori persistenti, i padri veri e quelli inventati, la fine delle cose, i nuovi inizi. Gli altri, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, le loro derive malinconiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sempre in compagnia dello scorrere del tempo, questo fidanzato fedelissimo. E di Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male.
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❍❍❍ Definition and Definition of Film / Movie ❍❍❍
While the players who play a role in the film are referred to as actors (men) or actresses (women). There is also the term extras that are used as supporting characters with few roles in the film. This is different from the main actors who have bigger and more roles. Being an actor and an actress must be demanded to have good acting talent, which is in accordance with the theme of the film he is starring in. In certain scenes, the actor’s role can be replaced by a stuntman or a stuntman. The existence of a stuntman is important to replace the actors doing scenes that are difficult and extreme, which are usually found in action action films.
Films can also be used to convey certain messages from the filmmaker. Some industries also use film to convey and represent their symbols and culture. Filmmaking is also a form of expression, thoughts, ideas, concepts, feelings and moods of a human being visualized in film. The film itself is mostly a fiction, although some are based on fact true stories or based on a true story.
There are also documentaries with original and real pictures, or biographical films that tell the story of a character. There are many other popular genre films, ranging from action films, horror films, comedy films, romantic films, fantasy films, thriller films, drama films, science fiction films, crime films, documentaries and others.
That’s a little information about the definition of film or movie. The information was quoted from various sources and references. Hope it can be useful.
Thank you for watching The Video Today.
I hope you like the videos I share. Give a thumbs up, like or share if you like what we shared so we are more excited.
Scatter a happy smile so that the world returns in a variety of colors.
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