#Serial Killer Italiani
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Ninfa Dormiente di Ilaria Tuti: Un Cold Case nelle Profondità delle Alpi. Recensione di Alessandria today
Un’indagine intensa e viscerale condotta dal commissario Teresa Battaglia nei misteri delle montagne italiane.
Un’indagine intensa e viscerale condotta dal commissario Teresa Battaglia nei misteri delle montagne italiane. Recensione: Ilaria Tuti, con Ninfa Dormiente, porta i lettori nelle Alpi friulane, tra boschi e montagne intrisi di mistero. Protagonista è Teresa Battaglia, commissario di polizia specializzato in profiling, impegnata in un caso freddo inquietante, radicato nel passato. Questa indagine…
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La Bambola Assassina (film 1988) TRAILER ITALIANO
La bambola assassina 1988
La bambola assassina Chucky (Brad Dourif) tentando di possedere l'anima di Andy Barclay (Alex Vincent) in una scena del film Titolo originale Child's Play Lingua originale inglese Paese di produzione Stati Uniti d'America Anno 1988 Durata 87 min Rapporto 1,85:1 Genere orrore, thriller Regia Tom Holland Soggetto Don Mancini Sceneggiatura Don Mancini, Tom Holland, John Lafia Produttore David Kirschner Produttore esecutivo Barrie M. Osbourne Casa di produzione United Artists Fotografia Bill Butler Montaggio Roy E. Peterson, Edward A. Warschilka Effetti speciali Kevin Yagher Musiche Joe Renzetti Scenografia Daniel A. Lomino Costumi April Ferry Toth Interpreti e personaggi Alex Vincent: Andy Barclay Catherine Hicks: Karen Barclay Chris Sarandon: detective Mike Norris Brad Dourif: Charles Lee Ray / Chucky Dinah Manoff: Maggie Peterson Neil Giuntoli: Eddie Caputo Tommy Swerdlow: Jack Santos Raymond Oliver: John "Dottor Death" Bishop Jack Colvin: dottor Ardmore Alan Wilder: Walter Criswell Doppiatori originali Brad Dourif: Chucky Doppiatori italiani Alessandro Tiberi: Andy Barclay Silvia Pepitoni: Karen Barclay Saverio Moriones: detective Mike Norris Renato Cortesi: Chucky Monica Ward: Tipo Bello Liliana Sorrentino: Maggie Peterson Carlo Valli: Jack Santos Massimo Foschi: John "Dottor Death" Bishop Franco Zucca: dottor Ardmore Logo ufficiale del film La bambola assassina (Child's Play) è un film horror statunitense del 1988 diretto da Tom Holland. Uscito nelle sale il 9 novembre 1988, ha come personaggio principale una bambola di nome Chucky, all'interno della quale un serial-killer ha riversato la propria anima in punto di morte; il suo scopo è quello di rientrare in un corpo umano, precisamente il corpo della prima persona alla quale ha rivelato la sua vera identità, ed in breve tempo, altrimenti rimarrà intrappolato per sempre nel pupazzo. Per tale obiettivo dovrà scegliere Andy, un bambino che riceve la bambola come regalo di compleanno. Sadico, crudele, astuto e determinato, Chucky riuscirà quasi nel suo intento, mietendo numerose vittime sul suo cammino.
Il film venne distribuito negli Stati Uniti il 9 novembre 1988 dalla MGM/UA Communications Co. ed incassò più di 44 milioni di dollari a fronte di un budget di produzione di 9 milioni di dollari.[1][2][3]
Il fatto che sia divenuto un cult,[4] e il successo ottenuto al botteghino, hanno generato un media franchise che include una serie di sei sequel, merchandising, fumetti, un film reboot uscito nel giugno 2019 e una serie televisiva che è iniziata nell'ottobre 2021.
Nella notte del 9 Novembre 1988, il famigerato strangolatore e serial killer di Chicago Charles Lee Ray, stanato dalla polizia, è inseguito fra le strade della città dal detective Mike Norris. Dopo essere stato ferito alla gamba, Charles tenta di raggiungere il furgone sul quale lo attende il complice Eddie Caputo ma questi, vedendo il trambusto e una macchina della polizia in avvicinamento, fugge abbandonando l'amico. Ormai privo di speranze, Charles si rifugia in un negozio di giocattoli dove Norris gli spara, giurando vendetta contro il detective e il compagno che lo ha tradito, mette in pratica un rito voodoo su un bambolotto "Tipo Bello" per trasferire la sua anima al suo interno, il rito causa una tempesta di fulmini sul negozio, che ne provoca l'esplosione, Norris sopravvive e ritrova il cadavere dello strangolatore con il bambolotto accanto.
Il mattino seguente, Andy Barclay chiede alla madre Karen un bambolotto "Tipo Bello" come regalo per il suo sesto compleanno. Essendo in ristrettezze economiche, Karen acquista un "Tipo Bello" da un vagabondo, all'insaputa di tutti, il bambolotto acquistato si rivela essere proprio quello posseduto dall'anima del serial killer il quale, dopo essersi presentato ad Andy come Chucky, miete la sua prima vittima, Maggie Peterson un'amica di Karen che stava facendo da babysitter ad Andy, facendola precipitare dalla finestra del condominio dopo averla colpita in faccia con un martello giocattolo. Sulla scena del crimine, Andy cerca di convincere il detective Norris che l'assassino è il suo bambolotto Chucky ma non viene creduto; anzi, il detective sospetta che sia stato lo stesso Andy ad aver ucciso Maggie, il che fa arrabbiare Karen, la quale lo caccia via.
Il giorno dopo, Andy marina la scuola portando Chucky con sé. Arrivato all'abitazione di Eddie Caputo, il complice che lo aveva abbandonato, Chucky lo uccide accendendo il forno, che Eddie gli spara contro facendo saltare in aria l'abitazione, perché sentiva la presenza di un intruso. La polizia decide di portare Andy all'ospedale psichiatrico infantile, dopo averlo ritrovato presso la scena del crimine; quando il bambino ripete che è stato Chucky a provocare l'esplosione, e la madre lo separa dal bambolotto. Una volta a casa, però, Karen scopre con orrore che Andy stava dicendo la verità perché si rende conto che il bambolotto funzionava senza le batterie che erano incluse da inserire, Chucky la assale e fugge dall'appartamento. Karen corre da Norris e terrorizzata gli racconta l'accaduto, ma il detective la crede pazza, anche lui però si ricrede quando il vagabondo che aveva venduto il bambolotto a Karen racconta di averlo raccolto nella stessa notte dalle macerie del negozio di giocattoli nel quale Norris aveva ucciso Charles Lee Ray. Chucky tenta di vendicarsi di Norris assalendolo in macchina provocando un incidente stradale, ma lui riesce a salvarsi e spara a Chucky, che fugge via.
Chucky fa visita a John Bishop, detto "Dottor Death", l'uomo che gli ha insegnato il voodoo e dopo averlo sottomesso usando contro di lui una bambolina voodoo con il suo stesso aspetto, gli chiede perché prova dolore fisico e sanguina per il colpo di pistola di Norris nonostante egli sia un bambolotto, John gli spiega che il suo corpo di plastica si sta vitalizzando, quindi Chucky si sta tramutando in una bambolotto umano e mortale, John rivela a Chucky che l'unico modo per sfuggire a questo destino è quello di trasferire la propria anima nel corpo della prima persona alla quale ha rivelato la sua identità, ovvero Andy; Chucky poi accoltella al cuore alla bambolina connessa fisicamente a John, e si reca all'ospedale psichiatrico. Norris e Karen arrivano all'abitazione di John il quale prima di morire, rivela ai due che per uccidere Chucky devono colpirlo al cuore.
Chucky arriva all'ospedale psichiatrico, e ucciso il dottor Ardmore con un apparecchio dell'elettroshock, e insegue Andy che si è già recato a casa sua, Karen e Norris arrivano all'appartamento per salvare Andy, che sta per essere posseduto da Chucky, Karen e Andy riescono a bruciare vivo Chucky nel camino e dopo essere stati ri-attaccati da un redivivo Chucky, Norris spara al cuore del bambolotto uccidendolo definitivamente e mettendo così fine alla minaccia, mentre l'ambulanza e la polizia arrivano in loro soccorso.
Produzione
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MUTI - The ritual killer
RS Productions in collaborazione con Mirari Vos è lieta di annunciare l’uscita nei cinema italiani dall’11 maggio di MUTI, action thriller prodotto da Iervolino & Lady Bacardi Entertainment, co-diretto da George Gallo, Francesco Cinquemani e Luca Giliberto e con il Premio Oscar® Morgan Freeman nei panni di un esperto antropologo coinvolto nelle indagini su un serial killer che uccide secondo un…
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“La cultura dei cosiddetti pariolini: la donna era uno strumento di piacere, vado, suono, rompo il violino e torno a casa, perché non dovrei mangiare tranquillamente coi miei?”. Nella notte tra il 29 e il 30 settembre 1975, avviene questa strage allucinante da film Horror. Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, vengono sequestrate, violentate e seviziate da Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira. Donatella Colasanti sfugge alla morte miracolosamente, dopo aver subito le più atroci torture, simulando un finto decesso. Il delitto del Circeo, lo stupro brutale di due giovani proletarie da parte di tre fascisti dei Parioli, ha segnato un’epoca e ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso dello sdegno sociale e civile, imponendo la revisione del codice penale. La violenza sessuale non era, infatti, considerato ancora delitto contro la persona. (...)Una scelta in qualche misura masochistica, perché evidenzia i miei buchi di conoscenza e anche qualche errore di (sotto)valutazione che affiora oggi per la sopraggiunta disponibilità di materiali giudiziari e di archivio. Sono i rischi che si affrontano quando si ha l’ambizione di affrontare una materia immensa e quindi si decide di rinunciare agli approfondimenti da “studi monografici”. Io resto convinto che l’unico dovere deontologico, tanto per lo storico quanto per il cronista, è la ricerca della verità nella consapevolezza che nuove acquisizioni potranno sempre rimetterla in discussione. I mostri È andato crescendo negli anni il numero dei serial-killer e dei maniaci protagonisti di aberranti delitti a sfondo sessuale. Eppure, nell’immaginario collettivo, trent’anni dopo, i “mostri” per antonomasia restano gli autori del delitto del Circeo. Il 1° ottobre 1975 due ragazze di borgata, Maria Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, sono brutalizzate e massacrate da tre pariolini e simpatizzanti di estrema destra, Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido, nella villa di famiglia dei Guido. Dopo ore di sevizie inenarrabili, convinti che fossero morte, i tre le chiudono nel bagagliaio dell’auto dello stesso Guido. La Colasanti si è però finta morta e, richiamata l’attenzione dei passanti, li denuncia. Izzo e Guido vengono arrestati, Ghira no. In cerca di impunità Il processo, svolto in un clima di mobilitazione generale del movimento femminista, si conclude con la condanna all’ergastolo per i tre fascio-criminali. Anni dopo Izzo racconterà che il massacro era stato un incidente in una lunga catena di delitti. Solo nel ’95, dopo più di dieci anni di collaborazione, per farsi perdonare una “scappatella” penitenziaria si decide a ricostruire sette omicidi compiuti dalla banda, attribuendole un’inesistente finalità politica. Gli arrestati sono decisi a non pagarla: Guido conta sull’appoggio incondizionato di una famiglia ricca e potente. Tenta la via del risarcimento danni ma la Colasanti rifiuta sdegnata. Riesce comunque – simulando contrizione – a ottenere in appello le attenuanti generiche e la pena ridotta a trent’anni. Per il detenuto modello Guido, grazie ai soldi di papà (top manager della Bnl, affiliato alla P2, capace di corrompere guardie e funzionari pur di tirare fuori il figlio), evadere da San Gimignano è uno scherzo. La fuga è interrotta in Argentina ma c’è sempre modo di scappare per chi gode di potenti complicità, anche oltreoceano. I giudici che indagano sulla strage di Brescia vogliono sentirlo in carcere a Buenos Aires perché un pentito lo ha indicato come riscontro delle accuse contro Ferri. Guido evade prima della rogatoria internazionale ma dal fascicolo trasmesso a Brescia si scopre che un interrogatorio già fissato era stato rinviato su una finta richiesta dei giudici italiani. (...) Ugo Maria Tassinari (Stella Colombo)
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Dove vedere Venom 2 La furia di Carnage streaming gratis, Netflix o Disney+? L’attesa è finita: il prossimo 14 ottobre debutterà sul megaschermo Venom 2-La furia di Carnage. Si tratta del sequel del primo film sul nemico Marvel. Nelle vesti di Venom vi sarà ancora una volta Tom Hardy. Com’è stato annunciato dalla scena post credits del primo film, dopo aver trovato un corpo ospite nel giornalista investigativo Eddie Brock (Tom Hardy), Venom dovrà affrontare un nuovo nemico: Carnage (Woody Harrelson) alter ego del serial killer Cletus Kasady. Il film diretto da Andy Serkis vanta un cast stellare del calibro di Tom Hardy, Woody Harrelson, Michelle Williams, Naomie Harris e Stephen Graham. Dove vedere Venom 2 streaming gratis netflix Disney+.
Dove vedere Venom 2-La furia di Carnage, streaming gratis film completo Il film Venom 2-La furia di Carnage uscirà nei migliori cinema italiani a partire da giovedì 14 ottobre 2021. Dopo il primo capitolo uscito nel 2018 i fan dell’antieroe Marvel potranno finalmente rivedere Venom in azione contro un nuovo terribile nemico. Il film non è al momento ancora disponibile né in streaming gratis né in streaming su Prime Video, Netflix o Disney+. Seguiranno aggiornamenti su dove poter vedere il film, nel frattempo dal 14 potrete vederlo in anteprima al cinema.
Venom: La Furia Di Carnage – cast, trama e tutte le anticipazioni su “Venom 2” Sony Pictures porterà nei cinema italiani ill sequel Venom 2 aka Venom: La Furia Di Carnage che come preannuncia il titolo, vedrà il Cletus Kasady alias Carnage di Woody Harrelson come antagonista principale al fianco di Tom Hardy che riprenderà il ruolo di Eddie Bock alias Venom dal film originale. Il cast include anche Michelle Williams di nuovo nei panni di Anne Weying e la candidata all’Oscar Naomie Harris che vestirà i panni della malvagia Shriek, che nei fumetti Marvel è la fidanzata di Kasady.
“Venom 2” in uscita nei cinema italiani dal 14 ottobre 2021 è diretto di Andy Serkis, l’attore noto per i ruoli in motion-capture di Gollum (Il signore degli anelli), Cesare (Il pianeta delle scimmie) e Snoke (Star Wars) è al suo terzo lungometraggio da regista dopo l’esordio con il dramma biografico Ogni tuo respiro (2017) e l’avventura live-action Mowgli – Il figlio della giungla (2018). La sceneggiatura è scritta da Kelly Marcel, da una storia di Tom Hardy e Kelly Marcel. Basato sui personaggi creati da David Michelinie e Todd McFarlane per la Marvel Comics.
Cast Principale e Personaggi del Film Tom Hardy: Eddie Brock / Venom – Un giornalista investigativo che ospita un simbionte alieno, Venom, che gli conferisce abilità sovrumane.
Woody Harrelson: Cletus Kasady / Carnage – Un serial killer psicotico che diventa l’ospite di un altro simbionte, Carnage. Mentre è in prigione, Kasady si rifiuta di parlare con chiunque oltre a Brock, che considera uno spirito affine. Kasady ha un aspetto diverso rispetto alla sua apparizione nella scena dei titoli di coda del primo film, che secondo il regista Andy Serkis indica il passare del tempo tra i film.
Michelle Williams: Anne Weying – un procuratore distrettuale ed ex fidanzata di Eddie.
Naomie Harris: Frances Barrison / Shriek: l’interesse amoroso di Kasady, che Serkis ha descritto come un’anima danneggiata che ha vissuto in isolamento e cela un lato oscuro.
Reid Scott: Dan Lewis – un medico e fidanzato di Anne.
Stephen Graham: Mulligan – un detective che spera di usare Brock per trovare i resti delle vittime degli omicidi di Kasady. Peggy Lu riprende il ruolo di proprietaria di un minimarket, la signora Chen, dal primo film.
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LE DISCUSSIONI SU FACEBOOK E LE DIMISSIONI DI FIORAMONTI
Mi viene in mente un fatto che racconto spesso quando discuto con qualcuno che non ragiona. Tempo fa vedo comparire sulla mia timeline di Facebook un link che propone un'intervista a Bertinotti, in cui il vecchio leader di Rifondazione ci mette in guardia dai pericoli di un certo sovranismo autarchico. Leggo l'intervista, ci trovo alcune considerazioni interessanti, colgo spunti di riflessione, mi appassiono ai temi trattati, vado a leggere i commenti. C'è un numero impressionante di interventi. C'è tanta gente che vuole dire la sua. Tutto fa pensare a un dibattito appassionato sui contenuti dell'intervista. Ma la realtà è ben diversa. I commenti sono così: "Ma ancora parla questo?". "Ma basta! Torna alle feste nei salotti della buona borghesia!". "Gli italiani nelle tende e lui ritira ogni mese una pensione d'oro per comprarsi i maglioni di cachemire!". "La pensione d'oro non gli basta. Prende anche soldi da Soros". "Ha distrutto la sinistra, deve solo stare zitto". "Era al congresso di CL. Venduto!". Decine di commenti e non c'è una sola osservazione collegata al tema trattato da Bertinotti. Non c'è una sola vera confutazione delle sue opinioni. Non c'è neanche un accenno di discorso argomentato. Neanche uno. Ora, qualche riserva su Bertinotti ce l'ho anche io, ma non è il serial killer Zodiac. Però non voglio parlare di Bertinotti. Voglio parlare dei commentatori su Facebook. Perché le dimissioni di Fioramonti mi riportano alla mente quell'episodio. Veniamo ai fatti. Il ministro si dimette con le seguenti motivazioni: la finanziaria ha destinato, tanto per cambiare, fondi di entità ridicola per la scuola. Su Facebook non si parla d'altro. Sulla timeline noto una discussione in corso. Leggo i commenti. E una sensazione di déjà vu mi pervade. Quasi tutti i commenti sono di questo tipo: "Venduto!". "Si dimette perché non vuole restituire mezzo stipendio!". "Non ha rendicontato!". "Lo fa perché vuole passare al nemico!". "Complotto!". "Soros". "Traditore! "Quando c'era Gianroberto Casaleggio i treni arrivavano in orario". Un commentatore in preda al delirio tira fuori persino Bibbiano e gli immigrati negli hotel. Qualche voce fuori dal coro questa volta c'è, questo va detto. Una pacata pensatrice tenta di far notare che Fioramonti sarà pure manipolato dagli emissari di Bilderberg, ma i fondi per la scuola sono davvero pochi. Un cortese gentiluomo tenta di darle manforte. Intervengo anche io. Ottengo persino un cuoricino. Ma il delirante paranoico che ha parlato di Bibbiano ne ha dieci. La pensatrice, il gentiluomo e io siamo una minoranza. Nella ridda di teorie sulle dimissioni di Fioramonti, la scuola resta quasi sempre sullo sfondo, ai margini, dimenticata. A questo punto voglio fare una precisazione su Fioramonti. Per una serie di motivi riconducibili alla sua storia pentastellata, questo tizio ha tutte le carte in regola per suscitare in me un'accesa antipatia. Ma la mia antipatia per Fioramonti occupa una remotissima zona della mia coscienza. Del presunto tornaconto dietro le sue dimissioni non mi importa nulla. La storia del dito e della luna è drammaticamente attuale, cari lettori, perché la verità è che i fondi per la scuola sono davvero di una miseria sconcertante. In sintesi: siamo fottuti. Qualsiasi possibilità di rilancio del paese è preclusa senza fondi per la scuola. Le dimissioni di Fioramonti potrebbero essere un'occasione per parlare dell'entità di questo nostro essere fottuti. Perché tale entità è qualcosa che può oscurare il cielo. Dove vuoi andare senza scuola, formazione, università, ricerca? Dove? Ma no, niente da fare. Si parla della pagliacciata delle rendicontazioni del M5S. Quello è il tema che appassiona tutti. E la scuola resta in un cono d'ombra, sia nella finanziaria che nelle discussioni.
-- L’Ideota
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Mindhunter
Il livello di civiltà di una nazione si misura dal numero e soprattutto dalla "qualità" dei propri serial killer.
Mi sento di affermare, con un certo orgoglio, che noi italiani siamo messi bene. Almeno lì.
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Un altro titolo va ad aggiungersi al palinsesto di produzioni originali Spotify nel campo dei podcast, dopo quelle annunciate lo scorso autunno. Si tratta della versione italiana di “Batman - Unburied”, reintitolata “Batman - Un’autopsia”. Viene definita “serie audio” ed è il risultato della partnership della piattaforma con lo storico marchio DC e con Warner Bros, che lo detiene.
Il podcast, che verrà lanciato il 3 maggio simultaneamente in nove paesi tra cui anche l’Italia, è stato presentato ieri, 27 aprile, con un evento alla presenza del cast italiano al completo e di Federica Tremolada, Managing Director Sud e Est Europa di Spotify.
La produzione nasce da David S. Goyer, sceneggiatore de “La Trilogia del Cavaliere Oscuro” (“The Dark Knight Trilogy”) di Christopher Nolan e rappresenta una svolta nelle produzioni di Spotify. La piattaforma ha già prodotto titoli originali - i primi podcast originali italiani sono usciti nel 2021, a partire “The Jackal: tutto Sanremo ma dura meno”, “Batman - Un’autopsia” è però la prima “audio serie”: un genere il cui nome costituisce un evidente richiamo al modello audiovisivo (e riporta alle origini della narrazione radiofonica). Al posto della caratteristica figura dell’“host”- voce narrante del podcast - troviamo infatti un cast di attori che recitano un copione fiction, similmente a quanto avviene nei radiodrammi, puntando a creare un’esperienza di ascolto immersivo. Spotify si affianca così ad altri competitor - Audible e Storytel in primis - che si sono già cimentati in produzioni audio di questo tipo.
La serie audio, strutturata in dieci episodi da trenta minuti circa l’uno che verranno pubblicati sulla piattaforma ogni martedì, ripropone l’universo di Batman con alcune, significative, novità. La prima, sicuramente, è proprio nel personaggio di Bruce Wayne, interpretato da Claudio Santamaria (già voce italiana del Batman di Nolan), che in “Batman - Un’autopsia” è un patologo forense intento ad esaminare le vittime del serial killer “il Mietitore”. Affianco a lui ritroviamo alcuni dei personaggi più noti del mondo narrativo di Batman come l’Enigmista (Michele Bravi) e Barbara Gordon (Alice Mangione). Nel cast anche Dario Bressanini, Batrice Bruschi, Maria Grazia Cucinotta, Edoardo Ferrario, Michela Giraud, Michele La Ginestra, Fiore Manni, Nicola Pisoia e Saverio Raimondo. […]
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Monografie seriali: Leonarda Cianciulli - 13 piccole bare bianche in un Viaggio Esoterico tra Maledizioni e Riti Magici
Leonarda Cianciulli, conosciuta erroneamente come “la saponificatrice di Correggio” (erroneamente perchè non ha mai fabbricato saponi) è una figura oscura nella storia criminale italiana. Durante gli anni ’40, ha commesso una serie di omicidi che hanno sconvolto l’opinione pubblica. Continue reading Untitled
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#Anni &039;40#Assassina spietata#Celebrità oscure#Crimine italiano#Donne criminali#Follia omicida#Mistero e terrore#Motivazioni oscure#Omicidi#Psicologia criminale#Rituali macabri#Saponificatrice di Correggio#Serial Killer#Serial Killer Italiani#Storia criminale#Superstizione#Tragedia familiare
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Il problema con voi italiani è che non siete credibili URLATE, VI TOCCATE, dov’è il CONSENSO? La boysquad incita al bullismo per come tratta Luca, si danno colpi VIOLENZA !1! Martino sempre attaccato ai videogiochi DISEDUCATIVO FANNO DIVENTARE SERIAL KILLER!1!1 Dove SONO I RIFERIMENTI RELIGIOSI??? (Beh non lo so karen, prova a tu a sorbirti l’angelus del papa su RAI1 ogni domenica, Don Matteo/Che Dio ci aiuti, ci manca solo skam così puoi confermare il tuo stereotipo sugli italiani bigotti?)
plot twist: Martino è in realtà il mostro di Firenze perché gioca alla play
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La Banda degli Onesti
Ogni mattina Salvini si sveglia, e sa di dover twittare una stronzata più grossa di quella del giorno prima, ridicolizzando Di Maio. Ogni mattina Di Maio non si sveglia. Per più d’un decennio, il Movimento 5 Stelle s’è spacciato come argine al fascismo. Alla prima occasione, gli ha consegnato il governo. “O noi, o i fascisti” è diventato “Noi fascisti”. Per più d’un decennio, il Movimento 5 Stelle s’è spacciato come antidoto alla politica clientelare. Alla prima occasione, s’è dimostrato un comitato d’affari manovrato da faccendieri, legulei e palazzinari, nel quale gli eletti servono solo da stolido paravento. Il Movimento 5 Stelle è la peggiore truffa dopo lo schema piramidale Ponzi, ma gli italiani ci metteranno un po’ ad accorgersene. Per adesso sono distratti dal capro espiatorio della settimana. I Rom. Dire che i Rom siano un bersaglio facile è un eufemismo. Una manciata di superstiti, emarginati, perseguitati e sterminati da tutti i regimi della Storia, e che non riuscirebbero materialmente a rendersi colpevoli di tutti i crimini di cui vengono accusati nemmeno se avessero i superpoteri. Questa settimana il Cazzaro dell’Interno li ha sfruttati per distrarre gli elettori italiani dal DEF, Documento di programmazione economica e finanziaria col quale Tria, ministro dell’Economia di Forza Italia, in collaborazione col predecessore Padoan del PD, e in ottemperanza alle direttive UE, s’è rimangiato tutte le mirabolanti promesse di elargizioni, sgravi e regalie con le quali la banda Grilloverde è arrivata al governo. Mentre gli italiani venivano incitati a sfogare vigliaccamente tutta la loro rabbia contro il solito nemico immaginario, tornavano a essere realmente fottuti per l’ennesima volta dal branco di Cazzari che hanno incautamente eletto il 4 marzo. Gli italiani che pretendono il censimento etnico dei Rom, presunti ladri su base genetica, hanno già i nomi di chi davvero li sta sistematicamente derubando di tutto, compresa la loro anima. Li conoscono, li acclamano, li votano. L’odio però è una droga, ce ne vuole una dose sempre maggiore, perciò Salvini ha aggiunto ai Rom un altro paio di bersagli, Roberto Saviano, e un’altra nave di soccorso ONG – che il farsesco Toninelli ha definito “pirata” – nella speranza di replicare il successo mediatico dell’Aquarius. Più di 400 dei profughi a bordo dell’Aquarius ci erano stati trasferiti dalle motovedette della Guardia Costiera italiana. L’Aquarius è stata caricata come una pistola per sparare nel cervello dell’elettorato italiano un messaggio preciso: “Salvini protegge i confini”. “Salvini è l’eroe che ferma l’Uomo Nero, e ti salva dall’invasione”. Assicurerà alle milizie libiche che i finanziamenti per i lager erogati da Marco Minniti continueranno ad arrivare. Poi si accrediterà il merito del calo degli sbarchi dell’80% che è già in atto da un anno. Salvini è come quei criminali imitatori che cercano di farsi attribuire gli omicidi commessi dal loro serial killer preferito.
“Chi controlla la percezione della realtà, controlla la realtà” – Philip K. Dick È per questo che la democrazia non può più funzionare. Può solo riprodurre in loop lo stesso errore di sistema all’infinito. Ogni mattina Salvini si sveglia, e sa di dover twittare una stronzata più grossa di quella del giorno prima. Il governo Grilloverde è uno schema piramidale, ma gli italiani ci metteranno un po’ ad ammetterlo. Per adesso sono nella fase del rifiuto. Poi verranno mercato, ira, depressione, accettazione. E poi un’altra truffa piramidale.
di Alessandra Daniele - Via: Carmilla
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IL MIO DISCORSO A PACEPROIBITA per chi lo ha perso Il tema che ho scelto è la propaganda, cioè quel sistema di menzogne senza cui nessuna guerra sarebbe possibile. In tv lo ripetono sempre che questa è anche una guerra di propaganda, e di propaganda da entrambe le parti. E tutte le volte ci casco e penso: vedi bravi riconoscono anche i nostri limiti. Invece si riferiscono solo alla propaganda russa e quella ucraina, non alla nostra… e anzi se si solleva il tema, molti stimabili protagonisti del piccolo schermo protestano: non è vero che c’è un pensiero unico, in tutti i programmi c’è sempre quello contrario alla guerra. Vero. Ma il motivo di questa apparente contraddizione, per cui convivono pensiero unico e il fatto che “ognuno possa dire la sua” è squisitamente drammaturgico.Dipende cioè dal fatto che l’informazione è sempre più simile alla fiction e nella fiction c’è uno sceneggiatore che decide se farti identificare con una brava donna o con Dexter, il serial killer. Questo è il punto di critica: è vero che le posizioni sono tutte rappresentate ma la censura, che oggi si chiama linea editoriale, impedisce che i programmi siano pensati da sceneggiatori che pretendano di esercitare appieno i loro diritti costituzionali. Se ogni tato c’è pure un ospite contrario alla guerra è semplicemente perché ogni dramma ha bisogno di un antagonista e ne ha bisogno a maggior ragione, quando l’esigenza, come per la pandemia, è di riempire molte ore di trasmissione per molti mesi.La funzione dell’antagonista è fondamentale, non solo tiene viva l’attenzione, ma per esempio giustifica il fatto che tu possa ripetere all’infinito gli stessi concetti: devi ripeterli perché evidentemente qualcuno è duro di comprendonio. Non perché la ripetizione ossessiva serva ad imporre il tuo punto di vista. A portare avanti una campagna di persuasione in sostituzione del fondamentale necessario prezioso imprescindibile confronto democratico. E dove persistono residui di un modo diverso di concepire il giornalismo, come Report e Presa Diretta, quei contributi vengono semplicemente ignorati: di lunedì apprendi che la Nato da anni arma e addestra l’esercito ucraino, e di martedì è di nuovo un’invasione unilaterale spiegabile solo con la follia di Putin.Per questo secondo me tra parentesi, molti hanno trovato similitudini tra pacifisti e no vax due gruppi che non hanno niente in comune. La sensazione di dejavu c’è perché la funzione drammaturgica è la stessa e simile è il trattamento che ricevono: tale che lo spettatore percepisca che se sta da quella parte verrà identificato col nemico. Ma la propaganda è facile da riconoscere. Mentre ci disperiamo impotenti per la violenza atroce che sta subendo il popolo ucraino, siamo pure coscienti che in questo momento nel mondo ci sono ben 169 conflitti e che se le telecamere fossero puntate anche su quelli, provocherebbero in noi altrettanta indignazione. Siamo dunque consapevoli che la nostra commozione, angoscia solidarietà, sia pilotata. La propaganda funziona non tanto perché convince ma perché fa paura:Chi è contro la guerra è sottoposto all’umiliazione di dimostrare di non stare col nemico: - Riesce a dire che Putin è un animale? - non ho sentito, parla più forte! Sembra full metal jacket: - palla di lardo non ho sentito! - Putin è un porco -non ho sentito!Le bugie della propaganda non sono difficili da riconoscere:come quando invitano un giornalista russo e gli attaccano un pistolotto sul fatto che da noi l’editoria è libera, incuranti dell’imbarazzo che provocano negli spettatori italiani. - Che fine farebbe se si schierasse contro Putin? Perché a te cosa succederebbe se pretendessi l’applicazione della Costituzione? O cosa ti sarebbe successo se avessi trattato Putin come lo sporco dittatore che è sempre stato, quando governava Berlusconi? O solo fino a tre mesi fa quando godeva della simpatia di tre quarti dell’arco parlamentare? In Italia in linea di massima non finisci in prigione per le tue opinioni, ma tante carriere finiscono per un’opinione sbagliata. E se siamo tutti d’accordo che le dittature sono quei regimi dove si viene perseguitati per le proprie opinioni, siamo costretti a ricordare che la democrazia non si caratterizza come un regime in cui semplicemente non ti perseguitano ma come un regime in cui la tua opinione conta. E siccome l’80% degli italiani è contrario alla guerra mentre l’80% dell’informazione è a favore, o la presenta come ineluttabile che è la stessa cosa, siamo qui a dire che il gioco è truccato. Che in un momento in cui si decide la fine del progetto europeo e della riconversione ecologica, per entrare i un conflitto probabilmente atomico , pretendiamo che la nostra opinione conti.
Sabina Guzzanti on FB
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La vicenda dei due maró italiani, dopo la chiusura della Corte Suprema Indiana, ci insegna molte cose. In primo luogo ci insegna che la vita di una persona povera, in un paese povero, vale i 550.000€ che il nostro stato ha versato a ciascuna delle famiglie dei due pescatori uccisi. Soldi che sono stati accettati dalla Corte come “equo risarcimento”. E ci insegna anche che puoi pure salire a bordo di una petroliera privata e sparare addosso a delle persone innocenti, ci sarà sempre qualche imbecille “patriottico”, in giro, che ti difenderà. Qualcuno, con sommo sprezzo del ridicolo, ti chiamerà anche “eroe”. Perché qui non è in dubbio che i due maró italiani abbiano effettivamente sparato addosso a dei pescatori, scambiandoli per pirati, quello è accertato. Lo hanno ammesso anche loro. L’unica difesa degli italiani è stata basata sulla dimostrazione che si trovavano in acque internazionali. E non è in discussione neanche il fatto che non intendessero uccidere delle persone perché spinti da un raptus omicida: siamo tutti sicuri che si sia trattato di un errore. Ma se il postino entra nel mio palazzo e io gli sparo perché lo scambio per un serial killer, poi finisco in galera. E temo che nessuno, dopo, mi chiamerebbe “eroe”. E qui subentra la propaganda. Una gran parte della popolazione italiana, in questi nove anni, è stata convinta che i due maró siano due eroi italiani che “difendevano il paese” (su una petroliera privata, in India), vittime di un sopruso da parte di uno Stato estero. Sono sicuro che le famiglie dei due pescatori morti saranno felicissime di aver ricevuto un po’ di soldi in cambio di un marito o di un padre che non tornerà più a casa. E saranno felicissimi anche di sapere che, molto probabilmente, in Italia i maró non saranno processati per il crimine che hanno commesso. Anzi, verranno celebrati come eroi. Tutto è bene quel che finisce bene, no? Emiliano Rubbi
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Spine incontra Stefano Zattera nel gruppo privato Facebook "Viaggi nel Tempo"
Amici, un nuovo evento con un grande pittore e fumettista italiano, da seguire online proprio questa settimana. MERCOLEDI' 26 Maggio alle ore 20.30, sulla pagina degli amici "Viaggi nel tempo" e grazie alla preziosa collaborazione con Eris Edizioni, dialogheremo in diretta con l'autore Stefano Zattera per la presentazione del suo ultimo libro "Il buco noir", pubblicato dal Progetto Stigma della casa editrice torinese. L'incontro si terrà proprio nella pagina del gruppo privato Facebook, online e in diretta : https://www.facebook.com/groups/2013607085541253
"Nella Nazione Lattea, sottomessa al regime consumista superburocratico, Earl Foureyes si trova a indagare su un serial killer che semina morti in ogni pianeta. Il detective mutante cercherà anche di aiutare i Supereroi messi al bando dal Superburocrate. Intanto nella galassia avvengono continui attentati terroristici rivendicati dagli ZOMO, gli Zombie Maoisti di Orione. Tutte le vicende si intersecano e arriveranno a una risoluzione durante il concerto-evento epocale della Pop-star e predicatrice intergalattica Lady Matanga.
Il buco noir è una avventura spassosa, weird e allucinata. Il gioco e il divertimento sono in ogni pagina, in ogni vignetta, negli impossibili character design di ogni singolo personaggio così come nelle vicende lisergiche di un’assurda galassia, per certi versi così simile alla nostra."
/// STEFANO ZATTERA è fumettista, illustratore, pittore e scrittore. Il suo immaginario è ispirato da illustrazioni e fumetti degli albori dell’era atomica. Inizia il suo percorso con l’autoproduzione Delirio e continua, nel tempo, a collaborare con varie realtà del fumetto indipendente da Interzona a Puck. Pubblica inoltre su Italia on Line, con il Centro Fumetto Andrea pazienza, Stripburger (Slovenia), Mostri Italiani di Stampa alternativa, Tattoo Comix di AAA edizioni, Horrorgasmo e Mater Universalis di Mondo Bizzarro Press, Biblia (Portogallo), Monografico (Spagna), Inguine Mah! di Comma 22, Malefact (USA), Black di Coconino, XL di Repubblica, Il Male di Vauro e Vincino, Barricate, Linus, La Lettura de Il Corriere della sera, Frigidaire, l’albo a fumetti Earl Foureyes Mutant Detective per Nerocromo, Alias Comics Il Manifesto. Pubblica racconti in raccolte e antologie, e il romanzo C’era una volta il Nordest per Nerocromo. Ha esposto nei principali festival del fumetto Lucca, Napoli, Treviso, Angouleme, Seoul; in centri culturali, musei e gallerie d’arte.
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Sherlock Holmes, Auguste Dupin e la verità sullo Squartatore
Sherlock Holmes e Auguste Dupin tornano in una straordinaria avventura in due parti, alle prese con il più feroce serial killer di sempre: Jack lo Squartatore. In edicola e in ebook il numero l'appuntamento n.18 con i detective più amati della letteratura, nel nuovo straordinario thriller di Rino Casazza
Londra, fine estate 1888. Auguste Dupin, il decano di tutti gli investigatori, lascia la sua Francia per recarsi a far visita a Sherlock Holmes, la nuova stella della detection. La ragione del primo, storico incontro tra le due eccellenze dell’investigazione è l’esigenza di unire le forze per contrastare il misterioso e folle assassino che nottetempo sta facendo strage di prostitute nei quartieri popolari di Londra. Riusciranno i due investigatori a risolvere il caso di cronaca nera che, più di ogni altro, sta scuotendo le coscienze degli inglesi del XIX secolo? La prefazione è a cura di Gian Luca Margheriti, autore di Lettere dall'inferno, la vera storia di Jack lo Squartatore. *** SHERLOCK HOLMES, AUGUSTE DUPIN E LA VERITÀ SULLO SQUARTATORE in formato epub su tutti gli store e QUI SHERLOCK HOLMES, AUGUSTE DUPIN E LA VERITÀ SULLO SQUARTATORE in formato mobi per Kindle su AMAZON SHERLOCK HOLMES, AUGUSTE DUPIN E LA VERITÀ SULLO SQUARTATORE è anche su Play Store e Apple Store SHERLOCK HOLMES, AUGUSTE DUPIN E LA VERITÀ SULLO SQUARTATORE il libro è in edicola e ordinabile QUI *** LA SERIE I GIALLI DI CRIMEN, TUTTI GLI EBOOK: I primi 12 numeri sono apocrifi firmati da Enrico Solito, tra i massimi esperti al mondo di Sherlock Holmes e riportano in ogni volume l'enciclopedia su Sherlock Holmes, a cura dello stesso Solito e di Stefano Guerra. Dal numero 13 sono iniziati gli appassionanti gialli di Rino Casazza, specializzato nel far incontrare i grandi detective del passato. 1 Sherlock Holmes e le ombre di Gubbio 2 Sherlock Holmes oltre le apparenze 3 Sherlock Holmes di Natali e Abbazie 4 Sherlock Holmes tra Toscana e Chinatown 5 Sherlock Holmes aragoste e fagioli 6 Sherlock Holmes e l'arte del colpo di scena 7 Sherlock Holmes e l'arte del delitto 8 Sherlock Holmes nulla è insignificante 9 Sherlock Holmes, monelli e socialisti a Baker Street 10 Sherlock Holmes, indagini ai confini del verosimile 11 Sherlock Holmes il delitto è servito 12 Sherlock Holmes e l'orrore di Cornovaglia 13. Sherlock Holmes, Padre Brown e l'ombra di Dracula 14. Sherlock Holmes, Charlie Chan e il salvataggio del Titanic 15. Partita a scacchi per Sherlock Holmes 16. Sherlock Holmes Misteri Italiani 17. Sherlock Holmes tra sacro e profano *** L'AUTORE: Rino Casazza è nato a Sarzana, in provincia di La Spezia, nel 1958. Dopo la laurea in Giurisprudenza a Pisa, si è trasferito in Lombardia. Attualmente risiede a Bergamo e lavora al Teatro alla Scala Di Milano. Ha pubblicato una cinquantina di racconti e undici romanzi che svariano in tutti i filoni della narrativa di genere, tra cui diversi apocrifi che vedono rivivere come protagonisti i più grandi detective della letteratura di genere. Gli ultimi romanzi pubblicati sono Il serial killer sbagliato, Algama, 2018; Al tempo del Mostro, 2018, rivisitazione in chiave fantascientifica della vicenda del Mostro di Firenze; il libro per ragazzi Lara e il diario nascosto, Fratelli Frilli, 2018, scritto insieme a Daniele Cambiaso e, sempre in collaborazione con lo stesso autore, L'Angelo di Caporetto, 2017, uscito prima per Algama e poi in allegato a Il Giornale nella collana "Romanzi storici", Gli enigmi di Don Patrizio, Algama, 2016. Per la collana Gli apocrifi di Algama sono usciti: Sherlock Holmes, Padre Brown e l'ombra di Dracula, 2017; Padre Brown, Philo Vance e l'Angelo della Morte, 2017; Sherlock Holmes, Padre Brown e il delitto dell'indemoniata; 2016 Sherlock Holmes, Auguste Dupin e il match del secolo; 2016. Sempre per Algama ha pubblicato l'antologia Il trucco dei due poliziotti, 2019. Nella serie edicola I gialli di Crimen ha già pubblicato Sherlock Holmes, Padre Brown e l'ombra di Dracula. Cura su Fronte del Blog la rubrica Casazza Report. Ebook, recensioni e altro su Rino Casazza - GUARDA Read the full article
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