#Quelli da ospedale comunque
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Dottori e infermieri sono nemici per natura
Come dottori e chirurghi
O come dottori e fisioterapisti
O come dottori e altri dottori
Maledetti dottori, hanno rovinato la medicina
Semicit.
#Per dottori intendo quelli che appunto non sono né chirurghi né medici di base né fisioterapisti o chiropratici#Quelli da ospedale comunque#Non dentisti oculisti otorini ecc#Il meme si potrebbe fare anche tra infermieri e altri infermieri#O anche con la versione dei fisioterapisti perché anche loro si sentono divinità#W la medicina e la sanità 🥲#italia#zibaldone di pensieri#zdp
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comunque non si giustifica mai la violenza però capisco il nervosismo e la rabbia di uno che magari ha già i suoi cazzi per la testa e si ritrova la strada bloccata perché quelli di ultima generazione per la 500esima volta bloccano le strade quando magari uno deve correre a lavoro perché viene licenziato se arriva in ritardo perché è precario oppure qualcuno che sta male deve correre in ospedale ecc. ceh sta cosa di bloccare le strade la trovo proprio na cazzata (fermo restando che il video in cui il tipo cerca di buttare sotto il manifestante è veramente brutto da vedere)
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Pranzo in ospedale (seguendo il piano nutrizionale)
• Tortino di ricotta e verdura
Sono stata dimessa.
Volevo saltare il pranzo, ma quando ho visto questa cosa mi stava venendo da piangere un po' perché è pasta sfoglia, sembrava gigante tipo panino del McDonald's ma nooo, mi faceva paura mangiarlo perché sembrava grassissimo. L ho mangiato perché è giusto se è arrivato nel vassoio secondo il piano vuol dire posso mangiarlo, mi è sembrata la cosa più buona del mondo ed è sano perché c'è la ricotta e la verdura, la pasta sfoglia sono i carboidrati e si possono assimilare. Ho pensato di andarlo a vomitare dopo averlo mangiato tutto per timore di ingrassare. Era squisito, l ho tenuto nella pancia perché mi sono fidata della dietista. Così tanto buono e commovente ma altrettanto un po' di sensi di colpa, che non ho fatto la merenda e a cena ho mangiato una scamorza piccola cioè un pezzo di formaggio e un pomodoro che stava marcendo nel frigo. Domani andrò in palestra, non posso fare la colazione perché è troppo pesante se faccio ginnastica meglio a digiuno, la farò quando torno o farò la merenda o il pranzo seguendo il piano riprendendo l'abitudine di sedermi a tavola con piatto e posate o mangio in piedi per bruciare più kcal... E mi sento meno grassa. Ancora devo organizzare cosa mangiare.
Ho preso i nutridrink sarebbero in aggiunta al pasto per ingrassare ma non voglio ingrassare 🥲 è già tanto che resisto a non vomitare così non si abbassa la pressione e sto bene. Che bello che non mi gira la testa, e mi alzo e sto bene. Essere sani è importante. Tengo i nutridrink al cioccolato da parte nel caso mi capita di vomitare tutto, disidratarmi quelli sono pieni di vitamine.
Appena tornata a casa ho preso i lassativi. Lo so non dovrei, ma mangiare regolare e andare in bagno altrettanto ma mi sento ingombrante, un obesa perché non c'è più la malnutrizione. Cercherò di non pesarmi spesso come prima e comunque voglio dimagrire... La camomilla al finocchio è buona e leggera.
#ed recovery#food diary#nutridrink#thigh g4p#anadiet#anamia#thin#skinny#nutrizione#nutrition#nutrients#minerals#crystals#love quotes#encouragement#inspiration#self care#nutritious#foodporn
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Gli psicologi piangono?
Io sì, almeno una volta alla settimana, un po’ come la terapia, quasi sempre quando nessuno mi vede, anche se piangere in metro mi è sempre piaciuto. Una volta ho pianto in seduta, davanti a una signora che aveva appena perso la compagna e mi faceva vedere le loro ultime foto insieme. Piango spesso quando non so che dire, o forse quando non c’è proprio niente da dire.
Piangere non vuol dire che rubi il dolore dell’altro, credo voglia dire che lo senti, o che ci provi. Perché si fa presto a parlare di empatia, oddio come sono empatia come sono sensibile, no, l’empatia è un esercizio difficilissimo e serve attenzione al racconto, a stare per un attimo nei panni dell’altro come se fossi l’altro, non tu. Altrimenti finirei per piangere per il mio cane che ho perso a 5 anni, per la paura di perdere i miei genitori o me stessa.
Gli psicologi dovremmo piangere in modo discreto, a porta chiusa, a casa, a fine giornata, tra una seduta e l’altra, passandoci i kleenex da soli, senza protagonismo, senza salire sul palco. Però dovremmo piangere ogni tanto altrimenti finiamo per fare quello che cerchiamo di disfare, le difese che servono a sentire i rumori come se venissero da lontano.
La prima volta che ho pianto è stato a 19 anni, quando vestita col camice che parevo un macellaio della Coop, facevo le fotocopie al tirocinio in ospedale. C’era una famiglia che mi chiedeva se il figlio fosse sopravvissuto all’operazione, non potevo dire niente mi avevano detto i dottori, ma la risposta era no.
Ho fatto di corsa il corridoio, sono entrata in uno sgabuzzino e ho pregato un dio che non conosco. L’ultima è stata ieri, quando una ragazza mi ha detto che pensa spesso a morire e che non l’aveva detto a nessuno.
Che immenso regalo.
Gli psicologi sono come tutti gli altri, ma gli psicologi sono quelli che se fa freddo e di giacca ce n’è solo una, se la tolgono. Non siano eroi, non siamo più forti, siamo solo o comunque dovremmo, tra i due, essere quelli più responsabili.
Gli psicologi sono quelli che quando serve sanno dire quella grande frase d’affetto che è “ci penso io”.
Olimpia Parboni Arquati
#olimpiaparboniarquati #psicoterapiaepolemiche
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Baltici.
Conosciamo tutti la storia e sappiamo che l'unione sovietica era una dittatura e che i paesi del blocco sovietico vivevano nel terrore e costretti a restrizioni di ogni tipo. Poi cadde il muro di Berlino e quei paesi si liberarono da questa tirannia, ma molti non sanno che tanti russi restarono perché erano nati in quei paesi e non nella federazione russa che da li a poco sarebbe nata. Una cosa che notai quando venni la prima volta in Estonia (1999) fu proprio questa, una fetta di popolazione era russa, parlava russo e viveva in un circolo ristretto dove erano tutti russi, ma russi nati in Estonia. Questa cosa non è cambiata nel tempo anche se molti di loro, quelli delle generazioni dai millenials in poi si sono adeguati alla lingua e sono usciti dal cerchio, questo perché comunque sono nati qua e non in russia, quindi in molti casi si sentono più estoni che russi. Stessa cosa negl'altri due paesi baltici. Nel 2004, per farvi un esempio, nacque mio figlio qua in Estonia e in ospedale le infermiere, non proprio giovani, mi parlavano in russo perché se non sei estone sei russo, nella loro testa. Oggi leggo una notizia molto propagandistica, direi, che putin ha minacciato i paesi baltici che stanno espellendo i russi, sempre quelli nati in loco in special modo in Lettonia. Partendo dal fatto che non si sa se vladimiro abbia minacciato o meno le piccole repubbliche perché non abbiamo sentito le sue parole direttamente, ed è probabile che sia indispettito per questa cosa e niente di più, però il tempo dove ho letto la notizia non specifica la fonte, quindi potrebbe essere una bufala, sempre per la propaganda contro i russi, perché ricordiamoci che putin è uno solo e che dietro di lui c'è la duma e i magnati del gas e del petrolio. Quindi cerco notizie in locale attraverso ERR che è il principale stumento informativo estone e leggo che il patriarca della chiesa ortodossa russa in estonia è stato espulso e deve andare via entro il 6 Febbraio, questo perché può minare la sicurezza pubblica, poi trovo un articolo che parla di un professore dell'università di Tartu che è stato licenziato perché indagato dal servizio interno come spia dei russi, quindi arrestato. Nell'articolo parla di una ricerca forsennata di altre persone che potrebbero essere spie al soldo di Mosca. Poi c'è un articolo molto lungo che è un'intervista ad un capoccia della sicurezza interna a cui viene chiesto svariate cose su come reclutano una spia, come si becca e cattura e cose del genere.
Poi ci sono vari articoli sulla guerra in ukraina, sul fatto che lo stato estone paga parecchi dindini per quella guerra, cosa che a molti estoni non è gradita per il fatto che il paese non è così ricco e leva soldi a loro stessi per le infrastrutture. Insomma una situazione non proprio delle più ideali, ma l'espulsione dei russi e sta cosa delle spie sembrano più propaganda che altro. Sono risalito alla notizia di un giornalaccio americano che è il primo che ha detto sta cosa che "putin in un futuro potrebbe attaccare le repubbliche baltiche per proteggere i suoi cittadini", bella cazzata, dove la mettete la questione "allargamento della nato ad est?". Se questi tizi, nel mio caso gli estoni, non volevano tutta sta caciara perché non si dichiaravano neutrali ma con la protezione nato così da fare da stati cuscinetto tra i due schieramenti? Lo sapevano benissimo che prima o poi sarebbe successa qualcosa e che c'è il rischio che sono i primi ad essere attaccati perché confinanti con la russia. La paura è normale, l'estonia non ha una popolazione grossa, più o meno quanto quella di Milano, e non ha delle forze armate che possono contrastare quelle russe, quindi per forza di cose da conigli si sono alleati con lo zio sam, il demonio in persona, ma allo zio non frega un cazzo se vi invadono, anzi a lui fa comodo così può dimostrare quanto il suo nemico sia cattivo.
Che sia vero o meno che la russia ha quest'idea di invadere un paese della nato mi sembra un pò na cazzata, per quanto stronzi i russi non sono stupidi e sanno benissimo che potrebbero tirarsi dietro tutti i paesi del patto atlantico, ma potrebbe essere una mossa strategica una volta iniziata la guerra a taiwan (che è sicuro che scoppierà a questo punto visto quello che sta succedendo in medio oriente, si è tutto collegato), oppure altra ipotesi è che è un bluf, perché una volta iniziata la guerra con la Cina sia i russi che i nord coreani si potrebbero coalizza contro gli yankee per dargli un colpo di grazia, ricordo sempre che la russia e l'alaska sono molto vicine, il bluf porterebbe gli yankee a proteggere con uomini e armamenti i confini qua e sottrarrebbero risorse dall'altra parte. Si vede che sono un bravo giocatore di risiko eh?
Comunque, personalmente che invadano o meno non mi frega un cavolo, fosse per me venderei la casa e me ne andrei comunque da sto posto di merda, per andare dove non lo so, a me basterebbe andare via da qui e non tornarci mai più, peccato che la mia compagna è nativa e che difficilmente si vorrà spostare, e non penso che potrò convincerla semplicemente dicendole che i russi invaderanno forse un giorno.
Resto dell'idea che l'Europa dovrebbe scrollarsi di dosso questa relazione tossica con gli yankee e iniziare a marciare per fatti suoi, ma la vedo difficile per via di un servilismo acuto, che si potrebbe anche dire "per un pugno di mosche corrotte", a nessuno fa comodo che il vecchio continente sia forte perché potrebbe determinare grossi cambiamenti a livello globale, com'è stato in passato.
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Volete le fonti attendibili come tutti noi ma non salteranno MAI fuori che i malori improvvisi in netto aumento sono dovuti al vaccino perché si scatenerebbe il disastro da parte di chi si è inoculato. I vaccinati non fanno altro che smentire ogni nostra supposizione o teoria perché hanno paura di riconoscere che abbiamo ragione e che potrebbero essere i prossimi sulle epigrafi. Ci sta.
Comunque a quello che mi ha dato del ritardato ricambio il complimento. Dire novax solo perché ho scelto di non farmi inoculare qualcosa che è stato pronto in pochi mesi significa semplicemente che non mi sono fidato di QUESTO vaccino ma ho fatto benissimo tutti gli altri compreso antinfluenzale. Capra.
E molti sono esattamente nella mia situazione, non ci hanno visto chiaro durante la "pandemia" e vedere virologi e presunti esperti dire uno il contrario dell'altro in tv non ha fatto che alimentare i nostri dubbi.
I siti comunque dove puoi trovare fonti attendibili sono: pickline, disinformazione.it, guarda fuori dal coro che almeno loro la verità non hanno paura di dirla, la Dottoressa Barbara Balanzoni che nonostante sia stata radiata per il suo coraggio lei continua a dire la verità, vedi Montagner che aveva detto che sarebbero morti molti vaccinati, il paragone, la verità, ecc.. le fonti ci sono ma avete bisogno di credere solo a quelli che condividono il vostro stesso pensiero per non aver paura.
In ogni caso i vaccini ad mRNA saranno stati studiati da 20 anni ma preparare un vaccino in neanche un anno contro qualcosa che neanche si sapeva bene come agiva o si diffondeva è assurdo.
E hanno cambiato parecchie versioni sul magico vaccino. Prima immunizzava e poi no, prima era sicuro e poi rischi miocarditi o pericardite o addirittura di rimanerci secco, prima non contagiavi e ora contagi, prima non prendevi il covid e poi si, prima non finivi in ospedale e poi basta vedere che molti in terapia intensiva o con danni da vaccino sono proprio i cretini che ci hanno creduto. Se invece di curare con Tachipirina e vigile attesa avessero CURATO non sarebbe servito il vaccino ammazzatutti. Io non so cosa hai visto tu in ospedale mentre facevi il tuo tirocinio ma di certo il covid non era mortale. Dimostrami che non c'è un aumento di malori improvvisi e decessi e dammi tu le fonti attendibili se sostieni che io non stia ragionando correttamente.
Caro anonimo, buonasera.
Mi hai scritto un messaggio davvero lungo, perciò, cerco di rispondere.
La prima cosa che dici è che le fonti attendibili e scientifiche che ti ho richiesto non le hai e non ci sono “perché si scatenerebbe il disastro da parte di chi si è inoculato.” Ora, io tralascio volontariamente l’assurdità di questa affermazione perché chi si è vaccinato ha scelto di farlo e, inoltre, ti ripeto per la millesima volta che non ci sono questi malori e questi effetti indesiderati di cui parli. Vorrei direttamente passare alla parte in cui citi “disinformazione.it” e “pickline”, ma hey aspetta non avevi detto che non hai fonti perché si scatenerebbe un disastro? E questi siti cosa sono? Te lo dico io, fonti.
Disinformazione.it non ne parlo perché manco serve sprecarci parole
Pickline (anche qui boh) ha degli articoli sulle vaccinazioni covid. In un articolo risalente al 17 settembre 2023 viene detto in breve che due milioni di euro sono stati sprecati perché il covid cambia nel tempo e dunque certe dosi non erano più funzionali: che questo sia vero o no, se io ho del cibo scaduto lo butto anche se l’ho pagato, non è che lo mangio lo stesso e mi faccio venire un’intossicazione alimentare perché non posso sprecare soldi. Poi c’è un articolo del 31 ottobre 2023 sulle morti improvvise che dice che due giovani di 13 e 22 sono morti improvvisamente e c’è scritto che i cittadini si chiedono se “esiste un legame tra le morti improvvise, i danni al cuore, le pericarditi silenti, fattori genetici, malattie infettive pregresse e non, Covid incluso, eventuali vaccini effettuati”. Va bene, ci sono le parole “covid” e “vaccini” ma, se hai mai fatto una comprensione del testo più o meno verso le elementari, potrai vedere anche tu che questa è una domanda NON risposta da nessun medico o scienziato e SENZA basi scientifiche. Più o meno è come fare un articolo dicendo “molti cittadini si chiedono se gli unicorni esistano.” Eh, sono felice che se lo chiedano, ma la risposta? Non c’è, fine. E non c’è perché Non. Ci. Sono. Basi. Scientifiche. Non. Ci. Sono. Dati. Oggettivi. E. reali.
Altro articolo, il 5 agosto 2023, tornando indietro. Parla delle “morti sospette” dopo il vaccino del Covid e l’accesso ai dati su queste morti. In pratica sto articolo vuole dire che il ministero ha dei dati che non vuole fornire sulle morti avvenute entro 14 giorni dal vaccino e secondo questi no vax (perché questo sono) praticamente il ministero non fornisce questi dati perché le morti sono dovute al vaccino. Ovviamente, come tutti gli articoli dei no vax, è tutto infondato e basato sul nulla, proprio come l’unicorno di cui parlavo prima. A volte bisognerebbe ripassare il metodo scientifico. O forse no perché spoiler: non siete e non siamo tutti scienziati, anche se dopo il covid ha iniziato ad andare di moda.
Poi citi gente che è inutile commentare, insulti l’anonimo che ti ha insultato quindi sostanzialmente lo ripaghi con la stessa moneta, successivamente dici di non essere novax dopo avere detto TUTTE le argomentazioni dei novax, avere inoltrato articoli basati sull’aria fritta e su robe novax, e dopo avere detto testuali parole: “In ogni caso i vaccini ad mRNA saranno stati studiati da 20 anni ma preparare un vaccino in neanche un anno contro qualcosa che neanche si sapeva bene come agiva o si diffondeva è assurdo.”
Su questa mi ci voglio soffermare, non solo perché è letteralmente la frase standard dei novax, ma anche perché fa morire dal ridere la contraddizione interna che c’è. Praticamente dici che i vaccini a mRNA saranno pure studiati da 20 anni ma il vaccino è stato preparato in un anno. Prontoo? Parlo con le tue sinapsi? Ci siete? Se una cosa è studiata da 20 anni, ossia 240 mesi, non è preparata in un anno, ma come te lo devi dire? Can we try in english? Ad ogni modo, ti invito NUOVAMENTE a dirmi cos’è l’mRNA, perché continui a parlare “di roba che c’è dentro al vaccino” eppure non mi sai spiegare cosa c’è. Sei contro a una cosa che non sai cos’è sostanzialmente e ti arrabbi che noi che sappiamo cosa c’è perché lo studiamo siamo pro.
Le versioni sul vaccino non sono cambiate, l’idea di base è sempre stata quella, mio caro anonimo, fare un vaccino ad mRNA. Il virus è ciò che cambia, perché ci sono tante varianti, dunque bisogna starci dietro. Al giorno d’oggi il Covid è così, come dite voi “una semplice influenza” proprio grazie al vaccino, ma se avessi un minimo di conoscenza scientifica e non leggessi novax.sonocontroilvaccinosenzamotivo.it lo sapresti.
E ora delle VERE FONTI ATTENDIBILI
https://www.istat.it/it/files//2022/03/Report_ISS_ISTAT_2022_tab3.pdf dove puoi vedere grafici e statistiche dell’Istat sulle vaccinazioni che hanno diminuito i decessi (conoscendoti, non credi manco all’Istat, è sicuramente un complotto)
https://www.salute.gov.it/portale/vaccinazioni/archivioFakeNewsVaccinazioni.jsp
https://www.salute.gov.it/portale/vaccinazioni/archivioFakeNewsVaccinazioni.jsp
Infine parliamo di te, che mi hai scritto nel messaggio che pubblicherò dopo questo che mi sono ammutolita perché non so cosa dire, che mi hai fornito fonti e sono sparita. Eccomi, caro anonimo, ci metto la faccia e ci metto le conoscenze scientifiche, tu cosa ci hai messo?
Ps. Quando parli di “noi”, inevitabilmente parli dei novax, di cui fai parte, pur dicendo di non farne parte. Almeno accetta la parte in cui hai scelto di essere.
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I civili nelle guerre del risiko
I civili sono un'entità astratta e assoluta come i carri armati. Non hanno prezzo.
Come gli ordini ai militari... indiscutibili.
Ma la pelle non ha un valore assoluto, altrimenti l'universo sarebbe già esploso, perchè quel valore assoluto continuiamo a violentarlo.
E quindi ci sono pellacce che valgono più di altre pellacce. Ci sono le pellacce delle SS, le pellacce dei kapò e via a salire... Ci sono le pellacce che perdi oggi e le pellacce che perderai domani e ci sono gli interessi su queste pellacce e il rischio o il beneficio che queste pellacce comportano oggi e nel futuro.
Magari una pellaccia di un ladro vale comunque più di una Mercedes parcheggiata in un box, ma la pellaccia di un corrotto o di un corruttore che fa mancare la TAC in un ospedale, quante pellacce di poveracci che di quella TAC hanno bisogno vale?
Certo se tu hai qualche milione di euro e la TAC te la faresti comunque, dai valori diversi alle pellacce di questa gente, proprio perchè le pellacce non hanno un valore assoluto.
E allora anche le pellacce dei civili innocenti hanno un valore. Se ammazzi civili innocenti non imploderà l'universo e pensare che arrivi Babbo Natale a portarti il carbone se lo fai non è esattamente quel tipo di argomento che puoi condividere con tutti su una base oggettiva.
E quando ammazzi civili... dai un valore anche ai tuoi civili.
Vincere la Germania nazista senza causare morti di civili innocenti, inclusiquei civili che quella Germania hanno contribuito a combatterla, sarebbe stato praticamente impossibile. Non vincere la Germania avrebbe avuto costi più alti.
Lo scandalo è raccontare che sia interesse dei poveracci scambiare vite di poveracci con vite di altri poveracci quando spessissimo non è vero e nemmeno s'è considerata qualche alternativa.
E questo proprio perchè le guerre seguono le regole dell'economia... e sempre più spesso, con l'aumentare del divario tra ricchi e poveri, chi suggerisce questi scambi trucca la bilancia e non paga il prezzo.
E molti di quelli che si fanno convincere che siano scambi ragionevoli se non ne stanno pagando il prezzo subito lo pagheranno dopo, perchè anche loro sono sulla bilancia degli stessi che gli hanno suggerito che questi scambi fossero nel loro interesse.
E magari a casa tua questa gente non ti spedisce a farti saltare per aria in metropolitana... ma ti paga un cazzo per cadere da un'impalcatura per pagarsi il Mercedes o ti dice che non ci sono soldi per la sanità ma ce ne sono per un condono o per il ponte di Messina o per esportare democrazia.
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Ho trovato quello giusto? Me lo chiedo spesso in questi giorni, a fine paragrafo voi direte di sì.
Ho avuto la mia prima volta a 21 anni, tardi? Forse si, forse no, in cuor mio sapevo di volere quello giusto ma verbalmente dicevo a tutti che non mi sarebbe importato.
La prima volta accade. Wow che sensazione. Un misto di felicità, tristezza, dolore e pienezza.
TW:SANGUE
Quello che non ti dicono è il sangue, la prima volta c’è. E finisce dopo 10 minuti ma i giorni successivi puoi avere dello spotting.
La seconda volta è uguale alla prima, stesse sensazioni, il piacere ancora non c’è. Ma a me è andata male.
Lacerazione vaginale, a quanto pare mi sono tagliata/strappata l’interno della parete vaginale poiché non ero abbastanza eccitata/bagnata.
Quando me ne sono accorta? Dopo 20 minuti dal rapporto, il sangue non finiva più, usciva a fiotti, sporcando pantaloni/mutande, riempivo nel giro di 5 minuti, assorbenti interni ed esterni. Io non volevo crederci, pensavo si fermasse da solo e invece no.
Dopo quasi 5 ore di sangue non stop chiedo consiglio alla mia amica più fidata che grazie a Dio aveva il giorno libero, andiamo in pronto soccorso, vengo ricoverata d’urgenza e mi operano.
L’epidurale è la cosa più dolorosa che ci possa essere.
In tutto ciò vi starete chiedendo, ma non parlavamo del ragazzo? Si
Alberto, la mia prima volta, la mia seconda e la mia spalla.
Con Alberto è successo e basta, mi sono fidata ed è stato istinto, quando tutto il disastro mi ha coinvolta non se ne è andato, è rimasto. Poco da dire, non tutti l’avrebbero fatto. Insisteva nel venire con me in ospedale ma per mia scelta ho voluto andarci con la mia amica, per un po’ di sostegno femminile.
Mi è stato accanto sempre, anche quando non era li fisicamente, mi scriveva messaggi e mi videochiamava, scriveva alla mia amica per sapere come stavo. La mattina del ricovero si è presentato in ospedale con un mazzo di rose rosse.
Tutti gli facevano le congratulazioni per essere diventato padre e io volevo solo piangere e ringraziarlo per essermi stato affianco.
Non è stato facile passare una notte da sola in ospedale, mi ritengo molto forte mentalmente, a soli 21 anni affrontare tutto questo da sola (non proprio, c’erano alberto e nicole) senza il sostegno dei miei genitori, è stata dura, ma ce l’ho fatta.
Sto bene.
Ai miei genitori non riferirò nulla, sono stata cresciuta come una donna forte e indipendente, dovevo cavarmela da sola e i miei sentimenti o quelli che facevo non sono mai stati espressi a voce alta. Va così.
Però le paranoie mi tengono sveglia, come in questo momento. E se non potessi più avere rapporti? E se succedesse di nuovo? E se non goderei mai? E se ad Alberto non piacessi più?
Me la caverò comunque vada, questo lo so.
Grazie Alberto ❤️
Grazie Nicole❤️
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Non è vero che a parole siamo bravi tutti.
Io ad esempio so scrivere, nel senso che quando mi esprimo scrivendo sono soddisfatta di ciò che trasmetto, mi sento comprensibile. A voce, però, è tutta un'altra storia. Scrivere è come usare l'arco in furtiva, hai tempo di puntare, mirare, riflettere sul tuo obiettivo, tranquillo nel tuo rifugio senza essere osservato. Parlare invece è come usare spada e scudo in piena battaglia. Devi fendere e difendere, perché non è che gli altri se ne stanno lì fermi ad aspettare che trovi il modo giusto, l'angolazione per colpire al meglio.
È brutto paragonare il comunicare al combattere? Mi sa di sì, però tante volte sento quella pressione, quell'urgenza, e tutta l'inesperienza del non sapere quali sono i tasti giusti.
Nella costante autoanalisi che è la mia vita, potrei tirare a indovinare puntando il dito sui tanti colpi che ho preso, a causa di persone poco responsabili con le proprie parole.
Ho sofferto e mi sono lasciata confondere e cambiare più di quanto vorrò mai ammettere a causa di voci taglienti e, anche una volta spariti dalla mia vita i loro proprietari, le ho ospitate nella mia testa per tanto tempo.
Così, per un po', ho pensato che la cosa giusta fosse smettere di ascoltare, che però ho scoperto in fretta essere ben diverso dall'imparare a proteggersi, utilizzare lo scudo, ma molto vicino al disertare e non presentarsi affatto.
È forse più giusto (e naturale) scegliere a chi permettere di avvicinarsi? Non lo so. Penso che il rischio sia quello di ascoltare solo ciò che si vuole sentire e questo quasi mai corrisponde alla realtà.
Però ci sono, e ci devono essere, persone con cui ci si sente a proprio agio senza armatura, con cui si è disposti a fare sparring, senza aver paura di finire in ospedale, ma che ti sappiano colpire dove e quando serve.
È anche importante la differenza tra un maestro e un compagno credo. Ho avuto maestri, persone palesemente più brave di me a trasmettere ciò che volevano mostrare e nascondere ciò che volevano si ignorasse, colpire e parare. Ognuno che cerca di imporre il proprio stile, ma nessuno di quelli era il mio, e finivo solo per sentirmi come avessi portato un coltello ad una sparatoria.
Forse il mio stile è non avercela proprio una strategia, per me potete tutti vedere chi sono nel bene e nel male, poi decidere voi se vi piaccio oppure no, così almeno chi rimane so che non resta per qualcuno che non sono io, non del tutto comunque.
Di persone ne ho perse tante, ho imparato come si fa, e poi alla fine penso valesse la pena di perderle tutte.
Quindi sì, sono nuda e disarmata, per me va bene così. Con questa (non) tattica ho già scoperto un nuovo male, che è quello fatto da chi, pur potendoti osservare nei minimi dettagli, non ti vede, non capisce, o approfitta della tela bianca per proiettare cose proprie. Non è tanto possibile condannarli, sono solo persone che si comportano come mi comportavo io, quando avevo smesso di ascoltare.
Ora però ho un compagno vero. Uno che è imbranato come me, e probabilmente di colpi ne ha presi anche di più. Con lui posso essere nuda senza aver paura. Posso contare sul fatto che non vuole ferirmi o cambiarmi, solo conoscermi e farsi conoscere, migliorare insieme a me. Se anche mi arrivasse un colpo in testa, la mia prima ipotesi sarebbe che non lo ha fatto di proposito, è solo scivolato, e saprà capirmi nelle tante occasioni in cui anche io prenderò male la mira.
Non sono una vittima, ho anche saputo ferire, ma ho avuto paura per così tanto tempo che non mi ricordavo più (cazzo no, forse non l'ho mai saputo) come fosse stare con qualcuno senza l'ansia di perderlo, o di non volerlo abbastanza, o di non mostrare abbastanza.
Non ho più paura ed è grazie ad ogni maestro e compagno che ho avuto, grazie ad ogni amico e nemico, ai miei genitori e a sconosciuti, ai colpi che ho preso e quelli che ho parato, perché in ogni caso sono ancora qui e le ossa sono più forti.
Ma se di paura non ne avrò mai più, e di questo sono abbastanza sicura, è soprattutto grazie a te, che in qualche mese mi hai fatta sentire forte, vista, capita, amata fino a darmi la possibilità di essere del tutto vulnerabile vicino a te, che se sono fragile mi sfiori e se sono carica ti appoggi a me.
Non avevo idea di dove sarei andata a finire quando ho iniziato a scrivere, avevo solo voglia di farlo, che è un po' come stare insieme a te.
Comunque andrà a finire, ti amo all'infinito.
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La svolta della Bolognina e il trionfo del Frittobollito
Il "Frittobollito" è la specialità di mia sorella. Io sono, di carattere, un po' drastico, radicale. Quando ho le giornate "produttive", durante le quali mi dedico alle mie passioni: scrivere, dipingere, scolpire e altro ancora, allora non mi concedo distrazioni. Mi isolo, per quello che posso, e non mi lascio distrarre da altro. Posso tranquillamente andare avanti anche per più giorni con panini, latte, frutta, tramezzini e tutto quello che non richiede tempo per prepararlo. Il massimo di perdita di tempo che mi concedo è la preparazione di un piatto di pastasciutta. Naturalmente questo posso farlo per uno, due, anche tre giorni. Poi, inevitabilmente, mi viene voglia di mangiare più decentemente. Allora vado giù di lasagne, ragù, costate con relativo contorno e via di questo passo. In definitiva, una cosa o la faccio e cerco di farla al meglio, o non la faccio e vado avanti alla meno peggio. Prendendo a prestito il linguaggio politico, su questo tema, come in tutto, mia sorella è una cerchiobottista. Cosicchè, per tentare disperatamente di seguire una dieta che non la faccia ingrassare e nel contempo lasciarsi andare alle tentazioni gastronomiche, vive di frittobollito. Le polpette, per dire, ben confezionate, ricche di uova e formaggio, non le frigge e non le fa al sugo. Le cuoce in una padella antiaderente senza aggiungere altro. Risultato: sono comunque gustose. Ma non sono fritte e non sono al sugo. Sono polpette frittobollite.
Il video che allego a questo post riepiloga sufficientemente bene le tappe di questo processo, durante il quale il più grande partito della sinistra è diventato il partito del frittobollito. E' da allora che, a parte "il nome della cosa": La Quercia, L'ulivo, i Democratici di Sinistra. La Margherita e tutti gli altri nomi che hanno definito negli ultimi trent'anni i vari nomi del partito e delle coalizioni, ancora non si riesce a capire cos'è la cosa (scusate il giorco di parole). Negli ultimi trent'anni si è messo insieme tutto e il contrario di tutto. Che un governo, per necessità, debba includere in sè partiti contrapposti (leggi Governo Renzi) del quale facciano parte politici di sinistra, con politici di destra e politici di centro, può anche essere accettabile. Per il bene del Paese si può fare, se non c'è altra possibilità. Ma se lo fa un partito allora il discorso cambia. Come lo tieni insieme un partito nel quale sono contemporanemente presenti divorzisti e antidivorzisti, adoratori del Mercato e sindacalisti, abortisti e antiabortisti? La legge 194 sull'aborto è un esempio lampante di questa confusione, di questo minestrone, spesso insapore e spesso nausebondo. Quelli di sinistra possono rivendicare il succeso dell'affermazione del diritto all'aborto. Quelli di destra possono rivendicare il successo del boicottaggio di questa stessa legge. Risultato? La legge 194 è sostanzialmente inapplicata.
Qualche anno fa mi capitò di vedere in televisione l'intervista ad un medico (mi pare nelle Marche) il quale, tranquillamente, spiegava che in Italia, se pratichi l'aborto, non diventerai mai primario. E che, poichè a lui non interessava diventare primario, lui praticava gli aborti così come la legge prevede.
Per restare sul tema, alla pacchia degli "obiettori di coscienza" qualcuno, prima o poi, dovrebbe mettere fine. Che pensereste se, ricoverato in ospedale perchè necessitate di un intervento chirurgico e durante l'intervento avreste bisogno assoluto di una trasfusione di sangue, il medico che vi opera non la fa, perchè lui è Testimone di Geova? O se arrivati al pronto soccorso con una frattura scomposta trovaste un medico che vi dice che lui non la mette a posto, perchè è un'operazione semplice ma dolorosa e lui non fa il medico per far soffrire la gente? In teoria, ma è pura teoria, il problema si potrebbe risolvere in un lampo. Se un ospedale cerca un ostetrico o un ginecologo o comunque un medico che possa praticare aborti, e indice un concorso, il medico che partecipa al concorso dovrebbe dichiarare "prima" di essere un obiettore di coscienza e in quel caso l'Ospedale dovrebbe avere tutto il diritto di non assumerlo e dirgli: "Ci dispiace, ma noi cerchiamo un medico che sia disposto anche a praticare aborti, così come prescrive la legge.". Invece nel nostro paese la scandalosa pacchia dei medici che "prima" si fanno assumere e "dopo" che sono stati assunti si dichiarano "obiettori di coscienza" continua da trent'anni, con la soddisfazione di quelli che possono sventolare la loro bandierina di difensori delle donne e del diritto di abortire, e di quelli che possono sventolare la loro bandierina di fieri oppositori dell'aborto. Con buona pace dei diritti delle donne e della legge 194.
Sono personalmente convinto che la lenta agonia del maggiore partito della sinistra, anzi, del centrosinistra, durerà ancora per molti anni. Perchè, come giustamente diceva Occhetto, non è importante il nome che dai alla cosa, ma che cos'è la cosa.
E questo, dopo trent'anni, ancora non si è capito.
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Il cervello umano
Il cervello umano è un organo che personalmente mi ha sempre incuriosito e affascinato, pur nella sua complessità.
Se ricordate, abbiamo già parlato di quest’ultimo, in un ambito particolare, con annessa intervista concessa a noi di Vortici.it in esclusiva, consentendoci di inaugurare nel modo migliore la nostra rubrica dedicata alla Scienza. Questa volta, intendiamo focalizzare la nostra attenzione, su una ricerca abbastanza recente, in ordine di tempo. Tra i vari processi del pensare, quello della decisione rimane tra i più interessanti, ma anche tra i meno conosciuti. Negli ultimi anni, infatti, si è definito quali sono le aree cerebrali più coinvolte e importanti, capaci di garantire questo processo mentale, mentre è rimasto poco conosciuto il contesto bio - molecolare in cui avviene, essendo ancora sconosciute le cellule e le molecole che ci permettono di prendere una decisione.
Un team di ricercatori dell’Unità di Neuro immunologia, guidati dal Professor Gianvito Martino, neurologo, neuro scienziato e direttore scientifico dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, firma un nuovo studio, pubblicato su Nature Communication, che aggiunge un importante tassello alla definizione dei meccanismi cellulari e molecolari che regolano il cervello umano in generale, ed in particolare i circuiti cerebrali che sottendono la nostra capacità di pensare e in particolare, di decidere. La scoperta dei ricercatori del San Raffaele potrebbe aprire la strada allo sviluppo futuro d’interventi mirati, al fine di migliorare le performance cognitive deficitarie nelle persone affette da malattie neurodegenerative. Lo studio del San Raffaele, condotto su un modello sperimentale, identifica una popolazione di cellule del cervello – le cellule staminali periventricolari - e una proteina da esse secreta – insulin-like growth factor binding protein-like 1 (IGFBPL1) – la cui mancanza rende meno capaci di decidere, in altre parole rende più indecisi. Inoltre, lo studio mostra una correlazione tra persone con Sclerosi Multipla, che manifestano disturbi cognitivi, quali la difficoltà a processare le informazioni e la presenza di lesioni cerebrali dovute alla malattia, proprio nell’area "periventricolare", dove sono presenti appunto le staminali produttrici di IGFBPL1. Il lavoro è stato possibile grazie al supporto della Progressive MS Alliance (BRAVEinMS) e della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM). I ricercatori, studiando le cellule staminali periventricolari hanno scoperto che secernono una proteina – la IGFBPL1 – il cui ruolo è quello di svolgere un’azione trofica su alcune cellule situate in una area cerebrale profonda denominata corpo striato. In quest’area, l’effetto trofico di IGFBPL-1 viene esercitato a favore di alcune cellule, definite interneuroni a picco rapido (fast-spiking), che sono essenziali per i nostri processi cognitivi perché capaci di inibire impulsi elettrici provenienti da qualsivoglia area cerebrale. Così facendo, queste cellule sono capaci di filtrare i messaggi "elettrici" facendo transitare solo quelli destinati a diventare appunto una decisione, giusta o sbagliata che sia. I ricercatori hanno dimostrato che eliminando geneticamente le cellule staminali periventricolari e/o la proteina IGFBPL1, i topi modificati sono risultati indecisi. Nei test comportamentali, infatti, hanno mostrato di non essere in grado di regolare adeguatamente gli impulsi volti a facilitare o a inibire un certo comportamento, pur mantenendo intatta la capacità di apprendimento e di memorizzazione.
“Questa scoperta aggiunge un tassello alla nostra comprensione di come funziona a livello biologico il nostro pensare in generale e la nostra capacità di decidere in particolare, e ci suggerisce, una volta ancora, come alcuni processi che a noi possono sembrare stranamente complessi siano regolati da meccanismi molecolari comunque individuabili. Speriamo di poter utilizzare in un futuro prossimo tali conoscenze per sviluppare interventi terapeutici specifici per le persone con malattie neurodegenerative e disturbi cognitivi”, spiega Gianvito Martino. “I disturbi cognitivi sono una reale priorità per le persone affette da malattie neurodegenerative quali la sclerosi multipla. Conoscere i meccanismi alla base di questi disturbi, rendendoli sempre più scientificamente misurabili (PROMS), così come ascoltare nel tempo lo loro esperienza di malattia è necessario per poter tradurre questa importante scoperta in interventi terapeutici personalizzati”, aggiunge Paola Zaratin, direttore della ricerca scientifica AISM/FISM. Immagine di copertina e altre immagini: Pixabay Read the full article
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Io e Mia madre
Questo è un tema che ho scritto per iniziare un percorso con la mia psicologa per quanto riguarda i traumi della mia infanzia e il tipo di rapporto che ho avuto, ed ho, con mia madre. Buona lettura.
Comincio dicendo che non ho mai pensato realmente al rapporto che negli anni ho avuto con mia madre, come si è evoluto, cosa è stato e cosa è diventato. È difficile per me descrivere in questo esatto momento cosa provo nei suoi confronti, sono giorni per esempio che mio padre mi ricorda di chiamarla, e l’ultima chiamata che ho ricevuto da lei l’ho lasciata in attesa perché stavo facendo altro e poi non l’ho più richiamata.
Direi comunque che per cominciare bene a raccontare questo rapporto e soprattutto per mettere un po’ le idee in chiaro sia bene partire da dove ogni storia parte, L’inizio.
I primi ricordi che mi sovvengono di me e mia madre in questo momento sono quelli legati al periodo dell'epilessia, lì probabilmente è quando il nostro rapporto si è evoluto in qualcosa di diverso da quello di madre e figlio. È stato un periodo che potrei definire bipolare, da un lato c’era la madre amorevole che si prendeva cura di me, mi portava in ospedale, mi faceva prendere i medicinali e si occupava di ogni mia singola visita medica, dall’altro, e non nego che mentre lo scrivo mi sale un senso di angoscia ed ansia, c’era il mio personale aguzzino, quella persona che ogni volta che sbagliavo mi faceva del male, mi riempiva di botte e a volte anche per delle cavolate, come non riuscire a capire un problema di matematica. La odiavo, avevo paura di lei, ogni volta che facevo qualcosa o dicevo una bugia per cercare di salvarmi la pelle sapevo in cuor mio che tanto lei prima o poi mi avrebbe picchiato violentemente. Si perché le sue non erano “semplici” sberle sul viso, ma era qualcosa di più, più di qualche volta mi ha picchiato con stoviglie di legno e anche con il manico della scopa, una volta mi ha lanciato una valigetta della giotto che tanto amavo sulla schiena e poi me l’ha spaccata davanti.
E magari fosse finita solo alle botte fisiche, no, mia madre era anche una torturatrice psicologica, non poche volte mi ha spaccato cose a cui tenevo, un esempio su tutti è la scacchiera di harry potter che per lungo tempo avevo collezionato. Un giorno ho fatto qualcosa che per lei meritava di essere punito e ha deciso di prendere la scacchiera e buttarla nella spazzatura, l’ha distrutta davanti a me ed io non ho potuto farci niente. Un altro esempio è stato il mio codino, come tanti bambini dei primi del 2000, avevo avuto la voglia di farmi crescere i capelli perché volevo vedere cosa sarebbe venuto fuori. Una volta non ricordo cosa ho fatto ma lei mi ha preso per il codino e mi ha trascinato fino in bagno, mi ha obbligato a mettermi in ginocchio e me lo ha tagliato. Tralasciando poi tutti gli insulti presi nel corso della mia giovinezza.
Mi sembra così assurdo tutto questo, mi sembra incredibile che nonostante tutto quello che ho passato negli anni delle elementare e delle medie (la mia epilessia è durata dai miei 9 ai miei 13 anni) lei non fosse di supporto, ma mi facesse sentire ancora più inappropriato. Si è così che mi sono sempre sentito e che mi sento ancora adesso. Inappropriato.
La mia infanzia è stata un vero incubo a causa di mia madre e tutto quello che ho dovuto subire contando anche tutto quello che ho attraversato.
Poi però la situazione si è arrestata per ovvie ragioni, io cominciavo a non essere più un ragazzino, ma stavo diventando un adolescente con un fisico più grande e molta più forza nel mio corpo. Le botte sono finite e sono cominciati i litigi. La nostra relazione era diventata una cosa molto morbosa, io cercavo sempre di giustificare tutti i comportamenti terribili che lei aveva avuto con me negli anni, questa cosa per fortuna negli ultimi anni è ormai svanita del tutto grazie anche al mio ragazzo che mi ha fatto vedere in maniera lucida quello che mi era successo. Ma tornando al discorso principale, di veri e propri litigi con mia madre non ne ricordo, probabilmente il mio cervello ha deciso di rimuoverli, ma una cosa ricordo molto bene. Quella volta che preso dalla rabbia l’ho presa e sbattuta al muro dicendole quanto mi aveva fatto soffrire negli anni, lei mi ha chiesto scusa ed io le ho semplicemente risposto che era troppo tardi ormai per chiedere scusa. L’altro ricordo è quello all’inizio dell’anno scorso dove le ho detto che lei è sempre stata una pessima madre e che la odiavo, ricordo che mi disse che ormai mi offendevo per qualsiasi cosa, che non mi si poteva dire più niente, e stavamo litigando del fatto che stavo facendo delle uova nella padella, ricordo che in quel momento mi sentii esplodere e glie lo dissi in faccia. Più tardi mia madre deve aver parlato con mio padre e lui vedendola probabilmente abbattuta più del solito è venuto a chiedermi spiegazioni e quando gliele ho date, spiegando come mi sentivo per tutto quello che lei mi aveva fatto sembrava non capire, per lui le cose che succedono nel passato rimangono nel passato. Non ricordo neanche se per lui avrei dovuto chiedere scusa, ma ricordo distintamente che mi disse che io non avevo idea di che cosa fosse realmente una pessima madre, annullando ancora di più quello che stavo provando e tutto il dolore che avevo provato.
Ad oggi il mio rapporto con lei, dopo averle detto che è stata una pessima madre è diventato quasi nullo, io fingo di ascoltarla quando mi chiama e lascio scivolare le cose che dice per poi non volerla più sentire per diverso tempo. Sono stanco di lei, di tutto quello che mi ha fatto e di tutte le ferite che mi ha lasciato addosso a livello umano, non voglio perdonarla perché il mio perdono non se lo merita ed sinceramente una parte di me spera anche che lei soffra per questo estremo distacco che sto avendo nei suoi confronti. La odio con tutto me stesso, e se avessi saputo prima che una madre non tratta cosìi suoi figli sarei fuggito da molto più tempo. Non credo di voler più riallacciare i rapporti con lei, non mi interessa, per quel che mi riguarda potrebbe morire domani e non so quanto mi dispiacerebbe.
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Oggi sono andata a comprare la droga al supermercato. Come stanno li, stanno al sicuro a casa mia, come a pasqua con la colomba, sarò stata l italiana ha comprato più di tutti colomba, tipo tutti i giorni la mangiavo e vomitavo , ero ingrassata poi dimagrita tra una colomba e l altra e altro cibo... Assurdo. La colomba fa schifo, sono i granelli di zucchero il problema, infatti lo so ed evito, ultimamente ho preso una ciambella con quei granelli di zucchero, subito ho pensato questo è un pericolo, mai più presa, come la panna montata, quando un alimento è troppo buono o lo mangio e vomito così tanto da passarmi la voglia o lo evito perché voglio essere piu forte del cibo. Allora se ci penso è un po' stupido mangiare solo per il sapore perché il corpo non ha bisogno di così tanto cibo, non sono fatta per abbuffarmi, ma purtroppo sono cresciuta praticamente da sola davanti alla televisione, ho più ricordi di uno schermo che con i familiari e tanti ricordi con quello schermo blu, tutte le informazioni e disinformazioni del cazzo, pubblicità, suonerie ancora riecheggiano nel mio cervello, i film horror, criminale minds, non so cosa è stato più invalidante, se sono una persona vera se anche i miei familiari sono naturali o modificati dalla tv. Sono stata obbligata a guardare i teletubbies e cartoni animati che influenzano, mia mamma dice che piangevo che non volevo vedere i teletubbies e perché allora non spegneva quella cazzo di televisione ma me li imponeva? Io non farò mai questo a mio figlio, vorrei partorire in casa se in ospedale è obbligato a farsi i vaccini.
Comunque sono tutti buoni i cereali, i migliori quelli Kellogg's, gli altri due quelli cameo con la scatola per persone vaccinate rosa con scritto high protein non è il massimo, proprio come il vaccino 🤣 anche quelli Cruesli. Sentivo al supermercato che non erano necessari! La frutta secca adoro, e il cioccolato ma non esageratamente perché troppo dolce mi nausea e fa ingrassare pure a vomitare vario gli alimenti già odio sentirmi così dipendente da fare la spesa, mi sento come se ha vinto la pubblicità della spesa dell Eurospin mi sembra. Mi viene voglia di ammazzarvi😀 fare lo stesso trattamento
Chissà cosa vuol dire come scatto le foto , la larghezza del mio buco del culo e i gusti di cibo.. interessante. Vorrei analizzare anche io le altre persone 😃 o ognuno per i cavoli suoi , ma no qui noi nasciamo e siamo stuprati la gente è innocente, cosa ci guadagna un assassino ma poi qual è la soddisfazione nel fare male alla gente? È meglio che ognuno si fa i cavoli suoi, la tecnologia non dovrebbe esistere
Mi si sono spezzate le unghie perché mi chiedo se i biscotti balocco nella terza foto sono venuti prima o dopo quelli mulino bianco. Le confezioni tutte blu o azzurre di alimenti tipo gelato e biscotti consiglio di evitare perché non sono tanto buoni. Sono da mangiare con intelligenza quindi nel mio caso... Non c'è il mio caso
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mi sento chiamata in causa xD
ecco cosa succederà appena entrerete nel raggio d'azione dell'assistenza sanitaria dopo essere stati morsi da una vipera:
immediata vincita di una vacanza di due giorni presso la struttura sanitaria meglio indicata a gestire il vostro caso. non vi preoccupate, i letti sono ottimi
spaesamento del personale perché verrete tenuti nei reparti di urgenza, dove i pazienti generalmente deambulano poco o per niente (a volte manco sono coscienti) e voi invece avrete normali bisogni fisiologici umani, come mangiare (questo nel caso vi tengano nel reparto dove vanno tutti i post operazione, come a me. dovevo ricordargli che avevo anche bisogno di andare in bagno)
tanta eparina. una volta usciti di lì vi daranno pure la ricetta per farvi le punture da soli una volta al giorno (sulla pancia). non sono simpatiche, ma vi toccano.
valanghe di amici e familiari in totale panico, ma state calmi, è solo un morso di vipera. l'unica cosa che ho avuto io è un braccio gonfio (morsa sul dito) e una storia per rompere il ghiaccio da qui fino alla morte (non sono stata morsa accidentalmente, me la sono andata a cercare xD)
opzionali se vi siete fatti mordere in contesti che non sono quelli a cui associamo normalmente la presenza delle vipere:
incredulità (al punto che, con me, ci è voluto un dialogo di mezz'ora tra l'ospedale e il CAV - Centro Anti Veleni - per stabilire se ero effettivamente stata morsa da una vipera, perché i segni dei morsi non erano sufficienti. ma siccome me l'ero andata a cercare, io avevo pure delle foto. era in Torino)
processione di metà del personale sanitario del resto dell'ospedale per sapere come avete fatto a farvi mordere da una vipera
arrivo delle forze dell'ordine per sapere come cazzo avete fatto a farvi mordere da una vipera, in che luogo e che cosa ne avete fatto (se l'avete fatto apposta, badate di dare un motivo socialmente accettabile, eroico quasi xD)
l'interezza della vostra bolla sociale che vi dirà a seconda del caso "cazzo che sfiga" o "però potevi farti anche i cazzi tuoi"
in ogni caso, quando andrete in ospedale: armatevi di carica batterie, cavi di alimentazione molto lunghi e, la seconda cosa che dovrete chiedere dopo "quando si mangia" è "per favore posso avere una presa per il mio carica batterie?"
fidatevi. gli ospedali non hanno prese normali e a quanto pare i reparti si fottono a vicenda le prese da dare ai pazienti. non ce ne sono per tutti.
also, per tutti gli autistici là fuori: la vipera ha una testa romboidale la cui forma la separa molto bene dalla coda. un biacco invece ha la punta del muso tondeggiante e non si distingue dove finisce la testa e dove inizia la coda. il biacco ha anche un'estetica meno aggressiva di una vipera, ma qui vi conviene farvi dei confronti tra l'uno e l'altro su google. una vipera può sembrare un piccolo biacco se, come me, testa triangolare con una coda significa un puntatore del mouse molto lungo. i biacchi mossono essere molto più grossi delle vipere.
per anni ho ripetuto la descrizione che ha fatto Kon della vipera nella mia testa (che è quella standard) ma sono riuscita comunque a non riconoscerne una a un metro di distanza. poi vidi la luce appena un cappellano toscano usò la parola "romboidale".
tra l'altro, mi sa che la mia idea di "tozzo" non coincide con quella del resto dei neurotipici. tutto avrei detto del mio aspide tranne che avesse la coda tozza.
LLAP
Dottore cosa bisogna fare se si viene morsi da una vipera? Ce lo spiega per bene come fa sempre lei? Grazie in anticipo
COSA BISOGNA FARE SE SI VIENE MORSI DA UNA VIPERA
Cacciare tre madonne assassine in rapida successione.
Guardare se il serpente che si è giustamente difeso ha il muso tondo e la coda appuntita (serpente innocuo) oppure il muso triangolare e la coda tozza (vipera).
Osservare il morso e tenere a memoria se sono presenti quattro file di fori (serpente innocuo) o solo due con bucature più grosse all'apice (fori di denti veleniferi).
Comunque andare lo stesso ma sempre con calma in pronto soccorso (per farsi ridere dietro dal personale sanitario perché piangenti e in panico in modo immotivato) e se veramente avviperati, farsi iniettare del banale cortisone per evitare che la parte morsa si gonfi troppo. Ah, già... anche l'antitetanica, perché è più facile morire per quello che per un morso di vipera (la LD50 del veleno è alta - 1 mg/kg di peso - ma ne inietta solo tra i 10 e i 20 mg, quindi pericolosa solo per bambini piccoli e cani)
NON INCIDERE IL MORSO perché la diffusione è per via linfatica e rischiereste di farlo penetrare nel flusso sanguigno. Basta comprimere SENZA posizionare lacci emostatici.
In Italia vengono morse una media di 300 persone all'anno e la mortalità è dello 0,1% (sempre per patologie concomitanti). È più facile morire per shock anafilattico da siero antiofidico, quindi non urlate per averlo (tanto non lo tengono più).
Al massimo vi succede questo:
Per concludere, che vi abbiano morso o meno, non uccidete i serpenti... siete voi che siete entrati a casa loro facendo casino e loro ve lo hanno fatto notare nell'unico modo che conoscono.
Grazie.
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Mio fratello ha maldigola e tosse da domenica e sta aspettando di fare il tampone, intanto i miei continuano ad andare a lavorare e ok mio padre sta da solo all'aperto ma mia madre è tornata in ufficio e so che fa attenzione but still che ansia vivere così
#per fortuna i miei non lavorano in ospedale/case di cura/ecc perché credo mi verrebbe un attacco di panico al giorno#non dormo la notte da quanto sono preoccupata più che altro per i miei nonni#quelli in italia e quelli che stanno dall'altra parte del mondo#che comunque non vogliono tornare e cosa puoi dirgli a due ottantenni che hanno sempre fatto come gli pare :))
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Occhio non vede, comunque un po' duole.
- Puoi smetterla di fissarmi? - Veramente sono perso a rimirare il vuoto della mia esistenza. Le dico mentre ritorno in me stesso. Mi dimentico sempre cosa comporta l'andare a scrivere in luoghi pubblici. Poi devo giustificare i miei momenti di assenza dal pianeta, quando mi perdo in chissà quale pensiero che mi porta lontano migliaia di chilometri. È che a casa non riesco a scrivere bene, c'è troppo silenzio. Ho bisogno di percepire un minimo la presenza di altri umani altrimenti come diavolo li aggiungo alle mie storie.
È tornato il freddo. Forse non se ne era mai andato davvero. Però sto facendo il duro io. Col cavolo che torno a mettere la giacca invernale. Eh no bella mia, hai avuto il tuo momento quest'anno, ora basta, ora lasci il posto a qualche tua sorella più leggera e chi se ne importa se ciò mi porterà ad avere mal di pancia e mal di testa e le ossa che che gracchiano ad ogni passo.
Quando arriva il primo sole primaverile Vienna diventa splendida. Vorrei invitare tutti qua a goderne. Ma poi ognuno arriverebbe da una parte diversa del mondo e questo rovinerebbe la sorpresa. Perché Vienna diventa splendida in primavera proprio per quanto fa cagare durante l'inverno. Se non ti becchi i lati negativi di Vienna, come potrai assaporare quelli positivi? Verreste qua a dire "Bellina eh, ma da noi il sole è più splendente e le temperature più morbide e le serate più piacevoli, i colori più accesi, le piante più rigogliose". Ecco sapete che c'è, fate finta di niente. Non ho detto nulla. Statevene dove siete e via così, torniamo ad ignorarci e lasciatemi solo nel godere di questo pallido momento di gioia. Perché tanto Vienna, è come un genitore di quelli che vuole crescere un figlio perfetto e bravissimo a scuola: non appena vede che sei felice di quello che sta accadendo corre subito a ricordarti quanto la vita è fatta di dolore e impegno e serietà e lavoro. Per questo poi torna il freddo. Perché ho un botto di cose da fare e mica mi metto a farle se c'è il sole. Se c'è il sole io vado al bar e mi metto a bere birra e guardare punti nel vuoto che poi guardacaso coincidono con scollature di ragazze che probabilmente nascevano quando io mi diplomavo.
Avevo fame. Quel languorino prima di cena che non può trasformarsi in qualcosa di troppo impegnativo, deve restare un boccone, un intervento minuto per alleviare il senso di solitudine nello stomaco. Così sono andato al supermercato perché fanculo a tutto, sono disoccupato ma un premio me lo merito. Scorrevo i bancali di prodotti attraenti, soffermandomi sulle novità. Poi sulle golosità. Poi sulle offerte perché resto pur sempre disoccupato. Potevo permettermi tutto, ogni cosa avessi voluto. Volevo viziarmi. Ecco questa barretta cioccolata e burro di arachidi proveniente da chissà quale nazione fa proprio al caso mio. Stavo per comprarla ma poi si è svegliata la voce interiore, quella che è come una madre, anzi, forse è proprio la voce di mia madre, per dirmi di non farlo. "Guarda la tua pancia, ce la stavi facendo a farla andare via e invece guardala, ancora lì, sempre presente". Ho provato a spiegarle che ci sono ragazze a cui piace, lo giuro. "Certo, continua a ripetertelo, sappiamo tutti e due la verità". Così ho comprato una mela e ho mangiata la mela per strada, al freddo. Devo ricordarmi di chiamare mia madre più spesso e dirle quanto sono felice che viviamo in città diverse.
Ero in ospedale per la prima iniezione della nuova terapia. Nella stanza eravamo in quattro, io ero il più giovane di almeno quarant'anni. Fa ridere se ci penso. Devo fare le stesse iniezioni degli ottuagenari. L'infermiera ad un certo punto urla "Ohi junge Mann!" ma io non mi giro, perché non mi sento il più giovane della sala. Deve ripeterlo un paio di volte per attirare la mia attenzione. La guardo e le dico di essere lusingato ma che comunque i miei 38 anni li ho tutti. Lei mi dice di fare meno il modesto e per una volta di accettare un complimento. Come fa a sapere che i complimenti mi mettono in difficoltà? Che anche lei sia una voce nella mia testa creata per sostituire l'assenza di mia madre? Entro nella sala operatoria vestito come se dovessero aprirmi il torace e infilarmi dentro un reattore nucleare ma in realtà si tratta di una cosa molto veloce. Mi fanno stendere, il dottore prende un divaricatore, lo infila sotto le palpebre dell'occhio designato, poi prende una pinza, blocca i movimenti del bulbo, prende la siringa e mi dice "Sentirà un piccolo pop quando l'ago entra" e l'ho sentito tutto. Nonostante l'anestesia. Ho sentito molto più di un piccolo pop. Ho sentito l'urto di una batteria di cristallo lanciata dalla cima di una torre. Sono uscito dal mio corpo e ho visto l'ago infilarsi e scavare. È stata la scena del Cane Andaluso di Bunuel, su di me, senza controfigura o effetti speciali. Mi sono alzato poco dopo, completamente frastornato e sono tornato nella stanza con i miei compagni di avventura. La vittima successiva era una gran figa di almeno 82 anni. Mi ha detto che per lei non era la prima volta, che fa paura ma poi ti ci abitui. Ho aspettato uscisse per vedere come stava. Io stavo di merda ma io ero il junge Mann, io dovevo essere stoico. Ci siamo tolti il camice e la cuffia e le cuffie per le scarpe e ci siamo seduti in silenzio nella sala d'attesa, entrambe con un occhio rosso e gonfio e dolorante. "Prende anche lei la Ubahn?" mi risponde di sì, con una voce di carta velina. "Perfetto, anche io, ci andiamo insieme" e il suo braccio caldo infilato sotto al mio mi ha fatto bene, Vienna non era fredda, mia madre non era distante, io non ero giovane, avevo la sua età. Forse ero suo marito o forse ero solo un amante, devo ancora decidere.
Dopo due settimane l'occhio si è ripreso e ora sta meglio di prima. Mi sono scordato del dolore. Che poi, non è sempre così, che ci si scorda facilmente del dolore? Non è un sistema di difesa del nostro corpo (o cervello) il cancellare il ricordo del dolore? Per riuscire ad andare avanti senza vivere nella paura costante di un ritorno. A me non riesce tantissimo. Mi alleno molto nel ricordare tutto ma di questo dolore specifico mi sono voluto dimenticare. Forse perché dovrò affrontarlo una volta ogni tre mesi ma poco importa. Il mio occhio sta bene e posso stare all'aperto quando c'è il sole senza occhiali! Tanto il dolore torna sempre, in qualche forma diversa, nuova, sorprendente. Ma i minimi momenti di gioia vanno assaporati. Tipo la primavera a Vienna. O una pluriottantenne che orgasma e invoca il nome del defunto marito e gli chiede scusa per aver ceduto alle lusinghe di uno junge Mann.
Questo non è vero, lo sappiamo, ma l'ho dovuto dire alla ragazza che mi ha beccato a fissarle le tette. "Giuro mica le stavo guardando e poi senti, sono pure fidanzato, ecco, è lei, ci siamo conosciuti in ospedale e ci amiamo molto".
Aspetto il ritorno della primavera per mettere alla prova la resistenza del mio occhio potenziato e tra tre mesi ribecco quella gran figa di ottanta e passa anni e sta volta non la accompagno solo alla Ubahn eh no, la porto pure al cimitero a visitare la lapide del defunto marito, perché comunque voglio essere carino, gentile e rispettoso prima di buttarglielo un casino.
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