#Porpora Marcasciano
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[Italian Trans Geographies][Danila Cannamela][Marzia Mauriello][Summer Minerva]
Italiano trans grography How does the mapping of Italian culture change when it is charted from the perspective of gender-variant people? Italian Trans Geographies tackles this question by retracing trans and gender-variant experiences within the Italian peninsula and along diasporic routes. The volume adopts a cross-disciplinary approach that combines scholarly analyses with grassroots…
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#Danila Cannamela#Helena Velena#Italia#Italian trans geography#Italy#Marzia Mauriello#nonfiction#Porpora Marcasciano#queer#Romina Cecconi#Summer Minerva#Trans
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there's a photography exhibit in trastevere about the goth subculture in rome in the 80s and i saw some of the pictures online and they're really cool + there's some photos of diamanda galas and of porpora marcasciano and it's in general something really up my alley right. except i go look at tickets and they cost twenty euros which is so insane im not spending twenty euros to go look at less than a hundred printed out photos. support artists sure but that's a stupid price. and it's not even a cool experience like last year when they had letizia battaglia at the baths of caracalla it's just a cramped historical building. plus all the photos are on the photographer's website lmao spares me the trip to trastevere
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Lina Pallotta al centro Pecci di Prato
Aperta fino ad ottobre presso il centro Pecci di Prato, la grande mostra Volevo vedermi negli occhi è la prima personale in un’istituzione pubblica italiana della fotografa Lina Pallotta, che ha lavorato a progetti fotografici con un’accentuata attenzione etica, riconoscendo al medium della foto un grande compito sociale. Il Centro Pecci presenta una selezione delle fotografie del progetto Porpora, scattate a Porpora Marcasciano, che conobbe la Pallotta nella Napoli degli anni Settanta e le due donne ebbero fin da subìto un profondo legame. Nel 1990 Pallotta iniziò a fotografare Porpora in scene quotidiane che attraversano il personale, i contesti politici e di movimento, le geografie dei loro incontri tra l’East Village, Roma, Bologna e la campagna napoletana, con uno sguardo vicino e un tocco immediato. Volevo vedermi negli occhi raccoglie un ritratto prolungato di un’amica, una compagna e una persona, dove immagini sfocate, scene contrastate in bianco/nero, momenti rapidi ed effimeri restituiscono il racconto e gli intrecci di tempi, luoghi e corpi. A cura di Michele Bertolino e Elena Magini, la mostra è accompagnata dalla pubblicazione Porpora, edita da Nero, che raccoglie parte delle foto di Lina, un archivio visivo con un possibile percorso nella storia a partire dagli anni Settanta e alcuni saggi sul lavoro fotografico di Lina Pallotta. Lina Pallotta, fotografa e docente italiana che vive tra Roma e New York, è nata a San Salvatore Telesino nel 1955, e alla fine degli anni Ottanta si è trasferita nella Grande Mela, dove si è diplomata in Fotogiornalismo e Documentario fotografico all’International Center of Photography. Il suo obiettivo è legato ai movimenti underground, dalle sottoculture, dalle storie meno gridate, dagli aneliti di rivalsa, con una serie di progetti a lungo termine e un approccio personale sulla quotidianità in situazioni di marginalità, tematiche femminili, genere e identità. Ha pubblicato per varie riviste nazionali e internazionali, lavorato per Impact Visuals Agency di New York e per l’Agenzia Grazia Neri di Milano, con lavori come Basta – to Work and Die on the Mexican Border del 1999, sulla vita delle lavoratrici messicane nelle fabbriche di frontiera e Porpora e Valerie, un reportage di vent’anni d’amore e amicizia tra due importanti figure dell’attivismo italiano. Oggi Lina insegna presso la Scuola Romana di Fotografia, tiene workshop e conferenze in tutta Italia e a New York, anche presso l’International Center of Photography e l’Empire State College, ha fatto parte della giuria di numerosi premi fotografici ed è stata direttrice artistica di Gazebook: Sicily Photobook Festival 2017. Read the full article
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BVIO | ABBIAMO FINITO CON I BUONI SENTIMENTI uno spazio temporaneo di CHEAP
Il progetto di arte pubblica con sede a Bologna, apre uno spazio temporaneo nel centro della città in occasione della nuova edizione di Arte Fiera 2023: BVIO.
La grande installazione luminosa all’interno dello spazio temporaneo di CHEAP si staglia contro il nero pece dell’ambiente, allestito al piano terra di Palazzo Sassoli (ingresso da Vicolo Bolognetti, 18). Un progetto che è stato pensato e scritto così: con quella U littoria che diventa V, che riporta al sostrato fascista dello scorso risultato elettorale in Italia, che come un trompe-l’oeil fa intravedere anche un B(I)VIO. L’installazione luminosa accompagna una stanza oscura dove sono proiettati i testi di/dell’artistə che CHEAP ha chiamato a raccolta a lavorare sulla suggestione del buio, come momento storico, sociale, ambientale e culturale. Frammenti, versi, ma anche paragrafi e riflessioni che scorrono sulle pareti in un ambiente sonoro composto di fruscii, ronzare di insetti elettrici, movimenti acquatici. E quindi c’è la guerra, c’è la povertà, ci sono tutte le declinazioni di fascismo che la contemporaneità poteva produrre, c’è una crisi ambientale definitiva e ci sono dei confini che non sembrano aver mai ucciso tanto. Ma c’è anche il buio come opportunità: quella di tessere alleanze, di affilare nuovi sguardi, reinventarsi come mostri.
Dal 2 al 5 FebbraioPalazzo Sassoli | ingresso da Vicolo Bolognetti 18 | Bologna
Realizzato con la complicità di moltə:
AIA – anonymous iranian artists / Motus / Muna Mussie / Jacopo Benassi / Kinkaleri / Christina Maria Pfeifer / Fabiola Naldi / ZimmerFrei / R.Y.F. / Ivana Spinelli / Giorgina Pi / La Rivoluzione delle Seppie / Maddalena Fragnito / Silvia Fanti / Francesca Bono / Eva Geatti / Piersandra Di Matteo / Wissal Houbabi / Inside Porn / Porpora Marcasciano / Fiorenza Menni / Silvia Bottiroli /Francesco Costabile / Coco Riot / Collettivo Amigdala / Carolina Bianchi / Giovanni Attili / Lady Maru / Anna Rispoli / Sofa Queen / Simona Faraone / Francesco Papaleo / LO_MOCHEAP.
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Ne ho viste tante 'travestite' da uomini, senza alcuna traccia dei loro sudati percorsi, cancellati con assurda violenza nella sfida finale. Spesso mi vengono in mente volti e storie di tutte quelle che ci hanno lasciato di cui non resta che un vago ricordo, perdute, polverizzate nella nuda terra. Di loro non si sa più nulla, sospese nel limbo grigio della negazione, da qualche parte nel mondo, in un cimitero, sperdute tra milioni di loculi metropolitani, con vecchie foto, surreali, riconosciute da pochi, sconosciute a se stesse, il nome di nascita stampato sul marmo freddo, chi potrà mai riconoscerle? Massimina, Rosina, Cinicia, Lory, Katty, l'elenco è lungo, triste, soprattutto offensivo per tutta la comunità. L'ultima in ordine cronologico è la Franca, morta l'estate scorsa all'età di cinquantasei anni. Dopo decenni di transizione i suoi famigliari si sono presi la grande rivincita, apponendo sulla bara la sua foto da miliare. E' vergognoso come la morale del 'rimettere i peccati' o 'coprire lo scandalo' operi come grande neutralizzatore di esperienze meravigliose. [...] Ricordo anche il funerale della cara Sonia nel febbraio 1999, quando assecondammo il suo desiderio di indossare l'abito da sposa nel suo ultimo viaggio. Il bianco di quel vestito, che le conferiva bellezza e dignità, sembrò richiamare la copiosa nevicata che, partendo dall'abito, imbiancò come poesia tutta Bologna. Ecco, questo è il rispetto della persona, altrimenti si chiama rispetto del moralismo che è tutt'altra cosa, più vicina al peggior oscurantismo che alla bellezza della vita.
L’aurora delle trans cattive, Porpora Marcasciano
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Questa foto è del 1981, forse del 1982.
5 mesi prima oppure 7 mesi dopo quel 19 Novembre 1981 quando fui arrestata per atti osceni in luogo pubblico.
Uscivo dalla lezione di Psicologia ore 19 a Magistero (Roma Piazza Esedra) e avevo un po' di matita agli occhi, abiti vivaci in sintonia con la vivacità dei tempi. Attraversando Piazza dei Cinquecento fui fermata durante una retata, condotta in questura e da li a Regina Coeli dove rimasi 4 giorni e 4 notti. Avevo 24 anni e quell’esperienza resta una cicatrice profonda che non potrò mai cancellare perché ignoravo le ragioni per quello che ritengo essere stato un vero e proprio sequestro.
Non avevo fatto nulla se non essere quello che ero. Il processo per direttissima al quarto giorno sentenziò Atti Osceni. All’avvocato (De Cataldo del Partito Radicale) che mi difese dissi che non avevo fatto nulla e lui mi disse alzando le spalle: la tua parola contro la loro!
Meglio patteggiare. 2 mesi con la condizionale e la non iscrizione al casellario giudiziario (quest’ultima risultava essere la conquista strappata a uno stato che attraverso la sua “Buon Costume” sentenziava sul mio modo di essere).
Ieri, 42 anni dopo, il telegiornale dice che il governo Meloni vuole ripristinare il reato di Atti Osceni aggravando le pene. Un brivido mi ha scosso dal torpore. Rabbia e incredulità per il susseguirsi di atti inquietanti (direi osceni) di questo esecutivo. Assistere alla regressione lascia attoniti. Ieri era il giorno della Memoria.
Porpora Marcasciano, Facebook
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Bologna, MAMbo: "Non sono dove mi cercate. Porpora Marcasciano, il movimento, dall’underground al queer al MIT"
Bologna, MAMbo: “Non sono dove mi cercate. Porpora Marcasciano, il movimento, dall’underground al queer al MIT”
Non sono dove mi cercate. Porpora Marcasciano, il movimento, dall’underground al queer al MIT, Veduta della mostra al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Foto Ornella De Carlo Non sono dove mi cercatePorpora Marcasciano, il movimento, dall’underground al queer al MIT A cura di Michele Bertolinocon un’installazione sonora di ALMARE, Non siamo dove ci cercate MAMbo – Museo d’Arte Moderna di…
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Sesso, genere e identità nel numero 4/2021 di MicroMega
Sesso, genere e identità nel numero 4/2021 di MicroMega
Sesso, genere e identità nel ìnumero 4/2021 di MicroMegaNel numero 4/2021 della rivista un’intera sezione dedicata agli aspetti esistenziali, scientifici, psicologici e politici della questione. Con interventi di Giorgio Vallortigara, Simona Argentieri, Maria Serena Sapegno, Tamar Pitch, Porpora Marcasciano e testimonianze dal mondo trans raccolte da Elettra Santori.vai al sito della…
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[Sherocco][Titti De Simone][Sara Garbagnoli][Francesca R. Recchia Luciani][Porpora Marcasciano]
Il volume raccoglie le voci dell3 protagonist3 che hanno animato il Festival e restituisce l’intensità e la radicalità dei dibattiti, delle analisi e delle emozioni che hanno fatto di Sherocco un cantiere di pensiero critico
Cosa significa l’espressione “comunità LGBTQIA+”? Esiste davvero qualcosa che può fare da legame per un gruppo eterogeneo come quello formato dalle persone lesbiche, gay, trans, queer, non binarie? Le rivoluzioni del desiderio raccoglie le voci dell3 protagonist3 che hanno animato il Festival e restituisce l’intensità e la radicalità dei dibattiti, delle analisi e delle emozioni che hanno fatto…
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#2023#Cirus Rinaldi#Daniela Nicolò#Eleonora Magnifico#Fandango libri#Francesca R. Recchia Luciani#Giorgina Pi#Giosuè J. Prezioso#H.E.R.#Le rivoluzioni del desiderio#linguaggi#Lorenzo Bernini#Maya De Leo#Nicole De Leo#Porpora Marcasciano#Saperi#Sara Garbagnoli#Sherocco#Silvia Calderoni#Titti De Simone#Vera Gheno#Vladimir Luxuria
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È quello che chiamiamo binarismo di genere. Prima ancora che i movimenti è la scienza a spiegarci invece che non si può più parlare di M o F in maniera assoluta e perentoria, ma che l’identità riguarda delle sfumature molto più larghe, che quella fra i generi non è una divisione netta ma che dobbiamo immaginare il genere come una linea continua all’interno della quale le persone si posizionano in modo diverso, più o meno vicine a un polo o all’altro, ma non per forza si sentono coincidere con un polo o con l’altro. Una parte del femminismo della differenza avverte il pericolo che questa fluidità possa portare alla scomparsa completa del genere e pone la questione in modo iperbolico, arrivando a dire che il superamento del binarismo proposto da una parte dei movimenti fa sì che uno possa svegliarsi la mattina e decidere se essere maschio o femmina e che possa cambiare questa identità dopo un certo tempo se cambia idea. Ovviamente non è quello che diciamo noi.
Porpora Marcasciano
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Pride e movimenti: al Fico d’India ospiti Porpora Marcasciano ed Ethan Banali
Pride e movimenti: al Fico d’India ospiti Porpora Marcasciano ed Ethan Banali
Leggi la notizia su Cagliari Pad Pride e movimenti: al Fico d’India ospiti Porpora Marcasciano ed Ethan Banali
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Bologna, MAMbo: Conferenza stampa mostra "Non sono dove mi cercate. Porpora Marcasciano, il movimento, dall’underground al queer al MIT"
Bologna, MAMbo: Conferenza stampa mostra “Non sono dove mi cercate. Porpora Marcasciano, il movimento, dall’underground al queer al MIT”
Non sono dove mi cercatePorpora Marcasciano, il movimento, dall’underground al queer al MIT A cura di Michele Bertolinocon un’installazione sonora di ALMARE, Non siamo dove ci cercateMAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Project Room11 novembre 2022 – 8 gennaio 2023Conferenza e preview stampa mercoledì 9 novembre h 11.00 La Project Room del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, spazio…
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SABATO 6 MARZO 2021 dalle ore 14 alle ore 18 La casa delle donne presenta FEMTALK – FESTIVAL DEL DIALOGO FEMMINISTA su piattaforma Hopin iscrizione obbligatoria Nel femminismo non si parla più solo di un certo tipo di donna, bianca cisgender e della classe media, perchè ci si è rese conto che le donne sono tante e diverse per razza, età, condizione sociale, orientamento sessuale, paese d’origine, religione, cittadinanza, aspetto del corpo e altro. Tutti questi fattori aggiungono altre discriminazioni a quella di genere. Molte donne, in molte parti del mondo, non hanno neanche accesso all’istruzione. Bisogna unire le lotte per difendere i diritti di tutt*, non solo di una parte, contro ogni forma di discriminazione e oppressione. Saranno ospiti del FemTalk: Giulia Blasi, Giovanna Badalassi, Oiza Queens Day Obasuyi, Jennifer Guerra, Annalisa Corrado, Maura Cossutta, Michela Cicculli, Belledifaccia, Attilio Palmieri, Porpora Marcasciano, Simona Lancioni, Giorgia Cannarella. (presso Arezzo, Italy) https://www.instagram.com/p/CL_2_r_MCls/?igshid=c1wsyoo5rj67
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[Porpora][Lina Pallotta]
Porpora raccoglie le fotografie che, a partire dal 1990, Lina Pallotta ha scattato a Porpora Marcasciano, storica attivista trans italiana.
Porpora raccoglie le fotografie che, a partire dal 1990, Lina Pallotta ha scattato a Porpora Marcasciano, storica attivista trans italiana. Il progetto incrocia il privato quotidiano e le lotte collettive, divenendo immagine di un’esperienza umana complessa e stratificata. La pubblicazione vuole riconoscere una storia eccezionale che va al di là della singola protagonista e si fa narrazione…
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#2023#Allen Frame#fotografia#Italia#Kae Tempest#letteratura grafica#LGBT#LGBTQ#Lina Pallotta#nonfiction#Porpora#Porpora Marcasciano#Produzioni Nero#Raffaella Perna
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Stages of change - Clifford Chance (2020)
Since the 1970s, Italy has been witnessing a transformation thanks to the mighty efforts of LAMBDA, Fuori! and Brigate Saffo, to cite a few. In 1978, Turin became the first Italian city to host a gay Pride event. Those years are brought back to mind by a series of photographs that Lina Pallotta has over time dedicated to her friend Porpora Marcasciano, a sociologist, human right activist and president of the transgender movement Movimento Identità Transessuale.
Curated by Vittoria de Petra For Arcus Italy | Clifford Chance
With artists: Lorenzo Castore, Diego Gualandris, Jacopo Miliani, Lina Pallotta and Xenia Perek.
Credits: Project ADA, Matèria Gallery
Virtual exhibition
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