#Musica Sacra
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Musica Sacra, 1915
Artist: Edward Okuń
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Estreno de Rèquiem. Cants d' Absència el 22 de marzo de 2024 en el Oratorio de San Felipe Neri, Barcelona. Obra encargo del Ayuntamiento de Barcelona a Sara Ramos. Coro de Cámara Noctes (Maria Mauri, dir.), Joan Seguí órgano y Paola Ríos violonchelo. Texto latino de la misa de difuntos y poesía de Carles Duarte. Grabación y masterización del directo Antoni Velasco Estructura de requiem
Créditos iniciales 00:00
Se que morim 00:15
Introitus 00:32
Kyrie 05:20
La Mort 08:58
Absolve/ El Déu de la tendresa 11:59
Recordare 19:39
L´abisme 23:58
Lacrimosa/ Panteó 25:04
Domine Jesu Christe 30:47
Déus es el temps 36:39
Sanctus- Benedictus 39:13
Agnus Dei 42:34
Lux Aeterna/ Clariana 43:58
Premiere of Requiem. Cants d' Absència on March 22nd, 2024 at the Oratorio de San Felipe Neri, Barcelona. Work commissioned by the City Council of Barcelona to Sara Ramos. Chamber Choir Noctes (Maria Mauri, conductor), Joan Seguí organ and Paola Ríos violoncello. Latin text of the Mass for the Dead and poetry by Carles Duarte. Recording and mastering of the live performance by Antoni Velasco.
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Baldassare Galuppi (1706-1785): Musica Sacra Laudate pueri (revised by Franco Rossi) - A Solis
Judit Németh, contralto Savaria Baroque Orchestra, dir.Fabio Pirona
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Raccolta video Gennaio-Marzo 2025
RICORDIAMO le annate precedenti – dalla sezione video Indice Video Gennaio-Marzo 2024 Indice Video Aprile-Giugno 2024 Indice Video Luglio-Settembre 2024 Indice Video Ottobre-Dicembre 2024 ATTENZIONE: PER I VIDEO CENACOLI DI PREGHIERA con brevi Catechesi del Santo del giorno, CLICCARE QUI Continue reading Raccolta video Gennaio-Marzo 2025
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I created the Play List when my head was stitched up and full of painkillers. Give her a chance. It might work.
Songs to pray, meditate and/or inspire 😇☸️👀
#spotify#musica#latim#pax dhomini#meditar#divani#ameno#inspirar#music#origen#Era#oração#sanctamater#sancta maria#Ennya#musica sacra
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#chiesa cattolica#concilio vaticano secondo#davide romano#davide romano giornalista#edizioni progetto accademia#edoardo marengo#liturgia#musica sacra#riforma liturgica
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Internationale Bachakademie Stuttgart - Bachs Leipziger Debut
Foto ©Holger Schneider Contemporaneamente all’ uscita del programma della stagione 2023/24 la Bachakademie Stuttgart ha dato inizio a uno tra i suoi progetti più ambiziosi degli ultimi anni, Continue reading Untitled
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#alex potter#arianna radaelli#bach#canto#christine busch#coro#critica#gaechinger cantorey#internationale bachakademie#liederhalle#marcello gatti#musica sacra#natasha schnur#patrick grahl#rademann#stuttgart#tobias berndt#vision bach
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Stephen Tharp. Festival di Musica Sacra. Basilica di San Gaudenzio, ottobre 2024
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Frosinone, il Te Deum di Charpentier e la Missa di Haan per Sant'Ormisda, cattedrale, domenica 16 giugno, ore 18,30
100 esecutori per Sant’Ormisda con la musica del barocco francese e del rinnovamento liturgico del XX secolo. Le parole dell’antico inno di ringraziamento, il Te Deum, vengono proposte dalla musica barocca di Marc Antoine Charpentier, con una solennità adatta a concludere l’anno dedicato a Sant’Ormisda, padre di Papa Silverio, entrambi patroni di Frosinone. Con il Te Deum sarà eseguita anche la…
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Qualcosa è stato messo in musica,
il mio io si è spalmato
sulla già nuova melodia.
Kazuko Shiraishi, Le stagioni della sacra lussuria
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MWW Artwork of the Day (1/1/25) Edward Okun (Polish, 1872–1945) Musica Sacra (1915) Oil on canvas, 122.5 x 80 cm. Private Collection
Edward Okun was a Polish Art Nouveau painter and freemason. He painted landscapes, portraits, designed covers and illustrated magazines, including the German magazine Jugend. In his younger years he also competed as a racing cyclist in the Kingdom of Poland.
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Nell’aperta misura delle ali del più libero uccello, nel vigore degli alberi, nella chiarezza-musica dei venti, nel frastuono puerile dei colori, nell’aroma del frutto, sarò creatura in un unico e diverso principio, senza origine né segno d’ancestrale condanna. E so, per questa verità, che il tempo non crollerà spargendo le rovine dei violati contatti alla mitezza del mio nuovo apparire, né la sacra identità del canto verrà meno ai suoi idoli vivi. Alda Merini art by_sirpuliini-on DeviantArt ************************** In the open measure of the wings of the freest bird, in the strength of the trees, in the clarity-music of the winds, in the childish din of colors, in the aroma of the fruit, I will be a creature in a single and different beginning, without origin or sign of ancestral condemnation. And I know, for this truth, that time will not collapse spreading the ruins of violated contacts to the gentleness of my new appearance, nor will the sacred identity of the song fail its living idols. Alda Merini art by_sirpuliini-on DeviantArt
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John Sheppard (c.1515-1558) : In Manus Tuas (first setting) Live recording of a public concert in St Paul's Cathedral, Wellington, New Zealand on 14 October 2006
Musica Sacra Dr Indra Hughes, conductor
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Ambrogio: Una luce da Milano. Agostino racconta Ambrogio: uno spettacolo unico nel cuore di Milano per celebrare il patrono della città.
Un evento straordinario nella Basilica di San Lorenzo Maggiore
Un evento straordinario nella Basilica di San Lorenzo Maggiore Mercoledì 4 dicembre 2024, alla vigilia della festa dedicata a Sant’Ambrogio, la Fondazione Culturale Ambrosianeum invita i cittadini a partecipare a una serata indimenticabile nella suggestiva cornice della Basilica di San Lorenzo Maggiore, situata in Corso di Porta Ticinese 35. Alle ore 21.00, prenderà vita lo spettacolo…
#Adriano Bassi#Alessandria today#Ambrogio#Ambrosianeum eventi#appuntamenti culturali Milano#appuntamenti religiosi.#Arte e spiritualità#arte sacra#Basilica di San Lorenzo Maggiore#BCC Milano#Celebrazioni religiose#celebrazioni Sant’Ambrogio#Cultura e Tradizione#cultura milanese#eventi dicembre Milano#eventi gratuiti Milano#eventi religiosi Milano#fede e cultura#Fondazione Ambrosianeum#Fondazione Banca del Monte di Lombardia#Google News#italianewsmedia.com#Marco Garzonio#Milano cultura#Milano eventi#Milano teatro dicembre#musica e teatro#musica sacra#patrono di Milano#pièce teatrale
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XXIII Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra: capolavori nelle Basiliche di Roma e Vaticano Dal 15 al 19 novembre 2024, Roma e il V... #AntonBruckner #artesacra #concertibasiliche #FestivalMusicaSacra #giacomopuccini #musicaliturgica #Roma2024 https://agrpress.it/xxiii-festival-internazionale-di-musica-e-arte-sacra-capolavori-nelle-basiliche-di-roma-e-vaticano/?feed_id=8046&_unique_id=6735f8e5c9bfc
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Ricordo perfettamente quando uscì The Sham Mirrors. Era il 2002 e io stavo passando l’estate nello studio di architettura e mentre tiravo linee col CAD mi ascoltavo a ripetizione questo album e The Cold White Light dei Sentenced. La sera andavo in giro per le sagre col motorino cercando metallari e metallare in giro con cui parlare e da cui farmi notare. Probabilmente nel momento in cui li incontravo gli parlavo di Burzum, Gorgoroth, Immortal, Dissection…tutto tranne forse i due album sopracitati che in realtà stavano scavando, quotidianamente la colonna sonora di quella mia estate. The Sham Mirrors è un punto di non-ritorno degli Arcturus, fino ad allora band mitologica che rispecchiava più un’entità piuttosto che una vera band visto che tutti i membri stavano con altrettante rispettive band. La Masquerade Infernale per noi metallari era visto come uno dei dischi più strani e irripetibili della scena norvegese e sinceramente nessuno avrebbe scommesso di sentire Garm cantare su un tappeto metal, anche se davvero stravagante.
The Sham Mirrors è forse pure meglio de La Masquerade perché è più concreto, ha dei brani che hanno una metrica godibile e fruibile. The Sham Mirrors è il parossismo di ogni componente sul proprio strumento; è forse l’unico album dove la schizofrenia (per me intollerabile) di Hellhammer ha davvero uno scopo. "Kinetik" ci mostra subito una band che spinge sul progressive rock ma anche sugli assoli heavy metal e anche sulla componente elettronica e di campionamenti. Anche Garm dà davvero del suo meglio con la voce e durante tutta la durata dell’album si ha questa sensazione di una crociera nello spazio, nella moltitudine dei suoi colori e sensazioni. Sì lo so, è anche colpa dell’iconografia che la band ha creato su sé stessa, sui loro artwork eccetera ma quando si sentono quei synth in stile Tears For Fears in "Nightmare Heaven" è impossibile non pensare ad un lento e immaginifico viaggio interspaziale. Sentite questo brano dove va arrivare al minuto 4:30, dopo che chitarra, pianoforte e voce fanno a gara a chi va più in alto sempre solleticando l’ingresso nel kitsch ma senza mai oltrepassarlo. È quella la potenza di questo disco: che è divertente ma senza essere buffo, che è tragicomico ma senza mai abbandonarsi completamente e separatamente alle due accezioni della parola. "Ad Absurdum", come dice il titolo, rispecchia le tonalità più fuori controllo e grottesche del genio di Garm mentre i colpi di Hellhammer non sono mai pari né quadrati; tutto il songwriting a volte sembra saltare sulla puntina del disco; ci sono degli attimi nei quali il glitch sembra far saltare il CD o sembra che tagli delle frazioni di canzoni. Altra cosa che stordisce dell’album è che quando c’è un forte passaggio da un’emozione all’altra (dal collasso alla tranquillità, dall’andamento ondeggiato a quello rettilineo) questo non avviene nettamente fra un brano e l’altro ma all’interno di ogni brano. Vedasi la parte centrale di "Nightmare Heaven" che vede da un lato delle chitarre che sembrano esplodere in sala di registrazione e dall’altra synth e voce che richiamano quasi una colonna sonora di Tim Burton. "Collapse Generator" è il brano dove Hellhammer spinge di più sulle pelli come non mai, nemmeno nei Mayhem. Ma è un brano che mantiene il suo dramma apocalittico anche se non avesse la batteria, e questo perché Sverd è un genio che tira fuori musica sacra e barocca che a metà strada diventa una colonna sonora, come se ci volesse mostrare la Città del Natale. Per non parlare della performance di Garm che gareggia davvero con quella di ICS Vortex. "Star-Crossed" emette dei giochi giullareschi e circensi dove il registro di Garm passa continuamente fra il cantato e il parlato, come se volesse amplificare quello che era già stato fatto in Themes from William Blake. In realtà lungo tutto l'album più volte si sentiranno le massicce influenze dei Faith No More, quelli soprattutto di Angel Dust e Garm più volte ricalcherà le orme del collega Mike Patton.
Il Trickster che sta dietro la produzione (che può identificarsi nella figura di Tore Ywlizaker degli Ulver, ma anche dall’aiuto di Garm e dello stesso Knut Magne Valle) è come se si divertisse a girare una manovella con la quale cambia il settaggio a tutti i suoni che escono: passando dal Soundtrack-piano al progressive-metal all’elettronica iper-satura. Questa è la sensazione che appare scorrendo le tracce di questo album; è come se qualcuno si divertisse dall’alto a velocizzare i brani, a pitcharli per alterare la voce fino a farla urlare in "Radical Cut" (in realtà è Ihsahn che fa una comparsata come ospite). Gli Arcturus hanno creato un maestro mascherato che diverte con le macchine, coi suoni e coi mixer come un bambino; modifica e altera, giocando e camuffando i vary layer sonori. A volte abbassa la leva delle tastiere, a volte alza gli overdrive delle chitarre; a volte imposta i suoni sul lato elettronico, altre enfatizza la batteria. "For to End yet Again" e l’ultima suite di puro stampo carnevalesco e costu-mistico, dove la band si confronta col suo lato più prog e schizofrenico. Archi, trombe e fiati, voci narranti e urla pazzesche si danno il cambio con i synth e le chitarre in un continuo gioco di fusioni e interscambi senza soluzione di continuità. La cosa più importante e mastodontica è che gli Arcturus hanno creato il famoso “Trickster”, il master of puppets, il manovratore extra-diagetico. The Sham Mirrors non è solo la messa in musica di musicisti straordinari e spinti all’eccesso nella loro follia ma è anche – e soprattutto – la decisione collettiva di creare un’entità dietro al mixer, alla postproduzione che sia in grado di modificare digitalmente, elettronicamente tutte quelle sfumature che ora escono sobbalzando, graffiando, disturbando, accelerando, alterando anche per pochi secondi ogni strumento. Il Trickster è lo stesso musicista invisibile di cui parlava Brian Eno; è colui che sceglie i suoni che tutti quanti ascolteranno e in The Sham Mirrors il Trickster è andato alla velocità della luce tenendo testa ad ogni musicista dentro quella stanza. Forse superandoli anche…
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