#Monongahela park
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emilyjunk · 8 months ago
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I'll drive you home, it's getting late
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primusliber-traduzioni · 7 months ago
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Aaron West & The Roaring Twenties - In Lieu of Flowers, traduzione testi
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Agli uccellini non gliel’ha detto nessuno che il mondo sta finendo Per cui loro continuano a cantare come se fosse primavera
(da: Paying Bills at the End of the World)
1. Aaron West and The Roaring Twenties – Smoking Rooms, traduzione
Camere fumatori Si sta una merda a essere di nuovo da soli
Lo spettacolo maestoso di questi camerini scalcinati
Tutta la sporcizia e la muffa
Murales brutti sul cemento freddo
Negli stanzini di tutti questi locali rock in difficoltà, dai quali chiamo casa E starò via qualche settimana, ragazzo mio
Spero tu capisca
Ho fatto delle promesse, intendo mantenerle
Ma vanno sempre via tutti quanti, lo so
Le cose ti sono andate male, le cose ti sono andate male Si sta una merda a essere di nuovo da soli
Nell’oscurità soffusa delle camere di questi motel da due soldi in cui scavo dei buchi
Sempre alloggiati nell’ala fumatori
Io e Joe e Cliff non ci potevamo credere che esistono ancora
Tutta la cenere sui materassi Non è la stessa cosa senza di voi, non ci trovo nessuna gioia
Per cui dopo il Jersey la prossima settimana magari mollo il colpo
E trascinandomi sul palco capisco che le cose si sono messe male, si sono messe… La luce viola che mi macchia la pelle
Lo scoppio di applausi, un’eruzione improvvisa
Catherine fa un cenno con la testa verso di me
Giro lo sguardo, e dal nulla compare la band
Ero vuoto e freddo e spezzato in due
È come vedere un fantasma, non me lo dimenticherò mai
Lo ripeto continuamente, continuamente, continuamente
Mi siete mancati di brutto, stronzi
Continuamente, continuamente, continuamente
Mi siete mancati di brutto, stronzi
Continuamente, continuamente, continuamente
Mi siete mancati di brutto, stronzi 2. Aaron West and The Roaring Twenties – Roman Candles, traduzione
Candele romane È quasi il crepuscolo
Tiro fuori la macchina dal garage
E accendo il radiatore a olio per allontanare i primi di marzo
Ho spaccato il finestrino con una palla da baseball
Per cui penetra l’inverno tra le schegge
La band si presenta quando tutti hanno finito il proprio turno
E proviamo tutte le modifiche che mi sono scritto col pennarello sul polso
E parliamo del futuro come se lo pregassimo di sfondarci a calci i cazzo di denti Svegliatemi quando è finita
Qualcuno ci ha rubato la marmitta catalitica dal giardino
Va oltre le nostre possibilità
Bruciamo come candele romane
Svegliatemi quando è finita Mi immagino noi sull’I-80 direzione ovest dalle parti di Cheyenne
Su un furgoncino da 15 posti arrugginito che cerchiamo di indovinare a che distanza è il temporale
Contiamo i secondi tra il tuono e il lampo come facevamo da piccoli Ma la mamma lavora in ospedale
Dice che ogni turno sembra una maledizione
Non ha mai visto la gente stare così male
E dice che le cose peggiorano e basta Svegliatemi quando è finita
Qualcuno ci ha rubato la marmitta catalitica dal giardino
Va oltre le nostre possibilità
Bruciamo come candele romane
Svegliatemi quando è finita Non è questo il bello della speranza?
Non è questo il bello della speranza?
Ogni anno in primavera i Mets vincono il pennant e ti cresce l’erba
Non è questa la bella inculata della speranza, della speranza, della speranza, della speranza? Svegliatemi quando è finita
Qualcuno ci ha rubato la marmitta catalitica dal giardino
Va oltre le nostre possibilità
Bruciamo come candele romane
Svegliatemi quando è finita 3. Aaron West and The Roaring Twenties – Paying Bills at the End of the World, traduzione
Pagare le bollette alla fine del mondo Agli uccellini non gliel’ha detto nessuno che il mondo sta finendo
Per cui loro continuano a cantare come se fosse primavera
Faccio due passi con Colin dopo cena
Ci smezziamo una Coca e guardiamo il tramonto che fa la sua meraviglia
E la chiesa dietro l’angolo fa il servizio religioso sul prato
E fanno dei disegni sull’asfalto del marciapiede coi loro gessetti color pastello
Delle colombe e delle palme e un Gesù dei fumetti che muore sulla croce
Io dico “sarà in ritardo” e ci ridiamo un po’ sù Sto facendo di nuovo quel sogno in cui muoio
Quello in cui mi ammalo e non ce lo possiamo permettere
Son qua che vado in giro senza assicurazione sanitaria
E riusciamo a malapena a tenere le luci accese così com’è ora Metto in moto il pickup, gli ho messo nome Chelsea
Mi alzo ed esco prima del sole
Un pacchetto di paglie, caffè del distributore che sa di merda e non mi sveglia neanche
E un tizio che conosco dalla high school mi ha trovato un lavoro qui con suo papà
Per cui adesso installo basculanti dei garage sulla riva sud finché dura
E ho la pelle che sembra un campo minato: le zanzare mi hanno conciato per le feste
Ma sono felice del lavoro, ed è lì che ho visto Sam “Pensavo avessi levato le tende alla high school
Incredibile che sei tornata”
E tu mi fai “prendiamoci qualcosa da bere prima o poi che ti racconto tutto quanto”
E io “mi pagano il venerdì, ci becchiamo da Jack” Sto facendo di nuovo quel sogno in cui muoio
Quello in cui mi ammalo e non ce lo possiamo permettere
Son qua che vado in giro senza assicurazione sanitaria
E riusciamo a malapena a tenere le luci accese così com’è ora Sto facendo di nuovo quel sogno in cui muoio
Quello in cui mi ammalo e non ce lo possiamo permettere 4. Aaron West & The Roaring Twenties – Monongahela Park, traduzione
Monongahela Park È passato troppo tempo, cazzo
Non ti vedevo da quando eravamo ragazzini
E sono salito su un treno merci per venire a trovarti a Pitt
E tu ridi fortissimo
Mi appoggi una mano sul ginocchio
Io sorseggio un’acqua tonica perché sto cercando di non bere E mi torna alla mente il ricordo di noi due – Monongahela Park
E la bottiglia di scotch del discount che ci siamo smezzati mentre il cielo diventava buio E ti do uno strappo a casa, si sta facendo tardi
Tu sorridi e mi chiedi se non potremmo restare qua
Ti porto a casa, sei di strada
Guardiamo la notte che comincia il suo lento declino
Ti do uno strappo a casa, si sta facendo tardi Dalla tua sigaretta viene giù la cenere accesa
E tu dici che vuoi sentire la band
E mi chiedi se è dura per me cantare ancora canzoni su Dianne
E io alzo un po’ le spalle
Voglio dire, non è che dipende da me
Ti passo un accendino e dico “Dolly canta ancora canzoni su Jolene” E mi torna alla mente il ricordo di noi due – Monongahela Park
Dove fumiamo una sigaretta dopo l’altra al crepuscolo
I nostri cuori adolescenti danneggiati Ti do uno strappo a casa, si sta facendo tardi
Tu dici che è da un anno che non ti senti a posto
Ti porto a casa, sei di strada
Tu mi vieni vicino e io giro la faccia dall’altra parte
Ti do uno strappo a casa, si sta facendo tardi Il mio cuore è una bomba piena di chiodi
L’ho fatto apposta per non far più avvicinare nessuno
Cerco di restare calmo
Ma tu sbatti la portiera e io sono già qui che tremo
E mi accascio per strada
Ho visto lo sguardo che avevi, so che cosa significa Ti do uno strappo a casa, si sta facendo tardi
Tu mi sei venuta vicino e io ho girato la faccia dall’altra parte 5. Aaron West & The Roaring Twenties – Alone at St. Luke’s, traduzione
Da solo al St. Luke’s La scritta sul muro dice “fuck the Tories”
Fuori da un takeaway, mangiamo per strada
E il neon della vetrina illumina le ombre sulle macchine sulle note di una canzone pop che hanno messo in loop Gli uccelli marini cantano allo stesso modo qui
Cosa mi aspettavo?
Quella canzone continua a suonarmi in testa Sputiamo insulti, scavalchiamo recinzioni
Ci consumiamo come veri romantici
Attacchiamo risse, che cazzo di incoscienti
Stiamo pensando: finché siamo ancora qua, tanto vale che si beva Il motel dove alloggiamo è quasi tutto vuoto
Frego le caramelle e del vino dalla BP
Ed entro dalla finestra quando il receptionist è distratto
Stiamo uno sopra l’altro, si va al risparmio Ma c’è merda di topo sul tappeto
Cosa mi aspettavo?
Rido e rovescio il vino e macchio il letto Sputiamo insulti, scavalchiamo recinzioni
Ci consumiamo come veri romantici
Attacchiamo risse, che cazzo di incoscienti
Stiamo pensando: finché siamo ancora qua, tanto vale che si beva E si sono ammalati tutti quanti
Crudele e improvviso: io sono l’unico risparmiato
Mando un bacio d’addio e vado avanti mentre nell’aria aleggia il lutto
Ha fatto un male cane lasciarli qua
Ha fatto un male cane lasciarli qua La scritta sul muro dice che abbiamo toccato il fondo
E c’è un silenzio che penso di sentirmi i battiti
E il concerto è in una chiesa abbandonata a Glasgow
E l’ironia della sorte è abbastanza azzeccata Fa freddo, sono bagnato e mi sento solo
Cosa mi aspettavo?
La luce della vetrata mi ha tirato un pugno nel petto Sputo insulti, scavalco recinzioni
Mi consumo come veri romantici
Attacco risse, che cazzo di incosciente
Sto pensando: finché sono ancora qua, tanto vale continuare a bere 6. Aaron West & The Roaring Twenties – Whiplash, traduzione
Colpo di frusta Come una pistola dentro una Bibbia, è un segreto che mi tengo per me
Eravamo profeti sui fianchi delle colline la scorsa settimana a Londra
Adesso son qui in macchina che vado in negozio
Scompare come un sogno
E mi sono rotto la mano buona versando il calcestruzzo qua fuori Non faccio che perdere
Sembra come un colpo di frusta sull’asfalto
Quando torno è come un colpo di frusta Come un cane in una vasca da bagno, mi nascondo dal temporale
L’etichetta è sparita
Le mie chiamate vengono tutte ignorate
Mi dirigo al baretto
E quando entro Sam se ne va
Gli apostoli fedeli mi si fanno vicini quando parlo Vorrei che fossi tu
Sembra come un colpo di frusta sull’asfalto
Quando torno è come un colpo di frusta 7. Aaron West & The Roaring Twenties – Spitting in the Wind, traduzione
Sputare controvento Non è mai piovuto a LA per l’intero anno che ci ho vissuto
Ma oggi è tutto il giorno che continua a piovere
E Rosa era in ritardo, è entrata di soppiatto dalla porta laterale
E mi ha abbracciato così forte che ho pensato mi si spaccassero le costole Sì, ho bevuto un po’ per rilassare i nervi
Rosa se n’è accorta, son qua che biascico le parole
Sembra di nuovo preoccupata per me Sputo controvento, sputo controvento Mi guardo la mano quando mi viene un crampo durante Grapefruit
Mi diventa rigida quando fuori fa freddo, mi ha tradito di nuovo
E mi hanno tolto le viti al Samaritan il mese scorso
Una vita intera di sfortuna
Da allora non è più come prima E vedo i capi illuminati dalle luci alogene
Che rovesciano i cocktail e parlano sopra al concerto
E sento la tempesta sotto la pelle Sputo controvento, sputo controvento
Sputo controvento, sputo controvento Creare i ponti un cazzo, io li taglio
Ci vediamo in acqua
Do dei truffatori a quelli dell’etichetta e insulto Eric
È un disastro, cazzo
E l’intera band è incazzata
Mi lasciano annegare
Li ho condotti al macello Creare i ponti un cazzo, io li taglio
Ci vediamo in acqua
Rosa se la sarà filata, non si vede da nessuna parte
Il locale è sempre più buio
La mia voce suona una merda
Me la sto sputtanando
Ci vediamo in acqua
Ci vediamo in acqua
Ci vediamo in acqua
Ci vediamo in acqua
Ci vediamo in acqua 8. Aaron West & The Roaring Twenties – I’m an Albatross, traduzione
Sono un peso Quando esco piove ancora
Entro nel bar di fianco e spero che qualcuno mi riconosca
E si offra di comprarmi qualcosa di forte da bere
Sono un peso, già, non si offre nessuno
Barcollo fino all’area del fast food Ubriaco e debole
Ordino da mangiare e mi addormento
E il cuoco mi sveglia e mi dice di andarmene via Catherine telefona tre giorni dopo
E dice “sono ancora incazzata nera con te
Ma ho bisogno di sapere che stai bene
E tu papà lo dipingi come un santo
E lo sai che anch’io gli volevo bene
Ma si è ucciso a forza di bere proprio allo stesso modo Non intendo che succeda due volte
No, adesso basta
È ora di darti una bella sistemata” È passato un decennio da quando ho pensato di annegarmi in mare
Quando tutte le persone nella mia vita erano morte o mi avevano lasciato
Dovrei sentirmi fortunato ora che qualcuno pensa che merito di essere salvato
Ho comprato un volo per tornare a casa dal John Wayne
Potresti venirmi a prendere, per favore? Southern State Parkway
E non parla nessuno per l’intero tragitto verso casa
Colin non gira nemmeno la testa dalla mia parte
Tutti i miei pensieri vanno ancora al Jim Beam nascosto nel giubbotto
Le bottiglie che ho rubato sull’aereo Sangue e saliva
Svicolo, mento in proposito
Ammetto che devo smettere 9. Aaron West & The Roaring Twenties – Runnin’ Out of Excuses, traduzione
Finire le scuse Sotto una tempesta di neve ho guardato i Bills che perdevano ai playoff dalla sala comune la prima sera che mi sono ricoverato qua dentro
L’ennesima ripetizione di un’infanzia perduta
Pensavo fosse il nostro anno, mi sa che lo penso ogni volta
Sono un estraneo nel mio corpo
Ma ti ho deluso a LA
Se c’è un modo per mandare tutto a puttane io lo trovo
Sono abbattuto, non posso andare avanti così Mi sono ricoverato una domenica
Mi hanno tolto le sneaker e il telefono
E il mio compagno di stanza mi ha beccato che guardavo fuori dalla nostra finestra al secondo piano
Mi fa “non serve a niente saltare giù, ragazzo mio
A meno che non cerchi di spaccarti qualche osso” Mi fa che si chiama Bobby
È al suo terzo giro in ‘sto posto
Pensavo che le file di pillole ci fossero solo nei film
Pensavo che i nervi non avrebbero retto
Lui mi fa “tieni duro e aspetta la pausa sigaretta
Vedrai che ti aiuta coi tremori
Sembra un inferno all’inizio
Ma ora di mercoledì va tutto bene” Sto scrivendo una canzone d’amore
La canto alle pareti
Sto recuperando la voce
E riparo i nuovi difetti con resina e sale marino
Riempio le vecchie crepe ‘Sto posto puzza di ospedale
Ho degli incontri due volte al giorno
Ho scritto delle lettere a mio padre
Ho cercato di liberarmi dal dolore
Faccio quasi tutto quello che mi dicono
Resto in silenzio quando pregano Per cui quando passo davanti alla finestra dico all’ombra sulla parete
“Che cazzo di miracolo cosmico che è esistere”
Però io non ho mai chiesto di venire al mondo
Per cui me ne vado quando voglio
E ho ancora un po’ di roba da fare
Per cui rimango finché non la finisco Sto scrivendo una canzone d’amore
La canto alle pareti
Sto recuperando la voce
E riparo i nuovi difetti con resina e sale marino
Riempio le vecchie crepe Ti ho deluso a LA
Se c’è un modo per mandare tutto a puttane io lo trovo
Sto riemergendo, adesso vedo di raddrizzare le cose 10. Aaron West & The Roaring Twenties – In Lieu of Flowers, traduzione
Al posto dei fiori La pioggia sul tetto della tua macchina parcheggiata
Sam, avevo una paura fottuta
Mi sono morso la ferita sulla lingua e ho confessato tutto sul vialetto di casa tua
Ed è così tanto tempo che mi sento svuotato che immaginavo che sarei rimasto sempre così
Nessuno mi vede senza vestiti da quasi dieci anni Mi hai detto “Tieni duro, la ferita si rimarginerà
E quando sarà passata scriverò sul cemento fresco
‘Al posto dei fiori scrollati di dosso la terra
Io sono con te fino alla fine amara’” Ho chiamato un locale in paese, ho fatto un accordo per tre concerti
Ma se mi diceste di andare a farmi fottere lo capirei
Eric ha detto che avrebbe preso un aereo se riuscivo a darmi una ripulita
Non posso perdervi di nuovo, ragazzi
Giuro che sistemo tutto quanto Mi hai detto “Tieni duro, la ferita si rimarginerà
E quando sarà passata scriverò sul cemento fresco
‘Al posto dei fiori scrollati di dosso la terra
Io sono con te fino alla fine amara’”
 “Tieni duro, la ferita si rimarginerà
E quando sarà passata scriverò sul cemento fresco
‘Al posto dei fiori scrollati di dosso la terra
Io sono con te fino alla fine amara’” Il ventilatore canta alla tua finestra
Tu continui a distogliere lo sguardo
Ti ho comprato un bloc notes e una felpa
So di essermi perso il tuo compleanno
E stavolta “scusa” non funziona
Quello che posso darti è un po’ di spazio
Ma il prossimo anno è un anno bisestile
Per cui c’è tempo quando sarai pronto, se sarai pronto Mi hai detto “Tieni duro, la ferita si rimarginerà
E quando sarà passata scriverò sul cemento fresco
‘Al posto dei fiori scrollati di dosso la terra
Io sono con te fino alla fine amara’”
“Tieni duro, la ferita si rimarginerà
E quando sarà passata scriverò sul cemento fresco
‘Al posto dei fiori scrollati di dosso la terra
Io sono con te fino alla fine amara’”
“Tieni duro, la ferita si rimarginerà
E quando sarà passata scriverò sul cemento fresco
‘Al posto dei fiori scrollati di dosso la terra
Io sono con te fino alla fine amara’” 11. Aaron West & The Roaring Twenties – Dead Leaves, traduzione
Foglie secche C’è un telefono scollegato sul bancone accanto al lavello
E un messaggio che hai scarabocchiato su un blocchetto con l’inchiostro blu
L’anno scorso ho provato a chiamare quel numero ma non suonava
E allora lo tocco per portarmi fortuna quando esco E prendo un treno per andare in città
Mi sembra di rivivere la mia vita al contrario
E a un certo punto tra il rumore di fondo la sento borbottare un incantesimo satanico
La mia chitarra e dei vestiti per il weekend
E faccio ciao con la mano quando passiamo per Brooklyn La terra comincia ad aprirsi in una voragine
Ci inghiotte tutti interi quando arriviamo al fiume
E io chiudo gli occhi
Mi si cominciano a tappare le orecchie andando sott’acqua
Afferro il sedile del treno, respirando profondamente
Gliela farò credere a tutti E prendo la B lungo la Quarta Strada, sono entrato nell’autunno dalle scale dell’MTA
E sono passato di fianco alla fontana qui in Father Demo Square
E le foglie secche grattano il cemento dietro di me
Uno penserebbe che ormai abbia imparato a smettere di girarmi Ma stavolta sei tu
Cammini da sola e spingi un passeggino
La luce di novembre aleggia bassa in cielo e si riflette sull’acqua
Il bagliore dorato mi nasconde
Potrei essere chiunque
E resto paralizzato per strada Perché stavolta sei tu, ah, stavolta sei tu
Ma stavolta sei tu, ah, stavolta sei tu In fondo all’isolato, quando torno in me, vedo il nostro nome sull’insegna
E sorrido, perché ti amo, e so che hai trovato quello di cui hai bisogno
E il futuro è una domanda retorica
Per cui apro la porta ed entro
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vandaliatraveler · 5 months ago
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Earlier today at Lindy Point in the Blackwater River Canyon near Davis, West Virginia. The morning was blustery with the tattered remains of storm clouds racing across a vibrant blue sky. For about fifteen minutes, I had this place all to myself. I wanted to sit on that ledge all day and be mesmerized by the clouds traversing the canyon and distant mountains. Then the tourists arrived with their kids and I had to get on with my day.
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jahtheexplorer · 1 year ago
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GOALS
Since I was a little girl I always wanted to visit El Yunque. El Yunque is a tropical forest located in Puerto Rico. You can find many species like the Puerto Rican parrot, el coquí, and even pieces of our history. I never had the chance to visit El Yunque and I don't live anymore in my Isla del encanto, but one day I am coming back to discover all the things I wasn't able before.
But El Yunque was the inspiration for this goal of being in a forest. And I did what I do with all my goals, accomplish them. I took this photo in the Blackwater Falls State Park in West Virginia. Near the Monongahela National Forest. A perfect spot for those who like remote places. My emotions took over me, realizing it was the first time I was in a forest. While I was driving, I could see baby deers what reminded me of the bambi movie.
After five hours of driving, I wasn't tired enough to start hiking this amazing place. It was also, my first experience camping and my first waterfall photo in slow speed. This photo represents many first things done in that day.
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rabbitcruiser · 2 years ago
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Warmer-than-normal temperatures rapidly melt snow and ice on the upper Allegheny and Monongahela rivers, leading to a major flood in Pittsburgh on March 16, 1936.
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julieschulerart · 2 years ago
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Pittsburgh. Instant Printable art. https://www.etsy.com/listing/1360665230
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bek-a-la · 3 months ago
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newtownpentacle · 1 year ago
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From West End Overlook
Monday – photo by Mitch Waxman One has mentioned, and offered views from, Pittsburgh’s West End Overlook Park in the past. This spot is about a 15 minute long and quite easily executed drive from HQ in the nearby Borough of Dormont, and the overlook provides commanding views of the city center. You’re actually executing about a half mile of change in altitude while driving through three and…
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coyotydave · 2 years ago
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Pittsburgh Skyline
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Pittsburgh Skyline by Coyoty Via Flickr: In Pittsburgh, PA.
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ducknewtonscoolhat · 1 year ago
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On this day I present
Every single time Duck Newton is horrible at lying !
Episode 7
Duck: Yeah, it’s a nickname. Listen, y’all got a van handy, why don’t you hop in and get on trucking. Don’t forget to— don’t worry ‘bout your clothes. We’ll drive them up seperate.
Swimmer: Why can’t we take our clothes?
Duck: [freezing up] You need to— you need— uh. Here, I’ll get them. Y’all start loading in the van and I’ll bring your clothes out to ya’s. Just another one of the many services we offer from the Forestry Service.
Episode 10
Pigeon: Well, I know how to do it, I just wanna know why.
Duck: Perfect. Perfect. Why? It's for firefighter training? Yeah, it's for firefighter training. It's been a little while since I last told someone that, so I had some time to forget it. But it's for firefighting training, cuz we can't get enough water pressure to fight the fires, forest fires.
Pigeon: Out in Monongahela?
Duck: Yeeeeeeep.
Pigeon: Duck, that's on the opposite side of town. I can find other places that I can get you some more water pressure instead of pumping it out of the water park almost a mile away.
Duck: Yeah, but the water park is definitely gonna be closed. If you can tell me somewhere where you can guarantee that they're not gonna need that amount of water that's using that amount, I'd love to hear about it. Cus, off the top of my head, I can't improvise anything.
Pigeon: There's a reservoir right next to Monongahela.
Duck: The reservoir is a source of water but it's not gonna give other— fuck, listen Pigeon, here's the thing. I... love... to… practice fishing. But... the running water... frightens me, it's called hydrophobia. And I would love to practice my cast in a real water environment where I can get in a large body where I can guarantee that running water won't be a factor. And I would just love to practice my cast in a guaranteed still body. But here's the other thing, sometimes if you do it in a lake, that's what you're thinking, a fish will bite it and normally that's ideal, but I'm just trying to practice casting. It's like, when you don't want to catch, that's when they're biting, y’know what I mean? So I need a still body of water that I can guarantee won't move to practice my fishing casting.
Episode 13
Duck: I should’ve put some time into it, honestly, but I uh… I was real busy with family over the holidays, so I didn’t make much—
Mama: You literally just said you didn’t have any family in town over the holidays.
Duck: God dammit. Dammit!
Mama: I mean, it’s fine if you couldn’t dig anything up, but you don’t gotta lie to old Mama, you know?
Duck: Dammit! Dammit, Duck!
Mama: You don’t have to beat yourself up about it, Duck, I mean po—
Duck: Fuck!
Episode 14
EMT: Do you know what happened to him?
Duck: Oh boy…um…do you want the truth or a more convincing lie? Um, nah so, okay, right… so the Pizza Hut sign started to fall, ‘cause of the weather, and he ran up there on… a fire escape… and tried to push it? …With a bat? Damn it. Nah, he just pushed it, and it fell, but then he fell ‘cause he got shocked. I bet… mmm…I didn’t see. I was in-Ah, shit! Alright, hey fol-hey guys, rewind. I-hey guys, rewind a second. Ah fuck! I was inside, I didn’t see. Anything! I don’t know… this man. I do know this man. His name-Fuck!  Alright, I Ned, hi, here's-hmmm. Alright, so this man’s name is Ned, and he’s a friend of mine, and I don’t know what the hell happened to him, but you know this guy. He’s always getting into something. I don’t know, I was in the building, I almost got killed by a Pizza Hut sign. I might be in shock!
Episode 18
Duck: Honestly… uh if I gotta tell you the truth, Juno, I’m— I was trying to get into character. I’ve been—
Juno: You’re going undercover with these teens?
Duck: —I’m going undercover. I got a undercover teenage identity. It’s— it’s Frick Richums and when I assume the identity of Frick Richums, I’m trying to get undercover, with the Hornets [hisses] so I can find their illegal grow thing. [grunts]
Juno: You are a truly miserable liar, Duck Newton.
Duck: Goddamnit! I put on such a good— damnit!
Juno: Hey, when you’re finished with the… with those, those nails. Would you mind taking them back to the station? I need to sort of keep going around the perimeter see if I can find something to, you know, maybe help with your investigation to take down those— those drug kingpins, the Hornets.
Duck: Yeah, Juno, about that. I— I was kidding about that, of course. I was just having some fun. But I did… I did hear some of them talking on...... Facebook about you and how they were gonna target you. Like they need to get you out of the way. And it kinda freaked me out a little bit. Can you think of any reason anybody would wanna get you… outta the way? Or— or be targeting you? Like… for this?
Episode 21
(Deputy Dewey is asking for alibis)
Duck: Me— Me— Me too.
Deputy Dewey: You too what? You were
Duck: Yup.
Deputy Dewey: Alright…
Duck: Me too. I was— Yup, I— Yup, me too, for both. Yup, me too. Mmm…
Aubrey: Duck, are you okay? You look like you need to use the bathroom.
Duck: Nope. Yeah, I do. Yup. Uh, Burritos, alright… Bye.
Episode 22 Featuring Ned and Aubrey also being bad at lying
Morgue Technician: Can I help y'all with something?
Duck: Well, we would like to see the bodies of--
Aubrey: My brother!
Duck: My dad.
Ned: My son.
Duck: His brother. Her-- His-- His son, her brother, my dad.
Aubrey: Not related. There's two of 'em.
Ned: But you have to figure out which two.
Duck: We need to see a body for a dare. I'm sorry about all the lies from before but we need to see a body for a dare.
Aubrey: I was dared to look at the body of my brother.
Ned: And my son.
Aubrey: I was dared to look at the body of his son. Who is also my brother. Because he is my father.
Episode 32
Duck: Um… yup. It‘s… Harpo. Uh, all… [imitating crackling noise] Y‘all hearing this? [imitating crackling] The… radio break up. Radio break up. Mrrr.
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aryburn-trains · 4 months ago
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B&O GP9 6605 with a Monongahela Valley Commuter Train 103 that morning and 104 that evening shown midday at Pittsburgh, PA on October 18, 1978
RuleG on Train Orders commented:
"The commuter rail service ran until April 1989 and all tracks were removed by the early 1990s. The rail right of way from the station area to Laughlin Junction (just under 3 miles towards the east) is now the Eliza Furnace Rail Trail. Unlike many other rail trails, no hardware (such as signal structures) remains. The area shown in the photo is currently occupied by a parking garage."
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espressonist · 7 months ago
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If you can’t handle me at my Monongahela Park, you don’t deserve me at my In Lieu of Flowers.
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mothbart · 7 months ago
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12 days of kolowv: day 6
my baby @theapocryphaofantares's birthday is in six days, and because i love him with all my heart he gets a small microfic every day until he gets his big present on his actual birthday.
thank you to @ninety-two-bees for helpin' me with a prompt. microfic is based off of monongahela park by aaron west and the roaring twenties
prompt: rockstar | past bartylus & past rosekiller | words: 2,036 | warnings: past alcoholism, lots of self deprecation, angst
Regulus Black was the last person that Barty expected to see when he came home from tour.
He’d only been home for a week, and his schedule was busy at first, trying to spend time with as many people as he could before he had to hit the road again the week after. After day four, he had run out of things to do and he was getting antsy. It wasn’t until an old friend from high school had asked Barty if he’d be down to help his dad install some garage doors since his partner had the flu, so he agreed. He didn’t know how to fucking install garage doors, but it was something and he needed to use his hands. Barty was in the middle of installing a garage door when he heard the familiar voice behind him. When he turned around, he felt his breath get caught in his throat when they locked eyes.
“What are you doing here?” Barty asked, a smile breaking out on his face. “Shit—I thought you skipped town after high school graduation.”
“I did,” Regulus replied sheepishly. “It’s weird—you know, being back and everything.”
“I’d love to catch up with you,” Barty said, standing up straighter. He brushed the dirt off of his jeans and he wanted to pinch himself to make sure that this wasn’t just a dream. “What are you doing Friday?”
“Nothing, as far as I’m aware,” Regulus answered.
“Meet me down at Maggie’s?”
“Of course,” Regulus said, nodding his head. “I look forward to it.”
And before Barty knew it, it was Friday and he was standing in front of his mirror, making sure that his outfit was somewhat decent. He grabbed his pack of smokes off the dresser and shoved them in his jacket pocket. He cursed under his breath when he walked outside and the cold breeze hit his face. The walk to Maggie’s wasn’t too bad, and luckily he was only less than ten minutes away.
When he walked inside, the dive bar was full of people and people recognized him quickly. While making his way up to the bar, people were clapping his back, welcoming him back home and calling him a celebrity when he’s anything but. He was able to find a spot at the corner of the counter that had two stools free, and after he ordered a tonic, he went over and took his seat.
He was shaking his leg, something he did when he’s feeling anxious and he couldn’t believe Regulus still made him feel this nervous. When the bartender handed him the small glass of tonic water, he took a small sip while wincing. It’s not the same—of course, he’d love to have a shot of gin in it but it is what it is.
He checked his watch a couple of times, and after the fifteen minute mark, he spotted Regulus walking inside, his cheeks pink from the cold weather and his hair a bit messy from the wind. He watched as Regulus scanned the bar, and when they made eye contact, Regulus was quick to maneuver around the crowd to get close to Barty.
“Sorry,” he said. “I had to help Sirius with a few things before and I wasn’t aware how long it would take.”
“No worries,” Barty replied. “Drink?”
They spent an hour talking—Barty admitting to Regulus that he had tried seeing him a couple of times when they would have shows where Regulus lived. Regulus laughed at him, shaking his head.
“New York is a bit big for you to just come and find me,” Regulus said.
“I thought you’d at least come to a show.”
"I'm sorry I didn't make more of an effort to."
They spent time talking about Regulus and what he’d been up to—Barty learned that he’d been working at an art museum, just like how Regulus always talked about doing when they were growing up. He talked about how Sirius needed him to come home after a health scare—something that he was pretty vague about. Barty didn’t want to push, he figured Regulus would tell him whenever he was ready to discuss it more. Regulus had a couple of drinks already while Barty was still sipping on his first tonic water.
“What are you drinking?” Regulus finally asked him, pointing towards his drink. “It must not be good if you’re still sipping on it.”
“Tonic water,” Barty replied, slightly pushing the glass away.
“Just plain tonic water?”
“I’m not—uh, I’m not trying to drink,” Barty said, scratching the back of his neck. Regulus didn’t ask any questions, instead, he gave Barty a small nod as if he knew exactly why. Barty looked at his watch and saw that it was getting late, and he looked over at Regulus who had a small smile on his face, and slowly tapped his fingers on the counter along to the beat of the music playing in the bar. “Are you—”
“Do you want to go to the park?” Regulus asked, cutting him off.
“Orchard Park?”
“The one and only,” Regulus replied. “I could use a cigarette.”
Barty looked at the glass of tonic water and downed it. He let out a small grunt as he put the glass back on the counter and pulled out his wallet. Pulling out a twenty dollar bill, he slid it across the bar and waited for Regulus to finish his own drink before walking out into the autumn breeze.
They walked past a few buildings before seeing the small, wooden sign that read the park’s name and they walked along the pavement. The sound of dead leaves scraping under their feet made up for the lack of conversation, and Barty stuck his hands in his pocket to get some warmth. Regulus didn’t even seem phased by the frigid weather, it looked like he almost thrived in it. They walked until they saw the first picnic table and Regulus cut through the grass to make his way over to it. He sat on the tabletop and had his eyes on Barty while he followed suit. The two of them sat close together, their arms brushing while Barty pulled out the pack of cigarettes from his pocket.
“Can I have one, too?” Regulus asked. Barty nodded his head, putting a cigarette between his lips and handing the other boy one as well. They take their time lighting up, the wind making it a little harder to light the cigarettes. It was fumbling hands trying to block the wind and laughter and smoke filling their lungs.
Barty can’t help but flash back to when they were teenagers, sneaking out of their houses to meet up at Orchard Park. They’d sit at this exact table and chain smoke while they’d watch the sunset and gaze at the stars. Some weekends, Regulus would sneak a bottle of vodka and they’d share it, passing the bottle back and forth until they were too drunk to move. They’d lay on top of the table, fingers intertwined as they talked about life and where they saw themselves in ten years.
Orchard Park played a huge part in their damaged teenage years. This was the place where they shared their first kiss, where they confessed their feelings, and where they both told each other their deepest, darkest secrets that only they and Orchard Park knew about. This was the same place where they told each other “I love you” and the same place where they told each other they had to end. It wasn’t long after that Regulus left—and Barty always blamed himself for it. Regulus was his first love and the first person to remind him that he was worth something.
“So,” Barty said.
“So,” Regulus repeats. “A band, huh? You're basically a rockstar.”
“You shocked?”
“No,” Regulus said, exhaling, trying to blow the smoke away from Barty. “Not at all.”
“I didn’t think we’d get as big as we did, but here we are,” Barty said, shrugging.
“I’d like to hear the band live soon,” Regulus said, flicking ash off his smoke. “Is it still hard to sing about Evan?”
And Barty paused, his eyes locked on the burning embers of his cigarette and he clicked his tongue. He hadn’t had someone ask him that in a long time. Evan, his ex-boyfriend from years ago, was a sore subject, one that the only way Barty could talk about the break up was writing songs about it. They’d been together for years with a promise of a marriage that never happened, and before Barty could do anything, Evan was long gone.
“Sometimes.”
Evan leaving with no intentions of ever coming back was just another reason why Barty kept himself closed off. He had been so torn up about Evan that he picked up drinking—something that has been an on and off again battle and for right now, Barty is doing well. He hadn’t had a drink in months—the thought of Evan still lingers but it’s not painful enough to where he feels the need to drink the image of him away. The only thing is that it created Barty into a hollow of a human being—here, but not really here. The wanting of intimacy hadn’t crossed his mind since Evan left, and it was mostly due to thoughts that consumed him:
If I can’t make Evan love me, I can’t make anyone love me.
If I can’t make Evan want me, I can’t make anyone want me.
No one will want me, all I do is find ways to fuck things up and that’s all I really am—a fuck up.
I don’t deserve this. I don’t deserve Evan. I don’t deserve anything.
And so when he felt Regulus rest his hand on his knee, Barty tried to keep his composure. The anxiety smacked him in the face and it was rushing through his veins and he couldn’t fucking breathe but instead of saying something, he took another drag.
“Remember when we had our first kiss here?” Regulus asked, his voice soft and quiet. It took him away from listening to the loud crickets, the only sound that had been anchoring him from not completely losing it in front of Regulus.
“I don’t think I could ever forget,” Barty replied, looking at Regulus.
He knew—he could see the look on Regulus’ face and he’s not fucking stupid. He knew exactly what Regulus was thinking—the hand on his knee gave it away and the look on his face confirmed it. Regulus wanted something that Barty couldn’t give him—he didn’t think that he could ever give Regulus what he wanted. The hollowness was still embedded into him and the reminders of loneliness were etched into his bones and he didn’t think that anyone would be able to erase those feelings—not the person who Barty gave his heart to before he took off with it, shattering it along the way and not even the person who showed Barty how to love.
The person who taught him what it meant to be something, the person who was sitting next to him, the one who was leaning in and eyes fluttering closed and Barty—stupid, worthless, disappointing Barty—turned his face away.
He wasn’t sure when Regulus left. It must have been a couple of minutes after Barty rejected him. He was too caught up in the guilt eating away at him to feel the table shift under his body when Regulus got up and walked away. No words were said, but Regulus didn’t have to say anything to him because Barty got the message loud and clear.
Barty fucked up.
But for the past ten years, that’s all he ever knew how to be.
A fuck up.
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vandaliatraveler · 3 months ago
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Photos from a stopover at Prickett's Fort State Park after visiting Blake's grandmother. You can search my tumblr for prior posts about the history of the fort and the Job Prickett homestead or read about it here. Broadleaf arrowhead (Sagittaria latifolia) is now blooming along the river and butternuts have started dropping, meaning the end of summer is not far off. Butternut (Juglans cinerea) is similar in appearance and closely related to black walnut, but has oval-oblong fruits rather than round ones.
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radiators-and-handcuffs · 7 months ago
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My heart's a nail bomb
I built it so no one could ever get close again
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julieschulerart · 4 months ago
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