#Marco Vichi libri
Explore tagged Tumblr posts
Text
"Meglio di Niente" di Marco Vichi. Un nuovo capitolo delle indagini del Commissario Bordelli, tra nostalgia e mistero. Recensione di Alessandria today
Marco Vichi torna a sorprendere i suoi lettori con Meglio di Niente, un altro appassionante caso per il Commissario Bordelli
Marco Vichi torna a sorprendere i suoi lettori con Meglio di Niente, un altro appassionante caso per il Commissario Bordelli. Con il suo stile inconfondibile, Vichi intreccia un’indagine coinvolgente con riflessioni profonde sulla vita e sull’umanità, ambientando il tutto in una Firenze che sembra respirare insieme ai personaggi. La tramaIl Commissario Bordelli si trova ad affrontare un caso…
#Investigazioni#Alessandria today#autori italiani#Commissario Bordelli#Firenze anni &039;60#Firenze letteraria#Firenze nei libri#gialli appassionanti#Giallo Italiano#Google News#indagini misteriose#introspezione#italianewsmedia.com#LETTERATURA CONTEMPORANEA#letteratura italiana#letture avvolgenti#Letture consigliate#letture imperdibili#Marco Vichi#Marco Vichi autore#Marco Vichi libri#Meglio di Niente#narrativa contemporanea#narrativa di introspezione#narrativa di qualità.#narrativa emozionante#narrativa italiana#narrativa noir#Narrativa storica#noir italiano
0 notes
Text
IL 27 E 28 APRILE AL REAL COLLEGIO LA TERZA EDIZIONE DEL FESTIVAL LUCCA CITTÀ DI CARTA. TRA GLI OSPITI MARCELLO FOIS, SARA RATTARO, CECILIA DAZZI E PAOLO ERCOLANI. Oltre 80 stand, 70 eventi, laboratori, mostre, workshop e una speciale Banchina carica di libri
Dal mondo del giallo con gli scrittori Gian Andrea Cerone e Marco Vichi, alla grande narrativa con Marcello Fois e Sara Rattaro, dalla storia “a portata di giovani e social” con Matteo Rubboli alla filosofia moderna con il pensiero sempre originale di Paolo Ercolani, per approdare al cinema con Cecilia Dazzi, l’indimenticabile “ragazza del muretto”, ospite speciale di un convegno dedicato alla…
View On WordPress
0 notes
Text
UN CASO MALEDETTO Marco Vichi Recensioni Libri e news
https://www.unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it/un-caso-maledetto-marco-vichi/
0 notes
Text
Margherita Carloni, Lorenzo Degl’Innocenti, Giovanna M. Carli, Marco Vichi, Cristiana Cecconi ©giovannamcarli2018
Una bella scuola quella di Montagnana a Montespertoli (Firenze) e in generale belle le scuole Senza Zaino dove l’ambiente di apprendimento, anche se talvolta gli edifici sono “vecchi”, è curato nei minimi dettagli consentendo ad alunne ed alunni di stare a proprio agio mentre si confrontano con i propri pari e con gli insegnanti. L’edificio di Montagnana, però, è diverso fin dal primo approccio perché pensato come scuola Senza Zaino e come scuola del Noi fin dalla prima pietra con tutti gli accorgimenti di risparmio energetico e bioedilizia, perché anche l’ambiente educativo “educa”.
Marco Vichi e Lorenzo Degl’Innocenti, protagonisti, alla scuola secondaria di primo grado “Renato Fucini” di un progetto pilota, referente la docente Cristiana Cecconi, dal titolo “Scrittura e Lettura”, hanno concluso i dodici incontri da novembre a maggio, un modo per apprezzare la composizione di racconti e usare la voce quando si legge per sé e per gli altri, sono stati invitati da Margherita Carloni, dirigente dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” a sperimentare un giorno Senza Zaino proprio a Montagnana.
Per prima cosa hanno apprezzato il paesaggio straordinario in cui la scuola è collocata, poi il “ristorante”, una mensa dove i cibi vengono cucinati lì per lì. Durante il pranzo Marco Vichi ha piacevolmente notato come le bambine e i bambini si muovessero a proprio agio all’interno della sala: ognuno con il proprio compito (chi serve, chi sparecchia).
Lunedì 21 maggio 2018, dalle ore 12, lo scrittore Marco Vichi e il regista Lorenzo Degl’Innocenti hanno poi visitato l’interno del plesso, sia la scuola d’infanzia “Gianni Rodari” che la scuola primaria “Rita Levi Montalcini”, accompagnati da una bambina e un bambino che hanno fatto loro da guida.
Marco Vichi, autore ideatore del celeberrimo commissario, si è poi svestito dei panni dello scrittore di gialli di successo, il suo ultimo romanzo “Nel più bel sogno. Un’avventura del commissario Bordelli”, sta riscuotendo grandi apprezzamenti, per calarsi nel mondo fanciullo, mostrando notevole empatia.
Sia Vichi che Degl’Innocenti hanno poi incontrato gli alunni delle classi quarte e le loro insegnanti. Hanno raccontato la loro storia. Il regista-attore Lorenzo Degl’Innocenti ha interpretato per gli studenti brani tratti dal libro “Il coraggio del cinghialino”, l’unico libro che lo scrittore fiorentino ha composto per i più piccoli e che vede gli animali protagonisti di una storia tenera e coinvolgente.
Gli ospiti, accompagnati dalla Dirigente Scolastica Margherita Carloni, dalla professoressa Cristiana Cecconi e da Giovanna M. Carli, critica d’arte, sono stati introdotti insieme alle insegnanti della scuola e dalle stesse bambine e bambini delle classi quarte nel mondo “Senza Zaino, per una Scuola-Comunità” e sono rimasti piacevolmente sorpresi dai numerosi dettagli quali l’attenzione al carico di libri, per questo ci sono cartelline che vengono consegnate a inizio ciclo scuola primaria, leggere e tutte uguali.
Gli spazi comuni, l’agorà, dove i bambini possono tenere piccole conferenze, leggere e confrontarsi, i tavoli, dove le studentesse e gli studenti lavorano a coppie, a gruppo a piccolo gruppo o individualmente, i mini laboratori, non c’è la cattedra!
Marco e Lorenzo hanno avuto modo di conoscere da vicino la didattica e l’ambiente di apprendimento, insieme ai valori fondanti del Senza Zaino e della Scuola del Noi: la Comunità, che si costruisce e si fortifica attraverso il lavoro di gruppo, collaborativo e cooperativo e l’aiuto reciproco; la Responsabilità: con la partecipazione attiva alle decisioni riguardanti le attività didattiche e la possibilità di scelta per permettere agli alunni di diventare i veri protagonisti del proprio apprendimento; l’Ospitalità, dove le aule, appunto, diventano ambienti accoglienti, ben organizzati, con materiali didattici strutturati.
I RITRATTI DI MARCO VICHI E DI LORENZO DEGL’INNOCENTI
DI GIANNI GARAMANTI, IDEATORE DEL MUNAR MUSEO DELLA NARRAZIONE
Marco Vichi, di mestiere scrittore di Gianni Garamanti, ideatore del MuNar (Museo della Narrazione)
Marco è nato a Firenze e scrive storie. Le scrive per dar vita ai suoi romanzi che sono stati tradotti in molte lingue nel mondo. Scrive storie per riviste e quotidiani, sotto forma di articoli, ma anche per antologie, che ha già arricchito con racconti noir con indice di alta tensione. Alcune sue storie sono approdate in radio Rai, all’interno di programmi specifici dedicati all’arte in carcere. Nel 2002 per la prima volta apparve il personaggio più carismatico delle opere del Vichi, quello in cui molti rivedono lo stesso scrittore fiorentino. Con il commissario Bordelli, nel corso degli anni Marco ha conquistato pubblico e critica, ottenendo molti riconoscimenti e premi come lo Scerbanenco, il Fedeli, il Camaiore, il Premio delle Arti Fiorentini nel Mondo per le Arti Letterarie, oltre che l’Azzeccagarbugli per il miglio romanzo poliziesco e il secondo posto al Premio Chiara. Per risolvere gli intricati casi in una Firenze degli anni sessanta, Bordelli spinge sempre le sue indagini molto in profondità, fino a entrare nell’animo dei sospettati e nel mondo che abitano. Così facendo l’autore svela gli anfratti psicologici più nascosti e, spesso, inaspettati dell’Uomo, in una maniera simile a quella che troviamo nelle letture preferite di Marco, in Dostoevskij, Sciascia o Dürrenmatt. I laboratori di scrittura, tenuti da Marco Vichi in diverse città italiane, sono sempre attesi da chi desidera non solo cimentarsi con la scrittura creativa, ma farne anche un mestiere, una professione declinabile nei settori più diversi della comunicazione. Promuovendo l’associazione Filo di Juta, attiva in Bangladesh per dare istruzione ai bambini più poveri, lo scrittore fiorentino devolve l’intero ricavo del libro di poesie “Respiri e sospiri”, che scrisse sua madre Paola Cannas. Perché, oggi, quelle poesie possano essere trasformate in bambini che sanno leggere e scrivere.
Lorenzo Degl’Innocenti, non solo attore… di Gianni Garamanti, ideatore del MuNar (Museo della Narrazione)
Lorenzo ha studiato recitazione a Firenze, sua città natale, a Bologna e Genova. In teatro ha lavorato a fianco di Giorgio Albertazzi, Arnoldo Foà, Franco di Francescantonio, Irene Papas, alla compagnia Fura dels Baus, e con Carla Fracci e Beppe Menegatti. Poliedrico e versatile è stato diretto da Massimo Buffetti e Gabriella Bartolomei per la realizzazione di melologhi (monologhi con la musica che accentua i momenti di maggiore tensione) e per delle splendide incisioni con orchestra. Con il cortometraggio “Lotta libera” (regia di Stefano Viali) ha vinto un David di Donatello, un Nastro d’Argento e ha partecipato al festival di Berlino. In campo cinematografico collabora con Luigi Lo Cascio e Andrea Papini, mentre in TV lo possiamo vedere in note serie televisive dirette da Vittorio Sindoni, Alexis Sweet, Cristian de Mattheis e Gianfranco Albano. Ha prestato la sua voce per radiodrammi di produzione RAI e ha realizzato audio book per varie case editrici. A oggi lavora come doppiatore per il cinema e la televisione. Larenzo però non è solo attivo in campo attoriale, ma è anche un ottimo registisa avendo messo in scena testi di Alessandro Benvenuti e Ugo Chiti. Conduce laboratori di scrittura creativa e di teatro in carcere. Lorenzo è anche “acting coach”, una figura professionale così poco utilizzata in Italia, che si confà alla sua naturale e alta dose di empatia quando assiste gli attori nello studio di un copione e nel loro impegno a entrare in parte.
Sia le foto che i testi sono soggetti alle leggi sul copyright, la privacy e la Carta di Treviso. Ne è pertanto vietata la riproduzione totale o parziale senza autorizzazione e permesso. Per info: [email protected]
Marco Vichi Senza Zaino Una bella scuola quella di Montagnana a Montespertoli (Firenze) e in generale belle le scuole Senza Zaino dove l'ambiente di apprendimento, anche se talvolta gli edifici sono "vecchi", è curato nei minimi dettagli consentendo ad alunne ed alunni di stare a proprio agio mentre si confrontano con i propri pari e con gli insegnanti.
0 notes
Text
Marco Vichi presenta il suo nuovo libro alla Casa del Popolo di Grassina
Appuntamento domenica 17 novembre alle 11.00 per scoprire insieme le ultime avventure del commissario Bordelli
Marco Vichi è uno degli autori italiani più celebrati degli ultimi anni. I suoi lettori ripolesi avranno l’occasione di incontrarlo e scoprire la sua più recente fatica letteraria – “L’anno dei misteri” – alla Casa del Popolo di Grassina la prossima domenica 17 novembre, nell’ambito della rassegna “Libri & giornali”. L’appuntamento è fissato per le ore 11.00 in piazza Umberto I.
Edito da Guanda,…
View On WordPress
0 notes
Text
Attenzione! La lettera di Julio Cortázar non è di Julio Cortázar. Ovvero: sull’arte sublime (e necessaria) dell’apocrifo. Rilanciamo con una silloge di poesie dello pseudo-Saint-John Perse
La lettera di Julio Cortázar ad Alejandra Pizarnik, scritta a Parigi nel 1973, un anno dopo il suicidio della poetessa, non è di Julio Cortázar ma di Luca Orlandini, è uno scintillante apocrifo.
*
Anche la lettera del 6 maggio scorso, di Thomas S. Eliot, al “Caro Nikolaj”, spedita da Londra, nel luglio del 1962, è un apocrifo di Luca Orlandini. Le strategie letterarie, però, sono differenti. Nel caso della lettera di Eliot, parecchi passaggi sono tratti realmente da pensieri di Eliot – letterali o desunti o riassunti. La lettera dello pseudo-Cortázar, invece, al di là della cornice, è tutta frutto del genio dell’autore. Entrambe le lettere – se n’è accorto qualche lettore – posseggono alcune ‘spie’, più o meno consapevoli, che ne svelano l’inautenticità. Già, ma… che cosa è ‘autentico’?
*
Un giorno meditai di scrivere un’antologia della poesia italiana affibbiando a ciascun poeta una poesia verosimile, ma assolutamente mia. Tra la generosità, l’omaggio e il vaniloquio narcisistico, ammetto, lo spazio è breve.
*
Luca Orlandini è lui: si è messo nei panni di Thomas S. Eliot e di Julio Cortázar
Un giorno, inviai a Luca Doninelli un racconto firmato Miloš Crnjanski. Amo lo scrittore serbo di cui Adelphi ha pubblicato il romanzo epico, Migrazioni. “Strepitoso racconto”, mi scrisse. Gli risposi che l’autore ero io. “Strepitoso lo stesso. Ma non tuo: è il guaio degli apocrifi”. Lampante.
*
Superficialmente, può apparire un gioco, un poco dada, un poco fuori tempo. Se quella lettera non fosse firmata Cortázar ma Orlandini avrebbe ricevuto lo stesso gradimento pubblico? Ovviamente no. Il nome, la griffe di grido, vince rispetto al contenuto. Anche in questo, giace una certa ovvietà: ciascuno, nel bene o nel male, è l’esito della sua storia, della sua fortuna.
*
Piuttosto, da tempo, nell’epoca dominata dallo svelare documenti ‘secretati’, mi sembra necessario giungere al segreto di una biografia e di una scrittura creando documenti apocrifi, sinistri, sinuosi.
*
Lo scritto apocrifo, in questo caso, è autenticato dall’autentico sforzo di penetrazione e di persuasione (cioè: di studio e di amore) perpetrato dall’autore che lo compie. Amo a tal punto quel tipo – Cortázar, ad esempio – da superarlo per eccesso di amore, da interpretarlo più che imitarlo.
*
Non è fake news qui perché non c’importano le news ma l’intimità di un uomo, fino a esasperarne, nel ring letterario, le intenzioni.
*
Il gesto d’amore è arcaico: nel canone biblico i libri affibbiati a Salomone o a Davide, vasti capitoli detti di Isaia, alcune lettere di San Paolo, non sono di quegli autori – ne ricordano l’autorevolezza.
*
Apocrifo, appunto. Mi nascondo dietro il nome di un altro per svelare il suo nascosto. Non è l’opera di chi si getta nella notte, ma di chi porta alla luce.
*
L’arte dell’apocrifo è una custodia letteraria gonfia di gioielli: chi non l’ha praticata non conosce il vero. Nell’apocrifo nuotava Borges, di apocrifi ha costellato la sua esistenza letteraria Marco Ercolani. D’altronde, un apocrifo è il recente documento romanzesco di Ferruccio Parazzoli relativo a Dostoevskij, Il grande peccatore, una fioriera di apocrifi è la Letteratura latina inesistente di Stefano Tonietto, su un doppio apocrifo (a partire dalla lunga lettera di Igor Stravinsky) si regge Madrigale senza suono di Andrea Tarabbia. Se è per questo, i discorsi di Pericle sono un apocrifo di Tucidide e quelli di Nerone una invenzione di Tacito e la storia di Magellano impalcata da Gianluca Barbera è una relazione inesistente agli atti della Storia.
*
Come si compete con la tracotanza della Storia? Minandola di apocrifi – in fondo, un omaggio di scriteriata gioia – che rimpiazzino l’ordalia quotidiana con lo scatto. Esiste una nuova letteratura italiana fondata sull’apocrifo, sulla stilettata che scompone i codici filologici del vero.
*
Credo che l’apocrifo sveli molto di più di un autore di cui si indossa il nome e il carisma di troppi documenti spuri, spauriti, speziati di stupidaggini. Della mia maschera, infatti, mostro la quintessenza, il mostro, la natura vorace e straordinaria, la semplifico nell’eccesso di gloria.
*
Tentai una letteratura fondata sull’apocrifo. Ho sigillato lettere nel nome di Benedetto XVI, di Boris Pasternak e di Marina Cvetaeva, ho prolungato la facoltà fantastica di Ingmar Bergman e quella di San Paolo e di Horacio Quiroga. Ogni volta, certo, è un discorso di presenza. Come si è presenti al presente, con quale spavalda umiltà ci si presenta a un’altra presenza? Per rilanciare, allego una silloge di poesie – con annessa biografia spiccia – che senza intimidazioni intestai a Saint-John Perse, che io sia maledetto! (d.b.)
***
Interrano le lanterne «perché i morti abbiano luce» dicono credendo alla vita e alla morte – che ancora esista qual cosa di oscuro. «I fiori sembrano fiamme» urlò vedendoli scavare «ed è infinito l’amore» pensò giustificandoli. Nell’opera erano scortati da teschi di tigre: se la preghiera non è pronunciata con onestà – è detto – i morti reclameranno la luce che incendia gli occhi dei vivi. In equilibrio sul recinto del balcone mentre Aleppo agonizza «la morte non interrompe i legami – li salda» questo sapeva.
*
Didascalica gli sembrava la civiltà «risorgere significa accollarsi la vita di un suicida» disse e ripetè che ripetiamo le vite dei morti, per questo i volti ci sembrano subacquei. Seppellì un uovo di ghiaccio e chiese che le cose potessero esistere una volta soltanto per poi estinguersi senza l’ostensione del ricordo.
*
Quando mi disse «Palmira è distrutta» dimenticai gli anni e la valanga dei volti decisi di amarti da sempre ma tu mi hai chiamato “l’avvolto” «ostruisci la crescita con i verbi» hai detto e mentre alcuni sconfiggevano tigri di bronzo e codici inclusi nella sabbia – penetranti fino alla foce delle unghie come se ogni cosa fosse davvero mortale ti sei deposta diventando lince – o certezza.
*
«Dio divora in silenzio – ha vergogna della sua fame». Poi fece ingoiare il fuoco alla bestia e mentre i denti diventarono lettere negli occhi luminosi nessuno vide i propri anni. Quando ti chiesi di scappare il cane fu raggiunto dalle lucertole – e lo soffocarono; ispirate le donne pattugliavano i viali con le lanterne impedendo i matrimoni «perché sia una primizia il pasto di Dio» dissero quando dileguandosi come se il fuoco fosse l’annuncio delle loro mani i cani di casa in casa assalirono le figlie. «L’abitudine all’incendio costrinse i popoli verso le paludi dove pullulavano angeli» disse. «Ma quando la fame diventerà pazienza��» mi hai bloccato, locuste scollinarono mettendo in fuga le colpe: “l’impotente” mi hai chiamato così. «Hai pensato di poter declinare destini con lingue di lupo eternate nell’argento hai pensato che amare fosse sufficiente».
Saint-John Perse
Saint-John Perse (Pointe-à-Pitre 1887 – Heyères 1975), il «poeta più alto e importante del Novecento» (Cesare Cavalleri), nel 1936, in qualità di Segretario di Stato degli Affari Esteri, fu l’unico politico europeo ad aver capito la pericolosità di Adolf Hitler e a schierarsi contro la Germania. Onorato con il Nobel per la letteratura nel 1960, vent’anni prima Saint-John Perse, nato Marie-René Alexis Saint-Leger Leger in un isolotto della Guadalupa, di proprietà della famiglia, originaria della Borgogna, fu “esiliato” dal governo di Vichy, che gli confisca i beni e decreta contro di lui la perdita della nazionalità. Saint-John Perse tornerà in Francia soltanto nel 1957; nel frattempo, negli Stati Uniti, tornò alla scrittura poetica, pubblicando nel 1944, a Buenos Aires, Exil, poema tra i massimi di ogni tempo. Il poeta francese, negli anni della carriera diplomatica (tra il 1925 e il 1940), rifiutò di pubblicare i propri lavori, ritenendo l’attività letteraria incompatibile con quella politica. Nel 1924 aveva pubblicato per Gallimard il poema Anabase, riconosciuto fin da subito un’opera decisiva (lo testimoniano le traduzioni di Giuseppe Ungaretti, di Thomas S. Eliot, di Walter Benjamin). Viaggiatore, solitario, avventuriero, geologo dilettante, nel 1965 è invitato a Firenze a tenere il discorso inaugurale per VII centenario della nascita di Dante; nel 1972, per la “Pléiade” Gallimard cura e annota il volume delle proprie opere complete.
*Il testo affibbiato a Saint-John Perse è tratto da: Davide Brullo, “Lettera di San Paolo Apostolo a San Pietro”, Melville 2018
L'articolo Attenzione! La lettera di Julio Cortázar non è di Julio Cortázar. Ovvero: sull’arte sublime (e necessaria) dell’apocrifo. Rilanciamo con una silloge di poesie dello pseudo-Saint-John Perse proviene da Pangea.
from pangea.news http://bit.ly/2XOVUNO
0 notes
Text
Libri. Marco Vichi e Bruno Casini, due presentazioni da non perdere a Vicchio
Libri. Marco Vichi e Bruno Casini, due presentazioni da non perdere a Vicchio
Doppio appuntamento da non perdere in Biblioteca a Vicchio nel fine settimana, con due presentazioni di libri tra le più interessanti novità degli ultimi mesi.
Si inizia domani (venerdì 20 Aprile) alle 16 con la presentazione del nuovo libro di Marco Vichi, “Nel più bel sogno”. L’ultima storia del Commissario Bordelli (edito da Guanda nel novembre 2017), sarà presentata dallo scrittore fiorentino…
View On WordPress
0 notes
Text
"Il prezzo della vendetta" di Marco Vichi: Un thriller mozzafiato tra segreti e redenzione. Recensione di Pier Carlo Lava
Un viaggio nella mente oscura dei protagonisti, tra dolore e speranza, nell'ultimo thriller avvincente di Marco Vichi.
Un viaggio nella mente oscura dei protagonisti, tra dolore e speranza, nell’ultimo thriller avvincente di Marco Vichi. Marco Vichi, celebre autore noto per la sua abilità di intrecciare emozioni e suspense, ci conduce in un thriller avvincente con “Il prezzo della vendetta”. Questo romanzo racconta la storia di Luca, un uomo che, devastato da una perdita improvvisa, viene trascinato in un…
#Alessandria today#Autore italiano#Colpi di scena#dolore#Emozioni#Firenze#Google News#Il prezzo della vendetta#introspezione#italianewsmedia.com#lettura avvincente#Lettura Intensa#libri di suspense#libro coinvolgente#Marco Vichi#Marco Vichi romanzi#mistero#Narrativa#narrativa contemporanea#narrativa italiana#noir#perdono#personaggi complessi#Pier Carlo Lava#Psicologia#psicologia dei personaggi#recensione libro.#Redenzione#Rinascita#romanzi moderni
0 notes